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Document 62010CN0310

    Causa C-310/10: Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Curte de Apel Bacău (Romania) il 29 giugno 2010 — Ministerul Justiției și Libertăților Cetățenești/Ștefan Agafiței e altri

    GU C 234 del 28.8.2010, p. 27–27 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    28.8.2010   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 234/27


    Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Curte de Apel Bacău (Romania) il 29 giugno 2010 — Ministerul Justiției și Libertăților Cetățenești/Ștefan Agafiței e altri

    (Causa C-310/10)

    ()

    2010/C 234/44

    Lingua processuale: il rumeno

    Giudice del rinvio

    Curte de Apel Bacău

    Parti

    Ricorrente: Ministerul Justiției și Libertăților Cetățenești

    Convenuti: Ștefan Agafiței, Apetroaei Raluca, Bărbieru Marcel, Budeanu Sorin, Chiagă Luminița, Crăciun Mihaela, Curpăn Sorin-Vasile, Dabija Mihaela, Damian Mia-Cristina, Danalache Sorina, Dogaru Oana-Alina, Dorneanu Geanina, Galavan Adina-Cătălina, Grancea Gabriel, Radu (Hobjilă) Mădălina, Iacobuț Nicolae Cătălin, Lăcătușu Roxana, Lupașcu Sergiu, Maftei Smaranda, Mărmureanu Silvia, Oborocianu Maria, Panfil Simona, Pânzaru Oana-Georgeta, Păduraru Laurențiu, Pîrjol-Năstase Elena, Pocovnicu Ioana, Pușcașu Alina, Ștefănescu Cezar, Ștefănescu Roxana, Țimiraș Ciprian, Vintilă Cristina

    Altre parti del procedimento: Tribunal Bacău, Curte de Apel Bacău, Ministerul Economiei si Finanțelor Publice, Consiliul Național pentru Combaterea Discriminării

    Questioni pregiudiziali

    1)

    Se l’art. 15 della direttiva del Consiglio 2000/43/CE, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica (1), e l’art. 17 della direttiva del Consiglio 2000/78/CE, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro (2) — entrambe trasposte nel diritto interno mediante l’OG (decreto governativo) n. 137/2000, come ripubblicata e modificata — ostino ad una normativa nazionale o ad una sentenza della Curte Constituțională (Corte costituzionale) che vieta alle autorità giurisdizionali nazionali di riconoscere ai ricorrenti discriminati il risarcimento dei danni materiali e/o morali ritenuto adeguato nei casi in cui il risarcimento del danno cagionato da una discriminazione attenga a diritti retributivi previsti dalla legge e concessi ad una categoria socio-professionale diversa da quella cui appartengono i ricorrenti. Si veda, in questo senso, le sentenze della Curte Constituțională 4 dicembre 2008, n. 1325, e 25 febbraio 2010, n. 146.

    2)

    In caso di soluzione affermativa della prima questione, se il giudice nazionale sia tenuto ad attendere l’abrogazione o la modifica delle disposizioni di legge nazionali e/o un mutamento della giurisprudenza della Curte Constituțională, che siano, per ipotesi, in contrasto con le disposizioni comunitarie, oppure se tale giudice sia tenuto ad applicare in modo diretto e immediato alla causa dinanzi ad esso pendente le norme comunitarie così come eventualmente interpretate dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, disapplicando qualsiasi disposizione di legge nazionale o qualsiasi sentenza della Curte Constituțională in contrasto con le disposizioni comunitarie.


    (1)  Direttiva del Consiglio 29 giugno 2000, 2000/43/CE, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica (GU L 180, pag. 22).

    (2)  GU L 303, pag. 16.


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