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Document 62012CA0457

    Causa C-457/12: Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 12 marzo 2014 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Raad van State — Paesi Bassi) — S/Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel, Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel/G (Articoli 20 TFUE, 21, paragrafo 1, TFUE e 45 TFUE  — Direttiva 2004/38/CE  — Diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri  — Aventi diritto  — Diritto di soggiorno del cittadino di un paese terzo, familiare di un cittadino dell’Unione, nello Stato membro di cui tale cittadino possiede la cittadinanza  — Cittadino dell’Unione residente e cittadino di uno stesso Stato membro  — Attività professionali  — Trasferte regolari in un altro Stato membro)

    GU C 135 del 5.5.2014, p. 7–7 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    5.5.2014   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 135/7


    Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 12 marzo 2014 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Raad van State — Paesi Bassi) — S/Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel, Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel/G

    (Causa C-457/12) (1)

    ((Articoli 20 TFUE, 21, paragrafo 1, TFUE e 45 TFUE - Direttiva 2004/38/CE - Diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri - Aventi diritto - Diritto di soggiorno del cittadino di un paese terzo, familiare di un cittadino dell’Unione, nello Stato membro di cui tale cittadino possiede la cittadinanza - Cittadino dell’Unione residente e cittadino di uno stesso Stato membro - Attività professionali - Trasferte regolari in un altro Stato membro))

    2014/C 135/07

    Lingua processuale: il neerlandese

    Giudice del rinvio

    Raad van State

    Parti

    Ricorrenti: S, Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel

    Convenuti: Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel, G

    Oggetto

    Domanda di pronuncia pregiudiziale — Raad van State — Paesi Bassi — Interpretazione degli articoli 20, 21, 45 e 56 TFUE e degli articoli 3, paragrafo 1, 6 e 7, paragrafi 1 e 2, della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE (GU L 158, pag. 77) — Beneficiari del diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri — Familiari, aventi la cittadinanza di un paese terzo, di un cittadino dell’Unione che risiede nello Stato membro di cui possiede la cittadinanza, ma che lavora in un altro Stato membro per un datore di lavoro ivi stabilito — Familiari, aventi la cittadinanza di un paese terzo, di un cittadino dell’Unione che risiede nello Stato membro di cui possiede la cittadinanza, ma che per le sue attività lavorative per un datore di lavoro stabilito nel medesimo Stato membro si reca regolarmente in un altro Stato membro

    Dispositivo

    Le disposizioni della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE, devono essere interpretate nel senso che non ostano a che uno Stato membro rifiuti il diritto di soggiorno al cittadino di un paese terzo, familiare di un cittadino dell’Unione, quando tale cittadino possiede la cittadinanza di detto Stato membro e risiede in questo medesimo Stato, ma si reca regolarmente in un altro Stato membro nell’ambito delle sue attività professionali.

    L’articolo 45 TFUE deve essere interpretato nel senso che attribuisce al familiare di un cittadino dell’Unione, cittadino di un paese terzo, un diritto di soggiorno derivato nello Stato membro di cui tale cittadino possiede la cittadinanza, allorché detto cittadino risiede in quest’ultimo Stato, ma si reca regolarmente in un altro Stato membro in quanto lavoratore ai sensi della menzionata disposizione, quando il rifiuto di un siffatto diritto di soggiorno ha un effetto dissuasivo sull’esercizio effettivo dei diritti che al lavoratore interessato derivano dall’articolo 45 TFUE, circostanza che spetta al giudice nazionale verificare.


    (1)  GU C 26 del 26.1.2013.


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