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Document 62012CN0456

Causa C-456/12: Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Raad van State (Paesi Bassi) il 10 ottobre 2012 — Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel e O/B

GU C 26 del 26.1.2013, p. 19–19 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

26.1.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 26/19


Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Raad van State (Paesi Bassi) il 10 ottobre 2012 — Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel e O/B

(Causa C-456/12)

2013/C 26/33

Lingua processuale: l'olandese

Giudice del rinvio

Raad van State

Parti

Ricorrenti: Minister voor Immigratie, Integratie en Asiel e O

Altra parte nel procedimento: B

Questioni pregiudiziali

(…)

1)

Se la direttiva 2004/38/CE (1) del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE, per quanto concerne le condizioni per il diritto di soggiorno per familiari di un cittadino dell’Unione aventi la cittadinanza di un paese terzo, debba essere interpretata per analogia, come nelle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, Surinder Singh (2), C-370/90, e Eind (3), C-291/05, qualora un cittadino dell’Unione ritorni nello Stato membro di cui è cittadino, dopo aver soggiornato in un altro Stato membro, nel quadro dell’articolo 21, paragrafo 1, del TFUE, nonché come destinatario di servizi ai sensi dell’articolo 56 del summenzionato trattato.

2)

In caso di risposta affermativa, se configuri un requisito da applicare la circostanza che il soggiorno del cittadino dell’Unione in un altro Stato membro abbia avuto una determinata durata minima, affinché, dopo il ritorno del cittadino dell’Unione nello Stato membro di cui è cittadino, al suo familiare con la cittadinanza di un paese terzo venga conferito un diritto di soggiorno in quello Stato membro.

3)

In caso di risposta affermativa, se detto requisito possa essere considerato soddisfatto anche qualora non ci sia stato un soggiorno ininterrotto, ma una determinata frequenza di soggiorni, come un soggiorno settimanale nel fine settimana, o in occasione di visite regolari.

(…)

4)

Se per effetto del decorso del tempo tra il ritorno del cittadino dell’Unione nello Stato membro di cui è cittadino e l’ingresso del familiare di un paese terzo in tale Stato membro, in circostanze come quelle della fattispecie, vengano meno le eventuali pretese del familiare con la cittadinanza di un paese terzo ad un diritto di soggiorno conferito dal diritto dell’Unione.


(1)  GU L 158, pag. 77.

(2)  Sentenza del 7 luglio 1992, Racc. pag. I-4265.

(3)  Sentenza dell’11 dicembre 2007, Racc. Pag. I-10719.


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