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Document 52010IE0463

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «La politica dei trasporti nei Balcani occidentali»

GU C 354 del 28.12.2010, p. 50–55 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

28.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 354/50


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «La politica dei trasporti nei Balcani occidentali»

2010/C 354/08

Relatore: ZOLTVÁNY

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 16 luglio 2009, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere d'iniziativa sul tema:

«La politica dei trasporti nei Balcani occidentali.»

La sezione specializzata Relazioni esterne, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 4 marzo 2010.

Alla sua 461a sessione plenaria, dei giorni 17 e 18 marzo 2010 (seduta del 17 marzo), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 132 voti favorevoli, 2 voti contrari e 4 astensioni.

1.   Raccomandazioni

1.1   Raccomandazioni all'Unione europea (Commissione europea)

Proseguire il processo di allargamento,

accelerare il processo di liberalizzazione dei visti con l'Albania e la Bosnia-Erzegovina per consentire ai cittadini di questi paesi di recarsi, senza obbligo di visto, nei paesi Schengen; avviare inoltre i negoziati in materia con il Kosovo (1),

mobilizzare tutte le risorse finanziarie disponibili per accrescere al massimo gli investimenti nei progetti infrastrutturali, ricorrendo, a tal fine, al quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali recentemente istituito,

continuare a considerare prioritaria, nel quadro dell'applicazione del Trattato che istituisce una Comunità dei trasporti, la dimensione sociale. Il Forum sociale andrebbe appoggiato perché esso diventi uno strumento efficace per un dialogo sociale settoriale avanzato a livello regionale,

sostenere le iniziative a favore di modi di trasporto più verdi, come la navigazione interna e la ferrovia, nei Balcani occidentali,

tener conto delle valutazioni dell'impatto socioeconomico delle reti di trasporto al momento di formulare una politica comune dei trasporti,

appoggiare l'aggiornamento della rete principale di trasporto regionale in funzione delle necessità rilevate,

prendere in considerazione l'inclusione della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale come componente futura della rete di trasporto transeuropea (RTE-T) nel processo di revisione della politica in materia di RTE-T con l'obiettivo di promuovere l'ulteriore integrazione dei Balcani occidentali nell'UE,

avviare uno studio sull'occupazione nei paesi dei Balcani occidentali aderenti alla Comunità dei trasporti. Dedicare inoltre la dovuta attenzione allo sviluppo di programmi di formazione destinati ai datori di lavoro e ai lavoratori per consentir loro di rispondere in modo più appropriato ai cambiamenti che intervengono nel mercato del lavoro,

assegnare risorse umane sufficienti per il settore degli affari sociali e del dialogo sociale all'interno del segretariato della Comunità dei trasporti.

1.2   Raccomandazioni al Comitato economico e sociale europeo (CESE)

Tramite l'opera dei comitati consultivi misti incoraggiare le parti sociali nei paesi dei Balcani occidentali a svolgere un ruolo attivo nel dialogo sociale a livello sia nazionale che regionale,

organizzare un convegno sulla politica dei trasporti con la partecipazione dei rappresentanti delle organizzazioni della società civile dei paesi dei Balcani occidentali, della Commissione europea e del CESE, e

individuare i meccanismi per sviluppare e istituzionalizzare la cooperazione futura con il Forum sociale regionale, la cui creazione è prevista dal trattato che istituisce una Comunità dei trasporti.

1.3   Raccomandazioni ai governi dei paesi dei Balcani occidentali

Rafforzare la cooperazione regionale nel settore della politica dei trasporti e delle infrastrutture di trasporto,

garantire una pianificazione efficiente degli investimenti pubblici d'interesse regionale e potenziare lo sviluppo di capacità nel settore dei trasporti,

attuare le riforme necessarie e accelerare il processo di adozione dell'acquis comunitario,

sfruttare le opportunità di finanziamento privato/co-finanziamento dei progetti prioritari e di quelli complementari (partenariato pubblico-privati - PPP) e creare un ambiente favorevole a questo tipo di progetti,

migliorare la trasparenza negli appalti pubblici,

migliorare la gestione delle frontiere ed accrescere la capacità dei valichi per accelerare e accrescere la qualità dei trasporti a livello regionale,

sviluppare politiche coerenti a livello regionale per incoraggiare il trasporto intermodale e la realizzazione di sistemi di trasporto intelligenti (ITS),

migliorare ulteriormente le relazioni con i paesi vicini e dirimere le questioni ancora aperte nelle relazioni bilaterali,

svolgere un ruolo attivo nello sviluppo della strategia per il Danubio, in corso di definizione, per beneficiare dei progetti infrastrutturali congiunti con gli Stati membri dell'UE e i paesi vicini, e

coinvolgere le parti sociali e i rappresentanti di altre organizzazioni della società civile pertinenti nel processo di sviluppo della politica di trasporto regionale e raggiungere una convergenza tra politiche dell'occupazione e riforme.

2.   Il contesto del parere

2.1   Il ruolo dei trasporti e delle infrastrutture nella cooperazione regionale dei Balcani occidentali è considerato un fattore chiave per lo sviluppo economico, sociale ed ambientale globale di tale regione. Lo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale (rete principale) rappresenta un'eccellente occasione per i paesi dei Balcani occidentali di far convergere i loro interessi e di perseguire soluzioni economicamente e socialmente vantaggiose - nonché rispettose dell'ambiente - che vadano a beneficio della regione nella sua globalità. In termini di sviluppo economico, l'attuazione di progetti infrastrutturali regionali presenta un impatto positivo sulle economie regionali, contribuisce all'apertura dei loro mercati a nuove iniziative commerciali ed accresce l'efficienza degli scambi commerciali tra i paesi della regione. Lo sviluppo della rete di trasporto regionale aiuta in particolare i governi dei paesi dei Balcani occidentali a far fronte all'elevato tasso di disoccupazione, incentivando così la crescita economica globale della regione. L'offerta di migliori opportunità di lavoro e la maggiore mobilità dei lavoratori favoriscono inoltre lo sviluppo sociale. La rete di trasporto regionale contribuisce altresì a migliorare la cooperazione transfrontaliera e i contatti tra le persone. Dato l'impatto significativo dei trasporti sull'ambiente, è essenziale però tener conto delle questioni ambientali al momento di sviluppare la rete principale.

Lo sviluppo della rete di trasporto regionale presenta inoltre una marcata dimensione politica. Realizzando progetti infrastrutturali, i governi dei paesi dei Balcani occidentali, insieme a tutti gli altri attori coinvolti, possono dimostrare la loro volontà di superare le tensioni ed i problemi bilaterali derivanti dal loro recente passato. Lo sviluppo della rete contribuisce pertanto all'integrazione regionale di tali paesi.

2.2   Il ruolo dell'Unione europea nello sviluppo della politica dei trasporti nei Balcani occidentali

2.2.1

L'UE è direttamente interessata ai Balcani occidentali, in quanto la regione si trova al centro dell'Europa. Tutti i paesi dei Balcani occidentali sono candidati o candidati potenziali all'adesione all'UE. Per conseguire questo obiettivo, essi devono soddisfare tutti i criteri e le condizioni richiesti per l'adesione. La cooperazione regionale è uno dei presupposti per la loro riuscita integrazione nell'UE e costituisce pertanto una componente essenziale del processo di stabilizzazione e di associazione. Per questo motivo l'UE ha interesse a sostenere lo sviluppo di progetti regionali, compresa la rete principale di trasporto regionale che svolge un ruolo determinante.

2.2.2

A giudizio dell'UE, i trasporti sono un settore che, evidentemente, ben si presta a una cooperazione regionale efficiente, e la politica dei trasporti nei Balcani occidentali può di conseguenza essere di ampio respiro e favorire l'allineamento della regione con l'acquis comunitario. L'importanza della politica dei trasporti è ancora accresciuta dal fatto che 4 dei 10 corridoi paneuropei attraversano i Balcani occidentali. La politica comunitaria dei trasporti nella regione presenta tre obiettivi principali. Il primo è quello di migliorare e modernizzare la rete di trasporto dell'Europa sudorientale a tutto vantaggio dello sviluppo sociale ed economico. Il secondo obiettivo consiste nel migliorare la circolazione sulla rete mediante l'adozione di misure soft/misure orizzontali. Il terzo obiettivo è quello di contribuire a portare la regione in linea con l'acquis comunitario in materia di trasporti. Per perseguire questi obiettivi, l'UE sta attualmente negoziando un trattato che istituisce una Comunità dei trasporti con i paesi dei Balcani occidentali (cfr. infra, punto 4.3).

3.   Descrizione della rete principale di trasporto regionale

Nel Memorandum d'intesa sullo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale, questa viene definita come una rete multimodale che comprende collegamenti stradali, ferroviari e di navigazione interna nei sette paesi dei Balcani occidentali partecipanti alla rete - Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Kosovo (2) - oltre a una serie di porti marittimi e fluviali e di aeroporti.

La rete principale stradale e ferroviaria è costituita da corridoi e da rotte. I corridoi corrispondono ai corridoi paneuropei V, VII, VIII e X già definiti che garantiscono i collegamenti internazionali con l'UE. Le rotte, di cui 7 stradali e 6 ferroviarie, completano la rete principale con l'obiettivo di collegare le capitali della regione in questione e dei paesi vicini. Lo scopo è altresì quello di mettere in comunicazione le principali città della regione, di offrire accesso ai porti (e aeroporti) della rete principale e di garantire che le zone più periferiche della regione siano adeguatamente servite. La rete principale di navigazione interna è costituita dal corridoio VII (il Danubio) e dal fiume Sava.

3.1   La rete stradale principale

La rete stradale principale presenta una lunghezza complessiva di 5 975 km (3 019 km di corridoi e 2 956 km di rotte). In base ai dati presentati all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale (SEETO), il 13,2 % della rete stradale principale presenta un livello scadente o molto scadente, mentre l'87 % circa delle strade è in condizioni che variano da medie a molto buone (3).

Il settore stradale è quello predominante: su di esso confluisce quindi buona parte dei finanziamenti. Vi è la necessità di migliorare la qualità delle strade per ridurre i ritardi, la congestione del traffico e l'inquinamento e per accrescere la sicurezza. Nonostante gli sforzi compiuti dai paesi interessati con l'adozione di nuove disposizioni legislative più severe, la sicurezza stradale resta uno dei problemi principali (4). In base ai dati relativi alla sicurezza stradale, la situazione nella regione dell'Europa sudorientale è preoccupante, con un aumento continuo del numero di vittime a causa dell'annosa carenza di investimenti e una i manutenzione adeguata e un'applicazione delle norme insufficiente.

3.2   La rete ferroviaria principale

3.2.1

La rete ferroviaria principale presenta una lunghezza complessiva di 4 615 km (3 083 km di corridoi e 1 532 km di rotte). Viene classificato di livello buono solo il 15 % della rete ferroviaria principale, mentre il 19 % è in condizioni che variano da scadenti a molto scadenti (5).

3.2.2

Le ferrovie costituiscono l'anello più debole tra tutti i modi di trasporto. Da un'analisi di accessibilità emerge che le ferrovie presentano tempi di percorrenza fino al 200 % superiori a quelli stradali sul medesimo tragitto. Le infrastrutture ferroviarie sono sottosviluppate in tutti i paesi dei Balcani occidentali. Di qui la necessità di investimenti massicci nelle ferrovie di tutti i paesi della regione. Un'altra sfida da affrontare nel prossimo futuro è costituita inoltre dalla ristrutturazione delle aziende ferroviarie, i cui organici sono spesso considerati eccessivi.

3.3   Gli altri modi di trasporto (navigazione interna, porti interni, porti marittimi)

3.3.1

La lunghezza complessiva del fiume Danubio (corridoio VII) (6) nel tratto che attraversa la Croazia e la Serbia è di 588 km, mentre la lunghezza navigabile della Sava è di 593 km. La rete principale comprende anche 7 porti marittimi e 2 porti fluviali (7). Il Danubio è in buone condizioni per gran parte del suo corso (ad eccezione di un tratto di 30 km), mentre la Sava presenta condizioni molto peggiori (8).

3.3.2

La navigazione interna costituisce il modo di trasporto più ecologico ed economico, ma ha lo svantaggio della lentezza.

3.3.3

Il trasporto intermodale ha proporzioni limitate e consiste per lo più nel trasporto stradale di container marittimi da e verso i porti. Per giunta, i terminali intermodali esistenti sono ancora sottoutilizzati. Per il trasporto intermodale esiste tuttavia un potenziale del 10 % circa, con un aumento previsto del 15 % entro il 2015 nella rete principale.

3.3.4

Si può affermare che i paesi dei Balcani occidentali stiano facendo progressi continui nella riforma del settore dei trasporti, applicando le loro strategie nazionali di trasporto ed introducendo nuove disposizioni e nuove regolamentazioni in linea con l'acquis e la politica dell'UE in materia di trasporti. In generale tali paesi riconoscono che le riforme dovrebbero corrispondere all'interesse regionale e che non dovrebbero cioè creare disparità tali da ostacolare lo sviluppo e la gestione efficace della rete principale. Come già accade nel processo d'integrazione nell'UE, alcuni paesi sono più avanzati di altri.

4.   I documenti strategici e gli accordi istituzionali

4.1

La politica comune dei trasporti per i Balcani occidentali è stata introdotta dal Patto di stabilità per l'Europa sudorientale nel 1999. Come già specificato precedentemente, l'UE ritiene che la cooperazione regionale sia un requisito essenziale per la futura adesione dei paesi dei Balcani occidentali, nonché una condizione fondamentale per sviluppare una politica dei trasporti regionale. L'UE ha incoraggiato pertanto tali paesi a espandere la cooperazione intraregionale e a rafforzare il coordinamento in materia di politica dei trasporti comune. Il Memorandum d'intesa sullo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale è stato firmato tra la Commissione europea e i paesi partecipanti nel 2004 proprio con l'idea di promuovere lo sviluppo delle infrastrutture nella regione. Di conseguenza i diversi forum coinvolti nelle attività concernenti le infrastrutture di trasporto regionali sono stati sostituiti da tre organi principali coordinati tra loro. Le decisioni strategiche vengono prese nella riunione annuale dei ministri; l'applicazione del Memorandum d'intesa è coordinata da un comitato direttivo, mentre il SEETO funge da segretariato permanente (9). Il Memorandum d'intesa impegna gli aderenti a mettere a punto e ad attuare congiuntamente un piano d'azione evolutivo annuale e pluriennale che copre un periodo di 5 anni. Il Memorandum ha altresì l'importante compito di fornire un inquadramento al processo coordinato che condurrà alla stesura del trattato che istituisce una Comunità dei trasporti con i Balcani occidentali.

4.2

Questo trattato, attualmente in fase negoziale, sostituirà l'attuale Memorandum d'intesa. Esso punta a creare un mercato integrato per le infrastrutture, i sistemi e i servizi di trasporto terrestre, marittimo e di navigazione interna strettamente connessi con il relativo mercato del trasporto interno dell'UE. La creazione della Comunità dei trasporti accelererebbe il processo d'integrazione dei sistemi di trasporto all'interno della regione e con i sistemi dell'UE. Oltre ad accelerare l'adeguamento della legislazione anche all'acquis comunitario in materia sociale, la Comunità dei trasporti consentirebbe agli utenti dei trasporti e ai cittadini di beneficiare in anticipo del processo di adesione. La Comunità dei trasporti offrirebbe certezza giuridica agli operatori e agli investitori nel settore dei trasporti, stimolando e accelerando così gli investimenti necessari e lo sviluppo economico (10).

4.3

Il trattato punta altresì a creare un quadro regolamentare e commerciale stabile in grado di attirare gli investimenti in tutti i modi di trasporto e nei sistemi di gestione del traffico, ad incrementare l'efficienza dei modi di trasporto ed a contribuire a una ripartizione modale maggiormente sostenibile, nonché ad associare lo sviluppo dei trasporti al progresso sociale e al rispetto dell'ambiente. Va sottolineato che il trattato non entrerà in vigore nei paesi dei Balcani occidentali che non avranno recepito tutto l'acquis necessario.

5.   Le sfide principali per la politica dei trasporti nei Balcani occidentali

L'integrazione delle infrastrutture costituisce una sfida importante per i paesi dei Balcani occidentali. Se le infrastrutture e la promozione dei trasporti sono essenziali per lo sviluppo economico, la coesione e l'integrazione sociale, è pur vero che la regione dei Balcani occidentali è caratterizzata da un sistema di trasporto estremamente frammentato, da infrastrutture carenti e da servizi di trasporto poco efficienti. Per modificare la situazione attuale sono necessari interventi adeguati a livello di pianificazione, legislazione e finanziamento. Mentre si affrontano queste sfide, si dovrebbe però considerare che la regione dei Balcani occidentali presenta lineamenti specifici forti - storici, politici, economici, sociali e geografici - e che, di conseguenza, l'esperienza dell'estensione della politica dei trasporti comunitaria ai 12 nuovi Stati membri può essere in questo caso utilizzata solo in misura limitata.

5.1   La pianificazione

5.1.1

Il principale strumento di integrazione nel settore dei trasporti è costituito dall'armonizzazione normativa e dal coordinamento tra le autorità. Il numero di attori coinvolti nel processo di sviluppo della politica dei trasporti regionale rende necessaria una pianificazione adeguata e il coordinamento delle attività.

5.1.2

A livello nazionale l'applicazione dell'acquis impegna i governi dei paesi dei Balcani occidentali a pianificare e realizzare importanti riforme nel settore dei trasporti e in altri comparti correlati. Una valutazione d'impatto accurata dovrebbe costituire un elemento complementare di questo processo.

5.1.3

La pianificazione efficace della spesa pubblica e della cooperazione con altre parti direttamente interessate, comprese le parti sociali e le istituzioni finanziarie internazionali, dovrebbe annoverarsi tra gli elementi che hanno un ruolo importante per il corretto sviluppo della politica dei trasporti.

5.1.4

Un'altra sfida correlata è costituita dalla necessità di armonizzare le strategie di trasporto nazionali con gli interessi regionali e il coordinamento della realizzazione del progetto della rete principale allo scopo di sostenere la gestione e lo sviluppo efficace della rete principale.

5.1.5

Non va da ultimo dimenticato che l'elaborazione di piani d'azioni evolutivi pluriennali del SEETO per lo sviluppo della rete principale richiede una pianificazione e un coordinamento efficaci delle attività a livello regionale. Tale coordinamento sarà richiesto anche in seno al Forum sociale regionale a cui parteciperanno i rappresentanti delle parti sociali ed altri attori direttamente interessati dei paesi dei Balcani occidentali, comprese le organizzazioni non-governative.

5.2   La legislazione

5.2.1

La necessità di adattare la legislazione nazionale all'acquis comunitario e alle norme UE in materia di trasporti costituisce una priorità. L'acquis comunitario in materia è particolarmente esteso e copre l'accesso ai mercati e i requisiti sociali, tecnici, fiscali, ambientali e di sicurezza. I paesi dei Balcani occidentali devono pertanto affrontare la sfida di attuare e applicare un vasto corpus che comprende un gran numero di regolamenti, direttive e decisioni. Un'altra sfida è costituita dall'attuazione e dall'applicazione selettive dell'acquis comunitario.

5.2.2

Data la notevole frammentazione dell'Europa sudorientale, le questioni legate all'attraversamento dei confini rivestono una grande importanza per la regione. Attualmente, i tempi di attesa alle frontiere incidono notevolmente sull'efficienza e sulla competitività della rete principale. I paesi dei Balcani occidentali partecipanti alla rete dovrebbero compiere uno sforzo supplementare per migliorare la gestione e le procedure di frontiera e ridurre i tempi di attesa.

5.2.3

Gli aspetti ambientali meritano anch'essi di essere messi in evidenza in questa sede. L'applicazione delle norme ambientali acquisisce sempre maggior importanza al momento di sviluppare un progetto di infrastruttura. Visto che la legislazione ambientale costituisce una parte importante dell'acquis, la questione di stabilire se tale legislazione vada o non vada applicata non è pertinente. Si può tuttavia sostenere l'argomento che i paesi dei Balcani occidentali incontrano attualmente gravi problemi nell'imporre il rispetto delle norme ambientali.

5.3   Il finanziamento

5.3.1

Lo sviluppo e la manutenzione delle reti di trasporto richiedono fondi che il settore pubblico non è in grado di fornire. Il coordinamento dei donatori svolge pertanto un ruolo importante. Oltre all'UE, istituzioni finanziarie internazionali (IFI) come la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca mondiale, la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa e i donatori bilaterali dovrebbero coordinare le loro attività e stanziare le risorse necessarie. Un'altra fonte di finanziamento per i governi dei paesi dei Balcani occidentali è costituita dai partenariati pubblico-privati (PPP).

5.3.2

L'importanza dei PPP è stata evidenziata in occasione della conferenza ministeriale svoltasi a Sarajevo nel settembre 2009. Nella dichiarazione ministeriale i partecipanti hanno non soltanto riconosciuto ed accolto con favore il ruolo importante svolto dal settore privato nello sviluppo delle infrastrutture, ma hanno anche riconosciuto la necessità di creare un ambiente istituzionale e legislativo che consenta a tale settore di partecipare ai progetti di infrastrutture tramite lo strumento dei PPP. I partecipanti hanno inoltre espresso il loro impegno a mettere a punto progetti su scala regionale ed hanno sostenuto la creazione di una rete di PPP per l'Europa sudorientale (11). La dichiarazione ministeriale fornisce un buon quadro per favorire l'espansione nella regione di progetti di sviluppo delle infrastrutture secondo la formula del PPP. La sua attuazione richiede però una serie di riforme, tra cui quella del regime legislativo e regolamentare, nonché il sostegno attivo dei partner internazionali - Commissione europea, istituzioni finanziarie internazionali, donatori bilaterali - che dovranno offrire assistenza tecnica e finanziaria.

5.3.3

Un'altra importante iniziativa intesa a garantire una più stretta cooperazione tra istituzioni finanziarie internazionali, donatori bilaterali e UE è costituita dal quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, avviato nel dicembre 2009 e costituito da due strumenti congiunti, uno di sovvenzione e l'altro di prestito, per finanziare nei Balcani occidentali progetti prioritari, tra cui i progetti infrastrutturali svolgono un ruolo centrale (12).

6.   Le conseguenze economiche e sociali/il ruolo della società civile

Lo sviluppo delle reti di trasporto regionali costituisce al contempo un'occasione e una sfida sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. La partecipazione di entrambe le categorie è essenziale per la riuscita di qualunque progetto di infrastruttura. Si può tuttavia sostenere che né le organizzazioni di datori di lavoro, né i sindacati facciano uso in modo efficace del loro ruolo di parti sociali nei confronti delle istituzioni europee, dei donatori e delle istituzioni finanziarie internazionali. D'altro canto, la riorganizzazione delle infrastrutture e le riforme di accompagnamento, per poter avere successo, dipendono in larga misura da un ampio sostegno e da un'accettazione generalizzata. Ciò non è realizzabile senza il coinvolgimento attivo delle organizzazioni della società civile. Il dialogo con le parti sociali e gli attori della società civile dovrebbe pertanto svolgere un ruolo chiave nell'elaborazione di qualunque tipo di politica - trasporti compresi - nei Balcani occidentali. I paesi di tale regione sono però caratterizzati da una modesta tradizione di dialogo sociale e civile, da meccanismi di consultazione scarsamente sviluppati e da una concezione del partenariato non molto sviluppata. Di qui la necessità di incoraggiare i governi dei paesi dei Balcani occidentali perché consentano ai rappresentanti delle parti sociali e di altre organizzazioni della società civile pertinenti di partecipare attivamente al processo di sviluppo della politica di trasporto regionale e alla messa a punto delle strategie di riforma.

6.1   Le organizzazioni di datori di lavoro

6.1.1

Il settore dei trasporti ha costituito, nella regione dei Balcani occidentali, uno dei settori predominanti dal punto di vista dell'occupazione. I datori di lavoro dovrebbero quindi partecipare all'elaborazione delle politiche e alla realizzazione di riforme vantaggiose non soltanto per le loro imprese, ma anche per i lavoratori e i cittadini del loro paese. Le organizzazioni di categoria e i singoli datori di lavoro hanno un ruolo da svolgere anche nella negoziazione delle priorità per le reti di trasporto nazionali e regionali e nell'analisi del loro impatto sulla promozione della mobilità, sulla creazione e sul mantenimento dell'occupazione, nonché sui loro vantaggi generali per le economie nazionali.

6.1.2

La visibilità e l'influsso delle organizzazioni di datori di lavoratori variano da un paese all'altro della regione. In generale, la loro posizione è piuttosto debole soprattutto perché fanno loro difetto capacità di mobilitazione interna e perché hanno difficoltà a offrire una rappresentanza efficace a perseguire i loro interessi nelle relazioni con il governo e le altre parti in causa.

6.1.3

Occorre quindi che tra i membri delle organizzazioni di datori di lavoro si sviluppino capacità di rappresentanza e di analisi che potrebbero avvantaggiare non soltanto i singoli paesi, ma anche l'UE.

6.2   I sindacati

6.2.1

Il settore dei trasporti ha costituito, nella regione dei Balcani occidentali, una delle maggiori fonti di occupazione. Le condizioni sociali e quelle del mercato del lavoro di numerosi paesi della regione sono precarie, con tassi di disoccupazione costantemente elevati, alti livelli di povertà e migrazione della popolazione attiva, nonché sistemi di sicurezza sociale costretti a far fronte a richieste di prestazioni eccessive rispetto alle loro capacità. Nel settore ferroviario, in media il 50 % della forza lavoro ha lasciato il lavoro nell'arco degli ultimi dieci anni (13). La riforma del trasporto ferroviario che ciascun paese deve attuare comporta riduzioni del personale, privatizzazione degli operatori del trasporto merci e la chiusura delle linee locali non redditizie (14). I piani di liberalizzazione del trasporto ferroviario avranno pertanto ripercussioni sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro.

6.2.2

La perdita di posti di lavoro colpisce anche il settore portuale, nonché le comunità che ne dipendono e le economie locali. Una situazione analoga si è verificata nel settore della navigazione interna.

6.2.3

I sindacati svolgono un importante ruolo nel valutare, assieme ad altre parti sociali, l'impatto dello sviluppo della rete principale sull'occupazione. I sindacati dei trasporti della regione, coordinati dalla Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (European Transport Workers' Federation - ETF), hanno condotto una campagna - a livello dell'UE e nazionale - a favore di una valutazione dell'impatto sociale da integrare in tutto il processo di pianificazione strategia e di attuazione del Trattato che istituisce una Comunità dei trasporti (15). L'attenzione dei sindacati è anche concentrata sul raggiungimento di una convergenza tra politiche dell'occupazione e riforme.

6.3   Gli altri gruppi d'interesse

Lo sviluppo delle infrastrutture presenta un impatto significativo sull'ambiente. La protezione ambientale svolge pertanto un ruolo importante in questo processo e andrebbe attentamente considerata in fase di pianificazione e sviluppo della rete di infrastrutture. In questo contesto le organizzazioni ambientali possono svolgere un ruolo importante. Tra queste si distingue per la sua posizione unica il Centro ambientale regionale per l'Europa centrale e orientale (Regional Environmental Centre for Central and Eastern Europe - REC), il cui compito è fornire assistenza di fronte ai problemi ambientali della regione. Il suo obiettivo primario è quello di promuovere la cooperazione tra organizzazioni non governative (ONG), governi, imprese ed altri diretti interessati alla questione ambientale, nonché di promuovere lo scambio di informazioni e la partecipazione del pubblico al processo decisionale in materia. Assieme al Consiglio per la cooperazione regionale (Regional Cooperation Council - RCC) - che rappresenta un'altra importante iniziativa a livello regionale - il REC ha deciso di attuare il programma quadro dal titolo Roadmap for Environmental Cooperation in South-Eastern Europe (tabella di marcia per la cooperazione ambientale nell'Europa sudorientale) che prevede una serie di conferenze tematiche di alto livello con cadenza trimestrale.

Oltre alle organizzazioni ambientali, lo sviluppo delle infrastrutture interessa in special modo le associazioni di consumatori di tutta la regione, nonché un'ampia gamma di ONG che si occupano dello sviluppo locale o di associazioni che promuovono l'uso dell'autovettura, come le associazioni del settore automobilistico.

7.   Il ruolo del CESE nello sviluppo della politica dei trasporti nei Balcani occidentali

I paesi dei Balcani occidentali presentano una modesta tradizione di dialogo sociale e meccanismi di consultazione tra le parti sociali scarsamente sviluppati. Il coinvolgimento delle parti sociali nei processi di riforma costituisce pertanto una condizione imprescindibile per una politica dei trasporti regionale all'insegna della sostenibilità. Il CESE può di conseguenza svolgere un importante ruolo consultivo per il potenziamento del dialogo sociale nella regione, tra cui anche in occasione del Forum della società civile dei Balcani occidentali. Il CESE può fornire il proprio aiuto per individuare eventuali partner tra le organizzazioni della società civile dei singoli paesi dei Balcani occidentali; può inoltre aiutare a sviluppare le capacità di tali organizzazioni e dei loro membri. L'esperienza del CESE può oltretutto costituire un valore aggiunto al momento di creare il Forum sociale regionale che dovrebbe formare parte del futuro Trattato che istituisce una Comunità dei trasporti.

Bruxelles, 17 marzo 2010

Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo

Mario SEPI


(1)  Ai sensi della risoluzione 1244/1999 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

(2)  Ai sensi della risoluzione 1244/1999 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

(3)  South-East Europe Core Regional Transport Network Development Plan (piano di sviluppo della rete principale di trasporto dell'Europa sudorientale), SEETO, dicembre 2008, www.seetoint.org/index.php?option=com_rubberdoc

(4)  European Road Federation (Federazione stradale europea) e Camera di commercio Belgio/Lussemburgo/Europa sudorientale Report: Networks for Peace and Development (Relazione: Reti per la pace e lo sviluppo) (2006), http://www.erf.be/index.php?option=com_content&view=article&id=157 %3Anetworks-for-peace-and-development&catid=18&Itemid=31

(5)  South-East Europe Core Regional Transport Network Development Plan, SEETO, dicembre 2008, www.seetoint.org/

(6)  L'importanza di questo fiume trova riconoscimento nella strategia per la regione del Danubio attualmente in corso di elaborazione a livello comunitario.

(7)  La rete principale comprende i seguenti porti marittimi: Fiume, Spalato, Ploce, Dubrovnik (Croazia), Bar (Montenegro), Durazzo e Valona (Albania). Ambedue i porti fluviali, Belgrado e Novi Sad, sono situati i in Serbia.

(8)  South-East Europe Core Regional Transport Network Development Plan, SEETO, dicembre 2009, www.seetoint.org/

(9)  Scopo del SEETO è anche quello di promuovere la cooperazione ai fini dello sviluppo delle infrastrutture principali e secondarie della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale, nonché di promuovere e potenziare la capacità locale di applicazione dei programmi di investimento, gestione, raccolta e analisi dei dati relativi alla rete principale. www.seetoint.org

(10)  La Commissione propone la creazione di una Comunità dei trasporti con i Balcani occidentali e prende nuove misure per rafforzare la cooperazione con i paesi vicini nel settore dei trasporti (documento non disponibile in IT), Bruxelles, 5 marzo 2008, http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/08/382&guiLanguage=fr

(11)  Dichiarazione ministeriale sui partenariati pubblico-privati per lo sviluppo delle infrastrutture nell'Europa sudorientale, 25 settembre 2009.

(12)  Introducing the Western Balkans Investment Framework (una presentazione del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, in EN), http://ec.europa.eu/enlargement/pdf/western-balkans-conference/wbif-a4-def_en.pdf; Western Balkans Investment Framework launched (Lancio del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, in EN, FR e DE), http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=BEI/09/246&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en

(13)  European Transport Workers' Federation (ETF) (Federazione europea dei lavoratori dei trasporti), The Social Impact of EU Transport Infrastructure Policy (L'impatto sociale della politica delle infrastrutture di trasporto dell'UE), 2005. Risultati di una consultazione pubblica.

(14)  Banca mondiale, Railway Reform in the Western Balkans (La riforma delle ferrovie nei Balcani occidentali). Documento non pubblicato. Banca mondiale, Washington D. C., 2005.

(15)  Dal gennaio 2003 la ETF coordina l'azione sindacale con i membri aderenti dell'Europa sudorientale. La ETF copre i seguenti settori: stradale, ferroviario, marittimo, aereo e navigazione interna. Nel settore portuale non è in corso alcun dialogo sociale.


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