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Document 32013D0320

Decisione 2013/320/PESC del Consiglio, del 24 giugno 2013 , a sostegno delle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte per la riduzione del rischio di traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni in Libia e nella sua regione

GU L 173 del 26.6.2013, p. 54–64 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali (HR)

Legal status of the document No longer in force, Date of end of validity: 14/09/2015; abrogato da 32015D1521

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2013/320/oj

26.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 173/54


DECISIONE 2013/320/PESC DEL CONSIGLIO

del 24 giugno 2013

a sostegno delle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte per la riduzione del rischio di traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni in Libia e nella sua regione

Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l'articolo 26, paragrafo 2, e l'articolo 31, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quando segue:

(1)

Dopo la rivolta popolare in Libia nel febbraio 2011 e il conseguente conflitto armato, la Libia deve affrontare il grosso problema di un ingente volume di scorte di armi e munizioni convenzionali, incluso un gran numero di prodotti inutilizzabili e pericolosi. La diffusione incontrollata di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e di munizioni ha alimentato l'insicurezza in Libia, nei paesi limitrofi e nell'intera regione esacerbando il conflitto e minacciando la rappacificazione post bellica, generando in tal modo una grave minaccia per la pace e la sicurezza.

(2)

Dando seguito al suo sostegno alla popolazione libica durante e dopo il conflitto, l'Unione si impegna a cooperare ulteriormente con la Libia su tutta una serie di questioni, anche in materia di sicurezza, e a sostenere il processo di transizione verso la democrazia, una pace e una sicurezza durature.

(3)

Il 15 e 16 dicembre 2005 il Consiglio europeo ha adottato la strategia dell'UE volta a combattere l'accumulazione e il traffico illeciti di SALW e relative munizioni. Detta strategia prende atto che l'abbondanza delle scorte di SALW e munizioni rende queste armi facilmente accessibili a civili, criminali, terroristi e combattenti allo stesso modo e sottolinea la necessità di proseguire l'azione preventiva per contrastare l'offerta illecita di armi convenzionali e la loro domanda. Inoltre, individua nell'Africa il continente più colpito dalle conseguenze dei conflitti interni aggravati dall'afflusso destabilizzante delle SALW.

(4)

Il 23 maggio 2012 la Libia, il Sudan, la Repubblica Centrafricana, il Ciad e la Repubblica democratica del Congo hanno firmato la dichiarazione di Khartoum sul controllo delle armi leggere e di piccolo calibro in tutti i paesi limitrofi del Sudan occidentale. In essa la Libia e gli altri firmatari si sono impegnati, tra l'altro, a rafforzare le capacità e le istituzioni nazionali per elaborare e attuare strategie globali di controllo delle SALW, piani d'azione e interventi nazionali, che prevedano la sicurezza fisica e la gestione delle scorte di SALW e relative munizioni di proprietà statale, conformemente alle norme internazionali.

(5)

La dichiarazione di Khartoum esorta le organizzazioni regionali e internazionali a fornire assistenza tecnica e finanziaria, di concerto con la comunità internazionale, per dare applicazione ai risultati della conferenza tenutasi a Khartoum il 22 e 23 maggio 2012 e di tutte le successive attività e iniziative intese ad affrontare la questione delle SALW in ciascun paese.

(6)

Il 18 giugno 2004 la Libia ha ratificato il protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, che integra la convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale.

(7)

L'agenzia tedesca per la cooperazione internazionale, la Deutsche Gesellschaft für internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH ("GIZ"), sta elaborando un progetto sul controllo delle armi convenzionali in Libia. Il 2 maggio 2012 la GIZ e il Centro libico di azione antimine, facente parte del ministero della difesa, hanno concordato una bozza di programma sull'azione antimine e il controllo degli armamenti convenzionali. Il programma complessivo sul controllo delle armi convenzionali in Libia ("programma") consiste di due moduli specifici ed è cofinanziato dall'Unione e dal ministero federale tedesco degli affari esteri.

(8)

È necessario garantire il più possibile la titolarità da parte libica della realizzazione delle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte, conformemente ai principi fondamentali della titolarità nazionale e dell'effettiva partecipazione dei partner locali alle decisioni. Di conseguenza, il programma cerca di coinvolgere i soggetti libici interessati, inclusi eventualmente il ministero dell'interno, quello della difesa, le forze armate e altri attori competenti, nelle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte. La GIZ fornirà ai partner principali del programma supporto operativo e consulenza tecnica.

(9)

Il programma prende atto delle attuali dinamiche in Libia e della necessità di coinvolgere sin dall'inizio tutti i soggetti interessati e i potenziali partner nazionali. Esso mira a promuovere partenariati con le organizzazioni non governative internazionali specializzate in attività di sminamento e in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte che hanno già dato prova delle loro capacità operative in Libia. Il programma, inoltre, pone l'accento sulla promozione della cooperazione regionale con i paesi limitrofi. Secondo l'Unione, un'assistenza finanziaria alla GIZ contribuirebbe a ridurre i rischi connessi alla potenziale diffusione illecita di armi e munizioni convenzionali all'interno e in provenienza dalla Libia e dall'intera regione,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

1.   L'Unione persegue l'obiettivo di promuovere la pace e la sicurezza in Libia e nell'intera regione sostenendo le misure intese a garantire efficacemente la sicurezza fisica e la gestione delle scorte degli arsenali libici da parte delle istituzioni libiche per ridurre i rischi per la pace e la sicurezza costituiti dalla diffusione illecita e dall'eccessiva accumulazione di SALW e relative munizioni, nonché l'obiettivo di promuovere un multilateralismo efficace a livello regionale in tale contesto.

2.   Le attività che saranno sostenute dall'Unione si prefiggono i seguenti obiettivi specifici:

assistere le istituzioni statali libiche nell'elaborazione di una strategia nazionale e delle procedure operative standard per la sicurezza fisica e la gestione delle scorte;

sostenere le istituzioni libiche nella definizione di un quadro di formazione in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte;

sostenere il ripristino e la gestione della sicurezza dei siti di deposito delle munizioni secondo le norme nazionali;

offrire unità di deposito temporaneo per le scorte di armi e munizioni convenzionali;

prestare sostegno per il trasferimento dei siti di deposito delle munizioni situati in zone abitate;

compiere uno studio di fattibilità sulle opzioni per ridurre le scorte esistenti di munizioni attraverso il riciclaggio;

favorire la cooperazione regionale con i paesi limitrofi in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte;

creare un sistema resiliente di gestione dei rischi per garantire l'attuazione dei programmi in un contesto attuativo in rapida evoluzione.

3.   Per raggiungere l'obiettivo di cui al paragrafo 1, l'Unione mira a sostenere le istituzioni libiche nel ripristinare depositi di munizioni non più in sicurezza perché danneggiati durante il conflitto e garantire efficacemente la sicurezza fisica e la gestione delle scorte degli arsenali. Il progetto è realizzato seguendo il principio della titolarità nazionale e con l'obiettivo della sostenibilità a lungo termine. Tutte le attività sono di conseguenza coordinate con le rispettive istituzioni statali libiche e gli altri soggetti interessati. Il progetto segue inoltre l'approccio del "non nuocere" nell'ambito dell'attenzione alle situazioni di conflitto.

Una descrizione particolareggiata del progetto figura nell'allegato.

Articolo 2

1.   L'alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune ("AR") è responsabile dell'attuazione della presente decisione.

2.   L'esecuzione tecnica del progetto di cui all'articolo 1, paragrafo 3, è svolta dalla Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH ("GIZ").

3.   La GIZ svolge i suoi compiti sotto la responsabilità dell'AR. A tal fine l'AR stabilisce le necessarie modalità con la società stessa.

Articolo 3

1.   L'importo di riferimento finanziario per l'esecuzione del progetto di cui all'articolo 1 è pari a 5 000 000 EUR. Il bilancio totale stimato per l'intero progetto è pari a 6 600 000 EUR, messi a disposizione attraverso il co-finanziamento del ministero federale tedesco degli affari esteri.

2.   Le spese finanziate con l'importo di cui al paragrafo 1 sono gestite secondo le procedure e le norme applicabili al bilancio dell'Unione.

3.   La Commissione vigila sulla corretta gestione delle spese di cui al paragrafo 1. A tal fine, conclude il necessario accordo con la GIZ. L'accordo stabilisce che la GIZ deve assicurare la visibilità del contributo dell'Unione in funzione della sua entità.

4.   La Commissione si adopera per concludere l'accordo di cui al paragrafo 3 il più presto possibile dopo l'entrata in vigore della presente decisione. Essa informa il Consiglio sulle eventuali difficoltà incontrate in detto processo e sulla data di conclusione dell'accordo.

Articolo 4

1.   L'AR riferisce al Consiglio in merito all'attuazione della presente decisione sulla base delle relazioni periodiche a cura della GIZ. Tali relazioni costituiscono la base della valutazione effettuata dal Consiglio.

2.   La Commissione riferisce sugli aspetti finanziari del progetto di cui all'articolo 1.

Articolo 5

1.   La presente decisione entra in vigore alla data dell’adozione.

Essa è sottoposta a riesame e revisione alla luce della situazione politica in Libia entro 24 mesi al massimo dalla data di conclusione dell'accordo di cui all'articolo 3, paragrafo 3.

2.   La presente decisione cessa di produrre effetti 60 mesi dopo la data di conclusione dell'accordo di cui all'articolo 3, paragrafo 3, salvo diversa decisione a seguito della revisione condotta ai sensi del paragrafo 2. Ciò nonostante, essa cessa di produrre effetti sei mesi dopo la data di entrata in vigore se non è stato concluso alcun accordo entro tale termine.

Fatto a Lussemburgo, il 24 giugno 2013

Per il Consiglio

Il presidente

C. ASHTON


ALLEGATO

Programma sul controllo delle armi convenzionali in Libia

1.   ANTEFATTI E MOTIVAZIONE

1.1   Antefatti

Nel corso della rivoluzione libica del 2011 il regime di Gheddafi perse il controllo di gran parte del suo arsenale di armi convenzionali, con il risultato che i siti di deposito delle armi divennero accessibili indistintamente ai combattenti dell'opposizione, ai civili e ai soldati. Dalla fine dei combattimenti, il controllo centrale sull'arsenale di armi non è stato completamente ripristinato e la diffusione e il traffico di armi stanno avendo ripercussioni sui conflitti nelle regioni limitrofe. Oltre a ciò, le armi convenzionali sono finite nelle case dei civili con la conseguenza che la società libica presenta ora un possesso privato di armi convenzionali molto esteso. Gli ordigni e residuati bellici esplosivi, inoltre, contaminano aree limitrofe ai depositi di armi e munizioni, terreni coltivati e spazi pubblici.

Secondo le istituzioni pubbliche libiche, risulta urgentissimo un controllo centrale più forte delle armi convenzionali e delle munizioni in tutta la Libia e, al fine di garantirlo in maniera efficace, esse hanno riconosciuto la necessità di un trasferimento di conoscenze, di attrezzature e di capacità tecniche. Si aggiunga anche che le organizzazioni libiche della società civile che operano in questo settore mancano di mezzi finanziari e devono migliorare le loro capacità tecniche. In risposta a queste sfide, la Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (agenzia tedesca per la cooperazione internazionale) ("GIZ") e la dirigenza del Centro libico di azione antimine, sotto gli auspici del ministro libico della difesa, hanno raggiunto un accordo per un programma di sostegno nel campo del controllo delle armi convenzionali, in cui rientra anche la sicurezza fisica e la gestione delle scorte.

Sulla base di una proposta di progetto presentata dalla GIZ, nell'ottobre 2012 il ministero federale degli affari esteri tedesco ha incaricato la GIZ stessa dell'attuazione del programma sul controllo delle armi convenzionali in Libia (il "programma"). Il progetto, della durata di 5 anni (60 mesi) è suddiviso in 4 fasi. Il bilancio totale stimato per il progetto è di 6 600 000 EUR, messo a disposizione attraverso un cofinanziamento congiunto di due donatori, vale a dire il ministero federale degli affari esteri tedesco e l'Unione. Il contributo del ministero federale degli affari esteri tedesco è di 1 600 000 EUR e quello dell'Unione europea è di 5 000 000 EUR. La responsabilità per la gestione dell'attuazione spetterà alla GIZ.

L'esecuzione delle attività previste è iniziata il 1o novembre 2012 e terminerà il 31 ottobre 2017. Il ministero federale degli affari esteri coprirà i costi relativi al modulo di sviluppo delle capacità oltre a eventuali costi connessi con il modulo per la sicurezza fisica e la gestione delle scorte considerati non ammissibili dall'Unione.

Il sostegno ai partner libici sarà prestato sotto forma di trasferimento di conoscenze tramite l'organizzazione e lo svolgimento, a lungo e breve termine, di attività di formazione specializzata condotte da esperti, fornitura di materiale e attrezzature e alcuni contributi finanziari, tra cui sovvenzioni, per l'attuazione di misure attraverso le istituzioni pubbliche e agenzie specializzate.

Le modalità di cooperazione tra la GIZ e il ministero federale degli affari esteri sono precisate in un accordo quadro firmato dalla GIZ e dal ministero federale degli affari esteri nel 2005.

Le modalità di cooperazione tra la GIZ e la Commissione europea saranno precisate nell'accordo firmato dalla GIZ e dalla Commissione.

1.2   Motivazione del sostegno PESC, visibilità e sostenibilità

La diffusione incontrollata di armi convenzionali e relative munizioni in Libia, a seguito degli eventi del febbraio 2011 e successivamente, ha alimentato l'insicurezza in Libia, nei paesi limitrofi e nell'intera regione esacerbando il conflitto e minacciando la rappacificazione post bellica, in tal modo generando una grave minaccia per la pace e la sicurezza. Inoltre, la strategia dell'UE volta a combattere l'accumulazione e il traffico illeciti di SALW e relative munizioni individua nell'Africa il continente più colpito dalle conseguenze dei conflitti interni aggravati dall'afflusso destabilizzante delle armi leggere e di piccolo calibro ("SALW"). Il sostegno dell'Unione al programma cerca di rispondere a tali minacce e assicura inoltre che in Libia la sicurezza e la politica di sviluppo siano coerenti. Come già dimostrato attraverso il sostegno prestato dall'Unione al popolo libico durante e dopo il conflitto (in particolare il sostegno offerto tramite la componente a breve termine dello strumento per la stabilità al Consiglio danese per i rifugiati, al DanishChurchAid e al Mines Advisory Group (MAG) per la bonifica da materiale militare inesploso (UXO) e la maggiore sensibilizzazione della popolazione civile ai rischi connessi con le SALW e i residuati bellici esplosivi), l'Unione si è impegnata a cooperare ulteriormente con la Libia in molti settori, tra cui le questioni inerenti alla sicurezza.

Allo scopo di sfruttare appieno i mezzi di cui dispone, sia all'interno dell'Unione che nelle sue relazioni bilaterali, l'Unione sosterrà il programma attraverso un cofinanziamento congiunto affinché il sostegno sia prestato in maniera efficace condividendo capacità e sistemi tecnici e gestionali, e sia incoraggiato il ricorso a procedure comuni per il monitoraggio, la valutazione e la contabilità.

La GIZ, che si colloca tra le organizzazioni leader nei servizi di cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile, ha una grande esperienza nel provvedere alla visibilità propria e dei suoi partner. A tal fine, la GIZ dispone di un servizio di comunicazione aziendale con strumenti specializzati per la comunicazione esterna. In tal modo, la visibilità dell'Unione sarà garantita tramite un'opportuna strategia in tema di marchio e pubblicità che metta in risalto il ruolo dell'Unione, assicuri la trasparenza delle sue azioni e aumenti la consapevolezza di un pubblico specifico o generale quanto ai motivi sottostanti il programma, nonché al sostegno dell'Unione al programma e ai risultati di tale sostegno. La pubblicità può comportare pubblicazioni e relazioni, eventi, fotografie, documentazioni audiovisive, ecc. Il materiale prodotto dal progetto mostrerà in modo evidente la bandiera dell'Unione, conformemente agli orientamenti dell'Unione per l'uso corretto e la riproduzione corretta della bandiera.

Il progetto mira a conseguire la sostenibilità delle misure previste attraverso la sua struttura particolare e un approccio a più livelli. È pensato come progetto a medio termine della durata di cinque anni, e in tal modo colma il divario tra le operazioni di emergenza a breve termine e i progetti a lunga scadenza per la promozione dello sviluppo sostenibile. I partner libici saranno coinvolti nell'ideazione del progetto fin dall'inizio, in maniera da garantire la titolarità nazionale quanto più possibile e, grazie a una fase conclusiva di passaggio di consegne di sei mesi, saranno pronti ad assumersi la piena responsabilità dopo i cinque anni. La GIZ opererà inoltre a diversi livelli, collaborando con le istituzioni statali, le organizzazioni non governative e la società civile, come anche coi donatori internazionali. Per assicurare la prosecuzione delle attività del progetto in un paese volatile come la Libia, il progetto dispone di una componente per la gestione del rischio. La sostenibilità delle misure oltre la durata del progetto è specificamente promossa attraverso l'integrazione nel progetto dello sviluppo delle capacità umane, dello sviluppo istituzionale e di una rete di elementi regionali. Ciò significa che le capacità saranno potenziate per garantire che le istituzioni statali libiche possano intraprendere le necessarie iniziative correlate eventualmente richieste in futuro.

2.   OBIETTIVI

2.1   Obiettivo generale

Il programma si prefigge di sostenere le istituzioni statali libiche nell'esercizio di un controllo nazionale efficace sulle loro armi e munizioni convenzionali, ridurre al minimo il rischio di diffusione illecita delle suddette armi e relative munizioni e gestire le conseguenze del conflitto armato libico in materia di sicurezza. Nello specifico, il progetto intende rafforzare le istituzioni statali libiche e le organizzazioni non governative nel settore del controllo delle armi convenzionali e delle munizioni. Il progetto promuoverà inoltre la cooperazione regionale.

2.2   Obiettivi specifici

i)

aiutare le istituzioni statali libiche incaricate della sorveglianza e del coordinamento nel settore del controllo delle armi convenzionali e dell'azione antimine (Centro libico di azione antimine) a svolgere i loro compiti;

ii)

rafforzare le organizzazioni libiche non governative, attive nel settore del controllo delle armi convenzionali e dell'azione antimine, nei loro compiti di promozione e di sensibilizzazione, ma anche sotto il profilo tecnico;

iii)

sostenere le istituzioni pubbliche libiche incaricate del coordinamento e della sorveglianza nel settore della sicurezza fisica e della gestione delle scorte a mettere a punto, coordinare e attuare misure in tale settore;

iv)

prestare sostegno diretto alla realizzazione delle attività di gestione delle scorte, incluso il trasferimento dei siti di deposito dalle zone abitate, il ripristino dei siti di deposito delle munizioni secondo le norme nazionali e la predisposizione e installazione di unità di deposito temporanee per le munizioni;

v)

favorire la cooperazione regionale, la condivisione delle conoscenze e l'apprendimento tra pari in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte e di diffusione e accumulazione illecita di armi convenzionali.

3.   MODULI DI PROGETTO E RISULTATI PREVISTI

Questo progetto si compone di due moduli specifici:

3.1

sviluppo delle capacità (finanziato dal ministero federale degli esteri tedesco) e

3.2

sicurezza fisica e gestione delle scorte (finanziato dall'Unione).

3.1   Sviluppo delle capacità (finanziato dal ministero federale degli esteri tedesco)

Questo modulo è inteso a rafforzare le capacità delle istituzioni statali libiche incaricate della supervisione e del coordinamento nel campo del controllo delle armi convenzionali e dell'azione antimine nonché delle organizzazioni non governative libiche coinvolte nel controllo delle armi e nell'azione antimine. Vi rientrano la promozione dello sviluppo organizzativo, il miglioramento della gestione finanziaria e della qualità e lo sviluppo di capacità tecniche.

Conformemente agli obiettivi generali del programma, questo modulo mette in azione il principio della titolarità nazionale e si prefigge di rafforzare le istituzioni e le capacità libiche ai fini della sostenibilità a lungo termine. Lo sviluppo delle capacità sarà incentrato su due poli di attenzione. Al centro dell'attenzione sarà l'autorità nazionale per l'azione antimine in Libia, il Centro libico di azione antimine, che rientra nel ministero della difesa. Il secondo polo di attenzione saranno le organizzazioni della società civile libica impegnate in attività di sminamento e sensibilizzazione.

Risultato 1: sarà definito e specificato il fabbisogno di formazione e attrezzature del Centro libico di azione antimine, l'istituzione libica nazionale a cui il ministero libico degli esteri ha affidato la supervisione e il coordinamento nel settore del controllo delle armi convenzionali e dell'azione antimine. Il suddetto Centro svilupperà, tra l'altro, strategie di rafforzamento delle capacità istituzionali nel settore dello sviluppo organizzativo e della gestione finanziaria e della qualità.

Attività 1

:

Redigere e analizzare una valutazione del fabbisogno di capacità istituzionali

Attività 2

:

Elaborare un piano di attività e un sistema di gestione della qualità

Attività 3

:

Creare un programma quadro di istruzione e formazione per il personale addetto agli impianti per il deposito di armi e munizioni

Attività 4

:

Sostenere l'installazione di uffici di coordinamento dell'istituzione partner (Centro libico di azione antimine)

Risultati:

entro la fine del diciottesimo mese del progetto effettuazione e documentazione di una valutazione del fabbisogno riguardante lo sviluppo delle capacità istituzionali del Centro libico di azione antimine;

entro la fine del trentesimo mese del progetto l'elaborazione da parte della rispettiva istituzione (Centro libico di azione antimine) di un piano di attività e di un processo di gestione della qualità;

entro il trentesimo mese del progetto l'adeguato equipaggiamento della rispettiva istituzione (Centro libico di azione antimine);

la messa a punto del quadro di formazione in collaborazione con l'istituzione partner (Centro libico di azione antimine).

Ulteriori risultati di tali attività saranno specificati entro la fine del sesto mese del progetto in cooperazione con il Centro libico di azione antimine. Dato che la nomina dell'istituzione partner da parte del ministero libico degli affari esteri è recente, gli indicatori pertinenti saranno specificati al più presto.

Risultato 2: sarà definito e specificato il fabbisogno di formazione e attrezzature delle organizzazioni non governative libiche che operano nel settore del controllo delle armi convenzionali e dell'azione antimine. Saranno rafforzate le capacità di dette organizzazioni non governative, soprattutto in materia di gestione, gestione finanziaria e capacità tecniche.

Attività 1

:

Formazione in gestione e gestione finanziaria

Attività 2

:

Misure di formazione tecnica nel settore dell'azione antimine

Risultati:

dal 2013 al 2015 la realizzazione ogni anno di tre formazioni in gestione delle organizzazioni non governative.

3.2   Sicurezza fisica e gestione delle scorte (finanziato dall'Unione)

Attività 1

:

Elaborazione di una strategia nazionale e delle procedure operative standard per la sicurezza fisica e la gestione delle scorte;

Attività 2

:

Definizione di un quadro di formazione in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte;

Attività 3

:

Recupero e gestione della sicurezza dei siti di deposito delle munizioni;

Attività 4

:

Predisposizione di unità di deposito temporanee;

Attività 5

:

Trasferimento dei siti di deposito delle munizioni;

Attività 6

:

Soluzioni di riciclaggio per le scorte di munizioni;

Attività 7

:

Cooperazione regionale in ordine alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte;

Attività 8

:

Creazione di un sistema resiliente di gestione dei rischi.

3.2.1   Elaborazione di una strategia nazionale e delle procedure operative standard per la sicurezza fisica e la gestione delle scorte

Obiettivi:

l'attività potenzierà il coordinamento tra le istituzioni libiche coinvolte nella gestione delle scorte, determinando una migliore qualità dell'attuazione delle procedure di gestione delle scorte, aumentando così la sicurezza delle scorte di armi e munizioni convenzionali. Le istituzioni pubbliche libiche incaricate del coordinamento e della sorveglianza nel settore della sicurezza fisica e della gestione delle scorte saranno in grado di mettere a punto, coordinare e attuare misure in tale settore.

Descrizione:

svolgere ricerca e riesaminare le strategie e procedure operative standard (SOP) esistenti a livello nazionale in settori attinenti alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte e mettere a punto le lezioni apprese ai fini dell'elaborazione di una nuova strategia nazionale e di procedure operative standard rivedute;

divulgare e discutere le lezioni apprese e le linee generali di una strategia nazionale nell'ambito di un processo di consultazione partecipativa con tutti i soggetti interessati, inclusi ad esempio il ministero dell'interno, quelli della difesa e degli affari esteri, le forze armate libiche, la Guardia nazionale e le ONG nazionali;

prestare supporto organizzativo e competenze tecniche all'autorità libica responsabile di elaborare la strategia nazionale e le procedure operative standard;

sostenere un'istituzione nazionale competente ai fini della facilitazione di un riesame della strategia e del processo di costruzione del consenso con i soggetti interessati per la messa a punto della strategia nazionale e delle procedure operative standard in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte.

Risultati:

elaborazione di una strategia nazionale riguardante la sicurezza fisica e la gestione delle scorte;

elaborazione delle procedure operative standard per la sicurezza fisica e la gestione delle scorte.

3.2.2   Definizione di un quadro di formazione in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte

Obiettivi:

l'attività darà luogo a una migliore formazione del personale addetto agli impianti per il deposito di armi e munizioni, contribuendo così a una sicurezza rafforzata di tali siti.

Descrizione:

riesaminare le valutazioni esistenti del fabbisogno di formazione nei settori attinenti alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte e mettere a punto le lezioni apprese ai fini dell'elaborazione di un nuovo quadro di formazione;

compiere un'indagine sulle entità partner e gli istituti di formazione esistenti e previsti per i corsi di formazione in sicurezza fisica e gestione delle scorte;

facilitare un processo di consultazione dei soggetti interessati allo scopo di mettere a punto le linee generali e gli obiettivi chiave di un futuro quadro di formazione nazionale in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte;

facilitare il processo di elaborazione di un quadro di formazione a cura di un gruppo di esperti, sia libici che internazionali. Il quadro dovrebbe comprendere la definizione del gruppo bersaglio, una strategia per raggiungere il gruppo bersaglio e selezionarlo, l'elaborazione di un programma di formazione, la definizione dei metodi formativi, un calendario, un documento di concetto per il personale, il calcolo dei costi e l'elaborazione di un sistema di documentazione e valutazione.

Risultati:

realizzazione di workshop per il processo di consultazione dei soggetti interessati e del processo di elaborazione;

sviluppo del quadro di formazione.

3.2.3   Recupero e gestione della sicurezza dei siti di deposito delle munizioni

Obiettivi:

riduzione significativa del rischio di furto, saccheggio e accesso non autorizzato ai siti di deposito di armi e munizioni convenzionali.

Descrizione:

riesaminare le indagini in corso sui siti di deposito delle munizioni, nonché le segnalazioni delle comunità sui depositi di armi e munizioni non sorvegliati in zone abitate e stesura di una relazione che illustri i risultati del riesame;

facilitare la scelta delle priorità avviata dalle istituzioni libiche competenti per la selezione dei siti di deposito delle munizioni che saranno oggetto di recupero e costituiranno un progetto pilota;

commissionare uno studio di fattibilità tecnica e incaricare gruppi di controllo dei lavori per la messa a punto di soluzioni di recupero con un buon rapporto costi-efficacia;

facilitare la costruzione del consenso in ordine ai siti di deposito delle munizioni da recuperare. I criteri di selezione seguenti saranno integrati nel processo decisionale: priorità di selezione nazionali, minacce alla sicurezza della popolazione locale, concessione dell'accesso da parte dei soggetti competenti in materia di sicurezza (consigli militari, ecc.), vincoli operativi e finanziari e preferenze delle comunità;

facilitare l'esternalizzazione di un'indagine tecnica e l'elaborazione del mandato e facilitare le procedure contrattuali per i singoli progetti di recupero;

facilitare il controllo e la valutazione della qualità congiunti;

facilitare lo sviluppo del concetto di sicurezza di persone e cose per i siti di deposito delle munizioni oggetto di progetto pilota;

fornire le attrezzature di sicurezza per i siti di deposito delle munizioni oggetto di progetto pilota;

impartire la formazione al personale futuro dei siti di deposito.

Risultati:

ripristino di un numero determinato di impianti per il deposito di munizioni (numero da specificare al termine della fase 1).

3.2.4   Predisposizione di unità di deposito temporanee

Obiettivi:

quest'attività consentirà un controllo più efficace di determinati arsenali libici di armi convenzionali, da cui deriveranno un rischio di furti ridotto e un miglioramento della protezione della popolazione civile da esplosioni incontrollate.

Descrizione:

commissionare un'indagine su potenziali siti da adibire a unità di deposito temporanee e uno studio di fattibilità che prospetti soluzioni con un buon rapporto costi-efficacia per la realizzazione di tali unità. I risultati dell'indagine saranno esposti in dettaglio in una relazione che individuerà i luoghi in cui realizzare le unità e fornirà le relative specifiche tecniche;

facilitare la costruzione del consenso in ordine ai luoghi in cui realizzare le unità di deposito temporanee. I criteri di selezione seguenti saranno integrati nel processo decisionale: priorità di selezione nazionali, minacce alla sicurezza della popolazione locale, concessione dell'accesso da parte dei soggetti competenti in materia di sicurezza (consigli militari, ecc.), vincoli operativi e finanziari e preferenze delle comunità;

facilitare l'esternalizzazione di un'indagine tecnica e l'elaborazione del mandato e facilitare le procedure contrattuali per i singoli progetti di lavori;

facilitare il controllo e la valutazione della qualità congiunti;

facilitare lo sviluppo del concetto di sicurezza di persone e cose per ciascuna unità di deposito temporanea;

fornire le attrezzature di sicurezza per le unità di deposito temporanee selezionate;

impartire la formazione al personale futuro delle unità di deposito.

Risultati:

fissazione di un numero determinato di impianti temporanei per il deposito di munizioni (numero da specificare al termine della fase 1).

3.2.5.   Trasferimento dei siti di deposito delle munizioni

Obiettivi

Da quest'attività deriveranno un miglioramento della sicurezza dei siti di deposito e una situazione di sicurezza migliore nelle zone limitrofe abitate.

Descrizione

Commissionare un'indagine sui siti di tutta la Libia di cui è necessario il trasferimento;

commissionare uno studio di fattibilità e relazione di corredo che prospetti soluzioni con un buon rapporto costi-efficacia per il trasporto/trasferimento e una rosa di luoghi in cui trasferire i siti di deposito delle munizioni;

facilitare il consenso in ordine alla scelta dei siti di deposito delle munizioni oggetto di trasferimento. I criteri di selezione seguenti saranno integrati nel processo decisionale: priorità nazionali, minacce alla sicurezza della popolazione locale, concessione dell'accesso da parte dei soggetti competenti in materia di sicurezza (consigli militari, ecc.) vincoli operativi e finanziari, preferenze delle comunità;

facilitare l'esternalizzazione di un'indagine tecnica e sviluppare un mandato, facilitare le procedure contrattuali per i singoli progetti di trasferimento/trasporto;

facilitare il controllo e la valutazione della qualità congiunti.

Risultati

Trasferimento di un numero determinato di impianti per il deposito di armi (numero da specificare al termine della fase 1).

3.2.6   Soluzioni di riciclaggio per le scorte di munizioni

Obiettivo

Realizzare uno studio di fattibilità sulle opzioni per ridurre le scorte esistenti di munizioni mediante riciclaggio con la conseguente creazione di un incentivo per la distruzione delle armi convenzionali.

Descrizione

Elaborare un mandato insieme con le autorità libiche competenti;

facilitare una gara d'appalto internazionale e il processo di selezione;

commissionare lo studio di fattibilità;

facilitare il controllo di qualità congiunto dello studio di fattibilità;

trasmettere i risultati dello studio ai soggetti libici interessati;

facilitare la traduzione e la stampa dello studio.

Risultati

Relazione dello studio di fattibilità sulle opzioni per ridurre le scorte esistenti di munizioni mediante il riciclaggio;

seminari per la trasmissione dei risultati.

3.2.7   Cooperazione regionale in ordine alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte

Obiettivo

L'attività potenzierà l'interazione e il coordinamento regionali e, in tal modo, accrescerà conoscenze e capacità delle istituzioni statali e delle organizzazioni non governative interessate coinvolte nel controllo degli armamenti e nella gestione delle scorte nella regione.

Descrizione

Sostenere l'organizzazione di un massimo di due conferenze regionali di due giorni come forum di dialogo, informazione, condivisione delle conoscenze e apprendimento tra pari su scala regionale con un approccio a tre vie: i) partecipanti di alto profilo delle istituzioni statali; ii) esecutori tecnici nel settore della gestione delle scorte; e iii) organizzazioni non governative nella preparazione di una serie di presentazioni e workshop;

facilitare il processo decisionale sui temi oggetto delle presentazioni e dei workshop;

facilitare l'individuazione di potenziali partecipanti come pure degli oratori, con l'assistenza dell'Unione, dei partner libici e dei paesi vicini;

facilitare l'elaborazione del mandato e delle procedure contrattuali per una società incaricata della gestione della conferenza, della comunicazione pubblica e della documentazione.

Risultati

Un massimo di due conferenze di due giorni nell'arco di due anni e mezzo con 45 partecipanti al massimo.

3.2.8   Creazione di un sistema resiliente di gestione dei rischi

Obiettivo

Promuovere la realizzazione efficace e sensibile ai conflitti delle attività di progetto in un contesto complesso che presenta rischi, tra l'altro a motivo di una pubblica sicurezza fragile, della presenza di più gruppi armati e di una situazione fluttuante di minaccia alla sicurezza.

Descrizione

Sviluppare orientamenti di progetto per una programmazione sensibile ai conflitti coerente con l'approccio "non nuocere" che si riferisce alla realizzazione di attività di progetto in modo tale da ridurre al minimo gli effetti negativi involontari;

condurre un'analisi del rischio e della minaccia e sviluppare un concetto per la sicurezza comprensivo di procedure operative standard per il programma al fine di massimizzare la sicurezza del personale e delle attività di progetto;

monitoraggio in loco costante del rischio e della minaccia e servizi di consulenza sul campo sui rischi per il personale di progetto e relative operazioni;

attrezzature di sicurezza per la protezione del personale e delle attività di progetto;

sviluppare uno strumento flessibile di gestione del progetto per garantire la realizzazione del progetto stesso qualora la situazione della sicurezza si deteriori, prevedendo segnatamente capacità di gestione remote.

Risultati

Concetto per la sicurezza relativo al progetto disponibile;

sviluppo degli orientamenti per una programmazione sensibile ai conflitti;

presenza di un consulente in gestione dei rischi.

4.   ATTUAZIONE

4.1   Assetto generale

Sulla base di una proposta di progetto presentata dalla GIZ al ministero federale degli esteri della Germania, nell'ottobre 2012 la GIZ stessa è stata incaricata da detto ministero dell'attuazione del modulo di sviluppo delle capacità del "Programma sul controllo delle armi convenzionali in Libia". L'esecuzione delle attività previste è iniziata il 1o novembre 2012 e terminerà il 31 ottobre 2017. Il contributo dell'Unione amplierà il progetto sostenendo un modulo aggiuntivo sulla sicurezza fisica e la gestione delle scorte. Tale modulo sarà eseguito accanto al modulo di sviluppo delle capacità con attività che avranno inizio nel 2013 e si protrarranno fino a ottobre 2017.

La GIZ attuerà i due moduli relativi a allo sviluppo delle capacità e alla sicurezza fisica e gestione delle scorte fornendo esperti a lungo e breve termine e in cooperazione con partner internazionali e nazionali, in parte attraverso contratti di subappalto.

Il partner principale della GIZ per il modulo di sviluppo delle capacità è il Centro libico di azione antimine. In una nota verbale all'Ambasciata tedesca a Tripoli datata 17 dicembre 2012, il ministero libico degli affari esteri ha confermato il Centro libico di azione antimine come istituzione nazionale libica responsabile della supervisione e del coordinamento nel settore del controllo delle armi convenzionali e dell'azione antimine e ha accolto con favore il programma che doveva essere attuato dalla GIZ.

La GIZ è stata selezionata come agenzia esecutiva per questo progetto, vista la sua competenza ed esperienza specifica in tutto il mondo nonché la sua presentazione al Gruppo CODUN in merito alla missione di valutazione della GIZ in Libia e le sue raccomandazioni e i suggerimenti per una strategia d'azione, in particolare, assicurando la partecipazione e la titolarità di tutti i soggetti interessati pertinenti e l'attenzione rivolta all'impatto sostenibile.

4.2   Partner

Le attività del programma in Libia per entrambi i moduli saranno eseguite in collaborazione con i partner internazionali. Esistono diversi partner con cui la GIZ già collabora e collaborerà: la missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) sostiene le agenzie libiche fornendo, tra l'altro, consulenza strategia e tecnica nel settore della sicurezza e del controllo delle armi. UNSMIL ha ricevuto un mandato ai sensi della risoluzione 2040 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 12 marzo 2012 nei settori dell'azione antimine, della gestione delle munizioni e della gestione delle armi. La GIZ sta cooperando con altri donatori nel settore del controllo delle armi e dell'azione antimine in Libia, in particolare, gli Stati Uniti e il Regno Unito.

Benché la responsabilità globale della gestione del programma rimarrà alla GIZ, il programma concluderà partenariati anche con ONG internazionali specializzate in sicurezza fisica e gestione delle scorte e in azione antimine, al fine di fornire ulteriori competenze specializzate nei due rispettivi moduli ed eseguire attività di sminamento sul territorio. Dato il suo approccio modulare, il programma stabilirà rapporti con diverse ONG, che saranno scelte sulla base della loro presenza regionale, dei punti di forza e di debolezza e della precedente esperienza e delle capacità operative in Libia.

4.3   Gestione delle azioni

Progettazione del programma: un approccio a piattaforma modulare

Il programma è strutturato in modo tale che moduli specifici possano essere aggiunti o eliminati nel corso dello stesso per potersi adeguare a contesti mutevoli in modo sensibile ai conflitti e flessibile. Questa struttura permette che diversi donatori finanzino parti del programma e che il contributo di ciascun donatore sia visibile. Infine, il programma comprende un dispositivo che fornisce capacità per una gestione dei rischi affidabile e una gestione sana dei progetti. La GIZ fornisce pertanto una piattaforma di progetto che assicura la gestione del programma ed esegue entrambi i moduli di progetto.

Strategia del programma: quattro fasi in cinque anni

Il programma è progettato per colmare il divario tra le operazioni di emergenza che volgono al termine in Libia e le strategie e i programmi nazionali di sviluppo che si prevede saranno avviati e attuati dal governo libico nei prossimi anni.

È pertanto guidato da una strategia a medio termine per cinque anni che supera la durata dei cicli tipici di pianificazione di emergenza. In particolare, il modulo Sviluppo di capacità richiederà tempo e un partenariato affidabile tra il programma e i partner nazionali per garantire risultati tangibili e assicurare che entro la fine della fase 4 alla titolarità nazionale corrispondano pari capacità nazionali.

L'approccio in quattro fasi assicura che i moduli del programma possano essere adeguati nel corso dello stesso, a causa di esigenze diverse da parte del partner o di diverse realtà di finanziamento. Inoltre, consentirebbe al programma di includere moduli aggiuntivi nella fase 3, qualora in quel momento le condizioni fossero più favorevoli per quei settori di intervento rispetto ad ora.

Modalità relative ai donatori:

Il Programma è un progetto con più donatori, cofinanziato dall'Unione e dal ministero federale tedesco degli affari esteri.

Il ministero federale tedesco degli affari esteri monitorerà periodicamente l'intero progetto attuato dalla GIZ, compresi il componente di sviluppo delle capacità e il componente relativo alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte, attraverso le procedure consolidate del ministero.

Durata e fasi del programma:

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