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Document 52014AE1656

    Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Governance e politica di Internet — Il ruolo dell'Europa nel forgiare il futuro della governance di Internet — COM(2014) 72 final

    GU C 451 del 16.12.2014, p. 145–151 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    16.12.2014   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 451/145


    Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Governance e politica di Internet — Il ruolo dell'Europa nel forgiare il futuro della governance di Internet

    COM(2014) 72 final

    (2014/C 451/24)

    Relatore:

    LONGO

    La Commissione europea, in data 7 marzo 2014, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Governance e politica di Internet — Il ruolo dell'Europa nel forgiare il futuro della governance di Internet

    COM(2014) 72 final.

    La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 18 giugno 2014.

    Alla sua 500a sessione plenaria, dei giorni 9 e 10 luglio 2014 (seduta del 10 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 180 voti favorevoli, 8 voti contrari e 13 astensioni.

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1

    Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ribadisce anzitutto quanto affermato in numerosi pareri negli ultimi anni sull'importanza di Internet come condizione essenziale dello sviluppo economico e dell'occupazione, dell'innovazione tecnologica e dell'inclusione sociale.

    1.2

    Il CESE condivide pienamente la volontà della Commissione di riaffermare con forza la difesa e la promozione dei diritti fondamentali e dei valori democratici, nonché il concetto giuridico di rete unica, soggetta a norme comunitarie uniformi come in altri settori e non «frammentata» da diverse e potenzialmente confliggenti regolazioni.

    1.3

    È importante porre al centro della futura governance della rete il valore essenziale che risiede nella sua natura aperta, distribuita, neutrale e accessibile da tutti con barriere minime. Il CESE rileva però nella comunicazione una insufficiente definizione sia del concetto di governance cooperativa cui l'UE dovrebbe contribuire, sia degli strumenti e delle modalità che dovrebbero garantire i processi multipartecipativi delle decisioni riguardanti Internet. In particolare si dovrebbe chiarire meglio chi debba effettuare i controlli sulla governance della rete.

    1.4

    Riguardo alla fine del ruolo finora svolto dall'ICANN e alle funzioni della IANA, il Comitato ritiene opportuno che la Commissione ponga con decisione la questione del ruolo dell'Unione europea nel futuro organismo transnazionale.

    1.5

    A rafforzare la fiducia in Internet, contribuiranno certamente l'Habeas Corpus digitale, deciso dal Parlamento europeo, e l'attuazione delle misure previste nel «Pacchetto Telecom» per il mercato unico europeo delle TLC.

    1.6

    La scelta delle norme tecniche può avere un'incidenza importante sui diritti dei cittadini, tra cui quelli alla libertà di espressione, alla protezione dei dati personali e alla sicurezza degli utenti nonché sull'accesso ai contenuti. Fin dalla sua nascita, Internet è stato concepito per sostenere senza riserve i diritti dei cittadini. Le minacce a tali diritti sono venute da azioni condotte dai governi e da gestori di siti il cui controllo è indipendente dalla rete. Ciononostante sarebbe ancora opportuna l'emanazione di raccomandazioni che garantiscano la compatibilità di tali scelte tecniche con i diritti umani.

    1.7

    Per quanto riguarda gli aspetti legali di Internet, il CESE condivide la volontà della Commissione di avviare un riesame dei rischi di conflitto internazionale tra le diverse leggi e giurisdizioni, spesso aggravato dai regolamenti delle singole Autorità indipendenti di regolazione.

    1.8

    Il CESE rileva che nella comunicazione non vi sono riferimenti a una serie di questioni tecniche e operative che stanno a cuore al Comitato, tra cui in particolare:

    la futura capacità di Internet, di fronte alla crescita esponenziale del traffico e alla mancanza di una pianificazione organizzata della capacità;

    la neutralità della rete, riconosciuta come fondamentale nell'Agenda digitale;

    la metodologia dei motori di ricerca e le loro modalità di presentazione dei risultati, che suscitano forti preoccupazioni.

    1.9

    Il CESE sottolinea l'importanza dell'inclusione. Il contributo dell'Unione europea ad una governance globale di Internet non può prescindere dalla promozione di politiche di inclusione legate all'ICT, al fine di creare i presupposti per una società realmente inclusiva (cfr. la Carta di Riga (2006), a latere della Conferenza ministeriale ICT for an inclusive society, che prevede una serie di impegni per garantire la realizzazione di soluzioni ICT a favore della popolazione anziana e in materia di e-Accessibility nella UE). Internet è inclusivo per come è concepito, e ciò è sancito nella dichiarazione dell'ICANN. L'accesso a Internet è in realtà controllato dai fornitori di servizi di comunicazione e dai fornitori di servizi Internet, regolamentati dalle amministrazioni nazionali. Responsabili dell'inclusione sono queste autorità di regolamentazione e, in seno all'UE, la Commissione europea.

    1.10

    Infine il CESE auspica che l'IGF si rafforzi sempre più come luogo di incontro di tutti i soggetti interessati a Internet. La UE deve svolgere un ruolo protagonista al prossimo IGF di Istanbul, con una azione congiunta della Commissione, degli Stati membri e della società civile.

    2.   Introduzione

    2.1

    Internet è un fenomeno articolato, che non è sottoposto a un controllo generale. Gli elementi più importanti sono i seguenti:

    a)

    Internet per sua natura è una rete delle reti, ciascuna delle quali è autonoma e molte sono public companies. Senza un piano complessivo per accogliere la crescita esponenziale del traffico, le reti fisiche rappresentano probabilmente la più grande vulnerabilità di Internet, con profonde implicazioni per lo sviluppo della società globale;

    b)

    l'amministrazione e la registrazione di nomi di dominio e indirizzi IP sono gestite in modo decentrato dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), che ha sede in California. La partecipazione alla gestione di quest'organismo è l'elemento centrale della comunicazione della Commissione;

    c)

    gli standard e i protocolli del World Wide Web sono messi a punto dal Consorzio mondiale del Web (World Wide Web Consortium — W3C), mentre la Internet Engineering Task Force svolge lo stesso ruolo per Internet;

    d)

    i fornitori di servizi Internet registrano gli utenti e danno loro accesso a Internet;

    e)

    i programmi di navigazione come Internet Explorer e i motori di ricerca come Google permettono l'utilizzo del web. Alcuni di questi servizi hanno dimostrato di essere fortemente controversi;

    f)

    i servizi di reti sociali come Facebook e Twitter hanno svolto un ruolo di primo piano nelle rivolte dei cittadini e nella lotta per le libertà civili in molti paesi;

    g)

    i servizi di Cloud Computing e di media streaming sono il motore della crescita del traffico su Internet. Netflix (video su richiesta) ha innescato il dibattito sulla neutralità della rete negli Stati Uniti;

    h)

    le azioni necessarie per ottimizzare i vantaggi e limitare gli svantaggi di Internet sono alla base dell'Agenda digitale dell'UE. Oltre a far progredire l'economia europea basata su Internet, l'Agenda affronta anche le questioni della cibersicurezza, della criminalità informatica, della protezione dei dati, del divario digitale, del sostegno ai disabili e agli svantaggiati, ecc. Sotto diversi profili, l'Agenda digitale dell'UE è più un esercizio di governance dell'UE che di governance di Internet, benché essa racchiuda le azioni più importanti che l'Europa dovrà intraprendere per sfruttare al meglio Internet.

    3.   I contenuti della comunicazione

    3.1

    La Commissione ha elaborato una serie di orientamenti finalizzati a porre le basi di una visione europea comune per la governance di Internet, che rafforzi il ruolo dell'Europa nello sviluppo di Internet, quale colonna portante del mercato unico digitale e motore di innovazione, della crescita economica ma anche di democrazia e dei diritti umani. La Commissione intende confermare gli orientamenti già esposti nella precedente comunicazione pubblicata nel 2009 (1), rafforzando il modello multipartecipativo.

    3.2

    Per compensare la mancanza di un controllo generale, è stato istituito un Forum sulla governance di Internet (Internet Governance Forum, IGF) sotto gli auspici delle Nazioni Unite. L'evoluzione dell'IGF è il secondo tema della comunicazione della Commissione. Di fronte alle preoccupazioni espresse riguardo all'IGF e all'ambizione della Commissione di partecipare al controllo dell'ICANN, è difficile non giungere alla conclusione che al centro della comunicazione vi sia il controllo politico di Internet. Il CESE ritiene necessario porre l'accento anche sulla risoluzione delle questioni di governance tecnica e operativa, alcune delle quali sono illustrate ai precedenti punti a), e) e g), e agire di conseguenza.

    3.3

    La visione europea si basa su una serie di principi comuni a livello europeo come la difesa dei diritti fondamentali e dei valori democratici (sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea), la promozione di una rete unica non frammentata, in cui le decisioni vengano assunte sulla base di principi tra cui la trasparenza, il dovere di rendicontazione e l'inclusione di tutte le parti interessate. Tra i soggetti cui va riconosciuto un elevato livello di collaborazione nella comunicazione vengono espressamente richiamati l'Internet Governance Forum (IGF) (un organismo nato dal Vertice mondiale sulla società dell'informazione (World Summit on the information Society — WSIS) promosso dalle Nazioni Unite con la risoluzione 56/183 del 21 dicembre 2001), l'Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) e l'Internet Assigned Numbers Authority (IANA).

    3.4

    L'approccio della Commissione al tema della governance di Internet è sintetizzato dall'acronimo COMPACT: Internet come spazio di responsabilità Civiche, Organizzato in modo da costituire un'unica risorsa non frammentata con una governance Multipartecipativa, per Promuovere la democrazia e i diritti umani, una rete basata su una solida Architettura tecnologica in grado di Conquistare la fiducia degli utenti e di agevolare una governance Trasparente, sia dell'infrastruttura soggiacente sia dei servizi da questa veicolati. Questo approccio si fonda sull'Agenda di Tunisi per la società dell'informazione (18 novembre 2005), i cui principi però purtroppo non sembrano essere sostenuti a livello globale ma solo da determinati paesi e solo in ambiti geografici limitati (ad esempio, la raccomandazione del Consiglio dell'OCSE sui principi per l'elaborazione di politiche in materia di Internet (2011) e la dichiarazione del G8 di Deauville (2011)).

    3.5

    In particolare la Commissione propone:

    la definizione di una serie coerente di principi di governance di Internet con tutte le parti interessate;

    il sostegno all'IGF, con la definizione chiara del ruolo delle autorità pubbliche;

    la globalizzazione dell'ICANN, con un calendario preciso, e delle funzioni della IANA, garantendo sicurezza e stabilità al sistema dei nomi di dominio;

    l'inizio del 2014 delle attività del GIPO (Global Internet Policy Observatory) quale risorsa per la comunità internazionale;

    l'avvio di una ampia consultazione pubblica sulla partecipazione di tutte le parti interessate alla formulazione della futura politica europea di governance di Internet;

    la creazione di meccanismi strutturati che permettano la partecipazione alle decisioni tecniche, con l'obiettivo di assicurarne la compatibilità con il rispetto dei diritti umani;

    il rafforzamento della fiducia nelle attività online, con particolare riferimento alla protezione dei dati e alla sicurezza delle reti e dell'informazione;

    un riesame dei rischi dei conflitti a livello internazionale tra leggi e giurisdizioni derivanti da Internet.

    4.   Valutazioni e considerazioni

    4.1

    La Commissione propone la definizione di una visione europea comune per la governance di Internet, che permetta all'UE di svolgere un ruolo importante in un ambito essenziale per il futuro, sia sul piano economico che su quello politico e sociale. È una scelta di grande importanza per garantire uno stimolo forte allo sviluppo economico dei paesi membri, congiuntamente al consolidamento dei principi di democrazia e dei diritti umani.

    4.2

    Una governance sostenibile deve essere fondata su un sistema multi-stakeholder, come definito nell'Agenda di Tunisi: governi, settore privato, società civile, organizzazioni intergovernative e internazionali, comunità accademiche e tecniche.

    4.3   Un approccio basato sui principi

    4.3.1

    Il CESE ribadisce anzitutto quanto affermato in numerosi pareri negli ultimi anni sull'importanza di Internet come condizione essenziale dello sviluppo economico e dell'occupazione, dell'innovazione tecnologica e dell'inclusione sociale. Il sostegno del CESE alla società dell'informazione, alla strategia Europa 2020 e all'agenda digitale è sempre stato pieno e convinto, con molte proposte e a volte anche critiche.

    4.3.2

    L'obiettivo deve essere quello di una UE protagonista nello sviluppo delle infrastrutture digitali, anzitutto la banda larga veloce garantita a tutti i cittadini; nella creazione di un mercato unico digitale con ricchezza di contenuti europei e strumento di inclusione; nel superamento del digital divide con una alfabetizzazione digitale diffusa; nella progettazione di un cloud computing europeo (2); nella definizione di adeguate normative di tutela contro la cybercriminalità, l'invasione della privacy e l'uso illecito dell'identità, i pericoli per i minori e sul diritto all'oblio.

    4.3.3

    Il CESE condivide pienamente la volontà della Commissione di riaffermare con forza la difesa e la promozione dei diritti fondamentali e dei valori democratici, nonché il concetto giuridico di rete unica, soggetta a norme comunitarie uniformi come in altri settori e non «frammentata» da diverse e potenzialmente confliggenti regolazioni statali. Tale scelta si reputa necessaria per la creazione di uno spazio unico europeo accessibile, veloce e sostenibile per i governi locali, i cittadini, le imprese, il mondo del no profit (3).

    4.3.4

    Si condividono in proposito le preoccupazioni per la violazione della libertà di espressione espresse dalla Commissione per il blocco dei social network effettuato dall'Agenzia per l'informazione la tecnologia e le comunicazioni della Turchia, nonché per le misure relative alla libertà di espressione contenute nel recente pacchetto di legge-antiterrorismo approvate dal Parlamento russo.

    4.4   Un quadro di governance cooperativa

    4.4.1

    Il CESE rileva nella comunicazione una insufficiente definizione sia del concetto di governance cui l'UE dovrebbe contribuire, sia degli strumenti che dovrebbero garantire i processi multipartecipativi delle decisioni riguardanti Internet, come già avvenuto in relazione alle proposte di azione contenute nella comunicazione Un'agenda digitale europea  (4). Nel quadro di una governance generale condivisa, si possono definire più specificamente livelli e modalità.

    4.4.2

    Ai richiami ad esperienze positive di paesi membri ed extra europei, la Commissione affianca quale unica iniziativa lo sviluppo della piattaforma GIPO (iniziativa importante e positiva), riservandosi ulteriori proposte operative all'esito di una prossima consultazione pubblica. Ma proprio in vista della comunicazione è già stata effettuata un'ampia consultazione, senza che questo abbia prodotto maggiore concretezza nelle proposte contenute nella comunicazione e soprattutto rivelando una insufficiente attenzione da parte di istituzioni e stakeholder.

    4.4.2.1

    La Commissione deve chiarire meglio il ruolo specifico e il valore aggiunto dell'UE in quanto tale e cosa venga chiesto ai singoli Stati, anche alla luce degli obiettivi dell'Agenda digitale europea; e deve definire le competenze esclusive e quelle condivise, anche per evitare sovrapposizioni e possibili conflitti.

    4.4.3

    Il CESE esprime la preoccupazione che ci sia una scarsa sensibilità e una grave sottovalutazione negli Stati membri e in tutti gli stakeholders rispetto a un tema di fondamentale importanza per il futuro economico e sociale dell'Unione. Il CESE chiede alla Commissione di porre in essere azioni di stimolo diretto sui governi, il mondo imprenditoriale e le NGO di tutela dei diritti dei cittadini e in particolare le associazioni di consumatori che non sono citate nella comunicazione.

    4.4.4

    Il CESE ha elaborato in questi anni numerosi pareri su Internet e in particolare sull'Agenda digitale e deve essere coinvolto in queste azioni.

    4.5   Globalizzazione delle decisioni fondamentali che riguardano internet

    4.5.1

    Un altro aspetto importante riguarda le azioni a livello internazionale che l'UE nel suo complesso dovrebbe porre in essere, riguardo alla governance di tutte le comunicazioni elettroniche e ai diritti dei cittadini. Nella comunicazione mancano riferimenti specifici su come veicolare queste iniziative a livello internazionale.

    4.5.2

    Ciò è ancora più rilevante se consideriamo che, in occasione dello scandalo Datagate, è emersa la debolezza dell'UE, che al vertice di Bruxelles di ottobre 2013 non ha saputo dare una risposta collettiva forte, andando in ordine sparso sulla ribalta internazionale.

    4.6   Processo multipartecipativo: la globalizzazione dell'icann

    4.6.1

    Il CESE rileva che è necessario un framework strategico. Se il governo della rete non può più stare nelle mani del governo americano, bisogna anche definire con precisione il regime multistakeholder, in modo che sia realmente rappresentativo. Occorre trovare un giusto equilibrio tra le istituzioni governative, le Big Companies che rispondono agli interessi degli azionisti, le NGO che rappresentano direttamente i cittadini.

    4.6.1.1

    La creazione di strumenti informatici innovativi, come il GIPO, è sostenuta dal CESE come importante risorsa a disposizione della comunità internazionale per monitorare le politiche di regolamentazione riguardanti Internet e le nuove tecnologie, favorendo lo scambio tra i diversi Forum. Ciò favorisce soprattutto quelle componenti della società civile che hanno risorse limitate.

    4.6.2

    Per quanto riguarda l'ICANN e la IANA, l'organismo tecnico ha finalmente annunciato l'avvio di un processo di gestione globale e multi-stakeholder delle funzioni tecniche affidate a partire dal settembre 2015, data di scadenza del contratto con il governo degli Stati Uniti d'America per la gestione dei domini di primo livello nazionali. Il CESE chiede che la Commissione determini con chiarezza quale dovrebbe essere il ruolo dell'Unione europea nel futuro organismo transnazionale e rivendichi un rappresentante tecnico e uno politico nel board del nuovo ICANN.

    4.6.3

    È importante anche il sostegno della Commissione al rafforzamento dell'IGF, come luogo di confronto fra tutti i soggetti interessati. Il CESE auspica che l'UE abbia un ruolo protagonista al prossimo IGF che si terrà a Istanbul il prossimo settembre, con una forte azione congiunta della Commissione, degli Stati membri e della società civile, ribadendo i contenuti della comunicazione.

    4.7   Conquista della fiducia

    4.7.1

    A livello intracomunitario, è importante che la Commissione sottolinei nella comunicazione correttamente la necessità di conquistare la fiducia in Internet attraverso strumenti normativi che ne potenzino la sicurezza, la stabilità e la resilienza, come la riforma del quadro normativo sulla protezione dei dati personali e la direttiva sulla sicurezza delle reti e dell'informazione.

    4.7.2

    Opportunamente, dopo la relazione della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni a seguito delle vicende Datagate, il Parlamento europeo ha deliberato l'istituzione di un «Habeas Corpus digitale europeo — Protezione dei diritti fondamentali nell'era digitale», attraverso specifiche azioni quale piano prioritario per la prossima legislatura.

    4.7.3

    Il CESE seguirà con molta attenzione l'iter di queste azioni e l'attuazione delle misure previste nel «Pacchetto Telecom» sull'attuazione del mercato unico TLC (5).

    4.8   Norme tecniche che definiscono internet

    4.8.1

    Un aspetto fondamentale riguarda le norme tecniche. La natura aperta e transnazionale della rete comporta che la definizione delle norme tecniche avvenga prescindendo da considerazioni di ordine pubblico definite a livello di singoli Stati o strutture intergovernative regionali, bensì attraverso una sorta di autoregolazione della comunità tecnica solo in pochi casi concertata con le istituzioni. L'incidenza che tali scelte possono avere sui diritti dei cittadini, tra cui quello alla libertà di espressione, alla protezione dei dati personali (compreso il diritto all'oblio) e alla sicurezza degli utenti nonché sull'accesso ai contenuti, impone scelte precise e l'emanazione di raccomandazioni che garantiscano la compatibilità di tali scelte tecniche con i diritti umani.

    4.8.2

    Il CESE sostiene la proposta della Commissione di organizzare seminari con esperti internazionali delle varie discipline giuridico-sociali, economiche e tecniche per garantire la coerenza tra i quadri normativi esistenti e le nuove forme di definizione per Internet.

    4.8.3

    Sul piano della concorrenza e del libero mercato, bisogna porsi anche il problema di una situazione in cui pochi algoritmi privati esercitano un controllo unico di dati personali, metadati e introiti da pubblicità o da copyright (6).

    4.9   Conflitti tra giurisdizioni e leggi

    4.9.1

    Per quanto riguarda gli aspetti legali di Internet, la creazione di un mercato unico digitale entro il 2015 è stata ribadita con forza dalla Commissione e naturalmente non può prescindere da una armonizzazione delle normative nazionali e internazionali applicate alle transazioni online. Si condivide la volontà della Commissione di avviare un riesame dei rischi di conflitto internazionale tra le diverse leggi e giurisdizioni, spesso aggravato dai regolamenti delle singole Autorità indipendenti di regolazione.

    4.9.2

    Il CESE rileva che nella comunicazione è assente qualsiasi riferimento alla neutralità della rete, che pure è stata riconosciuta come fondamentale nell'agenda digitale. Il Comitato ribadisce quanto già affermato in vari pareri, manifesta la propria preoccupazione per le iniziative regolamentari in discussione negli USA e «auspica fortemente che i principi di apertura e neutralità di Internet vengano al più presto sanciti formalmente dal diritto dell'UE, sempre tenendo conto dell'evoluzione tecnologica (“stato dell'arte”) in questo campo» (7).

    4.10   Internet inclusivo

    4.10.1

    Il CESE infine sottolinea l'importanza di un aspetto fondamentale: l'inclusività. Il contributo dell'Unione europea ad una governance globale di Internet non può prescindere dalla promozione di politiche di inclusione legate all'ICT, al fine di creare i presupposti per una società realmente inclusiva (nel 2006 i ministri degli Stati membri dell'Unione europea, dei paesi in via di adesione, dei paesi dell'EFTA (Area europea di Libero Commercio) e degli altri paesi responsabili per le politiche di e-inclusion hanno sottoscritto la Carta di Riga a latere della Conferenza ministeriale ICT for an inclusive society che prevede una serie di impegni per garantire la realizzazione di soluzioni ICT a favore della popolazione anziana e in materia di e-Accessibility nella UE). Il Comitato reputa opportuno l'inserimento nella comunicazione del principio per cui TIC accessibili e facilmente utilizzabili siano riconosciute quali strumenti essenziali alle persone con disabilità per l'accesso e la realizzazione di opportunità complete ed efficaci su base di paritaria.

    Bruxelles, 10 luglio 2014.

    Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Henri MALOSSE


    (1)  Comunicazione Governance di Internet: le prossime tappe, COM(2009) 277 final.

    (2)  GU C 107 del 6.4.2011, pagg. 53-57; GU C 318 del 29.10.2011, pag. 9; GU C 229 del 31.7.2012, pag. 1; GU C 161 del 6.6.2013, pag. 8; GU C 76 del 14.3.2013, pagg. 59-65.

    (3)  GU C 67 del 6.3.2014, pag. 137.

    (4)  GU C 54 del 19.2.2011, pag. 58.

    (5)  GU C 177 dell'11.6.2014, pag. 64.

    (6)  COM(2012) 0573.

    (7)  Parere CESE TEN 457/2011 Neutralità della rete, relatore: PEGADO LIZ.


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