EUR-Lex Access to European Union law

Back to EUR-Lex homepage

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52008AE0498

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma d'azione comunitaria per il miglioramento della qualità nell'istruzione superiore e la promozione della comprensione interculturale mediante la cooperazione con i paesi terzi (Erasmus Mundus) (2009-2013) COM(2007) 395 def.

GU C 204 del 9.8.2008, p. 85–88 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

9.8.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 204/85


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma d'azione comunitaria per il miglioramento della qualità nell'istruzione superiore e la promozione della comprensione interculturale mediante la cooperazione con i paesi terzi (Erasmus Mundus) (2009-2013)

COM(2007) 395 def.

(2008/C 204/18)

Il Consiglio, in data 10 settembre 2007, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma d'azione comunitaria per il miglioramento della qualità nell'istruzione superiore e la promozione della comprensione interculturale mediante la cooperazione con i paesi terzi (Erasmus Mundus) (2009-2013)

La sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 21 febbraio 2008, sulla base del progetto predisposto dal relatore SOARES e dal correlatore RODRÍGUEZ GARCÍA-CARO.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 12 marzo 2008, nel corso della 443a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 125 voti favorevoli e 2 astensioni.

1.   Sintesi e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo accoglie favorevolmente il testo della proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma d'azione comunitaria per il miglioramento della qualità nell'istruzione superiore e la promozione della comprensione interculturale mediante la cooperazione con i paesi terzi (Erasmus Mundus) (2009-2013), volto ad ampliare e migliorare l'attuale programma d'azione Erasmus Mundus, sul quale il CESE si era già in precedenza espresso positivamente.

1.2

Il Comitato ritiene che l'obiettivo di fare delle università europee un polo di attrazione per studenti di tutto il mondo sia un obiettivo della maggiore importanza e debba contribuire a illustrare l'eccellenza dello spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca. Tuttavia, è del parere che il programma non debba contribuire alla fuga di cervelli dai paesi terzi. In questo senso, incoraggia la Commissione ad analizzare, in collaborazione con le autorità e le università di paesi terzi, strategie che spingano gli studenti e professori a sfruttare le possibilità messe a disposizione da Erasmus Mundus per rientrare nei propri paesi di origine al fine di contribuire al loro sviluppo sostenibile. Il Comitato sottolinea che per conseguire tale obiettivo è fondamentale un collegamento stretto tra le politiche di cooperazione allo sviluppo dell'UE e il programma Erasmus Mundus.

1.3

Il Comitato prende atto dello sforzo compiuto nell'ambito del nuovo programma di azione per aumentare la mobilità del corpo accademico, attribuendo ai docenti il 40 % delle borse previste contro il 16,6 % nel quadro del programma ancora in vigore. Questo scambio va considerato una fonte di arricchimento non solo scientifico, ma anche culturale ed educativo. Il Comitato sottolinea, in questo senso, che la mobilità del corpo docente e degli studenti deve cessare di essere, in buona parte, una responsabilità individuale per trasformarsi sempre più in una responsabilità istituzionale.

1.4

Il Comitato incita gli Stati membri e la Commissione a eliminare, nel modo più rapido ed efficace possibile, gli ostacoli alla mobilità di professori e studenti creati dalle normative nazionali, sia per quanto riguarda l'accesso ai diversi Stati dell'Unione sia in riferimento al riconoscimento e alla convalida delle competenze acquisite, in modo tale da non impedire o rendere difficile spostarsi a chi voglia partecipare alle azioni del programma.

1.5

A parere del Comitato le procedure di selezione devono stabilire meccanismi di compensazione su scala europea allo scopo di prevenire gravi squilibri tra i campi di studio e le regioni di provenienza degli studenti e dei professori universitari e gli Stati membri di destinazione. In questo modo il Comitato fa proprio testualmente il contenuto dell'allegato della decisione n. 2317/2003/CE con la quale si istituiva il programma Erasmus Mundus e suggerisce e raccomanda al Parlamento europeo e al Consiglio la sua inclusione nelle presente proposta.

2.   Proposta di decisione

2.1

L'obiettivo generale della proposta è di migliorare la qualità dell'istruzione superiore europea e promuovere il dialogo e la comprensione tra i popoli e le culture, grazie ad una cooperazione con i paesi terzi, promuovendo nel contempo gli obiettivi di politica estera dell'UE e lo sviluppo sostenibile dei paesi terzi in materia d'istruzione superiore. Il programma abbraccia il quinquennio 2009-2013.

2.2

La proposta persegue gli obiettivi specifici seguenti:

a)

rafforzare la cooperazione strutturata tra gli istituti di istruzione superiore e il personale accademico in Europa e nei paesi terzi;

b)

contribuire all'arricchimento reciproco delle società, tramite la promozione della mobilità per i migliori studenti e accademici dei paesi terzi — al fine di ottenere qualifiche e/o esperienza nell'Unione europea — nonché verso i paesi terzi per i migliori studenti e accademici europei;

c)

contribuire allo sviluppo delle risorse umane e della capacità di cooperazione internazionale degli istituti di istruzione superiore nei paesi terzi;

d)

migliorare l'accessibilità e rafforzare il profilo e la visibilità dell'istruzione superiore europea nel mondo nonché la sua attrattiva per i cittadini di paesi terzi.

2.3

Linee di azioni che permetteranno di concretizzare l'iniziativa:

programmi di master comuni Erasmus Mundus e programmi di dottorato comuni,

partnership tra istituti d'istruzione superiore europea e di paesi terzi,

misure che rafforzano l'attrattiva dell'Europa in quanto meta educativa,

sostegno allo sviluppo di programmi educativi congiunti e di reti di cooperazione intesi a facilitare gli scambi di esperienze e buone prassi,

sostegno rafforzato alla mobilità delle persone nel campo dell'istruzione superiore tra la Comunità e i paesi terzi,

promozione delle conoscenze linguistiche offrendo di preferenza agli studenti la possibilità di imparare almeno due delle lingue parlate nel ventaglio di paesi in cui sono situati gli istituti d'istruzione superiore,

sostegno a progetti pilota basati su partnership a dimensione esterna intese allo sviluppo dell'innovazione e della qualità nell'istruzione superiore,

sostegno all'analisi e al controllo delle tendenze nel settore dell'istruzione superiore internazionale e della sua evoluzione.

2.4

Questo programma mira a proseguire le attività della prima fase del programma (2004-2008), pur essendo più ambizioso dal momento che incorpora più direttamente l'aspetto cooperazione esterna, allarga il suo campo d'azione a tutti i livelli dell'istruzione superiore, migliora le opportunità di finanziamento per gli studenti europei e rafforza le possibilità di cooperazione con gli istituti d'istruzione superiore dei paesi terzi.

3.   Osservazioni generali

3.1

Come per il programma Erasmus World (2004-2008) (1), il Comitato accoglie favorevolmente la proposta di decisione del Parlamento e del Consiglio e si rallegra per le iniziative adottate o che saranno adottate allo scopo di contribuire ad un'istruzione di qualità nell'Unione europea e di favorire la cooperazione con i paesi terzi, ai sensi dell'articolo 149 del Trattato CEE.

3.2

Nel suo parere sul programma summenzionato, il Comitato si rallegrava «per il concretarsi di iniziative volte a promuovere un'istruzione superiore di qualità grazie, fra l'altro, al rafforzamento della cooperazione con i paesi terzi da raggiungere attraverso la collaborazione con i loro migliori istituti universitari, il coinvolgimento dei loro studiosi di maggior fama e la partecipazione dei loro studenti più validi. Questa sinergia, di reciproco vantaggio, consentirà di stringere legami e di improntare le relazioni future fra l'Unione europea e i paesi di provenienza di detti studenti e studiosi ad una maggiore comprensione e spirito di collaborazione» (2).

3.3

Dato che si tratta dello stesso tipo di programma, con leggere ma importanti modifiche, il CESE ribadisce le osservazioni allora formulate, alle quali aggiunge le osservazioni seguenti:

3.3.1

il programma Erasmus Mundus coincide sotto il profilo temporale con l'obiettivo centrale del processo di Bologna che consiste nel creare uno spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca entro il 2010 grazie all'attuazione di riforme convergenti nei sistemi nazionali d'istruzione superiore.

3.3.2

Esso coincide però anche con un altro obiettivo esterno: quello di fare conoscere al mondo l'Europa come spazio d'istruzione superiore e della ricerca di qualità. Per questo il successo del processo di Bologna si rivela essenziale per riuscire a far diventare le università europee, e non soltanto alcune di esse, un polo d'attrazione per i giovani studenti di paesi terzi.

3.3.3

È proprio questo che la Commissione mostra di riconoscere accettando che il processo di Bologna faccia parte integrante della sua politica d'istruzione e di formazione con lo stesso statuto dello spazio di ricerca dell'Unione europea.

3.3.4

Quest'obiettivo, ovvero la creazione di uno spazio europeo dell'istruzione superiore, ne implica un altro, quello di attirare gli studenti ed i professori di paesi terzi. Trattandosi di un obiettivo importante, e addirittura essenziale per l'affermazione dell'Europa nel mondo, il CESE richiama l'attenzione, come ha già fatto varie volte, sulla necessità di evitare la fuga dei cervelli dei paesi in via di sviluppo (3).

3.3.5

L'azione 2 denominata Partenariati Erasmus Mundus con istituti di istruzione superiore di paesi terzi costituisce un buon esempio in questo senso, in quanto, oltre a tener conto delle esigenze specifiche di sviluppo del(i) paese(i) terzo(i), prevede soggiorni limitati e di breve durata. A parere del CESE, tutte le azioni proposte devono permettere tanto ai professori che agli studenti dei paesi terzi di trascorrere un soggiorno proficuo e formativo nelle università europee, ma il loro rientro nel paese d'origine deve essere fortemente incentivato, in modo che possano contribuire allo sviluppo sostenibile ed alla coesione sociale di questi, ed essere uno straordinario elemento di promozione delle nostre università all'estero.

3.3.6

Il rischio che aumenti la fuga dei cervelli dai paesi che appunto ne hanno più bisogno — soprattutto per ragioni di mancanza di opportunità sul mercato o, molto semplicemente, perché non esistono le condizioni perché queste persone continuino a svolgere il loro lavoro scientifico — può anche essere ridotto al minimo grazie alla messa in atto di programmi di master e di dottorati nei paesi terzi. Questi programmi dovrebbero includere corsi o tirocini nei paesi europei per periodi di durata tale da evitare lo sradicamento di queste persone dai loro paesi d'origine.

3.3.7

Questo rischio può essere attenuato anche attraverso il coinvolgimento delle stesse università, prevedendo nei protocolli firmati strategie di rientro con eventuali misure compensative.

3.3.8

D'altro canto, il programma Erasmus Mundus, che si inserisce nella prospettiva globale delle politiche dell'Unione europea e che si svolge nell'ambito della strategia di Lisbona volta a fare dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più dinamica e competitiva al mondo, sia nel quadro della cooperazione con i paesi con cui l'UE ha già stipulato degli accordi, sia in una prospettiva più ampia di cooperazione strategica con i paesi terzi, deve considerare anche il tema della fuga dei cervelli come un problema grave per lo sviluppo equilibrato dei paesi con cui si porta avanti la collaborazione (4).

3.3.9

Inoltre, occorre sottolineare che questo programma persegue un altro obiettivo, vale a dire quello di promuovere gli scambi culturali nel quadro di un'istruzione di più grande qualità e di un più grande rigore scientifico (5). È quindi importante che questo programma non funga da pretesto per introdurre una visione mercantile dell'istruzione superiore, ma serva piuttosto a promuovere la qualità dell'istruzione, la ricerca indipendente, il rispetto della libertà accademica e, come si dice nella proposta, a rafforzare la lotta contro tutte le forme d'esclusione sociale.

3.4

Infine, sull'esempio di ciò che avviene con il processo di Bologna, è necessario che il sistema interno ed esterno di valutazione delle università si basi su criteri che tengano conto della realtà accademica e agisca come stimolo al raggiungimento di livelli d'eccellenza, condizione sine qua non perché le università possano costituire poli d'attrazione per gli studenti ed i professori di paesi terzi, conservando al tempo stesso la loro identità.

4.   Osservazioni particolari

4.1

Uno degli aspetti essenziali del programma Erasmus Mundus è la mobilità degli studenti e dei professori. L'esperienza di Bologna mostra che si è prestata maggiore attenzione alla mobilità degli studenti e meno a quella dei professori, sebbene nelle dichiarazioni fosse sottolineata l'importanza della mobilità di questi ultimi per il successo della strategia di Bologna. Il Consiglio europeo ha del resto sottolineato questa situazione affermando nel 2006 che tale strategia era incompleta ed incoerente.

4.1.1

Sulla base di questa constatazione, occorre che Erasmus Mundus favorisca la mobilità dei docenti e come si afferma nel quadro di uno dei sei obiettivi principali del processo di Bologna relativo ai professori e ai ricercatori, occorre anche superare gli ostacoli che impediscono l'esercizio effettivo della mobilità del corpo docente, prestando particolare attenzione al riconoscimento ed alla valorizzazione dovuti dell'attività di ricerca, d'istruzione e della formazione svolti durante l'assenza dal loro luogo di lavoro abituale.

4.1.2

È fondamentale tener conto di vari fattori che non possono essere minimizzati cioè:

le asimmetrie esistenti tra i sistemi educativi dei paesi di accoglienza e quelli dei paesi d'origine,

la necessità di valorizzare e riconoscere la formazione ricevuta, gli anni d'istruzione e la ricerca realizzata,

il riconoscimento non soltanto del contributo scientifico ma anche dei valori socioculturali,

lo scambio dei professori e di ricercatori, considerato come una ricchezza culturale ed educativa e non soltanto come un mezzo per scegliere i docenti, gli studenti ed i ricercatori più qualificati di paesi terzi come se si trattasse di un'immigrazione «qualificata».

4.1.3

In questo contesto particolare, occorre fare in modo che lo scambio dei professori sia vantaggioso per i paesi che li ricevono come per quelli che li inviano, per gli studenti ma anche per le università stesse. Permettere ai cittadini di paesi terzi di acquisire qualifiche e conoscenze mediante un periodo di formazione in Europa può essere un modo per stimolare la circolazione dei cervelli che è così vantaggiosa sia per i paesi da cui provengono che per quelli che li accolgono. Fra le varie forme di scambio, le visite o i tirocini di breve durata, gli anni sabbatici e i programmi di ricerca specifica sono i più conosciuti, ma non esauriscono il ventaglio di possibilità a questo livello.

4.2

La comunicazione cita alcuni aspetti con i quali il CESE è totalmente d'accordo e che meritano di essere sottolineati data la loro importanza.

4.2.1

La sfida alla diversità linguistica dell'Europa posta da tutta questa tematica deve essere considerata come un'opportunità supplementare per chi sceglie l'Europa come destinazione. Riconoscere che una lingua data è sulla via di diventare la «lingua di lavoro delle scienze» non significa ignorare il valore che per l'istruzione e per la ricerca realizzate in un mondo globalizzato ha l'apprendimento di altre lingue, il quale garantisce una maggiore ricchezza linguistica e maggiori opportunità per tutti, compresi i cittadini ed i residenti dell'Unione europea che parlano soltanto la loro lingua materna.

4.2.2

Le complicate legislazioni relative all'immigrazione, soggette a continue modifiche (e sempre meno flessibili), sono un altro problema da prendere in considerazione quando ci si riferisce a professori e studenti di paesi terzi. Ciò non deve in alcun caso costituire una ragione per ostacolare la mobilità di docenti, ricercatori e studenti. In particolare, va messa in atto la risoluzione del Consiglio europeo per quanto riguarda la concessione di visti per studenti e docenti che partecipano a questo tipo di programmi.

4.2.3

Erasmus Mundus deve raggiungere in pieno uno degli obiettivi che si propone: essere uno strumento di lotta contro tutte le forme d'esclusione, compreso il razzismo e la xenofobia, e contribuire all'eliminazione delle disuguaglianze tra uomini e donne.

4.3

I risultati di uno studio realizzato tra il 2004 ed il 2005, su richiesta della Commissione, dalla Academic Cooperation Association, dimostrano la necessità di definire una strategia europea di affermazione dello spazio europeo dell'istruzione superiore, combattendo l'idea che in Europa un'istruzione superiore di qualità si possa trovare solo nelle università dei paesi più sviluppati o con una maggiore tradizione in questo campo.

4.3.1

Questa strategia è basata sul requisito (che è già realtà nel programma in vigore), dell'obbligatorietà dell'istituzione di partenariati tra almeno 3 università di almeno 3 paesi per la presentazione delle candidature. Il programma per il periodo 2009-2013 mantiene questo requisito che il CESE approva senza riserve (6).

4.3.2

Tuttavia, altri elementi si dimostrano essenziali per aumentare la capacità di attrazione delle università europee e si tratta di elementi attinenti al loro prestigio a livello internazionale, alla qualità del corpo docente, al costo degli studi, all'importo delle borse concesse, al prestigio di diplomi, alle possibilità d'integrazione sul mercato del lavoro, alla conoscenza nei paesi terzi delle diverse università dei paesi dell'UE, ma anche al costo della vita e al conseguimento più o meno facile dei visti d'ingresso. Per la concessione delle borse deve essere determinante la considerazione di tutti questi fattori, in particolare del livello di vita e dell'importo delle tasse d'iscrizione.

4.3.3

Questa nuova fase del programma Erasmus Mundus dovrà quindi essere l'occasione di discutere con i rappresentanti delle università, degli insegnanti e degli studenti dei mezzi per contribuire a valorizzare l'immagine di altre università di altri paesi dell'Unione europea, per allargare la domanda da parte degli studenti e degli insegnanti dei paesi terzi.

4.3.4

Uno dei modi di realizzare quest'obiettivo è, prendendo ad esempio il processo di Bologna, rafforzare la presenza dello spazio universitario europeo come un tutto unico nelle fonti d'informazione esistenti che sono consultate da coloro che vogliono studiare al di fuori del loro paese d'origine (Internet, siti web, rappresentanze dell'UE).

4.3.5

Per esempio si potrebbe creare, nel quadro di una collaborazione istituzionale stretta tra gli Stati membri, la Commissione e le autorità universitarie, un portale universitario accuratamente progettato, aggiornato costantemente, facilmente accessibile con un contenuto interessante e ampiamente pubblicizzato. Questo portale dovrebbe permettere di accedere ai portali delle diverse università europee. Occorrerebbe anche creare servizi specifici di diffusione dello spazio universitario europeo presso le rappresentanze dell'UE.

4.4

Affinché lo spazio universitario europeo sia attraente, è cruciale l'esistenza di un corpo docente molto qualificato, ben remunerato e professionalmente riconosciuto.

4.5

Il CESE ribadisce la sua convinzione che il programma Erasmus Mundus sia un'opportunità eccellente per individuare tra i giovani studenti, i professori e ricercatori dei paesi terzi i più promettenti, quelli che saranno certamente molto utili per lo sviluppo dello stesso spazio europeo. Tuttavia, non si può passare sotto silenzio il fatto che molti giovani laureati europei hanno molte difficoltà a trovare lavoro nel loro paese. Quest'osservazione non è una riserva sul programma Erasmus Mundus, ma deve servire a lanciare una riflessione su questo problema.

4.6

Occorre sottolineare che, in numerosi paesi in via di sviluppo, solo le università pubbliche hanno la capacità di democratizzare l'istruzione superiore eliminando le discriminazioni e disuguaglianze (uno degli obiettivi proclamati del programma Erasmus Mundus). In questo senso, e indipendentemente dal fatto che il programma non deve fare distinzioni tra settore pubblico e settore privato, il programma dovrebbe contribuire, in questi casi, a consolidare e rafforzare le università pubbliche dei paesi terzi aiutandole a raggiungere gli obiettivi d'istruzione e di ricerca di qualità in un quadro di libertà accademica.

4.7

All'articolo 5, lettera f) del testo della proposta, occorrerebbe citare le parti sociali (rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro), che conoscono la situazione reale e i fabbisogni reali in termini di qualificazioni che presenta il mercato del lavoro. Anche nell'elaborazione dei contenuti dei master e dei dottorati si dovrebbe tener conto delle necessità di sviluppo economico e sociale dei paesi terzi.

4.8

L'allegato della decisione n. 2317/2003/CE (GU L 345 del 31.12.2003, pag. 1), che istituisce il programma Erasmus Mundus in vigore, (procedure di selezione, lettera b)) precisa: «Le procedure di selezione prevedono un meccanismo di compensazione a livello europeo volto ad evitare gravi squilibri tra le varie discipline nonché tra le regioni di provenienza e gli Stati membri di destinazione degli studenti e degli studiosi». Questo riferimento è stato eliminato dall'allegato della proposta relativa al nuovo programma Erasmus Mundus. Ora, se una delle priorità del programma è quella di rendere visibili le università europee e farvi partecipare le università degli Stati membri, si ritiene che l'applicazione di questo principio nella selezione dei centri partecipanti sia imprescindibile per evitare che il sostegno accordato nel quadro del programma sia diretto sempre agli stessi Stati membri ed alle stesse università.

Bruxelles, 12 marzo 2008

Il Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Dimitris DIMITRIADIS


(1)  Cfr. il parere d'iniziativa del CESE del 26 febbraio 2003 in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per il miglioramento della qualità nell'istruzione superiore e la promozione della comprensione interculturale mediante la cooperazione coi paesi terzi (Erasmus World) (2004-2008), relatore: RODRÍGUEZ GARCÍA-CARO (GU C 95 del 23.4.2003).

(2)  Idem.

(3)  Cfr. il parere del CESE del 12 dicembre 2007 sul tema Migrazione e sviluppo: opportunità e sfide, relatore: Sukhdev SHARMA (CESE 1713/2007 — REX/236).

(4)  Cfr. il parere del CESE del 25 ottobre 2007 sul tema Politica comunitaria di immigrazione e di cooperazione con i paesi d'origine per promuovere lo sviluppo, relatore: PARIZA CASTAÑOS (GU C 44 del 16.2.2008).

(5)  Cfr. il parere del CESE del 20 aprile 2006 in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'Anno europeo del dialogo interculturale (2008), relatrice: Agnes CSER (GU C 185 dell'8.8.2006).

(6)  I dati divulgati dalla Commissione mostrano che nel programma Erasmus Mundus sono stati finora coinvolte più di 350 università di praticamente tutti i paesi dell'Unione europea; il coordinamento dei progetti svolti è stato assicurato da università di 12 dei 27 paesi dell'UE e la maggioranza dei progetti ha comportato partenariati con più di 4 università di paesi distinti.


Top