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Document 52008AE0280

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga la decisione 85/368/CEE del Consiglio, del 16 luglio 1985 , relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli Stati membri delle Comunità europee COM(2007) 680 def. — 2007/0234 (COD)

GU C 162 del 25.6.2008, p. 90–91 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

25.6.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 162/90


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga la decisione 85/368/CEE del Consiglio, del 16 luglio 1985, relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli Stati membri delle Comunità europee

COM(2007) 680 def. — 2007/0234 (COD)

(2008/C 162/23)

Il Consiglio, in data 27 novembre 2007, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga la decisione 85/368/CEE del Consiglio, del 16 luglio 1985, relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli Stati membri delle Comunità europee

La sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 29 gennaio 2008, sulla base del progetto predisposto dal relatore METZLER.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 13 febbraio 2008, nel corso della 442a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 156 voti favorevoli, 3 voti contrari e 5 astensioni.

1.   Conclusioni

1.1

Dopo aver esaminato nei dettagli i considerando della Commissione europea e del Parlamento europeo, in particolare per quanto riguarda le relazioni e le esperienze — che il Comitato può confermare — in materia di procedure per la presentazione di profili professionali comuni, il Comitato è giunto alla conclusione che le argomentazioni della Commissione europea e del Parlamento sono convincenti, coerenti e fondate. Il Comitato sottolinea questa valutazione nella prospettiva della creazione di un nuovo strumento inteso a rafforzare e ad agevolare la mobilità delle persone, cioè il Quadro europeo delle qualifiche (QEQ).

1.2

Il Comitato ritiene che questa decisione presti un contributo positivo al miglioramento della legislazione, in quanto sottopone ad un esame critico norme non utilizzate e non applicabili, sostituendole con strumenti più efficaci.

1.3

Il Comitato condivide l'obiettivo della Commissione di creare un sistema che consenta di valorizzare maggiormente tanto le esperienze pratiche quanto le qualifiche al fine di facilitare la mobilità e la migrazione in seno al mercato interno dei servizi. Si compiace particolarmente del fatto che tale sistema funzionerà, in un primo tempo, su base volontaria.

1.4

Sulla base delle esperienze del passato, il Comitato incoraggia a contrastare l'insicurezza legata all'abrogazione delle norme rafforzando la trasparenza e l'informazione sui suoi effetti, e a vigilare affinché si eviti confusione con il livello della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali.

2.   Osservazioni generali

2.1

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno convenuto di abrogare la decisione 85/368/CEE. La scelta è stata motivata dal fatto che tale atto legislativo descriveva un sistema per la creazione di qualifiche professionali comparabili che si è dimostrato difficile da applicare e scarsamente utilizzabile nella pratica. Dall'introduzione di queste norme, le istituzioni europee hanno individuato 219 qualifiche in 19 settori, scelti in quanto presentavano la massima probabilità di trasferimento degli addetti in un altro paese. Nel 1990 erano stati pubblicati dati sulla corrispondenza delle qualifiche solo per 5 dei 19 settori selezionati, riguardanti 66 professioni.

2.2

La Commissione ha osservato che questo numero, già di per sé troppo limitato, è stato poi ulteriormente ridotto dagli Stati membri. Questi, infatti, hanno modificato in rapida successione i settori professionali su cui sono basati i profili comuni: vista la concezione centralizzata del sistema, ciò ha reso necessarie profonde modifiche. Il sistema, inoltre, non è stato in grado di sostenere questo carico di lavoro supplementare. Oggi, quindi, non si può che constatare che il sistema, a oltre 20 anni dalla sua introduzione (1985), non si è dimostrato abbastanza efficiente nell'aumentare la mobilità dei lavoratori negli scambi transfrontalieri di servizi e nel facilitare la migrazione nel settore dei servizi alle persone.

2.3

La Comunità europea ha sostituito questo sistema impostato sull'armonizzazione con il sistema del Quadro europeo delle qualifiche (QEQ). Grazie alla sua semplice struttura di classificazione, quest'ultimo consente agli Stati membri di catalogare le proprie qualifiche e quindi di renderle comparabili. L'organismo creato dalla Comunità europea per controllare la classificazione ha la funzione di garantire la qualità e il livello del QEQ. A completamento del QEQ, la Comunità europea ha introdotto altre due strumenti: Europass e il Sistema europeo di trasferimento crediti (ECTS). Inoltre, per consentire di comparare i processi di apprendimento formali e informali, essa ha creato il portale Ploteus. La Commissione ha inserito le proprie attività e i propri sforzi nel quadro degli obiettivi generali comunitari del processo di Lisbona, inteso a rafforzare il mercato interno e a semplificare le procedure amministrative.

3.   Raccomandazioni

3.1

Il Comitato si compiace del più forte impegno dimostrato dall'Unione europea sul tema della facilitazione delle migrazioni finalizzata a migliorare il funzionamento del mercato interno anche per i lavoratori e per i servizi alle persone.

3.2

Il Comitato conviene sul fatto che le esperienze pratiche dovrebbero essere integrate nei confronti effettuati sotto il profilo della trasparenza. Il Comitato sottolinea che il QEQ si colloca al di sotto dell'ambito della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali, sulla quale esso ha elaborato un parere, e che i due ambiti dovrebbero essere mantenuti separati.

3.3

Il Comitato accoglie con favore il fatto che fino al 2012 il QEQ sia applicato su base volontaria: resterà così del tempo per raccogliere esperienze pratiche e migliorare l'accettazione del nuovo sistema ricorrendo alla trasparenza e alla comunicazione.

3.4

Il Comitato apprezza il coinvolgimento delle parti sociali nei lavori, soprattutto in considerazione del fatto che, nel medio termine, non è da escludere che le categorie del QEQ abbiano un impatto sulla contrattazione collettiva. La stessa cosa vale per la futura evoluzione della Carta blu UE.

Bruxelles, 13 febbraio 2008

Il Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Dimitris DIMITRIADIS


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