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Document 52022XE2974

    Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sul tema: «Ucraina: dagli aiuti alla ricostruzione — Proposte della società civile europea»

    EESC 2022/02974

    GU C 365 del 23.9.2022, p. 1–6 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    23.9.2022   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 365/1


    Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sul tema: «Ucraina: dagli aiuti alla ricostruzione — Proposte della società civile europea»

    (2022/C 365/01)

    Base giuridica

    Articolo 52, paragrafo 4, del Regolamento interno

    Data dell'adozione in sessione plenaria

    16.6.2022

    Sessione plenaria n.

    570

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    206/2/2

    Messaggi principali

    1.

    Status di paese candidato all'UE per l'Ucraina — Il CESE invita il Consiglio europeo a concedere all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE nella sua riunione del 23-24 giugno 2022. Lo status di paese candidato deve essere concesso all'Ucraina senza pregiudicare il processo di adesione in corso riguardante i paesi dei Balcani occidentali. Il CESE è favorevole alla creazione di un sistema di integrazione graduale basato sull'attuazione dell'acquis comunitario.

    2.

    La società civile europea manifesta la sua solidarietà all'Ucraina e al suo popolo — La società civile ha reagito in modo tempestivo ed efficiente, innescando una mobilitazione unica e spontanea dei cittadini. L'assistenza umanitaria deve essere potenziata e dovrebbe essere fornita direttamente a sostegno delle organizzazioni della società civile (OSC). Le ONG specializzate, insieme alle OSC, dovrebbero essere realmente coinvolte nella programmazione e nel monitoraggio dell'assistenza umanitaria dell'UE e nazionale.

    3.

    Offrire una prospettiva ai profughi — Il CESE chiede che i profughi godano degli stessi diritti dei cittadini dell'UE per quanto riguarda l'assistenza sanitaria e l'accesso al mercato del lavoro (riconoscimento delle qualifiche, accesso ai servizi delle agenzie di collocamento, corsi di lingua, sistemi sanitari e di istruzione), entrambi elementi fondamentali per evitare un aggravamento della povertà tra i profughi. Le parti sociali possono, attraverso la contrattazione collettiva e misure ad hoc, contribuire all'integrazione dei lavoratori e impedire che siano soggetti a sfruttamento e dumping sociale. Il CESE pone in particolare l'accento sul ruolo delle OSC nella protezione e nel reinserimento dei gruppi vulnerabili spesso dimenticati: minori non accompagnati, minori separati e minori provenienti da strutture di assistenza istituzionale, persone con disabilità, minoranze Rom e vittime di violenza sessuale.

    4.

    Ricostruzione — È necessaria un'immediata assistenza finanziaria europea e internazionale per evitare la distruzione totale dell'economia ucraina. Occorre fornire un sostegno finanziario per sostenere le PMI, gli agricoltori ucraini per il prossimo raccolto e la società civile ucraina, comprese le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati, al fine di mantenerli pienamente operativi in tempi di guerra. Gli sforzi di ricostruzione devono essere guidati dall'innovazione. Le organizzazioni della società civile devono essere pienamente coinvolte per garantire che le riforme dello Stato di diritto, la lotta alla corruzione e la transizione verde e digitale possano essere realizzate.

    5.

    L'impatto economico — La guerra non dovrebbe compromettere l'attuazione delle politiche di transizione verde nell'UE. Il CESE invita gli Stati membri e le istituzioni dell'UE ad adottare le misure necessarie per frenare l'eccessiva speculazione sui prodotti di base, migliorare la trasparenza del mercato e rimuovere temporaneamente tutti gli ostacoli alle importazioni di prodotti agricoli al fine di alleviare la crisi dei prezzi alimentari. Avverte che né il fondo NextGenerationEU, con la sua componente del Fondo per la ripresa e la resilienza, né la flessibilità nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale 2021-2027 sono sufficienti a coprire pienamente il fabbisogno finanziario generato dalla guerra in Ucraina.

    6.

    Il ruolo della società civile — Il legame del CESE con le OSC ucraine e la sua lunga storia svolgono un ruolo importante nel mantenere aperti i canali e nel consentire la partecipazione al processo di integrazione nell'UE. Il CESE invita gli Stati membri a rafforzare in modo significativo lo sviluppo delle capacità e il sostegno organizzativo e finanziario alle OSC ucraine. Incoraggia i partenariati tra le organizzazioni giovanili dell'UE e dell'Ucraina e propone un evento incentrato sull'attivismo giovanile e sul suo ruolo nella futura ricostruzione dell'Ucraina. Lo stesso CESE si impegna a rafforzare la cooperazione e gli scambi con le OSC ucraine e a continuare a sostenere il mantenimento della solidarietà e della generosità dell'UE nei confronti dell'Ucraina. A tal fine il CESE organizzerà un evento con la società civile ucraina e la società civile dell'UE, che si terrà il 19 luglio a Cracovia.

    Al tempo stesso, il CESE sottolinea che le organizzazioni della società civile indipendenti ancora esistenti in Russia non devono essere abbandonate.

    IL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO (CESE)

    1.

    manifesta la sua solidarietà al popolo ucraino e ribadisce la sua ferma condanna dell'aggressione ingiustificata e non provocata nei confronti dell'Ucraina da parte della Federazione russa sotto la guida del Presidente Vladimir Putin e richiama l'attenzione sulla propria precedente risoluzione La guerra in Ucraina e il suo impatto economico, sociale e ambientale (1), adottata il 24 marzo 2022;

    2.

    sottolinea che questa tragica guerra sul territorio europeo, che si protrae ormai da quasi quattro mesi, ha causato un numero molto elevato di vittime, anche civili, distruzioni massicce e sofferenze; inoltre, ha aumentato i livelli di povertà a livello mondiale e ha causato danni sociali, economici e ambientali incalcolabili e un'ondata senza precedenti di profughi e sfollati. Chiede che venga garantito il rispetto del diritto internazionale umanitario e che i crimini di guerra commessi dagli invasori nelle città e nei villaggi dell'Ucraina siano oggetto di documentazione, indagini e azioni penali adeguate;

    3.

    chiede un cessate il fuoco immediato rispettato da tutte le parti, ribadisce il primato fondamentale della diplomazia e sottolinea che la ricerca di un approccio e di negoziati per il mantenimento della pace dovrebbe essere una priorità a tutti i livelli del dibattito politico, chiedendo nel contempo il completo ritiro delle truppe russe dall'Ucraina; esorta l'UE a continuare a fornire assistenza all'Ucraina e al suo popolo, come sta facendo dal primo giorno della guerra; chiede un monitoraggio dettagliato dell'impatto economico, sociale e ambientale delle sanzioni a seguito dell'aggressione militare della Russia;

    4.

    osserva che la guerra ai confini orientali dell'UE è contraria alla storia, alla filosofia e all'identità dell'Unione e sottolinea che le conseguenze della guerra rappresentano una minaccia per la libertà e i diritti dei cittadini dell'UE e degli altri abitanti del continente, nonché per il modello europeo di economia sociale di mercato; sottolinea che la pace e la prosperità sono pilastri fondamentali dell'Unione europea e che negli ultimi decenni le organizzazioni della società civile hanno svolto un ruolo chiave nel promuovere attivamente, alimentare e mantenere una cultura della pace nel continente europeo;

    5.

    sottolinea che la Federazione russa e i suoi attuali rappresentanti devono essere sospesi dagli organismi e dalle organizzazioni internazionali, a cominciare da quelli volti a mantenere la pace, a tutelare i diritti umani e a garantire uno sviluppo sostenibile e un ambiente sicuro.

    La situazione umanitaria

    6.

    osserva che dall'inizio della guerra sono fuggite dall'Ucraina oltre 6,8 milioni di persone (2), il che rende questa la crisi dei profughi in più rapida crescita dalla seconda guerra mondiale; aggiunge che 8 milioni di persone sono sfollate all'interno del paese (3) e che circa un terzo della popolazione ucraina è stata pertanto costretta ad abbandonare le proprie case;

    7.

    riconosce che alcuni paesi europei, vale a dire Polonia, Romania, Ungheria, Cechia, Slovacchia e Moldova (4), sono stati pesantemente colpiti dall'afflusso di profughi ucraini e che tali paesi, e in particolare le loro OSC, hanno reagito in modo tempestivo ed efficiente grazie a una mobilitazione volontaria e spontanea senza precedenti dei loro cittadini;

    8.

    sottolinea che i fondi dell'UE per l'assistenza umanitaria devono essere potenziati e dovrebbero essere erogati, in particolare, a livello regionale e locale, sostenendo e coinvolgendo direttamente le organizzazioni della società civile, che sono attive nell'integrazione socioeconomica dei profughi;

    9.

    esorta gli Stati membri, le regioni dell'UE e le organizzazioni europee della società civile a sfruttare nel modo più efficace e rapido possibile le opzioni di sostegno ai profughi ucraini create dalla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE), pubblicata dalla Commissione europea l'8 marzo 2022, in combinato disposto con la revisione del regolamento REACT-EU proposta dalla Commissione il 23 marzo 2022; la distribuzione di questi aiuti dovrebbe essere affidata principalmente alle OSC, ivi comprese le ONG specializzate, e le OSC dovrebbero inoltre essere coinvolte direttamente nell'organizzazione e nel monitoraggio dell'assistenza umanitaria dell'UE e nazionale;

    10.

    raccomanda di riorientare, in modo rapido e flessibile, rispettando nel contempo lo Stato di diritto, i risparmi generati nel quadro finanziario pluriennale 2014-2021 e nello strumento di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa (REACT-EU) al fine di fornire un sostegno diretto ai profughi, e propone di istituire un fondo ad hoc per questo scopo nel caso in cui le risorse finanziarie attualmente disponibili non siano sufficienti per l'accoglienza e l'integrazione sociale e nel mercato del lavoro dei profughi, compresi i servizi di assistenza, l'alloggio, l'alimentazione, gli aiuti materiali, i programmi di formazione e i servizi pubblici per l'impiego;

    11.

    sottolinea che, durante la risposta europea alla crisi provocata dalla COVID-19, i cittadini europei hanno avuto la sensazione che l'UE li proteggesse e offrisse nuove prospettive, in particolare attraverso la creazione del programma SURE e di NextGenerationEU (NGEU); ribadisce che né il fondo NGEU, con la sua componente del Fondo per la ripresa e la resilienza, né la flessibilità nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 sono sufficienti a coprire pienamente il fabbisogno finanziario generato dalla guerra in Ucraina; osserva che, in termini di portata, tali strumenti non sono stati concepiti per rispondere alle nuove sfide derivanti dall'aggressione e dall'invasione della Russia e mantenere contemporaneamente gli investimenti nei programmi e nelle politiche dell'UE, comprese importanti priorità quali la transizione giusta, verde e digitale;

    12.

    sottolinea che una mappatura e un coordinamento migliori tra tutte le parti interessate coinvolte nell'assistenza umanitaria e medica sono urgentemente necessari per garantire che gli aiuti pervengano in modo rapido ed efficiente a tutte le vittime della guerra;

    13.

    mette in risalto la necessità di realizzare misure e attività di monitoraggio in vari settori, quali il rispetto dei diritti umani e la documentazione dei crimini di guerra, e accoglie con favore l'istituzione, da parte dell'Unione europea, degli Stati Uniti e del Regno Unito, del Gruppo consultivo sulle atrocità (Atrocity Crimes Advisory Group — ACA);

    14.

    sottolinea che ai profughi ucraini dovrebbe essere garantito, su un piano di parità con i cittadini dell'UE, l'accesso al sistema sanitario pubblico nonché all'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva essenziale, alla contraccezione e all'aborto di emergenza e all'assistenza ostetrica per le vittime degli stupri;

    15.

    invita la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione alla situazione dei minori non accompagnati, dei minori separati e dei minori provenienti da strutture di assistenza istituzionale ucraine, al fine di garantire che le loro esigenze immediate siano soddisfatte, che siano adeguatamente identificate e monitorate e che i dati siano condivisi tra gli Stati membri al fine di riunirli con le loro famiglie o successivamente reintegrarli nella società ucraina, garantendo nel contempo la loro protezione dagli abusi e dalla tratta di esseri umani;

    16.

    sottolinea la drammatica situazione delle persone con disabilità che cercano di lasciare le zone di guerra in Ucraina o che si trovano ad affrontare notevoli difficoltà in quanto profughi nei paesi di accoglienza; insiste sul fatto che tutti i profughi dovrebbero essere trattati allo stesso modo, indipendentemente dalla loro origine etnica, dalla loro nazionalità o dalle loro disabilità; questi ultimi, in particolare, dovrebbero ricevere piena assistenza per la creazione di una vita indipendente e non dovrebbero essere costretti a vivere in istituti nei paesi ospitanti;

    17.

    ricorda che la partecipazione al mercato del lavoro svolge un ruolo centrale nell'integrazione e nella riduzione dei livelli di povertà; avverte che i profughi provenienti dall'Ucraina rischiano di diventare il gruppo meno protetto, di ricevere la retribuzione più bassa, di lavorare al di sotto delle loro qualifiche e di essere i più vulnerabili nel mercato del lavoro, senza protezione sociale o libertà di associazione e diritti dei lavoratori; sottolinea, a tale proposito, la necessità di affrontare adeguatamente i casi di disparità di condizioni di lavoro e di garantire che i lavoratori godano degli stessi diritti dei cittadini dell'UE e che non siano soggetti a sfruttamento e dumping sociale; chiede di elaborare strategie a medio e lungo termine per i cittadini ucraini che desiderano rimanere nel paese ospitante, al fine di integrarli pienamente nei mercati del lavoro dell'UE;

    18.

    sottolinea il ruolo cruciale che le parti sociali possono svolgere attraverso la contrattazione collettiva e misure e accordi ad hoc per facilitare l'integrazione nel mercato del lavoro dell'UE dei lavoratori provenienti dall'Ucraina; ritiene che le agenzie per l'impiego dovrebbero sostenere i profughi mediante l'intera gamma dei servizi che forniscono, tra cui la consulenza, la preparazione dei profili dei richiedenti, le attività di collocamento e l'offerta di strumenti di sostegno, e invita gli Stati membri a istituire o sostenere servizi di incontro tra i profughi e i potenziali datori di lavoro;

    19.

    sottolinea che un presupposto fondamentale per l'integrazione dei profughi ucraini nel mercato del lavoro dei paesi ospitanti e per evitare condizioni di lavoro precarie è il riconoscimento delle qualifiche e insiste sulla necessità di stabilire norme e orientamenti efficaci per un riconoscimento rapido ma preciso delle qualifiche, l'accesso ai corsi di lingua e l'accesso all'istruzione e alla formazione professionale per i giovani che fuggono dall'Ucraina;

    20.

    rileva che occorre adottare tutte le misure necessarie per garantire che gli adulti e i minori che cercano rifugio nell'UE possano proseguire il loro percorso educativo e sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione, a livello scolastico, non solo al superamento delle barriere linguistiche, ma anche al trattamento dei sintomi traumatici, che possono avere conseguenze negative a lungo termine;

    21.

    ritiene che ai profughi ucraini debba essere garantito lo stesso accesso ai sistemi di sicurezza sociale e ai servizi sociali dei cittadini dell'UE.

    La ricostruzione dell'Ucraina e la prospettiva dell'UE

    22.

    accoglie con favore l'istituzione di una «piattaforma internazionale per la ricostruzione dell'Ucraina», come previsto nella comunicazione della Commissione dal titolo «Assistenza e ricostruzione in Ucraina», e il ruolo guida assunto dall'UE nella mobilitazione dell'assistenza internazionale a favore dell'Ucraina;

    23.

    invita l'Unione europea a fornire finanziamenti di emergenza alle PMI ucraine, che dovrebbero innanzitutto contribuire a preservare tali PMI e poi ad aiutarle a crescere. Un altro obiettivo fondamentale degli sforzi dell'UE in Ucraina deve essere la prevenzione della distruzione totale dell'economia ucraina;

    24.

    sottolinea che la ricostruzione dell'Ucraina che avrà luogo dopo la guerra costituirà una situazione una tantum che dovrebbe portare allo sviluppo di una società civile più forte e di una nuova economia, basata sulle più recenti tecnologie verdi e digitali e trainata anche dall'innovazione;

    25.

    insiste, tuttavia, sul fatto che gli obiettivi in materia di riforme dello Stato di diritto, lotta alla corruzione e transizione verde e digitale non potranno essere raggiunti senza l'effettiva partecipazione della società civile, e chiede che le OSC siano strettamente coinvolte negli sforzi di ricostruzione, compresa la pianificazione e l'attuazione del meccanismo «ricostruire l'Ucraina», dal momento che sono nella posizione migliore per esprimere le esigenze dei cittadini ucraini e per assistere nel monitoraggio dei suddetti sforzi e nell'allineamento con la legislazione dell'UE;

    26.

    sottolinea che il conflitto e le sue conseguenze non dovrebbero compromettere le politiche di transizione verde nell'UE, ma piuttosto accelerarne l'attuazione;

    27.

    esorta il Consiglio e il Parlamento a prendere in considerazione la possibilità di utilizzare gli impianti di stoccaggio di gas dei paesi terzi vicini, il che apporterà un valore aggiunto in termini di sicurezza dell'approvvigionamento, in particolare in Ucraina;

    28.

    richiama l'attenzione sulla crisi globale dei prezzi alimentari, esacerbata dalla guerra in Ucraina, e invita gli Stati membri e le istituzioni dell'UE ad adottare le misure necessarie per frenare l'eccessiva speculazione sui prodotti di base e migliorare la trasparenza del mercato;

    29.

    sottolinea la necessità di adottare misure a sostegno degli agricoltori ucraini già per la prossima stagione di raccolta; chiede inoltre l'immediata eliminazione temporanea di tutti gli ostacoli, sia amministrativi che fisici, alla circolazione dei prodotti agricoli, al fine di aumentare rapidamente il volume delle importazioni nel mercato interno dell'UE e in altre parti del mondo come l'Africa nei settori in cui l'Ucraina può ancora esportare, tra cui quelli del miele, del mais, dell'olio e dei semi di girasole e dei semi di soia; chiede la riapertura urgente dei porti ucraini e lo sminamento della zona sotto l'egida delle Nazioni Unite, per consentire l'esportazione di prodotti agricoli quali mais, olio e semi di girasole, semi di soia e miele;

    30.

    invita il Consiglio europeo a concedere all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE nella sua riunione di giugno 2022;

    31.

    sostiene l'adesione dell'Ucraina all'UE, sulla base del merito e in linea con le norme concordate per l'adesione; senza pregiudicare il processo di adesione in corso dei paesi dei Balcani occidentali (5), chiede che la politica di coesione e i suoi strumenti finanziari siano adattati di conseguenza nei prossimi anni al fine di rispondere alle sfide della ricostruzione postbellica del paese; chiede un'analisi approfondita del potenziale economico e sociale dell'integrazione dell'Ucraina nel mercato unico;

    32.

    l'UE, pur mantenendo i suoi standard di adesione, può compiere passi avanti graduali verso il conseguimento dell'acquis comunitario; sottolinea che, di fronte a qualsiasi aggressione militare, l'unità tra gli Stati membri dell'UE deve rimanere una regola per quanto riguarda la politica di allargamento; raccomanda di valutare altre modalità per consentire ai paesi terzi di aderire all'architettura economica, sociale e di sicurezza europea; sottolinea, tuttavia, che tali partenariati o associazioni non dovrebbero essere considerati un'alternativa all'adesione all'UE.

    Il sostegno alle organizzazioni della società civile

    33.

    sottolinea il ruolo del Comitato economico e sociale europeo nei collegamenti con le OSC ucraine e nel mantenere aperti i canali con esse grazie alla sua lunga storia di contatti bilaterali tra l'UE e la società civile ucraina; ricorda, a tale proposito, i risultati conseguiti dai meccanismi consolidati, in particolare la piattaforma della società civile UE-Ucraina e i gruppi consultivi interni dell'UE e dell'Ucraina, istituiti nel quadro dell'accordo di associazione tra le due parti; invita l'UE a sostenere la partecipazione delle OSC ucraine alle reti delle OSC dell'UE;

    34.

    sottolinea la necessità di avviare il processo di sviluppo delle capacità delle OSC ucraine per consentirne la partecipazione al processo di integrazione nell'UE e permettere loro di plasmarlo e monitorarlo;

    35.

    rileva la necessità di rafforzare il sostegno alla società civile ucraina, comprese le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati, attraverso appositi fondi dell'UE, al fine di mantenerli pienamente operativi durante la guerra; mette in guardia contro i tentativi di sfruttare il conflitto per giustificare azioni volte a ridurre il livello di protezione dei diritti dei lavoratori e di protezione sociale, il che aggraverebbe le conseguenze economiche e sociali negative della guerra;

    36.

    mette in risalto il ruolo svolto dalle OSC europee attive nel cercare soluzioni di mantenimento della pace e nell'affrontare le varie ripercussioni della crisi ucraina, a livello sociale, umanitario, economico e politico; sottolinea l'importanza di fornire loro un sostegno e un'assistenza globali attraverso programmi finanziati dall'UE specificamente concepiti a tal fine;

    37.

    rende omaggio al contributo dato dalle organizzazioni della società civile dei paesi dell'UE nel fornire aiuti e sostegno ai profughi ucraini, e in misura superiore a quanto fatto dalle competenti autorità pubbliche, e invita gli Stati membri a rafforzare notevolmente il loro sostegno organizzativo e finanziario a queste organizzazioni, anche tramite i fondi dell'UE;

    38.

    raccomanda di includere i giovani che fuggono dall'Ucraina nei programmi di scambio universitario dell'UE e sottolinea l'importanza di mobilitare i giovani europei, che sostengono i valori europei, e di rafforzarne le capacità; incoraggia i partenariati tra i consigli nazionali della gioventù dell'UE e dell'Ucraina, nonché gli scambi tra i giovani e tra le organizzazioni giovanili dell'UE e dell'Ucraina; la cooperazione potrebbe comprendere l'organizzazione di un evento incentrato sull'attivismo giovanile e sul suo ruolo nella futura ricostruzione dell'Ucraina;

    39.

    chiede di sostenere le banche alimentari che svolgono un ruolo cruciale per il superamento delle difficoltà e degli ostacoli che si frappongono all'erogazione di donazioni alimentari, in quanto gli aiuti alimentari sono diventati fondamentali per sostenere le esigenze di emergenza della popolazione ucraina e dei profughi provenienti dall'Ucraina;

    40.

    ritiene necessario continuare a sostenere a livello internazionale le OSC ucraine e di altri paesi che lottano per la protezione dell'ambiente, e riconosce che il conflitto avrà un grave impatto ambientale;

    41.

    rileva la necessità di rafforzare il sostegno ai media e ai verificatori di fatti indipendenti e di qualità anche nel vicinato dell'UE, in quanto essi sono fondamentali per rafforzare la resilienza contro la propaganda e la disinformazione; invita l'UE ad attuare una campagna di contropropaganda più incisiva, in particolare nei paesi terzi dell'Africa e dell'Asia, al fine di contrastare la guerra della disinformazione;

    42.

    esprime profonda preoccupazione per la situazione della società civile indipendente in Russia, nonché per quella dei media e dei giornalisti che offrono fonti di informazione alternative ai cittadini russi al fine di combattere la propaganda del governo; chiede il sostegno dell'UE alle OSC e alle persone che desiderano proseguire le loro attività in Russia e chiede visti umanitari per gli attivisti della società civile disposti a lasciare il paese; sottolinea che diverse organizzazioni russe stanno aiutando gli ucraini sfollati in Russia a raggiungere l'UE o le parti occidentali dell'Ucraina e che tali organizzazioni hanno bisogno di un sostegno specifico per ottenere visti per i profughi ucraini disposti a lasciare la Russia;

    43.

    si impegna a rafforzare la cooperazione e gli scambi con le OSC ucraine, a continuare a sostenere il mantenimento della solidarietà e della generosità dell'UE nei confronti dell'Ucraina ed è pronto a mettere a disposizione delle autorità dell'UE e dell'Ucraina le sue competenze in materia di consolidamento del dialogo sociale e civile. A tal fine il CESE organizzerà un evento con la società civile ucraina e la società civile dell'UE che si terrà il 19 luglio a Cracovia.

    Bruxelles, 16 giugno 2022

    La presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Christa SCHWENG


    (1)  GU C 290 del 29.7.2022, pag. 1.

    (2)  UNHCR — 31 maggio.

    (3)  UNHCR — 23 maggio.

    (4)  UNHCR — 31 maggio.

    (5)  Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sulla guerra in Ucraina e il suo impatto economico, sociale e ambientale (GU C 290 del 29.7.2022, pag. 1).


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