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Document 52011AE1178

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Partenariato orientale e dimensione orientale delle politiche UE, con particolare attenzione alla PAC — sicurezza alimentare, regolare svolgimento del commercio, maggiore cooperazione e aiuto allo sviluppo, partenariato strategico (parere esplorativo)

GU C 318 del 29.10.2011, p. 19–23 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.10.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 318/19


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Partenariato orientale e dimensione orientale delle politiche UE, con particolare attenzione alla PAC — sicurezza alimentare, regolare svolgimento del commercio, maggiore cooperazione e aiuto allo sviluppo, partenariato strategico» (parere esplorativo)

2011/C 318/03

Relatore: KALLIO

La futura presidenza polacca dell'UE, in data 30 novembre 2010, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo sul tema:

Partenariato orientale e dimensione orientale delle politiche UE, con particolare attenzione alla PAC — sicurezza alimentare, regolare svolgimento del commercio, maggiore cooperazione e aiuto allo sviluppo, partenariato strategico

(parere esplorativo).

La sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 21 giugno 2011.

Alla sua 473a sessione plenaria, dei giorni 13 e 14 luglio 2011 (seduta del 14 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 149 voti favorevoli e 1 voto contrario.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1   Il Comitato economico sociale europeo (CESE) sottolinea che nel quadro dei negoziati in materia di associazione e di accordi di libero scambio con l'UE rivestono particolare importanza gli obiettivi dei paesi coinvolti nel partenariato e la loro disponibilità a intraprendere riforme politiche ed economiche.

1.2   Per il CESE un fattore importante consiste nella capacità e nella volontà politica dei paesi del partenariato di intraprendere le riforme economiche e sociali richieste da tali accordi.

1.3   Il Comitato ritiene essenziale che gli accordi di associazione e di libero scambio siano rivolti a conciliare gli interessi dei paesi del partenariato e dell'UE, in maniera che i futuri passi in avanti avvantaggino tutte le parti coinvolte.

1.4   A giudizio del Comitato la strategia negoziale dell'Unione europea deve tenere conto in misura maggiore della posizione del settore agricolo e dell'importanza della politica agricola ai fini della cooperazione tra l'Unione europea e i paesi del partenariato. Il settore agroalimentare deve avere un ruolo più concreto negli accordi di cooperazione tra l'UE e i paesi del partenariato.

1.5   Il Comitato sottolinea che fino adesso la posizione del settore agricolo e della politica agricola non è stata tenuta in considerazione nel forum sull'integrazione economica e sulla convergenza con le politiche dell'Unione europea. L'agricoltura, la produzione alimentare e la politica agricola devono rientrare tra i temi da trattare.

1.6   Il Comitato è fortemente convinto che il settore agricolo sia particolarmente importante ai fini dello sviluppo economico, sociale e regionale dei paesi del partenariato. Per fare fronte agli obiettivi stabiliti occorrerà un adeguato sviluppo agricolo. Altre condizioni essenziali per la riduzione della povertà nelle aree rurali sono l'investimento nell'agricoltura e lo sviluppo del settore.

1.7   Il Comitato considera essenziale che nei paesi del partenariato si sviluppino la competitività dei prodotti agricoli ed alimentari dei paesi partner, la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti alimentari. Il problema dell'osservanza delle norme e regole dell'accordo OMC sulle misure sanitarie e fitosanitarie (accordo SPS) è risultato importante ai fini dell'accesso al mercato dei prodotti alimentari provenienti dai paesi del partenariato. Per garantire la sicurezza alimentare nei mercati dell'UE è indispensabile applicare criteri qualitativi. Al fine di superare questi problemi, i paesi del partenariato hanno bisogno di sostegno e consulenza in materia tecnica e finanziaria.

1.8   Un ostacolo primario al commercio di prodotti agricoli è stato individuato nella difficoltà che i paesi del partenariato hanno nel conformarsi alle norme e alle regole dell'accordo SPS dell'OMC sui prodotti alimentari. Tuttavia, laddove i paesi del partenariato orientale dispongano già di specifiche norme sanitarie e fitosanitarie, sia pure non del tutto compatibili, la Commissione deve cercare ogni volta che sia possibile di negoziare il mutuo riconoscimento. Inoltre sia l'UE che tali paesi devono esercitare la massima vigilanza per prevenire che, una volta che siano in vigore accordi di libero scambio globali e approfonditi, soggetti di paesi terzi trovino il modo di importare nell'UE, in maniera surrettizia, prodotti alimentari illegali o di qualità inadeguata, o altri prodotti riconosciuti dannosi per la salute umana, animale o delle piante. Il Comitato propone che la questione delle suddette norme diventi un nuovo punto speciale nel quadro delle iniziative faro.

1.9   Il Comitato sottolinea che la transizione a un'economia di mercato richiede un cambiamento di mentalità, lo sviluppo della legislazione e delle istituzioni, e ampie capacità tecniche per l'adattamento dei metodi e delle pratiche della produzione primaria, della lavorazione e del commercio estero.

1.10   A giudizio del Comitato bisogna intensificare la cooperazione specialmente nelle aree della formazione e della ricerca, dove progetti comuni di ricerca, visite e seminari sono importanti per sviluppare la reciproca comprensione e i modelli operativi.

1.11   Il Comitato sottolinea anche che è interesse comune dell'UE e dei paesi del partenariato prevenire gli effetti ambientali nocivi dei fertilizzanti e dei pesticidi nel suolo e nei sistemi idrici. Anche garantire il ciclo dei nutrienti costituisce un importante obiettivo di sviluppo.

1.12   Il Comitato ritiene che anche la cooperazione in materia energetica tra l'UE e i paesi del partenariato sia molto importante per lo sviluppo agricolo.

1.13   Sottolinea che l'osservanza delle norme fondamentali sul lavoro sancite dall'Organizzazione internazionale del lavoro costituisce un elemento essenziale del rispetto dei diritti umani. È importante che nelle zone di libero scambio globali e approfondite (Deep and Comprehensive Free-Trade Area - DCFTA) che stanno per essere costituite tra l'UE e i paesi del partenariato vengano applicate le norme sul lavoro adottate a livello internazionale.

1.14   Il CESE ritiene che occorra dare un sostegno molto più consistente alle organizzazioni del settore alimentare dei paesi del partenariato orientale. Queste ultime devono essere coinvolte ampiamente nel forum della società civile. Parimenti occorre riconoscere al CESE un ruolo maggiore, e alle organizzazioni che vi sono rappresentate una partecipazione equilibrata nell'importante lavoro in corso.

1.15   Il Comitato ritiene che l'UE e i governi dei paesi del partenariato debbano sostenere ed incoraggiare lo sviluppo delle capacità delle organizzazioni, la loro partecipazione alla preparazione della strategia del partenariato orientale e lo sviluppo di processi tali che una società civile libera possa fornire un forte contributo allo sviluppo della cooperazione nell'agricoltura.

2.   Contesto

2.1   L'Unione europea ha interesse a perseguire la stabilità, il buon governo e lo sviluppo economico alle proprie frontiere orientali. La politica europea di vicinato è stata efficace nel rafforzare le relazioni tra l'UE e i suoi vicini. Si dovrebbe proseguire la politica del partenariato orientale, adottata nel 2009 a Praga. Tutti i nostri partner (1) nell'Europa orientale e nel Caucaso meridionale perseguono un'intensificazione delle relazioni con l'UE, la quale sostiene con energia questi paesi nei loro sforzi di ravvicinamento. Attraverso il partenariato orientale, che costituisce una componente della politica europea di vicinato, vengono promosse energicamente riforme essenziali; i paesi del partenariato presentano infatti in questo momento lacune significative in termini di obiettivi politici e di attuazione pratica della democrazia.

2.2   Conformemente alla dichiarazione del Consiglio europeo (2), il partenariato orientale comporterà un significativo rafforzamento della politica dell'UE nei confronti dei paesi limitrofi orientali e dei paesi contemplati nel partenariato, cercando di creare le condizioni per un'associazione politica e per una ulteriore integrazione economica tra l'UE e i suoi partner orientali.

2.3   L'obiettivo dei negoziati bilaterali è concludere con ogni paese un accordo di associazione di cui un elemento essenziale sia una zona di libero scambio globale e approfondita (3)  (4).

2.4   Gli obiettivi dei paesi del partenariato e la volontà politica di concludere accordi con l'Unione europea sono importanti ai fini dell'avanzamento dei negoziati. L'essenziale è verificare fino a che punto i paesi coinvolti abbiano la capacità o la volontà politica di intraprendere le riforme economiche e sociali che sono richieste dagli accordi.

2.5   Nella dichiarazione di Praga i paesi del partenariato si sono impegnati a eseguire riforme politiche ed economiche. Rivestono particolare importanza la democrazia, il buon governo, la promozione dello Stato di diritto, l'eradicazione della corruzione, il rispetto dei diritti umani e la garanzia della partecipazione della società civile. I punti di partenza per le riforme economiche sono l'applicazione delle pratiche dell'economia di mercato e l'allineamento delle norme e delle regolamentazioni alla legislazione dell'UE (5).

2.6   Il percorso multilaterale del partenariato orientale integra le relazioni bilaterali creando cooperazione, un dialogo aperto e uno scambio di migliori pratiche e di esperienze. La cooperazione viene sviluppata nel quadro di piattaforme tematiche e di talune iniziative faro (6), come pure grazie all'attività del forum della società civile (7). La convergenza del settore agricolo e la politica agricola vengono trattate nella piattaforma di integrazione economica. L'agricoltura e la politica agricola hanno avuto sinora un ruolo infimo, e devono essere incluse tra i temi da trattare.

2.7   Il settore agricolo e della produzione alimentare è vitale in tutti i paesi del partenariato orientale. Tale settore è all'origine di una quota rilevante del prodotto interno lordo, e dà lavoro a un gran numero di persone. Una crescita sostenuta dell'agricoltura e della produzione alimentare costituisce una condizione per la crescita dell'intera economia e allo stesso tempo per la riduzione della povertà.

2.8   Il presente parere:

a)

sottolinea l'esigenza di formulare l'approccio strategico dell'UE ai paesi del partenariato orientale, anche nell'area della politica agricola,

b)

esamina i progetti del settore agricolo già attuati o in corso di attuazione rivolti a perseguire gli obiettivi del partenariato orientale,

c)

richiama l'attenzione sul fatto che le questioni agricole sono correlate a numerosi settori di intervento dell'UE e ai relativi obiettivi nel quadro della politica di partenariato.

2.9   Il Comitato ritiene che la strategia negoziale dell'UE dovrebbe tenere conto dell'importanza della politica agricola nella cooperazione tra l'UE e i paesi del partenariato e delle posizioni del settore agricolo nella politica di sviluppo di tali paesi.

2.10   I paesi del partenariato sono importanti produttori di cereali, prodotti dell'allevamento, ortaggi e radici, frutta e uva. L'Ucraina è uno dei principali produttori di cereali del mondo, nel 2008 è risultata essere l'ottavo produttore e il settimo esportatore mondiale. Sebbene la produttività stia aumentando, il raccolto annuo potrebbe ancora crescere in misura considerevole. Mentre la produzione ucraina annua di cereali varia tra 40 e 50 milioni di tonnellate, gli altri cinque paesi del partenariato producono complessivamente circa 15 milioni di tonnellate.

2.11   L'UE a 27 è il principale partner commerciale dell'Ucraina, dell'Armenia, dell'Azerbaigian, della Georgia e della Moldova (8), e il secondo partner commerciale della Bielorussia (9). Oltre metà delle esportazioni della Moldova e poco meno della metà delle esportazioni dell'Armenia e dell'Azerbaigian sono dirette nei paesi dell'UE. Inoltre i prodotti agricoli svolgono un ruolo molto importante nel commercio dei paesi del partenariato orientale con l'UE.

3.   Elementi strategici dell'agricoltura e della politica agricola

3.1   Il CESE sottolinea che l'agricoltura costituisce un settore particolarmente importante per lo sviluppo economico sociale regionale dei paesi del partenariato. Inoltre un fondamentale obiettivo sociale per questi paesi consisterà nel migliorare la sicurezza alimentare. Vi è un'estrema necessità di tecnologie e di competenze in materia di produzione, di lavorazione e di commercializzazione. Un altro obiettivo dei paesi del partenariato è sviluppare la qualità e la competitività dei prodotti agricoli ed alimentari.

3.1.1   Un altro elemento strategico da considerare è la politica di sviluppo rurale, in quanto secondo pilastro della PAC, che permette di utilizzare fondi dell'UE per migliorare la situazione economica e sociale delle aree rurali e della loro popolazione. Il compito consiste non soltanto nel mantenere la produzione agricola nelle condizioni previste dall'UE, ma anche nel preservare l'occupazione e la vivibilità delle zone rurali conformemente alla loro cultura e applicando le misure ambientali per il loro sviluppo sostenibile.

3.2   Con un mercato di 500 milioni di consumatori, l'UE costituisce la principale area commerciale del mondo. La prossimità dei mercati offre ai paesi del partenariato e all'UE la possibilità di accrescere gli scambi commerciali e in tal modo di rafforzare le condizioni della crescita economica.

3.3   L'obiettivo della politica agricola e commerciale dell'UE è garantire la stabilità dei mercati alimentari in un contesto caratterizzato da continui cambiamenti. La politica perseguita dovrebbe garantire prodotti di elevata qualità a prezzi equi per i consumatori europei. È importante che tale politica crei stabilità per i mercati, i quali provvedono alle esigenze dei consumatori e al tempo stesso garantiscono ai produttori agricoli un reddito equo.

3.4   Mantenere la sicurezza alimentare costituisce uno degli obiettivi principali del settore agricolo ed alimentare dell'UE. La prevenzione delle malattie degli animali e delle piante e l'attenta sorveglianza dei residui dannosi per la salute garantiscono prodotti alimentari sicuri per i consumatori. Tale sorveglianza alle frontiere riguarda anche i prodotti alimentari che vengono importati nell'UE dai paesi partner.

3.5   Il CESE ritiene essenziale che gli accordi di associazione e di libero scambio perseguano la riconciliazione degli interessi dei paesi del partenariato e dell'UE, in maniera che i futuri progressi risultino benefici per tutti i soggetti coinvolti.

4.   Punti di partenza dei negoziati in materia di libero scambio e questioni essenziali

4.1   I negoziati in merito all'area di libero scambio coprono un'ampia gamma di questioni commerciali: tariffe doganali, servizi, formalità doganali, regole e norme dell'accordo OMC sulle misure sanitarie e fitosanitarie (accordo SPS), appalti pubblici, indicazioni geografiche, strumenti di difesa del commercio e questioni tecniche di protezione delle frontiere (10).

4.2   I negoziati relativi all'istituzione di una zona di libero scambio globale e approfondita con l'Ucraina sono in corso da due anni, ossia da quando l'Ucraina, nel 2008, ha aderito ufficialmente all'Organizzazione mondiale del commercio (11). Finora non c'è stata una vera e propria svolta dei negoziati, ma tale obiettivo potrebbe essere raggiunto nel 2011.

4.3   L'avvio di analoghi negoziati per un'area di libero scambio presuppone l'adesione all'Organizzazione mondiale del commercio. Attualmente sono in corso degli sforzi per avviare al più presto negoziati in tal senso con la Moldova, l'Armenia e la Georgia. La Moldova ha espresso l'intenzione di proseguire rapidamente i negoziati.

4.4   L'Azerbaigian non è ancora membro dell'Organizzazione mondiale del commercio, ragion per cui con questo paese non può ancora essere negoziato un accordo di libero scambio. Inoltre mancano ancora le condizioni politiche per un negoziato in materia di libero scambio con la Bielorussia.

4.5   Il rispetto delle disposizioni dell'accordo OMC sulle misure sanitarie e fitosanitarie (accordo SPS) è risultato essere un problema importante per l'accesso al mercato dei prodotti agricoli e alimentari. Le norme dell'accordo SPS, oltre ad altre norme dell'UE in materia di ambiente e di salute, impongono all'Ucraina e ad altri paesi del partenariato di condurre importanti attività di sviluppo. Per tale ragione, i paesi del partenariato hanno bisogno di sostegno e consulenza in materia tecnica e finanziaria.

5.   Sviluppare il settore agricolo nei paesi del partenariato

5.1   Il programma del partenariato orientale, concordato a Praga il 7 maggio 2009, porta a un nuovo livello la cooperazione finanziaria tra l'UE e i sei paesi coinvolti. L'Unione europea ha destinato 600 milioni di euro alla cooperazione per il periodo 2010-2013. I finanziamenti sono erogati attraverso lo Strumento europeo di vicinato e partenariato (12).

5.2   Per il periodo 2007-2011, sono in corso 10-12 progetti specifici, molti dei quali di piccole dimensioni, per lo sviluppo dell'agricoltura e della sicurezza alimentare (13). Il principale progetto, avviato nel 2010 e finanziato insieme alla Banca europea per gli investimenti, verte sull'innovazione della produzione vinicola della Moldova.

5.3   La metà circa dei progetti mira a migliorare la sicurezza alimentare nei paesi del partenariato attraverso lo sviluppo della competenza, tra l'altro nelle attività sanitarie e fitosanitarie. Alcuni progetti sono rivolti a sviluppare la gestione e la pianificazione dell'agricoltura. Nel 2009 sono stati assegnati alla Georgia 2 milioni di euro al fine di migliorare la sicurezza alimentare dei bambini che vivono in situazioni di rischio.

5.4   Nel quadro dei negoziati di associazione con l'Ucraina entrambe le parti hanno sottolineato, tra l'altro, l'importanza di promuovere la competitività della produzione agricola e l'obiettivo di tenere conto degli elementi qualitativi dei prodotti alimentari (14). In termini pratici, il sostegno dell'UE in questo settore dovrebbe essere diretto allo sviluppo delle istituzioni, alla consulenza e alla formazione.

5.5   È risultato nella pratica che la conversione dei paesi del partenariato dall'economia pianificata all'economia di mercato richiede tempi lunghi. Occorre tenere conto di tale processo e fare uno sforzo per favorirlo. Oltre a un cambiamento di mentalità, la transizione richiede lo sviluppo della legislazione e la creazione di istituzioni e di capacità tecniche rivolte ad adeguare i metodi e le pratiche della produzione primaria, della lavorazione e del commercio estero. La cooperazione nell'ambito del partenariato e i programmi dell'UE dovrebbero creare le condizioni per differenziare la cooperazione agricola e per migliorare il contesto commerciale.

5.6   L'UE e i paesi del partenariato hanno individuato, come obiettivi di sviluppo per le due parti, una serie di settori particolari che sono risultati essenziali nei negoziati bilaterali. I temi e gli argomenti di questi settori sono noti come iniziative faro. Poiché è stato riconosciuto che la difficoltà di soddisfare le regole e le norme dell'accordo OMC sulle misure sanitarie e fitosanitarie (accordo SPS) costituisce un ostacolo al commercio di prodotti alimentari, occorre inserire tale argomento tra le iniziative faro.

6.   Tenere conto dei fattori ambientali e dell'impatto sociale

6.1   La produzione agricola e l'industria alimentare hanno un impatto importante sull'ambiente locale. La scelta dei metodi di coltivazione si riflette in maniera particolare sulla qualità del terreno e sulle acque superficiali e sotterranee. È interesse comune dell'UE e dei paesi del partenariato prevenire gli effetti ambientali dannosi dei fertilizzanti e dei pesticidi sia nel suolo che nei sistemi idrici. Anche la salvaguardia del ciclo dei nutrienti costituisce un importante obiettivo di sviluppo.

6.2   Ciò che avviene nei mercati globali dell'energia e nella gestione energetica di ciascun paese costituisce un fattore importante per lo sviluppo e il successo della produzione agricola. La resa dipende dalla disponibilità e dal prezzo di fattori di produzione che richiedono energia come per esempio i fertilizzanti. Al tempo stesso la produzione di energia rinnovabile ha un impatto sui prezzi dei prodotti alimentari, perché una parte della bioenergia può essere prodotta nelle aree coltivate. Pertanto la cooperazione bilaterale in materia energetica tra l'UE e i paesi del partenariato costituisce un fattore estremamente importante anche ai fini dello sviluppo agricolo.

6.3   Nell'interazione tra l'UE e i paesi del partenariato occorre tenere in considerazione il ruolo del settore agricolo ai fini dello sviluppo delle aree rurali di detti paesi. Senza uno sviluppo regionale favorevole, le differenze di benessere tra le varie regioni raggiungeranno livelli critici.

6.4   Un elemento essenziale del rispetto dei diritti umani consiste nell'osservanza delle norme fondamentali in materia di lavoro adottate dall'Organizzazione internazionale del lavoro. È importante che tali norme in materia di lavoro vengano rispettate nell'area di libero scambio costituita tra l'UE e i paesi del partenariato.

7.   Sviluppo della cooperazione amministrativa e di altre forme di cooperazione

7.1   L'attuazione del partenariato orientale, degli accordi di associazione, delle zone di libero scambio globali e approfondite e di altre forme di cooperazione richiede una considerevole interazione e cooperazione tra i soggetti decisionali politici, le autorità, gli esperti, le organizzazioni internazionali, gli ambienti socioeconomici e le organizzazioni della società civile. Tale circostanza va tenuta presente nell'attuazione del programma del partenariato orientale.

7.2   L'interazione tra i cittadini dell'UE e quelli dei paesi del partenariato, e in particolare tra i giovani, dev'essere riconosciuta come un fattore che promuove il cambiamento. L'UE ha riconosciuto il valore della cooperazione culturale e del dialogo interculturale come componente essenziale delle sue politiche esterne (15).

7.3   La cooperazione può venire sviluppata in particolare nell'area della formazione e della ricerca, dove progetti comuni di ricerca, visite e seminari sono importanti ai fini dello sviluppo della comprensione reciproca e dei modelli operativi.

8.   Rafforzare il ruolo e la posizione delle organizzazioni

8.1   Occorre dedicare particolare attenzione al coinvolgimento delle organizzazioni della società civile nella cooperazione tra l'UE e i paesi del partenariato. Il CESE raccomanda di favorire lo sviluppo delle attività delle organizzazioni della società civile e di rafforzare il forum della società civile del partenariato orientale.

8.2   In passato il ruolo e lo status della società civile nei paesi del partenariato erano deboli. Per sviluppare la democrazia è essenziale rafforzare il ruolo delle libere organizzazioni. Il CESE ha già elaborato pareri sul rafforzamento e la promozione del ruolo delle organizzazioni della società civile nei paesi in questione. In particolare esso ha presentato un parere su tale argomento (16) nella primavera del 2009, durante la presidenza ceca.

8.3   La partecipazione della società civile è stata troppo limitata e troppo poco riconosciuta. Un elemento essenziale della politica di partenariato orientale deve consistere nel guidare e sostenere un'ampia gamma di organizzazioni affinché siano in grado di contribuire in modo significativo a migliorare e accrescere la cooperazione tra l'UE e i paesi del partenariato.

8.4   Anche nel settore agricolo la posizione e la capacità delle organizzazioni è alquanto debole. Per sviluppare tale settore e rafforzare la cooperazione dell'UE occorre promuovere le organizzazioni del settore agricolo migliorando la formazione e rafforzando le capacità, sia a livello nazionale che nel quadro del mantenimento dei legami con l'UE e dell'attuazione del partenariato orientale.

8.5   Nell'ottica di promuovere il programma del partenariato orientale occorre che le organizzazioni del settore agricolo e alimentare svolgano un ruolo molto più ampio nelle varie fasi del processo. La complessità della catena di approvvigionamento alimentare comporta una serie di sfide aggiuntive per i lavoratori, l'industria, la ricerca, il settore della consulenza, la gestione e i produttori. Affinché la cooperazione agricola tra i paesi del partenariato e l'UE possa produrre risultati sostenibili e utili per entrambe le parti è indispensabile che vengano sostenute le attività di tutte le parti in causa e che vengano promosse le capacità delle organizzazioni. È essenziale intensificare le attività congiunte tra il CESE, le organizzazioni a livello dell'Unione europea e le organizzazioni nazionali.

Bruxelles, 14 luglio 2011

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  I partner orientali sono i paesi dell'Europa orientale e del Caucaso meridionale contemplati dalla politica europea di vicinato: Armenia, Azerbaigian, Georgia, Repubblica moldova, Ucraina e Bielorussia. COM(2008) 823 definitivo: Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Partenariato orientale.

(2)  Consiglio dell'Unione europea: Dichiarazione del Consiglio europeo sul partenariato orientale, 20 marzo 2009, 7880/09, CONCL 1.

(3)  DCFTA – Deep and Comprehensive Free Trade Area.

(4)  Alexander Duleba e Vladimir Bilčik: Toward a Strategic Regional Framework for the EU Eastern Policy, Searching for Synergies between the Eastern Partnership and the Partnership for Modernization with Russia («Verso un quadro strategico regionale per la politica orientale dell'UE. Alla ricerca di sinergie tra il partenariato orientale e il partenariato per la modernizzazione con la Russia») Bratislava 2010.

(5)  Consiglio dell'Unione europea: conclusioni della presidenza, Consiglio europeo di Bruxelles, 19 e 20 marzo 2009, 7880/09, CONCL 1.

(6)  Le iniziative faro sono le seguenti: (http://www.eeas.europa.eu/eastern/initiatives/index_en.htm)

a)

Programma di gestione integrata delle frontiere

b)

Iniziativa faro per le piccole e medie imprese

c)

Mercati energetici regionali ed efficienza energetica

d)

Prevenzione, preparazione e risposta alle calamità naturali e alle catastrofi causate dall'azione dell'uomo

e)

Iniziativa faro per la promozione di una buona gestione ambientale

f)

Diversificazione dell'approvvigionamento energetico, il corridoio meridionale.

(7)  Attuazione del partenariato orientale: relazione alla riunione dei ministri degli Affari esteri, 13 dicembre 2010.

(8)  DG TRADE: Statistiche.

(9)  Commissione europea: commercio, relazioni bilaterali, Bielorussia.

(10)  Si veda la nota 6.

(11)  Quarta relazione congiunta sull'avanzamento: negoziati relativi all'Accordo di associazione UE-Ucraina, Kiev, 4-8 novembre 2010.

(12)  Commissione europea, direzione generale Relazioni esterne, Politica europea di vicinato, Vademecum sul finanziamento nel quadro del partenariato orientale, 24 settembre 2010.

(13)  EAP Community, www.easternpartnership.org.

(14)  Commissione europea - DG RELEX, elenco di settori prioritari per il programma di associazione UE-Ucraina nel 2010.

(15)  Si veda la nota 2.

(16)  Parere CESE sul tema Partecipazione della società civile al partenariato orientale, GU C 277 del 17.11.2009, pagg. 30-36.


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