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Document 52021IE5898

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «L'industria europea del mobile — La sua ripresa verso un'economia innovativa, verde e circolare» (parere d'iniziativa)

    EESC 2021/05898

    GU C 365 del 23.9.2022, p. 7–12 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    23.9.2022   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 365/7


    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «L'industria europea del mobile — La sua ripresa verso un'economia innovativa, verde e circolare»

    (parere d'iniziativa)

    (2022/C 365/02)

    Relatore:

    Anastasis YIAPANIS

    Correlatore:

    Rolf GEHRING

    Decisione dell'Assemblea plenaria

    21.10.2021

    Base giuridica

    Articolo 52, paragrafo 2, del Regolamento interno

     

    Parere d'iniziativa

    Organo competente

    Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI)

    Adozione in commissione

    13.5.2022

    Adozione in sessione plenaria

    15.6.2022

    Sessione plenaria n.

    570

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    207/1/2

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1.

    In Europa il settore del mobile è un comparto estremamente dinamico, contraddistinto da una grande diversità in termini di dimensioni delle imprese, di processi di lavoro e di progettazione. Il settore copre l'intero ciclo di vita e offre buone opportunità di realizzare la sostenibilità e la transizione verso modelli economici circolari.

    1.2.

    Le imprese europee devono rispettare norme rigorose in materia di ambiente, prodotti, salute e sicurezza, che ovviamente comportano un aumento dei costi operativi. La concorrenza internazionale è falsata dalle sovvenzioni pubbliche offerte ai concorrenti esterni e dalle pratiche sleali utilizzate per conquistare l'accesso al mercato, in particolare dalle entità economiche asiatiche.

    1.3.

    Il CESE desidera sottolineare che il giusto equilibrio tra crescita economica, sostenibilità e benessere sociale costituisce l'obiettivo appropriato per il futuro del settore del mobile dell'UE. Il Comitato ritiene che le imprese abbiano bisogno di un quadro legislativo coerente sulla proprietà intellettuale, che tuteli i loro interessi e sia adatto alla transizione verde e digitale.

    1.4.

    Il CESE sostiene con forza la necessità che tutti i prodotti importati del settore del mobile assicurino il rigoroso rispetto delle norme dell'UE, compresi gli obblighi di informazione dei consumatori. Il CESE chiede inoltre una legislazione dell'UE coerente che imponga l'obbligo in base al quale tutti i prodotti devono essere accompagnati da informazioni riportate da un'etichetta standard.

    1.5.

    Per il settore del mobile, che utilizza un gran numero di materie prime, è essenziale disporre di un accesso affidabile e senza restrizioni a risorse di alta qualità e di catene del valore solide. Inoltre, poiché la domanda di legname, la principale materia prima utilizzata dal settore, è in costante aumento, il CESE ritiene essenziale ampliare e modernizzare le infrastrutture forestali e la loro sostenibilità, nonché migliorare le competenze e le tecnologie.

    1.6.

    Il CESE ritiene che il legno prodotto in Europa costituisca una risorsa molto importante che dovrebbe essere utilizzata per generare prodotti ad alto valore aggiunto. È convinto che le esportazioni di legname grezzo come materia prima non abbiano alcun senso sul piano economico e chiede strumenti di difesa commerciale che tutelino i produttori locali di mobili.

    1.7.

    Inoltre, il Comitato invita gli Stati membri a porre fine alle sovvenzioni e ad altri incentivi per la combustione del legno e a promuovere il principio dell'utilizzo «a cascata».

    1.8.

    Il CESE chiede che siano ridotti o rimossi i dazi doganali per le materie prime primarie e secondarie di legno importate. Chiede altresì che i responsabili politici garantiscano l'applicazione dei criteri di sostenibilità negli accordi commerciali e che, per quanto concerne le importazioni dell'UE, si stabiliscano criteri di verifica relativi alle condizioni di lavoro, alla libertà di associazione e all'equo trattamento dei lavoratori. Il CESE raccomanda che il rispetto dei diritti umani rientri nei requisiti di dovuta diligenza, nel pieno rispetto delle convenzioni dell'OIL sui diritti umani e dei lavoratori.

    1.9.

    Il settore dei mobili deve far parte dell'iniziativa nuovo Bauhaus europeo (1) e contribuire alla creazione di prodotti sostenibili e inclusivi, destinati a un nuovo modo di vivere in cui la sostenibilità si integra armoniosamente nello stile di vita.

    1.10.

    L'accordo tra le parti sociali sulla riduzione della formaldeide nella produzione di pannelli è un ottimo esempio di come anche gli accordi volontari tra le parti sociali a livello europeo possano contribuire a ridurre i rischi per la salute. Il Comitato chiede inoltre imballaggi sostenibili e completamente riciclabili e che si proceda a una revisione della direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 1994, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (2).

    1.11.

    Il CESE ritiene necessaria una rapida transizione dal flusso lineare di materiali ed energia a un modello circolare per consentire il recupero del valore dei prodotti e garantire la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.

    1.12.

    Il Comitato reputa essenziale che i fabbricanti di mobili progettino i loro prodotti in modo tale da consentire il recupero del valore e da facilitare il riutilizzo, la riparazione, il rinnovo e il riciclo. Un regime di responsabilità estesa del produttore nel settore dei mobili può aumentare le capacità di riutilizzo e riciclo nell'Unione. Inoltre, il CESE chiede un divieto legislativo europeo di smaltire i mobili in discarica al fine di aumentare il recupero e il riutilizzo di materiali di valore.

    1.13.

    Il settore ha bisogno di una forza lavoro altamente qualificata e di potenziare la propria attrattiva per le giovani generazioni, e deve impegnarsi a migliorare in modo continuo le condizioni di lavoro, creando al contempo possibilità di perfezionamento professionale e adoperandosi per motivare specialisti digitali altamente qualificati a entrare nel settore.

    1.14.

    Il Comitato invita i legislatori europei a sostenere attivamente le iniziative transnazionali volte a migliorare la qualità di tutte le forme di apprendistato nel settore del mobile. Un Erasmus più ambizioso per gli apprendisti contribuirebbe a trasmettere più efficacemente la ricchezza e la diversità delle tradizioni e il potenziale innovativo nell'ambito della produzione di mobili in Europa.

    1.15.

    È necessario sviluppare i programmi di istruzione, le iniziative di apprendimento permanente e la formazione professionale coinvolgendo attivamente le parti sociali, gli istituti di istruzione e altre ONG interessate. Preparare la forza lavoro ad affrontare le sfide future del settore è fondamentale.

    1.16.

    Il Comitato chiede investimenti nelle competenze, nella progettazione, nella creatività e nello sviluppo della catena del valore e un più agevole accesso ai programmi di finanziamento delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione per i produttori di mobili. Le PMI devono disporre di risorse adeguate per analizzare il proprio sviluppo commerciale in modo circolare, innovativo e sostenibile.

    1.17.

    Inoltre, il CESE ritiene che la creazione di una domanda di mobili di seconda mano e il sostegno agli operatori che svolgono attività senza fini di lucro nel processo di riciclo o di riutilizzo creativo (upcycling) dei mobili usati possono avere un impatto positivo sugli obiettivi della transizione verde.

    1.18.

    Infine, il CESE chiede che si istituisca una piattaforma europea che coinvolga le imprese, le parti sociali, le organizzazioni della società civile, gli istituti di ricerca, le università e altre parti interessate pertinenti e che promuova lo sviluppo delle imprese nel settore del mobile.

    2.   Osservazioni preliminari

    2.1.

    La nuova strategia industriale per l'Europa (3) è incentrata sulla transizione irreversibile e progressiva verso un sistema economico sostenibile che non lasci indietro nessuno, aderisca pienamente alla digitalizzazione e agli sviluppi ambientali e istituisca partenariati tra l'industria, le parti sociali, le autorità pubbliche e le pertinenti organizzazioni della società civile.

    2.2.

    In Europa il settore del mobile è un comparto dinamico, contraddistinto da una grande diversità in termini di dimensioni delle imprese e di processi di lavoro. In generale, si tratta di un settore ad alta intensità di manodopera, con catene del valore ancora radicate a livello locale o regionale, e fortemente dominato dalle PMI e dalle microimprese. Esso conta circa un milione di addetti e rappresenta un quarto della produzione mondiale complessiva di mobili (4).

    2.3.

    Il settore copre l'intero ciclo di vita: materie prime, trasformazione, utilizzo, manutenzione, riutilizzo, riciclo e biomassa per la produzione di energia. Pertanto offre buone opportunità di realizzare la sostenibilità e la transizione verso modelli economici circolari.

    2.4.

    La pandemia di COVID-19 ha colpito duramente il settore del mobile, in particolare le catene del valore transfrontaliere che hanno risentito pesantemente dell'elevato numero di restrizioni alla libera circolazione delle merci e delle persone, dimostrando così l'importanza di un mercato unico integrato e ben funzionante.

    3.   Aspetti relativi alla competitività

    3.1.

    La diversità dei regolamenti, delle norme, dei sistemi di certificazione e dei requisiti di etichettatura a livello nazionale costituisce un ostacolo per i produttori dell'UE e comporta costi sproporzionati per le imprese. Grazie alla standardizzazione e a norme armonizzate a livello dell'UE è possibile ridurre al minimo gli ostacoli e garantire la certezza e una comprensione comune a tutti gli operatori del mercato.

    3.2.

    Il recente aumento dei prezzi dell'energia in Europa incide negativamente sulla competitività del settore e aggrava il problema della disponibilità delle risorse e dell'aumento dei prezzi delle materie prime.

    3.3.

    In un contesto di crescente concorrenza globale sul mercato internazionale, per conquistare l'accesso al mercato le imprese dei paesi terzi a volte ricorrono a pratiche sleali, in particolare le entità economiche asiatiche, che sono talvolta sovvenzionate dai loro governi. Inoltre, le imprese europee devono rispettare norme più rigorose in materia di ambiente, prodotti, salute e sicurezza, che ovviamente comportano un aumento dei costi operativi. Le norme ambientali poco rigorose che vigono nei paesi terzi penalizzano anche i mobili europei fabbricati con vero legno. Il CESE ritiene che tali aspetti distorcano la concorrenzialità delle imprese locali quando esse si trovano a competere sui mercati mondiali.

    3.4.

    Per quanto riguarda il mercato interno, il CESE sostiene con forza la necessità che, nel settore del mobile, tutti i prodotti importati assicurino il rigoroso rispetto delle norme dell'UE, compresi gli obblighi di informazione dei consumatori tra cui un'adeguata etichettatura. Il CESE chiede inoltre una legislazione dell'UE coerente che imponga l'obbligo in base al quale i mobili devono essere accompagnati da informazioni riportate da un'etichetta standard che indichi, ad esempio, il paese di provenienza, i materiali utilizzati, le componenti del prodotto, la sicurezza dei prodotti, la durabilità, le istruzioni per l'uso, la pulizia e la manutenzione, la garanzia del prodotto, ecc. Il rafforzamento delle azioni di vigilanza del mercato che valutano la qualità dei mobili importati deve garantire l'informazione dei consumatori e condizioni di parità per i produttori locali dell'Unione.

    3.5.

    Il CESE accoglie con favore l'iniziativa della Commissione in merito ai passaporti digitali dei prodotti nel quadro della futura iniziativa per i prodotti sostenibili (5). Tali strumenti, se adeguatamente progettati e armonizzati, possono promuovere l'economia circolare trasmettendo informazioni sui prodotti lungo le catene del valore, tra l'altro stimolando la domanda circolare e fornendo ai consumatori le informazioni necessarie per operare scelte informate.

    3.6.

    Visto che i produttori dei paesi terzi stanno recuperando il ritardo tecnologico, il vantaggio competitivo dell'UE si sta riducendo. Sono pertanto necessari nuovi modelli imprenditoriali che combinino competitività e sostenibilità e garantiscano l'accesso al mercato per i produttori locali.

    3.7.

    Il settore è inoltre molto sensibile alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, soprattutto poiché qualità, innovazione e design costituiscono ancora i principali vantaggi competitivi dell'UE. Il Comitato ritiene che le imprese abbiano bisogno di un quadro legislativo coerente che tuteli i loro interessi e sia adatto alla transizione verde e digitale.

    3.8.

    Il CESE desidera sottolineare che il giusto equilibrio tra crescita economica, sostenibilità e benessere sociale costituisce l'obiettivo appropriato per il futuro del settore del mobile, in particolare, e dell'economia dell'UE, in generale.

    4.   Accesso alle materie prime

    4.1.

    Il settore del mobile utilizza un gran numero di materie prime nel processo di produzione (legno, canne, cuoio, metallo, plastica, tessili, vetro, schiume, ecc.). Un accesso affidabile e senza restrizioni a materie prime di alta qualità è fondamentale per i produttori europei e il CESE chiede che le catene del valore siano rafforzate per consentire all'industria di prosperare. Il CESE chiede inoltre un'adeguata etichettatura per i materiali diversi dal legno che entrano nel mercato europeo, al fine di proteggere l'industria europea dei mobili da materie prime a basso costo e spesso non sostenibili provenienti da paesi terzi.

    4.2.

    Il legno è una delle materie prime più facilmente disponibili e naturalmente rinnovabili. La domanda è in costante aumento, mentre i prezzi delle materie prime conformi alle norme e agli standard dell'UE sono in crescita, creando ulteriori pressioni. Per far fronte all'aumento della domanda di legname nel mercato interno, è essenziale ampliare e modernizzare le infrastrutture forestali e la loro sostenibilità, nonché migliorare le competenze, le tecnologie e la logistica dei produttori di legname.

    4.3.

    Il Comitato esprime preoccupazione per la generale diminuzione della disponibilità della principale materia prima utilizzata dal settore e per l'aumento dei prezzi dovuto all'uso multiplo di tale materia, in particolare per la produzione di energia rinnovabile. Il CESE ritiene che le industrie del mobile e della lavorazione del legno apportino benefici molto maggiori in termini di valore aggiunto e di occupazione rispetto alla combustione diretta del legno, invita gli Stati membri a porre fine alle sovvenzioni e ad altri incentivi per la combustione del legno a fini energetici e chiede nuovamente di «promuovere il principio dell'utilizzo “a cascata” (fabbricazione dei prodotti, reimpiego, riparazione e riciclo, valorizzazione del contenuto energetico)» (6). Il CESE propone inoltre di rafforzare la promozione del legno europeo nel mercato interno aumentando la visibilità e l'utilizzo di prodotti e mobili in vero legno.

    4.4.

    Inoltre, le sovvenzioni offerte agli acquirenti di legname europeo dei paesi terzi stanno influendo negativamente sulla domanda. Il Comitato chiede strumenti di difesa commerciale che tutelino i produttori locali di mobili ed è convinto che le esportazioni di legname grezzo come materia prima non abbiano alcun senso sul piano economico.

    4.5.

    Per quanto riguarda le importazioni di legname, è estremamente importante che gli accordi commerciali conclusi dall'UE facilitino l'accesso alle risorse primarie di legno provenienti da paesi terzi. A questo proposito, il CESE chiede che siano ridotti o rimossi i dazi doganali per le materie prime primarie e secondarie di legno importate. Inoltre, i sistemi di certificazione per il legname importato da alcuni paesi non sono pienamente efficaci. Il CESE chiede che i responsabili politici garantiscano l'applicazione dei criteri di sostenibilità negli accordi commerciali e che, per quanto concerne le importazioni dell'UE, si stabiliscano criteri di verifica relativi alle condizioni di lavoro, alla libertà di associazione e all'equo trattamento dei lavoratori. Il CESE raccomanda che il rispetto dei diritti umani rientri nei requisiti di dovuta diligenza, nel pieno rispetto delle convenzioni dell'OIL sui diritti umani e dei lavoratori, in modo da assicurare condizioni di parità sul mercato.

    5.   Sostenibilità e transizione verde

    5.1.

    Il CESE ritiene che la comunicazione della Commissione sul nuovo Bauhaus europeo rappresenti per l'industria del mobile un'eccellente opportunità di contribuire alla creazione di prodotti sostenibili e inclusivi, destinati a un nuovo modo di vivere in cui la sostenibilità si integra armoniosamente nello stile di vita. La transizione globale del settore in tutti i suoi aspetti avrà successo solo se si rafforza la partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

    5.2.

    Il Comitato prende atto della crescente tendenza tra i consumatori a cercare prodotti ecosostenibili fabbricati nel rispetto di condizioni di lavoro dignitose. Inoltre, il settore del mobile può migliorare il suo impatto ambientale fabbricando prodotti più durevoli e utilizzando materiali riciclati o sostenibili (come quercia, pino, acacia, ecc.) e legno rigenerato.

    5.3.

    Il CESE chiede un quadro legislativo europeo coerente che preveda il divieto per tutti i prodotti venduti nel mercato interno di contenere ritardanti di fiamma pericolosi. Le sostanze pericolose dovrebbero inoltre essere sostituite, ad esempio, da schiume a base d'acqua, colle meno pericolose o da sostanze a basso tenore di composti organici volatili. L'accordo tra le parti sociali sulla riduzione della formaldeide nella produzione di pannelli è un ottimo esempio di come anche gli accordi volontari tra le parti sociali a livello europeo possano contribuire a ridurre i rischi per la salute derivanti dalle sostanze pericolose.

    5.4.

    Il Comitato raccomanda inoltre che venga reso obbligatorio l'impiego di imballaggi sostenibili e completamente riciclabili e chiede che si proceda a una revisione della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Ritiene altresì che gli incentivi fiscali potrebbero svolgere un ruolo importante nella promozione dei progetti di sostenibilità.

    6.   Circolarità

    6.1.

    A seguito degli obiettivi annunciati nel Green Deal europeo (7) e nel piano d'azione per l'economia circolare (8), l'economia dell'UE sta dimostrando di aderire alla circolarità e di promuovere l'innovazione a favore di nuovi modelli economici sostenibili. Dissociare la crescita economica dall'uso delle risorse è fondamentale per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

    6.2.

    I dati mostrano che, nell'UE, tra l'80 % e il 90 % dei mobili smaltiti come rifiuti solidi urbani viene incenerito o conferito in discarica. Il CESE esprime particolare preoccupazione per la mancanza di informazioni ai consumatori e l'assenza di pezzi di ricambio, che incoraggiano a optare per l'acquisto di mobili nuovi invece di promuovere la circolarità. Un divieto legislativo europeo di smaltire i mobili in discarica permetterebbe di aumentare il recupero e il riutilizzo di materiali di valore.

    6.3.

    L'unica soluzione per contrastare i cambiamenti climatici e l'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta consiste in una rapida transizione dal flusso lineare di materiali ed energia a un modello circolare. I modelli di economia circolare applicati nel settore dei mobili sono in grado di consentire il recupero del valore dei prodotti e di garantire la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Il CESE sottolinea che i mobili, e in particolare i prodotti in vero legno, sono fondamentali per lo stoccaggio del carbonio e contribuiscono quindi efficacemente alla lotta contro i cambiamenti climatici.

    6.4.

    Il Comitato ritiene essenziale che i fabbricanti di mobili progettino i loro prodotti in modo tale da consentire il recupero del valore e da facilitare il riutilizzo, la riparazione, il rinnovo e il riciclo. I processi di fabbricazione devono concentrarsi sulla promozione dell'efficienza energetica e delle risorse e sulla riduzione dei costi di produzione.

    6.5.

    Un regime di responsabilità estesa del produttore nel settore dei mobili può aumentare le capacità di riutilizzo e riciclo nell'Unione, promuovendo incentivi affinché i produttori tengano conto dell'impatto ambientale dalla fase di progettazione fino alla fine del ciclo di vita di un prodotto.

    7.   Istruzione, digitalizzazione e condizioni di lavoro

    7.1.

    Da uno studio recente emerge che, nel settore del mobile, la maggior parte dei lavoratori non detiene un titolo di studio di istruzione terziaria né conosce i diversi aspetti dell'economia circolare (9). Tuttavia, vi è un'elevata necessità di una forza lavoro altamente qualificata e il settore si trova ad affrontare il continuo invecchiamento dei lavoratori e ha difficoltà ad attrarre le giovani generazioni. Al fine di potenziare l'attrattiva del comparto è estremamente importante continuare a migliorare le condizioni di lavoro (salute e sicurezza sul lavoro) e la possibilità di accedere a corsi di perfezionamento professionale, nonché adoperarsi per motivare specialisti digitali altamente qualificati a entrare nel settore dei mobili.

    7.2.

    Rispetto ad altre parti del mondo, nell'UE il costo del lavoro è leggermente più elevato, ma anche la produttività e l'innovazione sono superiori a quelle di altre regioni. Il CESE ha già affermato che per «aumentare la produttività e non perdere competitività, il settore necessita di lavoratori con competenze aggiornate e familiarità con le più recenti tecnologie» (10).

    7.3.

    Il Comitato invita i legislatori europei a sostenere attivamente le iniziative transnazionali volte a migliorare la qualità di tutte le forme di apprendistato nel settore del mobile, come ad esempio il concetto di qualifiche essenziali europee (11).

    7.4.

    È necessario sviluppare la formazione professionale iniziale e continua allo scopo di promuovere le capacità e le nuove competenze settoriali. Tali azioni devono coinvolgere le parti sociali, gli istituti di istruzione e altre ONG interessate. Il futuro della forza lavoro nel settore del mobile è costituito da posti di lavoro ad alta intensità di tecnologia e conoscenza, basati su un dialogo sociale solido e su contratti collettivi che garantiscano una retribuzione e condizioni di lavoro dignitose e siano in grado di attrarre le giovani generazioni.

    7.5.

    Inoltre, un Erasmus più ambizioso per gli apprendisti contribuirebbe a trasmettere più efficacemente la ricchezza e la diversità delle tradizioni e il potenziale innovativo nell'ambito della produzione di mobili in Europa e a migliorare l'attrattiva del settore tra i giovani e nella società nel suo complesso. Inoltre, il CESE raccomanda di promuovere sistemi di convalida a sostegno del riconoscimento reciproco delle qualifiche.

    8.   Finanziamento e investimenti

    8.1.

    Le imprese europee hanno bisogno di accedere ai programmi di finanziamento delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione che possano aiutarle ad espandersi, diventare più produttive e aderire alla circolarità e alle nuove tecnologie. Sono inoltre necessari investimenti per promuovere le realtà circolari, il ciclo di vita, la riparazione o il rinnovo dei prodotti, nonché le loro capacità di riciclaggio. Inoltre, la creazione di una domanda di mobili di seconda mano e il sostegno agli operatori che svolgono attività senza fini di lucro nel processo di riciclo o di riutilizzo creativo (upcycling) dei mobili usati possono avere un impatto positivo sugli obiettivi della transizione verde.

    8.2.

    Le opportunità di finanziamento rimangono uno dei punti deboli più significativi in un settore dominato dalle PMI. È estremamente importante che le PMI dispongano di risorse adeguate per analizzare il proprio sviluppo commerciale in modo circolare, innovativo e sostenibile, e che siano sostenute da incentivi fiscali transitori e da aliquote IVA più basse per i mobili ricondizionati o rifabbricati.

    8.3.

    La superiorità dei prodotti del settore del mobile in termini di progettazione, qualità, funzionalità, durabilità o ergonomia è in grado di controbilanciare il vantaggio di prezzo offerto dai produttori di paesi in cui i salari sono più bassi. Inoltre, l'innovazione nell'uso dei materiali e negli impianti di produzione tecnologica avanzata costituisce un ulteriore effetto leva in termini di competitività. Il Comitato chiede pertanto investimenti nella progettazione, nella creatività, nelle competenze e nello sviluppo della catena del valore.

    8.4.

    Infine, il CESE chiede che si istituisca una piattaforma europea che promuova lo sviluppo delle imprese nel settore del mobile e una valutazione precauzionale dell'impatto sociale delle nuove tecnologie. Tale piattaforma dovrebbe coinvolgere le imprese, le parti sociali, le organizzazioni della società civile, gli istituti di ricerca, le università e altre parti interessate pertinenti e sostenere la crescita del settore, alla stregua della piattaforma europea delle parti interessate per l'economia circolare (12) che costituisce un ottimo esempio al riguardo.

    Bruxelles, 15 giugno 2022

    La presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Christa SCHWENG


    (1)  Nuovo Bauhaus europeo Bello, sostenibile, insieme COM(2021) 573 final

    (2)  GU L 365 del 31.12.1994, pag. 10.

    (3)  Una nuova strategia industriale per l'Europa [COM(2020) 102 final].

    (4)  CE — Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

    (5)  Iniziativa per i prodotti sostenibili

    (6)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Opportunità e sfide per una maggiore competitività del settore europeo della lavorazione del legno e dei mobili» (parere esplorativo) (GU C 24 del 28.1.2012, pag. 18).

    (7)  COM(2019) 640 final

    (8)  COM(2020) 98 final

    (9)  Innovation in the Furniture Industry in the era of circular economy (L'innovazione nel settore del mobile nell'era dell'economia circolare).

    (10)  Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Opportunità e sfide per una maggiore competitività del settore europeo della lavorazione del legno e dei mobili» (parere esplorativo) (GU C 24 del 28.1.2012, pag. 18).

    (11)  European Furniture Professions (Professioni nel settore europeo del mobile).

    (12)  Piattaforma europea delle parti interessate per l'economia circolare.


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