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Document 52012IE2321

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Rio+20: situazione attuale e prospettive future» (supplemento di parere)

GU C 44 del 15.2.2013, p. 64–67 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

15.2.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 44/64


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Rio+20: situazione attuale e prospettive future» (supplemento di parere)

2013/C 44/11

Relatore: WILMS

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 14 novembre 2012, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, lettera A), delle Modalità d'applicazione del Regolamento interno, di elaborare un supplemento di parere sul tema:

Rio+20: situazione attuale e prospettive future

(supplemento di parere).

La sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 22 novembre 2012.

Alla sua 485a sessione plenaria, dei giorni 12 e 13 dicembre 2012 (seduta del 13 dicembre), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 152 voti favorevoli e 1 astensione.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1   Conclusioni

1.1.1

Il documento finale della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile tenutasi quest'anno a Rio di Janeiro (conferenza Rio+20), intitolato Il futuro che vogliamo, si è rivelato meno incisivo di quanto auspicato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE). In particolare, esso non tiene sufficientemente conto della situazione di emergenza in cui versa il nostro pianeta. Tuttavia, il documento finale contiene anche diversi elementi sui quali l'UE può basare la propria azione. Particolarmente degni di nota sono l'accordo globale su un'«economia verde» (green economy) quale strumento fondamentale dello sviluppo sostenibile (inclusa la considerazione della dimensione sociale), così come l'accordo per l'avvio di un processo che sfoci nella definizione di obiettivi globali dello sviluppo sostenibile strettamente correlati agli obiettivi di sviluppo del millennio.

1.1.2

Il CESE constata con soddisfazione la forte mobilitazione della società civile tanto nel processo preparatorio della conferenza Rio+20 quanto nel corso di quest'ultima; ciò ha contribuito a generare molte idee innovative e a stringere nuove alleanze.

1.1.3

Il CESE ha svolto appieno la sua funzione di intermediario tra la società civile e le istituzioni UE sia nella fase preparatoria di Rio+20 che nel corso della conferenza. Gli sforzi profusi dal CESE per promuovere il dialogo con la società civile all'interno e all'esterno dell'Unione europea sono stati accolti con favore dalle altre istituzioni UE.

1.2   Raccomandazioni

1.2.1

Il CESE ritiene che il processo di follow-up di Rio+20 e l'attuazione delle decisioni adottate nel corso della conferenza debbano prevedere il coinvolgimento e la partecipazione della società civile. Accoglie pertanto con grande favore tutti gli sforzi profusi in questa direzione dalle altre istituzioni dell'UE. Il CESE continuerà, come aveva già fatto nella fase preparatoria della conferenza Rio+20, a promuovere il dialogo con la società civile sulle questioni legate alla sostenibilità, coinvolgendo anche le organizzazioni e le reti europee della società civile, nonché i consigli economici e sociali nazionali e i consigli per lo sviluppo sostenibile.

1.2.2

Il CESE si impegnerà attivamente nella definizione degli obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile, promuovendo, come già avvenuto nella fase preparatoria della conferenza Rio+20, il dialogo con la società civile a livello UE, ma anche con i partner della società civile nei paesi terzi. In questo senso, si adopererà in particolare per aggregare i soggetti interessati dal processo di definizione degli obiettivi di sostenibilità, da un lato, e dal processo degli obiettivi del millennio, dall'altro. Inoltre, grazie alla sua esperienza e alla sua composizione, il CESE potrà contribuire in particolare a dare una forma concreta all'economia verde, inclusa la dimensione sociale, e a garantire i diritti di partecipazione della società civile a livello globale.

1.2.3

Il CESE accoglie con favore le conclusioni del Consiglio del 25 ottobre 2012 relative a Rio+20, in cui si annunciano misure ambiziose di follow-up della conferenza, da realizzare nell'ambito della strategia Europa 2020 e della strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile, e si compiace inoltre della futura revisione di quest'ultima strategia. Il CESE ritiene necessario condurre un ampio dibattito con la società civile sullo sviluppo sostenibile nell'UE, e continuerà a promuovere questo aspetto anche nei suoi lavori futuri.

2.   Il contributo del CESE alla conferenza Rio+20

2.1

Nel suo parere del 22 settembre 2011 in merito alla comunicazione della Commissione «Rio+20: verso un’economia verde e una migliore governance» (CESE 1386/2011) (1), il CESE ha illustrato le sue posizioni rispetto ai temi della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di giugno (conferenza Rio+20), alimentando in questo modo il processo decisionale interistituzionale, e ha inoltre adottato un piano di azione per il periodo precedente alla conferenza. L'obiettivo era in particolare quello di promuovere il dialogo con la società civile europea e non europea sui temi al centro della conferenza di Rio. Alla luce delle richieste formulate dal Comitato, il presente parere si propone di fare un bilancio dalla conferenza Rio+20 e di illustrare le prospettive per il suo follow-up.

2.2

Il CESE ha adottato un duplice approccio nei confronti della conferenza Rio+20.

2.2.1

A livello europeo, ha cercato il dialogo con le organizzazioni e le reti europee della società civile, sulla base del suo parere adottato nel settembre 2011, organizzando in particolare un importante convegno della società civile nel febbraio 2012. Tale convegno è sfociato nell'adozione di una serie di richieste fondamentali da trasmettere ai negoziatori di Rio, integrate in seguito nel parere del Comitato La posizione del CESE in merito alla preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio+20) (CESE 486/2012) (2), in tempo utile prima della definizione del mandato negoziale da parte del Consiglio UE di marzo 2012. In questo modo, il CESE ha tenuto fede alla sua funzione di mediatore tra la società civile europea e le istituzioni UE.

2.2.2

Parallelamente, il CESE ha discusso i temi di Rio anche a livello bilaterale con i suoi partner istituzionali, in particolare di Brasile, Cina e Russia. Un incontro multilaterale tenutosi a maggio 2012 ha infine consentito di raggiungere un accordo sui principali messaggi comuni che, a Rio de Janeiro, hanno costituito la base per il dialogo della società civile con i rappresentanti provenienti anche da altri paesi.

2.3

Il CESE ha partecipato attivamente alla conferenza Rio+20 organizzando in totale tre eventi, con un buon livello di partecipazione: due dialoghi, organizzati congiuntamente con il Consiglio brasiliano per lo sviluppo sociale ed economico sulle questioni legate alla sostenibilità, con la partecipazione di rappresentanti della società civile provenienti in un'occasione dal Brasile e nell'altra dagli Stati BRIC; e un terzo evento, dedicato ai modelli di partecipazione della società civile, che si è svolto nel padiglione dell'UE con la partecipazione del Presidente della Commissione europea. I membri della delegazione del CESE presenti alla conferenza Rio+20 costituivano parte integrante della delegazione UE, da cui il chiaro auspicio di rafforzare la cooperazione interistituzionale anche nell'ambito del processo di follow-up di Rio.

3.   La valutazione della conferenza Rio+20 da parte del CESE

3.1

Il CESE si compiace del fatto che il documento conclusivo della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, tenutasi quest'anno a Rio di Janeiro (conferenza Rio +20), intitolato Il futuro che vogliamo, testimoni l'impegno globale a favore dello sviluppo sostenibile nella sua dimensione ecologica, sociale ed economica. Il CESE si rammarica tuttavia del fatto che l'esito dei negoziati si sia rivelato nel complesso meno vincolante di quanto auspicato dalla società civile e dal Comitato stesso nel suo parere in materia. In particolare, il documento non tiene sufficientemente conto della situazione di emergenza in cui versa il nostro pianeta, e altrettanto deplorevole è l'assenza al suo interno di ogni riferimento ai limiti della capacità di carico della Terra.

3.2

Allo stesso tempo, la conferenza Rio+20 ha suscitato un'ampia mobilitazione della società civile, che si spinge ben oltre quanto negoziato a livello politico. È essenziale continuare ad avvalersi di questa mobilitazione anche nella fase di follow-up di Rio, in modo da far progredire e forgiare i processi avviati con la conferenza. Rio non è stato infatti soltanto un incontro al vertice di leader politici, ma anche il luogo di incontro delle numerose persone volenterose e creative che si battono incessantemente per un cambiamento di paradigma dei nostri modelli economici e che lanciano o propongono innumerevoli iniziative concrete per realizzare una trasformazione.

3.3

Il documento finale contiene tuttavia diversi elementi sui quali anche l'UE può basare la propria azione. Particolarmente degni di nota sono l'accordo globale su un'«economia verde» quale strumento importante dello sviluppo sostenibile (inclusa la considerazione della dimensione sociale), così come l'accordo per l'avvio di un processo che sfoci nella definizione di obiettivi globali dello sviluppo sostenibile strettamente correlati agli obiettivi di sviluppo del millennio.

3.4

Alla luce delle priorità fissate dal CESE nella fase preparatoria della conferenza Rio+20, il documento finale si presta alle seguenti osservazioni:

3.4.1

Una delle principali priorità del CESE in vista di Rio+20 consisteva nella lotta contro la povertà. Il Comitato si è schierato a sostegno dell'accesso a un approvvigionamento alimentare sufficiente, a risorse idriche pulite e all'energia sostenibile. Questo settore occupa un posto importante all'interno del documento finale, anche se molti ritengono che le questioni legate alle possibilità di finanziamento non siano state ancora chiarite in maniera adeguata. Il documento ribadisce gli obiettivi di sviluppo del millennio e gli impegni che ne derivano; tuttavia, il Comitato rileva con disappunto lo scarso accento posto sui diritti delle donne.

3.4.2

La dimensione sociale della trasformazione costituiva un'altra grande priorità del CESE in vista di Rio+20. Il Comitato si è espresso a favore di una transizione equa verso un'economia sostenibile e si compiace pertanto che ne sia fatta menzione per la prima volta in un testo dell'ONU. Altri punti del testo finale che il CESE accoglie con altrettanto favore sono: il riconoscimento delle parti sociali e in particolare dei lavoratori quali soggetti attivi del cambiamento, la promozione del lavoro dignitoso, la parità di genere, il riconoscimento dell'istruzione e della formazione, il riferimento positivo al ruolo che possono svolgere le norme sociali minime.

3.4.3

Il CESE ha segnalato a più riprese, sia prima che durante la conferenza Rio+20, la necessità di coinvolgere in maniera effettiva la società civile. Sebbene il testo di Rio contenga alcuni sviluppi positivi in proposito, il CESE avrebbe auspicato una concretizzazione delle affermazioni generali, come ad esempio un coinvolgimento dei forum multilaterali (quali i consigli economici e sociali) nell'elaborazione delle politiche nazionali a favore di un'economia sostenibile. Per quanto concerne un'altra richiesta formulata dal CESE in materia di governance, vale a dire l'istituzione di una figura di mediatore per le generazioni future al fine di tener conto delle prospettive a lungo termine necessarie per le politiche sostenibili, la conferenza ha richiesto un'ulteriore analisi da parte del Segretariato generale delle Nazioni Unite.

3.4.4

Per quanto riguarda le altre sue richieste essenziali, il CESE accoglie con favore l'accordo in merito a un quadro decennale per i modelli di consumo e di produzione sostenibili, la menzione del principio di conservazione delle risorse, l'annuncio che il PNL dovrà essere completato da altri indicatori, e il riconoscimento del ruolo delle imprese.

4.   Follow-up di Rio+20 a livello delle Nazioni Unite e dell'Unione europea

4.1

Il CESE è convinto che il successo della conferenza Rio+20 si paleserà soltanto con l'attuazione delle decisioni adottate a Rio e dei processi avviati in quella sede. Ritiene inoltre che ciò debba avvenire coinvolgendo la società civile e garantendone l'effettiva partecipazione.

4.2

All'apertura dell'Assemblea generale annuale dell'ONU a New York, sono stati avviati i processi per l'istituzione di un forum politico di alto livello che integri le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile e definisca obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Ad avviso del CESE, occorre sottolineare che, nonostante le dichiarazioni piuttosto positive contenute nel documento finale di Rio+20, il coinvolgimento della società civile in tali processi non pare ancora del tutto soddisfacente.

4.3

Quanto alla definizione degli obiettivi di sostenibilità, l'attenzione è incentrata attualmente soprattutto sulle questioni procedurali, non solo per quanto riguarda le possibilità di partecipazione della società civile, ma anche il nesso tra il processo, già in corso, relativo all'agenda di sviluppo post-2015 e il nuovo processo relativo agli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Il documento finale Rio+20 fa riferimento alla necessità di collegare i due processi, che i rispettivi soggetti stanno però ancora definendo.

4.4

Già a luglio 2012 il CESE ha organizzato un importante evento della società civile per presentare i risultati di Rio a Bruxelles. In questo contesto, è emerso con chiarezza che l'elaborazione degli obiettivi di sostenibilità rappresenta un tema prioritario per il seguito di Rio, e che occorre condurre un dialogo in materia all'interno della società. Altrettanto univoca è stata la richiesta dei partecipanti di combinare sin dall'inizio il processo di definizione degli obiettivi di sostenibilità e la revisione degli obiettivi di sviluppo del millennio per consentire l'elaborazione di un programma globale di sviluppo per il periodo dopo il 2015. Inoltre, nel corso di questo evento, così come di altre manifestazioni di follow-up a livello della società civile, è stato sottolineato più volte che l'UE deve realizzare ciò che ha chiesto a Rio. Il CESE è pertanto convinto della necessità di verificare se le strategie fondamentali dell'UE rispondano alle richieste da essa formulate a Rio+20 - che si tratti della strategia Europa 2020 nel suo capitolo sulla sostenibilità oppure della strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile.

4.5

Dai dibattiti interistituzionali organizzati dal CESE a seguito di Rio+20 è emersa la volontà di cooperazione e di coinvolgimento della società civile.

4.6

Il CESE accoglie con favore la consultazione pubblica online lanciata dalla Commissione in preparazione della sua comunicazione sulle misure di follow-up di Rio+20, prevista per la primavera del 2013, e la accompagnerà organizzando alcuni eventi congiunti. Per la primavera 2013 è attesa anche la pubblicazione della comunicazione della Commissione sull'agenda di sviluppo post-2015. Il CESE sta attualmente elaborando un parere in merito a questi temi. Secondo l'annuncio del commissario competente, gli aspetti di Rio maggiormente rilevanti per l'ambiente saranno attuati nell'ambito del Settimo programma di azione in materia di ambiente, la cui pubblicazione è prevista entro la fine dell'anno.

4.7

Il CESE accoglie con favore le conclusioni su Rio+20 adottate dal Consiglio dell'Unione europea il 25 ottobre 2012, e in particolare l'accento posto sulla necessità di coinvolgere la società civile. Il CESE si compiace altresì dell'annuncio di misure ambiziose di follow-up della conferenza, da adottare nell'ambito della strategia Europa 2020 e della strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile. Il Comitato esprime soddisfazione per la futura revisione di quest'ultima strategia alla luce dei risultati ottenuti a Rio, come richiesto dal CESE stesso nel suo parere del 21 settembre 2011.

5.   Il ruolo del CESE nel processo post-Rio

5.1

Sia i soggetti della società civile che le altre istituzioni UE chiedono che il CESE continui a partecipare attivamente al follow-up della conferenza Rio+20.

5.2

In questo senso, il Comitato può contribuire continuando a offrire un luogo di dialogo delle componenti della società sulle questioni legate alla sostenibilità e fungendo da mediatore tra la società civile e le altre istituzioni dell'UE, coinvolgendo anche le organizzazioni e le reti europee della società civile, nonché i consigli economici e sociali nazionali e i consigli per lo sviluppo sostenibile.

5.3

Grazie alla sua esperienza, il CESE può inoltre recare un importante contributo alle questioni relative alla struttura della partecipazione della società civile, per quanto riguarda ad esempio i diritti concreti di informazione, ascolto e risposta alle richieste.

5.4

Il CESE è l'unica istituzione dell'UE ad avere istituito un organo specifico per lo sviluppo sostenibile, che consenta di tener conto del carattere trasversale della questione: un approccio più opportuno che mai, dopo Rio. Nelle questioni relative alla «economia verde» il CESE, grazie alla sua composizione, può formulare proposte concrete in merito alle condizioni quadro che devono essere create a tal fine. In particolare, può contribuire a concretizzare la dimensione sociale dello sviluppo sostenibile elaborando proposte operative per una transizione equa verso la sostenibilità. Un ambito del processo di follow-up che necessita urgentemente del contributo del Comitato è la definizione degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Il CESE può svolgere qui un ruolo importante promuovendo, come già avvenuto nella fase di preparazione della conferenza Rio+20, il dialogo con la società civile a livello UE, ma anche con i partner della società civile nei paesi terzi.

5.5

Il CESE ritiene necessario condurre un ampio dibattito con la società civile in merito allo sviluppo sostenibile nell'UE, e continuerà a promuovere questo punto nei suoi lavori futuri, in particolare per quanto riguarda gli aspetti della strategia Europa 2020 pertinenti per i temi di Rio e la revisione della strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile.

Bruxelles, 13 dicembre 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  GU C 376 del 22.12.2011, pag. 102-109.

(2)  GU C 143 del 22.05.2012, pag. 39-42.


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