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Document 32011D0344

    2011/344/UE: Decisione di esecuzione del Consiglio, del 30 maggio 2011 , sulla concessione di assistenza finanziaria dell’Unione al Portogallo

    GU L 159 del 17.6.2011, p. 88–92 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force: This act has been changed. Current consolidated version: 26/04/2014

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2011/344/oj

    17.6.2011   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 159/88


    DECISIONE DI ESECUZIONE DEL CONSIGLIO

    del 30 maggio 2011

    sulla concessione di assistenza finanziaria dell’Unione al Portogallo

    (2011/344/UE)

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visto il regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio, dell’11 maggio 2010, che istituisce un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (1), in particolare l’articolo 3, paragrafo 2,

    vista la proposta della Commissione europea,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Di recente il Portogallo è stato sempre più oggetto di pressioni sui mercati finanziari, che creano crescenti preoccupazioni circa la sostenibilità delle sue finanze pubbliche. In effetti, la crisi attuale ha esercitato un forte impatto anche sulle finanze pubbliche, portando poi ad un drastico incremento degli spread del debito sovrano. A seguito di ribassi consecutivi del rating dei titoli di Stato portoghesi da parte delle agenzie di rating, il paese non è più stato in grado di rifinanziarsi a tassi che fossero compatibili con la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine. In parallelo il settore bancario, che è fortemente dipendente dai finanziamenti esterni, particolarmente nell’area dell’euro, si è visto sempre più preclusa la possibilità di finanziarsi sui mercati.

    (2)

    In considerazione di queste gravi perturbazioni economiche e finanziarie causate da circostanze eccezionali che sfuggono al controllo del governo, il 7 aprile 2011 il Portogallo ha ufficialmente chiesto assistenza finanziaria all’Unione europea, agli Stati membri dell’area dell’euro e al Fondo monetario internazionale («FMI»), a sostegno di un programma politico volto a ripristinare la fiducia e a consentire il ritorno dell’economia ad una crescita sostenibile, per salvaguardare la stabilità finanziaria in Portogallo, nell’area dell’euro e nell’Unione. Il 3 maggio 2011 è stato raggiunto un accordo tra il governo e la missione congiunta Commissione/FMI/BCE su un ampio programma triennale per il periodo fino alla metà del 2014, che sarà sancito in un memorandum di politiche economiche e finanziarie e un protocollo d’intesa su condizioni specifiche di politica economica. Tale programma ha ottenuto il sostegno dei due principali partiti di opposizione.

    (3)

    Questo progetto di programma di aggiustamento economico e finanziario («programma») presentato dal Portogallo alla Commissione e al Consiglio mira a ripristinare la fiducia nei titoli del debito sovrano e nel settore bancario e a sostenere la crescita e l’occupazione. Esso prevede un ampio intervento su tre fronti. In primo luogo, profonde riforme strutturali da attuare prioritariamente per stimolare la crescita potenziale, creare posti di lavoro e migliorare la competitività (anche tramite modifiche del sistema tributario («fiscal devaluation»). in particolare, il programma contiene riforme del mercato del lavoro, del sistema giudiziario, delle industrie di rete, dei settori dell’edilizia e dei servizi, volte a rafforzare il potenziale di crescita dell’economia, a promuovere la competitività e a facilitare l’aggiustamento economico. In secondo luogo, una strategia di risanamento finanziario credibile ed equilibrata, sostenuta da misure finanziarie strutturali e da un migliore controllo finanziario sui partenariati tra settore pubblico e privato e sulle imprese di proprietà pubblica, intesa a portare il rapporto debito pubblico lordo/PIL su un percorso stabile di discesa a medio termine. Le autorità si sono impegnate a ridurre il disavanzo al 3 % del PIL entro il 2013. In terzo luogo, una strategia nel settore finanziario basata sulla ricapitalizzazione e sulla riduzione della leva finanziaria, con l’impegno a proteggere il settore finanziario da una riduzione sregolata della leva finanziaria utilizzando meccanismi di mercato supportati da dispositivi di sostegno.

    (4)

    In base alle attuali proiezioni della Commissione in materia di crescita nominale del PIL (-1,2 % nel 2011, -0,5 % nel 2012, 2,5 % nel 2013 e 3,9 % nel 2014), gli obiettivi di bilancio sono coerenti con il seguente andamento del rapporto debito/PIL: 101,7 % nel 2011, 107,4 % nel 2012, 108,6 % nel 2013 e 107,6 % nel 2014. Tale rapporto si stabilizzerebbe pertanto nel 2013 e sarebbe avviato verso un percorso di discesa successivamente, a condizione che il disavanzo diminuisca ulteriormente. Le dinamiche del debito risentono di diverse operazioni sotto la linea, che dovrebbero incrementare il rapporto debito/PIL di 1¾ punti percentuali del PIL nel 2011 e di ¾ di punto percentuale all’anno tra il 2012 e il 2014. Tra di esse rientrano consistenti acquisizioni di attività finanziarie, in particolare per possibili ricapitalizzazioni di banche e finanziamenti alle imprese di proprietà pubblica pari a ½ punto percentuale del PIL all’anno tra il 2011 e il 2014. D’altro canto, i proventi delle privatizzazioni pari a circa il 3 % del PIL fino al 2013 sosterranno gli sforzi di riduzione del debito.

    (5)

    In base alla valutazione operata dalla Commissione, in collaborazione con la Banca centrale europea («BCE») e insieme all’FMI, il Portogallo necessita di finanziamenti per un importo totale di 78 miliardi di EUR (78 000 milioni) nel periodo dal giugno del 2011 alla metà del 2014. Nonostante il significativo risanamento del bilancio, per il periodo di riferimento del programma il fabbisogno di finanziamento per lo Stato potrebbe ammontare a 63 miliardi di EUR. Ciò presuppone che non vi sia accesso al mercato dei crediti a medio e lungo termine fino alla prima metà del 2013. Si ipotizza che il Portogallo sia in grado di rinnovare lo stock del debito a breve termine, ma il programma prevede anche un cuscinetto di finanziamenti in caso di deviazioni impreviste dallo scenario di base elaborato dalla Commissione. Il Portogallo è incoraggiato a mantenere e ad aggiustare le proprie operazioni sui mercati finanziari, con l’intento di sviluppare l’accesso al mercato e la fiducia. La strategia per il settore finanziario contenuta nel programma e volta a ripristinare la fiducia nel sistema bancario portoghese su una base sostenibile impone ai gruppi bancari di portare il requisito patrimoniale minimo di base di classe 1 al 9 % entro la fine del 2011 e al 10 % entro la fine del 2012 e di mantenerlo successivamente. Il programma contiene un regime di sostegno alle banche per un importo massimo di 12 miliardi di EUR, che fornirà il capitale necessario qualora non si trovino soluzioni di mercato. Il reale fabbisogno di finanziamento potrebbe tuttavia essere sostanzialmente inferiore, soprattutto se durante il periodo di riferimento del programma le condizioni di mercato miglioreranno significativamente e non si verificheranno gravi perdite inattese nel settore bancario.

    (6)

    Il programma sarebbe finanziato tramite contributi di fonti esterne. L’assistenza dell’Unione al Portogallo raggiungerebbe un massimo di 52 miliardi di EUR provenienti dal meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria («MESF»), istituito dal regolamento (UE) n. 407/2010, e da contributi del Fondo europeo di stabilità finanziaria. Inoltre, il Portogallo ha chiesto un prestito di DSP 23,742 miliardi (equivalente a 26 miliardi di EUR al tasso di cambio del 5 maggio 2011) all’FMI a titolo dell’Extended Fund Facility. Occorre che l’assistenza nel quadro dell’EFSM sia fornita in base a modalità e condizioni simili a quelle dell’FMI. È opportuno che l’assistenza finanziaria dell’Unione sia gestita dalla Commissione.

    (7)

    È necessario che il Consiglio riveda regolarmente le politiche economiche attuate dal Portogallo.

    (8)

    Occorre che le condizioni specifiche di politica economica convenute con le autorità portoghesi siano specificate in un protocollo d’intesa su condizioni specifiche di politica economica («protocollo d’intesa»). È opportuno che le modalità finanziarie dettagliate siano fissate in una convenzione di prestito.

    (9)

    Attraverso missioni e relazioni periodiche delle autorità portoghesi, è opportuno che la Commissione, in collaborazione con la BCE, verifichi periodicamente che siano soddisfatte le condizioni di politica economica cui è subordinata l’assistenza.

    (10)

    È opportuno che la Commissione fornisca ulteriore consulenza politica e assistenza tecnica in settori specifici durante l’intero periodo di attuazione del programma.

    (11)

    Le operazioni che l’assistenza finanziaria dell’Unione aiuta a finanziare devono essere compatibili con le politiche dell’Unione e devono rispettarne la normativa. Gli interventi a sostegno degli istituti finanziari devono essere condotti in conformità alle regole dell’Unione in materia di concorrenza.

    (12)

    Occorre che l’assistenza fornita contribuisca ad attuare efficacemente il programma,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    1.   L’Unione mette a disposizione del Portogallo un prestito per un importo massimo di 26 miliardi di EUR, con una scadenza media massima di 7,5 anni.

    2.   L’assistenza finanziaria copre un periodo di tre anni a decorrere dal primo giorno successivo all’entrata in vigore della presente decisione.

    3.   La Commissione eroga l’assistenza finanziaria dell’Unione a favore del Portogallo al massimo in quattordici rate. Una rata può essere versata in una o più tranche. Le scadenze delle tranche della prima rata possono essere superiori alla scadenza media massima di cui al paragrafo 1. In tal caso, le scadenze delle tranche successive sono fissate in modo che la scadenza media massima di cui al paragrafo 1 sia raggiunta una volta che tutte le rate siano state erogate.

    4.   La prima rata è erogata con riserva dell’entrata in vigore dell’accordo sul prestito e del protocollo d’intesa. I pagamenti successivi del prestito sono subordinati a una valutazione favorevole da parte della Commissione, in consultazione con la BCE, del soddisfacimento da parte del Portogallo delle condizioni di politica economica generali definite dalla presente decisione e dal protocollo d’intesa.

    5.   Il Portogallo paga il costo del finanziamento dell’Unione per ogni tranche, più un margine di 215 punti base, risultante da condizioni simili a quelle del sostegno dell’FMI.

    6.   Inoltre, i costi di cui all’articolo 7 del regolamento (UE) n. 407/2010 sono a carico del Portogallo.

    7.   Se necessario a finanziare il prestito, è consentito l’uso prudente del finanziamento anticipato e di swap sui tassi di interesse con controparti appartenenti alla classe di merito di credito più elevata.

    8.   La Commissione decide in merito all’importo e all’erogazione delle rate successive. La Commissione decide l’importo delle tranche.

    Articolo 2

    1.   L’assistenza è gestita dalla Commissione in modo coerente con gli impegni del Portogallo.

    2.   La Commissione, consultando la BCE, concorda con le autorità portoghesi le condizioni specifiche di politica economica cui subordinare l’assistenza finanziaria come previsto all’articolo 3. Tali condizioni sono fissate in un protocollo d’intesa coerente con gli impegni di cui al paragrafo 1 che sarà firmato dalla Commissione e dalle autorità portoghesi. Le condizioni finanziarie sono specificate nel dettaglio in una convenzione di prestito che verrà conclusa con la Commissione.

    3.   La Commissione, in collaborazione con la BCE, verifica periodicamente (almeno trimestralmente) che siano soddisfatte le condizioni di politica economica cui è subordinata l’assistenza e presenta una relazione al comitato economico e finanziario prima del pagamento di ciascuna rata. A tal fine le autorità portoghesi cooperano pienamente con la Commissione e la BCE mettendo a loro disposizione tutte le informazioni necessarie. La Commissione tiene informato il comitato economico e finanziario in merito al possibile rifinanziamento dei prestiti o alle modifiche delle condizioni finanziarie.

    4.   Il Portogallo adotta ed applica misure di risanamento supplementari al fine di garantire la stabilità macrofinanziaria, qualora risultino necessarie nel corso del programma di assistenza. Le autorità portoghesi consultano la Commissione e la BCE prima di adottare tali misure.

    Articolo 3

    1.   È approvato il progetto di programma di aggiustamento economico e finanziario («programma») preparato dalle autorità portoghesi.

    2.   Il pagamento delle rate successive alla prima è subordinato ad un’attuazione soddisfacente del programma e, più in particolare, alle condizioni specifiche di politica economica stabilite nel protocollo d’intesa. Queste comprendono, fra l’altro, le misure di cui ai paragrafi da 4 a 8 del presente articolo.

    3.   Il disavanzo pubblico non supera 10 068 milioni di EUR (pari al 5,9 % del PIL sulla base delle proiezioni attuali) nel 2011, 7 645 milioni di EUR (4,5 % del PIL) nel 2012 e 5 224 milioni di EUR (3,0 % del PIL) nel 2013, in linea con i requisiti della procedura per i disavanzi eccessivi («PDE»). Ai fini del calcolo di questo disavanzo non sono presi in considerazione i possibili costi di bilancio delle misure di sostegno al settore bancario adottate nel contesto della strategia governativa per il settore finanziario. Il risanamento avviene tramite misure permanenti di elevata qualità e minimizzando l’impatto sui gruppi vulnerabili.

    4.   Il Portogallo adotta le misure specificate ai paragrafi da 5 a 8 prima della fine dell’anno indicato, rispettando i termini precisati per gli anni dal 2011 al 2014 nel protocollo d’intesa. Il Portogallo è pronto a prendere misure di risanamento aggiuntive per ridurre il disavanzo al di sotto del 3 % del PIL entro il 2013 in caso di scostamenti dagli obiettivi.

    5.   Il Portogallo adotta le seguenti misure prima della fine del 2011, in linea con i requisiti specificati nel protocollo d’intesa:

    a)

    il Portogallo attua pienamente le misure di risanamento finanziario previste nel bilancio del 2011, per un importo pari a circa 9 miliardi di EUR, e le misure supplementari introdotte prima del maggio 2011, per un valore superiore a 400 milioni di EUR. Queste misure mirano ad una riduzione del disavanzo pubblico entro i termini di cui al paragrafo 3. Le misure sul lato delle entrate previste nel bilancio 2011 per un valore di 3,4 miliardi di EUR sono completate da un incremento dei contributi sociali grazie a controlli più rigorosi e all’obbligo di versamento dei contributi anche per i tirocinanti. Oltre alle misure sul lato delle spese previste nel bilancio 2011, sono attuati provvedimenti aggiuntivi comprendenti risparmi nel settore sanitario nonché la riduzione delle sovvenzioni alle imprese di proprietà pubblica e dei trasferimenti sociali;

    b)

    il Portogallo adotta misure volte a consolidare una strategia di bilancio credibile e a potenziare il quadro di bilancio. Attua pienamente le misure previste nella nuova legge sul quadro di bilancio, tra cui l’istituzione di un quadro di bilancio a medio termine, la preparazione di un’analisi completa della strategia di bilancio e la costituzione di un consiglio indipendente per il bilancio. I quadri di finanziamento locali e regionali sono allineati alla nuova legge sul quadro di bilancio. Il Portogallo potenzia l’informativa e il monitoraggio sulle finanze pubbliche, in particolare per quanto riguarda gli arretrati. Avvia, nel quadro della procedura di bilancio, l’analisi sistematica e regolare dei rischi gravanti sul bilancio, compresi quelli derivanti dai partenariati tra il settore pubblico e privato e dalle imprese di proprietà pubblica;

    c)

    il Portogallo adotta la prima serie di misure volte a migliorare il funzionamento del mercato del lavoro limitando le indennità di licenziamento e rendendo più flessibili gli accordi sull’orario di lavoro;

    d)

    nel settore dell’energia il Portogallo adotta misure per agevolarvi l’ingresso, promuovere la creazione di un mercato del gas iberico e rivedere i regimi di sostegno e compensazione per la produzione di elettricità. Per quanto riguarda le altre industrie di rete, in particolare i trasporti, le telecomunicazioni e i servizi postali, il Portogallo prende misure aggiuntive per promuovere la concorrenza e la flessibilità;

    e)

    il Portogallo adotta urgentemente provvedimenti per stimolare la concorrenza e la capacità di aggiustamento dell’economia. Tra di essi rientrano l’abolizione dei diritti speciali dello Stato nelle società, la revisione del diritto della concorrenza per renderlo più efficace, l’alleggerimento dei requisiti per lo stabilimento e la prestazione transfrontaliera nei settori dei servizi;

    f)

    il Portogallo migliora le pratiche e le regole in materia di appalti pubblici contribuendo a creare un quadro più concorrenziale per le imprese e a rendere più efficiente la spesa pubblica.

    6.   Il Portogallo adotta le seguenti misure durante il 2012, in linea con i requisiti specificati nel protocollo d’intesa:

    a)

    il bilancio 2012 include una ricalibrazione del sistema tributario, neutrale in termini di bilancio, volta ad abbassare il costo del lavoro e a promuovere la competitività;

    b)

    il bilancio per il 2012 comprende misure di risanamento per un ammontare di almeno 5,1 miliardi di EUR intese a ridurre il disavanzo pubblico entro il termine previsto dall’articolo 3, paragrafo 3;

    c)

    il bilancio prevede una riduzione della spesa nel 2012 di almeno 3,5 miliardi di EUR, comprendente: una riorganizzazione globale dell’amministrazione centrale che consenta di eliminare i doppioni e le altre inefficienze; tagli nei settori dell’istruzione e della sanità; minori trasferimenti alle autorità regionali e locali; la riduzione dei dipendenti del settore pubblico; aggiustamenti delle pensioni; riduzioni della spesa in conto capitale e di altre spese secondo quanto previsto dal programma;

    d)

    sul lato delle entrate il bilancio include misure per un importo pari a circa 1,5 miliardi di EUR in un anno intero tra cui: l’allargamento delle basi imponibili per l’imposta sulle società e l’imposta sul reddito personale tramite la riduzione delle deduzioni e dei regimi speciali; la convergenza delle deduzioni ai fini dell’imposta sul reddito personale applicate alle pensioni e ai redditi da lavoro; la modifica della tassazione degli immobili tramite la sostanziale riduzione delle esenzioni; l’allargamento delle basi per l’IVA tramite la riduzione delle esenzioni e il rimaneggiamento degli elenchi dei prodotti e dei servizi soggetti ad aliquote ridotte, intermedie e superiori; un aumento delle accise. Queste misure sono completate da provvedimenti di lotta all’evasione fiscale, alle frodi e all’economia sommersa;

    e)

    il Portogallo mette in atto un quadro istituzionale e giuridico rafforzato per valutare i rischi gravanti sul bilancio prima di impegnarsi in un contratto di partenariato tra settore pubblico e privato. Analogamente, il Portogallo adotta una legge per regolamentare la creazione e il funzionamento delle imprese di proprietà pubblica a livello centrale, regionale e locale. Il Portogallo non stipula alcun nuovo contratto di partenariato tra settore pubblico e privato né crea alcuna impresa di proprietà pubblica finché non siano in atto le revisioni e la nuova struttura giuridica;

    f)

    l’amministrazione pubblica locale in Portogallo ha attualmente 308 comuni e 4 259 distretti. Il Portogallo sviluppa un piano di consolidamento per riorganizzare e ridurre in misura significativa il numero di tali enti. Gli effetti di questi cambiamenti decorreranno dall’inizio del prossimo ciclo elettorale locale;

    g)

    il Portogallo modernizza l’amministrazione delle entrate creando un’unica entità, riducendo il numero degli uffici municipali ed eliminando le strozzature che ancora permangono nel sistema di ricorso fiscale;

    h)

    il Portogallo legifera per riformare il sistema dell’assicurazione di disoccupazione, tra l’altro riducendo la durata massima dei sussidi di disoccupazione a 18 mesi, introducendo un massimale per i sussidi di disoccupazione pari a 2,5 volte l’indice di sostegno sociale, diminuendo le prestazioni lungo il periodo di disoccupazione, accorciando il periodo contributivo minimo ed estendendo l’assicurazione a talune categorie di lavoratori autonomi. Dopo aver rivisto le pratiche attuali e aver concordato un piano d’azione, il Portogallo rafforza le politiche attive del mercato del lavoro;

    i)

    il sistema delle indennità di licenziamento è allineato con le pratiche di altri Stati membri dell’UE, secondo quanto specificato nel protocollo d’intesa;

    j)

    è alleggerita la regolamentazione sugli straordinari ed è introdotta maggiore flessibilità negli accordi in materia di orario di lavoro secondo quanto previsto nel protocollo d’intesa;

    k)

    il Portogallo promuove un andamento dei salari coerente con gli obiettivi di promuovere la creazione di posti di lavoro e migliorare la competitività delle imprese al fine di correggere gli squilibri macroeconomici. I salari minimi saranno aumentati solo se gli sviluppi della situazione economica e del mercato del lavoro lo giustificano. Sono adottati provvedimenti per rimediare alle carenze degli attuali regimi di contrattazione salariale, tra cui norme che ridefiniscano i criteri e le modalità dell’estensione degli accordi collettivi e facilitino la contrattazione a livello aziendale;

    l)

    il Portogallo prepara un piano d’azione per migliorare la qualità dell’istruzione secondaria e professionale;

    m)

    il Portogallo migliora il funzionamento del sistema giudiziario attuando le misure proposte nella mappa della riforma giudiziaria e svolgendo un audit delle cause pendenti per definire misure che consentano di eliminare le cause arretrate e promuovere i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie;

    n)

    il Portogallo migliora il quadro normativo in materia di concorrenza rafforzando l’indipendenza e le risorse delle autorità di regolamentazione nazionali. I servizi professionali sono liberalizzati migliorando il quadro delle qualifiche professionali ed eliminando le restrizioni alle professioni regolamentate;

    o)

    nei mercati al dettaglio dell’elettricità e del gas sono eliminate le tariffe regolamentate.

    7.   Il Portogallo adotta le seguenti misure durante il 2013, in linea con i requisiti specificati nel protocollo d’intesa:

    a)

    il bilancio per il 2013 comprende misure di risanamento per un ammontare di almeno 3,2 miliardi di EUR intese a ridurre il disavanzo pubblico entro il termine previsto dall’articolo 3, paragrafo 3. In particolare, sul lato delle spese il bilancio prevede una riduzione della spesa nel 2013 di almeno 2,5 miliardi di EUR, che riguarda: la spesa dell’amministrazione centrale, per l’istruzione e per la sanità; i trasferimenti alle autorità locali e regionali; la diminuzione del numero dei dipendenti pubblici; la riduzione dei costi delle imprese di proprietà pubblica;

    b)

    il bilancio include misure sul lato delle entrate, in particolare un ulteriore allargamento delle basi imponibili dell’imposta sul reddito delle società e sul reddito personale, maggiori accise e modifiche alla tassazione degli immobili, che dovrebbero apportare quasi 0,8 miliardi di EUR di entrate supplementari. Il Portogallo migliora le condizioni operative per le imprese, riducendo gli oneri amministrativi tramite l’estensione a tutti i settori dell’economia delle riforme di semplificazione (sportelli unici e progetti senza autorizzazione preliminare) e alleviando le restrizioni di credito per le PMI anche con l’attuazione della direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (2);

    c)

    il Portogallo completa l’eliminazione degli arretrati in materia di cause giudiziarie.

    8.   Per ripristinare la fiducia nel settore finanziario, il Portogallo ricapitalizza adeguatamente e riduce ordinatamente l’indebitamento del suo settore bancario e pone fine al caso del Banco Português de Negócios. In tale ambito il Portogallo elabora e concorda con la Commissione, la BCE e l’FMI una strategia per la struttura futura e il funzionamento dei gruppi bancari portoghesi in modo da preservare la stabilità finanziaria. In particolare, e secondo gli esatti termini per gli anni 2011-2014 specificati nel protocollo d’intesa, il Portogallo:

    a)

    modifica la normativa al fine di facilitare l’emissione di obbligazioni bancarie garantite dal governo per un importo adeguato in conformità del protocollo d’intesa;

    b)

    adotta entro fine maggio 2011 i requisiti regolamentari necessari per l’innalzamento del requisito patrimoniale minimo di base di classe 1 al 9 % entro fine 2011 e al 10 % entro fine 2012 (da mantenere successivamente);

    c)

    assicura che entro la fine di giugno 2011 le banche stabiliscano piani di finanziamento a medio termine specifici per ciascun istituto per raggiungere una stabile posizione di finanziamento basata sul mercato in linea con gli obiettivi in materia di coefficienti di leva finanziaria periodici fissati dalla Banca centrale portoghese e dalla BCE. La fattibilità di tali piani di finanziamento e le loro implicazioni per i coefficienti di leva finanziaria saranno esaminati dalla Banca centrale portoghese e dalla BCE, in consultazione con il personale della Commissione e dell’FMI su base trimestrale;

    d)

    indica periodicamente obiettivi chiari in materia di coefficiente di leva finanziaria per le banche e rafforza il quadro di valutazione della solvibilità e della riduzione della leva durante il 2011;

    e)

    garantisce che la Caixa Geral de Depósitos, di proprietà statale, sarà riorganizzata in modo da ricapitalizzare adeguatamente il suo braccio bancario e avviare un processo per la vendita accelerata del Banco Português de Negócios. A tal fine il Portogallo presenta alla Commissione un nuovo piano che dovrà ottenere l’autorizzazione a titolo delle norme sul controllo degli aiuti di Stato;

    f)

    modifica entro fine 2011 la legislazione riguardante l’intervento precoce e la risoluzione delle crisi bancarie nonché il fondo di garanzia dei depositi e il fondo di garanzia per gli istituti di mutuo credito agricolo, al fine di proteggere i depositanti e agevolare le ristrutturazioni. In particolare, tali fondi dovrebbero mantenere la capacità di finanziare la risoluzione di istituti di credito in sofferenza, ma non ricapitalizzarli. Tale finanziamento è limitato all’ammontare dei depositi garantiti che avrebbero dovuto essere pagati in caso di liquidazione e sarà ammissibile solo se non pregiudica la capacità di tali fondi di assolvere la loro funzione primaria;

    g)

    modificare entro fine novembre 2011 la legge sull’insolvenza che preveda che i depositanti garantiti e/o i loro fondi (direttamente o tramite surroga) siano privilegiati rispetto ai creditori non garantiti sull’asse incapiente dell’istituto di credito e per sostenere meglio l’efficace salvataggio delle imprese redditizie;

    h)

    impegnarsi ad incoraggiare gli investitori privati a mantenere le loro esposizioni complessive su base volontaria.

    9.   Perché sia assicurata un’agevole attuazione delle condizioni cui è subordinata l’assistenza, e per aiutare a correggere gli squilibri in modo sostenibile, la Commissione fornisce orientamento e consulenza continui sulle riforme strutturali, del bilancio e dei mercati finanziari. Nel quadro dell’assistenza da fornire al Portogallo, insieme all’FMI e in collaborazione con la BCE, la Commissione rivede periodicamente l’efficacia e l’impatto economico e sociale delle misure concordate, e raccomanda le correzioni necessarie al fine di rafforzare la crescita e la creazione di posti di lavoro, assicurare il risanamento finanziario necessario e ridurre al minimo gli effetti sociali deleteri, in particolare per i membri più vulnerabili della società portoghese.

    Articolo 4

    Ai fini della gestione dell’assistenza finanziaria dell’Unione, il Portogallo apre un conto speciale presso la Banca centrale portoghese.

    Articolo 5

    La Repubblica portoghese è destinataria della presente decisione.

    Articolo 6

    La presente decisione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

    Fatto a Bruxelles, addì 30 maggio 2011.

    Per il Consiglio

    Il presidente

    CSÉFALVAY Z.


    (1)  GU L 118 del 12.5.2010, pag. 1.

    (2)  GU L 48 del 23.2.2011, pag. 1.


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