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Document 52012IP0369

Applicazione di restrizioni comuni in materia di visti per i funzionari russi implicati nel caso Sergej Magnitskij Raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio del 23 ottobre 2012 concernente l'applicazione di restrizioni comuni in materia di visti ai funzionari russi coinvolti nel caso Sergei Magnitsky (2012/2142(INI))

GU C 68E del 7.3.2014, p. 13–15 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

7.3.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 68/13


Martedì 23 ottobre 2012
Applicazione di restrizioni comuni in materia di visti per i funzionari russi implicati nel caso Sergej Magnitskij

P7_TA(2012)0369

Raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio del 23 ottobre 2012 concernente l'applicazione di restrizioni comuni in materia di visti ai funzionari russi coinvolti nel caso Sergei Magnitsky (2012/2142(INI))

2014/C 68 E/02

Il Parlamento europeo,

visto l'articolo 215 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la proposta di raccomandazione destinata al Consiglio presentata dagli onn. Guy Verhofstadt e Kristiina Ojuland, a nome del gruppo ALDE (B7-0196/2012),

vista la sua risoluzione del 17 febbraio 2011 sullo Stato di diritto in Russia (1),

vista la sua risoluzione del 16 dicembre 2010 sulla relazione annuale 2009 sui diritti umani nel mondo e sulla politica dell'Unione europea in materia (2),

vista la sua risoluzione del 14 dicembre 2011 sul prossimo vertice UE-Russia del 15 dicembre 2011 e sui risultati delle elezioni alla Duma del 4 dicembre 2011 (3),

vista la sua raccomandazione del 2 febbraio 2012 destinata al Consiglio su una politica coerente nei confronti dei regimi contro cui l'UE applica misure restrittive (4),

vista l'adozione da parte della commissione per le relazioni estere del Senato USA, il 26 giugno 2012, del "Sergei Magnitsky Rule of Law Accountability Act", volto a imporre il divieto del visto e il congelamento dei beni ai funzionari russi che si presumono coinvolti nella detenzione, nel maltrattamento e nella morte di Sergei Magnitsky,

vista la proposta di risoluzione dal titolo "Stato di diritto in Russia: il caso di Sergei Magnitsky", che è stata presentata alla sessione annuale 2012 dell'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e che invita i parlamenti nazionali a prendere iniziative per imporre sanzioni sui visti e il congelamento dei beni,

visto l'articolo 121, paragrafo 3, del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A7-0285/2012),

A.

considerando che l'arresto, le condizioni di detenzione e la conseguente morte in carcere di Sergei Magnitsky rappresentano un caso ben documentato e concreto di mancato rispetto dei diritti umani fondamentali;

B.

considerando che il procedimento avviato a titolo postumo nei confronti di Sergei Magnitsky rappresenta una violazione delle leggi internazionali e nazionali ed è chiara espressione del malfunzionamento del sistema di giustizia penale russo;

C.

considerando che la Federazione russa, in quanto membro del Consiglio d'Europa e dell'OSCE, si è impegnata a rispettare integralmente i diritti fondamentali e lo Stato di diritto, e che in più occasioni l'Unione europea ha offerto a titolo addizionale la propria assistenza e competenza per aiutare tale paese a modernizzare e rispettare il proprio ordine costituzionale e giuridico;

D.

considerando che, nonostante le conclusioni 2011 dell'inchiesta svolta dal Consiglio sui diritti umani presso il Presidente russo riguardo all'illegalità dell'arresto e della detenzione di Sergei Magnitsky e del fatto che gli sia stato negato l'accesso alla giustizia, le indagini sono bloccate e gli ufficiali coinvolti sono stati discolpati e addirittura è stato loro affidato il caso postumo; che con tali atti le autorità dimostrano il carattere politico del procedimento contro Sergei Magnitsky;

E.

considerando che l'Unione europea ha esortato in più occasioni e in più sedi – dalle consultazioni periodiche sui diritti dell'uomo fino ai vertici fra le due parti – le autorità russe a condurre un'indagine indipendente e approfondita in relazione a questo caso particolare e ben documentato, e a mettere fine al clima di impunità vigente;

F.

considerando che il caso di Sergei Magnitsky è solo il caso più importante e meglio documentato di abuso di potere da parte delle autorità russe incaricate dell'applicazione della legge, che violano pesantemente lo Stato di diritto; che vi è una moltitudine di altri casi giudiziari in cui si ricorre sistematicamente al pretesto dei reati economici e della supposta corruzione per eliminare i concorrenti in affari o i rivali politici;

G.

considerando che le restrizioni in materia di visti e altre misure restrittive non sono di per sé sanzioni giudiziarie tradizionali, ma costituiscono un segnale politico della preoccupazione dell'Unione europea destinato a un pubblico più ampio e restano pertanto uno strumento di politica estera necessario e legittimo;

H.

considerando che le sanzioni dell'Unione europea connesse al caso Magnitsky potrebbero indurre le autorità russe a compiere sforzi autentici e rinnovati per affrontare in maniera più concreta e convincente la questione dello Stato di diritto in Russia e del vigente clima di impunità;

I.

considerando che numerosi parlamenti nazionali di Stati membri dell'Unione europea – fra cui i Paesi Bassi, il Regno Unito, la Svezia e la Polonia – hanno già approvato risoluzioni che sollecitano i rispettivi governi a introdurre sanzioni in relazione al caso Magnitsky, mentre molte altre assemblee parlamentari nazionali come quelle di Portogallo, Francia, Spagna e Lettonia stanno elaborando risoluzioni in tal senso;

1.

rivolge al Consiglio le seguenti raccomandazioni:

a)

stilare un elenco UE comune dei funzionari responsabili della morte di Sergei Magnitsky, del successivo occultamento dei fatti sul piano giudiziario e delle continue e prolungate vessazioni nei confronti della madre e della vedova;

b)

imporre e applicare a questi funzionari un divieto di rilascio del visto a livello di Unione europea e congelare le attività finanziarie che essi o le loro famiglie potrebbero detenere nell'ambito dell'Unione;

c)

invitare la Russia a condurre un'indagine credibile e indipendente su tutti gli aspetti di questo tragico caso, e a portare tutti i responsabili dinanzi alla giustizia;

d)

sollecitare le autorità russe a porre fine alla corruzione endemica e a riformare il sistema giudiziario per renderlo conforme alle norme internazionali creando un sistema indipendente, giusto e trasparente che non possa essere in alcun caso utilizzato scorrettamente per motivi politici;

e)

sollevare, durante le riunioni bilaterali con le autorità russe, tale questione nonché la questione degli atti di intimidazione e dell'impunità nei casi che coinvolgono difensori dei diritti dell'uomo, giornalisti e avvocati, con maggiore fermezza e determinazione e con l'intenzione di ottenere un risultato;

2.

incoraggia il Consiglio ad assumere una posizione coerente e proattiva rispetto ad altri casi gravi di violazione dei diritti umani in Russia, basandosi su fonti ben documentate, convergenti e indipendenti nonché su prove convincenti, e, come ultima ratio, a introdurre misure restrittive analoghe nei confronti dei responsabili;

3.

sottolinea che l'impegno delle autorità russe rispetto a valori fondamentali quali lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali resta il principale presupposto per le relazioni UE-Russia e per lo sviluppo di un partenariato stabile e affidabile tra le due parti;

4.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio e, per conoscenza, alla Commissione nonché agli Stati membri, alla Duma di Stato russa e al governo della Federazione russa.


(1)  GU C 188 E del 28.6.2012, pag. 37.

(2)  GU C 169 E del 15.6.2012, pag. 81.

(3)  Testi approvati, P7_TA(2011)0575.

(4)  Testi approvati, P7_TA(2012)0018.


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