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Document 52016IP0267

Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 giugno 2016 sulle capacità nel settore spaziale per la sicurezza e la difesa europea (2015/2276(INI))

GU C 86 del 6.3.2018, p. 84–94 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

6.3.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 86/84


P8_TA(2016)0267

Capacità nel settore spaziale per la sicurezza e difesa europea

Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 giugno 2016 sulle capacità nel settore spaziale per la sicurezza e la difesa europea (2015/2276(INI))

(2018/C 086/10)

Il Parlamento europeo,

visto il titolo V del trattato sull'Unione europea (TUE),

visti i titoli XVII e XIX del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

vista la richiesta di aiuto e assistenza a norma dell'articolo 42, paragrafo 7, TUE, presentata dalla Francia il 17 novembre 2015,

viste le conclusioni del Consiglio del 20 novembre 2015 sul rafforzamento della risposta di giustizia penale alla radicalizzazione che porta al terrorismo e all'estremismo violento,

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 18 dicembre 2013 e del 25-26 giugno 2015,

viste le conclusioni del Consiglio del 25 novembre 2013 e del 18 novembre 2014 sulla politica di sicurezza e di difesa comune,

viste le conclusioni del Consiglio del 20 e 21 febbraio 2014 sulla politica spaziale,

vista la relazione di avanzamento, del 7 luglio 2014, del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) e del capo dell'Agenzia europea per la difesa sull'attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2013,

vista la relazione della Commissione dell'8 maggio 2015 relativa all'attuazione della sua comunicazione sulla difesa,

viste la comunicazione congiunta dell'11 dicembre 2013 del VP/AR e della Commissione dal titolo «L'approccio globale dell'UE alle crisi e ai conflitti esterni» (JOIN(2013)0030) e le relative conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2014,

vista la dichiarazione rilasciata da Jens Stoltenberg, Segretario generale dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), dinanzi al Parlamento europeo il 30 marzo 2015 relativa a una più stretta cooperazione tra l'UE e la NATO,

viste le dichiarazioni rilasciate da Bob Work, vicesegretario della Difesa statunitense, il 28 gennaio 2015 e il 10 settembre 2015 sulla terza «Offset Strategy» (strategia di compensazione) degli Stati Uniti e sulle relative conseguenze per partner e alleati,

vista la comunicazione congiunta del 18 novembre 2015 del VP/AR e della Commissione dal titolo «Riesame della politica europea di vicinato» (JOIN(2015)0050),

visto il regolamento (UE) n. 377/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, che istituisce il programma Copernicus e che abroga il regolamento (UE) n. 911/2010 (1),

visto il regolamento (UE) n. 1285/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo all'attuazione e all'esercizio dei sistemi europei di radionavigazione via satellite (2),

vista la decisione n. 541/2014/UE del Parlamento e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che istituisce un quadro di sostegno alla sorveglianza dello spazio e al tracciamento (3);

visto l'articolo 52 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per gli affari esteri e il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A8-0151/2016),

A.

considerando che il contesto di sicurezza, sia all'interno sia all'esterno dell'Unione, sta diventando sempre più pericoloso e impegnativo, caratterizzato da attacchi terroristici e omicidi di massa che riguardano tutti gli Stati membri e in relazione ai quali gli Stati membri devono adottare una strategia comune e una risposta coordinata; che tali sfide in materia di sicurezza rendono necessario rafforzare la sicurezza dell'Unione, sviluppando e sostenendo costantemente la politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE, onde renderla uno strumento politico più efficace e una reale garanzia per la sicurezza dei cittadini dell'UE nonché per la promozione e la tutela delle norme, degli interessi e dei valori europei, come sancito all'articolo 21 TUE;

B.

considerando che è necessario che l'UE rafforzi il suo ruolo di garante della sicurezza all'interno dei propri confini e all'estero, assicurando stabilità nel suo vicinato e a livello globale; che è necessario che l'Unione contribuisca a contrastare le sfide alla sicurezza, in particolare quelle create dal terrorismo all'interno dei propri confini e all'estero, anche sostenendo i paesi terzi nella lotta al terrorismo e alle sue cause profonde; che gli Stati membri e l'Unione devono collaborare nella realizzazione di un sistema di gestione delle frontiere efficace e coerente per garantire la sicurezza delle frontiere esterne;

C.

considerando che l'Unione deve rafforzare la cooperazione e il coordinamento con l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e con gli Stati Uniti, entrambi i quali continuano a essere garanti della sicurezza e della stabilità europee, nonché con le Nazioni Unite, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, l'Unione africana e altri vicini e partner regionali;

D.

considerando che è necessario che l'Unione affronti le cause profonde delle sfide alla nostra sicurezza, dei disordini e dei conflitti armati nei paesi vicini, della migrazione, del peggioramento delle condizioni di vita delle persone ad opera di attori statali e non statali nonché dell'erosione degli Stati e degli ordini regionali, anche a causa dei cambiamenti climatici e della povertà, adottando, nell'ambito della gestione delle crisi sia all'interno che all'esterno dell'Unione, un approccio globale e basato sulle norme e sui valori;

E.

considerando che le capacità satellitari possono essere usate per meglio valutare e individuare il flusso di migranti irregolari e le loro rotte nonché, nel caso delle persone provenienti dal Nord Africa, per identificare le zone d'imbarco sulle navi al fine di intervenire più rapidamente e salvare più vite;

F.

considerando che il Consiglio europeo di giugno 2015, incentrato sulla difesa, ha invitato a promuovere una cooperazione europea più ampia e sistematica in materia di difesa, allo scopo di realizzare capacità essenziali, anche attraverso l'utilizzo coerente ed efficiente dei fondi dell'UE e delle capacità già esistenti a livello dell'Unione;

G.

considerando che la politica spaziale è una dimensione essenziale dell'autonomia strategica di cui l'UE deve dotarsi per preservare capacità tecnologiche e industriali sensibili così come capacità di valutazione indipendenti;

H.

considerando che le capacità nel settore spaziale per la sicurezza e la difesa europea sono importanti e, in taluni casi, anche essenziali in numerose situazioni, dall'impiego quotidiano in tempo di pace alla gestione delle crisi nonché nel caso di gravi sfide in materia di sicurezza, tra cui la guerra vera e propria; che lo sviluppo di tali capacità costituisce un'impresa a lungo termine; che lo sviluppo delle capacità future deve essere programmato in sede di impiego delle capacità attuali;

I.

considerando che la proliferazione delle tecnologie spaziali e la crescente dipendenza delle società dai satelliti aumentano la concorrenza per le risorse spaziali (percorsi, frequenze) e rendono i satelliti un'infrastruttura cruciale; che lo sviluppo di tecnologie anti-satellite da parte di un certo numero di attori, ivi incluse le capacità legate alle armi orbitali, segnala la militarizzazione dello spazio;

J.

considerando che nel settore della difesa e della sicurezza l'Unione potrebbe agire, ad esempio, tramite istituzioni quali l'Agenzia europea per la difesa (AED) e il Centro satellitare dell'Unione;

K.

considerando che le risorse spaziali europee sono state sviluppate nel corso degli ultimi cinquant'anni grazie agli sforzi coordinati delle agenzie spaziali nazionali e, più di recente, dell'Agenzia spaziale europea (ESA); che il trattato sullo spazio extra-atmosferico, ossia il quadro giuridico di riferimento per il diritto spaziale internazionale, è entrato in vigore nell'ottobre 1967;

L.

considerando che lo sviluppo e il mantenimento delle capacità nel settore spaziale per la sicurezza e la difesa in Europa necessitano di una cooperazione efficace e di sinergie tra gli Stati membri nonché con le istituzioni europee e internazionali;

M.

considerando che le capacità dell'UE nel settore spaziale dovrebbero essere compatibili con quelle della NATO e degli Stati Uniti, così da costituire una rete di cui ci si possa pienamente avvalere in caso di crisi;

N.

considerando che, nell'ambito delle tecnologie spaziali, le attività di ricerca e sviluppo costituiscono un settore a elevato rendimento per gli investimenti e producono altresì sottoprodotti software e hardware di alta qualità che trovano svariate applicazioni a livello commerciale;

1.

ritiene che le capacità e i servizi spaziali svolgano un ruolo importante, tra gli altri settori, nel contesto della sicurezza e della difesa europea; è convinto che le capacità e i servizi spaziali attuali e futuri forniranno agli Stati membri e all'Unione una migliore duplice capacità operativa per l'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune come pure di altre politiche dell'UE in settori quali l'azione esterna, la gestione delle frontiere, la sicurezza marittima, l'agricoltura, l'ambiente, l'azione per il clima, la sicurezza energetica, la gestione delle catastrofi, gli aiuti umanitari e i trasporti;

2.

ritiene necessaria l'ulteriore attuazione della PSDC; ribadisce la necessità di accrescere l'efficacia, la visibilità e l'impatto della PSDC; ribadisce l'importanza e il valore aggiunto della politica spaziale per la PSDC; ritiene che lo spazio dovrebbe essere compreso nelle future politiche dell'Unione (per esempio sicurezza interna, trasporti, spazio, energia, ricerca) e che dovrebbero essere ulteriormente rafforzate e sfruttate le sinergie con tale ambito; sottolinea l'importanza fondamentale dell'utilizzo delle capacità nel settore spaziale nella guerra al terrorismo e alle organizzazioni terroristiche, attraverso le abilità di localizzazione e monitoraggio dei loro campi di addestramento;

3.

ritiene che i governi nazionali e l'Unione dovrebbero migliorare l'accesso alle capacità spaziali relative alla comunicazione satellitare, alla sorveglianza dell'ambiente spaziale, alla navigazione di precisione e all'osservazione della Terra, nonché assicurare l'indipendenza europea per quanto riguarda le tecnologie spaziali critiche e l'accesso allo spazio; ritiene che in particolare la sorveglianza dell'ambiente spaziale continuerà a svolgere un ruolo essenziale negli affari militari e civili; sottolinea l'impegno per la non militarizzazione dello spazio; riconosce che per raggiungere questo obiettivo sono necessari investimenti finanziari adeguati; esorta, a tale riguardo, la Commissione europea e gli Stati membri a garantire l'autonomia dell'UE in materia di strutture spaziali e a fornire le risorse necessarie a tale fine; ritiene che tale obiettivo sia di vitale importanza per il settore civile (si stima che nei paesi occidentali una percentuale del PIL compresa tra il 6 e il 7 % dipenda dalle tecnologie di posizionamento e navigazione satellitare) e per il settore della sicurezza e della difesa; ritiene opportuno avviare una cooperazione a livello intergovernativo e mediante l'ESA;

4.

sottolinea la dimensione di sicurezza del programma Copernicus, in particolare le sue applicazioni per la prevenzione delle crisi e la reazione alle stesse, il sostegno e la cooperazione in ambito umanitario, la prevenzione dei conflitti, che comporta il controllo del rispetto dei trattati internazionali, e la sorveglianza marittima; esorta l'alto rappresentante, la Commissione e gli Stati membri a rafforzare l'obiettivo di prevenzione dei conflitti associato alle capacità spaziali;

5.

sottolinea che la politica spaziale dell'Unione promuove il progresso scientifico e tecnico, la competitività industriale e l'attuazione delle politiche dell'UE, conformemente all'articolo 189 TFUE, ivi inclusa la politica di sicurezza e difesa; rammenta che i due programmi faro dell'UE Galileo e Copernicus sono programmi civili sotto un controllo civile e che il loro carattere europeo ne ha consentito la realizzazione e il successo; invita il Consiglio, il VP/AR e la Commissione ad assicurare che i programmi spaziali europei sviluppino capacità e servizi spaziali civili rilevanti per le capacità di sicurezza e difesa europea, in particolare attraverso l'assegnazione di adeguati fondi per la ricerca; ritiene importante il duplice uso delle capacità nel settore spaziale, allo scopo di garantire la massima efficacia possibile dell'utilizzo delle risorse;

6.

sottolinea che i programmi spaziali offrono vantaggi in termini di sicurezza e difesa che sono connessi ai vantaggi civili da un punto di vista tecnologico ed evidenzia, a tal proposito, la capacità a duplice uso dei programmi Galileo e Copernicus; ritiene che tale capacità debba essere sviluppata appieno nelle prossime generazioni, ad esempio migliorando la precisione, l'autenticazione, la cifratura, la continuità e l'integrità (Galileo); evidenzia l'utilità dei dati di osservazione terrestre ad alta risoluzione e dei sistemi di posizionamento per le applicazioni nel settore civile e della sicurezza, ad esempio negli ambiti della gestione delle catastrofi, delle missioni umanitarie, dell'assistenza ai rifugiati, della sorveglianza marittima, del riscaldamento globale, della sicurezza energetica, della sicurezza alimentare globale, nonché nell'individuazione delle calamità naturali mondiali, in particolare siccità, terremoti, inondazioni e incendi boschivi, e nella reazione alle stesse; osserva la necessità di una migliore interazione tra i droni e i satelliti; chiede che nell'ambito del riesame intermedio si tenga conto adeguatamente delle esigenze di sviluppo future di tutti i sistemi satellitari;

7.

ritiene che nel settore spaziale sia necessario un approccio globale, integrato e a lungo termine a livello dell'Unione; ritiene che occorra includere un riferimento al settore spaziale nella nuova strategia globale dell'Unione in materia di politica estera e di sicurezza, tenendo a mente l'attuale sviluppo di programmi spaziali dell'UE a duplice uso e la necessità di sviluppare ulteriormente programmi spaziali civili a livello dell'UE che possano essere utilizzati per scopi sia di sicurezza civile sia di difesa;

8.

accoglie con favore l'iniziativa multilaterale patrocinata dall'UE per un codice di condotta internazionale per le attività nello spazio, quale mezzo per introdurre norme di comportamento nello spazio, poiché mira a rafforzare la protezione, la sicurezza e la sostenibilità nello spazio, sottolineando che le attività spaziali dovrebbero comportare un elevato livello di attenzione, dovuta diligenza e adeguata trasparenza con l'obiettivo di incrementare la fiducia nel settore spaziale;

9.

chiede alla Commissione di elaborare senza indugio una definizione delle necessità dell'UE in riferimento al potenziale contributo apportato dalla politica spaziale alla PSDC in tutti i principali aspetti: lancio, posizionamento, raccolta immagini, comunicazione, meteorologia e detriti spaziali, sicurezza informatica, disturbo intenzionale, spoofing e altre minacce volontarie, sicurezza del segmento terrestre; ritiene che le future caratteristiche spaziali degli attuali sistemi europei debbano essere stabilite in base ai requisiti della PSDC e riguardare tutti gli aspetti sopraccitati;

10.

chiede la definizione dei requisiti necessari per i sistemi futuri, privati o pubblici, che partecipano alle applicazioni per la sicurezza della vita (ad esempio nell'ambito del posizionamento e della gestione del traffico aereo — ATM) con riferimento alla protezione contro eventuali attacchi alla sicurezza (disturbo intenzionale, spoofing, attacchi informatici, meteorologia e detriti spaziali); ritiene che tali requisiti di sicurezza dovrebbero essere certificabili e controllati da un ente europeo (ad esempio l'Agenzia europea per la sicurezza aerea — AESA);

11.

sottolinea, a questo proposito, che l'espansione delle capacità europee nel settore spaziale per la sicurezza e la difesa europea dovrebbe perseguire due obiettivi strategici: da un lato la sicurezza planetaria, attraverso sistemi spaziali in orbita concepiti per monitorare la superficie terrestre o fornire informazioni di posizionamento, navigazione e sincronizzazione o comunicazioni satellitari, e, dall'altro, la sicurezza nello spazio extra-atmosferico e la sicurezza spaziale, cioè la sicurezza in orbita e nello spazio attraverso sistemi di terra e in orbita di sorveglianza dell'ambiente spaziale;

12.

individua i pericoli della guerra informatica e le minacce ibride per i programmi spaziali europei, tenendo conto del fatto che lo spoofing o il disturbo intenzionale possono ostacolare le missioni militari o avere implicazioni di vasta portata per la vita quotidiana sulla terra; ritiene che la sicurezza informatica richieda un approccio comune da parte dell'UE, degli Stati membri e degli specialisti delle imprese e di Internet; invita la Commissione, pertanto, a includere i programmi spaziali nelle sue attività relative alla sicurezza informatica;

13.

ritiene che debba essere potenziato il coordinamento dei sistemi spaziali predisposti in maniera frammentata dai diversi Stati membri per diverse necessità nazionali, allo scopo di poter prevedere celermente le perturbazioni delle diverse applicazioni (ad esempio per l'ATM);

14.

evidenzia l'importanza fondamentale della cooperazione tra la Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna, l'Agenzia del GNSS europeo, l'Agenzia europea per la difesa, l'Agenzia spaziale europea e gli Stati membri ai fini del miglioramento delle capacità e dei servizi spaziali europei; ritiene che l'Unione, in particolare il VP/AR, debba coordinare, agevolare e sostenere tale cooperazione nel settore spaziale, della sicurezza e della difesa, tramite un centro di coordinamento operativo specifico; esprime la convinzione che l'Agenzia spaziale europea debba svolgere un ruolo significativo nella definizione e nell'attuazione di una politica spaziale europea unica che includa la politica di sicurezza e di difesa;

15.

invita la Commissione europea a presentare i risultati del quadro di cooperazione europeo per la ricerca in materia di sicurezza e di difesa nel settore spaziale e chiede raccomandazioni su come svilupparlo ulteriormente; invita la Commissione a chiarire in che modo la ricerca civile-militare nell'ambito del programma Orizzonte 2020 sia servita, nel settore delle capacità spaziali, ad attuare la politica di sicurezza e di difesa comune;

16.

accoglie con favore il quadro di sostegno alla sorveglianza dello spazio e al tracciamento; invita la Commissione a informare il Parlamento circa l'attuazione del quadro e il suo impatto sulla sicurezza e la difesa; invita la Commissione a stabilire una tabella di marcia attuativa che comprenda la definizione dell'architettura prevista;

17.

evidenzia l'importanza strategica di stimolare l'innovazione e la ricerca spaziale per la sicurezza e la difesa; riconosce le grandi potenzialità delle tecnologie spaziali d'importanza cruciale come il sistema europeo di ritrasmissione dati, che permette un'osservazione terrestre in tempo reale e costante, l'impiego di mega-costellazioni di nanosatelliti e, infine, la creazione di una capacità spaziale reattiva; evidenzia la necessità di tecnologie innovative relative ai megadati allo scopo di utilizzare appieno le potenzialità dei dati spaziali per la sicurezza e la difesa; invita la Commissione a incorporare tali tecnologie nella sua strategia spaziale per l'Europa;

18.

chiede di elaborare le varie iniziative diplomatiche dell'UE nel settore spaziale, sia in contesti bilaterali che multilaterali, in modo tale da contribuire allo sviluppo dell'istituzionalizzazione dello spazio e all'aumento delle misure per la trasparenza e il rafforzamento della fiducia; sottolinea la necessità di intensificare le attività di promozione di un codice di condotta internazionale per le attività nello spazio extra-atmosferico; incoraggia il SEAE a tenere in considerazione la componente spaziale nei negoziati relativi ad altri ambiti;

19.

incoraggia gli Stati membri a svolgere e concludere iniziative e programmi congiunti, quali il Sistema multinazionale di immagini spaziali per il controllo, il riconoscimento e l'osservazione nonché i programmi per la comunicazione satellitare governativa (GovSatcom) e per la sorveglianza dello spazio e il tracciamento (SST), come pure a sostenere la condivisione e lo scambio nell'ambito della difesa e della sicurezza, ed esprime il proprio appoggio a tali iniziative e programmi congiunti;

20.

accoglie con favore il progetto in corso dell'AED e dell'ESA sulla comunicazione satellitare governativa (Govsatcom), che costituisce uno dei programmi faro dell'AED identificati dal Consiglio europeo nel dicembre 2013; invita, a questo riguardo, gli attori coinvolti a istituire un programma permanente e a utilizzare il valore aggiunto europeo dell'AED anche per la comunicazione satellitare militare; accoglie con favore il positivo completamento del progetto DESIRE I e il lancio del progetto dimostrativo DESIRE II per il futuro utilizzo dei sistemi aerei a pilotaggio remoto (RPAS) nello spazio aereo non segregato da parte dell'AED e dell'ESA;

21.

ritiene che la cooperazione tra l'UE e gli Stati Uniti in merito alle capacità e ai servizi spaziali futuri per la sicurezza e la difesa sarebbe vantaggiosa per entrambe le parti; ritiene che la cooperazione tra l'UE e gli Stati Uniti risulti più efficiente e compatibile quando entrambe le parti sono in condizioni di parità quanto al livello tecnologico e delle capacità; chiede che le eventuali lacune tecnologiche siano individuate e affrontate dalla Commissione; prende atto dei lavori intrapresi per la terza «Offset Strategy» (strategia di compensazione) statunitense; esorta l'Unione a tener conto di tale evoluzione nell'ambito dell'elaborazione della propria strategia globale sulla politica estera e di sicurezza e a includere in tale strategia le capacità spaziali per la sicurezza e la difesa; ritiene che, ove opportuno, ci si potrebbe avvalere delle preesistenti relazioni bilaterali tra gli Stati membri e gli Stati Uniti; invita il VP/AR a discutere con i ministri della Difesa l'approccio strategico da adottare e a tenere il Parlamento informato in merito agli sviluppi del dibattito;

22.

ritiene che l'UE debba continuare ad agevolare l'istituzione di un codice di condotta internazionale per le attività nello spazio extra-atmosferico, allo scopo di proteggere l'infrastruttura spaziale e, nel contempo, evitare la militarizzazione dello spazio; ritiene che lo sviluppo del programma di sorveglianza dell'ambiente spaziale (SSA) sia essenziale a tale scopo; invita l'Unione a perseguire questo obiettivo in cooperazione con il Comitato delle Nazioni Unite per l'utilizzo pacifico dello spazio extra-atmosferico e altri partner pertinenti;

23.

rammenta la necessità di una stretta cooperazione tra l'UE e la NATO nell'ambito della sicurezza e della difesa; esprime la convinzione che la cooperazione tra l'UE e la NATO debba estendersi allo sviluppo della resilienza in seno ai due organismi e in congiunzione con i vicini dell'UE, nonché agli investimenti nella difesa; ritiene che la cooperazione relativa alle capacità e ai servizi nel settore spaziale offra prospettive per il miglioramento della compatibilità tra i due quadri; è convinto che ciò rafforzerebbe, inoltre, il ruolo della NATO nella politica di sicurezza e di difesa e nella difesa collettiva;

24.

sottolinea, tuttavia, che l'UE deve continuare ad adoperarsi per garantire il massimo grado possibile di autonomia in ambito spaziale e militare; ricorda che, nel lungo termine, l'Europa deve disporre dei propri strumenti per la creazione di un'Unione della difesa;

25.

ritiene che la protezione delle capacità e dei servizi spaziali per la sicurezza e la difesa dagli attacchi informatici, dalle minacce fisiche, dai detriti e da altre interferenze dannose potrebbe offrire prospettive di cooperazione tra l'UE e la NATO grazie alla quale si creerebbero le infrastrutture tecnologiche necessarie a garantire le risorse, dal momento che, in caso contrario, gli importi multimiliardari di denaro dei contribuenti investiti nelle infrastrutture spaziali europee rischierebbero di essere sprecati; riconosce che le telecomunicazioni satellitari commerciali e il loro crescente uso a scopi militari le espongono al rischio di attacchi; invita il VP/AR a tenere informato il Parlamento sull'evoluzione della cooperazione tra l'UE e la NATO in questo ambito;

26.

ritiene che i programmi civili dell'UE nel settore spaziale forniscano una serie di capacità e servizi che potrebbero essere impiegati in vari ambiti, tra cui le prossime fasi di evoluzione dei sistemi Copernicus e Galileo; osserva la necessità di tener conto di qualsiasi preoccupazione legata alla sicurezza e alla difesa fin dagli stadi iniziali; ritiene che la sorveglianza dell'ambiente spaziale e la meteorologia spaziale, le comunicazioni satellitari, l'intelligence elettronica e i sistemi di allarme rapido siano ambiti che potrebbero trarre vantaggio da una maggiore cooperazione tra i settori pubblico e privato, da un sostegno aggiuntivo a livello dell'UE e da investimenti costanti da parte delle agenzie che operano nei campi dello spazio, della sicurezza e della difesa, che a loro volta devono essere sostenute;

27.

rileva l'importanza del servizio pubblico regolamentato (PRS) di Galileo per la navigazione e la guida dei sistemi militari; invita il VP/AR e gli Stati membri dell'UE a intensificare i loro sforzi per un'eventuale revisione del trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 o per l'elaborazione di un nuovo quadro normativo che tenga conto dei progressi tecnologici raggiunti a partire dagli anni Sessanta e volto a prevenire una corsa alle armi nello spazio;

28.

osserva l'importanza fondamentale della trasparenza e di un'efficace attività di sensibilizzazione tra i cittadini europei in merito alle applicazioni dei programmi spaziali dell'UE che hanno un impatto diretto sugli utenti, quali i servizi di Galileo e Copernicus, onde consentire il successo di tali programmi; ritiene che tali programmi potrebbero essere utilizzati per migliorare l'efficacia delle pianificazioni e delle operazioni strategiche, nel quadro della PSDC; incoraggia l'identificazione e lo sviluppo delle esigenze di capacità in materia di sicurezza e di difesa per le prossime generazioni dei sistemi Galileo e Copernicus;

29.

evidenzia l'esistenza del servizio pubblico regolamentato di Galileo (PRS), che è accessibile soltanto agli utenti autorizzati dal governo ed è adatto alle applicazioni sensibili per le quali devono essere garantite robustezza e affidabilità totale; ritiene che la capacità del PRS dovrebbe essere sviluppata ulteriormente nelle prossime generazioni al fine di rispondere all'evolversi delle minacce; invita la Commissione a garantire che le procedure operative siano quanto più possibile efficienti, in particolare in caso di crisi; sottolinea la necessità di continuare a sviluppare e promuovere applicazioni basate sulle capacità di Galileo, comprese quelle necessarie per la PSDC, al fine di massimizzare i vantaggi socioeconomici; ricorda, inoltre, la necessità di rafforzare la sicurezza dell'infrastruttura di Galileo, compreso il segmento terrestre, e invita la Commissione ad adottare le misure necessarie in tale direzione in cooperazione con gli Stati membri;

30.

sottolinea l'elevato livello di sicurezza dei sistemi GNSS dell'UE; evidenzia l'efficace espletamento dei compiti affidati all'Agenzia del GNSS europeo, in particolare attraverso il comitato di accreditamento di sicurezza e i centri di monitoraggio della sicurezza di Galileo; chiede, a tale riguardo, di avvalersi dell'esperienza e dell'infrastruttura di sicurezza dell'Agenzia del GNSS europeo anche per Copernicus; chiede che la questione venga affrontata durante il riesame intermedio di Galileo e Copernicus;

31.

osserva, in particolare, la necessità operativa di dati di osservazione della terra ad alta risoluzione nell'ambito del programma Copernicus e invita la Commissione a valutare come tale necessità possa essere soddisfatta, tenendo conto delle esigenze in materia di PSDC; evidenzia gli sviluppi quali l'osservazione quasi in tempo reale e lo streaming video dallo spazio e raccomanda alla Commissione di studiare come trarne vantaggio, anche ai fini della sicurezza e della difesa; ricorda altresì la necessità di rafforzare la sicurezza dell'infrastruttura di Copernicus, compreso il segmento terrestre, nonché la sicurezza dei dati e invita la Commissione ad adottare i provvedimenti necessari in tale direzione in cooperazione con gli Stati membri; evidenzia, inoltre, che è importante considerare le modalità per coinvolgere l'industria nella gestione delle operazioni di Copernicus;

32.

richiama l'attenzione sulla necessità di migliorare la diffusione delle informazioni dai satelliti agli utenti, anche costruendo le infrastrutture tecnologiche necessarie; prende atto del fatto che, come riportato nella comunicazione della Commissione, il 60 % dei dispositivi elettronici a bordo dei satelliti europei è attualmente di provenienza statunitense; chiede l'avvio di un'iniziativa sulle modalità di tutela dei dati sensibili e personali in questo contesto;

33.

accoglie con favore gli sforzi intesi a conseguire l'accesso autonomo dell'UE alla comunicazione satellitare statale (GovSatcom) e invita la Commissione a continuare a progredire su tale fronte; ricorda che il primo passo in tale processo è stato l'individuazione delle necessità civili e militari da parte, rispettivamente, della Commissione e dell'Agenzia europea per la difesa, e ritiene che l'iniziativa debba comportare la messa in comune della domanda e debba essere progettata in modo da rispondere al meglio alle necessità individuate; invita la Commissione a svolgere, sulla base delle necessità e delle esigenze dei beneficiari, una valutazione dei costi e dei benefici delle diverse soluzioni:

la prestazione dei servizi da parte degli operatori commerciali;

un sistema basato sulle capacità attuali con la possibilità di integrare le capacità future; oppure

la creazione di nuove capacità attraverso un sistema apposito;

invita a tal proposito la Commissione ad affrontare la questione della proprietà e della responsabilità; osserva che, qualunque sia la decisione finale, qualsiasi nuova iniziativa dovrebbe servire l'interesse pubblico e arrecare vantaggio all'industria europea (produttori, operatori, lanciatori e altri segmenti del settore); ritiene che la GovSatcom dovrebbe altresì essere considerata quale opportunità per stimolare la competitività e l'innovazione traendo vantaggio dallo sviluppo delle tecnologie a duplice uso, nel contesto estremamente competitivo e dinamico del mercato SATCOM; sottolinea la necessità di diminuire la dipendenza dai fornitori di apparecchiature e servizi extra UE;

34.

segnala lo sviluppo del sistema di sorveglianza dello spazio e tracciamento (SST), che costituisce una valida iniziativa nell'ambito della cooperazione spaziale e un passo avanti in direzione della sicurezza spaziale; chiede che l'ulteriore sviluppo delle proprie capacità SST sia una priorità per l'Unione, ai fini della tutela dell'economia, della società e della sicurezza dei cittadini nonché nell'ambito delle capacità nel settore spaziale per la sicurezza e la difesa europea; ritiene che il sistema SST debba diventare un programma dell'UE dotato di bilancio proprio, senza che ciò comprometta i finanziamenti per i progetti in corso; ritiene, altresì, che l'UE debba sviluppare una capacità più olistica di sorveglianza dell'ambiente spaziale (SSA), con maggiori capacità predittive, che comprenda la sorveglianza dello spazio nonché l'analisi e la valutazione dei rischi e delle minacce potenziali per le attività spaziali; invita pertanto la Commissione a sviluppare ulteriormente il sistema SST elaborando un concetto di SSA più ampio che affronti anche le minacce volontarie ai sistemi spaziali e, in collaborazione con l'ESA, tenga conto della meteorologia spaziale, degli oggetti vicini alla Terra e della necessità della ricerca in materia di sistemi tecnologici per la prevenzione e l'eliminazione dei detriti spaziali; ritiene che occorra conseguire un coordinamento olistico delle attività spaziali senza ostacolare la libertà di utilizzare lo spazio; invita la Commissione a valutare la possibilità di consentire al settore privato di svolgere un ruolo importante nell'ulteriore sviluppo e nella manutenzione della parte non sensibile del sistema SST, per la quale potrebbe fungere da esempio la duplice struttura di governance di Galileo;

35.

sottolinea la necessità di sviluppare politiche e capacità di ricerca allo scopo di fornire applicazioni future e sviluppare un'industria europea competitiva, capace di conseguire successi commerciali sulla base di un clima economico sano; rileva la crescente importanza degli enti privati nel mercato spaziale; sottolinea la necessità e i conseguenti vantaggi del coinvolgimento delle PMI nei processi di ricerca, sviluppo e produzione correlati alle tecnologie spaziali, in particolare quelle rilevanti nel garantire la sicurezza; rimane cauto riguardo ai rischi correlati a iniziative private non regolamentate con implicazioni per la sicurezza e la difesa; sottolinea che l'equilibrio tra i rischi e i vantaggi può variare da un segmento all'altro delle attività spaziali, quindi sussiste la necessità di una valutazione caso per caso, soprattutto in merito alle specificità di questo settore in materia di sovranità e di autonomia strategica; invita la Commissione e il VP/AR alla predisposizione di meccanismi adeguati volti al contenimento di tali rischi;

36.

sottolinea che nel settore spaziale, data la sua importanza strategica, lo sforzo maggiore in termini di investimenti deve essere compiuto dal settore pubblico; ritiene che, a causa degli elevati costi dello sviluppo dei programmi e delle infrastrutture spaziali, l'unico modo per realizzare tali progetti sia rappresentato da un impegno pubblico risoluto che veicoli l'iniziativa privata;

37.

pone in evidenza che, per quanto concerne il finanziamento futuro dei programmi spaziali europei, è auspicabile determinare in quali casi si possa fare ricorso a forme di partenariati pubblico-privati;

38.

segnala la necessità di adottare i giusti quadri normativi e strategici per fornire al settore ulteriore slancio e incentivi allo sviluppo tecnologico e alla ricerca in materia di capacità spaziali; chiede che siano assicurati i finanziamenti necessari per la ricerca connessa allo spazio negli ambiti sopra citati; osserva che Orizzonte 2020 può contribuire notevolmente alla riduzione della dipendenza dell'UE in termini di tecnologie spaziali critiche; ricorda, a tale riguardo, che la parte di Orizzonte 2020 relativa allo spazio rientra nella priorità «Leadership industriale» e, in particolare, nell'obiettivo specifico «Leadership nelle tecnologie abilitanti e industriali»; è del parere, pertanto, che occorra avvalersi di Orizzonte 2020 per sostenere la base tecnologica spaziale e le capacità industriali spaziali dell'Europa; chiede alla Commissione di garantire risorse sufficienti per le tecnologie spaziali critiche ai fini della sicurezza e della difesa nell'ambito del riesame intermedio di Orizzonte 2020;

39.

ritiene che l'UE potrebbe contribuire a rendere le capacità e i servizi spaziali europei più robusti, resilienti e reattivi; è convinto che attraverso partenariati multi-Stato, anche a livello europeo, dovrebbe essere sviluppata efficacemente una capacità di reazione rapida per sostituire o riparare i mezzi danneggiati o deteriorati nello spazio durante una crisi; loda il lavoro dell'ESA nello sviluppo del programma di sorveglianza dell'ambiente spaziale (SSA) per prevedere e prevenire collisioni con detriti spaziali e satelliti; sottolinea l'urgente necessità di ridurre il rischio di collisione derivante dal crescente numero di satelliti e detriti spaziali; invita la Commissione e il Consiglio a continuare a finanziare questa capacità dopo il 2016; accoglie quindi favorevolmente l'iniziativa della Commissione per un sistema di sorveglianza dello spazio e tracciamento (SST) europeo onde assicurare l'indipendenza dell'UE nello spazio; si chiede se siano in atto strutture di governance adeguate a gestire il PRS e altre infrastrutture spaziali fondamentali in caso di aggressione armata o grave crisi di sicurezza;

40.

incoraggia la Commissione e le agenzie europee in campo spaziale, della sicurezza e della difesa a unire le proprie forze onde mettere a punto un Libro bianco di requisiti formativi per l'utilizzo delle capacità e dei servizi spaziali per la sicurezza e la difesa; ritiene che occorra mobilitare risorse UE a favore di corsi pilota negli ambiti in cui gli Stati membri e le agenzie europee competenti abbiano individuato necessità imminenti;

41.

ritiene che un ulteriore sostegno finanziario e politico per lo sviluppo e l'utilizzo di piattaforme di lancio europee e del programma PRIDE (Programme for Reusable In-Orbit Demonstrator in Europe) sia di importanza strategica poiché il dimostratore è più efficace in termini di costi e fornisce l'indipendenza nell'accesso allo spazio, nonché come piano di gestione delle crisi nello spazio;

42.

esprime preoccupazione riguardo all'aumento dei costi dei programmi Copernicus e Galileo, di gran lunga superiori alle dotazioni di bilancio iniziali; esprime il suo sostegno per l'ulteriore sviluppo di capacità spaziali a livello dell'UE e chiede un'idonea gestione delle risorse finanziare;

43.

invita gli Stati membri che non hanno ancora ratificato il trattato sullo spazio extra-atmosferico ad agire in tal senso, vista la sua importanza nel mantenimento del diritto dello spazio;

44.

accoglie positivamente il processo e i piani di sviluppo dei nuovi lanciatori europei Ariane 6 e VEGA, e ritiene che tale evoluzione sia cruciale per consentire, nel lungo termine, la realizzabilità e l'indipendenza dei programmi spaziali europei che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di difesa e sicurezza; sostiene che il mantenimento di una posizione di predominio dei lanciatori europei deve rappresentare un obiettivo strategico europeo in un momento in cui stanno emergendo nuovi concorrenti fortemente sostenuti da modelli concorrenziali di finanziamento; ritiene che, al fine di conseguire tale obiettivo, si debbano apportare i cambiamenti strutturali, legislativi e di finanziamento necessari per facilitare lo sviluppo di progetti innovativi e competitivi a livello europeo; incoraggia, tra l'altro, l'innovazione in materia di riutilizzo di componenti, poiché implica un progresso notevole in termini di efficienza e altresì in termini di sostenibilità; ritiene che l'UE debba prestare particolare attenzione all'impatto di determinati progetti concernenti la non dipendenza dell'UE, ad esempio la cooperazione con la Russia in settori sensibili quali il lancio di satelliti con i razzi Soyuz;

45.

osserva l'importanza strategica dell'accesso indipendente allo spazio e la necessità che l'UE adotti provvedimenti in tal senso, anche per quanto riguarda la sicurezza e la difesa, poiché tale capacità permetterebbe all'Europa di avere accesso allo spazio in caso di crisi; invita la Commissione ad adoperarsi, in collaborazione con l'ESA e gli Stati membri, allo scopo di:

coordinare, condividere e sviluppare i progetti spaziali previsti e i mercati europei, affinché l'industria europea possa prevedere la domanda (e pertanto stimolare l'occupazione e le attività con sede in Europa) e, nel contempo, generare la propria domanda in termini di utilizzo determinato dalle attività commerciali;

sostenere le infrastrutture di lancio; e

promuovere la ricerca e lo sviluppo, anche attraverso lo strumento dei partenariati pubblico-privati, soprattutto nell'ambito delle tecnologie d'avanguardia;

ritiene che questi sforzi siano necessari per permettere all'Europa di competere sul mercato mondiale dei lanci spaziali; ritiene, inoltre, che l'UE debba garantire di avere una forte base tecnologica spaziale e le necessarie capacità industriali per poter concepire, sviluppare, lanciare, operare e sfruttare i sistemi spaziali, dall'autonomia tecnologica e la sicurezza informatica alle considerazioni relative all'offerta;

46.

ritiene che l'Unione debba incoraggiare tutti gli attori coinvolti nella fornitura di tecnologie e conoscenze a prestare attenzione alle capacità spaziali e alle tecnologie a duplice uso rilevanti per la sicurezza e la difesa, nonché promuovere lo sviluppo di applicazioni innovative e di nuove idee d'impresa in tale ambito, concentrandosi in particolare sulle piccole e medie imprese e sullo sviluppo dell'imprenditorialità nel settore; rileva la necessità di mantenere gli investimenti finanziari per sostenere la ricerca e lo sviluppo tecnologici; è fermamente convinto che il settore pubblico debba fornire incentivi alla creazione di incubatori specializzati, nonché fondi destinati al finanziamento di start-up innovatrici, affinché gli elevati costi della ricerca nel settore spaziale non ostacolino lo sviluppo di progetti innovativi; invita a elaborare un piano per l'impiego delle tecnologie spaziali a duplice uso nel settore spaziale, con l'obiettivo di contribuire allo sviluppo dell'industria della difesa europea e a una maggiore competitività;

47.

sottolinea la necessità di sostenere l'impegno verso il rafforzamento della cooperazione europea nel settore onde superare l'elevato livello di frammentazione, soprattutto per quanto riguarda il lato della domanda istituzionale; è convinto che solo un'industria spaziale europea più efficiente in termini di costi, trasparente e rafforzata possa essere competitiva sul piano internazionale; sottolinea che, per garantire le complementarità, è opportuno sviluppare ulteriormente la politica industriale spaziale europea di concerto con l'ESA;

48.

ricorda che per mantenere e rafforzare la sicurezza, la difesa e la stabilità dell'Europa è importante prevenire l'esportazione di tecnologie spaziali sensibili verso paesi che mettono in pericolo la sicurezza e la stabilità a livello regionale o globale, che perseguono una politica estera aggressiva, che sostengono direttamente o indirettamente il terrorismo e reprimono il proprio popolo a livello nazionale; sollecita il vicepresidente/alto rappresentante, gli Stati membri dell'UE e la Commissione a fare in modo che gli otto criteri della posizione comune del Consiglio 2008/944/PESC e le norme del regolamento (CE) n. 428/2009 sul duplice uso siano pienamente rispettati con riferimento all'esportazione di tecnologie spaziali sensibili;

49.

sottolinea la necessità di migliorare il coordinamento delle capacità spaziali dell'UE, mediante lo sviluppo delle architetture di sistema e delle procedure necessarie per garantire un livello adeguato di sicurezza, anche per quanto concerne i dati; invita la Commissione a concepire e promuovere un modello di governance per ciascuno dei sistemi che forniscono servizi connessi alla sicurezza e alla difesa; ritiene che, al fine di fornire un servizio integrato agli utenti finali, le capacità spaziali dell'UE dedicate alla sicurezza e alla difesa dovrebbero essere gestite da un centro specifico di coordinamento dei servizi operativi (un centro di comando e di controllo, come indicato nel programma di lavoro 2014-2015 di Orizzonte 2020); ritiene che, per motivi di efficienza sotto il profilo dei costi, tale centro dovrebbe possibilmente essere incorporato in uno degli organismi dell'UE esistenti, quali l'Agenzia europea GNSS, il centro satellitare dell'UE o l'Agenzia europea per la difesa, tenendo conto delle capacità già offerte da tali agenzie;

50.

ritiene che la creazione a lungo termine di un quadro giuridico che consenta investimenti costanti a livello dell'UE a favore delle capacità di sicurezza e difesa potrebbe favorire una cooperazione europea più intensa e sistematica in materia di difesa nell'ottica di realizzare capacità essenziali; prende atto, pertanto, delle conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2015; esorta il Consiglio, il VP/AR e la Commissione a mettere a punto il quadro necessario per i finanziamenti a livello dell'UE;

51.

rileva che l'industria spaziale europea è profondamente concentrata e caratterizzata da un elevato livello di integrazione verticale, nell'ambito della quale quattro imprese sono responsabili di oltre il 70 % dell'occupazione europea nell'industria spaziale e il 90 % dell'occupazione nel settore manifatturiero spaziale europeo è concentrato in sei paesi; sottolinea che non dovrebbe essere trascurato il potenziale di paesi dotati di buoni risultati relativamente ai brevetti ad alta tecnologia depositati, ma che non dispongono di una tradizione in materia di attività spaziali, e chiede nuove politiche che incoraggino questi paesi a partecipare al settore spaziale europeo, anche utilizzando gli strumenti del programma Orizzonte 2020;

52.

ritiene altresì che la ricerca e lo sviluppo nel campo delle tecnologie e dei servizi spaziali debbano essere rafforzati nell'ambito di un coerente quadro strategico dell'UE;

53.

ritiene che un Libro bianco dell'UE sulla sicurezza e la difesa sarebbe lo strumento adeguato per strutturare l'impegno futuro dell'UE a favore delle capacità spaziali di sicurezza e difesa; sollecita il VP/AR ad avviare un dibattito per definire il livello di ambizione dell'UE negli ambiti che si sovrappongono delle capacità spaziali come anche della sicurezza e della difesa; ritiene che ciò potrebbe consentire, inoltre, di sviluppare coerentemente le capacità in tutti i vari domini nell'ambito del mantenimento della pace, della prevenzione dei conflitti e del rafforzamento della sicurezza internazionale, in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite; invita la Commissione a delineare nel futuro piano di azione europeo in materia di difesa i loro piani sulle attività spaziali a sostegno della sicurezza e della difesa; riconosce allo stesso tempo i vantaggi della cooperazione internazionale relativa alla sicurezza nell'ambito dello spazio con partner dell'UE affidabili;

54.

rammenta che i detriti nello spazio sono un crescente problema per la sicurezza spaziale e chiede all'UE di sostenere la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per la rimozione attiva dei detriti spaziali (ADR); incoraggia l'UE a investire nella creazione di un accordo internazionale che fornisca una definizione giuridica dei detriti spaziali, norme e regolamenti relativi alla loro rimozione, e che chiarisca questioni di responsabilità; sottolinea la necessità di un migliore meccanismo di sorveglianza dell'ambiente spaziale globale e chiede il collegamento tra il sistema SSA europeo e partner come gli Stati Uniti, nonché più misure volte a rafforzare la fiducia e scambi di informazioni con le altre controparti;

55.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Segretario generale dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, alle agenzie dell'UE nei settori spaziale, della sicurezza e della difesa nonché ai parlamenti nazionali.


(1)  GU L 122 del 24.4.2014, pag. 44.

(2)  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 1.

(3)  GU L 158 del 27.5.2014, pag. 227.


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