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Document 52008DC0215

Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sul funzionamento del regolamento (CE) n. 1606/2002, del 19 luglio 2002, relativo all'applicazione di principi contabili internazionali

/* COM/2008/0215 def. */

52008DC0215

Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sul funzionamento del regolamento (CE) n. 1606/2002, del 19 luglio 2002, relativo all'applicazione di principi contabili internazionali /* COM/2008/0215 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 24.4.2008

COM(2008) 215 definitivo

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

sul funzionamento del regolamento (CE) n. 1606/2002, del 19 luglio 2002, relativo all 'applicazione di principi contabili internazionali

(Testo rilevante ai fini del SEE)

1. BASI GIURIDICHE

L'articolo 10 del regolamento (CE) n. 1606/2002, del 19 luglio 2002, (di seguito "il regolamento sugli IAS")[1] dispone che la Commissione esamini l'applicazione del regolamento e riferisca sulla sua applicazione al Parlamento europeo e al Consiglio entro il 1° luglio 2007.

2. Funzionamento del regolamento sugli IAS

2.1. Principali disposizioni del regolamento sugli IAS

Il regolamento IAS dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2005 le società europee i cui titoli sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato dell'UE siano tenute a redigere i conti consolidati conformemente agli IAS/IFRS[2] e alle SIC/IFRIC[3] emessi dall'International Accounting Standards Board (IASB) e omologati dall'UE.

Gli Stati membri possono consentire o prescrivere l'applicazione del predetto quadro contabile ai conti consolidati delle società i cui titoli non sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato dell'UE, e/o ai conti annuali indipendentemente dal fatto che i relativi titoli siano ammessi o no alla negoziazione in un mercato regolamentato dell'UE. L'uso negli Stati membri delle opzioni di cui all'articolo 5 del regolamento IAS è indicato nella tabella che segue[4].

Uso da parte degli Stati membri delle opzioni indicate nel regolamento IAS

Società | Società i cui titoli sono negoziati in un mercato pubblico | Società i cui titoli non sono negoziati in un mercato pubblico |

Gli Stati membri sono stati anche autorizzati a rinviare l'applicazione del predetto quadro al 1° gennaio 2007 per le società che hanno emesso unicamente titoli di debito ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato dell'UE e per le società i cui titoli sono ammessi alla negoziazione fuori dell'UE e che a tal fine hanno applicato principi riconosciuti internazionalmente prima della pubblicazione del regolamento IAS.

Solo i principi contabili internazionali e le interpretazioni adottati ed emanati dallo IASB e dal suo predecessore, lo IASC, sono omologati conformemente al regolamento IAS. Essi vengono omologati dalla Commissione tramite la procedura di comitato. In primo luogo la Commissione riceve il parere tecnico sull'omologazione dello European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG)[5], seguito dal parere del gruppo per la revisione della consulenza in materia di principi contabili (SARG)[6] sul carattere oggettivo ed equilibrato del parere tecnico. Successivamente la Commissione decide se proporre o no l'omologazione del principio o dell'interpretazione. Il voto di omologazione del comitato di regolamentazione contabile (ARC)[7] è seguito dalla conferma del Parlamento europeo. Una volta concluse positivamente tutte queste tappe, la Commissione decide se omologare o no il principio o l'interpretazione e se pubblicarli nella Gazzetta ufficiale.

2.2. Principali contributi alla relazione

La Commissione ha ricevuto diversi contributi alla presente relazione. Gli Stati membri sono stati consultati sui principali punti esaminati tramite il comitato di regolamentazione contabile. La tavola rotonda[8] sull'applicazione uniforme degli IFRS nell'UE ha fornito un ulteriore importante contributo. Inoltre, i servizi interessati della Commissione hanno mantenuto contatti regolari con le parti in causa al momento dell'introduzione degli IFRS nell'UE.

Per disporre di un'analisi tecnica completa dell'applicazione degli IFRS, i servizi della Commissione hanno esaminato una serie di relazioni sull'applicazione degli IFRS nel 2005, elaborate da diverse organizzazioni e società [9].

La relazione della Commissione tiene anche conto della relazione del comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari (CESR) dal titolo "CESR's review of the implementation and enforcement of IFRS in the EU"[10] e dei risultati di altri studi e di altri documenti riguardanti l'applicazione iniziale degli IFRS nell'UE.

.

2.3. Uso effettivo degli IFRS nell'UE

Nel 2005 il numero di soggetti i cui titoli erano negoziati in un mercato regolamentato dell'UE che hanno adottato gli IFRS ammontava a 7 365, di cui 5 534 emittenti di azioni.

Tratto dalla relazione del CESR, appendice 1: Numero di soggetti che hanno adottato gli IFRS quotati in un mercato regolamentato dell'UE per paese (emittenti di azioni ed emittenti di obbligazioni)

Membri del CESR | Emittenti di azioni | Emittenti di obbligazioni[11] | Totale |

Austria | 72 | 11 | 83 |

Belgio | 144 | 2 | 146 |

Bulgaria | 369 | 60 | 429 |

Cipro | 141 | 0 | 141 |

Repubblica ceca | 66 | 24 | 90 |

Danimarca | 140 | 8 | 148 |

Estonia | 16 | 6 | 22 |

Finlandia | 135 | 15 | 150 |

Francia | 680 | 200 | 880 |

Germania | 768 | 172 | 940 |

Grecia | 356 | 0 | 356 |

Ungheria | 34 | 1 | 35 |

Islanda | 23 | 8 | 31 |

Irlanda | 43 | 40 | 83 |

Italia | 288 | 65 | 353 |

Lettonia | 13 | 4 | 17 |

Lituania | 43 | 4 | 47 |

Lussemburgo | 35 | 200 | 235 |

Malta | 15 | 19 | 34 |

Norvegia | 188 | 0 | 188 |

Polonia | 197 | 0 | 197 |

Portogallo | 50 | 28 | 78 |

Romania | N/C | N/C | N/C |

Slovacchia | N/C | N/C | N/C |

Slovenia | 60 | 6 | 66 |

Spagna | 190 | 120 | 310 |

Svezia | 350 | 35 | 385 |

Paesi Bassi | 165 | 25 | 190 |

Regno Unito | 953 | 778 | 1 731 |

TOTALE | 5 534 | 1 831 | 7 365 |

N/C: risposta non comunicata |

Al 31 dicembre 2005 erano stati omologati i principi e le interpretazioni seguenti: da IAS 1 a IAS 41, da IFRS 1 a IFRS 6, da SIC 7 a SIC 32 e da IFRIC 1 a IFRIC 5, fatta eccezione per quelli superati o aboliti prima o dopo detta data[12]. Altri principi e interpretazioni sono stati omologati nel 2006 (IFRS 7 e IFRIC da 6 a 9) e nel 2007 (IFRS 8 e IFRIC 10 e 11), assieme a modifiche a principi omologati in precedenza. Alcuni principi (IFRS 6), alcune modifiche di principi (IAS 39) e alcune interpretazioni (IFRIC 4 e 5) omologati nel 2005 hanno potuto essere applicati a decorrere dal 1° gennaio 2006. È stato inoltre possibile applicare ai bilanci del 2005 l'IFRS 7, l'IFRIC 6 e le modifiche di alcuni principi omologati l'11 gennaio 2006.

I membri del CESR hanno proceduto ad un esame completo dei bilanci 2005 conformi agli IFRS di 1 410 società, e ad un esame tematico dei bilanci 2005 conformi agli IFRS di altre 920 società. Essi hanno creato una banca dati nella quale alla fine dell'agosto 2007 erano inserite 85 decisioni relative all'applicazione dei principi.

2.4. Applicazione uniforme degli IFRS nell 'UE

Sulla base delle informazioni contenute nei contributi menzionati alla sezione 2.2, la Commissione ha analizzato il grado di uniformità dell'applicazione nell'UE dei principi e delle interpretazioni omologati per l'esercizio finanziario 2005 ed è giunta alle conclusioni che si riportano di seguito.

- Nel complesso, pur rappresentando una sfida per tutte le parti in causa, l'applicazione degli IFRS è stata condotta a termine senza perturbare i mercati né i cicli di comunicazione delle informazioni finanziarie. Si tratta di un risultato notevole, tenuto conto del fatto che l'applicazione degli IFRS ha richiesto una revisione integrale del quadro contabile per le società dell'UE rientranti nel campo di applicazione del regolamento IAS. Il passaggio agli IFRS ha richiesto un lavoro notevole e consistenti risorse da parte delle società interessate, in particolare le società quotate di minori dimensioni[13].

- Secondo l'impressione generalmente avvertita dai redattori, dai revisori, dagli investitori e dalle autorità di vigilanza, l'applicazione degli IFRS ha migliorato la comparabilità e la qualità dell'informazione finanziaria e ha accresciuto la trasparenza.

- La possibilità di estendere l'ambito di applicazione del regolamento sugli IAS è stata utilizzata in vari modi negli Stati membri (vedi sopra al punto 2.1), in funzione del contesto economico e giuridico di ciascuno di essi. Questo approccio flessibile ha consentito un'applicazione conforme alle caratteristiche e alle particolarità del quadro contabile di ogni Stato membro, in particolare per quanto riguarda il collegamento con le norme tributarie e il diritto societario. Non sembra che l'obbligo degli IFRS sia stato esteso in ampia misura alle società non quotate né ai conti non consolidati.

- La maggior parte delle parti in causa ritiene che la chiarezza dei bilanci sia nel complesso aumentata, fatta eccezione per alcuni settori in cui vi è spazio per ulteriori miglioramenti, in particolare per quanto riguarda gli strumenti finanziari, le aggregazioni di imprese e i pagamenti basati su azioni.

- La contabilità IFRS è ancora influenzata dalle tradizioni contabili nazionali. Una delle ragioni è la mancanza di esperienza e di dottrina contabile. Nella pratica, l'introduzione di una tale contabilità basata su principi, che richiede una notevole dose di apprezzamento professionale, ha creato difficoltà in alcuni Stati membri. Tuttavia, man mano che i redattori e i revisori acquisiscono familiarità con gli IFRS, i problemi iniziali di applicazione dovrebbero essere superati.

- Le disposizioni degli IFRS in materia di rilevazione e di valutazione sembrano essere state applicate con maggiore uniformità e chiarezza rispetto ad alcuni requisiti in materia di informativa. In particolare, c'è spazio per ulteriori miglioramenti per quanto riguarda le informazioni sulle metodologie contabili generali. Le autorità di regolamentazione dei mercati, pur prendendo atto dei problemi, hanno concluso che essi non hanno comportato un abbassamento del livello generale di osservanza degli IFRS.

- Le opzioni previste dagli IFRS, tra cui quelle relative ai benefici per i dipendenti, agli oneri finanziari e alle joint ventures, sono state utilizzate in diversi modi dalle imprese. Anche l'opzione relativa all'applicazione anticipata degli IFRS è stata ampiamente utilizzata. In compenso, non sono state molto utilizzate le opzioni che permettono di ampliare l'applicazione della valutazione al valore equo, e solo pochissime banche si sono avvalse delle parti escluse dello IAS 39. Le autorità di vigilanza hanno espresso le loro riserve, auspicando in futuro una riduzione del numero di opzioni previste dagli IFRS.

- Problemi specifici sono stati individuati dal CESR in alcuni settori, quali le aggregazioni di imprese (avviamento e controllo di fatto e comune), gli strumenti finanziari (perdite di valore), le attività non correnti e le informazioni da fornire sulle metodologie contabili, le stime e le ipotesi. Inoltre, le autorità di vigilanza raccomandano di migliorare gli obblighi di informativa in materia di regimi pensionistici e di pagamenti basati su azioni, e di semplificare ulteriormente i formati dello stato patrimoniale e del conto economico.

- Sono state poche le questioni contabili tecniche sottoposte alla tavola rotonda sull'applicazione uniforme degli IFRS nell'UE. È altresì diminuito il numero di questioni sottoposte all'interpretazione dell'IFRIC. Sembrerebbe pertanto che l'approccio basato su principi abbia nel complesso funzionato bene.

- Gli studiosi hanno iniziato ad analizzare l'impatto dell'introduzione degli IFRS sui mercati dei valori mobiliari, ma è ancora troppo presto per potere fornire risultati definitivi. Tuttavia, studi preliminari indicano nel complesso una diminuzione del costo del capitale per le imprese che presentano bilanci conformi agli IFRS.

2.5. Funzionamento del processo di omologazione e relativi requisiti amministrativi

Nella presente sezione vengono esaminate le modalità di funzionamento della procedura di omologazione, ivi comprese l'analisi tecnica, la preparazione delle decisioni politiche e le attività amministrative e pratiche di accompagnamento. Viene essenzialmente considerato il periodo fino al 1° luglio 2007, ma per completare il quadro sono stati aggiunti anche alcuni elementi posteriori a tale data.

Sui vari aspetti della procedura di omologazione la Commissione formula le osservazioni che si riportano di seguito.

- Analisi tecnica e parere sull'omologazione: lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha fornito in tempi rapidi alla Commissione analisi e pareri sull'omologazione di grande qualità. Con i pareri sull'omologazione sono state trasmesse al comitato di regolamentazione contabile e al Parlamento europeo le informazioni tecniche di cui questi ultimi avevano bisogno per l'adozione delle decisioni. Tutti i pareri sull'omologazione, tranne nel caso dello IAS 39, contenevano un'opinione chiara sull'opportunità di omologare il principio interessato. Col tempo l'EFRAG ha migliorato la struttura dei suoi pareri, che ora forniscono regolarmente la base delle conclusioni. Il gruppo degli esperti tecnici (TEG) dell'EFRAG si riunisce ogni mese per tre giorni.

- Esame da parte del gruppo per la revisione della consulenza in materia di principi contabili (Standards Advisory Review Group – SARG): il SARG è stato istituito per assicurare il carattere equilibrato e neutrale del parere di omologazione formulato dall'EFRAG. Il SARG ha organizzato metodi di lavoro efficienti e ha fornito valutazioni tempestive. Il gruppo si è riunito tre volte nel 2007.

- La procedura di omologazione e la procedura di comitato: la procedura di omologazione ha funzionato bene, e la maggior parte dei principi e delle interpretazioni è stata adottata in tempi adeguati. L'omologazione dei principi e delle interpretazioni conformemente al regolamento sugli IAS è avvenuta secondo le vigenti procedure di comitato[14]. Dette procedure verranno modificate[15], dando maggiore enfasi al controllo del Parlamento e del Consiglio. Il Parlamento segue da vicino le evoluzioni del settore contabile e partecipa attivamente alla procedura di omologazione. Il Parlamento ha anche chiesto che la procedura di omologazione includa l'analisi degli effetti.

- Necessità di analizzare gli effetti dell'introduzione di nuovi principi e di nuove interpretazioni: la valutazione dell'impatto fa parte integrante dell'iter legislativo sia a livello UE che degli Stati membri da molti anni. Tutte le nuove proposte legislative della Commissione sono accompagnate da una valutazione dell'impatto. Emerge con sempre maggiore chiarezza la necessità di analizzare gli effetti dei principi contabili. La valutazione dell'impatto o l'analisi degli effetti dovrebbe essere realizzata in una fase precoce della procedura di elaborazione dei principi. La Commissione ha chiesto pertanto allo IASB di effettuare tali analisi nel quadro del processo di preparazione dei nuovi principi. L'International Accounting Standards Committee Foundation (IASCF)[16] si è impegnata a realizzare tali analisi per i prossimi principi. Dopo discussioni con il Parlamento europeo, la Commissione ha deciso che nel frattempo l'analisi degli effetti dei principi e delle interpretazioni principali di prossima omologazione verrà realizzata a livello UE. I servizi interessati della Commissione hanno portato a termine uno studio degli effetti per l'IFRS 8 ("Settori operativi") e prepareranno un'analisi analoga per l'IFRIC 12 ("Accordi per servizi in concessione") e per lo IAS 23 ("Oneri finanziari"). Per i principi successivi, l'EFRAG, in stretta cooperazione con i servizi della Commissione, contribuirà a dette analisi nel quadro dell'elaborazione dei suoi pareri sull'omologazione.

- Omologazione e parti escluse: il regolamento sugli IAS si basa sull'idea fondamentale che, per essere omologati dall'UE, gli IFRS e le IFRIC devono essere di qualità elevata e ottenere l'approvazione generale. Tutti i principi e tutte le interpretazioni, ad eccezione di alcune parti dello IAS 39, sono stati omologati. All'epoca dell'omologazione dello IAS 39, venne detto esplicitamente che l'esclusione di alcune parti dello IAS 39 sarebbe stata limitata nel tempo e nella portata. Per quanto riguarda una prima parte esclusa, riguardante l'opzione del valore equo, dopo contatti con le autorità di vigilanza del settore bancario e con le banche centrali, lo IASB ha rapidamente presentato una nuova soluzione che è stata in seguito omologata dall'UE. La seconda parte esclusa, riguardante alcune regole in materia di copertura, è risultata di più difficile soluzione. Nonostante i notevoli sforzi compiuti dallo IASB e dal settore bancario, non si è riusciti finora a giungere ad una soluzione. La Commissione ha invitato le due parti a presentare nuove proposte di soluzione in materia.

- Consolidamento e traduzione degli IFRS: ogni singolo IFRS viene omologato dall'UE tramite un regolamento. Non esiste di conseguenza una versione consolidata completa degli IFRS omologati. Inoltre, la qualità di alcune versioni linguistiche degli IFRS omologati è stata messa in dubbio dagli Stati membri e dalle parti in causa. Per rispondere a queste preoccupazioni, i servizi interessati della Commissione hanno avviato un importante lavoro di consolidamento associato ad un riesame linguistico dettagliato di tutti i principi e di tutte le interpretazioni omologati.

- La lunghezza complessiva della procedura di omologazione: in media il tempo trascorso tra la pubblicazione da parte dello IASB e l'adozione di un principio omologato dall'UE è stato di otto-dieci mesi. La decisione di effettuare un'analisi degli effetti a livello UE dovrebbe allungare di circa sei mesi la procedura. Tuttavia, in futuro queste analisi saranno integrate nella procedura normalmente seguita dallo IASB per l'elaborazione dei principi, per cui i tempi di omologazione da parte dell'UE scenderebbero di nuovo a otto-dieci mesi. In casi urgenti, gli Stati membri e il Parlamento hanno dato prova di flessibilità, consentendo l'adozione rapida di decisioni di omologazione (ad esempio per l'IFRS 7 – "Strumenti finanziari: informazioni integrative"). C'è un interesse comune a rendere la procedura di omologazione la più fluida possibile. Per quanto riguarda l'IFRS 7 e l'IFRS 8, alcune società quotate si sono rivolte alla Commissione per chiedere un'omologazione rapida per poter applicare i predetti principi il più rapidamente possibile.

3. CONCLUSIONI

Il primo anno di applicazione obbligatoria degli IFRS nell'UE è stato in generale positivo, anche se le modifiche legislative e la mancanza di esperienza hanno creato problemi alle imprese che hanno applicato i principi per la prima volta. Il valore delle informazioni contabili fornite è aumentato e in genere gli IFRS sono stati applicati in modo uniforme nell'UE. Il grado di uniformità tra bilanci conformi agli IFRS dovrebbe aumentare con il tempo, man mano che i redattori e i revisori acquisiscono esperienza in materia di applicazione del nuovo quadro contabile.

La procedura di omologazione dell'UE assicura di per sé la qualità tecnica, la legittimità politica e la pertinenza per le imprese dei principi contabili internazionali. Il sistema ha funzionato bene e i principi sono stati adottati nei tempi richiesti. La procedura di omologazione è flessibile ed è stata già modificata: istituzione del SARG, nuovi metodi di lavoro in seno all'EFRAG, nuove norme in materia di procedure di comitato, studi sugli effetti, ecc.. Ne è risultata una struttura efficace e legittima.

Per mantenere il grado di accettazione elevato degli IFRS nell'UE, è importante che le parti in causa sentano che il programma di lavoro dello IASB affronta le questioni giuste e che i principi e le interpretazioni futuri forniranno soluzioni contabili adeguate. Alcune parti in causa hanno espresso dubbi in merito ad alcuni progetti in materia contabile attualmente in fase di elaborazione da parte dello IASB. È pertanto essenziale che le istituzioni dell'UE, gli Stati membri e le parti in causa partecipino al processo di elaborazione dei principi nella fase più precoce possibile, in quanto la loro partecipazione contribuisce a migliorare la qualità del lavoro e ad accrescere la legittimità e l'accettazione dei principi e delle interpretazioni futuri. Inoltre, le modalità secondo le quali lo IASB effettua le valutazioni dell'impatto saranno oggetto di attento controllo in futuro.

Per garantire la qualità generale degli IFRS e delle IFRIC futuri, è importante fare in modo che lo IASB/IASCF abbia una struttura di governance adeguata e fonti di finanziamento sicure. I servizi della Commissione valutano regolarmente la governance e il finanziamento dello IASB/IASCF e pubblicano relazioni che possono essere scaricate dal sito web della Commissione[17].

[1] Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, relativo all'applicazione di principi contabili internazionali (GU L 243 dell'11.9.2002, pag. 1).

[2] In origine i principi contabili internazionali (International Accounting Standards – IAS) erano pubblicati dall'International Accounting Standards Committee (IASC), il predecessore dell'International Accounting Standards Board (IASB). Lo IASB emana gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

[3] Lo Standing Interpretations Committee (SIC) è il predecessore dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC).

[4] Informazioni tratte da uno studio realizzato per conto della Commissione dall'Institute of Chartered Accountants of England and Wales, dal titolo "EU Implementation of IFRS and the Fair Value Directive", 2007, pag. 24.

[5] Per ulteriori informazioni cfr.: efrag.org .

[6] Per ulteriori informazioni cfr.: http://ec.europa.eu/internal_market/accounting/ias_en.htm#standards.

[7] Per ulteriori informazioni cfr.: http://ec.europa.eu/internal_market/accounting/committees_en.htm#arc.

[8] Per ulteriori informazioni cfr.: http://ec.europa.eu/internal_market/accounting/ias_en.htm#060609.

[9] In particolare la relazione menzionata nella nota 4, contenente un elenco esaustivo degli altri studi realizzati.

[10] L'esame, pubblicato come documento CESR/07-352 il 7 novembre 2007, è disponibile sul sito web del CESR:

http://www.cesr-eu.org/index.php?page=contenu_search_res&doconly=all&searchdatefromday=1&searchdatefrommonth=1&searchdatefromyear=1970&searchdatetoday=29&searchdatetomonth=2&searchdatetoyear=2008&searchkeyword=07-352

[11] Alcuni emittenti di obbligazioni potrebbero aver deciso di rinviare l'applicazione degli IFRS fino al 2007 conformemente all'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio.

[12] IAS da 3 a 6, IAS 9, IAS 13, 14 e 15, IAS 22, IAS 25, IAS 30, IAS 35, IFRIC 3, SIC da 1 a 6, SIC 8 e 9, SIC 11, SIC 14, SIC da 16 a 20, SIC 22, 23 e 24, SIC 26, SIC 28, SIC 30 e SIC 33.

[13] Dall'analisi effettuata nel quadro dello studio dell'ICAEW (cfr. nota 4) emerge che i costi di applicazione e i successivi costi correnti legati all'applicazione dei principi sono più elevati per le società di minori dimensioni (con un fatturato inferiore a 500 milioni di euro) ed equivalgono rispettivamente allo 0,31% e allo 0,06% del fatturato, il che resta un livello accettabile. Inoltre, le società quotate di minori dimensioni hanno avuto maggiori difficoltà ad applicare gli IFRS, a causa delle risorse limitate a disposizione e della mancanza di esperienze precedenti in materia.

[14] Decisione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione (GU L 184 del 17 luglio 1999, pag. 23).

[15] Decisione 2006/512/CE del Consiglio, del 17 luglio 2006, che modifica la decisione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione (GU L 200 del 22 luglio 2006, pag. 11).

L'ultima fase ovvero il "Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1606/2002, relativo all'applicazione di principi contabili internazionali, per quanto riguarda le competenze di esecuzione conferite alla Commissione" è stato adottato e pubblicato nella GU il 9 aprile 2008.

[16] La IASCF è la fondazione da cui dipende lo IASB.

[17] Per ulteriori informazioni cfr.: http://ec.europa.eu/internal_market/accounting/ias_en.htm#070112.

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