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Document 62012CN0412

    Causa C-412/12: Ricorso proposto l’ 11 settembre 2012 — Commissione europea/Repubblica di Cipro

    GU C 366 del 24.11.2012, p. 24–25 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    24.11.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 366/24


    Ricorso proposto l’11 settembre 2012 — Commissione europea/Repubblica di Cipro

    (Causa C-412/12)

    2012/C 366/43

    Lingua processuale: il greco

    Parti

    Ricorrente: Commissione europea (rappresentanti: G. Zavvos, agente, D. Düsterhaus, agente)

    Convenuta: Repubblica di Cipro

    Conclusioni della ricorrente

    dichiarare che la Repubblica di Cipro è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti ai sensi dell’articolo 14 della direttiva 1999/31/CE (1) del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti, atteso che tutti i siti di smaltimento incontrollato di rifiuti in funzione sul territorio cipriota non sono stati chiusi o adeguati alle esigenze della direttiva;

    condannare la Repubblica di Cipro alle spese.

    Motivi e principali argomenti

    Ai sensi dell’articolo 14 della direttiva 1999/31/CE, le discariche preesistenti che siano già in funzione al momento del recepimento nel diritto nazionale della direttiva possono rimanere in funzione soltanto se i provvedimenti richiesti dalla normativa europea sono stati adottati al più tardi entro il 16 luglio 2009; altrimenti, esse devono essere chiuse.

    Le stesse autorità cipriote hanno riconosciuto che, dei 115 siti di smaltimento incontrollato di rifiuti (che, in ragione del carattere «incontrollato» dello smaltimento e della gestione dei rifiuti, non soddisfano i criteri di cui all’articolo 14 della direttiva 1999/31/CE, sicché non possono continuare ad essere operative) precedentemente in funzione sul territorio cipriota, due continuano ad essere ancora in funzione nelle province di Nicosia e di Limassol e che non prevedono che tali siti saranno chiusi prima della metà del 2015 o dell’inizio del 2016.

    Si è osservato che si è verificato un certo miglioramento nella gestione dei rifiuti sul territorio cipriota, miglioramento verificatosi tuttavia con consistente ritardo, dato che, ai sensi dell’articolo 14 della direttiva1999/31/CE, i provvedimenti richiesti avrebbero dovuto essere adottati al più tardi entro il 16 luglio 2009 e, ciò nonostante, come riconosciuto dalle autorità cipriote, due siti di smaltimento incontrollato di rifiuti continuano ad essere operativi in assenza di controllo e, in tal modo, la violazione dell’articolo 14 della direttiva perdura senza che se ne possa prevedere la fine per almeno i prossimi tre anni.


    (1)  GU L 182, pag. 1.


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