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Document 52012AE1598

    Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito al «Libro bianco sui trasporti: verso l'adesione e l'impegno della società civile» (parere esplorativo)

    GU C 299 del 4.10.2012, p. 170–173 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    4.10.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 299/170


    Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito al «Libro bianco sui trasporti: verso l'adesione e l'impegno della società civile» (parere esplorativo)

    2012/C 299/31

    Relatore: BACK

    La Commissione, in data 11 gennaio 2012, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito al:

    Libro bianco sui trasporti: verso l'adesione e l'impegno della società civile

    (parere esplorativo).

    La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 25 giugno 2012.

    Alla sua 482a sessione plenaria, dei giorni 11 e 12 luglio 2012 (seduta dell'11 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 140 voti favorevoli, 3 voti contrari e 7 astensioni.

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1   Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) dovrebbe iniziare a costituire un quadro per uno scambio di pareri aperto e trasparente sull'attuazione del Libro bianco, tra la società civile, la Commissione e altre parti interessate, quali le autorità nazionali a vari livelli. In tal modo si potranno rafforzare il consenso e la comprensione da parte della società civile e potranno essere forniti utili riscontri ai decisori e ai responsabili dell'attuazione.

    1.2   Il dialogo dovrebbe svolgersi su vari livelli e coinvolgere i livelli nazionale, regionale e locale della società civile e del governo, intendendo la società civile in senso ampio, comprese a titolo esemplificativo, imprese, datori di lavoro, occupati, utenti, organizzazioni non governative (ONG) e mondo accademico.

    1.3   Il dialogo deve garantire una comunicazione bidirezionale e fornire alla Commissione l'opportunità di comunicare su proposte e azioni politiche. Allo stesso tempo, deve fornire, specialmente alla società civile e al governo a livello regionale e locale, l'opportunità di entrare in contatto con la Commissione, il CESE e le altre istituzioni competenti, per presentare osservazioni e sollevare problemi e domande sull'adozione della politica dei trasporti dell'Unione europea, e sulla conseguente attuazione, con la certezza di ricevere una risposta. Un dialogo aperto e costruttivo è importante per rafforzare il consenso in merito alle misure politiche, compresi le proposte normative e i piani infrastrutturali.

    1.4   Dovrebbe essere possibile sollevare problemi concreti, come l'accessibilità alle persone con disabilità, la qualità dei trasporti locali e l'adeguatezza in taluni contesti degli obiettivi della politica dei trasporti, quali il trasferimento modale o i trasporti oltre una certa distanza.

    1.5   Un dialogo in tal senso può facilitare la comprensione e il consenso nei confronti degli obiettivi della politica dei trasporti dell'Unione europea e delle misure di attuazione proposte. Esso può aiutare le istituzioni dell'Unione europea a comprendere meglio la realtà concreta e la necessità di tenere conto delle differenti condizioni nelle varie parti dell'Unione europea e migliorare le possibilità di trovare soluzioni soddisfacenti ai problemi concreti e di rispondere alle preoccupazioni espresse.

    1.6   La continuità e il seguito riservato alle questioni sollevate sono elementi importanti di un dialogo costruttivo, come pure la comunicazione tempestiva da parte della Commissione prima delle iniziative programmate. Sarebbe opportuno raggiungere un accordo con la Commissione in merito al suo coinvolgimento per garantire un dialogo efficace, aperto e trasparente. Il CESE è consapevole che la Commissione considera particolarmente importanti il dialogo sui progetti infrastrutturali e le azioni che implicano dei cambiamenti di comportamento. Ritiene altresì che il dialogo dovrebbe essere di portata più ampia e che potrebbe apportare un valore aggiunto alla maggior parte delle iniziative.

    1.7   Elemento importante di un dialogo è il coinvolgimento dei giovani, per creare interesse e consenso nei confronti degli obiettivi della politica dei trasporti dell'Unione.

    1.8   Il dialogo dovrebbe in larga misura basarsi sulla comunicazione via Internet, anche attraverso un sito web dedicato. Sarebbe opportuno considerare l'utilizzo dei social media quali Facebook e Twitter. È importante assicurare la gestione corretta del dialogo in Internet per avere la certezza che il sistema funzioni. Nello spazio web per il dialogo un'apposita sezione dovrebbe essere rivolta ai giovani. Sarebbe opportuna la presenza di un certo numero di link esterni pertinenti, ad esempio un link verso lo spazio web della Commissione dedicato all'iniziativa dei cittadini europei.

    1.9   Internet non dovrebbe essere l'unico mezzo di comunicazione. Il dialogo sulla rete potrebbe essere integrato da conferenze o da altri eventi, adeguatamente organizzati, che fornirebbero una sede per discutere di due o tre temi specifici. Analogamente, dovrebbero aver luogo contatti diretti tra il CESE e i rappresentanti della società civile ogniqualvolta fosse ritenuto necessario. Qualora fosse ritenuto utile, sarebbe opportuno creare un canale di comunicazione diretto. Le domande e le preoccupazioni espresse in tali contesti dovrebbero essere portate all'attenzione della Commissione.

    1.10   Ove appropriato, le domande o i problemi sollevati nel corso del dialogo potrebbero dar luogo a risoluzioni d'iniziativa del CESE e potrebbero influire sui suoi pareri in merito ai temi sui quali viene consultato.

    1.11   Considerando il coinvolgimento nel dialogo dei governi regionali e locali, dovrebbero essere stabiliti contatti con il Comitato delle regioni (CdR), per stabilire un accordo volto a coinvolgere il CdR nel dialogo e nella sua gestione, nel debito rispetto dei ruoli rispettivi del CESE e del CdR.

    1.12   All'interno del CESE il dialogo deve essere gestito da un comitato direttivo composto da membri della sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione del CESE, con l'assistenza della segreteria della sezione e in collaborazione permanente con il CdR e la Commissione.

    1.13   I dettagli della gestione e dell'amministrazione del dialogo in Internet, delle risorse necessarie e delle questioni di bilancio, dovrebbero essere analizzati da una task force incaricata di presentare le proprie osservazioni entro la fine del 2012. Sarebbe opportuno ricercare soluzioni amministrative e di gestione semplici e snelle, possibilmente attingendo alle risorse già esistenti. Potrebbe essere presa in considerazione l'opzione di condividere con il CdR i costi derivanti dalla gestione del dialogo.

    1.14   Il dialogo dovrebbe essere avviato all'inizio del 2013.

    2.   Introduzione

    2.1   Il Libro bianco Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile ("Tabella di marcia") definisce dieci obiettivi per un sistema dei trasporti competitivo ed efficiente nell'uso delle risorse, che servono da parametri comparativi per conseguire l'obiettivo di ridurre del 60 % le emissioni di gas a effetto serra. Gli obiettivi a lungo termine enunciano le finalità globali per il 2050, con obiettivi intermedi finalizzati a raggiungere determinate tappe nel 2020 o nel 2030. Il Libro bianco formula inoltre una strategia, articolata in 40 iniziative, per contribuire alla realizzazione dei suddetti obiettivi nell'arco dei prossimi dieci anni.

    2.2   Le 40 iniziative enunciate nella tabella di marcia dovranno essere attuate entro il 2020. Alcune sono legislative, ma molte si fondano su iniziative nazionali o locali oppure sull'esortazione ad adottare comportamenti differenti: o perché l'Unione europea dispone di una competenza limitata nella materia o perché la legislazione non è uno strumento sufficiente per innescare i cambiamenti di comportamento che sono necessari per il successo di specifiche iniziative. I cambiamenti di comportamento sono importanti anche ai fini della buona riuscita di varie iniziative legislative.

    2.3   In una lettera dell'11 gennaio 2012, la Commissione ha chiesto il parere del CESE su come si possa incitare la società civile a impegnarsi per gli obiettivi del Libro bianco e a contribuire alla visione a lungo termine del trasporto in esso enunciata. La lettera menziona la necessità di riconciliare gli interessi nazionali ed europei riguardo agli importanti progetti infrastrutturali della rete TEN-T, e come sia possibile ottenere sostegno e contributi da parte della società civile per conseguire gli obiettivi a lungo termine descritti nel Libro bianco.

    2.4   Si può fare un confronto con il ruolo del CESE nell'attuazione della strategia Europa 2020 mediante l'istituzione di un nuovo "comitato direttivo Europa 2020" orizzontale per consentire un'interazione più efficace tra gli organismi del CESE e le parti interessate a livello nazionale, allo scopo d'individuare e programmare iniziative particolari e migliori pratiche nel processo di riforma in atto negli Stati membri. Il 23 febbraio 2011 è stata pubblicata una relazione sulla valutazione espressa dalla società civile sui programmi nazionali di riforma e sul coinvolgimento della società civile in quel processo per fornire alla Commissione elementi utili per il Consiglio europeo di primavera.

    2.5   Anche l'Atto per il mercato unico prevede di "Coinvolgere la società civile e promuovere una cultura della valutazione". L'Atto afferma che la consultazione pubblica ha chiaramente messo in luce che la società civile desidera essere più strettamente coinvolta nello sviluppo del mercato unico. Pertanto, la Commissione pubblicherà regolarmente un elenco delle 20 principali aspettative dei cittadini e delle imprese nei confronti del mercato unico. L'elenco sarà sottoposto al Forum del mercato unico, che riunirà periodicamente gli attori del mercato: imprese, parti sociali, organizzazioni non governative e associazioni rappresentative dei cittadini, autorità pubbliche a vari livelli e parlamenti. Esaminerà lo stato del mercato unico e scambierà buone pratiche, contribuirà a sviluppare una cultura della valutazione delle politiche e di conseguenza avrà un ruolo nel monitoraggio dell'Atto per il mercato unico, di cui contribuirà a misurare gli effetti a livello locale. Le parti sociali dovrebbero inoltre svolgere un ruolo più importante e avere la possibilità di esprimere le loro posizioni sulle questioni concernenti la coesione economica e sociale.

    2.6   Una prima serie di aspettative, basata su uno studio, è stata pubblicata nell'autunno del 2011.

    2.7   Il CESE sta attualmente valutando anche le idee di progetto per la realizzazione dell'European Energy Mix Forum (EEMF). Una proposta per la costituzione di una struttura permanente con un comitato direttivo, una segreteria permanente, conferenze annuali e riunioni bimestrali del gruppo di lavoro è allo studio sotto il profilo finanziario, delle questioni istituzionali, dell'opportunità e delle basi giuridiche. Il progetto prevede inoltre una rete di forum nazionali.

    3.   Osservazioni di carattere generale

    3.1   Il CESE è del parere che il compito da affrontare attualmente sia analogo a quelli sopra descritti. Esso verte sul sostegno e i contributi a favore degli obiettivi a lungo termine in materia di trasporti, esposti nel Libro bianco, da parte della società civile, e sul consenso accordato ai progetti infrastrutturali. La Commissione sembra intenzionata, inoltre, a chiedere l'opinione della società civile per sapere se l'obiettivo di riduzione del 60 % delle emissioni di gas a effetto serra e i corrispondenti dieci obiettivi stabiliti dal Libro bianco siano realizzabili con gli strumenti attualmente a disposizione della Commissione stessa.

    3.2   Il CESE osserva che l'articolo 11, paragrafi da 1 a 3, del Trattato sull'Unione europea (TUE) fornisce le base formale per questo tipo di esercizio. Tali disposizioni sanciscono il dovere delle istituzioni dell'Unione di instaurare un dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni rappresentative delle parti interessate e la società civile, di svolgere ampie consultazioni con le imprese e le associazioni rappresentative e fornire ai cittadini e alle associazioni la possibilità di esprimere e scambiare pubblicamente le proprie opinioni. Il CESE osserva inoltre che tale articolo costituisce la base giuridica dell'iniziativa dei cittadini.

    3.3   Il CESE ritiene che, tra i dieci obiettivi indicati nel Libro bianco, il sostegno della società civile appaia particolarmente rilevante per gli obiettivi 1 (consenso del mercato e mutamento comportamentale), 3 (atteggiamento degli operatori, degli esperti di pianificazione dei trasporti, dei proprietari della merce trasportata), 4 (mutamenti comportamentali), 5 e 7 (uso ottimale delle infrastrutture e dei sistemi di gestione del traffico, promozione di un'efficace pianificazione transnazionale) 8 e 10 (equità del sistema), e 9 (modelli di comportamento connessi alla sicurezza attiva e passiva).

    3.4   È utile, inoltre, offrire sostegno agli obiettivi della tabella di marcia, per creare un clima politicamente favorevole alla sua attuazione.

    3.5   Secondo il parere del CESE, tra le questioni generali importanti per le quali il dialogo con la società civile può essere particolarmente utile figurano:

    le questioni relative alla conciliazione tra gli interessi dell'Unione europea e gli interessi nazionali, regionali e locali, in particolare dal punto di vista degli interessi della società civile organizzata.

    Le questioni relative alle modalità non tecniche di promozione degli obiettivi della politica dei trasporti, comprese le politiche societarie, il comportamento delle imprese, il consenso sull'innovazione e i cambiamenti comportamentali.

    3.6   Su questi punti, il sostegno della società civile organizzata è importante e, forse, il miglior canale per trasmettere le informazioni, raccogliere le adesioni ma, anche, ottenere riscontri su problemi e ostacoli.

    3.7   Idealmente, questi canali di comunicazione potrebbero essere usati anche per la valutazione comparata e lo scambio d'informazioni.

    3.8   L'elenco delle iniziative fornisce altresì un'idea di quali siano i settori in cui il sostegno della società civile è importante per conseguire gli obiettivi a lungo termine.

    4.   Osservazioni specifiche

    4.1   Per comprendere meglio i punti del piano di azione articolato nelle 40 iniziative nell'ambito del programma Orizzonte 2020, esposte nel Libro bianco, e per le quali è particolarmente importante il sostegno della società civile, il CESE propone l'esame dei seguenti argomenti.

    4.2   Uno spazio unico europeo dei trasporti

    4.2.1   Le iniziative programmate per promuovere posti e condizioni di lavoro di qualità richiederanno il sostegno attivo delle parti sociali che possono inoltre, fornire validi argomenti sull'utilità di inserire altre iniziative nell'ambito del dialogo sociale (articoli 9, 152, e 153 del TFUE). Rispetto alla prevenzione dei conflitti sociali e a eventuali iniziative tese a creare livelli remunerativi uniformi, occorre rammentare che questi settori sono espressamente esclusi dalla sfera di competenza dell'Unione europea (art. 153, paragrafo 5 del TFUE) e che le norme da applicare alla fornitura transfrontaliera di servizi sono definite nella direttiva servizi o nella direttiva sul distacco dei lavoratori, i cui aspetti pratici possono sollevare problemi particolari nel settore dei trasporti.

    4.2.2   La sicurezza del settore dei trasporti e la libera circolazione dei passeggeri anziani e con disabilità, in diretta relazione con le condizioni di accessibilità dell'intero mercato dei trasporti, non sono solo un problema normativo ma anche un problema di politica delle società di trasporti e di fattore umano.

    4.2.3   Analogamente, mentre il "cielo unico europeo", lo "spazio ferroviario europeo unico" e la "cintura blu" dipendono essenzialmente da misure normative e procedure amministrative di routine, l'uso reale delle possibilità offerte, specialmente per lo "spazio ferroviario europeo unico" e la "cintura blu", compreso l'impiego ottimale dei sistemi di trasporto intelligenti (STI) e l'accesso ai porti, dipenderà dagli interventi degli operatori e di altre parti interessate.

    4.2.4   Gli aspetti della qualità, dell'accessibilità e dell'affidabilità dei servizi di trasporto riguardano sia le merci sia i passeggeri. In particolare, per quanto riguarda il trasporto merci è importante l'intervento di vari operatori interessati. Per quanto riguarda il trasporto dei passeggeri soprattutto la valutazione dell'efficacia del quadro normativo dei diritti dei passeggeri e la qualità delle infrastrutture dei trasporti delle persone con disabilità e degli anziani richiederanno anche la partecipazione della società civile organizzata.

    4.3   Rafforzare e integrare le iniziative locali di base

    4.3.1   Il messaggio del Libro bianco sui trasporti, incentrato sull'impiego efficiente delle risorse, l'adattamento e la sostenibilità, ha già promosso l'avvio di programmi d'azione dei cittadini, sia rurali che urbani, in tutta Europa, programmi che spesso presentano una serie di aspetti innovativi. Ad esempio, l'organizzazione di programmi di car-sharing per ridurre il numero di autovetture di proprietà privata, o di trasporti comunitari altamente localizzati (soprattutto quelli operati su richiesta) che offrono migliori accesso e mobilità a gruppi svantaggiati e isolati. I piani di reazione elaborati dalle comunità locali, spesso con un accento specifico sulla riduzione al minimo dell'energia, hanno messo in evidenza che dei trasporti sostenibili e una loro localizzazione adeguata sono entrambi fattori chiave. Non solo questi programmi concreti offrono nuovi modelli di trasporto, ma, dal momento che vengono elaborati a partire dalla base, presentano per i partecipanti il vantaggio di essere accompagnati da un impegno reale da parte dei cittadini e da una serie di opportunità di informazione. Ciò consente di ampliare la base di conoscenze dell'opinione pubblica e di sensibilizzarla al cambiamento di comportamenti verso i trasporti che si rende necessario per il futuro.

    4.3.2   Tuttavia, le numerose iniziative attuate in diverse località dell'UE hanno il difetto di non essere coordinate né strutturate, e non sono quindi all'altezza delle sfide che ci attendono, in particolare dell'obiettivo di una netta riduzione delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Gli ambiziosi traguardi stabiliti nel Libro bianco impongono di intensificare notevolmente gli sforzi, ad esempio tramite le seguenti azioni:

    un ulteriore sviluppo e ampliamento delle iniziative in corso, con l'obiettivo specifico di rafforzare per quanto possibile la partecipazione e l'impegno dell'opinione pubblica;

    la moltiplicazione di tali iniziative in tutta Europa sulla base delle buone pratiche esistenti e, di nuovo, rivolgendo un'attenzione specifica alla partecipazione e all'impegno dell'opinione pubblica;

    la progressiva integrazione di tutte queste iniziative grazie a piattaforme e strumenti di comunicazione comuni, per consentire lo scambio di buone pratiche, raggiungere comunità più ampie e sensibilizzare ad ampio raggio l'opinione pubblica sulle sfide da affrontare e sulle possibili soluzioni.

    4.4   Innovare per il futuro – tecnologia e comportamenti

    4.4.1   La strategia europea per la ricerca, l'innovazione e le applicazioni nel settore dei trasporti non riguarda soltanto la ricerca, il finanziamento della ricerca, la governance e la diffusione di sistemi per la mobilità intelligente. Come indicato nella tabella di marcia, occorre il sostegno di un idoneo quadro normativo. Tuttavia, il consenso del mercato e l'utilizzo commerciale sono elementi altrettanto essenziali, e in tale ambito la società civile organizzata può svolgere un suo ruolo.

    4.4.2   Questo è infatti strettamente attinente al tema delle forme innovative di mobilità, per le quali il comportamento degli operatori, dei proprietari di merci trasportate e, nel caso del trasporto dei passeggeri e del pubblico in generale, è fondamentale.

    4.4.3   Avviene così per il settore delle merci, in cui la volontà di utilizzare le tecnologie innovative e quelle dell'informazione e della comunicazione (TIC) è importante quanto, ad esempio, la volontà di collaborare per ottimizzare l'impiego delle capacità.

    4.4.4   Allo stesso modo per quanto riguarda il trasporto urbano molto dipende dal sostegno della società civile per assicurare l'immissione nel mercato di sistemi di propulsione alternativi, l'organizzazione efficiente della distribuzione dell'ultimo chilometro e la pianificazione sostenibile dei viaggi individuali e del trasporto di merci.

    4.5   Infrastrutture moderne, tariffazione intelligente e finanziamenti

    4.5.1   Come nel caso della rete europea della mobilità, è fondamentale l'impiego ottimale degli strumenti informatici, dei sistemi di rilevamento e localizzazione dei carichi, come pure l'ottimizzazione di orari e flussi di traffico (e-freight), che devono essere accettati dagli operatori del mercato affinché il loro impiego sui collegamenti della rete TEN-T sia efficace. Si tratta di conseguire risultati ottimali e un miglior rapporto costi-benefici dagli investimenti.

    4.5.2   Nell'ambito dell'approccio del "corridoio TEN-T" in quanto strumento di attuazione della "rete essenziale", i progetti infrastrutturali andrebbero elaborati in modo tale da consentire a cittadini, società civile e autorità pertinenti di acquisire una "titolarità/identificazione" con i progetti stessi. Questo dovrebbe essere ottenuto tra l'altro con provvedimenti quali il coinvolgimento fin dalle prime fasi (a cominciare da quella di pianificazione), lo scambio di buone pratiche in tutta l'UE, il ricorso ai più avanzati metodi di pianificazione e attuazione o, ancora, attività di comunicazione permanenti e trasparenti. In tale contesto, il sostegno della società civile potrebbe inoltre contribuire a instaurare un clima più favorevole per una pianificazione coerente delle infrastrutture transfrontaliere.

    4.5.3   Riguardo ai finanziamenti, il tema dei partenariati pubblico-privati (PPP) rimane fondamentalmente una questione di finanziamenti, di per sé strettamente dipendente da una serie di aspetti giuridici e tecnici. Tuttavia, considerata l'importanza della partecipazione della società civile a progetti infrastrutturali e servizi nel cui ambito è possibile che vengano utilizzati i PPP, la società civile ha un legittimo interesse ad essere coinvolta nella progettazione e nell'applicazione dei partenariati pubblico-privati.

    4.5.4   Fissare i prezzi ed evitare distorsioni sono due questioni essenzialmente normative. Tuttavia, i contatti con la società civile potrebbero fornire un contributo utile alle prospettive volte a instaurare un clima di consenso su queste misure. Da contatti di questo tipo potrebbero inoltre risultare informazioni su eventuali problemi sociali derivanti da gravi ripercussioni dei costi in regioni scarsamente popolate o sulla qualità della vita di gruppi di persone economicamente o fisicamente vulnerabili.

    Per ottenere consenso, è essenziale che qualsiasi sistema di fissazione dei prezzi sia considerato ragionevole ed equo: ecco un altro aspetto della questione in cui potrebbe essere utile il contributo della società civile.

    Bruxelles, 11 luglio 2012

    Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Staffan NILSSON


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