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Document 52008IE1685

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Le relazioni Unione europea-Brasile

    GU C 100 del 30.4.2009, p. 93–99 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    30.4.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 100/93


    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Le relazioni Unione europea-Brasile

    2009/C 100/15

    Il Comitato economico e sociale europeo, in data 16 gennaio 2008, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere d'iniziativa sul tema:

    Le relazioni Unione europea-Brasile.

    La sezione specializzata Relazioni esterne, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 30 settembre 2008, sulla base del progetto predisposto dal relatore BARROS VALE e dal correlatore IULIANO.

    Il Comitato economico e sociale europeo, in data 22 ottobre 2008, nel corso della 448a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 116 voti favorevoli e 1 astensione.

    1.   Sintesi del parere

    1.1   Il presente parere analizza l'evoluzione delle relazioni tra UE e Brasile ed esamina il ruolo politico ed economico emergente che tale paese svolge sempre di più a livello internazionale.

    1.2   Nel 2007 è stata approvata l'istituzione del nuovo Partenariato strategico UE-Brasile  (1) che ha trovato concretizzazione nel primo vertice dei capi di Stato e di governo UE-Brasile del 4 luglio 2007. Nel presente parere, il CESE formula le proprie raccomandazioni in merito alle proposte del piano d'azione congiunto che elabora i contenuti del partenariato strategico, tra cui: dimensione partecipativa e coesione economica e sociale, cooperazione economica e commerciale, istruzione, ricerca e sviluppo, dialogo sociale, ambiente, cambiamenti climatici e biocombustibili, immigrazione.

    1.3   Per quanto concerne il ruolo del CESE, nel parere si propone di creare una Tavola rotonda della società civile UE-Brasile, analoga a quelle già istituite con l'India e la Cina. L'interlocutore del CESE in questo nuovo organo sarà il Consiglio per lo sviluppo economico e sociale del Brasile (CDES), istituzione omologa creata dal Presidente Lula da Silva nel 2003. Il parere contiene proposte sulla futura composizione e sul funzionamento della Tavola rotonda ed elenca i temi che, secondo il CESE, dovrebbero figurare nel suo programma e che comprendono le questioni economiche, sociali e ambientali, le relazioni multilaterali, la cooperazione tripartita UE, Brasile e paesi terzi, e infine il ruolo del Brasile nell'integrazione del Mercosur e nelle relazioni tra quest'ultimo e l'UE.

    2.   Finalità del parere

    2.1   Come già avvenuto in passato per la Cina e l'India, il presente parere vuole essere un primo passo verso la creazione di una Tavola rotonda della società civile UE-Brasile. Nel parere il CESE esprimerà la propria posizione in merito a tale iniziativa.

    2.2   È inoltre importante fare riferimento al fatto che la Tavola rotonda si inserisce in una strategia più ampia dell'UE, quella che ha dato vita al partenariato strategico tra l'UE e il Brasile e che viene chiaramente illustrata nelle conclusioni del vertice UE-Brasile tenutosi a Lisbona in cui si incoraggia la cooperazione tra il Comitato economico e sociale europeo e il Consiglio per lo sviluppo economico e sociale del Brasile (CDES), in quanto elemento del quadro istituzionale di relazioni tra le due parti (2).

    2.3   Il parere analizza lo stato attuale delle relazioni tra l'Unione europea e il Brasile, illustra gli antecedenti e le prospettive future, e si occupa della collocazione del Brasile in rapporto al Mercosur e alla comunità internazionale, nell'ottica delle questioni che, direttamente o indirettamente, influenzano o determinano le relazioni tra il Brasile e l'UE ai più vari livelli.

    2.4   Il presente parere di iniziativa intende delineare il punto di vista del CESE in merito alle future modalità di funzionamento della Tavola rotonda e alle principali questioni di cui essa si dovrebbe occupare. L'iniziativa costituirà il contributo della società civile organizzata europea al vertice UE-Brasile del dicembre 2008, ove si spera vi sarà il consenso politico necessario alla creazione della Tavola rotonda.

    3.   Ambito d'azione

    3.1   Antecedenti

    3.1.1   Terminato il periodo della colonizzazione, il Brasile ha saputo mantenere fino ai nostri giorni buone relazioni con tutti i paesi europei. Nello strutturare le relazioni tra UE e Brasile, l'unico elemento di novità è pertanto rappresentato dalla stessa Unione, elemento che integra, valorizza e intende approfondire l'organizzazione sistematica e continuativa di una cooperazione a lungo termine tra le due regioni.

    3.1.2   Uno stretto rapporto tra le due parti è stato l'obiettivo di numerose iniziative destinate ad ufficializzarlo a diversi livelli. Lo dimostra, a livello della società civile organizzata, l'Accordo interistituzionale firmato nel giugno 2003 tra il CESE e il CDES, preceduto nel 1992 dall'Accordo quadro di cooperazione tra la Comunità economica europea e la Repubblica federale del Brasile. Il CDES, che esiste dal maggio 2003 e con il quale il CESE ha intensificato le relazioni, è attualmente presieduto dal Presidente della Repubblica e si compone di 102 consiglieri (3).

    3.1.3   Nonostante l'impegno delle due parti, le relazioni tra UE e Brasile, soprattutto sotto il profilo economico e sociale, non hanno avuto lo sviluppo auspicato, anche se tutto lascia pensare che nel 2007 vi sia stato un rilancio dei rapporti, specie sul piano non commerciale. Diverse iniziative sono state avviate (4) e, come raccomanda la Commissione nella sua relazione del maggio 2007, il lavoro svolto dovrà essere ulteriormente intensificato nel 2008, nell'ambito del partenariato strategico concluso tra l'UE e il Brasile. C'è tuttavia sproporzione tra il ritmo intenso dell'integrazione bilaterale in campo economico e imprenditoriale degli Stati membri con il Brasile e la lentezza della cooperazione più generale o in altri settori specifici tra l'UE e la controparte brasiliana. Gli investimenti effettuati dai paesi europei in Brasile, la cooperazione in materia commerciale, industriale e di aiuti allo sviluppo e il dialogo tra le parti sociali sono esempi positivi che giustificano un ruolo più chiaro ed incisivo della società civile per fornire una dimensione sociale al potenziamento delle relazioni economiche e sociali.

    3.1.4   Il vertice organizzato a Lisbona il 4 luglio 2007 ha infine gettato basi solide per relazioni istituzionali bilaterali al livello politico più alto, stabilendo meccanismi sostenibili di dialogo e creando le premesse per una nuova proficua fase di rapporti. Questa nuova fase si traduce nel potenziamento del dialogo politico settoriale, nella risposta alle grandi sfide globali presenti e future, nello sviluppo e nell'approfondimento delle relazioni economiche e commerciali e nel ravvicinamento tra i popoli europei e il popolo brasiliano.

    3.1.5   Come sottolinea la Commissione nella sua comunicazione, il partenariato strategico UE-Brasile può dare un notevole contributo al rafforzamento della leadership brasiliana sul piano mondiale e regionale. In tale contesto, il partenariato strategico viene concepito come un elemento complementare e promotore dei processi di integrazione regionale, specie del Mercosur, dei processi di negoziazione tra quest'ultimo e l'Unione europea al fine di concludere un Accordo di associazione bi-regionale e infine del movimento volto a promuovere l'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur).

    3.2   Contesto

    3.2.1   Per l'importanza del numero di abitanti e per le dimensioni del suo territorio (confina con quasi tutti i paesi dell'America del Sud) e della sua economia, il Brasile è oggi uno dei principali attori sulla scena internazionale. Esso svolge un ruolo fondamentale nel processo di integrazione del Mercosur e, più in generale, in America Latina, e ha una posizione di sempre maggior rilievo nell'ambito dei negoziati sulle regole del commercio mondiale. Non è difficile prevedere che nel secolo appena iniziato il Brasile sarà uno dei protagonisti sulla scena internazionale (BRIC (5)). Il Brasile, che ha elaborato il proprio modello basandosi sull'esperienza dello sviluppo economico e sociale europeo, ha anche contribuito notevolmente a promuovere la dimensione politica e sociale nelle strategie del Mercosur, del resto molto simili a quelle seguite nell'ambito dell'integrazione comunitaria.

    3.2.2   Di fronte agli obiettivi ambiziosi perseguiti dalle relazioni UE-Brasile, specie per quanto concerne temi quali l'integrazione economica e sociale, è opportuno rafforzare dal punto di vista istituzionale la struttura brasiliana che agisce da interfaccia tra le due parti, al fine di aumentare l'efficienza e i risultati del partenariato strategico auspicato da entrambe.

    3.2.3   Attualmente, nelle sue relazioni con l'UE, il Brasile punta su temi di carattere essenzialmente commerciale ed economico, ad esempio i biocarburanti, la cooperazione triangolare (UE, Brasile, paesi in via di sviluppo), le prese di posizione e le azioni «a fianco dell'UE» in materia di cambiamento climatico oppure nel campo della scienza e della tecnologia.

    3.2.4   Le relazioni bilaterali tra il Brasile e gli Stati che attualmente compongono l'UE, frutto della posizione di rilievo già occupata da questo paese nel contesto mondiale, vanno nettamente al di là dei rapporti economici e commerciali. Esse sono dovute, in larga misura, al fatto che il Brasile ospita importanti comunità di varie nazionalità europee e al fatto che gruppi consistenti di emigranti brasiliani sono presenti in diversi paesi europei. Pertanto, da secoli si registra un flusso migratorio in entrambi i sensi che ha creato legami molto stretti tra il Brasile e numerosi Stati membri dell'UE.

    3.2.5   Il prossimo vertice UE-Brasile si terrà a Rio de Janeiro nel dicembre 2008 e, a prescindere dallo stato dell'accordo tra l'UE e il Mercosur, creerà certamente un nuovo contesto. La definizione di un'agenda comune, che prevede il rafforzamento del multilateralismo, il miglioramento degli standard relativi ai diritti umani, alla democrazia e alla buona governance, la promozione dello sviluppo sociale ed umano, la protezione dell'ambiente, della sicurezza energetica, della stabilità e del benessere in America Latina, il consolidamento dei legami economici e commerciali (con una particolare attenzione rivolta alla questione dei mercati finanziari), lo sviluppo della società dell'informazione, del trasporto aereo e marittimo e della cooperazione scientifica e tecnologica, la promozione della pace e degli scambi nel campo dell'istruzione e della cultura, e infine l'intensificarsi dei rapporti tra le società civili di entrambe le parti, sono obiettivi proposti dall'UE per i quali si ritiene opportuno elaborare un piano d'azione comune che possa essere approvato al più tardi nel vertice di quest'anno.

    3.2.6   Se da un lato è importante stabilire un quadro preciso per le relazioni tra UE e Brasile, dall'altro è evidente che tali relazioni si costruiscono giorno per giorno non tanto grazie ai cosiddetti «rappresentanti politici» quanto piuttosto attraverso le diverse forme assunte dalla società civile. Sono le imprese, gli enti senza fini di lucro nelle loro molteplici forme e i cittadini (singolarmente o in gruppo) il vero motore dello sviluppo di tali relazioni. I sindacati e le associazioni di imprenditori, per esempio, hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo fondamentale per le riforme nel paese. Nel suo rapporto generale sulle Americhe, del 2006, l'OIL ha segnalato il Brasile per i miglioramenti registrati nella tutela della salute e della sicurezza nel luogo di lavoro e perché i sindacati e le imprese hanno compreso l'importanza di dare la precedenza alla salute dei lavoratori piuttosto che alle semplici rivendicazioni salariali. Anche le ONG si sono associate all'opera di ridistribuzione delle risorse, a partire dai settori sociali e dai territori più poveri. Non si è trattato soltanto di uno sforzo volto a combattere la povertà, ma anche di un lavoro di promozione della coesione sociale ed economica, con la partecipazione delle parti sociali, delle cooperative e delle reti di ONG presenti su tutto il territorio. Un vero nuovo modello di sviluppo riuscito, di partecipazione ampia della società civile, riconosciuto dal PSNU, che ha consentito di monitorare l'indice di sviluppo umano in 5 000 comuni brasiliani, grazie alla collaborazione attiva di tutta la società. Inoltre la Commissione europea (6) fa notare che nel 2005 l'UE ha realizzato 37 progetti (per un totale di 24 milioni di euro) con l'appoggio delle ONG locali, e sottolinea come le controparti di questi progetti siano responsabili, competenti e capaci di affrontare le sfide e di adeguarsi ai cambiamenti.

    3.2.7   L'assenza di una decisa politica di promozione della lingua portoghese e la mancanza di strumenti di diffusione linguistica hanno impedito il rafforzamento delle relazioni su più livelli tra l'UE e il Brasile.

    3.2.8   La promozione del potenziale turistico dell'UE in Brasile e del Brasile nell'UE è ancora lungi dall'essere una realtà, tenuto conto delle dimensioni e delle particolarità dei rispettivi mercati.

    3.3   Prospettive future

    3.3.1   Dimensione partecipativa e coesione economica e sociale. Per il quadro politico brasiliano, lo sviluppo e il consolidamento della democrazia rappresentano elementi prioritari. L'aspetto politico di questo processo si incentra essenzialmente sul rafforzamento della democrazia partecipativa. Quest'ultima ha il suo fondamento nella Costituzione brasiliana, e per rendere possibile la partecipazione sono stati messi a punto diversi meccanismi. La società civile organizzata, e il CDES in particolare, attribuiscono notevole importanza a queste forme di espressione del punto di vista dei cittadini.

    Il Brasile sperimenta attualmente una forma di partecipazione articolata a diversi livelli, al fine di attuare i principali programmi di ridistribuzione delle risorse e di promozione sociale. Da parte sua, l'UE ha sviluppato da alcuni decenni un sistema analogo per realizzare la politica di coesione economica e sociale. Le due esperienze possono essere messe utilmente a confronto, tenendo conto in particolare del fatto che in Brasile, nonostante un miglioramento dell'indice di Gini (7), le disparità regionali continuano ad essere molto notevoli. È opportuno sottolineare che tali forme di partecipazione devono coinvolgere anche le organizzazioni delle parti sociali (sindacati e datori di lavoro), le ONG e i poteri nazionali, regionali e locali, perché solo così si potranno costruire reti di soggetti con responsabilità condivise nelle politiche di sviluppo e di equità sociale.

    3.3.2   La cooperazione economica e commerciale e la questione agricola. Sarà necessario dotarsi di strategie e strumenti per sostenere lo sviluppo di un'integrazione economica e commerciale sempre più profonda, a partire dai settori strategici nei quali il Brasile e l'UE hanno posizioni competitive nel contesto della globalizzazione. Sarà altresì importante creare spazi che consentano alla società civile organizzata di partecipare e di monitorare le tendenze degli investimenti e i risultati della cooperazione. Il Brasile è già uno dei maggiori esportatori mondiali di derrate alimentari, e ritiene di poter soddisfare l'aumento della domanda globale nel settore a patto di ricevere i necessari investimenti dall'estero. L'incremento della produzione agricola brasiliana è avvenuto grazie a un aumento della produttività e non a un'estensione della superficie delle terre coltivate, il che potrebbe essere un fattore determinante per ridurre la distruzione della foresta amazzonica. Le difficoltà emerse nell'ambito dell'OMC (negoziati di Doha e progressi in ambito G20) per quanto concerne il dibattito sugli aiuti ai produttori agricoli e i dazi sui prodotti riflettono i diversi interessi dell'UE e del Brasile. La riforma della PAC deve essere accelerata al fine di garantire maggiore giustizia e un migliore equilibrio degli scambi commerciali in campo agricolo. Altrettanto importante è rendere più trasparente il mercato e rafforzare la sicurezza alimentare e veterinaria in maniera da incrementare la fiducia dei consumatori.

    3.3.3   La cooperazione nel settore dell'istruzione. Questo tema, che dovrebbe figurare tra i punti principali all'ordine del giorno della Tavola rotonda, rappresenta una delle priorità segnalate dalla Commissione. Il CESE raccomanda di osservare questa priorità, basandosi in particolare sulla esperienza europea nel campo dell'apprendimento permanente, azione appoggiata dalle parti sociali europee nell'ambito del dialogo sociale e della strategia di Lussemburgo a favore dell'occupazione. Questa esperienza potrebbe essere considerata come una «buona pratica» europea, utile anche per il Brasile. L'approccio adottato dal CSP in materia di istruzione superiore va certamente sostenuto, ma risultano fondamentali anche le sfide alle quali il Brasile deve far fronte ai livelli d'istruzione primaria e secondaria. Il rafforzamento dei legami tra Brasile e UE può avvenire attraverso scambi tra istituti d'istruzione ai diversi livelli, in particolare con la partecipazione di studenti e professori. L'esperienza di scambi di studenti, condotta con successo all'interno dell'UE, deve servire di base, oltre che per l'Erasmus Mundus (di portata necessariamente limitata), previsto nel documento strategico nazionale 2007-2013, per programmi analoghi che coinvolgano UE e Brasile, creando in tal modo le premesse per legami più stretti e una maggiore conoscenza reciproca nel futuro.

    3.3.4   Cooperazione nei settori della ricerca e dello sviluppo. È nel settore della ricerca e dello sviluppo che esistono notevoli complementarità e sinergie, grazie alle diverse strategie specifiche elaborate dalle rispettive comunità scientifiche e tecnologiche e grazie alle priorità legate alle scelte operate delle due diverse economie e culture. In particolare, l'UE dovrebbe studiare la possibilità di aprire un percorso preferenziale (fast track) per i ricercatori brasiliani nell'ambito del 7o programma quadro UE per la ricerca e lo sviluppo.

    3.3.5   Dialogo sociale nelle multinazionali europee che operano in Brasile. L'esperienza dei comitati aziendali europei, strumenti di informazione e consultazione dei lavoratori nelle multinazionali europee, costituisce un altro esempio di buona pratica europea che potrebbe essere esteso, su base volontaria oppure nel quadro della responsabilità sociale delle imprese, alle multinazionali europee che operano in Brasile.

    3.3.6   Ambiente, cambiamenti climatici e biocarburanti. La lotta ai cambiamenti climatici e la ricerca di fonti energetiche sostenibili e meno inquinanti sono oggi tra le priorità principali dell'agenda internazionale. Il Brasile può essere un partner importante per l'Europa e per il mondo in generale, anche attraverso le forniture di biocarburanti, in particolare di bioetanolo, settore nel quale di recente si sono registrati notevoli progressi. L'Europa e il Brasile possono inoltre agire in partenariato per avviare un progetto di cooperazione con l'Africa, con l'obiettivo di esportare la tecnologia e il know-how brasiliani al fine di dare il via alla produzione di bioetanolo nel continente africano. Ciò potrebbe contribuire alla promozione dello sviluppo dell'Africa attraverso una politica di cooperazione tripartita di nuovo tipo.

    Un elemento importate per gli interessi europei e mondiali è la conservazione della foresta amazzonica (8). Per proteggerla dovrebbero essere creati partenariati internazionali, che coinvolgano in questa grande impresa entità sia pubbliche che private, senza tuttavia dimenticare i limiti derivanti dalla sovranità che la legge e lo Stato brasiliani esercitano su quel grande patrimonio mondiale. L'opinione pubblica e le autorità brasiliane sono molto sensibili a questo tema, ma l'attuale stato del mondo e la sua prevedibile evoluzione ne fanno una priorità assolutamente essenziale per la cooperazione tra Brasile ed Europa.

    È importante sottolineare che un dialogo formale è stato avviato tre anni fa, col titolo «Dialogo UE-Brasile sullo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici», anche se le relative attività si sono finora limitate a riunioni volte a definire un'agenda che consenta alle due parti di prendere posizione sui temi in discussione.

    3.3.7   Povertà e problemi sociali. Nel 2007 il Brasile era al 70o posto nella classifica dell'indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite, posizione ben modesta se confrontata a quella di paesi che hanno un livello di sviluppo economico e tecnologico simile. Secondo i dati dell'ONU, tra il 2003 e il 2005 il numero di cittadini brasiliani che vivevano al di sotto della soglia di povertà è calato del 19,3 %, e oggi essi rappresentano il 22,8 % della popolazione (ossia 43 milioni di persone). I programmi sociali del governo Lula hanno consentito alcuni passi avanti piccoli ma significativi nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze (9). Ciononostante, il Brasile è ancora uno dei paesi con le più grandi sperequazioni interne: il 20 % più povero, concentrato principalmente nel Nordest, riceve il 4,2 % delle risorse nazionali. Negli ultimi anni è migliorato l'accesso all'istruzione, ma permangono disuguaglianze a livello territoriale, soprattutto nell'istruzione superiore. Il tasso di alfabetizzazione è abbastanza alto (93,6 %) tra i giovani (15-24 anni), mentre tra gli adulti rimane diffuso l'analfabetismo (12 %). Anche gli indicatori sanitari mostrano segni di miglioramento. Il Brasile spende per la sanità il 7,9 % del suo PIL (la media OCSE è dell'8,72 %). Le politiche sociali hanno contribuito alla riduzione del tasso di mortalità infantile (36 per 1 000), ma rimane ancora molto da fare, soprattutto nelle regioni del Nord e del Nordest del paese. Secondo Unaids, circa 650 000 brasiliani sono portatori del virus HIV. Lo Stato garantisce, con una legge nazionale, l'accesso universale alle cure mediche, ivi compresi gli antiretrovirali. Nel periodo 2004-2006 la disoccupazione è scesa dal 12,3 % all'8,4 %. È in calo anche il tasso di disoccupazione giovanile (18-24 anni), che, però, rimane alto. La creazione di nuovi posti di lavoro è pertanto una delle priorità nell'agenda del governo, assieme alla lotta al lavoro minorile e forzato (10). L'accesso alla proprietà della terra è un problema molto delicato: l'1% dei proprietari fondiari controlla la metà delle terre fertili. Il governo ha previsto una riforma agraria, finalizzata a ridistribuire la terra a 430 000 famiglie contadine, che avrebbe dovuto essere compiuta nel 2007 ma che è in notevole ritardo (11). Rimane infine molto da fare rispetto al grave problema degli alloggi: diversi milioni di brasiliani vivono ancora nelle favelas.

    3.3.8   Flussi migratori. I flussi migratori tra i paesi europei e il Brasile sono da molti anni un fenomeno costante e bidirezionale (durante tutto il ventesimo secolo, i flussi migratori verso il Brasile, in provenienza dall'Europa, hanno interessato in maniera preponderante l'Italia e la Germania, paesi seguiti, per ordine d'importanza numerica, da Portogallo, Spagna e Polonia. Questo spiega come mai attualmente in Brasile vivano più di 30 milioni di abitanti di origine italiana e 8 milioni di abitanti di origine tedesca). Oggi le questioni legate alla migrazione devono essere inquadrate nelle iniziative e nelle proposte dell'UE relative all'immigrazione da paesi terzi, tenendo conto della necessità di combattere l'immigrazione irregolare ma soprattutto di favorire quei flussi che sono vantaggiosi per entrambe le parti (12). I governi dell'UE devono riconoscere che l'Europa è una regione in evidente declino demografico, mentre il Brasile ha una prospettiva di crescita in alcune zone del paese (13). Per la particolare importanza della prospettiva di un partenariato strategico UE-Brasile, le questioni relative ai flussi migratori da e per il Brasile dovrebbero quindi essere affrontate sulla base di criteri specifici: entrambe le parti dovrebbero perseguire una semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti e dei permessi di soggiorno, una migliore e più ampia informazione sulle possibilità di migrazione regolare, con priorità agli scambi di studenti e ricercatori, evitando però di incentivare la fuga di cervelli. È inoltre indispensabile definire insieme un sistema di riconoscimento reciproco dei diplomi, delle competenze e dell'esperienza, nonché un meccanismo di trasferibilità delle pensioni.

    3.3.9   «Bringing Our People Together». L'importanza di questo aspetto per i governi delle due parti è testimoniata dal fatto che esso è menzionato al punto 16 delle conclusioni del vertice di Lisbona (14). Separati dall'Atlantico, ma uniti da una storia comune, il Brasile e l'Europa possono e devono promuovere gli scambi e la conoscenza reciproca di aspetti quali società, natura, ambiente, arte, cultura e scienza. La società civile rappresenta un ottimo veicolo per questi scambi e questi approfondimenti, attraverso la promozione di eventi culturali, sportivi, e altre manifestazioni che permettono ai popoli del Brasile e dell'Europa di conoscersi meglio, creando una dinamica permanente e continua di organizzazione di iniziative comuni.

    3.3.10   Situazione delle relazioni economiche. I flussi commerciali tra Brasile e UE sono in evidente aumento, come dimostrano i dati del governo brasiliano per il periodo gennaio-maggio 2008: le esportazioni brasiliane verso l'UE sono aumentate del 19 % rispetto allo stesso periodo del 2007. L'UE è la principale destinazione delle esportazioni brasiliane dopo i paesi membri dell'ALADI (Associazione latinoamericana di integrazione), l'Asia e gli USA. L'UE è il secondo partner commerciale dopo l'Asia. Se continuerà questa tendenza, nel 2008 gli scambi bilaterali potrebbero arrivare alla cifra record di 84 miliardi di dollari (+25 % rispetto al 2007) (15). Le potenzialità di scambio tra UE e Brasile possono avere obiettivi ancor più ambiziosi, ma sarà necessario semplificare le procedure, ridurre gli oneri burocratici e assicurare il rispetto degli standard e delle norme in materia di proprietà intellettuale. È inoltre essenziale che il governo brasiliano riveda i dazi che colpiscono l'importazione di taluni prodotti, un fattore che ostacola fortemente l'introduzione di merci europee in Brasile.

    4.   Tavola rotonda UE-Brasile

    4.1   Organizzazione e funzionamento

    4.1.1   La creazione di una Tavola rotonda UE-Brasile rappresenterà di per sé un segnale importante dell'importanza che le due parti attribuiscono alle loro relazioni future.

    4.1.2   Il CESE ritiene che la Tavola rotonda dovrebbe riunirsi due volte l'anno, una volta in Brasile e una in Europa in modo da ampliare e sviluppare il ruolo della società civile nel partenariato tra UE e Brasile.

    4.1.3   Perché la composizione della Tavola rotonda sia equilibrata, CESE e CDES dovranno designare un ugual numero di membri. Una soluzione ragionevole potrebbe consistere nel costituire due delegazioni di dodici consiglieri ciascuna.

    4.1.4   La Tavola rotonda dovrà discutere e definire il proprio sistema di funzionamento, in maniera da garantire l'equilibrio e dotarsi di regole operative stabili.

    4.1.5   Il CESE considera estremamente opportuna e utile la creazione, all'interno del proprio sito Internet, di uno spazio dedicato alla Tavola rotonda UE-Brasile, al fine di potenziare e incentivare l'intervento e il contributo della società civile.

    4.2   Proposte tematiche per la futura agenda di dialogo

    Naturalmente il valore aggiunto che la futura Tavola rotonda può fornire al potenziamento del partenariato strategico che si vuole sviluppare è strettamente legato all'importanza dei temi che saranno trattati in via prioritaria al suo interno. Per tale motivo, il Comitato giudica prioritari i seguenti temi (16):

    4.2.1   Questioni economiche e sociali

    Cooperazione economica, scambi bilaterali e investimenti,

    conseguenze della globalizzazione, attenuazione dei suoi effetti negativi e potenziamento di quelli positivi,

    valutazione dei modelli sociali, scambio di esperienze ed elaborazione di proposte politiche in questo ambito, tenendo conto del ruolo della società civile e della promozione di una sua azione efficace e concreta,

    monitoraggio dell'evoluzione delle proposte, dei modelli e delle misure dell'OMC,

    analisi dei flussi migratori e cooperazione nel campo dei diritti degli immigrati europei in Brasile e degli immigrati brasiliani in Europa, ai fini di una piena integrazione dei cittadini nei paesi di accoglienza,

    scambio di esperienze nell'ambito delle relazioni sociali e professionali, specie per quanto concerne il ruolo delle parti sociali nello sviluppo equilibrato dei paesi, i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, l'organizzazione e la composizione delle strutture imprenditoriali e sindacali, le norme sul lavoro e la contrattazione collettiva,

    dibattito sulle questioni alimentari e fitosanitarie, in particolare per quanto attiene al funzionamento dei mercati agricoli e agli scambi su tali mercati, promozione dello scambio di esperienze e di buone pratiche ai fini di uno sviluppo sostenibile di questo settore,

    dibattito sul tema della società dell'informazione e sul ruolo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'attuale contesto di sviluppo sostenibile dei paesi,

    promozione del dibattito sul tema della responsabilità sociale delle imprese e attuazione di iniziative di sensibilizzazione dei diversi soggetti coinvolti per un'integrazione rapida ed efficace di sistemi adeguati da parte del mondo imprenditoriale,

    dibattito sul tema della parità di genere, delle pari opportunità e dei diritti delle minoranze etniche e sociali, nonché promozione di iniziative volte all'assimilazione e all'integrazione di tali concetti,

    infrastrutture e servizi, con un dibattito particolarmente attento, tra le altre cose, ai temi della creazione di reti stradali e della costituzione di consorzi nel settore dell'energia,

    scambio di esperienze nel settore delle norme fondamentali sul lavoro,

    dibattito sui vantaggi e sugli eventuali svantaggi dei partenariati pubblico-privati nella realizzazione degli obiettivi pubblici.

    4.2.2   Relazioni politico-diplomatiche e sostegno allo sviluppo

    Cooperazione tripartita tra UE, Brasile e paesi terzi, non solo attraverso l'analisi della situazione e delle iniziative esistenti, ma anche mediante la concertazione di iniziative e di interventi futuri,

    monitoraggio degli sviluppi dei processi di integrazione regionale dell'UE e del Mercosur,

    monitoraggio del partenariato strategico UE-Brasile in quanto elemento che favorisce l'integrazione regionale e lo sviluppo del Mercosur, così come le sue relazioni con l'Europa.

    4.2.3   Ambiente ed energia

    Monitoraggio e intervento nel campo della protezione ambientale e dello sviluppo sostenibile, come base per la crescita dei paesi e per lo sviluppo mondiale,

    valutazione delle sfide in campo energetico, delle fonti di energia alternativa e della cooperazione in questo settore, in quanto temi urgenti e determinanti per il futuro dei cittadini, dei paesi e del mondo. In tale contesto, è opportuno rivolgere una particolare attenzione ai biocombustibili e alla necessità di definire regole e norme per la loro commercializzazione.

    4.2.4   Ricerca, tecnologia e proprietà intellettuale

    Protezione reciproca della proprietà intellettuale,

    sviluppo di sistemi di cooperazione scientifica e tecnologica, al fine di promuovere la ricerca tendente al potenziamento dello sviluppo reciproco.

    4.2.5   Istruzione

    Promozione degli scambi a livello scolastico e universitario, in particolare attraverso la elaborazione di programmi accademici di scambi di studenti e professori, l'istituzione di periodi di formazione e altre forme che contribuiscano alla conoscenza e allo sviluppo dell'ambiente accademico,

    dibattito e analisi delle questioni relative all'istruzione e alla formazione in quanto processi permanenti, fondamentali per lo sviluppo individuale e collettivo.

    4.2.6   Scambi culturali e turistici

    Promozione degli scambi culturali e divulgazione della storia e della realtà attuali, ai fini di una maggiore conoscenza e comprensione tra le due parti,

    analisi e verifica del ruolo svolto dal turismo nel ravvicinamento tra UE e Brasile, ed elaborazione di strategie per un suo sviluppo sostenibile ed equilibrato.

    Bruxelles, 22 ottobre 2008

    Il presidente

    del Comitato economico e sociale europeo

    Mario SEPI


    (1)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Verso un partenariato strategico UE-Brasile, COM(2007) 281 def. del 30 maggio 2007.

    (2)  Vertice UE-Brasile, Lisbona, 4 luglio 2007 — Punto 16 della Dichiarazione comune — PR 11531/07 (Comunicato stampa 162).

    (3)  Le parti sociali costituiscono quasi la metà della composizione del CDES. Ne fanno parte inoltre consiglieri provenienti da fondazioni private, ONG laiche e religiose, associazioni a favore dei disabili, movimenti popolari e cooperative, organizzazioni di studenti e dei rettori di università, nonché da istituti di studio e di ricerca in ambito sociale, economico, statistico, ecc.

    (4)  A livello di società civile, meritano di essere segnalate le seguenti iniziative: organizzazione di un seminario congiunto (CDES e CESE) a Brasilia nel luglio scorso sul tema L'UE e il Mercosur: il contributo delle organizzazioni della società civile allo sviluppo nazionale e regionale; firma, da parte del CESE e del CDES, di una dichiarazione congiunta in cui le due parti hanno espresso la volontà di intensificare le relazioni tra UE e Brasile.

    (5)  Brasile, Russia, India, Cina.

    (6)  Documento strategico nazionale per il Brasile, 2007-2013.

    (7)  Indice di concentrazione dei redditi comunemente utilizzato per misurare la disparità di distribuzione del reddito. Viene illustrato mediante un grafico il cui asse verticale rappresenta il numero di persone e quello orizzontale il reddito.

    (8)  Il governo brasiliano è impegnato nell'attuazione di un «Piano Amazzonia sostenibile» (PAS) che comprende strategie, aspettative e misure per quella grande regione, e punta a definire forme di intervento pubblico volte, tra l'altro, a lottare contro la deforestazione, intesa non come problema esclusivamente ambientale, ma come questione integrata di governo. Esiste inoltre un fondo per la riduzione delle emissioni in Amazzonia, al quale tutti possono contribuire, destinato a sostenere azioni collaudate e di provata efficacia e non progetti sperimentali o pilota.

    (9)  Vedi in particolare l’innovativo Programma «Bolsa Familia» (2 miliardi e 380 milioni di real) di cui hanno beneficiato 8,7 milioni di famiglie (dati di fine 2007).

    (10)  Colpiti soprattutto i bambini: secondo l’OIL, nel 2004, 450 000 minori erano obbligati a svolgere lavori domestici o in agricoltura o nell’industria del sesso.

    (11)  Il Movimento dos sem terra dei contadini poveri (1,5 milioni di aderenti) rivendica fortemente la riforma agraria da posizioni radicali. Per ora non fa parte del CDES.

    (12)  Per quanto attiene al “pacchetto immigrazione” dell’UE, rinviamo alle critiche e ai suggerimenti del CESE ampiamente documentati in una serie di pareri sui provvedimenti proposti, nonché di pareri di iniziativa ed esplorativi.

    (13)  Il tasso brasiliano di fecondità, basato sulle ricerche del PNAD (Pesquisa Nacional por Amostra de Domicilios – Ricerca nazionale sulle famiglie campione) era nel 2006 di 2 figli per donna.

    (14)  http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/en/er/95167.pdf

    (15)  Per un approfondimento di questo tema rimandiamo agli allegati economici.

    (16)  Nel formulare le proposte tematiche che andranno discusse dalla Tavola rotonda, sono stati presi in considerazione i contenuti della strategia di Lisbona, in quanto strumento strategico di estrema importanza. È per tale motivo che il CESE, nel formulare tali proposte, non può allontanarsi dagli orientamenti, dai concetti e dagli obiettivi fissati in detta strategia.


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