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Document 52006IE1145

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione alla competitività europea, alle trasformazioni industriali e allo sviluppo del capitale sociale

    GU C 318 del 23.12.2006, p. 20–25 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    23.12.2006   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 318/20


    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione alla competitività europea, alle trasformazioni industriali e allo sviluppo del capitale sociale

    (2006/C 318/03)

    Il Comitato economico e sociale europeo, in data 19 gennaio 2006, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del Trattato che istituisce la Comunità europea, di elaborare un parere sul tema: Il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione alla competitività europea, alle trasformazioni industriali e allo sviluppo del capitale sociale.

    La commissione consultiva per le trasformazioni industriali, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 31 agosto 2006, sulla base del progetto predisposto dal relatore KRZAKLEWSKI e dal correlatore SZŰCS.

    Il Comitato economico e sociale europeo, in data 13 settembre 2006, nel corso della 429a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 181 voti favorevoli, 6 voti contrari e 11 astensioni.

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1

    Il Comitato economico e sociale europeo è convinto che l'Unione europea debba servirsi dell'applicazione degli strumenti elettronici all'istruzione e alla formazione (e-learning) (1) per realizzare attività volte ad aumentare l'efficacia e la qualità dell'apprendimento e in particolare a consentire lo svolgimento di azioni di istruzione e formazione sul luogo di lavoro. Iniziative di questo tipo avranno inoltre lo specifico vantaggio di ridurre i costi di formazione dei lavoratori e, conseguentemente, di migliorare in modo incisivo la competitività delle imprese, specie le PMI.

    1.2

    Il Comitato ritiene che all'interno dell'UE sussistano ancora delle disparità per quanto riguarda l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione a sostegno dell'apprendimento e della formazione. Tali disparità sono frutto della diversità culturale e linguistica dell'Unione nonché dell'immaturità dei mercati in questione.

    1.2.1

    Per modificare questo stato di cose, bisogna favorire una maggiore apertura delle istituzioni nei confronti di tutti i settori educativi, ivi compresa la formazione permanente (apprendimento lungo tutto l'arco della vita (2)), onde fare in modo che le nuove tecniche di formazione vengano effettivamente messe in atto e applicate in modo sempre più universale, contribuendo così a coniugare conoscenze teoriche e prassi per creare sinergie con lo sviluppo tecnologico ed economico previsto.

    1.2.2

    Il Comitato è dell'avviso che, nel contesto sopra descritto, la Commissione europea sia l'istituzione maggiormente in grado di imprimere una nuova direzione. La questione della comunicazione e del coordinamento riveste quindi particolare importanza per i servizi della Commissione, in particolare nei settori dell'istruzione e della società dell'informazione.

    1.2.3

    È giunto il momento di prendere atto della sempre maggiore diffusione dell'e-learning e del fatto che in questo settore si è formato un know-how che garantisce l'applicazione di metodi coerenti e contribuisce alla creazione di valore aggiunto.

    1.3

    Il CESE è convinto che si debba sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica europea alla questione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in particolare spiegando meglio come utilizzarle a sostegno dei corsi di formazione del settore industriale e della formazione permanente, prevedendo in tale sforzo:

    iniziative di formazione realizzate principalmente sul luogo di lavoro e incentrate sulla risoluzione dei problemi incontrati attualmente in un determinato contesto,

    metodi e impostazioni che tengano conto delle acquisizioni pregresse — ivi comprese quelle ottenute tramite il lavoro e la pratica — e che incoraggino la partecipazione diretta alle attività di formazione sia individuali che collettive.

    1.4

    Il CESE esorta le istituzioni dell'Unione europea e gli Stati membri a ricordare, in sede di attuazione dei programmi di sviluppo legati alla creazione della società dell'informazione, che questi meccanismi non devono condurre ad alcuna forma di esclusione e che quindi non è permesso porre nessuna restrizione sociale, economica o geografica all'accesso alle infrastrutture elettroniche in quanto strumento di formazione.

    1.4.1

    Il Comitato sottolinea che nelle zone rurali e nei piccoli centri urbani in modo particolare l'applicazione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazione alla formazione permanente è subordinata al sostegno dell'UE e dei governi degli Stati membri alla creazione di connessioni a Internet ad alta velocità (3) che consentano di accedere ai sistemi di apprendimento elettronico. Il fatto che queste realtà territoriali presentino situazioni particolarmente difficili nei nuovi Stati membri non fa che corroborare ulteriormente la validità della tesi per cui non deve sussistere alcun tipo di ostacolo all'accesso a Internet a banda larga.

    1.4.2

    In questo contesto il Comitato si rivolge alla Commissione europea chiedendo che venga riconosciuto il fatto che la questione dell'accesso alla connessione ad alta velocità va inserita in una strategia più ampia mirante a conferire all'accesso ai servizi elettronici lo statuto di servizio di pubblica utilità.

    1.5

    Il Comitato reputa che nel settore dell'istruzione e della formazione elettronica a distanza si debba fare particolare attenzione al pericolo della comparsa di un divario generazionale, anche perché le attività legate alla formazione permanente destinate agli adulti utilizzeranno in modo sempre più massiccio lo strumento delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

    1.6

    Il CESE vorrebbe inoltre sottolineare la necessità di prevedere l'uso dell'e-learning in quanto strumento accessibile ai non vedenti. Poiché le applicazioni tecniche utilizzabili a questo fine sono ben note, gli autori dei manuali di e-learning dovrebbero avvalersi delle raccolte di regole predisposte dalle organizzazioni che rappresentano le associazioni di non vedenti.

    1.7

    Il Comitato esprime la convinzione che e-learning debba costituire uno strumento efficace per migliorare la competitività delle imprese e aumentare il loro potenziale d'attività economica, in particolare quello delle PMI, che svolgono un ruolo chiave in quanto motori della crescita economica e nella creazione di posti di lavoro.

    1.8

    Il Comitato ritiene che, estendendo il campo di applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione alla formazione permanente, si concorrerà in misura decisiva a rafforzare non soltanto la competitività delle imprese, ma anche il capitale sociale rappresentato dai lavoratori all'interno dell'Unione, contribuendo così ad aumentare il valore del capitale delle imprese europee.

    1.9

    Il CESE prende atto della necessità di definire quanto prima il nuovo ruolo che devono svolgere la società civile e il dialogo tra le parti sociali, nell'ambito del mercato del lavoro dell'UE, nella promozione e attuazione della formazione permanente attraverso l'e-learning. Preparando tutte le società europee ad apprendere lungo tutto l'arco della vita grazie alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione si contribuirà a costruire lo spazio europeo della conoscenza e la società della conoscenza (4).

    1.10

    Il Comitato osserva che l'integrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel settore della formazione, così come il consolidamento dell'apprendimento elettronico nella sfera professionale, sono stati inferiori al previsto. Invita pertanto le autorità europee e nazionali competenti a prendere misure che portino a un progresso significativo nell'adozione dell'e-learning. Un'evoluzione in questo senso potrebbe contribuire notevolmente al miglioramento della competitività e della produttività dell'industria europea.

    1.11

    Il CESE esorta le istituzioni europee ad accordare speciale attenzione alle esigenze delle PMI, alle loro reti e alle organizzazioni che le rappresentano per fare in modo che esse si avvalgano effettivamente delle possibilità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel settore della formazione.

    1.12

    Il Comitato ritiene necessario apportare un sostegno permanente e sistematico, attraverso programmi generali e incentivi, ai docenti che si occupano dell'iniziazione alle tecnologie e ai metodi moderni (pedagogia informatica).

    1.13

    Il CESE desidera sottolineare il fatto che la Commissione europea dovrebbe altresì prestare una speciale attenzione alla questione dei diritti di proprietà intellettuale nell'ambito dell'insegnamento informatico.

    1.14

    Da ultimo, al termine della serie di suggerimenti formulati nelle presenti conclusioni e raccomandazioni, il Comitato propone che, in linea con le scelte terminologiche inaugurate con denominazioni come «e-Europe», «e-learning» per l'apprendimento elettronico, «e-skills» per le competenze elettroniche — per citarne solo alcune -, per designare la formazione permanente tramite le tecnologie dell'informazione e della comunicazione venga adottato l'acronimo «e-LL» (e-lifelonglearning), così da sottolineare il ruolo di questo tipo di formazione nel programma e-Europe e in quelli che lo seguiranno e la necessità di svilupparne e generalizzarne l'uso in quest'ambito.

    2.   Introduzione e motivazione del presente parere

    2.1

    Il presente parere esamina il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione alla competitività, alle trasformazioni industriali e allo sviluppo del capitale sociale nell'Unione europea.

    2.2

    Nel contesto dell'attuazione della strategia di Lisbona, la formazione permanente diventa uno dei concetti più importanti della politica comunitaria dell'istruzione e dei nuovi programmi varati dall'UE in questo settore per il periodo 2007-2013 (5). I metodi di istruzione e formazione flessibili e aperti che portano all'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione svolgeranno sicuramente un ruolo determinante nello sviluppo dell'economia della conoscenza.

    2.3

    Nell'attuazione del programma innovativo e-Europe e delle azioni destinate alla realizzazione dell'e-learning, che hanno già dato risultati promettenti, occorre stabilire in che modo si possano sfruttare i progressi compiuti a vantaggio delle trasformazioni industriali, sviluppare le possibilità che si sono aperte e infine tracciare possibili prospettive per il futuro.

    3.   Osservazioni generali

    3.1

    Il Parlamento europeo e il Consiglio, riconoscendo l'importanza degli strumenti informatici nel processo di sviluppo delle risorse umane, hanno adottato un programma pluriennale (2004-2006) (6) mirante a integrare efficacemente le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei sistemi di istruzione europei. Il principale obiettivo di tale programma è quello di sfruttare queste tecnologie per fare in modo che le iniziative di istruzione e formazione realizzate nel quadro della formazione permanente siano di elevato livello qualitativo.

    3.2

    Accanto all'e-learning, nell'ultimo decennio sono prevalse le formazioni aperte, flessibili e a distanza, che oggi vengono riconsiderate in un contesto più ampio. La formazione basata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione o l'e-learning consentono maggiore flessibilità nella vita, nella formazione e nel lavoro e sono considerate tra i principali strumenti per il conseguimento degli obiettivi della strategia di Lisbona. L'apprendimento non formale (7) e informale (8), così come la formazione sul luogo di lavoro, acquistano maggiore importanza.

    3.3

    Il parere intitolato Migliorare l'attuazione della strategia di Lisbona, adottato dal CESE nel 2004 (9), sottolineava la necessità di esaminare le nuove possibilità offerte dall'economia della conoscenza e l'importanza di favorire lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e dei processi di innovazione.

    3.3.1

    Nel parere venivano inoltre evidenziate le carenze dei sistemi di istruzione e sottolineata la necessità di integrare meglio la dimensione sociale nelle azioni realizzate.

    3.4

    Nel corso dell'ultimo decennio sono state avviate iniziative comunitarie in materia di utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel campo dell'apprendimento: alcune di queste iniziative hanno dato ottimi risultati, ma le altre hanno rivelato una certa mancanza di coesione e non hanno prodotto i risultati attesi in termini sia quantitativi che qualitativi.

    3.4.1

    Inizialmente i modelli applicati all'e-learning erano incentrati sui singoli individui e si limitavano a trasmettere un sapere stabilito «dall'alto». Totalmente privi di sostegno pedagogico e dell'appoggio dei valutatori, essi hanno deluso in parte le aspettative di quanti avevano iniziato precocemente a tentare di adeguarsi a questa forma di apprendimento.

    3.4.2

    I progressi tecnologici sostenuti, l'aumento delle pressioni economiche e le misure politiche adottate a ritmi variabili dai governi in questi ultimi anni nell'intento di favorire l'integrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'istruzione e nella formazione, non sono riuscite a sostenere adeguatamente il consolidamento dello sviluppo professionale.

    3.5

    Tra gli obiettivi che l'UE si è data per il 2010, vi è quello di coinvolgere in diversi tipi di formazione permanente il 12,5 % della popolazione adulta di età compresa fra i 25 e i 64 anni, mentre attualmente la percentuale è in media del 10 % (10). Il solo modo per arrivare all'obiettivo fissato è quello di intensificare le iniziative miranti a generalizzare l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'istruzione e nella formazione.

    3.5.1

    Le sfide che dovranno affrontare i programmi di istruzione e di formazione approntati dalla Commissione e dagli Stati membri sono tanto più vaste in quanto nei prossimi cinque anni soltanto il 15 % dei nuovi posti di lavoro sarà destinato a persone scarsamente qualificate, mentre il 50 % di tali posti dovrà essere ricoperto da lavoratori dotati di qualifiche elevate (11).

    3.6

    La nuova iniziativa avviata nell'UE in collegamento con la comunicazione della Commissione in merito all'iniziativa «i2010» (12) riguarda al tempo stesso l'integrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e il loro utilizzo a fini di inclusione sociale (13). La politica dell'e-inclusion ha lo scopo di eliminare le barriere che ostacolano l'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e promuovere l'uso di queste ultime per lottare contro l'esclusione e migliorare la produttività economica e le opportunità di impiego.

    3.6.1

    All'interno del programma di e-inclusion anche la formazione a distanza con l'ausilio delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione riveste una certa importanza in quanto strumento per attenuare, se non impedire completamente, l'emarginazione sociale di categorie professionali che hanno più difficilmente accesso all'insegnamento scolastico a causa della loro situazione geografica, della loro posizione sociale o di esigenze educative specifiche.

    3.6.2

    Questo tipo di formazione offre in particolare i seguenti vantaggi: l'insegnamento non è legato ad un determinato luogo, il ritmo di apprendimento può essere adeguato alle esigenze individuali dei soggetti che seguono la formazione, si tratta di processi pedagogici che utilizzano tecnologie informatiche moderne e che offrono opportunità di formazione anche ai membri dei gruppi sociali sfavoriti.

    3.6.3

    In un parere recente (14) il CESE ha esortato i rappresentanti dei governi e del mondo economico a studiare e sostenere misure per promuovere l'istruzione e la formazione nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in vari gruppi sociali minacciati dall'esclusione digitale (15).

    3.6.4

    L'attuazione del programma di e-inclusion è legata anche alla promozione della cosiddetto alfabetismo digitale (16), divenuto sinonimo della società della conoscenza attuale. Riconoscere prima possibile (17) che la cultura digitale costituisce una delle competenze chiave della formazione permanente, come ha fatto recentemente il CESE in un suo parere, appare non soltanto come una necessità, ma come l'ammissione di un dato di fatto che si impone all'evidenza.

    3.7

    La realizzazione del programma sulle competenze elettroniche (e-skills) (18) eserciterà una notevole incidenza sui diversi aspetti delle trasformazioni industriali. L'espressione «competenze elettroniche» abbraccia tutte le competenze che sono in relazione con le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Nel quadro del suo vasto programma sulle competenze elettroniche la Commissione ha recentemente proposto una serie di interventi, molti dei quali riguardano l'industria e la diffusione generale delle competenze elettroniche sul mercato del lavoro, nonché lo sviluppo di nuove attitudini di questo tipo e il loro ampliamento (19).

    3.7.1

    Nelle attività riguardanti le competenze elettroniche e l'insieme delle questioni legate all'introduzione della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione svolge un ruolo importante il partenariato tra le parti interessate, vale a dire:

    i sindacati,

    i rappresentanti delle imprese, in quanto utenti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione che necessitano di manodopera qualificata,

    i rappresentanti delle diverse industrie che curano l'applicazione delle nuove tecnologie e che sono più al corrente dei tipi di qualifiche richieste,

    i rappresentanti dell'industria delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione,

    i ricercatori operanti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e gli sviluppatori attivi in questo stesso campo,

    i ricercatori che studiano gli aspetti quantitativi e qualitativi delle competenze elettroniche,

    i responsabili politici dei settori dell'istruzione, della ricerca, dell'impresa, dell'innovazione e della società dell'informazione,

    gli specialisti del foresight, che possiedono una visione globale delle trasformazioni che interessano la collettività e delle interazioni tra società e tecnologia.

    3.8

    Ai fini della realizzazione degli obiettivi formulati nella strategia i2010 e in particolare nei progetti di e-inclusion, una misura particolarmente importante consiste nella diffusione della connessione a Internet ad alta velocità, che non deve essere riservata esclusivamente alle grandi città, bensì essere accessibile anche agli abitanti delle regioni meno sviluppate (20).

    3.8.1

    È interessante osservare che nelle zone urbane dell'UE a 15 all'incirca il 90 % delle imprese e delle famiglie ha accesso alla connessione ad alta velocità; la percentuale scende invece al 60 % nelle regioni rurali e periferiche. Queste disparità sono nettamente più accentuate nei nuovi Stati membri.

    3.8.2

    Le reti di servizi informatici e di telecomunicazione a banda larga rivestono un'importanza fondamentale non soltanto in quanto stimolano la competitività delle imprese e lo sviluppo economico delle regioni, ma svolgono un ruolo essenziale anche nel settore dell'istruzione e della formazione, specie nel caso delle attività di tale settore che sfruttano l'e-learning per la realizzazione di programmi di insegnamento.

    3.9

    Sarebbe altamente auspicabile affrontare ora tale questione nel discorso politico, onde perfezionare la prassi dell'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione alla formazione permanente e migliorare l'efficacia di questo tipo di formazione. In questo contesto specifico, il livello di governo maggiormente in grado di imprimere una direzione politica nuova è quello europeo.

    3.9.1

    Gli orientamenti attuali della politica in materia attribuiscono una priorità di fatto all'introduzione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione negli istituti per l'apprendimento formale, in particolare le scuole e l'università. Nel caso della formazione continua e non formale o informale destinata agli adulti, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione ricevono molta meno attenzione e i mezzi previsti per incentivare il loro utilizzo sono nettamente più modesti.

    4.   Osservazioni specifiche

    Il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione alla competitività e alla produttività europea

    4.1

    In linea con le tesi enunciate nella comunicazione della Commissione Produttività: la chiave per la competitività delle economie e delle imprese europee, del 2002 (21), e del parere del CESE sul tema Formazione e produttività, si può affermare che la produttività è la chiave per aumentare la competitività delle imprese e delle economie europee, nonché la crescita economica. Il miglioramento della competitività dipende in gran parte dai progressi compiuti nell'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione da parte delle imprese e dall'adattamento della manodopera alle esigenze dell'industria attuale.

    4.1.1

    Se, malgrado la pubblicità tonante di cui hanno beneficiato, le tecnologie elettroniche non hanno risposto, nella prima fase del loro sviluppo, alle attese in esse riposte, è vero anche che i settori della società e dell'economia incentrati su tali tecnologie mostrano uno sviluppo senza precedenti e presentano tuttora un potenziale notevole.

    4.1.2

    In questo contesto, la Commissione europea evidenzia e apprezza, a giusto titolo, l'importanza delle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione in quanto motori della competitività e dell'innovazione, nonché il loro contributo alla creazione di un'economia fondata sulla conoscenza, in particolare nel caso delle PMI.

    4.2

    La formazione professionale effettuata tramite programmi e metodi di insegnamento basati sull'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione deve diventare uno strumento per il miglioramento della competitività economica europea. La creazione di sistemi di istruzione e formazione coerenti, mobili e flessibili destinati a chi cerca impiego, a chi si prepara per il mondo del lavoro ma anche ai lavoratori del settore industriale consentirà di accelerare l'acquisizione delle conoscenze e di realizzare trasformazioni e innovazioni tecnologiche sostanziali nelle imprese di produzione, migliorando così la loro competitività.

    4.2.1

    In questo contesto, l'introduzione della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione nelle imprese e nel loro ambiente dovrebbe aumentare la competitività delle imprese stesse e contribuire alla crescita del capitale sociale costituito dalle persone che vi lavorano, favorendo così l'aumento del valore del capitale delle imprese europee.

    4.3

    Per quanto riguarda l'attuazione efficace e modulabile dell'e-learning, è stata segnata una tappa decisiva intorno al 1994, quando l'industria, e in primis le grandi imprese, ha cominciato a servirsi massicciamente di questo metodo per le formazioni realizzate all'interno delle imprese e lo sviluppo delle risorse umane. Si trattava di un segno di maturità: l'e-learning aveva infatti dimostrato di saper offrire soluzioni valide e durature, superando così la fase precedente, caratterizzata da messaggi promozionali e da un marketing semplicistico. Nel frattempo tuttavia, per una serie di ragioni, le PMI sono venute a rappresentare un gruppo praticamente svantaggiato di utenti dell'e-learning, che applica poco questo metodo di formazione, così come le stesse tecnologie dell'informazione e della comunicazione, e la maggior parte dei lavoratori in esse impiegati rischia di essere escluso dall'accesso alle opportunità della formazione permanente. La progressiva adozione dell'e-learning potrebbe costituire un fattore potenzialmente importante per migliorare la competitività e l'efficacia delle PMI. Le autorità competenti, sia a livello europeo che nazionale, dovrebbero sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema e attuare delle misure per promuovere nelle PMI l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione a fini di formazione.

    Il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione allo sviluppo del capitale sociale

    4.4

    Il capitale sociale comprende le risorse che posseggono i singoli individui in termini di competenze, informazione, cultura, conoscenze e creatività e le relazioni tra gli individui e le organizzazioni. A questo proposito, occorre valutare il ruolo svolto dagli strumenti in questione ai fini dello sviluppo economico e le trasformazioni industriali che lo accompagnano esaminando il rapporto tra lo sviluppo, la promozione e l'utilizzo di tali strumenti da un lato e, dall'altro, il valore aggiunto che essi generano.

    4.4.1

    Un capitale sociale di livello elevato determina direttamente la capacità di formazione di una società fondata sulla conoscenza, che sarà creativa, innovatrice, aperta al cambiamento, capace di tessere legami sociali ed economici durevoli. Uno dei fondamenti della costruzione di una società di questo tipo sono gli investimenti nell'istruzione, nell'educazione e nella formazione.

    4.4.2

    In tutti i programmi e le azioni relative all'istruzione e alla formazione basate sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in particolare quelle riguardanti la formazione permanente, la capacità di agire congiuntamente, che si esprime attraverso la creazione di partenariati tra i soggetti interessati, va ad aumentare il capitale sociale (si veda il punto 3.7.1).

    Il contributo della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione alle trasformazioni industriali, in particolare per quanto riguarda l'investimento a favore delle competenze dei lavoratori, lo sviluppo delle risorse umane e la lotta alla disoccupazione

    4.5

    L'istruzione e la formazione a distanza con l'ausilio delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione possono consentire un più rapido, economico e sistematico trasferimento delle conoscenze: ciò riveste un'importanza cruciale nell'industria, in quanto le conoscenze rappresentano un aspetto considerevole delle risorse umane e il loro trasferimento dai centri di ricerca al settore industriale ne risulta facilitato.

    4.5.1

    La disponibilità di quadri qualificati, che sviluppano ulteriormente le loro qualifiche attraverso la formazione, è un fattore che influenza in maniera significativa il valore di una società o di una determinata impresa. È grazie a queste risorse che l'impresa è in grado di modificare le sue tecnologie di produzione e il profilo di queste ultime e di adeguarsi alle esigenze del mercato del lavoro.

    4.6

    La Commissione europea sottolinea (22) che, data la rapidità dello sviluppo tecnologico e la mutevolezza delle condizioni economiche, è ora indispensabile investire in modo duraturo nello sviluppo delle risorse umane attraverso la partecipazione dei privati, delle imprese, delle parti sociali e delle autorità pubbliche. Purtroppo negli Stati membri dell'UE non si evidenzia una chiara tendenza all'aumento della spesa pubblica per l'istruzione, che si aggira in media intorno al 5 % del PIL, con differenze significative e talvolta veramente eccessive da uno Stato membro all'altro.

    4.7

    Gli investimenti per lo sviluppo delle risorse umane incidono direttamente sull'aumento della produttività e costituiscono inoltre un'interessante forma di investimento dal punto di vista microeconomico e sociale. Alcuni studi (23) mostrano che ogni anno di formazione contribuisce direttamente ad un aumento della crescita economica pari al 5 % sul breve periodo e al 2,5 % sul lungo periodo. Questi risultati sono confermati anche dalle conclusioni del Consiglio europeo (24), il quale sottolinea che gli investimenti nel campo dell'istruzione e della formazione generano profitti di gran lunga superiori ai costi che comportano.

    4.8

    Il rapido sviluppo tecnologico determina la comparsa di strutture di produzione moderne spesso dotate di materiale informatico: per poterle utilizzare bisogna disporre di lavoratori che sappiano usare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Se non è sempre possibile procurarsi immediatamente risorse di questo tipo, sarà evidentemente più facile reperirle sul mercato del lavoro grazie all'applicazione su larga scala delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'istruzione e alla formazione, in particolare nel quadro della formazione permanente.

    4.9

    Per i motivi sopraccitati e nel contesto delle trasformazioni industriali attuali, occorre intraprendere azioni intensive che consentano di applicare rapidamente le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel settore della formazione permanente. Queste azioni dovrebbero accelerare il processo tramite cui i lavoratori delle imprese di produzione europee e i disoccupati che seguono corsi di formazione acquisiscono nuove conoscenze e competenze. Bisogna, per l'appunto, consentire in particolare ai disoccupati di accedere ai corsi di formazione basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione sostenuti da fondi pubblici (25).

    4.9.1

    I disoccupati sono poco motivati ad apprendere autonomamente, avendo sempre poche possibilità di applicare le conoscenze acquisite. Il miglior modo di motivarli sarebbe quello di dare loro l'opportunità concreta di ottenere un nuovo lavoro grazie alla frequenza di un corso di formazione o di perfezionamento, che idealmente dovrebbe essere fornito dall'impresa che offre il posto di lavoro stesso.

    4.9.2

    Una situazione di questo tipo potrebbe creare le condizioni favorevoli per l'attuazione della formazione permanente basata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ma le zone che ne hanno particolarmente bisogno, ovvero le zone rurali, che hanno assistito alla chiusura di imprese di produzione (una situazione caratteristica dei nuovi Stati membri), non dispongono di infrastrutture sufficienti.

    4.9.3

    In queste zone occorre un sostegno da parte dello Stato e dell'Unione europea per migliorare le infrastrutture, in quanto le imprese del settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione non sono disposte a sostenere i costi necessari per connettere a Internet questi territori poveri (centri urbani di piccole dimensioni e zone rurali).

    Bruxelles, 13 settembre 2006

    La Presidente

    del Comitato economico e sociale europeo

    Anne-Marie SIGMUND


    (1)  E-learning: utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento grazie ad un accesso agevolato ai materiali e ai servizi didattici, nonché alla comunicazione e alla cooperazione a distanza.

    (2)  Apprendimento lungo tutto l'arco della vita (formazione permanente): con questa espressione si riconosce oggi il fatto che l'acquisizione di nuove conoscenze è un processo continuo, che non si esaurisce con la fine degli studi secondari o universitari, ma prosegue ininterrottamente lungo tutto l'arco della vita professionale di un individuo protraendosi anche oltre il pensionamento. Comprende tutte le tappe della vita e interessa tutti i gruppi sociali, in gran parte grazie alle possibilità offerte dall'apprendimento tramite gli strumenti di comunicazione elettronica (fonte: www.elearningeuropa.info).

    (3)  Accesso a Internet ad alta velocità/a banda larga: canale di comunicazione ad alta velocità che consente un accesso flessibile e rapido alle fonti di informazione e ai progetti di e-learning (fonte: www.elearningeuropa.info).

    (4)  Società della conoscenza: società la cui azione organizzata è fondata sulla produzione, diffusione e utilizzo delle conoscenze in una prospettiva di incremento permanente delle competenze e di impegno totale nella vita familiare, sociale e professionale, cfr. COM(2001) 678 def.

    (5)  Programma d'azione integrato nel campo dell'apprendimento permanente, COM(2004) 474 def., 14.7.2004.

    (6)  Decisione n. 2318/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 dicembre 2003, recante adozione di un programma pluriennale (2004-2006) per l'effettiva integrazione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC) nei sistemi di istruzione e formazione in Europa (programma eLearning).

    (7)  L'apprendimento non formale: è frutto di un insegnamento impartito parallelamente a quello dei sistemi di istruzione e formazione pubblica. Solitamente non conduce all'acquisizione di certificati ufficiali. Può essere organizzato sul luogo di lavoro oppure impartito da gruppi e organizzazioni della società civile (come le associazioni giovanili, i sindacati, i partiti politici, ecc.) e presentarsi sotto forma di corso o di servizio inteso a completare l'insegnamento offerto dai sistemi di insegnamento formale. Cfr. Commissione europea, SEC(2000) 1832.

    (8)  L'apprendimento informale è il prodotto delle esperienze quotidiane maturate nell'ambiente di lavoro, in famiglia o nel tempo libero. Non è né organizzato né istituzionalizzato, né in termini di definizione di obiettivi, né di durata, né di risorse. L'apprendimento informale avviene per lo più in maniera non intenzionale e non porta solitamente all'acquisizione di certificati.

    Cfr. Commissione europea, SEC(2000) 1832.

    (9)  Migliorare l'attuazione della strategia di Lisbona.

    (10)  Modernizzare l'istruzione e la formazione: un contributo fondamentale alla prosperità e alla coesione sociale in Europa, [COM(2005) 549 def./2], del 30.11.2005.

    (11)  Conclusioni del Consiglio Istruzione, gioventù e cultura del 21.2.2005.

    (12)  i2010Una società europea dell'informazione per la crescita e l'occupazione, COM(2005) 229 def. dell' 1.6.2005.

    (13)  ICT for an Inclusive Society (Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per una società inclusiva), Conferenza ministeriale, Riga, 11.6.2006.

    (14)  Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: eAccessibilità.

    (15)  Si tratta della cosiddetta e-exclusion, ovvero l'esclusione dalla partecipazione alla comunicazione elettronica.

    (16)  L'alfabetismo digitale costituisce una delle competenze fondamentali per partecipare attivamente alla società della conoscenza e alla nuova cultura dei media. Riguarda essenzialmente l'acquisizione di qualifiche e attitudini nel settore delle nuove tecnologie, che diventano sempre più indispensabili nella vita quotidiana, cfr. programma e-Learning, 5.12.2003.

    (17)  Parere del Proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente, maggio 2006.

    (18)  RAND Europe, The Supply and Demand of E-skills in Europe (Offerta e domanda e di competenze elettroniche in Europa), settembre 2005.

    (19)  L'espressione «competenze elettroniche» designa le qualifiche personali nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nonché le attitudini e disposizioni relative alla loro applicazione che consentono di svolgere compiti di lavoro ad un livello qualitativo adeguato.

    (20)  Comunicazione della Commissione europea Colmare il divario nella banda larga, COM(2006) 129 def. del 20.3.2006.

    (21)  COM(2002) 262 def.

    (22)  Comunicazione della Commissione Investire efficientemente nell'istruzione e nella formazione: un imperativo per l'Europa, COM(2002) 779 def., del 10.1.2003.

    (23)  De la Fuente e Ciccone, Il capitale umano in un'economia mondiale fondata sulla conoscenza, relazione finale elaborata per la DG Occupazione, affari sociali e pari opportunità della Commissione europea nel 2002.

    (24)  Conclusioni della presidenza, Consiglio europeo del 23 e 24.3.2006 (documento 7775/2006).

    (25)  Parere Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni i2010Una società europea dell'informazione.


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