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Dokument 52022IP0314

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2022 sull'impatto delle chiusure delle attività educative, culturali, giovanili e sportive causate dalla COVID-19 sui bambini e sui giovani nell'UE (2022/2004(INI))

GU C 125 del 5.4.2023, s. 44 – 55 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

5.4.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 125/44


P9_TA(2022)0314

Impatto delle chiusure delle attività educative, culturali, giovanili e sportive causate dalla COVID-19 sui bambini e sui giovani nell'UE

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2022 sull'impatto delle chiusure delle attività educative, culturali, giovanili e sportive causate dalla COVID-19 sui bambini e sui giovani nell'UE (2022/2004(INI))

(2023/C 125/03)

Il Parlamento europeo,

visti gli articoli 2 e 3 e l'articolo 5, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea,

visti gli articoli 165, 166 e 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti gli articoli 14, 15 e 32 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

visto il pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare i principi 1, 3 e 4,

vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (1),

vista la sua risoluzione dell'8 ottobre 2020 sulla garanzia per i giovani (2),

vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2021 sull'impatto della COVID-19 sui giovani e sullo sport (3),

vista la sua risoluzione del 17 febbraio 2022 dal titolo «Rafforzare il ruolo dei giovani europei: occupazione e ripresa sociale dopo la pandemia» (4),

vista la sua risoluzione del 20 maggio 2021 sul diritto del Parlamento di essere informato riguardo alla valutazione in corso dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (5),

vista la relazione dell'Evento europeo per i giovani 2021 dal titolo «Relazione sulle idee dei giovani per la Conferenza sul futuro dell'Europa»,

vista la decisione (UE) 2021/2316 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 dicembre 2021, relativa a un Anno europeo dei giovani (2022) (6),

visti la proposta di raccomandazione del Consiglio del 10 dicembre 2021 relativa a un approccio europeo alle microcredenziali per l'apprendimento permanente e l'occupabilità (COM(2021)0770) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2021)0367),

visto l'articolo di stampa del 7 aprile 2020 dal titolo «COVID-19: how can VET respond?» (COVID-19: quale risposta dall'istruzione e formazione professionale?), pubblicato dalla Direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della Commissione (7),

vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2020 dal titolo «Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027: Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale» (COM(2020)0624),

vista l'indagine di Erasmus + e del Corpo europeo di solidarietà sull'impatto della COVID-19 sulla mobilità per l'apprendimento (8),

vista la prossima comunicazione della Commissione sull'assistenza a lungo termine e l'educazione e la cura dell'infanzia,

visto lo studio dal titolo «Education and youth in post-COVID-19 Europe — crisis effects and policy recommendations» (Istruzione e gioventù nell'Europa post COVID-19 — effetti della crisi e raccomandazioni politiche), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne il 4 maggio 2021 (9),

visto lo studio dal titolo «Youth in Europe: Effects of COVID-19 on their economic and social situation» (I giovani in Europa: effetti della COVID-19 sulla loro situazione economica e sociale), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne il 24 settembre 2021 (10),

visto lo studio dal titolo «Cultural and creative sectors in post-COVID-19 Europe — crisis effects and policy recommendations» (Settori culturali e creativi nell'Europa post COVID-19 — effetti della crisi e raccomandazioni politiche), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne il 18 febbraio 2021 (11),

vista la relazione ad hoc n. 3/2021 del NESET dal titolo «Distance learning from pupil perspective» (L'apprendimento a distanza dalla prospettiva degli alunni) (12),

vista la relazione ad hoc n. 2/2021 del NESET dal titolo «The impact of COVID-19 on student learning outcomes across Europe: the challenges of distance education for all» (L'impatto della COVID-19 sui risultati dell'apprendimento degli studenti in Europa: le sfide dell'istruzione a distanza per tutti) (13),

vista la relazione analitica della rete europea di esperti sull'economia dell'istruzione (EENEE) e del NESET dal titolo «The impact of COVID-19 on the education of slow children and the socio-economic consequences» (L'impatto della COVID-19 sull'istruzione dei bambini svantaggiati e le relative conseguenze socioeconomiche) (14),

vista la relazione tecnica del Centro comune di ricerca dal titolo «The likely impact of COVID-19 on education: Reflections based on the existing literature and recent international datasets» (Il probabile impatto della COVID-19 sull'istruzione: riflessioni basate sulla letteratura esistente e su serie di dati internazionali recenti) (15),

vista la relazione del Forum europeo della gioventù del 17 giugno 2021 dal titolo «Beyond Lockdown: the 'pandemic scar' on young people» (Oltre il lockdown: i giovani e la «ferita della pandemia») (16),

vista la relazione dell'UNICEF del 4 ottobre 2021 dal titolo «The State of the World’s Children 2021: On My Mind: promoting, protecting and caring for children’s mental health» (La condizione dei bambini nel mondo nel 2021: Nella mente: promuovere, proteggere e prendersi cura della salute mentale dei bambini) (17),

visto il documento strategico dell'OCSE del 12 maggio 2021, dal titolo «Supporting young people’s mental health through the COVID-19 crisis» (Sostenere la salute mentale dei giovani durante la crisi della COVID-19) (18),

vista l'indagine di Yound Minds del febbraio 2021 dal titolo «Coronavirus: Impact on young people with mental health needs» (Coronavirus: impatto sui giovani con problemi di salute mentale" (19),

visto il progetto Orizzonte 2020 dal titolo «Prevention of child mental health problems in Southeastern Europe — Adapt, Optimise, Test, and Extend Parenting for Lifelong Health» (Prevenzione dei problemi di salute mentale dei bambini nell'Europa sudorientale — Adattare, ottimizzare, testare ed estendere la genitorialità per una salute duratura) (20),

vista la relazione della Mental Health Foundation Scotland del settembre 2020, dal titolo «Impacts of lockdown on the mental health and welfare of children and young people» (Impatto del lockdown sulla salute mentale e il benessere dei bambini e dei giovani) (21),

vista la relazione di ricerca della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) del 9 novembre 2021, dal titolo «Impact of COVID-19 on young people in the EU» (Impatto della COVID-19 sui giovani nell'UE) (22),

vista la campagna YouMoveEurope sulla petizione della International Youth Work Trainers Guild dal titolo «Responding to the Impact of COVID-19 on International Youth Work Mobility» (Affrontare l'impatto della COVID-19 sulla mobilità internazionale degli animatori socioeducativi) (23),

vista la sua risoluzione del 23 novembre 2021 sulla politica dell'UE in materia di sport: valutazione e possibili vie da seguire (24),

vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, in particolare l'articolo 12,

vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre 1989, in particolare l'articolo 30,

vista la raccomandazione (UE) 2021/1004 del Consiglio, del 14 giugno 2021, che istituisce una garanzia europea per l'infanzia (25),

vista la sua risoluzione dell'8 luglio 2020 sui diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19 (26),

visti gli obiettivi europei per la gioventù, in particolare gli obiettivi 5, 9 e 11,

vista la sua risoluzione del 17 settembre 2020 sulla ripresa culturale dell'Europa (27),

vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2020 sul futuro dell'istruzione europea nel contesto della COVID-19 (28),

vista la sua relazione del 25 marzo 2021 sulla definizione della politica in materia di istruzione digitale (29),

vista la sua risoluzione del 20 ottobre 2021 sulla situazione degli artisti e la ripresa culturale nell'Unione europea (30),

visto il progetto dell'OCSE «Student Agency for 2030» (Azione studentesca per il 2030),

visto l'articolo 54 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A9-0216/2022),

A.

considerando che la chiusura di strutture preposte all'educazione e alla cura della prima infanzia, scuole, università, spazi per il welfare giovanile e l'animazione socioeducativa, nonché attività extracurricolari, spazi culturali e strutture sportive ha negato ai bambini e ai giovani la possibilità di partecipare ad attività essenziali per il loro sviluppo generale, i loro progressi nell'apprendimento, la loro salute e il loro benessere intellettuale, fisico, emotivo e mentale e la loro inclusione sociale e professionale;

B.

considerando che i bambini e i giovani sono tra i gruppi più vulnerabili della nostra società e hanno risentito negativamente delle chiusure imposte dalla COVID-19 durante un periodo cruciale e critico della loro vita; che la salute mentale è uno dei presupposti e dei fondamenti di una società sana e della democrazia; che l'accesso ai servizi di salute mentale è pertanto indissociabile da altri diritti fondamentali;

C.

considerando che l'annullamento delle attività e degli eventi educativi, culturali, giovanili e sportivi ha intensificato la transizione digitale in misura tale da cambiare bruscamente le abitudini quotidiane, come anche il modo in cui i bambini e i giovani interagiscono e comunicano tra loro, senza alcun contatto sociale o fisico; che la chiusura delle scuole e degli spazi preposti alla cultura e allo sport, che ospitano tali attività ed eventi, ha ridotto i livelli di idoneità fisica dei giovani in misura tale che, attualmente, solo un undicenne su quattro svolge attività fisica sufficiente; che ciò ha portato al sovrappeso o all'obesità di un bambino su tre, il che aumenta il rischio di sviluppare un fattore di disabilità e di maggiore morbilità (31);

D.

considerando che l'istruzione è stata annoverata fra i settori che hanno risentito maggiormente dal punto di vista emotivo durante la pandemia di COVID-19 (32) e che la ricerca mostra un collegamento evidente fra la salute mentale degli insegnanti e quella degli studenti (33); che l'istruzione a distanza presenta limiti intrinseci nell'insegnamento dei corsi in laboratorio e di arte, come pure della formazione professionale e dell'educazione fisica; che la formazione a distanza è in molti casi inadatta dal punto di vista pedagogico, in particolare per gli studenti più giovani, che hanno una maggiore necessità di contatto interpersonale con l'insegnante, e a causa della mancanza di opportunità per gli insegnanti di essere adeguatamente formati all'utilizzo efficace degli strumenti digitali nelle scuole; che, nella maggior parte dei casi, l'apprendimento a distanza non ha tenuto conto delle esigenze dei discenti che ricevono un'istruzione in lingue regionali o minoritarie; che tale approccio può essere considerato discriminatorio e crea difficoltà, ansia e senso di insicurezza in tali discenti;

E.

considerando che, non avendo un orario giornaliero fisso che crei una rassicurante «routine» e avendo perso l'abitudine di frequentare la scuola per lunghi periodi in alcuni Stati membri, ora che le scuole sono state riaperte molti studenti sembrano essere «distaccati», disinteressati alla vita scolastica e hanno difficoltà a trovare il loro ritmo, la concentrazione, un senso di appartenenza e di condivisione degli obiettivi della comunità scolastica;

F.

considerando che la chiusura degli spazi culturali — che sono stati i primi a essere chiusi e gli ultimi a poter riaprire — ha negato ai giovani creatori di cultura e, in particolare, ai giovani artisti l'opportunità di iniziare e sviluppare la loro carriera in questa fase iniziale, decisiva;

G.

considerando che gli sport di base hanno risentito seriamente delle conseguenze negative della pandemia e che molti di essi sono stati completamente sospesi per molto tempo; che i club sportivi professionistici, in particolare a livello locale e regionale, dovranno ancora far fronte a gravi sfide per quanto riguarda la loro ripresa finanziaria a lungo termine; che la perdita permanente di sport di base avrebbe un impatto diretto sui giovani atleti, sia per il loro sviluppo sociale che per la loro potenziale futura carriera professionale nello sport;

H.

considerando che lo stato generale della salute mentale e del benessere dei giovani è peggiorato in modo significativo durante la pandemia e che i problemi legati alla salute mentale sono raddoppiati in diversi Stati membri rispetto ai livelli precedenti la crisi (34), il che ha portato gli esperti a definire tale situazione come «pandemia silenziosa» o «ferita della pandemia»; che la pandemia ha messo in luce la mancanza di sostegno per i giovani che affrontano problemi legati alla salute mentale; che i gruppi emarginati, come le persone LGBTIQ+, le minoranze razziali ed etniche o i giovani con esigenze speciali, sono stati esposti a un rischio maggiore di sviluppare un disturbo di salute mentale; che le reali conseguenze dei problemi di salute mentale per i giovani sono spesso difficili da individuare e, ad oggi, non sono ancora pienamente visibili;

I.

considerando che l'eccessiva pressione esercitata sui discenti affinché migliorassero il loro rendimento, sin dalla giovane età, ha messo ulteriormente a dura prova la salute mentale e il benessere dei discenti; che le difficoltà di salute mentale comportano una forte stigmatizzazione nelle nostre società, da cui deriva il fatto che i giovani che soffrono di problemi di salute mentale diventano anche vittime di pregiudizi, isolamento sociale, abusi verbali o bullismo e sperimentano i contesti di apprendimento come un ambiente non sicuro in cui è difficile cercare aiuto o cure;

J.

considerando che vi sono ampie discrepanze tra le specifiche situazioni degli Stati membri, a causa della diversa natura e durata delle misure messe in atto, nonché delle differenze nell'accesso alla tecnologia e agli strumenti digitali, che accentuano le disuguaglianze tra zone rurali e urbane;

K.

considerando che il passaggio forzato all'apprendimento virtuale non solo ha esacerbato le disuguaglianze già esistenti, ma ne ha anche create di nuove, lasciando indietro i bambini provenienti da contesti socialmente svantaggiati a causa delle condizioni abitative ridotte, della mancanza di infrastrutture o attrezzature digitali e di problemi di connessione e aumentando il rischio di scarsi risultati di apprendimento e, di conseguenza, di abbandono tra i discenti con minori opportunità;

L.

considerando che la chiusura degli istituti di apprendimento ha comportato una riduzione delle conoscenze esistenti, una perdita di metodologia per l'acquisizione di nuove conoscenze nonché un'effettiva perdita di apprendimento; che tali perdite, che probabilmente avranno un impatto negativo a lungo termine sul futuro benessere dei bambini e dei giovani, sono più elevate tra i discenti provenienti da famiglie svantaggiate dal punto di vista socioeconomico, che hanno ricevuto un minor sostegno nello studio durante la pandemia;

M.

considerando che si è osservato che il 64 % dei giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni era a rischio di depressione nella primavera del 2021 (35) e che il suicidio è la seconda causa principale di morte tra i giovani (36) a causa dello stress, della solitudine, dell'isolamento, della depressione, della difficoltà psicologica, della mancanza di opportunità educative, occupazionali o finanziarie e dell'aumento della disoccupazione giovanile, nonché delle incertezze diffuse fra i giovani riguardo alle prospettive sociali e di vita in senso più ampio;

N.

considerando che esistono notevoli divari regionali in tutta l'UE per quanto riguarda l'accesso ai servizi di salute mentale, mentre l'accesso da parte di pazienti provenienti da ambienti socialmente svantaggiati, compresi i bambini, è ulteriormente limitato dai vincoli esistenti in alcuni Stati membri per quanto riguarda i rimborsi delle sedute di psicoterapia a titolo dei bilanci della sanità pubblica; che vi è grande necessità di un approccio europeo in materia di salute mentale per i bambini e i giovani, che presti una particolare attenzione all'istruzione e alla consulenza scolastica e per i giovani;

O.

considerando che le misure di confinamento hanno avuto un impatto particolarmente negativo sulle persone con disabilità o con esigenze speciali; che qualsiasi misura adottata dagli Stati membri in circostanze eccezionali dovrebbe sempre rispettare i diritti fondamentali delle persone con disabilità e garantire loro un accesso equo e non discriminatorio alle cure sanitarie, ai servizi sociali e all'istruzione, come pure alle attività culturali, sportive e destinate ai giovani;

P.

considerando che le differenze di genere hanno un impatto sul modo in cui i bambini e i giovani sono stati colpiti dalla pandemia e che le ragazze e le giovani donne sono state maggiormente vittima di violenza domestica, malattie psicosomatiche e disturbi dell'umore (37); che il divario retributivo di genere è ulteriormente peggiorato durante la pandemia, incidendo sull'equilibrio tra lavoro e vita privata delle donne e sulla loro dipendenza finanziaria dal partner, da parenti o amici; che i successivi confinamenti hanno aumentato l'onere per i genitori e i tutori, il che ha esacerbato il rischio di abuso di sostanze da parte dei genitori e di violenze interne alla famiglia, con conseguenze per la salute mentale e il benessere delle persone più vulnerabili, nonché dei bambini e dei giovani;

Q.

considerando che i problemi di salute mentale in una fase precoce dello sviluppo personale aumentano la probabilità che si verifichino problemi di salute mentale in età adulta, con conseguenze di vasta portata per quanto riguarda lo sviluppo personale, sociale e professionale, nonché la qualità della vita; che i bambini e i giovani attraversano fasi critiche del loro sviluppo neurologico e sono particolarmente sensibili all'uso su vasta scala degli strumenti digitali per l'apprendimento a distanza; che questa intensa digitalizzazione dell'istruzione solleva interrogativi in merito all'impatto della tecnologia sulle questioni relative all'apprendimento;

R.

considerando che le chiusure hanno ridotto i livelli di idoneità fisica dei giovani in misura tale che, attualmente, solo un undicenne su quattro svolge attività fisica sufficiente;

S.

considerando che il 2022 è l'Anno europeo dei giovani;

T.

considerando che qualsiasi strategia dell'UE in materia di salute mentale destinata ai bambini e ai giovani deve innanzitutto offrire loro la possibilità di essere ascoltati e che il loro contributo sia tenuto in considerazione nell'elaborazione di risposte inclusive; che una strategia di successo deve coinvolgere i genitori, le famiglie, gli amici, le organizzazioni giovanili e i servizi sociali per i giovani, gli animatori socioeducativi, le istituzioni culturali e i club sportivi, oltre alle scuole e agli insegnanti, fornendo loro una formazione adeguata su come trattare i problemi di salute mentale, al duplice scopo di definire un approccio olistico e di garantire che siano raggiunti i giovani provenienti da contesti svantaggiati dal punto di vista socioeconomico e da gruppi emarginati;

U.

considerando che i dati scientifici indicano che i livelli di fiducia istituzionale tra i membri delle giovani generazioni sono diminuiti; che ciò è dovuto allo stress e all'incertezza legati alla pandemia stessa, ma anche alla limitata efficacia dei canali di comunicazione ufficiali degli Stati membri nel raggiungere le giovani generazioni, nonché all'aumento della disinformazione e delle notizie false relative alla pandemia; che occorre prestare una particolare attenzione a ripristinare tale fiducia, obiettivo che può essere raggiunto attraverso una partecipazione adeguata all'età, ma anche offrendo ai giovani delle opportunità per prendere l'iniziativa e assumere decisioni volte a plasmare il mondo in cui vivono, nonché promuovendo la capacità di agire dei giovani, in modo da responsabilizzarli affinché ricerchino l'autodeterminazione e sviluppino resilienza;

V.

considerando che la pandemia ci ha offerto un'opportunità per affrontare questioni di vecchia data relative alla salute mentale precedentemente non affrontate in modo olistico; che la salute mentale è stata inclusa negli obiettivi specifici del programma EU4Health, che contribuisce a costruire un'Unione europea della salute basata su sistemi sanitari più solidi, più accessibili e resilienti, pronti ad affrontare eventuali crisi future;

W.

considerando che la guerra in Ucraina e le sue devastanti conseguenze sul piano umano, alimentare, energetico e finanziario, come pure altre minacce globali, possono causare incertezze che probabilmente avranno un ulteriore impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere dei bambini e dei giovani;

X.

considerando che la guerra in Ucraina ha portato allo sfollamento di milioni di bambini e giovani e ha causato gravi traumi;

1.

richiama l'attenzione sul ruolo svolto dalle scuole e dagli istituti di educazione e cura della prima infanzia, così come dagli istituti di apprendimento non formale e informale, nel fornire il necessario sostegno materiale e psicologico ai giovani e alle loro famiglie e invita gli Stati membri e le regioni a fornire un sostegno finanziario sufficiente agli istituti di istruzione pubblici, in particolare attraverso investimenti significativi nell'istruzione pubblica, e ad assumere e trattenere insegnanti e personale educativo altamente qualificati, al fine di garantire che sia sempre più promosso in maniera soddisfacente lo sviluppo pedagogico, psicologico, fisico, emotivo, cognitivo e/o sociale dei giovani;

2.

esorta gli Stati membri, in tale contesto, ad aumentare in modo sostanziale la spesa pubblica per l'istruzione e la formazione, portandola al di sopra della media dell'UE (il 5 % del PIL nel 2020); sottolinea, in particolare, il ruolo svolto dagli insegnanti, dagli educatori e dagli animatori socioeducativi nel contribuire al sostegno psicologico e allo sviluppo dei bambini e dei giovani; sottolinea, al riguardo, che occorre riconoscere l'importanza di promuovere l'alfabetizzazione in materia di salute mentale degli insegnanti, del personale docente, degli amministratori scolastici, degli assistenti sociali e degli animatori socioeducativi, come pure dei discenti;

3.

invita gli Stati membri e la Commissione a rompere il silenzio che circonda i problemi di salute mentale e a eliminare la relativa stigmatizzazione sociale discriminatoria per mezzo di un approccio olistico; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a lanciare una campagna a livello dell'UE per sensibilizzare in merito alla salute mentale negli istituti di istruzione e di formazione professionale, al fine di combattere la stigmatizzazione esistente, fornire ai giovani l'accesso alle informazioni sulla salute mentale e creare una comprensione sociale chiara e più ampia dei problemi di salute mentale; invita gli Stati membri a includere nei programmi di studio nozioni di educazione psicologica di primo soccorso e un'educazione obbligatoria in materia di salute mentale senza stigmatizzazione, affinché i discenti, gli insegnanti, i professori, i formatori e i dirigenti accademici siano meglio preparati a rispondere ai discenti e ai giovani con problemi di salute mentale, garantendo in tal modo la promozione della salute mentale e del benessere dei cittadini in modo equo in tutta l'UE; invita gli Stati membri ad adeguare il contenuto dei programmi di studio, ad adottare tutte le misure necessarie per colmare i divari cognitivi venutisi a creare durante l'apprendimento a distanza e a prevenire il possibile aumento dell'insuccesso scolastico e dell'abbandono scolastico; insiste affinché gli Stati membri garantiscano l'accesso a un'istruzione di qualità inclusiva ed equa per tutti i bambini in Europa;

4.

sottolinea l'importanza di contrastare il fenomeno del livello insufficiente di segnalazione per quanto riguarda la salute mentale e il benessere, nonché la sottorappresentazione dei bambini e dei giovani nella ricerca scientifica sulla salute mentale; invita, pertanto, la Commissione a condurre una ricerca con una valutazione completa degli effetti a lungo termine di tutte le misure preventive relative alla pandemia di COVID-19 adottate dagli Stati membri sui bambini e sui giovani, al fine di mitigare gli effetti di eventuali future crisi sanitarie;

5.

sottolinea le sfide relative alla misurazione della salute mentale e del benessere e invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare una comprensione comune olistica della salute e della sicurezza che includa il benessere fisico, mentale e sociale generale e richieda strategie globali di prevenzione e cura, fra cui lo sviluppo di indicatori imparziali per misurare la salute mentale e il benessere, strumenti di valutazione dei rischi e sistemi di comunicazione, in consultazione con insegnanti, discenti, genitori, esperti e scienziati specializzati in materia, nonché l'integrazione delle attività culturali, ludiche e sportive, e che promuova lo sviluppo di competenze creative e sociali;

6.

sottolinea la necessità di ricostruire e rafforzare in modo sostenibile e rapido la struttura dell'animazione socioeducativa europea, che è stata indebolita o addirittura distrutta dalla pandemia; sottolinea che l'animazione socioeducativa stessa deve essere riconosciuta per quello che è: uno strumento di sostegno che dà un importante contributo allo sviluppo personale, al benessere e all'autorealizzazione dei giovani; invita pertanto gli Stati membri ad attuare miglioramenti concreti nell'animazione socioeducativa per dare sostegno a coloro che ne hanno più bisogno;

7.

chiede che l'animazione socioeducativa aperta sia riconosciuta in tutta l'UE quale strumento centrale di socializzazione per i giovani e che siano creati, in maniera consapevole e in misura sempre crescente, spazi liberi per i giovani, sovente della stessa età, oltre al domicilio dei genitori e ai luoghi di apprendimento dell'istruzione formale, il che offre loro delle opportunità per organizzarsi e partecipare a iniziative comunitarie;

8.

invita, a tale proposito, gli Stati membri a migliorare e sviluppare ulteriormente il quadro per la salute e la sicurezza negli ambienti di apprendimento, al fine di fornire a discenti, insegnanti, giovani e professionisti il sostegno di un numero sufficiente di membri del personale qualificati, quali psicologi specializzati o altri specialisti della salute mentale, che possono svolgere un ruolo fondamentale non solo per i singoli individui, ma anche per il clima scolastico generale, al fine di creare un ambiente sicuro per i bambini e i giovani in tutti i tipi di istituti di istruzione, in cui i discenti possano chiedere aiuto psicologico non appena si manifestano i primi sintomi di disagio mentale; invita gli Stati membri a fornire personale di sostegno per le esigenze educative speciali, che possa contribuire a rendere le classi e gli spazi sociali luoghi accoglienti e attraenti in cui crescere, imparare, scambiare opinioni in un clima di fiducia, discutere e superare le differenze in maniera costruttiva; sottolinea l'importanza di un sostegno psicologico semiprofessionale a bassa soglia per i discenti; chiede la creazione di una rete europea attiva per lo scambio di migliori pratiche e metodi per affrontare tali sfide;

9.

riconosce che dare ai giovani una voce nel processo decisionale, in modo tale che essi possano esprimere le loro esigenze e partecipare alla relativa attuazione, è fondamentale per migliorare l'efficacia delle politiche e dei programmi; invita pertanto gli istituti di apprendimento a estendere i diritti di partecipazione e di codeterminazione degli studenti e dei giovani nelle scuole, nelle università, nella formazione professionale, nel luogo di lavoro e nelle istituzioni sociali e a coinvolgere i giovani, in particolare le giovani donne, nella ricerca e nella concezione dei programmi, al fine di comprendere meglio le loro esperienze, priorità e percezioni e rispondervi, in modo da garantire il loro coinvolgimento;

10.

esorta gli Stati membri a promuovere investimenti intersettoriali per affrontare i disturbi mentali fra i bambini e i giovani e a elaborare piani d'azione nazionali che ne garantiscano l'attuazione a livello regionale e locale, tenendo conto delle effettive esigenze dei bambini e dei giovani, con particolare riguardo ai gruppi più svantaggiati; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere l'attività delle organizzazioni giovanili e l'animazione socioeducativa organizzata nelle stesse organizzazioni non governative in modo più sistematico e, soprattutto, data la loro importanza per l'apprendimento non formale e informale, anche sul piano finanziario, e pertanto a rendere le loro strutture di scambio e cooperazione transfrontaliere più resistenti alle crisi a lungo termine;

11.

sottolinea l'importanza vitale delle attività e delle relazioni interpersonali non virtuali nella vita quotidiana dei bambini e dei giovani per il loro benessere generale, che costituisce la base del processo di socializzazione e accelera la percezione di un senso di appartenenza, tenendo conto dell'importante ruolo della socializzazione nell'istruzione; invita pertanto gli Stati membri a porre in atto misure adeguate in materia di salute e sicurezza per garantire che, in caso di pandemie future o di altre situazioni senza precedenti, tutti gli ambienti di apprendimento, siano essi di natura formale, informale o non formale, rimangano aperti in condizioni di sicurezza;

12.

invita gli Stati membri, nei casi in cui siano assolutamente necessarie misure speciali, ad agire in consultazione con professionisti della salute e della sicurezza, con le scuole, gli insegnanti, le organizzazioni giovanili e i servizi sociali per i giovani, nonché i genitori, in modo da tenere adeguatamente conto delle esigenze delle diverse fasce di età, dei gruppi vulnerabili e dei giovani con esigenze speciali, problemi di mobilità o altre disabilità, come pure dei gruppi svantaggiati ed emarginati, senza lasciare indietro nessuno, e a non applicare un approccio unico per tutti; sottolinea l'importanza di garantire la continuità linguistica per consentire ai discenti che ricevono un'istruzione in una lingua regionale o minoritaria di continuare a farlo in contesti di apprendimento a distanza o misti; invita pertanto gli Stati membri a tenere conto delle diverse caratteristiche ed esigenze delle attività educative, culturali, giovanili e sportive;

13.

sottolinea il ruolo positivo svolto dal tutoraggio, in alcuni paesi durante la pandemia, nell'aiutare i giovani a risolvere i problemi, promuovendo in tal modo la loro salute mentale e fornendo una connessione interpersonale che offrisse un senso di prospettiva, ma anche un sostegno psicologico, in tempi di isolamento; invita la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di sostenere e finanziare tali programmi di tutoraggio a livello europeo, in modo da incoraggiarne lo sviluppo in tutti gli Stati membri;

14.

riconosce che l'emergenza COVID-19 ha esacerbato disparità già esistenti nell'ambito dell'istruzione, limitando le opportunità per molti dei bambini e dei giovani più vulnerabili, compresi quelli che vivono in zone impoverite o rurali, le ragazze, i rifugiati e le persone con disabilità; chiede maggiori sforzi per identificare e sostenere i bambini, i giovani e le famiglie che soffrono in modo sproporzionato a causa della pandemia, tenendo conto dei fattori culturali e contestuali che li influenzano, al fine di identificare le lacune preesistenti alla pandemia nell'erogazione di servizi di salute mentale e adattare meglio i sistemi pubblici; esorta gli Stati membri a considerare l'impatto della COVID-19 attraverso una prospettiva di genere e a garantire la continuazione dell'educazione in ambito sessuale e riproduttivo in tutte le circostanze;

15.

invita la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione ai bambini e ai giovani particolarmente vulnerabili, come i giovani LGBTQ+, i bambini e i giovani vittime di discriminazione razziale e quelli con esigenze di salute mentale preesistenti;

16.

sottolinea l'importante ruolo che una dieta sana ed equilibrata svolge nella salute mentale dei bambini e dei giovani; insiste, pertanto, sull'importante sostegno sociale fornito dalle scuole, ad esempio grazie a pasti equilibrati giornalieri, che alcuni bambini non ricevono diversamente a casa; invita gli Stati membri ad attuare la raccomandazione n. 4 della Garanzia per l'infanzia, chiedendo, tra l'altro, l'accesso gratuito ad almeno un pasto sano per ogni giorno di scuola;

17.

insiste sulla necessità di promuovere adeguatamente le opportunità offerte da programmi quali Erasmus+, Europa creativa e il Corpo europeo di solidarietà e di aumentare i finanziamenti destinati a tali programmi, per migliorare le esperienze di mobilità che contribuiscono allo sviluppo di competenze sociali utili e necessarie per la futura crescita personale e professionale delle giovani generazioni, e di aumentare la loro accessibilità per tutti; invita, in tale contesto, la Commissione e gli Stati membri a promuovere la formazione professionale e a rendere i programmi resilienti alle possibili future limitazioni di mobilità, nonché a migliorare la condivisione sistematica dei risultati dei progetti, al fine di aumentarne la visibilità, il potenziamento e l'impatto a lungo termine; invita la Commissione ad aumentare il finanziamento dei summenzionati programmi dell'Unione nella prossima revisione del quadro finanziario pluriennale;

18.

esprime preoccupazione per il fatto che gli effetti del dispositivo per la ripresa e la resilienza sui bambini e sui giovani potrebbero essere, in molti casi, limitati e potrebbero non produrre i risultati o le riforme strutturali che consentirebbero ai bambini e ai giovani di accedere a un'istruzione di qualità o che attenuerebbero l'impatto negativo delle chiusure dei luoghi culturali e dell'accesso per i creatori culturali, legate alla COVID-19, in particolare per i giovani artisti, ai quali è stata negata la possibilità di iniziare e sviluppare la loro carriera nella fase iniziale e decisiva; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire finanziamenti adeguati e condizioni contrattuali e di lavoro eque per tutti i giovani autori, interpreti o esecutori, artisti e tutti gli altri creatori, lavoratori e professionisti della cultura che operano nei settori culturali e creativi, compresi i social media, i quali sono stati colpiti negativamente dalla pandemia, a intensificare i loro sforzi globali per sostenere gli artisti emergenti e i professionisti della cultura, a promuovere l'imprenditoria giovanile e sociale e a stabilire tale obiettivo in una sezione dedicata ai giovani artisti in uno «statuto europeo dell'artista»; ribadisce la sua raccomandazione che il 10 % dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza sia destinato all'istruzione e il 2 % ai settore culturali e creativi; chiede una valutazione approfondita da parte della Commissione dei progetti e delle riforme relativi all'istruzione, ai giovani e ai settori culturali e creativi attuati dagli Stati membri nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza e ribadisce la necessità di porre maggiormente l'accento su tali argomenti nell'ambito delle relazioni nazionali elaborate nel quadro della valutazione del semestre europeo;

19.

richiama l'attenzione sull'importanza delle esperienze di mobilità e dello scambio di buone pratiche tra insegnanti, educatori, professori, formatori, volontari e professionisti dell'animazione socioeducativa e delle organizzazioni giovanili, creatori di contenuti culturali e allenatori sportivi per ampliare le loro conoscenze in materia di sensibilizzazione dei giovani e rafforzare la dimensione internazionale e multilingue, in particolare in vista della realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025;

20.

invita a una comprensione olistica della salute che includa il benessere fisico, mentale e sociale generale, che richieda strategie globali di prevenzione e cura, comprese le attività culturali e sportive, e che promuova lo sviluppo di competenze creative e sociali;

21.

sottolinea la necessità di promuovere la progettazione e la fornitura di servizi intergenerazionali mirati che combinino l'esperienza dei più anziani con il coraggio dei più giovani in una situazione reciprocamente vantaggiosa;

22.

sottolinea l'importanza fondamentale della cultura per lo sviluppo dell'identità individuale dei bambini e dei giovani, nonché per la loro istruzione, compresa la loro comprensione della società, nonché per il loro benessere generale;

23.

sottolinea l'urgente necessità di creare un ambiente di apprendimento inclusivo, creativo, dinamico e sano fin dalla più tenera età, al fine di ridurre il rischio di disturbi psicofisici in età adulta; esorta gli Stati membri, in tale contesto, a garantire l'inclusione e il potenziamento di tutte le forme di espressione artistica, ovvero musica, teatro, cinema, documentario, animazione, arti visive, danza e nuove forme d'arte sperimentali, nei programmi scolastici e come attività sportive e artistiche extracurriculari, stimolando così la libera espressione e creatività e permettendo agli studenti di partecipare attivamente e di esplorare i propri talenti; sottolinea che l'arte può essere una componente ideale di progetti interdisciplinari e può favorire il pensiero critico e non dovrebbe, pertanto, essere confinata alle lezioni di arte;

24.

esorta gli Stati membri e le autorità pubbliche a sviluppare infrastrutture sportive e ad aumentare complessivamente le ore di educazione fisica e le attività fisiche extracurriculari nelle scuole, includendovi attività destinate ai bambini e ai giovani con disabilità; sottolinea che lo sport, come l'arte, può essere un forte veicolo di inclusione per i bambini a rischio di esclusione; ricorda che le arti e gli sport nei programmi scolastici possono dare un forte contributo nel raccogliere le sfide globali in materia di gioventù e istruzione, comprese le difficoltà di apprendimento e i disturbi dell'apprendimento, come pure il bullismo, l'incitamento all'odio e il consumo di sostanze psicotrope;

25.

invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere e finanziare adeguatamente le piccole iniziative culturali locali, i club sportivi, le strutture per il tempo libero, le organizzazioni giovanili e le istituzioni di assistenza ai giovani al fine di portare avanti attività ricreative e di apprendimento non formale e informale, le quali svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo e nel benessere dei giovani e delle loro famiglie, fornendo risorse di sostegno materiale e psicologico, anche per i giovani con minori opportunità o soggetti a discriminazione; sottolinea che, nelle zone svantaggiate, rurali e remote, tali attività costituiscono per i bambini e i giovani l'unica opportunità per socializzare, rafforzare il loro senso di cittadinanza e mantenere un buon livello di salute mentale;

26.

chiede sostegno per gli sport di base e le attività extracurriculari, che hanno subito in modo sproporzionato le conseguenze devastanti della pandemia di COVID-19; sottolinea che gli sport amatoriali rappresentano la base degli sport a livello professionistico e contribuiscono sia allo sviluppo personale che al benessere, come pure allo sviluppo regionale delle zone rurali; sottolinea l'importanza di mantenere aperti i club sportivi professionistici e le organizzazioni sportive e di sostenere la loro ripresa, nonché di sostenere gli atleti; invita la Commissione a sostenere adeguatamente tali club e organizzazioni, in quanto svolgono un ruolo fondamentale nel benessere e nella socializzazione dei giovani;

27.

chiede un maggiore coordinamento a livello europeo tra gli Stati membri, le autorità regionali e i rappresentanti locali delle squadre e dei club sportivi, delle associazioni culturali, delle organizzazioni giovanili e studentesche, degli organismi educativi e universitari, delle parti sociali coinvolte nell'istruzione e del settore privato, al fine di rafforzare il dialogo e la cooperazione e di creare una rete sociale dinamica e multilivello in grado di rispondere e adattarsi alle sfide future;

28.

invita la Commissione ad agire per garantire che l'UE nel suo insieme diventi più forte e più autosufficiente, senza lasciare nessuno indietro; sottolinea che essa deve affrontare gli ampi divari geografici, di genere, sociali, di età e altri divari strutturali aggravati dalla mancanza di infrastrutture digitali, connettività e strumenti digitali in tutti gli Stati membri, in particolare nelle zone rurali, remote, insulari e montane, nonché nei punti di crisi o in altre zone svantaggiate dal punto di vista socioeconomico; invita la Commissione ad ampliare l'ambito di applicazione e a rafforzare le piattaforme educative indipendenti senza scopo di lucro dell'UE e finanziate dall'UE che rispettano le norme dell'UE in materia di riservatezza dei dati, come eTwinning, EPALE, Erasmus+ e School Education Gateway, in modo che le scuole statali, gli insegnanti, i formatori e gli educatori dell'UE possano essere al centro del processo di istruzione digitale senza dipendere da piattaforme che generano utili; richiama inoltre l'attenzione sulla necessità di tenere conto delle eventuali esigenze di tali zone in caso di future pandemie o di altre situazioni senza precedenti;

29.

sottolinea che è opportuno compiere sforzi per generalizzare l'alfabetizzazione digitale a tutti i livelli della società, consentendo l'uso corretto degli strumenti e delle infrastrutture digitali; invita pertanto gli Stati membri a includere l'alfabetizzazione digitale nei programmi di studio di tutti gli istituti di apprendimento e a fornire la formazione e le attrezzature necessarie agli insegnanti e agli educatori; sottolinea che occorre prestare una particolare attenzione a coloro che sono esclusi a livello digitale; richiama l'attenzione sulla difficile situazione dei discenti provenienti da famiglie con molti figli e dei genitori che esercitano la professione di insegnanti, per i quali l'obbligo di lavorare, insegnare e apprendere a distanza comporta esborsi costosi e spesso insostenibili al fine di acquistare, con le loro modeste risorse private, ulteriori attrezzature per soddisfare le esigenze di apprendimento e/o di lavoro a distanza;

30.

osserva che le tecnologie digitali rappresentano un notevole potenziale per insegnanti, formatori, educatori e discenti in termini di tecnologie accessibili, aperte, sociali e personalizzate che possono contribuire a realizzare percorsi di apprendimento più inclusivi; ritiene che l'uso intelligente delle tecnologie digitali, guidato da metodi didattici innovativi e dal conferimento di maggiore autonomia e responsabilità ai discenti, possa dotare i cittadini di competenze fondamentali per la vita; segnala, tuttavia, che la mancanza di supervisione dell'apprendimento digitale dei giovani, in particolare quelli che vivono in ambienti svantaggiati e remoti, può portare a un rischio più elevato di dipendenze e disturbi della salute mentale;

31.

esorta gli Stati membri a investire in politiche specifiche, anche nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che rispondano alle esigenze locali al fine di: i) colmare tutti i divari esistenti, comprese le disuguaglianze di genere, economiche, tecnologiche e sociali regionali; ii) garantire che gli istituti di istruzione e formazione professionale, le organizzazioni e le strutture giovanili, nonché, più in generale, i discenti e i giovani ottengano un sostegno finanziario sufficiente, prestando una particolare attenzione ai discenti più vulnerabili che restano indietro e che necessitano di un sostegno supplementare per conseguire gli obiettivi di apprendimento previsti, nonché alle scuole il cui bacino di utenza comprende popolazioni ad alto tasso di povertà e di minoranza; iii) garantire che siano predisposte le tecnologie, le innovazioni, le strutture e gli strumenti di sostegno all'apprendimento necessari, compresi gli strumenti digitali, per consolidare, sviluppare ulteriormente e fornire un'istruzione e una formazione di qualità, nonché opportunità di apprendimento informale e non formale per tutti; e iv) sostenere le iniziative culturali che riuniscono bambini e giovani nel quadro della ripresa culturale delle comunità locali;

32.

sottolinea che le norme e le aspettative di genere preesistenti possono costituire fattori importanti che incidono negativamente sulla salute mentale e fisica, come anche sulle opportunità di istruzione; segnala che è fondamentale sviluppare le capacità degli educatori, attraverso risorse e sostegno adeguati, per identificare e affrontare meglio le ripercussioni di genere delle chiusure dell'istruzione, della cultura e dello sport sulla salute e il benessere in senso lato dei bambini e dei giovani; invita gli Stati membri a promuovere sistemi di istruzione resilienti, equi e sensibili alla dimensione di genere che garantiscano il soddisfacimento delle esigenze specifiche di genere, come ad esempio un'educazione sessuale completa e la prevenzione e la risposta alla violenza di genere;

33.

ribadisce l'importanza di investire nell'innovazione e nella ricerca nell'ambito dell'istruzione, consentendo al sistema educativo statale di avere accesso a una «cultura dell'innovazione» in tutta l'UE e di garantire che materiali didattici, approcci pedagogici e strumenti di alta qualità siano accessibili e disponibili gratuitamente a tutti; richiama l'attenzione, in tale contesto, sulla necessità di un quadro finanziario che consenta l'acquisto o il noleggio rimborsabile di strumenti digitali appropriati, fra cui attrezzature informatiche e l'accesso a una rete Internet efficiente;

34.

sottolinea la necessità di accelerare la digitalizzazione delle risorse culturali e del patrimonio, come pure delle biblioteche audiovisive, e di introdurre regimi di sconti che consentano l'accesso universale alle risorse culturali, anche per le persone emarginate e le scuole periferiche che non sono in grado di acquistare abbonamenti agevolati;

35.

sottolinea la necessità di monitorare gli sviluppi e le conseguenze pedagogiche, sanitarie e sul piano della sicurezza dei progressi tecnologici e digitali attraverso la cooperazione e il dialogo direttamente con i giovani, come pure con esperti, educatori, parti sociali del settore dell'istruzione e altri rappresentanti della società civile; sottolinea l'urgente necessità di riesaminare criticamente i possibili pericoli dei progressi digitali e le loro conseguenze imprevedibili, tenendo presente che il loro scopo principale è quello di soddisfare le esigenze delle persone;

36.

esorta gli Stati membri a promuovere la scienza e la ricerca sulla salute mentale dei giovani e a valutare l'impatto a lungo termine delle chiusure — in particolare dell'apprendimento a distanza prolungato, dell'isolamento e dell'incertezza — sull'acquisizione di conoscenze, lo sviluppo neurologico e le competenze socio-emotive, e a sviluppare misure mirate a sostegno delle persone più colpite, in modo da contrastare e prevenire i problemi di salute mentale; invita la Commissione e gli Stati membri a raccogliere e confrontare sistematicamente i risultati della ricerca, l'esperienza e le conoscenze nell'affrontare i problemi di salute mentale tra i giovani nell'UE; invita inoltre la Commissione ad agevolare lo scambio di buone pratiche e l'apprendimento reciproco tra gli Stati membri su tali tematiche;

37.

invita la Commissione a sensibilizzare i giovani ai benefici e ai rischi associati alla tecnologia digitale, garantendo non solo il loro accesso agli strumenti tecnologici, ma anche la loro capacità di utilizzarli in modo sicuro e corretto, affinché fungano da validi strumenti di socializzazione e democrazia;

38.

sottolinea che trascorrere periodi prolungati nell'ambiente digitale può avere un impatto di vasta portata sulla salute mentale e sulla sicurezza dei bambini e dei giovani, come la stanchezza da schermo o la dipendenza da Internet, e che anche l'esposizione alla violenza e alle molestie online, come pure alle notizie false, può portare non solo a depressione, ansia ed esclusione sociale, ma anche a suicidi tra i giovani; invita la Commissione a promuovere maggiori sforzi di prevenzione collaborativi e sistematici volti a proteggere i giovani da tali danni;

39.

invita la Commissione a designare un Anno europeo della salute mentale e a elaborare un piano europeo per la protezione della salute mentale nell'istruzione, nella formazione professionale e nell'apprendimento informale e non formale; è del parere che qualsiasi piano di questo tipo dovrebbe basarsi sui risultati del gruppo di lavoro del quadro strategico per lo Spazio europeo dell'istruzione e fornire orientamenti esaustivi, proporre esempi di buone pratiche e creare incentivi affinché gli Stati membri predispongano azioni specifiche e moduli di formazione, dotando in tal modo insegnanti, formatori, educatori, animatori socioeducativi e datori di lavoro delle competenze necessarie per riconoscere i primi segni di burn-out, stress e stress psicologico nei discenti, nei giovani e nei giovani tirocinanti o nei giovani in formazione professionale, al fine di attivare misure di prevenzione mirate;

40.

ritiene che il piano dovrebbe promuovere un sostegno psicologico gratuito e regolare per gli insegnanti, gli educatori e i professionisti dell'assistenza all'infanzia e dovrebbe inoltre prestare una particolare attenzione ai gruppi emarginati e svantaggiati e alle persone con disabilità, al fine di tenere conto delle loro esigenze specifiche e di garantire che abbiano pari accesso a tutte le attività e a tutte le opportunità; sottolinea che il piano dovrebbe altresì incoraggiare l'intensificazione dei legami tra gli istituti di istruzione e le organizzazioni culturali, giovanili e sportive al fine di fornire attività extracurricolari radicate nella comunità nel senso più ampio, con l'obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza dei discenti, promuovere la capacità di agire dei giovani e aumentare il loro impegno sociale;

41.

invita la Commissione e gli Stati membri a seguire le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell'Europa volte a minimizzare l'impatto di una grave crisi sui giovani e sulla loro salute mentale, e a tenere altresì in considerazione le generazioni future in tutte le loro raccomandazioni e proposte;

42.

invita la Commissione a continuare a sviluppare misure di mitigazione per quanto riguarda le conseguenze negative delle chiusure associate alla pandemia di COVID-19 sui bambini e i giovani per tutto il 2023 e a utilizzare quest'anno per proporre una solida eredità dell'Anno europeo dei giovani 2022 per il futuro;

43.

incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1)  GU C 316 del 6.8.2021, pag. 2.

(2)  GU C 395 del 29.9.2021, pag. 101.

(3)  GU C 465 del 17.11.2021, pag. 82.

(4)  Testi approvati, P9_TA(2022)0045.

(5)  GU C 15 del 12.1.2022, pag. 184.

(6)  GU L 462 del 28.12.2021, pag. 1.

(7)  https://ec.europa.eu/social/vocational-skills-week/covid-19-how-can-vet-respond_en

(8)  https://erasmus-plus.ec.europa.eu/sites/default/files/2021-09/coronavirus-mobility-impact-results-may2020_en.pdf

(9)  Studio — «Education and Youth in post-COVID-19 Europe — crisis effects and policy recommendations» (Istruzione e gioventù nell'Europa post COVID-19 — effetti della crisi e raccomandazioni politiche), Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico B — Politiche strutturali e di coesione, 4 maggio 2021.

(10)  Studio — «Youth in Europe: Effects of COVID-19 on their economic and social situation» (I giovani in Europa: effetti della COVID-19 sulla loro situazione economica e sociale), Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico A — Politica economica e scientifica e qualità di vita, 24 settembre 2021.

(11)  Studio — «Cultural and creative sectors in post-COVID-19 Europe: Crisis effects and policy recommendations» (Settori culturali e creativi nell'Europa post COVID-19 — effetti della crisi e raccomandazioni politiche), Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico B — Politiche strutturali e di coesione, 18 febbraio 2021.

(12)  Diez-Palomar, J., Pulido, C. e Villarejo, B., «Distance learning from a Student perspective» (L'apprendimento a distanza dalla prospettiva degli alunni), relazione ad hoc NESET n. 3/2021.

(13)  Sternadel, D., «The impact of COVID-19 on student learning outcomes across Europe: the challenges of distance education for all» (L'impatto della COVID-19 sui risultati dell'apprendimento degli studenti in Europa: le sfide dell'istruzione a distanza per tutti), relazione ad hoc NESET n. 2/2021.

(14)  Koehler, C., Psacharopoulos, G. e Van der Graaf, L., «The impact of COVID-19 on the education of disadvantaged children and the socio-economic consequences» (L'impatto della COVID- 19 sull'istruzione dei bambini svantaggiati e le relative conseguenze socioeconomiche), relazione NESET-EENEE, Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2022.

(15)  Di Pietro, G., Biagi, F., Costa, P., Karpiński, Z. e Mazza, J., «The likely impact of COVID-19 on education: Reflections based on the existing literature and recent international datasets» (Il probabile impatto della COVID-19 sull'istruzione: riflessioni basate sulla letteratura esistente e su serie di dati internazionali recenti), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2020.

(16)  Moxon, D., Bacalso, C., e Șerban, A. M., "Beyond the pandemic: The impact of Covid-19 on young people in Europe (Oltre la pandemia: l'impatto della Covid-19 sui giovani in Europa), Forum europeo della gioventù, Bruxelles, 2022.

(17)  https://www.unicef.org/press-releases/impact-covid-19-poor-mental-health-children-and-young-people-tip-iceberg

(18)  Takino, S., Hewlett, E., Nishina, Y. e Prinz, C., «Supporting young people’s mental health through the COVID-19 crisis» (Sostenere la salute mentale dei giovani durante la crisi della COVID-19), Risposte strategiche dell'OCSE al Coronavirus (COVID-19), 2021.

(19)  https://www.youngminds.org.uk/about-us/reports-and-impact/coronavirus-impact-on-young-people-with-mental-health-needs/#main-content

(20)  https://cordis.europa.eu/project/id/779318/results

(21)  https://www.mentalhealth.org.uk/sites/default/files/2022-08/MHF-Scotland-Impacts-of-lockdown.pdf

(22)  https://www.eurofound.europa.eu/publications/report/2021/impact-of-covid-19-on-young-people-in-the-eu

(23)  https://you.wemove.eu/campaigns/responding-to-the-impact-of-covid-19-on-international-youth-work-mobility

(24)  GU C 224 dell'8.6.2022, pag. 2.

(25)  GU L 223 del 22.6.2021, pag. 14.

(26)  GU C 371 del 15.9.2021, pag. 6.

(27)  GU C 385 del 22.9.2021, pag. 152.

(28)  GU C 404 del 6.10.2021, pag. 152.

(29)  GU C 494 dell'8.12.2021, pag. 2.

(30)  GU C 184 del 5.5.2022, pag. 88.

(31)  Relazione dell'OMS sull'obesità regionale europea 2022.

(32)  https://www.eurofound.europa.eu/publications/report/2020/living-working-and-covid-19

(33)  https://op.europa.eu/webpub/eac/education-and-training-monitor-2021/en/chapters/ chapter1.html#ch1-1

(34)  https://www.oecd-ilibrary.org/sites/1e1ecb53-en/1/2/2/index.html?itemId=/content/publication/1e1ecb53-en&_csp_=c628cf9bcf7362d2dc28c912508045f6&itemIGO=oecd&itemContentType=book

(35)  https://www.statista.com/statistics/1287356/risk-of-depression-in-europe-2021-by-age

(36)  Articolo UNICEF «The Mental Health Burden Affecting Europe's Children» (Il peso sulla salute mentale dei bambini europei) (4 ottobre 2021).

(37)  Flash Eurobarometro del Parlamento europeo: Le donne ai tempi della COVID-19.


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