This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 52010IE0968
Opinion of the European Economic and Social Committee on ‘Innovation in tourism: Defining a strategy towards sustainable development in islands’ (own-initiative opinion)
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Innovazione nel turismo: definire una strategia per uno sviluppo sostenibile nelle isole» (parere d'iniziativa)
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Innovazione nel turismo: definire una strategia per uno sviluppo sostenibile nelle isole» (parere d'iniziativa)
GU C 44 del 11.2.2011, p. 75–80
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
11.2.2011 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 44/75 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Innovazione nel turismo: definire una strategia per uno sviluppo sostenibile nelle isole» (parere d'iniziativa)
2011/C 44/13
Relatrice: GAUCI
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 16 luglio 2009, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere d'iniziativa sul tema:
Innovazione nel turismo: definire una strategia per uno sviluppo sostenibile nelle isole.
La sezione specializzata Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 23 giugno 2010.
Alla sua 464a sessione plenaria, dei giorni 14 e 15 luglio 2010 (seduta del 15 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 153 voti favorevoli, 1 voto contrario e 13 astensioni.
1. Conclusioni
1.1 Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) propone che vengano sviluppati programmi di apprendimento permanente, destinati specificamente agli addetti del settore turistico nelle isole. Per la realizzazione di tali programmi dovrebbe essere previsto lo stanziamento di apposite risorse nel quadro del Fondo sociale europeo e del Fondo di coesione. Un quadro di relazioni industriali appropriato, inteso a promuovere condizioni di lavoro di qualità e interventi a sostegno degli imprenditori (reti, marketing, promozione, ecc.) dovrebbe contribuire a dare impulso al turismo insulare.
1.2 Analogamente, e in considerazione del numero crescente di viaggi e servizi turistici prenotati tramite Internet, le piccole e medie imprese turistiche (insulari) dovrebbero poter beneficiare o di una formazione sostenuta dall'UE o di un accesso facilitato a fornitori di servizi competenti per posizionarsi con successo sul web, evitando quindi di perdere i clienti «più tecnologicamente evoluti».
1.3 Il CESE propone di creare una scuola interregionale, concepita come una specie di «Erasmus degli studenti e degli addetti al settore del turismo», scegliendo come sede un'isola situata in una posizione strategica.
1.4 Sebbene le imprese, e in particolare quelle di piccole dimensioni, traggano vantaggio dalla presenza di una legislazione adeguata ed efficace, sarebbe comunque opportuno considerare l'ipotesi di creare un apposito ente amministrativo in seno ai servizi della Commissione europea, che potrebbe ad esempio assumere la forma di una direzione generale per il Turismo - il turismo rappresenta tra l'11 e il 12 % del PIL dell'UE, e fino al 25 % del PIL di alcune isole (come Malta) -, con il compito di tutelare gli interessi del turismo (insulare) nell'ambito delle istituzioni e delle politiche dell'UE. Il CESE ribadisce inoltre la proposta già avanzata in alcuni suoi precedenti pareri di istituire un'agenzia europea per il turismo.
1.5 Rispetto al continente le isole presentano uno svantaggio intrinseco dovuto alla distanza, all'accessibilità e all'insularità. Il CESE ritiene che si debba adottare un regime fiscale favorevole che tenga conto dei particolari sforzi compiuti in termini di investimenti, di conservazione e creazione di posti di lavoro e di periodi di apertura delle imprese, onde attenuare gli effetti della stagionalità.
1.6 La definizione di isola fornita dall'UE risulta inadeguata in diversi contesti e spesso ostacola la risoluzione dei problemi. Il CESE, in alcuni suoi pareri precedenti (1), ha suggerito di modificare questa definizione e ribadisce tale raccomandazione nel presente parere.
1.7 L'Unione europea sta sviluppando un nuovo concetto all'interno della politica regionale: si tratta dalla cooperazione macroregionale (ne sono esempi la strategia per il Mar Baltico e quella per il Danubio). Il CESE è convinto che questo concetto, oltre ad essere interessante, sia anche certamente applicabile ai gruppi di isole. L'adozione di una strategia macroregionale per le isole del Mediterraneo occidentale potrebbe quindi attenuare alcuni dei problemi di accessibilità presenti in queste zone.
1.8 Il CESE accoglie con favore e sostiene pienamente il programma Calypso sul turismo sociale; ritiene che dopo le azioni preparatorie iniziate nel 2009 si debba ora procedere alla sua piena attuazione; ne raccomanda l'integrazione in una futura strategia macroregionale nella quale sia compreso il Mediterraneo occidentale.
2. Introduzione
2.1 Il turismo contribuisce in maniera sempre più consistente alla crescita economica e può arrivare a rappresentare, in alcuni casi estremi, fino al 70 % del PIL di un'isola. Esso rappresenta una delle migliori opportunità in termini di creazione di reddito e di occupazione. A fronte di una lenta diminuzione della quota di mercato dell'Europa nel turismo mondiale, si prevede un aumento delle presenze turistiche nell'UE. L'espansione del settore turistico, tuttavia, non può essere data per scontata, come è stato palesemente dimostrato dalla crisi finanziaria del 2008-2009.
2.2 Il tradizionale turismo balneare di massa viene progressivamente sostituito da nuove forme di turismo emergenti: si sta infatti diffondendo un tipo di turismo più innovativo e più specializzato, sempre più rispettoso dell'ambiente, personalizzato e orientato alle esperienze. Inoltre, la crescita della domanda nel settore, unitamente ai cambiamenti demografici in atto (aumenta, ad esempio, il numero dei viaggiatori anziani) accelera la segmentazione dei servizi turistici e la creazione di nuovi prodotti che comprendono un elevato livello di servizi innovativi.
2.3 L'innovazione è un obiettivo centrale della politica economica sia a livello dell'UE (strategia di Lisbona e strategia Europa 2020) sia a livello regionale, dove si assiste a un aumento degli investimenti pubblici in materia di ricerca, istruzione, formazione e alla promozione dei settori più innovativi (ad es. trasporti, energia, industrie verdi). Tale considerazione si applica anche ai servizi, e in particolare a quelli che richiedono un livello di conoscenze o di qualifiche considerato tipico della maggior parte delle attività turistiche (ad es. alloggio, ristorazione, servizi immobiliari).
2.4 Oggi il turista cerca la qualità migliore al prezzo più basso. Pertanto il successo del turismo insulare dipende innanzitutto dalla disponibilità di personale qualificato, ma anche dall'impegno dei datori di lavoro e dei loro dipendenti ad assicurare un apprendimento permanente in modo da mantenere livelli elevati di servizio in un mercato in cui la percezione e le esigenze dei viaggiatori cambiano rapidamente. Uno dei requisiti indispensabili per un turismo di qualità consiste infatti nell'assicurare che il personale sia adeguatamente formato e qualificato.
2.5 Un ambito particolarmente interessato dal cambiamento e dall'innovazione nel turismo è quello dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). L'onnipresenza delle TIC e di Internet nell'industria del turismo permette ai consumatori di interagire direttamente con i fornitori di servizi. Per il settore nel suo insieme, questo può tradursi in una riduzione dei costi (di transazione) e portare successivamente alla scomparsa degli intermediari come le agenzie di viaggio o perfino gli operatori turistici. Importanti innovazioni nel settore dei viaggi di massa, come la diffusione delle linee aeree a basso costo, hanno influito notevolmente sulla crescita e la successiva evoluzione dell'industria turistica.
2.6 Per quanto riguarda le isole, restano aperte diverse questioni. In generale, le isole accusano un ritardo di sviluppo rispetto al continente. Spesso inoltre queste nuove tecnologie e processi non sono né controllati né prodotti dalle imprese direttamente interessate, le quali non si occupano nemmeno della relativa manutenzione.
2.7 Le autorità insulari stanno esaminando le implicazioni di queste nuove pratiche del settore per le loro iniziative e azioni in materia di politica del turismo. La loro preoccupazione principale è assicurarsi che le politiche e le azioni fungano da sostegno e da incentivo all'innovazione, che a sua volta contribuisce a sviluppare ulteriormente l'industria del turismo nelle isole.
3. L'assoluta necessità di innovare
3.1 In un contesto caratterizzato dalla costante evoluzione delle dinamiche sociali e dal tramonto del turismo di massa così come organizzato dai tour operator nel ventesimo secolo, il successo del turismo insulare dipende dalla capacità di quest'ultimo di innovare e adattarsi ai nuovi schemi. E la spinta all'innovazione deve venire proprio da coloro che operano nel settore turistico. Paradossalmente però l'innovazione tende anche a sconvolgere le abitudini consolidate e suscita opposizione in quanti non vi intravedono un vantaggio immediato.
3.2 Durante l'ultima metà del ventesimo secolo, era l'offerta a determinare la domanda nel mercato del turismo di massa. Tuttavia, con l'aumentare delle destinazioni disponibili si è giunti a una saturazione del mercato. Il mercato di oggi, tipicamente dominato dai consumatori, è caratterizzato dalla volatilità della domanda, con conseguenti ripercussioni negative per i fornitori. In questo contesto si profila quindi una nuova sfida, che può essere superata adottando un approccio innovativo e creativo che preveda lo sviluppo di un ampio ventaglio di prodotti turistici di nicchia, come il turismo terapeutico, il turismo verde/ecologico, l'agriturismo, il turismo naturale, ecc.
3.3 Occorre inoltre aggiungere che gli stili di vita sono cambiati notevolmente negli ultimi anni. L'industria del turismo deve tener conto dell'allungamento della vita media e del miglioramento delle condizioni di salute ed economiche della popolazione, che va in vacanza più spesso ma per periodi più brevi. Per un gran numero di turisti, l'attenzione si è spostata dal «prezzo più basso disponibile» al «migliore rapporto qualità/prezzo». La fedeltà dei consumatori è in calo e i turisti cercano sempre più spesso prodotti che offrano le seguenti caratteristiche: sostenibilità, autenticità e lontananza dal turismo di massa. Per sopravvivere in queste circostanze, il turismo insulare dovrà assolutamente affrontare il problema dell'innovazione.
4. Turismo insulare e innovazione di prodotto
4.1 Nelle grandi imprese turistiche, l'innovazione è un processo sistematico e una componente fissa del sistema decisionale aziendale. Oggi, infatti, per evitare di trovarsi impreparate di fronte a innovazioni inattese, le aziende includono l'innovazione nella programmazione quotidiana e la considerano come un semplice fattore di produzione aggiuntivo.
4.2 Ma le possibilità di trarre pienamente vantaggio dall'innovazione risultano limitate per le piccole imprese turistiche specializzate in destinazioni specifiche. Ciò è dovuto principalmente alla mancanza di personale e di risorse finanziarie. In particolare, tutte le PMI turistiche devono far fronte alle esigenze quotidiane dei clienti abituali e non sono quindi in grado di accantonare fondi da destinare alla R&S.
4.3 L'industria del turismo, specialmente nelle isole, è per lo più composta da PMI. Per sopravvivere in un contesto sempre più competitivo e globale, le imprese turistiche, soprattutto le più piccole, dovranno effettuare economie di scala e raggiungere una massa critica per ridurre i costi di transazione, aumentare la produttività e rafforzare il loro potere di mercato. Le ristrutturazioni e i meccanismi di cooperazione aiuteranno queste imprese ad adattarsi ai cambiamenti e a rafforzare la loro competitività.
4.4 La sfida per l'industria del turismo consisterà nell'offrire nuovi prodotti e nuovi servizi. Il turismo basato sull'esperienza, il turismo sostenibile e il turismo naturale/culturale/legato ai beni storici e culturali sono alcune delle strategie su cui si basano molti prodotti turistici innovativi attualmente offerti in numerose destinazioni europee. Le isole dovrebbero intensificare la promozione di questi prodotti dato che essi sono legati all'essenza della loro identità insulare.
4.5 Il turismo basato sull'esperienza nasce dall'interazione tra turisti e destinazioni. L'esperienza globale dei turisti è composta da numerosi piccoli incontri con diversi addetti del settore turistico.
4.6 La maggiore sensibilità dei consumatori alle tematiche ambientali stimola le imprese turistiche a innovare e a migliorare la propria efficienza ambientale, per quanto riguarda sia l'interazione dei turisti con l'ambiente, sia le proprie prestazioni. I principali prodotti che possono garantire l'innovazione riguardano proprio i settori di nicchia come l'ecoturismo e il turismo d'avventura.
4.7 Il turismo culturale è un altro settore importante e in piena crescita, che richiama visitatori relativamente abbienti e istruiti. Diverse isole hanno avviato un riorientamento dei loro servizi culturali e stanno sviluppando innovazioni intese ad aumentare il valore aggiunto attraverso la cultura. In particolare, esse diversificano i servizi turistici offerti e allungano la durata dei soggiorni, migliorando ad esempio la presentazione e la promozione delle esperienze e degli eventi culturali disponibili.
4.8 Se il turismo non si integra armoniosamente nella società insulare e offre vantaggi soltanto ad alcuni abitanti, recando invece disagi a molti altri, esso non potrà configurarsi come una componente sostenibile e armoniosa dell'attività della società. Per assicurare la disponibilità da parte della popolazione a sostenere una società caratterizzata dal turismo insulare, occorre adottare un approccio ascendente in materia di programmazione e partecipazione. Il turismo può contribuire a rafforzare i legami tra gli abitanti rendendo ciascuno partecipe, in modo che possa rendersi conto degli effetti di ampia portata di questa attività, in termini di miglioramento dell'ambiente naturale e urbano, assetto e pianificazione territoriale, servizi sociali e tutela dei beni culturali (architettura, artigianato, specialità gastronomiche tradizionali, ecc.).
4.9 Diversi tipi di turismo possono risultare reciprocamente incompatibili, soprattutto in un ambiente insulare di piccole dimensioni. Ad esempio, lo sviluppo di un prodotto di nicchia come quello dei corsi estivi di lingue per giovani studenti può risultare incompatibile con lo sviluppo di un prodotto estivo dedicato agli anziani, poiché il comportamento turbolento dei giovani quando escono da lezione mal si concilia con il desiderio di tranquillità degli anziani. Anche in questo caso, è necessario un sostegno dal basso a favore del tipo o dei tipi di turismo verso cui si orienta un'isola, affinché tale scelta risulti efficace.
4.10 Infine, il turismo riguarda non solo le persone direttamente coinvolte (come il personale di alberghi, ristoranti, compagnie aeree, ecc.), ma anche l'intero indotto, che comprende molti altri settori e professioni (dall'idraulico all'agricoltore locale).
5. Migliorare il turismo insulare attraverso l'innovazione di processo
5.1 L'industria del turismo è sempre stata molto proattiva per quanto riguarda l'adozione delle nuove tecnologie come i sistemi di distribuzione globale (GDS). I recenti progressi in materia di telecomunicazioni, reti, basi di dati, elaborazione dati e marketing elettronico offrono molte nuove opportunità per le imprese turistiche che stanno esercitando un impatto significativo sui modelli d'impresa tradizionali del comparto turistico. L'utilizzo dell'accesso Internet a banda larga e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) conferisce valore aggiunto ai servizi e ai prodotti turistici, oltre a sostenere lo sviluppo di reti e di raggruppamenti industriali. Esiste però un problema rappresentato dall'assenza di tecnologia a banda larga e dalla mancanza delle conoscenze specializzate e delle competenze necessarie affinché le isole possano trarre pieno vantaggio dalle TIC. Per colmare queste lacune, occorrerà quindi prevedere una formazione specifica per le popolazioni insulari.
5.2 I consumatori stanno acquisendo sempre più dimestichezza con l'utilizzo delle TIC per organizzare le loro vacanze. Attualmente, nell'Unione europea due terzi dei turisti organizzano i propri viaggi tramite Internet e oltre il 50 % li acquista on line. Si cercano prodotti flessibili e facilmente accessibili e si preferisce comunicare direttamente con i produttori dei servizi turistici. Per trarre vantaggio da questa rivoluzione delle TIC, gli imprenditori hanno bisogno di rimodellare l'intero processo di commercializzazione dei prodotti del settore. La tecnologia di Internet offre sia alle imprese che ai consumatori un grande potenziale in termini di vendite dirette on line.
5.3 Molte isole europee con una lunga tradizione turistica risentono del calo della crescita e della produzione e il loro settore turistico subisce enormi pressioni concorrenziali. Nel mercato globale e liberalizzato del turismo, infatti, le isole si trovano in concorrenza con le nuove destinazioni. Queste ultime però possono beneficiare di risorse intatte o sfruttate in minima parte, nonché di condizioni economiche molto favorevoli: salari bassi, diverse forme di aiuti di Stato e valute deboli.
5.4 Come in tutto il terziario, la qualità dell'offerta dei servizi turistici insulari dipende fortemente dalla qualità dei lavoratori e delle persone in generale. Esiste un rapporto tra la buona qualità delle condizioni di lavoro e il buon livello dei servizi offerti.
5.5 In Europa l'industria turistica insulare presenta un problema di produttività dovuto alla sua frammentarietà: essa è infatti principalmente composta da PMI e caratterizzata da un'alta intensità di manodopera. Questa minore produttività e la conseguente difficoltà di garantirne la competitività trovano riscontro nei prezzi praticati.
5.6 Il problema della stagionalità ha ripercussioni reali sulla stabilità dell'occupazione e rende meno attraenti le professioni legate al turismo. Per tale motivo si dovrebbero promuovere speciali tipologie di contratti che garantiscano un impiego stabile ai lavoratori stagionali, affinché essi possano beneficiare degli stessi diritti sociali e del lavoro dei lavoratori permanenti. La questione è già stata sollevata dal CESE in precedenza (2).
5.6.1 Per incentivare e innovare il turismo insulare occorre adattare e modernizzare le relazioni industriali, specialmente in materia di formazione, promozione e carriera, mansioni, giornata, orario e condizioni di lavoro, nel quadro del dialogo sociale e della contrattazione collettiva fra le parti sociali.
5.7 Oggi, nel mondo in rapido movimento in cui viviamo, le isole sono raggiungibili soprattutto mediante collegamenti aerei; quelli marittimi, invece, non sempre rappresentano un'alternativa affidabile: richiedono infatti l'esistenza di una solida infrastruttura terrestre connessa con una rete affidabile di collegamenti marittimi, i quali però, per la loro stessa natura, dipendono fortemente dalle condizioni meteorologiche.
6. Sviluppare strumenti politici per l'innovazione del marketing turistico nelle isole
6.1 Una vera e propria sfida per gli enti responsabili del turismo insulare consisterà nell'individuare il metodo più efficace per sviluppare e attuare strumenti politici in grado di promuovere l'innovazione nel turismo senza interferire con le dinamiche del mercato. Una buona pratica che potrebbero adottare i governi consiste nel lasciare ai mercati la massima libertà, intervenendo solo per rimediare alle loro inefficienze.
6.2 Le isole devono bilanciare attentamente gli interessi potenzialmente contrastanti delle imprese che aspirano a crescere, dei turisti-consumatori che cercano opportunità di svago e degli ambientalisti che cercano di proteggere la natura. Per quanto riguarda la pianificazione urbana, si pone un problema di enorme importanza, ovvero capire a quale livello affidare le decisioni relative ai progetti edilizi: potrebbero infatti insorgere conflitti tra gli enti locali, spinti dagli interessi delle imprese locali, e le autorità regionali o nazionali, che hanno invece una visione più globale e sono orientate a contenere la crescita incontrastata nelle zone sensibili dal punto di vista ambientale.
6.3 I governi dovrebbero consentire alle imprese innovatrici di realizzare economie di scala e di perseguire l'innovazione attraverso alleanze cooperative e altre forme di networking. I metodi più efficaci e promettenti per promuovere l'innovazione nell'industria del turismo sono la cooperazione e le alleanze e/o reti in settori quali la tecnologia, il marketing, la distribuzione e la condivisione delle risorse umane. Finora tuttavia la cooperazione nel settore del turismo non sembra aver prodotto risultati sufficienti, soprattutto nelle PMI. A questo proposito i governi dovrebbero sostenere una politica del turismo innovativa e improntata alla coerenza e alla sinergia.
6.4 Le problematiche del turismo non possono certamente essere affrontate prescindendo dalla sua dimensione spaziale. Occorre innanzitutto tenere conto della mercificazione e della commercializzazione delle attrazioni: queste ultime sono le materie prime del turismo, quelle cioè che creano le destinazioni del mercato. I visitatori scelgono la destinazione che sembra offrire loro i maggiori vantaggi e i prodotti per i quali sono disposti a pagare. Questa disponibilità a pagare è direttamente proporzionale all'unicità della meta. Nella maggior parte dei casi si tratta di beni pubblici o di risorse comuni, come le aree protette o le superfici a destinazione agricola, di cui le isole devono assicurare la tutela e la manutenzione, per impedirne lo sfruttamento eccessivo o la distruzione.
6.5 Le attrazioni locali e i servizi innovativi conferiscono alle destinazioni il loro tratto distintivo, ma al tempo stesso limitano le possibilità di innovazione dei prodotti, che non possono essere realizzate senza tener conto dei beni presenti in una destinazione. Una stazione balneare, ad esempio, non potrà mai essere trasformata in un rifugio montano, mentre i paesi a vocazione turistica che dispongono di attrazioni diversificate non avranno difficoltà a riposizionarsi sul mercato.
6.6 Il turismo di massa (sole, mare e fast food), nel lungo termine, non è necessariamente la forma migliore di turismo per le isole. Alcuni esempi in Scozia hanno dimostrato l'enorme successo che possono avere forme di turismo insulare specializzato su scala ridotta. Non esistono però soluzioni universali e di questo occorre tener conto nell'elaborazione di una strategia turistica per le isole. Ciò che è ideale per una piccola isola del Mediterraneo può risultare inadeguato per un'isola ancor più piccola al largo delle coste britanniche, irlandesi o svedesi.
6.7 Al successo di una meta turistica concorrono molte variabili indipendenti: tra queste, la posizione geografica e il potenziale dei mercati di origine, ma anche l'accessibilità in termini di costi dei trasporti e di costi legati al tempo. Queste variabili possono essere influenzate dal settore pubblico soltanto attraverso meccanismi come gli obblighi di servizio pubblico o i sistemi di continuità territoriale e svolgono un ruolo determinante nel definire la natura delle innovazioni di prodotto. La sfida per l'imprenditore locale consiste pertanto nel creare maggior valore aggiunto per i clienti mediante l'offerta di nuovi prodotti.
6.8 Un tema d'attualità nell'agenda dell'UE è quello della sostenibilità ambientale, nel quale rientrano, tra l'altro, l'identificazione di meccanismi utili per favorire la riduzione delle emissioni prodotte dai trasporti, e il dibattito su come la sostenibilità ambientale sia diventata, più in generale, un motore essenziale per la competitività del turismo.
6.9 Che cosa impedisce, ad esempio, agli abitanti delle isole di migliorare la qualità delle spiagge? O di valorizzare il loro patrimonio culturale? Perché vengono segnalate soltanto alcune località turistiche quando invece un'intera isola può costituire un'attrazione turistica? Perché nelle isole la stagione turistica è così concentrata nel tempo e di così breve durata, mentre in altre località il turismo è un'attività che funziona tutto l'anno? La pubblicità, anziché concentrarsi solo su un paio di località, potrebbe promuovere l'immagine di tutti i paesi e di tutte le città di un'isola. Gli abitanti delle isole dal canto loro devono imparare a essere fieri del loro territorio: soltanto in questo modo potranno tutelare e vendere i loro prodotti e il loro patrimonio.
6.10 Tenuto conto del numero crescente di turisti che visitano le isole, le autorità dovranno realizzare ulteriori investimenti per garantire la qualità sanitaria delle destinazioni insulari, assicurando in particolare una buona qualità delle acque (potabile e di balneazione), una corretta gestione dei rifiuti, l'impiego di energie sostenibili e l'approvvigionamento di generi alimentari sicuri.
6.11 È molto importante sviluppare negli abitanti delle isole una maggiore sensibilità alla competitività, affinché essa diventi una priorità per loro. Si tratta di un obiettivo che nessun governo potrà realizzare autonomamente, ma soltanto di concerto con i lavoratori, gli imprenditori, i dirigenti e le istituzioni amministrative.
6.12 In pratica vi sono tre fattori che influiscono in maniera decisiva:
— |
innanzitutto, l'intervento dei governi in materia di sicurezza sanitaria e sostenibilità ambientale, |
— |
in secondo luogo, il settore delle imprese private, che può comprendere i trasporti terrestri e quelli aerei e le infrastrutture TIC, |
— |
in terzo luogo, gli elementi culturali e umani che contraddistinguono le risorse di cui dispone ciascun paese. |
6.12.1 Il governo esercita una forte influenza sul primo dei tre fattori. Un'isola in fondo alla classifica della sostenibilità ambientale si trova in una situazione inaccettabile e ciò dimostra fino a che punto i gruppi di pressione ambientali e culturali abbiano ragione di continuare a insistere per una maggiore sensibilizzazione al patrimonio culturale insulare e all'urgente necessità di investire maggiormente nella sua tutela.
6.12.2 Anche le infrastrutture turistiche richiedono importanti interventi. Una carenza in questo settore può spronare ad agire e cogliere l'opportunità per investire di più in questo campo. I periodi di recessione sono particolarmente adatti per riesaminare i sistemi infrastrutturali e destinare maggiori risorse al loro miglioramento: le isole devono quindi intervenire ora per eseguire tali interventi di miglioramento e per cercare nuove nicchie di mercato attraverso nuovi investimenti privati e pubblici. Il governo da parte sua deve assicurare che il settore privato disponga di un più ampio accesso ai finanziamenti e che le banche tengano maggiormente conto dei bisogni delle piccole e medie imprese. I fondi disponibili nell'ambito del pacchetto di incentivi dell'UE dovranno essere interamente utilizzati. Ancora più importante è che gli organismi governativi non impongano al settore privato norme inadeguate che sottraggano agli imprenditori tutto il capitale di cui dispongono per la realizzazione di investimenti.
6.12.3 Ma il turismo insulare presenta anche alcuni svantaggi: ad esempio, l'economia sommersa, pur generando entrate supplementari per gli isolani, incide tuttavia negativamente sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro. Le abitazioni secondarie comportano prezzi più elevati per coloro che risiedono nelle isole, rappresentando però al tempo stesso una fonte di entrate. Inoltre c'è il problema della saturazione delle infrastrutture (approvvigionamento idrico, smaltimento dei rifiuti, erogazione di energia) che, in alta stagione, si trovano a dover gestire un'utenza fino a venti volte superiore alla popolazione locale.
6.13 Una conseguenza della fluttuazione stagionale nella domanda di manodopera è l'emergere e la presenza di un'economia sommersa. L'uso improprio e perfino l'abuso di studenti lavoratori, o il ricorso al lavoro illegale nocciono sia ai lavoratori in regola sia a quelli che non lo sono, poiché riducono il livello delle retribuzioni.
La manodopera irregolare può arrivare a rappresentare una percentuale significativa degli addetti al settore del turismo (oltre il 50 % in alcuni paesi).
6.13.1 La manodopera mobile e a basso costo proveniente dai nuovi Stati membri (ad es. Polonia, Bulgaria e Romania) è una caratteristica sempre più visibile nel turismo occidentale, compreso quello insulare. La libera circolazione dei lavoratori, prevista dalla legislazione dell'UE, è una tendenza inarrestabile che gli imprenditori e i lavoratori devono capire come affrontare. Occorre assicurare che le imprese possano essere competitive, garantendo al tempo stesso la parità di trattamento e sincerandosi che le condizioni di lavoro siano rispettate e i lavoratori non siano sfruttati.
6.14 Per questo motivo è necessario applicare al turismo insulare un approccio calibrato. Il turismo infatti rappresenta una risorsa vitale per gli abitanti e le PMI delle isole. Ora è il momento di agire. Le isole devono misurarsi con la concorrenza. In primo luogo vanno affrontati i problemi immediati a breve termine. Affinché il turismo possa rimanere sostenibile continuando a svolgere il ruolo di importante motore della crescita economica, bisognerà intervenire in maniera efficace nel medio e lungo periodo.
7. Favorire la creazione di reti per promuovere l'innovazione nell'organizzazione delle imprese e delle destinazioni turistiche
7.1 Diversi settori dell'industria turistica (linee aeree, catene alberghiere, tour operator, autonoleggi, ecc.) presentano un elevato livello di concentrazione e sono spesso gestiti da attori presenti a livello mondiale. Nell'industria turistica delle isole continuano invece a prevalere le PMI. Per sopravvivere di fronte a tali concorrenti globali, le imprese turistiche insulari dovrebbero provare a orientarsi verso una concorrenza costruttiva piuttosto che distruttiva. Una concorrenza costruttiva aumenterebbe le dimensioni del mercato, amplierebbe la piattaforma dei prodotti e ne consentirebbe infine una diversificazione intelligente e un'innovazione tali da garantire un'offerta di classe mondiale; una concorrenza distruttiva, invece, costringerebbe le imprese a concorrere per la stessa quota di mercato, provocando una convergenza dei prodotti e innescando una guerra dei prezzi. È dunque importante che le imprese turistiche sappiano come rafforzare la cooperazione reciproca per dar vita a una concorrenza di tipo costruttivo.
7.2 Gli imprenditori del settore turistico insulare, in particolare quelli più piccoli, sono più sensibili alla concorrenza dei loro partner che ai vantaggi derivanti dalla collaborazione. Nel mondo del turismo si può fare una distinzione tra reti/raggruppamenti geografici e reti/raggruppamenti basati sulle attività, come il turismo «verde», l'agriturismo, il turismo enogastronomico, ecc. Le reti/i raggruppamenti possono svolgere un ruolo chiave nel rafforzamento della capacità degli operatori di fare innovazione, ad esempio riducendo i costi di sperimentazione, aumentando la visibilità e migliorando la capacità di risposta all'evoluzione della domanda. Come accade in altri settori dei servizi, anche nell'industria turistica l'innovazione dipende essenzialmente dalle reti e dalla cooperazione.
7.3 Un altro fattore chiave per una crescita costante dell'industria turistica insulare è la collaborazione tra responsabili politici, imprenditori e organizzazioni sindacali, nonché l'integrazione di organismi, fondazioni e associazioni che operano nel settore del turismo. Se infatti la creazione di reti è principalmente opera del settore imprenditoriale, agli enti locali spetta il compito di sviluppare infrastrutture in grado di migliorare e sostenere tali reti.
Bruxelles, 15 luglio 2010
Il presidente del Comitato economico e sociale europeo
Mario SEPI
(1) Una migliore integrazione nel mercato interno come fattore chiave di coesione e di crescita per le isole (GU C 27 del 3.2.2009, pag. 123).
(2) Cfr. parere del CESE Un turismo accessibile a tutti e socialmente sostenibile, GU C 32 del 5.2.2004, pag. 1.