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Document 62010CN0044

    Causa C-44/10: Ricorso proposto il 28 gennaio 2010 — Commissione europea/Repubblica portoghese

    GU C 100 del 17.4.2010, p. 23–23 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    17.4.2010   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 100/23


    Ricorso proposto il 28 gennaio 2010 — Commissione europea/Repubblica portoghese

    (Causa C-44/10)

    2010/C 100/33

    Lingua processuale: il portoghese

    Parti

    Ricorrente: Commissione europea (rappresentanti: A. Alcover San Pedro e P. Guerra e Andrade, agenti)

    Convenuta: Repubblica portoghese

    Conclusioni della ricorrente

    Dichiarare che la Repubblica portoghese, non avendo adottato le misure necessarie a garantire, mediante il rilascio di autorizzazioni ai sensi degli artt. 6 e 8 della direttiva 2008/1/CE (1), né avendo adottato le misure necessarie a garantire, mediante il riesame e, se del caso, l’aggiornamento delle autorizzazioni degli impianti esistenti, che tali impianti, a decorrere dal 30 ottobre 2007, siano gestiti ai sensi degli artt. 3, 7, 9, 10, 13, 14, lett. a) e b), e 15, n. 2, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell'art. 5, n. 1, della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 15 gennaio 2008, 2008/1/CE, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (direttiva IPPC).

    condannare la Repubblica portoghese alle spese.

    Motivi e principali argomenti

    Dal combinato disposto degli artt. 4 e 5, n. 1, della direttiva IPPC si desume che gli Stati membri dovevano garantire il rilascio di autorizzazioni, relativamente agli impianti nuovi o esistenti, conformemente a quanto stabilito agli artt. 6 e 8 della direttiva. Essi dovevano inoltre riesaminare e, se del caso, aggiornare i termini delle autorizzazioni relative agli impianti esistenti entro il 31 ottobre 2007.

    Secondo informazioni del 2008 dell’amministrazione portoghese, da un lato, per vari impianti, non era stata richiesta l’autorizzazione e, dall’altro, su 632 impianti, 280 funzionavano senza che fosse stata rilasciata la rispettiva autorizzazione.

    In base ad informazioni aggiornate, su un totale di 577 impianti, ne sono stati autorizzati 481, mentre 17 procedimenti sono ancora in pendenza di valutazione.


    (1)  GU L 24, pag. 8


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