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Document 52008IP0119

    Situazione in Tibet
    Risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sul Tibet

    GU C 247E del 15.10.2009, p. 5–7 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    15.10.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 247/5


    Giovedì 10 aprile 2008
    Situazione in Tibet

    P6_TA(2008)0119

    Risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sul Tibet

    2009/C 247 E/02

    Il Parlamento europeo,

    viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cina e sul Tibet, in particolare su:

    a)

    il dialogo tra il governo cinese e gli inviati del Dalai Lama (15 febbraio 2007) (1),

    b)

    il Vertice UE-Cina — dialogo UE-Cina sui diritti umani (13 dicembre 2007) (2),

    c)

    le relazioni UE-Cina (7 settembre 2006) (3),

    d)

    i dialoghi e le consultazioni sui diritti umani con i paesi terzi (6 settembre 2007) (4),

    visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

    A.

    considerando che il 49o anniversario dell'insurrezione nazionale tibetana contro l'amministrazione cinese ha condotto a manifestazioni di ampia portata da parte di monaci, suore e ordinari cittadini tibetani contro la repressione cinese,

    B.

    considerando che secondo le autorità cinesi vi sono stati 20 morti; considerando che secondo altre fonti in questi scontri oltre 140 tibetani sono morti e moltissimi altri sono stati arrestati,

    C.

    considerando che il governo cinese ha dichiarato lo stato di emergenza e che sono stati chiusi negozi e templi sia nella capitale tibetana che Sua Santità in altre città, mentre centinaia di ufficiali di polizia paramilitare e truppe dell'esercito sono confluiti in Tibet dal resto della Cina,

    D.

    considerando che Sua Santità il Dalai Lama ha chiamato «genocidio culturale» questa reazione sproporzionata della Cina, e al contempo ha sollecitato i tibetani «a praticare la non violenza e a non deviare da tale via, per quanto grave possa essere la situazione» (5); considerando che Sua Santità il Dalai Lama non ha chiesto l'indipendenza tibetana ma una soluzione di compromesso che dia un'autentica autonomia culturale e politica e la libertà religiosa, un approccio sostenuto dal Parlamento europeo,

    E.

    considerando che una soluzione duratura può essere raggiunta solo con strumenti pacifici e un dialogo sincero,

    F.

    considerando che, ad eccezione di un viaggio ufficiale della stampa internazionale organizzato dal governo cinese, alla stampa internazionale è stato negato l'accesso alla regione del Tibet per riferire sugli eventi e tutti i giornalisti sono stati espulsi; considerando che il summenzionato viaggio della stampa internazionale è stato soggetto a pesante controllo e i giornalisti che vi hanno partecipato si sono visti negare l'accesso senza restrizioni alla popolazione tibetana,

    G.

    considerando che il governo cinese sta bloccando i siti web stranieri all'interno della Cina e censurando le trasmissioni televisive straniere sulla situazione in Tibet,

    H.

    convinto che l'organizzazione dei Giochi olimpici a Pechino rappresenti per la Cina una straordinaria opportunità di aprirsi al mondo e viceversa, dimostrando che questo paese è in grado di mantenere le sue promesse in quanto alla promozione dei diritti fondamentali per tutti i cinesi senza distinzione,

    I.

    considerando che il dialogo UE-Cina sui diritti dell'uomo, avviato nel 2000, non ha prodotto finora i risultati previsti,

    1.

    condanna fermamente la brutale repressione dei dimostranti tibetani da parte delle forze di sicurezza cinesi e tutti gli atti di violenza avvenuti nelle strade di Lhasa e altrove in Tibet e esprime le proprie sincere condoglianze alle famiglie delle vittime;

    2.

    invita il governo cinese a garantire cure mediche adeguate ai tibetani feriti e assistenza legale ai tibetani arrestati; fa appello alle autorità affinché presentino un elenco delle persone detenute, trattino queste ultime conformemente al diritto internazionale in materia di diritti umani e non ricorrano in nessuna circostanza alla tortura; chiede il rilascio immediato di tutti coloro che hanno protestato pacificamente esercitando il loro legittimo diritto alla libertà di espressione;

    3.

    critica il trattamento spesso discriminatorio contro le minoranze etniche cinesi non-Han; chiede alla Cina di tener fede ai propri impegni in materia di diritti umani, diritti delle minoranze e Stato di diritto; sollecita la Cina a non strumentalizzare i Giochi olimpici 2008 per arrestare dissidenti, giornalisti e attivisti nel campo dei diritti umani al fine di impedire manifestazioni e la diffusione di notizie giudicate imbarazzanti per le autorità; chiede a tale riguardo l'immediata liberazione di Hu Jia, un attivista di primo piano dei diritti umani, condannato a tre anni e mezzo di prigione con l'accusa di sedizione;

    4.

    chiede un'indagine aperta e indipendente sui recenti tumulti e la repressione in Tibet, da svolgere sotto gli auspici delle Nazioni Unite; sollecita le autorità cinesi a rivolgere un invito permanente all'Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti dell'uomo e ad altri organi delle Nazioni unite a visitare il Tibet;

    5.

    rende omaggio al fatto che Sua Santità il Dalai Lama abbia invitato il popolo tibetano a protestare pacificamente, abbia respinto le richieste di indipendenza tibetana e abbia piuttosto proposto una soluzione di compromesso che persegue un'autentica autonomia culturale e politica e la libertà religiosa; conferma il suo impegno per l'integrità territoriale della Cina;

    6.

    chiede alle autorità cinesi di aprire il Tibet alla stampa e ai diplomatici, in particolare ai rappresentanti dell'Unione europea; sollecita le autorità cinesi a cessare immediatamente la censura e il blocco dei siti web di notizie e informazioni situati all'estero; chiede il rilascio di tutti i giornalisti, utenti Internet e ciberdissidenti detenuti in Cina per aver esercitato il proprio diritto all'informazione;

    7.

    è preoccupato per la crescente emarginazione economica del popolo tibetano in Tibet, confrontato con un numero sempre maggiore di lavoratori cinesi che emigrano in Tibet appropriandosi di posti di lavoro e di terreni tibetani; sottolinea la palese discriminazione nel sistema dell'istruzione, nel quale i bambini tibetani studiano la loro lingua madre come seconda lingua;

    8.

    invita la Cina a rispettare i propri impegni pubblici in materia di diritti umani e delle minoranze, democrazia e Stato di diritto come annunciato nella decisione del Comitato olimpico internazionale che ha consentito alla Cina di organizzare i Giochi olimpici;

    9.

    invita la Cina a ratificare senza indugio e comunque prima dei Giochi olimpici la Convenzione internazionale sui diritti politici e civili (UN, 1966); invita Pechino ad adottare una moratoria sulla pena di morte come chiesto dalla risoluzione 62/149, del 18 dicembre 2007, dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite relativa ad una moratoria sull'uso della pena di morte;

    10.

    deplora che le sei sessioni di negoziati tra le autorità cinesi e Sua Santità il Dalai Lama non abbiano condotto ad alcun risultato e chiede l'apertura di un dialogo costruttivo senza precondizioni, mirante a giungere ad un accordo politico globale, compresa una soluzione sostenibile per quanto concerne l'autonomia culturale e politica del Tibet, la libertà religiosa e autentici diritti delle minoranze per la popolazione tibetana in altre province cinesi vicine;

    11.

    chiede al Consiglio, e in particolare alla Presidenza, di seguire con attenzione gli eventi, di vigilare sulla coesione della posizione comune dell'Unione europea e sulla coerente applicazione delle decisioni prese di conseguenza e ritiene che gli ambasciatori dell'Unione europea a Pechino dovrebbero prendere l'iniziativa di visitare la regione onde riferire al Consiglio circa la situazione vigente;

    12.

    rinnova a tale proposito il proprio invito al Consiglio a designare un inviato speciale per le questioni tibetane, allo scopo di promuovere il dialogo tra le parti e seguire da vicino i negoziati una volta che saranno ripresi;

    13.

    appoggia la dichiarazione di Sua Santità il Dalai Lama che ritiene che i Giochi olimpici rappresentino una grande opportunità per la libertà di tutto il popolo cinese;

    14.

    invita la Presidenza in carica dell'Unione europea ad adoperarsi per trovare una posizione comune dell'Unione europea in merito alla partecipazione dei capi di Stato e di governo e dell'Alto rappresentante dell'Unione europea alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi olimpici, con un eventuale rifiuto a partecipare qualora le autorità cinesi non riavviassero il dialogo con Sua Santità il Dalai Lama;

    15.

    esorta la Repubblica popolare cinese a porre termine alla politica di indagare e giudicare gli atleti olimpici sulla base delle loro convinzioni politiche e ad astenersi dal prendere in considerazione la possibilità di escluderli dai Giochi olimpici qualora dissentano dalla posizione ufficiale del governo cinese;

    16.

    attende con interesse che Sua Santità il Dalai Lama giunga in visita al Parlamento europeo per pronunciarsi in seduta plenaria nel corso del 2008 e chiede alla Conferenza dei presidenti di vagliare la possibilità di anticipare detta visita;

    17.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti degli Stati membri, ai governi e ai parlamenti dei paesi candidati, al Presidente e al Primo ministro della Repubblica popolare cinese, al Presidente del Congresso nazionale del popolo cinese, al Comitato olimpico internazionale e a Sua Santità il Dalai Lama.


    (1)  GU C 287 E del 29.11.2007, pag. 554.

    (2)  Testi approvati, P6_TA(2007)0622.

    (3)  GU C 305 E del 14.12.2006, pag. 219.

    (4)  Testi approvati, P6_TA(2007)0381.

    (5)  Dichiarazione rilasciata il 6 aprile 2008.


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