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Document 32023R0379

    Regolamento di esecuzione (UE) 2023/379 del Consiglio del 20 febbraio 2023 che attua il regolamento (UE) n. 359/2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran

    ST/6135/2023/INIT

    GU L 51I del 20.2.2023, p. 13–26 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2023/379/oj

    20.2.2023   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    LI 51/13


    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/379 DEL CONSIGLIO

    del 20 febbraio 2023

    che attua il regolamento (UE) n. 359/2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visto il regolamento (UE) n. 359/2011 del Consiglio, del 12 aprile 2011, concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran (1), in particolare l’articolo 12, paragrafo 1,

    vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il 12 aprile 2011 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 359/2011.

    (2)

    Il 25 settembre 2022 l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha formulato una dichiarazione a nome dell’Unione in cui deplora il diffuso e sproporzionato ricorso alla forza da parte delle forze di sicurezza iraniane nei confronti di manifestanti non violenti osservando che ha comportato la perdita di vite umane nonché un elevato numero di feriti. Nella dichiarazione si afferma inoltre chiaramente che i responsabili dell’uccisione di Mahsa Amini devono essere chiamati a risponderne e si invitano le autorità iraniane a garantire indagini trasparenti e credibili per fare chiarezza sul numero di decessi e arresti, rilasciare tutti i manifestanti non violenti e garantire un giusto processo a tutte le persone detenute. Si sottolinea inoltre che la decisione dell’Iran di limitare drasticamente l’accesso a Internet e di bloccare le piattaforme di messaggistica istantanea viola palesemente la libertà di espressione. Infine, si afferma che l’Unione valuterà tutte le opzioni disponibili per reagire all’uccisione di Mahsa Amini e al modo in cui le forze di sicurezza iraniane hanno risposto alle successive manifestazioni.

    (3)

    In tale contesto, e in linea con l’impegno dell’Unione di affrontare con l’Iran tutte le questioni che destano preoccupazione, compresa la situazione dei diritti umani, come confermano le conclusioni del Consiglio del 12 dicembre 2022, 32 persone e due entità dovrebbero essere inserite nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi soggetti a misure restrittive di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 359/2011.

    (4)

    È opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 359/2011,

    HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

    Articolo 1

    L’allegato I del regolamento (UE) n. 359/2011 è modificato come indicato nell’allegato del presente regolamento.

    Articolo 2

    Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

    Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

    Fatto a Bruxelles, il 20 febbraio 2023

    Per il Consiglio

    Il presidente

    J. BORRELL FONTELLES


    (1)  GU L 100 del 14.4.2011, pag. 1.


    ALLEGATO

    Le persone e entità seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi riportato nell’allegato I del regolamento (UE) n. 359/2011:

    Persone

     

    Nome

    Informazioni identificative

    Motivi

    Data di inserimento nell’elenco

    «174.

    ESMAEILI Mohammad Mehdi

    محمد مهدی اسماعیلی

    Data di nascita: 1975

    Luogo di nascita: Kabudarahang, Hamedan, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: ministro della Cultura e dell’orientamento islamico

    Entità associata: ministero della Cultura e dell’orientamento islamico; Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Mohammad Mehdi Esmaeli è il ministro iraniano della Cultura e dell’orientamento islamico.

    Sotto la sua autorità, il ministero ha minacciato di imporre divieti di viaggio e di lavoro agli artisti o ai musicisti che non seguono la linea del governo. Mohammad Mehdi Esmaili ha minacciato personalmente e pubblicamente di imporre arresti e divieti di lavoro ai registi che avevano pubblicato una dichiarazione chiedendo alle forze di sicurezza di dar prova di moderazione nei confronti dei manifestanti pacifici. Da quando è diventato ministro, un numero importante di artisti e giornalisti è stato arrestato sulla base di accuse infondate, il che indica che alle minacce di repressione sono seguite azioni repressive. Esmaeili si adopera inoltre per limitare ulteriormente la libertà di espressione facendo pressioni in parlamento per un progetto di legge che renderà illegale la condivisione di informazioni o comunicazioni ritenute critiche nei confronti del regime. Sotto l’autorità di Mohammad Mehdi Esmaeili e con la sua approvazione dichiarata, numerosi artisti, musicisti, registi e giornalisti iraniani sono stati minacciati, arrestati e perseguiti sulla base di accuse infondate e la loro libertà di espressione è stata ulteriormente limitata in misura significativa.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    175.

    NOURI Yousef

    یوسف نوری

    Data di nascita: 1961

    Luogo di nascita: Ilam, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: ministro dell’Istruzione

    Entità associate: ministero dell’Istruzione dell’Iran; Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Yousef Nouri è ministro dell’Istruzione dell’Iran dal novembre 2021.

    Sotto la sua responsabilità l’istruzione degli studenti iraniani è continuamente allineata alle opinioni del governo e agli insegnamenti dell’Ayatollah Khamenei. Nel settembre e nell’ottobre 2022 le forze di sicurezza sono state viste arrestare alunni iraniani asseritamente coinvolti in proteste anti-hijab. In quanto ministro dell’istruzione Nouri è responsabile della detenzione di studenti in istituti di rieducazione. Nouri ha confermato che alcuni studenti erano già stati arrestati. Ha affermato che sono stati inviati in “istituti psicologici” che trattengono gli studenti per “riformarli e rieducarli” allo scopo di impedire comportamenti “antisociali”. Ha aggiunto che gli studenti potevano tornare a scuola solo dopo essere stati “riformati”.

    Rendendosi responsabile della detenzione arbitraria di studenti allo scopo di modificare radicalmente le opinioni antigovernative, Nouri viola il diritto umano fondamentale all’istruzione secondo il quale l’istruzione è intesa a favorire il pieno sviluppo della personalità umana e a rafforzare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    176.

    KARIMI Farzin

    فرزین کریمی مزلقان چای

    (a.k.a. KARIMI MAZLGHANCHAY Farzin)

    Data di nascita: 7.12.1992

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Carta d’identità: 0440273961

    Funzione: membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS); cofondatore della Ravin Academy

    Farzin Karimi è membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS) e cofondatore della Ravin Academy, un’entità inserita nell’elenco dell’UE che forma persone in materia di cibersicurezza e pirateria informatica e recluta tra queste futuri collaboratori del MOIS.

    Il MOIS è ampiamente coinvolto nell’infiltrazione dei gruppi di opposizione interna, nel monitoraggio delle minacce interne e dei dissidenti espatriati e nell’arresto di presunte spie e dissidenti.

    Farzin Karimi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    177.

    MOSTAFAVI Seyed Mojtaba

    سید مجتبی مصطفوی

    (alias MORTAZAVI, Mojtaba; MOSTAF, Mojtaba)

    Data di nascita: 2.4.1987

    Luogo di nascita: Teheran, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Documento d’identità nazionale: n. 0080467741 (Iran)

    Funzione: membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS); cofondatore della Ravin Academy

    Seyed Mojtaba Mostafavi è membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS) e cofondatore della Ravin Academy, un’entità inserita nell’elenco dell’UE che forma persone in materia di cibersicurezza e pirateria informatica e recluta tra queste futuri collaboratori del MOIS.

    Il MOIS è ampiamente coinvolto nell’infiltrazione dei gruppi di opposizione interna, nel monitoraggio delle minacce interne e dei dissidenti espatriati e nell’arresto di presunte spie e dissidenti.

    Seyed Mojtaba Mostafavi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    178.

    ESMAELI Vali

    ولی اسماعیلی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo della Commissione sociale del parlamento

    Vali Esmaeli è un legislatore e fautore di una linea intransigente che presiede la commissione sociale del parlamento iraniano.

    È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”). Esmaeli ha definito i manifestanti “agenti stranieri” e ha giustificato la violazione dei diritti umani commessi dalla Repubblica islamica dell’Iran. In quanto membro del parlamento iraniano, Esmaeli ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    179.

    NADERI Ahmad

    احمد نادری

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: membro del presidium del parlamento iraniano

    Ahmad Naderi è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano.

    È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”).

    Durante la lettura di una dichiarazione di 233 deputati nella seduta pubblica del parlamento del 2 ottobre 2022, ha elogiato e appoggiato l’operato delle forze di sicurezza e dell’ordine nel reprimere i manifestanti. In quanto membro del parlamento iraniano, Naderi ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    180.

    ELAHIAN Zohreh

    الهیان زهره

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: femminile

    Funzione: membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano.

    Zohreh Elahian è una legislatrice e fautrice di una linea intransigente, nonché membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano.

    È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”). In quanto membro del parlamento iraniano, Elahian ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    181.

    FARAHANI Ahmad Amirabadi

    احمد امیرآبادی فراهانی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: membro del presidium del parlamento iraniano

    Amirabadi Farahani è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”). In quanto membro del parlamento iraniano, Farahani ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    182.

    DELKHOSH-ABATARI Seyyed Kazem

    سید کاظم دلخوش اباتری

    Luogo di nascita: Someh, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano

    Seyyed Kazem Delkhosh-Abatari è il portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano.

    Durante le proteste del 2022/2023 ha contribuito a elaborare un piano per perseguire i giornalisti e i mezzi d’informazione che pubblicano notizie non conformi alla versione ufficiale della Repubblica islamica. La repressione dei giornalisti in Iran si è intensificata dai primi giorni delle proteste del 2022, con quasi 70 giornalisti arrestati finora. In qualità di portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano, Delkhosh-Abatari è stato coinvolto nella repressione dei media e dei giornalisti a seguito dello scoppio delle proteste in tutto il paese nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    183.

    JALALI Hossein

    حسین جلالی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: membro del parlamento

    Hossein Jalali è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del parlamento iraniano.

    È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato una lettera in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”). Ha confermato personalmente l’esistenza di tale lettera e ha ribadito le sue richieste. In qualità di membro del parlamento iraniano, Jalali ha chiesto personalmente l’esecuzione dei manifestanti.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    184.

    MOUSAVI Seyyed Nezamoldin

    سید نظام الدین موسوی

    alias MOUSAVI Nezam

    Luogo di nascita: Khorramabad, Iran

    Sesso: maschile

    Funzione: portavoce del consiglio direttivo del parlamento iraniano

    Seyyed Nezamoldin Mousavi è il portavoce del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano.

    Durante le proteste del 2022/2023 ha tenuto una riunione con le autorità giudiziarie e i legislatori con l’intento di accelerare l’esecuzione delle sentenze pronunciate nei confronti dei manifestanti arrestati. In qualità di portavoce del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano, Mousavi ha esortato la magistratura a velocizzare i processi e accelerare l’esecuzione delle sentenze pronunciate nei confronti dei manifestanti, mettendo così a repentaglio il loro diritto a un giusto processo, ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    Mousavi è anche uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”). Ha definito i manifestanti “agenti stranieri” e ha giustificato le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica islamica dell’Iran. Mousavi ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    185.

    NESARI Habibollah Jan

    حبیب الله جان نثاری

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: aggiunto alla formazione e all’istruzione delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran

    Habibollah Jan Nesari è attualmente aggiunto alla formazione e all’istruzione delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran inserite nell’elenco dell’UE.

    Tra il 2016 e il 30 dicembre 2019 è stato vicecomandante delle unità speciali delle LEF.

    In qualità di vicecomandante era responsabile della supervisione dell’uso di armi letali e non letali da parte delle forze durante le proteste nazionali del novembre 2019, causa della morte di centinaia di manifestanti. È stato riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità dal tribunale internazionale dei popoli per le atrocità commesse in Iran per il suo ruolo nella repressione dei manifestanti in qualità di vicecomandante. È accertato che, in quanto parte delle forze di sicurezza, le forze di polizia si sono rese responsabili della progettazione e attuazione di un piano per commettere crimini contro l’umanità nonché di omicidi, carcerazioni, sparizioni forzate, atti di tortura e violenza sessuale al fine di sedare le proteste e nascondere i crimini commessi durante le proteste del novembre 2019.

    In qualità di vicecomandante, Nesari è personalmente responsabile di violazioni dei diritti umani commesse dalle LEF. Le LEF, che Nesari attualmente addestra, sono coinvolte nella violenta repressione dei manifestanti durante le proteste scoppiate nel settembre 2022, tra l’altro con l’uso letale della forza contro manifestanti iraniani.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    186.

    BABAEI Hassan

    حسن بابایی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo dell’organizzazione di Stato per la registrazione di atti e proprietà

    Hassan Babaei è a capo dell’organizzazione di Stato per la registrazione di atti e proprietà e una figura di alto livello della magistratura iraniana.

    In tale veste, Hassan Babaei è responsabile di numerose violazioni del diritto a un giusto processo durante le proteste del 2022/2023 in Iran.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    187.

    GHANNAD Qazi

    قاض قناد

    (alias QANAD Qazi)

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: procuratore e giudice presso il tribunale rivoluzionario

    Qazi Ghannad è procuratore e giudice presso il tribunale rivoluzionario.

    Durante le proteste del 2022/2023 ha violato il diritto a un processo giusto e ha condannato a morte dei manifestanti, successivamente giustiziati dal regime iraniano. In qualità di procuratore, ha emesso la condanna a morte nel caso di Majid Rahnavard nel 2022.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    188.

    MANSOURI Seyed Hadi

    منصوری هادی سید

    Luogo di nascita: Mashhad, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo della quarta sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad

    Seyed Hadi Mansouri è giudice e capo della quarta sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad dal dicembre 2017.

    Durante le proteste del 2022/2023ha partecipato alla campagna di sentenze capitali pronunciate nei confronti di manifestanti, violando anche il loro diritto a un giusto processo.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    189.

    HOSSEINI Hojjat al-Eslam Hossein

    حسینی الاسلام حسین حجت

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo della magistratura della provincia del Kurdistan

    Hojjat al-Eslam Hossein Hosseini è il capo della magistratura nella regione del Kurdistan.

    Durante le proteste del 2022/2023ha partecipato alla repressione delle manifestazioni ed è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della repressione di manifestanti pacifici. È complice di tali violazioni, compresi torture e trattamenti crudeli, disumani o degradanti.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    190.

    JABARI Mohammad

    محمد جباری

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: procuratore della provincia del Kurdistan

    Mohammad Jabari è il procuratore della provincia del Kurdistan.

    In tale veste, è responsabile, sin dalle proteste del 2019, di varie violazioni dei diritti umani comprese condanne a morte e repressione delle manifestazioni.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    191.

    MOSTAFAVINIA Hojjat al-Eslam Ali

    نیا مصطفوی علی الاسلام هجت

    (alias MOSTAFAVI (Hojjatoleslam) Ali)

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: religioso; procuratore generale della provincia di Sistan e Belucistan

    Indirizzo: Zahedan

    Hojjat-al-Eslam Ali Mostafavinia è un religioso e procuratore generale della provincia di Sistan e Belucistan. In precedenza ha esercitato la funzione di procuratore nel Sistan e Belucistan, nonché nel Khorasan meridionale.

    In tale veste, era incaricato di perseguire manifestanti detenuti arbitrariamente durante le proteste verificatesi a Zahedan nell’ottobre 2022 e violentemente represse dalle forze di polizia con morti e feriti.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    192.

    SHAMSABAD Mehdi

    آباد شمس مهدی

    (alias SHAMSABAD Mahdi)

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: procuratore della provincia di Sistan e Belucistan

    Mehdi Shamsabad è procuratore di Zahedan nella provincia di Sistan e Belucistan.

    In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022/2023, comprese condanne a morte e repressione delle manifestazioni, nonché di punizioni degradanti, fra cui la pena di morte per flagellazione.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    193.

    HARIKANDI Hossein Fazeli

    هریکندی فاضلی حسین

    Luogo di nascita: Babol, provincia di Mazandaran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: Procuratore generale della provincia di Alborz

    Hossein Fazeli Harikandi è il procuratore generale della provincia di Alborz.

    In tale veste, è responsabile della condanna di varie centinaia di manifestanti per il reato di “corruzione sulla terra” durante le proteste del 2022/2023, esponendoli al rischio di condanna a morte.

    Ha inoltre sostenuto la tesi del governo riguardo alla morte di Sarina Ismailzadeh nel 2022. Nonostante fosse deceduta a causa delle violenze della polizia, lo Stato aveva rilasciato una dichiarazione secondo cui Sarina Ismailzadeh si era suicidata e non era morta dunque a causa della violenta repressione delle manifestazioni nella provincia di Alborz.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    194.

    MADADI Hassan

    حسن مددی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: procuratore facente funzioni della provincia di Alborz

    Hassan Madadi riveste la funzione di procuratore facente funzioni della provincia di Alborz almeno dal 2020.

    In tale veste, è responsabile di varie violazioni dei diritti umani, segnatamente la negazione del diritto a un giusto processo durante le proteste del 2022/2023.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    195.

    TAGHANAKI Soghra Khodadadi

    صغری خدادادی

    Data di nascita: 27.3.1971

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: femminile

    Funzione: direttrice della prigione femminile di Qarchak

    N. di passaporto: B50799950 (Iran) (individuale)

    Indirizzo: Varamin, Teheran, Iran

    Soghra Khodadadi Taghanaki è direttrice della prigione femminile di Qarchak.

    La prigione è nota per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, le penurie alimentari, l’uso eccessivo della forza nei confronti delle prigioniere, le torture, le violenze sessuali e le esecuzioni extragiudiziali.

    La prigione di Qarchak è uno dei luoghi principali in cui vengono detenute le donne arrestate durante le proteste pacifiche del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana.

    Soghra Khodadadi Taghanaki è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    196.

    PASANDIDEH Heidar

    حیدر پسندیده

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: direttore della prigione di Sanandaj

    Heidar Pasandideh è direttore della prigione centrale di Sanandaj nella provincia del Kurdistan iraniano dal 2020.

    Sotto la sua amministrazione, prigionieri sono stati giustiziati in modo arbitrario nella prigione centrale di Sanandaj. Nella sua funzione di direttore ha sovrinteso alla detenzione e alla tortura di prigionieri arrestati durante le proteste del 2022/2023 seguite alla morte di Mahsa Amini e ne è pertanto responsabile.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    197.

    PIRI Morteza

    مرتضی پیری

    Data di nascita: 5.7.1977

    Luogo di nascita: Zabol, provincia di Sistan e Belucistan, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: direttore della prigione centrale di Zahedan

    Carta d’identità: 4072307122

    Indirizzo: Zahedan, Iran

    Morteza Piri è direttore della prigione centrale di Zahedan nella provincia di Sistan e Belucistan.

    La prigione è nota per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, l’uso eccessivo della forza nei confronti dei prigionieri e le esecuzioni extragiudiziali. Sotto la sua amministrazione, la prigione di Zahedan ha eseguito numerose esecuzioni, un numero sproporzionato delle quali nei confronti della minoranza beluci del paese. Nella sua veste è stato coinvolto nella repressione delle proteste del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana.

    Morteza Piri è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    198.

    AZIZI Allah-Karam

    اللهکرم عزیزی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo della prigione Rajai Shahr

    Indirizzo: Moazzen Blvd, Gohardasht, città di Karaj, provincia di Alborz, Iran

    Entità associate: prigione Rajai Shahr

    Allah-Karam Azizi è il capo della prigione Rajaee Shahr, inserita nell’elenco dell’UE (alias prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht) in Iran.

    In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, segnatamente torture e trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, nonché maltrattamenti e tortura di prigionieri.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    199.

    KHOSRAVI Mohammad Hossein

    محمد حسین خسروی

    Data di nascita: 23.9.1974

    Luogo di nascita: Birjand, provincia del Khorasan meridionale, Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: direttore generale delle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan, ex direttore della prigione centrale di Zahedan

    Carta d’identità: 0653027761

    Indirizzo: provincia di Sistan e Belucistan, Iran

    Nella sua funzione di direttore generale delle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan, Mohammad Hossein Khosravi sovrintende alle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan.

    Le prigioni della provincia, compresa la prigione centrale di Zahedan, sono note per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, l’uso eccessivo della forza nei confronti dei prigionieri e le esecuzioni extragiudiziali. Sotto la sua amministrazione, la sola prigione di Zahedan ha eseguito numerose esecuzioni, un numero sproporzionato delle quali nei confronti della minoranza beluci del paese, ed è stata coinvolta nella repressione delle proteste del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana.

    Mohammad Hossein Khosravi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    200.

    CHEHARMAHALI Ali

    علی چهارمحالی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: direttore generale delle prigioni di Alborz

    Indirizzo: Alvand Building, Below Mader Square, Karaj, Mehravila, Iran

    Ali Cheharmahali è direttore generale delle prigioni della provincia di Alborz ed ex direttore della prigione di Evin inserita nell’elenco dell’UE.

    In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran durante le proteste del 2022/2023, fra cui torture e trattamenti crudeli, disumani o degradanti.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    201.

    FADAVI Ali

    علی فدوی

    Data di nascita: 1961

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Ali Fadavi è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

    L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    Nella sua funzione, Fadavi guida, facilita e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC.

    Ali Fadavi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    202.

    SHARIF Ramezan

    شریف رمظان

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

    Ramezan Sharif è il portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).

    L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    Nella sua funzione, Sharif copre e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC.

    Ramezan Sharif è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    203.

    JOMEIRI Fathollah

    فتح الله جمیری

    Luogo di nascita: Iran

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: capo dell’organizzazione per la protezione delle informazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)/unità di sicurezza dell’IRGC

    Fathollah Jomeiri è il capo dell’organizzazione per la protezione delle informazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), denominato anche unità di sicurezza dell’IRGC.

    L’unità è responsabile della protezione delle infrastrutture essenziali e delle zone chiave del paese, di personaggi importanti, come personalità del regime, ma soprattutto del regime stesso.

    L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    Nella sua funzione, Jomeiri guida, facilita e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC.

    Fathollah Jomeiri è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    204.

    KAAMFAR Behdad

    کامفر بهداد

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: procuratore presso la Procura rivoluzionaria di Karaj

    Behdad Kaamfar è un procuratore presso la Procura rivoluzionaria di Karaj che tratta casi presso il tribunale rivoluzionario di Karaj.

    In tale veste, è responsabile della repressione esercitata nei confronti dei manifestanti mediante l’imposizione di pene gravi, fra cui la pena di morte. Le autorità giudiziarie iraniane utilizzano in particolare l’accusa penale di “Muharebeh” (“ribellione contro Dio”) che prevede la pena di morte per chi si oppone agli organi statali ed è spesso invocata per la repressione nei confronti dei manifestanti.

    In particolare, Kaamfar ha rappresentato la procura in un caso del novembre/dicembre 2022 in cui vari manifestanti sono stati condannati per presunti attacchi contro la Basji. In tale processo l’accusa formulata da Kaamfar ha condotto a varie condanne alla pena di morte per “Muharebeh”, in particolare contro Mohammad Mehdi Karimi, Amid Mehdi Shokrollahi, Reza Aria Farzaneh Gharehassanlou, Hamid Gharehassanlou, Ali Moazzami Goudarzi e Hossein Mehdi Mohammadi.

    Chiedendo tali condanne e utilizzando tali reati in contrasto con i principi della giustizia, e causando così la morte di oppositori dello Stato iraniano, Behdad Kaamfar si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    205.

    FATHI Murad

    مراد فتحی

    Cittadinanza: iraniana

    Sesso: maschile

    Funzione: direttore delle prigioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale

    Murad Fathi è il direttore delle prigioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale dal 22 novembre 2022.

    In precedenza aveva ricoperto lo stesso incarico nella provincia del Kurdistan. Nelle prigioni sotto il suo controllo, durante le proteste del 2022/2023 si sono registrati episodi di torture dei prigionieri che, in alcuni casi, hanno condotto alla morte di questi ultimi per le torture stesse e/o per la mancanza di assistenza medica. Fra le persone detenute e torturate figurano manifestanti arrestati in entrambe le province.

    Partecipando alla repressione dei manifestanti e sovrintendendo alle torture nelle strutture carcerarie sotto il suo comando, che in alcuni casi hanno provocato la morte dei prigionieri, Murad Fathi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023»;

    Entità

     

    Nome

    Informazioni identificative

    Motivi

    Data di inserimento nell’elenco

    «32.

    Law Enforcement Forces of the Islamic Republic of Iran (LEF) Cooperation Foundation

    بنیاد تعاون فراجا

    بنیاد تعاون ناجا

    (a.k.a. NAJA Cooperation Foundation)

    Indirizzo: Marzdaran Blvd, Teheran, Iran

    Tipo di entità: fondazione cooperativa associata alle Forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran

    Entità associate: Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (alias NAJA; FARAJA)

    فرماندهی انتظامی جمهورى اسلامی ایران

    La Fondazione cooperativa delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran è un organismo economico collaborativo controllato dalle LEF (note anche come NAJA), inserite nell’elenco dell’UE, ed è attiva nei settori energetico, edile, dei servizi, tecnologico e bancario dell’Iran.

    La Fondazione cooperativa delle LEF costituisce un’importante fonte di finanziamento di queste ultime, consiste di fatto in una società di partecipazione finanziaria che fornisce e canalizza fondi e viene utilizzata per eludere le sanzioni. La Fondazione cooperativa con le sue controllate rappresenta inoltre uno dei pochi fornitori coinvolti esclusivamente nella fabbricazione e importazione di attrezzature utilizzate per reprimere le proteste in Iran.

    La Fondazione cooperativa delle LEF fornisce pertanto risorse finanziarie e attrezzature per la repressione a queste ultime, che le utilizzano per commettere gravi violazione dei diritti umani.

    La Fondazione cooperativa delle LEF è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023

    33.

    Police Science and Social Studies Institute

    پژوهشگاه علوم انتظامی و مطالعات اجتماعی فراجا

    Luogo di registrazione: Teheran, Iran

    Indirizzo: QCC3+HPP District 3, Teheran, Provincia di Teheran, Iran

    Tipo di entità: istituto associato alle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran

    Entità associate: Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (alias NAJA; FARAJA)

    L’Istituto di scienze politiche e studi sociali, affiliato alle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (note anche come NAJA), inserite nell’elenco dell’UE, produce “droni antisommossa” utilizzati dalle forze dell’ordine nella repressione di manifestanti pacifici. Inoltre, l’Istituto promuove e conduce ricerche sull’uso dei droni per le forze di polizia.

    L’Istituto di scienze politiche e studi sociali è associato alle Forze dell’ordine dell’Iran e fornisce attrezzature utilizzate per commettere gravi violazione dei diritti umani.

    È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

    20.2.2023».


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