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Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

La politica estera e di sicurezza comune (PESC) è la politica estera e di sicurezza condivisa dell’Unione europea (Unione).

Essa ha lo scopo di:

  • preservare la pace;
  • rafforzare la sicurezza internazionale; e
  • promuovere la cooperazione internazionale, la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

L’Unione possiede un servizio diplomatico, il Servizio europeo di azione esterna (SEAE), avviato formalmente nel 2011. Il SEAE agisce sotto l’autorità dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione (AR/VP), una posizione attualmente occupata da Josep Borrell Fontelles. Lo assiste nell’esecuzione del suo mandato (come rappresentante della PESC e presidente del Consiglio degli affari esteri, nonché nella sua veste di vicepresidente della Commissione, che costituisce l’adempimento delle responsabilità che spettano alla Commissione nelle relazioni esterne).

Anche il Comitato politico e di sicurezza (CPS), che comprende gli ambasciatori dei 27 paesi dell’Unione, agisce sotto la responsabilità dell’AR/VP. Controlla la situazione internazionale nei settori che rientrano nella PESC e svolge un ruolo chiave nella definizione e nel monitoraggio della risposta dell’Unione a una crisi.

La PESC è stata istituita per la prima volta nel 1993 dal trattato di Maastricht. È stata progressivamente rafforzata dai trattati successivi, in particolare dal trattato di Lisbona (titolo V del trattato sull’Unione europea). Dal momento in cui il trattato di Lisbona è entrato in vigore, nel dicembre 2009, l’Unione possiede personalità giuridica (cioè è in grado di firmare trattati internazionali).

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