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Document 52020AE2886

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione» [COM(2020) 456 final], sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il bilancio dell'UE come motore del piano per la ripresa europea» [COM(2020) 442 final], sulla «Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce uno strumento dell'Unione europea per la ripresa a sostegno dell'economia dopo la pandemia di COVID-19» [COM(2020) 441 final/2 — 2020/0111 (NLE)], sulla «Proposta modificata di regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027» [COM(2020) 443 final — 2018/0166 (APP)], sulla «Proposta modificata di decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea» [COM(2020) 445 final — 2018/0135 (CNS)], sulla «Proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020» [COM(2020) 446 final — 2020/0109 (APP)] e sulla «Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione — e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'istituzione del programma specifico di attuazione di Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione, regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio» [COM(2020) 459 final — 2018/0224 COD]

    EESC 2020/02886

    GU C 364 del 28.10.2020, p. 124–131 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    28.10.2020   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 364/124


    Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione»

    [COM(2020) 456 final]

    sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il bilancio dell'UE come motore del piano per la ripresa europea»

    [COM(2020) 442 final]

    sulla «Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce uno strumento dell'Unione europea per la ripresa a sostegno dell'economia dopo la pandemia di COVID-19»

    [COM(2020) 441 final/2 — 2020/0111 (NLE)]

    sulla «Proposta modificata di regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027»

    [COM(2020) 443 final — 2018/0166 (APP)]

    sulla «Proposta modificata di decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea»

    [COM(2020) 445 final — 2018/0135 (CNS)]

    sulla «Proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020»

    [COM(2020) 446 final — 2020/0109 (APP)]

    e sulla «Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione — e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'istituzione del programma specifico di attuazione di Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione, regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio»

    [COM(2020) 459 final — 2018/0224 COD]

    (2020/C 364/17)

    Relatore generale:

    Petru Sorin DANDEA

    Relatore generale:

    Tommaso DI FAZIO

    Relatore generale:

    Petr ZAHRADNÍK

    Consultazione

    Parlamento europeo, 17.6.2020 [COM(2020) 459 final — 2018/0224 COD]

    Consiglio dell'Unione europea, 10/06/2020 [COM(2020) 459 final — 2018/0224 COD]

    Commissione europea, 17.6.2020:

    COM(2020) 441 final/2 — 2020/0111 (NLE)

    COM(2020) 442 final

    COM(2020) 443 final — 2018/0166 (APP)

    Commissione europea, 2.7.2020:

    COM(2020) 445 final — 2018/0135 (CNS)

    COM(2020) 446 final — 2020/0109 (APP)

    COM(2020) 456 final

    Base giuridica

    Art. 43, par. 2, art. 173, par. 3, art. 182, par. 1, art. 188 e art. 304 TFUE

    Sezione competente

    Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale

    Decisione dell'Ufficio di presidenza

    9.6.2020

    Adozione in sessione plenaria

    16.7.2020

    Sessione plenaria n.

    553

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    206/4/5

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1.

    Il CESE è consapevole delle gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia di COVID-19 in tutti gli Stati membri. Per questo motivo sostiene con vigore la proposta della Commissione — Next Generation EU — quale strumento specifico per una ripresa rapida ed efficace. La Commissione ha tenuto conto delle asimmetrie economiche e sociali causate dalle misure adottate dopo la crisi del 2008 e ha fondato le proprie azioni sul principio di solidarietà tra tutti i paesi, senza escludere nessuno. Essa sta tornando ai valori fondanti dell'Unione europea sanciti dal Trattato istitutivo, che sta attuando in modo determinante e deciso.

    1.2.

    Il CESE conosce perfettamente la grave e straordinaria situazione economica dovuta alla pandemia e valuta favorevolmente l'insieme delle misure adottate per alleviarne gli effetti negativi sui risultati economici. Tali effetti sono di vario tipo, e includono non soltanto uno shock di domanda senza precedenti e una riduzione di liquidità, ma anche la sospensione delle catene di approvvigionamento e gravi problemi sul versante dell'offerta, con l'interruzione delle catene logistiche e con molte aziende alle prese con problemi legati ai componenti, alla forza lavoro, alle materie prime ecc., e costrette di conseguenza a interrompere la produzione. In questo senso, anche le misure adottate devono essere eccezionali, e il CESE chiede che siano di ampissimo raggio.

    1.3.

    Il CESE plaude pertanto alla decisione di dotare l'Unione di un importante strumento finanziario che consenta a tutti gli Stati membri di conseguire una ripresa economica e sociale rapida ed effettiva. Il CESE accoglie altresì con favore la decisione della Commissione di istituire un fondo straordinario per la ripresa con tutti gli strumenti necessari per rilanciare l'economia dell'Unione e per riaffermare inoltre la sua posizione competitiva a livello globale, unitamente alle conquiste sociali che contraddistinguono l'Unione stessa e che devono restare anch'esse un obiettivo fondamentale.

    1.4.

    Il CESE valuta molto positivamente le due decisioni principali della Commissione. La prima riguarda l'introduzione di uno strumento finanziario straordinario per la ripresa nell'ambito del quadro finanziario pluriennale (QFP). Il QFP è uno strumento il cui iter è regolato da norme accettate da tutti gli Stati membri, uno strumento che funziona bene da molto tempo e che è quindi assolutamente funzionale. La seconda decisione principale consiste nell'aumentare i prestiti comuni europei, che saranno rimborsati in un lungo arco di tempo, e impedire che gli oneri finanziari straordinari ricadano a breve termine direttamente sugli Stati membri, i quali stanno tutti soffrendo, in misura più o meno grave ma senza eccezione alcuna, degli effetti economici e sociali negativi della pandemia.

    1.5.

    Tale decisione ha portato la Commissione a chiedere l'autorizzazione per sfruttare l'elevato rating del credito dell'Unione sul mercato finanziario in modo da aumentare, in tranches successive, i prestiti comuni europei a lunghissimo termine con bassi tassi di interesse per tutti gli Stati membri. Lo sforzo finanziario deve contribuire a rilanciare quanto prima l'economia europea, a ripristinare la fiducia e a creare un'Unione più sostenibile ed equa.

    1.6.

    Il CESE accoglie con favore le due importanti decisioni adottate perché, come ripetutamente affermato nei documenti legislativi e non legislativi presentati, le economie degli Stati membri non possono più sostenere autonomamente gli effetti avversi della crisi, dato che sono tutte fortemente dipendenti le une dalle altre in virtù dei molti anni di consolidamento del mercato unico, che ha avuto l'effetto positivo previsto dai fondatori dell'Unione e dai Trattati istitutivi.

    1.7.

    Nel complesso, nel più ampio contesto dell'intero QFP, il programma Next Generation EU lancia un segnale su come mobilitare e utilizzare in futuro le risorse finanziarie comuni europee. Inoltre, l'importo totale di 750 miliardi di EUR può sembrare enorme, ma non è certo al di fuori della portata dei mezzi economici dell'Unione (è pari soltanto al 4,1 % del PIL europeo del 2019) e può essere rimborsato interamente entro il 2058.

    1.8.

    Il CESE apprezza l'approccio innovativo e originale adottato dalla Commissione europea per aumentare la base di bilancio dell'Unione dall'1,1 all'1,7 % circa del PIL dell'UE in termini omogenei, o persino di più qualora dovesse rendersi necessario in futuro. Il CESE considera tale risposta un segnale positivo riguardo ai modi di mobilitare e utilizzare in futuro le risorse finanziarie comuni europee in maniera moderna.

    1.9.

    Il CESE accoglie con particolare favore il fatto che il nuovo strumento proposto dovrebbe essere coordinato strettamente con il processo del semestre europeo, che ha dimostrato la propria efficienza, e appoggia la proposta che gli Stati membri specifichino le proprie esigenze in piani nazionali di ripresa e resilienza.

    1.10.

    Il CESE accoglie con favore la proposta della Commissione sul bilancio dell'UE che intende introdurre ulteriori, autentiche risorse proprie basate su una serie di imposte di vario tipo (gettito proveniente dal sistema di scambio di quote di emissione dell'UE e dalla tassazione del digitale e dei redditi delle grandi imprese). In particolare, il CESE sottolinea che l'ingente sostegno finanziario richiesto dagli Stati membri dell'Unione per superare la crisi economica dovrebbe essere accompagnato da un progetto più ambizioso di riforma fiscale, un'Unione fiscale, volto a definire un regime fiscale armonizzato, fondato sui principi di concorrenza equa e solidarietà, e a evitare le distorsioni e discriminazioni esistenti nei paesi dell'UE che hanno condotto a comportamenti opportunistici sia da parte degli Stati che dei singoli contribuenti, indebolendo l'unità del mercato unico.

    1.11.

    Il CESE invita la Commissione europea a elaborare un documento di riferimento fortemente condiviso e consensuale sulle risorse finanziarie proprie dell'UE; il CESE, pur comprendendo che lo strumento Next Generation EU dovrà essere rimborsato in un lungo arco di tempo, reputa che la soluzione definitiva riguardante le risorse proprie debba essere adottata ben prima di tale data.

    1.12.

    Il CESE esorta vivamente a rendere quanto prima operative le misure proposte dalla Commissione, considerando che il fattore tempo è essenziale. Invita pertanto il Consiglio a raggiungere senza indugi un accordo unanime, persuadendo gli Stati membri che ancora si oppongono al piano del valore dell'unità e della coesione in questo momento difficile e ricordando loro che tutti i paesi, nessuno escluso, sono economicamente e socialmente interdipendenti.

    1.13.

    Il CESE osserva infine che la crisi ha evidenziato nuovamente la necessità di accelerare le riforme intraprese per la zona euro e di superare i limiti che ancora impediscono un'autentica integrazione economica, sociale, fiscale e politica. Il CESE aveva già sottolineato tale esigenza in occasione della precedente crisi finanziaria esplosa nel 2008.

    2.   Sintesi della proposta della Commissione

    2.1.

    In risposta alla pandemia di COVID-19 e alle sue immediate conseguenze economiche e sociali, il 27 giugno 2020 la Commissione europea ha proposto uno strumento di ripresa temporaneo da 750 miliardi di EUR, chiamato Next Generation EU, per accrescere la potenza di fuoco del bilancio dell'Unione.

    2.2.

    Lo strumento per la ripresa è integrato in un quadro finanziario pluriennale rinforzato per il 2021-2027, capace di orientare rapidamente gli investimenti là dove sono più necessari, rafforzare il mercato unico, intensificare la cooperazione in settori quali la salute e la gestione delle crisi e dotare l'Unione di un bilancio a lungo termine che le consenta di promuovere la transizione verde e digitale e costruire un'economia più equa e resiliente.

    2.3.

    Il piano per la ripresa comprende una componente a fondo perduto di 440 miliardi di EUR che sarà distribuita tra tutte le rubriche del bilancio. Altri 60 miliardi di EUR saranno stanziati per le garanzie, e circa 250 miliardi di EUR saranno concessi in prestito agli Stati membri.

    2.4.

    Per finanziare le misure proposte per la ripresa, la Commissione contrarrà, a nome e per conto dell'Unione, prestiti sui mercati finanziari fino a 750 miliardi di EUR per finanziare misure per la ripresa nel periodo 2021-2024.

    2.5.

    Affinché ciò sia possibile la Commissione si avvarrà del margine costituito dalla differenza tra il massimale delle risorse proprie del bilancio a lungo termine (pari all'importo massimo dei fondi che l'Unione può chiedere agli Stati membri per onorare i suoi obblighi finanziari) e il massimale della spesa effettiva (massimale di pagamento del QFP).

    2.6.

    Il massimale delle risorse proprie sarà incrementato in via eccezionale e temporanea di 0,6 punti percentuali. Tale aumento si aggiungerà al massimale permanente delle risorse proprie, pari all'1,4 % del reddito nazionale lordo dell'UE, proposto in considerazione delle incertezze economiche e della Brexit. L'aumento di 0,6 punti percentuali cesserà quando saranno stati rimborsati tutti i fondi e saranno state riassorbite tutte le passività.

    2.7.

    Con questo margine di bilancio dell'UE a garanzia, l'Unione sarà in grado di emettere debito a condizioni relativamente vantaggiose rispetto a molti Stati membri singolarmente. I fondi raccolti saranno rimborsati dai futuri bilanci dell'UE a partire da dopo il 2027 e al più tardi entro il 2058. I prestiti saranno rimborsati dagli Stati membri debitori.

    2.8.

    Poiché il prestito ammonta a 250 miliardi di EUR, l'UE deve restituire collettivamente 500 miliardi di EUR mediante il meccanismo delle risorse proprie (tuttavia, l'UE risponderebbe anche delle sofferenze sui crediti da parte degli Stati membri sui rimanenti 250 miliardi di EUR).

    2.9.

    Per agevolare la restituzione dei fondi raccolti sul mercato e contribuire a ridurre ulteriormente la pressione sui bilanci nazionali, la Commissione proporrà, in una fase successiva del periodo finanziario 2021-2027, nuove risorse proprie in aggiunta a quelle già proposte. Tali risorse saranno strettamente correlate alle priorità dell'Unione (cambiamenti climatici, economia circolare ed equità fiscale).

    2.10.

    L'uso delle risorse del pacchetto per la ripresa poggia su tre pilastri.

    2.10.1.

    PILASTRO 1 — Sostenere gli Stati membri negli sforzi per riprendersi dalla crisi, superarne gli effetti e riemergerne più forti. Ciò comprende una serie di strumenti volti a sostenere gli investimenti e le riforme negli Stati membri, concentrandosi sugli ambiti in cui gli effetti della crisi e le esigenze di resilienza sono maggiori:

    un nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza da 560 miliardi di EUR, destinato a investimenti e riforme per la ripresa e la resilienza;

    l'iniziativa REACT-EU fornirà 55 miliardi di EUR di fondi aggiuntivi per la politica di coesione da qui al 2022;

    modifiche del Fondo sociale europeo Plus;

    una proposta di rafforzare il Fondo per una transizione giusta, portandolo a 40 miliardi di EUR;

    una proposta di irrobustire il bilancio del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale con 15 miliardi di EUR.

    2.10.2.

    PILASTRO 2 — Rimettere in moto l'economia e stimolare gli investimenti privati:

    un nuovo strumento di sostegno alla solvibilità, che, facendo leva sulla garanzia di bilancio dell'UE, mobiliterà risorse private per sostenere con urgenza il capitale delle imprese europee sane, qualunque sia il settore in cui esse operano;

    il rafforzamento di InvestEU, un programma particolarmente adatto a mobilitare gli investimenti e sostenere le politiche dell'Unione durante la ripresa in settori come le infrastrutture sostenibili, l'innovazione e la digitalizzazione;

    nel quadro di InvestEU, la Commissione propone di creare un dispositivo per gli investimenti strategici che sviluppi l'autonomia strategica delle catene di approvvigionamento essenziali a livello europeo allo scopo di rendere l'Europa più resiliente.

    2.10.3.

    PILASTRO 3 — Apprendere dalla crisi e rispondere alle sfide strategiche cui deve far fronte l'Europa:

    un nuovo programma in ambito sanitario — «UE per la salute» (EU4Health) — da 9,4 miliardi di EUR per dotare l'Unione delle capacità critiche per reagire rapidamente a future crisi;

    un incremento di 2 miliardi di EUR per rescEU, il meccanismo di protezione civile dell'Unione;

    un rafforzamento di Orizzonte Europa, la cui dotazione finanziaria sarebbe portata a 94,4 miliardi di EUR;

    un aumento dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, che sarebbe portato a 86 miliardi di EUR, tramite una nuova garanzia per le azioni esterne, e 1 ulteriore miliardo di EUR al Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile;

    il rafforzamento dello strumento per gli aiuti umanitari con 5 miliardi di EUR.

    2.11.

    In aggiunta agli interventi finanziati da Next Generation EU, la Commissione propone di potenziare altri programmi affinché possano svolgere pienamente il loro ruolo, rendendo l'Unione più resiliente e rispondendo alle sfide poste dalla pandemia e dalle sue conseguenze:

    il programma Europa digitale; il meccanismo per collegare l'Europa; il programma per il mercato unico e i programmi che promuovono la cooperazione nei settori della fiscalità e delle dogane; Erasmus Plus; Europa creativa; la politica agricola comune e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; il Fondo Asilo e migrazione e il Fondo per la gestione integrata delle frontiere; il Fondo sicurezza interna e l'assistenza preadesione dell'Unione.

    2.12.

    Il fondo per la ripresa è incluso nella struttura di bilancio dell'UE. Di conseguenza, l'erogazione dovrà essere pianificata ed è associata al semestre europeo (e quindi alla condizionalità macroeconomica), oltre ad essere collegata al sistema di gestione e controllo del bilancio della Commissione europea e soggetta al controllo di bilancio del Parlamento europeo.

    2.13.

    Per traghettare il periodo di transizione fino alla ratifica della decisione modificata sulle risorse proprie e destinare a lavoratori, imprese e Stati membri i finanziamenti urgentemente necessari già nel 2020, la Commissione propone inoltre di adeguare l'attuale bilancio a lungo termine 2014-2020 in modo da disporre di un margine di spesa maggiore nel 2020 per l'appunto.

    2.14.

    La strategia di crescita dell'UE, il Green Deal europeo — compreso il meccanismo per una transizione giusta proposto in gennaio — e le strategie digitale e industriale dell'Unione sono di vitale importanza per una ripresa sostenibile dell'UE e restano al centro delle proposte della Commissione, in quanto fondamentali per sospingere la nostra economia e preparare il futuro delle prossime generazioni. Gli investimenti e le riforme necessarie alla loro realizzazione dovranno pertanto essere inclusi in tutti i piani nazionali per la ripresa e la resilienza.

    2.15.

    Sebbene nel maggio 2018 la Commissione abbia proposto di eliminare tutte le correzioni sul versante delle entrate (i cosiddetti «sconti»), adesso, alla luce dell'impatto della pandemia di COVID-19, la Commissione ritiene che l'eliminazione delle correzioni nei tempi allora proposti, aggiungendosi al piano per la ripresa, comporterebbe aumenti sproporzionati dei contributi a carico di alcuni Stati membri nel prossimo bilancio di lungo termine. Onde evitare queste conseguenze, la Commissione propone di eliminare gradualmente le attuali correzioni nel corso di un periodo molto più lungo.

    2.16.

    La proposta di regolamento, presentata dalla Commissione, sulla protezione del bilancio dell'UE da carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto rimane un altro elemento chiave del pacchetto per la ripresa.

    3.   Osservazioni generali

    3.1.

    Per quanto riguarda il piano per la ripresa che la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha presentato al Parlamento europeo il 27 maggio 2020, il CESE apprezza particolarmente e condivide le profonde e significative motivazioni che hanno condotto all'istituzione di Next Generation EU. Questo strumento rappresenta un patto equo tra le generazioni che condurrà alla creazione di un'Unione europea più forte e orientata al futuro. Esso disporrà delle risorse adatte per renderla più forte e coesa, in modo che le future generazioni possano trarne ampiamente beneficio, invece di essere costrette soltanto a sostenere l'onere dei debiti a lunghissimo termine contratti oggi.

    3.2.

    Il CESE ritiene che la proposta sia straordinaria, e persino rivoluzionaria, per le seguenti ragioni:

    per la prima volta, le risorse di bilancio dell'UE saranno utilizzate con un debito implicito, che sarà rimborsabile nel corso dei prossimi 30 anni;

    per la prima volta, le risorse sarebbero reperite sui mercati finanziari e la soluzione sarebbe verificata sul mercato; in questo periodo, l'importo totale sarebbe garantito dall'UE nel suo insieme;

    la soluzione potrebbe condurre a un futuro aumento delle risorse proprie dell'UE e a una corrispondente riduzione della dipendenza diretta dai contributi degli Stati membri;

    aumenterebbe altresì la base finanziaria dell'UE, dall'attuale 1,1 % del PIL dell'Unione a circa l'1,7 % in termini omogenei;

    la soluzione assicura un forte sostegno non soltanto per quanti sono direttamente colpiti dalla pandemia, ma anche per chi ha bisogno di assistenza per le riforme strutturali;

    la proposta si basa in larga misura sull'uso di strumenti finanziari, il che assicura una ridistribuzione più efficiente delle risorse.

    3.3.

    In questa fase è necessario evitare ripercussioni negative reciproche, dimostrando solidarietà nei confronti dei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia e/o delle economie più deboli a causa degli attuali squilibri e limiti della zona euro.

    3.4.

    Il CESE prende atto dell'annuncio del programma Next Generation EU e della proposta, presentata nella proposta modificata riguardante il QFP 2021-2027, di aumentare la base di bilancio dell'UE e di adattarla alle attuali esigenze urgenti. Le misure di bilancio proposte integrano inoltre le azioni già intraprese a livello di politiche monetarie e strutturali e nei quadri normativi.

    3.5.

    In diversi pareri precedenti, e in particolare nel parere del 2018 sul QFP 2021-2027, il CESE ha invitato a garantire all'Unione un bilancio robusto, dotandola delle risorse finanziarie necessarie per dare un seguito credibile alla sua agenda politica (1).

    3.6.

    In termini di finanziamento del bilancio dell'Unione, il CESE e il Parlamento europeo chiedono da tempo di assicurare risorse proprie sufficientemente ampie, autonome, trasparenti ed eque, e di allontanarsi dal sistema dominante dei contributi basati sull'RNL. Il CESE condivide le conclusioni del gruppo di alto livello sulle risorse proprie presieduto da Mario Monti (2). Le soluzioni per aumentare le entrate dovrebbero integrare e rafforzare gli obiettivi delle politiche dell'UE. Il CESE accoglie pertanto con favore la proposta della Commissione di ulteriori, autentiche risorse proprie (3).

    3.7.

    Il CESE invita la Commissione europea a elaborare un documento di riferimento politico e un test di fattibilità per le risorse finanziarie proprie. Il CESE è consapevole che ci vorrà del tempo prima che venga adottata una soluzione definitiva. Sarebbe tuttavia estremamente utile se l'attuale incertezza riguardante i modi di finanziamento del bilancio dell'UE potesse essere eliminata. Senza una soluzione definitiva, l'intera concezione in discorso è estremamente vulnerabile.

    3.8.

    Il CESE prende atto della proposta della Commissione, nel contesto del piano per la ripresa, di eliminare gradualmente le attuali correzioni per taluni Stati membri contributori netti nell'arco di un periodo più lungo rispetto a quello proposto nel 2018. Nondimeno, il CESE mantiene la posizione già espressa nei suoi recenti pareri, in cui chiede in definitiva di eliminare tutte le correzioni (4).

    3.9.

    Essendo stato inserito nel bilancio dell'UE, il programma Next Generation EU è inevitabilmente collegato al semestre europeo, in termini di condizionalità, e al sistema di gestione e controllo della Commissione, a sua volta soggetto anche al controllo del Parlamento europeo. Il CESE sottolinea che i potenziali conflitti tra gli Stati membri e la Commissione o tra la Commissione e il Parlamento europeo potrebbero causare significativi ritardi nell'erogazione dei fondi.

    3.10.

    Il CESE ritiene che gli Stati membri debbano migliorare notevolmente la loro capacità di programmazione se vogliono poter distribuire fondi aggiuntivi per un importo di 165 miliardi di EUR nei primi tre anni del nuovo quadro finanziario e utilizzarli in modo efficace. Il Comitato raccomanda inoltre che la Commissione consideri la possibilità di rendere le norme più flessibili onde sostenere gli Stati membri nella programmazione aggiuntiva richiesta.

    3.11.

    Il CESE accoglie con favore la lettera inviata dai presidenti dei principali gruppi politici del Parlamento europeo con cui si esorta il Consiglio europeo a trovare rapidamente un accordo sulla base della proposta della Commissione. Il CESE concorda altresì con la risoluzione del Parlamento del 15 maggio 2020, in cui esso invita a presentare un pacchetto per la ripresa da 2 000 miliardi di EUR per far fronte alle conseguenze della COVID-19 (5).

    3.12.

    Il CESE riconosce che il pacchetto per l'istituzione di uno strumento per la ripresa e l'adeguamento del QFP 2021-2027 alle esigenze del periodo post COVID-19 è considerato un passo straordinario nel finanziamento dell'UE, ma è anche necessario e urgente. La politica di bilancio dell'UE nelle attuali circostanze non sarebbe stata sufficientemente flessibile e non avrebbe potuto sostenere alcuna azione tangibile utile a superare la situazione di crisi.

    3.13.

    Il CESE comprende altresì che la proposta è la migliore possibile nelle attuali circostanze politiche.

    4.   Osservazioni specifiche

    4.1.

    In merito al dispositivo per la ripresa e la resilienza, il CESE apprezza vivamente il collegamento proposto con il semestre europeo e con i piani per la ripresa e la resilienza che possono costituire la base e il riferimento per i finanziamenti.

    4.2.

    Per quanto riguarda l'iniziativa REACT-EU, il CESE accoglie con favore non soltanto l'aumento piuttosto cospicuo della base della politica di coesione, ma anche le norme di flessibilità eccezionale introdotte per assicurare un sostegno significativo ai settori che necessitano di un intervento e alle priorità urgenti.

    4.3.

    Il CESE sostiene altresì con vigore il considerevole aumento delle dotazioni al Fondo per una transizione giusta e le misure proposte negli altri pilastri del meccanismo per una transizione giusta. Il sistema studiato può ora sostenere in modo più semplice ed efficace il cambiamento strutturale verso attività economiche nuove e più diversificate, che è un aspetto cruciale del Green Deal europeo.

    4.4.

    Per tornare alla situazione economica precedente alla crisi, è estremamente importante creare condizioni favorevoli per gli investimenti privati. Il CESE accoglie con favore la proposta di istituire uno strumento di sostegno alla solvibilità, che dovrebbe aiutare le imprese sane colpite dalla pandemia.

    4.5.

    Il CESE apprezza i contenuti del secondo pilastro del programma Next Generation EU, incentrati sulla ripresa dell'attività di investimento, che sarà sostenuta mediante strumenti finanziari innovativi.

    4.6.

    Il CESE accoglie con favore i contenuti del terzo pilastro del programma Next Generation EU, rivolti ad affrontare problematiche che finora rientravano principalmente nelle competenze degli Stati membri.

    4.7.

    Il CESE ritiene che la struttura del programma Next Generation EU sia equilibrata e adatta alle esigenze cui devono far fronte le risorse comuni dell'UE, nonché rispettosa del principio di sussidiarietà.

    Bruxelles, 16 luglio 2020

    Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Luca JAHIER


    (1)  GU C 440 del 6.12.2018, pag. 106, GU C 81 del 2.3.2018, pag. 131, GU C 75 del 10.3.2017, pag. 63 e GU C 34 del 2.2.2017, pag. 1.

    (2)  Future Financing: Final report and recommendations of the High-Level Group on Own Resources (Il finanziamento futuro: relazione finale e raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulle risorse proprie), dicembre 2016, https://ec.europa.eu/budget/mff/hlgor/library/reports-communication/hlgor-report_20170104.pdf.

    (3)  GU C 440 del 6.12.2018, pag. 106 e GU C 81 del 2.3.2018, pag. 131.

    (4)  GU C 440 del 6.12.2018, pag. 106.

    (5)  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0124_IT.html


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