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Document 52008AE1524

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema La considerazione delle esigenze degli anziani

    GU C 77 del 31.3.2009, p. 115–122 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    31.3.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 77/115


    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema La considerazione delle esigenze degli anziani

    (2009/C 77/26)

    La Commissione, in data 18 febbraio 2008, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo sul tema:

    La considerazione delle esigenze degli anziani.

    La sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza, incaricata di preparare i lavori del comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 11 settembre 2008, sulla base del progetto predisposto dalla relatrice HEINISCH.

    Il Comitato economico e sociale europeo, in data 18 settembre 2008, nel corso della 447a sessione plenaria ha adottato il seguente parere con 106 voti favorevoli, 32 voti contrari e 20 astensioni.

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1   Motivazione

    1.1.1

    Il mutamento demografico in Europa è caratterizzato da un vertiginoso incremento della percentuale di cittadini anziani (1), al quale fa riscontro una progressiva diminuzione della popolazione totale. Il Consiglio si è pronunciato a più riprese sull'invecchiamento della popolazione. Tale processo presenta manifestazioni diverse a seconda delle regioni, il che pone l'Unione europea dinanzi a difficili sfide sociali (2). Entro fine 2008 la Commissione emetterà una comunicazione in cui avanzerà delle proposte su come si possa tenere conto delle esigenze di una popolazione in fase di invecchiamento con l'ausilio dei fondi strutturali.

    1.1.2

    Alla base del presente parere è la necessità di riconoscere, valorizzare e garantire la dignità di coloro che invecchiano, oltre che di evitarne la discriminazione. Bisogna riconoscere che gli anziani non costituiscono una categoria omogenea in termini di abilità, sicurezza finanziaria o esigenze sanitarie e sociali, per cui le politiche e i servizi dovrebbero riflettere l'inadeguatezza di un approccio unico per tutti o di una segmentazione per fasce di età.

    1.1.3

    Pertanto, il documento verte sulla gamma delle problematiche che incidono sugli individui dal momento del pensionamento fino alla tarda età. Nel campo di osservazione del parere rientrano naturalmente, anche se non lo si dice espressamente di volta in volta, uomini e donne, anziani disabili e anziani immigrati.

    1.1.4

    Viceversa, il parere non esamina le esigenze dei lavoratori anziani e delle persone anziane non autosufficienti, visto che su tali tematiche sono già state presentate numerose proposte (3). Nondimeno, il CESE desidera sottolineare da un lato l'importanza di applicare l'approccio del ciclo di vita a una società che invecchia, in modo da evitare discriminazioni e stereotipizzazioni, e dall'altro la necessità di politiche integrate tra le generazioni.

    1.1.5

    Perché gli anziani possano continuare a partecipare alla vita della società e vivere un'esistenza decorosa è essenziale che abbiano la sicurezza finanziaria e la possibilità di accedere su base volontaria ad attività capaci di dare senso alla loro vita, come la partecipazione a programmi di formazione continua, il lavoro retribuito o volontario e l'impiego delle nuove tecnologie. Inoltre, i trasporti, l'energia, gli alloggi e le cure sanitarie dovrebbero essere disponibili e accessibili anche sul piano dei prezzi.

    1.2   Raccomandazioni

    1.2.1

    Al fine di garantire agli anziani, sempre più numerosi sia in campagna che in città, condizioni di vita e possibilità di occupazione accettabili anche nel nuovo contesto, il Comitato chiede che si adottino le seguenti misure:

    compilazione regolare di relazioni sulle situazioni nazionali e regionali,

    raccolta e diffusione di esempi di buone pratiche degli Stati membri,

    promozione di una nuova immagine della vecchiaia, che riconosca il contributo dato dagli anziani (compresi gli immigrati) nel corso della loro vita, e la dignità della vecchiaia nella politica, nell'economia e nella società,

    campagne mediatiche sull'invecchiamento attivo,

    occorre in particolare adottare misure in materia di servizi di interesse generale, infrastrutture, fornitura di beni e di servizi, finanziamenti, alloggio, servizi sanitari, organizzazione della fase terminale della vita e partecipazione alla vita sociale.

    Destinatari: Stati membri, Parlamento europeo, Comitato delle regioni e Comitato economico e sociale europeo.

    Istituzione di un gruppo di esperti sull'invecchiamento che si affianchi al gruppo di esperti della Commissione europea sulle questioni demografiche (4),

    creazione di un'Alleanza europea «Vivere attivamente la terza età» sul modello dell'Alleanza europea per le famiglie (5), che organizzi tra l'altro seminari e conferenze a livello europeo,

    creazione di un centro europeo per la ricerca sull'invecchiamento con il compito di elaborare, sintetizzare e scambiare le conoscenze esistenti, determinare le nuove esigenze in termini di ricerca e promuovere la relativa ricerca,

    creazione di un asse interdisciplinare sull'invecchiamento con dotazioni proprie nell'ambito dell'Ottavo programma quadro di ricerca,

    allestimento di un portale Internet europeo con informazioni al pubblico riguardo alle misure messe a punto da tutte le direzioni generali in relazione all'invecchiamento,

    creazione di portali Internet locali, regionali e nazionali sul modello del portale Internet europeo,

    sostenere la creazione di un fondo demografico  (6) nel quadro dei fondi strutturali, per compensare finanziariamente quelle regioni che si adoperano attivamente per contrastare il mutamento demografico (ad esempio, con una politica della famiglia attiva),

    introduzione di nuove priorità nel programma per l'apprendimento permanente, per includervi la formazione di «accompagnatori» addetti a facilitare la transizione verso nuove fasi della vita.

    Destinatari: presidenze del Consiglio UE, Parlamento europeo, Commissione europea.

    1.2.2

    A tal fine occorre adottare un approccio per una gestione sostenibile che possa allo stesso tempo contribuire all'attuazione della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione.

    2.   Osservazioni generali

    2.1

    Il presente parere esplorativo si concentra sulla necessità di un intervento in materia nelle varie regioni europee. In tutti i paesi si ravvisa l'esigenza di una ridistribuzione delle risorse disponibili (7) che sia legata a un incremento degli oneri finanziari per gli abitanti delle città e delle campagne. Allo stesso tempo si delinea una forte esigenza di adattare le infrastrutture comunali (8). Servono in particolare approcci innovativi e integrativi per mettere le regioni e i comuni in grado di affrontare l'evoluzione demografica.

    3.   Gli ambiti in cui occorre intervenire

    Perché gli anziani abbiano la sicurezza di una vita sana e attiva è necessario che alcune condizioni di fondo siano soddisfatte, ad esempio negli ambiti seguenti:

    3.1   I servizi d'interesse generale

    3.1.1

    I servizi d'interesse generale sono un presupposto fondamentale per il rispetto della dignità umana e garantiscono il diritto dei singoli a vedere pienamente tutelati i loro diritti fondamentali. Inoltre, contribuiscono all'esercizio dei diritti civici nella pratica. In concreto, tali servizi riguardano tra l'altro l'assetto territoriale e l'ambiente (9), e in particolare le infrastrutture comunali. Il calo della popolazione, specie nelle aree rurali (10), è tale che, per motivi economici, in futuro certi servizi essenziali non saranno più disponibili o redditizi, saranno completamente aboliti o non saranno più in grado di rispondere alle mutate esigenze. Si tratta al riguardo di garantire i servizi di base e la loro accessibilità per l'intera popolazione, tenendo conto in particolare delle specifiche esigenze delle persone più anziane e più bisognose di assistenza. Gli ambiti in questione sono:

    l'approvvigionamento energetico, in particolare elettricità, gas e riscaldamento,

    l'approvvigionamento idrico e il trattamento delle acque reflue, la gestione e la prevenzione dei rifiuti,

    la sicurezza e la pulizia degli luoghi pubblici,

    i servizi e le amministrazioni pubbliche.

    3.1.2   Le infrastrutture di trasporto e la fornitura di beni e servizi rispondenti alle esigenze della vita quotidiana

    L'autonomia e la mobilità sono premesse fondamentali della qualità della vita e di un invecchiamento attivo (11)  (12). A tal fine è necessaria la presenza di:

    negozi facilmente raggiungibili e accessibili che vendano prodotti per le esigenze di ogni giorno a prezzi convenienti, come pure di servizi importanti come uffici postali, banche, farmacie, cimiteri, edifici e impianti pubblici, in particolare quelli messi a disposizione dai comuni per consentire la partecipazione alla vita della società: ad esempio, servizi amministrativi, uffici civici, consultori, ecc.,

    trasporti pubblici (locali) accessibili e a prezzi ragionevoli,

    servizi di trasporto garantiti, specie nelle aree a bassa densità demografica,

    spazi pubblici accessibili (sentieri pedonali, panchine pubbliche, illuminazione stradale, sicurezza dei trasporti, ecc.).

    3.1.3   Gli alloggi

    Gli alloggi attualmente disponibili non sempre rispettano le esigenze legate all'invecchiamento della popolazione europea, soprattutto la necessità di continuare a condurre una vita autonoma a casa propria. La progettazione e gli standard relativi ai nuovi alloggi devono tenere conto della perdita delle facoltà fisiche, sensitive o cognitive legata alla vecchiaia, e valersi inoltre di sistemi efficienti dal punto di vista energetico e tecnologico (come la cosiddetta «domotica per categorie deboli»), in modo da favorire una continua autonomia. Un tale approccio sarebbe altresì vantaggioso sul piano intergenerazionale.

    Le autorità responsabili negli Stati membri per il rispetto dei requisiti in materia di alloggi dovrebbero garantire l'esistenza di servizi in grado di adattare gli attuali alloggi e promuovere nuovi approcci alla progettazione degli alloggi e alla vita in comunità, comprese le opportune misure finanziarie e giuridiche.

    3.1.4   I servizi sanitari

    Con l'avanzare dell'età diventa sempre più importante disporre di servizi sanitari affidabili, vicini a dove si abita e conformi alle esigenze degli anziani (13). La disponibilità di tale tipo di servizi è messa in serio pericolo nelle regioni rurali e/o periferiche a bassa densità demografica dall'ulteriore calo della popolazione, unito all'invecchiamento dello stesso personale medico ancora in servizio. Diventa urgente estendere per quanto possibile l'assistenza sanitaria, grazie a una solida rete territoriale. In tale ambito rientrano (compresa la tutela dei diritti delle persone anziane in quanto pazienti (14)):

    cure mediche, specie geriatriche, e terapie di riabilitazione da parte di personale medico e paramedico specializzato in gerontologia e geriatria,

    cure ambulatoriali e assistenza di base da parte di servizi di prossimità,

    servizi di cure palliative e di sostegno psicologico alle famiglie,

    consulenza e informazioni su diritti dei pazienti e sulle possibilità di assistenza,

    servizi di consulenza e di informazione, come pure strutture e incentivi per la prevenzione (sensibilizzazione sull'importanza di una dieta sana, dell'esercizio fisico, di evitare le cadute e di uno stile di vita sano e gratificante),

    ricorso a strumenti tecnici e sistemi di assistenza senza per questo sostituire l'assistenza umana (cfr. il capitolo sulle nuove tecnologie),

    la promozione o la creazione di sistemi di assistenza sociale formali e informali, compresi uffici civici e consultori, gruppi di autosostegno, gruppi di persone che si prendono cura di familiari anziani e assistenza di prossimità.

    In diversi Stati membri esistono già modelli consolidati in relazione alle possibilità di assistenza su elencate (15).

    3.2   Disposizioni riguardanti le situazioni di emergenza e una fine dignitosa della vita

    3.2.1   Le situazioni di emergenza

    Servono disposizioni specifiche per i casi legati a situazioni di emergenza come inondazioni, periodi di calore prolungati o catastrofi, affinché le persone più anziane che non sono in grado di aiutare se stesse possano essere assistite tempestivamente.

    3.2.2   Questioni relative alla fine della vita

    Come debba configurarsi la fase finale della vita è una questione controversa e soggetta a regole divergenti nei diversi Stati membri (eutanasia attiva e passiva). A tal fine è essenziale la certezza del diritto, in modo che i desideri degli anziani possano essere presi in considerazione anche in caso di problemi cognitivi progressivi, ad esempio per quanto riguarda l'impiego di strumenti atti a prolungare la vita. Le disposizioni testamentarie possono essere una soluzione, ma va garantita la tutela delle persone particolarmente vulnerabili. Un ruolo importante a questo riguardo spetta alle cure palliative e al movimento Hospice. In sostanza, il principio guida deve essere quello di assicurare la dignità fino all'ultimo.

    Nell'Unione europea di oggi, in cui il 25 % della popolazione ha almeno 60 anni, è necessario adottare un quadro che induca gli Stati membri a introdurre nel loro ordinamento misure tali da creare la certezza giuridica necessaria per consentire ai cittadini di preparare serenamente la fine della propria vita.

    Il CESE vorrebbe quindi incoraggiare un confronto tra gli Stati membri circa l'eventualità di creare un quadro sulle problematiche relative alla fine della vita, che possa poi condurre all'elaborazione di misure giuridiche negli Stati membri.

    3.3   Integrazione sociale e partecipazione alla vita della società

    L'integrazione sociale e la partecipazione alla vita della società sono esigenze umane di base che investono molteplici ambiti della vita degli anziani: tra i principali, famiglia e amici, lavoro retribuito, volontariato e attività significative, come pure apprendimento lungo tutto l'arco della vita e partecipazione alla vita culturale e sociale.

    3.3.1   L'integrazione sociale attraverso i rapporti familiari e di amicizia

    L'ambiente sociale degli anziani sta subendo una radicale trasformazione (16). Cresce il numero degli anziani che vivono da soli, i quali in certe grandi città rappresentano già il 50 % di tutti i nuclei familiari. Servono di conseguenza misure sociali e/o organizzative e innovazioni tecniche che:

    sostengano le reti familiari e non, prevedendo misure adeguate volte a conciliare la vita familiare e quella professionale di coloro che prestano assistenza agli anziani (17),

    in proposito il CESE prende atto dei lavori che portano avanti sia la Commissione, nell'ambito dell'Agenda sociale rinnovata, sia le parti sociali europee per quanto concerne l'esigenza di conciliare vita familiare e professionale,

    contribuendo ad attività transgenerazionali (18),

    promuovendo in generale l'iniziativa personale e l'impegno civico e

    promuovendo altresì la costruzione di alloggi pensati per diverse fasce d'età.

    3.3.2   Integrazione e partecipazione attraverso attività significative

    L'integrazione sociale e la partecipazione alla vita della società possono avvenire tanto attraverso il lavoro retribuito quanto attraverso il volontariato. Pertanto, per favorire una vita socialmente attiva quanto più lunga possibile è necessario intervenire in entrambi i settori.

    3.3.2.1   Partecipazione attraverso il lavoro

    Per consentire ai pensionati che, vuoi per ragioni economiche vuoi a scopo di realizzazione professionale, desiderano partecipare alla vita sociale tramite un lavoro (cfr. punto 1.1.3 che specifica su quale pubblico si concentra il documento), si potrebbero prendere i seguenti provvedimenti:

    garantire, conformemente alla direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione (19), una transizione più flessibile dalla vita attiva al pensionamento, adeguare i sistemi pensionistici e fiscali nel quadro di un approccio all'occupazione che abbracci tutte le generazioni di adulti (20), rispettare il principio della parità di retribuzione. Negli Stati membri i limiti di età dovrebbero in linea di principio sancire il diritto al pensionamento, e non già il divieto di continuare a lavorare su base volontaria,

    creare posti di lavoro e ambienti di lavoro adeguati agli anziani, migliorando tra l'altro le condizioni sul piano delle sollecitazioni fisiche, della salute, della sicurezza, dei ritmi e dell'organizzazione del lavoro,

    utilizzare e, se del caso, adeguare le tecnologie disponibili al fine di sostenere i processi lavorativi,

    eliminare i possibili ostacoli e promuovere nuove forme di contratti che coprano questo periodo specifico di transizione tra il periodo precedente il pensionamento e la vita da pensionato ed offrano una sicurezza giuridica in modo da non creare un nuovo precariato,

    favorire un cambiamento di mentalità nell'impresa per giungere a una strategia globale in materia di occupazione che promuova in modo mirato le competenze individuali indipendentemente dall'età (21).

    3.3.2.2   Partecipazione tramite volontariato e attività significative

    Per valorizzare il potenziale delle persone anziane e, al tempo stesso, affidare loro compiti pregnanti e rispondenti alle loro molteplici capacità, sono necessarie le misure seguenti:

    raccogliere e preservare le conoscenze acquisite con l'esperienza, comprese quelle afferenti ai comportamenti sociali e a particolari attività artigianali e artistiche,

    sostenere forme innovative di trasferimento delle conoscenze, compreso il sostegno alle altre generazioni (22),

    consentire forme flessibili di transizione tra vita professionale e pensione e prevedere l'abbinamento tra impegno professionale e attività benefiche senza perdite finanziarie e su base volontaria,

    sostenere le attività di volontariato (23) tramite la formazione permanente e il coinvolgimento in progetti locali e sopraregionali,

    aprire le istituzioni in modo da rafforzare la partecipazione degli anziani al volontariato, senza che ciò si traduca nell'eliminazione di posti di lavoro retribuiti.

    3.4   Istruzione e partecipazione alla vita della società

    I presupposti fondamentali per la partecipazione degli anziani alla vita della società e per il loro impegno attivo sono l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e il coinvolgimento in attività commisurate alle loro esigenze. A tal fine è necessario adattare come segue l'offerta a livello locale, regionale e sopraregionale:

    offerte formative lungo tutto l'arco della vita volte a preservare le capacità dei lavoratori anziani. In tale contesto anche le imprese sono invitate a consentire e favorire l'adozione delle misure corrispondenti. Nel contempo occorrerà prevedere una serie di incentivi (ad esempio di natura fiscale),

    offerte di formazione continua generale (24) per tutta la durata della vita e a tutti i livelli (dai livelli di base alla formazione universitaria),

    controllo e garanzia della qualità delle offerte formative,

    riconoscimento in tutta l'UE dei diplomi (25), delle qualifiche e delle competenze conseguiti anche in età avanzata per consentire la mobilità transfrontaliera (26) e valorizzazione delle conoscenze ottenute in modo informale,

    offerte formative nel quadro della preparazione alla pensione,

    formazione di «accompagnatori» addetti a facilitare la transizione verso nuove fasi della vita (27),

    apprendimento transgenerazionale al posto dell'apprendimento per fasce d'età (oggetto: lo scambio reciproco tra generazioni),

    offerte formative in materia di impegno transgenerazionale (ad esempio servizi di nonni),

    offerte formative sulle principali questioni finanziarie e giuridiche (28) (per tutelare gli interessi delle persone anziane, in particolare per quanto riguarda il commercio via Internet),

    offerte formative sulle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione,

    possibilità informative che siano al tempo stesso disponibili e accessibili (giornali, radio, TV, Internet),

    attività sportive differenziate in base alle capacità e agli interessi individuali,

    attività ricreative e turistiche (29) che tengano conto delle specifiche esigenze culturali (30).

    3.5   Gli anziani in quanto consumatori

    Le persone anziane hanno molteplici bisogni in relazione tanto all'approvvigionamento di generi di uso quotidiano (cfr. punto 3.1.2) e di beni di consumo durevoli, quanto alla disponibilità di strumenti tecnici e di sistemi di assistenza (cfr. punto 3.6), oltre che di servizi di ogni tipo, il che dovrebbe offrire nuove prospettive di occupazione ai più giovani.

    Ecco alcune premesse di fondo:

    una concezione generale dei prodotti improntata ai principi del «design universale» o del «design per tutti» (31), tra cui la presenza di informazioni leggibili e comprensibili sui beni di consumo,

    prevenzione di discriminazioni basate sull'età e sulla disabilità nell'accesso ai servizi, in particolare a quelli finanziari (32),

    osservanza dei diritti dei consumatori anche in relazione alle persone anziane,

    il profilo degli immigrati pensionati è mutato nel corso degli anni. Molti di essi dispongono di minori risorse finanziarie durante il pensionamento e possono avere esigenze sanitarie e sociali coperte solo in piccola parte dai vigenti sistemi sanitari e previdenziali. Viene così a crearsi per essi una situazione di stallo per il fatto che i diritti maturati a livello nazionale non sono più coperti dalle politiche del paese di origine, né tanto meno lo sono nel paese ospitante. Per cambiare questa situazione, cosa per la quale il livello europeo appare appropriato e benefico per i cittadini, occorre una maggiore comprensione e un più ampio dibattito al riguardo in tutta l'UE.

    3.6   Accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)

    Nei settori dell'alloggio, della salute, della partecipazione alla vita sociale e della formazione, come pure per accedere ai servizi amministrativi in linea, il ricorso alle nuove tecnologie appare sempre più necessario perché gli anziani possano condurre una vita autonoma e attiva. Lo stesso vale per i servizi di interesse generale destinati agli anziani e per le attività correlate di sviluppo economico a livello regionale e sovraregionale (33). Ecco alcuni elementi centrali a tal fine:

    lavorare, ben a monte, sul software per garantirne la massima accessibilità e sull'hardware per uno uso ottimale delle sue potenzialità da parte di chi non ha (più) familiarità con queste apparecchiature,

    disponibilità e accessibilità di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, compresi sistemi di domotica per categorie deboli, tecnologie di apprendimento in linea (e-learning), salute in linea (e-health), cure in linea (e-care) e riabilitazione in linea (e-rehabilitation). Le tecnologie possono aiutare, ma non rimpiazzare i contatti personali (34),

    semplificazione dell'accesso alle apparecchiature e alle reti tecniche e del loro utilizzo, vista la crescente complessità di tali sistemi, e loro adattamento alle esigenze specifiche delle persone anziane (problemi di vista, riduzione delle sensazioni tattili, ecc.),

    considerazione delle esigenze degli utilizzatori anziani e misure volte ad accrescere la loro motivazione come utenti,

    coinvolgimento di tutte le parti interessate e salvaguardia dei criteri etici e giuridici, in particolare nell'utilizzo dei sistemi di controllo elettronici nei casi di demenza senile,

    misure di accompagnamento come servizi integrati di consulenza, di installazione e di manutenzione, come pure servizi sociali,

    attenzione ai cambiamenti derivanti dalle trasformazioni sociali e dalle nuove esperienze e interessi delle nuove generazioni di anziani.

    3.7   Garanzie finanziarie

    È importante incoraggiare gli Stati membri a garantire agli anziani un'esistenza sicura e, quindi, dignitosa, indipendentemente dal contributo di questi ultimi alla vita sociale, per tutta la durata della pensione.

    I mutamenti strutturali, le riforme delle pensioni e dei sistemi sociali attualmente in corso e l'aumento del costo della vita e la riduzione del potere d'acquisto fanno aumentare la percentuale di persone che rischiano di vivere la loro vecchiaia in povertà. Tale condizione interessa in particolare, in alcuni Stati membri, le donne anziane e i lavoratori che hanno avuto lunghi periodi di disoccupazione.

    Per mantenere la sostenibilità dei sistemi di protezione sociale gli Stati membri devono incoraggiare le persone ancora professionalmente attive ad avvalersi di sistemi complementari (collettivi o individuali) di previdenza sociale, vigilando sulla solvibilità degli attori privati che operano in questo campo. Gli Stati membri devono inoltre garantire a tutti i cittadini un reddito minimo che consenta agli anziani di condurre una vita dignitosa, indipendentemente dalle vicissitudini della vita.

    4.   Osservazioni particolari e raccomandazioni

    Perché si possa creare una base solida per le necessarie strategie di ristrutturazione e innovazione, il Comitato sollecita l'adozione delle seguenti misure al livello tanto degli Stati membri quanto dell'UE.

    4.1   Misure al livello degli Stati membri

    4.1.1   Compilazione di relazioni sulle situazioni nazionali e regionali

    Occorre anzitutto procedere a un'analisi precisa delle situazioni regionali. Il Comitato invita la Commissione a compilare sistematicamente relazioni sulle rispettive situazioni dei singoli Stati membri dell'UE, in cui figurino tra l'altro dati sul potenziale occupazionale delle persone anziane.

    4.1.2   Elaborazione e diffusione del materiale informativo

    Il Comitato giudica essenziale che le informazioni, le conoscenze e le esperienze, compresi i risultati delle ricerche condotte finora e i nuovi dati di volta in volta acquisiti, siano messe a disposizione delle associazioni di categoria, del pubblico interessato e degli stessi anziani. Bisogna in particolare migliorare la diffusione dei risultati della ricerca tra i ricercatori, i politici e gli utilizzatori (gli anziani e chi li rappresenta).

    4.1.3   Trattamento e collegamento delle esperienze in atto negli Stati membri

    Il Comitato invita la Commissione a raccogliere, comparare e valutare le esperienze consolidate in ambito regionale, e ad appurare se siano collegabili ad altri settori e trasferibili ad altre regioni. L'obiettivo è raccogliere esempi di buone pratiche da mettere a disposizione del pubblico (35).

    4.1.4   Promozione di una nuova immagine della vecchiaia

    In una società che invecchia, le persone non possono più essere considerate «inattive» non appena abbandonano la vita professionale. A questo riguardo si impone un cambiamento di mentalità a tutti i livelli (politica, economia, società). Gli Stati e le regioni sono particolarmente in grado di avviare con cadenza regolare campagne di promozione del tema l'«invecchiamento attivo».

    4.1.5

    Il Comitato propone di indire una campagna mediatica europea per forgiare un'immagine della vecchiaia che riconosca il contributo dato dagli anziani (compresi gli immigrati) alla vita sociale nel corso della loro vita e la dignità della loro condizione.

    4.2   Misure a livello europeo

    4.2.1

    Istituzione di un gruppo di esperti sull'invecchiamento che si affianchi al gruppo di esperti della Commissione europea sulle questioni demografiche.

    4.2.2

    Creazione di un'Alleanza europea «Vivere attivamente la terza età», sul modello dell'Alleanza europea per le famiglie (36), allo scopo di incoraggiare l'idea dell'invecchiamento attivo negli Stati membri tramite lo scambio di esperienze e di promuovere la collaborazione e l'apprendimento reciproco nell'Unione europea. Questa Alleanza sarebbe nella posizione ideale per organizzare conferenze e seminari a livello europeo.

    4.2.3   Creazione di un centro europeo per la ricerca sull'invecchiamento

    Dalle relazioni sulla situazione corrente e sulle esperienze maturate si evince quali aspetti fattuali e quali specificità regionali richiedano ancora ulteriori ricerche (37). A ciò si aggiunga la necessità di sintetizzare le conclusioni dei precedenti programmi quadro di ricerca e dei dati statistici, come pure di diffondere tali conclusioni su più vasta scala e integrarle nelle politiche e nelle pratiche correnti (38). Per raccogliere, integrare e diramare i dati statistici e le altre informazioni pertinenti disponibili, sarebbe particolarmente opportuno creare un centro europeo di ricerca sull'invecchiamento sul modello del National Institute of Ageing statunitense.

    4.2.4   Creazione di un asse interdisciplinare sull'invecchiamento nell'ambito dell'Ottavo programma quadro di ricerca

    L'inserimento, nell'ambito dell'Ottavo programma quadro di ricerca, di un asse interdisciplinare sull'invecchiamento dotato di un bilancio a sé stante garantirebbe il raggruppamento delle attività di ricerca.

    4.2.5   Allestimento di un portale Internet europeo comune

    Un tale portale permetterebbe al pubblico, in particolare agli anziani, di accedere a tutte le misure delle singole direzioni generali in relazione al tema dell'invecchiamento. Il materiale informativo sarebbe consultabile attraverso i link corrispondenti.

    4.2.6   Creazione di portali Internet locali, regionali e nazionali sul modello del portale Internet europeo

    4.2.7   Sostegno al Fondo demografico nel quadro dei fondi strutturali (39)

    Data la situazione particolarmente precaria delle regioni in cui la popolazione è in calo, il Fondo demografico europeo dovrebbe avere un effetto benefico soprattutto per le regioni rurali e per le regioni con un tasso di crescita inferiore alla media e promuovere buone iniziative.

    4.2.8

    Introduzione di nuove priorità nel programma per l'apprendimento permanente, per includervi la formazione di «accompagnatori» addetti a facilitare la transizione da una fase all'altra della vita.

    4.3

    Sulla base delle misure proposte, sarà possibile sviluppare approcci commisurati alle necessità per poter formulare proposte di interventi e misure politiche. Il CESE invita la Commissione a tenere conto di queste proposte nella comunicazione prevista.

    Bruxelles, 18 settembre 2008.

    Il Presidente

    del Comitato economico e sociale europeo

    Dimitris DIMITRIADIS


    (1)  Cfr., ad esempio, la relazione informativa della sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza CES 930/99 fin e il documento di lavoro dei servizi della Commissione europea Il futuro demografico in Europa: dati statistici (trad. provv.), SEC(2007) 638 def.

    (2)  Cfr. COM(2006) 571 def. del 12 ottobre 2006; SEC(2007) 638; EPC & EC (DG ECFIN): The impact of ageing on public expenditure (L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa pubblica), Special Report n. 1/2006.

    (3)  Cfr. tra l'altro: parere del CESE, del 16 dicembre 2004, sul tema Aumentare il tasso d'occupazione dei lavoratori anziani e differire l'uscita dal mercato del lavoro, relatore: DANTIN (GU C 157 del 28.6.2005), parere del CESE, del 28 ottobre 2004, sul tema Modernizzare la protezione sociale per sviluppare un'assistenza sanitaria ed un'assistenza a lungo termine di qualità, relatore: BRAGHIN (GU C 120 del 20.2.2005), parere del CESE, del 26 settembre 2007, sul tema I diritti del paziente, relatore: BOUIS (GU C 10 del 15.1.2008), parere del CESE, del 24 ottobre 2007, sul tema I maltrattamenti alle persone anziane, relatrice: HEINISCH (GU C 44 del 16.2.2008), parere del CESE, del 13 marzo 2008, sul tema Garantire l'accesso universale alle cure di lunga durata e la sostenibilità finanziaria dei sistemi di cura di lunga durata per gli anziani, relatrice: KLASNIC (GU C 204 del 9.8.2008).

    (4)  Decisione della Commissione 2007/397/CE.

    (5)  Cfr. http://ec.europa.eu/employment_social/families/index_en.html

    (6)  Cfr. punto 4.5.2 del parere CESE, del 13 dicembre 2007, in merito alla Quarta relazione sulla coesione economica e sociale, relatore: DERRUINE (GU C 120 del 16.5.2008).

    (7)  Cfr. i pareri CESE sul tema L'impatto dell'invecchiamento della popolazione in termini economici e di bilancio, relatrice: FLORIO (GU C 161 del 13.7.2007) e sul tema Le esigenze di ricerca nel campo dei cambiamenti demografici, relatrice: HEINISCH (GU C 74 del 23.3.2005).

    (8)  Cfr. il parere CESE sul tema Una valutazione indipendente dei servizi di interesse generale, relatore: HENCKS (GU C 162 del 25.6.2008).

    (9)  Cfr. i pareri CESE sul tema L'impatto e le conseguenze delle politiche strutturali sulla coesione dell'Unione europea, relatore: DERRUINE (GU C 93 del 27.4.2007) e sul tema L'agenda territoriale (GU C 168 del 20.7.2007).

    (10)  Per esempio, le aree rurali di Francia, Spagna, Portogallo e Germania orientale, certe zone dell'Europa orientale e alcune aree rurali periferiche di Svezia e Finlandia; cfr. lo studio The Spatial Effects of Demographic Trends and Migration (Gli effetti sul territorio delle tendenze demografiche e della migrazione), ESPON project 1.1.4, relazione finale 2002.

    (11)  Cfr. il parere CESE in merito al Libro verde — Verso una nuova cultura della mobilità urbana, relatore: HERNÁNDEZ BATALLER e correlatore: BARBADILLO LÓPEZ (GU C 224 del 30.8.2008); il parere della Piattaforma europea degli anziani (AGE) sul Libro verde in oggetto (COM(2007) 551 def.), http://ec.europa.eu/transport/clean/green_paper_urban_transport/index_en.htm, o ancora lo studio di Mollenkopf et al. (a cura di) Enhancing Mobility in Later Life — Personal Coping, Environmental Resources, and Technical Support (Migliorare la mobilità in tarda età: capacità di reazione personale, risorse ambientali e sostegno tecnico), Amsterdam, IOS Press, 2005.

    (12)  Esempi di misure complementari volte a mantenere l'autonomia degli anziani esistono in Francia (Hautes Corbières, Conseil Général de Seine et Marne — Discours colloque Andass), Germania (Berlino e Francoforte sul Meno) e Regno Unito (Newcastle).

    (13)  Cfr., ad esempio, la pubblicazione della DG SANCO Healthy Ageing: keystone for a sustainable Europe (L'invecchiamento attivo: la chiave di volta per un'Europa sostenibile),

    http://ec.europa.eu/health/ph_information/indicators/docs/healthy_ageing_en.pdf.

    (14)  Cfr. i pareri CESE 1447/2004, 1465/2007, 1256/2007 e la nota 3 del parere CESE 501/2008.

    (15)  Ad esempio, in Finlandia (Preventive work in Jyväskylä — Finland.ppt) e in Francia (Poitiers.pdf, Strasbourg.pdf, Le Guide de l'Aidant familial).

    (16)  Parere CESE sul tema Le esigenze di ricerca nel campo dei cambiamenti demografici, relatrice: HEINISCH (GU C 74 del 23.3.2005). Cfr. anche i pareri CESE sul tema I rapporti fra le generazioni, relatore: BLOCH-LAINÉ (GU C 157 del 28.6.2005), sul tema La famiglia e l'evoluzione demografica, relatore: BUFFETAUT (GU C 161 del 13.7.2007), sul tema Il ruolo delle parti sociali nella conciliazione della vita professionale, familiare e privata, relatore CLEVER (GU C 256 del 27.10.2007) e Promuovere la solidarietà fra le generazioni, relatore: JAHIER (GU C 120 del 16.5.2008).

    (17)  Cfr., ad esempio, le attività dell'associazione fiamminga VVSG (Associazione fiamminga per l'invecchiamento — VVSG-Vergrijzing-GRV-2006.pdf) e dell'associazione svedese degli enti locali e regionali (Sweden — Care for the Elderly in Sweden Today.pdf).

    (18)  Cfr., ad esempio, il programma modello del ministero federale tedesco per la Famiglia, gli anziani, le donne e i giovani Generationsübergreifende Freiwilligendienste (Servizi di volontariato transgenerazionali).

    (19)  Direttiva 2000/78/CE.

    (20)  L'esempio della Finlandia mostra come, attraverso incentivi positivi (anziché perdite finanziarie) e limiti flessibili di età (tra i 63 e i 68 anni) sia possibile strutturare il momento dell'abbandono della vita attiva in base alle esigenze individuali o allungare la vita lavorativa.

    (21)  Cfr, ad es., G. Naegele e A. Walker, A Guide to Good Practice in Age Management («Guida alle buone prassi nella gestione dell'età»), Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, Dublino, 2006.

    (22)  Il FSE finanzia ad esempio un progetto nel Regno Unito, che offre agli ex dirigenti ultracinquantenni la possibilità di consigliare e fornire consulenza e assistenza a giovani colleghi e laureati in più di 200 PMI.

    (23)  Cfr. il parere CESE sul tema Le attività di volontariato, il loro ruolo nella società europea e il loro impatto, relatrice: KOLLER (GU C 325 del 30.12.2006).

    (24)  Cfr. i pareri CESE in merito alla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma d'azione integrato nel campo dell'apprendimento permanente, relatore: KOERYFIDIS (GU C 221 dell'8.9.2005), in merito alle Competenze chiave per l'apprendimento permanente, relatrice: HERCZOG (GU C 195 del 18.8.2006) sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli per l'apprendimento permanente, relatrice: RODRIGUEZ, del 30 maggio 2007 (GU C 175 del 27.7.2007), e in merito al Piano d'azione in materia di educazione degli adulti — È sempre il momento di imparare, relatrice: HEINISCH (GU C 204 del 9.8.2008).

    (25)  Tale riconoscimento non pregiudica la direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.

    (26)  Ad esempio, in occasione di tirocini o attività di volontariato per persone anziane.

    (27)  Si cita qui a esempio il progetto Transizione — Formazione per accompagnatori dei processi di formazione della prima infanzia, nel quadro del programma Socrates Grundtvig 1.1

    (http://www.elternverein-bw.de).

    (28)  Vedere la comunicazione della Commissione intitolata Educazione finanziaria (COM(2007) 808 def. del 18 dicembre 2007, pag. 7).

    (29)  Al riguardo cfr., ad esempio, il progetto Travelagents

    (www.travelagentsproject.org).

    (30)  Al riguardo cfr., ad esempio, il progetto AAMEE

    (http://ww.aamee.eu/).

    (31)  Cfr., al riguardo, il sito della Rete europea di design per tutti e accessibilità elettronica (EDeAN):

    http://www.edean.org/

    (32)  La concessione di piccoli crediti potrebbe ad esempio rivelarsi utile per consentire agli anziani di fondare un'attività autonoma al momento del pensionamento o in caso di disoccupazione.

    (33)  Cfr. il parere Persone anziane/Nuove TIC, relatrice: DARMANIN (GU C 234 del 30.8.2008), la relazione del Parlamento europeo RR/34694EN.doc, PE396.494v03-00, e il saggio di Malanowski, R. Özcivelek e M. Cabrera Active Ageing and Independent Living Services: The Role of Information and Communication Technology (Invecchiamento attivo e servizi per una vita autonoma: il ruolo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione), JRC Scientific and Technical report, Eur2436 En-2008.

    (34)  Cfr., al riguardo, il piano d'azione Invecchiare bene nella società dell'informazione (COM(2007) 332 def.), il programma congiunto di ricerca domotica per categorie deboli (http://www.aal-europe.eu/), le attività di ricerca del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (2007-2013) (http://ec.europa.eu/research/fp7/index_en.cfm) e il programma Seniorwatch 2 — Valutazione del mercato delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni rivolto agli anziani

    (http://ec.europa.eu/information_society/activities/einclusion/research/ageing/index_en.htm).

    (35)  Ad esempio nel Galles, sulla base dell'esperienza acquisita con il commissario per i minori, è stata istituita la figura del commissario per gli anziani, il cui compito è sorvegliare la politica e la legislazione in tale campo, proporre l'esecuzione di studi in materia e assegnare i relativi incarichi.

    (36)  Cfr. http://ec.europa.eu/employment_social/families/european-alliance-for-families-de.html

    (37)  Cfr., al riguardo, il parere CESE del 24 maggio 2000 in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni — Verso uno spazio europeo della ricerca, (GU C 204 del 18.7.2000).

    (38)  Raccomandazione del Sesto programma quadro per la ricerca. Cfr. il parere CESE sul tema Verso il Settimo programma quadro per la ricerca: Le esigenze di ricerca nel campo dei cambiamenti demografici — Qualità di vita degli anziani ed esigenze tecnologiche, relatrice: HEINISCH (GU C 74 del 23.3.2005).

    (39)  Cfr. il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999. Cfr. anche il parere sulla Quarta relazione sulla coesione economica e sociale, relatore: DERRUINE (GU C 120 del 16.5.2008).


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