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Controlli alle frontiere

L’articolo 77 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea richiede all’Unione europea (Unione) di elaborare una politica relativa ai controlli alle frontiere delle persone e al monitoraggio efficiente delle frontiere esterne, all’assenza di controlli sulle persone in corrispondenza delle frontiere interne e all’istituzione progressiva di un sistema integrato di gestione delle frontiere esterne.

Venticinque Stati membri dell’UE fanno parte dello spazio Schengen senza frontiere interne. Questo spazio comprende anche Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Non sono presenti controlli alle frontiere interne tra tali paesi.

Insieme, questi paesi intendono migliorare la sicurezza attraverso controlli efficaci alle frontiere esterne, permettendo comunque a chi ha il diritto di entrare nell’UE di attraversarle senza problemi.

Cipro è uno Stato Schengen, il che significa che il paese partecipa a una più stretta cooperazione Schengen. Tuttavia i controlli alle frontiere con Cipro non sono ancora stati eliminati, poiché la sua piena integrazione nello spazio Schengen è attualmente in corso.

L’Irlanda è esente dall'applicazione delle norme Schengen. Secondo il protocollo Schengen, ha deciso di non partecipare e continua ad avere i suoi regolamenti in materia di visti e frontiere. Tuttavia l’Irlanda ha scelto di partecipare ad alcune parti di Schengen, come il sistema di informazione Schengen (SIS) e la cooperazione giudiziaria e di polizia. La gestione integrata delle frontiere europee si basa sul regolamento (UE) 2019/1896 sulla guardia di frontiera e costiera europea. Gli Stati membri hanno adottato strategie nazionali per mettere in pratica questo progetto. Un obiettivo importante è aiutare gli Stati membri a effettuare controlli efficaci alle frontiere esterne dell’UE.

Le norme in materia di attraversamento delle frontiere dell’UE, sia interne che esterne, sono stabilite nel codice frontiere Schengen (regolamento (UE) 2016/399), che definisce anche i termini principali su questo tema, come il controllo delle frontiere, le verifiche alle frontiere e la sorveglianza delle frontiere.

Al momento dell’attraversamento delle frontiere esterne, i cittadini di paesi terzi sono sottoposti a controlli approfonditi in base alle condizioni di ingresso nel paese, compresa la consultazione sistematica delle banche dati pertinenti, come il SIS, e un controllo del sistema di informazione dei visti, se la persona è soggetta all’obbligo di visto. I cittadini dell’Unione sono a loro volta soggetti a verifiche di frontiera nel contesto del SIS per motivi di sicurezza. Nell’ambito del regolamento (UE) 2017/2226relativo alle frontiere intelligenti, è stato introdotto un sistema di ingressi/uscite (EES) elettronico, automatizzato e centralizzato per cittadini di paesi terzi che attraversano le frontiere esterne dell’Unione per soggiorni di breve durata. Quando sarà attivo, l'EES registrerà e salverà il nome della persona, il tipo di documento di viaggio, i dati biometrici (impronte digitali e foto del viso) e le date e i luoghi di ingresso e uscita, rispettando i diritti fondamentali e la protezione dei dati. Il sistema registrerà anche i rifiuti di ingresso e avviserà gli Stati Schengen quando il soggiorno autorizzato è terminato.

L’Unione ha istituito un sistema informatico automatizzato denominato sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), concepito per il rilevamento di rischi per la sicurezza, di migrazione irregolare o di elevato carattere epidemico, presentati da visitatori esenti dal visto che si recano negli Stati Schengen per soggiorni di breve durata prima del proprio viaggio. Al tempo stesso, l’ETIAS semplificherà l’attraversamento delle frontiere per la stragrande maggioranza dei viaggiatori che non rappresentano un rischio. All’entrata in vigore dell’ETIAS, i cittadini di oltre 60 paesi potranno richiedere un’autorizzazione di viaggio.

La cooperazione operativa tra gli Stati membri al fine di garantire la gestione integrata delle frontiere dell’Unione si svolge a livello della guardia di frontiera e costiera, che comprende l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), e le autorità preposte alla gestione delle frontiere degli Stati membri.

Il visto Schengen è un permesso che permette ai cittadini di paesi terzi di entrare e soggiornare nello spazio Schengen per brevi visite fino a 90 giorni nell’arco di un periodo di 180 giorni.

La politica in materia di frontiere dell’UE fa parte dei regolamenti Schengen e si applica a 26 Stati membri e a quattro paesi associati a Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) secondo il protocollo 19. L’Irlanda, come accennato in precedenza, ha deciso di non partecipare ai sensi del protocollo Schengen e mantiene le proprie politiche in materia di visti e frontiere.

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