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Document 52020IR5137

    Parere del Comitato europeo delle regioni — Sostanze chimiche sicure e sostenibili per un ambiente privo di sostanze tossiche nelle città e nelle regioni d'Europa

    COR 2020/05137

    GU C 300 del 27.7.2021, p. 29–35 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    27.7.2021   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 300/29


    Parere del Comitato europeo delle regioni — Sostanze chimiche sicure e sostenibili per un ambiente privo di sostanze tossiche nelle città e nelle regioni d'Europa

    (2021/C 300/07)

    Relatore:

    Adam STRUZIK (PL/PPE), presidente della regione Masovia

    Testo di riferimento:

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili — Verso un ambiente privo di sostanze tossiche»

    COM(2020) 667 final

    RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

    L'importanza della strategia in materia di sostanze chimiche

    1.

    esprime il suo favore e il suo appoggio nei confronti delle misure volte ad attuare la strategia in materia di sostanze chimiche, considerato che tali sostanze dominano quasi l'intero mercato della fabbricazione dei prodotti e svolgono un ruolo di fondamentale rilievo nella vita di ogni giorno; e sottolinea che tali misure rivestono particolare importanza nel contesto della salute umana, della protezione dell'ambiente e dell'economia, anche ai fini dello sviluppo di sostanze chimiche sicure e sostenibili;

    2.

    riconosce il valore aggiunto della strategia nell'accrescere la competitività del settore chimico europeo e nello sfruttare il ruolo chiave delle sostanze chimiche per garantire la neutralità climatica, nonché ai fini di conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi, realizzare le ambizioni dell'economia circolare, sostenere il piano per la ripresa e la transizione energetica e integrare vari aspetti della governance chimica, tra i quali la sicurezza, l'efficienza energetica, l'impatto ambientale, la scienza e l'innovazione;

    3.

    fa notare come la crisi indotta dalla pandemia di COVID-19 abbia messo in luce la vulnerabilità delle nostre società e la necessità di aumentarne la resilienza agli shock economici, sociali e ambientali, e ribadisce il ruolo centrale del nuovo dispositivo europeo per la ripresa nel sostenere l'UE e nel contempo spianare la strada a una transizione più verde e più giusta e a un futuro sostenibile;

    4.

    ritiene che la sovranità tecnologica, una rete del valore europea resiliente e sostenibile e catene del valore europee chiuse siano essenziali, in particolare per l'attuazione del Green Deal e della transizione energetica; sottolinea che, ai fini di soluzioni sostenibili, la produzione o l'impiego di sostanze che nell'UE sono regolamentate non dovrebbero essere delocalizzati verso paesi terzi nei quali non sono garantite norme equiparabili di salute e sicurezza sul lavoro e di protezione ambientale, poiché solo condizioni quadro attraenti e stabili possono mantenere o far ritornare determinati livelli di creazione di valore e determinate produzioni nelle regioni europee e completare le catene del valore;

    5.

    chiede il riconoscimento dell'importanza della governance multilivello al fine di collegare efficacemente gli obiettivi e i traguardi della strategia in materia di sostanze chimiche alla ripresa verde dell'economia europea; e sottolinea che l'ampio spettro di tematiche interessate dagli obiettivi di tale strategia consente l'integrazione sia dei nuovi piani che di quelli esistenti nel settore chimico, nonché lo sviluppo e l'attuazione di misure in grado di tenere debito conto delle esigenze dei mercati locali e di integrare gli sforzi nazionali conformemente al principio di sussidiarietà;

    6.

    sottolinea che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza rappresentano un'opportunità per sfruttare il potenziale della governance multilivello, anche ai fini dell'attuazione della strategia in esame, e che tali azioni devono essere sostenute da un quadro normativo e da risorse adeguati, coinvolgendo pienamente gli enti locali e regionali nella definizione e nell'attuazione dei piani e garantendo loro l'accesso diretto ai fondi dell'UE;

    7.

    richiama l'attenzione su una serie di ostacoli giuridici, finanziari e tecnici incontrati dagli enti locali e regionali in relazione alla gestione delle sostanze chimiche. Un quadro giuridico coerente, prevedibile e semplificato contribuisce a un approccio uniforme alla valutazione e alla gestione delle sostanze chimiche in tutti i paesi dell'UE, oltre a limitare l'emergere di ulteriori divari giuridici tra l'UE e altre regioni del mondo. Inoltre, le sovvenzioni e l'assistenza tecnica consentono agli enti locali e regionali di sostenere gli investimenti connessi allo sviluppo, alla commercializzazione, all'uso e alla diffusione di sostanze, materiali e prodotti sicuri e sostenibili;

    8.

    accoglie con favore la possibilità per la Commissione europea di sostenere la ricerca e l'innovazione — compreso, tra l'altro, lo sviluppo di materiali avanzati per applicazioni nei settori dell'energia, dell'edilizia, della mobilità, della sanità, dell'agricoltura e dell'elettronica — al fine di garantire la transizione verde, la ricerca, lo sviluppo e la diffusione di processi di produzione a basse emissioni di carbonio di materiali e di sostanze chimiche a basso impatto ambientale, come pure di modelli d'impresa innovativi, compresi quelli basati su un uso più efficiente delle sostanze chimiche e di altre risorse, e la riduzione al minimo dei rifiuti e delle emissioni (1).

    La coerenza della strategia in materia di sostanze chimiche con gli atti dell'UE relativi ad altri ambiti

    9.

    è lieto di constatare come la strategia in esame sia strettamente legata agli obiettivi del Green Deal europeo, considerate le numerose misure da essa previste per proteggere la salute umana e l'ambiente. L'attuazione di una normativa completa per l'industria chimica può contribuire a far sì che tali obiettivi siano perseguiti in modo trasparente e fatti rispettare in maniera efficace. L'introduzione di nuovi requisiti e restrizioni riguardo all'uso di sostanze chimiche nei prodotti di consumo — tra cui detergenti, cosmetici e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti — contribuirà a migliorare l'ambiente e la salute dei consumatori. Tuttavia, la stabilità e l'efficacia dei cambiamenti previsti per il settore chimico dipenderanno in larga misura dalla compatibilità con le soluzioni già esistenti, dal tempo disponibile e dalle risorse previste per la realizzazione degli stessi;

    10.

    chiede una politica chiara e coerente per garantire, a livello sia locale e regionale che globale, strumenti e risorse per promuovere l'industria circolare — dalla progettazione di soluzioni alla realizzazione di una produzione, di una distribuzione, di un uso, di un riciclaggio, di un recupero e di uno smaltimento sostenibili delle sostanze chimiche — nel rispetto dell'ambiente e della salute delle persone; e invoca pertanto una maggiore chiarezza normativa sull'interfaccia sostanze chimiche — prodotti — rifiuti (interfaccia CPW), in modo che la circolarità possa essere introdotta in tutti gli Stati membri.

    Il ruolo specifico delle regioni e degli enti locali

    11.

    esprime il forte interesse e la piena disponibilità delle regioni e degli enti locali ad agire per rendere più sicuri e più sostenibili la produzione e l'uso delle sostanze chimiche, e reputa che tali attività debbano essere sostenute da un quadro normativo e da risorse adeguati, che diano agli enti subnazionali pieno accesso alle conoscenze e la garanzia dei mezzi finanziari. Inoltre, tali enti potrebbero raccogliere utili riscontri sulle difficoltà e sui problemi relativi all'attuazione e all'applicazione della normativa in vigore;

    12.

    in considerazione dello stretto rapporto che gli enti locali e regionali hanno con i rispettivi residenti, nonché della loro conoscenza diretta delle specificità dei rispettivi territori, sottolinea la possibilità di preparare e condurre campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ai principi e agli obiettivi della strategia in materia di sostanze chimiche. La cooperazione diretta tra gli enti locali e le imprese che operano nel loro territorio rende possibile valutare a livello pratico i problemi derivanti dall'applicazione della normativa introdotta. È importante che sia le autorità locali, che sono responsabili dell'applicazione diretta della normativa, sia gli organismi incaricati di vigilare sul rispetto della normativa stessa dispongano degli strumenti giuridici adatti per monitorare e controllare tale osservanza;

    13.

    osserva che gli enti locali e regionali svolgono un ruolo essenziale nell'attuazione della strategia in materia di sostanze chimiche; e, considerata la conoscenza diretta che essi hanno delle specificità del loro territorio, sottolinea l'importanza di associarli alla conduzione di una campagna d'informazione volta a sensibilizzare l'opinione pubblica (in particolare i piccoli e medi imprenditori e i cittadini e/o i residenti) nonché a incoraggiare determinati settori dell'economia a sostituire le sostanze chimiche nocive con sostanze alternative e a utilizzare soluzioni progettuali per sforzarsi di produrre sostanze chimiche e materiali sicuri e sostenibili;

    14.

    ritiene importante che gli enti locali e regionali rendano obbligatorio l'impiego di sostanze chimiche sicure nei prodotti e nelle merci che acquisiscono con appalti pubblici di forniture, contribuendo in tal modo alla graduale eliminazione di merci e prodotti indesiderabili;

    15.

    sottolinea la particolare importanza della capacità di innovazione e investimento delle PMI ai fini di una produzione e di un uso sicuri e sostenibili dei materiali, il cui potenziale può essere opportunamente messo a frutto attraverso il sostegno e il dialogo a livello locale e regionale. Le PMI, in particolare, garantiscono un'offerta di sostanze chimiche specifiche, adatte alle esigenze di prodotti speciali e di nicchia innovativi. Poiché tali imprese abbisognano tendenzialmente di sostanze chimiche in quantità piuttosto ridotte ma di notevole varietà, esse rischiano di risentire più delle altre del fatto che le procedure stabilite per ciascuna sostanza sono assai onerose in termini di costi e di tempo e richiedono informazioni o cooperazione da parte dei soggetti che effettuano la registrazione preliminare, dei titolari delle autorizzazioni, dei fornitori e dei clienti. In un contesto siffatto, può risultare molto utile un sostegno interregionale;

    16.

    chiede che i requisiti imposti agli enti locali e alle PMI siano comprensibili e trasparenti, nonché gestibili ed applicabili con oneri amministrativi ragionevoli; e a tale proposito fa presente che molte informazioni importanti continuano ad essere disponibili solo in inglese e che questa barriera linguistica costituisce un problema.

    L'organizzazione del processo di attuazione della strategia

    17.

    ritiene che, per garantire il buon esito dell'attuazione della strategia in esame, gli sforzi da compiere debbano essere determinati secondo un'impostazione «dal basso» ed essere equamente condivisi tra i territori dell'UE nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, assicurando al contempo la flessibilità necessaria in considerazione del rapporto costi-benefici;

    18.

    sottolinea la necessità di elaborare un piano di attuazione della strategia in materia di sostanze chimiche che faccia sentire più sicure le parti obbligate, riduca al minimo i rischi derivanti dai processi di attuazione della strategia e consenta un monitoraggio costante dei progressi compiuti e una risposta rapida alle minacce;

    19.

    fa notare, al tempo stesso, che la funzionalità e la reattività di alcune sostanze chimiche necessarie per determinati impieghi sono spesso indissolubilmente legate alle loro proprietà pericolose. Occorre pertanto adottare e promuovere processi e tecnologie che consentano di utilizzare le sostanze pericolose in modo sicuro durante tutto il loro ciclo di vita, garantendone la corretta gestione come rifiuti al termine della loro vita utile. Rischi specifici che siano inaccettabili devono essere individuati ed esclusi;

    20.

    fa notare che l'attuazione della strategia richiederà soluzioni flessibili e innovative, ma anche nuovi modelli di attività d'impresa per introdurre e promuovere tecnologie innovative. Ciò consentirà di ricostruire l'economia, aumentare la competitività delle PMI e attuare soluzioni volte a migliorare la salute umana e l'ambiente:

    mettendo in pratica l'economia circolare e sistemi agroindustriali sostenibili;

    introducendo soluzioni sostenibili basate su sostanze biologiche;

    attuando politiche in materia di salute e ambiente;

    realizzando la transizione verso un'economia blu sostenibile;

    utilizzando la connettività e gli ecosistemi digitali come complemento tecnologico alla strategia;

    realizzando una transizione sostenibile e giusta, creando nuovi posti di lavoro e finanziando nel contempo progetti in linea con gli obiettivi della strategia;

    21.

    raccomanda di consultare gli enti locali e regionali in sede di elaborazione dei piani nazionali della strategia e di quelli per la ripresa e la resilienza, e incoraggia la Commissione europea ad avvalersi dell'esperienza acquisita attraverso la rete di hub regionali del CdR;

    22.

    incoraggia la Commissione e le autorità di regolamentazione delle sostanze chimiche (quella europea — l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) — e quelle degli Stati membri), nonché i comitati di esperti (ad esempio, il comitato per la valutazione dei rischi — RAC), a facilitare una maggiore trasparenza procedurale e lo scambio tecnico-scientifico con le imprese e le regioni interessate affinché siano trovate soluzioni pratiche e sostenibili; chiede alla Commissione che le modifiche apportate alla normativa europea per realizzare la strategia in esame siano conformi al programma «Legiferare meglio» della Commissione stessa e siano quindi sempre soggette alle corrispondenti valutazioni d'impatto, il che è particolarmente necessario per quanto concerne queste ultime valutazioni e l'individuazione e definizione degli «usi essenziali alla società», le quali non devono indurre ad escludere impieghi sicuri di sostanze senza un'adeguata giustificazione; e chiede di valutare se qualsiasi decisione di includere una determinata sostanza nell'elenco delle sostanze candidate (per l'obbligo di autorizzazione) debba essere preceduta da un'analisi delle opzioni di gestione del rischio;

    23.

    riconosce il grande potenziale dell'agricoltura, dell'industria tessile ed elettronica e del comparto dell'edilizia ai fini dell'attuazione della strategia in materia di sostanze chimiche; questi settori svolgono un ruolo essenziale nell'intero processo e contribuiscono allo sviluppo di sostanze chimiche sostenibili e sicure poiché le impiegano ampiamente nelle loro attività;

    24.

    fa notare che l'industria agricola è un importante destinatario di sostanze chimiche, compresi i prodotti fitosanitari e i fertilizzanti, che hanno un impatto diretto sulla salute umana e sullo stato dell'ambiente; ricorda che il Green Deal sancisce l'impegno a favore dello sviluppo della produzione di alimenti biologici, con conseguente riduzione dell'uso di sostanze chimiche nel settore agricolo; e sottolinea, a tale proposito, la necessità di trovare soluzioni innovative in quanto opportunità per gli scienziati di sviluppare prodotti chimici di origine biologica.

    Il sostegno mediante misure normative

    25.

    si richiama all'analisi dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) in cui si dimostra che l'attuazione subottimale della normativa ambientale dell'UE è, nella grande maggioranza dei casi, il risultato di un coordinamento inefficace tra le autorità locali, regionali e nazionali; osserva che ciò è dovuto alla carenza di capacità amministrativa e all'insufficienza dei finanziamenti, delle conoscenze, dei dati e dei meccanismi di conformità, nonché alla mancanza di integrazione delle politiche; e sottolinea pertanto la necessità di colmare le lacune nelle politiche e nella legislazione esistenti, di garantire la coerenza delle politiche e la stabilità normativa e di stanziare fondi per aiutare gli imprenditori ad adeguarsi ai nuovi requisiti e per garantire la formazione del personale amministrativo;

    26.

    richiama l'attenzione sul fatto che le modifiche introdotte dotano gli enti regionali e locali di strumenti giuridici concreti che consentono loro di proteggere i territori e i loro abitanti dai rischi associati sia all'uso delle sostanze chimiche che alla gestione delle sostanze chimiche pericolose nel corso della ristrutturazione del settore chimico;

    27.

    reputa necessario rivedere e rendere più efficaci i regolamenti REACH e CLP e la loro interrelazione con la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL), nonché semplificare le procedure; e richiama l'attenzione sulla necessità che la Commissione europea consulti le autorità nazionali responsabili dell'attuazione del regolamento REACH e della normativa in materia di SSL prima di proporre nuovi atti legislativi; le nuove disposizioni dovrebbero integrare la normativa esistente e renderne più efficace l'attuazione e l'applicazione grazie a processi ben definiti e ben funzionanti;

    28.

    fa rilevare la necessità di rendere più rigorosi i requisiti posti dal regolamento REACH riguardanti l'uso sicuro delle sostanze recuperate introdotte sul mercato;

    29.

    sottolinea la necessità di utilizzare uno strumento unico per coordinare gli interventi pubblici. Ciò garantirà l'accesso a un insieme aggiornato di informazioni sulle iniziative programmate e in corso in materia di sostanze chimiche da parte delle autorità in tutti gli ambiti di intervento normativo.

    Rafforzare le disposizioni in materia di controllo e applicazione.

    30.

    osserva che l'Europa ha bisogno di una politica di applicazione normativa forte e coordinata, e ciò in particolare per quanto riguarda le importazioni, comprese quelle attraverso acquisti online, nel cui ambito si registra la maggior parte dei casi in cui le sostanze contenute nei prodotti non risultano conformi alle normative vigenti;

    31.

    richiama l'attenzione sulla necessità di monitorare e riferire in merito al rispetto delle nuove disposizioni introdotte nella normativa, basandosi sui dati così ottenuti per attivarsi, verificare e imporre il rispetto di tali disposizioni, nonché adottare le opportune misure correttive;

    32.

    sottolinea la necessità di rafforzare il controllo e l'attuazione delle disposizioni della normativa esistente. Una regolamentazione coerente e semplificata che copra il mercato dell'UE contribuirà a una politica di controllo e applicazione uniforme e coordinata;

    33.

    fa notare che le procedure di autorizzazione previste dal sistema dovrebbero applicarsi anche ai produttori di paesi terzi allo stesso modo dei produttori europei. La strategia dovrebbe pertanto essere incentrata sulla creazione di condizioni di parità per tutte le parti interessate. Ciò consentirà di creare un sistema in cui tutte le imprese, sia degli Stati membri che dei mercati extra-UE, siano uguali davanti alla legge, garantendo in tal modo la competitività e la capacità d'innovazione delle imprese europee.

    Capacità d'innovazione e competitività

    34.

    sottolinea che, se si vuol conseguire la neutralità climatica entro il 2050, è necessario che l'industria chimica avvii una trasformazione dei suoi processi produttivi. La transizione energetica nell'industria comporterà in molti casi una modernizzazione radicale — o la completa sostituzione — degli impianti esistenti, il che può risultare problematico, e nel contempo realizzerà un'innovazione per quanto attiene alle sostanze chimiche sicure e sostenibili. Tuttavia, proprio le sfide legate alla neutralità climatica e alle soluzioni innovative possono contribuire a preservare e accrescere la competitività delle imprese;

    35.

    richiama l'attenzione sulla necessità di proteggere la capacità d'innovazione e la competitività delle imprese europee, in particolare piccole e medie, modulando la tutela della proprietà intellettuale. Le azioni da intraprendere in tal senso dovrebbero tener conto dell'introduzione di principi e quadri uniformi da parte delle autorità competenti, ad esempio elaborando condizioni normative affidabili e assicurando la tutela delle informazioni commerciali riservate in possesso delle imprese;

    36.

    raccomanda che, nell'introdurre modifiche alle misure di attuazione della strategia in materia di sostanze chimiche, si tenga conto del tempo necessario per adeguare e/o convertire gli impianti e gestire le sostanze chimiche pericolose ritirate dal mercato dell'UE. Le azioni intraprese possono incidere sugli utilizzatori «a valle» delle sostanze chimiche e sui loro modelli di attività d'impresa. In tale contesto, nell'attuare la legislazione europea si dovrebbe tenere conto del parere dell'industria nel suo complesso riguardo alla possibilità di sostituire con sostanze alternative le materie prime e/o i prodotti che si intendono vietare, nonché effettuare una valutazione d'impatto che coinvolga gli enti regionali e locali e le rispettive comunità;

    37.

    ritiene che occorra sincronizzare meglio l'autorizzazione delle sostanze ai sensi della normativa sulle sostanze chimiche con i cicli di investimento e innovazione, in particolare per i prodotti complessi, nonché con il lasso di tempo necessario per l'approvazione dei prodotti e dei materiali e per le autorizzazioni degli impianti;

    38.

    rileva l'importanza degli sforzi volti a far progredire le conoscenze scientifiche riguardo alla concentrazione di sostanze chimiche pericolose nell'ambiente naturale — compresi il suolo, l'aria, l'acqua potabile, il biota e gli alimenti — nonché riguardo alle fonti di tali sostanze e ai loro effetti sulla salute umana; e accoglie pertanto con favore l'intenzione, espressa nella strategia, di rafforzare il principio «chi inquina paga».

    La catena di circolazione delle sostanze

    39.

    sottolinea la necessità di sostenere gli sforzi dei diversi settori e delle imprese per sostituire le sostanze potenzialmente pericolose promuovendo la ricerca e lo sviluppo e investendo in sostanze chimiche sostenibili e nell'innovazione tecnologica;

    40.

    evidenzia la necessità di diffondere e introdurre nuove norme e certificazioni relative alle sostanze chimiche sostenibili. L'applicazione di criteri ambientali da parte degli enti regionali e locali contribuirebbe a motivare i soggetti interessati e a promuovere i prodotti sostenibili;

    41.

    sostiene l'applicazione del concetto di sostenibilità sin dalla fase di progettazione delle sostanze. Tale concetto si basa sull'assunto che i prodotti fabbricati a partire da sostanze sostenibili debbano essere completamente riciclabili, in modo che tali sostanze costituiscano una materia prima sicura per l'ulteriore produzione; il processo di fabbricazione è direttamente e indissolubilmente legato al processo di progettazione e sviluppo del prodotto. Tenendo conto del ciclo di vita di un prodotto già nella fase della sua progettazione, la produzione sostenibile contribuirà a migliorare la creazione di prodotti sostenibili, riducendo o eliminando gli impatti negativi sull'ambiente e sulla società. L'obiettivo è un'industria chimica a basse emissioni, che usi l'energia in modo efficiente e produca prodotti sicuri in modo sicuro, ma sia altresì competitiva e in grado di vincere le sfide che è chiamata ad affrontare;

    42.

    sottolinea che l'attuazione della strategia in materia di sostanze chimiche dipenderà in larga misura dal conseguimento degli obiettivi dell'economia circolare; osserva che il riciclaggio chimico rappresenta un'opportunità per il settore chimico in quanto contribuisce a ridurre l'impatto ambientale e aiuta ad individuare soluzioni innovative per l'uso dei materiali riciclati nei prodotti, oltre a consentire la produzione di materiali riciclabili di alta qualità; e sottolinea pertanto la necessità di un regime di sostegno specifico per questo settore che incoraggi l'uso dei materiali riciclati;

    43.

    sottolinea l'importanza dei problemi posti dalla necessità di gestire i rifiuti derivanti dal ritiro di una parte delle sostanze e/o dei prodotti dal mercato dell'UE. Si tratta di una problematica che non riguarda soltanto gli aspetti finanziari, ma anche i costi ambientali. Su tali questioni, l'UE dovrebbe sostenere sia gli enti regionali e locali che le imprese per quanto riguarda la conversione e/o il miglioramento degli impianti, ma anche gli investimenti in innovazioni sostenibili che consentano di decontaminare i flussi di rifiuti, aumentare il riciclaggio e limitare il collocamento in discarica, anche e soprattutto per le materie plastiche e tessili.

    La valutazione delle sostanze chimiche e l'accesso alle relative informazioni

    44.

    pone l'accento sull'importanza della cooperazione interregionale al fine della creazione di una politica coerente che promuova sostanze chimiche sicure e dell'adozione di misure per rendere più sicuro l'impiego di tali sostanze, nonché della promozione della produzione circolare;

    45.

    sottolinea l'importanza della sicurezza dei prodotti, in particolare per evitare che contengano sostanze potenzialmente pericolose e garantire un facile accesso alle informazioni sulla composizione chimica di un prodotto durante il suo intero ciclo di vita;

    46.

    alla luce di quanto sopra, richiama l'attenzione sul diritto all'informazione, volto a consentire ai consumatori di compiere scelte informate, e ricorda che tale obiettivo può essere raggiunto imponendo obblighi di informazione efficaci e garantendo la possibilità di tracciare la presenza di sostanze pericolose fin dal momento della fabbricazione del prodotto, ad esempio sulla base della banca dati SCIP gestita dall'ECHA, nonché grazie all'introduzione di «passaporti» dei prodotti;

    47.

    sottolinea la necessità di creare una banca dati dell'UE sulla sicurezza chimica che sia pienamente collegata e interdisciplinare, istituita dall'ECHA. Ciò, infatti, consentirà di stabilire un approccio uniforme e trasparente in materia di sostanze chimiche e di valutazione dei rischi che esse pongono, nonché di introdurre definizioni e criteri precisi e inequivocabili, basati su una corretta comprensione dell'uso di tali sostanze e dell'esposizione potenziale ad esse e fondati su prove scientifiche solide e aggiornate;

    48.

    osserva che la valutazione della sostenibilità di un prodotto deve considerarne l'intero ciclo di vita, tener conto quanto più possibile della circolarità — ad esempio per quanto concerne l'efficienza nell'uso delle risorse, dell'energia, dell'acqua e del suolo, nonché la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti — e basarsi sulle metodologie che le aziende chimiche europee hanno già iniziato a elaborare per valutare la sostenibilità dei prodotti; e fa notare come tale valutazione possa anche costituire una fonte primaria di informazioni ai fini delle decisioni riguardo alla sostituzione dei prodotti.

    La bioeconomia

    49.

    fa notare l'importanza della cooperazione tra il settore industriale e quello agricolo, il quale ultimo rappresenta un'importante fonte di informazioni ai fini della produzione e dell'uso di sostanze a base biologica; e al riguardo ritiene meritevole di particolare attenzione il potenziale della biomassa in quanto materia prima per le sostanze chimiche. Al tempo stesso, una considerevole riduzione dei pesticidi, degli insetticidi e di altri prodotti agrochimici, in linea con gli obiettivi fissati nella strategia «Dal produttore al consumatore», è fondamentale per preservare la biodiversità e ridurre i danni ambientali;

    50.

    sottolinea il ruolo dell'idrogeno ai fini sia dell'aumento dell'efficienza energetica che dello sviluppo dell'innovazione. Le tecnologie basate sull'idrogeno costituiscono una priorità per l'attuazione del Green Deal europeo e un elemento chiave della trasformazione dell'industria chimica, ma, per garantire la loro diffusione, è necessario sviluppare una normativa coerente e semplificata e assicurare un sostegno finanziario;

    51.

    riconosce il potenziale dell'idrogeno, che può diventare un elemento chiave della trasformazione dell'industria chimica, ossia di una delle industrie a più alta intensità energetica, ma sottolinea anche che, per sfruttare tale potenziale, è necessario un sostegno finanziario.

    Garantire le competenze

    52.

    fa notare che il capitale umano è un fattore importante per l'attuazione della strategia in materia di sostanze chimiche, e richiama l'attenzione sulla necessità di garantire la continuità del personale in relazione alla transizione digitale ed ecologica, nonché alla trasformazione/riprogettazione del settore. È inoltre essenziale prevedere un periodo di tempo sufficiente affinché i lavoratori ricevano una formazione adeguata nel campo della gestione delle sostanze chimiche. Il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori sono di cruciale importanza per garantire la competitività;

    53.

    accoglie con favore la possibilità di un sostegno finanziario da parte dei fondi dell'UE per il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori impegnati nella produzione e nell'uso di sostanze chimiche (2). Tali iniziative consentiranno di creare nuove opportunità economiche, promuovendo nel contempo la giustizia sociale e la resilienza, in particolare nelle regioni che versano nelle situazioni più difficili, e contribuiranno alla realizzazione della transizione ecologica;

    54.

    sottolinea che un'adeguata valutazione dei rischi, la definizione delle misure prioritarie, la ricerca di sostanze e materiali sicuri e sostenibili e la discussione dei rispettivi vantaggi e svantaggi richiedono conoscenze molto complesse, competenze specialistiche e notevole dispendio di tempo da parte delle imprese e delle autorità; e richiama altresì l'attenzione sulla costante necessità di informazioni, di consulenza e di aggiornamento.

    Il sostegno finanziario

    55.

    invoca l'introduzione di un quadro di bilancio idoneo a creare condizioni di parità per la transizione dell'industria verso sostanze chimiche e materiali sicuri e sostenibili, incoraggiando un cambiamento dei comportamenti e garantendo nel contempo la competitività sui mercati europei e globali, con l'obiettivo di assicurare una transizione sostenibile in grado di favorire la coesione sociale ed economica;

    56.

    in un contesto segnato dalla crisi conseguente alla pandemia di COVID-19, che ha avuto e ha un impatto considerevole sulle finanze e sul funzionamento degli enti locali e regionali, l'Unione europea è chiamata a concedere un accesso diretto ai finanziamenti per i progetti a sostegno delle sostanze chimiche sostenibili. Oltre a ciò, l'UE dovrebbe fornire un sostegno supplementare alle regioni in transizione;

    57.

    sottolinea la necessità di fornire strumenti giuridici e finanziari per promuovere e sostenere, a livello locale e regionale, soluzioni innovative che contribuiscano all'emergere di una nuova generazione di sostanze chimiche e alla transizione verde dell'industria chimica;

    58.

    appoggia l'istituzione, nell'ambito del programma Orizzonte Europa, di un fondo specifico per il (bio)monitoraggio umano e ambientale in tutta l'UE.

    Bruxelles, 7 maggio 2021

    Il presidente del Comitato europeo delle regioni

    Apostolos TZITZIKOSTAS


    (1)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili — Verso un ambiente privo di sostanze tossiche».

    (2)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili — Verso un ambiente privo di sostanze tossiche».


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