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Document 52018DC0268

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura

COM/2018/268 final

Bruxelles, 22.5.2018

COM(2018) 268 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura


1.Introduzione

L'Europa è impegnata in un dibattito sul suo futuro. Tra un anno i leader europei si incontreranno nella città rumena di Sibiu per trarre le conclusioni del dibattito che la Commissione ha avviato con il Libro bianco sul futuro dell'Europa 1 nel marzo 2017.

Uno degli aspetti fondamentali è quello di rispondere alle aspettative dei cittadini e alle loro preoccupazioni riguardanti il futuro in un mondo in rapida evoluzione, un mondo che offre nuove opportunità, ma che porta anche incertezza. Molti sono preoccupati per lo sviluppo del lavoro, per il futuro dello Stato sociale, per l'evoluzione delle nostre variegate società democratiche nonché per il ruolo dell'Europa nel mondo. L'Europa deve permettere ai suoi cittadini, in particolare ai giovani, di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalle tendenze globali. L'istruzione e la formazione offrono una soluzione, quale forma di investimento per l'individuo e per la società in generale.

L'Unione è innanzitutto un'Unione di valori, come sancito all'articolo 2 del trattato sull'Unione europea, e l'istruzione, la formazione e la cultura sono fondamentali per trasmettere e promuovere valori comuni e sviluppare una comprensione reciproca.

Sul piano economico, sebbene la crisi abbia lasciato il segno nei mercati del lavoro e nelle società, l'economia sociale di mercato europea ha mostrato la sua tempra nel superare la peggiore crisi economica a memoria d'uomo. Le azioni in corso per il completamento dell'Unione economica e monetaria rafforzeranno ulteriormente le fondamenta economiche dell'Europa.

Per quanto riguarda le priorità sociali, l'Unione ha chiarito che il progetto europeo va ben oltre l'economia. Il pilastro europeo dei diritti sociali è stato proclamato congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione nel novembre 2017 2 . Il pilastro rafforza i principi e i diritti in materia occupazionale e sociale sui quali si fonda l'Unione e stabilisce come principio fondamentale il diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità 3 .

Un ruolo più incisivo per le politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura

Nella dichiarazione di Roma del marzo 2017 i leader dell'UE 4 si sono impegnati per realizzare "un'Unione i cui giovani ricevano la migliore istruzione e la migliore formazione possibili e possano studiare e trovare un lavoro in tutto il continente; un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale". Se vogliamo costruire un'Europa più forte, le politiche in materia di gioventù, cultura, istruzione e formazione devono svolgere un ruolo importante nel progetto europeo.

All'inizio del suo mandato questa Commissione ha adottato misure per affrontare la situazione dei giovani che hanno dovuto far fronte alla fase più grave della crisi nonché per offrire loro migliori opportunità di partecipare attivamente al progetto europeo 5 . Grandi risultati sono già stati conseguiti. Per costruire il futuro, l'Europa ha bisogno del sostegno e della partecipazione dei giovani. Pertanto la Commissione, congiuntamente al Consiglio 6 , continua a porre forte attenzione su di loro.

Occorre dedicare maggiore attenzione all'istruzione, alla formazione e alla cultura per consentire ai giovani di esprimere tutto il loro potenziale e sostenere il progetto europeo. Per aumentare la resilienza dell'Europa è fondamentale investire in capacità, competenze e conoscenze 7 . Tali investimenti nelle persone stimolano l'innovazione, la produttività e la competitività, contribuendo a mantenere l'occupabilità e a superare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze in un mercato del lavoro in rapida evoluzione, influenzato dalla globalizzazione e dai cambiamenti tecnologici.

Un altro aspetto è costituito dalla diversità, che rappresenta un tratto distintivo dell'Europa ed è fonte di innovazione e creatività. L'istruzione e la cultura aumentano la nostra conoscenza, comprensione e il nostro apprezzamento del ricco patrimonio culturale, della storia, delle esperienze, delle convinzioni e dei valori comuni dell'Europa. Ciò unisce le persone al di là delle frontiere, aiuta a promuovere la parità di genere e ci offre un senso di appartenenza comune. L'istruzione, la formazione e la cultura possono aiutarci a scoprire e provare concretamente che cosa significhi essere europei.

Nel corso del vertice di Göteborg del novembre 2017, l'UE ha scelto l'istruzione e la cultura per il dibattito nel quadro dell'agenda dei leader. La discussione tra i leader si è basata su un contributo della Commissione intitolato "Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura" 8 , nel quale la Commissione ha illustrato la sua idea per adoperarsi per uno spazio europeo dell'istruzione. Il dibattito ha posto l'istruzione e la cultura in cima all'agenda politica. L'Europa si trova ad affrontare una serie di sfide, tra cui il populismo, la xenofobia, l'intolleranza, la discriminazione e la disinformazione. Inoltre, pochi paesi dell'UE hanno ottenuto ottimi risultati in tutti gli aspetti dell'istruzione e della formazione. Occorre pertanto rafforzare la dimensione dell'istruzione e della cultura all'interno dell'Unione.

Nel dicembre 2017 il Consiglio europeo ha invitato gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione a:

-proseguire i lavori su varie iniziative fondamentali, tra cui il programma Erasmus+, le università europee, l'apprendimento delle lingue, la carta europea dello studente, il riconoscimento reciproco dei titoli di studio e l'Anno europeo del patrimonio culturale;

-vagliare eventuali misure riguardanti le sfide in materia di competenze connesse alla digitalizzazione, alla cibersicurezza, all'alfabetizzazione mediatica e all'intelligenza artificiale; la necessità di un approccio all'istruzione e alla formazione inclusivo, fondato sull'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e orientato all'innovazione; le condizioni quadro giuridiche e finanziarie per lo sviluppo delle industrie culturali e creative e la mobilità dei professionisti del settore culturale.

In risposta, il 17 gennaio 2018 la Commissione ha presentato un primo pacchetto di misure 9 , riguardanti le competenze chiave, le capacità digitali, i valori comuni e l'istruzione inclusiva.

La presente comunicazione si inserisce in un secondo pacchetto di iniziative in risposta all'invito del Consiglio europeo. Riunisce una serie di iniziative nei settori della gioventù, della cultura, nonché nella politica dell'istruzione e della formazione per contribuire a garantire un'Europa più competitiva, inclusiva e coesa:

·basandosi sulle precedenti azioni di investimento nei giovani, la Commissione presenta una "Strategia per la gioventù" per il periodo 2019-2027. L'accento è posto sull'emancipazione dei giovani europei e sul rafforzamento della loro voce nel processo di elaborazione delle politiche dell'UE;

·come annunciato nella comunicazione "Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura", la Commissione presenta una "nuova agenda europea per la cultura". Questa iniziativa contribuirà a migliorare la consapevolezza dell'identità e del patrimonio comune dell'Europa nonché a sostenere le relazioni dell'Unione con i paesi terzi;

·in linea con l'obiettivo di adoperarsi per uno spazio europeo dell'istruzione, la Commissione presenta due proposte di raccomandazione del Consiglio sul riconoscimento reciproco dei diplomi e sul miglioramento dell'insegnamento e dell'apprendimento delle lingue. Entrambe le iniziative sono fondamentali per favorire la mobilità dell'apprendimento in Europa;

·in linea anche con il pilastro europeo dei diritti sociali, la Commissione propone una raccomandazione del Consiglio relativa a sistemi di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità. Questa iniziativa mira a garantire che tutti i bambini in Europa possano iniziare la loro vita nel migliore dei modi.

Come illustrato nel grafico che segue, i lavori sono iniziati e proseguiranno nei prossimi anni. Questa cooperazione sosterrà il lavoro comune per la realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione.

Queste iniziative costituiscono altrettante pietre miliari nel processo di costruzione di un'Unione rafforzata sulla via verso Sibiu 10 . Esse:

-rispecchiano l'importanza che l'attuale Commissione attribuisce agli investimenti nei giovani e nel loro futuro. Sulla base delle azioni precedenti, in particolare della garanzia per i giovani 11 , dell'iniziativa per l'occupazione giovanile 12 , dell'iniziativa Investire nei giovani del dicembre 2016 13 , della nuova agenda per le competenze per l'Europa 14 , dell'iniziativa sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze 15 e del quadro europeo per apprendistati di qualità 16 , esse contribuiranno a offrire ai giovani di ogni estrazione sociale prospettive più promettenti permettendo loro di assumere un ruolo più attivo nel progetto europeo;

-aiuteranno i cittadini a condividere la diversità culturale e il patrimonio comune dell'Europa, permettendo loro di vivere l'essenza del progetto europeo; e

-rientrano in un progetto più ampio volto a realizzare uno spazio europeo dell'istruzione, che contribuirà a promuovere la mobilità, a superare gli ostacoli alla mobilità e alla cooperazione transfrontaliere e, sulla base di iniziative precedenti 17 , a sostenere gli Stati membri nell'ammodernamento e nel miglioramento dei loro sistemi di istruzione e formazione.

2.Verso uno spazio europeo dell'istruzione

Nel suo contributo alla riunione dei capi di Stato e di governo di Göteborg, la Commissione ha illustrato un'idea per uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025: "un'Europa in cui imparare, studiare e fare ricerca non siano limitati da confini. Un continente in cui sia divenuto la norma trascorrere un periodo in un altro Stato membro, per studiare, formarsi o lavorare, e parlare altre due lingue oltre alla propria lingua madre. Un continente in cui le persone abbiano un forte senso della propria identità di europei, del patrimonio culturale dell'Europa e della sua diversità".



Lo spazio europeo dell'istruzione dovrebbe contribuire al raggiungimento di tre obiettivi:

-promuovere la mobilità e la cooperazione transfrontaliere nel settore dell'istruzione e della formazione;

-contribuire a superare gli ostacoli ingiustificati che rendono più difficile l'apprendimento, la formazione o il lavoro in un altro paese, allo scopo di realizzare la "libera circolazione dei discenti" e di creare un autentico spazio europeo dell'apprendimento;

-sostenere gli Stati membri nel migliorare la natura inclusiva, basata sull'apprendimento permanente e orientata all'innovazione dei loro sistemi di istruzione e formazione.

La creazione dello spazio europeo dell'istruzione consentirà agli Stati membri dell'UE di fare di più e più rapidamente per migliorare la qualità, la competitività e l'inclusività dei loro sistemi di istruzione e formazione, costituendo al tempo stesso un modello cui ispirarsi per i paesi terzi. La sua attuazione si baserà sui seguenti elementi:

-il programma faro Erasmus+ e il programma che gli succederà, che la Commissione proporrà alla fine di maggio 2018. Erasmus+ è ben noto per il suo successo nella promozione della mobilità per l'apprendimento. Vi è un forte consenso sulla necessità di rafforzare ulteriormente la mobilità, accompagnata da partenariati strategici rafforzati e da un sostegno politico, per promuovere politiche più innovative e inclusive nei settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù;

-l'attuale cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione, incentrata su solidi dati empirici, analisi comparative, scambi di esperienze e apprendimento reciproco. Poiché il quadro si concluderà nel 2020, la Commissione presenterà a tempo debito proposte per portare questa cooperazione a un livello più ambizioso. Il nuovo quadro costituirà lo strumento per definire le priorità, orientare le politiche e destinare meglio i finanziamenti dell'UE. La Commissione proporrà inoltre una serie di indicatori e parametri di riferimento per fornire prove sul modo in cui l'istruzione e la formazione sostengono lo sviluppo di capacità e competenze in tutte le fasi della vita.

Il programma Erasmus+ e il futuro quadro di cooperazione europea per l'istruzione e la formazione, pur operando in sinergia per realizzare lo spazio europeo dell'istruzione, saranno sostenuti da altre politiche pertinenti. L'Unione continuerà a sostenere gli sforzi di riforma degli Stati membri attraverso il semestre europeo e vari programmi di spesa, compreso il Fondo sociale europeo, quale espressione tangibile di come l'Europa investe nelle persone e migliora le loro condizioni di vita.

Le competenze in materia di istruzione e formazione sono principalmente di pertinenza degli Stati membri, mentre l'Unione deve porre in essere le misure che sostengono, coordinano o integrano le azioni degli Stati membri. I lavori per la creazione di uno spazio europeo dell'istruzione non cambiano tale situazione: porteranno il partenariato e la cooperazione esistenti a un livello nuovo, più elevato e più intenso. Lo spazio europeo dell'istruzione riguarderà i discenti di tutte le fasce d'età, indipendentemente dalla loro estrazione sociale e tutti i settori, compresa l'educazione e la cura della prima infanzia, le scuole, l'istruzione e la formazione professionale, l'istruzione superiore e l'apprendimento degli adulti.

Per rendere lo spazio europeo dell'istruzione una realtà, e dando seguito al primo pacchetto del gennaio 2018, la Commissione presenta oggi una nuova serie di iniziative strategiche specifiche sul riconoscimento reciproco dei diplomi, l'apprendimento delle lingue e l'educazione e la cura della prima infanzia. Proseguirà inoltre i lavori specifici nell'ambito del quadro di cooperazione e dei programmi di finanziamento in corso per sviluppare nuove azioni, tra cui in particolare la carta europea dello studente e le Università europee, come indicato di seguito.

   - Riconoscimento reciproco automatico dei diplomi e dei periodi di studio all'estero

Nonostante 30 anni di mobilità Erasmus+ e i notevoli progressi nell'ambito del processo intergovernativo di Bologna sull'istruzione superiore, molte persone incontrano ancora ostacoli quando chiedono il riconoscimento formale dei loro titoli di studio di livello terziario o secondario superiore in un altro Stato membro. Lo stesso vale per i periodi di studio all'estero, sia durante l'istruzione terziaria che secondaria. Questa situazione crea incertezza e ostacoli ingiustificati alla mobilità.

Per far fronte a questo problema, la Commissione propone una raccomandazione del Consiglio volta a stabilire il riconoscimento automatico delle qualifiche come principio di base entro il 2025: tutti i certificati o diplomi - così come i risultati dei periodi di apprendimento all'estero fino a un anno - rilasciati da un istituto accreditato nell'Unione dovrebbero essere automaticamente riconosciuti ai fini di un ulteriore apprendimento in tutti gli Stati membri. Tuttavia, un piano così ambizioso non può essere attuato in un'unica volta. Richiede un approccio graduale, basato su una garanzia della qualità forte e affidabile, che garantisca la trasparenza e la fiducia necessarie per il riconoscimento automatico. Alcuni paesi europei 18 sono già all'avanguardia in materia di sistemi di riconoscimento automatico. Sulla base di questa esperienza, saranno elaborate soluzioni a livello di UE in stretta collaborazione con gli Stati membri.

- Migliore apprendimento delle lingue

L'apprendimento delle lingue straniere non è solo essenziale per soddisfare le competenze necessarie in un'economia globale, ma apre anche nuove prospettive, rafforza la cittadinanza europea e aiuta le persone a scoprire altre culture. Oggi molti studenti passano tanto tempo a studiare le lingue, ma troppi di loro non sono di fatto in grado di usarle in situazioni reali. Se da un lato la maggior parte dei giovani europei studia una lingua straniera, dall'altro l'ambizione di apprenderne una seconda è notevolmente bassa.

In questo contesto, la Commissione propone un nuovo approccio globale all'apprendimento delle lingue nella scuola dell'obbligo, che promuova un migliore uso della diversità linguistica europea. L'obiettivo è garantire che sempre più giovani diventino utenti competenti delle lingue e possano padroneggiare due lingue oltre a quella di scolarizzazione.

- Una carta europea dello studente

In un contesto di crescente mobilità, una carta europea dello studente può contribuire a ridurre gli oneri amministrativi e i costi per gli studenti e gli istituti di istruzione, razionalizzando i processi amministrativi prima, durante e dopo il periodo di mobilità e costituendo al tempo stesso un simbolo visibile dell'identità studentesca europea.

Uno dei vantaggi sarebbe che gli studenti potrebbero identificarsi in modo affidabile presso qualsiasi istituto di istruzione superiore dell'Unione, consentendo uno scambio elettronico sicuro delle informazioni relative alla loro istruzione (che possono includere crediti e dati accademici), nel pieno rispetto della protezione dei dati personali e senza la necessità di creare infrastrutture informatiche supplementari. La carta dello studente aiuterà gli studenti ad accedere a vari servizi (biblioteca, trasporti, alloggio) prima del loro arrivo presso l'istituto estero. Potrebbe costituire un passo fondamentale per rendere la mobilità per tutti una realtà, consentendo agli istituti di inviare e accogliere un maggior numero di studenti in scambio in maniera più fluida e migliorando al contempo la qualità della mobilità degli studenti.

Partendo dagli attuali progetti pilota finanziati dall'UE 19 , che saranno ampliati nel 2019, e da ulteriori analisi e consultazioni con le parti interessate, la Commissione intende introdurre progressivamente la carta europea dello studente entro il 2021, e valuterà la possibilità di estenderla anche agli studenti dei corsi di istruzione e formazione professionale.

- Università europee

L'Europa può vantare una lunga tradizione di università che cooperano a livello transfrontaliero. Le nuove "università europee", costituite da reti di università caratterizzate da un approccio dal basso verso l'alto, dovrebbero portare questa cooperazione transfrontaliera a un livello di ambizione superiore, in cui gli istituti di istruzione superiore, condividendo la stessa idea e gli stessi valori, sviluppino strategie istituzionali comuni a lungo termine per un'istruzione, una ricerca e un'innovazione di elevata qualità.

Le università europee dovrebbero guidare lo sviluppo di programmi di studio aperti e altamente integrati che prevedano la combinazione di moduli in diversi paesi. La mobilità dovrebbe essere una caratteristica standard, prevista a livello di laurea triennale, magistrale e di dottorato. Ciò dovrebbe portare alla nascita di "titoli di laurea europei" riconosciuti in tutta Europa.

Queste università europee si baseranno su una serie di principi fondamentali: ogni tipo di istituto d'istruzione superiore di qualsiasi Stato membro potrà parteciparvi in base a criteri equi ed equilibrati. Le reti dovrebbero essere geograficamente equilibrate e socialmente inclusive. Non ci sarà un modello unico per tutti. Gli istituti potranno proporre il modello più adatto alle loro esigenze attraverso un approccio dal basso verso l'alto, aperto e trasparente e sviluppare gradualmente il loro livello di ambizione. Affinché i finanziamenti siano sostenibili, le università europee dovrebbero poter attingere a una combinazione di risorse dell'UE e nazionali.

Le università europee dovrebbero diventare un elemento chiave dello spazio europeo dell'istruzione promuovendo l'eccellenza e fungendo da modelli di buone pratiche per altri istituti di istruzione superiore, aumentando progressivamente la competitività internazionale e l'attrattiva dell'istruzione superiore europea. Dovrebbero operare sulla base di approcci multidisciplinari che consentano a studenti, docenti e ricercatori di creare congiuntamente e condividere conoscenze e innovazione. In questo modo sarà possibile contribuire ad affrontare le grandi sfide sociali e le carenze di competenze che l'Europa si trova ad affrontare. Ciò potrebbe anche rafforzare il contributo degli istituti di istruzione superiore alle rispettive regioni, in particolare attraverso la loro partecipazione nello sviluppo e l'attuazione delle strategie di specializzazione intelligente 20 .

La Commissione intende favorire l'istituzione di almeno venti università europee entro il 2024. Tuttavia, per mettere in pratica un'idea così ambiziosa occorre tempo per essere adeguatamente preparati e disporre di risorse sufficienti. Nella fase iniziale, la Commissione sta lavorando in stretta collaborazione con gli Stati membri e le parti interessate per sviluppare l'idea. Proporrà di avviare progetti pilota nel 2019 e nel 2020 nell'ambito del programma Erasmus+, con un'attuazione completa a partire dal 2021. Sulla base di questi progetti pilota e di una mappatura delle reti esistenti 21 , la Commissione esaminerà, di concerto con le parti interessate, la possibilità di creare uno statuto giuridico specifico per le università europee entro il 2025.

Università europee

·reti costituite dal basso di università esistenti;

·istruzione, ricerca e innovazione di alta qualità;

·approccio multidisciplinare;

·distribuzione geografica equilibrata;

·almeno 20 università europee entro il 2024

· primi progetti pilota nel 2019 attraverso Erasmus+

La scuola di governance europea e transnazionale, istituita nel 2017 sotto l'egida dell'Istituto universitario europeo di Firenze, rafforzerà inoltre le sue attività, anche attraverso lo sviluppo di partenariati con le istituzioni collegate, per formare i dirigenti delle organizzazioni pubbliche, private e della società civile.

Saranno inoltre sviluppate altre azioni a sostegno di un approccio all'istruzione e alla formazione basato sull'apprendimento permanente e sull'innovazione. Ad esempio, l'offerta di competenze tecniche e professionali specifiche di alta qualità è essenziale per sostenere l'innovazione e la competitività. A tal fine, la Commissione proporrà di sostenere la creazione di centri di eccellenza per l'istruzione e la formazione professionale. Questi centri dovrebbero collegare gli organismi di istruzione e formazione professionale di riferimento di tutti gli Stati membri, rafforzare la cooperazione, anche con le parti interessate, e adoperarsi per sviluppare programmi di studio e qualifiche di alta qualità incentrati sulle esigenze in materia di competenze settoriali. Dovrebbero fungere da motori di eccellenza e innovazione e promuovere un ruolo proattivo per l'istruzione e la formazione professionale nello sviluppo economico locale e regionale, fungendo anche da incubatori di impresa e catalizzatori per gli investimenti.

Tutte queste azioni specifiche sono interconnesse.

Ogni azione ha il suo ruolo da svolgere per raggiungere l'ambizioso obiettivo generale di creare uno spazio europeo dell'istruzione. Nel loro insieme le varie iniziative creeranno sinergie, per esempio:

-la mobilità e l'apprendimento delle lingue si rafforzano a vicenda: la conoscenza approfondita delle lingue straniere aumenta l'interesse a studiare all'estero; studiare all'estero migliora le competenze linguistiche;

-l'apprendimento delle lingue aumenta la comprensione delle altre culture e della propria identità;

-i centri di eccellenza per l'istruzione e la formazione professionale creeranno sinergie con le università, contribuendo insieme a offrire la varietà di competenze necessarie a sostenere l'innovazione e la competitività;

-il riconoscimento reciproco automatico dei diplomi e dei periodi di studio facilita l'ulteriore apprendimento all'estero e aumenta la domanda di mobilità e l'interesse delle persone per l'apprendimento delle lingue;

-un numero crescente di partecipanti alla mobilità del programma Erasmus+ può essere gestito più facilmente con un uso intelligente delle soluzioni digitali e con la semplificazione, che è uno degli obiettivi della carta europea dello studente;

-le università europee dovrebbero diventare un elemento chiave dello spazio europeo dell'istruzione portando la cooperazione transfrontaliera a un livello nuovo e più ambizioso, promuovendo la mobilità degli studenti e degli insegnanti, incoraggiando l'apprendimento delle lingue, e fungendo al tempo stesso da acceleratori per il riconoscimento automatico dei diplomi.

3.Conclusioni e prospettive

L'Unione pone i giovani, l'istruzione, la formazione e la cultura in cima alla sua agenda politica, in particolare dopo la riunione dei leader di Göteborg e il Consiglio europeo del dicembre 2017. L'agenda dei leader prevede di fare il punto della situazione durante il vertice di Sibiu nel 2019. Con i pacchetti adottati nel gennaio 2018 22 e oggi, la Commissione sta realizzando una serie ambiziosa di azioni per sostenere gli Stati membri nei loro sforzi, aumentando la resilienza delle persone in un mondo caratterizzato da diversità, mobilità, migrazione, globalizzazione e cambiamento tecnologico. La Commissione proseguirà i suoi lavori in partenariato con il Consiglio e gli Stati membri, in particolare:

-adoperandosi per la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione che faciliti la mobilità e la cooperazione transfrontaliera, sostenga le riforme e sfrutti appieno gli strumenti e i programmi disponibili. Tale finalità sarà conseguita:

opresentando una proposta per un programma successivo a Erasmus+ più forte e inclusivo e una proposta per la continuazione del Corpo europeo di solidarietà;

opresentando entro il 2020 proposte per modernizzare e rafforzare la cooperazione a livello di UE nel settore dell'istruzione e della formazione, al fine di sostenere un migliore apprendimento reciproco e gli sforzi di riforma a livello nazionale;

oproseguendo la stretta cooperazione con gli Stati membri e il Consiglio per operare a favore di approcci all'istruzione e alla formazione inclusivi, basati sull'apprendimento permanente e orientati all'innovazione;

-affrontando le condizioni del quadro giuridico e finanziario per lo sviluppo delle industrie culturali e creative e la mobilità dei professionisti dei settori culturali e creativi.

Il rafforzamento della dimensione giovanile, dell'istruzione, della formazione e della cultura del progetto europeo contribuirà a costruire un'Unione che responsabilizza, che è consapevole dei suoi risultati e che ha fiducia nell'affrontare le sfide future:

-un'Unione più vicina ai suoi cittadini, che risponda alle loro preoccupazioni e alle loro aspettative;

-un'Unione che chiarisca che cosa rappresenta il progetto europeo: pace, sicurezza, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto, solidarietà e rispetto reciproco, mercati aperti, crescita sostenibile, inclusione sociale ed equità;

-un'Unione che promuova la consapevolezza della diversità culturale e un senso di appartenenza comune.

Sulla base delle discussioni svoltesi a Göteborg e delle azioni richieste dal Consiglio europeo del dicembre 2017, nella riunione di Sibiu i leader potranno sfruttare appieno il potenziale dell'istruzione e della cultura per gettare le basi di un'Unione più unita, più forte e più democratica.

(1)

   Libro bianco sul futuro dell'Europa. Riflessioni e scenari per l'UE a 27 verso il 2025 (COM (2017)2025).

(2)

   Il pilastro dei diritti sociali si basa su iniziative precedenti orientate a un'Europa più sociale, tra cui la Carta dei diritti fondamentali dell'UE.

(3)

   "Ogni persona ha diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro. Fonte: Proclamazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali (2017/C 428/09).

(4)

    http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2017/03/25/rome-declaration/pdf .

(5)

   La comunicazione della Commissione Investire nei giovani d'Europa offre una panoramica di queste misure (COM(2016)940).

(6)

   Conclusioni del Consiglio sulle prospettive strategiche per la cooperazione europea in materia di gioventù dopo il 2018, maggio 2017.

(7)

   Cfr. anche la comunicazione della Commissione Sviluppo scolastico ed eccellenza nell'insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto (COM(2017)248) e la Comunicazione relativa ad una nuova agenda per l'istruzione superiore (COM(2017)247).

(8)

   Comunicazione della Commissione "Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura" (COM(2017)673).

(9)

   La Commissione ha presentato un Piano d'azione per l'istruzione digitale (COM(2018)22), una proposta di raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un'istruzione inclusiva e della dimensione europea dell'insegnamento (COM(2018)23) e una proposta di raccomandazione del Consiglio relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente (COM(2018)24). Inoltre la Commissione ha anche presentato ad aprile 2018 la comunicazione sulla disinformazione (COM(2018)236) e la comunicazione sull'intelligenza artificiale (COM(2018)237).

(10)

   In seguito alla proposta della Commissione europea, il Consiglio europeo ha deciso di svolgere un vertice europeo a Sibiu, in Romania, a maggio 2019. L'obiettivo è fare il punto sugli sviluppi nei settori indicati nell'agenda dei leader e preparare il futuro dell'Unione europea a 27 Stati membri.

(11)

   Raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani.

(12)

   Conclusioni del Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013.

(13)

   Tale pacchetto comprendeva le comunicazioni della Commissione "Investire nei giovani d'Europa" (COM(2016)0940), "Verso un corpo europeo di solidarietà" (COM(2016)0942) e "Migliorare e modernizzare l'istruzione" (COM(2016)0941).

(14)

   Comunicazione della Commissione "Una nuova agenda per le competenze per l'Europa - Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l'occupabilità e la competitività" (COM(2016)0381).

(15)

   Raccomandazione del Consiglio sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti (2016/C484/1).

(16)

   Raccomandazione del Consiglio relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità (2018/C153/1).

(17)

   Comprese le iniziative esposte nelle comunicazioni della Commissione del maggio 2017 su Sviluppo scolastico ed eccellenza nell'insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto (COM(2017)0248) e quella relativa ad una nuova agenda per l'istruzione superiore (COM(2017)0247).

(18)

   Ne sono un esempio gli accordi conclusi nelle regioni nordiche, baltiche e del Benelux.

(19)

   Progetti finanziati tramite Erasmus+ e il meccanismo per collegare l'Europa https://ec.europa.eu/inea/en/connecting-europe-facility/cef-telecom .

(20)

   Cfr. la comunicazione della Commissione "Rafforzare l'innovazione nelle regioni d'Europa: strategie per una crescita resiliente, inclusiva e sostenibile" (COM(2017)376).

(21)

   Esistono molti buoni esempi di reti transnazionali, nonché iniziative dell'UE quali i master congiunti Erasmus Mundus, le azioni Marie Skłodowska-Curie e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia. La Commissione pubblicherà a breve una mappatura dei modelli di cooperazione esistenti tra gli istituti europei di istruzione superiore, indicando i fattori trainanti e i vantaggi di tali collaborazioni, individuando le sfide e presentando le possibili soluzioni.

(22)

   Cfr. nota 9.

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