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Document 52013AE0959
Opinion of the European Economic and Social Committee on the ‘Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions: the Digital Agenda for Europe — Driving European growth digitally’ COM(2012) 784 final
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Agenda digitale per l'Europa — Le tecnologie digitali come motore della crescita europea» COM(2012) 784 final
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Agenda digitale per l'Europa — Le tecnologie digitali come motore della crescita europea» COM(2012) 784 final
GU C 271 del 19.9.2013, pp. 127–132
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
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19.9.2013 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 271/127 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Agenda digitale per l'Europa — Le tecnologie digitali come motore della crescita europea»
COM(2012) 784 final
2013/C 271/24
Relatore: McDONOGH
La Commissione europea, in data 18 marzo 2013, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Agenda digitale per l'Europa - Le tecnologie digitali come motore della crescita europea
COM(2012) 784 final.
La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 30 aprile 2013.
Alla sua 490a sessione plenaria, dei giorni 22 e 23 maggio 2013 (seduta del 22 maggio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 156 voti favorevoli e 7 astensioni.
1. Conclusioni e raccomandazioni
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1.1 |
Il Comitato accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione concernente il riesame dell'agenda digitale per l'Europa, che richiama l'attenzione sulle azioni prioritarie urgentemente necessarie per la crescita economica e l'occupazione. |
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1.2 |
L'economia europea è in crisi. Secondo la Commissione, la crescita del PIL nei 27 Stati membri dell'UE è, nel migliore dei casi, ferma e nella zona euro diminuirà di un ulteriore 0,25 % nel 2013. La disoccupazione ha raggiunto un nuovo record nel febbraio 2013, con più di 26 milioni di disoccupati nell'UE a 27, pari al 10,9 % della forza lavoro (1). La Grecia e la Spagna continuano a registrare il tasso più elevato di disoccupazione (rispettivamente il 26,4 % e il 26,3 %) mentre il tasso di disoccupazione giovanile è del 23,5 % nell'UE a 27. Il CESE è d'accordo con la Commissione quando afferma che questo livello inaccettabile di disoccupazione rappresenta un dramma e che l'Europa deve mettere a disposizione tutte le risorse possibili al fine di creare posti di lavoro e ritornare ad una crescita sostenibile (2). |
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1.3 |
Nonostante la recessione, l'economia digitale registra una crescita rapida e crea posti di lavoro. Infatti il settore delle TIC ha previsto che entro il 2015 vi saranno 700 000 posti di lavoro disponibili a causa della mancanza in Europa di manodopera qualificata in questo campo. Questo divario in materia di competenze risulta particolarmente preoccupante in un contesto di elevata disoccupazione. |
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1.4 |
L'Europa ha un disperato bisogno della strategia sull'agenda digitale per accelerare la ripresa e realizzare una crescita sostenibile e inclusiva, soprattutto nelle regioni più difficili dell'UE. È arrivato il momento di riesaminare la strategia al fine di rendere prioritarie le azioni più importanti ai fini della crescita economica e dell'occupazione. |
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1.5 |
La banda larga è l'infrastruttura essenziale per realizzare l'agenda digitale. Pertanto, il Comitato è rimasto estremamente deluso dalla decisione, presa a febbraio dal Consiglio (3), di ridurre il bilancio 2014-2020 previsto dal quadro finanziario pluriennale (QFP) per le infrastrutture e i servizi digitali a titolo del meccanismo per collegare l'Europa, portando gli stanziamenti da 9 miliardi e 200 milioni di euro a solo un miliardo. Questa riduzione implicherebbe la rinuncia del QFP a sostenere l'avvio della banda larga, cosa che inciderebbe sulle regioni più povere e svantaggiate dell'UE e accentuerebbe ulteriormente il divario digitale. |
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1.6 |
La comunicazione illustra una serie molto ambiziosa di proposte per far fronte agli ostacoli che si frappongono alla trasformazione dell'Europa in uno spazio digitale. Il CESE spera di esaminare, al momento opportuno, le comunicazioni specifiche della Commissione su ciascuna delle principali iniziative proposte. Solo allora sarà possibile pronunciarsi in maniera esaustiva sulle singole misure, sul loro potenziale impatto e sui problemi eventuali. |
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1.7 |
Considerando i limiti di tempo e le scarse risorse a disposizione, il CESE giudica opportuno rifocalizzare la strategia dell'agenda digitale privilegiando le seguenti azioni a favore della crescita:
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1.8 |
Il CESE si compiace nell'osservare che la comunicazione affronta molte delle azioni raccomandate nei suoi precedenti pareri sul tema Il mercato digitale come motore di crescita (4) e Mercato unico digitale inclusivo (5), ad esempio la connettività a banda larga, l'interoperabilità, la sicurezza informatica, la neutralità della rete, Internet aperto e l'armonizzazione delle aliquote IVA. |
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1.9 |
Data l'estrema importanza di introdurre la banda larga ad alta velocità in tutta l'UE, il Comitato chiede alla Commissione di proporre una serie di strumenti finanziari per sostenere investimenti rapidi nelle infrastrutture a banda larga, specie laddove i normali rendimenti del mercato non sono sufficienti ad attirare fondi privati. |
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1.10 |
Occorre attivare quanto prima soluzioni innovative, tra cui un maggior uso delle tecnologie senza fili, al fine di accelerare l'introduzione della banda larga e far fronte al sempre crescente divario digitale tra zone urbane e rurali. |
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1.11 |
Il CESE chiede alla Commissione di indicare in che modo l'accesso alla banda larga superveloce possa essere riconosciuto come un diritto universale di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro luogo di residenza. |
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1.12 |
Il CESE sottolinea la necessità di integrare pienamente le TIC nelle politiche educative, affinché l'apprendimento permanente nel campo dell'alfabetizzazione digitale e delle competenze in materia di TIC siano disponibili per tutti i cittadini (6) e sostiene lo sviluppo di una buona base di conoscenze digitali in tutti i settori della società e dell'economia. Il Comitato ritiene altresì essenziale attuare politiche volte a promuovere la parità di genere nell'apprendimento delle TIC. |
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1.13 |
Una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta all'esigenza di garantire una formazione mirata nel campo dell'alfabetizzazione digitale e delle competenze informatiche ai cittadini disoccupati e di riqualificare i lavoratori già presenti sul mercato, i quali hanno bisogno di nuove conoscenze per continuare ad essere operativi nell'economia digitale. |
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1.14 |
Il Comitato chiede alla Commissione di valutare in che modo l'utilizzo delle infrastrutture pubbliche nel campo delle TIC, in particolare la banda larga e le attrezzature informatiche nelle scuole e nelle biblioteche, possa diventare un elemento della nuova politica, in modo da sostenere le competenze informatiche e l'alfabetizzazione digitale in tutta l'Unione. |
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1.15 |
La fiducia dei consumatori è fondamentale per stimolare la domanda di servizi digitali innovativi. Per incrementare tale fiducia, è necessario che i consumatori si sentano maggiormente protetti a livello legislativo anche attraverso l'applicazione delle regole di «non conformità», quando cioè non ottengono i servizi superveloci a banda larga reclamizzati dai fornitori di servizi Internet. |
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1.16 |
Il Comitato chiede nuovamente alla Commissione di avanzare proposte per l'introduzione di un marchio di fiducia europeo per le imprese. Come lo stesso CESE ha sostenuto in alcuni suoi precedenti pareri (7), un sistema europeo di certificazione e di etichettatura degli addetti al commercio online comporterebbe un notevole aumento della fiducia dei consumatori nel commercio transfrontaliero digitale e aiuterebbe le PMI ad aumentare il loro volume d'affari transfrontaliero online. |
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1.17 |
Il Comitato richiama l'attenzione della Commissione sul suo parere sul tema Apertura e neutralità della rete Internet in Europa (8) e insiste affinché il principio della neutralità della rete venga introdotto formalmente quanto prima nella legislazione dell'UE. |
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1.18 |
Il CESE chiede la creazione di una Carta dei diritti digitali per tutti i cittadini, affinché venga rafforzata la protezione dei consumatori. |
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1.19 |
Il Comitato chiede nuovamente alla Commissione di realizzare le sostanziali sinergie di cui si potrà beneficiare introducendo in maniera adeguata i programmi GNSS nell'Agenda digitale. |
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1.20 |
Con l'evolversi della società digitale e con la fornitura online di un maggior numero di servizi pubblici fondamentali, il Comitato sottolinea la necessità che la Commissione continui a garantire un sostegno mirato alle strategie volte a rafforzare l'inclusione digitale in tutta l'Unione. Una particolare attenzione deve essere prestata all'inclusione dei cittadini svantaggiati per cause quali la disabilità, l'alfabetizzazione, l'età, i mezzi economici o il sesso. Il CESE si compiace della nomina dei «campioni digitali» negli Stati membri e attende con interesse le relazioni sull'efficacia di tale strategia. |
2. Sintesi della comunicazione della Commissione
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2.1 |
L'economia digitale cresce ad un tasso sette volte superiore a quello del resto dell'economia europea. Si calcola che il 50 % di tutto l'aumento della produttività derivi dagli investimenti nelle TIC. I lavoratori nel campo delle TIC in Europa sono più di quattro milioni, ripartiti in diversi settori e, nonostante la crisi, il loro numero aumenta del 3 % l'anno. Le TIC sono le tecnologie di trasformazione essenziali a sostegno dei cambiamenti strutturali in settori quali l'energia, l'assistenza sanitaria, i servizi finanziari, la fabbricazione di prodotti manufatti, i servizi pubblici e l'istruzione. Queste potenzialità tuttavia vengono attualmente frenate da un quadro politico europeo frammentato e da ostacoli strutturali. |
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2.2 |
La comunicazione illustra il programma della Commissione per promuovere la crescita economica e l'occupazione in Europa rifocalizzando l'agenda digitale in una serie di settori chiave:
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3. Osservazioni generali
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3.1 |
Occorre fare molto di più per realizzare il circolo virtuoso previsto dall'Agenda digitale, che collega infrastrutture digitali, contenuti, servizi, mercato e innovazione diretta ad una maggiore produttività e crescita. Il mercato unico del digitale è lungi dall'essere una realtà e gli Stati membri presentano tuttora notevoli differenze per quanto concerne il ritmo di sviluppo delle infrastrutture e l'avanzamento del processo di riforma regolamentare. |
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3.2 |
L'economia europea è in crisi. Più di 26 milioni di persone sono senza lavoro nell'UE a 27, pari al 10,9 % della manodopera. Le condizioni dell'economia europea contrastano, a nostro sfavore, con quelle dei nostri concorrenti a livello mondiale: a gennaio il tasso di disoccupazione era del 7,9 % negli Stati Uniti (mai così basso da quattro anni a questa parte) e del 4,2 % in Giappone. |
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3.2.1 |
Le ultime cifre pubblicate da Eurostat (14) mostrano le notevoli differenze fra i vari Stati membri. In Austria e in Germania, il tasso di disoccupazione è, rispettivamente, solo del 4,8 % e del 5,4 % mentre in Grecia e in Spagna supera il 26 %. |
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3.2.2 |
La disoccupazione fra i giovani al di sotto dei 25 anni è particolarmente elevata. Più di un giovane su due in Grecia (58,4 %) e in Spagna (55,7 %) è senza lavoro. |
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3.3 |
L'Agenda digitale ha fissato obiettivi ambizioni in materia di copertura della banda larga e di collegamenti veloci. Gli Stati membri sono inoltre invitati ad adottare misure, anche di carattere legislativo, per facilitare gli investimenti nella banda larga. Tuttavia, secondo la Commissione (15), l'Europa accusa un ulteriore ritardo rispetto ai suoi concorrenti mondiali nella fornitura di infrastrutture a banda larga. Alcuni paesi dell'Asia e gli Stati Uniti sono stati più rapidi ad investire nella banda larga superveloce, il che ha portato a garantire una copertura notevolmente maggiore e una più alta velocità. Nel dicembre 2011, la Corea del Sud presentava il tasso più alto di collegamento a fibre ottiche del mondo: 20,6 % di abbonamenti su 100 abitanti, vale a dire il doppio della Svezia (9,7 %) che rappresenta il massimo nell'UE. Il Giappone è al secondo posto nel mondo, con un 17,2 % di collegamenti a fibre ottiche. |
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3.4 |
L'inclusione digitale dovrebbe essere un diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione sociale. Una particolare attenzione deve essere prestata all'inclusione dei cittadini svantaggiati per cause quali la disabilità, l'alfabetizzazione, l'età, i mezzi economici o il sesso. |
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3.5 |
L'accesso alla banda larga superveloce dovrebbe essere riconosciuto come un diritto universale dei cittadini europei. Nel 2010, la Commissione ha sollevato la questione dell'inclusione della banda larga tra gli obblighi di servizio universale (16). È necessario rispondere quanto prima a questa richiesta onde promuovere il benessere dei cittadini, l'occupazione e l'inclusione digitale. |
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3.6 |
I governi dovrebbero garantire l'accessibilità e l'alfabetizzazione digitali per tutti. Il Comitato auspica che ogni cittadino abbia accesso ad una formazione permanente in campo informatico per motivi professionali, personali o legati al suo essere cittadino. |
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3.7 |
Il divario digitale diventa ancor più importante nel contesto della banda larga ad alta velocità, in quanto i cittadini vengono privati non solo dell'accesso all'informazione, come nel caso della banda larga tradizionale, ma anche di servizi digitali via Internet disponibili solo se esiste una connessione superveloce, come l'assistenza sanitaria elettronica, l'istruzione elettronica o l'eGovernment. |
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3.8 |
Il quadro di valutazione sull'agenda digitale per l'Europa (17) e le ultime cifre pubblicate da Eurostat (18) mostrano che il divario digitale si sta allargando e che esistono notevoli differenze tra uno Stato membro e l'altro. Stando alle cifre relative al 2012, il 28 % delle famiglie dell'UE a 27 non dispone di una connessione a banda larga. In Germania, Finlandia, Svezia e Regno Unito, le famiglie che dispongono di questa connessione sono più dell'80 %, mentre in Bulgaria, Grecia, Italia e Romania sono meno del 60 %. Inoltre, il 90 % delle famiglie senza connessione a banda larga vive nelle zone rurali. In queste zone, vi sono 35 milioni di famiglie ancora in attesa della connessione ad alta velocità e fintanto che non sarà prestata un'adeguata attenzione ai cittadini che vivono al di fuori dei centri urbani, esse continueranno a subire in maniera crescente una serie di svantaggi sociali ed economici. |
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3.9 |
L'alfabetizzazione digitale e l'uso di Internet sono strettamente collegati alla connettività a banda larga. Pertanto, mentre in Finlandia e in Svezia le persone che dichiarano di non aver mai usato Internet sono meno del 10 %, in Bulgaria, Grecia e Romania sono oltre il 40 %. |
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3.10 |
La riforma delle norme in materia di pianificazione, la programmazione delle infrastrutture intelligenti, gli incentivi agli investimenti e le tecnologie innovative possono contribuire a colmare il divario nella banda larga. I cittadini però devono agire in modo responsabile e facilitare lo sviluppo della connessione Internet ad alta velocità. |
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3.11 |
La fiducia e l'impegno dei consumatori sono cruciali per la realizzazione degli obiettivi dell'agenda digitale. Senza la fiducia, la domanda di servizi innovativi con alte prospettive di crescita, come ad esempio il commercio elettronico e il cloud computing, sarebbe limitata. Per sostenere la fiducia, è importante che le disposizioni legislative vadano di pari passo con l'evoluzione tecnologica e commerciale del mercato unico digitale. Purtroppo non è così e pertanto risulta necessario fare urgentemente passi avanti in alcune iniziative importanti quali i mezzi di ricorso collettivo in merito ai quali nel 2009 il CESE ha chiesto l'adozione di una direttiva (19). |
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3.12 |
Per garantire il successo dell'Agenda digitale, è necessario coinvolgere pienamente tutti i settori della società nello sviluppo e nell'attuazione della strategia e far sì che siano presenti nelle varie consultazioni. Purtroppo, i consumatori e i cittadini in generale spesso sono mal rappresentati nei dibattiti su alcune questioni di rilievo. La Commissione deve pertanto condurre maggiori sforzi per assicurare un'equa rappresentanza dei soggetti della società civile in tutte le sedi di discussione. |
4. Osservazioni specifiche
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4.1 |
Data l'estrema importanza di introdurre la banda larga ad alta velocità in tutta l'UE, il Comitato chiede alla Commissione di proporre una serie di strumenti finanziari per sostenere l'intensificazione degli investimenti nelle infrastrutture a banda larga di cui l'Europa ha bisogno, specie nei casi in cui i normali rendimenti del mercato non siano sufficienti. |
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4.2 |
Il Comitato approva l'importanza che la Commissione accorda alla riduzione dei costi di fornitura dell'infrastruttura a banda larga. Richiama pertanto l'attenzione della Commissione sull'effetto moltiplicatore di tale riduzione sull'economia e sulla qualità della vita e chiede a tutti i soggetti interessati di lavorare a ritmo serrato su tale questione. |
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4.3 |
Il Comitato chiede alla Commissione e agli Stati membri di contribuire al rapido raggiungimento dell'obiettivo di copertura della banda larga attraverso la piena attuazione del programma relativo alla politica in materia di spettro radio (20). |
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4.4 |
Offrire una connessione superveloce ad Internet presuppone un accesso equo e competitivo alle infrastrutture per i nuovi operatori, altrimenti la scelta dei servizi da parte dei consumatori risulterà distorta o limitata. |
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4.5 |
Il Comitato giudica importante elaborare modelli di costo per la banda larga superveloce ad uso delle autorità regolamentari degli Stati membri che siano coerenti in tutta l'UE, onde garantire che i costi siano universalmente equi e calcolati sulla base degli stessi standard. |
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4.6 |
La creazione di nuovi posti di lavoro nell'economia digitale richiede l'alfabetizzazione digitale dei lavoratori e spesso anche speciali competenze nell'ambito delle TIC. Purtroppo l'Europa non è in grado di formare lavoratori nelle quantità richieste dal settore delle TIC in costante espansione. Nel momento in cui l'UE soffre di livelli record di disoccupazione, il settore delle TIC ritiene che entro il 2015 potrà mettere a disposizione 700 000 posti di lavoro. Questo divario in termini di competenze deve essere colmato con urgenza, adottando qualsiasi misura straordinaria ritenuta necessaria. |
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4.6.1 |
In base all'Agenda per nuove competenze e per l'occupazione, la Commissione si è impegnata a definire un approccio a livello UE e a creare strumenti per sostenere gli Stati membri nell'integrazione delle competenze TIC e dell'alfabetizzazione digitale nelle politiche fondamentali in materia di apprendimento permanente. L'Europa ha bisogno di questo elemento della strategia Europa 2020 per ottenere risultati quanto prima. |
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4.6.2 |
L'alto tasso di disoccupazione giovanile è dovuto in parte alla mancata corrispondenza tra la politica d'istruzione e le esigenze dei datori di lavoro. Gli Stati membri dovrebbero rispondere con urgenza a questo problema aggiungendo al ciclo di studi superiori nuovi programmi sulle competenze in termini di TIC. È altresì essenziale che la politica educativa nel campo delle TIC promuova la parità di genere. |
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4.6.3 |
Per coloro che hanno già un lavoro, le competenze digitali risultano sempre più necessarie al fine di mantenere la produttività e la flessibilità occupazionale. Il rischio di restare sottooccupati o addirittura disoccupati aumenta per i lavoratori che non dispongono delle competenze digitali richieste. Ai fini della produttività e della competitività europea è dunque essenziale che le imprese e i lavoratori cooperino per realizzare programmi di formazione sul luogo di lavoro destinati a rafforzare l'alfabetizzazione digitale e le competenze in materia di TIC. |
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4.6.4 |
Inoltre, per contribuire a combattere il grave problema della disoccupazione in Europa, occorre in particolare mettere a punto programmi educativi speciali concernenti le competenze nel campo delle TIC e l'alfabetizzazione digitale per aiutare i lavoratori disoccupati a conseguire nuovi posti di lavoro regolarmente retribuiti. |
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4.6.5 |
La banda larga e le attrezzature informatiche nelle scuole, nelle biblioteche e in altri edifici pubblici possono diventare un elemento della nuova politica, in modo da sostenere le competenze informatiche e l'alfabetizzazione digitale in tutta l'Unione. |
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4.7 |
Nei suoi precedenti pareri, il Comitato ha reclamato una Carta dei diritti online dei cittadini (21). Nonostante accolga favorevolmente la pubblicazione, da parte della Commissione, del «Codice dei diritti online dell'UE» (22), il Comitato ritiene che l'Unione europea dovrebbe definire una Carta dei diritti digitali che garantisca una protezione chiara a tutti gli utilizzatori. Il CESE ha riformulato di recente la richiesta nel suo parere sul tema Mercato unico digitale inclusivo (23). |
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4.8 |
I consumatori europei si lamentano del fatto che i loro fornitori di servizi Internet non garantiscono la connessione ad Internet alla velocità reclamizzata nei contratti. Si tratta di un caso di «non conformità» contrattuale e di pubblicità ingannevole che pregiudica la fiducia nel mercato digitale. Il problema va risolto mediante disposizioni legislative e di applicazione più rigorose. |
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4.9 |
Il CESE sottolinea l'importanza fondamentale di fare progressi nell'ambito del piano d'azione sul commercio elettronico, del Libro verde su Internet, dei pagamenti tramite carte e telefono mobile e dell'agenda europea dei consumatori, al fine di completare il mercato unico digitale. |
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4.10 |
In un precedente parere (24), il Comitato ha dato un forte sostegno alla proposta di regolamento sulla protezione dei dati nell'UE. Il CESE spera che la riforma globale delle norme di protezione dei dati nell'UE venga formalmente adottata quanto prima. È importante che il dibattito in merito al regolamento generale sulla protezione dei dati tenga conto del suo possibile impatto in altri settori d'intervento. Obblighi troppo rigorosi possono limitare le possibilità di usare i dati personali a beneficio della società e di realizzare gli obiettivi dell'agenda digitale (ad esempio, monitorare i dati dei pazienti per prevedere lo sviluppo di una specifica malattia oppure gestire l'energia attraverso le reti intelligenti). |
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4.11 |
Il Comitato chiede nuovamente alla Commissione di avanzare proposte per l'introduzione di un marchio di fiducia europeo per le imprese. Come lo stesso CESE ha sostenuto in alcuni pareri precedenti (25), un sistema europeo di certificazione e di etichettatura degli addetti al commercio online potrebbe fornire ai consumatori una protezione universale quando acquistano beni e servizi online, indipendentemente dalle frontiere nazionali; questo comporterebbe un notevole incremento della fiducia dei consumatori nel commercio transfrontaliero digitale e aiuterebbe le PMI ad aumentare il loro volume d'affari transfrontaliero online. |
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4.12 |
Oltre ad applicare l'interoperabilità paneuropea dei sistemi d'identificazione elettronica (eID), il Comitato chiede alla Commissione di considerare l'introduzione di un sistema eID per tutti i cittadini dell'UE, che consenta di offrire un'eID autenticata a livello UE per un insieme limitato di operazioni di commercio elettronico. |
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4.13 |
Per stimolare l'economia digitale, gli Stati membri e gli enti regionali dovrebbero promuovere la creazione di punti con WiFi gratuito nelle aree pubbliche. |
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4.14 |
Pur accogliendo favorevolmente l'intenzione della Commissione di adottare una raccomandazione per garantire un Internet aperto per i consumatori, il CESE insiste affinché il principio della neutralità della rete venga anch'esso introdotto formalmente quanto prima nella legislazione dell'UE. Il Comitato richiama l'attenzione della Commissione sul suo parere sul tema Apertura e neutralità della rete Internet in Europa (26) in cui afferma che l'obiettivo della neutralità della rete è quello di assicurare che i fornitori di servizi trattino in maniera equa tutte le fonti di dati Internet dello stesso tipo, senza creare discriminazioni per ragioni commerciali. |
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4.15 |
L'uso del cloud computing rafforza la necessità di proteggere i cittadini, i loro dati personali e la loro vita privata, in special modo quando i dati dei consumatori e delle imprese europei vengono immagazzinati al di fuori dell'UE o da imprese non europee. Il CESE rimanda la Commissione al suo recente parere sulla strategia in materia di cloud computing (27), in cui invita la Commissione a potenziare il quadro regolamentare per:
Il CESE raccomanda inoltre alla Commissione di tener conto dell'esigenza che qualsiasi quadro adottato a livello UE in materia di cloud computing sia in grado di rispondere alle esigenze del futuro. L'evoluzione di questa tecnologia sarà infatti altamente dinamica e imprevedibile per un certo tempo. |
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4.16 |
Il CESE prende atto della pubblicazione della strategia dell'Unione europea sulla sicurezza informatica e attende con interesse l'esame del pacchetto di misure che la sostiene, tra cui la proposta di direttiva sulla sicurezza delle reti e delle informazioni. |
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4.17 |
Particolari misure risultano necessarie per proteggere gli interessi dei minori e delle persone vulnerabili online, in particolare per quello che concerne la protezione dei dati, le frodi online, il marketing senza scrupoli e le pubblicità che fanno leva sugli aspetti vulnerabili degli utenti. Il CESE richiama l'attenzione della Commissione sui numerosi pareri del Comitato in materia (28), in particolare il parere sul tema Strategia europea intesa ad adattare meglio Internet alle esigenze dei bambini (29) e il parere sul tema Un quadro per la pubblicità diretta ai giovani e ai bambini (30). |
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4.18 |
Come si afferma nel parere sul tema Un'agenda digitale europea (31), gli standard aperti facilitano la concorrenza e permettono alle PMI di svilupparsi e di competere globalmente. L'incoraggiamento e il sostegno di standard aperti per i prodotti e i servizi TIC in Europa dovrebbero pertanto essere una componente esplicita dell'agenda digitale. |
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4.19 |
Il mercato delle TIC è dominato da imprese americane ed asiatiche. L'Europa ha dimostrato di essere spettacolarmente incapace di far leva sull'innovazione nel campo delle TIC al fine di creare mega imprese leader sul mercato, al pari di Google, Microsoft, Apple e Samsung. Il Comitato approva il programma relativo ad una nuova strategia industriale per la micro e la nano elettronica, al fine di rendere l'Europa uno spazio capace di attrarre maggiormente gli investimenti nella progettazione e nella produzione e incrementare la quota di mercato europea a livello mondiale. Tuttavia, occorre una radicale inversione di tendenza nella politica europea, che consenta alle imprese europee di crescere nell'ecosistema necessario per diventare leader sul mercato mondiale delle tecnologie e dei servizi TIC. |
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4.20 |
La Commissione dovrebbe inoltre garantire che adeguate pratiche in materia di gestione degli investimenti vengano applicate a questa politica industriale. Gli investimenti dovrebbero essere assegnati sulla base dei rendimenti economici e/o sociali attesi e dovrebbero essere interamente soggetti a un'amministrazione rigorosa per assicurare che i vantaggi previsti siano effettivamente ottenuti. |
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4.21 |
La gestione degli investimenti nella ricerca, sviluppo e innovazione deve essere tale da assicurare un adeguato coordinamento tra i programmi e i progetti, al fine di ottenere il massimo vantaggio ed evitare gli sprechi dovuti ad una sovrapposizione degli sforzi. |
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4.22 |
Il CESE ritiene che i massicci investimenti nelle tecnologie europee del GNSS e nei relativi servizi dovrebbero contribuire al successo dell'agenda digitale. Il Comitato chiede pertanto nuovamente alla Commissione di realizzare le sinergie fondamentali che si possono ottenere introducendo i programmi GNSS nella definizione e nell'attuazione dell'agenda digitale. Il CESE ha richiamato l'attenzione su questo aspetto nel suo parere iniziale sull'agenda digitale (32). |
Bruxelles, 22 maggio 2013
Il presidente del Comitato economico e sociale europeo
Henri MALOSSE
(1) http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Unemployment_statistics
(2) http://www.euractiv.com/socialeurope/commission-calls-eu-unemployment-news-518852
(3) http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/ec/135344.pdf
(4) GU C 229 del 31.7.2012, pag. 1.
(5) CES273-2012_00_00_TRA_AC_IT.DOC.
(6) GU C 318 del 29.10.2011, pag. 9.
(7) GU C 54 del 19.2.2011, pag. 58.
(8) GU C 24 del 28.1.2012, pag. 139.
(9) GU C 143 del 22.5.2012, pag. 69; GU C 299 del 4.10.2012, pag. 165.
(10) GU C 143 del 22.5.2012, pag. 116.
(11) GU C 76 del 14.3.2013, pag. 15; GU C 24 del 28.1.2012, pag. 40.
(12) JOIN (2013) 1 final.
(13) GU C 317 del 23.12.2009, pag. 43; GU C 48 del 15.2.2011, pag. 138; GU C 24 del 28.1.2012, pag. 154.
(14) http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Unemployment_statistics
(15) SWD(2013) 0073 (parte 1).
(16) COM(2008) 572 final.
(17) https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/scoreboard
(18) http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/information_society/data/main_tables
(19) GU C 128 del 18.5.2010, pag. 97.
(20) GU C 107 del 6.4.2011, pag. 53.
(21) GU C 229 del 31.7.2012, pag. 1.
(22) https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/code-eu-online-rights
(23) CES273-2012_00_00_TRA_AC_IT.DOC.
(24) GU C 229 del 31.7.2012, pag. 90.
(25) GU C 54 del 19.2.2011, pag. 58.
(26) GU C 24 del 28.1.2012, pag. 139.
(27) GU C 76 del 14.3.2013, pag. 59.
(28) GU C 54 del 19.2.2011, pag. 58; GU C 128 del 18.5.2010, pag. 69; GU C 224 del 30.8.2008, pag. 61.
(29) GU C 351 del 15.11.2012, pag. 68.
(30) GU C 351 del 15.11.2012, pag. 6.
(31) GU C 54 del 19.2.2011, pag. 58.
(32) GU C 54 del 19.2.2011, pag. 58.