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Document 52010BP0205

Mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2011 Risoluzione del Parlamento europeo del 15 giugno 2010 sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2011 (2010/2002(BUD))

GU C 236E del 12.8.2011, p. 6–17 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

12.8.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 236/6


Martedì 15 giugno 2010
Mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2011

P7_TA(2010)0205

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 giugno 2010 sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2011 (2010/2002(BUD))

2011/C 236 E/02

Il Parlamento europeo,

visto il progetto di bilancio per l'esercizio 2011, adottato dalla Commissione il 27 aprile 2010 (SEC(2010)0473),

visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (AII) (1),

vista la dichiarazione comune approvata nella riunione di concertazione del 18 novembre 2009 sulle misure transitorie applicabili alla procedura di bilancio dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona (2),

visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la sua risoluzione del 25 marzo 2010 sulle priorità per il bilancio 2011 – sezione III – Commissione (3),

viste le conclusioni del Consiglio del 16 marzo 2010 sugli orientamenti di bilancio per il 2011,

visto il capitolo 7 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7–0183/2010),

A.

considerando che la procedura di bilancio per il 2011 è la prima del suo genere a norma del trattato di Lisbona e che la sua lettura unica richiede una cooperazione e un coordinamento maggiori con l'altro ramo dell'autorità di bilancio, al fine di raggiungere un accordo sull'insieme delle spese nel quadro della procedura di conciliazione,

B.

considerando che il trilogo che si terrà a luglio dovrebbe mirare a chiarire la situazione prima che il Consiglio adotti la sua posizione sul progetto di bilancio, al fine di individuare in anticipo i punti di accordo,

Progetto di bilancio per il 2011

Osservazioni generali

1.

osserva che l'importo totale iscritto nel progetto di bilancio (PB) per il 2011 ammonta a 142 576,4 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno (SI) e 130 147,2 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento (SP), e che resta quindi un margine di 1 224,4 milioni di EUR in SI e 4 417,8 milioni di EUR in SP; rileva che tali importi totali rappresentano rispettivamente l'1,15 % e l'1,05 % delle previsioni di reddito nazionale lordo dell'UE per il 2011;

2.

è preoccupato in relazione al fatto che l'aumento degli SI è solo dello 0,77 % rispetto al bilancio adottato per il 2010, una differenza che non è al passo con le aspettative ampiamente espresse, secondo cui il bilancio dell'UE dovrebbe svolgere un ruolo cruciale a sostegno delle economie europee post-crisi; rileva che gli SP sono aumentati del 5,85 %, ma ricorda che il livello anormalmente basso degli SP nel 2010 fornisce la spiegazione matematica di tale aumento; ricorda che il quadro finanziario pluriennale (QFP) fissa i massimali a 142 965 milioni di EUR per gli SI e a 134 280 milioni di EUR per gli SP, ai prezzi correnti;

3.

riconosce la riduzione del divario tra SI e SP rispetto al bilancio 2010 (pari a 12 429 milioni di EUR rispetto a 18 535 milioni di EUR), che indica una migliore esecuzione del bilancio dell'UE, ma sottolinea al contempo che il QFP prevede una differenza di soli 8 366 milioni di EUR tra SI e SP per il 2011; ricorda, al riguardo, che tali discrepanze creano deficit nel lungo periodo e che pertanto dovrebbero essere evitate per ragioni di sostenibilità di bilancio e di gestione;

4.

sottolinea che la maggior parte (70 %) del margine complessivo di 1 224,4 milioni di EUR nel PB deriva dal margine della rubrica 2 relativa alla conservazione e alla gestione delle risorse naturali, e che le altre rubriche – in particolare le rubriche 1a, 3b e 4 – hanno margini molto limitati, il che riduce quindi proporzionalmente la capacità dell'UE di reagire ai cambiamenti delle politiche e ad esigenze impreviste mantenendo le sue priorità;

5.

sottolinea inoltre la possibilità che il margine nell'ambito della rubrica 2 sia di fatto inferiore, giacché le condizioni di mercato potrebbero mutare;

6.

si compiace che la Commissione abbia pubblicato la relazione sul funzionamento dell'AII (COM(2010)0185) e ricorda, a tale proposito, che è attesa una proposta di revisione sostanziale del bilancio e che le difficoltà incontrate nelle precedenti procedure di bilancio a reagire correttamente e in modo soddisfacente alle varie sfide che si sono presentate rende inevitabile una revisione dell'attuale QFP; ricorda altresì che si aspetta che la Commissione formuli proposte concrete sulla revisione del QFP entro la fine della prima metà del 2010;

7.

richiama l'attenzione sul numero elevato di procedure in sospeso, con implicazioni di bilancio di vasta portata, che dovranno essere concluse dai due rami dell'autorità di bilancio nel 2011 (revisione del bilancio, istituzione del Servizio europeo di azione esterna (SEAE), bilanci rettificativi, revisione dell'AII, revisione del regolamento finanziario, ecc);

8.

prende atto delle priorità stabilite dalla Commissione (segnatamente, sostegno all'economia dell'Unione europea post-crisi e adeguamento alle nuove esigenze, vale a dire attuazione del trattato di Lisbona, nuove autorità di vigilanza finanziaria, finanziamento dell'iniziativa in materia di monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (GMES), attuazione del programma di Stoccolma, ecc) e si chiede se il modesto aumento degli SI rispetto al bilancio 2010 sia sufficiente ad affrontarle;

9.

sottolinea l'importanza di un'energica reazione alla crisi e all'instabilità dei mercati finanziari, che dovrebbe comportare una capacità di finanziamento e una flessibilità maggiori per il bilancio dell'UE; chiede a tale proposito al Consiglio e alla Commissione di fornire ulteriori informazioni dettagliate sull'impatto che il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria istituito in occasione della riunione del Consiglio Ecofin del 9 e 10 maggio 2010 potrebbe avere sul bilancio dell'UE; chiede inoltre, allo scopo di evitare altre crisi in futuro, che sia introdotto un efficace sistema di monitoraggio che preveda la trasmissione diretta di informazioni al Parlamento;

10.

deplora l'impossibilità di individuare chiaramente, da un punto di vista del bilancio, le implicazioni finanziarie nel PB 2011 delle iniziative faro esposte nella strategia UE 2020, quali «L'Unione dell'innovazione», «Gioventù in movimento», «Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse», «Nuove competenze e nuovi posti di lavoro» e «Una politica industriale per l'era della globalizzazione», ed esprime forti dubbi riguardo alla capacità di garantire, nel contesto del quadro finanziario vigente, finanziamenti adeguati per queste iniziative;

11.

ricorda che, come dichiarato nella sua risoluzione del 25 marzo 2010 sulle priorità per il bilancio 2011, i giovani sono una delle priorità fondamentali dell'esercizio 2011, da promuovere come tema trasversale a livello dell'UE, sviluppando sinergie tra i diversi ambiti d'intervento legati alla gioventù, in particolare l'istruzione, l'occupazione, l'imprenditorialità e la salute, nonché agevolando e incoraggiando al contempo l'inclusione sociale, la partecipazione attiva, lo sviluppo delle competenze e la mobilità dei giovani; sottolinea che «i giovani» dovrebbero essere visti come un concetto ampio in cui rientra la capacità degli individui di cambiare posizione e status più volte nella vita, muovendosi senza restrizioni tra ambiti diversi, come l'apprendistato, gli ambienti accademici o professionali e la formazione professionale, e che, in questa prospettiva, uno degli obiettivi dovrebbe essere di facilitare la transizione dal sistema dell'istruzione al mercato del lavoro;

12.

deplora il fatto che, nonostante un profilo estremamente elevato e un tasso di esecuzione molto alto – che ha raggiunto il 95-100 % ogni anno nel periodo 2007-2009 – l'aumento degli stanziamenti proposto nel PB per gli strumenti e i programmi chiave relativi ai giovani, quali Apprendimento permanente, Gioventù in azione e Erasmus Mundus, è piuttosto simbolico; ritiene che tale aumento non consenta all'Unione europea di affrontare in modo adeguato questa priorità e intende pertanto fornire ulteriore sostegno a detti programmi; ricorda, in proposito, che si tratta di programmi che hanno un indiscutibile valore aggiunto europeo e che contribuiscono in ampia misura alla creazione di una società civile europea forte, nonostante la modesta dotazione finanziaria che ricevono;

13.

chiede ulteriori chiarimenti sulla ripartizione fra spese operative e spese amministrative, pur riconoscendo gli sforzi compiuti per quanto riguarda la presentazione delle spese amministrative al di fuori della rubrica 5; osserva che un numero già elevato di quelle che sono in realtà spese amministrative è finanziato mediante stanziamenti operativi;

14.

è determinato ad affrontare i negoziati sul bilancio per l'esercizio 2011 in modo costruttivo e aperto, tenendo conto degli obiettivi di efficienza e di creazione di un valore aggiunto europeo; si aspetta, per converso, che l'altro ramo dell'autorità di bilancio adotti un approccio cooperativo, al fine di garantire un autentico dialogo politico e si discosti da un «esercizio contabile» nel cui ambito ai risparmi e contributi degli Stati membri sia conferito un ruolo eccessivamente importante a livello negoziale; ricorda che il trattato non ha solo modificato il quadro giuridico della procedura di bilancio, ma ha anche introdotto un nuovo metodo e nuove scadenze per la negoziazione e il raggiungimento di compromessi;

15.

sottolinea che il bilancio dell'UE è alquanto modesto rispetto ai bilanci nazionali; rammenta pertanto che, al fine di attuare strategie comuni dell'Unione, è necessario creare sinergie fra il bilancio dell'UE e i bilanci nazionali; rileva che la coerenza garantisce una maggiore incidenza delle politiche europee, conseguendo un effettivo valore aggiunto europeo e sostenendo nel contempo obiettivi politici a lungo termine; esprime la convinzione che il bilancio dell'UE possa svolgere, in settori chiave, un ruolo fondamentale per sostenere gli investimenti e l'occupazione a lungo termine; si attende che il Consiglio ne tenga debitamente conto all'atto di stabilire il bilancio dell'Unione e si astenga dall'apportare «tagli lineari», anche in un contesto estremamente difficile per le finanze pubbliche nazionali;

16.

ricorda le sue priorità quali espresse nella citata risoluzione del 25 marzo 2010;

Rubrica 1a

17.

rileva un aumento del 4,4 % in SI (a 13 437 milioni di EUR) e del 7 % in SP (a 11 035 milioni di EUR (4), insieme a un margine di 50,1 milioni di EUR (rispetto ai 37 milioni di EUR della programmazione finanziaria), derivante dalle diminuzioni degli stanziamenti per spese di sostegno amministrativo e tecnico (ex «linee BA») e per le agenzie decentrate ed esecutive, e da decrementi degli stanziamenti per una serie di programmi, come ad esempio Dogana 2013 e CIP-innovazione e imprenditorialità;

18.

ricorda l'importante ruolo che le PMI hanno svolto nel garantire la ripresa e il rilancio dell'economia dell'Unione; chiede che sia dato un sostegno più consistente a tutti i programmi e a tutti gli strumenti intesi a promuovere le PMI ed esprime a tale riguardo preoccupazione dinanzi alla riduzione degli SP proposta per il programma CIP-innovazione e imprenditorialità;

19.

ricorda che le nuove esigenze da finanziare in questa rubrica (programma di smantellamento di Kozloduy, autorità europee di vigilanza finanziaria, ITER e GMES, compresa la richiesta del Parlamento di aumentare gli stanziamenti per la sua fase operativa) non sono state tenute presenti al momento dell'adozione dell'attuale QFP; sottolinea che il finanziamento di questi bisogni non dovrebbe andare a detrimento del finanziamento di altri programmi e di altre azioni della rubrica 1a, che sono fondamentali per gli sforzi di ripresa dell'Europa post-crisi;

20.

ricorda che il Piano europeo di ripresa economica (EERP) è parzialmente finanziato a titolo di questa rubrica, così come un gran numero di programmi pluriennali (CIP, 7o PQ, Reti transeuropee, Galileo/Egnos, Marco Polo II e programma Progress) che saranno giunti a maturità nel 2011; ribadisce pertanto la sua richiesta alla Commissione di presentare una relazione sul seguito dato alla messa in atto dell'EERP, che riguardi anche le misure affidate alla BEI;

21.

accoglie con favore l'aumento degli stanziamenti per i programmi principali (7o PQ, 13,8 %; CIP, 4,4 %; Apprendimento permanente, 2,6 %; TEN, 16.8 %) e sottolinea che questi programmi costituiscono una leva essenziale per la strategia economica dell'UE di lotta alla crisi;

22.

sottolinea che la rubrica 1a include molte iniziative faro esposte nella strategia UE 2020, come «L'Unione dell'innovazione», «Gioventù in movimento», «Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse», «Nuove competenze e nuovi posti di lavoro» e «Una politica industriale per l'era della globalizzazione»; deplora il fatto che non sia possibile individuare con chiarezza, da un punto di vista del bilancio, le implicazioni finanziarie della strategia UE 2020 ed esprime i suoi dubbi quanto alla capacità di garantire, nel contesto del quadro finanziario vigente, finanziamenti adeguati per queste iniziative;

23.

ricorda che le priorità per il 2011, nell'ottica della strategia UE 2020, saranno finanziate principalmente a titolo di questa rubrica, e che le competenze dell'UE derivanti dall'entrata in vigore del trattato possono avere implicazioni di bilancio; sottolinea che la politica spaziale, che costituisce un esempio concreto di politica industriale europea che promuove il progresso scientifico, tecnologico e ambientale europeo, rafforzando nel contempo la competitività industriale, richiede che sia l'UE che gli Stati membri compiano un ulteriore sforzo finanziario nel quadro del GMES;

24.

si compiace dell'iniziativa della Commissione «Gioventù in movimento» che cerca di migliorare le prestazioni e l'attrattiva internazionale degli istituti europei d'istruzione superiore e di migliorare il livello generale di istruzione e formazione nell'UE; sostiene con determinazione la promozione di pari opportunità per tutti i giovani, indipendentemente dal loro background educativo; desidera sottolineare l'importanza di garantire finanziamenti sufficienti a favore di una politica ambiziosa in materia di istruzione e formazione, compresa la formazione professionale, che svolga un ruolo determinante nella strategia UE 2020; sottolinea che l'Unione ricorrerà a tutte le sue risorse per rispondere a questa sfida ambiziosa, che crea uno slancio senza precedenti per lo sviluppo di una politica globale dell'UE in materia di giovani; sottolinea, tuttavia, che l'avvio di una tale iniziativa di punta onnicomprensiva, che copre tutta una serie di programmi dell'UE diversi e ben definiti in questo settore, non dovrebbe abbassare il profilo dei singoli programmi;

25.

sottolinea che le risorse di bilancio messe a disposizione in futuro per strumenti come il programma Apprendimento permanente e per le competenze trasversali, quali le competenze informatiche, le competenze internazionali, le capacità imprenditoriali e il multilinguismo, dovrebbero rispecchiare l'elevato valore aggiunto europeo che tali strumenti apportano ed essere pertanto privilegiate nell'ambito del bilancio 2011;

26.

esprime disappunto per il fatto che il turismo, che genera indirettamente oltre il 10 % del PIL dell'Unione europea e che è diventato di piena competenza di quest'ultima a seguito della ratifica del trattato di Lisbona, non sia chiaramente menzionato nel progetto di bilancio 2011;

27.

rileva che, per la prima volta, sono previsti stanziamenti di pagamento per il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), e ritiene che tale evoluzione rappresenti un elemento importante nella riflessione globale sulla gestione e la visibilità di questo Fondo; ritiene ciononostante che questi stanziamenti di pagamento potrebbero non essere sufficienti per coprire gli importi necessari per le richieste di intervento del Fondo nel 2011; ribadisce quindi la propria richiesta di non finanziare gli interventi del FEG esclusivamente attraverso storni dalle linee del Fondo sociale europeo e invita la Commissione a individuare e a utilizzare a tal fine, senza ulteriori ritardi, diverse linee di bilancio; sottolinea la necessità di una procedura semplificata e più rapida per la mobilizzazione del Fondo (5);

28.

constata un aumento alquanto contenuto o un ristagno (rispetto al bilancio 2010) degli stanziamenti d'impegno a favore di EURES e delle tre linee di bilancio dedicate ai rapporti sindacali e al dialogo sociale; ritiene che, visto l'attuale contesto di licenziamenti di massa e di ristrutturazioni dovuti alla crisi, tali linee dovrebbero essere potenziate;

Rubrica 1b

29.

rileva che il PB 2011 prevede un aumento del 3,2 % in SI per un totale di 50 970 milioni di EUR, di cui 39 891,5 milioni di EUR destinati ai Fondi strutturali (FESR e FSE) – un importo simile a quello del 2010 – e 11 078,6 milioni di EUR al Fondo di coesione;

30.

rileva che tale proposta è in linea con le dotazioni di cui nel QFP, tenendo conto dell'adeguamento tecnico del quadro finanziario per il 2011 (6) (incremento di 336 milioni di EUR), come previsto al punto 17 dell'AII; interpreta in questo senso il margine di 16,9 milioni di EUR, che derivano in gran parte dalla dotazione per l'assistenza tecnica e rappresentano lo 0,03 % della rubrica;

31.

accoglie con favore l'aumento del 16,9 % degli SP pari a 42 541 milioni di EUR proposto per il 2011, ma è tuttavia preoccupato in relazione al fatto che le esigenze di pagamento sono state stimate sulla base dei tassi di pagamento storici a fronte delle quote di impegno corrispondenti per il periodo di programmazione 2000-2006, mentre l'attuazione del programma è stata molto più lenta all'inizio del periodo 2007-2013 e avrà quindi bisogno di recuperare notevolmente, in particolare nel 2011;

32.

dubita che gli adeguamenti introdotti, in particolare attraverso l'assegnazione di pagamenti in ritardo come quota dei pagamenti previsti nei prossimi anni, siano del tutto appropriati per affrontare tutte le esigenze di pagamenti supplementari derivanti, in particolare, da quanto segue:

le recenti modifiche legislative, che in particolare mirano ad agevolare la gestione dei finanziamenti dell'UE e ad accelerare gli investimenti;

il 2011 sarà il primo esercizio completo in cui tutti i sistemi di gestione e controllo saranno approvati, una precondizione per pagamenti intermedi, il che significa che l'esecuzione dei programmi raggiungerà la velocità di crociera, in quanto entro la fine del marzo 2010 sono già stati selezionati progetti per oltre 93 miliardi di EUR, ovvero il 27 % del volume finanziario complessivo per il periodo;

la chiusura dei programmi 2000-2006 dovrebbe continuare nel 2011, rendendo quindi necessario effettuare i pagamenti finali ma anche liberare alcune risorse per accelerare ulteriormente l'esecuzione dei programmi del periodo 2007-2013;

33.

ritiene che sia fondamentale prevedere risorse adeguate per la politica di coesione, al fine di accelerare la ripresa dell'economia europea e di contribuire alla strategia Europa 2020 per le regioni; sottolinea gli effetti sinergici della cooperazione macroregionale dell'Unione europea nel conseguimento degli obiettivi della strategia UE 2020 e la necessità di destinare risorse sufficienti all'attuazione delle strategie macroregionali esistenti; invita pertanto la Commissione e il Consiglio a presentare e ad adottare senza indugio un bilancio rettificativo, qualora gli stanziamenti di pagamento non dovessero essere sufficienti a coprire il fabbisogno;

34.

chiede alla Commissione di continuare a lavorare a stretto contatto con gli Stati membri che registrano un basso tasso di assorbimento, al fine di migliorare ulteriormente la situazione per quanto riguarda l'assorbimento in loco; è consapevole del fatto che un basso tasso di assorbimento può compromettere l'attuazione progressiva delle politiche dell'Unione;

35.

chiede alla Commissione di proseguire altresì la sua riflessione sul modo di riorganizzare il complesso sistema di norme e prescrizioni imposte dalla Commissione stessa e/o dagli Stati membri, al fine di concentrarsi maggiormente sul raggiungimento degli obiettivi e meno sulla legalità e la regolarità, senza derogare al principio fondamentale di una sana gestione finanziaria; sottolinea che una siffatta riflessione dovrebbe anche contribuire a una migliore formulazione del regolamento di base del prossimo periodo di programmazione; ricorda in tale contesto la dichiarazione comune del novembre 2009 sulla semplificazione e l'utilizzazione più mirata dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione nel contesto della crisi economica;

Rubrica 2

36.

ricorda che una delle principali modifiche introdotte dal trattato sul funzionamento dell'Unione europea è costituita dall'abolizione della distinzione tra spese obbligatorie e spese non obbligatorie nell'ambito della procedura di bilancio, cosa che permette, finalmente, ai due rami dell'autorità di bilancio di negoziare su un piano di parità tutti gli stanziamenti annuali; ricorda che le spese obbligatorie rappresentavano quasi il 34 % del bilancio complessivo e che la maggior parte di esse figurava nella rubrica 2;

37.

sottolinea che, nel corso degli ultimi anni, l'autorità di bilancio si è servito di questa rubrica per raggiungere un accordo globale sui bilanci annuali, giocando sul margine o sulla ridistribuzione degli stanziamenti per utilizzarli in altri programmi e in altre azioni;

38.

rileva che, nonostante la richiesta di mantenere stabili gli stanziamenti, le entrate a destinazione specifica sono diminuite di oltre il 25 % nel 2011, che il sostegno al mercato si è ridotto di quasi il 22 % (a 3 491 milioni di EUR), e che gli stanziamenti a favore di misure veterinarie e fitosanitarie registrano un calo del 7,8 %; esprime la propria preoccupazione dinanzi alle ipotesi ottimistiche della Commissione (tenuto conto dell'aumento della volatilità dei mercati e della vulnerabilità dell'attività agricola dinanzi ai rischi sanitari) concernenti le tendenze sui mercati agricoli nel 2011, che si traducono in una riduzione di circa 900 milioni EUR delle spese connesse al mercato; sollecita la Commissione e il Consiglio a monitorare con attenzione gli sviluppi sui mercati agricoli e ad esser pronti a reagire con rapidità ed efficacia, con le necessarie misure di sicurezza, per contrastare le evoluzioni negative dei mercati e la volatilità dei prezzi di mercato; esprime preoccupazione anche riguardo alla prevista riduzione degli stanziamenti destinati alle misure veterinarie e fitosanitarie, considerata la necessità di continuare ad essere vigili in relazione all'eradicazione delle malattie animali;

39.

accoglie con favore l'aumento degli stanziamenti per gli aiuti diretti disaccoppiati (9,7 %), il programma per la frutta e la verdura (aumento del 50 %, a 90 milioni di EUR) e per il latte nelle scuole (5,3 %), come pure gli stanziamenti previsti per il programma «Aiuto alimentare dell'Unione europea a favore degli indigenti»; prende atto con soddisfazione della costante riduzione delle restituzioni all'esportazione dal 2007 (a 166 milioni di EUR nel PB 2011);

40.

si compiace della decisione della Commissione di riassegnare i fondi non utilizzati da vari Stati membri ad altri Stati membri che stanno attuando il programma con ottimi risultati;

41.

rileva che l'azione in materia di clima è una priorità, come indicato nella strategia Europa 2020, e prende atto del cambiamento della denominazione del titolo 07 che diventa «Azione per l'ambiente ed il clima»; prende altresì atto della proposta di aumento degli stanziamenti per l'attuazione della politica e della legislazione dell'UE in materia di clima e di una nuova azione preparatoria sull'integrazione dell'azione per il clima e l'adattamento climatico;

42.

accoglie con favore l'aumento di SI per LIFE+ a 333,5 milioni di EUR (un incremento dell' 8,7 %) e si compiace del forte aumento degli SP (24,3 %, a 268,2 milioni di EUR) che riflette migliori percentuali di esecuzione, segnatamente in considerazione delle misure di follow-up della strategia in materia di biodiversità prevista per il 2010; sottolinea che le enormi sfide ambientali cui l'UE è chiamata a far fronte, tra cui l'inquinamento idrico, richiedono che si compia uno sforzo finanziario supplementare a titolo di questo programma;

43.

ricorda che la misura specifica di sostegno del mercato nel settore lattiero-caseario introdotta nell'ambito del bilancio 2010 al fine di mitigare le conseguenze della crisi del latte doveva essere un'azione una tantum; chiede alla Commissione di esaminare in che modo gli Stati membri stanno utilizzando i 300 milioni di EUR di finanziamenti straordinari per il settore lattiero-caseario e di trasmettere la sua valutazione di questa misura, nonché proposte in vista di un approccio permanente e proposte concrete per affrontare la volatilità dei prezzi in questo settore;

44.

esprime preoccupazione quanto al fatto che il progetto di bilancio per il 2011 non tiene adeguatamente conto dell'importanza politica della politica comune della pesca (PCP); sottolinea che i fondi proposti per lo sviluppo di una politica marittima integrata non sono sufficienti a coprire gli aspetti più importanti dell'avvio di questa nuova politica; rileva la possibilità che si sviluppi una nuova politica marittima dell'Unione europea a scapito degli attuali ambiti prioritari della PCP per quanto attiene alle dotazioni di bilancio previste per tali settori; sottolinea che per tale politica occorrerà un finanziamento adeguato a titolo di più linee di bilancio;

Rubrica 3a

45.

rileva che l'aumento complessivo dei fondi relativi a questa rubrica (+12,8 %) sembra dare attuazione concreta alle ambizioni in questo settore espresse nel trattato di Lisbona e al programma di Stoccolma;

46.

sottolinea la necessità di aumentare gli stanziamenti per il miglioramento delle condizioni di detenzione; ricorda, come indicato nel programma di Stoccolma, la necessità di prevedere misure di inclusione sociale e programmi di reinsediamento sociale nonché di sostenere le iniziative antidroga (che contemplano la prevenzione, la riabilitazione e la riduzione del danno);

47.

prende atto, a questo proposito, della comunicazione della Commissione su un piano d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma, e si compiace, in materia di immigrazione e di sostegno all'integrazione degli immigrati, della proposta di aumentare gli SI per il Fondo per le frontiere esterne (254 milioni di EUR, +22 %), per il Fondo europeo per i rimpatri (114 milioni di EUR, + 29 %) e per il Fondo europeo per i rifugiati (94 milioni di EUR, +1,3 %);

48.

riconosce che la diminuzione degli stanziamenti proposta per FRONTEX nel 2011, nonostante il suo crescente carico di lavoro, deriva da una valutazione aggiornata degli stanziamenti non utilizzati e delle eccedenze annuali;

49.

accoglie con favore l'adozione del regolamento relativo all'istituzione dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (UESA) e invita la Commissione a garantire che l'UESA diventi operativo in tempo utile prima del 2011 e che sia dotato di risorse finanziarie sufficienti per poter avviare le sue attività;

50.

deplora il fatto che, in attesa della presentazione (prevista per il 2013) della proposta di regolamento su Europol, un'agenzia dell'Unione europea finanziata a titolo del bilancio dell'Unione europea a partire dal 2010, il volume degli stanziamenti per il 2011 (82,9 milioni di EUR) rimane pressoché invariato rispetto al 2010 (79,7 milioni di EUR), nonostante il programma di Stoccolma abbia chiesto che Europol sia rafforzato;

51.

rileva che, sebbene il calendario per lo sviluppo e la messa in funzionamento del Sistema d'informazione Schengen II (SIS II) sia incerto, si propone che gli SI diminuiscano solo leggermente passando da 35 milioni di EUR a 30 milioni di EUR e che gli stanziamenti di pagamento aumentino invece da 19,5 milioni di EUR a 21 milioni di EUR; ricorda che la Commissione aveva preventivato 27,91 milioni di EUR fino all'entrata in funzione del SIS II nel quarto trimestre del 2011; sottolinea che lo sviluppo del SIS II è già in ritardo rispetto al calendario e che con ogni probabilità non sarà ultimato entro la fine del 2011; ritiene necessario, dato che la prospettiva di una migrazione verso il SIS II è sempre più improbabile e che una soluzione sostitutiva è attualmente in preparazione, iscrivere una parte di questi fondi in riserva, in attesa di ulteriori analisi;

52.

sottolinea che il finanziamento della prevista Agenzia per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia non deve comportare lo sviluppo di sistemi informatici aggiuntivi fino a quando il SIS II o una soluzione alternativa e il VIS non saranno operativi; chiede che vengano indicati in modo chiaro i costi di tale Agenzia e dei suoi progetti;

Rubrica 3b

53.

ricorda che la rubrica 3b riguarda aspetti di enorme interesse per i cittadini dell'Europa, come i giovani, i programmi educativi e culturali, la salute pubblica, la protezione dei consumatori, lo strumento di protezione civile e la politica della comunicazione; rileva pertanto, con grande preoccupazione, che gli stanziamenti complessivi sono in calo per il secondo anno consecutivo, con gli SI ridotti dello 0,03 % (a 667,8 milioni di EUR) e gli SP ridotti del 3,1 % (a 638,9 milioni di EUR) rispetto al bilancio 2010, il che lascia un margine di 15,2 milioni di EUR;

54.

rileva che l'aumento proposto per alcuni programmi (Media 2007, Cultura 2007, Sanità pubblica, ecc.) è stato reso possibile dalla mancanza di SI per diversi progetti pilota e azioni preparatorie; deplora, quindi, il fatto che il ridotto margine offrirà un modesto spazio di manovra nel prendere decisioni in materia di rafforzamento del finanziamento delle priorità che vanno direttamente a beneficio dei cittadini e nell'adozione di proposte di progetti e azioni;

55.

ribadisce che l'investimento coordinato e multidisciplinare nei giovani deve essere avviato senza indugio come tema strategico trasversale, e che andrebbe proposto di conseguenza un aumento del finanziamento dello strumento della politica in materia di giovani; deplora la mancanza di ambizione dimostrata dalla Commissione che non è riuscita ad affrontare adeguatamente questa priorità e conferma l'intenzione di modificare il progetto di bilancio al fine di prevedere risorse adeguate per questa priorità;

56.

ricorda che incoraggiare e promuovere la cooperazione nel settore della gioventù e dello sport è una priorità per il bilancio 2011 e sottolinea che il sostegno finanziario a manifestazioni annuali speciali è uno strumento importante a tal fine; deplora il fatto che il progetto di bilancio per il 2011 non prevede SI (sono stati iscritti un p.m. per gli SI e un importo pari a soli 2,9 milioni di EUR per gli SP), a fronte dei 9,8 milioni di EUR e 10,25 milioni di EUR rispettivamente iscritti nel bilancio 2010;

57.

si compiace del lancio dell'Anno europeo del volontariato nel 2011, sulla base dell'azione preparatoria del 2010 nell'ambito del bilancio per il 2010, e ricorda la decisione del Parlamento e del Consiglio di aumentare a 8 milioni di EUR lo stanziamento complessivo stabilito nel relativo atto legislativo;

58.

esprime preoccupazione per il basso livello degli stanziamenti – che in alcuni casi sono stati anche ridotti rispetto al bilancio 2010 – destinati ai programmi per la promozione della cittadinanza europea, della comunicazione e dell'informazione per i media; ritiene che tali programmi costituiscano un elemento essenziale nella definizione di un'identità europea e nella comunicazione del progetto europeo ai cittadini dell'Unione europea;

59.

si rammarica della riduzione del livello degli impegni per il programma DAPHNE e sottolinea le conseguenze negative che ciò può avere sulla lotta contro la violenza; chiede che si prosegua il finanziamento delle misure nuove o già esistenti che sono efficaci per combattere tutte le forme di violenza contro i bambini, i giovani e le donne;

Rubrica 4

60.

ricorda nuovamente i margini molto limitati disponibili all'interno della rubrica 4, che non consentono all'Unione europea di reagire in modo adeguato alle crisi ricorrenti e nuove e alle situazioni di emergenza; sottolinea che la crescente e insostenibile discrepanza tra questa rubrica sottofinanziata e i nuovi impegni politici del Consiglio sulla scena mondiale può essere risolta solamente attraverso una revisione del massimale dell'attuale QFP (7);

61.

accoglie con favore il proposto aumento degli stanziamenti per la politica europea di vicinato (PEV) al Sud e la PEV in Oriente, più specificamente per la dimensione di partenariato orientale di quest'ultima; prende atto della proposta di svuotamento della linea di bilancio dedicata alla strategia dell'Unione europea per il Mar Baltico, ma deplora il fatto che un importo equivalente non sia stanziato per questa strategia nell'ambito della PEV in Oriente;

62.

invita la Commissione, al fine di conseguire gli obiettivi e di assicurare un'attuazione efficace del partenariato orientale, a garantire che sia fornita un'assistenza finanziaria supplementare ai nuovi programmi indicativi pluriennali PEV e ai programmi indicativi nazionali per il periodo 2011-2013 relativi ai paesi del partenariato orientale;

63.

è estremamente preoccupato per la riduzione proposta di oltre il 32 % degli SI destinati all'assistenza finanziaria alla Palestina, al processo di pace e all'UNRWA, tenendo presente la ricorrente necessità di fondi supplementari; ritiene che la dichiarazione della Commissione sulle «assegnazioni eccezionalmente elevate degli anni precedenti [che] non possono essere mantenute senza mettere in pericolo i finanziamenti per altri paesi della regione» rafforza l'urgente necessità di una revisione sostanziale delle capacità di finanziamento della rubrica 4, e non dovrebbe portare a una riduzione del sostegno finanziario d'importanza vitale per il popolo palestinese, l'Autorità palestinese e l'UNRWA; ribadisce il proprio sostegno all'Autorità palestinese nel rafforzamento delle sue capacità istituzionali; osserva che, anche se l'Unione europea dovesse essere pronta a estendere il suo pacchetto di assistenza ai palestinesi, tale impegno non è illimitato nel tempo e, insiste sul fatto che, mentre l'aiuto umanitario deve restare incondizionato, l'Unione europea deve svolgere un ruolo politico che dia risultati tangibili – in termini di progressi verso la creazione di uno stato palestinese – che siano coerenti con la sua considerevole assistenza finanziaria e influenza economica nella regione;

64.

rileva, a questo proposito, che anche l'uso esclusivo di tutto il margine della rubrica 4 per l'assistenza finanziaria alla Palestina non sarebbe sufficiente a raggiungere il livello di SI del 2010 (295 milioni di EUR nel 2010, rispetto a ipotetici 270 milioni di EIR nel 2011);

65.

prende atto del sostanziale aumento degli stanziamenti (13,2 %) destinati al processo di allargamento, nel cui ambito si prevedono ulteriori progressi nel 2011 (negoziati in corso e potenziali con Croazia, Islanda, FYROM, Turchia e Balcani occidentali);

66.

reputa adeguato l'aumento proposto per lo Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI), ma deplora la presentazione ingannevole da parte della Commissione, che sbandiera un aumento di 65 milioni di EUR per l'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali come seguito dato all'accordo di Copenaghen, mentre tale aumento si basa sulla programmazione finanziaria e non sul bilancio 2010 (il PB 2011, infatti, prevede una diminuzione di 1,2 milioni di EUR per questa linea rispetto al bilancio 2010, il che è fonte di preoccupazione); insiste sul fatto che il pacchetto di finanziamenti rapidi per il clima deve essere supplementare e non dev'essere introdotto a spese dei programmi di cooperazione allo sviluppo esistenti; esprime preoccupazione per la coerenza e la visibilità del contributo finanziario rapido dell'UE, e invita gli Stati membri a fornire senza indugio informazioni alla Commissione in modo da garantire la piena trasparenza e l'addizionalità del contributo dell'UE;

67.

sottolinea la necessità di aumentare il bilancio dell'Unione per finanziare misure intese a far fronte ai fenomeni migratori, con l'obiettivo di migliorare la gestione della migrazione legale, rallentare i flussi migratori illegali e ottimizzare gli effetti della migrazione sullo sviluppo;

68.

ricorda il suo sostegno al principio di un'assistenza finanziaria ai principali paesi ACP fornitori di banane, ma ribadisce la sua ferma opposizione al finanziamento di misure di accompagnamento per la banana attraverso l'utilizzo del margine; ricorda che il limitato margine della rubrica non consente il finanziamento di tali misure, che non erano previste nel 2006 quando il quadro finanziario pluriennale è stato adottato; è inoltre fermamente contrario a qualsiasi riassegnazione da strumenti esistenti all'interno della rubrica 4 che comprometta le priorità esistenti; è contrario perciò alla proposta, contenuta nel progetto di bilancio, di riassegnare a tale scopo 13 milioni di EUR prelevandoli dallo Strumento di cooperazione allo sviluppo e 5 milioni di euro dallo strumento finanziario per la protezione civile;

69.

accoglie favorevolmente la proposta di modificare il regolamento che istituisce uno strumento per i paesi industrializzati (ICI+), ma si oppone risolutamente a un suo finanziamento a carico di stanziamenti programmati per essere utilizzati nell'ambito dello Strumento di cooperazione allo sviluppo; sottolinea che i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo devono avere come obiettivo la riduzione della povertà; esprime estrema insoddisfazione per il fatto che 45 dei 70,6 milioni di EUR cui ammonta il totale degli stanziamenti destinati a questo nuovo strumento nel progetto di bilancio siano stati attinti dallo Strumento di cooperazione allo sviluppo;

70.

ribadisce la sua intenzione di dotare il Servizio europeo per l'azione esterna delle risorse amministrative necessarie affinché esso assolva al suo mandato; sottolinea tuttavia che l'assegnazione di nuove risorse per l'inclusione del personale proveniente dai servizi diplomatici degli Stati membri e i costi delle infrastrutture necessarie dovrebbero essere associati a un aumento adeguato del bilancio dell'UE per l'azione esterna;

71.

accoglie con favore l'aumento degli stanziamenti per la PESC a 327,4 milioni di EUR (SI), previsto dalla programmazione finanziaria in linea con il ruolo sempre più ambizioso che l'Unione europea intende svolgere in zone che stanno subendo un processo di stabilizzazione o sono teatro di conflitti e di crisi; prende atto dello svuotamento della linea di bilancio per i Rappresentanti speciali dell'UE, previsto in relazione alla costituzione del SEAE, e ricorda che le disposizioni specifiche dell'AII relative alla PESC dovranno essere ripensate in modo sostanziale nel quadro dei negoziati su un accordo interistituzionale rivisto e l'adozione di una proposta sul SEAE;

72.

prende atto dell'aumento proposto nel progetto di bilancio 2011, rispetto al bilancio 2010, alla linea di bilancio relativa all'assistenza macrofinanziaria (01 03 02); ricorda che l'attivazione di tale strumento per i paesi terzi rientra nella procedura legislativa ordinaria e chiede alla Commissione di fornire ulteriori spiegazioni in merito all'aumento proposto;

73.

si compiace della predisposizione di un'azione preparatoria concernente un Corpo volontario europeo di aiuto umanitario, in seguito all'entrata in vigore del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (articolo 214), in linea con l'Anno europeo per il volontariato nel 2011;

Rubrica 5

74.

prende atto che la spesa amministrativa totale per tutte le istituzioni è stimata a 8 266,6 milioni di EUR, con un aumento del 4,5 %, che lascia un margine di 149 milioni di EUR;

75.

sottolinea che i progetti di previsione di ciascuna istituzione, unitamente ai bilanci rettificativi presentati nel 2010, devono tener conto di tutte le ulteriori esigenze connesse all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, soprattutto per quanto riguarda il Parlamento, il Consiglio, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni; ricorda, in tale contesto, la dichiarazione comune del novembre 2009 sulla rubrica 5, che invita le istituzioni a fare tutto il possibile per finanziare le esigenze amministrative connesse alla remunerazione del loro personale all'interno degli stanziamenti iscritti nelle rispettive sezioni del bilancio 2010;

76.

prende atto dell'aumento, pari al 2,9 %, della quota della Commissione nel bilancio amministrativo; rileva, tuttavia, che tutte le spese connesse al funzionamento e all'istituzione del SEAE sono incluse in questa fase; ritiene che eventuali ulteriori richieste in questo senso non dovrebbero avere un impatto negativo sulle attività in corso delle istituzioni; sottolinea fermamente, pertanto, la necessità di arrivare a una struttura efficace, con una chiara definizione delle responsabilità, al fine di evitare sovrapposizioni di compiti e inutili costi (amministrativi) a carico del bilancio, che altrimenti potrebbero ulteriormente peggiorare la situazione finanziaria di questa rubrica;

77.

concorda con l'approccio della Commissione secondo cui l'adeguamento delle retribuzioni del 3,7 % proposto nel 2009, che potrebbe dover essere pagato interamente qualora la Corte di giustizia si pronunciasse a favore della Commissione, andrebbe iscritto in bilancio per precauzione; constata che, anche qualora si assumesse questo elevato livello come base per il futuro, l'adeguamento delle retribuzioni previsto per la fine del 2010 è ancora stimato al 2,2 %, in un contesto di crisi economica e sociale, per scendere poi all'1,3 % alla fine del 2011; chiede alla Commissione di giustificare i suoi calcoli;

78.

riconosce gli sforzi della Commissione di non chiedere posti supplementari, ma considera con scetticismo il suo impegno a soddisfare tutte le proprie esigenze, comprese quelle relative alle nuove priorità e all'entrata in vigore del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, semplicemente per mezzo di una ridistribuzione interna delle risorse umane esistenti;

79.

manifesta profonda preoccupazione per il fatto che, in linea generale, le tendenze all'esternalizzazione in seno alla Commissione, abbinate alla riconversione di posti in stanziamenti per agenti contrattuali, hanno condotto a una situazione in cui un numero sempre più consistente di personale in servizio presso l'UE non è identificabile negli organigrammi approvati dall'autorità di bilancio né beneficia di retribuzioni a titolo della rubrica 5; è quindi del parere che i cambiamenti dell'entità numerica del personale della Commissione dovrebbero essere considerati non solo sulla base dei posti in organico, ma anche del personale di altro tipo, compreso quello delle agenzie esecutive e decentrate, cui la Commissione ha trasferito l'espletamento delle funzioni del personale figurante in organico; ritiene che, sebbene generi un risparmio sulle retribuzioni, la trasformazione di posti dell'organico in personale esterno possa avere un impatto sulla qualità e l'indipendenza della funzione pubblica europea;

80.

prende atto della diminuzione del 13 % del bilancio dell'EPSO, che è legata al livello più basso di spesa per i concorsi derivante dal nuovo sistema proposto nel programma di sviluppo dell'EPSO, ma ritiene che questa diminuzione non dovrebbe andare a scapito di qualità, trasparenza, equità e imparzialità nonché del carattere multilingue delle procedure di selezione dell'UE; ricorda all'EPSO che, ai sensi del regolamento (CE) n. 45/2001, i candidati hanno il diritto inalienabile di accedere ai propri dati personali, incluse le domande e le risposte, e invita l'EPSO a garantire tale diritto; si aspetta dalla Commissione solide garanzie al riguardo;

81.

si compiace della realizzazione da parte della Commissione dei suoi obiettivi globali in termini di assunzione di cittadini dei nuovi Stati membri, nonché del suo impegno ai fini di un controllo attento e regolare delle assunzioni UE-12 per garantire il rispetto degli obiettivi di assunzione, nonché una rappresentanza equilibrata di cittadini UE-2 e UE-10 in ciascun gruppo di funzioni;

82.

prende atto della maggiore spesa per le pensioni e le scuole europee, in vista di un cambiamento generazionale in seno alle istituzioni dell'Unione europea dovuto all'ondata di pensionamenti di funzionari nati negli anni cinquanta e all'assunzione di nuovo personale; si attende che la Commissione fornisca un'analisi più approfondita delle conseguenze a lungo termine che tale processo avrà sul bilancio;

83.

chiede alla Commissione di precisare, nelle osservazioni relative alle linee di bilancio corrispondenti, gli importi iscritti in bilancio per tutti i progetti immobiliari aventi implicazioni finanziarie significative per il bilancio e soggetti alla consultazione dell'autorità di bilancio, ai sensi dell'articolo 179, paragrafo 3, del regolamento finanziario;

Progetti pilota e azioni preparatorie

84.

ricorda che, ai sensi del punto 46, lettera a), dell'AII, la Commissione dovrebbe fornire stime pluriennali e lasciare i margini al di sotto dei massimali autorizzati;

85.

sottolinea l'importanza dei progetti pilota e delle azioni preparatorie come strumenti fondamentali per la formulazione delle priorità politiche e per aprire la strada a nuove iniziative che potrebbero trasformarsi in attività e programmi dell'UE migliorando la vita dei cittadini europei; conferma, quindi, già in questa fase della procedura, che è determinato a usare tutti i mezzi a sua disposizione per garantire l'adozione delle sue proposte in merito ai progetti pilota e alle azioni preparatorie per il bilancio 2011;

86.

ricorda che i progetti pilota e le azioni preparatorie adottati nel quadro del bilancio 2010 ammontano a un totale di 103,25 milioni di EUR in SI per tutte le rubriche; sottolinea che, qualora l'autorità di bilancio adottasse, per il 2011, progetti pilota e azioni preparatorie a un livello simile e con una ripartizione analoga tra rubriche, il 56 % del margine per la rubrica 1a (e il 33 % del margine per la rubrica 1b, il 59 % per la rubrica 3b, e il 37 % per la rubrica 4) sarebbe già stato utilizzato, anche se la quantità totale destinata a tale scopo nel bilancio 2010 non ha raggiunto neppure l'importo massimo consentito dall'AII (103,25 milioni di EUR a fronte di 140 milioni di EUR);

87.

intende trasmettere alla Commissione, come previsto nell'allegato II, lettera D, dell'AII, un primo elenco provvisorio dei potenziali progetti pilota e azioni preparatorie per il 2011 da iscrivere nel bilancio 2011, affinché la Commissione contribuisca alla definizione da parte del Parlamento di un pacchetto finale globale ed equilibrato sulla questione; si aspetta che la Commissione fornisca un'analisi ragionata delle proposte indicative del Parlamento; sottolinea che questo primo elenco provvisorio non esclude la presentazione e l'adozione formale di modifiche che riguardano i progetti pilota e le azioni preparatorie durante la lettura del bilancio da parte del Parlamento;

Agenzie

88.

accoglie con favore la stabilizzazione complessiva della spesa di bilancio dell'UE in materia di agenzie decentrate a 679,2 milioni di EUR; è consapevole del fatto che la creazione di nuove agenzie richiede finanziamenti adeguati, come proposto per le cinque nuove agenzie (8) e per le tre agenzie che stanno gradualmente entrando in funzione (9); sottolinea che, qualora le funzioni delle agenzie decentrate (incluse le autorità di vigilanza finanziaria) dovessero aumentare rispetto a quanto inizialmente proposto, gli stanziamenti corrispondenti dovranno essere modificati di conseguenza; non concorda, per quanto riguarda le entrate con destinazione specifica delle agenzie che dipendono dalle tariffe applicate, con l'approccio della Commissione di aumentare i margini artificialmente;

89.

prende atto che, dei 258 nuovi posti in organico per le agenzie, 231 saranno destinati a agenzie nuove o in fase di avvio;

90.

si chiede perché nessuna entrata a destinazione specifica è prevista provenire dalle eccedenze di alcune agenzie e invita la Commissione ad aggiornare il proposto contributo a carico del bilancio dell'Unione europea alla luce delle ulteriori informazioni ricevute, in particolare in merito a quando i conti finali delle agenzie sono adottati; è al tempo stesso preoccupato per le persistenti eccedenze di alcune agenzie a fine anno, che stanno a dimostrare una carente gestione di bilancio e di cassa e violano le disposizioni del regolamento finanziario quadro;

91.

è persuaso che la programmazione finanziaria 2011-2013 per l'Agenzia europea delle sostanze chimiche sia troppo ottimistica e considera estremamente irrealistico attendersi l'autofinanziamento di tale agenzia nel 2011; rileva che i proventi anticipati derivanti da diritti nel 2011 si basano su valutazioni eseguite nel 2006; chiede l'adozione di misure precauzionali da applicare in caso di necessità;

*

* *

92.

ricorda, per quanto riguarda gli aspetti procedurali del comitato di conciliazione, che le istituzioni interessate sono tenute a raggiungere un accordo nel trilogo in programma per luglio; insiste affinché la prossima Presidenza del Consiglio Ecofin, che adotterà il bilancio, partecipi a questo trilogo; ritiene che i seguenti punti rivestano un interesse specifico per il trilogo che si terrà il 30 giugno 2010:

le implicazioni di bilancio del meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria,

le implicazioni di bilancio della strategia UE2020,

i programmi connessi con il settore della gioventù,

la sostenibilità finanziaria e la gestibilità della rubrica 1a, inclusi i cambiamenti apportati dal trattato di Lisbona,

la rubrica 4, inclusa la creazione del Servizio europeo per l'azione esterna,

i margini limitati all'interno del PB 2011 e la necessità di revisione dell'attuale QFP;

93.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.


(1)  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.

(2)  Cfr. Testi approvati del 17.12.2009, P7_TA(2009)0115.

(3)  Testi approvati, P7_TA(2010)0086.

(4)  Ad eccezione dei progetti in materia di energia nel quadro del Piano europeo di ripresa economica (EERP).

(5)  Come menzionato nella relazione della Commissione sul funzionamento dell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (COM(2010)0185).

(6)  COM(2010)0160 del 16.4.2010.

(7)  Come indicato nella relazione della Commissione sul funzionamento dell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (COM(2010)0185).

(8)  Agenzia per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia; Ufficio europeo di sostegno per l'asilo; Autorità bancaria europea; Autorità europea per i valori mobiliari; Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali.

(9)  Agenzia europea per la cooperazione dei regolatori dell'energia; Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche; Istituto europeo per la parità di genere.


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