COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 3.3.2021
COM(2021) 101 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Un'Unione dell'uguaglianza: strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030
Un'Unione dell'uguaglianza: strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030
"Le persone con disabilità hanno diritto a buone condizioni sul posto di lavoro, a una vita indipendente, a pari opportunità e a partecipare pienamente alla vita della loro comunità. Tutti hanno diritto a una vita senza barriere. Ed è nostro dovere, in quanto comunità, garantire la loro piena partecipazione alla società, su un piano di parità con gli altri."
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione
1.Visione e necessità d'azione
L'Unione europea è ancorata ai valori dell'uguaglianza, dell'equità sociale, della libertà, della democrazia e dei diritti umani. Il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea forniscono le basi per combattere tutte le forme di discriminazione, fissando l'uguaglianza quale pietra angolare delle politiche dell'UE. La presidente von der Leyen ha annunciato che una delle priorità della sua Commissione è costruire un'Unione dell'uguaglianza sotto tutti gli aspetti.
L'adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (convenzione UNCRPD o Convenzione) nel 2006 ha segnato una svolta nella definizione di norme minime per i diritti delle persone con disabilità. L'UE e gli Stati membri sono parti della convenzione UNCRPD e ne stanno portando avanti l'attuazione
.
Il pilastro europeo dei diritti sociali
, proclamato congiuntamente nel 2017 dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione europea, funge da bussola per le politiche occupazionali e sociali. Il principio 17 del pilastro evidenzia che le persone con disabilità hanno diritto a un sostegno al reddito che garantisca una vita dignitosa, a servizi che consentano loro di partecipare al mercato del lavoro e alla società e a un ambiente di lavoro adeguato alle loro esigenze.
La strategia europea sulla disabilità 2010-2020 ha spianato la strada a un'Europa senza barriere, promuovendo azioni sostenute anche dai finanziamenti dell'UE per fare la differenza nella vita dei circa 87 milioni di persone nell'UE che hanno qualche forma di disabilità. La sua valutazione rileva che la strategia, inserendo la disabilità tra le priorità dell'agenda dell'UE, ha contribuito a migliorare la situazione in diversi ambiti, in particolare l'accessibilità per le persone con disabilità e la promozione dei loro diritti.
Le persone con disabilità continuano tuttavia a incontrare barriere importanti nell'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione, all'occupazione e alle attività ricreative, nonché nella partecipazione alla vita politica. Presentano inoltre un rischio di povertà o esclusione sociale (28,4 %) più elevato rispetto alle persone senza disabilità (18,4%). Oltre la metà delle persone con disabilità afferma di essersi sentita discriminata nel 2019.
Avendo amplificato gli ostacoli e le disuguaglianze, la pandemia di COVID-19 e le conseguenze economiche che ne sono derivate rendono ancora più urgente affrontare questo problema
. Le persone con disabilità che vivono in strutture di assistenza residenziale registrano tassi di infezione più elevati e, al tempo stesso, soffrono dell'isolamento imposto delle norme sul distanziamento sociale. Le persone con disabilità che vivono all'interno della propria comunità e a casa propria risentono della prestazione limitata dei servizi alla persona, che può mettere in pericolo la possibilità di vivere una vita indipendente. La limitata accessibilità degli strumenti informatici (TIC) necessari per le teleconferenze, il telelavoro, l'apprendimento a distanza, gli acquisti online e per accedere alle informazioni sulla COVID-19 rendono difficoltosi anche i compiti più semplici. L'UE ha agito con rapidità per attenuare le conseguenze socioeconomiche della pandemia al fine di garantire una ripresa equa e inclusiva che affronti le disparità e le disuguaglianze. Già all'inizio della primavera del 2020 la Commissione aveva promosso misure di emergenza e, nel mese di maggio, ha proposto un massiccio piano per la ripresa dell'Europa. Il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, insieme a NextGenerationEU
, rappresenta il più grande pacchetto di incentivi mai adottato. In questo modo si sosterranno una risposta alla COVID-19 e una ripresa dalla crisi che ne è scaturita inclusive sul piano della disabilità.
È giunto il momento di potenziare l'azione europea. Il Parlamento europeo ha auspicato una rinnovata strategia sulla disabilità che affronti tutti gli aspetti contemplati dalla Convenzione e il Consiglio si è impegnato a proseguire i lavori per la sua attuazione. Il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato europeo delle regioni hanno sottolineato il ruolo dell'accessibilità e della vita indipendente, come pure l'importanza della governance e del monitoraggio.
La presente strategia mira a migliorare la vita delle persone con disabilità nel prossimo decennio, nell'UE e nel resto del mondo. I suoi obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso un'azione coordinata a livello sia nazionale che dell'UE, con un forte impegno degli Stati membri e delle autorità regionali e locali per realizzare le azioni proposte dalla Commissione.
In alcuni settori come i trasporti o il mercato interno l'UE ha competenza concorrente con gli Stati membri. In altri settori pertinenti, come la salute, l'istruzione e la cultura, la competenza è principalmente degli Stati membri e l'UE svolge un ruolo di sostegno. Resta dunque responsabilità primaria degli Stati membri definire le rispettive politiche nazionali sulla disabilità, in linea con i propri obblighi di attuazione della Convenzione e con le norme dell'UE applicabili. La presente strategia garantirà inoltre che la Commissione dia l'esempio attraverso la sua opera di attuazione della Convenzione e, a tal fine, rafforzi la collaborazione con le altre istituzioni dell'UE.
La presente strategia tiene conto delle diverse sfaccettature della disabilità derivanti dall'interazione tra durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali, che sono spesso invisibili, e le barriere ambientali, come pure dell'accresciuta diffusione delle disabilità legate all'età, considerato che quasi la metà delle persone di età superiore ai 65 anni ha una qualche forma di disabilità. La strategia promuove una prospettiva intersezionale, affrontando le barriere specifiche incontrate dalle persone con disabilità che si trovano in una situazione di intersezione con altre identità (di genere, razziale, etnica, sessuale, religiosa), in una situazione socioeconomica difficile o in altre situazioni di vulnerabilità. Tra le persone con disabilità, particolare attenzione deve essere prestata a donne, bambini, anziani, persone senza fissa dimora, rifugiati, migranti, Rom e altre minoranze etniche.
La strategia sostiene le transizioni verde e digitale e un'Europa sana, contribuendo in tal modo a un'Unione sostenibile, resiliente, innovativa ed equa. Fa parte del piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali adottato dalla Commissione. Integrando le strategie per la parità adottate per combattere la discriminazione in tutte le sue forme, la presente strategia contribuirà a realizzare un'Unione dell'uguaglianza e a rafforzare il ruolo dell'Europa come partner globale nella lotta contro le disuguaglianze, nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e nella promozione dei diritti umani.
2.
Accessibilità - un fattore abilitante dei diritti, dell'autonomia e dell'uguaglianza
L'accessibilità agli ambienti fisici e virtuali, alle tecnologie, alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), ai beni e ai servizi, compresi i trasporti e le infrastrutture, è un fattore abilitante dei diritti e un prerequisito per la piena partecipazione delle persone con disabilità su un piano di parità con gli altri.
Nell'ultimo decennio sono state adottate diverse norme dell'UE in vari ambiti, volte a rendere l'UE più accessibile alle persone con disabilità: l'atto europeo sull'accessibilità riguardante prodotti e servizi, la direttiva sull'accessibilità del web, il codice delle comunicazioni elettroniche, la direttiva sui servizi di media audiovisivi e la legislazione sul diritto d'autore. Sono state istituite norme europee in materia di accessibilità per coadiuvare l'attuazione nell'ambiente fisico e nelle TIC e per consentire alle organizzazioni di adottare un approccio di "progettazione per tutti"
. Le politiche europee promuovono la trasformazione digitale e servizi pubblici digitali inclusivi e accessibili alle persone con disabilità
. Nella recente proposta di revisione della legislazione sul roaming, la Commissione ha incluso misure specifiche volte ad agevolare l'accesso ai servizi di emergenza per gli utenti finali con disabilità.
I diritti dei passeggeri garantiscono il diritto a non essere discriminati nell'accesso ai trasporti e a ricevere assistenza gratuita per i passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta che viaggiano in aereo, treno, mezzi di trasporto marittimo o autobus. Il premio Access City Award ha stimolato un approccio coerente e trasversale che va oltre le norme minime stabilite dalla legge. La Commissione ha inoltre raccomandato che, nelle ristrutturazioni degli edifici volte a migliorare l'efficienza energetica, venga garantita la rimozione delle barriere all'accesso.
Le norme dell'UE rendono obbligatorio il rispetto dei requisiti di accessibilità affinché gli Stati membri possano beneficiare dei fondi a gestione concorrente; inoltre l'acquisto di beni, servizi e infrastrutture accessibili è un obbligo negli appalti pubblici. Gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a integrare i finanziamenti per l'accessibilità nell'ambito dei piani per la ripresa e la resilienza.
Permangono tuttavia barriere per le persone con disabilità, che ostacolano la loro mobilità a livello nazionale e tra i paesi europei e ne impediscono l'accesso alle informazioni, ai prodotti, ai servizi e all'alloggio.
Per rendere l'Europa priva di barriere, gli Stati membri dovrebbero integrare l'accessibilità in tutte le politiche e azioni pertinenti, in particolare quelle relative al Green Deal europeo, all'ondata di ristrutturazioni e al nuovo Bauhaus europeo; inoltre i professionisti dovrebbero essere formati sull'accessibilità.
A livello dell'UE, la Commissione presterà particolare attenzione alla corretta attuazione e valutazione di tutte le norme dell'UE che disciplinano l'accessibilità e individuerà le lacune e le necessità di ulteriori azioni legislative. L'azione a livello dell'UE comprenderà anche ulteriori interventi sulla standardizzazione e sulle specifiche tecniche. Entro il 2023 la Commissione esaminerà il funzionamento del mercato interno delle tecnologie assistive per individuare gli ulteriori interventi necessari, in quanto l'eterogeneità delle norme in materia di ammissibilità e certificazione dei prodotti nei vari Stati membri può danneggiare la competitività dei prezzi. Nel 2021, per dare seguito alla comunicazione sull'ondata di ristrutturazioni, la Commissione rivedrà il quadro legislativo relativo alla prestazione energetica degli edifici che, grazie alle norme sulle ristrutturazioni, incide anche sui miglioramenti nell'accessibilità.
Iniziativa faro
Nel 2022 la Commissione varerà un centro europeo di risorse, AccessibleEU, per aumentare la coerenza delle politiche di accessibilità e facilitare l'accesso alle conoscenze pertinenti. Tale quadro di cooperazione riunirà le autorità nazionali responsabili dell'attuazione e dell'applicazione delle norme sull'accessibilità ed esperti e professionisti di tutti i settori che interessano l'accessibilità, allo scopo di condividere le buone pratiche a livello trasversale, di offrire spunti per l'elaborazione di politiche a livello nazionale e dell'UE e di elaborare strumenti e norme volti a facilitare l'attuazione del diritto dell'UE. La Commissione avvierà i preparativi per AccessibleEU nell'ambito della piattaforma sulla disabilità di recente istituzione.
Inoltre la Commissione:
ünel 2021 fornirà orientamenti pratici agli Stati membri per sostenere l'attuazione degli obblighi in materia di accessibilità previsti dalla direttiva sugli appalti pubblici e promuoverà la formazione degli acquirenti pubblici per l'acquisto di beni accessibili;
ünel 2021 integrerà l'accessibilità e l'inclusività nella strategia rafforzata dell'UE per la pubblica amministrazione digitale, concentrandosi su servizi pubblici digitali antropocentrici e di facile utilizzo in tutta Europa che rispondano alle esigenze e preferenze dei cittadini europei, comprese le esigenze delle persone con disabilità;
ünel 2022 valuterà l'applicazione della direttiva sull'accessibilità del web per stabilire se tale direttiva debba essere rivista al fine di colmare le eventuali lacune individuate, ad esempio l'ambito di applicazione, i progressi tecnologici e la coerenza con altre normative pertinenti dell'UE;
ünel 2021, in linea con la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, effettuerà un riesame del quadro normativo sui diritti dei passeggeri, compresi i diritti delle persone con disabilità e a mobilità ridotta nel trasporto aereo, per vie navigabili e in autobus
;
üentro il 2022 varerà un inventario delle attività relativo alle infrastrutture ferroviarie, ossia le parti accessibili delle stazioni ferroviarie, volto a individuare gli ostacoli e le barriere esistenti all'accessibilità;
ünel 2021 effettuerà un riesame del regolamento sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti per rafforzare le disposizioni sull'accessibilità;
ünel 2021 effettuerà una revisione del pacchetto sulla mobilità urbana, allo scopo di rafforzare la pianificazione della mobilità sostenibile, che richiede agli Stati membri di adottare piani di mobilità locali che tengano conto delle esigenze dei diversi gruppi, comprese le persone con disabilità.
3.Godimento dei diritti dell'UE
Le persone con disabilità dovrebbero godere di tutti i diritti su un piano di parità con gli altri, in particolare quando si trasferiscono in un altro Stato membro o partecipano alla vita politica.
4.Libertà di circolazione e di soggiorno
Quando si trasferiscono in un altro Stato membro per motivi di lavoro, studio o altro, le persone con disabilità possono incontrare difficoltà nel vedersi riconoscere la loro condizione di disabilità. Ciò significa che possono incontrare barriere nell'accesso ai servizi, ad esempio l'interpretazione nella lingua dei segni, e alle prestazioni previste per le persone con disabilità nel paese in cui si trovano. Anche la prestazione di servizi a livello transfrontaliero può porre problemi. La Commissione collaborerà con gli Stati membri per estendere la portata del riconoscimento reciproco della condizione di disabilità a settori quali la mobilità lavorativa e le prestazioni connesse alle condizioni di prestazione dei servizi.
Iniziativa faro
La Commissione proporrà di creare entro la fine del 2023 una tessera europea di disabilità che sia riconosciuta in tutti gli Stati membri. Il punto di partenza è costituito dall'esperienza del progetto pilota sulla tessera europea d'invalidità in corso in otto Stati membri e dal contrassegno europeo di parcheggio per le persone con disabilità.
5. Promuovere la partecipazione al processo democratico
La piena partecipazione politica prevista dalla Convenzione implica che le persone con disabilità partecipino sia alle elezioni che ai processi politici e decisionali su un piano di parità con gli altri.
Nella pratica le persone con disabilità incontrano spesso difficoltà nell'esercizio dei loro diritti a causa della limitata accessibilità (compresa la mancanza di informazioni e di comunicazione nella lingua dei segni) o di limitazioni della loro capacità giuridica.
Nella sua raccomandazione relativa alle elezioni del Parlamento europeo del 2019, la Commissione ha invitato gli Stati membri a promuovere l'esercizio dei diritti elettorali dei gruppi sottorappresentati, incluse le persone con disabilità. Alcuni Stati membri hanno già adottato adeguamenti giuridici mirati e il piano d'azione per la democrazia europea promuove questo processo. La relazione della Commissione sullo svolgimento delle elezioni del Parlamento europeo del 2019 ha rilevato che occorre compiere ulteriori progressi. Il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a intensificare lo scambio di buone pratiche
per migliorare le condizioni di partecipazione politica delle persone con disabilità, compresa l'accessibilità delle informazioni e dei seggi elettorali.
Come annunciato nella relazione 2020 sulla cittadinanza, la Commissione collaborerà con gli Stati membri, anche attraverso discussioni specifiche nell'ambito della rete europea di cooperazione in materia elettorale
, e con il Parlamento europeo al fine di garantire i diritti politici delle persone con disabilità su un piano di parità con gli altri. Le persone con disabilità dovrebbero partecipare pienamente alla conferenza sul futuro dell'Europa.
Inoltre la Commissione:
ücollaborerà con gli Stati membri nell'ambito della rete europea di cooperazione in materia elettorale per sostenere la piena partecipazione alle elezioni e l'accessibilità delle elezioni europee (sia in qualità di elettori che di candidati), rivolgendosi ai cittadini sottorappresentati, compresi i cittadini con disabilità, al fine di garantire l'esercizio dei diritti politici delle persone con disabilità su un piano di parità con gli altri;
ünel 2022, nel quadro dell'evento ad alto livello sulle elezioni annunciato nel piano d'azione per la democrazia, discuterà le pratiche di democrazia inclusiva affinché le liste dei candidati riflettano la diversità delle nostre società;
ünel 2023, sulla scorta di quanto sopra e in stretta cooperazione con gli Stati membri nell'ambito della rete europea di cooperazione in materia elettorale, definirà una guida di buone pratiche elettorali che affronti il tema della partecipazione al processo elettorale dei cittadini con disabilità;
ücercherà di rispondere alle esigenze dei cittadini con disabilità nel compendio sul voto elettronico previsto dal piano d'azione per la democrazia europea;
üsosterrà la partecipazione democratica inclusiva, anche per le persone con disabilità, attraverso il nuovo programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV).
6.Qualità della vita dignitosa e vita indipendente
Una vita indipendente, servizi sociali e per l'occupazione di qualità, alloggi accessibili e inclusivi, la partecipazione all'apprendimento permanente, una protezione sociale adeguata e un'economia sociale rafforzata sono indispensabili per una vita dignitosa per tutte le persone con disabilità.
7.Sviluppare una vita indipendente e rafforzare i servizi a livello della comunità
Le persone con disabilità, giovani e anziane, hanno diritto come gli altri a vivere una vita indipendente e a essere incluse nella comunità, con pari possibilità di scelta riguardo a dove stabilire la propria residenza, a con chi vivere e come. Nell'ultimo decennio i finanziamenti dell'UE hanno fornito un importante contributo alla vita indipendente e all'inclusione nella comunità delle persone con disabilità. Per una vita indipendente è necessario un panorama differenziato di servizi di qualità, accessibili anche dal punto di vista economico, e incentrati sulla persona, erogati a livello della comunità e della famiglia, tra cui l'assistenza personale, l'assistenza medica e gli interventi degli operatori sociali, facilitando in tal modo le attività quotidiane e offrendo possibilità di scelta alle persone con disabilità e alle loro famiglie.
I servizi di sostegno tradizionali devono essere inclusivi e accessibili per i minori con disabilità e per gli anziani, tenendo conto al contempo delle dimensioni culturale e di genere.
Molte persone con disabilità, adulti e minori, sono tuttavia isolati dalla vita della comunità e non hanno controllo della loro vita quotidiana, soprattutto coloro che vivono negli istituti
. Tale situazione è determinata principalmente dall'insufficiente prestazione di servizi adeguati a livello della comunità, di sostegno tecnico e all'alloggio, nonché dalla limitata disponibilità di supporto per le famiglie e per l'assistenza personale, anche nell'ambito della salute mentale. La situazione è particolarmente difficile nelle zone remote e rurali. La pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza e inasprito le difficoltà cui devono far fronte le persone che vivono negli istituti.
La qualità dei servizi forniti varia da uno Stato membro all'altro e all'interno degli Stati membri stessi. Il settore risente inoltre della carenza di personale e di condizioni di lavoro difficili. Gli anziani con disabilità che vivono nelle zone rurali sono più esposti all'offerta insufficiente di servizi sociali e sanitari. Il tema di garantire l'accesso a tali servizi nelle zone a bassa densità di popolazione è stato sollevato nel Libro verde sull'invecchiamento demografico e sarà ulteriormente affrontato nell'ambito della futura visione a lungo termine per le zone rurali.
Tutto ciò richiede un'azione rafforzata degli Stati membri, mentre la Commissione sosterrà le autorità nazionali, regionali e locali nei loro sforzi per la deistituzionalizzazione e la vita indipendente, anche attraverso i fondi a gestione concorrente per il periodo 2021-2027, l'ondata di ristrutturazioni, la componente di ristrutturazione dei piani per la ripresa e la resilienza e lo strumento di sostegno tecnico.
L'accelerazione della trasformazione digitale e la transizione verde sono foriere di opportunità, grazie all'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), dell'intelligenza artificiale e della robotica per progettare servizi in presenza e a distanza specifici per le esigenze delle persone con disabilità. Per utilizzare efficacemente tali tecnologie è necessario rimuovere le barriere di accessibilità per le persone con disabilità e investire nelle loro competenze digitali.
Iniziative faro
Entro il 2023 la Commissione emanerà orientamenti per raccomandare agli Stati membri migliorie per quanto riguarda la vita indipendente e l'inclusione nella comunità, per consentire alle persone con disabilità di vivere in alloggi accessibili e assistiti, all'interno della comunità, o di continuare a vivere nella propria casa (compresi piani per l'assistenza personale).
A partire dall'attuale quadro europeo volontario per la qualità dei servizi sociali, entro il 2024 la Commissione presenterà un quadro europeo di qualità per servizi sociali di eccellenza per le persone con disabilità, al fine di migliorare l'erogazione di servizi alle persone con disabilità e aumentare l'attrattiva dei posti di lavoro in questo settore, anche attraverso il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dei prestatori di servizi.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üattuare buone pratiche di deistituzionalizzazione nell'ambito della salute mentale e in relazione a tutte le persone con disabilità, compresi i minori, al fine di rafforzare la transizione dall'assistenza prestate negli istituti a servizi di sostegno erogati all'interno della comunità;
üpromuovere e garantire finanziamenti per alloggi sociali accessibili e inclusivi sul piano della disabilità, anche per gli anziani con disabilità, e ad affrontare le sfide delle persone con disabilità senza fissa dimora.
8.Sviluppare nuove competenze per nuovi lavori
Disporre delle competenze e qualifiche giuste è un prerequisito per entrare e avere successo nel mercato del lavoro. Come stabilito nell'agenda per le competenze per l'Europa, a tal fine sono necessarie strategie nazionali in materia di competenze che tengano conto anche delle esigenze specifiche delle persone con disabilità. Occorre garantire parità di accesso all'istruzione e alla formazione orientata al mercato del lavoro a tutti i livelli. È responsabilità degli Stati membri adeguare le politiche in materia di istruzione e formazione alle esigenze delle persone con disabilità, in modo coerente con la convenzione UNCRPD.
Nonostante il diritto di accedere all'istruzione e alla formazione professionale tradizionali, la percentuale di giovani con disabilità indirizzati verso scuole professionali speciali è elevata. Ciò è spesso dovuto alla generale mancanza di accessibilità e di accomodamenti ragionevoli, come pure all'insufficiente sostegno fornito ai discenti con disabilità nei contesti di formazione professionale tradizionali
. La transizione verso il mercato del lavoro aperto è più difficile per chi non proviene da contesti educativi tradizionali. Inoltre le persone con disabilità partecipano in misura minore ad attività di apprendimento degli adulti rispetto alle persone senza disabilità.
La raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza invita gli Stati membri a progettare i programmi di formazione professionale in modo che siano inclusivi e accessibili per i gruppi vulnerabili, ad esempio le persone con disabilità. La rinnovata alleanza europea per l'apprendistato contribuirà a condividere le conoscenze su come poter utilizzare gli apprendistati come strumento di inclusione sociale e incoraggerà l'assunzione di impegni per apprendistati di qualità a sostegno dei discenti con disabilità. Attraverso il rafforzamento della garanzia per i giovani la Commissione sostiene il coinvolgimento e l'attivazione dei giovani con disabilità.
Affinché gli sforzi volti all'erogazione di istruzione e formazione si traducano in partecipazione al mercato del lavoro, i consulenti di orientamento e in particolare i servizi pubblici per l'impiego hanno un ruolo importante da svolgere. Nell'agenda per le competenze la Commissione si impegna a unire le forze con la rete europea dei servizi pubblici per l'impiego per sviluppare l'apprendimento tra pari al fine di dare risalto alle competenze richieste sul mercato del lavoro, per migliorare i servizi di orientamento, rivolti anche agli occupati e ai gruppi vulnerabili, e per colmare le carenze di competenze, in particolare di competenze digitali, spesso in cooperazione con le imprese sociali ai fini dell'inclusione nel mercato del lavoro. Come annunciato nel piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027, gli Stati membri riceveranno sostegno per garantire tecnologie assistive e fornire un ambiente e contenuti di apprendimento digitale accessibili.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üfissare obiettivi per la partecipazione degli adulti con disabilità ad attività di apprendimento, per aumentare la loro partecipazione e garantire che le strategie nazionali in materia di competenze tengano conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità per contribuire al conseguimento dell'obiettivo dell'agenda per le competenze e del piano d'azione sull'attuazione del pilastro dei diritti sociali;
üadottare misure mirate e formati di formazione flessibili per garantire programmi di IFP inclusivi e accessibili, anche per le persone con disabilità;
üsulla base dei risultati del piano per la cooperazione settoriale sulle competenze nell'ambito del patto per le competenze, sostenere ulteriormente la cooperazione tra i portatori di interessi pertinenti dell'economia sociale, anche individuando le esigenze in termini di competenze digitali e applicando le tecnologie assistive per una migliore occupabilità.
9.Promuovere l'accesso a posti di lavoro sostenibili e di qualità
La partecipazione all'occupazione è il modo migliore per garantire l'autonomia economica e l'inclusione sociale. Il divario occupazionale tra le persone con e senza disabilità rimane elevato: le persone con disabilità registrano un tasso di occupazione più basso, sono colpite in modo sproporzionato dalla disoccupazione e lasciano prima il mercato del lavoro. Un gran numero di persone con disabilità gravi non lavora nel mercato del lavoro aperto bensì in strutture che offrono occupazione cosiddetta "protetta". Si tratta di regimi di varia natura che non sempre garantiscono alle persone con disabilità condizioni di lavoro adeguate o i diritti dei lavoratori, né tantomeno percorsi verso il mercato del lavoro aperto. La privazione della capacità giuridica può limitare la capacità delle persone con disabilità intellettive o mentali di concludere contratti o avviare un'attività, rendendo così impossibile il lavoro autonomo e l'imprenditorialità.
La valutazione della strategia sulla disabilità 2010-2020 ha indicato l'occupazione quale una delle cinque principali priorità politiche per le azioni future. Per garantire migliori risultati sul mercato del lavoro per le persone con disabilità, la Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell'attuazione dei pertinenti orientamenti in materia di occupazione attraverso il semestre europeo, nello sviluppo di strumenti statistici e nella promozione dello scambio di migliori pratiche nel contesto del metodo di coordinamento aperto in campo sociale. Liberare il potenziale e i talenti delle persone con disabilità porterà benefici alle singole persone, all'economia e alla coesione della società nel suo insieme. Sebbene la direttiva dell'UE sulla parità di trattamento in materia di occupazione contribuisca in maniera significativa alla promozione della parità di diritti delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, anche per quanto riguarda soluzioni ragionevoli sul lavoro, occorre fare di più per garantire migliori risultati sul mercato del lavoro per le persone con disabilità.
La Commissione continuerà a garantire un'applicazione rigorosa da parte degli Stati membri dei diritti contemplati dalla direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione e riferirà in merito alla sua applicazione nel 2021. La relazione esaminerà inoltre se gli Stati membri abbiano seguito la raccomandazione della Commissione di prendere in considerazione la possibilità di designare un organismo per la parità che affronti la discriminazione fondata sulla religione o sulle convinzioni personali, sulla disabilità, sull'età e sull'orientamento sessuale, rientranti nel campo di applicazione della direttiva.
Gli Stati membri possono avvalersi della garanzia per i giovani rafforzata per sostenere i giovani con disabilità. Altri gruppi che richiedono particolare attenzione sono le donne e le persone con disabilità psicosociali.
La Commissione sosterrà inoltre le politiche occupazionali negli Stati membri promuovendo un'economia sociale che eroghi servizi alle persone con disabilità, contribuisca a creare legami tra le persone con disabilità e l'occupazione nel mercato del lavoro aperto e offra opportunità di lavoro. In questo ambito la situazione varia notevolmente all'interno dell'UE. Per aiutare gli Stati membri a rafforzare l'inclusione sociale dei gruppi svantaggiati, la legislazione dell'UE in materia di appalti pubblici prevede appalti riservati mentre il diritto dell'UE in materia di concorrenza consente aiuti di Stato specifici per l'assunzione di lavoratori con disabilità. Parallelamente gli Stati membri sviluppano anche politiche di "imprenditoria inclusiva" rivolte a gruppi sottorappresentati quali le donne, i giovani e i migranti, comprese anche le persone con disabilità.
Iniziativa faro
Nel 2022 la Commissione presenterà un pacchetto per migliorare i risultati sul mercato del lavoro delle persone con disabilità, cercando la cooperazione con la rete europea dei servizi pubblici per l'impiego, con le parti sociali e con le organizzazioni delle persone con disabilità. Il pacchetto sosterrà gli Stati membri nell'attuazione dei pertinenti orientamenti in materia di occupazione attraverso il semestre europeo. Fornirà orientamenti e sosterrà l'apprendimento reciproco sul rafforzamento delle capacità dei servizi per l'occupazione e l'integrazione, promuovendo le prospettive di assunzione attraverso azioni positive e la lotta agli stereotipi, garantendo accomodamenti ragionevoli, assicurando la salute e la sicurezza sul lavoro e programmi di riabilitazione professionale in caso di malattie croniche o incidenti, esplorando posti di lavoro di qualità nel quadro dell'occupazione protetta e percorsi verso un mercato del lavoro aperto.
Inoltre la Commissione:
ünel 2021 pubblicherà una relazione sull'attuazione della direttiva dell'UE sulla parità di trattamento in materia di occupazione
e, se opportuno, vi darà seguito con una proposta legislativa volta in particolare a rafforzare il ruolo degli organismi per la parità;
ünel 2021 pubblicherà un piano d'azione per il settore dell'economia sociale per migliorare il contesto favorevole all'economia sociale, con opportunità relative alle persone con disabilità attraverso le imprese sociali e concentrandosi in particolare sull'integrazione nel mercato del lavoro aperto.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üfissare, entro il 2024, obiettivi per aumentare il tasso di occupazione delle persone con disabilità e ridurre i divari tra i tassi di occupazione delle persone con e senza disabilità, al fine di contribuire al conseguimento dell'obiettivo principale in materia di occupazione per il 2030 proposto nel piano d'azione per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, per approvazione da parte del Consiglio europeo;
ürafforzare le capacità dei servizi per l'impiego di servire le persone con disabilità e, a tale scopo, a intensificare la collaborazione con le parti sociali e con le organizzazioni delle persone con disabilità;
üagevolare il lavoro autonomo e l'imprenditorialità, anche per le persone con disabilità intellettive e psicosociali, fornendo sostegno su questioni giuridiche e commerciali anche grazie ai finanziamenti dell'UE.
10.Consolidare i sistemi di protezione sociale
Un'adeguata protezione sociale che comprenda i regimi pensionistici, insieme a un'occupazione equa, è un prerequisito essenziale per garantire un reddito adeguato che possa offrire un tenore di vita dignitoso alle persone con disabilità e alle loro famiglie.
In linea con il pilastro europeo dei diritti sociali e con la Convenzione, gli Stati membri hanno intensificato le riforme dei loro sistemi di protezione sociale, compresi i quadri di valutazione della disabilità e le relative prestazioni. Tutti i paesi dispongono di misure per fornire un reddito sostitutivo alle persone con disabilità. I bilanci personali e il sostegno finanziario, anche per i prestatori di assistenza, stanno diventando una pratica comune. Numerosi Stati membri hanno ricevuto il sostegno della Commissione, attraverso il programma di sostegno alle riforme strutturali, per riformare i propri sistemi di protezione sociale.
L'obiettivo di garantire un tenore di vita adeguato per tutti non è però stato ancora raggiunto. L'insufficiente partecipazione al mercato del lavoro, associata a una protezione sociale insufficiente e ai costi aggiuntivi legati alla disabilità, tra cui l'assistenza familiare, sono i principali motivi per cui le persone con disabilità e le loro famiglie sono esposte a un rischio di povertà finanziaria più elevato. I criteri di ammissibilità delle prestazioni di invalidità costituiscono talvolta un ostacolo all'occupazione.
La Commissione:
ünel 2022 avvierà uno studio sulla protezione sociale e i servizi per le persone con disabilità, per esaminare le buone pratiche in materia di prestazioni di invalidità, reddito di vecchiaia, assicurazione sanitaria, prestazioni monetarie e non monetarie, e costi supplementari dovuti alla disabilità;
üfornirà orientamenti per sostenere gli Stati membri in ulteriori riforme della protezione sociale incentrate sulle persone con disabilità e sui quadri di valutazione della disabilità, anche su richiesta tramite lo strumento di sostegno tecnico.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üdefinire misure per affrontare ulteriormente le lacune della protezione sociale per le persone con disabilità al fine di ridurre le disuguaglianze, anche compensando i costi aggiuntivi connessi alla disabilità e all'ammissibilità ai fini delle prestazioni di invalidità.
11.Parità di accesso e non discriminazione
Le persone con disabilità hanno il diritto di essere protette da qualsiasi forma di discriminazione e violenza, di avere pari opportunità, anche per quanto riguarda l'accesso, nell'ambito della giustizia, dell'istruzione, della cultura, dell'alloggio, delle attività ricreative, del tempo libero, dello sport e del turismo, nonché parità di accesso a tutti i servizi sanitari.
12.Migliorare l'accesso alla giustizia, alla protezione giuridica, alla libertà e alla sicurezza
Le persone con disabilità dovrebbero poter accedere in modo efficace alla giustizia, anche attraverso la previsione di idonei accomodamenti. Nel concreto, ostacoli pratici e giuridici impediscono alle persone con disabilità di testimoniare nei procedimenti penali e civili, di difendere i propri diritti in qualità di parti offese, indagati o imputati, nonché di esercitare funzioni professionali in qualità di giudici, avvocati e pubblici ministeri. Le barriere giuridiche colpiscono in particolare le persone con disabilità intellettive, disabilità psicosociali o con problemi di salute mentale, che sono spesso private della loro capacità giuridica o ne godono in misura limitata.
Nelle sue iniziative per la digitalizzazione dei sistemi giudiziari, la protezione dei diritti delle vittime e la formazione degli operatori della giustizia, la Commissione tiene conto della disabilità in linea con la Convenzione. La digitalizzazione dei sistemi giudiziari è essenziale per migliorare l'accesso alla giustizia, anche per le persone con disabilità, quando l'accessibilità è garantita. La Commissione presterà particolare attenzione alle donne con disabilità, per le quali il rischio di subire violenza è da due a cinque volte più elevato che per le donne senza disabilità, e alle persone con disabilità che vivono in istituti. Nell'ambito della strategia di formazione degli operatori della giustizia, la Commissione si concentrerà sulla tutela dei diritti degli individui nello spazio digitale e su una migliore formazione dei professionisti del diritto sulla legislazione dell'UE in materia di disabilità, compresa la convenzione UNCRPD.
La Commissione:
ücollaborerà con gli Stati membri per attuare la convenzione dell'Aia del 2000 sulla protezione internazionale degli adulti vulnerabili in linea con la convenzione UNCRPD, anche mediante uno studio sulla protezione degli adulti vulnerabili in situazioni transfrontaliere e concentrandosi in particolare sugli adulti con disabilità intellettive, e per spianare la strada per la ratifica da parte di tutti gli Stati membri;
üavvierà uno studio sulle garanzie procedurali per gli adulti vulnerabili nei procedimenti penali e valuterà la necessità di proposte legislative volte a rafforzare il sostegno e la protezione degli adulti vulnerabili vittime di reato, in linea con la strategia dell'UE sui diritti delle vittime (2020-2025);
üfornirà orientamenti agli Stati membri sull'accesso alla giustizia per le persone con disabilità nell'UE, sulla base degli orientamenti internazionali forniti dalle Nazioni Unite;
üelaborerà misure volte a sostenere gli Stati membri nel promuovere la partecipazione delle persone con disabilità in qualità di professionisti al sistema giudiziario e raccoglierà buone pratiche sul processo decisionale supportato.
13.Parità di accesso alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ai beni e servizi, compreso l'alloggio
La lotta contro tutte le forme di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità è al centro della convenzione UNCRPD. L'UE ha istituito un ampio corpus di norme antidiscriminazione per garantire la parità di trattamento, indipendentemente dal sesso, dall'orientamento sessuale, dalla razza o dall'origine etnica, dall'età, dalla religione o dalle convinzioni personali. La direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione prevede misure specifiche per garantire la parità di trattamento delle persone con disabilità.
Il diritto dell'UE presenta un vuoto normativo quanto alla garanzia della parità di trattamento delle persone con disabilità al di fuori dell'ambito dell'occupazione, ad esempio a livello di protezione sociale, assistenza sanitaria e istruzione, e all'accesso ai beni e servizi, compreso l'alloggio. In attesa dell'adozione della proposta della Commissione di direttiva del Consiglio sulla parità di trattamento, le persistenti disuguaglianze e discriminazioni sottolineano la necessità di ulteriori progressi nella legislazione dell'UE.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üadottare la proposta della Commissione di una direttiva orizzontale recante applicazione del principio di parità di trattamento al di là dell'ambito dell'occupazione, compresa la disabilità;
üsostenere la cooperazione tra l'UE e i quadri nazionali della convenzione UNCRPD e i membri delle reti europee dei difensori dei diritti.
14.Istruzione inclusiva e accessibile
L'istruzione getta le basi per combattere la povertà e creare società pienamente inclusive. Le persone con disabilità hanno il diritto di partecipare a tutti i livelli e tutte le forme di istruzione, compresa l'educazione e la cura della prima infanzia, su un piano di parità con gli altri. Gli istituti di istruzione e la legislazione pertinente devono creare le condizioni per un approccio inclusivo.
Come dimostrano i divari nei risultati scolastici tra discenti con e senza disabilità, c'è ancora molto da fare. L'abbandono scolastico riguarda in misura maggiore i giovani con disabilità ed è inferiore anche il numero di studenti con disabilità che consegue un diploma universitario (divario di 14,4 punti percentuali). Molti bambini e giovani con disabilità frequentano scuole speciali che non sempre offrono ponti efficaci verso il sistema scolastico tradizionale, la formazione continua o il mercato del lavoro. Finora non sono state condotte ricerche sistematiche sufficienti sulle condizioni necessarie per il successo dei discenti con disabilità, compresi gli studenti con disabilità invisibili quali autismo, dislessia o iperattività. Le misure di confinamento adottate durante la pandemia di COVID-19 hanno reso ancora più urgente l'elaborazione di misure che rendano l'apprendimento a distanza inclusivo e accessibile un'opzione per tutti.
A livello dell'UE l'istruzione inclusiva è una priorità della politica dell'istruzione. Uno dei sei assi dello spazio europeo dell'istruzione è dedicato all'istruzione inclusiva e all'apprendimento permanente per tutti, a cominciare dall'educazione e cura della prima infanzia. Le iniziative correlate, ad esempio "Percorsi per il successo scolastico", si concentrano in particolare sui gruppi a rischio, come gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. L'approccio europeo alle microcredenziali, attraverso percorsi di apprendimento flessibili e modulari, può avere un impatto positivo sull'occupabilità e sul processo di apprendimento permanente delle persone con disabilità.
Le politiche in materia di istruzione continueranno a essere sostenute dall'Agenzia europea per i bisogni educativi speciali e l'istruzione inclusiva. Nell'elaborazione delle politiche, la Commissione si ispirerà alle politiche e alle pratiche che promuovono la buona riuscita scolastica delle persone con disabilità negli Stati membri. Ai fini dell'accessibilità e della qualità dell'istruzione, compresa l'educazione e cura della prima infanzia, saranno sfruttate le sinergie con la futura strategia dell'UE sui diritti dei minori e con la garanzia europea per l'infanzia.
In risposta alle raccomandazioni rivolte all'UE dal comitato UNCRPD nel 2015, il sistema delle scuole europee (ESS) ha istituito il sottogruppo di lavoro "Convenzione ONU" e ha adottato un piano d'azione sul sostegno all'istruzione e l'istruzione inclusiva. È stato istituito un apposito sistema di monitoraggio del piano.
Per promuovere un'istruzione inclusiva sul piano della disabilità, gli Stati membri possono sfruttare le opportunità offerte dai finanziamenti dell'UE, compresi il programma Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà, definendo apposite misure di inclusione. La politica di coesione e il dispositivo per la ripresa e la resilienza per attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19 continueranno a sostenere le riforme nazionali per l'istruzione inclusiva alla luce delle transizioni digitale e verde. Per quanto riguarda inoltre l'accessibilità degli edifici scolastici e di istruzione, gli Stati membri possono far ricorso all'ondata di ristrutturazioni.
La presente strategia rafforzerà la cooperazione per le riforme nazionali per un'istruzione inclusiva e sfrutterà le opportunità di sinergie tra lo spazio europeo dell'istruzione, l'agenda per le competenze per l'Europa, il piano d'azione per l'istruzione digitale e lo spazio europeo della ricerca, nonché tra Erasmus+ e altri strumenti di finanziamento dell'UE.
La Commissione:
üpubblicherà nel 2021 un pacchetto di strumenti per l'inclusione nell'educazione e cura della prima infanzia, comprensivo di un capitolo specifico sui minori con disabilità;
üsosterrà gli Stati membri affinché sviluppino ulteriormente i loro sistemi di formazione degli insegnanti per far fronte alla carenza di insegnanti nell'istruzione per alunni con bisogni speciali e alla carenza di competenze di tutti i professionisti dell'istruzione nella gestione della diversità in classe e nello sviluppo di un'istruzione inclusiva;
üin qualità di membro del consiglio superiore delle scuole europee, sosterrà maggiori sforzi per attuare il piano d'azione per il sostegno educativo e l'istruzione inclusiva, concentrandosi sull'accessibilità e sugli accomodamenti ragionevoli, sull'adeguamento dei programmi scolastici ai bisogni dei discenti con disabilità (ad esempio il rilascio di certificazioni scolastiche alternative che consentano di proseguire il percorso di istruzione a livello nazionale) e sull'offerta di corsi di formazione sull'istruzione inclusiva rivolti agli insegnanti.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üsostenere lo sviluppo di scuole inclusive che possano diventare un punto di riferimento nell'insegnamento e nell'apprendimento inclusivi e innovativi in tutta l'UE, in linea con gli obiettivi dello spazio europeo dell'istruzione e del piano d'azione per l'istruzione digitale;
ügarantire che i loro sistemi di istruzione, di tutti i livelli, siano conformi alla convenzione UNCRPD, per portare avanti l'apprendimento assistito in contesti tradizionali inclusivi come annunciato nella comunicazione sullo spazio europeo dell'istruzione;
üsostenere l'attuazione dell'articolo 24 della convenzione UNCRPD nelle scuole europee.
15.Accesso sostenibile e paritario all'assistenza sanitaria
Le persone con disabilità hanno diritto a un'assistenza sanitaria di qualità, comprensiva dei servizi di riabilitazione e prevenzione.
È necessario fare di più in quanto le persone con disabilità segnalano esigenze insoddisfatte di cure mediche quattro volte più spesso delle persone senza disabilità. L'assistenza sanitaria è spesso troppo costosa, troppo lontana per poter essere fisicamente raggiunta, non accessibile o caratterizzata da lunghe liste d'attesa
. Dato che la diffusione delle disabilità aumenta con l'età, le persone anziane che vivono nelle zone rurali incontrano problematiche specifiche legate alla mancata disponibilità di un'assistenza sanitaria adeguata e alla persistente carenza di personale. Le persone con disabilità invisibili (come dolori cronici o disabilità intellettuali), affette da malattie rare o tumori che spesso causano menomazioni, così come le donne o i rifugiati con disabilità non sempre ricevono il sostegno specifico di cui necessitano. La crisi della COVID-19 ha messo in luce le debolezze dei sistemi sanitari, in particolare per quanto riguarda le persone con disabilità che vivono in istituti con accesso limitato ai servizi di pronto soccorso e terapia intensiva.
L'Unione europea della salute, varata dalla Commissione nel novembre 2020
, sosterrà gli Stati membri nelle politiche volte a migliorare la resilienza dei loro sistemi sanitari, anche per le persone con disabilità.
Le riforme degli Stati membri dovrebbero affrontare le sfide specifiche di ciascun paese relativamente ai gruppi che incontrano particolari ostacoli nell'accesso ai servizi sanitari, tenuto conto dell'iniziativa della Commissione relativa alla trasformazione digitale della sanità e dell'assistenza.
La Commissione intensificherà la sua azione contro il cancro attraverso il piano europeo di lotta contro il cancro. Per rafforzare i diritti dei pazienti, la Commissione effettuerà una valutazione della direttiva 2011/24/UE concernente i diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera. Nell'ambito di tale valutazione, individuerà in quali casi gli Stati membri hanno scelto di rimborsare le spese di alloggio e di viaggio o le spese supplementari che le persone con disabilità potrebbero aver sostenuto per accedere all'assistenza sanitaria transfrontaliera. La Commissione valuterà inoltre in che misura i punti di contatto nazionali per l'assistenza sanitaria transfrontaliera abbiano reso disponibili le informazioni in formati accessibili alle persone con disabilità.
La Commissione:
üaffronterà le questioni relative alla salute e alla disabilità attraverso il gruppo direttivo per la promozione e la prevenzione (SGPP), per condividere le buone pratiche convalidate relative alla salute al fine di sostenere gli Stati membri nelle loro riforme sanitarie;
ücoadiuverà i portatori di interessi nell'affrontare e attenuare il peso che la pandemia di COVID-19 comporta per la salute mentale dei cittadini europei;
üaffronterà le specifiche disuguaglianze che colpiscono le persone con disabilità nell'accesso alla prevenzione del cancro, all'individuazione precoce e alle cure mediante azioni specifiche definite attraverso il registro delle disuguaglianze previsto dal piano europeo di lotta contro il cancro.
La Commissione invita gli Stati membri a:
ümigliorare l'accesso delle persone con disabilità all'intero portafoglio dell'assistenza sanitaria, compresi l'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e i servizi di prevenzione, anche mediante orientamenti della Commissione sull'accesso all'assistenza sanitaria per le persone con disabilità sulla base di un'assistenza sanitaria inclusiva, accessibile e incentrata sulla persona e di un consenso libero e informato;
üfare informazione e sviluppare strategie di sostegno per i pazienti con disabilità relazionate a malattie rare e a individuare ed esaminare modalità per facilitare l'accesso a cure all'avanguardia, anche facendo ricorso a innovazioni digitali in tutti gli Stati membri.
16.Migliorare l'accesso all'arte e alla cultura, alle attività ricreative, al tempo libero, allo sport e al turismo
L'accessibilità e l'inclusività dell'arte e della cultura, dello sport, del tempo libero, delle attività ricreative e del turismo sono essenziali per la piena partecipazione alla società. Aumentano il benessere e offrono a tutti, comprese le persone con disabilità, l'opportunità di sviluppare e sfruttare il proprio potenziale. Il Consiglio ne ha sottolineato l'importanza nelle sue conclusioni sull'accesso allo sport per le persone con disabilità. Il turismo accessibile alle persone con disabilità è fondamentale per sostenere la partecipazione e lo sviluppo socioeconomico. La convenzione UNCRPD auspica una politica che si muova su un doppio binario, promuovendo attività per adulti e bambini sia di carattere generale sia specificamente concepite per le persone con disabilità.
La Commissione rafforzerà la partecipazione delle persone con disabilità in tutti questi ambiti, ricercando la cooperazione con le organizzazioni sportive a tutti i livelli, sia quelle tradizionali che quelle che lavorano specificamente nel campo della disabilità. Promuoverà e migliorerà la visibilità delle opere d'arte da parte delle persone con disabilità e si adopererà affinché il patrimonio culturale e tutta l'arte siano accessibili e inclusivi sul piano della disabilità, con il sostegno dei finanziamenti dell'UE come il programma Europa creativa. La Commissione affronterà anche gli stereotipi sulla disabilità, ad esempio nei media e nei film, in linea con la direttiva sui servizi di media audiovisivi che prevede che le comunicazioni commerciali rispettino la dignità umana e non comportino alcuna forma di discriminazione, compresa quella basata sulla disabilità. La Commissione valuterà inoltre la disponibilità di opere stampate per le persone con disabilità, tenendo conto delle normative dell'UE in vigore.
Inoltre la Commissione:
üavvierà uno studio di valutazione dell'attuazione dell'articolo 30 della convenzione UNCRPD, per sostenere gli Stati membri nelle politiche volte ad aumentare la partecipazione delle persone con disabilità allo sport, la cultura e le attività del tempo libero, nonché il sostegno prestato in tal senso;
ücollaborerà con il Comitato paralimpico internazionale per promuovere l'inclusione nello sport e combattere gli stereotipi;
üpromuoverà ulteriormente lo sviluppo di un turismo accessibile, in particolare da parte delle città attraverso il premio di capitale europea del turismo intelligente.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üpromuovere e incoraggiare l'espressione artistica dalle persone con disabilità e a sensibilizzare su questo tema offrendo visibilità attraverso mostre e spettacoli, come pure a rendere accessibili alle persone con disabilità un maggior numero di musei ed esposizioni d'arte.
17.Garantire la sicurezza e la protezione
Le persone con disabilità, in particolare donne, anziani e bambini con disabilità, presentano un rischio più elevato di essere vittime di violenza e abusi sia nel loro ambiente domestico che negli istituti
. Le persone con disabilità sono inoltre bersaglio dei discorsi di incitamento all'odio e del bullismo, anche negli istituti di istruzione. Le persone con disabilità o con problemi di salute subiscono in misura maggiore sia violenze (17 % rispetto all'8 % delle persone senza disabilità) sia molestie (50 % rispetto al 37 % delle persone senza disabilità).
I trafficanti di esseri umani sfruttano le particolari vulnerabilità delle persone con disabilità a fini di sfruttamento sessuale, accattonaggio forzato e matrimoni fittizi. La sicurezza e il benessere dei migranti, dei richiedenti e dei beneficiari di protezione internazionale, compresi i minori con disabilità, non sono sempre protetti nei centri di accoglienza o in altre strutture che li ospitano. Catastrofi quali inondazioni e terremoti aggravano le vulnerabilità esistenti, rendendo così più difficile il recupero da tali eventi per i gruppi svantaggiati. Le questioni relative all'uguaglianza e all'accessibilità in caso di catastrofi sono spesso trascurate nei piani di emergenza esistenti e nell'assistenza della protezione civile.
Inoltre i cambiamenti climatici possono anche avere un impatto più importante sulle persone con disabilità, le quali potrebbero risultare a rischio quando sono intaccati servizi e infrastrutture fondamentali; per questo è particolarmente importante garantire che la transizione verde verso una società neutra e resiliente dal punto di vista del clima avvenga in maniera giusta e inclusiva e coinvolga le persone con disabilità.
Sono necessarie politiche articolate per sostenere e proteggere meglio la sicurezza delle persone con disabilità in tutte le situazioni. Per garantire una migliore protezione contro la violenza e la criminalità, l'UE ha istituito un solido meccanismo giuridico e la Commissione intraprenderà azioni mirate nell'ambito della strategia per la parità di genere 2020-2025 e della strategia dell'UE sui diritti dei minori, tra cui lo sviluppo delle capacità dei professionisti e campagne di sensibilizzazione. La Commissione garantirà inoltre l'integrazione nelle pertinenti future politiche dell'UE degli aspetti della violenza e degli abusi connessi alla disabilità. Le politiche dovrebbero includere il monitoraggio degli istituti nonché identificazione e indagini sistematiche in caso di violenza, reati o abusi.
Il sistema europeo comune di asilo (CEAS) stabilisce norme di protezione e meccanismi di cooperazione comuni per affrontare la situazione e le esigenze specifiche dei richiedenti e dei beneficiari di protezione internazionale vulnerabili, comprese le persone con disabilità. La Commissione ha presentato proposte per riformare il sistema europeo comune di asilo rendendolo più resiliente ed efficace, rafforzando nel contempo anche le norme di protezione applicabili. Nella stessa ottica la Commissione garantirà sostegno alle persone con disabilità nell'ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) mentre l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo agevolerà la formazione del personale addetto alla protezione e degli interpreti che si occupano delle domande di asilo presentate da persone vulnerabili, comprese le persone con disabilità. Nell'attuazione della presente strategia la Commissione garantirà altresì sinergie con il piano d'azione sull'integrazione e l'inclusione (2021-2027). Uno dei principi fondamentali del nuovo piano d'azione è "inclusione per tutti", tenuto conto delle sfide poste dai rischi multipli e intersezionali che possono tradursi in problematiche specifiche per i migranti.
Andando nella direzione di norme europee comuni nelle operazioni di protezione civile, la Commissione includerà azioni di sensibilizzazione e orientamenti per migliorare la sicurezza dei gruppi vulnerabili. I finanziamenti dell'UE saranno utilizzati per sensibilizzare sulle esigenze delle persone con disabilità, mediante riunioni di protezione civile con il Forum sulla protezione civile e la rete unionale di conoscenze in materia di protezione civile. La Commissione continuerà a finanziare programmi di formazione sulle situazioni di catastrofe, compresi progetti ed esercizi di preparazione, che tengano conto delle esigenze delle persone con disabilità, e rafforzerà il monitoraggio specifico delle azioni di prevenzione.
Inoltre la Commissione:
üentro il 2024 fornirà orientamenti agli Stati membri e agli operatori, compresi i funzionari di polizia, sul miglioramento del sostegno alle persone con disabilità vittime di violenza;
üinviterà l'Agenzia per i diritti fondamentali a esaminare la situazione delle persone con disabilità che vivono in istituti in relazione alla violenza, agli abusi e alla tortura.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üattuare l'acquis del CEAS tenendo conto delle esigenze specifiche dei richiedenti e dei beneficiari di protezione internazionale vulnerabili, comprese le persone con disabilità, al fine di garantire una protezione adeguata nella pratica;
üagevolare la formazione del personale addetto alla protezione e degli interpreti che si occupano delle domande di asilo presentate da persone vulnerabili, comprese le persone con disabilità, lavorando a tale riguardo a stretto contatto con l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo.
18.Promozione dei diritti delle persone con disabilità a livello mondiale
L'UE continuerà a difendere i diritti umani e a sostenere l'inclusione sociale delle persone con disabilità in tutte le relazioni internazionali e nell'ambito di tutte le azioni esterne, della pianificazione strategica dei programmi e delle attività di finanziamento. Occorre inoltre prestare attenzione ai bambini e ai giovani con disabilità, in particolare nelle società che si trovano in una situazione di conflitto e post-conflitto o nei paesi in via di sviluppo, dove si registra spesso mancanza di protezione e di accesso alla scuola e ai servizi di base.
A tal fine occorre prestare particolare attenzione all'impegno con i paesi terzi nel quadro delle politiche di allargamento e di vicinato dell'UE e della più ampia agenda di cooperazione allo sviluppo dell'Unione.
Circa il 15 % della popolazione mondiale vive con qualche forma di disabilità e circa il 2-4 % incontra gravi difficoltà di funzionamento; circa l'80 % di queste persone vive nei paesi in via di sviluppo. In molte zone del mondo le persone con disabilità hanno scarso accesso a servizi di base inclusivi, alla protezione, alle tecnologie assistive, all'informazione, alla giustizia e all'identità giuridica, problemi che si aggiungono alla discriminazione e alla mancanza di opportunità di lavoro. Tra le questioni più urgenti figurano il protrarsi dell'assistenza istituzionalizzata e l'isolamento. I sistemi di istruzione spesso non sono inclusivi sul piano delle esigenze dei minori con disabilità. Inoltre le persone con disabilità sono spesso tra le più vulnerabili nelle crisi umanitarie. Il loro tasso di mortalità nelle catastrofi è da due a quattro volte superiore a quello delle persone senza disabilità.
Con questa strategia l'UE rafforzerà il suo ruolo a livello mondiale di difensore dei diritti delle persone con disabilità attraverso la cooperazione, l'azione umanitaria e il dialogo con la comunità internazionale della Convenzione. Riconoscendo le diverse sfide che i paesi partner devono affrontare e la varietà dei quadri di cooperazione con l'UE esistenti, la presente strategia servirà da ispirazione per orientare gli sforzi di riforma e la pianificazione dell'assistenza con i paesi partner e i portatori di interessi del caso. L'UE continuerà inoltre a fornire aiuti umanitari e protezione sulla base delle esigenze, conformemente ai principi umanitari.
L'UE invita tutti i paesi a rispettare, proteggere e garantire i diritti delle persone con disabilità, che sono integrati in tutte le iniziative strategiche che daranno forma al prossimo decennio. È essenziale che l'azione esterna rispetti e attui i principi della convenzione UNCRPD insieme all'Agenda 2030, integrando in tutte le azioni l'approccio della progettazione universale per una migliore accessibilità e previsione di accomodamenti ragionevoli per le persone con disabilità. A tal fine l'UE si avvarrà di tutti i suoi strumenti, dai dialoghi politici, commerciali e in materia di diritti umani, alla cooperazione con i paesi terzi del vicinato dell'UE, all'allargamento e alle politiche di partenariato internazionale, che comprendono anche l'azione umanitaria e la cooperazione con organizzazioni multinazionali. L'UE sostiene le riforme volte ad accrescere l'inclusività delle politiche pubbliche e si adopera per garantire che tutti i diritti umani, compresi i diritti delle persone con disabilità, rimangano centrali nella risposta alla pandemia di COVID-19 e nella ripresa mondiale. Le delegazioni dell'UE forniscono sostegno per far progredire i diritti delle persone con disabilità e orientamenti per attuare soluzioni di accessibilità e garantire una consultazione significativa delle persone con disabilità, anche attraverso le organizzazioni che le rappresentano, sulla base delle buone pratiche esistenti. L'UE si adopera per un'azione mirata in materia di disabilità e per l'integrazione della disabilità nella sua azione esterna. Il piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024 e il piano d'azione dell'UE sulla parità di genere III 2021-2025 definiscono le ambizioni dell'UE relative a un maggiore intervento per combattere tutte le forme di discriminazione cui sono esposte le persone con disabilità, prestando particolare attenzione alle forme di discriminazione multipla e intersezionale, conformemente ai suoi orientamenti in materia di diritti umani sulla non discriminazione nell'azione esterna.
L'UE mirerà inoltre a garantire che gli aiuti umanitari finanziati dall'UE tengano adeguatamente conto delle esigenze delle persone con disabilità, rafforzando il coinvolgimento di queste ultime e la cooperazione con la società civile, nonché sostenendo lo sviluppo di capacità. L'UE rafforzerà inoltre la raccolta di dati sulle persone con disabilità nell'ambito degli aiuti umanitari finanziati dall'UE, ad esempio promuovendo l'uso del questionario breve del Gruppo di Washington. Nella revisione del regolamento SPG+ relativo al sistema di preferenze generalizzate dell'UE sarà altresì inserito un riferimento alla convenzione UNCRPD, che fungerà da stimolo per il rispetto di tale convenzione da parte dei partner commerciali.
L'UE intensificherà e consoliderà inoltre la cooperazione con gli altri Stati parti e firmatari per portare avanti la ratifica e attuazione della convenzione UNCRPD e rafforzare la leadership, in particolare nel contesto della conferenza annuale degli Stati parti della Convenzione. L'UE continua a sostenere le organizzazioni della società civile per garantire che i rappresentanti delle persone con disabilità possano partecipare a tutti i processi pertinenti attraverso dialoghi strutturati specifici e inclusivi, a livello dell'UE, dei suoi paesi partner e a livello mondiale. Tali dialoghi danno luogo a scambi sulle iniziative strategiche e sulle migliori pratiche, oltre a permettere una più ampia diffusione dei risultati.
L'UE condividerà le sue strategie e pratiche sull'attuazione della convenzione UNCRPD nei consessi multilaterali delle Nazioni Unite, quali il consiglio dei diritti umani, la commissione sulla condizione femminile o la commissione per lo sviluppo sociale, e con le organizzazioni di integrazione regionale come l'Unione africana, l'ASEAN o l'USAN. L'obiettivo di tali scambi è stimolare un'attuazione trasparente e ambiziosa della convenzione UNCRPD in tutto il mondo permettendo nel contempo all'UE di trarre beneficio anche dallo scambio globale di pratiche. Un maggiore coinvolgimento dell'UE nel comitato UNCRPD potrebbe innescare un'attuazione più efficace della Convenzione sia nell'UE che nei paesi terzi. La Commissione proporrà agli Stati membri che l'UE presenti un candidato per le elezioni del comitato UNCRPD, secondo quanto previsto nella comunicazione congiunta sul multilateralismo.
La Commissione e l'alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione (AR/VP):
ünel 2021 aggiorneranno il pacchetto di strumenti per "l'approccio basato sui diritti, che comprende tutti i diritti umani per la cooperazione allo sviluppo dell'UE", al fine di affrontare tutte le disuguaglianze nelle azioni esterne, compresa la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità;
ügarantiranno che le delegazioni dell'UE svolgano un ruolo più attivo nel sostenere l'attuazione della convenzione UNCRPD e nel promuoverne la ratifica globale;
üricorreranno in modo sistematico all'indicatore sulla disabilità del comitato di assistenza allo sviluppo (DAC) dell'OCSE, per tracciare gli investimenti inclusivi sul piano della disabilità ai fini di un monitoraggio mirato dei finanziamenti dell'UE;
üforniranno assistenza tecnica, insieme agli Stati membri, alle amministrazioni dei paesi partner attraverso i loro programmi e le loro strutture;
üorganizzeranno dialoghi strutturati regolari durante la conferenza annuale degli Stati parti della convenzione UNCRPD e nel contesto di altri consessi multilaterali esistenti, e rafforzeranno la cooperazione, con particolare attenzione all'accessibilità e all'occupazione.
19.Attuazione efficiente della strategia
La Commissione invita gli Stati membri e tutte le istituzioni e gli organi e organismi dell'UE a tenere conto delle esigenze delle persone con disabilità in sede di elaborazione, attuazione e monitoraggio delle politiche, della legislazione e dei programmi di finanziamento, attraverso azioni mirate e di integrazione. La Commissione incoraggia la cooperazione sulla disabilità tra le istituzioni dell'UE, gli Stati membri e gli altri portatori di interessi, coadiuvata dall'uso dei finanziamenti dell'UE e dall'offerta di formazione.
20.Legiferare meglio - conformità alla convenzione UNCRPD nell'elaborazione delle politiche
L'iniziativa "Legiferare meglio" mira a fornire la migliore base possibile per un processo di elaborazione delle politiche tempestivo e solido. L'articolo 10 TFUE sottolinea che l'Unione, nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche, dovrebbe combattere la discriminazione, compresa quella fondata sulla disabilità.
Un'efficace elaborazione delle politiche comporta la consultazione e partecipazione delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano durante l'intero processo, come pure la condivisione di informazioni sulle pertinenti iniziative strategiche e consultazioni in formati accessibili.
Nel quadro delle sue attività volte a promuovere l'uguaglianza per tutti e in tutti i sensi, la task force della Commissione sull'uguaglianza si adopera per garantire l'integrazione della disabilità in tutti i settori strategici.
Inoltre la Commissione:
ürafforzerà gli strumenti per legiferare meglio per migliorare l'inclusività sul piano della disabilità, al fine di garantire coerenza con la convenzione UNCRPD;
ügarantirà l'inclusione e la valutazione coerenti delle questioni relative alla disabilità nelle valutazioni d'impatto e di altro tipo, ove opportuno, anche attraverso la formazione del personale che prepara le iniziative sulla convenzione UNCRPD.
21.Rafforzare la cooperazione tra le istituzioni dell'UE e gli Stati membri
Al fine di rafforzare l'attuazione della convezione UNCRPD e rispecchiare meglio l'impegno assunto dall'UE in quanto parte di tale convenzione, la Commissione investirà nel rafforzamento del coordinamento a livello dell'UE, in linea con le raccomandazioni del comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. La Commissione collaborerà con il Parlamento europeo e con il Consiglio per garantire che le questioni relative alla disabilità siano adeguatamente prese in considerazione nei negoziati interistituzionali e per individuare le lacune della legislazione vigente.
La Commissione:
üinvita tutte le istituzioni e gli organi, gli organismi e le delegazioni dell'UE a designare coordinatori per la disabilità per le rispettive istituzioni, come pure strategie in materia di disabilità;
üorganizza periodicamente riunioni ad alto livello tra il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione e il SEAE, con la partecipazione di organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità;
üorganizza uno scambio di opinioni annuale con il Comitato economico e sociale europeo e con il Comitato delle regioni.
La Commissione invita gli Stati membri a:
ütener conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità in tutte le politiche da trattare a livello di Consiglio e nelle conclusioni del Consiglio (integrazione della disabilità).
22.Collaborare con gli Stati membri e con le autorità regionali e locali
Gli Stati membri, in quanto parti della convenzione UNCRPD, svolgono un ruolo fondamentale nella sua attuazione, coinvolgendo i governi, i parlamenti e gli altri portatori di interessi a vari livelli. Devono riferire periodicamente al comitato delle Nazioni Unite in merito alle misure adottate per attuare la convenzione UNCRPD, comprese le strategie nazionali per le persone con disabilità. La Commissione rafforzerà il meccanismo di governance per la cooperazione a livello dell'UE.
Iniziativa faro
Nel 2021 la Commissione istituirà la piattaforma sulla disabilità, che sostituirà l'attuale gruppo ad alto livello sulla disabilità, coadiuverà l'attuazione della presente strategia e delle strategie nazionali in materia di disabilità e riunirà i punti focali nazionali della Convenzione, le organizzazioni delle persone con disabilità e la Commissione. La piattaforma potrebbe essere utilizzata come forum per scambi sulle valutazioni delle Nazioni Unite relative all'attuazione della Convenzione da parte degli Stati membri. La versione online della piattaforma sulla disabilità conterrà informazioni sulle sue riunioni, attività ed analisi, come pure informazioni per paese, compresa la promozione di buone pratiche accessibili e inclusive.
Inoltre la Commissione:
üinstaurerà un dialogo sulla disabilità con le reti esistenti delle autorità locali e regionali.
La Commissione invita gli Stati membri a:
üadottare strategie nazionali ambiziose per promuovere l'attuazione della convenzione UNCRPD e della presente strategia a livello nazionale, regionale e locale.
23.Sostenere l'attuazione attraverso i finanziamenti dell'UE
Per sostenere l'attuazione della presente strategia e della convenzione UNCRPD, l'UE continuerà a promuovere l'utilizzo dei finanziamenti dell'UE da parte degli Stati membri, come previsto nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027, e delle nuove opportunità di finanziamento nell'ambito di NextGenerationEU e del piano per la ripresa, che guideranno l'uscita dall'attuale crisi, e getterà le basi per un'Europa moderna e più sostenibile. Lo strumento di sostegno tecnico può sostenere gli Stati membri fornendo competenze tecniche su misura.
Il regolamento recante disposizioni comuni per i fondi a gestione concorrente fornisce, tra l'altro, il quadro strategico per i fondi della politica di coesione, compresi il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il nuovo Fondo per una transizione giusta (JTF). Esso stabilisce che gli Stati membri devono soddisfare le cosiddette "condizioni abilitanti" per garantire una buona preparazione, sin da subito, del contesto degli investimenti, ai fini del sostegno dell'UE. Una delle condizioni abilitanti è l'esistenza di un quadro nazionale per garantire l'attuazione della convenzione UNCRPD. Uno dei criteri per il suo soddisfacimento riguarda l'esistenza di disposizioni volte a garantire l'accessibilità. I finanziamenti dell'UE sostengono ambiti quali la deistituzionalizzazione, l'inclusione socioeconomica delle persone con disabilità, l'accesso ai servizi, l'istruzione e l'assistenza sanitaria inclusive, una maggiore inclusività del patrimonio culturale e la garanzia dell'accessibilità. I punti focali degli Stati membri parti della convenzione UNCRPD possono svolgere un ruolo importante nel sostenere il rispetto delle pertinenti condizioni abilitanti durante il periodo di programmazione. Il regolamento recante disposizioni comuni dispone inoltre che si tenga conto dell'accessibilità per le persone con disabilità in tutte le fasi di preparazione e attuazione dei programmi operativi degli Stati membri.
Altri fondi possono contribuire al conseguimento degli obiettivi della presente strategia.
Il programma Erasmus+ promuoverà il sostegno finanziario e altre misure di inclusione per i partecipanti con disabilità. Il programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) coadiuverà l'attuazione e la governance della presente strategia. La Commissione promuoverà un'attuazione inclusiva sul piano della disabilità di altri strumenti e programmi finanziari quali InvestEU e Orizzonte Europa.
Per allineare la gestione dei fondi pertinenti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 riguardo i diritti delle persone con disabilità, la Commissione sosterrà gli Stati membri attraverso una maggiore cooperazione, attività di sensibilizzazione e orientamenti mirati.
Lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale 2021-2027 contribuirà all'attuazione degli obiettivi esterni della strategia. Fondi quali SOCIEUX+, il programma di cooperazione tecnica incentrato sulle missioni a breve termine, lo strumento di assistenza tecnica e scambio di informazioni (TAIEX) e i programmi TWINNING contribuiranno ad attuare le politiche dell'UE in materia di disabilità in tutto il mondo.
Inoltre la Commissione:
üesplorerà opportunità di finanziamento attraverso il nuovo programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (CERV) per promuovere l'impegno dei cittadini con disabilità su un piano di parità con gli altri;
üsosterrà gli Stati membri nell'utilizzo dei fondi dell'UE in conformità alla convenzione UNCRPD e nel rispetto dell'accessibilità, garantendo che i fondi dell'UE non sostengano azioni che contribuiscono all'isolamento o all'esclusione.
La Commissione esorta gli Stati membri a:
ügarantire partenariati con le autorità regionali e locali, con le organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità, con la società civile, con gli organismi per i diritti fondamentali e con gli altri portatori di interessi nella progettazione e nell'attuazione dei fondi dell'UE;
üincoraggiare i punti focali della convenzione UNCRPD a sostenere il rispetto delle pertinenti condizioni abilitanti durante l'intero periodo di programmazione.
24. Dare l'esempio
La Commissione vuole dare l'esempio e invita le altre istituzioni e gli organi e organismi dell'UE a fare altrettanto.
25.Rendere i processi di selezione, assunzione, occupazione e mantenimento del posto di lavoro inclusivi sul piano della disabilità
La diversità e l'inclusione arricchiscono e rafforzano le organizzazioni. In questo spirito la Commissione includerà nella sua rinnovata strategia sulle risorse umane azioni volte a promuovere l'assunzione, l'occupazione effettiva e le prospettive di carriera del personale con disabilità e a creare ambienti di lavoro inclusivi, rafforzando il proprio impegno di datore di lavoro nella promozione della diversità e dell'uguaglianza, garantendo nel contempo accessibilità e accomodamenti ragionevoli. L'Ufficio per la diversità e l'inclusione, di recente istituzione, si occuperà di sovrintendere allo sviluppo e all'attuazione delle azioni pertinenti e contribuirà a promuovere la diversità, l'uguaglianza e l'inclusione in tutti i servizi della Commissione.
Il processo di selezione e assunzione è basato sul merito e segue una politica di pari opportunità. Occorre tuttavia adottare un approccio proattivo e mettere in atto misure volte a promuovere una maggiore diversità.
Per quanto riguarda le assunzioni, saranno effettuati controlli dell'uguaglianza e della diversità dei processi, delle procedure e degli strumenti pertinenti al fine di individuare i possibili rischi di pregiudizio o discriminazione, come pure le azioni correttive necessarie. Saranno adottate misure adeguate per garantire soluzioni efficaci alle problematiche individuate tramite i controlli dell'uguaglianza e della diversità.
La Commissione coadiuverà tali azioni con una campagna di comunicazione interna e la formazione del personale, compresi i dirigenti e gli addetti alle risorse umane (per i quali la formazione sarà obbligatoria), al fine di garantire un ambiente di lavoro rispettoso e di contrastare i pregiudizi e le discriminazioni, anche nei confronti delle persone con disabilità.
Per quanto riguarda la selezione del personale, l'Ufficio europeo interistituzionale di selezione del personale (EPSO) continuerà ad applicare la sua politica in materia di parità, diversità e inclusione ai concorsi e alle procedure di selezione, raccogliendo dati sulla disabilità nella fase di candidatura. In questo modo l'EPSO può garantire accomodamenti ragionevoli, individuare meglio le lacune nel raggiungere determinati gruppi e aumentare le possibilità per i candidati con disabilità di partecipare ai test. Aggiornerà inoltre la sua strategia di comunicazione mirata e diffusione e svilupperà ulteriormente la sua rete di organizzazioni partner nel campo della disabilità, le sue competenze per fornire accomodamenti ragionevoli, nonché il suo catalogo della formazione e dei servizi.
La Commissione applica una politica di pari opportunità in tutti i suoi canali di assunzione e nei vari programmi. Affinché tale politica si concretizzi nella pratica, incoraggerà esplicitamente le candidature delle persone con disabilità e fornirà ai candidati sostegno e assistenza mirati durante l'intero processo.
Il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) proseguirà l'attuazione del suo piano d'azione sulla disabilità.
Iniziativa faro
La Commissione adotterà una rinnovata strategia sulle risorse umane comprensiva di azioni volte a promuovere la diversità e l'inclusione delle persone con disabilità e invita l'EPSO a integrare tali sforzi in collaborazione con altre istituzioni dell'UE che si occupano di assunzioni.
Inoltre la Commissione:
ügarantirà la rimozione e prevenzione continue delle barriere per il personale e il pubblico con disabilità da parte di tutti i servizi (ad esempio attrezzature e strumenti TIC accessibili per le riunioni online);
ürafforzerà la rendicontazione da parte della dirigenza di tutti i servizi della Commissione sulla diversità, compresi gli accomodamenti ragionevoli per il personale con disabilità.
26.Accessibilità degli edifici e comunicazione
La Commissione ha costantemente migliorato l'accessibilità dei suoi edifici, ambienti digitali e comunicazioni e intensificherà gli sforzi per garantire l'accessibilità, compresi progetti innovativi, aumentando l'accessibilità delle pubblicazioni, in particolare del diritto e delle politiche dell'UE, erogando formazione al personale e sostenendo l'apprendimento dell'interpretazione nella lingua internazionale dei segni.
La Commissione:
ünel 2021 adotterà un piano d'azione sull'accessibilità del web, da condividere e promuovere in tutte le istituzioni e in tutti gli organi e organismi dell'UE, al fine di garantire la conformità alle norme europee in materia di accessibilità dei siti web dell'UE e dei documenti pubblicati su tali siti e piattaforme online;
üentro il 2023 migliorerà l'accessibilità di tutti i suoi servizi di comunicazioni audiovisive e grafiche, come pure delle sue pubblicazioni e dei suoi eventi, anche, se del caso, con l'interpretazione nella lingua dei segni e documenti in formati "di facile lettura";
ügarantirà l'accessibilità a tutti i nuovi edifici occupati dalla Commissione, nel rispetto delle eventuali norme urbanistiche dei paesi ospitanti;
ügarantirà l'accessibilità dei luoghi in cui si svolgono gli eventi della Commissione;
ügarantirà che, entro il 2030, tutti gli edifici della Commissione rispettino le norme europee in materia di accessibilità, nel rispetto delle eventuali norme urbanistiche dei paesi ospitanti;
27.Sensibilizzazione, governance e misurazione dei progressi
La Commissione collaborerà con gli Stati membri per integrare e sostenere le campagne nazionali, rafforzare la sensibilizzazione e combattere gli stereotipi sulla disabilità. Continuerà a organizzare eventi dedicati, in particolare la Giornata europea delle persone con disabilità che celebra, il 3 dicembre, la Giornata internazionale delle persone con disabilità delle Nazioni Unite.
La Commissione rafforzerà i dialoghi strutturati con le persone con disabilità e con le organizzazioni che le rappresentano, e ne assicurerà la rappresentanza nei pertinenti processi politici come pure la consultazione sulle pertinenti proposte della Commissione. Continuerà a finanziare il lavoro delle organizzazioni delle persone con disabilità che contribuiscono all'attuazione della convenzione UNCRPD attraverso il programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori.
Il protocollo opzionale della convenzione UNCRPD consente alle persone con disabilità di rivolgersi al comitato dedicato quando ritengono di essere vittime di una violazione delle disposizioni della Convenzione commessa da uno Stato parte
. Non tutti gli Stati membri hanno aderito al protocollo e dal 2008 è in sospeso una proposta di decisione del Consiglio relativa all'adesione dell'UE al protocollo opzionale della convenzione UNCRPD. La Commissione seguirà con attenzione i progressi degli Stati membri nell'adesione al protocollo opzionale e riesaminerà di conseguenza la ratifica da parte dell'UE del protocollo opzionale della convenzione UNCRPD.
La Commissione avvierà i lavori con il Consiglio per aggiornare la dichiarazione dell'UE sulla competenza dell'Unione riguardo alle questioni disciplinate dalla Convenzione, come raccomandato dal comitato dell'UNCRPD nel 2015. Il numero di atti giuridici pertinenti dell'UE è notevolmente aumentato, passando dai circa 40 elencati nella dichiarazione nel 2008 a oltre 130.
28.Rafforzare il quadro dell'UE nell'ambito della convenzione UNCRPD
In quanto parte della convenzione UNCRPD, l'UE ha dovuto istituire un quadro per promuovere, proteggere e monitorare l'attuazione della Convenzione.
A tale riguardo è stato istituito un quadro specifico dell'UE del quale fanno parte il Mediatore europeo, la commissione per le petizioni del Parlamento europeo, l'Agenzia per i diritti fondamentali e il Forum europeo sulla disabilità, ciascuno dei quali svolge i propri compiti in modo indipendente ma in coordinamento con gli altri. Il quadro dell'UE sovrintende agli ambiti della Convenzione per i quali gli Stati membri hanno trasferito le competenze all'UE, nonché all'attuazione della Convenzione da parte delle istituzioni dell'UE.
Per aumentare l'efficacia di tale meccanismo a livello dell'UE, la Commissione:
ünel 2022 esaminerà il funzionamento del quadro dell'UE e proporrà azioni sulla base di tale esame;
üorganizzerà un dialogo annuale tra la Commissione in qualità di punto focale dell'UE e il quadro dell'UE.
29.Garantire un monitoraggio e comunicazioni efficaci
Sulla base dell'esperienza acquisita con la strategia europea sulla disabilità 2010-2020, la Commissione istituirà un quadro per monitorare l'attuazione della presente strategia, che confluirà anche nel semestre europeo, nel quadro di valutazione della situazione sociale e nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il monitoraggio dei progressi compiuti negli Stati membri si baserà su una migliore raccolta di dati statistici sulla situazione delle persone con disabilità e su informazioni relative alle politiche e prassi nazionali, a integrazione delle relazioni degli Stati membri al comitato delle Nazioni Unite pertinente. Un nuovo "quadro operativo" presenterà i progressi compiuti nell'attuazione delle attività a livello dell'UE nell'ambito della presente strategia e delle attività per cui la Commissione esorta gli Stati membri ad agire. La Commissione continuerà a monitorare l'attuazione della legislazione dell'UE in materia di disabilità. Valuterà inoltre l'opportunità di perfezionare le azioni sulla base di una relazione intermedia della presente strategia.
La Commissione europea, in qualità di punto focale dell'UE e quindi per conto di quest'ultima, riferisce periodicamente al comitato della convenzione UNCRPD in merito all'attuazione della Convenzione da parte dell'UE. A tal fine la Commissione raccoglierà informazioni, anche dal Parlamento europeo e dal Consiglio, nonché dai servizi della Commissione.
La qualità dei dati e la ricerca a lungo termine sono un prerequisito indispensabile per consentire un monitoraggio efficace. Ciò implica comprendere bene cosa comportano le transizioni verde e digitale per le persone con disabilità. Sebbene Eurostat fornisca dati di indagine per settori chiave, l'attuale raccolta di dati non copre ancora tutti i settori pertinenti e non è eseguita con frequenza sufficiente per individuare le tendenze.
La Commissione rafforzerà la raccolta di dati in tutti i settori in cui sono state individuate lacune, compresi i dati sulle persone che vivono negli istituti e la ricerca in materia di disabilità nell'ambito del programma quadro di ricerca e innovazione dell'UE Orizzonte Europa (2021-2027), andando a integrare un approccio intersezionale. Sulla base di una raccolta di dati più completa, la Commissione rafforzerà il monitoraggio delle disabilità nel contesto del semestre europeo.
Inoltre la Commissione:
ünel 2021 svilupperà e pubblicherà un quadro di monitoraggio relativo agli obiettivi e alle azioni della presente strategia;
üal più tardi entro il 2023 elaborerà nuovi indicatori di disabilità, con una chiara tabella di marcia per l'attuazione. Tali indicatori dovrebbero includere indicatori relativi ai minori e alla situazione delle persone con disabilità in termini di occupazione, istruzione, protezione sociale, povertà ed esclusione sociale, condizioni di vita, salute e uso delle nuove tecnologie di comunicazione, a sostegno degli indicatori per il quadro di valutazione sociale dell'UE, il semestre europeo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile;
ünel 2024 redigerà una relazione sulla presente strategia, valutando i progressi compiuti nella sua attuazione e, se necessario, aggiornandone gli obiettivi e le azioni;
üelaborerà una strategia per la raccolta dei dati, orientando di conseguenza gli Stati membri, e fornirà un'analisi delle fonti di dati e degli indicatori esistenti, compresi i dati amministrativi.
30.Conclusioni
Con la presente strategia la Commissione intende apportare ulteriori miglioramenti significativi in tutti gli ambiti della vita delle persone con disabilità, all'interno e all'esterno dell'UE. Nel prossimo decennio la strategia sosterrà sia gli Stati membri che le istituzioni dell'UE nei loro sforzi di attuazione della convenzione UNCRPD. Realizzare le iniziative previste nella presente strategia contribuirà a ridurre la discriminazione e le disuguaglianze e ad aiutare le persone con disabilità a godere pienamente dei loro diritti umani, delle loro libertà fondamentali e dei diritti dell'UE su un piano di parità con gli altri, entro il 2030, al fine di massimizzarne l'indipendenza, la partecipazione e condizioni di vita dignitose.
Gli obiettivi della presente strategia dovranno essere raggiunti attraverso un forte impegno da parte degli Stati membri, promuovendo politiche e azioni volte a creare ambienti accessibili, sistemi di istruzione inclusivi, sistemi sanitari di elevata qualità e percorsi efficaci verso un'occupazione equa per le persone con disabilità.
Consentire alle persone con disabilità di partecipare pienamente e contribuire alla transizione verso un'economia e una società inclusive, verdi e digitali, come pure alla nostra democrazia, riaffermerà i valori dell'UE sanciti dai trattati. Contribuirà in maniera significativa all'Unione dell'uguaglianza e rafforzerà i diritti delle persone con disabilità a livello mondiale.
La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a collaborare e a dare l'esempio ai fini dell'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità a livello sia dell'UE che nazionale. Invita il Consiglio ad adottare conclusioni sulla presente strategia.