Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52022JC0023

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Strategia UE di mobilitazione esterna per l'energia in un mondo che cambia

    JOIN/2022/23 final

    Bruxelles, 18.5.2022

    JOIN(2022) 23 final

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Strategia UE di mobilitazione esterna per l'energia in un mondo che cambia

    {SWD(2022) 152 final}


    1.Introduzione

    L'Unione europea e il mondo si trovano di fronte alla minaccia esistenziale dei cambiamenti climatici e a una crisi energetica sempre più grave. Se non acceleriamo la lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, gli obiettivi concordati a Parigi saranno fuori portata e con essi la possibilità di evitare una vera e propria crisi climatica con conseguenze devastanti per le persone e l'ambiente in tutto il mondo.

    Secondo il sesto rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, per rimanere in linea con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC è necessario ridurre le emissioni mondiali di gas a effetto del 43 % entro il 2030. Il settore energetico, poiché è fondamentale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, sarà al centro di questa transizione.

    Allo stesso tempo, la Russia, con la guerra di aggressione non provocata e ingiustificata nei confronti dell'Ucraina, ha violato le norme internazionali. Ha sconvolto i mercati dell'energia e dei prodotti alimentari, innescando una maggiore volatilità dei prezzi e precarietà energetica, con un impatto non solo sui paesi limitrofi, ma sul mondo intero. Ciò richiede una risposta che affronti sia le esigenze a breve termine che le implicazioni a lungo termine per l'UE e i suoi partner. L'UE è pienamente solidale con l'Ucraina e continua a sostenerne il sistema energetico.

    La transizione energetica verde è l'unico modo per garantire contemporaneamente energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili in tutto il mondo. L'UE è quindi determinata a mantenere la rotta e a collaborare con i partner di tutto il mondo per incoraggiare i paesi partner a perseguire obiettivi climatici più ambiziosi e a definire i loro percorsi verso la neutralità climatica, ma anche per stabilire relazioni a lungo termine che siano reciprocamente vantaggiose, in particolare nel settore dell'energia.

    L'UE proseguirà e intensificherà l'impegno nel mondo attraverso partenariati dedicati, attraverso il sostegno finanziario, l'assistenza, i trasferimenti di tecnologia e/o il potenziamento dei rapporti commerciali.

    Anche l'Europa ha bisogno di intraprendere questo percorso. Nonostante le misure di diversificazione e di sicurezza energetica interna adottate dopo la crisi del gas del 2009, l'Europa dipende ancora in misura eccessiva da un fornitore disposto a usare l'energia come arma. Per superare tale vulnerabilità, la Commissione europea ha presentato l'8 marzo 2022 la comunicazione REPowerEU, che fornisce un piano per porre fine alle importazioni di energia fossile dalla Russia ben prima del 2030. A tal fine è necessario diversificare l'approvvigionamento energetico dell'UE, aumentare il risparmio e l'efficienza energetici e accelerare la transizione energetica verde.

    Tutto questo risponde alle sfide di un mondo e di un panorama energetico in rapida evoluzione. Nei prossimi anni e decenni emergeranno nuove opportunità per la produzione di energia, insieme a nuovi modelli di commercio ed esigenze di trasporto. Mentre il commercio di prodotti energetici convenzionali diminuirà gradualmente, nuovi prodotti come l'idrogeno e l'ammoniaca inizieranno a essere commercializzati a livello internazionale e crescerà la domanda di tecnologie a basse emissioni. Saranno necessari nuovi standard e meccanismi di governance per creare partenariati più affidabili e reciprocamente vantaggiosi attraverso un approccio basato su regole.

    L'Unione europea deve essere pronta ad agire e a plasmare questo nuovo ambiente in continua evoluzione. L'Europa avrà nuove opportunità di sfruttare la propria leadership nel campo delle tecnologie verdi e di promuovere uno sviluppo più equo e sostenibile in tutto il mondo, ma emergeranno nel contempo anche nuove sfide per la sicurezza energetica e la resilienza delle catene di approvvigionamento, in particolare quelle delle materie prime critiche, che sono fondamentali per la transizione energetica.

    Analogamente, per molti paesi la crisi rappresenta un'opportunità per abbandonare lo sviluppo ad alta intensità di carbonio e trarre vantaggio da un'economia più verde e più equa che fornisca l'accesso all'energia a milioni di persone. In linea con l'OSS 7, l'UE si adopererà per garantire una transizione energetica giusta e inclusiva. La Commissione europea e l'alto rappresentante collaboreranno con coloro che intraprendono la transizione verde per sostenerli, favorendo gli investimenti sostenibili a lungo termine, anche attraverso la strategia "Global Gateway", che rappresenta il piano dell'Unione europea e la proposta basata sul valore per realizzare investimenti cospicui nello sviluppo delle infrastrutture in tutto il mondo.

    Tutti questi aspetti impongono all'UE di aggiornare la strategia energetica esterna, a più di dieci anni dall'adozione della precedente, rafforzando l'impegno con i partner e potenziando la diplomazia climatica ed energetica, in linea con le conclusioni del Consiglio Affari esteri del 25 gennaio 2021.

    Per raggiungere tali obiettivi, la politica energetica esterna dell'UE mirerà a:

    ·rafforzare la sicurezza energetica, la resilienza e l'autonomia strategica aperta, diversificando l'approvvigionamento energetico dell'UE e incrementando il risparmio e l'efficienza energetici;

    ·accelerare la transizione energetica globale, verde e giusta, per garantire all'UE e al mondo un'energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili;

    ·sostenere l'Ucraina e gli altri paesi colpiti direttamente o indirettamente dall'aggressione russa;

    ·costruire partenariati internazionali di lunga durata e promuovere i settori dell'energia pulita dell'UE in tutto il mondo.

    2.Una politica energetica esterna dell'UE per REPowerEU

    Come indicato nel piano REPowerEU del 18 maggio 2022, pubblicato parallelamente alla presente strategia, il sistema energetico europeo aumenterà la propria efficienza e passerà a fonti energetiche verdi a un ritmo più rapido rispetto a quanto previsto prima dell'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina. Benché la transizione energetica verde sia al centro della spinta dell'UE verso l'indipendenza energetica, per abbandonare i combustibili fossili russi sarà necessario sostituirne una parte con combustibili fossili provenienti da altri fornitori internazionali, considerando che la produzione interna di petrolio e gas dell'UE è ormai decisamente ridotta: importiamo il 90 % del gas che consumiamo, il 97 % del petrolio e il 70 % del carbone. Poiché la domanda di gas dell'UE si contrarrà a un ritmo più rapido di quanto previsto in precedenza e al fine di ridurre al minimo il rischio di investimenti e attivi incagliati, l'UE favorirà strategie di diversificazione che comprendano investimenti sia nel gas che nell'idrogeno verde.

    2.1.Diversificare l'approvvigionamento di gas dell'UE

    Ad oggi la Russia è il principale fornitore di gas dell'Europa 1 . Il piano REPowerEU mira a porre fine alla dipendenza unionale dal gas russo. La maggior parte di tale domanda di gas sarà sostituita da energie rinnovabili, fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, efficienza e risparmi energetici. Il fabbisogno residuo di gas naturale sarà coperto dalla diversificazione dei fornitori.

    Per garantire i necessari approvvigionamenti di gas nei prossimi anni, l'UE deve aumentare le importazioni di gas da fonti non russe: soprattutto di gas naturale liquefatto (GNL) (+50 miliardi di metri cubi), ma anche di gas di gasdotto (+10 miliardi di metri cubi o più). A tal fine, l'UE ha istituito la piattaforma europea per l'energia, per aggregare la domanda, coordinare l'uso delle infrastrutture e negoziare con i partner internazionali al fine di agevolare l'acquisto congiunto di gas e idrogeno, come indicato nella comunicazione introduttiva REPowerEU.

    Tutto ciò si basa sul lavoro svolto dalla Commissione europea a partire dallo scorso autunno, rivolgendosi ai nostri principali fornitori di GNL e di gas di gasdotto. Gli sforzi compiuti hanno portato a consegne mensili record di GNL pari a 12,5 miliardi di metri cubi nell'aprile 2022 e a 42 miliardi di metri cubi da gennaio ad aprile 2022. La piattaforma integrerà gli sforzi di diversificazione in corso degli Stati membri dell'UE e sarà aperta all'Ucraina, alla Moldova e alla Georgia, nonché ai Balcani occidentali.

    Per agevolare gli sforzi di diversificazione, la Commissione europea e gli Stati Uniti hanno concordato 2 di lavorare per la fornitura di ulteriore GNL all'UE (almeno 15 miliardi di metri cubi nel 2022 e circa 50 miliardi di metri cubi all'anno almeno fino al 2030), attraverso le esportazioni statunitensi ma anche in cooperazione con altri partner internazionali. La Commissione ha inoltre istituito con il Canada un gruppo di lavoro ad hoc per esaminare le possibili forniture di GNL e idrogeno nei prossimi anni 3 .

    Prima dell'estate l'UE intende concludere un accordo trilaterale con Egitto e Israele per l'approvvigionamento di GNL all'Europa. Il Giappone e la Corea hanno già reindirizzato una serie di carichi di GNL verso l'Europa e si continua a lavorare per utilizzare questa opzione in futuro. Il Qatar è pronto ad agevolare gli swap con i Paesi asiatici. Per quanto riguarda il gas di gasdotto, la Norvegia ha già incrementato le forniture all'Europa e sia l'Algeria che l'Azerbaigian hanno espresso la volontà di fare altrettanto. L'UE punterà a riavviare il dialogo in materia di energia con l'Algeria e intensificherà la cooperazione con l'Azerbaigian alla luce dell'importanza strategica del corridoio meridionale di trasporto del gas. Il potenziamento della capacità del gasdotto transadriatico (TAP) aumenterebbe l'approvvigionamento di gas all'UE e ai paesi dei Balcani occidentali.

    Anche i paesi dell'Africa subsahariana, e in particolare dell'Africa occidentale, come la Nigeria (che già fornisce il 15 % delle importazioni dell'UE nel 2021), il Senegal e l'Angola, offrono un potenziale di GNL non sfruttato. La piena ed effettiva attuazione del piano d'azione congiunto globale agevolerebbe una riflessione specifica sulle possibilità che l'Iran diventi un fornitore affidabile di gas per l'Europa.

    L'UE punterà a garantire che gli approvvigionamenti supplementari di gas da parte dei fornitori esistenti e di quelli nuovi siano accompagnati da azioni mirate per contrastare le perdite di metano e affrontare la combustione in torcia e il rilascio in atmosfera, creando ulteriore liquidità sui mercati globali e garantendo al contempo significativi benefici per il clima. A tal fine, l'UE collaborerà con i suoi partner fornitori di combustibili fossili per ridurre le emissioni di metano. Almeno 46 miliardi di metri cubi di gas naturale vanno persi 4 ogni anno a causa della combustione in torcia e del rilascio in atmosfera nei paesi che potrebbero fornirlo all'UE. Esiste la tecnologia per catturare la maggior parte di questo metano (il componente principale del gas naturale) in modo sostenibile ed economico. L'UE è pronta a fornire assistenza tecnica ai partner per avviare tali programmi reciprocamente vantaggiosi "Voi raccogliete/noi compriamo".

    L'UE convocherà anche partner come la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Banca mondiale per creare incentivi per la raccolta rapida degli sprechi di gas fossile, compreso il metano, trasformando tali perdite in prodotti cospicui che possono essere venduti ad acquirenti internazionali.

    Lo sforzo di diversificazione dell'UE si inserisce in un contesto di crescita della domanda mondiale e di prezzi elevati del GNL. Tali azioni devono tenere conto degli interessi dei partner globali.

    Tenendo conto dell'evoluzione a medio termine del mix energetico nell'UE e nei paesi partner, l'UE promuoverà partenariati per l'energia più ampi, combinando la cooperazione sul gas con una cooperazione energetica a lungo termine sull'idrogeno, sui gas rinnovabili (compreso il biometano) e su altre fonti energetiche verdi, per evitare attivi non recuperabili e garantire la transizione verde.

    La politica energetica dell'UE mirerà inoltre a garantire mercati globali del GNL aperti, flessibili, liquidi e ben funzionanti, in collaborazione sia con i principali paesi produttori (Stati Uniti, Australia, Qatar, Nigeria, Egitto ecc.) che con quelli consumatori (Cina, Giappone, Corea). Il G7, il G20, l'Agenzia internazionale per l'energia (AIE) e altre sedi internazionali offrono opportunità in tal senso.

    Azioni chiave:

    ·garantire che la piattaforma europea per l'energia e le piattaforme regionali siano rese operative in tempi brevi;

    ·attuare pienamente le dichiarazioni congiunte con gli Stati Uniti e il Canada;

    ·negoziare impegni politici con i fornitori di gas esistenti o nuovi per aumentare gli approvvigionamenti di gas all'Europa;

    ·istituire programmi di cattura e scambio di gas naturale e metano del tipo "Voi raccogliete/noi compriamo".

    2.2.Preparare l'UE agli scambi di idrogeno rinnovabile

    Il piano REPowerEU prevede che ulteriori 15 milioni di tonnellate (mt) di idrogeno rinnovabile (oltre ai 5,6 mt già previsti nell'ambito dell'iniziativa Pronti per il 55 %) possano sostituire circa 27 miliardi di metri cubi di gas d'importazione russa entro il 2030. Ciò include 10 mt d'idrogeno d'importazione.

    La capacità di produrre idrogeno rinnovabile è distribuita in modo molto più uniforme nel mondo rispetto alle riserve di petrolio e gas, date le risorse eoliche e solari globali. Tale mercato, tuttavia, deve ancora essere sviluppato e richiede a livello mondiale una consistente espansione della produzione di energia rinnovabile e la disponibilità di acqua.

    Per agevolare l'importazione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno nell'UE, la Commissione europea intende concludere partenariati per l'idrogeno con paesi partner affidabili al fine di garantire relazioni commerciali e di investimento aperte e senza distorsioni per combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio. Si prevedono tre grandi corridoi di importazione dell'idrogeno: dalla regione del Mare del Nord (Norvegia e Regno Unito), dal Mediterraneo meridionale e dall'Ucraina, non appena le condizioni lo permetteranno.

    Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA): potenziale tecnico di produzione di idrogeno verde al di sotto di 1,5 USD/kg entro il 2050, in EJ

    Una regione con un potenziale particolarmente elevato per la produzione di idrogeno rinnovabile è il Mediterraneo meridionale. Per creare opportunità vantaggiose sia per la regione che per l'UE, la Commissione europea sta lavorando a un partenariato mediterraneo per l'idrogeno verde tra l'UE e i paesi del Mediterraneo meridionale. Tale lavoro si basa sull'attuale nuova agenda per il Mediterraneo e sul relativo piano economico e di investimenti e inizierà con il partenariato UE-Egitto per l'idrogeno. Si tratterebbe del primo passo per una più ampia cooperazione sull'idrogeno rinnovabile tra Europa, Africa e Golfo, un'altra area con abbondanti risorse per la produzione di idrogeno.

    Se attuata tenendo conto delle esigenze sociali, economiche e ambientali locali, la cooperazione in questo campo promuoverebbe la produzione e il consumo locale di energia elettrica e idrogeno rinnovabili e lo sviluppo di catene del valore dell'industria verde nei paesi partner. Il quadro normativo dell'UE per l'idrogeno dovrebbe garantire condizioni di parità per l'idrogeno importato e quello prodotto a livello nazionale.

    Nell'Africa subsahariana, il Sudafrica e la Namibia stanno già compiendo progressi nello sviluppo del settore dell'idrogeno rinnovabile, attirando l'interesse dell'industria europea. La cooperazione rafforzata sull'idrogeno rinnovabile rientra anche nell'impegno bilaterale dell'UE con paesi come l'Egitto e il Marocco, dove la Commissione europea ha avviato i lavori per un partenariato verde UE-Marocco.

    Si sta inoltre lavorando a un partenariato strategico con l'Ucraina sui gas rinnovabili, tra cui l'idrogeno e il biometano, con l'obiettivo di ampliarlo in modo significativo quando le condizioni lo permetteranno.

    Nei paesi limitrofi, l'UE è pronta a sostenere lo sviluppo delle reti attraverso la revisione del regolamento sulle reti transeuropee dell'energia (TEN-E) 5 . I progetti con paesi non appartenenti all'UE che contribuiscono in modo significativo agli obiettivi delle TEN-E possono ottenere lo status di progetti d'interesse comune, un'etichetta che indica i progetti comuni per la trasmissione di energia elettrica, il trasporto di idrogeno e le reti e gli impianti di stoccaggio di CO2 che soddisfano i rigorosi standard di sicurezza dell'UE. Parallelamente, saranno necessari investimenti per garantire la capacità di spedizione e la logistica per il trasporto di tali prodotti.

    Il nascente mercato globale dell'idrogeno deve basarsi su regole comuni, in particolare per quanto riguarda le norme, la certificazione e le buone pratiche di regolamentazione, in termini di accesso alle infrastrutture e scambi. Il quadro normativo dell'UE per l'idrogeno è il più avanzato a livello mondiale. Sulla base di tale esperienza, l'UE dovrebbe guidare gli sforzi per elaborare un quadro solido per un mercato globale dell'idrogeno basato su regole e trasparente. Tale processo dovrebbe tenere conto degli insegnamenti tratti dai mercati del gas e del petrolio, in modo che questi nuovi prodotti energetici possano circolare liberamente attraverso le frontiere, rafforzando così la nostra sicurezza energetica nel corso della transizione dai combustibili fossili. Per dare il via al mercato globale dell'idrogeno rinnovabile, l'UE prende in considerazione lo sviluppo di un meccanismo europeo globale per l'idrogeno, come indicato nella comunicazione introduttiva REPowerEU.

    Azioni chiave:

    ·concludere partenariati sull'idrogeno, in particolare nel vicinato dell'UE e in Africa, per agevolare l'importazione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030 e lo sviluppo di mercati locali dell'idrogeno;

    ·firmare un memorandum di cooperazione sull'idrogeno con il Giappone entro la fine del 2022;

    ·promuovere un mercato globale dell'idrogeno trasparente e basato su regole, sulla base dell'esperienza dell'UE; 

    ·avviare i primi centri di scambio dell'idrogeno rinnovabile in Europa e affermarsi come punto di riferimento per le operazioni in euro relative all'idrogeno;

    ·stabilire un partenariato strategico con l'Ucraina sui gas rinnovabili nel 2022;

    ·elaborare un meccanismo europeo globale per l'idrogeno.

    2.3.Ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia diversa dal gas dalla Russia

    Con 8 milioni di barili al giorno, la Russia è il più grande esportatore di petrolio al mondo. L'invasione dell'Ucraina ha quindi creato scompiglio e incertezza sul mercato globale del petrolio, con i prezzi che a volte si sono avvicinati al massimo storico di 150 USD al barile.

    A seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, è probabile che la volatilità e la rigidità del mercato proseguano e si ripercuotano non solo sull'UE, ma su tutti i consumatori di petrolio del mondo, soprattutto su quelli più vulnerabili. L'UE collabora con i partner internazionali per garantire la disponibilità di sufficienti approvvigionamenti di petrolio a livello globale e a prezzi accessibili. Insieme al gruppo dei ministri dell'energia del G7, l'UE esorta i paesi produttori di petrolio ad aumentare le forniture al mercato globale sfruttando appieno la capacità inutilizzata disponibile.

    In questo contesto, la piena ed effettiva attuazione del piano d'azione congiunto globale agevolerebbe l'ingresso sul mercato degli approvvigionamenti di petrolio iraniano disponibili, allentando la pressione sull'offerta e la volatilità dei prezzi. La comunicazione sul partenariato strategico con il Golfo, pubblicata parallelamente alla presente strategia, definisce l'approccio dell'UE per rafforzare i rapporti con i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo ricchi di risorse petrolifere.

    Allo stesso tempo, i membri dell'AIE hanno deciso all'unanimità di attingere alle scorte di sicurezza per rilasciare 120 milioni di barili, il più grande rilascio di scorte nella storia dell'AIE. Ciò ha dimostrato l'importanza delle scorte di sicurezza come ammortizzatore. Sebbene le decisioni sul rilascio delle scorte siano di competenza degli Stati membri, l'esperienza del processo collettivo dell'AIE dimostra l'utilità del ruolo di coordinamento dell'UE, nel caso in cui si rendano necessari ulteriori rilasci.

    Nel quinto pacchetto di sanzioni dell'aprile 2022 l'UE ha deciso di bloccare tutte le importazioni di carbone dalla Russia. Per far fronte alla crisi nel breve periodo, ciò significa rimpiazzare da 44 a 56 milioni di tonnellate di carbone all'anno, in gran parte con l'importazione. A lungo termine il carbone sarà gradualmente eliminato nell'UE, nella maggior parte dei paesi entro il 2030. Con l'adozione dell'embargo dell'UE sul carbone russo, i prezzi nell'UE sono aumentati di circa il 15 %, raggiungendo i 325 EUR per tonnellata, ma si prevedono non troppe difficoltà nell'approvvigionamento di carbone e il ritorno dei prezzi al livello precedente l'embargo a fine aprile.

    La diversificazione degli approvvigionamenti di combustibile per le centrali nucleari è un importante ambito di attività, poiché alcuni Stati membri dell'UE dipendono ancora completamente dal combustibile nucleare russo. L'UE assisterà gli enti nucleari nell'accelerare il processo di autorizzazione di combustibili alternativi per i reattori VVER di progettazione russa 6 e collaborerà con le organizzazioni nucleari internazionali come l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) e l'Agenzia per l'energia nucleare (AEN) nell'ambito dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) per rafforzare la cooperazione nel settore della sicurezza degli approvvigionamenti. La collaborazione con partner come il Canada è già in corso.

    Azioni chiave:

    ·collaborare con il G7, il G20 e altre sedi internazionali, nonché bilateralmente con i paesi interessati, per garantire mercati petroliferi ben forniti e ben funzionanti;

    ·proseguire il dialogo con l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) per garantire la stabilità e l'accessibilità del mercato petrolifero;

    ·coordinare la risposta dell'UE alle pressioni sui mercati petroliferi, compreso il potenziale rilascio di scorte petrolifere nell'ambito dell'azione congiunta dell'AIE o la reazione dell'UE alle interruzioni dell'approvvigionamento;

    ·accelerare la diversificazione dell'approvvigionamento di combustibile per le centrali nucleari, anche in collaborazione con l'EURATOM 7 .

    2.4.Dare priorità al risparmio e all'efficienza energetici

    Abbandonando gli approvvigionamenti di energia dalla Russia, l'UE darà priorità al risparmio e all'efficienza energetici, puntando a una riduzione del 5 % della domanda di petrolio e gas nel breve termine. Ciò permetterà di ridurre la pressione sui prezzi e sulla domanda nei mercati globali. L'UE collaborerà inoltre con i partner internazionali per rendere il risparmio e l'efficienza energetici una priorità a livello globale. Insieme ad altre economie sviluppate, l'UE si concentrerà in particolare sulla riduzione del consumo energetico, tra l'altro sulla base della campagna dell'AIE "Playing my part" ("Faccio la mia parte").

    L'efficienza energetica comporta numerosi vantaggi ambientali, sociali ed economici. Nello scenario di emissioni nette zero dell'AIE, l'economia globale cresce del 40 % entro il 2030, utilizzando però il 7 % in meno di energia primaria e le soluzioni per questo sono già oggi tecnicamente pronte, efficienti dal punto di vista dei costi e disponibili per tutti i settori. I potenziali di risparmio più elevati possono essere realizzati nel riscaldamento e nel raffrescamento di edifici pubblici e privati. Ulteriori importanti risparmi energetici possono essere ottenuti grazie a processi più efficienti, alla transizione verso l'economia circolare e ai trasporti, nonché a apparecchi più efficienti, sia nelle case (come le pompe di calore) che nell'industria.

      AIE: raddoppiare il tasso di miglioramento dell'intensità energetica nei prossimi dieci anni contribuisce a ridurre la domanda di energia di 95 EJ

    L'UE ha maturato un'esperienza in materia di regolamentazione, legislazione, definizione di norme ed etichettatura che può essere fonte di ispirazione per molti paesi. L'UE promuoverà tali norme e pratiche a livello internazionale, pur riconoscendo le circostanze specifiche dei suoi partner. Fondamentale è anche la mobilitazione di grandi investimenti di capitale del settore pubblico e privato. Le migliori prassi dell'UE in materia di finanziamento dell'efficienza energetica possono essere condivise e ampliate, in stretta collaborazione con le istituzioni finanziarie e i partner internazionali.

    Il caso dell'arresto delle perdite di metano dimostra che le misure di risparmio energetico possono essere accompagnate da costi di abbattimento negativi: fino al 70 % delle emissioni di metano provenienti dai settori del petrolio, del gas e del carbone può essere fermato con la tecnologia odierna, e quasi la metà di esse con un profitto o a costo zero 8 .

    La Commissione europea ha già adottato una strategia dell'UE sul metano 9 e una proposta legislativa per affrontare le emissioni di metano che hanno una chiara dimensione internazionale. A livello internazionale, l'UE ha istituito, insieme agli Stati Uniti, il Global Methane Pledge (impegno globale per la riduzione delle emissioni di metano) 10 . I paesi partecipanti si impegnano a ridurre le emissioni collettive di metano di almeno il 30 % rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030. I paesi che hanno aderito all'iniziativa sono già più di 110 e rappresentano quasi la metà delle emissioni antropogeniche globali di metano.

    ·Azioni chiave: collaborare con i partner per rendere l'efficienza e il risparmio energetici una priorità a livello globale;

    ·sostenere la transizione globale verso un'economia più circolare per ridurre il consumo di energia;

    ·favorire la disponibilità e l'accesso ai finanziamenti per gli investimenti nel campo dell'efficienza e del risparmio energetici;

    ·attuare il Global Methane Pledge (GMP) e la dimensione esterna della strategia dell'UE sul metano.

    3.Sostenere i partner che hanno subito gli effetti dell'invasione russa dell'Ucraina

    L'aggressione militare russa in tutte le sue dimensioni produce allarmanti effetti sistemici a catena sull'economia globale, già martoriata dalla pandemia di COVID-19 e dai cambiamenti climatici, con ripercussioni particolarmente drammatiche sui paesi in via di sviluppo.

    Secondo le recenti proiezioni dell'UNCTAD 11 , l'economia mondiale registrerà una crescita del PIL inferiore di un intero punto percentuale alle previsioni a causa dell'invasione russa dell'Ucraina, che mette a dura prova mercati alimentari, energetici e finanziari già in difficoltà 12 . I prezzi delle materie prime raggiungono livelli record: quelli del greggio sono aumentati di circa il 60 %, quelli del gas e dei fertilizzanti sono più che raddoppiati e i prezzi dei generi alimentari sono più alti del 34 % rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

    Recenti valutazioni delle Nazioni Unite indicano che un terzo degli 1,7 miliardi di persone che già vivono in condizioni di povertà è destinato a essere esposto alle perturbazioni dei sistemi alimentari, energetici e finanziari 13 . Molti paesi in via di sviluppo perderanno quindi ulteriore terreno economico, mentre la loro vulnerabilità è accentuata dall'aumento delle tensioni geopolitiche e dalla crescente incertezza economica.

    Consapevole di tale impatto, l'Unione europea si avvarrà di tutti gli strumenti esistenti per continuare a sostenere le economie in via di sviluppo, in particolare in Africa e nei paesi del vicinato europeo, affinché si riprendano dalla pandemia di COVID-19 e raggiungano una crescita inclusiva e sostenibile, costruendo al contempo la resilienza economica necessaria per affrontare tali shock e la crisi legata ai cambiamenti climatici. Gli sforzi dell'UE per sostenere una transizione energetica globale, giusta e verde, illustrati nel capitolo 4, sono fondamentali a tale scopo. L'UE monitorerà e affronterà l'impatto dell'aggressione russa sui partner attraverso un impegno bilaterale e multilaterale, adoperandosi altresì per una risposta globale unitaria.

    3.1.Rialimentare il sistema energetico ucraino e cooperare con i paesi limitrofi

    Dall'inizio dell'aggressione militare russa, l'aiuto all'Ucraina e alle altre nazioni direttamente colpite dalla guerra è stato un elemento centrale della politica energetica dell'UE. Il lavoro dell'UE si è concentrato sulla garanzia di approvvigionamenti energetici ininterrotti e della sicurezza nucleare in Ucraina. La sincronizzazione d'emergenza delle reti elettriche con l'Ucraina e la Moldova è un passo importante per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. La prossima priorità politica è consentire il commercio di energia elettrica con l'UE sulla base di un aumento graduale della capacità commerciabile.

    Già oggi i flussi inversi permettono di portare il gas dalla Slovacchia e dall'Ungheria all'Ucraina. L'apertura della piattaforma UE per l'acquisto comune di gas, GNL e idrogeno a Ucraina, Moldova, Georgia e Balcani occidentali è un chiaro segnale di sostegno. Le attrezzature energetiche danneggiate in Ucraina vengono riparate inviando attrezzature energetiche specializzate dagli Stati membri all'Ucraina attraverso il meccanismo di protezione civile dell'Unione. I prodotti che gli Stati membri non sono in grado di fornire vengono acquistati attraverso il fondo di sostegno energetico per l'Ucraina istituito dalla Comunità dell'energia.

    Per consentire in futuro la piena integrazione del mercato energetico ucraino, l'UE fornisce sostegno tecnico per garantire le riforme del mercato. Le riforme consentiranno anche una migliore integrazione delle energie rinnovabili e un allineamento con le ambizioni climatiche dell'UE. Tali attività si svolgono nell'ambito dell'accordo di associazione e del partenariato strategico UE-Ucraina. La Comunità dell'energia e la task force Ucraina per l'energia, recentemente istituita, svolgono un ruolo importante in tal senso.

    La sicurezza nucleare rimane una priorità fondamentale, in particolare dopo il comportamento sconsiderato della Russia nei siti nucleari ucraini. L'UE è pienamente allineata con gli sforzi dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica tesi a garantire la sicurezza degli impianti nucleari ucraini in ogni momento. L'UE mobilita lo strumento europeo per la cooperazione internazionale in materia di sicurezza nucleare per far fronte alle necessità urgenti e ripristinare la sicurezza nucleare in conformità con il quadro giuridico internazionale e continua a sostenere da tempo l'autorità di regolamentazione ucraina. È pronta a fornire assistenza per la ricostruzione della necessaria capacità di sicurezza nucleare.

    Guardando al futuro, nella comunicazione "Aiuti e ricostruzione dell'Ucraina" 14 l'UE ha definito l'approccio a un quadro di ricostruzione a lungo termine. L'UE collaborerà con l'Ucraina per preparare l'iniziativa REPowerUkraine, per "ricostruire meglio" il sistema energetico al fine decarbonizzare il settore e assicurare l'indipendenza energetica del paese. L'attenzione dovrebbe concentrarsi sull'efficienza energetica, le energie rinnovabili, l'idrogeno rinnovabile, il biometano e le infrastrutture a prova di futuro. L'UE fornirà sostegno sia finanziario che tecnico a tale processo.

    Con i Balcani occidentali l'UE continuerà a sostenere l'agenda verde e l'indipendenza energetica della regione, promuovendo riforme in grado di farla avanzare nel percorso europeo. La Comunità dell'energia, con il supporto della Commissione europea, lavora per determinare gli obiettivi in materia di energia e di clima per il 2030. Ciò invierà i giusti segnali di investimento e garantirà l'impegno politico per l'eliminazione graduale del carbone e la transizione energetica in generale. L'attuazione degli atti giuridici chiave adottati dalla Comunità dell'energia nel novembre 2021 consentirà una migliore integrazione delle energie rinnovabili, dello stoccaggio e della partecipazione attiva al mercato della domanda.

    L'UE proporrà di integrare pienamente i Balcani occidentali nel mercato interno dell'energia elettrica dell'UE per consentire il passaggio alla produzione di energia rinnovabile e la decarbonizzazione dell'approvvigionamento energetico nell'Europa sudorientale. L'introduzione progressiva della fissazione del prezzo del carbonio potrebbe contribuire a un maggiore allineamento con l'UE.

    Azioni chiave:

    ·sostenere la riparazione e la ricostruzione delle infrastrutture energetiche in Ucraina;

    ·aumentare la capacità transfrontaliera per consentire il commercio di energia elettrica;

    ·agevolare il flusso inverso di gas verso l'Ucraina attraverso la Repubblica slovacca, l'Ungheria e la Polonia e verso la Moldova e l'Ucraina attraverso la Romania (gasdotto transbalcanico);

    ·invitare l'Ucraina, la Moldova, la Georgia e i paesi dei Balcani occidentali a partecipare al programma dell'UE di acquisto volontario di gas;

    ·accelerare le riforme interne e le iniziative faro in campo energetico dei piani economici e di investimenti per i Balcani occidentali e il partenariato orientale, adattate alla situazione attuale, per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, garantire una transizione energetica verde e contribuire a ridurre la dipendenza dal gas russo;

    ·sfruttare il quadro della Comunità dell'energia per incoraggiare obiettivi ambiziosi in materia di energia e clima e riforme del mercato, nonché per promuovere le energie rinnovabili e l'efficienza energetica;

    ·avviare l'iniziativa REPowerUkraine per garantire l'approvvigionamento energetico e la ricostruzione del settore energetico ucraino dopo la guerra.

    4.Guidare e accelerare la transizione energetica globale, verde e giusta

    La transizione energetica verde è fondamentale per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, per stimolare la crescita, offrire opportunità e migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo, nonché per mitigare i rischi legati ai prezzi e alla sicurezza energetica. Perseguire lo scenario di 1,5 gradi significa una crescita del PIL del 2,3 % in più fino al 2030 rispetto allo status quo, e 85 milioni di nuovi posti di lavoro legati alla transizione energetica 15 .

    L'UE è impegnata a guidare e accelerare la transizione verde globale e a sostenere i suoi partner internazionali in tale processo. Ciò include la collaborazione sulle energie rinnovabili, l'efficienza e il risparmio energetici, l'economia circolare, la crescita verde, la tutela delle risorse naturali, le materie prime critiche, le tecnologie pulite e le infrastrutture a prova di futuro.

    La Commissione europea e l'alto rappresentante dell'UE hanno istituito Global Gateway, una nuova strategia europea per promuovere una connettività intelligente, pulita e sicura in materia digitale, di energia e di trasporti e rafforzare i sistemi sanitari, dell'istruzione e della ricerca in tutto il mondo, in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e l'accordo di Parigi. La strategia Global Gateway, che comprende una forte spinta alla transizione energetica verde, sarà attuata attraverso un approccio "Team Europa", che riunirà l'UE e gli Stati membri con le relative istituzioni finanziarie e di sviluppo, tra cui la BEI e la BERS, al fine di mobilitare fino a 300 miliardi di EUR di investimenti nel periodo 2021-2027.

    L'UE sostiene la transizione verde globale anche attraverso i finanziamenti per il clima. Il 30 % della dotazione dell'UE per gli aiuti allo sviluppo è destinato alla lotta contro i cambiamenti climatici, anche nel settore energetico. L'UE è verosimilmente il principale sostenitore dell'impegno globale delle nazioni più sviluppate a fornire annualmente 100 miliardi di USD per i finanziamenti per il clima e continuerà a stimolare altri partner a seguire il suo esempio.

    Per riuscire, la transizione verde deve essere giusta e socialmente equa. Soprattutto in un contesto di lenta ripresa, turbolenze economiche e conseguenze globali dell'aggressione russa all'Ucraina, gli aspetti sociali della riorganizzazione dei sistemi energetici devono essere al centro della transizione. Si tratta di una priorità per l'UE e di una parte integrante della nostra politica energetica esterna. Da un lato, significa ridurre l'impatto sociale ed economico del graduale abbandono dei combustibili fossili (in particolare del carbone) e, dall'altro, offrire nuove opportunità attraverso le tecnologie verdi (capitolo 4.1), affrontando al contempo questioni come l'accesso all'energia, le sovvenzioni ai combustibili fossili, lo sviluppo delle competenze e gli effetti distributivi della transizione.

    Sebbene il carbone non sia l'unico combustibile fossile, è quello che inquina di più ed è responsabile del 40 % delle emissioni mondiali di gas a effetto serra. Per questo motivo è al centro degli sforzi dell'UE per una transizione giusta, che si concentrano in particolare sui paesi che consumano più carbone.

    In seguito alla COP26, l'UE, insieme agli Stati membri Francia e Germania e ai partner internazionali, Stati Uniti e Regno Unito, sta attuando il partenariato per una transizione giusta in Sudafrica, con un bilancio di 8,5 miliardi di USD, per accelerare la decarbonizzazione dell'economia, ponendo l'accento sull'eliminazione graduale del carbone e riducendo al minimo i costi sociali di adattamento del paese. L'UE esplora la possibilità di concludere partenariati per una transizione giusta con altri partner quali Vietnam, Indonesia e India.

    In linea con le ambizioni dichiarate della Cina di ridurre la dipendenza dal carbone e progredire verso l'obiettivo della neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2060, la piattaforma di cooperazione UE-Cina nel settore energetico (ECECP) e il dialogo annuale ad alto livello sull'energia tra UE e Cina si concentrano sui mercati del carbonio, i sistemi energetici, le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e la cooperazione commerciale. L'UE ha inoltre avviato dialoghi sulla politica sociale e del lavoro con l'India, la Cina e con il vicinato meridionale nell'ambito della piattaforma regionale dell'Unione per il Mediterraneo sull'occupazione e il lavoro. L'UE fornisce inoltre un sostegno per l'eliminazione graduale del carbone nei Balcani occidentali e in Ucraina attraverso l'iniziativa per le regioni carbonifere in transizione.

    Azioni chiave:

    ·accelerare la transizione energetica verde globale agevolando gli investimenti sostenibili e la connettività attraverso la strategia Global Gateway;

    ·collaborare per una transizione giusta e per l'eliminazione graduale del carbone con i paesi partner dell'UE, anche nel vicinato europeo;

    ·adoperarsi per garantire l'impegno globale di 100 miliardi di USD all'anno per i finanziamenti per il clima e utilizzare il contributo dell'UE per sostenere una transizione verde e giusta;

    ·attuare il partenariato congiunto per la transizione energetica del Sudafrica ed esplorare la possibilità di creare altri partenariati globali secondo questo modello;

    ·attuare l'iniziativa per le regioni carbonifere in transizione in Ucraina e nei Balcani occidentali;

    ·allineare e attuare iniziative globali per eliminare le sovvenzioni ai combustibili fossili e impegnarsi con i paesi che dipendono fortemente dall'energia generata con il carbone per raggiungere tale obiettivo;

    ·collaborare con l'AIE, l'IRENA e l'OIL per favorire una transizione giusta e inclusiva a livello globale.

    4.1.Promuovere le tecnologie rinnovabili e l'efficienza energetica nei paesi partner

    L'energia elettrica basata sull'energia eolica e solare è oggi l'opzione più economica nella maggior parte delle regioni del mondo. In un mondo con un riscaldamento globale a 1,5 gradi, le fonti rinnovabili potrebbero rappresentare il 90 % della produzione energetica globale entro il 2050. I mercati globali avranno un valore stimato di 24 000 miliardi di EUR per le energie rinnovabili e 33 000 miliardi di EUR per l'efficienza energetica fino al 2050 16 : una grande opportunità per l'economia mondiale.

    L'ascesa delle energie rinnovabili cambierà le dinamiche del sistema energetico globale. A differenza delle risorse di idrocarburi, concentrate in pochi paesi, ogni nazione ha il potenziale per sviluppare le energie rinnovabili e partecipare al commercio di energia. Oggi, circa l'80 % della popolazione mondiale vive in paesi che sono importatori netti di energia, ma la situazione è destinata a cambiare.

    L'UE, che rappresenta il 9 % delle emissioni globali, ha un forte interesse a promuovere l'adozione dell'energia rinnovabile e a migliorare l'efficienza energetica in tutto il mondo. Per accelerare la diffusione del fotovoltaico la Commissione europea pubblica, insieme alla presente strategia, una strategia europea sull'energia solare 17 .

    L'introduzione efficiente delle fonti di energia rinnovabile e l'aumento dell'efficienza energetica richiedono un "approccio di sistema" più ampio, che tenga conto dell'insieme della produzione, della trasmissione e del consumo di energia elettrica. L'installazione di capacità di energia rinnovabile è più efficace se integrata in mercati regionali aperti e flessibili. L'UE è stata la prima a creare un grande mercato energetico integrato e la nostra esperienza può aiutare i partner internazionali ad accelerare la loro transizione.

    Molti paesi dei Balcani occidentali, del partenariato orientale e del vicinato meridionale aumentano gradualmente l'uso di energie rinnovabili nella loro regione. Paesi come India e Marocco si sono già posti obiettivi ambiziosi di diffusione delle energie rinnovabili, attuati e ulteriormente rafforzati nell'ambito del partenariato UE-India per l'energia pulita e il clima e del partenariato verde UE-Marocco. Un lavoro simile è in corso nel nostro partenariato con la Cina (anche per quanto riguarda i sistemi per lo scambio di quote di emissione basati sul sistema dell'UE).

    La cooperazione energetica equa e reciproca con l'Africa è una priorità importante per assicurare l'accesso all'energia a 570 milioni di persone attualmente prive di energia elettrica nell'Africa subsahariana ma anche, una volta coperte le esigenze locali, per supportare gli investimenti nei sistemi energetici sostenibili e nel commercio di idrogeno rinnovabile. Entro il 2030, l'iniziativa africana per l'energia verde mira a sostenere la diffusione di almeno 50 GW di energia elettrica rinnovabile, garantendone l'accesso ad almeno 100 milioni di persone. Per raggiungere questo obiettivo, sarà fondamentale fare leva sugli investimenti del settore privato.

    Nell'ambito dell'iniziativa Global Gateway, l'UE mobiliterà 2,4 miliardi di EUR in sovvenzioni per l'Africa subsahariana e 1,08 miliardi di EUR per l'Africa settentrionale per sostenere le energie rinnovabili, l'efficienza energetica, la transizione giusta e l'inverdimento delle catene del valore locali. Ciò sosterrà anche il piano d'azione dell'Unione africana per la ripresa verde, che mira ad aumentare la capacità di generazione di energia rinnovabile di almeno altri 300 GW entro il 2030.

    L'accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili a livello mondiale rappresenta anche un'opportunità per rafforzare i rapporti commerciali. Per sviluppare il proprio potenziale di energie rinnovabili, la maggior parte dei paesi del mondo ha bisogno di accedere a tecnologie, conoscenze e capitali innovativi e l'industria delle tecnologie verdi dell'UE è ben posizionata per essere un partner in questi sforzi. Metà dell'energia eolica mondiale proviene da turbine prodotte in Europa. Le aziende dell'UE sono leader in importanti segmenti dell'industria fotovoltaica, dell'idrogeno e delle pompe di calore e recuperano terreno rispetto all'Asia sulle tecnologie delle batterie, grazie all'Alleanza europea delle batterie.

    Per prosperare e crescere ulteriormente, l'industria delle tecnologie verdi deve poter contare su un quadro normativo stabile, una concorrenza leale, investimenti sufficienti e condizioni fiscali omogenee, il che è ugualmente importante e vantaggioso per l'UE e per gli attori locali. La politica energetica esterna deve lavorare di pari passo con la politica industriale e commerciale dell'UE, garantendo l'accesso al mercato per la nostra industria e affrontando le sfide attraverso gli accordi di libero scambio e misure di esecuzione.

    Lo sviluppo di relazioni tra imprese richiede un'attenzione costante: gli eventi per la creazione di reti tra imprese organizzati nell'ambito del Consiglio per l'energia UE-USA, da ultimo sull'eolico offshore, sono un modello da replicare. In Asia (ad esempio nella Repubblica di Corea e a Taiwan) sono stati creati gruppi di lavoro ad hoc per offrire nuove opportunità commerciali alle aziende europee che operano nel settore delle tecnologie verdi.

    Anche gli strumenti di riduzione dei rischi e di credito all'esportazione sono fondamentali per consentire l'ingresso in nuovi mercati. Le aziende europee che operano nel settore delle tecnologie pulite sono sempre più in concorrenza con aziende straniere che ricevono un sostegno finanziario diretto dai loro governi. La Commissione svilupperà una strategia dell'UE per i crediti all'esportazione a favore delle aziende del settore delle tecnologie verdi, al fine di creare condizioni di maggiore parità per le imprese dell'UE nei mercati dei paesi terzi. La Commissione cerca di modificare le norme OCSE per fornire ulteriori incentivi ai crediti all'esportazione per le tecnologie rispettose del clima.

    Azioni chiave:

    ·accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica in tutto il mondo, anche nei Balcani occidentali, in Africa, nel Mediterraneo e nella regione indo-pacifica;

    ·attuare l'iniziativa UE-Africa per l'energia verde, reciprocamente vantaggiosa;

    ·sostenere la transizione verde nell'Asia centrale attraverso un'iniziativa regionale Team Europa su ambiente/energia/acqua;

    ·aumentare la diffusione delle energie rinnovabili nelle città e nei comuni rurali, ad esempio attraverso la missione Urban Transition di Mission Innovation;

    ·far progredire le tecnologie pulite nel contesto del Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia;

    ·sviluppare una strategia dell'UE per i crediti all'esportazione.

    4.2.Cooperare nel campo della ricerca e della tecnologia

    Molte delle tecnologie necessarie per raggiungere la completa decarbonizzazione dell'economia globale non sono ancora mature o competitive rispetto all'energia termica ed elettrica prodotta da combustibili fossili. La cooperazione internazionale è essenziale per accelerare l'innovazione e la diffusione delle energie verdi, riducendone al contempo i costi, in particolare per le energie rinnovabili e l'idrogeno. Altre aree di ricerca chiave per una transizione guidata dall'innovazione includono lo sviluppo di reti elettriche intelligenti, flessibili e sicure sotto il profilo informatico, lo stoccaggio di energia di lunga durata, le materie prime sostenibili, i piccoli reattori modulari e i combustibili sostenibili per l'industria e i trasporti.

    Poiché l'idrogeno e le energie rinnovabili non saranno in grado di sostituire tutti i combustibili fossili nel mix energetico, saranno necessari anche assorbimenti di carbonio, in particolare nei settori industriali in cui l'elettrificazione o le opzioni basate sull'idrogeno non sono economicamente efficienti. L'UE coopererà con i paesi limitrofi e con altri paesi per portare sui mercati globali soluzioni innovative di efficienza energetica a consumo zero, nonché tecnologie come la cattura, lo stoccaggio e l'utilizzo del carbonio (CCUS).

    L'UE continuerà a sostenere la cooperazione internazionale e le iniziative multilaterali in linea con il proprio approccio globale alla ricerca e innovazione 18 . La Commissione fornirà risorse per la cooperazione internazionale da Orizzonte Europa, il programma di finanziamento pubblico dell'UE per la ricerca e l'innovazione. L'UE rafforzerà inoltre la collaborazione con le principali iniziative internazionali, come Mission Innovation e la conferenza ministeriale per l'energia pulita, per sviluppare insieme le soluzioni energetiche verdi del futuro.

    Azioni chiave:

    ·sviluppare tecniche di sequestro e stoccaggio di CO2 fino alla maturità del mercato, anche in collaborazione con la Norvegia;

    ·proseguire il partenariato congiunto a lungo termine UE-Unione africana per la ricerca e l'innovazione sulle energie rinnovabili, estendendone l'ambito di applicazione all'idrogeno rinnovabile.

    4.3.Garantire l'accesso alle materie prime critiche

    Se l'UE è determinata a porre fine alla sua dipendenza dall'energia russa, è altrettanto determinata a evitare nuove dipendenze in futuro. Con la riduzione della domanda di combustibili fossili, l'aumento della domanda di materie prime, terre rare e metalli rari compresi, potrebbe portare a nuove sfide di approvvigionamento nel corso della transizione energetica. Secondo lo studio prospettico "Materie prime critiche per tecnologie e settori strategici nell'UE", entro il 2050 aumenteranno notevolmente la domanda e i relativi costi di materie prime critiche necessarie al settore dell'energia a basse emissioni di carbonio. In questo settore l'UE dipende principalmente da terre rare, litio, magnesio, niobio, germanio, borati e scandio, alcuni dei quali non si trovano a livello unionale 19 . 

    Per continuare a progredire nella transizione energetica, le aziende dell'UE dovranno procurarsi tali materiali in mercati di materie prime limitati o sostituirli a lungo termine con nuovi processi industriali. Tra i possibili rimedi per ridurre al minimo la futura dipendenza dell'UE in questo settore strategico vi sono l'ulteriore diversificazione delle catene di approvvigionamento globali, la priorità alle misure di efficienza energetica, l'incentivazione di investimenti a lungo termine in nuove attività di estrazione e raffinazione all'interno dell'UE nonché l'intensificazione degli sforzi per la circolarità, al fine di garantire che i materiali rimangano nell'economia il più a lungo possibile e che i rifiuti vengano riciclati.

    La Commissione intensificherà i lavori sull'approvvigionamento delle materie prime critiche e preparerà una proposta legislativa. L'iniziativa mira a rafforzare la catena del valore europea attraverso l'individuazione di progetti di interesse strategico europeo nel campo delle risorse minerarie e delle materie prime critiche garantendo nel contempo un livello elevato di protezione dell'ambiente. 20

    L'UE ha già istituito partenariati nelle catene del valore delle materie prime sostenibili con il Canada e l'Ucraina. Al fine di diversificare ulteriormente le catene di approvvigionamento, la Commissione si adopera per stabilire ulteriori partenariati reciprocamente vantaggiosi nelle catene del valore delle materie prime in Africa (ad esempio in Namibia), America Latina, Balcani occidentali e con l'Australia, tramite accordi commerciali o protocolli d'intesa.

    Almeno nel medio termine l'accesso ad approvvigionamenti ben diversificati presso i mercati internazionali sarà fondamentale per assicurare la resilienza. La politica commerciale dell'UE svolge un ruolo fondamentale in questo senso, garantendo un accesso aperto agli approvvigionamenti ed evitando distorsioni del mercato attraverso lo sviluppo e l'attuazione di accordi commerciali. I capitoli sull'energia e sulle materie prime degli accordi di libero scambio (ALS) dell'UE hanno un ruolo centrale in questo senso.

    Azioni chiave:

    ·stabilire partenariati reciprocamente vantaggiosi nelle catene del valore delle materie prime, oltre a quelli con Ucraina e Canada;

    ·rafforzare la cooperazione nelle catene del valore delle materie prime con la Norvegia nell'ambito dell'alleanza verde UE-Norvegia;

    ·rafforzare l'uso degli strumenti di politica economica e commerciale dell'UE per assicurare un accesso non distorto ai mercati internazionali;

    ·promuovere l'efficienza globale delle risorse e la circolarità, in particolare attraverso misure di progettazione dei prodotti 21 ;

    ·collaborare con organizzazioni internazionali come l'OCSE, l'AIE e l'IRENA sulle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche utilizzate nella transizione energetica.

    5.Gettare le basi del nuovo sistema energetico globale

    5.1.Rafforzare le alleanze consolidate, costruire nuovi partenariati

    Il nuovo sistema energetico globale non comporta semplicemente la sostituzione dei combustibili fossili con le energie rinnovabili ma sarà fondamentalmente e strutturalmente diverso da quello attuale. Perché funzioni, la collaborazione e i partenariati saranno fondamentali. Nello sforzo di rendere la transizione verde globale una realtà, l'UE si rivolge al mondo intero, ascolta e collabora.

    IRENA: variazioni del valore del commercio di prodotti energetici, dal 2020 al 2050

    L'UE continuerà a lavorare in tandem con gli Stati Uniti, con i quali le priorità sono ben allineate sull'intero spettro della politica energetica. Attraverso il Consiglio per l'energia UE‑USA e nelle sedi internazionali, l'UE si adopererà per imprimere un cambiamento positivo al panorama energetico mondiale. I rapporti in ambito energetico con il Canada hanno subito un'accelerazione significativa sulla base del dialogo ad alto livello sull'energia già esistente.

    Il vicinato orientale e quello meridionale continueranno a essere entrambi cruciali per l'UE. I rapporti in ambito energetico con i paesi del partenariato orientale dovranno essere rafforzati e rivisti, pur rimanendo incentrati sulla sicurezza energetica sostenibile e sulla transizione energetica verde, a seguito degli impegni assunti in occasione del 6º vertice del partenariato orientale tenutosi a dicembre 2021. La resilienza, la sicurezza energetica e la transizione verde di Ucraina, Moldova e Balcani occidentali sono legate a quelle dell'UE e rappresentano quindi una priorità centrale. È opportuno proseguire la cooperazione con la Turchia in materia di decarbonizzazione, per garantire l'allineamento del quadro giuridico turco con l'acquis dell'UE, anche attraverso la piattaforma turca per gli investimenti.

    Nel vicinato meridionale, si dovrebbe sviluppare una politica energetica mediterranea comune basata sulla dichiarazione ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo adottata nel giugno 2021. L'UE sosterrà la cooperazione regionale nella regione del Mediterraneo orientale e meridionale per la transizione energetica e per liberare il potenziale delle energie rinnovabili. L'UE continuerà a perseguire la cooperazione in materia di decarbonizzazione, anche per quanto riguarda le emissioni di metano, con tutti i fornitori di combustibili fossili della regione, quali Egitto, Israele e Algeria.

    L'Africa è un partner fondamentale per l'UE. Oltre agli obiettivi della politica di cooperazione, si prevede un maggiore impegno nei settori del commercio e degli investimenti con i paesi africani, che stanno diventando mercati in rapida crescita per le tecnologie energetiche verdi. I paesi africani possono inoltre contribuire alla sicurezza energetica dell'UE, oggi con gli approvvigionamenti di petrolio e GNL e in futuro con l'idrogeno verde e i combustibili rinnovabili, nonché con le materie prime critiche per la transizione energetica verde.

    L'UE continuerà a collaborare con partner quali Norvegia, Giappone, Australia, Cile, Regno Unito e altri sulla transizione energetica e sulle priorità reciprocamente rilevanti. L'UE negozia attualmente un accordo di libero scambio con l'Australia. In quanto importante produttore futuro di idrogeno verde, il rafforzamento dei collegamenti energetici dovrebbe essere una priorità. Anche il Cile dovrebbe diventare un grande produttore di idrogeno verde in futuro, oltre a fornire materie prime critiche come il litio.

    Nell'ambito del partenariato UE-India per l'energia pulita e il clima, l'UE intensificherà la cooperazione energetica con il paese per accelerare l'introduzione locale delle energie rinnovabili e la rapida decarbonizzazione dell'industria. L'UE sosterrà attività congiunte nei settori dell'energia eolica e solare offshore e della loro integrazione attraverso le reti intelligenti.

    L'UE continua a collaborare con la Cina per la decarbonizzazione, la riforma del mercato dell'energia e per rendere il sistema energetico più efficace ed efficiente. La cooperazione si concentrerà sui sistemi per lo scambio di quote di emissione, sui sistemi elettrici, sulla modellizzazione delle reti, sui finanziamenti per l'efficienza energetica e sulla cooperazione commerciale.

    Come dichiarato nella comunicazione congiunta sul Golfo 22 , l'UE lavorerà a stretto contatto con i paesi del Golfo per promuovere la transizione energetica verde, anche con investimenti nel vicinato meridionale. Al fine di strutturare meglio la cooperazione con il Golfo, la Commissione ha proposto di organizzare riunioni ministeriali annuali sulla transizione verde, integrate da iniziative correlate del settore privato.

    L'Asia centrale è una regione fondamentale ricca di risorse. In virtù del potenziale della regione in termini di energia solare, eolica e idroelettrica, l'UE incoraggerà le riforme del settore energetico e la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in Asia centrale, nonché la cooperazione sulle materie prime critiche con paesi come il Kazakistan.

    5.2.Geopolitica e architettura energetica globale

    L'invasione russa dell'Ucraina ci ricorda che il mondo è segnato da grandi rivalità geopolitiche ed economiche. Se non controbilanciate, le relazioni tra le grandi potenze potrebbero diventare sempre più conflittuali e unilaterali, fino ad arrivare a visioni e programmi in concorrenza tra loro.

    La transizione energetica verde globale può sostenere l'UE nel conseguire i vasti obiettivi geopolitici di rafforzare la resilienza e l'autonomia strategica aperta. La Commissione europea e l'alto rappresentante promuoveranno gli obiettivi dell'UE in materia di energia rafforzando il ruolo della diplomazia energetica nella politica estera e di sicurezza. Ciò richiederà il rafforzamento dei meccanismi di monitoraggio, la previsione e la valutazione delle implicazioni strategiche della transizione energetica globale sui paesi partner.

    Per affrontare in maniera efficace le sfide della transizione energetica globale occorrono fiducia e cooperazione all'interno della comunità internazionale. L'UE intensificherà l'azione multilaterale a sostegno degli obiettivi dell'UE e degli impegni globali sulla base dei principi di un multilateralismo efficace e basato su regole, definiti nella comunicazione congiunta del 2021 sul rafforzamento del contributo dell'UE al multilateralismo basato su regole 23 . Sono necessari partenariati rafforzati all'interno delle Nazioni Unite, del G20 e del G7 e una più stretta collaborazione con le istituzioni finanziarie internazionali.

    Organizzazioni e sedi multilaterali per l'energia come IRENA, AIE, la Comunità dell'Energia, Alleanza solare internazionale, la conferenza ministeriale per l'energia pulita e Mission Innovation, il Patto dei Sindaci per il clima e l'energia, hanno tutti una grande responsabilità nel promuovere la transizione energetica a livello globale. Alcune organizzazioni, come la Carta dell'energia, hanno urgente bisogno di un profondo ammodernamento per allinearsi agli obiettivi del 2050 e l'UE se ne occupa attivamente. Se non si riuscirà a realizzare una riforma sufficiente del trattato sulla Carta dell'energia, l'UE prenderà in considerazione la possibilità di ritirare la propria adesione.

    L'UE continuerà a sostenere una rappresentanza più inclusiva delle economie emergenti e in via di sviluppo nelle istituzioni internazionali. L'UE e i suoi Stati membri, nell'ambito di un approccio "Team Europa", contribuiranno sempre più alla leadership e a un processo decisionale inclusivo attraverso una maggiore partecipazione agli organi direttivi delle organizzazioni pertinenti. L'UE dovrebbe inoltre valutare i vantaggi di potenziare la propria presenza collettiva fino a diventare membro a tutti gli effetti dei consessi nel settore dell'energia considerati fondamentali e strategici per l'avanzamento del Green Deal europeo e della presente strategia.

    L'UE rafforzerà inoltre la cooperazione all'interno delle organizzazioni multilaterali e regionali e cercherà un impegno più stretto con l'Unione per il Mediterraneo, l'Unione africana e relative agenzie, l'Organizzazione latino-americana dell'energia (OLADE) o l'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) per affrontare le sfide comuni e collaborare a livello internazionale.

    Azioni chiave:

    ·monitorare regolarmente l'impatto geopolitico della transizione verde;

    ·avviare un riesame dell'impegno dell'UE nei consessi internazionali nel settore dell'energia fondamentali per la transizione energetica globale;

    ·rafforzare la diplomazia energetica nella politica estera dell'UE e degli Stati membri.

    6.Conclusioni

    Quello attuale è un momento critico per la politica energetica globale. I cambiamenti climatici, i mutamenti geopolitici, gli sviluppi tecnologici e l'aumento della domanda globale di energia creano un ambiente complesso e in rapida evoluzione che richiede l'adattamento dei nostri sistemi energetici e delle nostre relazioni.

    Oltre a ciò, l'invasione russa dell'Ucraina ha conseguenze pesanti per la sicurezza energetica non solo dell'UE, ma del mondo intero. Le azioni della Russia hanno innescato una volatilità dei prezzi senza precedenti sui mercati energetici, sottolineando la necessità di partenariati basati sulla fiducia e sulla condivisione di obiettivi a lungo termine.

    La transizione energetica verde è l'unico modo per garantire contemporaneamente energia sostenibile sicura e a prezzi accessibili in tutto il mondo. Per riuscire, tale transizione deve essere socialmente giusta ed equa, e non lasciare indietro nessuno. Ciò significa non solo eliminare gradualmente i combustibili fossili e le pratiche obsolete, ma anche introdurre gradualmente energia verde, tecnologie innovative, mercati migliori ed economia circolare. È necessario affrontare fin d'ora i potenziali rischi e le dipendenze future.

    La transizione è un'opportunità per l'UE e i suoi partner di costruire insieme un nuovo sistema energetico più sostenibile, più equo e più collaborativo. La presente comunicazione illustra la strategia dell'UE per raggiungere tale obiettivo.

    (1)

    Nel 2021, oltre il 40 % del consumo complessivo di gas dell'UE proveniva dalla Russia: ciò equivale a circa 155 miliardi di metri cubi, 15 dei quali sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL).

    (2)

      Dichiarazione congiunta della Commissione europea e degli Stati Uniti sulla sicurezza energetica europea .

    (3)

      Dichiarazione congiunta della Presidente von der Leyen e del Primo Ministro Trudeau .

    (4)

     46 miliardi di metri cubi annui è la stima dell'AIE basata su ipotesi di migliori prassi.

    (5)

      Regolamento sulle reti transeuropee per l'energia .

    (6)

    L'abbreviazione russa VVER sta per "reattore energetico acqua-acqua".

    (7)

    Il programma di lavoro EURATOM 2021-2022 modificato introdurrà una nuova azione per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento dell'UE attraverso la ricerca di combustibili alternativi provenienti da paesi esterni alla Russia per i reattori di progettazione russa nell'UE e in Ucraina.

    (8)

     Secondo le stime dell'AIE , "è tecnicamente possibile evitare circa tre quarti delle attuali emissioni di metano derivanti dalle operazioni globali nel settore degli idrocarburi. Inoltre, cosa ancora più significativa, circa il 40 % delle attuali emissioni di metano potrebbe essere evitato senza alcun costo netto".

    (9)

      Strategia dell'UE per ridurre le emissioni di metano, COM/2020/663 .

    (10)

      Global Methane Pledge .

    (11)

      Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (2022), "Trade and Development Report 2021", aggiornamento di marzo .

    (12)

      Nazioni Unite, "Global impact of war in Ukraine on food, energy and finance systems" , aprile 2022.

    (13)

      Nazioni Unite, Global Crisis Response Group .

    (14)

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Aiuti e ricostruzione dell'Ucraina, COM/2022/233.

    (15)

      "World Energy Transitions Outlook: 1.5°C Pathway" .

    (16)

      IRENA, "Global energy transformation: a roadmap to 2050, 2019" .

    (17)

     Strategia europea sull'energia solare, COM/2022/221.

    (18)

      Comunicazione "L'approccio globale alla ricerca e all'innovazione", COM/ 2021/252 final.

    (19)

      Materie prime critiche per tecnologie e settori strategici nell'UE, 2020 .

    (20)

     Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Piano REPowerEU, COM/2022/230.

    (21)

      Panoramica delle misure per rendere i prodotti sostenibili la norma nell'UE .

    (22)

    Comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio - Un partenariato strategico con il Golfo,(JOIN/13/2/2022).

    (23)

      Comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio sul rafforzamento del contributo dell'UE al multilateralismo basato su regole , (JOIN/2021/3 final).

    Top