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Document 52009AE0335

    Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 87/372/CEE del Consiglio sulle bande di frequenza da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunità

    GU C 218 del 11.9.2009, p. 41–42 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    11.9.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 218/41


    Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 87/372/CEE del Consiglio sulle bande di frequenza da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunità

    COM(2008) 762 def. — 2008/0214 (COD)

    2009/C 218/08

    Il Consiglio, in data 5 dicembre 2008, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 95 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

    «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 87/372/CEE del Consiglio sulle bande di frequenza da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunità»

    L'Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo, in data 2 dicembre 2008, ha incaricato la sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione di preparare i lavori in materia.

    Vista l'urgenza dei lavori, il Comitato economico e sociale europeo, in data 25 febbraio 2009, nel corso della 451a sessione plenaria, ha nominato relatore generale HERNÁNDEZ BATALLER e ha adottato il seguente parere con 101 voti favorevoli e 1 astensione.

    1.   Conclusioni

    1.1

    Il CESE esprime il proprio sostegno alla proposta della Commissione in quanto ritiene che la liberalizzazione nell'utilizzo della banda di frequenze 900 MHz renda necessaria un'iniziativa legislativa a livello comunitario.

    2.   Antecedenti

    2.1

    Il 25 luglio 2007, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva recante abrogazione della direttiva 87/372/CEE (1) per eliminare il vincolo di riservare la banda di 900 MHz ai sistemi di GSM negli Stati membri, vincolo introdotto appunto dalla direttiva 87/372/CEE del Consiglio del 25 giugno 1987 sulle bande di frequenza da assegnare per l’introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunità.

    2.2

    La banda 900 MHz è particolarmente preziosa in quanto le sue buone caratteristiche di propagazione permettono di coprire distanze maggiori delle bande di frequenze più elevate e consentono di far arrivare i servizi moderni di telefonia vocale, di dati e di contenuti multimediali nelle zone rurali e meno densamente popolate.

    2.3

    L'obiettivo cui mira la proposta è stato giudicato necessario per contribuire al successo dell'iniziativa i2010- Una società europea dell'informazione per la crescita e l'occupazione  (2) e per ottimizzare la concorrenza aprendo la banda di 900 MHz ad altre tecnologie e assicurando al tempo stesso agli utilizzatori la più grande libertà di scelta possibile in materia di servizi e tecnologie.

    2.4

    In osservanza di quanto stabilito dalla decisione 676/2002/CE, la Commissione ha affidato alla Conferenza europea delle poste e delle telecomunicazioni (CEPT) l'incarico di fissare una serie di condizioni tecniche meno restrittive. Per rispondere a questo mandato, sono state elaborate delle condizioni basandosi sul principio che nella banda 900 MHz possono coesistere e sono del tutto compatibili il GSM e l'UMTS.

    2.5

    Il CESE ha elaborato un parere (3) su questo tema approvando la proposta e considerando che la sua adozione promuoverebbe l'innovazione e la competitività, incrementerebbe la concorrenza sul mercato delle comunicazioni elettroniche e darebbe ai consumatori una maggiore libertà di scelta.

    2.6

    Come conseguenza dei dibattiti intercorsi durante l'iter legislativo, la Commissione ha presentato il 19 novembre 2008 una nuova proposta di direttiva che modifica la direttiva 87/372/CEE (4).

    3.   La proposta della Commissione

    3.1

    L'attuale direttiva GSM impone agli Stati membri di riservare per intero le bande 890-915 MHz e 935-960 MHz al GSM. Tale vincolo impedisce l'utilizzo di queste bande da parte di sistemi paneuropei diversi dal GSM in grado di fornire servizi interoperabili avanzati di trasmissione a banda larga della voce, dei dati e dei contenuti multimediali. Questi nuovi sistemi paneuropei, come l'UMTS, offrono funzionalità superiori a quelle del GSM e, dall'adozione della direttiva GSM avvenuta vent'anni fa, sono divenuti praticabili grazie ai progressi tecnologici compiuti.

    3.2

    La liberalizzazione dell'utilizzo della banda di frequenza 900 MHz potrebbe comportare distorsioni della concorrenza. In particolare, eventuali operatori di telefonia mobile a cui non sia ancora stato assegnato uno spettro nella banda 900 MHz, potrebbero trovarsi in una posizione di svantaggio in termini di costi e di efficienza rispetto agli operatori in grado di offrire servizi di terza generazione in tale banda.

    3.3

    La proposta di direttiva definisce il «sistema GSM» come una rete di comunicazioni elettroniche conforme alle norme GSM pubblicate dall'ETSI, in particolare alle norme EN 301 502 e EN 301 511, e il «sistema UMTS» come una rete di comunicazioni elettroniche conforme alle norme UMTS pubblicate dall'ETSI, in particolare alle norme EN 301 908-1, EN 301 908-2, EN 301 908-3 e EN 301 908-11.

    3.4

    Conformemente al quadro regolamentare sulle comunicazioni elettroniche, in particolare la direttiva 2002/20/CE (5), gli Stati membri hanno la facoltà di modificare e/o riesaminare i diritti di utilizzo dello spettro e disporre quindi, se necessario, di tutti gli strumenti per far fronte a eventuali distorsioni della concorrenza. Essi applicheranno pertanto le misure adeguate valutando in particolare se l'attuazione della direttiva proposta possa comportare distorsioni della concorrenza nei mercati di telefonia mobile interessati.

    4.   Osservazioni generali

    4.1   Il CESE esprime il proprio sostegno alla proposta della Commissione in quanto ritiene che la liberalizzazione nell'utilizzo della banda di frequenze 900 MHz renda necessaria un'iniziativa legislativa a livello comunitario.

    4.1.1   La proposta all'esame da un lato potenzierà la concorrenza nel mercato interno e, dall'altro, incrementerà la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione in quanto consentirà l'introduzione di reti UMTS nelle zone urbane, suburbane e rurali in coesistenza con le reti GSM 900/1800 utilizzando valori adeguati di spaziatura delle portanti.

    4.2   La possibilità che gli Stati membri utilizzino le misure «ex ante» del quadro regolamentare sulle comunicazioni elettroniche, giungendo a riesaminare i diritti di utilizzo e a ridistribuirli per combattere le distorsioni della concorrenza, avvalora la pertinenza di tali disposizioni, come il CESE ha già sostenuto esaminando il quadro concernente le comunicazioni elettroniche. Ai fini della necessaria trasparenza, il CESE riafferma l'esigenza di prevedere, prima dell'adozione di questo tipo di misure, il tempo necessario per informare i cittadini.

    4.3   Il regime previsto dalla proposta è destinato ad arrecare benefici all'intero settore delle comunicazioni elettroniche nell'ambito di un sistema di mercati aperti e competitivi, in quanto rende più rapido l'adeguamento dell'industria ai cambiamenti strutturali e promuove la creazione di un ambiente favorevole all'iniziativa e allo sviluppo delle imprese di tutta l'Unione, in particolare delle piccole e medie imprese.

    4.4   Anche i consumatori dovrebbero poter godere di una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse dello spettro per le comunicazioni elettroniche senza fili, sulla base dell'approccio WAPECS (6). Tale approccio infatti, come ha affermato il CESE, si basa sulla neutralità rispetto alle tecnologie e ai servizi come obiettivi politici, consentendo un utilizzo più flessibile ed efficiente dello spettro.

    4.5   Il CESE spera infine che l'applicazione della proposta contribuisca a promuovere l'occupazione, a migliorare le condizioni di vita e di lavoro per portarle ad un livello più uniforme grazie al progresso, a garantire un'adeguata protezione sociale, ad assicurare il dialogo sociale e a sviluppare le risorse umane al fine di conseguire un livello occupazionale elevato e duraturo.

    Bruxelles, 25 febbraio 2009

    Il presidente

    del Comitato economico e sociale europeo

    Mario SEPI


    (1)  Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante abrogazione della direttiva 87/372/CEE del Consiglio del 25 giugno 1987 sulle bande di frequenza da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunità (COM(2007) 367 def.).

    (2)  COM(2005) 229 def.

    (3)  Parere del CESE Abrogazione della direttiva GSM, GU C 151 del 17.6.2008, pagg. 25-27. Parere adottato nel corso della sessione plenaria del 16 gennaio 2008, relatore: Hernández bataller.

    (4)  Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 87/372/CEE del Consiglio sulle bande di frequenza da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunità (COM(2008) 762 def.).

    (5)  Direttiva 2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva autorizzazioni) GU L 108 del 24.4.2002, pagg. 21–32.

    (6)  Wireless Access Policy for Electronic Communication Services.


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