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Document 52020BP1985

    Risoluzione (UE) 2020/1985 del Parlamento europeo, del 14 maggio 2020, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

    GU L 417 del 11.12.2020, p. 470–478 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    ELI: http://data.europa.eu/eli/res/2020/1985/oj

    11.12.2020   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 417/470


    RISOLUZIONE (UE) 2020/1985 DEL PARLAMENTO EUROPEO

    del 14 maggio 2020

    recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

    IL PARLAMENTO EUROPEO,

    vista la sua decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo,

    vista la presentazione a porte chiuse dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento del 3 febbraio 2020 relativa all’esito di un’indagine dell’OLAF concernente il Comitato economico e sociale europeo,

    vista la relazione del Mediatore europeo sulla dignità al lavoro nelle istituzioni e agenzie dell’UE: SI/2/2018/AMF,

    visti l’articolo 100 e l’allegato V del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0078/2020),

    A.

    considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l’autorità di discarico intende sottolineare la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell’Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sulle prestazioni e di corretta gestione delle risorse umane;

    1.   

    valuta positivamente le conclusioni della Corte dei conti (la «Corte») secondo cui i pagamenti relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 riguardanti le spese amministrative del Comitato economico e sociale europeo (il «Comitato») non presentavano, nell’insieme, errori rilevanti e i sistemi di supervisione e di controllo esaminati si sono rivelati efficaci;

    2.   

    nota che, da luglio a novembre 2018, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha ricevuto, da cinque fonti diverse, accuse di molestie riguardanti un membro di alto livello del Comitato, presidente del gruppo Datori di lavoro (gruppo I) da aprile 2013, e il 6 novembre 2018 ha deciso di avviare un’indagine;

    3.   

    nota che un caso di molestie è stato segnalato nel 2018 attraverso la procedura formale (articolo 24 dello statuto del personale e articolo 12, paragrafo 1, della decisione del Comitato sulla prevenzione delle molestie); ricorda che l’indagine amministrativa è stata conclusa e che una sanzione disciplinare minima è stata comminata alla persona accusata nonostante non siano stati esauriti tutti i mezzi di ricorso; nota che ulteriori tre casi di molestie, in certa misura collegati tra loro, sono stati segnalati nel 2018 attraverso sette relazioni di denuncia di irregolarità; nota che sono state avviate due indagini amministrative e che le questioni sono state deferite all’OLAF nel gennaio 2019;

    4.   

    osserva che il 17 gennaio 2020 l’OLAF ha trasmesso la sua relazione e le sue raccomandazioni al presidente del Comitato, come previsto nell’accordo di cooperazione tra il Comitato e l’OLAF; esprime preoccupazione per il fatto che l’OLAF abbia accertato molestie contro due membri del personale, comportamento scorretto (colpa grave) contro un membro del personale e un membro del Comitato, e condotta scorretta contro altri membri del personale, e che abbia inoltre deciso di deferire la questione alle autorità belghe;

    5.   

    deplora quanto rilevato dall’OLAF per quanto concerne le molestie psicologiche, la colpa grave e la condotta scorretta da parte del presidente del gruppo I del Comitato nei confronti dei suoi subordinati tra il 2013 e il 2018; osserva che, ai sensi del diritto belga, le molestie costituiscono un reato; nota inoltre che l’articolo 4 del codice di condotta per i membri del Comitato sulla dignità è stato violato e che tale comportamento non è compatibile con i valori dell’Unione di rispetto e tutela della dignità umana sul posto di lavoro, come previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; invita il Comitato a riferire all’autorità di discarico a tempo debito in merito a quanto fatto per dare seguito alle raccomandazioni dell’OLAF;

    6.   

    si attende che il Comitato informi debitamente l’autorità di discarico entro settembre 2020 sulle misure adottate per dare seguito alle raccomandazioni dell’OLAF e rettificare le irregolarità;

    7.   

    invita il Comitato ad applicare sistematicamente l’articolo 8 del suo codice di condotta senza alcun indugio, in particolare avviando la procedura necessaria nei confronti delle persone interessate e deferendo tempestivamente tali questioni al comitato consultivo sulla condotta dei membri;

    8.   

    sottolinea la sua preoccupazione circa l’attuale ambiente di lavoro in seno al Comitato, in particolare nel gruppo I, e chiede al Comitato di adottare le misure necessarie per istituire un ambiente rispettoso e affidabile, necessario per il benessere personale e lo sviluppo professionale del personale; ricorda inoltre al Comitato che un ambiente di lavoro negativo causa inefficienza, stress e mancanza di produttività;

    9.   

    nota che il 22 gennaio 2020 il gruppo I ha proceduto alla designazione del suo attuale presidente quale candidato per diventare presidente del Comitato da ottobre 2020, quando la presidenza del Comitato sarà esercitata dal gruppo I per due anni e mezzo;

    10.   

    ricorda la relazione del Mediatore europeo sulla dignità al lavoro nelle istituzioni e agenzie dell’UE (SI/2/2018/AMF), secondo cui, per quanto riguarda il personale di alto livello, le persone «sono particolarmente esposte alle molestie quando vi è uno squilibrio di potere tra le parti coinvolte. Ciò può essere attenuato mediante norme più rigorose per gli alti funzionari che non sono soggetti allo statuto del personale, quali commissari, giudici, membri della Corte dei conti, membri del Comitato economico e sociale e così via. Tali misure potrebbero includere misure disciplinari aggravate, come il pensionamento obbligatorio o la revoca dei diritti pensionistici. Il personale di alto livello dovrebbe essere informato in merito a tutte le norme e politiche antimolestie all’inizio del mandato in modo esaustivo e a intervalli regolari.»;

    11.   

    chiede al Comitato di istituire e attuare un piano d’azione per prevenire attivamente e contrastare le molestie nell’ambiente di lavoro, sensibilizzare in merito alle molestie e promuovere una cultura di tolleranza zero in materia di molestie;

    12.   

    invita il Comitato a migliorare le misure che consentono al personale di presentare denunce formali di molestie, a organizzare formazioni periodiche per i membri del personale che forniscano consulenze riservate e a istituire un gruppo di investigatori indipendenti cui il Comitato possa rivolgersi durante le indagini formali sulle molestie;

    13.   

    nota con soddisfazione gli esempi di buone prassi della politica antimolestie della Corte, che dispone di forti misure disciplinari per i membri colpevoli, quali il pensionamento obbligatorio o il rifiuto dei diritti pensionistici, e invita il Comitato a emulare tali esempi;

    14.   

    si rammarica, come osservazione generale, del fatto che il capitolo 10 «Amministrazione» della relazione annuale della Corte abbia un campo di applicazione e conclusioni piuttosto limitati, nonostante il fatto che la rubrica 5 «Amministrazione» del quadro finanziario pluriennale sia considerata a basso rischio;

    15.   

    osserva che la Corte ha selezionato un campione di 45 operazioni estratto dalla rubrica 5 «Amministrazione» del QFP per tutte le istituzioni e gli organi dell’Unione; rileva che il campione è stato strutturato in modo da essere rappresentativo della gamma di spese a titolo della rubrica 5, che rappresenta il 6,3 % del bilancio dell’Unione; constata che dal lavoro svolto dalla Corte risulta che le spese amministrative sono a basso rischio; ritiene tuttavia che il volume delle operazioni selezionate relativamente alle «altre istituzioni» sia insufficiente e chiede alla Corte di aumentare di almeno il 10 % il numero delle operazioni da esaminare;

    16.   

    constata che nel 2018 il bilancio del Comitato ammontava a 135 630 905 EUR rispetto a 133 807 338 EUR nel 2017, il che corrisponde a un aumento del 1,36 %; prende atto di un tasso globale di esecuzione del 98,66 % (rispetto al 96,5 % nel 2017 e al 97,2 % nel 2016);

    17.   

    accoglie con favore la gestione finanziaria complessivamente accorta e oculata del Comitato nell’esercizio 2018; si compiace del fatto che il tasso di impegno per il titolo 1 «Spese relative alle persone che lavorano con il Comitato» sia stato del 98,94 % e che per il titolo 2 «Immobili, materiale e spese varie di funzionamento» sia stato del 97,97 %;

    18.   

    constata con preoccupazione che gli stanziamenti definitivi destinati alle indennità di viaggio e di soggiorno per i membri presentano un leggero aumento, fino a 20 247 625 EUR nel 2018 (rispetto a 19 819 612 EUR nel 2017 e 19 561 194 EUR nel 2016) nonostante la riduzione del numero di riunioni; prende atto che i relativi stanziamenti inutilizzati ammontano solo all’1,05 %;

    19.   

    plaude alla decisione del Comitato n. 2018/C 466/02 del 10 dicembre 2018, secondo cui ai membri del Comitato è rimborsato, su presentazione dei documenti giustificativi, il costo effettivo dei loro biglietti di viaggio limitatamente ad un importo massimo pari alla tariffa aerea di classe «business» (di preferenza classe economica o simile) scontata; osserva che il sistema attuale, basato sul costo effettivo, è in linea sia con la decisione del Consiglio sia con il sistema in vigore al Parlamento; esprime soddisfazione per il fatto che il Comitato incoraggi soluzioni di trasporto condivise come gli autobus pubblici e il car-sharing nonché il noleggio di pullman laddove ciò si riveli la soluzione più efficiente sotto il profilo dei costi;

    20.   

    nota che nel 2018 il gruppo bilancio del Comitato si è concentrato in particolare sulla valutazione delle modalità di controllo della spesa e di miglioramento delle previsioni per la voce di bilancio che copre le indennità di viaggio e di soggiorno dei membri e che, di conseguenza, nell’ottobre 2018 è stata indetta una gara d’appalto per l’analisi e una proposta di miglioramento dell’attuale sistema previsionale per quanto riguarda il rimborso dei costi a esperti, delegati e membri del CESE; invita il Comitato a informare la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento in merito a tutti i risultati conseguiti;

    21.   

    osserva che gli stanziamenti riportati (8 204 796 EUR) dal 2018 al 2019 (rispetto a 9 232 069 EUR dal 2017 al 2018) ammontano al 6,05 % degli stanziamenti totali, il che ancora una volta è dovuto principalmente alle linee di bilancio «Membri dell’istituzione e delegati», «immobili» e «trattamento dei dati»; deplora il fatto che molti stanziamenti riportati automaticamente dal 2017 al 2018 siano stati particolarmente sovrastimati; ricorda al Comitato che è essenziale procedere a un adeguamento realistico del bilancio in funzione delle esigenze reali; ricorda che un’eccessiva sovrastima o sottostima indica una scarsa pianificazione di bilancio e comporta una pressione negativa sulla gestione finanziaria oculata e accorta;

    22.   

    sottolinea che il bilancio del Comitato è puramente amministrativo; nota che il Comitato ha valutato come applicare i principi del bilancio basato sulle prestazioni solo agli stanziamenti amministrativi; plaude all’iniziativa del Comitato di cooperare con altre istituzioni per stabilire una serie di orientamenti interistituzionali sull’attuazione del bilancio basato sulle prestazioni per le istituzioni che hanno solo spese amministrative;

    23.   

    prende atto che nel 2018 una decisione sulle norme di controllo interno è stata aggiornata, formalizzando l’esistenza di una procedura di controllo interna al Comitato, che prevede la nomina di un coordinatore del controllo interno; osserva che il Comitato ha avviato un esercizio inteso a valutare la conformità alle 16 norme di controllo interno mediante un questionario ad hoc, cui è seguita una relazione, che ha costituito la base per la decisione dell’ordinatore delegato in merito a un catalogo di misure per il 2019 teso a migliorare ulteriormente la conformità con le norme di controllo interno; accoglie con favore la formazione e la sensibilizzazione in corso in tale contesto;

    24.   

    nota che le retribuzioni rappresentano circa la metà del bilancio del Comitato; plaude all’audit interno sul versamento delle retribuzioni che è stato finalizzato nel 2018 e che fornirà garanzie del fatto che le procedure erano migliorate dopo un audit eseguito nel 2010; osserva che l’audit ha rilevato che la procedura di versamento delle retribuzioni è stabile e non presenta alcun rischio ingiustificato; nota il piano d’azione concordato che era già stato in parte attuato entro la fine del 2018, mentre per tutti gli altri elementi l’attuazione è prevista entro la fine del 2019;

    25.   

    osserva che nel 2018 il Comitato ha adottato un totale di 215 pareri e relazioni (rispetto a 155 nel 2017); plaude agli sforzi compiuti per aumentare la sua efficienza complessiva; accoglie con favore nello specifico tutti gli sforzi che, in particolare nel 2018, hanno portato ad una visione per dare forma al futuro ambiente informatico del Comitato, al fine di renderlo compatibile con una moderna amministrazione, in vista di conseguire un Comitato digitalizzato, incentrato sugli utenti e basato sui dati per i prossimi 10 anni; osserva che attualmente solo il 3 % del bilancio del Comitato è dedicato a prodotti informatici; nota che l’attuazione della strategia digitale del Comitato richiederà risorse aggiuntive;

    26.   

    riconosce che l’intelligenza artificiale (IA) cambierà il mercato del lavoro e sostituirà gran parte dei posti di lavoro attualmente esistenti; invita il Comitato a seguire da vicino la questione; sostiene il lavoro svolto dal Comitato sull’IA con la formulazione di un parere e l’organizzazione di un primo vertice delle parti interessate sull’IA nel giugno 2018 con la Commissione al fine di sottolineare l’importanza per l’Unione di garantire un’IA sicura, imparziale e in linea con i valori dell’Unione;

    27.   

    accoglie con favore gli sforzi compiuti dal Comitato per aumentare la protezione dei dati e la sicurezza informatica del Comitato; plaude inoltre alla cooperazione con la squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell’UE (CERT-UE) e alla partecipazione attiva al sottogruppo per la sicurezza del comitato interistituzionale dell’informatica (CII);

    28.   

    sottolinea che, nel 2018, è stato concluso un accordo a livello di servizi tra la Commissione e il Comitato in materia di risorse umane, inclusa la formazione, che ha aumentato la trasparenza e la prevedibilità dei costi relativi alle formazioni informatiche richieste nella risoluzione del Parlamento sul discarico 2017 (1); nota tuttavia che il vantaggio di una maggiore trasparenza è in parte compensato da un sostanziale aumento dei prezzi praticati dalla Commissione e chiede al Comitato di analizzare la situazione insieme alla Commissione onde conseguire dei miglioramenti;

    29.   

    sottolinea che l’organigramma approvato dall’autorità di bilancio ha confermato un aumento del personale da 665 posti nel 2017 a 668 posti nel 2018 (rispetto a 727 nel 2013); riconosce che una riduzione del 5 % è molto più difficile da assorbire quando applicata ad un organigramma relativamente piccolo a causa della necessità di mantenere alcune funzioni chiave in termini di continuità operativa e che tale tasso di riduzione complessivo richiede uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni più piccole;

    30.   

    prende atto delle misure volte ad attuare la decisione sulla denuncia delle irregolarità del 2016, tra cui l’adozione di una decisione interna sui consulenti etici; riconosce che tre membri aggiuntivi del personale sono stati selezionati nel 2018 per unirsi all’equipe attiva di consulenti qualificati; prende atto del ruolo dei consulenti volto a consigliare e assistere i membri del personale al fine di aiutarli ad adempiere ai loro obblighi nel miglior modo possibile per quanto riguarda la segnalazione di comportamenti illeciti (denuncia delle irregolarità) quali definiti nella risoluzione del Parlamento sul discarico 2016 (2);

    31.   

    osserva con preoccupazione che il numero delle richieste di assistenza rivolte ai consulenti etici è aumentato da 25 nel 2017 a 42 nel 2018 e sottolinea con particolare preoccupazione che 33 di tali richieste provenivano da donne, mentre il numero di richieste da parte di uomini è rimasto stabile a nove;

    32.   

    prende atto di tutte le misure adottate per rafforzare l’efficacia della politica antimolestie, tra cui formazione su tematiche specifiche, opportunità per i membri del personale che offrono consulenze riservate per la creazione di reti, e supervisione regolare da parte di un consulente esterno; nota che una revisione dell’attuale decisione sulle molestie è in corso di esame, per garantire migliori sinergie con altri regolamenti pertinenti, come quello sulla denuncia delle irregolarità; osserva che il corso su etica e integrità è obbligatorio per tutto il personale e tratta delle norme di comportamento sul posto di lavoro, incluso il concetto di molestie e come affrontarle; esprime profondo rammarico per il fatto che tutte queste misure non siano riuscite ad evitare i casi correlati di molestie e a proteggere le vittime; ricorda al Comitato che una delle principali priorità di tali misure deve essere una protezione proattiva, reale e urgente (anche contro minacce, ricatti e tentativi di corruzione) di tutte le vittime e gli informatori; invita il Comitato a rafforzare e migliorare le misure finora adottate e soprattutto a proteggere efficacemente tutte le vittime; invita il Comitato a riferire in merito alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento;

    33.   

    prende atto con soddisfazione della cooperazione tra il Comitato e l’OLAF; osserva che entrambe le istituzioni hanno firmato accordi amministrativi nel 2016 che definiscono la procedura da seguire per il trattamento dei casi di frode; nota inoltre che nel luglio 2019 il presidente e il segretario generale del Comitato hanno incontrato il direttore generale dell’OLAF al fine di creare migliori sinergie e garantire un più efficiente scambio di informazioni;

    34.   

    nota che il nuovo Codice di condotta per i membri, che è allegato al nuovo regolamento del Comitato che è entrato in vigore nel marzo 2019, contiene per la prima volta sanzioni per i membri coinvolti in situazioni in cui un membro non rispetta i suoi obblighi ai sensi del codice di condotta; si rammarica del fatto che tali sanzioni non siano abbastanza severe né allineate alle raccomandazioni del Mediatore europeo; ricorda che il ricorso ai fondi dell’Unione per difendere la reputazione istituzionale o i membri oggetto di una sentenza sfavorevole della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) o di giudici degli Stati membri costituisce un uso improprio dei fondi pubblici e ricorda che i servizi giuridici istituzionali devono essere utilizzati unicamente per difendere l’Istituzione, non per difendere gli interessi delle persone; chiede al Comitato di rafforzare con urgenza il codice di condotta dei membri, in particolare per aggiungere sanzioni che possano essere più efficaci e dissuasive; nota che un comitato consultivo sulla condotta dei membri è stato istituito e fornirà ai membri che lo richiedano orientamenti sull’interpretazione e l’attuazione del codice di condotta e consiglierà il presidente del Comitato su eventuali misure da adottare, e su presunte violazioni del Codice di condotta; raccomanda vivamente che per tutti i membri sia resa disponibile la formazione in materia di molestie, come avvenuto nel caso del Parlamento dall’inizio dell’attuale legislatura;

    35.   

    ricorda che la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento ha chiesto aggiornamenti regolari del quadro di etica e integrità del Comitato; plaude al fatto che, nel 2018, sono iniziati i preparativi per una campagna dal titolo «Respect@work», tesa a promuovere relazioni rispettose sul luogo di lavoro e che, tra altre azioni, confluirà in una revisione del quadro di etica e integrità nel 2019; invita il Comitato a riferire nella prossima relazione annuale di attività;

    36.   

    ricorda che il servizio giuridico del Comitato è stato sensibilmente indebolito per quattro anni a partire dal marzo 2010, quando il capo del servizio giuridico è stato destituito con effetto immediato dalle sue funzioni dopo aver denunciato gravi irregolarità e pressioni illecite da parte del segretario generale all’epoca; ricorda inoltre che tale posizione è stata vacante per tre anni e mezzo, che il Tribunale della funzione pubblica si è pronunciato contro il Comitato nel caso di specie (sentenza del caso F-41/10 RENV Bermejo Garde/Comitato economico e sociale europeo (3)), che il Comitato ha dovuto pagare più di 100 000 EUR e che solo nel 2014 è stato nominato un nuovo capo unità del servizio giuridico e il servizio è stato rafforzato con cinque giuristi;

    37.   

    esprime profonda preoccupazione per i recenti cambiamenti che potrebbero indebolire ancora una volta il servizio giuridico del Comitato, tra cui il fatto che dal 1o gennaio 2020 esso è direttamente collegato al segretario generale come unico servizio giuridico presso le istituzioni dell’Unione, che dal settembre 2019 ha perso uno dei suoi cinque giuristi su base permanente, che alcuni membri del personale, compreso il capo unità, sono stati inseriti nella mobilità anziché essere considerati personale specializzato come nelle altre istituzioni e che ha subito una drastica riduzione del numero di consultazioni formali;

    38.   

    sottolinea l’importanza di disporre di un servizio giuridico solido e indipendente, tenendo conto del fatto che, fin dalla loro istituzione, le istituzioni dell’Unione si sono dotate di servizi giuridici interni le cui funzioni principali sono la consulenza giuridica e la rappresentanza e la difesa dinanzi alla CGUE; chiede pertanto al Comitato di garantire che il suo servizio giuridico disponga di un numero sufficiente di funzionari per svolgere le sue funzioni e sia in grado di mantenere la sua indipendenza; chiede al Comitato di eliminare tutte le misure che potrebbero indebolire il servizio giuridico nell’esercizio delle sue attività e delle sue funzioni corrispondenti; ricorda altresì al Comitato l’importanza di consultare il servizio giuridico in merito alle decisioni del Comitato, al fine di garantire che esse siano conformi alla legge ed evitare gravi errori e conseguenti procedure legali lunghe e onerose;

    39.   

    si rammarica per le pubbliche accuse a seguito della procedura di assunzione del nuovo segretario generale del Comitato; prende atto delle argomentazioni formulate dal segretario generale nelle risposte alle domande del Parlamento per il discarico 2018; sottolinea l’importanza di garantire la rigorosa attuazione di una totale trasparenza in tutte le fasi dell’intera procedura (pubblicazione, selezione, nomina e insediamento) senza alcuna eccezione, come previsto nel regolamento interno del Comitato e nello statuto del personale, al fine conformarsi a questi ultimi nonché di evitare rischi per la reputazione, non solo per il Comitato ma per tutte le istituzioni dell’Unione;

    40.   

    plaude agli sforzi profusi per aumentare la visibilità del Comitato, sia rafforzando le sue relazioni con i media sia ponendo l’accento sulla comunicazione online per rimuovere ulteriormente gli ostacoli relativi alla lingua e alla disabilità; sottolinea, in relazione alla comunicazione sui social media, la politica di formazione che la accompagna e le sessioni di tutoraggio ad hoc su richiesta per i membri e il personale del Comitato; nota la leggera riduzione del numero di comunicati stampa nel 2018 (circa 60 rispetto a 70 nel 2017) quale parte di una strategia intesa a sviluppare il formato delle «web stories» (narrazioni con strumenti digitali) al fine di fornire una comunicazione maggiormente incentrata sulle tematiche più importanti del Comitato; chiede al Comitato di riferire al Parlamento in merito alle sue esperienze a tale riguardo;

    41.   

    nota che il Comitato ha attuato un’ampia gamma di attività di comunicazione per celebrare il suo 60o anniversario nel marzo 2018; plaude al fatto che il Comitato ha ricevuto 9 419 visitatori nel 2018 (rispetto a 7 820 nel 2017) e che la tradizionale Giornata porte aperte il 5 maggio ha attratto ulteriori 2 888 visitatori (rispetto a 2 700 nel 2017); nota che le plenarie del Comitato che sono trasmesse in streaming sono in grado di raggiungere un pubblico potenziale compreso tra i tre e gli otto milioni di persone; osserva che le interazioni globali online, come i «retweet», «mi piace» e le risposte, sono aumentate e hanno raggiunto tra le 680 e le 1 840 menzioni per plenaria;

    42.   

    osserva che gli stanziamenti per l’esternalizzazione delle traduzioni sono aumentati (20,2 %, nel 2018, leggermente al di sopra dell’obiettivo del 20 % rispetto al 17,1 % nel 2017 e al 16,61 % nel 2016) nel contesto dell’accordo di cooperazione firmato con il Parlamento e della conseguente riduzione del personale della traduzione; rileva inoltre che il costo totale delle traduzioni esternalizzate nel 2018 è stato di 4 417 613 EUR, rispetto al costo totale delle traduzioni interne che sarebbe stato pari a 7 208 710 EUR;

    43.   

    invita il Comitato a portare avanti le misure di razionalizzazione nel settore della traduzione;

    44.   

    osserva che l’accordo di cooperazione amministrativa stipulato nel 2014 tra il Comitato, il Comitato delle regioni e il Parlamento è terminato il 31 dicembre 2019; osserva che ad oggi l’accordo del 2014 non è stato rinegoziato o prorogato; è del parere che l’accordo del 2014 fosse molto sbilanciato per il Comitato e il Comitato delle regioni (i «Comitati») che hanno trasferito un totale di 60 traduttori al Parlamento (36 dal Comitato) e che, in cambio, hanno ottenuto soltanto l’uso dei servizi del Servizio Ricerca del Parlamento europeo (EPRS); rileva con preoccupazione che, di conseguenza, i Comitati hanno dovuto assumere personale contrattuale ed esternalizzare i loro servizi di traduzione; osserva con preoccupazione che per compensare la riduzione del personale di traduzione, il Parlamento ha fornito ai Comitati fondi supplementari (1 200 000 EUR dal 2015 al 2016) per coprire l’esternalizzazione dei servizi di traduzione, e che tali fondi possono essere riassegnati ad altri ambiti strategici se non sono utilizzati integralmente per esternalizzare la traduzione (il Comitato ha fatto ricorso a questa possibilità di riassegnazione negli ultimi tre anni); è del parere che tali circostanze non siano in linea con i criteri della gestione finanziaria generale accorta e oculata e che dovrebbero essere riviste in caso di proroga del presente accordo o di una negoziazione di un nuovo accordo; riconosce che da un punto di vista politico l’accordo deve essere aggiornato per affrontare le sfide attuali, come il nuovo QFP o le nuove norme in materia di politica di coesione; prende atto della buona cooperazione del Comitato al fine di promuovere la partecipazione dei cittadini alle elezioni europee del 2019;

    45.   

    prende atto del seguito dato al sondaggio condotto presso il personale del Comitato nel 2016 sui rischi psicologici sul lavoro con il lancio di numerose iniziative, quali seminari rivolti alla dirigenza sulla gestione delle assenze, la gestione dei conflitti e come gestire gli scarsi rendimenti; accoglie altresì con favore il sistema di tutoraggio per i nuovi colleghi e le azioni intese ad aumentare il benessere e l’impegno del personale; nota che il tasso di assenza del personale sembra aver raggiunto il suo massimo nel 2017 (5,5 %), mentre è sceso leggermente al 5,35 % nel 2018 (rispetto al 4 % nel 2015); rileva tuttavia con preoccupazione l’aumento dei congedi di malattia di lunga durata tra i capi unità del Comitato; invita la Commissione a riferire su tutti i risultati conseguiti relativamente alla riduzione del tasso di assenza del personale;

    46.   

    plaude ai progressi in corso verso il conseguimento di un equilibrio geografico concernente i dirigenti del Comitato, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all’Unione nel 2004 o dopo tale anno; nota che, per quanto riguarda l’equilibrio di genere, il Comitato ora ha una percentuale più elevata di dirigenti donne che di dirigenti uomini (52 % nel 2018, 41,4 % nel 2017 e 37,5 % nel 2016); nota che l’80 % del personale che ha richiesto di lavorare a tempo parziale nel 2018 era costituito da donne anche se il diritto è lo stesso per donne e uomini; plaude al fatto che il Comitato sensibilizza regolarmente il personale sulle modalità di lavoro disponibili;

    47.   

    plaude agli sforzi del Comitato per creare un ambiente e una cultura del lavoro più diversificati e inclusivi attraverso azioni a favore delle persone con disabilità, come la messa a disposizione di un intranet e di un sito web accessibili digitalmente per le persone con disabilità visiva, la pubblicazione di un opuscolo dal titolo «Access Able Brussels», volto a fornire tutte le informazioni necessarie per i nuovi arrivati con disabilità che si trasferiscono a Bruxelles, e l’organizzazione della conferenza Inter COPEC dedicata interamente alle questioni relative alla disabilità;

    48.   

    ricorda la necessità di sviluppare un quadro strategico per le risorse umane a lungo termine, che promuova l’equilibrio tra lavoro e vita privata, l’orientamento permanente e la progressione di carriera lungo tutto l’arco della vita, l’equilibrio di genere, il telelavoro, la non discriminazione, l’equilibrio geografico e l’assunzione e l’integrazione delle persone con disabilità;

    49.   

    riconosce che, per mezzo di un accordo di cooperazione amministrativa, i Comitati hanno definito un’ampia serie di misure per la cooperazione tra i rispettivi servizi ed hanno altresì istituito e organizzato servizi congiunti in cui le risorse sia umane sia finanziarie dei due Comitati sono messe in comune (traduzione e logistica); plaude al fatto che il servizio di audit interno dei due Comitati cooperi strettamente per quanto riguarda i servizi congiunti ai sensi delle disposizioni dell’accordo di cooperazione; incoraggia il Comitato a prorogare l’accordo di cooperazione amministrativa con il Comitato delle regioni oltre il 2019;

    50.   

    accoglie con favore i risparmi annui pari a 11,8 milioni di EUR per quanto riguarda l’infrastruttura e a 0,72 milioni di EUR per quanto riguarda locazioni, manutenzione, beni di consumo e personale, dovuti al fatto che i Comitati condividono le risorse in tali settori; plaude inoltre al fatto che le economie di bilancio annuali per quanto riguarda il settore informatico dovute alla cooperazione tra i Comitati ammontano a circa 5 milioni di EUR; osserva che un esempio di sinergie attraverso la cooperazione con il Parlamento, che genera risparmi in termini di costi per il personale pari a 3,3 milioni di EUR (livelli salariali del 2016), è dato dall’utilizzo da parte dei Comitati dell’EPRS (36 posti del Comitato sono stati trasferiti all’EPRS a tal fine);

    51.   

    invita il Comitato ad analizzare ulteriormente la situazione al fine di individuare altri ambiti per servizi congiunti con il Comitato delle regioni; sottolinea che questo tipo di cooperazione interistituzionale può ridurre in modo significativo la spesa complessiva del Comitato; invita il Comitato a informare la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento in merito a tutti i risultati conseguiti;

    52.   

    osserva che l’accordo di cooperazione tra i Comitati, firmato nel 2016, istituisce un solido quadro giuridico per una cooperazione efficiente ed efficace a lungo termine, e dimostra che i Comitati agiscono in partenariato nel rispetto dei reciproci poteri e prerogative; osserva che l’accordo è terminato il 31 dicembre 2019 e che si è deciso di prorogarlo di un anno, mentre viene negoziato un nuovo accordo; invita i Comitati a compiere gli sforzi necessari per concludere quanto prima un nuovo accordo, al fine di consentire ulteriori sinergie e risparmi;

    53.   

    ricorda che i Comitati hanno destinato ancora una volta meno del 3 % del loro bilancio totale alla tecnologia dell’informazione e che i progetti e le attrezzature in ambito informatico sono da parecchi anni oggetto di un sottofinanziamento strutturale; rileva con preoccupazione che, per far fronte al loro arretrato nel settore dei progetti e dei sistemi informatici, alla fine dell’anno i Comitati continuano a utilizzare gli storni di recupero per finanziare i progetti informatici; chiede ai Comitati di attuare quanto prima la nuova strategia digitale e il nuovo piano di spesa pluriennale riguardante le tecnologie informatiche;

    54.   

    nota che l’accordo tra i Comitati e la Commissione per lo scambio dell’edificio VMA della Commissione con gli edifici BEL68/TRE 74 dei Comitati è stato firmato il 28 agosto 2019; osserva che lo scambio entrerà in vigore il 16 settembre 2022; nota con preoccupazione che la principale priorità individuata dalla politica immobiliare dei Comitati è la concentrazione geografica degli edifici; osserva con preoccupazione che tale scambio comporta una perdita di spazio per uffici di 10 440 m2 per i Comitati e nota pertanto la necessità di trovare uffici aggiuntivi per ospitare circa 200 funzionari dopo lo scambio, che non può essere interamente compensata da misure alternative a breve termine, come un uso più intensivo degli spazi negli altri edifici o un maggiore ricorso al telelavoro, ma richiederà l’acquisto di un altro edificio adiacente per compensare tale riduzione; nota altresì la necessità di ristrutturare l’edificio VMA nel breve e medio periodo; teme le conseguenze che tale accordo avrà non solo per le finanze del Comitato ma anche per il benessere del personale interessato; si rammarica del fatto che il servizio giuridico non sia stato consultato su una questione di tale portata e importanza per il Comitato;

    55.   

    nota che di recente i Comitati hanno istituito un gruppo di lavoro congiunto allo scopo di preparare un’ulteriore analisi al fine di trovare soluzioni adeguate; osserva che un altro gruppo di lavoro è stato incaricato di riflettere anche su nuove modalità di lavoro; sottolinea che il benessere, le modalità di lavoro e lo spazio di lavoro del personale non dovranno subire conseguenze negative derivanti dallo scambio di edifici; accoglie con favore il fatto che l’amministrazione mantenga tutte le parti interessate informate mediante riunioni del personale e attraverso la gestione dei servizi interessati e prenderà in considerazione le preoccupazioni e i suggerimenti presentati; invita i Comitati a informare la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento in merito a tutti i risultati conseguiti;

    56.   

    esprime serie preoccupazioni in merito alla conferma della presenza di amianto in luoghi essenziali dell’edificio VMA, compresa l’area di parcheggio; deplora il fatto che nel settembre 2019 sia stato effettuato un inventario da un contraente esterno specializzato solo un mese dopo la firma dell’accordo con la Commissione; deplora il fatto che l’accordo sia stato firmato senza informare tempestivamente tutte le parti interessate riguardo alla possibile presenza di amianto nell’edificio VMA; deplora altresì il fatto che i membri e il personale non siano stati informati della situazione e chiede al Comitato di porre rimedio alla situazione in modo adeguato ed efficace;

    57.   

    osserva che i Comitati hanno ricevuto un certificato attestante l’assenza di rischi derivanti da amianto per l’edificio VMA nel settembre 2019 e che tale certificato specifica che l’edificio contiene amianto pur senza rischi per l’uso normale dell’edificio; è profondamente preoccupato per i futuri sviluppi in materia, tenendo conto in particolare del fatto che il prossimo utilizzo dell’edificio non sarà normale, ma avrà per oggetto una fase di costruzione;

    58.   

    nota che gli effetti di un’esposizione prolungata e non sicura all’amianto sulla salute umana sono ben documentati e sono sempre fonte di preoccupazione e di allarme tra la popolazione in generale, chiede ai Comitati di perseguire una politica di trasparenza e informazione totale e proattiva sulla gestione della situazione prima e dopo l’effettiva occupazione dell’edificio VMA, evitando nel contempo inutili allarmismi;

    59.   

    è preoccupato per il fatto che il 19,56 % (2 835) dei pagamenti con un termine di pagamento di 30 giorni sono stati ritardati (con un termine di pagamento medio di 46,12 giorni); chiede al Comitato di intensificare gli sforzi per rispettare i termini di pagamento stabiliti nel regolamento finanziario;

    60.   

    plaude al fatto che il tasso di fasce orarie inutilizzate dai servizi di interpretazione è diminuito nel corso degli ultimi anni (2,61 % nel 2018, 3,6 % nel 2017 e 4,38 % nel 2016); prende atto delle misure attuate nel corso del 2018 e incoraggia il Comitato a mantenere tale tendenza positiva verso un minor numero di cancellazioni di servizi di interpretazione;

    61.   

    apprezza l’intenzione del Comitato di migliorare ulteriormente la trasparenza e facilitare l’accesso ai documenti del Comitato, facendo seguito ad un incontro interistituzionale sulla trasparenza tenutosi a Lussemburgo il 25 settembre 2018; nota che il Comitato ha avviato un esercizio per trarre vantaggio dalle migliori prassi di altre istituzioni e organi dell’Unione, che è confluito in un piano d’azione lanciato nel 2019 e che copre tematiche quali il suo regolamento, il suo codice di condotta per i membri, la creazione di registri per la trasparenza e l’accesso ai documenti;

    62.   

    osserva che, nel giugno 2017, il Mediatore ha pubblicato la «Raccomandazione concernente la presunta incapacità da parte del Comitato economico e sociale europeo di garantire che un membro dichiarasse tutti gli interessi pertinenti», in seguito alla quale il Comitato ha modificato il suo regolamento al fine di riflettere le modifiche richieste dal Mediatore europeo, e che il regolamento modificato è entrato in vigore il 15 marzo 2019; nota che il Mediatore europeo è giunto alla conclusione che non vi fossero gli estremi per un caso di cattiva amministrazione nel corso di un’indagine concernente una denuncia relativa ad una procedura di selezione nel 2018;

    63.   

    osserva che le dichiarazioni di interessi del presidente e dei vicepresidenti del Comitato sono disponibili e accessibili sulle pagine Internet dei membri del Comitato; nota che in seguito alla modifica del regolamento, al momento della nomina i membri devono elaborare una dichiarazione di qualsiasi interesse, finanziario o di altra natura, che possa avere un impatto sul loro lavoro presso il Comitato; osserva che tali dichiarazioni sono altresì disponibili al pubblico generale sul sito web del Comitato; nota che i membri devono confermare esplicitamente la validità del contenuto di tali dichiarazioni almeno una volta all’anno ed effettuare revisioni qualora vi sia un cambiamento nella loro situazione;

    64.   

    osserva che i membri non sono obbligati a dichiarare l’indirizzo dell’organizzazione o della società da cui sono remunerati; nota tuttavia che, al momento dell’entrata in servizio e nel caso di eventuali cambiamenti, i membri sono tenuti e completare e firmare dichiarazioni di interessi; osserva che venticinque membri hanno fornito all’amministrazione un indirizzo registrato in Belgio;

    65.   

    prende atto che il Comitato non ha intenzione di cambiare il sistema in cui era richiesta un firma per confermare la presenza dei membri alle riunioni in un sistema in cui sono richieste due firme, una all’inizio e una alla fine della riunione; chiede al Comitato, al fine di migliorare i suoi metodi di lavoro, di studiare ulteriormente le prassi e le esperienze al Parlamento e presso altre istituzioni e organi dell’Unione per quanto riguarda il registro di presenza e di valutare le migliori prassi; chiede al Comitato di riferire in merito a eventuali risultati conseguiti nella sua prossima relazione annuale di attività;

    66.   

    prende atto del lavoro svolto dal Comitato in relazione alla decisione del Mediatore nel caso 1306/2014/OV, che è consistito nel preparare orientamenti sulla gestione dei conflitti di interessi sul lavoro, al fine di fornire una guida nei casi in cui membri del personale debbano svolgere mansioni che si sovrappongono nel gestire un’unica questione, il che riguarda in particolare le attività dei rappresentanti del personale;

    67.   

    accoglie con favore la politica del Comitato in relazione al fenomeno delle «porte girevoli», che prevede un controllo successivo delle attività esterne svolte dagli ex alti funzionari; nota che il Comitato pubblica ogni anno una relazione in proposito;

    68.   

    osserva che nel 2017 il Comitato ha istituito un gruppo incaricato di monitorare gli sviluppi in relazione alla decisione del Regno Unito di recedere dall’Unione e valutare la necessità di reazioni o posizioni del Comitato; nota che, partendo dal presupposto che il recesso del Regno Unito dall’Unione avrà luogo, un importo di 318 600 EUR è stato dedotto dal bilancio 2019 e un importo aggiuntivo di 173 062 EUR è stato dedotto dal bilancio 2020 per riflettere gli «evidenti cambiamenti» nelle spese di viaggio dei membri e nel cofinanziamento delle apparecchiature informatiche per i membri;

    69.   

    ribadisce la necessità di razionalizzare, accelerare e migliorare la procedura di discarico; propone a tale riguardo di fissare il termine per la presentazione della relazione annuale di attività al 31 marzo dell’anno successivo all’esercizio contabile; si rammarica che tale termine non sia stato rispettato per la relazione annuale di attività 2018, come richiesto nella risoluzione sul discarico per l’esercizio 2017; accoglie con favore la disponibilità del Comitato a seguire questa buona pratica, che darebbe all’istituzione di discarico il tempo per una procedura di discarico più approfondita e realizzata in modo migliore;

    70.   

    nota che il secondo gruppo ad hoc sul futuro del Comitato incentrato su come razionalizzare gli organismi interni del Comitato ha presentato la sua relazione di controllo alla fine del 2017; osserva che l’ufficio di presidenza del Comitato ha deciso, nel gennaio 2018, di ridurre il numero di membri che sedevano in un numero elevato di organismi interni del Comitato e di limitare il numero delle loro riunioni tenute ogni anno; osserva che l’ufficio di presidenza del Comitato ha deciso di ridefinire le competenze di alcune strutture del Comitato; chiede al Comitato di fornire al Parlamento chiarimenti in merito ai risparmi connessi a questa modernizzazione, al fine di aumentare la trasparenza e la responsabilità;

    71.   

    plaude agli sforzi compiuti dal Comitato per promuovere l’economia circolare con il suo parere e, in cooperazione con la Commissione, attraverso la piattaforma europea delle parti interessate per l’economia circolare raccogliendo iniziative e migliori prassi;

    72.   

    sostiene gli sforzi compiuti dal Comitato per ridurre la propria impronta ambientale; prende atto con soddisfazione di una leggera diminuzione del consumo di elettricità (3 %), di carta (17 %) e dei rifiuti di ufficio (3 %); osserva, tuttavia, un aumento del consumo di gas (5 %) e acqua (17 %) a causa dell’installazione di un nuovo apparecchio di riscaldamento a gas e delle perdite di acqua durante i lavori di costruzione;

    73.   

    sottolinea tutti i risultati conseguiti negli ultimi anni in settori quali la programmazione di bilancio basata sulle prestazioni, il quadro etico con tutte le sue norme e procedure correlate, il miglioramento delle attività di comunicazione e l’aumento del numero di misure volte a migliorare la trasparenza; si compiace del numero significativo di accordi interistituzionali in materia di servizi e cooperazione; sottolinea l’importanza di collaborare e condividere esperienze tra le istituzioni e gli organi dell’Unione; propone che il Comitato analizzi la possibilità di procedere ad attività di rete formalizzate in diversi settori al fine di condividere le migliori pratiche ed elaborare soluzioni comuni;

    74.   

    prende atto dell’importanza del dialogo politico tra il Comitato e il Parlamento per garantire che i validi contributi del Comitato possano essere integrati nel lavoro del Parlamento; ribadisce in tale contesto la sua richiesta che il Comitato si adoperi al meglio per rafforzare la cooperazione politica tra le due istituzioni;


    (1)  GU L 249 del 27.9.2019, pag. 118.

    (2)  GU L 248 del 3.10.2018, pag. 134.

    (3)  Sentenza del Tribunale della funzione pubblica (Prima Sezione) del 2 giugno 2016, Bermejo Garde/Comitato economico e sociale europeo, F-41/10 RENV, ECLI:EU:F:2016:123.


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