Välj vilka experimentfunktioner du vill testa

Det här dokumentet är ett utdrag från EUR-Lex webbplats

Dokument 52020BP1888

    Risoluzione (UE) 2020/1888 del Parlamento europeo, del 14 maggio 2020, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione V — Corte dei conti

    GU L 417 del 11.12.2020, s. 173–178 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    ELI: http://data.europa.eu/eli/res/2020/1888/oj

    11.12.2020   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 417/173


    RISOLUZIONE (UE) 2020/1888 DEL PARLAMENTO EUROPEO

    del 14 maggio 2020

    recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione V — Corte dei conti

    IL PARLAMENTO EUROPEO,

    vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione V — Corte dei conti,

    visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0031/2020),

    A.

    considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico intende sottolineare la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto della programmazione di bilancio basata sulla performance e della corretta gestione delle risorse umane;

    1.   

    osserva che i conti annuali della Corte dei conti (la «Corte») sono controllati da una società esterna, PricewaterhouseCoopers S.à.r.l., al fine di attuare gli stessi principi di trasparenza e di responsabilità applicati dalla Corte nei confronti delle entità da essa controllate; constata con soddisfazione che nella relazione del revisore esterno si legge che, a giudizio dei revisori, i rendiconti finanziari forniscono un'immagine fedele e veritiera della situazione finanziaria della Corte al 31 dicembre 2018, nonché dei risultati delle sue operazioni, dei flussi di cassa e delle variazioni dell'attivo netto per l'esercizio chiuso in tale data;

    2.   

    evidenzia che nel 2018 gli stanziamenti definitivi della Corte ammontavano in totale a 146 469 000 EUR (contro i 141 240 000 EUR del 2017), il che rappresenta un aumento complessivo del 3,70 % rispetto al 2017 (secondo le stime i livelli dei prezzi sono aumentati dell'1,9 % in Lussemburgo); osserva che il 96,21 % di tutti gli stanziamenti è stato impegnato entro la fine del 2018 (contro il 97,73 % nel 2017 e il 99 % nel 2016) e che il 94,73 % degli stessi è stato pagato nel 2018 (rispetto al 94,27 % nel 2017 e al 93,29 % nel 2016);

    3.   

    sottolinea che il bilancio della Corte è puramente amministrativo, poiché è connesso a spese relative al personale dell'istituzione (titolo 1), agli immobili, al mobilio, ad impianti e apparecchiature, nonché per spese varie di funzionamento (titolo 2); è preoccupato per le costanti stime di bilancio in eccesso per il titolo 2, con un tasso di impegno del 59,13 % (contro il 57,13 % del 2017) e un tasso di pagamento del 55,11 % (contro il 55,75 % del 2017);

    4.   

    osserva che gli impegni riportati al 2019 ammontavano a 6 068 597 EUR, ossia il 4,1 % del bilancio 2018 (contro i 7 908 250 EUR riportati al 2018, ossia il 5,5 % del bilancio 2017); rileva che l'elemento principale che ha contribuito ad alimentare i riporti è stato il riporto della somma di 4 310 280 EUR per il capitolo 21 (Informatica, impianti ed apparecchiature e mobilio: acquisto, noleggio e manutenzione) dovuto a progetti informatici ancora in corso alla fine del 2018;

    5.   

    si rammarica, come osservazione generale, del fatto che il capitolo 10 «Amministrazione» della relazione annuale 2018 della Corte abbia un ambito di applicazione e conclusioni piuttosto limitati, nonostante il fatto che la rubrica 5 «Amministrazione» del quadro finanziario pluriennale sia considerata a basso rischio; chiede che l'attività di audit relativa al capitolo 10 sia ampliata al fine di esaminare le carenze nelle spese amministrative di ciascuna istituzione;

    6.   

    si compiace che la Corte abbia generalmente applicato correttamente la disciplina di bilancio nel corso degli ultimi anni al fine di mantenere stabili i costi amministrativi senza ripercussioni negative per le sue attività principali; osserva che non sono stati richiesti posti supplementari per il 2018 e che, pertanto, la tabella dell'organico della Corte prevede complessivamente 853 posti autorizzati (come nel 2017);

    7.   

    valuta positivamente gli sforzi profusi dalla Corte per pubblicare la sua relazione annuale di attività entro il 5 maggio dell'anno successivo e approvare i conti definitivi entro il 31 maggio; concorda che alla Corte debba essere concesso il tempo necessario per espletare le proprie attività di audit (come indicato nella relazione annuale della Corte sull'esecuzione del bilancio dell'Unione); suggerisce, tuttavia, che la Corte discuta ulteriormente della questione con la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento e altri attori pertinenti al fine di valutare meglio i tempi della procedura di discarico;

    8.   

    valuta positivamente la tabella presente nella relazione annuale di attività che illustra i vari accordi sul livello dei servizi firmati con la Commissione e altre istituzioni per quanto riguarda tematiche quali le risorse umane, la traduzione e le infrastrutture, e che ne indica l'incidenza sul bilancio; osserva con preoccupazione che l'accordo di servizi per le spese dell'Ufficio di gestione e liquidazione dei diritti individuali riguardo alla gestione dei fascicoli relativi al personale della Corte e la gestione delle missioni è aumentato nel 2018 a 325 000 EUR (rispetto a 180 000 EUR nel 2017) a causa di un nuovo contratto; ribadisce l'importanza della cooperazione interistituzionale;

    9.   

    apprezza gli sforzi compiuti dalla Corte per assicurare l'utilizzo più efficiente sotto il profilo dei costi dei propri veicoli di servizio; osserva che, nell'ambito di una cooperazione con la Corte di giustizia, la Corte ha firmato un contratto interistituzionale di leasing per tali veicoli della durata di quattro anni, migliorando di conseguenza i prezzi di leasing e introducendo criteri ambientali;

    10.   

    osserva che la Corte ha deciso di rivedere le norme per l'utilizzo dei veicoli di servizio e che, in base alle nuove norme, i membri e il Segretario generale possono ricorrere ai veicoli di servizio per viaggi diversi da quelli effettuati nell'esercizio di funzioni ufficiali in cambio di un contributo forfettario di 100 EUR al mese, cui si aggiungono determinati costi e oneri; rileva che la Corte si attende notevoli risparmi rispetto alla situazione in essere con le norme vigenti; osserva che le nuove norme si applicano a decorrere dal 1o gennaio 2020; è del parere che i veicoli di servizio non vadano utilizzati a fini privati in nessuna circostanza; ritiene che tale pratica possa nuocere alla reputazione della Corte e, in generale, delle istituzioni dell'Unione; chiede pertanto alla Corte di riesaminare la questione e di tenere il Parlamento informato;

    11.   

    osserva che la Corte ha adottato una nuova serie di indicatori chiave di prestazione per il periodo dal 2018 al 2020, i quali forniscono un'ampia panoramica sulla presentazione del suo operato nonché sull'impatto e la percezione connessi; rileva che tra gli indicatori chiave di prestazione figurano le partecipazioni della Corte a sedute del Parlamento europeo, del Consiglio e dei parlamenti nazionali nonché il numero di relazioni speciali pubblicate (piuttosto che quelle solamente adottate); si compiace del netto miglioramento dell'efficienza nell'operato della Corte, come risulta dal numero di relazioni speciali che è aumentato del 25 % dal 2008 e che dal fatto che dal 2017 il numero di partecipazioni alle sedute del Parlamento, del Consiglio e dei parlamenti nazionali è aumentato rispettivamente del 47 %, del 39 % e del 164 %; invita la Corte a prendere in considerazione la possibilità di includere il valore aggiunto dell'audit nei suoi indicatori chiave di prestazione e a riferire costantemente sull'attuazione delle sue raccomandazioni;

    12.   

    si compiace che la Corte stia riscontrando un forte aumento dell'interesse prestato dagli organi di informazione, con una copertura mediatica particolarmente elevata per le sue relazioni speciali; accoglie con favore il fatto che la Corte continuerà a promuovere le sue pubblicazioni attraverso i canali dei social media; osserva con interesse che la maggior parte delle pubblicazioni della Corte è disponibile sul suo sito web tramite il link «cerca pubblicazioni»; constata che le relazioni della Corte che hanno ottenuto la più alta copertura mediatica nel 2018 sono state le relazioni speciali sulla rete ferroviaria europea ad alta velocità, sull'efficienza operativa nella gestione delle crisi bancarie da parte della Banca centrale europea e sullo strumento per i rifugiati in Turchia; valuta positivamente la strategia di comunicazione digitale della Corte ai fini della cooperazione con portatori di interesse non istituzionali, come i gruppi di riflessione, le ONG, le associazioni industriali e il mondo accademico (i quali possono fungere da moltiplicatori dei messaggi della Corte); incoraggia ulteriormente l'uso di piattaforme di social network gratuite, open-source e self-hosted, con un'attenzione particolare per la protezione dei dati degli utenti;

    13.   

    osserva con soddisfazione che la copertura mediatica globale (compresi i social media) è quasi triplicata nel 2018 rispetto al 2017 (passando dai circa 15 500 articoli online e menzioni nei media a oltre 44 000); rileva che nel 2018 i messaggi postati sui social media dagli account ufficiali della Corte concernenti le sue pubblicazioni sono stati visionati circa 11 milioni di volte (una frequenza pari a quasi 18 volte quella registrata nel 2017); osserva che nel 2018 erano disponibili oltre 11 000 articoli online sulle relazioni speciali della Corte, contro i 1 500 articoli online del 2013;

    14.   

    prende atto della pubblicazione di 35 relazioni speciali (rispetto a 28 nel 2017), di 9 pubblicazioni basate su analisi (rispetto a 2 nel 2017) e di 10 pareri (rispetto a 5 nel 2017); valuta positivamente gli sforzi della Corte, in linea con il regolamento finanziario, al fine di produrre le relazioni speciali nell'arco, in genere, di 13 mesi, pur constatando che il tempo medio impiegato per elaborare le relazioni speciali pubblicate nel 2018 è stato di 15,2 mesi; sottolinea tuttavia che per elaborare 15 delle 35 relazioni speciali (43 %) sono stati necessari meno di 13 mesi (contro il 29 % del 2017);

    15.   

    osserva con preoccupazione che la Corte ha selezionato un campione di 45 operazioni (contro le 55 del 2017 e le 100 del 2016) estratto dalla rubrica 5 «Amministrazione» del quadro finanziario pluriennale per tutte le istituzioni e gli organi dell'Unione; rileva che il campione è stato estratto in modo da essere rappresentativo della gamma di spese a titolo della rubrica 5, che rappresenta il 6,3 % del bilancio dell'Unione; constata che dal lavoro svolto dalla Corte risulta che le spese amministrative sono a basso rischio; ritiene tuttavia che il numero delle operazioni selezionate relativamente alle «altre istituzioni» non sia sufficiente e chiede alla Corte di aumentare di almeno il 10 % il numero delle operazioni da esaminare; chiede alla Corte di esaminare la possibilità di presentare una relazione annuale indipendente sulle istituzioni dell'Unione (come già fa per le agenzie dell'Unione), e chiede alla Corte di tenerlo informato al riguardo;

    16.   

    constata con soddisfazione che il capitolo dedicato alla trasparenza sul sito web della Corte presenta un calendario delle riunioni dell'istituzione e una tabella delle missioni dei suoi membri (con data, luogo, finalità e costi), nonché link a documenti correlati e altri portali per la trasparenza;

    17.   

    pone in evidenza l'introduzione di un registro di presenza per registrare la presenza dei membri alle riunioni della Corte, delle sue sezioni e dei suoi comitati (registro in vigore dal 1o gennaio 2019); chiede alla Corte di riferire a tale riguardo alla commissione parlamentare per il controllo dei bilanci nella sua prossima relazione annuale di attività;

    18.   

    invita la Corte a stabilire procedure per tenere un registro delle ferie annuali, dei congedi di malattia e di altre assenze dal lavoro per altri motivi al fine di garantire che tutti i congedi usufruiti dai membri vengano effettivamente registrati; sottolinea che la prassi attuale potrebbe minare la fiducia dei cittadini e delle istituzioni dell'Unione nella Corte;

    19.   

    osserva con interesse che la Corte raccoglie informazioni sulle missioni di lavoro dei membri al fine di valutare se l'attività programmata rientri nell'ambito di interesse della Corte; si compiace che i membri forniscano i nomi e le qualifiche delle persone che hanno intenzione di incontrare, una descrizione generale dei temi oggetto di discussione e, se del caso, l'invito contenente le informazioni necessarie, onde ridurre il rischio di eventuali abusi;

    20.   

    osserva che la decisione che precisa le norme relative alle missioni dei membri è entrata in vigore il 1o febbraio 2018; rileva che la decisione definisce nello specifico le informazioni che vanno comunicate all'atto della richiesta di un ordine di missione;

    21.   

    constata che la Corte, nel quadro del proprio sistema di controlli interni, ha deciso di delegare al segretario generale, a partire da febbraio 2018, i poteri di ordinatore per quanto riguarda i conti relativi alle spese di missione e di rappresentanza dei membri; osserva che tali spese sono ormai soggette al sistema generale di controllo gestito dai servizi del segretariato generale, che prevede la gestione dei rischi nonché controlli ex ante ed ex post, e sono altresì incluse nella dichiarazione annuale degli ordinatori sottodelegati e delegati; deplora profondamente che la Corte sia intervenuta al riguardo solo dopo il verificarsi di una situazione particolarmente critica;

    22.   

    osserva che il Servizio di audit interno ha riesaminato le relazioni annuali di controllo del 2018 e le dichiarazioni degli ordinatori sottodelegati per valutare l'affidabilità delle informazioni fornite; rileva che il segretario generale ha chiesto a tutte le direzioni di elaborare relazioni di controllo; riconosce che il Servizio di audit interno conferma la qualità affidabile dei controlli ex ante ed ex post svolti dai servizi e che, in generale, le informazioni contenute nelle relazioni di controllo sono attendibili;

    23.   

    prende atto della decisione della Corte relativa al periodo 2012-2018 di effettuare un audit interno sulle spese di missione e l'utilizzo di autovetture di servizio (ultimato nel luglio 2019); osserva che, in base alle conclusioni della relazione di audit, la stragrande maggioranza delle operazioni selezionate a caso ed esaminate dal Servizio di audit interno è conforme alle norme e procedure applicabili; deplora che, in base a quanto altresì concluso dalla relazione, prima delle riforme del periodo 2017-2018, i sistemi di gestione e di controllo della Corte erano inficiati da talune carenze; osserva inoltre che la relazione ha concluso che le riforme del periodo 2017-2018 hanno corretto efficacemente le predette carenze nei controlli e che le procedure di gestione e controllo attualmente in vigore sono nel complesso affidabili;

    24.   

    rileva che, in base a tale relazione di audit, non vi sono indicazioni di un eventuale svolgimento abusivo, da parte di membri o ex membri, della loro funzione; constata che non si sono svolte ulteriori indagini interne a seguito di tale relazione di audit;

    25.   

    osserva che l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha trasmesso alle autorità giudiziarie lussemburghesi la sua relazione riguardante un ex membro; osserva che l'immunità dell'ex membro è stata revocata; rileva che da quest'ultimo la Corte ha recuperato la somma di 153 407,58 EUR;

    26.   

    osserva che nel 2016 l'OLAF ha avviato un'indagine relativa a un possibile abuso delle spese di viaggio e di soggiorno da parte di un membro attuale della Corte (in relazione a un periodo in cui la persona ricopriva la carica di deputato al Parlamento); rileva che l'OLAF ha chiuso il caso nel settembre 2019, raccomandando al Parlamento europeo di recuperare 11 243 EUR; constata che non sono state formulate raccomandazioni disciplinari o giudiziarie in proposito e che alla Corte non è stata rivolta alcuna raccomandazione;

    27.   

    si compiace che i membri della Corte siano soggetti a un codice di condotta che ne disciplina l'indipendenza, l'imparzialità, l'integrità, l'impegno, la collegialità, la riservatezza, la responsabilità e gli obblighi dopo la fine dell'incarico; accoglie con favore il fatto che la Corte pubblichi sul proprio sito web le dichiarazioni di interessi (dichiarazioni di interessi finanziari e attività esterne) e i CV dei suoi membri, sottoponendo così la Corte al medesimo controllo pubblico cui sono sottoposte le altre istituzioni dell'Unione;

    28.   

    è preoccupato per il fatto che le dichiarazioni di interesse sono un'autocertificazione e che, alla luce dell'attuale quadro giuridico, né la Corte né il suo comitato etico dispongono di poteri di indagine per assicurare la veridicità e la completezza dei dati dichiarati; invita la Corte a provvedere a che i suoi membri presentino dichiarazioni di interessi anziché dichiarazioni di assenza di conflitti di interesse; sottolinea che è necessario rafforzare le attuali procedure, incluse quelle del comitato etico, al fine di garantire l'assenza di conflitti di interessi; chiede alla Corte di riferire riguardo a eventuali progressi;

    29.   

    accoglie favorevolmente la pubblicazione degli orientamenti etici della Corte, applicabili a tutti i membri e al personale; si compiace che il comitato etico discuta di tutte le questioni di natura etica ritenute pertinenti, anche valutando le attività esterne dei membri della Corte; prende atto della nomina di consulenti etici tra il personale della Corte, nell'ottica di garantire a ogni membro del personale il diritto e l'opportunità di chiedere una consulenza riservata e imparziale su questioni delicate, quali conflitti di interessi reali, accettazione di doni, fornitura di informazioni in caso di gravi irregolarità (segnalazione di illeciti), ecc.;

    30.   

    sottolinea che la Corte offre a tutto l'organico uno specifico corso di formazione in materia di etica pubblica (obbligatorio per il personale in arrivo) e contenente una sezione dedicata alla segnalazione di illeciti (che contempla anche la procedura da seguire e i diritti del personale); si compiace che, negli orientamenti interni riguardanti le «domande più frequenti poste su questioni etiche», siano forniti svariati esempi al fine di facilitare il riconoscimento di potenziali conflitti di interesse; invita la Corte a intensificare ulteriormente i propri sforzi migliorando l'informazione e la comunicazione e monitorando le attività;

    31.   

    evidenzia che un quadro etico dovrebbe constare di norme volte a prevenire, individuare ed evitare potenziali conflitti di interesse; osserva che il quadro etico della Corte è stato riesaminato da esperti delle istituzioni superiori di controllo di Polonia e Croazia; prende atto della relazione finale sulla verifica inter pares; invita la Corte a informare il Parlamento in merito a eventuali azioni di follow-up decise sulla base dell'esito della valutazione inter pares;

    32.   

    accoglie con favore il fatto che la Corte abbia istituito canali per la segnalazione di illeciti capaci di garantire un'adeguata protezione agli informatori e abbia pubblicato il relativo regolamento interno; osserva che esiste un modulo di contatto online per segnalare eventuali irregolarità gravi; valuta positivamente il link presente sulla homepage che illustra come denunciare i casi di frode all'OLAF;

    33.   

    osserva che la Corte continua a fornire formazioni e presentazioni per i dirigenti, il personale in arrivo e gli addetti alle risorse umane nell'ottica di sensibilizzare in materia di molestie nell'ambiente di lavoro; constata inoltre che i referenti per la lotta contro le molestie seguono su base annua una formazione pertinente; rileva che nel 2017 la Corte ha rafforzato le proprie norme contro le molestie e che il loro obiettivo è di evitare situazioni di molestie, mantenere un ambiente di lavoro soddisfacente e agevolare la risoluzione dei conflitti interpersonali mediante la composizione amichevole;

    34.   

    accoglie con favore gli sforzi compiuti dalla Corte per garantire il benessere del personale, per esempio consentendo il lavoro flessibile e il telelavoro, e osserva che, a tale proposito, la Corte fornisce presentazioni sulle pari opportunità e accesso a consulenze psicologiche gratuite; rileva tuttavia che nel 2018 si sono registrati tre casi di burnout; chiede pertanto alla Corte di valutare se il carico di lavoro sia ripartito in modo adeguato tra le diverse équipe e i vari membri del personale;

    35.   

    osserva che nel 2018 è stata presentata una denuncia formale di molestie e che sono stati accertati gli episodi di molestie sessuali; constata che l'intera procedura (conclusasi con l'adozione di misure preventive e disciplinari) è stata espletata in cinque mesi a partire dalla data di presentazione della denuncia;

    36.   

    evidenzia che (come previsto dall'articolo 16, terzo comma, dello statuto dei funzionari e relativo alle attività professionali dei funzionari di inquadramento superiore dopo la cessazione del servizio) la Corte pubblica informazioni concernenti le attività professionali degli alti funzionari dell'istituzione; constata altresì la pubblicazione sul proprio sito delle norme correlate;

    37.   

    osserva che la Corte e l'OLAF operano in stretta cooperazione per tutelare gli interessi finanziari dell'Unione; rileva inoltre che nel 2018 la Corte ha segnalato nove casi di sospetto di frode emersi nel contesto degli audit da essa effettuati (contro i 13 del 2017); si congratula con la Corte per il fatto che i negoziati in corso sono sfociati in un accordo di cooperazione amministrativa tra la Corte e l'OLAF (firmato nel maggio 2019) volto ad agevolare i rapporti di lavoro produttivi tra tali organi, in particolare per quanto riguarda la comunicazione di presunti casi di frode, nonché a organizzare azioni di interesse comune, quali formazioni, seminari e scambi di personale;

    38.   

    si rammarica del fatto che la Corte abbia dato seguito alla risoluzione sul discarico 2017 rispondendo solo in modo limitato alle osservazioni formulate dal Parlamento; sottolinea che è essenziale dare un seguito affinché la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento stabilisca se la Corte ha attuato le raccomandazioni del Parlamento; invita la Corte a includere, nella sua prossima relazione di follow-up, ogni risposta necessaria come pure spiegazioni più dettagliate sull'attuazione delle raccomandazioni del Parlamento;

    39.   

    osserva che il recesso del Regno Unito dall'Unione europea non avrà un impatto rilevante sulla struttura e sulle risorse umane della Corte; rileva che la Corte si è impegnata a utilizzare il suo potere discrezionale in conformità dell'articolo 49 dello statuto dei funzionari in modo da non licenziare funzionari solo perché cessano di essere cittadini di uno Stato membro; osserva che, per quanto riguarda gli agenti temporanei e contrattuali, la Corte è tenuta per legge ad esaminare singolarmente ciascun caso e ad autorizzare eccezioni ove ciò sia giustificato nell'interesse del servizio; si compiace che la Corte si sia tuttavia impegnata ad avvalersi in maniera aperta e trasparente della possibilità di autorizzare eccezioni; osserva che la valutazione della Corte si baserà unicamente sull'interesse del servizio;

    40.   

    pone l'accento sull'impegno della Corte a migliorare l'equilibrio di genere a tutti i livelli manageriali; osserva che il 45 % dei suoi revisori e amministratori sono donne, il che significa che vi è una proporzione quasi uguale di donne e uomini; constata che il 38 % dei dirigenti (24) è costituito da donne e che su dieci direttori tre sono donne; invita la Corte a proseguire gli sforzi volti a promuovere l'equilibrio di genere, in particolare nelle posizioni dirigenziali e in quelle manageriali più elevate; si compiace che la percentuale di donne in posizioni dirigenziali in seno alle Sezioni di audit sia aumentata, passando dal 7 % nel 2015 a quasi il 24 % alla fine del 2018 (contro il 20 % nel 2017); constata che la politica delle pari opportunità della Corte per il periodo dal 2018 al 2020 (approvata nel febbraio 2018) affronta anche le questioni dell'età e della disabilità;

    41.   

    ribadisce che su 28 membri della Corte solo sei (quattro nel 2016) sono donne; pone l'accento sulla questione dello squilibrio di genere tra i membri; ricorda che gli Stati membri dovrebbero incoraggiare più attivamente le donne a candidarsi per questo tipo di posizioni; ribadisce che, nel corso della procedura di nomina, il Consiglio dovrebbe sempre presentare almeno due candidati, una donna e un uomo;

    42.   

    osserva che l'aumento del carico di lavoro di traduzione è stato compensato da un miglioramento dell'efficienza ottenuto grazie alla razionalizzazione delle procedure interne della Corte, compresa una centralizzazione dei processi di pre- e post-trattamento delle traduzioni; osserva che ciò ha consentito di ridurre in maniera significativa i costi per pagina (più del 10 % rispetto al 2017);

    43.   

    esprime nuovamente soddisfazione per la cooperazione della Corte con altre istituzioni pubbliche e le parti interessate; prende atto con soddisfazione della cooperazione tra i capi delle istituzioni superiori di controllo e dell'adozione di un piano di lavoro congiunto a partire dal 2018; sostiene inoltre i partenariati conclusi con varie università nel contesto della politica della Corte di ampliare la propria gamma di formazione; chiede alla Corte di ampliare i contatti con altre università al fine di stabilire in futuro una cooperazione diversificata e capace di mantenere un equilibrio geografico;

    44.   

    si compiace che gli spazi destinati agli archivi nell'edificio K2 siano diventati superflui grazie alla crescente digitalizzazione; osserva che i predetti spazi saranno trasformati in nuove aree collaborative o di benessere e che il costo di tale operazione sarà coperto dalla dotazione finanziaria rimanente del progetto di costruzione del K3 ultimato alcuni anni fa; osserva che il livello di comfort dell'edificio K1 rimane di gran lunga inferiore a quello degli altri edifici del complesso; riconosce la conclusione di uno studio in cui si raccomanda l'esecuzione di lavori che renderebbero necessari investimenti enormi; osserva che sono ancora in esame alternative onde trovare la soluzione più efficiente per il futuro del K1 (anche in cooperazione con le autorità lussemburghesi); invita la Corte a informare la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento riguardo a eventuali soluzioni, insieme alle stime di bilancio;

    45.   

    si compiace che la Corte abbia istituito un programma ambientale globale per affrontare i vari temi individuati nell'analisi ambientale e ridurre l'impatto ambientale; osserva con soddisfazione che la Corte è riuscita a ridurre il consumo di energia dell'11,5 % tra il 2014 e il 2018, il consumo di acqua del 21,1 % tra il 2016 e il 2018 e il consumo di carta del 50,8 % tra il 2014 e il 2018;

    46.   

    sostiene gli sforzi della Corte volti a rafforzare la protezione dei dati e la sicurezza informatica adottando, a metà del 2018, un piano d'azione triennale in materia di cibersicurezza, che consta di una serie di azioni intese ad attenuare i rischi individuati; prende atto con soddisfazione della cooperazione della Corte con la squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni, degli organi e delle agenzie europee (CERT-UE) al fine di attuare alcuni dei controlli previsti nel piano;

    47.   

    riconosce il valore aggiunto che il software libero e aperto può apportare alla Corte; sottolinea in particolare il ruolo di tale software in vista di una maggiore trasparenza e per evitare effetti di «lock-in» da parte dei venditori; riconosce inoltre il suo potenziale in termini di miglioramento della sicurezza, in quanto consente di individuare e risolvere i punti deboli; raccomanda vivamente che eventuali software sviluppati per la Corte siano messi a disposizione del pubblico sulla base di una licenza libera e aperta;

    48.   

    pone in evidenza tutto l'operato svolto dalla Corte negli ultimi anni in settori quali la programmazione di bilancio basata sulla performance, il quadro etico (con tutte le norme e procedure correlate), il miglioramento delle attività di comunicazione e l'aumento del numero di misure volte a migliorare la trasparenza; si compiace dell'importante numero di accordi interistituzionali in materia di servizi e cooperazione; sottolinea l'importanza di collaborare e condividere esperienze tra le istituzioni e gli organi dell'Unione; suggerisce la possibilità di analizzare le attività di rete formalizzate in diversi settori al fine di condividere le migliori pratiche ed elaborare soluzioni comuni.


    Upp