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Document 32008D0406

    2008/406/CE: Decisione della Commissione, dell’ 11 dicembre 2007 , relativa all’aiuto di Stato C 51/06 (ex N 748/06) concesso dalla Polonia a favore di Arcelor Huta Warszawa [notificata con il numero C(2007) 6077] (Testo rilevante ai fini del SEE)

    GU L 143 del 3.6.2008, p. 31–48 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2008/406/oj

    3.6.2008   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 143/31


    DECISIONE DELLA COMMISSIONE

    dell’11 dicembre 2007

    relativa all’aiuto di Stato C 51/06 (ex N 748/06) concesso dalla Polonia a favore di Arcelor Huta Warszawa

    [notificata con il numero C(2007) 6077]

    (Il testo in lingua polacca è il solo facente fede)

    (Testo rilevante ai fini del SEE)

    (2008/406/CE)

    LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

    visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

    visto l'accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

    visto il protocollo n. 8 del trattato di adesione sulla ristrutturazione dell’industria siderurgica polacca  (1),

    dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni (2) conformemente a dette norme e viste le osservazioni trasmesse,

    considerando quanto segue:

    I.   PROCEDIMENTO

    (1)

    Nel 2002 la società Arcelor Huta Warszawa (in appresso «AHW»), successivamente denominata Huta L.W. s.r.l. (in appresso «HLW»), ha presentato alle autorità polacche un piano di ristrutturazione (in appresso anche piano individuale d’impresa). Il piano è stato aggiornato nel marzo 2003 (in appresso piano individuale d'impresa del 2003).

    (2)

    Il processo di ristrutturazione dell’industria siderurgica polacca è iniziato nel giugno del 1998, quando la Polonia ha presentato un primo piano di ristrutturazione dell’industria siderurgica alla Comunità europea, al fine di conformarsi all’articolo 8, paragrafo 4, del protocollo 2 dell’Accordo europeo con la Polonia (in appresso «articolo 8, paragrafo 4»), che consentiva, in via eccezionale, di concedere aiuti di Stato per interventi di ristrutturazione nel settore dell’acciaio nei primi cinque anni successivi all’entrata in vigore dell’accordo.

    (3)

    Il 5 novembre 2002, il Consiglio dei ministri della Repubblica polacca ha approvato il Programma di ristrutturazione e sviluppo dell’industria siderurgica in Polonia fino al 2006 e, su questa base, il 25 marzo 2003 ha adottato la versione definitiva del Programma nazionale di ristrutturazione (in appresso «PNR»). Tale programma prevede essenzialmente la concessione di aiuti di Stato all’industria siderurgica polacca in connessione con la ristrutturazione nel periodo 1997-2006 per un importo massimo di 3,387 miliardi di PLN (846 milioni di euro) (3).

    (4)

    Il PNR è stato presentato alla Commissione, che lo ha esaminato il 25 marzo 2003 e, sulla base della propria valutazione, ha presentato una proposta relativa a una decisione del Consiglio volta ad estendere la moratoria (che avrebbe dovuto terminare inizialmente nel 1997) per la concessione di un aiuto di Stato al settore siderurgico in Polonia ai sensi dell’accordo europeo fino alla fine del 2003, a condizione che fosse ripristinata la redditività dei beneficiari entro il 2006. La proposta era stata approvata dal Consiglio nel luglio del 2003 (4).

    (5)

    L’UE ha pertanto autorizzato la Polonia, in deroga alle proprie norme (5), a concedere aiuti alla ristrutturazione dell’industria siderurgica. Tali conclusioni sono state incluse nel protocollo n. 8 dell’atto di adesione, relativo alla ristrutturazione dell’industria siderurgica polacca (in appresso «protocollo n. 8») (6). Tale protocollo autorizza la concessione di aiuti di Stato per un importo massimo di 3,387 miliardi di PLN a 8 imprese specificamente indicate, tra cui HLW, entro la fine del 2003, a condizione che la ristrutturazione sia completata entro il 31 dicembre 2006 (7). Il PNR destina 322 milioni di PLN di aiuti alla ristrutturazione ad HLW (cfr. tabella 8), confermati dettagliatamente nel piano individuale d'impresa del 2003. A tali aiuti dovrà essere data esecuzione conformemente al punto 9, lettere a) e h) del protocollo n. 8.

    (6)

    Al fine di garantire la conformità con le condizioni stabilite, il protocollo n. 8 indica disposizioni dettagliate in merito all’esecuzione e al controllo degli aiuti. Tra le altre cose, la Polonia era tenuta a presentare due volte l’anno delle relazioni di controllo e nel 2004, nel 2005 e nel 2006 una società di consulenza indipendente doveva valutare i risultati del contratto. Finora sono state presentate relazioni di attività per HLW/AHW nel febbraio 2004, nell’aprile 2005, nel maggio 2006 e nel giugno 2007. Tali relazioni sono state oggetto di discussione con le autorità polacche e i beneficiari e sono state accettate sia dai servizi della Commissione che dalle autorità polacche.

    (7)

    Il piano individuale d'impresa di HLW è stato modificato nel 2005 da AHW (in appresso «piano individuale d'impresa del 2005») ed è stata richiesta l’approvazione della Commissione, ai sensi del punto 10 del protocollo n. 8.

    (8)

    Con lettera del 6 dicembre 2006, la Commissione ha informato la Polonia di avere avviato, in relazione a un possibile utilizzo inadeguato dell’aiuto, il procedimento di cui all’articolo 88, paragrafo 2 del trattato CE.

    (9)

    La decisione della Commissione di avviare il procedimento è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea  (8). La Commissione ha invitato le parti interessate a presentare le proprie osservazioni sull’aiuto.

    (10)

    La Polonia ha risposto con lettera del 2 marzo 2007. Il 19 marzo 2007 la Commissione ha ricevuto anche le osservazioni del beneficiario AHW, che ha trasmesso, insieme alle domande, alle autorità polacche. Dopo una riunione con le autorità polacche e il beneficiario nel marzo 2007, sono state inviate altre domande alla Polonia, il 2 aprile 2007 e il 6 agosto 2007. Il 4 giugno 2007 e il 1o ottobre 2007 la Polonia ha inviato le proprie risposte.

    (11)

    Successivamente, il 18 ottobre 2007, la Commissione, tramite i suoi servizi, ha informato la Polonia in merito alla sua valutazione del caso e, dopo ulteriori scambi di comunicazioni tra le autorità polacche e la Commissione, il 16 novembre 2007 le autorità polacche hanno comunicato che la società aveva intenzione di restituire l’aiuto, «indipendentemente dalla situazione giuridica».

    (12)

    Le autorità polacche hanno confermato, in una lettera del 22 novembre 2007, che il 20 novembre 2007 AHW aveva versato 2 089 768 EUR in un conto bloccato a favore del ministero delle Finanze polacco. In base all’accordo, nessuno potrà accedere a tale importo prima dell’adozione della presente decisione. Alla data dell’adozione il ministero riceverà l’importo bloccato più gli interessi maturati a partire dal 20 novembre 2007. Se la decisione non verrà emessa entro la fine di febbraio 2008, il denaro tornerà ad AHW.

    II.   DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’AIUTO

    (13)

    AHW è un’acciaieria polacca che produce acciaio liquido e prodotti lunghi, soprattutto acciai di qualità e acciai speciali (profilati leggeri e pesanti).

    (14)

    Nel 1991 la maggior parte delle azioni di HLW è stata rilevata dal produttore italiano di acciaio Lucchini e venduta nel 2005 ad Arcelor, che si è fusa con Mittal Steel nel 2006 (9).

    1.   Il programma di ristrutturazione del piano individuale d'impresa del 2003

    (15)

    La Commissione è al corrente del fatto che HLW stava attraversando un periodo di gravi problemi finanziari al momento dell’adozione del piano d’impresa. Non riceveva alcuna risorsa finanziaria supplementare dalla casa madre, Lucchini, che secondo le autorità polacche, versava in una profonda crisi finanziaria e non era in grado di vendere i propri beni di valore a causa di problemi normativi. Di conseguenza, nel periodo 1997-2003 la società mancava di risorse finanziarie, come peraltro indicato nel piano di ristrutturazione (10).

    (16)

    Per ripristinare la redditività, il piano individuale d'impresa del 2003 di HLW prevedeva diverse grandi misure di ristrutturazione (punto 3.2.) tra cui le più importanti riguardavano:

    «a)

    la ristrutturazione degli attivi e delle finanze allo scopo di ottenere fondi per l’attuazione di questo programma, per garantire la liquidità finanziaria e ridurre i costi finanziari;

    b)

    la realizzazione di investimenti per migliorare ulteriormente la qualità e la varietà dei prodotti fabbricati e migliorare la competitività dell’impresa, la riduzione dei costi […];

    c)

    e un ulteriore miglioramento delle norme in materia di protezione dell’ambiente».

    a)   Investimenti

    (17)

    Nel piano individuale d'impresa del 2003 (punto 3.3) si afferma che la futura strategia aziendale si sarebbe «concentrata sul miglioramento graduale della gamma di prodotti attraverso una riduzione significativa della produzione di barre e billette di acciaio comune e lo sviluppo della produzione incentrata sulla fabbricazione di acciai speciali e di qualità». A questo scopo, HLW prevedeva «…la realizzazione progressiva di investimenti nei seguenti settori dell’impianto: laminatoio di profilati medi e piccoli, fornace, trafileria, reparto colaggio in lingottiera», mentre sarebbe stato chiuso il laminatoio a freddo per nastri sottili.

    (18)

    Al fine di perseguire la suddetta strategia, la società ha previsto un programma di investimento di un importo [tra 150 milioni e 220 milioni di PLN], (11) che è stato presentato nel piano individuale d'impresa del 2003 nel seguente modo:

    Tabella 1

    Investimenti previsti nella produzione di acciaio (= tabella 21 del piano individuale d'impresa del 2003)

    In migliaia di PLN

    2002

    2003

    2004

    2005

    2006

    Totale

    Acciaieria

     

     

     

     

    […]

    […]

    Laminatoi a caldo

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [circa 95 %]

    Generale

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    Trafileria

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    Totale

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [150-220 milioni di PLN]

    (19)

    Come indicato al punto 4.4 del piano individuale d'impresa del 2003, gli investimenti si sono concentrati sull’ammodernamento dei laminatoi a caldo (cfr. tabella 22 del piano individuale d'impresa del 2003). Erano compresi l’ammodernamento del laminatoio di profilati medi e la sostituzione dei forni di riscaldo di billette a sezione quadra e del laminatoio per profilati pesanti. Il periodo di attuazione degli investimenti era indicato nella tabella 23 del piano individuale d'impresa del 2003, conformemente alla quale tutti gli investimenti dovevano iniziare nel 2002.

    b)   Ristrutturazione dell’occupazione

    (20)

    In base al piano individuale d'impresa del 2003 (punto 4.11), la società aveva previsto di ridurre il numero di dipendenti da 1 249 a 850. Il piano individuale d'impresa del 2005 indica attualmente che la manodopera verrà ridotta a 700 dipendenti. Il piano individuale d'impresa del 2003 destinava 4,03 milioni di PLN alla ristrutturazione dell’occupazione, di cui 1,5 milioni di PLN sarebbero stati sostenuti da aiuti di Stato con destinazione specifica, 1,17 milioni di PLN dal programma PHARE e 1,34 milioni di PLN dalla società (12).

    c)   Ristrutturazione finanziaria

    (21)

    Il piano individuale d'impresa del 2003 prevedeva anche la ristrutturazione finanziaria e la ristrutturazione patrimoniale, le quali, secondo il programma (punto 3.2), comprendevano: «il rimborso di crediti a breve termine e la vendita degli attivi non indispensabili per la produzione».

    (22)

    Il piano individuale d'impresa del 2003 (punto 4.7) prevedeva la ristrutturazione dei crediti per un importo di 513,369 milioni di PLN (secondo il bilancio, tale importo corrispondeva al totale dei debiti a lungo e breve termine). Tale ristrutturazione doveva essere finanziata dalle entrate future e dalla ristrutturazione degli attivi. Quest’ultima avrebbe dovuto produrre, nel 2004 e nel 2005, utili per 363 milioni di PLN, 60 milioni dei quali erano destinati a coprire i nuovi debiti.

    (23)

    Alla Commissione risulta che il piano individuale d'impresa del 2003 conteneva le seguenti misure di ristrutturazione finanziaria: in primo luogo, erano stati cancellati i debiti nei confronti dei creditori che costituivano un aiuto di Stato di 21,5 milioni di PLN (cfr. 4.12.2); in secondo luogo, HLW aveva iniziato, a partire dal 2000, una ristrutturazione degli attivi vendendo degli attivi non produttivi, cosa che avrebbe dovuto permettere di ottenere fondi per finanziare il programma di investimento.

    (24)

    La ristrutturazione degli attivi deve essere valutata tenendo conto del fatto che gli attivi di HLW erano già stati oggetto di un’operazione finanziaria descritta da HLW come «operazione di vendita e retrolocazione (sale and lease-back)». Nel 2000 la società aveva ottenuto un prestito di 250 milioni di PLN, garantiti principalmente da un’ipoteca sui terreni e sugli immobili di proprietà della società. Ciò riguardava sia gli attivi produttivi che gli attivi non produttivi. Il pagamento del rimborso doveva essere effettuato in due versamenti semestrali fino al 2010. La transazione era indispensabile poiché HLW necessitava di liquidità ma non poteva vendere immediatamente i propri attivi non produttivi. Tale vendita doveva avvenire nel corso degli anni seguenti e assicurare un apporto finanziario riducendo gli oneri finanziari.

    (25)

    In base al piano individuale d'impresa del 2003, la ristrutturazione degli attivi doveva riguardare gli attivi non produttivi (punti 4.7 e 4.8). Apparentemente, alla fine del 2001 è stata realizzata una prima vendita (53 ettari dei 100 ettari previsti). Tuttavia, la vendita di altri attivi non produttivi è stata ritardata poiché AKR (Agencja Kapitałowo Rozliczeniowa S.A., una società i cui azionisti sono l’Agenzia polacca per lo sviluppo dell’industria e il Tesoro) aveva delle difficoltà in merito alla situazione giuridica di una parte dei terreni non collegati alla produzione.

    (26)

    Poiché non erano disponibili fondi derivanti dalla vendita di terreni, è stato previsto un prestito ponte garantito dallo Stato di 300 milioni di PLN. Il prestito avrebbe dovuto essere utilizzato per gli investimenti e per coprire i debiti a breve termine (219 milioni di PLN in totale). Inoltre, dovevano essere destinati 53 milioni di PLN alla realizzazione degli investimenti che, nella versione iniziale del piano avrebbero dovuto essere realizzati dopo il 2006 (219 milioni + 53 milioni + il 10 % per i costi di finanziamento (ovvero 27 milioni = 299 milioni). Di conseguenza, dei fondi totali pari a [150-220 milioni di PLN] previsti per gli investimenti, almeno […] milioni di PLN (ossia, […] milioni di PLN — 53 milioni di PLN) dovrebbero essere compresi nei 219 milioni di PLN. Il rimanente importo di […] milioni di PLN (219 milioni di PLN — […] milioni di PLN) doveva rappresentare pertanto i costi della ristrutturazione finanziaria a breve termine.

    d)   Ristrutturazione in materia di ambiente

    (27)

    Il piano individuale d'impresa del 2003 (punto 4.9) comprendeva anche un piano d’investimento separato in materia di ambiente, consistente nell’attuazione di un sistema di gestione ambientale in conformità con la norma ISO 14001 (0,5 milioni di PLN), in una serie di investimenti nel quadro di un progetto di recupero dei terreni con costi di 50 milioni di PLN e nell’ammodernamento del reparto di alimentazione energetica (per il quale non era stanziato alcun fondo). Gli investimenti dovevano aver inizio nel 2002.

    (28)

    Il provvedimento ha evidenziato che alcune, ma non tutte le misure indicate nel piano individuale d'impresa del 2003, sono state attuate secondo i tempi stabiliti. In particolare, la costruzione di un impianto di lavorazione degli scarti è stata posticipata al 2007-2008 e, nell’estate del 2007, era solo agli inizi. Inoltre, la costruzione di un impianto di trattamento dei rifiuti è stata abbandonata poiché tale attività è stata affidata ad un subappaltatore (13), con una soluzione più conveniente dal punto di vista dei costi.

    (29)

    Il procedimento ha anche confermato l’affermazione delle autorità polacche secondo cui i costi per la ristrutturazione ambientale non dovevano rientrare nell’ambito della realizzazione del piano di ristrutturazione, ma avrebbero dovuto essere coperti da fondi propri, come le entrate provenienti dalla ristrutturazione degli attivi.

    e)   Finanziamento della ristrutturazione

    (30)

    Il piano individuale d'impresa del 2003 (4.12) individua un bisogno di risorse finanziarie di 300 milioni di PLN (cfr. anche il punto 5.1 del prospetto dei flussi di cassa). In assenza di indicazioni contrarie, si può presumere che sia questo l’importo totale necessario.

    (31)

    Il punto 4.12 fissa l’importo necessario per la ristrutturazione a 113,6 milioni di PLN nel 2002 e 105,3 milioni di PLN nel 2003, a cui vanno aggiunti 21,9 milioni di PLN corrispondenti ai costi finanziari per il prestito di tali fondi. Inoltre, erano previsti altri 53 milioni di PLN destinati a coprire i costi. Tuttavia, non vi è alcuna indicazione della destinazione precisa dei finanziamenti.

    (32)

    Dopo il 2003 non si prevedeva che fossero necessari altri finanziamenti. Effettivamente, nel piano individuale d'impresa del 2005 AHW, nel descrivere il piano individuale d'impresa del 2003, afferma «Il […] piano di ristrutturazione prevedeva l’adozione di una serie di misure di natura strategica e operativa, in conseguenza delle quali si prevedeva un notevole miglioramento della redditività e, di conseguenza, della liquidità finanziaria. Il piano di ristrutturazione approvato supponeva che i fattori della liquidità finanziaria sarebbero migliorati gradualmente, a partire dal 2003».

    f)   Conclusioni sulle misure di ristrutturazione previste nel piano individuale d'impresa del 2003

    (33)

    La ristrutturazione disposta dal piano individuale d'impresa, per la quale veniva richiesto un sostegno straordinario, comprende investimenti ([tra i 150 e i 220] milioni di PLN, di cui 53 milioni di PLN di investimenti anticipati), una ristrutturazione dell’occupazione (4,03 milioni di PLN), la cancellazione di una parte del debito pubblico (21,5 milioni di PLN), una ristrutturazione finanziaria (81,5 milioni di PLN) e dei costi connessi al finanziamento di un prestito (27,1 milioni di PLN), vale a dire un totale di 324,63 milioni di PLN.

    (34)

    La ristrutturazione doveva essere finanziata principalmente da un prestito garantito dallo Stato, che doveva coprire le esigenze finanziarie derivanti dal ritardo della ristrutturazione degli attivi. Pertanto, per consentire alla società di eseguire la ristrutturazione finanziaria e gli investimenti nel periodo 2002-2003 e possibilmente anche nel 2004, alla società è stato accordato il prestito ponte garantito dalla Tesoreria Statale. È evidente dunque che la ristrutturazione era connessa a dei termini stabiliti.

    (35)

    Tuttavia, nel piano individuale d'impresa del 2003 non era stato indicato che la ristrutturazione degli attivi avrebbe comportato dei costi di ristrutturazione. Anzi, veniva presentata come un processo continuo, indipendente dal piano di ristrutturazione sostenuto dagli aiuti di Stato, che non avrebbe richiesto alcun finanziamento statale supplementare. Anche alcune misure non direttamente collegate al ripristino della redditività, come le misure a favore dell’ambiente, venivano finanziate attraverso la ristrutturazione degli attivi ed erano perseguite, come ribadito dalle autorità polacche, indipendentemente dalla ristrutturazione.

    (36)

    In realtà, l’unico motivo per cui viene citata la ristrutturazione degli attivi è perché doveva garantire delle risorse finanziarie mediante la vendita degli attivi non produttivi. Tuttavia, non c’è alcuna menzione del rimborso dell’operazione di vendita e retrolocazione.

    2.   Aiuti di Stato

    (37)

    Dei 322 milioni di PLN dell’aiuto (calcolato come equivalente sovvenzione netto) originariamente approvato nel quadro del PNR, AHW ha ottenuto l’aiuto indicato nella tabella in allegato, presentata dalla Polonia:

    Tabella 2

    Aiuto di Stato approvato e ricevuto nel 2002 e nel 2003 (14)

     

    PNR

    (in migliaia di PLN)

    Aiuto di Stato ottenuto

    (in migliaia di PLN)

    Differenza

    (in migliaia di PLN)

    Totale 2002-2003

    321 878 000

    203 946 000

    117 932 000

    (38)

    L’aiuto è stato concesso per tre scopi diversi:

    a)

    0,33 milioni di PLN per la ristrutturazione dell’occupazione (originariamente erano stati previsti 1,5 milioni);

    b)

    20,56 milioni di PLN per la cancellazione dei crediti (erano stati originariamente previsti 21,5 milioni), che sono stati usati per il miglioramento generale della situazione finanziaria della società;

    c)

    la garanzia per un prestito di 183,2 milioni di PLN (46,3 milioni di euro; originariamente erano stati previsti e approvati dalla Commissione 299 milioni di PLN).

    (39)

    Il prestito garantito dallo Stato è stato concesso a HLW da Bank Pekao S.A. in base a un accordo stipulato tra HLW e la banca in data 10 dicembre 2003. L’accordo relativo al prestito indica che il prestito deve essere rimborsato cinque anni dopo la firma dell'accordo, ossia entro il 10 dicembre 2008.

    (40)

    AHW aveva presentato la domanda di garanzia nell’agosto 2003. Tale garanzia è stata accordata con una decisione del Consiglio dei ministri del 31 dicembre 2003 e riguardava un valore nominale di 46,3 milioni di euro, più gli interessi e altri costi associati fino a un massimo di 58,3 milioni di euro. La decisione del Consiglio dei ministri riconosceva che HLW avrebbe avuto bisogno innanzitutto dell’aiuto per finanziare gli investimenti relativi al laminatoio a caldo e i costi legati all’acquisto della proprietà previsti dall’accordo di vendita e retrolocazione e raccomandava che fosse utilizzato per questo scopo. Segnatamente:

    a)

    una parte del prestito era destinata a finanziare gli investimenti produttivi, per un importo di 14 600 000 EUR, l’investimento collegato al laminatoio (profilati medi) e l’ammodernamento del laminatoio (gabbie). Tuttavia, tra il 30 settembre 2004 e il 28 febbraio 2005 sono stati utilizzati solo 2 854 355 EUR, in 8 rate. Il rimborso è stato effettuato il 16.9.2005;

    b)

    la seconda parte, per un importo fino a 31 430 000 EUR, con il quale la società intendeva estinguere il saldo del contratto di vendita e retrolocazione, era destinata alla ristrutturazione del debito tramite il riacquisto di attivi di produzione (terreni ed edifici). A partire dal 24 agosto 2004, la società ha utilizzato 31 245 684 EUR e li ha rimborsati il 16 settembre 2005. Secondo le autorità polacche e il beneficiario, il prestito è stato utilizzato per estinguere l’accordo di vendita e retrolocazione del 2000.

    (41)

    Nel complesso, la società ha indicato di aver pagato interessi per 1 132 788,35 EUR, versati a rate. A questo scopo è stato considerato che la prima rata degli interessi, pagata il 30 dicembre 2004, doveva essere divisa tra le parti di prestito ottenute, mentre da quel momento in poi, gli importi degli interessi potevano essere attribuiti sugli importi totali. Le autorità polacche hanno comunicato che ciò porta alla seguente ripartizione dei pagamenti effettuati a titolo di interessi:

    Tabella 3

    Interessi pagati

    Data, interessi pagati

    Interessi totali

    Interessi sulla parte del prestito destinata alla vendita e alla retrolocazione

    Interessi sulla parte del prestito destinati agli investimenti

    30 dicembre 2004

    371 931 EUR

    363 880 EUR

    8 051 EUR

    30 giugno 2005

    536 522 EUR

    491 612 EUR

    44 910 EUR

    16 settembre 2005

    224 336 EUR

    205 557 EUR

    18 778 EUR

     

    1 132 788 EUR

    1 061 050 EUR

    71 738 EUR

    (42)

    In connessione con il prestito garantito, AHW ha inoltre sostenuto le seguenti spese:

    a)

    una provvigione per la preparazione di 270 000 EUR;

    b)

    un versamento a favore del Tesoro di Stato per la concessione della garanzia sul prestito di 583 300 EUR, effettuato il 30 aprile 2004 (1 % dell’importo totale della garanzia di 58 330 000 EUR, indipendentemente dall’entità del prestito effettivamente concesso);

    c)

    costi e spese sostenuti dalla banca in connessione con l’accordo di prestito e gravanti su AHW: 55 947 EUR.

    (43)

    La richiesta di prestito presentata da HLW nel 2003 mostra che la riduzione del prestito (rispetto all’importo approvato nel piano individuale d'impresa del 2003) è il risultato di un’iniziativa di HLW, poiché il prestito era già stato negoziato. Tuttavia, HLW si è riservata il diritto di conservare la possibilità di chiedere l’importo rimanente nell’ambito del massimale di 75 milioni di PLN, senza mai peraltro presentare tale richiesta.

    3.   Attuazione del piano individuale d'impresa del 2003

    (44)

    Non è in discussione il fatto che il piano individuale d'impresa del 2003 è stato attuato solo in parte. Tra il 2002 e il 2004 HLW ha speso soltanto 58,7 milioni di PLN per la ristrutturazione. Dei […] milioni di PLN per l’investimento nell’ammodernamento del laminatoio a caldo previsto per il periodo 2002-2004 sono stati spesi solo [il 25 % circa dell’investimento totale indicato nella tabella 1] milioni di PLN. Gli investimenti hanno interessato soltanto l’ammodernamento del laminatoio di profilati medi, mentre non è stato fatto alcun investimento per i forni di riscaldo di billette a sezione quadra o del laminatoio per profilati pesanti. Inoltre, circa mezzo milione di PLN su […] milioni di PLN è stato investito nell’acciaieria e […] milioni di PLN sono stati utilizzati per altri investimenti generali (per i dettagli vedere le colonne per gli anni 2002, 2003 e 2004 nella tabella 4 riportata di seguito).

    (45)

    Alla Commissione non è stata fornita alcuna informazione sull’esecuzione o meno della ristrutturazione finanziaria. Tuttavia, nel piano individuale d'impresa del 2005 la Commissione ha riscontrato che l’indebitamento di HLW in data 30 giugno 2005 era quasi uguale a quello di HLW alla fine del 2001 (cfr. punto 18 del piano individuale d'impresa del 2005). Inoltre, HLW è stata in grado di ottenere un risultato positivo nelle attività operative già nel 2004. Di conseguenza, la Commissione presume che la società abbia realizzato la ristrutturazione finanziaria a breve termine prevista.

    (46)

    Le relazioni del consulente indipendente incaricato del monitoraggio confermano che HLW non era redditizia economicamente nel 2004, alla fine del 2004 o alla fine del 2005, mentre AHW lo era alla fine del periodo di ristrutturazione (fine 2006).

    (47)

    È indubbio che la redditività raggiunta alla fine del 2006 sia dovuta a una serie di fattori che derivano, oltre che dall’ammodernamento parziale del laminatoio, soprattutto dalla situazione eccezionale del settore dell’acciaio, che ha avuto effetti molto positivi sul volume d’affari della società. Inoltre, con l’acquisizione di HLW da parte di Arcelor, un investitore forte, tutti i problemi di liquidità di HLW erano spariti. Tuttavia, la società non è stata in grado di provare la propria affermazione generale secondo cui l’effettivo impiego della garanzia a scopo di rifinanziamento era stata la causa del ripristino della redditività dell’impresa.

    4.   Modifiche al piano individuale d'impresa del 2003

    (48)

    Nel 2005, l’arrivo di un nuovo proprietario ha comportato un notevole cambiamento nella strategia di investimento. Invece di rinnovare i laminatoi a caldo esistenti, AHW progetta di costruire un laminatoio nuovo che permetta di produrre prodotti lunghi utilizzati nell’edilizia. Il laminatoio utilizzerà billette a sezione quadra da 160 mm come materia prima e la sua gamma di prodotti comprenderà tondini per cemento armato in acciaio al carbonio, barre tonde e piatte, profilati leggeri e profilati quadri e trasversali. La Polonia spiega che questo adattamento è legato allo sviluppo del mercato dell’edilizia, per il quale si prevede una crescita sostanziale protratta nel tempo nell’area di Varsavia e che può dare ad AHW il vantaggio di essere la prima impresa sul mercato per via della sua ubicazione a Varsavia.

    (49)

    Il nuovo laminatoio sarà completamente operativo entro la metà del 2008 e sostituirà i laminatoi a caldo esistenti, per il cui ammodernamento erano già stati investiti [il 25 % circa dell’investimento totale indicato nella tabella 1] milioni di PLN. Il costo totale del programma d’investimento è sintetizzato nella tabella seguente:

    Tabella 4

    Costi del nuovo programma di investimento nell’ambito del piano individuale d'impresa del 2005

    In migliaia di PLN

    2002 (15)

    2003 (15)

    2004 (15)

    2005

    2006

    Totale

    Acciaieria

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    Laminatoi a caldo

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [120 % circa dell’importo totale dell’investimento indicato nella tabella 1]

    Altro

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    Totale

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [140 % circa dell’importo totale dell’investimento indicato nella tabella 1]

    (50)

    Il costo totale degli investimenti ammonta ora a [il 140 % circa dell’investimento totale indicato nella tabella 1] milioni di PLN, dei quali si prevede di destinare [il 120 % circa dell’investimento totale indicato nella tabella 1] milioni di PLN al laminatoio a caldo, quindi […] milioni di PLN in più di quelli destinati originariamente all’investimento. Tuttavia, questi costi comprendono l’importo dell’investimento già realizzato nel laminatoio di profilati medi cioè […] milioni di PNL. Una volta dedotto l’importo di […] milioni di PLN, il costo del nuovo laminatoio ammonterebbe a [meno di 200] milioni di PLN.

    5.   Sviluppo della capacità di produzione

    (51)

    I cambiamenti per quanto riguarda le capacità produttive di AHW sono illustrati nella tabella seguente:

    Tabella 5

    Capacità di produzione annuale massima in migliaia di tonnellate

    Produzione

    2002

    2003

    2004

    2005

    2006

    2007

    2008

    Note

    Acciaio liquido

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [100 % circa della capacità totale del laminatoio]

    [idem]

    Nessuna modifica

    Prodotti piatti

    20

    20

    20

    20

    0

    0

    0

    Conformemente al protocollo n. 8

    Laminatoio — vergelle

    180

    180

    180

    180

    180

    0

    0

    Conformemente al protocollo n. 8

    Laminatoio di laminati mercantili e profilati leggeri

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [40 % circa]

    0

    Nuova strategia (16)

    Laminatoio di profilati pesanti lunghi

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    [60 % circa]

    0

    Nuova strategia (16)

    Laminatoio di profilati fucinati

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    […]

    0

    Nuova strategia (16)

    Nastri di acciaio laminati a freddo

    30

    0

    0

    0

    0

    0

    0

    Stabilita dal protocollo n. 8

    Nuovo laminatoio

    0

    0

    0

    0

    0

    […]

    [70 % circa]

    Nuova strategia (non stabilita dal protocollo n. 8 )

    (52)

    Una volta che il nuovo laminatoio sarà completamente operativo nel 2008, il vecchio laminatoio verrà chiuso. Prima del 2007 la produzione totale della società non ha mai superato la capacità massima di […] tonnellate. Pertanto, la modifica del programma di investimenti comporterà una riduzione aggiuntiva della capacità di produzione della società di […] tonnellate.

    III.   MOTIVAZIONI PER L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO

    (53)

    Nella lettera del 6 dicembre 2006, la Commissione ha fatto notare che il piano di ristrutturazione di AHW non era stato attuato e ha espresso la propria intenzione di indagare sulla possibilità che ciò costituisse un utilizzo abusivo dell’aiuto concesso per la ristrutturazione. In particolare, la Commissione sottolineava che una parte cospicua dell’aiuto non era stata utilizzata correttamente.

    (54)

    Inoltre, la Commissione nutriva dei dubbi circa la possibilità di approvare il piano d’impresa aggiornato conformemente al punto 10 del protocollo n. 8, poiché riguardava nuovi investimenti, potenzialmente utili ma non necessari per la ristrutturazione della società.

    IV.   OSSERVAZIONI DELLA POLONIA

    (55)

    Le autorità polacche affermano che AHW utilizza la garanzia statale in conformità con i termini e le condizioni che ne hanno regolato la concessione, e spiegano che:

    a)

    in primo luogo, il rimborso dell’operazione di vendita e retrolocazione riguardava degli investimenti che erano stati descritti soltanto come una misura molto generale, senza entrare nei dettagli;

    b)

    in secondo luogo, esso faceva parte della ristrutturazione finanziaria, poiché i costi di ristrutturazione ammontavano a 857 milioni di PLN, in quanto le perdite e gli elementi del passivo venivano considerati farne parte. La Polonia indica che questi ultimi consistono in perdite pari a 150 milioni di PLN per gli anni 2002 e 2003, indicate nel bilancio finanziario previsto (punto 79 del piano individuale d'impresa del 2003). Inoltre, la società aveva anche debiti a lungo e a breve termine per un importo di 513,4 milioni di PLN, a cui occorre aggiungere i costi derivanti dalla ristrutturazione dell’occupazione e dagli investimenti (190,5 milioni di PLN);

    c)

    in terzo luogo, l'operazione doveva rientrare nella ristrutturazione degli attivi disposta dal piano di ristrutturazione. La società ha deciso, pertanto, «di sostituire l'accordo di vendita e retrolocazione con un prestito finanziario meno costoso» per ridurre gli effetti negativi dell’indebitamento attuale sul flusso di cassa. La Polonia ha indicato che ciò era urgente poiché HLW era «arrivata al limite delle proprie risorse finanziarie».

    (56)

    Le autorità polacche affermano, inoltre, che l’operazione di vendita e retrolocazione ha contribuito anche a ripristinare la redditività della società, senza peraltro provare questa affermazione.

    (57)

    Le autorità polacche confermano che il momento in cui è stato concesso l’aiuto era d’importanza fondamentale. Esse affermano infatti che «l’esigenza di aiuti di Stato è stata avvertita soltanto nel 2003/2004», se si osservano sostanzialmente le necessità di risorse finanziarie (17).

    (58)

    Le autorità polacche ribadiscono che AHW ha rimborsato l'aiuto. La garanzia statale doveva essere solamente un complemento delle altre garanzie per il prestito. In effetti, la banca ha beneficiato di garanzie sotto forma di un’ipoteca sui terreni e su tutti i valori immobilizzati e di sette cambiali. Inoltre, la Polonia ha fornito informazioni su vari altri strumenti di finanziamento utilizzati da HLW all’epoca e conseguentemente sostiene che HLW avrebbe potuto ottenere un finanziamento sul mercato senza la garanzia.

    (59)

    Le autorità polacche ricordano che Arcelor non avrebbe comprato la società se non fosse stata sicura che HLW aveva «diritto all’aiuto di Stato concesso per realizzare il processo di ristrutturazione».

    (60)

    Le autorità polacche sottolineano che la modifica del piano darà luogo a un programma di investimenti più ampio di quello previsto nel piano originario e che tutti gli investimenti erano stati irrevocabilmente impegnati - prima della fine del 2006 (ovvero prima della fine del periodo di ristrutturazione). Le autorità polacche sono pertanto dell'opinione che l'aiuto non debba essere ritenuto un abuso e che la modifica del piano proposta debba essere considerata compatibile con le regole comunitarie.

    (61)

    Le autorità polacche hanno comunicato che l’investimento previsto nel piano individuale d'impresa del 2005, ovvero la sostituzione del laminatoio di profilati medi, era stato discusso già nel 1997. Tuttavia, dal 1997 al 2003 la società aveva un flusso di cassa insufficiente a finanziare tale investimento. Soltanto quando Arcelor ha rilevato la società i fondi sono stati sufficienti a tale finanziamento (18). Inoltre, la Polonia specifica che la gamma dei prodotti è stata definita in maniera molto generale nel piano individuale d'impresa del 2003 e che quanto era stato definito non era ottimale per soddisfare l’evoluzione della domanda sul mercato polacco, che richiedeva un adattamento di una serie di prodotti.

    (62)

    Le autorità polacche sostengono che le modifiche apportate al piano individuale d'impresa del 2005 non hanno effetti negativi sul protocollo n. 8. Il nuovo piano è necessario per ristabilire «la redditività a lungo termine». La redditività registrata alla fine del periodo di ristrutturazione era dovuta soltanto alla situazione positiva del mercato e alla relazione tra prezzi/entrate/costi. In tal senso, esse sostengono che la tecnologia dei blumi non garantirebbe la competitività della società a lungo termine e dovrebbe essere sostituita da un processo innovativo di colata continua.

    (63)

    Le autorità polacche suggeriscono che se anche l’aiuto ottenuto fosse considerato un aiuto supplementare al funzionamento, occorrerebbe tener conto del fatto che esso è bilanciato da misure compensative, ovvero l’ulteriore riduzione di capacità della società, conseguente alla modifica della strategia. Le autorità polacche confermano anche che HLW non ha realizzato tutti gli investimenti previsti perché la ristrutturazione dei suoi attivi è stata ritardata.

    (64)

    La Polonia ha anche comunicato alla Commissione il tasso di interesse applicato per il prestito, come indicato precedentemente al punto 41 e gli altri costi applicati relativamente al prestito e alla garanzia, come indicato al punto 42.

    V.   OSSERVAZIONI DELLE PARTI INTERESSATE

    (65)

    Il beneficiario ha presentato le proprie osservazioni circa l’avvio del procedimento ed è stato tenuto successivamente informato in merito allo scambio di informazioni intercorso tra la Commissione e le autorità polacche.

    (66)

    AHW sostiene che una parte consistente dell'aiuto è stata utilizzata per ricomprare alcuni attivi noleggiati allo scopo di ridurre i costi finanziari. Peraltro, poiché gli investimenti riguardavano degli attivi, la loro riacquisizione potrebbe essere considerata parte della ristrutturazione.

    (67)

    Il beneficiario sostiene anche che la garanzia è stata concessa prima dell’ingresso della Polonia nell’Unione europea (la risoluzione del Consiglio dei Ministri è stata adottata nel dicembre del 2003) e spettava perciò al governo polacco definire le finalità dell’aiuto. Inoltre, la società sostiene di aver utilizzato l’aiuto in piena conformità con la decisione relativa alla sua concessione.

    (68)

    AHW ribadisce che il nuovo piano mira a perseguire l’obiettivo del piano precedente e che il cambiamento di strategia è necessario per garantire la redditività a lungo termine della società.

    VI.   VALUTAZIONE

    1.   Diritto applicabile

    (69)

    Il protocollo n. 8 stabilisce, al punto 1, che «In deroga agli articoli 87 e 88 del trattato CE, gli aiuti di Stato concessi dalla Polonia ai fini della ristrutturazione di parti specifiche dell'industria siderurgica polacca sono ritenuti compatibili con il mercato comune a condizione che», tra le altre cose, «siano soddisfatte le condizioni stabilite in detto protocollo».

    (70)

    Il periodo di moratoria per la concessione di aiuti di Stato alla ristrutturazione dell’industria siderurgica polacca ai sensi dell’accordo europeo, è stato prorogato dal Consiglio fino alla data di adesione della Polonia. Tale disposizione è stata inserita nel protocollo n. 8 elaborato nell’ambito dell’adesione della Polonia all’Unione europea. Per permettere la realizzazione di tale obiettivo, il protocollo copre sia il periodo precedente l’adesione sia quello successivo. Precisamente, autorizza la concessione di un importo limitato di aiuti alla ristrutturazione per il periodo 1997-2003 e vieta qualsiasi altro aiuto di Stato alla ristrutturazione dell’industria siderurgica polacca negli anni 1997-2006. A questo riguardo tale disposizione si distingue nettamente dalle altre disposizioni contenute nel trattato di adesione, come per esempio il meccanismo provvisorio previsto dall’allegato IV («procedura relativa agli aiuti esistenti») che riguarda soltanto gli aiuti di Stato concessi prima dell’adesione e «ancora applicabili dopo» tale data. Il protocollo n. 8 può quindi essere considerato una lex specialis, che nell’ambito da esso coperto sostituisce ogni altra disposizione del trattato di adesione (19).

    (71)

    Considerato che gli articoli 87 e 88 del trattato CE non riguardano, di norma, gli aiuti concessi prima dell’adesione e che non sono più applicabili dopo l’adesione, le disposizioni del protocollo n. 8 estendono il controllo sugli aiuti di Stato nell’ambito del trattato CE a tutti gli aiuti concessi per la ristrutturazione dell’industria siderurgica polacca negli anni 1997-2006.

    (72)

    Conformemente all’articolo 88, paragrafo 2 del trattato CE, la decisione può essere presa dopo l’adesione della Polonia all’UE, perché, in mancanza di disposizioni specifiche nel protocollo n. 8, devono essere applicate le norme e i principi abituali. Perciò, si applica anche il regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo 1999, recante modalità di applicazione dell’articolo 93 del trattato CE (in appresso «regolamento procedurale») (20).

    2.   Applicazione abusiva degli aiuti

    (73)

    Il punto 18 del protocollo n. 8 autorizza la Commissione «a prendere misure adeguate che obblighino tutte le imprese in questione a rimborsare l’aiuto ottenuto in violazione delle condizioni stabilite dal protocollo […] qualora, all’atto del controllo, emerga che le condizioni fissate dal protocollo non sono state soddisfatte».

    (74)

    Al termine del procedimento d’indagine formale, la Commissione ha affermato che la Polonia non era stata in grado di sciogliere i dubbi riguardo all’applicazione abusiva degli aiuti alla ristrutturazione. La Commissione ritiene che la società non abbia eseguito in modo corretto il proprio piano di ristrutturazione così come è esplicitamente prescritto al punto 9, lettere a) e h), del protocollo n. 8. La Commissione osserva che, delle risorse finanziarie rese disponibili (circa 34 milioni di euro), solo una quota trascurabile è stata utilizzata conformemente al piano d’impresa del 2003 per finanziare investimenti, mentre il resto, ovvero 31,2 milioni di euro, è stato utilizzato per scopi non indicati nel piano.

    (75)

    Per giungere alla sua conclusione, la Commissione ha valutato, in primo luogo, il tipo di misure che erano state pianificate nel piano individuale d'impresa originale, quindi se le misure attuate dalla società fossero, in qualche modo incompatibili con le norme del mercato comune e, in seguito, l’effetto dell’incompatibilità dell’aiuto utilizzato in modo abusivo sul programma nel suo complesso, prima di esaminare l’importo dell’aiuto. La questione se il nuovo programma possa o meno modificare tale conclusione viene discussa nel capitolo 3 riportato di seguito.

    a)   Portata della ristrutturazione stabilita nel piano di investimenti iniziale

    (76)

    In primo luogo, la Commissione chiarisce la portata del piano individuale d'impresa del 2003, valutando se il rimborso delle somme erogate in virtù del patto di vendita e retrolocazione degli attivi produttivi, per i quali sono stati utilizzati principalmente gli aiuti alla ristrutturazione, rientrasse nel piano individuale d'impresa del 2003.

    (77)

    Come affermato al punto 34, lo scopo principale del piano di ristrutturazione era quello di garantire l’esecuzione da parte di HLW di alcune misure necessarie per ripristinare la redditività dell’impresa. Esse concernevano principalmente degli investimenti e la ristrutturazione finanziaria. L’obiettivo fondamentale del piano era consentire la ristrutturazione dell’impresa nel periodo 2002-2003.

    (78)

    In primo luogo, conformemente al piano individuale d'impresa del 2003, HLW doveva investire [150-220] milioni di PLN. Tuttavia, sia il beneficiario che le autorità polacche sembrano essere giunti alla conclusione che l’acquisizione degli attivi di produzione possa essere considerata come parte del programma di investimenti. La Polonia sostiene che gli investimenti sono stati descritti come una misura generale, senza entrare nel dettaglio. Inoltre, il beneficiario afferma che tale acquisizione era necessaria per il processo di ristrutturazione «poiché l’impianto non avrebbe potuto funzionare nel corso della ristrutturazione senza tali attrezzature».

    (79)

    La Commissione non può accettare tali argomentazioni. È evidente che il piano individuale d'impresa del 2003 presenta gli investimenti di cui al punto 4.4. in termini di costi (tabella 21 del piano individuale d'impresa del 2003, che corrisponde alla tabella 1 del punto (18), oggetto (tabella 22 del piano individuale d'impresa del 2003) e periodo (tabella 23 del piano individuale d'impresa del 2003). Non è stato incluso alcun rimborso dell’accordo di vendita e retrolocazione. In effetti, ciò sta piuttosto a dimostrare che né le autorità polacche né il beneficiario hanno trovato una giustificazione plausibile per il rimborso dell’accordo di vendita e retrolocazione. Altrimenti, la misura sarebbe stata inclusa nel piano.

    (80)

    In secondo luogo, il piano individuale d'impresa del 2003 prevede una ristrutturazione finanziaria limitata. Nelle informazioni presentate successivamente, le autorità polacche affermano che occorrerebbe tener conto dell’importo della riacquisizione degli attivi di produzione nella ristrutturazione finanziaria (21). Esse sostengono che la ristrutturazione finanziaria riguardava anche le perdite attuali di 150 milioni di PLN e il consolidamento del debito di 513 milioni di PLN, raggiungendo in tal modo i costi di ristrutturazione totale di circa 858 milioni di PLN.

    (81)

    Tuttavia, la Commissione considera inaccettabile che le perdite esistenti di 150 milioni di PNL e la modificazione del calendario per il rimborso dei debiti per un importo di 513 milioni siano considerate costi di ristrutturazione. Come indicato al punto 22, la Commissione non contesta che il punto 4.7 del piano individuale d'impresa del 2003 menzioni il fatto che «la società intende ristrutturare il debito di 513 milioni di PLN». Tuttavia, ciò non viene indicato come facente necessariamente parte delle attività di ristrutturazione. In effetti, il punto 3.2 indica, come misura di ristrutturazione, solo «il rimborso di prestiti a breve termine e la vendita degli attivi di produzione non necessari.»

    (82)

    Inoltre, di norma, le perdite, indipendentemente dal genere cui appartengono, non vengono considerate costi di ristrutturazione, contrariamente a quanto sostiene la Polonia. I debiti iscritti in bilancio non corrispondono necessariamente a costi di ristrutturazione, poiché i debiti fanno parte di un'attività economica. È vero che un eccesso di debiti potrebbe far insorgere delle difficoltà, tuttavia, in tal caso, la ristrutturazione deve prevedere misure specifiche in merito ai debiti, quali apporti di capitale, prestiti o un accordo per rinviarne il rimborso. Il piano non prevede alcuna misura di questo tipo nell’ambito della ristrutturazione finanziaria (punto 4.7, paragrafo 5).

    (83)

    In effetti, il piano individuale d'impresa del 2003 indica al punto 4.7 che per finanziare la ristrutturazione erano necessari solo 363 milioni di PLN e tale cifra è inferiore al totale dell’indebitamento esistente, pari a 513 milioni di PLN. Inoltre, i 60 milioni di PLN di cui al punto 4.7 sembrano riguardare il capitale di esercizio futuro. Pertanto, alla ristrutturazione dovevano essere assegnati al massimo 300 milioni di PLN (vedi il precedente punto 30).

    (84)

    Tuttavia, l’utilizzo dei 300 milioni di PLN viene chiarito al punto 4.12.1 del piano individuale d'impresa del 2003 relativo ai costi e alle fonti di finanziamento del programma. Tale punto spiega che la copertura finanziaria di 219 milioni di PLN era necessaria per il periodo 2002-2003. Considerato che tale importo doveva coprire anche gli investimenti, come indicato in precedenza al punto 26, i fondi rimasti per la ristrutturazione finanziaria ammontavano solo a […] milioni di PLN.

    (85)

    81,5 milioni di PLN non sarebbero stati sufficienti a coprire nemmeno il rimborso dell’accordo di vendita e retrolocazione. Il punto 3.2. indicava chiaramente che la ristrutturazione finanziaria avrebbe riguardato solo il debito a breve termine. Pertanto, la ristrutturazione finanziaria inclusa nel piano era limitata a 81,5 milioni di PLN, ma non copriva il rimborso del contratto di vendita e retrolocazione, che era chiaramente un debito a lungo termine dato che doveva essere restituito nel corso degli anni fino al 2010. Di conseguenza, il rimborso del contratto di vendita e retrolocazione non può essere considerato un elemento della ristrutturazione finanziaria, da sostenere mediante aiuti.

    (86)

    Infine, le autorità polacche sembrano accettare che l’operazione di vendita e retrolocazione non facesse parte della ristrutturazione degli attivi, poiché non sostengono il contrario. Tuttavia, esse fanno indirettamente riferimento a tale ristrutturazione citando un brano ad essa relativo: «la summenzionata vendita consentirà a Huta L.W di restituire parte dei crediti e di mantenere la liquidità» (punto 64 della lettera del 4 giugno).

    (87)

    Tuttavia, le autorità polacche non hanno notato che non è indicato da nessuna parte che la modificazione del calendario dei rimborsi deve riguardare tutti i debiti derivati dalla vendita e dalla retrolocazione, mentre il piano indica in più punti che tale modificazione riguarda solo gli attivi non produttivi. Ciò viene ribadito due volte nello stesso passo dal quale è stata tratta la summenzionata citazione delle autorità polacche. Viene infatti esplicitato che i debiti derivanti dal contratto di vendita e retrolocazione, nella fattispecie quelli riguardanti gli attivi non produttivi (vedi punto 4.12.1 del piano individuale d'impresa del 2003), saranno oggetto di una ristrutturazione delle attività, nella fattispecie quella che concerne gli attivi non produttivi. Ciò riguarda anche i cosiddetti «progetti da 100 e da 88 ettari». Lo scopo di questa ristrutturazione degli attivi era ottenere risorse finanziarie al fine di realizzare degli investimenti e di ridurre contemporaneamente il costo finanziario del debito. Tuttavia, non viene fornita alcuna indicazione in merito al fatto che il rimborso dell’intero accordo di vendita e retrolocazione dovrebbe essere corrisposto prima dei tempi previsti dal piano per ridurre i costi finanziari. La ristrutturazione delle attività mira piuttosto a «ridurre» i costi finanziari e non a eliminarli.

    (88)

    Infine, dati i vincoli finanziari di HLW, la Commissione non vede alcuna ragione per cui HLW dovesse mirare ad acquistare i propri attivi produttivi dal momento che la restituzione era prevista in una fase successiva. In effetti, non era indicato in alcun modo che il contratto di locazione avrebbe costituito un ostacolo alla ristrutturazione. In particolare, il punto 4.12 del piano individuale d'impresa del 2003 non sostiene quanto sopra, dal momento che indica esclusivamente che vendendo alcuni dei beni precedentemente individuati come non produttivi, HLW sarebbe in grado di ridurre i costi legati al contratto di locazione. Ciò appare logico soltanto se si tiene conto del fatto che i beni dovevano essere venduti per restituire (in parte) il prestito e, pertanto, sollevare HLW dal pagamento degli interessi sul prestito. Tuttavia, non viene fatto alcun riferimento al riacquisto degli attivi di produzione che non potrebbe generare liquidità poiché tali beni rimarrebbero all’impresa.

    (89)

    Il riacquisto degli attivi di produzione non era pertanto previsto nel piano individuale d'impresa del 2003. In realtà, HLW ha utilizzato l’aiuto per uno scopo che non era previsto dal piano di ristrutturazione sulla base del quale è stato autorizzato l’aiuto. Ciò significa che l’aiuto è stato utilizzato in maniera non conforme al Programma nazionale di ristrutturazione (PNR) e alla decisione di autorizzazione (protocollo n. 8). Conformemente all’articolo 1, lettera g), del regolamento procedurale, la misura deve essere considerata come un'utilizzazione abusiva dell'aiuto intendendo con tale definizione un aiuto non conforme alla decisione che autorizza l'aiuto di Stato (22).

    b)   Incompatibilità dell’aiuto utilizzato abusivamente

    (90)

    Una volta stabilito che l’aiuto di Stato ottenuto non è stato utilizzato in conformità con il piano, rimane da dimostrare che tale aiuto utilizzato abusivamente sia anche incompatibile con le norme del mercato comune.

    (91)

    Da un punto di vista formale, ciò può già essere concluso considerando, in primo luogo, che la società non ha utilizzato l'aiuto in conformità con il piano, mentre, in base al protocollo n. 8, era tenuta ad utilizzarlo in modo adeguato e, in secondo luogo, che qualsiasi altro aiuto di Stato concesso al di fuori del piano individuale d'impresa, del PNR e del protocollo n. 8 è incompatibile con il mercato comune in base al punto 18 del protocollo n. 8.

    (92)

    Inoltre, la Commissione osserva che non sarebbe stata in grado di considerare l'utilizzazione effettiva compatibile con il mercato comune, nonostante AHW abbia ripristinato la sua redditività. In questo contesto, la Commissione intende chiarire che, sebbene il beneficiario dubiti che la propria redditività attuale sia sufficiente, occorre considerare che il suo concetto di redditività differisce dalla definizione iniziale di redditività contenuta nell’allegato 3 del protocollo n. 8. Tale definizione è stata approvata nel quadro del protocollo n. 8, è stata verificata da entrambi le parti contraenti e non può essere modificata a posteriori da un beneficiario.

    (93)

    Tuttavia, la Commissione ribadisce, in primo luogo, che la compatibilità non deriva semplicemente dal fatto che HLW abbia ripristinato la propria redditività nel 2006. Infatti, il ripristino della redditività da solo non è sufficiente a rendere un progetto di ristrutturazione compatibile con il mercato comune. Occorre, anche, assicurare che il ripristino della redditività venga raggiunto mediante l'importo di aiuto di Stato minimo necessario alla ristrutturazione e che vengano adottate misure di compensazione. La Commissione ricorda che tali condizioni sono indicate nell’articolo 8, paragrafo 4), dell’accordo europeo, a cui si fa riferimento al punto 1 del protocollo n. 8. In particolare, il concetto secondo cui l’aiuto di Stato deve limitarsi al minimo necessario implica che non dovrebbe essere utilizzato per finanziare investimenti o misure non indispensabili per la ristrutturazione (23).

    (94)

    In secondo luogo, la Commissione ricorda che il piano, ossia gli obiettivi di ristrutturazione e le misure per finanziarli, devono, nella prospettiva ex ante, assicurare che venga ripristinata la redditività. Infatti, il piano individuale d'impresa del 2003 dedicava un'attenzione particolare alla realizzazione e accelerazione degli investimenti grazie agli aiuti di Stato. Prima di tutto, il piano indicava che gli investimenti dovevano essere rinviati al 2003 grazie al prestito ponte. Inoltre, viene affermato che la ristrutturazione degli attivi doveva essere effettuata nel periodo 2004-2005, troppo tardi, quindi, ai fini dell’implementazione del programma di investimento. Pertanto, il prestito è stato concesso per colmare il deficit finanziario. Infatti, nell’introduzione del piano viene ribadito che «la realizzazione del programma di ristrutturazione conformemente al calendario stabilito e il proseguimento delle attività dell'impresa richiedono che vengano ottenuti prestiti ponte supplementari». In conclusione, il prestito ponte è stato considerato necessario al fine di realizzare l’investimento conformemente al calendario fissato.

    (95)

    Il fatto che HLW abbia optato per il rimborso dell’accordo di vendita e retrolocazione degli attivi di produzione scegliendo di non realizzare gli investimenti in tempo, in una prospettiva ex ante, indica che, con il suo comportamento, l’impresa ha pregiudicato le sue possibilità di ripristinare la redditività. Infatti, le autorità polacche non hanno fornito alcuna spiegazione per giustificare perché, nell’agosto 2003, quando HLW ha chiesto la garanzia, la situazione avrebbe dovuto cambiare, tenuto conto che erano trascorsi solo cinque mesi dall’ultimo aggiornamento del piano, avvenuto nel marzo 2003. Tale utilizzo degli aiuti non costituiva quindi una realizzazione del piano quanto piuttosto, considerato il fatto che gli investimenti erano legati a un calendario, un intralcio alla corretta adozione del piano. Pertanto, in una prospettiva ex ante, la società ha chiaramente pregiudicato la redditività, indipendentemente dal fatto che in seguito l’abbia ripristinata.

    (96)

    È vero che le risorse finanziarie sono fungibili e il fatto che gli aiuti di Stato non siano stati utilizzati in conformità con il piano potrebbe suggerire che il piano di ristrutturazione sia stato finanziato tramite altre risorse, inizialmente destinate a scopi diversi da quelli per i quali l’aiuto viene utilizzato attualmente. Tuttavia, tale argomento è inaccettabile nel caso di un progetto di ristrutturazione nel cui ambito le risorse finanziare della società devono essere utilizzate per il riorientamento delle attività dell'impresa e, tenuto conto delle difficoltà della società, non deve essere destinata a progetti non compresi nel piano nessuna risorsa disponibile. Di conseguenza, l’uso dei fondi provenienti dal prestito garantito dallo Stato per rimborsare il credito relativo agli attivi di produzione costituisce il motivo per cui le altre misure di ristrutturazione sono state limitate, in particolare la realizzazione, nei termini previsti, degli investimenti summenzionati.

    (97)

    Inoltre, la Commissione non vede il senso dell’argomento avanzato dalle autorità polacche e dal beneficiario secondo cui nel 2003 la società versava in una crisi finanziaria talmente disastrosa che non era in grado di realizzare alcun investimento. In effetti, la Commissione non vede il motivo per cui una società che si trovava in una simile situazione avrebbe scelto di rimborsare i debiti a lungo termine anziché di prendere altre misure individuate come necessarie per il ripristino della redditività.

    (98)

    Infine, non è importante nemmeno che la società proponga ora di mettersi al passo con gli investimenti non realizzati nel 2004, poiché la loro esecuzione era legata a un calendario preciso, cosa che era considerata l’unico modo per ripristinare la redditività entro la fine del 2006. Questa violazione è definitiva e non può più essere eliminata modificando il piano individuale d'impresa. E ciò indipendentemente dal fatto che il piano individuale d'impresa del 2005 preveda investimenti supplementari, poiché questi non possono ovviare all'utilizzazione abusiva delle misure di aiuto.

    (99)

    In terzo luogo, anche se nell’agosto 2003 HLW avesse potuto stabilire che gli investimenti erano diventati inutili per ripristinare la redditività, ciò avrebbe significato che HLW aveva indicato costi di ristrutturazione eccessivi nel piano individuale d'impresa del 2003 e che gli aiuti ricevuti non erano necessari alla ristrutturazione. Tuttavia, la Commissione ritiene improbabile che la società abbia cambiato le proprie intenzioni a soli 5 mesi dall'approvazione del piano individuale d'impresa del 2003 (nel marzo 2003) quando, nell’agosto 2003, ha chiesto la garanzia affermando che la parte principale sarebbe stata destinata al rimborso del credito relativo agli attivi di produzione. Al fine di sostenere tale conclusione, la società avrebbe dovuto, in ogni caso, informarne la Commissione a tempo debito, ciò che non è stato.

    (100)

    Ciononostante, anche se gli investimenti non fossero stati necessari, il riorientamento delle risorse per il rimborso del contratto di vendita e retrolocazione degli attivi di produzione non sarebbe apparso giustificabile come costo di ristrutturazione. Infatti, era stato previsto il finanziamento del rimborso del contratto di vendita e retrolocazione degli attivi di produzione, finanziamento che poteva rendere possibile il rimborso al termine del periodo di ristrutturazione. È vero che ciò avrebbe potuto forse comportare degli oneri finanziari, ma di essi si è tenuto conto nelle previsioni finanziarie del piano individuale d'impresa del 2003. Poiché non è stato possibile vendere gli attivi, l’unico effetto della restituzione sarebbe stato quindi sollevare HLW dai costi finanziari, il che avrebbe permesso all'impresa di disporre di risorse supplementari. In effetti HLW aveva ottenuto risorse finanziarie supplementari, che possono essere considerate un aiuto al funzionamento che avrebbe potuto portare all'adozione di misure eccessive con conseguente distorsione del mercato. La Commissione non vede come tali misure avrebbero potuto essere autorizzate se fossero state notificate alla Commissione. Pertanto, se gli investimenti non erano veramente necessari, anche l'utilizzazione effettiva dell’aiuto sarebbe stata considerata incompatibile con il mercato comune.

    (101)

    Infine, la Commissione non contesta l’argomento del beneficiario secondo cui la garanzia sarebbe stata utilizzata in conformità con la decisione del governo e che il governo aveva il diritto di determinare la destinazione dell’aiuto. Tuttavia, la Commissione osserva che ciò non ha alcun effetto sulla compatibilità della garanzia, che deve essere determinata in conformità con il protocollo n. 8 e con il piano individuale d'impresa del 2003, che non prevedono aiuti per gli obiettivi stabiliti dal governo all'atto dell'adozione della decisione.

    (102)

    In considerazione di quanto precede, la Commissione ritiene che l’aiuto sia stato utilizzato in modo non conforme ai punti 9 e 18 del protocollo n. 8 e che, pertanto, esso sia incompatibile con il mercato comune.

    c)   Conseguenze dell’incompatibilità dell'aiuto utilizzato in maniera abusiva sull’intero programma di ristrutturazione

    (103)

    Infine, occorre valutare le conseguenze dell'incompatibilità dell'aiuto utilizzato in maniera abusiva.

    (104)

    A tale fine, la Commissione desidera dapprima sottolineare che il presente procedimento non ha dimostrato che alcuni costi di ristrutturazione erano inutili, ma che parti dei fondi di Stato erano state utilizzate in modo inadeguato. Certo, può darsi che alcuni investimenti possano essere stati annullati, idealmente dopo avere ottenuto l’approvazione della Commissione. Ciò significherebbe che i costi effettivi di ristrutturazione erano inferiori e che la parte di aiuto corrispondente deve essere rimborsata, ciò che è conforme alla pratica della Commissione nei precedenti casi relativi alla ristrutturazione del settore siderurgico (24). Tuttavia, nel caso in oggetto non si tratta solo di alcuni costi di ristrutturazione diventati inutili ma, come è stato discusso in precedenza, il problema è che l’intero finanziamento di una parte della ristrutturazione (ossia i 31,2 milioni di euro) ha perso il proprio scopo, dato che, da una prospettiva ex ante, il prestito ponte è stato utilizzato quasi interamente in un modo non conforme al piano individuale d'impresa e ha pregiudicato il ripristino della redditività e che, se si considera il momento in cui è avvenuto il cambiamento, tale credito ha apportato alla società risorse finanziarie in eccesso che è opportuno rimborsare. Inoltre, a tale utilizzazione abusiva delle risorse non può essere posto rimedio retroattivamente, realizzando gli investimenti più tardi poiché i fondi sono stati concessi per finanziare gli investimenti e la ristrutturazione finanziaria in un determinato periodo. Nel 2005, l'obiettivo fissato per l’aiuto era già obsoleto. In realtà, se la ristrutturazione fosse stata organizzata in una fase successiva, non sarebbe stato necessario alcun aiuto, e segnatamente il prestito ponte garantito dallo Stato. Pertanto, l'utilizzazione abusiva riguarda tutte le risorse concesse nell'ambito del prestito ponte, che sono state utilizzate per finanziare il contratto di vendita e retrolocazione degli attivi di produzione.

    (105)

    Inoltre, la Commissione è consapevole del fatto che un eccesso di risorse finanziarie al termine del periodo di ristrutturazione non ha carattere eccezionale e che la società non dovrebbe essere punita per avere ottenuto risultati migliori rispetto alle aspettative ex ante. Tuttavia, tale situazione dovrebbe condurre a migliori risultati commerciali e garantire alla società margini più alti per far sì che essa possa, ad esempio, rimborsare i debiti. Ciò non significa tuttavia che la società possa modificare la destinazione di tutti gli aiuti per fini non indicati nel piano d'impresa.

    (106)

    In secondo luogo, occorre ricordare che la società ha beneficiato anche di altri tipi di misure di aiuto di Stato, quali l'estinzione dei debiti e la possibilità di utilizzare una parte del prestito garantito per finanziare gli investimenti. Tali misure sono state adottate conformemente al piano e hanno contribuito al ripristino della redditività dell'impresa.

    (107)

    Ciononostante, si sarebbe potuto presumere che l’intera ristrutturazione fosse un fallimento, poiché il programma era stato realizzato solo parzialmente mentre, da una prospettiva ex ante, il ripristino della redditività avrebbe potuto essere garantito solo dalla realizzazione completa del piano di ristrutturazione. Tuttavia, in tale contesto, ciò che conta è che la società abbia ripristinato la redditività (25). Ciò vale almeno per tutto il periodo durante il quale la società non ha beneficiato di aiuti in eccesso, inutili per ripristinare la redditività. In altri termini, la compensazione di tale vantaggio permette di tornare alla situazione ex ante, ossia di annullare gli effetti della concessione di un aiuto in eccesso. In tal caso, le altre misure, a cui è stata data esecuzione in conformità con il piano, possono essere, di fatto, considerate la ragione del ripristino della redditività. Pertanto, a condizione che l’aiuto in eccesso venga recuperato, tali misure possono essere considerate compatibili con le norme in materia di aiuti di Stato.

    (108)

    Di conseguenza, poiché le rimanenti misure hanno garantito il ripristino della redditività limitando l'aiuto al minimo necessario, la Commissione può concludere che solo l’importo del prestito garantito, utilizzato per fini diversi da quelli previsti, e non l’intero importo dell’aiuto alla ristrutturazione, è stato utilizzato in modo abusivo e che le altre misure nell'ambito del piano individuale d'impresa del 2003 sono state realizzate conformemente a quanto previsto.

    d)   Elementi di aiuto della parte utilizzata in modo abusivo del prestito garantito

    (109)

    Infine, occorre determinare l'elemento di aiuto contenuto nel prestito garantito dallo Stato dell'importo di 31 245 684 EUR. Di norma, l’intensità di un aiuto costituito da una garanzia può elevarsi fino al 100 % (26).

    (110)

    La Commissione riconosce, tuttavia, che la garanzia come forma di aiuto aveva in questo caso un effetto di distorsione limitato dato che il prestito per il quale HLW aveva ottenuto la garanzia era stato rimborsato dopo un anno da Arcelor. Di conseguenza, la Commissione ritiene che, al fine di compensare il vantaggio ottenuto dalla società, sia necessario recuperare solo l’abbuono di interessi fornito dalla garanzia per il periodo durante il quale il denaro ottenuto in prestito era a disposizione della società. Inoltre, la Commissione osserva che la società aveva ancora qualche possibilità di ottenere finanziamenti ed era in grado di offrire un livello di sicurezza sufficiente, circostanza confermata dall'accordo di garanzia che esigeva sicurezza.

    (111)

    Conformemente alla prassi costante della Commissione, l’abbuono d’interesse corrisponderebbe alla differenza tra gli interessi che avrebbero dovuto essere pagati alle condizioni di mercato e gli interessi effettivamente corrisposti dalla società. Nel caso in esame, gli interessi alle condizioni di mercato verrebbero calcolati sulla base del tasso di riferimento in vigore al momento in cui i fondi erano stati messi a disposizione (agosto 2004) maggiorato di 400 punti di base, dato che nel 2004 HLW non era redditizia (vedi il precedente punto (46), ma era una società in difficoltà (27). La prassi consolidata della Commissione non consente di scendere sotto i 400 punti di base (28). Tuttavia non è necessario alcun aumento ulteriore poiché la società ha fornito una garanzia e nel 2004 i risultati del settore siderurgico erano buoni.

    (112)

    Poiché il prestito non era stato fornito in PLN ma in euro, la Commissione applica il tasso di riferimento per la zona euro, ossia il 4,43 %. In tale contesto, occorre ricordare che il profitto effettivamente realizzato deve essere valutato confrontando le condizioni effettivamente ottenute dalla società con quelle che avrebbe potuto ottenere sul libero mercato (senza la garanzia di Stato). La prassi normale di mercato consiste fissare il tasso d'interesse del credito sulla base del tasso di riferimento (in genere il tasso di riferimento applicabile sul mercato interbancario) per la valuta del credito, poiché la fluttuazione del valore del denaro è correlata all’economia in cui viene utilizzata una determinata valuta. Pertanto, nel caso di un prestito espresso in euro, il tasso di riferimento applicato da un creditore che opera conformemente ai principi dell'economia di mercato dovrebbe essere quello utilizzato anche per i crediti espressi in euro, anche se il prestito era stato concesso in Polonia.

    (113)

    Pertanto, gli interessi avrebbero dovuto essere calcolati sulla base di un tasso annuo di 8,43 %, ossia avrebbero dovuto ammontare a 2 807 206 EUR. Tale importo deve essere confrontato con le spese effettivamente sostenute dalla società. Queste comprendono gli interessi di 1 061 050 EUR oltre ad alcuni premi per la garanzia [come indicato al punto 42 lettere a) e b)], che, conformemente alla prassi della Commissione, devono essere tenuti in considerazione per il calcolo dell’importo dell’aiuto di una garanzia (29).

    (114)

    Il costo della garanzia deve essere distribuito sull’importo totale della garanzia e correlato all’aiuto utilizzato in maniera abusiva maggiorato degli interessi coperti dalla garanzia. Questo avviene perché l'utilizzazione limitata di una parte del prestito garantito per gli investimenti era una decisione dell'impresa che non era ancora nota nel momento in cui era stato negoziato il prestito garantito e che doveva assicurare un prestito di 46 milioni di euro più gli interessi per cinque anni. In un caso diverso il prestito garantito sarebbe stato negoziato in maniera diversa. Pertanto, occorre procedere a una ripartizione proporzionale calcolando la parte di costi relativi all’importo effettivamente garantito e utilizzato in modo abusivo. Inoltre, per le stesse ragioni, tali costi dovrebbero essere calcolati proporzionalmente al tempo durante il quale la garanzia è stata effettivamente utilizzata rispetto al periodo totale di cinque anni, dato che la garanzia, teoricamente, era stata ammortizzata in quel periodo. La sua denuncia prima del previsto costituisce una modifica della decisione d'impresa, indipendente dalle decisioni precedenti.

    (115)

    Ciò significa che la Commissione approva la deduzione degli importi versati al Tesoro di Stato e la provvigione per la preparazione, come indicato in precedenza al punto 42, ma sulla base di un calcolo proporzionale dell'importo effettivamente garantito [32,3 = 31,24 + 1,06 (capitale più interessi effettivamente corrisposti)] rispetto all'importo totale della garanzia (58 330 000 EUR) e successivamente rispetto al periodo di 5 anni previsto per l'utilizzazione (ossia 388 giorni dei 1 826 giorni potenziali).

    (116)

    Per quanto riguarda le spese per il prestito indicate in precedenza al punto 42, lettera c), la Commissione non considera tali spese alla stregua di costi deducibili dal vantaggio, dato che qualsiasi prestito in termini di mercato deve anche essere collegato a dei costi equivalenti, che potrebbero anche essere superiori.

    (117)

    Ciò conduce al seguente calcolo, tenendo conto degli interessi dovuti sul profitto ottenuto, calcolati per il periodo compreso tra il 24 agosto 2004 e il rimborso, a un tasso di recupero del 7,62 % all’anno.

    (EUR)

    Importo totale finanziato

    31 245 684,00

    Interessi corrispondenti, richiesti per il periodo dal 24.8.2004 al 16.9.2005

    2 807 206

    Interessi effettivamente pagati da HLW sul prestito garantito

    1 061 050

    Provvigione per la preparazione per la garanzia, proporzionale, calcolata sulla garanzia totale e sulla durata del prestito

    31 792

    Versamento al Tesoro di Stato proporzionalmente alla garanzia totale e alla durata del prestito

    68 683

    Costi totali del prestito garantito effettivamente sostenuti

    1 161 525

    Differenza d’interesse (= vantaggio)

    1 645 682

    Più gli interessi composti calcolati sulla base del recupero per il periodo dal 24.8.2004 al 20.11.2007

    444 086

    Importo dovuto al 20.11.2007

    2 089 768

    e)   Conclusione

    (118)

    In sintesi, la Commissione conclude che il rimborso del contratto di vendita e retrolocazione relativo agli attivi di produzione non era previsto nel piano individuale d'impresa del 2003 e ha pregiudicato il ripristino della redditività, almeno nel momento in cui era stato richiesto l’aiuto. Tuttavia, poiché l'impresa ha ripristinato la redditività, l'utilizzazione abusiva dell’aiuto non ha influito sulla compatibilità dell'aiuto restante. Inoltre, dato che la garanzia è scaduta e il prestito è già stato rimborsato, attualmente deve essere recuperato solo l’abbuono di interessi di cui ha beneficiato HLW nel periodo in cui le risorse finanziarie erano a sua disposizione (ossia tra la data della concessione dei fondi e il loro rimborso). Tale abbuono di interessi ammonta a 1 645 682 EUR.

    3.   Modificazione del piano

    (119)

    La Polonia ha chiesto alla Commissione di approvare il piano individuale d'impresa aggiornato conformemente al punto 10 del protocollo n 8.

    (120)

    La Commissione si è già trovata di fronte a casi simili in passato e ha chiarito quanto segue: «L'approvazione da parte della Commissione di una modifica apportata a un piano individuale d'impresa deve basarsi sulla considerazione che la compatibilità della modifica con gli obiettivi del protocollo n 8 non sollevi alcun dubbio. Tale è il caso quando i dati numerici principali indicati nel protocollo e relativi agli aiuti di Stato, alle capacità di produzione e al calendario rimangono invariati e la proporzionalità dell'aiuto di Stato stabilita nel protocollo rimane valida senza mettere in discussione l’obiettivo della redditività  (30)».

    (121)

    Nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha precisato che, in questo caso, le modifiche non riguardavano né un aumento dell’importo totale dell'aiuto di Stato né un aumento delle capacità di produzione (31) nell’ambito del periodo di ristrutturazione, ma che la modifica del piano individuale d'impresa comportava principalmente un cambiamento significativo nell’ambito della strategia di investimento dell’impresa, che l'aiuto di Stato concesso sembrava essere stato utilizzato abusivamente come un aiuto al funzionamento e che non si rendevano necessari altri aiuti di Stato per completare gli investimenti (vedi punti 54 e 56). Sostanzialmente, il procedimento ha confermato che tali dubbi non erano stati sciolti, dato che l'aiuto, come è stato dimostrato sopra, era stato utilizzato abusivamente e non è compatibile con il mercato comune.

    (122)

    Il piano individuale d'impresa del 2005 non elimina tale problema, ovvero l'importo eccessivo dell'aiuto di Stato e, pertanto, non può essere approvato in tale forma. In particolare, il fatto che AHW abbia nel frattempo ripreso il programma di investimenti non è una misura correttiva sufficiente. Come visto sopra, sarebbe stato così persino se la società avesse realizzato solo gli investimenti indicati nel piano di ristrutturazione. È evidente che il nuovo programma di investimenti sarà realizzato in una fase molto più avanzata di quanto previsto originariamente dal programma. È chiaro, inoltre, che l’aiuto iniziale è stato concesso al fine di assicurare il rispetto del calendario del programma di ristrutturazione. Pertanto l'obiettivo dell'aiuto era di incentivare HLW a realizzare tali investimenti conformemente al piano e secondo il calendario previsto, nel 2003 e nel 2004. Infatti, se il programma di ristrutturazione fosse stato posticipato ex ante al 2004 e 2005, non sarebbe stato necessario alcun prestito ponte e pertanto alcun aiuto.

    (123)

    Nonostante l'utilizzazione abusiva, la Commissione osserva che se l’aiuto utilizzato in modo inadeguato sarà recuperato, è possibile approvare il nuovo piano. Nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha già manifestato la propria disponibilità ad accettare la nuova strategia dell'impresa da una prospettiva industriale, ritenendo accettabile il fatto che il nuovo investimento apporti beneficio al rendimento economico futuro della società e ritenendo che esso potrebbe avere altre ripercussioni positive per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e la riduzione dei costi.

    (124)

    In ogni caso, la Commissione ritiene che la modifica del programma non richieda alcun aiuto supplementare ma è interamente finanziata dai fondi dell’investitore. Pertanto, la Commissione non vede alcuna ragione per contestare il programma aggiornato anche se ciò comporta un cambiamento di strategia (32).

    VII.   CONCLUSIONE

    (125)

    In breve, la Commissione sostiene che, conformemente ai punti 9 e 18 del protocollo n 8, la garanzia per un importo di 31,2 milioni di euro è stata utilizzata da HLW in modo inadeguato e violando le norme esistenti. Tenuto conto del fatto che la garanzia di Stato è scaduta e che il prestito è stato restituito, HLW ha beneficiato di un vantaggio equivalente a un abbuono di interessi di 1 645 682 che deve essere recuperato. Dato che in data 20 novembre 2007 AHW ha versato di propria iniziativa 2 089 768 (corrispondenti all’importo da restituire maggiorato degli interessi maturati) su un conto corrente vincolato a cui le autorità polacche avranno accesso il giorno della pubblicazione della presente decisione, non si richiede alcun ulteriore recupero.

    (126)

    Inoltre, a condizione che l’aiuto in questione venga restituito, la Commissione può, in base al punto 10 del protocollo n. 8, approvare la modifica del programma indicata nel piano individuale d'impresa del 2005, poiché essa non implica aiuti di Stato supplementari e rafforza la redditività dell’impresa,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    L’aiuto di Stato dell'importo di 1 645 682 EUR, che la Polonia ha concesso a HLW/AHW in violazione del punto 18 del protocollo n 8, è stato utilizzato in maniera non conforme alla sua destinazione da HLW/AHW ed è incompatibile con il mercato comune.

    Articolo 2

    In considerazione del fatto che l'aiuto di cui all'articolo 1, utilizzato in maniera non conforme alla sua destinazione, è stato rimborsato, la Commissione non ha alcuna obiezione in merito alla modifica del piano d'impresa da parte di AHW.

    Articolo 3

    La Repubblica polacca è destinataria della presente decisione.

    Fatto a Bruxelles, l'11 dicembre 2007.

    Per la Commissione

    Neelie KROES

    Membro della Commissione


    (1)  GU L 236 del 23.9.2003, pag. 948.

    (2)  GU C 35 del 17.2.2007, pag. 41.

    (3)  Sulla base di 1 EUR = 4 PLN.

    (4)  Decisione del Consiglio del 21 luglio 2003 (GU L 199 del 7.8.2003, pag. 17). Cfr. decisione della Commissione nella causa C-20/04, GU L 366 del 21.12.2006, pag. 1, punti 23 et seq.

    (5)  Cfr. Comunicazione della Commissione — Aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione e aiuti alla chiusura a favore dell'industria siderurgica (GU C 70 del 19.3.2002, pag. 21), che vieta gli aiuti alla ristrutturazione a favore dell’industria siderurgica.

    (6)  Cfr. nota 1.

    (7)  Secondo l’ultima relazione di controllo del giugno 2007 sono stati erogati 2,727 miliardi di PLN di aiuti. Degli otto beneficiari, tre società, ovvero Technolgie Buczek (cfr. decisione della Commissione del 23 ottobre 2007 nel caso C 23/06, inedita), Huta Andrzej e Huta Batory sono state poste nel frattempo in liquidazione, mentre quattro società, Polskie Huty Stali S.A (attualmente Mittal Steel Poland, cfr. decisione della Commissione nel caso N 186/05, Modifica di IBP di MSP), Huta Bankowa, Huta Labędy e Huta Pokόj, hanno ripristinato la redditività.

    (8)  Cfr. nota 2.

    (9)  Cfr decisione della Commissione Mittal/Arcelor del 2 giugno 2006, caso n. COMP/M.4137.

    (10)  Cfr. le informazioni presentate dalla Polonia il 4 giugno 2007, punti 19, 30 e 55.

    (11)  Alcune parti di questo testo sono state nascoste per non divulgare informazioni riservate. Tali informazioni sono state indicate con dei puntini sospensivi tra parentesi quadre. Il programma d’investimento totale è compreso tra 150 milioni di PLN e 220 milioni di PLN. Per presentare un quadro della situazione le altre informazioni finanziarie riservate sono indicate sotto forma di percentuali approssimative in relazione all’importo di 150-220 milioni di PLN (sulla base di 150-220 milioni di PLN = 100 %).

    (12)  Piano individuale d'impresa 2003, pag. 66, tabella 35.

    (13)  Cfr. la relazione di gestione del CES per il 2006 del luglio 2007.

    (14)  Le cifre corrispondono alla tabella 36 del piano individuale d'impresa del 2003. Dati aggiornati in base alle relazioni di controllo polacca e indipendente del giugno 2007, sulla base di 1 euro equivalente a 3,95 PLN

    (15)  Investimenti già realizzati nell’ambito del piano individuale d'impresa del 2003

    (16)  Il protocollo n. 8 non contempla tale riduzione della capacità

    (17)  Lettera del 4 giugno 2007, punto 20.

    (18)  Le autorità polacche confermano che le spese d’infrastruttura richieste per gli adattamenti relativi al processo di colata continua e all’ampliamento della gamma dei prodotti sono più elevate, ma sostengono che sono compensate da due fattori: innanzitutto la sostituzione degli investimenti previsti per la costruzione di un nuovo laminatoio dovrebbe consentire un risparmio sui costi dell’ordine di 85 milioni di euro, in secondo luogo dovrebbe esserci successivamente un risparmio di energia e di costi operativi.

    (19)  Vedi decisione del 5.7.2005 relativa al caso C 20/04 Huta Częstochowa SA (GU L 366 del 21.12.2006, pag. 1).

    (20)  GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1.

    (21)  Lettera del giugno 2007, punto 24.

    (22)  Tuttavia, per stabilire se vi è stata un'utilizzazione abusiva di un aiuto non occorre stabilire se un beneficiario avesse o meno diritto a ricevere inizialmente l’aiuto, ma soltanto se l’aiuto è stato utilizzato in maniera non conforme alla decisione relativa alla sua concessione.

    (23)  Tale principio generale è già stato ribadito. È stato definito al punto 45 degli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà e confermato nella decisione della Commissione relativa al caso C31/2001 Schmitz-Gotha (GU L 77 del 24.3.2003, pag. 41), in cui la Commissione ha rifiutato l’acquisizione di un subappaltatore, considerato utile ma non strettamente necessario per la ristrutturazione. Ciò è stato confermato nella causa T-17/03 Schmitz–Gotha, Racc. 2006, pag. II-1139.

    (24)  Decisione della Commissione del 13.9.2006 relativa al caso N 350a/2006 MSO (GU C 280 del 18.11.2006, pag. 4, considerando 48).

    (25)  Si veda la decisione della Commissione del 23 ottobre 2007 relativa al caso C 23/06 Technologie Buczek, inedita, in cui la situazione si presenta in maniera diversa.

    (26)  Comunicazione della Commissione relativa al metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (GU C 273 del 9.9.1997, pag. 3). Vedi anche la decisione della Commissione del 12.9.2007 per avviare il procedimento per il caso NN 45/2007 (C 38/2007), Arbel Fauvet Rail (GU C 249 del 24.10.2007, pag. 17, considerando 15).

    (27)  La Commissione ritiene che un’impresa sia in difficoltà sulla base degli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (GU C 244 dell’1.10.2004, pag. 2). Inoltre, un’impresa viene considerata in difficoltà quando è in fase di ristrutturazione e sta realizzando un piano di ristrutturazione, come nel caso in questione. Per i 400 punti di base si veda la decisione della Commissione del 2 marzo 2005 relativa al caso C 43/2001, Chemische Werke Piesteritz (GU L 296 del 12.11.2005, pag. 19, considerando 107 e 108) e la decisione della Commissione del 24 gennaio 2007 relativa al caso C 38/2005, Biria (GU L 183 del 13.7.2007, pag. 27, considerando 83 e seguenti).

    (28)  Comunicazione della Commissione relativa al metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (GU C 273 del 9.9.1997, pag. 3).

    (29)  Cfr. comunicazione della Commissione sull’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie (GU C 71 dell’11.3.2000, pag. 14, punto 3.2).

    (30)  Decisione della Commissione relativa al caso N 186/05, Modifica del piano individuale d'impresa di MSP, punto 41 e decisione della Commissione n. N 600/04 Modifica del piano individuale d'impresa di VPFM.

    (31)  La Commissione ha osservato che il nuovo investimento causerebbe una riduzione della capacità da 930 kt a 700 kt.

    (32)  Per concludere, la Commissione desidera fare inoltre notare che mantiene inalterata la sua posizione circa il fatto che la modifica non figurava già nel piano individuale d'impresa 2003. Il piano individuale d'impresa afferma chiaramente che HLW intendeva «concentrarsi sul miglioramento graduale dei suoi diversi prodotti» attraverso «lo sviluppo di una produzione incentrata sugli acciai speciali e quelli di qualità». Il piano individuale d'impresa 2005 indica esplicitamente che «al fine di soddisfare la domanda del mercato, è diventato necessario affinare ulteriormente la strategia per arricchire il portafoglio delle lavorazioni in acciaio introducendo una nuova gamma di prodotti». Ciò fa pensare che AHW intendeva soddisfare la domanda di acciaio per costruzioni realizzando un nuovo laminatoio in grado di produrre acciaio per costruzioni e utilizzando l’acciaio liquido esistente in modo più efficiente a tale scopo. Tuttavia, è chiaro che, prima del 2003, l’impresa non aveva i fondi necessari per realizzare questi investimenti e che poteva realizzarli solo con l’aiuto di Arcelor.


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