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Document 52003AE0413

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzione di statistiche comunitarie annuali dell'acciaio per gli anni di riferimento 2003-2009" (COM(2002) 584 def. — 2002/0251 (COD))

GU C 133 del 6.6.2003, pp. 88–92 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52003AE0413

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzione di statistiche comunitarie annuali dell'acciaio per gli anni di riferimento 2003-2009" (COM(2002) 584 def. — 2002/0251 (COD))

Gazzetta ufficiale n. C 133 del 06/06/2003 pag. 0088 - 0092


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzione di statistiche comunitarie annuali dell'acciaio per gli anni di riferimento 2003-2009"

(COM(2002) 584 def. - 2002/0251 (COD))

(2003/C 133/17)

Il Consiglio, in data 20 novembre 2002, ha deciso, conformemente all'articolo 95 del trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di cui sopra.

La Commissione consultiva per le trasformazioni industriali è stata incaricata di preparare i lavori in materia sulla base del rapporto introduttivo del relatore Pezzini e del correlatore Moffat (delegato).

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 26 marzo 2003, nel corso della 398a sessione plenaria, ha designato Pezzini relatore generale e ha adottato all'unanimità il seguente parere.

1. Premessa

1.1. Il Trattato CECA, scaduto il 23 luglio 2002, ha posto le basi per l'organizzazione nella Comunità, di regimi di produzione e di distribuzione del carbone e dell'acciaio e per l'instaurazione di un sistema istituzionale autonomo chiamato a gestire tale organizzazione. Soprattutto per quanto riguarda l'acciaio, gli organismi creati dal Trattato, hanno consentito alla produzione siderurgica comunitaria di conseguire un elevato livello di eccellenza, grazie anche ai loro processi e tecnologie produttive nonché alle risorse umane in essi operanti.

1.2. Oggi, dopo una serie di ristrutturazioni e di razionalizzazioni che hanno dato un importante impulso alla modernizzazione del settore, la produzione siderurgica comunitaria si attesta nell'UE-15 intorno ai 160 milioni di tonnellate annue (contro i circa 40 milioni dell'UE-6 del 1953), con un numero di addetti dell'ordine di 277000 unità (contro gli oltre 400000 dell'UE-6 del 1953). Durante gli ultimi vent'anni, inoltre, l'industria siderurgica comunitaria è riuscita a ridurre di oltre il 40 % l'energia richiesta per ogni tonnellata prodotta, ha contribuito alla sostenibilità ambientale, ricorrendo per oltre il 40 % al riciclaggio del rottame (rendendo così l'acciaio il materiale più riciclato al mondo) e ha ridotto del 20 %, nell'ultimo decennio le emissioni di CO2.

1.3. Tali progressi sono stati conseguiti grazie alla realizzazione di un mercato aperto e competitivo, che ha rimosso tutte le tariffe doganali interne, ad un netto miglioramento della qualità e della performance dei prodotti siderurgici e ad importanti investimenti tesi alla modernizzazione. Il risultato è che, oggi, l'industria europea dell'acciaio è tra le più affermate nel mondo.

1.4. Le strategie di modernizzazione e di razionalizzazione, così come il buon livello di qualità e capacità produttiva del settore, sono state rese possibili da regimi di produzione e distribuzione basati su un sistema di rilevazione statistica adeguato alle politiche industriali e di investimento comunitarie, nonché su un dialogo tra le parti sociali particolarmente attento a qualificazione e riqualificazione delle risorse umane, formazione permanente, pari opportunità e adattamento dell'organizzazione del lavoro ai cambiamenti sociali.

1.5. La sfida più importante per l'Unione europea, all'inizio del terzo millennio, è certamente quella dell'allargamento verso l'Europa centrale e orientale, che porterà nel 2004 il numero degli Stati membri da 15 a 25. L'industria siderurgica dei paesi candidati presenta alcuni importanti punti di forza, quali un costo del lavoro relativamente basso e delle risorse umane di buon livello, ma anche un certo numero di punti deboli, per quanto riguarda tecniche di produzione, standard qualitativi, consumo di energia, impatto ambientale, sovrabbondanza di mano d'opera e effettive possibilità d'investimento.

1.6. Per realizzare con successo la modernizzazione dell'industria siderurgica dei paesi candidati e la sua integrazione su standard qualitativi elevati si dovrà instaurare da un lato un efficiente dialogo sociale, basato su un quadro organico di rilevazioni statistiche e sullo scambio delle migliori pratiche, e dall'altro una stretta associazione con le componenti della società civile organizzata, che garantisca livelli adeguati di coesione economica e sociale e di sviluppo sostenibile.

1.7. Come il Comitato ha avuto occasione di sottolineare in vari recenti pareri(1), varie strutture molto specializzate e localmente concentrate delle industrie pesanti, in particolare nei settori del carbone e dell'acciaio, si sono rivelate non concorrenziali. Ciò vale in particolare per l'industria siderurgica in Polonia, nella Repubblica ceca, in Slovacchia e in Ungheria. Dato poi che spesso tali strutture sono concentrate in determinate regioni, la loro ristrutturazione provoca in molti casi enormi ripercussioni sotto il profilo economico e sociale.

1.8. Il Comitato ha altresì avuto modo di sottolineare in tali pareri che è pertanto necessario orientare le misure di politica economica verso la promozione dell'imprenditorialità, il sostegno alle PMI, la concorrenza, le tecnologie (e in particolare quelle di informazione e comunicazione), una politica attiva dell'occupazione, e un approccio macroeconomico mirato.

2. La proposta della Commissione

2.1. La proposta di regolamento della Commissione prevede di limitare la rilevazione annuale di dati statistici relativi alla produzione di acciaio nell'Unione, al periodo 2003-2009. Essa prevede altresì, per l'elaborazione e l'analisi dell'impatto delle politiche comunitarie, l'uso di quattro questionari, riguardanti i seguenti settori:

- bilancio dei rottami di ferro, di acciaio e di ghisa;

- consumo di combustibili e di energia, ripartito per tipo di impianto, e bilancio di energia elettrica nell'industria siderurgica;

- spese d'investimento nell'industria siderurgica;

- capacità di produzione.

2.2. Fino al 2000, si contavano diciassette questionari mensili, un questionario trimestrale e circa una dozzina di questionari annuali, ma dopo tale anno il numero di questionari è stato drasticamente ridotto. La nuova proposta prevede quanto segue: le statistiche sulla produzione e sulle vendite verrebbero integrate nell'attuale sistema comunitario delle statistiche della produzione (Prodcom); le serie statistiche mensili sull'occupazione verrebbero abbandonate; i dati annuali sull'occupazione nell'industria siderurgica verrebbero forniti dal sistema generale di indagini strutturali comunitarie sulle imprese.

2.3. Le statistiche comunitarie sugli investimenti e sulle capacità produttive(2) dovrebbero avere un formato che ne permetta l'integrazione nella Rete globale OCSE di informazione sulle capacità mondiali di produzione di acciaio.

2.4. Nella proposta sono previste esenzioni dall'obbligo di raccolta dati per gli Stati membri la cui industria siderurgica rappresenti meno dell'1 % del valore aggiunto dell'industria siderurgica della Comunità, nonché l'esonero dalla fornitura dei dati per le imprese con meno di 50 dipendenti.

2.5. La proposta stipula altresì che la Commissione sia assistita dal Comitato del programma statistico istituito dalla decisione n. 382/89/CEE-Euratom e prevede inoltre (al suo articolo 9) che, entro 5 anni dall'entrata in vigore del regolamento, la Commissione presenti al Parlamento ed al Consiglio una relazione intermedia di valutazione dei risultati ed eventuali proposte di nuove azioni.

3. Quadro di riferimento

3.1. Dopo la scadenza del trattato CECA, il 23 luglio 2002, la rilevazione dei dati della produzione d'acciaio nell'Unione europea volta a soddisfare le esigenze di previsione dei trends produttivi e di mercato, fin qui disciplinata da un sistema statistico definito in stretta collaborazione con le associazioni dei produttori, degli utilizzatori e dei commercianti d'acciaio, verrebbe a cessare.

3.2. Di fatto, tuttavia, la necessità di un tale sistema di rilevazione della produzione basato su indagini statistiche permane, a causa in particolare degli aspetti seguenti:

3.2.1. la rilevanza della produzione e l'importanza dell'industria europea dell'acciaio, che garantisce un quinto della produzione mondiale e cioè circa 160 milioni di tonnellate all'anno (EUR-15), con circa 300 imprese produttrici e quasi 280000 addetti;

3.2.2. l'esigenza di poter valutare eventuali produzioni inadeguate o eccessive (per il settore siderurgico in generale o per specifiche categorie di prodotti), sia per fornire dati affidabili per gli investimenti, gli ammodernamenti e le razionalizzazioni dell'industria, sia per permettere di agire consapevolmente nei negoziati commerciali internazionali;

3.2.3. le caratteristiche specifiche dell'industria siderurgica, caratterizzata da considerevoli fluttuazioni cicliche e dalla sopravvenienza di rapide oscillazioni della domanda a fronte di una struttura rigida dell'offerta, che hanno portato spesso in passato a crisi dell'industria stessa;

3.2.4. la necessità di valutare il consumo energetico, e le relative emissioni di CO2, che contraddistingue i diversi sistemi produttivi siderurgici;

3.2.5. l'importanza di poter alimentare e verificare la rete di controllo delle capacità mondiali di produzione di acciaio, gestita da una base dati OCSE, assicurando altresì che i dati statistici comunitari possano pienamente integrarsi con quelli OCSE;

3.2.6. l'allargamento dell'Unione a dieci nuovi paesi candidati e in particolare a paesi dell'Europa centrale ed orientale particolarmente attivi nel settore, quali la Polonia, l'Ungheria e la Repubblica ceca. Vale anche la pena di sottolineare che la situazione varia considerevolmente da paese a paese e che occorre quindi definire una strategia di ristrutturazione che conduca ad un livello di produzione economica sostenibile, quale pre-condizione per la sopravvivenza dell'industria siderurgica senza interventi statali;

3.2.7. la necessità di disporre di indicatori di attività, non solo in termini di produzione, ma anche di volumi e di trends di consumo, nonché di commercio interno ed estero e di consistenza delle scorte;

3.2.8. la realizzazione della "strategia di Lisbona", che ha riconosciuto come obiettivo primario la modernizzazione dell'economia europea, il ritorno al pieno impiego ed il rafforzamento della coesione sociale. Se la qualificazione e riqualificazione delle risorse umane sono essenziali per la competitività dell'industria siderurgica, è altrettanto importante che il dialogo sociale e la fiducia reciproca in azioni congiunte si fondino su un quadro coerente di rilevazioni statistiche affidabili e sistematiche anche sotto il profilo occupazionale, per consentire all'industria siderurgica di far fronte ai cambiamenti e agli sviluppi di un mercato aperto e tecnologicamente avanzato;

3.2.9. l'esigenza di non appesantire con oneri eccessivi di rilevazione, raccolta e trasmissione di dati statistici, i già cospicui impegni dei produttori, degli utilizzatori, dei commercianti d'acciaio e delle autorità nazionali e comunitarie, applicando pienamente il principio della proporzionalità al fabbisogno di statistiche.

3.3. Alla luce di quanto precede, emerge la necessità di assicurare, utilizzando sistemi statistici coerenti, un quadro organico unitario e tempestivo che inglobi tutte le serie statistiche relative all'ambito siderurgico; l'obiettivo è infatti quello di definire ed attuare una strategia di modernizzazione del settore che lo metta in condizione, in vista dell'Europa a 25, di confrontarsi positivamente con la concorrenza internazionale, dando piena attuazione agli obiettivi di Lisbona in termini ambientali, occupazionali e di coesione sociale.

4. Osservazioni generali

4.1. Il Comitato condivide l'impostazione generale della proposta della Commissione e le sue motivazioni, tese ad assicurare la disponibilità di statistiche chiave nel settore siderurgico, pienamente adeguate alle necessità dei decisori istituzionali, dell'industria, della rete mondiale di produzione, del dialogo sociale e dei processi di modernizzazione e razionalizzazione, specie nei paesi candidati.

4.2. Il Comitato suggerisce tuttavia di verificare le possibilità operative della rilevazione semplificata proposta, anche in relazione alla ciclicità - a tempi sempre più ravvicinati - della domanda d'acciaio, alle conseguenti necessità di tempestività dei dati e alle esigenze delle imprese in termini di scelte di investimento e di capacità produttive nel mercato globale.

4.3. Sarebbe quindi necessaria una fase di transizione sufficientemente ampia (2003-2009) per determinare le possibilità di integrazione dei vari sistemi statistici (ProdCom, indicatori strutturali, questionari annuali) in un quadro completo, organico, coerente e tempestivo, funzionale alle strategie delle future politiche del settore.

4.4. La rispondenza dei questionari proposti, in particolare in tema di consumi e di bilancio energetico, agli obiettivi di misurazione dell'efficienza, del risparmio e della sostenibilità ambientale, potrebbe tuttavia risultare insufficiente. Delle informazioni statistiche complementari potrebbero in tal caso essere fornite dalla Agenzia europea dell'ambiente, nell'ambito delle sue attività di rilevazione. Tali informazioni complementari dovrebbero comunque confluire in un quadro organico, come indicato al punto 4.3.

4.4.1. Le informazioni sul consumo di acciaio da parte dei settori utilizzatori sono essenziali sia per i consumatori che per i produttori. Un quadro più chiaro delle prospettive del consumo e della produzione d'acciaio contribuirebbe poi a fornire indicatori capaci di anticipare l'evoluzione del settore, rendendo così possibile l'adozione di decisioni tempestive da parte dei responsabili politici. Dovrebbero poi essere disponibili anche alcuni indicatori di attività, suddivisi per paese e per tipo di prodotto nonché altri relativi ai settori di assorbimento della produzione venduta e ai dati previsionali sugli ordinativi.

4.4.2. Per non gravare su Eurostat, la raccolta di questi dati potrebbe essere effettuata attraverso le attività di rilevazione e di analisi dei servizi della Commissione e in particolare della direzione generale Imprese. A parere del Comitato, quest'ultima dovrebbe altresì formulare una analisi periodica coordinata sulla competitività dell'industria siderurgica europea, specie nei paesi di nuova adesione, analisi in cui dovrebbero figurare anche gli andamenti ed i fabbisogni occupazionali del settore.

4.5. Dovrebbe essere inoltre esplicitamente prevista la sincronizzazione dei diversi sistemi di analisi e di rilevazione statistica, quale elemento indispensabile per fornire un quadro di rilevazione e previsione realmente efficace per il dialogo sociale e per le azioni congiunte delle parti sociali.

4.6. Nella proposta non vengono menzionati né i paesi di nuova adesione né le statistiche per le future politiche comunitarie che li concernono. Al riguardo appare dunque necessaria una azione più mirata, tenuto conto che dall'inizio degli anni novanta, a seguito del passaggio da economie pianificate ad economie di transizione, il "corpus" statistico dei paesi dell'Europa centro-orientale ha subito dei seri contraccolpi e deve dunque essere ripristinato e rinnovato. Il potenziamento delle capacità amministrative dei Paesi di nuova adesione ha formato, del resto, oggetto di attenzione e di assegnazione di risorse aggiuntive da parte del Consiglio europeo di Copenhagen del dicembre 2002.

5. Osservazioni particolari

5.1. Il Comitato è d'accordo sulla presentazione di una relazione intermedia entro 5 anni dall'adozione del regolamento, periodo che considera sufficientemente ampio per essere significativo. La relazione dovrebbe essere oggetto di una verifica preventiva con le imprese, le parti sociali e gli utenti interessati e dovrebbe essere presentata non solo al Parlamento ed al Consiglio ma anche al Comitato economico e sociale europeo.

5.2. Secondo il Comitato è importante che vengano chiaramente definiti ed indicati i criteri delle rilevazioni di cui ai questionari che gli uffici statistici nazionali dovranno gestire e trasferire ad Eurostat per assicurare l'omogeneità, l'affidabilità e la tempestività dei dati, specie in relazione al necessario upgrading delle amministrazioni pubbliche dei paesi di nuova adesione.

5.3. Nell'allegato relativo alle "Statistiche annuali sul bilancio dei rottami di ferro, di acciaio e di ghisa" in alcune versioni linguistiche si fa riferimento (sub 1010 e sub 1070) a rilevazioni "mensili" delle giacenze invece che a rilevazioni annuali, come sarebbe corretto: a parere del Comitato occorre procedere ad una rettifica ed omogeneizzazione linguistica di questo, come anche di altri casi (v. codice 3210 in francese e in inglese).

5.4. Le statistiche di produzione/vendita e le rilevazioni sulle vendite integrate nel sistema ProdCom come anche le rilevazioni degli indicatori di attività per le previsioni dei settori di utilizzazione d'acciaio dovrebbero essere sincronizzate e messe a disposizione dei responsabili economici e sociali del settore nonché della società civile organizzata.

5.5. In particolare, per quanto riguarda le Statistiche sull'occupazione ed il mercato del lavoro nei paesi dell'Europa centrale, le "Serie cronologiche per paese" dovrebbero comprendere nella rubrica "Occupazione secondo l'attività economica" una voce specifica per l'industria siderurgica. I dati occupazionali di settore dovrebbero essere poi sufficientemente disaggregati al fine di permettere le necessarie attivazioni degli interventi di qualificazione e riqualificazione delle risorse umane da parte dei fondi strutturali comunitari.

5.6. Il Comitato ritiene quindi opportuno l'inserimento di due nuovi considerando così formulati:

5.6.1. "la necessità di disporre di un quadro completo, organico, tempestivo e funzionale alle strategie delle future politiche del settore anche ai fini del dialogo sociale, che riassuma i dati statistici di base secondo criteri chiari e definiti, con un adeguato livello di disaggregazione, soprattutto per i paesi di nuova adesione";

5.6.2. "l'opportunità di disporre di una analisi periodica coordinata sulla competitività dell'industria siderurgica europea, con il contributo degli attori economici e sociali, nella quale figurino rilevazioni complementari con indicatori di attività e previsione, andamenti occupazionali e sostenibilità ambientale, in linea con la Strategia di Lisbona; tale analisi periodica dovrebbe essere redatta senza gravare su Eurostat ma attraverso le attività di rilevazione ed analisi dei servizi e delle agenzie della Commissione, nonché avvalendosi degli apporti della Commissione consultiva per le trasformazioni industriali del CESE, opportunamente coordinati e sincronizzati".

6. L'importanza delle statistiche nel quadro della modernizzazione

6.1. Il Comitato prende atto del bagaglio di esperienze concrete maturate nel quadro del trattato CECA, e in particolare nell'ambito del comitato consultivo CECA, sulle politiche europee in materia carbosiderurgica, incluso a livello statistico(3).

6.2. È fondamentale che ci si avvalga appieno di tale bagaglio di esperienze per promuovere la modernizzazione e le capacità competitive e occupazionali del settore siderurgico dell'UE allargata a 25 membri ai fini di rendere il sistema produttivo europeo sempre più basato sulla conoscenza e sulla sostenibilità ambientale nel quadro di uno sviluppo economico competitivo, di una maggiore e migliore occupazione e di una più grande coesione sociale, come indicato nella Strategia di Lisbona.

6.3. Il Comitato ritiene che, per operare efficacemente su questa linea, sia necessario potersi basare su di un sistema di rilevazione statistica e di previsioni affidabile, completo e coerente anche per avviare un dialogo sociale aperto, cui possano associarsi le varie componenti della società civile organizzata, ed azioni congiunte efficaci sotto il profilo produttivo e occupazionale anche nei paesi candidati.

6.4. In proposito, il Comitato sottolinea l'importanza del ruolo che la propria Commissione consultiva per le trasformazioni industriali potrà svolgere, avvalendosi dell'esperienza dei propri membri ed in particolare dei delegati delle associazioni professionali e sindacali di settore in essa presenti, per la messa a punto e l'attuazione in cooperazione con le autorità europee, nazionali e regionali competenti, di una strategia di modernizzazione competitiva del settore siderurgico dell'Europa allargata.

6.5. Tale modernizzazione competitiva è stata finora realizzata con successo attraverso lo sforzo congiunto degli attori economici e sociali del settore e delle autorità di governo, anche grazie ai meccanismi che il trattato CECA, ora scaduto, aveva messo a loro disposizione. Il Comitato raccomanda che gli strumenti di politica strutturale e di coesione, così come gli altri strumenti attivabili in proposito anche sulla base di articolate e tempestive rilevazioni statistiche, siano adeguati alle strategie che dovranno essere poste in atto e che un coordinamento sempre maggiore sia realizzato tra le politiche, gli strumenti ed i servizi della Commissione per rendere il sistema produttivo siderurgico dell'Europa a 25 o più Stati membri sempre più concorrenziale sul mercato globale nell'ambito di uno sviluppo sostenibile e generatore di occupazione.

Bruxelles, 26 marzo 2003.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Roger Briesch

(1) Parere CES su "Gli effetti dell'ampliamento dell'Unione sul mercato unico", GU C 85 dell'8.4.2003. Parere CES su "L'impatto economico e sociale dell'ampliamento sui paesi candidati", GU C 85 dell'8.4.2003. Parere CES su "Occupazione e situazione sociale nei paesi candidati dell'Europa centrorientale", GU C 193 del 10.7.2001, pag. 87.

(2) Capacità produttiva intesa come massima produzione possibile.

(3) Cfr. Risoluzione Comitato consultivo CECA sulle statistiche carbosiderurgiche del 10 aprile 2002.

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