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Document 52018DC0321

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende Quadro finanziario pluriennale 2021-2027

COM/2018/321 final

Bruxelles, 2.5.2018

COM(2018) 321 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE



Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende

Quadro finanziario pluriennale 2021-2027

{SWD(2018) 171 final}


1.UN BILANCIO PER L'UNIONE A 27 NUOVO E MODERNO

Una volta ogni sette anni l'Unione europea decide il suo futuro bilancio a lungo termine, il quadro finanziario pluriennale. Il prossimo bilancio, che avrà inizio il 1º gennaio 2021, sarà il primo dell'Unione europea a 27.

È un momento cruciale per la nostra Unione, è un'opportunità per gli Stati membri e le istituzioni europee di stringersi attorno a una visione chiara sul futuro dell'Europa, è l'occasione per dimostrare inequivocabilmente che l'Unione è pronta a tradurre le parole in azioni necessarie e a realizzare la nostra visione comune. Un bilancio dell'UE moderno e mirato permetterà di continuare a dar vita al programma positivo proposto dal presidente Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione dinanzi al Parlamento europeo il 14 settembre 2016 1 e approvato dai leader dei 27 Stati membri a Bratislava il 16 settembre 2016, così come nella dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. Un bilancio dell'UE moderno e mirato contribuirà a far sì che l'Unione sia grande sulle grandi questioni e piccola sulle piccole, come convenuto a Roma.

I negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale giungono in un momento in cui l'Unione vive un nuovo dinamismo, ma anche grandi sfide. L'Unione ha agito con decisione sull'onda della crisi finanziaria ed economica gettando solide basi per una ripresa durevole. Adesso che l'economia è in crescita e crea occupazione, l'attenzione dell'Unione si concentra sempre più sulla realizzazione efficiente ed equa di ciò che conta veramente nella vita quotidiana dei cittadini. E questo per i cittadini di tutti gli Stati membri dell'Unione. L'invito del presidente Juncker a superare le divisioni e rendere l'Unione più unita, più forte e più democratica 2 dovrebbe pertanto trovare riscontro anche nell'elaborazione del nuovo bilancio.

Le scelte dei prossimi mesi daranno forma all'Unione dei prossimi decenni. La posta in gioco è alta. Il progresso tecnologico e l'evoluzione demografica stanno trasformando le nostre economie e la nostra società. I cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse ci impongono di esaminare attentamente cosa possiamo fare perché il nostro stile di vita rimanga sostenibile. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, rimane alta in molte parti d'Europa. Le nuove minacce alla sicurezza richiedono risposte nuove. La crisi dei rifugiati, provocata dalle guerre e dal terrore nel vicinato dell'Europa, ha evidenziato la necessità di rafforzare la nostra capacità di gestire le pressioni migratorie e di affrontarne le cause profonde. L'instabilità geopolitica va crescendo e i valori e i principi democratici su cui si fonda la nostra Unione sono messi a dura prova.

Le proposte presentate oggi dalla Commissione per il quadro finanziario pluriennale 2021‑2027 contribuiranno a rispondere a queste sfide e opportunità. Sono il risultato di un dibattito aperto e inclusivo: la Commissione ha definito una serie di alternative per il futuro bilancio dell'UE nella sua comunicazione del 14 febbraio 2018 3 ; ha ascoltato con attenzione il Parlamento europeo 4 , gli Stati membri, i parlamenti nazionali, i beneficiari dei finanziamenti dell'UE e gli altri portatori di interessi. Le consultazioni pubbliche aperte che si sono svolte all'inizio di quest'anno hanno suscitato più di 11 000 risposte.

La Commissione propone un bilancio a lungo termine nuovo, moderno e rigorosamente orientato alle priorità politiche dell'Unione a 27. Il bilancio proposto combina strumenti nuovi e programmi aggiornati per rispondere efficacemente alle priorità dell'Unione e raccogliere nuove sfide. Le proposte mostrano inoltre come semplificare e riformare il finanziamento del bilancio per creare un legame più forte con le priorità politiche. Le proposte sono concepite per generare un impatto unico sulla costruzione di un'Europa prospera, sicura e coesa. Per questo si concentrano sui settori in cui l'Unione è nella posizione migliore per dare risultati.

In ciascun settore la Commissione propone il livello di finanziamento di cui avremo bisogno per essere all'altezza delle nostre ambizioni collettive. Nelle prossime settimane seguiranno le proposte legislative per i singoli programmi finanziari futuri.

Le proposte offrono inoltre una risposta concreta ed equilibrata alle conseguenze del recesso del Regno Unito sul bilancio dell'UE. L'uscita di un contribuente importante avrà ripercussioni finanziarie di cui deve tenere conto il futuro quadro finanziario. Il mantenimento di un livello di sostegno che corrisponda alle nostre ambizioni in tutti i settori prioritari richiederà contributi aggiuntivi dagli Stati membri, da ripartirsi in modo equo ed equilibrato. In parallelo dobbiamo fare il massimo per rendere il bilancio dell'UE più efficiente. La Commissione propone risparmi in alcuni principali settori di spesa e riforme trasversali intese a semplificare il bilancio e trarre il massimo da ogni singolo euro.

L'Europa si trova nel pieno del più grande dibattito sul suo futuro dell'ultima generazione; iniziato con il Libro bianco della Commissione sul futuro dell'Europa pubblicato il 1º marzo 2017 5 , si concluderà in occasione del vertice informale dei leader che si terrà a Sibiu, in Romania, il 9 maggio 2019. A qualche settimana dalle elezioni europee, per i leader dei 27 Stati membri e il Parlamento europeo il vertice di Sibiu sarà il momento per difendere l'Europa che vogliono e dotare l'Unione dei mezzi d'azione necessari. I progressi decisivi sul futuro bilancio a lungo termine ottenuti di qui ad allora lanceranno il messaggio chiaro della volontà e della determinazione di andare avanti insieme.

Il 2019 sarà un nuovo inizio per la nostra Unione a 27: dobbiamo essere pronti. Resta poco tempo per istituire il nuovo quadro e fare in modo che i nuovi programmi siano pronti a dare risultati a vantaggio dei cittadini e delle imprese dell'UE sin dal primissimo giorno. Il nuovo bilancio dell'UE sarà più semplice, più flessibile e più mirato. Un bilancio improntato ai principi della prosperità, della sostenibilità 6 , della solidarietà e della sicurezza. Un bilancio per un'Europa che protegge, che dà forza, che difende. Un bilancio che unisce e che non divide. Un bilancio equo per tutti gli Stati membri. Un bilancio per il futuro dell'Europa. Per questo dobbiamo iniziare a lavorare ora.

2.MODERNIZZARE IL BILANCIO DELL'UE

Il bilancio dell'UE è da molto tempo una fonte vitale di investimenti favorevoli alla crescita per tutta l'Europa. Anche in tempi di crisi ha consentito all'Unione di sostenere la crescita e la creazione di posti di lavoro e di promuovere l'innovazione a lungo termine e le riforme economiche. La creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (il cosiddetto "Fondo Juncker") illustra bene come il bilancio dell'UE sia stato in grado di dare un impulso quanto mai necessario alla ripresa economica dell'Europa in un momento critico. Il bilancio dell'UE è stato anche parte determinante della risposta alle numerose e gravi sfide attuali, dai grandi flussi migratori alle minacce alla sicurezza, ai cambiamenti climatici.

L'esperienza recente ha messo a nudo le debolezze del quadro attuale. Nonostante i miglioramenti, il bilancio dell'UE è ancora troppo rigido. La mancanza di flessibilità ha impedito all'Europa di reagire in modo sufficientemente tempestivo ed efficace in un mondo in rapido cambiamento. Norme di finanziamento complesse e divergenti rendono più difficile l'accesso ai finanziamenti dell'UE e distolgono l'attenzione da ciò che conta davvero: ottenere risultati sul campo. I fondi sono distribuiti su un numero troppo elevato di programmi e strumenti, sia all'interno che al di fuori del bilancio. Si può fare di più per modernizzare e semplificare i due maggiori capitoli di spesa del bilancio, la politica agricola comune e la politica di coesione. Molte delle nuove priorità per un'Unione che protegge, che dà forza e che difende necessitano di nuovi strumenti su misura per fare delle ambizioni realtà.

Il principale messaggio delle ampie consultazioni della Commissione è giunto forte e chiaro: un'Europa più unita, più forte e più democratica ha bisogno di un bilancio nuovo e moderno. E ha bisogno di una nuova riflessione su come questo bilancio può rispondere alle esigenze della popolazione in tutta l'Unione. L'approfondita revisione della spesa 7 della Commissione ha permesso di individuare ciò che ha funzionato bene in passato e ciò che andrebbe mantenuto nel prossimo bilancio. Ma ha anche rivelato gli ambiti che occorre riformare per sfruttare appieno il potenziale del bilancio dell'UE. Sulla base di tale valutazione la Commissione propone un quadro moderno e una serie di programmi nuovi e riformati improntati ai principi che seguono.

·Maggiore attenzione al valore aggiunto europeo. Il bilancio dell'UE è modesto rispetto alle dimensioni dell'economia europea e dei bilanci nazionali. È pertanto essenziale che investa nei settori in cui l'Unione può offrire un reale "valore aggiunto europeo" alla spesa pubblica nazionale. Mettere in comune le risorse consente di ottenere risultati che gli Stati membri da soli non possono conseguire 8 . Si pensi ai progetti di ricerca d'avanguardia che riuniscono i migliori ricercatori di tutta Europa o a tutte le opportunità che hanno i giovani e le piccole imprese di trarre pieno vantaggio dal mercato unico e dall'economia digitale. O ai casi in cui la messa in comune delle risorse permette di fare di più, ad esempio catalizzando investimenti strategici fondamentali. Tali investimenti sono la chiave della prosperità futura dell'Europa e della sua leadership verso gli obiettivi mondiali di sviluppo sostenibile. Lo stesso vale quando si tratta di dotare l'Unione degli strumenti per difendere e proteggere i suoi cittadini in un mondo in rapida evoluzione, dove molti dei problemi più urgenti trascendono i confini nazionali.

·Un bilancio semplificato e trasparente. La Commissione propone un quadro più coerente, più mirato e più trasparente. La struttura del bilancio sarà più chiara e più strettamente allineata alle priorità. La Commissione propone di ridurre i programmi di oltre un terzo, ad esempio riunendo fonti di finanziamento frammentate in nuovi programmi integrati e razionalizzando al massimo l'uso degli strumenti finanziari. 

·Meno burocrazia per i beneficiari. La Commissione propone di rendere le norme più coerenti sulla base di un corpus unico 9 . Ciò ridurrà drasticamente gli oneri amministrativi per i beneficiari e le autorità di gestione, faciliterà la partecipazione ai programmi dell'UE e ne accelererà l'attuazione. Per i diversi programmi e strumenti sarà più facile operare congiuntamente per potenziare l'impatto del bilancio dell'UE. La Commissione proporrà inoltre di semplificare e razionalizzare le norme sugli aiuti di Stato per rendere più diretto il nesso tra gli strumenti del bilancio dell'UE e i finanziamenti nazionali.

·Un bilancio più agile e flessibile In un contesto geopolitico instabile l'Europa deve essere in grado di reagire rapidamente ed efficacemente agli imprevisti. La Commissione propone di prendere le mosse dai meccanismi esistenti per rendere il bilancio più agile. Ciò significa accrescere la flessibilità dei programmi al loro interno e tra di loro, rafforzare gli strumenti di gestione delle crisi e creare una nuova "riserva dell'Unione" per far fronte a eventi imprevisti e reagire alle emergenze in settori quali la sicurezza e la migrazione.

·Un bilancio che funziona. Il bilancio dell'UE può essere considerato un successo soltanto se dà risultati tangibili sul campo. La Commissione propone di porre maggiore enfasi sulla performance dei programmi, in particolare fissando obiettivi più chiari e concentrandosi su un numero più ridotto di indicatori di performance di qualità superiore. In tal modo sarà più agevole monitorare e misurare i risultati e apportare modifiche ove necessario.

La concezione dei programmi futuri è solo il primo passo. Il vero banco di prova sarà verificare che i programmi diano risultati sul campo. L'attuazione efficiente ed efficace della prossima generazione di programmi è pertanto una priorità assoluta. Si tratta di una responsabilità condivisa tra la Commissione, gli Stati membri, le autorità regionali e tutti i soggetti coinvolti nella gestione del bilancio dell'UE.

È inoltre essenziale rafforzare il legame tra i finanziamenti dell'UE e il rispetto dello stato di diritto. L'UE è una comunità basata sullo stato di diritto, il che significa anche che organi giurisdizionali indipendenti a livello nazionale e dell'UE hanno il compito di vigilare sul rispetto delle norme e dei regolamenti decisi di comune accordo e sulla loro applicazione in tutti gli Stati membri. Il rispetto dello stato di diritto è un requisito essenziale per una gestione finanziaria sana e per un uso efficace dei fondi dell'UE. La Commissione propone pertanto un nuovo meccanismo per proteggere il bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate riguardanti lo stato di diritto.

IL BILANCIO DELL'UE E LO STATO DI DIRITTO

In base alle norme vigenti tutti gli Stati membri e i beneficiari sono tenuti a dimostrare che il quadro normativo per la gestione finanziaria è solido, che la pertinente normativa dell'UE viene correttamente attuata e che sussistono le necessarie capacità amministrative e istituzionali. L'attuale quadro finanziario pluriennale contiene anche disposizioni volte a garantire che politiche economiche e di bilancio inadeguate non compromettano l'efficacia dei finanziamenti dell'UE.

La Commissione propone di rafforzare la protezione del bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate negli Stati membri riguardanti lo stato di diritto. Se tali carenze compromettono o minacciano di compromettere una sana gestione finanziaria o la tutela degli interessi finanziari dell'Unione, deve essere possibile trarre le debite conseguenze sul fronte dei finanziamenti dell'UE. Le eventuali misure che si prenderanno nell'ambito di questa nuova procedura dovranno essere proporzionate alla natura, alla gravità e alla portata delle carenze generalizzate riguardanti lo stato di diritto, senza pregiudicare gli obblighi degli Stati membri interessati nei confronti dei beneficiari.

La decisione che stabilisce se una carenza generalizzata riguardante lo stato di diritto rischia di ledere gli interessi finanziari dell'UE sarà proposta dalla Commissione e adottata dal Consiglio con voto a maggioranza qualificata inversa 10 . Essa terrà conto di informazioni pertinenti quali le decisioni della Corte di giustizia dell'Unione europea, le relazioni della Corte dei conti europea, nonché le conclusioni delle pertinenti organizzazioni internazionali. Lo Stato membro interessato avrà la possibilità di presentare le proprie considerazioni prima che venga adottata qualsiasi decisione.



3.UN BILANCIO PER LE PRIORITÀ DELL'EUROPA

Il futuro bilancio a lungo termine sarà un bilancio per le priorità dell'Unione. Le proposte della Commissione faranno in modo che la struttura e i programmi del bilancio dell'UE siano perfettamente in linea con il programma positivo dell'Unione per il periodo post 2020 convenuto a Bratislava e a Roma. La nuova architettura del futuro quadro finanziario pluriennale garantirà maggiore trasparenza riguardo a cosa serve il bilancio dell'UE e a come contribuiscono le sue diverse parti. E apporterà la flessibilità necessaria per rispondere all'evolvere delle esigenze.

I programmi saranno organizzati attorno alle principali priorità di spesa tematiche che corrispondono alle rubriche della struttura di bilancio formale. All'interno di ciascuna priorità i programmi saranno riuniti in cluster che si rifletteranno nei titoli del bilancio annuale. Ne conseguirà una maggiore chiarezza sul modo in cui i programmi contribuiranno al conseguimento degli obiettivi.

In pratica la struttura formale del bilancio rivela solo parte della realtà. Molte delle priorità dell'Unione sono complesse e sfaccettate: sarebbe impossibile affrontarne ogni aspetto con un unico programma. Secondo le proposte della Commissione, saranno combinati gli investimenti provenienti da più programmi per rispondere a priorità trasversali fondamentali quali l'economia digitale, la sostenibilità, la sicurezza, la migrazione, il capitale umano e le competenze, il sostegno alle piccole imprese e l'innovazione. La Commissione propone di semplificare queste interazioni nel futuro quadro, in modo da dare una risposta molto più coerente alle sfide dell'Europa. Nelle sezioni che seguono vengono esposti i programmi e le riforme principali per ciascuna priorità di spesa.

Informazioni più dettagliate in merito agli obiettivi, all'impostazione e al valore aggiunto europeo dei singoli programmi figurano nell'allegato della presente comunicazione.

Il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027:
un bilancio moderno per un'Unione che protegge, che dà forza, che difende.

I. MERCATO UNICO, INNOVAZIONE E AGENDA DIGITALE

1 Ricerca e innovazione

·Orizzonte Europa

·Programma Euratom di ricerca e formazione

·Reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER)

2 Investimenti strategici europei

·Fondo InvestEU

·Meccanismo per collegare l'Europa

·Programma Europa digitale (in particolare cibersicurezza)

3 Mercato unico

·Programma del mercato unico (in particolare competitività e piccole e medie imprese - COSME, sicurezza alimentare, statistiche, concorrenza e cooperazione amministrativa)

·Programma UE per la lotta antifrode

·Cooperazione nel settore fiscale (FISCALIS)

·Cooperazione nel settore doganale (CUSTOMS)

4 Spazio

·Programma spaziale europeo

II. COESIONE E VALORI

5 Sviluppo regionale e coesione

·Fondo europeo di sviluppo regionale

·Fondo di coesione

·Sostegno alla comunità turco-cipriota

6 Unione economica e monetaria

·Programma di sostegno alle riforme (in particolare strumento per la realizzazione delle riforme e strumento di convergenza)

·Protezione dell'euro contro la contraffazione

7 Investire nelle persone, nella coesione sociale e nei valori

·Fondo sociale europeo+ (in particolare integrazione dei migranti e sanità)

·Erasmus+

·Corpo europeo di solidarietà

·Giustizia, diritti e valori

·Europa creativa (in particolare MEDIA)

III. RISORSE NATURALI E AMBIENTE

8 Agricoltura e politica marittima

·Fondo europeo agricolo di garanzia

·Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

·Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

9 Ambiente e azione per il clima

·Programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE)

IV. MIGRAZIONE E GESTIONE DELLE FRONTIERE

10 Migrazione

·Fondo Asilo e migrazione

11 Gestione delle frontiere

·Fondo per la gestione integrata delle frontiere

V. SICUREZZA E DIFESA

12 Sicurezza

·Fondo sicurezza interna

·Disattivazione nucleare (Lituania)

·Sicurezza nucleare e disattivazione (in particolare per Bulgaria e Slovacchia)

13 Difesa

·Fondo europeo per la difesa

·Meccanismo per collegare l'Europa - mobilità militare

14 Risposta alle crisi

·Meccanismo di protezione civile dell'Unione (rescEU)

VI. VICINATO E
RESTO DEL MONDO

15 Azione esterna*

·Strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (in particolare aspetti esterni della migrazione)

·Aiuto umanitario

·Politica estera e di sicurezza comune

·Paesi e territori d'oltremare (in particolare Groenlandia)

16 Assistenza preadesione

·Assistenza preadesione

VII. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EUROPEA

17 Pubblica amministrazione europea

·Spese amministrative, pensioni e scuole europee

STRUMENTI AL DI FUORI DEI MASSIMALI DEL QFP

·Riserva per aiuti d'urgenza

·Fondo di solidarietà dell'UE

·Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

·Strumento di flessibilità

·Funzione europea di stabilizzazione degli investimenti

*Lo strumento europeo per la pace è un fondo fuori bilancio al di fuori del quadro finanziario.

I. MERCATO UNICO, INNOVAZIONE E AGENDA DIGITALE

Investimenti:

·ricerca e innovazione

·infrastrutture strategiche fondamentali

·rafforzamento del mercato unico

·progetti spaziali strategici

La prosperità futura dell'Europa dipende dalle decisioni di investimento che prendiamo oggi. Il bilancio dell'UE è da molto tempo una fonte vitale di investimenti in tutta Europa. Intensificare oggi gli investimenti in settori quali la ricerca, le infrastrutture strategiche, la trasformazione digitale e il mercato unico sarà cruciale per liberare il potenziale di crescita e affrontare sfide comuni come la decarbonizzazione e i cambiamenti demografici.

Il nuovo programma europeo di ricerca Orizzonte Europa aiuterà l'Europa a rimanere all'avanguardia nella ricerca e nell'innovazione a livello mondiale. Come sottolinea la relazione del gruppo ad alto livello presieduto da Pascal Lamy 11 , gli investimenti nella ricerca consentiranno all'Unione di competere con altre economie sviluppate ed emergenti, di garantire un futuro prospero per i suoi cittadini e di preservare il suo modello sociale unico. Sulla scia del successo di Orizzonte 2020, il nuovo programma continuerà a promuovere l'eccellenza della ricerca e a concentrare l'attenzione sull'innovazione, ad esempio attraverso lo sviluppo di prototipi, di beni immateriali e il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie. Un nuovo Consiglio europeo per l'innovazione fungerà da "sportello unico" per gli innovatori ad alto potenziale e di rottura, affinché l'Europa diventi pioniera dell'innovazione che crea nuovi mercati.

Sull'onda del successo del Fondo europeo per gli investimenti strategici che ha catalizzato investimenti privati in tutta Europa, la Commissione propone di istituire un nuovo fondo per gli investimenti pienamente integrato, InvestEU. In tal modo potrà essere utilizzato un importo relativamente limitato di risorse pubbliche per mobilitare importanti risorse private verso gli investimenti indispensabili. Con il gruppo Banca europea per gli investimenti come principale partner incaricato dell'attuazione e con il contributo di altri partner, quali le banche nazionali di promozione, InvestEU ancorerà tutti gli strumenti finanziari gestiti a livello centrale all'interno dell'UE ad una struttura unica semplificata. Questo nuovo approccio diminuirà le sovrapposizioni, semplificherà l'accesso ai finanziamenti e ridurrà gli oneri amministrativi. Con un contributo del bilancio dell'UE pari a 15,2 miliardi di EUR 12 , InvestEU dovrebbe mobilitare più di 650 miliardi di EUR di investimenti aggiuntivi in tutta Europa.

Le infrastrutture transfrontaliere rappresentano la spina dorsale del mercato unico, in quanto contribuiscono alla libera circolazione di merci, servizi, imprese e cittadini attraverso le frontiere. Con la riforma del meccanismo per collegare l'Europa, l'Unione continuerà a investire nelle reti transeuropee di trasporti e nelle reti digitali e dell'energia. Il futuro programma sfrutterà meglio le sinergie fra infrastrutture digitali, dei trasporti e dell'energia, ad esempio attraverso lo sviluppo di un'infrastruttura per i combustibili alternativi o di reti sostenibili e intelligenti su cui si impernieranno il mercato unico digitale e l'Unione dell'energia. Sulla scia dell'impostazione di successo dell'attuale periodo di programmazione, una parte della dotazione del Fondo di coesione (11,3 miliardi di EUR) sarà trasferita al meccanismo per collegare l'Europa per i progetti nel settore dei trasporti con un elevato valore aggiunto europeo.

Al fine di colmare l'attuale divario negli investimenti digitali, la Commissione propone di istituire un nuovo programma per l'Europa digitale per plasmare e sostenere la trasformazione digitale della società e dell'economia europea. I cambiamenti tecnologici e la digitalizzazione stanno trasformando l'industria, la società, i posti di lavoro e le carriere in Europa, così come i sistemi di istruzione e di previdenza sociale. Sostenendo progetti strategici in settori di punta, come ad esempio l'intelligenza artificiale, i supercomputer, la cibersicurezza o la digitalizzazione dell'industria, e investendo nelle competenze digitali, il nuovo programma contribuirà a completare il mercato unico digitale, una delle priorità fondamentali dell'Unione. Nel prossimo quadro finanziario la Commissione propone un aumento combinato degli investimenti in ricerca, innovazione e agenda digitale in gestione diretta pari al 64%. A questi investimenti andranno a integrarsi progetti nel settore della ricerca, dell'innovazione e del digitale sostenuti dai Fondi strutturali e di investimento europei.

Investire nel futuro

in miliardi di EUR — a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dell'UE a 27 (stima)

Fonte: Commissione europea

Un programma spaziale pienamente integrato riunirà tutte le nostre attività in questo settore altamente strategico. Costituirà un quadro coerente per gli investimenti futuri, offrendo maggiore visibilità e maggiore flessibilità. Migliorando l'efficienza, contribuirà in ultima analisi a sviluppare nuovi servizi basati sulla ricerca spaziale di cui beneficeranno tutti i cittadini dell'UE. Il bilancio dell'UE continuerà inoltre a finanziare il contributo dell'Europa allo sviluppo del progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER) per creare una valida fonte di energia sicura e rispettosa dell'ambiente per il futuro.

La Commissione propone anche un nuovo programma ad hoc per sostenere il buon funzionamento del mercato unico, la migliore risorsa di cui dispone l'Europa per generare crescita nei mercati globalizzati e contribuire allo sviluppo di un'Unione dei mercati dei capitali. Sulla scia del successo dell'attuale programma per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME), la Commissione propone di rafforzare il sostegno alle piccole imprese, motore della nostra economia, affinché possano crescere ed espandersi a livello transfrontaliero. Il nuovo programma aiuterà le imprese e i consumatori a sfruttare meglio il potenziale del mercato unico predisponendo strumenti di informazione, elaborando standard tecnici e sostenendo la cooperazione tra amministrazioni.

La Commissione propone di rinnovare e rafforzare il programma Dogane in modo da sostenere l'ulteriore digitalizzazione e modernizzazione dell'Unione doganale, che quest'anno celebra il suo cinquantesimo anniversario. Parallelamente il programma Fiscalis sosterrà una cooperazione approfondita tra amministrazioni fiscali, segnatamente gli sforzi comuni nella lotta contro la frode e l'elusione fiscali.

II. COESIONE E VALORI

Investimenti:

·sviluppo regionale e coesione

·completamento dell'Unione economica e monetaria

·persone, coesione sociale, valori

Le condizioni economiche e sociali in Europa stanno migliorando e l'occupazione è forte in molte parti dell'Unione. Tuttavia gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire in alcune parti d'Europa. Alcune regioni hanno accumulato ulteriore ritardo, in parte a causa degli effetti della globalizzazione e della trasformazione digitale. Notevoli disparità persistono nell'Unione e le nostre società si trovano ad affrontare una serie di nuove sfide. Il bilancio dell'UE svolge un ruolo essenziale nel contribuire alla crescita sostenibile e alla coesione sociale, così come nel promuovere valori comuni e un senso di appartenenza all'UE.

La Commissione propone di ammodernare e rafforzare la politica di coesione 13 . Interagendo con altri programmi, i Fondi continueranno a offrire un sostegno essenziale agli Stati membri e alle regioni d'Europa. L'obiettivo è aumentare la convergenza, contribuire a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all'interno degli Stati membri e in tutta Europa, e sostenere il conseguimento delle priorità politiche concordate a Bratislava e a Roma.

La politica di coesione avrà un ruolo sempre più importante di sostegno al processo di riforma economica in corso negli Stati membri. La Commissione propone di rafforzare il nesso tra il bilancio dell'UE e il semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche, che tiene conto delle specificità regionali. In aggiunta alle raccomandazioni specifiche per paese, la Commissione proporrà orientamenti specifici per ciascun investimento, sia a monte del processo di programmazione che a medio termine, con lo scopo di fornire una tabella di marcia chiara per gli investimenti nelle riforme che sono indispensabili per un futuro prospero.

Le condizioni economiche e sociali variano in modo significativo tra le regioni. Benché la convergenza verso l'alto sia stata significativa in molti settori, negli ultimi anni si è osservata una divergenza di fatto di certe regioni, anche in paesi relativamente ricchi. Questa evoluzione dovrebbe trovare riscontro nella politica di coesione, in modo che nessuna regione venga lasciata indietro. Il prodotto interno lordo pro capite relativo resterà il principale criterio per l'assegnazione dei fondi, in quanto l'obiettivo principale della politica di coesione è e resterà quello di aiutare gli Stati membri e le regioni economicamente o strutturalmente indietro a mettersi in pari con il resto dell'UE, ma saranno presi in considerazione anche altri fattori come la disoccupazione (segnatamente la disoccupazione giovanile), i cambiamenti climatici e l'accoglienza/integrazione dei migranti. La Commissione propone inoltre di aumentare i tassi di cofinanziamento nazionale, per riflettere meglio le realtà economiche odierne. In tal modo si avrà il vantaggio di accrescere la titolarità a livello nazionale, di sostenere grandi volumi di investimento e di migliorarne la qualità. Si terranno in debita considerazione le specificità delle regioni ultraperiferiche e delle regioni scarsamente popolate.

Il nuovo quadro giuridico permetterà inoltre collegamenti più efficienti con altri programmi dell'UE. Ad esempio, gli Stati membri potranno trasferire parte dei fondi loro assegnati al Fondo InvestEU per accedere alla garanzia fornita dal bilancio dell'UE. Ma potranno anche finanziare progetti contrassegnati dal "marchio di eccellenza" del programma Orizzonte Europa, identificati cioè come progetti di eccellenza internazionale nelle rispettive regioni. Ciò contribuirà al buon coordinamento tra gli investimenti nelle infrastrutture e gli altri investimenti dell'UE in settori cruciali come la ricerca e l'innovazione, le reti digitali, la decarbonizzazione, le infrastrutture sociali e le competenze.

Come annunciato dalla Commissione nel dicembre 2017 14 , il futuro del bilancio dell'UE non può essere scisso dall'obiettivo di un'Unione economica e monetaria più stabile ed efficiente, a vantaggio dell'Unione nel suo complesso. In base ai trattati tutti gli Stati membri dell'UE fanno parte dell'Unione economica e monetaria, anche gli Stati membri che si avvalgono di una clausola di esenzione o di una deroga, e pertanto partecipano tutti al processo del semestre europeo. Sempre in base ai trattati l'euro è la moneta dell'UE e la convergenza economica e la stabilità sono obiettivi dell'Unione nel suo complesso. Questo è il motivo per cui gli strumenti per rafforzare l'Unione economica e monetaria non devono essere separati, devono invece costituire parte integrante dell'architettura finanziaria complessiva dell'Unione.

IL BILANCIO DELL'UE E
L'UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

Una zona euro stabile è una condizione indispensabile per la stabilità finanziaria e la prosperità di tutta l'Unione. Come annunciato nel pacchetto sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria dell'Europa del 6 dicembre 2017, la Commissione propone nuovi strumenti di bilancio per garantire la stabilità della zona euro e una convergenza verso la zona euro nel quadro dell'Unione. Questi nuovi strumenti saranno complementari ad altri fondi dell'UE, in particolare i Fondi strutturali e di investimento europei e il Fondo InvestEU, nel sostenere la convergenza economica, la stabilità finanziaria, la creazione di posti di lavoro e gli investimenti.

Un nuovo e poderoso programma di sostegno alle riforme offrirà sostegno tecnico e finanziario alle riforme a livello nazionale, con una dotazione complessiva di 25 miliardi di EUR. Questo nuovo programma sarà distinto dai futuri Fondi strutturali e d'investimento europei, ma complementare ad essi. Contemplerà uno strumento per la realizzazione delle riforme che offre incentivi finanziari in tutti gli Stati membri per le riforme fondamentali individuate nell'ambito del semestre europeo. Si concentrerà su quelle riforme che più di altre possono contribuire a rendere le economie nazionali più solide e che hanno effetti positivi di ricaduta sugli altri Stati membri: riforme dei mercati dei prodotti e del lavoro, riforme dell'istruzione, riforme fiscali, sviluppo dei mercati dei capitali, riforme volte a migliorare il contesto imprenditoriale, investimenti nel capitale umano e riforme della pubblica amministrazione. Il nuovo programma comprenderà anche uno specifico strumento di convergenza per sostenere gli sforzi degli Stati membri non appartenenti alla zona euro che intendono adottare la moneta unica durante il periodo del prossimo quadro finanziario pluriennale. Le dotazioni previste per lo strumento di convergenza saranno trasferite allo strumento per la realizzazione delle riforme se entro la fine del 2023 lo Stato membro ammissibile non avrà preso le misure necessarie per chiedere il contributo dello strumento di convergenza. La partecipazione a tutte e tre le componenti del programma di sostegno alle riforme avverrà su base volontaria e gli Stati membri manterranno la piena titolarità delle riforme effettuate.

Una nuova funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà complementare agli strumenti esistenti a livello nazionale ed europeo, per assorbire gravi shock macroeconomici asimmetrici nella zona euro. Come ha dimostrato la recente crisi, gli stabilizzatori automatici nazionali potrebbero non essere sufficienti a far fronte a gravi shock asimmetrici e ai tagli agli investimenti che spesso ne conseguono. In aggiunta ai meccanismi esistenti si propone che il bilancio dell'Unione garantisca prestiti "back-to-back" fino a 30 miliardi di EUR. Tali prestiti saranno offerti agli Stati membri che soddisfano rigorosi criteri di ammissibilità con riguardo alla solidità delle politiche economiche e di bilancio. La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti fornirà anche un contributo in conto interessi al fine di fornire ai bilanci nazionali i finanziamenti di cui necessitano per mantenere i livelli di investimento. Questo contributo sarà finanziato dagli Stati membri della zona euro in percentuale del reddito monetario (signoraggio). La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti potrebbe essere integrata nel corso del tempo da fonti aggiuntive di finanziamento al di fuori del bilancio dell'UE, quali un meccanismo di assicurazione finanziato con i contributi volontari degli Stati membri e l'eventuale ruolo del meccanismo europeo di stabilità e del futuro Fondo monetario europeo. La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà aperta agli Stati membri non appartenenti alla zona euro se contribuiscono al suo finanziamento secondo lo schema per la sottoscrizione del capitale della Banca centrale europea. 

Nuovi strumenti di bilancio per una zona euro stabile all'interno dell'Unione

Fonte: Commissione europea. Aggiornamento del COM(2017) 822 final.

Il bilancio dell'UE ha anche un ruolo fondamentale da svolgere rispetto agli impegni assunti dai leader al vertice sociale di Göteborg del novembre 2017. In tal senso può rafforzare la dimensione sociale dell'Unione, anche mediante la piena attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Nell'ambito della politica di coesione, un Fondo sociale europeo rafforzato e ristrutturato, che ammonterà a circa 100 miliardi di EUR per il periodo, pari ad una percentuale del 27% circa della spesa per la coesione, fornirà sostegno mirato all'occupazione giovanile, alla riqualificazione e alla riconversione dei lavoratori, all'inclusione sociale e alla riduzione della povertà. Al fine di massimizzare l'impatto dei finanziamenti in questo settore, la Commissione propone di riunire in un unico strumento le risorse del Fondo sociale europeo, dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, del Fondo di aiuti europei agli indigenti, del programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale e del programma Salute.

La Commissione propone un rafforzamento della componente "giovani" nel prossimo quadro finanziario, che sarà conseguito raddoppiando l'entità del programma Erasmus+ e istituendo il corpo europeo di solidarietà. Il programma Erasmus+, uno dei successi più visibili dell'Unione, continuerà a creare opportunità per l'istruzione e la mobilità dei giovani. L'attenzione sarà incentrata sull'inclusione e su un numero più elevato di giovani provenienti da contesti svantaggiati. Ciò permetterà a più giovani di spostarsi in un altro paese per studiare o lavorare. Un programma Erasmus+ potenziato avrà una dotazione di 30 miliardi di EUR per il periodo e comprenderà anche un importo di 700 milioni destinato ai biglietti Interrail per i giovani. La Commissione propone inoltre di istituire un corpo europeo di solidarietà unico che integri l'attuale programma Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario e offra ai cittadini europei l'occasione unica di impegnarsi in attività umanitarie a favore di persone in difficoltà all'interno e al di fuori dell'Europa.

La Commissione propone un nuovo Fondo Giustizia, diritti e valori, che comprende il programma Diritti e valori e il programma Giustizia. In un momento in cui le società europee sono alle prese con l'estremismo, la radicalizzazione e le divisioni, è più che mai importante promuovere, rafforzare e difendere la giustizia, i diritti e i valori dell'UE, che hanno implicazioni dirette e profonde nella vita politica, sociale, culturale ed economica in Europa: rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e diritti umani. Creare opportunità per l'impegno e la partecipazione democratica nella politica e nella società civile è un compito essenziale del futuro bilancio dell'UE. Parte del nuovo Fondo, il programma Giustizia continuerà a sostenere lo sviluppo di uno spazio europeo di giustizia integrato e la cooperazione transfrontaliera.

La cultura è e deve rimanere al centro del progetto europeo. La diversità culturale e linguistica così come il nostro patrimonio culturale sono caratteristiche distintive del nostro continente e della nostra identità europea. Con il programma Europa creativa la Commissione intende porre un forte accento, nel prossimo bilancio, sul sostegno a favore della cultura e del settore audiovisivo, anche mediante una grossa componente MEDIA con finanziamenti potenziati a sostegno del settore audiovisivo e creativo europeo.

Gli strumenti dell'UE per la gestione delle crisi hanno dimostrato il loro valore in questi ultimi anni. Al di fuori del bilancio dell'UE, la Commissione propone di mantenere e rafforzare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, che aiuta gli Stati membri nella ricostruzione a seguito di gravi catastrofi naturali, e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che offre assistenza una tantum ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a seguito di un numero significativo di licenziamenti imprevisti provocati dalle ripercussioni negative degli sviluppi nel commercio mondiale e da perturbazioni dell'economia.

III. RISORSE NATURALI E AMBIENTE 

Investimenti:

·settori agricolo e marittimo sostenibili e risorse alimentari sicure e di alta qualità

·azione per il clima e protezione dell'ambiente

La sostenibilità è un filo conduttore dell'azione dell'Unione in molti settori diversi, sia per necessità che per scelta. Modernizzando le politiche agricole e marittime, garantendo finanziamenti specifici all'azione per il clima e alla protezione dell'ambiente, inserendo le questioni climatiche in tutto il bilancio e integrando maggiormente gli obiettivi ambientali, il bilancio dell'UE è un motore di sostenibilità.

La Commissione propone una politica agricola comune moderna e riformata, che consentirà il mantenimento nell'UE di un mercato unico dei prodotti agricoli pienamente integrato. Inoltre garantirà l'accesso ad alimenti sicuri, di alta qualità, nutrienti, diversificati e a prezzi accessibili. La politica riformata porrà maggiore enfasi sull'ambiente e sul clima e sosterrà la transizione verso un settore agricolo pienamente sostenibile e lo sviluppo di aree rurali dinamiche.

Con una dotazione di 365 miliardi di EUR 15 , la politica riformata continuerà ad articolarsi attorno a due pilastri: i pagamenti diretti agli agricoltori e il finanziamento dello sviluppo rurale. Per quest'ultimo la Commissione propone di aumentare i tassi di cofinanziamento nazionali. La gestione sarà concorrente tra l'UE e gli Stati membri. La Commissione propone di introdurre un nuovo modello di attuazione, che passa dall'attuale politica basata sulla conformità a una politica orientata al risultato per conseguire gli obiettivi comuni fissati a livello dell'UE, ma attuati in modo più flessibile a livello nazionale.

I pagamenti diretti agli agricoltori rimangono parte essenziale della politica, ma saranno semplificati e più mirati. Sarà promossa una distribuzione più equilibrata e a livello di azienda agricola sarà introdotto un massimale obbligatorio sugli importi ricevuti o un sistema di pagamenti decrescenti. Ciò significa che il sostegno è ridistribuito a vantaggio delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni ed eventualmente dello sviluppo rurale. Il livello di pagamenti diretti per ettaro degli Stati membri continuerà a convergere verso la media europea.

La nuova politica esigerà una maggiore ambizione sugli aspetti ambientali e climatici, rafforzando la condizionalità per i pagamenti diretti che devono essere coerenti con le politiche ambientali, destinando una parte significativa dei finanziamenti per lo sviluppo rurale a favore di azioni benefiche per il clima e l'ambiente e introducendo regimi ecologici volontari nella dotazione per i pagamenti diretti, nell'ambito di un quadro strategico e basato sui risultati.

Al fine di affrontare le crisi derivanti da sviluppi imprevedibili dei mercati internazionali o da uno shock del settore agricolo dovuto ad azioni di paesi terzi, sarà istituita una nuova riserva per le crisi. 

Attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca il bilancio dell'UE continuerà a finanziare la sostenibilità del settore della pesca dell'UE e le comunità costiere che da quello dipendono. La promozione dell'economia blu nei settori della pesca e dell'acquacoltura, del turismo, dell'energia oceanica pulita o della biotecnologia blu fornisce un reale valore aggiunto europeo incoraggiando i governi, l'industria e i soggetti interessati ad elaborare approcci comuni per stimolare la crescita, salvaguardando nel contempo l'ambiente marino.

La Commissione propone di proseguire e rafforzare il consolidato programma per l'ambiente e l'azione per il clima LIFE, che sosterrà anche misure volte a promuovere l'efficienza energetica e l'energia pulita. Al fine di integrare gli sforzi mirati in materia di conservazione della natura, la Commissione sta inoltre rafforzando le sinergie con la politica di coesione e la politica agricola comune per finanziare gli investimenti nella natura e nella biodiversità.

Più in generale, in linea con l'accordo di Parigi e l'impegno per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, la Commissione propone di fissare un obiettivo più ambizioso di integrazione degli aspetti climatici in tutti i programmi dell'UE, che porta al 25% la quota di spesa dell'UE per il raggiungimento degli obiettivi in materia di clima.



IV. MIGRAZIONE E GESTIONE DELLE FRONTIERE

Investimenti:

·approccio globale alla gestione della migrazione

·rafforzamento della gestione delle frontiere esterne

Le sfide connesse alla gestione dei flussi di rifugiati e migratori confermano l'esigenza di un'azione a livello europeo. Il bilancio dell'UE ha svolto un ruolo essenziale finanziando una risposta comune alle varie dimensioni della crisi migratoria. La Commissione propone di aumentare il sostegno per rafforzare le frontiere esterne, migliorare il sistema di asilo all'interno dell'Unione e rafforzare la gestione dei migranti e la loro integrazione a lungo termine.

L'efficace protezione delle nostre frontiere esterne è un requisito essenziale per garantire uno spazio sicuro per la libera circolazione delle persone e delle merci all'interno dell'Unione. A tal fine sono necessarie una corretta gestione dei flussi di persone e di merci e la tutela dell'integrità dell'unione doganale. Un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere fornirà agli Stati membri un sostegno rafforzato vitale per l'esercizio della responsabilità condivisa di garantire la sicurezza delle frontiere esterne comuni dell'Unione. Il Fondo coprirà le attrezzature per la gestione delle frontiere, i visti e i controlli doganali e contribuirà a garantire uniformità nell'esecuzione dei controlli doganali alle frontiere esterne. A tal fine occorrerà correggere gli attuali squilibri tra Stati membri dovuti a differenze in termini geografici, di capacità e risorse. Ciò permetterà non solo di rafforzare i controlli doganali, ma anche di agevolare il commercio legittimo, concorrendo a un'Unione doganale efficiente e sicura.

In un mondo sempre più interconnesso e date la dinamica demografica e l'instabilità del vicinato europeo, la migrazione continuerà a essere una sfida a lungo termine per l'Unione. È chiaro che questo fenomeno può essere meglio gestito dagli Stati membri con il sostegno finanziario e tecnico dell'UE. Il ruolo del bilancio dell'Unione è pertanto centrale per sostenere la gestione dei richiedenti asilo e dei migranti, sviluppare le capacità di ricerca e salvataggio di coloro che cercano di raggiungere l'Europa, gestire rimpatri effettivi e per altri interventi che richiedono una risposta coordinata al di là delle capacità dei singoli Stati membri.

La Commissione propone di rafforzare il Fondo Asilo e migrazione a sostegno del lavoro delle autorità nazionali diretto a dare accoglienza ai richiedenti asilo e ai migranti nel periodo immediatamente successivo all'arrivo sul territorio dell'UE, come pure per sviluppare una politica comune in materia di asilo e migrazione e garantire il rimpatrio effettivo. La politica di coesione interverrà a sostegno dell'integrazione a lungo termine dopo la fase iniziale di accoglienza. Gli strumenti della politica esterna contrasteranno le cause profonde della migrazione e sosterranno la cooperazione con i paesi terzi in materia di gestione della migrazione e di sicurezza, contribuendo così all'attuazione del quadro di partenariato in materia di migrazione.

Tutti questi sforzi devono trovare completamento nelle attività di una guardia di frontiera e costiera europea (Frontex) forte e del tutto operativa, al centro di un sistema pienamente integrato di gestione delle frontiere dell'UE. La Commissione propone un corpo permanente di guardie di frontiera di circa 10 000 elementi da istituirsi entro la fine del periodo finanziario e un sostegno finanziario e formazioni per aumentare la componente relativa alla guardia di frontiera nazionale negli Stati membri. Ciò consentirà inoltre di potenziare la capacità operativa, rafforzare gli strumenti esistenti e sviluppare sistemi di informazione a livello dell'UE in materia di frontiere, gestione della migrazione e sicurezza.

Nel complesso il bilancio dell'UE per la gestione delle frontiere esterne, la migrazione e i flussi di rifugiati sarà notevolmente rafforzato, per un importo complessivo di quasi 33 miliardi di EUR, rispetto ai 12,4 miliardi per il periodo 2014-2020.

Forte accento sulla migrazione e sulla protezione delle nostre frontiere esterne

in miliardi di EUR — a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dell'UE a 27 (stima)

Fonte: Commissione europea



V. SICUREZZA E DIFESA

Investire per:

·garantire la sicurezza dei cittadini europei

·migliorare le capacità di difesa dell'Europa

·rispondere alle crisi

Negli ultimi anni le minacce alla sicurezza si sono intensificate e diversificate in Europa sotto forma di attentati terroristici, nuove forme di criminalità organizzata e criminalità informatica. La sicurezza ha una dimensione intrinsecamente transfrontaliera e richiede pertanto la risposta forte e coordinata dell'UE. Oltre ai problemi di sicurezza interna, l'Europa deve far fronte a minacce esterne complesse che nessuno Stato membro può gestire da solo. Per essere pronta a difendere i suoi cittadini, l'Europa deve inoltre fare un salto di qualità rafforzando la propria autonomia strategica e istituendo strumenti di difesa razionali e ben concepiti.

La Commissione propone di potenziare il Fondo sicurezza interna onde sviluppare reti e sistemi comuni per una cooperazione efficiente tra le autorità nazionali e migliorare la capacità dell'Unione di affrontare queste minacce per la sicurezza. Al tempo stesso ci si sforzerà di aumentare la sicurezza informatica in tutti i programmi incentrati sulle tecnologie, infrastrutture e reti digitali, sulla ricerca e l'innovazione e di promuovere una difesa mirata contro la criminalità informatica, in particolare attraverso il programma Europa digitale e Orizzonte Europa.

La Commissione propone inoltre di potenziare l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol), affinché sia maggiormente in grado di sostenere il lavoro delle autorità nazionali e di dare una risposta europea alle minacce per la sicurezza.

L'Unione continuerà a erogare un sostegno finanziario rigorosamente mirato per lo smantellamento e la sicurezza delle attività nucleari in alcuni Stati membri (Lituania, Bulgaria e Slovacchia) e dei propri impianti nucleari. Il bilancio dell'UE fornirà inoltre un sostegno duraturo per la salute dei lavoratori e dei cittadini in generale, prevenendo il degrado ambientale e contribuendo alla sicurezza e alla security nel settore nucleare.

Nel campo della difesa l'Unione dovrà assumere maggiori responsabilità per la tutela degli interessi, dei valori e dello stile di vita europei, completando l'operato dell'
Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Pur non potendosi sostituire agli sforzi profusi dagli Stati membri nel settore della difesa, l'Europa può incentivare e sfruttare la loro collaborazione al fine di sviluppare le capacità di difesa necessarie per affrontare le minacce comuni alla sicurezza. La Commissione propone un Fondo europeo per la difesa potenziato che mirerà a sostenere la competitività e la capacità di innovazione dell'industria della difesa in tutta l'Unione sostenendo azioni collaborative in tutte le fasi del ciclo industriale, ad iniziare dalla ricerca. Questo eviterà le duplicazioni, consentirà economie di scala e si tradurrà, in ultima analisi, in un uso più efficiente del denaro dei contribuenti. La Commissione propone inoltre che l'Unione potenzi, attraverso il meccanismo per collegare l'Europa, le sue infrastrutture strategiche di trasporto per adeguarle alla mobilità militare.

Gli sviluppi degli ultimi anni dimostrano che l'Unione deve poter mobilitare rapidamente un'assistenza operativa per far fronte a situazioni impreviste, comprese le catastrofi naturali e quelle di origine umana. Questo è il motivo per cui la Commissione propone di aumentare le risorse disponibili per la risposta alle crisi. A tal fine si intende rafforzare il meccanismo di protezione civile (rescEU) e ampliare la riserva per gli aiuti d'urgenza, in modo da poter disporre di mezzi finanziari superiori ai massimali fissati nel quadro finanziario in caso di emergenze all'interno e al di fuori dell'Unione. La Commissione propone inoltre di mantenere le riserve non assegnate nell'ambito di determinati programmi, come il Fondo Asilo e migrazione e il Fondo sicurezza interna, per poterle utilizzare in caso di crisi e situazioni di emergenza.

Un salto di qualità in materia di sicurezza e difesa

In miliardi di EUR, a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 a livello dell'UE-27 (stima)

Fonte: Commissione europea



VI. VICINATO E RESTO DEL MONDO

Investire per:

·l'azione esterna dell'Unione nel vicinato, nei paesi in via di sviluppo e nel resto del mondo

·l'assistenza ai paesi che si preparano ad aderire all'Unione

Le sfide poste all'azione esterna dell'UE, comprese quelle definite nella strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'UE, nella politica europea di vicinato riveduta e nel nuovo consenso europeo in materia di sviluppo, impongono una notevole modernizzazione della dimensione esterna del bilancio per aumentarne efficacia e visibilità. Occorre inoltre rafforzare il coordinamento tra politiche esterne e interne per attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, l'accordo di Parigi sul clima e il quadro di partenariato con i paesi terzi sulla migrazione.

La Commissione propone pertanto una ristrutturazione approfondita degli strumenti di azione esterna dell'Unione per aumentare la coerenza fra di essi, sfruttare le economie di scala e le sinergie fra i diversi programmi e semplificare le procedure. Questo farà sì che l'Unione sia maggiormente in grado di perseguire i propri obiettivi e di proiettare a livello mondiale i suoi interessi, le sue politiche e i suoi valori.

La nuova struttura proposta per gli strumenti di azione esterna dell'Unione rispecchia la necessità di concentrarsi sulle priorità strategiche sia da un punto di vista geografico (vicinato europeo, Africa, Balcani occidentali, paesi fragili e estremamente bisognosi) che da un punto di vista tematico (sicurezza, migrazione, cambiamenti climatici e diritti umani).

La Commissione propone di riunire la maggior parte degli strumenti esistenti in un ampio strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale che abbia una copertura mondiale. L'architettura finanziaria sarà ulteriormente semplificata con l'integrazione del Fondo europeo di sviluppo, ad oggi il principale strumento di cui dispone l'UE per fornire assistenza ai paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e ai paesi e territori d'oltremare 16 .

Questo ampio strumento beneficerà di stanziamenti di bilancio specifici per le singole regioni geografiche, compresi il vicinato e l'Africa, ma offrirà al tempo stesso una maggiore flessibilità di reazione e una gamma più ampia di opzioni di intervento per perseguire in modo più efficace le priorità dell'Unione. Sarà parte dello strumento un "cuscinetto per le sfide e le priorità emergenti" inteso a dare una risposta flessibile alle priorità urgenti esistenti o nuove, specialmente nel campo della stabilità e della migrazione.

Una nuova architettura per gli investimenti esterni, basata sul piano europeo per gli investimenti esterni e sul suo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, consentirà di mobilitare risorse supplementari di altri donatori e del settore privato. Questo contribuirà ad affrontare le sfide in materia di sviluppo, integrando le sovvenzioni con garanzie di bilancio, altri strumenti basati sul mercato, assistenza tecnica, finanziamenti misti (blending) e l'eventuale partecipazione al capitale delle istituzioni finanziarie per lo sviluppo, in modo da promuovere ulteriormente gli obiettivi e le politiche dell'Unione. L'assistenza macrofinanziaria contribuirà inoltre ad affrontare le crisi economiche.

Lo strumento di assistenza preadesione sosterrà i paesi candidati effettivi e potenziali nel loro percorso verso la conformità con i criteri di adesione, contribuendo anche al conseguimento dei più ampi obiettivi europei di garanzia della stabilità, della sicurezza e della prosperità nel vicinato immediato dell'Unione. Lo strumento rientrerà nella strategia per i Balcani occidentali e rispecchierà l'andamento delle relazioni con la Turchia.

L'Unione continuerà a svolgere un ruolo di rilievo nel campo dell'assistenza umanitaria insieme ai suoi partner internazionali e agli Stati membri. La Commissione propone di potenziare lo strumento per gli aiuti umanitari nell'intento di fornire l'assistenza dell'UE in base alle necessità, in modo da salvare e proteggere vite umane, evitare e alleviare le sofferenze delle singole persone e salvaguardare l'integrità e la dignità delle popolazioni colpite da catastrofi naturali o da crisi provocate dall'uomo.

L'Europa come attore mondiale di primo piano

In miliardi di EUR, a prezzi correnti

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 a livello dell'UE-27, compreso il Fondo europeo di sviluppo (stima)

Fonte: Commissione europea

L'Unione deve anche contribuire alla prevenzione delle crisi, al ripristino della pace, all'ordine pubblico e alla stabilizzazione di tutti i paesi o regioni del mondo teatro di conflitti o di disordini. A causa dei limiti posti dai trattati, il bilancio dell'UE non è tuttavia in grado di coprire tutti gli ambiti d'azione dell'UE in materia di sicurezza esterna e di difesa. Questo ha inciso negativamente sull'impatto, sull'efficacia e sulla sostenibilità dell'azione globale dell'Unione. Per ovviare a tale problema, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza proporrà, con il sostegno della Commissione, un meccanismo di finanziamento separato fuori bilancio, lo strumento europeo per la pace, il cui obiettivo è colmare le attuali lacune nella capacità dell'UE di condurre missioni nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune e di fornire un'assistenza nel campo militare e della difesa ai paesi terzi e alle organizzazioni internazionali e regionali pertinenti. Lo strumento permetterà all'Unione di fare di più e di agire con maggiore tempestività per prevenire i conflitti, promuovere la sicurezza umana, affrontare le cause dell'instabilità e contribuire a un mondo più sicuro.

VII. LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EUROPEA

Investire per:

·una pubblica amministrazione efficiente e moderna al servizio di tutti gli europei

Pur avendo dimensioni modeste rispetto alle amministrazioni nazionali e addirittura a molte amministrazioni regionali e locali, la pubblica amministrazione europea svolge un ruolo fondamentale nella realizzazione delle priorità dell'Unione e nell'attuazione di politiche e programmi nell'interesse europeo comune.

Negli ultimi anni l'amministrazione europea è stata riformata in profondità. La riforma dello statuto operata nel dicembre 2013 nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale ha introdotto misure significative per promuovere l'efficienza 17 . Le istituzioni si sono inoltre impegnate a ridurre l'organico del 5%. La Commissione ha rispettato integralmente questo impegno e tale riduzione è in corso anche presso le altre istituzioni, organismi e agenzie, con una conseguente diminuzione della quota relativa del personale della Commissione in tutti gli organismi europei. La Corte dei conti ha concluso di recente che tutte le istituzioni e tutti gli organismi hanno complessivamente provveduto ad attuare questa riduzione.

Va osservato che queste riforme sono state attuate in un momento in cui il personale dell'Unione doveva intensificare il ritmo di lavoro, assumere nuove mansioni in nuovi settori prioritari e far fronte a sfide impreviste come le crisi della migrazione e dei rifugiati.

La pubblica amministrazione europea dovrebbe cercare di funzionare nel modo più efficiente possibile. La Commissione si adopera costantemente per sfruttare al meglio sinergie ed efficienze. L'amministrazione deve tuttavia disporre di risorse sufficienti per poter svolgere le sue funzioni essenziali. La necessità di investire nelle tecnologie dell'informazione e nella modernizzazione degli edifici non verrà meno in futuro. Il ritiro del Regno Unito determinerà un riorientamento limitato di determinate funzioni all'interno dell'amministrazione, ma la portata delle attività non cambierà, e sarà addirittura intensificata in alcuni nuovi ambiti prioritari. Anche i servizi di traduzione e interpretazione in inglese continueranno a funzionare come prima.

Il massimale fissato per le spese amministrative dell'Unione nel 2020, che rappresenta il 6,7% del quadro finanziario pluriennale globale, copre le spese amministrative di tutte le istituzioni dell'UE, le pensioni e i costi delle scuole europee. Visti i notevoli sforzi già compiuti, in particolare dalla Commissione, nel periodo in corso, un'ulteriore riduzione metterebbe a repentaglio il funzionamento delle istituzioni dell'UE come pure la definizione e l'attuazione efficienti delle politiche. Un'Unione europea forte, a cui gli Stati membri hanno affidato molti compiti supplementari, ha bisogno di una funzione pubblica agile ed efficiente, in grado di attrarre persone di talento provenienti da tutti gli Stati membri per lavorare a vantaggio di tutti gli europei. La Commissione propone pertanto di mantenere la spesa amministrativa al livello attuale 18 .

4.CONCILIARE LE PRIORITÀ CON LE RISORSE

Per convertire le priorità politiche concordate a livello di UE in risultati concreti occorre elaborare adeguatamente i programmi e dotarli di risorse sufficienti per cambiare realmente le cose. Come spiegato nel contributo della Commissione alla riunione informale dei leader tenutasi a febbraio 19 , le decisioni relative ai livelli di finanziamento per il futuro bilancio a lungo termine non possono essere dissociate dalle ambizioni dell'Unione in ciascuno dei settori prioritari.

Le proposte della Commissione si basano sia su una valutazione rigorosa delle risorse necessarie per realizzare efficientemente gli obiettivi dell'Unione, sia sull'efficienza e sul valore aggiunto della spesa in ciascun settore. Grazie a programmi ben strutturati, a un'attuazione efficiente e a un'oculata combinazione con altre fonti di finanziamento, anche un bilancio modesto dell'UE può avere un impatto considerevole. Vi è però un limite ai risultati che è possibile ottenere e, se l'Europa vuole portare avanti collettivamente il suo programma positivo, deve dotarsi di un bilancio commisurato alle sue ambizioni.

La sfida principale per il futuro bilancio dell'UE sarà fornire un sostegno adeguato per la realizzazione delle priorità esistenti e di quelle nuove, compensando al tempo stesso la diminuzione dei contributi nazionali conseguente al ritiro del Regno Unito. La Commissione propone un approccio equilibrato. Le nuove priorità dovrebbero essere finanziate per la maggior parte con risorse nuove. Il disavanzo causato dall'uscita del Regno Unito dovrebbe essere compensato in parte con nuove risorse e in parte con risparmi e riassegnazioni da programmi esistenti.

Per consentire al bilancio dell'UE di dare un contributo significativo in molti dei nuovi settori prioritari, in particolare quando vengono creati nuovi strumenti, occorre aumentare i livelli di finanziamento attuali. Investire ora in settori quali la ricerca e l'innovazione, i giovani e l'economia digitale assicurerà sostanziosi dividendi alle generazioni future. Per questo motivo la Commissione propone grossi aumenti nei settori prioritari.



Priorità nuove e rafforzate per l'Unione a 27

Nota: rispetto al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 a livello dell'UE-27, compreso il Fondo europeo di sviluppo (stima)

Fonte: Commissione europea

Nel contempo la Commissione ha valutato criticamente dove fosse possibile realizzare risparmi senza ridurre il valore aggiunto dei programmi dell'UE. Sull'onda di questo sforzo la Commissione propone che i finanziamenti a favore della politica agricola comune e dei fondi strutturali e di investimento europei subiscano una modesta riduzione per tener conto delle nuove realtà e liberare risorse per altre attività. La modernizzazione di queste politiche permetterà loro di continuare a realizzare gli obiettivi fondamentali e di contribuire anche alle nuove priorità. Ad esempio la politica di coesione avrà un ruolo sempre più importante a sostegno delle riforme strutturali e dell'integrazione dei migranti.

Questi cambiamenti determineranno un riequilibrio del bilancio e una maggiore attenzione ai settori con il maggior valore aggiunto europeo.



Evoluzione dei principali settori nel bilancio dell'UE

Fonte: Commissione europea

 

Attraverso una combinazione di contributi e risparmi supplementari, la Commissione propone un quadro finanziario pluriennale globale di 1,279 miliardi di EUR sotto forma di impegni per il periodo 2021-2027, pari all'1,114% del reddito nazionale lordo dell'UE-27. Questo importo è di entità paragonabile a quella dell'attuale quadro finanziario in termini reali, compreso il Fondo europeo di sviluppo 20 .



Entità del bilancio UE in percentuale del reddito nazionale lordo (RNL) 

Questo livello di impegni si traduce in 1,246 miliardi di EUR di pagamenti, che corrispondono all'1,08% del reddito nazionale lordo dell'UE-27, per l'attuazione dei programmi di spesa attuali e futuri fino al 2027. Per garantire la conformità con il massimale delle risorse proprie attualmente in vigore, specialmente nei primi due anni del prossimo quadro finanziario pluriennale, la Commissione propone di ridurre il tasso di prefinanziamento per i programmi nel campo della politica di coesione e dello sviluppo rurale.

Il quadro finanziario proposto rimarrà in vigore per sette anni, dal 2021 al 2027, con una revisione intermedia nel 2023. La Commissione riconosce l'opportunità di sincronizzare gradualmente la durata del quadro finanziario con il ciclo politico quinquennale delle istituzioni europee. Tuttavia passare a un ciclo quinquennale nel 2021 non offrirebbe un allineamento ottimale 21 . Il ciclo settennale proposto darà alla Commissione che si insedierà dopo le elezioni europee del 2024 la possibilità di presentare, se lo riterrà opportuno, un nuovo quadro di durata quinquennale, che avrà inizio nel 2028.

Come insegnano le recenti esperienze, la flessibilità del quadro ha un'importanza capitale. Le molte sfide che l'Unione ha dovuto affrontare in questi ultimi anni hanno messo a dura prova la flessibilità esistente. Il bilancio dell'UE deve essere sufficientemente flessibile da consentire all'Unione di rispondere rapidamente ed efficacemente alle necessità impreviste. La Commissione propone pertanto di rinnovare i meccanismi di flessibilità esistenti e di introdurre una nuova "riserva dell'Unione".

·Flessibilità tra i programmi e al loro interno. La Commissione proporrà riserve integrate per creare flessibilità all'interno dei programmi. Si propone inoltre di aumentare dal 10 al 15% l'importo che può essere trasferito da un programma all'altro all'interno della stessa rubrica. La Commissione prospetta anche la possibilità di "combinare" diverse forme di sostegno finanziario, passando da una modalità di gestione all'altra, di "riprogrammare" i finanziamenti a medio termine e di procedere a revisioni specifiche delle assegnazioni nazionali per adeguarle agli sviluppi nel periodo considerato. Questo aumenterà ulteriormente la flessibilità pur preservando l'equità del sistema.

·Flessibilità tra rubriche e anni. Oltre a garantire un volume sufficiente di margini non assegnati, la Commissione propone di sfruttare pienamente il margine globale per i pagamenti introdotto con il quadro attuale. La Commissione propone di aumentare l'entità e la portata del margine globale per gli impegni onde creare una "riserva dell'Unione". Quest'operazione sarà finanziata utilizzando i margini disponibili nell'ambito dei massimali per gli impegni dell'esercizio precedente e i fondi impegnati nel bilancio UE che non sono stati spesi per l'attuazione dei programmi. La riserva costituisce un nuovo, potente strumento per affrontare gli eventi imprevisti e rispondere alle situazioni di emergenza in settori quali la sicurezza e la migrazione. Contribuirà inoltre a far fronte alle conseguenze economiche e sociali delle perturbazioni commerciali, una volta esauriti gli altri strumenti disponibili

·"Strumenti speciali". La Commissione ha riesaminato la portata degli strumenti speciali, ad esempio la riserva per gli aiuti d'urgenza, il Fondo di solidarietà dell'Unione europea e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Questi strumenti consentono di iscrivere nel bilancio dell'UE mezzi finanziari supplementari al di sopra dei massimali fissati per il quadro finanziario. La Commissione propone, ove opportuno, di ampliare la portata degli strumenti, consentendo ad esempio il ricorso alla riserva per gli aiuti di urgenza in caso di emergenze all'interno dell'UE. La Commissione propone inoltre di razionalizzare le procedure per la mobilitazione di questi strumenti e di portare la dotazione dello strumento di flessibilità a 1 miliardo di EUR (a prezzi 2018 22 ) all'anno.

5.UN SISTEMA MODERNO PER FINANZIARE IL BILANCIO DELL'UE

Le spese e le entrate del bilancio sono due facce della stessa medaglia. Entrambe devono essere modernizzate per ottimizzare il contributo del bilancio UE alle priorità politiche dell'Unione. In linea con le raccomandazioni del gruppo ad alto livello sul futuro finanziamento dell'UE, presieduto da Mario Monti 23 , la Commissione propone di aggiornare e semplificare l'attuale sistema delle risorse proprie e di diversificare le fonti di entrate.

Il ritiro del Regno Unito porrà fine sia alla correzione finanziaria di cui beneficiava che alle correzioni della correzione per il Regno Unito concesse ad alcuni Stati membri. Le correzioni relative alle aliquote ridotte di prelievo della risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto e le riduzioni forfettarie dei contributi basati sul reddito nazionale lordo cesseranno automaticamente alla fine del 2020.

Questo offre l'occasione di semplificare e riformare il sistema e di allinearlo maggiormente con le politiche e le priorità dell'Unione. La Commissione propone di eliminare tutte le correzioni dal lato delle entrate nell'ambito di un pacchetto di bilancio equo ed equilibrato. Le spese di riscossione trattenute dagli Stati membri sulle risorse proprie tradizionali saranno riportate dal 20% al 10% originale in modo da allineare meglio il sostegno finanziario per le attrezzature doganali, il personale e le tecnologie dell'informazione con i costi e il fabbisogno effettivi. L'impatto di queste misure in relazione all'onere del controllo doganale sarà oggetto di un attento monitoraggio 24 . 

L'eliminazione di tutte le correzioni e la riduzione delle spese di riscossione delle entrate doganali renderanno più equo il quadro finanziario pluriennale. L'eliminazione delle correzioni determinerà tuttavia per alcuni Stati membri un notevole aumento dei contributi nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale rispetto alla situazione attuale.

Per evitare che i contributi di questi Stati membri subiscano dal 2021 un aumento repentino e consistente, si propone di eliminare gradualmente le correzioni attuali. A tal fine tutte le correzioni dal lato delle entrate di bilancio saranno trasformate in pagamenti forfettari per Stato membro. Questi importi forfettari dovrebbero essere progressivamente ridotti nell'arco di cinque anni fino a quando i contributi nazionali (misurati in percentuale del reddito nazionale lordo) non raggiungeranno un livello equo paragonabile a quello degli altri Stati membri che non beneficiano di una correzione.

Nell'ambito della modernizzazione del sistema delle risorse proprie e in aggiunta ai dazi doganali tradizionali e ai contributi al bilancio dell'UE basati sul reddito nazionale lordo, la Commissione propone di semplificare l'attuale risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto affinché sia basata unicamente sulle forniture soggette a un'aliquota normale, pur rimanendo totalmente compatibile con la recente proposta della Commissione relativa a un regime definitivo dell'imposta sul valore aggiunto nell'UE. La Commissione propone inoltre di rafforzare il collegamento tra il finanziamento del bilancio e le politiche dell'Unione introducendo un "paniere" di nuove risorse proprie composto da una quota di entrate provenienti dalle seguenti fonti:

·sistema di scambio delle quote di emissioni: è uno strumento fondamentale dell'azione dell'UE volta a ridurre efficacemente il costo delle emissioni di gas a effetto serra ed è direttamente collegato al funzionamento del mercato unico. La Commissione propone di assegnare al bilancio dell'UE il 20% delle entrate provenienti dal sistema di scambio delle quote di emissioni, tutelando al tempo stesso i meccanismi di correzione già integrati nel sistema;

·base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società: è stata rilanciata e verrà introdotta gradualmente una volta adottata la legislazione necessaria. In tal modo il finanziamento del bilancio dell'UE sarà direttamente collegato ai benefici di cui godono le imprese che operano nel mercato unico;

·un contributo nazionale calcolato in base alla quantità di rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica. Questo incentiverà gli Stati membri a ridurre i rifiuti di imballaggio e stimolerà la transizione dell'Europa verso un'economia circolare attuando la strategia europea sulla plastica.

Sulla base delle proposte della Commissione, le nuove risorse proprie potrebbero contribuire con un importo medio di 22 miliardi di EUR all'anno, pari a circa il 12% delle entrate complessive del bilancio dell'UE. Le nuove risorse proprie contribuiranno al finanziamento delle nuove priorità nel bilancio. Questo consentirà inoltre una riduzione corrispondente dei contributi nazionali basati sul reddito nazionale lordo.

Le riforme proposte per il sistema delle risorse proprie riguardano le modalità di finanziamento del bilancio, non la sua entità complessiva. Diversificando le fonti di entrate si aumenterà la resilienza del bilancio dell'UE. Contestualmente al graduale riequilibrio del bilancio dai programmi assegnati a livello nazionale verso le nuove priorità, questo contribuirà a porre maggiormente l'accento sul valore aggiunto europeo e a garantire che le spese e le entrate del bilancio contribuiscano entrambe alle priorità politiche dell'Unione.

L'integrazione del Fondo europeo di sviluppo nel bilancio dell'UE dovrà essere accompagnata da un aumento dei massimali fissati nella decisione sulle risorse proprie. Un margine sufficiente tra il massimale dei pagamenti e quello delle risorse proprie è necessario per assicurare che l'Unione sia sempre in grado di adempiere ai suoi obblighi finanziari, anche in periodi di recessione economica. La Commissione propone di portare i massimali delle risorse proprie per pagamenti e impegni rispettivamente all'1,29% e all'1,35% del reddito nazionale lordo dell'UE-27.

6.CONCLUSIONE – UN NUOVO INIZIO PER L'UNIONE A 27

Le proposte della Commissione relative al futuro quadro finanziario pluriennale danno il via a un processo che stabilirà se l'Unione ha i mezzi per realizzare il programma positivo concordato a Bratislava e a Roma. La decisione finale spetterà poi al Consiglio, che delibererà all'unanimità previa approvazione del Parlamento europeo.

Un accordo equilibrato su un bilancio moderno dell'UE sarà la dimostrazione che l'Unione è unita, rinvigorita e pronta ad andare avanti collettivamente.

Le proposte si basano su una valutazione onesta delle risorse di cui l'Unione avrà bisogno per realizzare le sue ambizioni collettive. Delineano un approccio equo ed equilibrato alle sfide che comporta la necessità di sostenere le priorità politiche e di gestire le conseguenze finanziarie del ritiro del Regno Unito. Tali proposte illustrano il modo in cui un bilancio riformato, semplificato e più flessibile consentirà all'Unione di utilizzare ogni singolo euro a vantaggio degli Stati membri e di tutti gli europei.

Su queste basi la Commissione presenterà proposte dettagliate per i futuri programmi finanziari tra il 29 maggio e il 12 giugno. Il loro iter proseguirà poi al Parlamento europeo e al Consiglio.

I negoziati sull'attuale quadro finanziario pluriennale sono durati troppo a lungo e hanno ritardato l'avvio dei principali programmi finanziari. È stato molto più di un semplice disguido amministrativo, perché sono stati rinviati i progetti realmente in grado di stimolare la ripresa economica e coloro che avevano bisogno urgente di finanziamenti hanno dovuto aspettare più a lungo per ottenerli.

È quindi nostro dovere, nei confronti di tutti gli europei, intraprendere i negoziati sul bilancio a lungo termine dell'UE con il chiaro obiettivo di raggiungere un accordo prima delle elezioni del Parlamento europeo e del vertice dei leader che si terrà a Sibiu il 9 maggio 2019.

La Commissione farà tutto ciò che è in suo potere perché sia raggiunto rapidamente un accordo. Oggi proponiamo un pacchetto equo ed equilibrato che, se approvato, doterà l'Unione a 27 di un bilancio in grado di funzionare in modo efficiente a vantaggio di tutti. Un bilancio positivo per un programma positivo. Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza e che difende. Un bilancio che preparerà bene la nostra Unione per il futuro.

(1)

     Discorso sullo stato dell'Unione 2016: "Verso un'Europa migliore – Un'Europa che protegge, che dà forza, che difende".

(2)

     Discorso sullo stato dell'Unione 2017: "Il vento nelle vele".

(3)

     COM(2018) 98.

(4)

     Risoluzioni del Parlamento europeo del 14 marzo 2018 "Il prossimo QFP: preparazione della posizione del Parlamento in merito al QFP per il periodo successivo al 2020" (2017/2052(INI)) e "Riforma del sistema di risorse proprie dell'Unione europea" (2017/2053(INI)).

(5)

     COM(2017) 2025.

(6)

     Alla fine dell'anno la Commissione adotterà il documento di riflessione "Verso un'Europa sostenibile per il 2030 per far seguito agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, compreso l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici" col quale esaminerà le possibili modalità per integrare di più gli obiettivi di sviluppo sostenibile nell'elaborazione delle politiche dell'UE.

(7)

     Cfr. il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente comunicazione (SWD(2018) 171).

(8)

     Cfr. anche SWD(2018) 171, pagina 7.

(9)

     In linea con le raccomandazioni del gruppo ad alto livello di esperti indipendenti sul controllo della semplificazione per i beneficiari dei Fondi strutturali e di investimento europei, le raccomandazioni della Corte dei conti europea, del Comitato delle regioni e del Parlamento europeo.

(10)

     Nel voto a maggioranza qualificata inversa la proposta della Commissione si considererà approvata dal Consiglio salvo che quest'ultimo non decida di respingerla con voto a maggioranza qualificata.

(11)

     Cfr. la relazione "Investing in the European Future we want – Report of the independent High Level Group on maximising the impact of EU Research and Innovation Programmes".

(12)

     Salvo indicazione contraria, gli importi indicati nella presente comunicazione sono espressi a prezzi correnti. Le cifre espresse a prezzi correnti comprendono l'effetto dell'inflazione. Esse sono calcolate applicando un tasso di adeguamento annuale all'inflazione del 2%.

(13)

     La politica di coesione viene attuata attraverso tre fondi principali: il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione.

(14)

     COM(2017) 822.

(15)

     Inoltre nel programma Orizzonte Europa sarà previsto un importo di 10 miliardi di EUR a sostegno della ricerca e dell'innovazione in materia di alimentazione, agricoltura, sviluppo rurale e bioeconomia.

(16)

     La proposta della Commissione relativa all'integrazione del Fondo europeo di sviluppo è uno degli elementi che richiedono l'innalzamento del massimale delle risorse proprie. Sarà inoltre estremamente importante che le norme che disciplinano lo strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale contemplino disposizioni sulla flessibilità analoghe a quelle in vigore per l'attuale Fondo europeo di sviluppo.

(17)

     Le riforme in questione comprendevano un congelamento delle retribuzioni per due anni, un aumento dell'orario di lavoro a 40 ore settimanali senza compensazione, l'introduzione di una griglia salariale più moderata per il personale che svolge mansioni di segreteria e d'ufficio e la riduzione del congedo annuale. La riforma ha inoltre avuto una notevole incidenza sui diritti pensionistici attraverso la riduzione delle retribuzioni a fine carriera, l'innalzamento dell'età pensionabile e la riduzione del coefficiente di maturazione dei diritti a pensione.

(18)

     Nell'ambito della revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale prevista nel 2023, la Commissione rifletterà sulla fattibilità di creare un fondo pensioni basato sul capitale per il personale dell'UE.

(19)

     COM(2018) 98.

(20)

     Il Fondo europeo di sviluppo corrisponde approssimativamente allo 0,03% del reddito nazionale lordo dell'UE-27.

(21)

     Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2018 sul prossimo QFP: "preparazione della posizione del Parlamento in merito al QFP per il periodo successivo al 2020", punto 23.

(22)

     1,127 miliardi di EUR a prezzi correnti

(23)

     Cfr. la relazione sul "Futuro finanziamento dell'UE" del gennaio 2017 del gruppo di alto livello istituito congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione europea e presieduto da Mario Monti.

(24)

     Gli Stati membri con problemi specifici in materia di controllo doganale potranno usufruire di un programma DOGANA rafforzato. Il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, e nello specifico la nuova componente Attrezzature di controllo doganale, aiuterà inoltre le amministrazioni doganali nazionali ad acquistare le necessarie attrezzature. Il Programma di sostegno alle riforme strutturali fornirà assistenza per migliorare la capacità amministrativa delle dogane.

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Bruxelles, 2.5.2018

COM(2018) 321 final

ALLEGATO

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Un bilancio moderno al servizio di un’Unione che protegge, che dà forza, che difende

Quadro finanziario pluriennale 2021-2027

{SWD(2018) 171 final}


RICERCA E INNOVAZIONE

Orizzonte Europa

Orizzonte Europa è il programma faro dell’UE a sostegno della ricerca e dell’innovazione

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La ricerca e l’innovazione sono un elemento fondamentale di una società basata sulla conoscenza e un ambito in cui una forte dimensione europea può mobilitare fondi supplementari a livello nazionale, senza sostituirsi alla dimensione nazionale. In genere, i progetti di ricerca e innovazione selezionati per essere finanziati dall’UE si inseriscono in un livello più elevato di cooperazione dell’UE o internazionale. Solitamente questi progetti hanno dimensioni, portata e livello di complessità tali da non poter essere realizzati unicamente con i finanziamenti nazionali: senza il sostegno dell’UE non sarebbe stato possibile portare a termine l’83% dei progetti di ricerca e innovazione dell’Unione giudicati “eccellenti”. In un mondo caratterizzato dall’accresciuta concorrenza in ambito tecnologico stiamo evolvendo rapidamente verso una società a basse emissioni di carbonio in cui le tecnologie digitali si fondono sempre più con il mondo fisico e biologico. In tale contesto, non investire nella ricerca e nell’innovazione su scala UE determinerebbe una diminuzione della competitività dell’Unione a livello globale con conseguenti ripercussioni economiche, sociali e ambientali. I vantaggi specifici degli investimenti dell’UE nel settore della ricerca e dell’innovazione sono i seguenti:

·messa in comune delle risorse e delle conoscenze pubbliche e private per ottenere un maggiore impatto e conseguire la massa critica necessaria per affrontare le sfide globali e assumere un ruolo guida sui mercati dell’Unione e mondiali;

·promozione della competitività dell’UE attraverso la creazione di reti, catene del valore e mercati transnazionali e multidisciplinari, con l’effetto positivo di consentire la diffusione delle conoscenze e il trasferimento delle tecnologie in tutta l’Unione per preparare e agevolare la diffusione di nuovi prodotti e servizi;

·potenziamento dell’eccellenza scientifica grazie alla concorrenza e alla collaborazione a livello di UE;

·rafforzamento del sostegno per innovazioni pionieristiche o in grado di incentivare il mercato nel rispetto del principio di concorrenza leale;

·rafforzamento dell’attrattiva dell’UE come luogo in cui studiare, fare ricerca, innovare e stabilire imprese;

·effetto strutturante positivo sugli ecosistemi nazionali della ricerca e dell’innovazione e sulle infrastrutture di ricerca paneuropee;

·sostegno e rafforzamento degli obiettivi dell’Unione e contributo efficace per ottenere risultati sulle priorità politiche.

2.OBIETTIVI

Orizzonte Europa è incentrato sulla scienza e sull’innovazione e mira a:

·rafforzare la base scientifica e tecnologica dell’UE;

·promuovere la competitività dell’UE e i suoi risultati in termini di innovazione;

·realizzare le priorità strategiche dell’UE e affrontare le sfide globali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma poggia su tre pilastri:

1) Scienza aperta – Sulla scorta del successo del Consiglio europeo della ricerca, delle azioni Marie-Sklodowska-Curie e delle infrastrutture di ricerca, il pilastro della scienza aperta prevede risorse aggiuntive per i progetti aventi una maggiore incidenza. I progetti sono selezionati mediante un approccio “dal basso verso l’alto”, sono definiti e gestiti dai ricercatori e dalle reti e sono valutati unicamente in base al criterio dell’eccellenza. L’obiettivo è promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità nell’istruzione in tutta Europa per fornire le abilità e le competenze necessarie per accrescere la competitività dell’Europa nel contesto internazionale.

2) Sfide globali e competitività industriale – Questo pilastro è basato su cluster volti a sfruttare i punti di forza e le risorse dell’Europa generando nuove conoscenze e traducendole in innovazioni utili, sviluppando e applicando le tecnologie digitali e le tecnologie abilitanti fondamentali e adottando un nuovo approccio strategico. Ciò contribuirà a garantire che le attività di ricerca e innovazione sostengano le priorità politiche dell’UE in ambiti quali il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, la salute, l’alimentazione e le risorse naturali, la resilienza e la sicurezza, il clima, l’energia e la mobilità per una società circolare, a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, la competitività industriale e altre sfide per la società. La leadership industriale sarà importante nell’ambito del pilastro e dell’intero programma.

3) Innovazione aperta – Questo nuovo pilastro offrirà un singolo punto di contatto agli innovatori ad alto potenziale, affinché l’Europa sia all’avanguardia dell’innovazione in grado di incentivare il mercato attraverso un approccio “dal basso”. Esso permetterà di sviluppare le tecnologie all’avanguardia del futuro e attirerà le imprese innovative con il potenziale per espandersi a livello internazionale ed europeo. Offrirà sovvenzioni flessibili in tempi rapidi e strumenti basati sul mercato con investitori privati, garantendo nel contempo che il sostegno per le attività vicine al mercato non falsi indebitamente la concorrenza tra gli innovatori. Questi obiettivi saranno perseguiti attraverso la creazione di un Consiglio europeo per l’innovazione.

Ulteriori misure permetteranno di incoraggiare il sostegno all’ecosistema europeo dell’innovazione, in particolare attraverso il cofinanziamento di iniziative di partenariato e un maggiore ricorso agli appalti per soluzioni innovative. Puntando alle amministrazioni pubbliche per l’adozione delle tecnologie innovative e la diffusione dei risultati delle attività europee di ricerca e innovazione si potranno massimizzare i vantaggi derivanti dall’innovazione per cittadini e imprese europei.

Nell’ambito del programma, il Centro comune di ricerca fornirà ai responsabili delle politiche dell’UE riscontri scientifici indipendenti e supporto tecnico durante l’intero ciclo programmatico. L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia sosterrà tutti e tre i pilastri e affronterà nello specifico le sfide globali soprattutto attraverso le sue comunità della conoscenza e dell’innovazione integrando le attività economiche, la ricerca, l’istruzione superiore e l’imprenditorialità.

Il programma proseguirà gli sforzi volti a semplificare ulteriormente le regole per i beneficiari. Le principali caratteristiche operative comprenderanno:

·ulteriore semplificazione dell’attuale sistema di rimborso dei costi reali, inclusi la semplificazione del modello di finanziamento e il principio del tasso di finanziamento unico per progetto. Inoltre, al fine di ridurre gli oneri amministrativi, sarà valutata la possibilità di ricorrere maggiormente a finanziamenti forfettari dei progetti in funzione del completamento delle attività, insieme ad altre forme semplificate di finanziamento previste dal nuovo regolamento finanziario;

·ai fini di una maggiore flessibilità, il futuro programma consentirà la ripartizione dei fondi tra i pilastri e al loro interno per reagire prontamente a problematiche o sfide emergenti;

·ulteriori miglioramenti del processo di presentazione e valutazione delle proposte. I criteri di valutazione, il processo e il coinvolgimento di esperti indipendenti metteranno in risalto l’eccellenza e l’impatto del programma;

·gli strumenti e i regimi di finanziamento dell’UE nel campo della ricerca e dell’innovazione saranno razionalizzati e coordinati e consentiranno così di migliorare le attività di ricerca e innovazione. I partenariati saranno migliorati sulla scia del successo delle imprese comuni e saranno connessi a missioni specifiche. In particolare, i regimi di sostegno specifici per l’innovazione saranno ottimizzati nell’ambito del Consiglio europeo per l’innovazione creato di recente. Sarà inoltre più semplice combinare le sovvenzioni di Orizzonte Europa con gli strumenti finanziari disponibili nell’ambito del Fondo InvestEU e con altri programmi di finanziamento dell’UE pertinenti;

·vi è inoltre margine per estendere ulteriormente l’uso delle nuove modalità di gestione, anche mediante delega alle agenzie e un elenco semplificato di partenariati.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Saranno pienamente sfruttate le complementarità e le sinergie con altri programmi di finanziamento dell’UE. A tal fine, i fondi strutturali e di investimento europei continueranno ad essere una fetta importante dei fondi UE per la ricerca e l’innovazione attraverso un maggiore accento sull’innovazione. Sarà ampliato il regime “marchio di eccellenza” per consentire il finanziamento a livello regionale in applicazione dei fondi strutturali e di investimento europei dei progetti valutati positivamente nell’ambito di Orizzonte Europa.

Gli obiettivi perseguiti da altri programmi in molti casi saranno sostenuti da azioni di ricerca e innovazione nell’ambito di Orizzonte Europa; programmi come il programma Europa digitale beneficeranno dei progressi nel campo della ricerca e dell’innovazione, e i progressi a lungo termine in ambiti quali la cibersicurezza e l’intelligenza artificiale dipendono fortemente dalle attività di ricerca di punta. Lo stesso vale per l’agricoltura e la pesca, la salute, i trasporti, l’energia e molti altri settori. Il Fondo sicurezza interna e il Fondo di gestione integrata delle frontiere beneficeranno entrambi dei risultati della ricerca e dell’innovazione e incentiveranno l’adozione dei prodotti della ricerca. Attraverso InvestEU sarà possibile trasferire i risultati di Orizzonte Europa al mercato attraverso sezioni specifiche dedicate alla ricerca e all’innovazione e sostenere le PMI innovative. La complementarità e le sinergie con la ricerca saranno assicurate anche nell’ambito del Fondo europeo per la difesa e con il programma spaziale, per fare in modo che i risultati di tali programmi promuovano l’innovazione in generale.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione per Orizzonte Europa

97 600*

Dotazione per il Programma Euratom di ricerca e formazione

2 400

Dotazione totale 2021-2027

100 000*

*    Questa dotazione comprende 3,5 miliardi di EUR stanziati nel quadro del Fondo InvestEU e 10 miliardi di EUR a sostegno della ricerca e dell’innovazione in materia di alimentazione, agricoltura, sviluppo rurale e bioeconomia.



RICERCA E INNOVAZIONE

Programma Euratom di ricerca e formazione

Il programma di ricerca e formazione di Euratom eroga finanziamenti per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare nell’Unione europea.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il principale valore aggiunto europeo del programma Euratom è la mobilitazione di risorse maggiori di quelle che i singoli Stati membri potrebbero mettere a disposizione in termini di eccellenza, competenze e multidisciplinarità nella ricerca sulla fissione e la fusione. Le tecnologie radiologiche nucleari e ionizzanti continuano a svolgere un ruolo importante nella vita dei cittadini europei, che si tratti dell’energia e della sicurezza dell’approvvigionamento energetico, dell’utilizzo delle radiazioni nelle applicazioni mediche e industriali o della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. Un utilizzo sicuro di queste tecnologie è di fondamentale importanza e i programmi di ricerca contribuiscono a preservare i più elevati standard di sicurezza, protezione e salvaguardia in questo settore. Il programma Euratom si concentra anche sullo sviluppo dell’energia da fusione, una fonte di energia potenzialmente inesauribile e rispettosa del clima.

È importante anche un approccio a livello di Unione alla sicurezza nucleare, poiché un incidente nucleare potrebbe avere conseguenze negative per i paesi dell’UE e al di fuori dei confini dell’Unione. Il programma Euratom consente inoltre un più ampio coordinamento tra istruzione e formazione in tutta Europa, l’uso delle infrastrutture di ricerca e la cooperazione internazionale. Ciò è particolarmente vantaggioso per gli Stati membri più piccoli che possono trarre benefici dalle economie di scala generate dalla messa in comune delle risorse a livello europeo. Il programma fornisce, attraverso il Centro comune di ricerca, un importante parere scientifico indipendente a sostegno dell’attuazione delle politiche europee nel campo della sicurezza nucleare, della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi e della radioprotezione. Con le sue infrastrutture indipendenti, il Centro comune di ricerca fornisce anche servizi unici nel campo della sicurezza nucleare e svolge un ruolo fondamentale nel sistema dei controlli di sicurezza di Euratom. Il coinvolgimento dell’industria europea nelle attività di ricerca sulla fusione promuove l’innovazione, per esempio attraverso lo sviluppo di prodotti derivati ad alta tecnologia in altri settori, come la medicina e il trasporto aereo.

2.OBIETTIVI

Gli obiettivi del programma Euratom di ricerca e formazione sono svolgere e sostenere attività di ricerca relative a tutti gli aspetti della sicurezza nucleare, ridurre i rischi associati alle esposizioni alle radiazioni, sostenere la preparazione e la risposta alle emergenze in caso di incidenti che implicano radiazioni e gestire il combustibile esaurito e i rifiuti radioattivi. Il programma mira inoltre a promuovere lo sviluppo dell’energia da fusione, in considerazione della sua potenziale importanza significativa nel contribuire alla decarbonizzazione del mix energetico.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma Euratom eroga sovvenzioni per la ricerca attraverso inviti a presentare proposte competitivi (azioni indirette) e finanzia le attività di ricerca svolte dal Centro comune di ricerca della Commissione (azioni dirette). Il programma è attuato mediante gli strumenti e le regole del programma quadro per la ricerca e l’innovazione. Il programma sarà ulteriormente semplificato attraverso un elenco unico di obiettivi proposti per le azioni dirette e indirette.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma Euratom integra il programma Orizzonte Europa, con il quale crea sinergie, in settori quali la sanità (applicazioni mediche delle radiazioni ionizzanti), la sicurezza, l’energia, l’istruzione e la formazione. Il programma di ricerca Euratom in materia di fusione sarà attuato assicurando il massimo grado di complementarità e coordinamento con le attività del reattore termonucleare sperimentale internazionale. Il programma Euratom porterà avanti l’allineamento dei programmi nazionali sulla fusione, la protezione dalle radiazioni e la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi tramite l’attuazione di programmi comuni europei. Inoltre, si prevedono sinergie con i programmi in materia di disattivazione degli impianti nucleari in ambiti quali lo sviluppo e il collaudo delle tecnologie, la formazione e lo scambio di buone prassi.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione per Orizzonte Europa

97 600*

Dotazione per il Programma Euratom di ricerca e formazione

2 400

Dotazione totale 2021-2027

100 000*

*    Questa dotazione comprende 3,5 miliardi di EUR stanziati nel quadro del Fondo InvestEU e 10 miliardi di EUR a sostegno della ricerca e dell’innovazione in materia di alimentazione, agricoltura, sviluppo rurale e bioeconomia.



RICERCA E INNOVAZIONE

ITER - Reattore termonucleare sperimentale internazionale

ITER, il reattore termonucleare sperimentale internazionale, è un progetto unico nel suo genere e a lungo termine per la costruzione e la messa in funzione di un reattore allo scopo di sperimentare la possibilità di utilizzare la fusione come fonte di energia.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La fusione è una fonte di energia potenzialmente inesauribile, senza conseguenze negative sul clima, che non produce gas a effetto serra né radioattività a vita lunga. In un contesto in cui la decarbonizzazione dell’economia e la lotta ai cambiamenti climatici a livello mondiale sono in cima alla lista delle priorità, la fusione nucleare offre prospettive che non possono essere ignorate.

Un tale progetto non può essere realizzato né dalla sola industria né da un singolo paese. Per questo motivo nel 2006 la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) ha firmato un trattato internazionale — l’«accordo ITER» — con sei partner (Stati Uniti, Russia, Giappone, Cina, Corea del Sud e India). Essa contribuisce ai costi di costruzione per il 45% circa: la Francia - paese che ospiterà il reattore - finanzia il 20% del contributo di Euratom, mentre il restante 80% proviene dal bilancio dell’UE. Un’azione a livello dell’UE garantisce economie di scala, una minore frammentazione e una massa critica in termini di risorse e di competenze.

Realizzare e sfruttare la fusione è un obiettivo di lungo termine, ma il progetto sta apportando importanti benefici all’industria e all’attività di ricerca dell’UE già nelle fasi degli appalti e della costruzione. Oltre 300 imprese -— comprese quelle di piccole dimensioni - di 20 Stati membri e della Svizzera, e circa 60 istituti di ricerca svolgono attività di ricerca e innovazione di punta per fornire componenti, che potrebbero consentire lo sviluppo di prodotti derivati in altri settori (energia, medicina, aviazione, alta tecnologia).

2.OBIETTIVI

In linea con gli obblighi internazionali di Euratom, il programma sostiene la costruzione del reattore nel suo sito di Cadarache (Francia) nell’ottica di avviare gli esperimenti sul plasma di idrogeno entro il 2025; essi costituiranno la base dei successivi progressi che culmineranno nella fase operativa di massima produzione di energia entro il 2035. Operare per tappe è necessario se si vuole che la fusione diventi una realistica fonte di energia sostenibile.

Il programma non contribuisce solo a instaurare un’Unione dell’energia resiliente che persegue una politica lungimirante in materia di clima, ma promuove anche la crescita e la creazione di posti di lavoro offrendo alle piccole imprese e alle industrie dell’alta tecnologia europee una preziosa opportunità di innovare e sviluppare prodotti al di fuori della fusione. Infine, la fornitura in tempo utile di componenti dell’UE e la partecipazione attiva ai processi di governance assicurano la costante leadership dell’UE nel progetto.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma continuerà a essere attuato per conto dell’UE dall’impresa comune «Fusion for Energy». L’UE manterrà un massimale di spesa nel regolamento che stabilisce il quadro finanziario pluriennale e si assicurerà che l’erogazione dei finanziamenti sia basata sulle prestazioni e sulla consegna effettiva in situ. A tale riguardo, la radicale revisione della gestione del progetto nel 2015 e l’aggiornamento del valore di riferimento nel 2016 hanno accresciuto l’affidabilità della tempistica e dei costi del progetto previsti fino al suo completamento.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Trattandosi di uno dei più grandi progetti sperimentali mai realizzato, il reattore termonucleare sperimentale internazionale contribuisce a porre l’UE all’avanguardia della ricerca e dell’innovazione sulla scena mondiale. Il progetto mobilita ingenti risorse e know-how, generando ricadute positive sulla comunità della ricerca di base orientata all’industria dell’UE. Il progetto è in piena sinergia con il programma Euratom, che sostiene lo sviluppo della ricerca innovativa nel settore della fusione nucleare, e rientra nella tabella di marcia per la fusione globale elaborata dalla comunità scientifica europea nel settore della fusione. Inoltre, consoliderà ulteriormente la posizione dell’UE come leader internazionale credibile, che adempie ai suoi obblighi internazionali ed è risolutamente impegnato nella lotta contro i cambiamenti climatici.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

6 070



INVESTIMENTI STRATEGICI EUROPEI

InvestEU

Il Fondo InvestEU è il nuovo strumento per gli investimenti dell’Unione. Per mobilitare finanziamenti pubblici e privati, il fondo presta la garanzia dell’UE, sotto forma di prestiti, garanzie, partecipazioni o altri strumenti di mercato, a favore degli investimenti strategici a sostegno delle politiche interne dell’UE. Esso mette a frutto i buoni risultati conseguiti nel corrente periodo 2014-2020 con il Fondo europeo per gli investimenti strategici e con altri strumenti finanziari.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Gli obiettivi a lungo termine dell’UE in materia di sostenibilità, competitività e crescita inclusiva richiedono notevoli investimenti in nuovi modelli di mobilità, nelle energie rinnovabili, in efficienza energetica, ricerca e innovazione, digitalizzazione, istruzione e competenze, infrastrutture sociali, economia circolare, capitale naturale, azione per il clima o creazione e crescita delle piccole imprese. Occorrono ulteriori sforzi per risolvere i persistenti fallimenti del mercato causati dall’avversione al rischio degli investitori privati, dalla limitata capacità del settore pubblico e dalle inefficienze strutturali nel settore degli investimenti. Da soli, gli Stati membri non riescono sempre a colmare queste carenze di investimenti.

Il ricorso esclusivo alle sovvenzioni non consente di far fronte al notevole fabbisogno di investimenti. L’utilizzo di strumenti finanziari, aventi un effetto leva e più vicini al mercato, integra efficacemente la gamma di strumenti di bilancio a disposizione. L’intervento dell’Unione consente economie di scala nell’uso degli strumenti finanziari innovativi, catalizzando l’investimento privato in tutta l’UE e sfruttando al meglio, a tal fine, le istituzioni europee e le relative competenze.

L’intervento dell’UE dà anche accesso ad un portafoglio diversificato di progetti europei e consente lo sviluppo di soluzioni di finanziamento innovative, che possono essere potenziate o riprodotte in tutti gli Stati membri. L’effetto moltiplicatore e l’impatto sul terreno sono quindi molto maggiori rispetto a quanto potrebbe essere ottenuto con un’iniziativa in un solo Stato membro, in particolare per quanto riguarda i programmi di investimento su vasta scala. L’intervento a livello dell’UE consente un sostegno flessibile degli intermediari e dei beneficiari finali là dove maggiormente necessario, spesso in aree urbane che non beneficiano necessariamente dei Fondi strutturali e di investimento europei. Inoltre, consente di soddisfare efficacemente le esigenze di investimento legate a obiettivi politici a livello dell’UE, a integrazione degli sforzi per promuovere le riforme strutturali e migliorare il contesto normativo, in modo da colmare le restanti lacune in materia di investimenti per il dopo 2020.

2.OBIETTIVI

Il Fondo InvestEU mira a mobilitare gli investimenti nell’UE al fine di sostenere le priorità politiche e contribuire all’integrazione dei mercati europei dei capitali e al rafforzamento del mercato unico. Al centro degli interventi saranno gli investimenti per promuovere le infrastrutture sostenibili, la ricerca e l’innovazione, la trasformazione digitale, l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese, l’istruzione, le competenze, l’infrastruttura sociale e lo sviluppo e il rafforzamento delle strutture di mercato che sono alla base del microcredito e dell’economia sociale. Gli investimenti digitali saranno una priorità chiave trasversale per tutte le finestre di InvestEU. Inoltre, il Fondo InvestEU offre consulenza e misure di accompagnamento per promuovere la creazione e lo sviluppo di progetti.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma InvestEU comprenderà il Fondo InvestEU, l’Assistenza InvestEU e il Portale InvestEU.

Il Fondo InvestEU riunirà in un unico strumento di garanzia a livello dell’UE 1 , flessibile e a sostegno di varie politiche, tutti gli strumenti finanziari gestiti centralmente, il che consentirà di realizzare significative economie di scala – fare di più con meno – e di attirare gli investitori privati. Mettendo a frutto l’esperienza del Fondo europeo per gli investimenti strategici, il Fondo InvestEU colmerà le lacune del mercato e le situazioni subottimali in termini di investimenti, prestando la garanzia dell’UE al partner strategico della Commissione per l’attuazione, il gruppo della BEI, nonché ad altri partner, quali le banche e gli istituti nazionali di promozione o le istituzioni finanziarie internazionali (ad es. la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo). Per assicurare il miglior mix possibile di finanziamenti a favore dei progetti strategici in tutta l’Unione, il Fondo InvestEU consentirà una combinazione facile con le sovvenzioni del bilancio dell’UE e con i Fondi strutturali e di investimento europei (su base volontaria).

Sulla scia del polo europeo di consulenza sugli investimenti, l’Assistenza InvestEU metterà a disposizione dei promotori dei progetti uno sportello unico per un’assistenza a 360 gradi allo sviluppo dei progetti. Sfruttando la potente rete di partner, l’Assistenza InvestEU aiuterà i progetti a decollare e a essere pronti per gli investitori. Il Portale InvestEU, che farà propria l’esperienza del portale dei progetti di investimento europei, sarà il punto di incontro di investitori e promotori di progetti.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

In quanto strumento per la realizzazione delle politiche dell’UE, il Fondo InvestEU promuoverà gli investimenti in piena sinergia con le politiche e i programmi dell’UE corrispondenti, come il Meccanismo per collegare l’Europa, Orizzonte Europa, il Programma per l’Europa digitale o il Programma per il mercato unico. Esso garantirà la complementarità con gli investimenti nel quadro dei Fondi strutturali e di investimento europei e con il sostegno dell’UE, in forma di sovvenzioni, fornito nel quadro dei pertinenti programma di spesa. Inoltre, il programma consentirà di abbinare gli strumenti finanziari alle sovvenzioni concesse nel quadro di altri programmi, in particolare per i progetti che non generano sufficienti entrate.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre ai prezzi correnti

Mio EUR

Finestra

Garanzia di bilancio

Investimenti mobilitati (stime)

Infrastrutture sostenibili

11 500

185 000

Ricerca e innovazione

11 250

200 000

Investimenti sociali e competenze

4 000

50 000

Piccole e medie imprese

11 250

215 000

Totale

38 000

650 000

Cifre ai prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

15 725*

di cui:

Dotazione del fondo di garanzia

15 200*

Assistenza allo sviluppo dei progetti

525

*    La dotazione include 1 miliardo di EUR di importi rientrati previsti dai vigenti strumenti finanziari.



INVESTIMENTI EUROPEI STRATEGICI

Meccanismo per collegare l’Europa

Il meccanismo per collegare l’Europa sostiene gli investimenti in infrastrutture transfrontaliere nei settori dei trasporti, dell’energia e del digitale.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il concetto di mercato unico si fonda sulla garanzia della libera circolazione di merci, capitali, servizi e lavoratori tra gli Stati membri. Permangono tuttavia tra Stati membri e regioni delle lacune che rendono lʼUE frammentata e ostacolano il corretto funzionamento del mercato unico. Questa situazione può essere dovuta a particolarità topografiche, per fare un esempio, ma anche alla mancanza di standard di interoperabilità. Per superare questa frammentazione e fare in modo che il mercato unico possa essere sfruttato in tutte le sue potenzialità, lʼarticolo 170 del trattato sul funzionamento dellʼUnione europea dispone che lʼUE concorre allo sviluppo di reti transeuropee di infrastrutture per i trasporti, le telecomunicazioni e lʼenergia. Le problematiche ambientali richiedono inoltre che la politica energetica dellʼUE promuova lʼinterconnessione delle reti energetiche e lʼintegrazione transfrontaliera delle energie rinnovabili. Ciò è anche in linea con la necessità di rispondere alle sfide della decarbonizzazione e della digitalizzazione dellʼeconomia europea.

Il meccanismo per collegare l’Europa è pensato per promuovere gli investimenti a favore delle reti transeuropee. Queste reti, così come la cooperazione transfrontaliera, sono essenziali non solo per il funzionamento del mercato unico, ma anche per realizzare lʼUnione dellʼenergia, il mercato unico digitale e lo sviluppo di modalità di trasporto sostenibili. La presenza di reti transfrontaliere interoperabili è fondamentale per ridurre lʼattuale frammentazione. Senza lʼintervento dellʼUE, gli operatori privati e le autorità nazionali non sono sufficientemente incentivati a investire in progetti infrastrutturali transfrontalieri. Il meccanismo offre inoltre lʼopportunità di utilizzare tecnologie sviluppate a livello di UE, in particolare tramite i programmi quadro dellʼUE per la ricerca e lʼinnovazione, favorendone la diffusione sul mercato e facendo sì che le reti transeuropee si servano delle tecnologie più avanzate disponibili.

2.OBIETTIVI

Il meccanismo per collegare lʼEuropa sostiene investimenti e cooperazioni finalizzate a sviluppare lʼinfrastruttura nei settori dei trasporti, dellʼenergia e del digitale e collega lʼUE e le sue regioni. È inoltre in linea con gli obiettivi politici di decarbonizzazione e digitalizzazione dellʼeconomia europea, e agisce su tre versanti:

·nel settore dei trasporti il meccanismo mira a realizzare i due livelli della rete europea per tutte le modalità di trasporto: lʼossatura strategica (ovvero la rete centrale) entro il 2030, e il livello più capillare (la rete globale) entro il 2050. Appoggia inoltre lo sviluppo di sistemi europei di gestione del traffico per il trasporto aereo e ferroviario e sostiene lʼUE nel passaggio a una mobilità connessa, sostenibile, inclusiva e sicura. Contribuisce altresì alla decarbonizzazione dei trasporti, per esempio dando vita a una rete europea di infrastrutture di ricarica e di combustibili alternativi o dando priorità alle modalità di trasporto più rispettose dellʼambiente;

·per quanto riguarda il settore dellʼenergia, lʼobiettivo principale consiste nel completare le sezioni prioritarie delle reti energetiche che sono essenziali per il mercato interno. Il meccanismo si propone inoltre di promuovere reti energetiche intelligenti e digitali, in modo da raggiungere gli obiettivi di interconnessione e migliorare la sicurezza dellʼapprovvigionamento. Sarà fondamentale anche promuovere la collaborazione tra Stati membri al fine di integrare i progetti transfrontalieri legati alle energie rinnovabili;

·nel settore del digitale, il meccanismo massimizza i vantaggi offerti dal mercato unico digitale a cittadini e imprese. La realizzazione di reti digitali ad altissima capacità va a vantaggio di tutti i servizi digitali innovativi, compresa la mobilità connessa. Oltre a ciò, contribuisce ad assicurare che tutti i principali motori socioeconomici come le scuole, gli ospedali, i nodi di trasporto, i principali fornitori di servizi pubblici e le imprese ad alta intensità digitale abbiano accesso, entro il 2025, a connessioni a banda larga orientate al futuro.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il meccanismo per collegare lʼEuropa sarà gestito a livello centrale dalla Commissione, la quale sarà affiancata dallʼAgenzia esecutiva per lʼinnovazione e le reti. Questa agenzia dispone di comprovata esperienza per quanto riguarda lo sfruttamento ottimale del meccanismo e ha accumulato un patrimonio di competenze nel monitoraggio dei progetti. Delegare tutti e tre i settori del meccanismo a unʼunica agenzia permetterà inoltre di generare economie di scala e sinergie fra trasporti, energia e digitale.

Le sovvenzioni continueranno a essere lo strumento privilegiato per colmare le lacune che riguardano i progetti infrastrutturali. Sarà ulteriormente promosso lʼuso di forme semplificate di sovvenzioni.

Le sovvenzioni saranno utilizzate anche insieme a strumenti finanziari, in particolare derivanti dal Fondo InvestEU, o a finanziamenti da parte di enti finanziari pubblici o privati, al fine di mobilitare il sostegno agli investimenti. Il programma non sarà dotato di strumenti finanziari propri, poiché questi saranno assegnati dal Fondo InvestEU al fine di evitare le sovrapposizioni che si sono verificate nel periodo in corso e per razionalizzare il panorama di strumenti finanziari dellʼUE.

Il meccanismo sfrutterà appieno le sinergie tra i settori dei trasporti, dellʼenergia e del digitale. È necessario prestare particolare attenzione alle soluzioni infrastrutturali innovative (come le reti intelligenti, lo stoccaggio di energia, la mobilità elettrica, le infrastrutture di ricarica e i carburanti alternativi) per realizzare i pacchetti ‟Energia pulita per tutti” e ‟Mobilità pulitaˮ. Le norme e lʼattuazione del futuro programma saranno pertanto sufficientemente flessibili per sostenere le azioni che si posizionano al punto dʼincontro delle diverse sezioni, come per esempio i combustibili alternativi e la mobilità elettrica per tutte le modalità di trasporto (che interessano sia lʼenergia sia i trasporti), i veicoli e le imbarcazioni a guida automatica (trasporti/digitale), lʼintegrazione delle tecnologie digitali (in particolare lʼInternet delle cose) nelle reti energetiche, la creazione dellʼInternet dellʼenergia (che riguarda energia, trasporti e digitale) e lʼintegrazione delle energie rinnovabili, sostenuta da unʼinfrastruttura verde transfrontaliera funzionale (energia e digitale).

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Oltre a dare vita a sinergie nell’ambito del programma, il meccanismo per collegare l’Europa sarà in grado di interagire meglio con altri programmi dellʼUE. Per esempio, le attività legate allʼinfrastruttura fisica di connettività in tutta lʼUE integreranno lo sviluppo di servizi digitali nel quadro del programma Europa digitale.

Il programma e i Fondi strutturali e dʼinvestimento europei si integreranno a vicenda anche per la realizzazione di investimenti infrastrutturali. Nel settore dei trasporti, a titolo di esempio, il meccanismo si concentrerà sulla dimensione della rete transeuropea, in particolare dei corridoi transfrontalieri, mentre il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione daranno la precedenza a progetti di interesse nazionale, regionale e urbano inerenti al settore dei trasporti. Nel settore dellʼenergia, in modo analogo, il meccanismo si occuperà dellʼinfrastruttura, con progetti rilevanti per lʼintegrazione delle energie rinnovabili di rilevanza transfrontaliera, mentre i Fondi strutturali e di investimento europei potranno interessare reti intelligenti locali e progetti legati alle energie rinnovabili. La sezione dedicata al digitale si concentrerà sui progetti con un forte impatto transfrontaliero e intersettoriale e sulla massimizzazione degli effetti degli investimenti privati. Il meccanismo mira inoltre a rendere più interessante la possibilità di mettere in comune fondi provenienti dai bilanci nazionali destinati a progetti di interesse comune nel settore digitale.

Il programma può sostenere lʼimpiego di tecnologie innovative sviluppate nel quadro di Orizzonte Europa, che coadiuva lo sviluppo delle tecnologie a monte.

Facendo tesoro delle esperienze positive raccolte durante il periodo in corso, per la sezione dedicata ai trasporti sarà reso disponibile un contributo dal Fondo di coesione in gestione diretta. Sarà inoltre messo a disposizione della sezione dedicata ai trasporti un finanziamento proveniente dal cluster per la difesa, per garantire che le infrastrutture di trasporto di importanza strategica rispondano alle esigenze di mobilità militari.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

42 265

Digitale

3 000

Energia

8 650

Trasporti

30 615

di cui:

Dotazione generale

12 830

Contributo dal Fondo di coesione

11 285

Sostegno per la mobilità militare

6 500



INVESTIMENTI EUROPEI STRATEGICI

Programma Europa digitale

Europa digitale è un nuovo programma dedicato alla trasformazione digitale dei servizi pubblici e delle imprese, incentrato sul potenziamento degli investimenti in sistemi informatici e dati a prestazione elevata, intelligenza artificiale, cibersicurezza e competenze digitali avanzate nonché nellʼapplicazione su larga scala delle tecnologie digitali in tutti i settori economici europei. Il programma si fonda su azioni già esistenti, come le soluzioni di interoperabilità per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini europei e i progetti pilota in materia di cibersicurezza e sistemi informatici a prestazione elevata.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La digitalizzazione è, per sua natura, un fenomeno transfrontaliero e intersettoriale. Unʼazione a livello di UE può fare del mercato unico digitale una realtà in cui le politiche digitali sono coordinate in tutta lʼUE, i servizi pubblici digitali e le infrastrutture realizzate dagli Stati membri non sono più frammentati e la tecnologia digitale è diffusa in modo uniforme, in cui sono colmate le lacune esistenti tra i programmi di digitalizzazione dellʼUE e quelli nazionali e in cui si evita il divario digitale. Lʼintervento dellʼUE sarà inoltre in grado di generare coinvestimenti e rendere possibili economie di scala derivanti dallʼappalto comune di supercomputer e dal risparmio per la ripartizione dei costi di manutenzione.

Le capacità digitali sono fondamentali per affrontare la competizione a livello globale e per analizzare la massa critica di big data necessaria allʼinnovazione dellʼintelligenza artificiale. La competitività internazionale dellʼEuropa è limitata dal basso livello di digitalizzazione delle sue medie e piccole imprese, un problema la cui soluzione richiede un migliore accesso a finanziamenti, tecnologia e competenze. Lʼattenzione è rivolta alle capacità digitali e alle competenze digitali avanzate, che sono fondamentali per affrontare la concorrenza globale e le sfide sociali e per permettere a tutti i cittadini e a tutte le imprese di beneficiare della trasformazione digitale.

Il programma mira a sostenere una serie di progetti ambiziosi che sfrutteranno al meglio tali capacità digitali e le più recenti tecnologie digitali in settori di interesse pubblico quali la sanità, la pubblica amministrazione, la giustizia e lʼistruzione, assicurando la disponibilità e lʼinteroperabilità delle soluzioni in tutta lʼUE.

La cibersicurezza è di fondamentale importanza per garantire la fiducia nei prodotti e nei servizi digitali e deve essere affrontata a livello europeo, data la rapidità e il raggio di diffusione degli attacchi informatici. Gli investimenti a livello di UE metteranno a disposizione del settore pubblico e privato unʼinfrastruttura sicura e gli strumenti e le competenze per affrontare all’origine gli attacchi informatici e combatterne la propagazione, oltre ai mezzi per tracciarli e prevenirli. Gli investimenti di questo tipo saranno di fondamentale importanza per proteggere i cittadini, i governi e le imprese di tutta lʼUE.

2.OBIETTIVI

La trasformazione digitale dellʼEuropa e la competitività internazionale devono essere accelerate:

·aumentando le capacità dedicate ai sistemi informatici a prestazione elevata, alla cibersicurezza, allʼintelligenza artificiale e alle competenze digitali;

·ampliando la diffusione e migliorando l’utilizzo delle tecnologie digitali nel settore pubblico e nel privato dove esistono lacune del mercato (p. es. nel caso delle piccole e medie imprese);

·allineando le politiche dellʼUE, degli Stati membri e delle regioni, e mettendo insieme le risorse private e industriali per aumentare gli investimenti e sviluppare sinergie più forti.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma sarà gestito a livello centrale dalla Commissione attorno a cinque pilastri interdipendenti che si rafforzano reciprocamente.

1)Le infrastrutture per i sistemi informatici a prestazione elevata e lʼelaborazione di dati saranno appaltate congiuntamente al fine di sviluppare un ecosistema integrato europeo di supercomputer (che comprenda hardware, software e applicazioni), dedicato in particolare ai settori di pubblico interesse.

2)Le capacità dedicate alla cibersicurezza, sia nella pubblica amministrazione sia nel privato, saranno aumentate tramite: i) lʼacquisizione di soluzioni avanzate, attrezzature, strumenti e dati tramite appalti, ii) un migliore accesso a organismi di certificazione e strutture di prova; iii) la fornitura di assistenza tecnica e di consulenza da parte di personale esperto.

3)Saranno acquisite e rese ampiamente disponibili in tutta l’UE piattaforme aperte e uno ‟spazio comune dei datiˮ per lʼintelligenza artificiale tramite poli dellʼinnovazione digitale che metteranno strutture di prova e le proprie conoscenze a disposizione di piccole imprese e innovatori a livello locale.

4)Il pilastro relativo alle competenze digitali avanzate offrirà a studenti ed esperti di tecnologie lʼopportunità di seguire corsi di formazione in tema di tecnologie digitali avanzate (analisi dei dati, robotica, intelligenza artificiale, catene di blocchi, cibersicurezza, sistemi informatici a prestazione elevata, quantistica, ecc.), corsi specializzati e tirocini presso imprese che utilizzano tecnologie avanzate.

5)La transizione allʼera digitale nei settori di largo interesse pubblico sarà accompagnata da progetti di attuazione su larga scala che faranno in modo di allineare gli investimenti degli Stati membri e dellʼUE al fine di garantire lʼampia disponibilità e interoperabilità delle soluzioni risultanti, portando avanti le attività e i servizi forniti nel quadro dei precedenti programmi. Sarà inoltre offerto sostegno alle piccole e medie imprese che si impegnano nella trasformazione digitale, in particolare in settori come lʼintelligenza artificiale.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Oltre a sostenere in generale la realizzazione del mercato unico digitale, il programma Europa digitale costituirà la piattaforma di sviluppo delle capacità digitali e di applicazione su larga scala che serviranno a vari altri programmi dellʼUE. In molti settori come sanità, pubblica amministrazione, giustizia e istruzione, il programma contribuirà al lavoro svolto dallʼUE per promuovere servizi pubblici efficaci e moderni. Il sostegno ad un settore economico dinamico rafforzerà anche i programmi di crescita e di politica industriale. La creazione di un ambiente sicuro per la realizzazione di servizi digitali servirà a tutte le attività digitali, mentre nel settore della cibersicurezza il programma prevede specificamente azioni integrate nellʼambito del Fondo sicurezza interna.

A sua volta il programma trarrà beneficio dai grandi progressi nel campo della ricerca e dellʼinnovazione ottenuti nel quadro del programma Orizzonte Europa, integrandoli progressivamente in aree di pubblico interesse e contribuendo al loro sfruttamento commerciale. Il meccanismo per collegare lʼEuropa sosterrà lʼinfrastruttura fisica di connettività necessaria per lʼerogazione dei servizi previsti dal programma Europa digitale. I poli dellʼinnovazione digitale dedicati alle piccole e medie imprese e agli innovatori locali e la digitalizzazione coordinata delle amministrazioni pubbliche regionali migliorerà lʼinteroperabilità e creerà sinergie con i programmi nazionali/regionali nellʼambito dei Fondi strutturali e di investimento europei. Saranno organizzati inviti a presentare proposte per la creazione, in tutte le regioni dʼEuropa, di poli dellʼinnovazione digitale che avranno il compito di mettere a disposizione strutture di prova dedicate allʼintelligenza artificiale e le conoscenze per agevolare la trasformazione digitale delle piccole imprese.

Saranno promosse anche sinergie specifiche con altri strumenti di innovazione, come lʼIstituto europeo di innovazione e tecnologia, e sarà favorito il sostegno tramite il Fondo europeo di sviluppo regionale. Il programma avanzato di opportunità digitali integra gli obiettivi del Fondo sociale europeo+ e di Erasmus+ affrontando il divario esistente tra la domanda e lʼofferta di esperti delle nuove tecnologie digitali.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

9 194



MERCATO UNICO

Programma per il mercato unico

Il nuovo programma per il mercato unico sostiene il funzionamento efficace del mercato unico garantendo la cooperazione tra autorità e la prestazione di servizi a cittadini e imprese, in particolare alle piccole e medie imprese. Esso sostiene inoltre la definizione di norme e l’attività legislativa dell’UE in settori quali l’accesso ai mercati e ai finanziamenti, la protezione dei consumatori, la sicurezza alimentare, l’antiriciclaggio, la concorrenza, le statistiche, l’informativa finanziaria e la revisione contabile. Il programma combina iniziative di successo quali COSME, il programma per le piccole e medie imprese e il programma statistico. Tale iniziativa sarà integrata da strumenti e servizi di governance del mercato interno come il portale “La tua Europa”, il servizio “La tua Europa - Consulenza”, il servizio di informazione del mercato interno e la rete “SOLVIT” per la soluzione efficace dei problemi nel mercato unico.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il mercato unico è un elemento essenziale dell’UE. I benefici che ne derivano continuano ad occupare un posto di primo piano tra i risultati che i cittadini e le imprese apprezzano maggiormente e si attendono dall’UE. Il sostegno a livello dell’UE è indispensabile per garantire il funzionamento efficace del mercato unico. Ciò significa anche assicurare il buon governo del mercato unico e la qualità e pertinenza delle norme che lo disciplinano, nonché garantire che i cittadini e le imprese siano dotati degli strumenti adeguati per comprenderlo e coglierne i benefici.

Per garantire il buon funzionamento del mercato unico occorrono cittadini informati ed è necessario responsabilizzare i consumatori e le imprese, in particolare le piccole imprese, in cui si concentrano due terzi dei posti di lavoro in Europa. Considerando il costante aumento delle attività transfrontaliere, la rapida evoluzione tecnologica, l’emergere di nuovi prodotti, servizi e pratiche, le maggiori aspettative dei consumatori e le sfide pubbliche transfrontaliere, risulta necessaria un’azione continua e coordinata a livello dell’UE per far fronte a una duplice sfida. La prima consiste nell’affrontare il problema della persistente frammentazione del mercato unico attraverso una cooperazione rafforzata, meccanismi preventivi, attività di applicazione della normativa, consulenze e comunicazione sui diritti e sulle opportunità. La seconda consiste nell’adeguare le regole e le norme dell’UE e la loro applicazione a sfide crescenti e complesse, segnatamente alle sfide derivanti dall’impatto combinato di tendenze ben consolidate: la digitalizzazione e la globalizzazione del commercio, fenomeni che fanno prevedere un aumento della pressione concorrenziale esercitata dai paesi terzi.

La protezione dalle minacce transfrontaliere per la sicurezza alimentare può essere efficace ed efficiente soltanto se coordinata a livello dell’UE. In tali settori il valore aggiunto dell’UE è più elevato grazie alla normazione omogenea e alla protezione dei consumatori in tutta l’UE.

Le piccole imprese in tutta l’UE condividono inoltre sfide comuni che impediscono loro di sfruttare appieno i vantaggi del mercato unico; tali sfide non interessano le grandi imprese. Il sostegno dell’UE è necessario per superare tali ostacoli.

2.OBIETTIVI

Un mercato unico ben funzionante e proiettato verso il futuro richiede interventi per dare maggiore potere ai consumatori e per consentire alle imprese e alle pubbliche amministrazioni di sfruttare appieno i vantaggi dell’integrazione e dell’apertura dei mercati. Esso contribuirà a rafforzare la loro capacità di rappresentare e tutelare i loro interessi.

Un tale mercato unico soddisferà le specifiche esigenze delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese, nelle diverse fasi del loro sviluppo, consentendo loro di sfruttare le occasioni offerte dal mercato unico, anche attraverso l’accesso a mercati in rapida crescita al di fuori dell’UE e alle catene globali del valore.

Il programma rafforzerà la cooperazione in ambito regolamentare e amministrativo tra gli Stati membri e con la Commissione. Favorirà la capacità operativa di applicazione della normativa da parte degli Stati membri, garantendo maggiore convergenza e integrazione e promuovendo la fiducia, la prevenzione efficace degli ostacoli e la protezione dei cittadini.

Esso garantirà l’elevata qualità e l’efficacia della regolamentazione e della definizione delle norme, oltre a fornire ai soggetti responsabili dell’applicazione delle norme sul mercato unico una solida base fattuale e gli strumenti adatti per affrontare le sfide emergenti di natura sempre più transfrontaliera. Il programma garantirà la cooperazione con i partner internazionali per la convergenza delle norme internazionali e la promozione degli interessi strategici dell’UE.

Promuoverà, anche attraverso la preparazione e la risposta alle crisi e controlli ufficiali efficaci, un elevato livello di salute e benessere degli animali e di sanità delle piante quali fattori produttivi per la crescita, l’occupazione e la sicurezza, proteggendo così i consumatori e l’ambiente, contribuendo al buon funzionamento del mercato unico e aumentando la competitività dell’UE.

Esso consentirà di produrre e diffondere statistiche europee di elevata qualità, indispensabili per il processo decisionale in tutti i settori e per la valutazione dell’impatto e dei risultati delle iniziative dell’UE.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

L’integrazione di diversi strumenti relativi al mercato unico, gestiti a livello centrale dalla Commissione, in un unico programma mira a ridurre le sovrapposizioni, ad aumentare le sinergie e ad agevolare la comunicazione e le attività di rete con tutti i diversi gruppi di portatori di interessi. Un simile consolidamento di iniziative offre un miglior rapporto costi-benefici e maggiore efficienza in termini di costi.

Le garanzie sui prestiti per le piccole e medie imprese saranno fornite attraverso la sezione pertinente del Fondo InvestEU. Al fine di ridurre gli oneri per i beneficiari e le amministrazioni si utilizzeranno in misura sempre maggiore opzioni semplificate in materia di costi (tassi fissi, importi forfettari e costi unitari). Sarà promosso il ricorso alla gestione elettronica delle sovvenzioni e agli appalti elettronici per la gestione diretta delle risorse, oltre alla possibilità di esternalizzare ulteriormente alle agenzie esecutive la gestione diretta dei fondi. Il futuro programma consentirà trasferimenti di fondi tra pilastri diversi e al loro interno.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Sarà assicurato il coordinamento con le attività di cooperazione sostenute rispettivamente nell’ambito dei programmi Fiscalis e Dogana, che rappresentano elementi essenziali per rafforzare il mercato unico dell’UE. Il programma Europa digitale assicurerà l’interoperabilità digitale e le infrastrutture necessarie per una serie di programmi dell’UE, compreso il programma per il mercato unico. Gli interventi volti a promuovere la mobilità dei lavoratori e dei giovani nel quadro del Fondo sociale europeo+ e del programma Erasmus+ stimoleranno la libera circolazione delle persone, una delle libertà fondamentali nel mercato unico. Analogamente, anche le attività transfrontaliere e transnazionali volte ad assicurare la cooperazione economica nel quadro dei Fondi strutturali e di investimento europei sostengono in modo concreto il mercato unico. Il programma incoraggerà inoltre le piccole imprese a sfruttare i vantaggi derivanti dalle innovazioni pionieristiche e da altre soluzioni sviluppate nel quadro di altri programmi faro dell’UE come Orizzonte Europa e il programma spaziale. Tramite il sostegno ad attività nei settori del diritto societario, del diritto contrattuale, dell’antiriciclaggio e della politica dei consumatori, il futuro programma per il mercato unico svilupperà sinergie con il Fondo per la giustizia, i diritti e i valori, contribuendo alla creazione di uno spazio di giustizia dell’UE mediante un accesso paritario alla giustizia per i cittadini e le imprese e un’adeguata formazione per i magistrati, così da garantire il rispetto della legislazione relativa a imprese e consumatori.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

6 089*

di cui:

Programma per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (COSME)

3 000*

Sicurezza alimentare

1 680

Statistiche

552

Servizi finanziari

528

Consumatori

188

Concorrenza

140

*    Questa dotazione comprende 2 miliardi di EUR stanziati nel quadro del Fondo InvestEU.

Nota: i totali non coincidono con la somma delle voci a causa degli arrotondamenti.



MERCATO UNICO

Programma dell’Unione europea in materia di lotta antifrode

Il programma dell’Unione europea in materia di lotta antifrode sostiene le iniziative degli Stati membri volte a prevenire e contrastare le frodi che ledono gli interessi finanziari dell’UE.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea è responsabilità sia degli Stati che della stessa UE. L’Unione europea non tollera le frodi e deve tutelare il proprio bilancio, soprattutto in un periodo di ristrettezze. Sul versante della spesa, il bilancio è esposto al rischio di frodi e irregolarità. Quanto alle entrate, due importanti introiti del bilancio dell’UE sono a loro volta particolarmente esposti al rischio di frode, i dazi doganali e l’imposta sul valore aggiunto (IVA) riscossi dagli Stati membri. In un’unione doganale in cui le merci circolano liberamente tra gli Stati membri, i servizi investigativi nazionali devono poter altresì unire i propri sforzi e coordinare le proprie indagini e lo scambio dei dati.

La dimensione paneuropea del programma agevola la cooperazione e gli scambi transfrontalieri, permettendo di migliorare la programmazione e il controllo, oltre a consentire un uso più efficiente delle risorse rispetto agli interventi nazionali/regionali nello stesso ambito.

2.OBIETTIVI

Il programma dell’Unione europea in materia di lotta antifrode mette a disposizione le attrezzature tecniche e la formazione necessarie per realizzare operazioni e indagini antifrode (congiunte). Inoltre, il programma contribuisce allo sviluppo di nuovi supporti elettronici per consentire agli Stati membri di contrastare efficacemente le frodi, in stretta collaborazione con istituzioni e organismi dell’UE quali la Procura europea.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma dell’Unione europea in materia di lotta antifrode finanzierà, essenzialmente attraverso sovvenzioni e appalti, una serie di attività a sostegno della lotta contro le frodi. Il programma si concentrerà in particolare sull’acquisto di attrezzature tecniche, sull’organizzazione di conferenze e attività di formazione e sullo scambio delle migliori pratiche tra i beneficiari (principalmente le autorità nazionali). Esso finanzierà altresì una serie comune di sistemi di informazione e banche dati a sostegno della mutua assistenza e della cooperazione doganale nell’ambito della lotta antifrode, soprattutto garantendo lo scambio di informazioni doganali tra gli Stati membri, l’UE e i paesi terzi. Il programma contribuirà inoltre finanziariamente alla segnalazione delle irregolarità da parte degli Stati membri.

Il programma antifrode dell’UE combinerà i finanziamenti di due iniziative in corso: il programma Hercule III, volto a sostenere la lotta contro la frode, la corruzione e le irregolarità, e il sistema d’informazione antifrode, che sostiene in particolare la mutua assistenza in materia doganale. Il programma continuerà a finanziare il sistema di gestione delle irregolarità, attualmente compreso nel sistema d’informazione antifrode.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma dell’Unione europea in materia di lotta antifrode integrerà gli attuali strumenti della politica antifrode e affronterà gli sviluppi e le sfide futuri nel settore della tutela degli interessi finanziari dell’UE, con particolare attenzione alla direttiva sulla tutela degli interessi finanziari, che gli Stati membri devono recepire entro luglio 2019. Esso creerà inoltre forti sinergie con la Procura europea, che inizierà la propria attività di indagine e contrasto delle frodi a danno del bilancio dell’UE entro la fine del 2020. Il programma permetterà di evitare sovrapposizioni, procurerà vantaggi in termini di efficienza e offrirà maggiore flessibilità per rispondere alle nuove priorità in materia di indagini.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

181



MERCATO UNICO

FISCALIS – Cooperazione nel settore fiscale

Fiscalis è il programma di cooperazione dell’Unione europea che consente alle amministrazioni fiscali nazionali di produrre e scambiare informazioni e competenze.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Fiscalis contribuisce al buon funzionamento dei sistemi fiscali nell’Unione, sostenendo la cooperazione fra le amministrazioni fiscali degli Stati membri e offrendo soluzioni informatiche efficienti sotto il profilo dei costi e interoperabili che altrimenti ogni Stato membro dovrebbe mettere a punto singolarmente.

Il programma fornisce un valore aggiunto europeo, attraverso il suo contributo alla lotta contro la frode, l’evasione e l’elusione fiscali, migliorando l’equità fiscale e la trasparenza nonché sostenendo il funzionamento del mercato unico e la competitività. Questo obiettivo può essere conseguito solo attraverso un’azione comune a livello dell’Unione e degli Stati membri.

2.OBIETTIVI

Fiscalis si concentra sulla creazione di meccanismi più efficaci, compresi gli strumenti informatici, per migliorare l’amministrazione fiscale e la cooperazione amministrativa, finalizzati in particolare a fornire mezzi più efficaci per le amministrazioni fiscali nazionali nella loro lotta contro l’evasione e la frode fiscali, facilitando nel contempo il rispetto dell’obbligo tributario. Nel complesso il programma partecipa al corretto funzionamento dei sistemi fiscali dell’Unione, vale a dire:

·contribuisce alla prevenzione e alla lotta contro la frode, l’evasione e l’elusione fiscali;

·contribuisce a evitare oneri amministrativi inutili per i cittadini e le imprese (comprese le piccole e medie imprese) nelle operazioni transfrontaliere;

·sostiene il raggiungimento del pieno potenziale del mercato unico e promuove la competitività dell’Unione;

·promuove e sostiene un approccio comune dell’Unione nei consessi internazionali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Data la natura delle sue attività e la sua attenzione per le amministrazioni fiscali come beneficiari, Fiscalis continuerà a essere attuato in gestione diretta, che consentirà un’assegnazione dei fondi mirata e adeguata, unitamente alla capacità di adattarsi rapidamente alle nuove priorità ed esigenze.

La sua attuazione consentirà un’ulteriore semplificazione, per massimizzare l’utilizzo degli importi forfettari e dei costi unitari nel contesto delle sovvenzioni. Anche gli appalti pubblici faranno parte dei meccanismi di attuazione del programma.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Fiscalis prevede sinergie con altri programmi, come il programma Dogana, segnatamente nel campo dei sistemi elettronici, della gestione dei programmi e delle azioni congiunte, e con il programma Europa digitale. Vi sono inoltre complementarità con il nuovo programma di riforme strutturali che comprende l’assistenza alle amministrazioni fiscali.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

270



MERCATO UNICO

DOGANA – Cooperazione nel settore doganale

Il programma sostiene l’operato e la cooperazione fra le autorità doganali e in tal modo tutela gli interessi economici e finanziari dell’Unione e dei suoi Stati membri. Esso rafforza l’integrità del mercato unico.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il settore doganale è di competenza esclusiva dell’Unione europea con un livello elevato di armonizzazione della legislazione dell’UE. La sua attuazione spetta tuttavia agli Stati membri. È pertanto essenziale una stretta collaborazione per una maggiore integrazione operativa che consentirà alle autorità doganali nei vari Stati membri di agire come se costituissero un’unica amministrazione. Essa contribuirà inoltre a garantire una corretta riscossione dei dazi doganali (15% del bilancio dell’UE, ossia 20 miliardi di EUR nel 2016), dell’imposta sul valore aggiunto sulle importazioni nonché delle accise. Data la loro natura transfrontaliera, le attività del settore doganale non possono essere attuate in modo efficace ed efficiente solamente dai singoli Stati membri.

Il programma Dogana costituisce un quadro unionale per la cooperazione fra le amministrazioni doganali nazionali, anche in materia di tecnologie dell’informazione. La cooperazione doganale si fonda su una rete di comunicazione dedicata ad alta sicurezza, e su una moltitudine di sistemi elettronici transeuropei interconnessi e interoperabili utilizzati dalle autorità doganali nazionali, anche per gli scambi con gli operatori economici. La struttura che ne risulta è molto più efficiente sotto il profilo dei costi rispetto al caso in cui ciascuno Stato membro avesse dovuto istituire il proprio quadro di cooperazione individuale su base bilaterale o multilaterale.

2.OBIETTIVI

Il programma mira a sostenere le autorità doganali nella tutela degli interessi economici e finanziari dell’Unione e dei suoi Stati membri. Il programma facilita l’ambiente amministrativo per gli operatori commerciali internazionali, compresa la digitalizzazione delle interazioni fra gli operatori commerciali e i servizi doganali. Il programma rafforza inoltre la sicurezza e la protezione dei cittadini, perseguendo nel contempo la modernizzazione delle dogane. Esso svolge un ruolo di prim’ordine, in quanto ottimizza il funzionamento dell’unione doganale in tutti i suoi aspetti e aumenta quindi l’attrattiva e la credibilità dell’UE come partner commerciale in un mondo globalizzato.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma perseguirà i propri obiettivi attraverso appalti e sovvenzioni gestiti direttamente per sviluppare sistemi elettronici transeuropei interconnessi e azioni congiunte. Nella sua attuazione si mira a un’ulteriore semplificazione, per massimizzare l’utilizzo degli importi forfettari e dei costi unitari nel contesto delle sovvenzioni. Anche i rimborsi degli esperti faranno parte dei meccanismi di attuazione del programma.

I dati scambiati fra le autorità doganali in base al principio “soltanto una volta” semplificheranno ulteriormente le attività nell’ambito doganale. La nuova generazione di infrastrutture di rete sicure offrirà inoltre un miglior scambio dei dati e servizi più sicuri.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma è fortemente collegato con Fiscalis, Pericle e con il programma UE per la lotta antifrode per quanto riguarda le attività, il meccanismo di attuazione e i beneficiari finali. Esso consentirà inoltre di creare sinergie con il programma Europa digitale, nel cui ambito sono sviluppate soluzioni generiche per l’architettura e le infrastrutture dei sistemi elettronici, allo scopo di realizzare un’ulteriore semplificazione nonché economie di scala tra i sistemi. La collaborazione fra i programmi è già una realtà, vale a dire per quanto riguarda lo sviluppo di talune componenti del sistema elettronico. Esistono inoltre collegamenti con il fondo per la gestione integrata delle frontiere, in particolare con la componente attrezzature di controllo doganale, che aiuterà le dogane nazionali ad acquisire attrezzature nonché con il Fondo sicurezza interna. Infine, esiste una complementarità anche con lo strumento di sostegno tecnico per l’assistenza al miglioramento della capacità delle amministrazioni doganali.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

950



SPAZIO

Programma spaziale europeo

Il programma spaziale finanzia la realizzazione e l’esercizio dell’infrastruttura spaziale europea e dei servizi correlati.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

L’infrastruttura spaziale è necessaria per servizi divenuti ormai indispensabili nella vita quotidiana dei cittadini europei, come i telefoni cellulari, l’orientamento con i sistemi di navigazione degli autoveicoli, il trasporto aereo o marittimo ecc. Contribuisce inoltre a proteggere le persone (per esempio permettendo una migliore valutazione degli effetti delle catastrofi naturali e una migliore gestione di tali emergenze), l’ambiente e alcuni tra i sistemi chiave dell’economia (impianti di produzione di energia, operazioni bancarie, sicurezza delle comunicazioni). Mano a mano che affiorano nuove tecnologie spaziali e servizi innovativi, aumenta l’importanza di disporre di infrastrutture spaziali di avanguardia.

Finanziare una rete di satelliti e gestire programmi spaziali comporta uno sforzo finanziario e tecnico eccessivo per un singolo Stato membro. Se inoltre ogni Stato membro sviluppasse dispositivi di lancio e satelliti propri o proprie norme di regolamentazione si andrebbe incontro a uno spreco di risorse e ad una notevole frammentazione. Quello spaziale è un settore strategico, in cui l’UE deve assicurare la sua leadership industriale e la sua autonomia per rimanere un attore globale. Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea affida all’UE il compito di elaborare una politica spaziale europea sostenuta da un programma spaziale europeo.

2.OBIETTIVI

Con il programma spaziale, l’UE ha l’opportunità di sfruttare il potenziale economico e sociale insito nel tema dello spazio, al fine di:

·garantire la continuità delle infrastrutture e dei servizi spaziali esistenti e lo sviluppo di nuove infrastrutture e nuovi servizi. In questo ambito l’UE è attiva con tre iniziative importanti: Copernicus, uno dei maggiori fornitori di dati di osservazione della terra; Galileo, il sistema di navigazione satellitare globale specifico dell’UE; EGNOS, un sistema di potenziamento dei segnali per i servizi di navigazione aerea, marittima e terrestre. Perché sia possibile continuare a fornire dati e a sviluppare servizi innovativi è necessario lanciare nuovi satelliti ed eseguire la manutenzione e l’aggiornamento delle infrastrutture terrestri;

·promuovere un settore spaziale europeo innovativo e in grado di competere a livello globale. Il programma sostiene la competitività industriale, l’internazionalizzazione e lo sviluppo delle competenze di tutti i segmenti della catena di valore industriale dello spazio, da una forte industria di produzione dei satelliti a un settore dei servizi a valle dinamico, per garantire all’UE l’autonomia strategica nel settore spaziale. Nel contempo, incoraggia il trasferimento di tecnologia e il reciproco arricchimento con settori diversi da quello spaziale;

·rafforzare la capacità dell’UE di vedersi garantito l’accesso allo spazio e ai servizi spaziali. Le capacità spaziali sono strategiche, per cui l’UE deve ridurre la sua dipendenza da terzi e costruire, lanciare e gestire in proprio i satelliti, mantenendo così libertà operativa e autonomia decisionale. Il programma spaziale sostiene pertanto gli sforzi di innovazione profusi dall’UE per rimanere competitiva nel campo dei dispositivi di lancio e più in generale nel settore spaziale e assicura una migliore protezione e un miglior monitoraggio dei satelliti nello spazio (sorveglianza dello spazio e localizzazione, sorveglianza dell’ambiente spaziale), oltre a una maggiore sicurezza delle comunicazioni satellitari, a beneficio dell’UE e delle autorità pubbliche nazionali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma spaziale verrà attuato per la maggior parte mediante ricorso ad appalti. Alcune attività specifiche saranno delegate ad agenzie e ad organismi internazionali, in particolare all’Agenzia del sistema globale di navigazione satellitare europeo (GSA) e all’Agenzia spaziale europea. Saranno inoltre presi in considerazione, se ritenuti appropriati, altri meccanismi di attuazione, quali partenariati pubblico-privato e pubblico-pubblico.

Il futuro programma permetterà di consolidare tutte le attività connesse allo spazio in un unico regolamento. In questo modo si incrementeranno la coerenza, la visibilità e la flessibilità di bilancio. Questa razionalizzazione serve a produrre incrementi di efficienza in grado di contribuire in ultima istanza alla diffusione di nuovi servizi incentrati sullo spazio.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma spaziale determinerà ricadute positive su numerose politiche dell’UE, migliorando il monitoraggio delle risorse naturali, dei cambiamenti climatici e delle rotte di migrazione, contribuendo allo sviluppo di soluzioni di trasporto intelligenti e sostenibili e di un’agricoltura di precisione e contribuendo a rendere più sicura l’Unione. Creerà inoltre opportunità commerciali in grado di favorire l’occupazione, la crescita e gli investimenti nell’UE. A sostegno dell’accordo di Parigi sul clima, una capacità autonoma di monitoraggio e verifica delle emissioni globali di carbonio consentirà all’Europa di assumere la leadership a livello mondiale nella lotta al cambiamento climatico e nello sviluppo di un’economia “verde” e sostenibile. Saranno assicurate sinergie e complementarità con Orizzonte Europa, in particolare per quanto riguarda la ricerca connessa allo spazio e l’innovazione. Infine, il programma spaziale contribuirà alle priorità di sicurezza e difesa, considerato che le capacità spaziali sono per loro natura di duplice applicazione, civile e militare.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

16 000



SVILUPPO REGIONALE E COESIONE

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

Il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione sostengono la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione europea. Contribuiscono a ridurre le disparità che ancora esistono tra le regioni e i paesi d’Europa. In particolare, il Fondo europeo di sviluppo regionale contribuisce all’adeguamento strutturale e alla transizione economica, mentre il Fondo di coesione è incentrato sugli investimenti nei settori dell’ambiente e delle infrastrutture di trasporto. Essi rappresentano, insieme al Fondo sociale europeo, le fonti di finanziamento della politica di coesione dell’Unione europea.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Le disparità economiche e sociali variano significativamente tra le regioni dell’UE e ostacolano lo sviluppo armonioso dell’Unione. Sulla base dell’articolo 174 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle regioni e a sostenere lo sviluppo delle regioni meno favorite. La politica di coesione è sia un’espressione di solidarietà tra gli europei, sia la principale politica di investimento dell’UE. La promozione della convergenza economica per le regioni meno sviluppate attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione permette di rafforzare il mercato unico e di creare opportunità per i lavoratori, i consumatori e le imprese in tutta l’Unione. In un’Europa in cui il livello di sviluppo delle regioni è distribuito in maniera disomogenea tra i diversi paesi, le politiche tese a ridurre tali disparità devono essere organizzate a un livello superiore a quello nazionale.

La politica di coesione sostiene l’adeguamento economico degli Stati membri, oltre a svolgere un ruolo importante nell’attenuare gli shock economici e finanziari stabilizzando gli investimenti pubblici nei periodi di risanamento dei bilanci.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione sostengono lo sviluppo mediante un cofinanziamento degli investimenti in settori come la ricerca e l’innovazione; il cambiamento climatico e l’ambiente; il sostegno alle piccole imprese; i servizi d’interesse economico generale; le telecomunicazioni, l’energia e le infrastrutture dei trasporti; la sanità, l’istruzione, la cultura e le infrastrutture sociali; lo sviluppo urbano sostenibile e i villaggi intelligenti. È dimostrato che, anche nelle regioni e negli Stati membri più sviluppati, senza il sostegno di questi due fondi sarebbe possibile realizzare soltanto una parte ridotta di tali investimenti, che oltretutto non potrebbero avvalersi del quadro predisposto per i fondi, che comprende la programmazione pluriennale, il principio di partenariato e la definizione di strategie di specializzazione intelligente.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale finanzia inoltre un elemento essenziale del valore aggiunto europeo, vale a dire i programmi INTERREG, che sostengono la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale in tutta Europa, consentendo agli Stati membri e alle regioni di lavorare insieme a livello transfrontaliero per affrontare sfide comuni.

Per più di 20 anni il Fondo europeo di sviluppo regionale ha inoltre fornito finanziamenti specifici per i programmi transfrontalieri a sostegno della pace e della riconciliazione nell’Irlanda del Nord e nella regione di confine dell’Irlanda. La Commissione intende proporre il mantenimento di questi programmi con le attuali strutture di gestione.

2.OBIETTIVI

Nel corso del periodo 2021-2027 il sostegno offerto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione aiuterà gli Stati membri a ridurre le loro disparità economiche, sociali e territoriali grazie ad una serie di interventi tesi a realizzare cinque obiettivi:

·Un’Europa più intelligente: promuovere la competitività, la trasformazione digitale, l’imprenditorialità e l’innovazione (compresa la crescita inclusiva e le imprese sociali) e migliorare il contesto imprenditoriale nel quadro dell’adeguamento industriale alle sfide poste dalla globalizzazione, dall’economia circolare e dal cambiamento climatico.

·Un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio: promuovere la transizione verso un’energia pulita ed equa per migliorare l’efficienza energetica, sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, stimolare le energie rinnovabili, sostenere l’uso innovativo di tecnologie a basse emissioni di carbonio, sostenere gli investimenti verdi e blu, anche per quanto riguarda la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’economia circolare, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la loro mitigazione.

·Un’Europa più collegata: sostenere la mobilità, l’energia e la connettività delle TIC a livello regionale per sviluppare reti e sistemi regionali in grado di promuovere il trasporto sostenibile, le reti energetiche intelligenti e l’accesso digitale ad alta velocità al fine di migliorare la connettività a livello regionale, locale e transfrontaliero, anche sotto il profilo della sicurezza.

·Un’Europa più sociale: attuare i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare l’apprendimento permanente, le infrastrutture di istruzione e formazione nonché le infrastrutture sanitarie, culturali e sociali.

·Un’Europa più vicina ai cittadini: favorire uno sviluppo sostenibile e integrato, promuovendo iniziative locali che stimolino la crescita e lo sviluppo socioeconomico locale delle zone urbane, rurali e costiere.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

L’attuazione dei Fondi avviene in partenariato con gli Stati membri e le loro regioni in regime di gestione concorrente. Tali partenariati implicano una forte mobilitazione di portatori di interessi a livello nazionale, regionale e locale, nonché della società civile, garantendo così la titolarità degli obiettivi e dei risultati e avvicinando l’Europa ai suoi cittadini, oltre a contribuire al rafforzamento delle amministrazioni nazionali, regionali e locali.

Le nuove proposte di regolamento prevedono come elemento centrale un approccio semplificato e più efficace al conseguimento dei risultati, con le seguenti modifiche a partire dal 2021:

·riduzione degli oneri amministrativi grazie a sinergie e all’allineamento delle norme di attuazione tra i diversi fondi, maggiore riconoscimento reciproco degli audit e possibilità di rinnovare i sistemi di gestione e di controllo esistenti;

·attuazione differenziata attraverso sistemi di gestione e di controllo più snelli per i programmi che hanno ottenuto buoni risultati;

·maggiore flessibilità sotto forma di una revisione intermedia che consenta, ove necessario, di adeguare le priorità degli ultimi anni di programmazione per affrontare le priorità emergenti e per valutare i progressi compiuti in risposta agli orientamenti in materia di investimenti elaborati contestualmente alle raccomandazioni specifiche per paesi nonché i risultati ottenuti;

·maggiore uso degli strumenti finanziari, anche attraverso una partecipazione volontaria al nuovo Fondo InvestEU; 

·maggiore enfasi sui risultati piuttosto che sulle spese.

Il maggiore cofinanziamento nazionale contribuirà ad aumentare la titolarità sul campo e l’impatto della politica.

Durante il periodo si raggiungerà un profilo dei pagamenti più stabile e prevedibile. Tenendo conto dell’importanza degli impegni del periodo 2014-2020 che devono ancora essere liquidati, il tasso di prefinanziamento sarà ridotto. La reintroduzione della regola n+2 porterà inoltre a una migliore gestione finanziaria e ad un avvio più rapido del periodo di programmazione.

Al fine di massimizzare l’impatto della politica di coesione, gli investimenti materiali devono essere accompagnati da misure non vincolanti, compreso il miglioramento delle competenze della forza lavoro. A tal fine i programmi possono combinare il sostegno del Fondo sociale europeo+, del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione. 

Il prodotto interno lordo pro capite relativo rimarrà il criterio principale per l’assegnazione dei fondi, ma saranno presi in considerazione anche altri fattori come la disoccupazione, il cambiamento climatico nonché l’accoglienza e l’integrazione dei migranti.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Vi saranno norme comuni per tutti i fondi in gestione concorrente (il regolamento recante disposizioni comuni); tali norme riguarderanno i seguenti fondi: Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione, Fondo sociale europeo+, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, Fondo Asilo e migrazione, Fondo sicurezza interna e Fondo per la gestione integrata delle frontiere. Questo porterà a una convergenza normativa che rafforzerà la coerenza e le sinergie tra tali fondi.

Il Fondo europeo per lo sviluppo regionale e il Fondo di coesione saranno più strettamente allineati al semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, del quale sarà rafforzata la dimensione regionale. L’analisi dettagliata delle sfide cui sono confrontati gli Stati membri nel contesto del semestre europeo servirà da base per la programmazione dei fondi all’inizio e a metà del prossimo periodo. Ciò fungerà da tabella di marcia per la pianificazione e il monitoraggio dei fondi a breve, medio e lungo termine. Verrà mantenuto un sistema basato sulle condizionalità ex-ante e sulla condizionalità macroeconomica. Attraverso il processo del semestre europeo la Commissione e gli Stati membri (segnatamente mediante i loro programmi nazionali di riforma) garantiranno il coordinamento e la complementarità dei finanziamenti a titolo dei fondi della politica di coesione e del nuovo programma di sostegno alle riforme per quanto riguarda il sostegno alle riforme strutturali.

La politica di coesione si concentrerà maggiormente sull’innovazione. Sarà rafforzata anche la complementarità con i programmi Erasmus+ e Orizzonte Europa mediante l’allineamento delle norme pertinenti, il rafforzamento dei meccanismi relativi al “marchio di eccellenza” e una specifica condizionalità ex ante. Verrà ulteriormente sviluppato il concetto di strategia di specializzazione intelligente.

I progetti delle reti transeuropee di trasporto continueranno a essere finanziati dal Fondo di coesione sia in gestione concorrente sia tramite la modalità di attuazione diretta nel quadro del meccanismo per collegare l’Europa. A tal fine saranno trasferiti 11 miliardi di EUR dal Fondo di coesione al meccanismo per collegare l’Europa.

Saranno assicurate sinergie con il programma LIFE relativo all’azione per l’ambiente e il clima, specialmente attraverso progetti integrati strategici LIFE, con l’obiettivo di ottimizzare l’uso dei fondi a sostegno di investimenti ambientali.

Per quanto riguarda le sfide relative alla migrazione, tutti i Fondi della politica di coesione saranno destinati a soddisfare esigenze di lungo termine connesse all’integrazione, mentre il Fondo Asilo e migrazione si occuperà delle necessità più a breve termine.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

273 000

di cui:

Fondo europeo di sviluppo regionale

226 308

di cui:

Investimenti per la crescita e l’occupazione

215 172

Cooperazione territoriale europea

9 500

Regioni ultraperiferiche e zone scarsamente popolate

1 637

Fondo di coesione

46 692

di cui Contributo al meccanismo per collegare l’Europa (MCE) - Trasporti

11 285

Nota: i totali non coincidono con la somma delle voci a causa degli arrotondamenti.



SVILUPPO REGIONALE E COESIONE

Sostegno alla comunità turco-cipriota

Il programma mira ad agevolare la riunificazione di Cipro incoraggiando lo sviluppo economico della comunità turco-cipriota.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

L’UE si trova in una posizione privilegiata per fornire sostegno politico ed economico per la riunificazione dell’isola. Al momento dell’adesione di Cipro all’UE nel 2004, l’UE ha espresso la propria determinazione a “porre fine all’isolamento della comunità turco-cipriota e ad agevolare la riunificazione di Cipro incoraggiando lo sviluppo economico di tale comunità”. Pertanto, oltre a sostenere i negoziati per una soluzione globale della questione di Cipro, in parallelo l’UE fornisce sostegno mediante un programma unico di aiuti dell’UE per la comunità turco-cipriota.

2.OBIETTIVI

Il programma mira ad agevolare la riunificazione di Cipro incoraggiando lo sviluppo economico della comunità turco-cipriota, ponendo l’accento soprattutto sull’integrazione economica dell’isola, sul miglioramento dei contatti tra le due comunità e con l’UE e sulla preparazione in vista dell’attuazione dell’acquis dell’UE. Il programma persegue cinque obiettivi specifici: a) sviluppo e ripristino delle infrastrutture; b) promozione dello sviluppo sociale ed economico; c) promozione della riconciliazione, misure di rafforzamento del clima di fiducia e sostegno alla società civile; d) ravvicinamento della comunità turco-cipriota all’UE; ed e) preparazione della comunità turco-cipriota all’introduzione e all’attuazione dell’acquis dell’UE a seguito di una soluzione globale della questione di Cipro.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma è attuato direttamente dalla Commissione europea. Alcuni progetti sono attuati, in regime di gestione indiretta, da organizzazioni internazionali o da agenzie degli Stati membri.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Data la situazione specifica della comunità turco-cipriota, si tratta di un programma autonomo dell’UE, senza collegamenti con altri strumenti, anche se mira al coordinamento con altri donatori, ove possibile.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

240



UNIONE ECONOMICA E MONETARIA 

Programma di sostegno alle riforme

Il programma di sostegno alle riforme si prefigge di sostenere l’attuazione di riforme strutturali negli Stati membri. Realizzare riforme strutturali è fondamentale per modernizzare le economie europee, rafforzare la resilienza e promuovere una maggiore convergenza all’interno dell’Unione economica e monetaria dell’Europa.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il programma di sostegno alle riforme contribuisce ad aumentare la coesione e a rafforzare la resilienza, ad incrementare la competitività e la produttività e a sostenere la creazione di posti di lavoro, gli investimenti e la crescita. Esso rafforza così le strutture economiche e sociali dell’UE e accelera la convergenza economica e sociale tra gli Stati membri. Per raggiungere questi obiettivi il programma fornirà assistenza tecnica e finanziaria agli Stati membri per l’attuazione delle riforme.

Sebbene l’attuazione di riforme strutturali negli Stati membri rimanga una competenza nazionale, gli anni della crisi hanno dimostrato che, a causa dei forti legami esistenti tra le economie degli Stati membri, in particolare di quelli che condividono la stessa moneta, gli sforzi di riforma di un Stato membro sono importanti anche per gli altri, e non possono quindi essere una questione puramente nazionale. Il coordinamento delle politiche economiche è stato rafforzato a livello dell’UE nell’ambito del semestre europeo, anche al fine di porre maggiore attenzione sulle priorità della zona euro, ma l’attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese non è stata omogenea in tutti gli Stati membri. Questo programma fornirà un ulteriore sostegno all’attuazione delle riforme nel quadro del semestre europeo. In tal modo contribuirà ai risultati e alla resilienza degli Stati membri sul piano economico e sociale. Avrà pertanto non solo un impatto a livello nazionale, ma anche ricadute positive per l’Unione nel suo insieme.

Il programma contribuirà ad affrontare le sfide di natura strutturale per quanto concerne le riforme nazionali. Consentirà inoltre di realizzare economie di scala e di condividere buone prassi tra gli Stati membri. Spesso gli Stati membri devono affrontare sfide ed esigenze pratiche simili in relazione all’attuazione delle riforme. Il programma consentirà di istituire una rete di competenze a livello dell’UE a cui possano attingere tutti gli Stati membri. Questa rete favorirà la fiducia reciproca e una maggiore collaborazione tra gli Stati membri e la Commissione. Il programma prevede complementarità e sinergie con altri programmi e politiche dell’Unione a livello regionale, nazionale, dell’Unione e internazionale, in particolare integrando gli orientamenti politici forniti nell’ambito del semestre europeo.

2.OBIETTIVI

Il programma si prefigge di promuovere e sostenere l’attuazione di riforme strutturali negli Stati membri. L’obiettivo è modernizzare le economie europee, rafforzare la resilienza e promuovere una maggiore convergenza all’interno dell’Unione economica e monetaria dell’Europa aumentando la competitività e la produttività, e favorire la creazione di posti di lavoro, gli investimenti e la crescita. Garantire la resilienza delle strutture economiche e sociali è particolarmente importante per i paesi che condividono la moneta unica e per gli Stati membri che si preparano ad adottarla poiché contribuisce a rendere più agevole la transizione e la partecipazione alla zona euro.

Il programma mira a sostenere un’ampia gamma di riforme, soprattutto quelle individuate nel contesto del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, concentrandosi in particolare sulle sfide indicate nelle raccomandazioni specifiche per paese. L’accento è posto sulle riforme maggiormente atte a contribuire alla resilienza delle economie nazionali e che hanno ricadute positive sugli altri Stati membri: riforme dei mercati dei prodotti e del lavoro, riforme fiscali, sviluppo dei mercati dei capitali, riforme volte a migliorare il contesto imprenditoriale nonché riforme della pubblica amministrazione.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma prevede tre strumenti distinti e complementari:

·lo strumento per la realizzazione delle riforme fornirà assistenza finanziaria agli Stati membri per attuare le riforme strutturali individuate nell’ambito del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Sarà soggetto a gestione diretta. Questo strumento fornirà un contributo finanziario ad uno specifico Stato membro nel momento in cui quest’ultimo attua gli impegni di riforma concordati con la Commissione. Le riforme saranno proposte volontariamente dagli Stati membri sulla base delle sfide individuate nel processo del semestre europeo. Queste riforme rivestono una particolare importanza per gli Stati membri che presentano squilibri eccessivi. Gli Stati membri elencheranno una serie dettagliata di misure indicando le principali tappe di attuazione e le tempistiche per il loro completamento, che non dovranno superare i tre anni. A seguito di un dialogo tra la Commissione e lo Stato membro, la Commissione adotterà una decisione, mediante un atto di esecuzione, in cui saranno stabiliti gli impegni di riforma (comprese le tappe principali, gli obiettivi e le tempistiche) che dovranno essere attuati dagli Stati membri e il contributo finanziario assegnato. Gli Stati membri riferiranno in merito ai progressi compiuti attraverso i programmi nazionali di riforma nell’ambito del semestre europeo;

·lo strumento di convergenza fornirà assistenza tecnica e finanziaria mirata agli Stati membri che intendono aderire alla zona euro e che hanno preso misure tangibili per adottare la moneta unica in un determinato arco di tempo. Lo strumento è volto a sostenere l’attuazione di riforme mirate per favorire la corretta preparazione in vista dell’adesione alla zona euro. Le richieste di assistenza tecnica nell’ambito di questo strumento dovranno rispettare le stesse regole previste per lo strumento di assistenza tecnica. Le proposte relative agli impegni di riforma presentate dagli Stati membri per ricevere assistenza finanziaria nell’ambito dello strumento di convergenza dovranno rispettare le stesse regole previste per lo strumento per la realizzazione delle riforme. Gli stanziamenti previsti per lo strumento di convergenza saranno trasferiti allo strumento per la realizzazione delle riforme nel caso in cui, entro la fine del 2023, gli Stati membri ammissibili non abbiano adottato le misure necessarie per chiedere il sostegno dello strumento di convergenza;

·lo strumento di assistenza tecnica sostituirà l’attuale programma di sostegno alle riforme strutturali e fornirà, su richiesta degli Stati membri, assistenza tecnica su misura per l’attuazione di riforme strutturali di carattere istituzionale, amministrativo e di promozione della crescita. Questo strumento è volto a fornire sostegno pratico sul terreno e ad accompagnare il processo di riforma, per intero e/o in alcune delle sue tappe o fasi. L’assistenza viene fornita direttamente, avvalendosi delle competenze interne della Commissione, o in collaborazione con altri fornitori di assistenza tecnica. A seconda del progetto, questi fornitori possono essere esperti di amministrazioni nazionali, di organizzazioni internazionali, di imprese private e società di consulenza, ed esperti provenienti dal settore privato. L’assistenza agli Stati membri è fornita in modo coordinato in tutti i settori sulla base di un approccio integrato, adottando sempre il punto di vista dello Stato membro.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma accompagnerà in maniera efficace il più forte collegamento tra la politica di coesione e il semestre europeo. Insieme ad altri strumenti nuovi, quali la funzione europea di stabilizzazione degli investimenti, questo programma è parte integrante di un approccio globale per la modernizzazione del quadro dell’UE a sostegno di un’Unione economica e monetaria europea stabile.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

25 000

di cui:

Strumento per la realizzazione delle riforme

22 000

Strumento di convergenza

2 160

Strumento di assistenza tecnica

840



UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

Funzione europea di stabilizzazione degli investimenti per l’Unione economica e monetaria

La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti contribuirà ad attenuare gli effetti degli shock asimmetrici e a prevenire i rischi di ricadute negative per gli altri Stati membri.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

L’approfondimento dell’Unione economica e monetaria è una priorità comune che necessita di azioni risolute da parte degli Stati membri, ma che può anche ricevere un adeguato sostegno tramite gli strumenti UE di bilancio e di coordinamento delle politiche.

Il bilancio dell’UE ha sempre promosso una convergenza verso l’alto in ambito sociale ed economico, e negli ultimi anni le capacità disponibili a livello dell’UE in termini di concessione di prestiti sono state aumentate per rispondere a circostanze estreme. Tuttavia fino ad oggi l’assistenza in caso di crisi macroeconomiche è stata una competenza limitata ma utile del bilancio dell’UE, comprendente ad esempio il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria e lo strumento di sostegno delle bilance dei pagamenti, mentre l’utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei per gli Stati membri in difficoltà ha avuto di per sé un effetto stabilizzatore.

Ogni paese è diverso e le dimensioni e la struttura dell’economia sono fattori importanti nel determinare la probabilità di esposizione agli shock. Tuttavia la crisi ha evidenziato i limiti dei mezzi a disposizione dei singoli Stati membri per assorbire l’impatto di gravi shock asimmetrici: alcuni di essi hanno infatti perso la capacità di accedere ai mercati per finanziarsi. Ciò si è tradotto in molti casi in lunghi periodi di recessione e in ricadute negative per altri Stati membri. Questo è dovuto alla forte interdipendenza delle economie nella zona euro e, in misura minore, nell’UE. Prevenire queste ricadute negative con un nuovo strumento a livello della zona euro avrebbe quindi benefici evidenti e apporterebbe un valore aggiunto a tutta l’UE.

Viste le sue peculiarità, questa nuova funzione europea di stabilizzazione degli investimenti si concentra specificamente sugli Stati membri della zona euro, ma la partecipazione dovrebbe essere aperta anche ad altri paesi. Il nuovo strumento è complementare rispetto al ruolo di stabilizzazione svolto dai bilanci nazionali in caso di gravi shock asimmetrici. Dato il loro ruolo centrale nell’economia, i bilanci nazionali continueranno a essere il principale strumento della politica di bilancio di cui gli Stati membri possono avvalersi per adeguarsi all’evolversi delle circostanze economiche. È per questo motivo che gli Stati membri devono continuare a costituire e a mantenere adeguate riserve di bilancio, in particolare nei periodi di congiuntura favorevole, come previsto dal patto di stabilità e crescita, e a formulare politiche economiche volte ad evitare l’insorgere di squilibri macroeconomici. Nei periodi di congiuntura sfavorevole gli Stati membri ricorreranno innanzitutto ai loro stabilizzatori automatici e alla politica di bilancio discrezionale in linea con il patto. La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti dovrebbe essere attivata a livello europeo solo se tali riserve e stabilizzatori non fossero sufficienti in presenza di gravi shock asimmetrici.

2.OBIETTIVI

La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti è volta a fornire risorse agli Stati membri colpiti da uno shock, il che potrebbe avere ricadute sulla loro posizione in termini di deficit/debito.

La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà distinta ma complementare rispetto all’attuale gamma di strumenti dell’UE nel campo delle finanze pubbliche. L’accesso alla funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà soggetto a criteri di ammissibilità rigorosi, contribuendo a favorire una sana politica economica e di bilancio e a ridurre al minimo l’azzardo morale.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti contribuisce a sostenere e a preservare i livelli degli investimenti nazionali. Spesso infatti, nei periodi di crisi, gli investimenti sono la prima voce dei bilanci nazionali a subire tagli, generando effetti negativi sulla crescita e sulla produttività a più lungo termine.

La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti coniugherà prestiti agevolati back-to-back fino a 30 miliardi di EUR nel quadro del bilancio dell’UE con una componente di sovvenzione a copertura dei costi per interessi. Nel corso del tempo saranno sviluppati due ulteriori aspetti: un possibile ruolo del meccanismo europeo di stabilità o del futuro Fondo monetario europeo e un meccanismo di assicurazione volontaria che dovrebbe essere istituito dagli Stati membri. La componente di sovvenzione della funzione europea di stabilizzazione degli investimenti sarà finanziata attraverso contributi degli Stati membri della zona euro equivalenti ad una quota del reddito monetario (signoraggio). Gli Stati membri non appartenenti alla zona euro che desiderano partecipare a questa funzione potrebbero contribuire al suo finanziamento in base allo schema per la sottoscrizione del capitale della Banca centrale europea.

L’accesso alla funzione europea di stabilizzazione degli investimenti è subordinato a criteri di ammissibilità e a un meccanismo concordato di attivazione. Potrebbero beneficiarne solo gli Stati membri che hanno rispettato il quadro di sorveglianza economica e di bilancio dell’UE durante il periodo precedente un grave shock asimmetrico. Ciò consentirà di scongiurare l’azzardo morale e creerà un ulteriore incentivo ad attuare sane politiche strutturali e di bilancio. L’attivazione avverrà in maniera rapida e automatica sulla base di parametri predefiniti.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La funzione europea di stabilizzazione degli investimenti è distinta e complementare rispetto all’attuale gamma di strumenti dell’UE nel campo delle finanze pubbliche. Va a colmare il divario tra, da un lato, gli attuali strumenti finanziati dal bilancio dell’UE per l’occupazione, la crescita e gli investimenti, e, dall’altro, l’assistenza finanziaria nel quadro del meccanismo europeo di stabilità o del futuro Fondo monetario europeo nei casi estremi.

Insieme ad altri strumenti nuovi, quali il programma di sostegno alle riforme, la funzione di stabilizzazione è parte integrante di un approccio globale per la modernizzazione del quadro dell’UE a sostegno di un’Unione economica e monetaria stabile.

5.IMPORTO ANNUALE INDICATIVO

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Contributo in conto interessi

600*

*    Il contributo in conto interessi sarà finanziato mediante entrate con destinazione specifica esterne provenienti da contributi degli Stati membri della zona euro equivalenti ad una quota del reddito monetario (signoraggio).



UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

PERICLE - Protezione dell’euro contro la contraffazione monetaria

Pericle è il programma dell’UE dedicato alla protezione dell’euro contro la contraffazione monetaria e le relative frodi sia nell’UE che al di fuori dell’UE.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La protezione dell’euro è fondamentale per il funzionamento dell’Unione economica e monetaria e per definizione deve essere garantita a livello dell’UE. La protezione della moneta unica europea in quanto bene pubblico ha infatti una chiara dimensione transnazionale e oltrepassa pertanto l’interesse e la responsabilità dei singoli Stati membri. Considerata la circolazione transfrontaliera dell’euro e visto il ruolo svolto dalla criminalità organizzata internazionale nella contraffazione dell’euro, i quadri nazionali di protezione devono essere integrati al fine di garantire una cooperazione internazionale omogenea e affrontare i rischi transnazionali emergenti. Il programma promuove la cooperazione transnazionale e transfrontaliera sia all’interno dell’UE che a livello internazionale, garantendo la protezione dell’euro contro la contraffazione monetaria in tutto il mondo. Esso è incentrato in particolare sulla lotta contro minacce specifiche emergenti, tra cui il “deep/dark web”, e sul rapporto con alcuni partner esterni, ad esempio il dialogo con le autorità preposte alla lotta contro la contraffazione o il sostegno alle attività di protezione dell’euro in paesi con zone a rischio per la falsificazione dell’euro. Anche la ricerca su caratteristiche di sicurezza innovative per le monete in euro di seconda generazione rientra in questa categoria di temi transnazionali.

2.OBIETTIVI

Basandosi sui pilastri della prevenzione, della repressione e della cooperazione, Pericle mira a rafforzare lo sviluppo di capacità e a sostenere gli scambi, l’assistenza e la formazione ai fini della protezione delle banconote e delle monete in euro contro la falsificazione nell’UE e al di fuori dell’UE.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La presentazione online delle domande e della documentazione pertinente contribuirà a semplificare l’attuazione. I meccanismi di erogazione rimarranno stabili in quanto i fondi sono utilizzati per il versamento di sovvenzioni alle autorità nazionali competenti interessate all’attuazione di azioni (polizia, banche centrali, sistema giudiziario e zecche) e per il finanziamento di azioni attuate direttamente dalla Commissione.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

L’approccio distintamente transnazionale e multidisciplinare e l’attenzione allo sviluppo delle capacità tipici del programma Pericle sono integrati dal Fondo Sicurezza interna dedicato alla prevenzione e alla lotta contro i reati, e in particolare alla prevenzione e al contrasto della contraffazione legata al terrorismo, alla criminalità organizzata, alla criminalità informatica e alla criminalità ambientale. Vi sono sinergie anche con le attività di sostegno in materia di contraffazione dell’euro offerte ai paesi candidati dallo strumento di assistenza tecnica e scambio di informazioni. Infine, il programma è altresì complementare ad altre azioni nel settore dell’Unione economica e monetaria, in particolare lo strumento di convergenza per i nuovi membri della zona euro.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

8



INVESTIRE NELLE PERSONE, COESIONE SOCIALE E VALORI EUROPEI

Fondo sociale europeo+

Il Fondo sociale europeo+ è il principale strumento dell’UE per investire nel capitale umano a favore dello sviluppo economico sostenibile. Aiuta le persone a trovare un impiego migliore grazie allo sviluppo delle competenze e alla riqualificazione, garantisce opportunità di lavoro più eque per tutti i cittadini dell’UE e promuove l’inclusione sociale. In tale contesto il Fondo contribuisce al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Basandosi sugli obiettivi fondati sul trattato relativi all’accesso al lavoro, all’istruzione di qualità e alla coesione sociale, il finanziamento UE per lo sviluppo del capitale umano costituisce una delle illustrazioni tangibili del valore aggiunto dell’UE. Dalla sua creazione nel 1957, il Fondo sociale europeo investe nelle persone promuovendo il miglioramento delle qualifiche per un maggior numero di cittadini, l’uguaglianza, l’equità sociale e il progresso sociale mediante azioni concrete che dimostrano ai cittadini che l’UE è in grado di conferire loro diritti e di tutelarli. Il pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato al vertice sociale di Göteborg nel novembre 2017, ha rammentato la necessità di mettere le persone al primo posto e di continuare a sviluppare la dimensione sociale dell’Unione. Ha messo in evidenza principi comuni in materia di pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali.

Il finanziamento dell’UE ha un effetto catalizzatore per gli interventi nazionali intesi ad affrontare tali sfide cruciali in ambito occupazionale e sociale. Il Fondo sociale europeo apporta inoltre un valore aggiunto attraverso un più ampio sostegno a gruppi specifici (come i giovani e gli indigenti), sostenendo nel contempo l’innovazione, la sperimentazione, la cooperazione transnazionale, la creazione di capacità e gli scambi di buone pratiche. L’esperienza ha dimostrato che, per ogni euro speso a livello dell’UE in investimenti a favore dell’occupazione e in investimenti sociali, si generano più di tre euro in termini di risultati (aumento del tasso di occupazione, prevenzione degli abbandoni scolastici e riduzione della povertà). In particolare, durante la crisi il Fondo ha contribuito a sostenere gli investimenti pubblici durante gli interventi di risanamento di bilancio degli Stati membri.

Le ultime crisi economiche e sociali hanno evidenziato la necessità di rafforzare ulteriormente la resilienza economica e sociale e la convergenza sociale verso l’alto, dato che la globalizzazione, il cambiamento demografico, le nuove tecnologie e i paradigmi di produttività stanno cambiando il nostro modo di vivere e lavorare. Il Fondo può fornire un importante sostegno per affrontare queste sfide, anche rafforzando l’impatto delle riforme attuate nell’ambito del semestre europeo con finanziamenti di accompagnamento. Senza il suo sostegno non sarebbero state elaborate importanti misure volte ad attenuare gli effetti della crisi e aumentare la resilienza dell’economia e delle istituzioni del mercato.

2.OBIETTIVI

Il Fondo sociale europeo+ sostiene l’attuazione dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali. Supera l’attuale frammentazione degli strumenti di finanziamento nel settore della politica sociale, amplia la portata e riunisce le risorse del Fondo sociale europeo+ nella sua forma attuale, dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, del Fondo di aiuti europei agli indigenti, del programma per l’occupazione e l’innovazione sociale e del programma in materia di salute in uno strumento unico, razionalizzato, completo e più flessibile che persegue le seguenti priorità dell’UE:

·promuovere le riforme volte a migliorare la resilienza economica e sociale e la convergenza sociale verso l’alto, l’accessibilità, la resilienza e l’efficacia dei sistemi sanitari e delle politiche in materia di salute pubblica, segnatamente grazie ad una razionalizzazione e ad un più preciso allineamento della programmazione alle raccomandazioni specifiche per paese formulate durante il processo del semestre europeo;

·investire nell’istruzione e nelle competenze (in particolare le competenze digitali di base) per adeguarsi alle necessità presenti e future dell’economia, promuovere l’occupazione con interventi attivi che consentano il (re)inserimento nei mercati del lavoro, segnatamente per i giovani e i disoccupati di lungo periodo, e affrontare i nuovi rischi sanitari connessi ai cambiamenti dell’organizzazione del lavoro;

·un’attenzione specifica sarà inoltre dedicata alla posizione dei migranti e alla loro integrazione nel mercato del lavoro;

·promuovere l’inclusione sociale, assicurando un livello elevato di tutela della salute, prevenire e contrastare la povertà e la disuguaglianza;

·sostenere la mobilità del lavoro e l’innovazione sociale attraverso partenariati a livello dell’UE;

·ridurre le disuguaglianze tra Stati membri in termini di accesso alla sanità pubblica e ad un’assistenza sanitaria di qualità, proteggere i cittadini dalle minacce sanitarie transfrontaliere gravi evitando e contrastando le crisi sanitarie, fornire ai sistemi sanitari i mezzi di cui necessitano, dedicando particolare attenzione alla loro trasformazione digitale, sostenere la legislazione sanitaria dell’UE.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

L’attuazione più semplice e più efficace sarà uno degli elementi chiave del Fondo sociale europeo+, che persegue tre obiettivi: riduzione degli oneri amministrativi, garantendo la flessibilità necessaria per rispondere a sfide impreviste in ambito sociale e concentrandosi sui risultati anziché sui costi. L’attuazione sarà conseguita principalmente nell’ambito della gestione concorrente ma anche, in misura più limitata, in gestione diretta. Le misure si tradurranno in un più rapido avvio dei nuovi programmi, che determinerà un profilo dei pagamenti più stabile e prevedibile per tutta la durata del periodo.

La riduzione dell’onere amministrativo sarà ottenuta grazie alla condivisione di un codice unico che allinea le disposizioni di attuazione dei fondi strutturali e d’investimento europei, alla riduzione delle sovrapposizioni di gruppi destinatari e azioni, ad un maggiore riconoscimento reciproco delle revisioni contabili e ad una semplificazione del quadro di programmazione, unitamente all’incentivo per il rinnovo dei sistemi di gestione e di controllo esistenti.

Il Fondo sociale europeo+ migliorerà la sua flessibilità per poter reagire in modo più rapido alle sfide inaspettate in ambito sociale e cogliere opportunità non previste. I finanziamenti seguiranno procedure semplificate per modificare le scelte programmatiche e saranno introdotte regole di gestione finanziaria per il Fondo che consentiranno di standardizzare i costi e di offrire in tal modo più accessibilità e flessibilità per i beneficiari sul campo.

I finanziamenti dell’UE saranno inoltre maggiormente orientati ai risultati. Il ricorso automatico ad “opzioni standard semplificate in materia di costi” agevolerà l’accesso ai finanziamenti dell’UE, riducendo i costi dei controlli e orientando la gestione dei programmi verso il conseguimento di risultati. Nuove disposizioni per erogare i pagamenti sulla base dei risultati e del rispetto delle condizioni contribuiranno a migliorare ulteriormente l’attuazione del Fondo. Un maggiore cofinanziamento nazionale contribuirà inoltre ad aumentare la titolarità sul terreno, nonché l’impatto della politica.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO DELLE RISORSE UE CON LE RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Vi saranno norme comuni per tutti i Fondi in gestione concorrente (regolamento recante disposizioni comuni), che si applicheranno ai seguenti Fondi: Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione; Fondo sociale europeo+, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, Fondo asilo e migrazione, Fondo sicurezza interna e Fondo per la gestione integrata delle frontiere. Si otterrà in tal modo una convergenza delle norme che permetterà di migliorare la coerenza e le sinergie tra tali Fondi.

Il Fondo sociale europeo+ sarà allineato più scrupolosamente al semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, che tiene conto delle specificità regionali. L’analisi dettagliata delle sfide degli Stati membri nel quadro del semestre europeo servirà da base per la programmazione dei Fondi all’inizio e a metà del periodo successivo. In questo modo si disporrà di una tabella di marcia per la programmazione ed il controllo a breve, medio e lungo termine dei Fondi. Sarà mantenuto un sistema di condizionalità ex ante e di condizionalità macroeconomica. Attraverso il processo del semestre europeo la Commissione e gli Stati membri, tramite i loro programmi nazionali di riforma, garantiranno il coordinamento e la complementarità dei finanziamenti provenienti dai Fondi della politica di coesione e dal nuovo programma di sostegno alle riforme per quanto riguarda il sostegno alle riforme strutturali.

Aggiungendosi agli interventi strutturali a medio/lungo termine del Fondo sociale europeo+, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione fornirà sostegno ai lavoratori vittime delle conseguenze negative degli sviluppi legati alla globalizzazione, ivi compresi i cambiamenti dei modelli commerciali a causa di decisioni dei paesi terzi.

Per quanto riguarda gli altri strumenti, grazie ad una migliore complementarità sarà possibile fornire un sostegno integrato alla catena di valore strategica, ad esempio offrendo maggiori possibilità di ampliare i progetti transnazionali di Erasmus+ inserendoli in un contesto strategico nazionale mediante il sostegno del Fondo sociale europeo+, in particolare per i giovani svantaggiati, oppure con bandi di gara comuni per l’integrazione dei risultati di progetti innovativi di programmi UE nelle politiche nazionali, come ad esempio i curricula delle abilità e delle competenze elaborati nell’ambito di Orizzonte Europa. Saranno elaborate sinergie con il programma Europa digitale nell’ambito dello sviluppo delle competenze. Inoltre, in complementarità con il Fondo asilo e migrazione, il Fondo sociale europeo+ sosterrà l’integrazione a lungo termine di cittadini di paesi terzi, comprese le esigenze connesse all’integrazione di cittadini di paesi terzi che si sono trasferiti.

In materia di ingegneria finanziaria, il Fondo InvestEU svolgerà un importante ruolo complementare, in particolare promuovendo l’accesso ai finanziamenti tramite la sua sezione “investimenti e competenze in ambito sociale”.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

101 174

di cui:

Fondo sociale europeo

100 000

Occupazione e innovazione sociale

761

Sanità

413



INVESTIRE NELLE PERSONE, NELLA COESIONE SOCIALE E NEI VALORI EUROPEI

Erasmus+

Erasmus+ permette alle persone, in particolare ai giovani, di acquisire nuove conoscenze e competenze attraverso lo studio, i tirocini, gli apprendistati, gli scambi di giovani, l’insegnamento, la formazione, l’animazione socioeducativa e le attività sportive in tutta Europa e oltre. Il programma sostiene i paesi europei nel modernizzare e migliorare i sistemi di istruzione e formazione, nonché le proprie politiche in materia di giovani e sport.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il programma si articola in tre azioni chiave: mobilità, cooperazione e sostegno all’elaborazione delle politiche. Erasmus+ offre alle persone maggiori opportunità di beneficiare di un’esperienza di apprendimento all’estero. Il programma prevede inoltre opportunità di collegamento in rete e cooperazione, così come attività di sviluppo delle capacità all’interno dell’Unione e con paesi terzi. Comprende l’apprendimento reciproco e lo scambio di buone pratiche e sostiene l’innovazione nei sistemi e nelle organizzazioni, oltre a fornire risultati tangibili per i cittadini e le istituzioni partecipanti.

L’azione a livello di UE è essenziale, considerato il carattere transnazionale e la portata delle attività. Il programma Erasmus+ garantisce che tutti gli Stati membri beneficino della mobilità e dello scambio di buone pratiche e assicura nel contempo un’ottimale diffusione dei risultati. L’azione dell’UE sul territorio è un modo per colmare i nessi mancanti, evitare la frammentazione, realizzare il potenziale di un’Europa senza frontiere interne e per migliorare la trasparenza e la comparabilità dei sistemi di istruzione e formazione in tutta l’Unione. Altri regimi che finanziano azioni simili a livello nazionale restano significativamente più limitati in termini di volume e di portata e non hanno la capacità di sostituire il finanziamento di Erasmus+.

Il pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dalle tre istituzioni in occasione del vertice sociale di Göteborg nel novembre 2017, ribadisce la necessità di mettere in primo piano le persone e di sviluppare ulteriormente la dimensione sociale dell’Unione. Il pilastro ha evidenziato principi comuni in materia di pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. Per far fronte alla concorrenza sul mercato del lavoro, anticipare le sfide sociali e contribuire alla resilienza delle economie, occorre che le persone siano dotate del giusto insieme di conoscenze, abilità e competenze necessario in un mondo in rapido mutamento.

Il programma Erasmus+ sosterrà pertanto l’acquisizione di conoscenze e abilità orientate al futuro così come lo sviluppo di competenze e costruirà nuove alleanze con i pertinenti portatori di interessi. Erasmus+ diventerà un programma più inclusivo e maggiormente accessibile, segnatamente per le organizzazioni di piccole dimensioni o di base. Il programma permetterà a un maggior numero di giovani, compresi gli alunni, di recarsi in un altro paese a fini di apprendimento e raggiungerà anche quelli provenienti da contesti svantaggiati. La promozione della sensibilizzazione sulle questioni relative all’UE e della partecipazione attiva nella società, contribuirà ad affrontare la mancata conoscenza dell’UE e di come funziona. Il grado di mobilità e cooperazione a livello europeo e internazionale sarà inoltre accresciuto e l’ambito sarà ampliato.

2.OBIETTIVI

L’obiettivo generale del programma è sostenere l’attuazione degli obiettivi politici dell’UE nel settore dell’istruzione e della formazione, dei giovani e dello sport, contribuendo in tal modo a una crescita sostenibile, alla coesione sociale e alla promozione dei valori comuni dell’UE e del senso di appartenenza all’UE.

Per l’istruzione e la formazione, ciò si traduce nella creazione, entro il 2025, dello spazio europeo dell’istruzione in cui l’apprendimento, lo studio e l’attività di ricerca non sono ostacolati da frontiere, attuando politiche dell’UE pertinenti per tale settore, in particolare la nuova agenda per le competenze per l’Europa, e dando seguito alla dichiarazione di Parigi sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione.

Il programma sosterrà e attuerà azioni in conformità al quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù, riguardanti la mobilità a fini di apprendimento, lo sviluppo di capacità nel settore della gioventù e azioni volte a promuovere il ruolo dei giovani favorendone la partecipazione e a sostenere gli Stati membri nello sviluppo dei rispettivi sistemi nazionali per i giovani.

Il programma contribuirà a sviluppare la dimensione europea dello sport e a promuovere l’identità europea mediante l’esperienza di viaggio con i biglietti Interrail per i giovani.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Basandosi sulla positiva attuazione del programma fino ad oggi, il futuro Erasmus+ manterrà l’attuale architettura di base di programma integrato che si fonda sul principio dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Le sue attività riguardano numerosi settori quali l’istruzione superiore, l’istruzione e formazione professionale, l’istruzione scolastica, l’istruzione degli adulti, i giovani e lo sport.

La dotazione di Erasmus+ sarà attuata principalmente attraverso agenzie nazionali istituite in ciascuno dei paesi partecipanti al programma Erasmus+ nonché, in misura minore, dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura e dalla Commissione.

Erasmus+ ridurrà l’onere amministrativo per tutti, semplificando le procedure e i processi, ottimizzando gli strumenti elettronici e rendendoli più interoperabili e di facile utilizzo, riducendo gli obblighi di relazione e di informazione e migliorando l’attuazione uniforme dei programmi nelle agenzie nazionali. La semplificazione e la razionalizzazione delle modalità di attuazione faciliterà l’accesso a Erasmus+. Il meccanismo di erogazione e le regole sulla sezione internazionale di Erasmus+ saranno inoltre notevolmente semplificati e snelliti.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma integra le azioni nazionali e regionali e consente una mobilità strutturata, una cooperazione e un sostegno alle politiche in modo propriamente transnazionale.

Saranno potenziate le notevoli complementarità tra Erasmus+ e altri strumenti dell’UE, tra cui il Fondo sociale europeo+, e Orizzonte Europa. Il corpo europeo di solidarietà agevolerà inoltre il coinvolgimento dei giovani in attività di solidarietà, in piena sinergia con Erasmus+, poiché entrambi i programmi saranno attuati con il sostegno dell’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura e delle agenzie nazionali.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

30 000



INVESTIRE NELLE PERSONE, NELLA COESIONE SOCIALE E NEI VALORI EUROPEI

Corpo europeo di solidarietà

Il corpo europeo di solidarietà mira ad agevolare il coinvolgimento dei giovani in attività di solidarietà in Europa e all’estero, e a sfruttare tali opportunità per migliorare le abilità, le competenze e l’occupabilità dei giovani al fine di affrontare sfide sociali concrete.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La solidarietà è il fulcro dell’Unione europea ed è uno dei suoi valori fondamentali.

Dal dicembre 2016, il corpo europeo di solidarietà riunisce tutte le attività pertinenti nel quadro dei programmi esistenti e consente ai giovani di impegnarsi in attività di solidarietà. Dal 2014, l’iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario offre ai cittadini dell’UE l’opportunità unica di contribuire all’azione umanitaria nei paesi terzi.

Il vantaggio di promuovere attività di solidarietà a livello di UE è considerevole. Ciò è stato riaffermato nelle valutazioni intermedie del programma Erasmus+, che finora ha offerto il maggior numero di opportunità di volontariato nell’ambito del corpo europeo di solidarietà, e dell’iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario. Data la scarsità di risorse finanziarie disponibili in questo settore, i progetti finanziati dall’UE, segnatamente le attività multinazionali, non avrebbero potuto essere portati avanti sulla sola base di finanziamenti nazionali. La volontà di impegnarsi supera le opportunità a disposizione: solo l’8% dei giovani ha soggiornato all’estero a fini di volontariato e il 76% di coloro che non hanno fatto questa esperienza sostiene che è stato a causa della mancanza di opportunità. In generale più di quattro giovani europei su dieci desiderano lavorare, studiare o seguire una formazione in un altro paese dell’UE.

Finora oltre 53 000 giovani hanno dimostrato interesse per le attività di solidarietà registrandosi sul portale del corpo europeo di solidarietà. Senza il corpo europeo di solidarietà e i Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario, un importante potenziale di attività di solidarietà andrebbe perduto, con effetti negativi sul benessere sociale, sulle comunità vulnerabili, sullo sviluppo dei giovani e della società nel suo complesso. Il corpo europeo di solidarietà permetterà di mettere in comune le risorse e le conoscenze esistenti al fine di ottenere una massa critica di finanziamenti di lungo periodo per affrontare le sfide a livello di UE attraverso attività di solidarietà. Per essere ammissibili, i collocamenti nazionali necessitano di un’adeguata dimensione UE, come la promozione di una politica dell’Unione (ad esempio, in materia di migrazione o ambiente).

Il corpo europeo di solidarietà integra le politiche pubbliche e private esistenti e opera in complementarità con i regimi nazionali esistenti. L’effetto di complementarità è garantito dal fatto che il programma è destinato a far fronte a necessità sociali insoddisfatte.

2.OBIETTIVI

Il corpo europeo di solidarietà mira a incrementare la partecipazione dei giovani e delle organizzazioni ad attività di solidarietà accessibili e di elevata qualità. In tal modo contribuisce a rafforzare la coesione e la solidarietà in Europa e all’estero, a sostenere le comunità e a rispondere alle sfide della società. Il corpo europeo di solidarietà è fondato sull’attuale corpo europeo di solidarietà e sul programma Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario al fine di:

·far fronte a importanti necessità sociali insoddisfatte in un ampia gamma di settori, quali lo sviluppo e gli aiuti umanitari, l’istruzione, la salute, l’integrazione sociale, l’assistenza nella distribuzione di generi alimentari, la costruzione di strutture di ricovero, l’accoglienza, il sostegno e l’integrazione di migranti e rifugiati, la protezione dell’ambiente o la prevenzione di catastrofi naturali, contribuendo così a conseguire degli obiettivi dell’UE in questi settori;

·promuovere il ruolo dei giovani attraverso il loro coinvolgimento in attività di solidarietà europee. Ciò consente ai giovani di sviluppare competenze umane e sociali che consentono loro di diventare persone indipendenti e attive. Nel contempo i giovani sviluppano un’identità europea e competenze interculturali, che sono essenziali in un periodo caratterizzato da una disoccupazione giovanile costantemente elevata in alcune parti d’Europa e dal rischio crescente di esclusione sociale duratura per determinati gruppi vulnerabili;

·consolidare le basi dell’impegno in attività di solidarietà e fornire un’ampia base per sostenere le organizzazioni di tutta Europa. Ciò contribuisce inoltre a costruire comunità inclusive e aperte e a rendere più resiliente la società nel suo insieme.

L’integrazione dell’iniziativa Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario, che offre ai giovani europei un’opportunità unica di dare prova di solidarietà nei confronti dei più bisognosi in tutto il mondo e di contribuire alle azioni umanitarie/di sviluppo nei paesi terzi. L’iniziativa offre inoltre alle organizzazioni la possibilità di ricevere assistenza tecnica e per lo sviluppo di capacità nella gestione del rischio di catastrofi e nella preparazione e risposta alle stesse.

Il corpo europeo di solidarietà contribuisce inoltre alla solidarietà tra le generazioni, collegando i giovani partecipanti ad altre generazioni in progetti che consentono una positiva sinergia e l’apprendimento reciproco. Il corpo europeo di solidarietà svilupperà ulteriormente la propria piattaforma e la rete di partecipanti per ampliare la comunità di persone impegnate in attività di solidarietà.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il corpo europeo di solidarietà sosterrà il collocamento dei partecipanti in organizzazioni accreditate coinvolte in progetti di solidarietà. Sarà attuato sulla base del modello di provato successo del programma Erasmus+ ed è fondato su una chiara divisione dei compiti di gestione del programma tra la Commissione, le agenzie nazionali istituite nell’ambito del programma Erasmus+ e l’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura.

L’ambito geografico del nuovo corpo europeo di solidarietà si estende, in campo umanitario, a tutti i paesi del mondo. Per tutte le altre possibilità di volontariato, dovrebbero essere inclusi potenzialmente tutti i paesi che attualmente partecipano al programma Erasmus+. I tirocini e le opportunità di occupazione saranno tuttavia offerti solo negli Stati membri dell’UE.

Il corpo europeo di solidarietà garantirà:

·un approccio olistico alla solidarietà nel quadro di un unico strumento dell’UE, che copre le attività sia all’interno che all’esterno delle frontiere dell’UE, compresa la dimensione umanitaria;

·un punto di ingresso unico (sportello unico) per i giovani interessati a un’attività di solidarietà, con un accesso chiaro e semplice al sistema;

·un aumento del numero di volontari, tirocinanti e lavoratori attraverso un unico strumento;

·la semplificazione delle norme relative ai sistemi esistenti e l’istituzione di un’unica procedura di attuazione;

·una riduzione dei costi attraverso economie di scala e di diversificazione (assicurazioni, formazione, comunicazione, piattaforme online, ecc.).

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il corpo europeo di solidarietà permetterà di accedere a un polo unico per le attività di solidarietà sia all’interno che all’esterno dell’UE. Il corpo europeo di solidarietà svilupperà strette connessioni e sinergie con i quadri e i regimi nazionali, quali i programmi di servizio civile. Una stretta complementarità e sinergie saranno assicurate con le attività per i giovani nell’ambito del futuro programma Erasmus+ e con le attività del Fondo sociale europeo+ volte a promuovere l’occupazione dei giovani. Saranno sfruttate anche le sinergie con LIFE, il programma dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima, segnatamente come azioni complementari per i progetti strategici integrati.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

1 260



INVESTIRE NELLE PERSONE, NELLA COESIONE SOCIALE E NEI VALORI EUROPEI

Giustizia, diritti e valori

Il Fondo per la giustizia, i diritti e i valori è un nuovo strumento dell’UE che comprende due programmi di finanziamento: il programma Diritti e valori, a sostegno di uguaglianza e diritti, e il programma Giustizia, che promuove lo sviluppo di uno spazio europeo di giustizia.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La promozione, il rafforzamento e la tutela dei valori, dei diritti e della giustizia dell’UE contribuiscono a rendere l’UE più autentica e tangibile nella vita quotidiana delle persone. Nel promuovere e proteggere l’uguaglianza e i diritti in tutta l’UE, nell’incoraggiare la partecipazione dei cittadini alla vita politica e civile e nel sostenere politiche volte a promuovere l’uguaglianza e la non discriminazione e a combattere la violenza, il Fondo contribuisce al rafforzamento della democrazia europea, delle società eque e delle istituzioni civili.

Promuovere i valori dell’UE significa anche proteggerli e garantire un ambiente rispettoso dello Stato di diritto e dell’indipendenza del settore giudiziario, in cui sono potenziati il riconoscimento e la fiducia reciproci tra gli Stati membri. Si tratta di un elemento centrale dello spazio europeo di giustizia. Attraverso le iniziative finanziate dall’UE è possibile affrontare nel modo migliore le rimanenti strozzature che ostacolano la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, nonché l’incompleta attuazione del diritto dell’Unione.

I due programmi nell’ambito del Fondo per la giustizia, i diritti e i valori favoriranno e sosterranno anche il ruolo centrale delle organizzazioni non governative e delle organizzazioni della società civile nella promozione e nella salvaguardia dei valori comuni dell’UE, nella sensibilizzazione a tali valori e nel contribuire all’effettivo esercizio dei diritti ai sensi della normativa dell’Unione.

2.OBIETTIVI

L’obiettivo generale del Fondo per la giustizia, i diritti e i valori consiste nel sostenere società aperte, democratiche e inclusive. Il Fondo mira a responsabilizzare i cittadini attraverso la tutela e la promozione dei diritti e dei valori e mediante l’ulteriore sviluppo dello spazio europeo di giustizia.

Ciò è perseguito mediante i seguenti obiettivi:

·responsabilizzare i cittadini attraverso la promozione e la tutela dei diritti, dei valori e dell’uguaglianza, e creando opportunità di impegno e partecipazione;

·contribuire all’ulteriore sviluppo di uno spazio europeo di giustizia fondato sullo Stato di diritto, sul riconoscimento e sulla fiducia reciproci, in particolare agevolando l’accesso alla giustizia e promuovendo la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale così come l’efficacia dei sistemi giudiziari nazionali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il nuovo strumento combina programmi su piccola scala con i relativi obiettivi e beneficiari al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione dell’UE. La sua architettura sviluppa sinergie tra gli attuali programmi, pur tenendo conto delle specificità strategiche. Sulla base degli insegnamenti tratti dalla precedente generazione di programmi, l’attuazione sarà razionalizzata per aumentare l’efficacia in termini di costi e ridurre gli oneri amministrativi, ad esempio riducendo il numero di transazioni finanziarie sottostanti.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il Fondo per la giustizia, i diritti e i valori presenta sinergie strategiche con il programma del mercato unico in quanto offre un sostegno volto a responsabilizzare i consumatori e a rafforzare il lavoro delle autorità incaricate dell’applicazione della legge nel settore dei consumi. Tramite il finanziamento di attività in materia di diritto societario, diritto contrattuale e antiriciclaggio, il futuro programma del mercato unico contribuirà direttamente all’attuazione della politica dell’UE nel settore della giustizia. Saranno sviluppate e rafforzate le sinergie nell’ambito del Fondo sociale europeo+ caratterizzato da un forte impatto diretto sulle persone – compresi i gruppi più svantaggiati e discriminati – e da un ruolo significativo nella promozione dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità, dei valori dell’UE e del rispetto dei diritti fondamentali. Il programma Europa digitale consentirà di garantire la trasformazione digitale dei sistemi giudiziari degli Stati membri, lo sviluppo di “LegalTech” da parte delle imprese dell’UE, nonché l’interconnessione e l’interoperabilità transfrontaliere. La promozione di valori e diritti all’interno dell’UE si riflette nella loro promozione a livello globale, anche attraverso i collegamenti con l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. A tale proposito possono inoltre essere sviluppate sinergie con l’azione esterna a livello multilaterale.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

947

di cui:

Diritti e valori

642

Giustizia

305



INVESTIRE NELLE PERSONE, NELLA COESIONE SOCIALE E NEI VALORI EUROPEI

Europa creativa

Europa creativa è il programma dell’UE che sostiene la cultura europea, in particolare le azioni MEDIA.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La promozione, il rafforzamento e la tutela della diversità culturale e del patrimonio cultuale dell’Europa e della creatività contribuiscono a rendere l’UE più autentica e tangibile nella vita quotidiana delle persone. La cultura riveste pertanto un ruolo essenziale nell’affrontare le principali sfide sociali ed economiche e contribuisce inoltre in modo significativo a stimolare l’innovazione, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.

Il sostegno alla diversità culturale permette la libertà artistica e creativa e rafforza la consapevolezza di un’identità europea comune. La promozione dei valori culturali richiede settori culturali e creativi competitivi e dinamici, segnatamente l’industria audiovisiva, al fine di raggiungere i cittadini in tutta Europa, in particolare nel contesto di un mercato unico digitale sempre più integrato.

Gli investimenti a livello di UE nella cultura svolgono un ruolo essenziale nel promuovere società eterogenee e inclusive e sostengono altre politiche dell’UE grazie a elementi in comune. Sarà possibile garantire un valore aggiunto notevolmente maggiore privilegiando i settori che integrano i finanziamenti nazionali e regionali grazie a una forte dimensione transfrontaliera, affrontando le lacune del mercato e contribuendo a generare economie di scale e una massa critica.

La mobilità dei professionisti dei settori culturali e creativi sostiene i talenti emergenti e la promozione degli artisti e delle loro opere nel contesto internazionale rafforza l’efficacia culturale transfrontaliera dell’Unione europea e le sue relazioni sulla scena mondiale. Le azioni volte a promuovere il coinvolgimento del pubblico e la partecipazione culturale nonché il sostegno all’espressione artistica rafforzano le potenzialità creative e innovative dell’Europa che superano i confini nazionali. Ciò vale soprattutto per una maggiore creazione, diffusione e promozione dei contenuti di film europei competitivi e culturalmente diversificati, e a tal fine sono fondamentali un ulteriore sviluppo e consolidamento dell’industria audiovisiva europea.

A tale riguardo, le azioni della sezione MEDIA rafforzeranno la competitività dei settori creativi e audiovisivi dell’Europa, sostenendo lo sviluppo di opere europee in grado di competere con le principali produzioni non europee, di nuove tecnologie per storie innovative (quali la realtà virtuale), di strategie di marketing, promozione e distribuzione nonché accompagnando l’attuazione della direttiva sui servizi di media audiovisivi.

2.OBIETTIVI

L’obiettivo generale di Europa creativa consiste nel sostenere società aperte, inclusive e creative e nel potenziare la competitività dei settori culturali e creativi, rafforzando la crescita e la creazione di posti di lavoro. Il programma mira a:

·proteggere, sviluppare e promuovere la diversità culturale europea e il patrimonio culturale dell’Europa;

·sostenere la creazione e la diffusione di opere europee diversificate e di qualità presso il grande pubblico a livello transfrontaliero;

·sostenere la creatività basata sulla cultura nell’istruzione e nell’innovazione;

·potenziare la dimensione transfrontaliera dei settori culturali e creativi;

·migliorare la competitività e la capacità di innovazione dei settori creativi e audiovisivi.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma continuerà ad essere attuato principalmente dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura. Sulla base degli insegnamenti tratti dalla precedente generazione di programmi, l’attuazione sarà razionalizzata per aumentare l’efficacia in termini di costi e ridurre gli oneri amministrativi, ad esempio riducendo il numero di transazioni finanziarie sottostanti. Gli sportelli di Europa creativa consentiranno la comunicazione, la diffusione dei risultati e il feed-back al riguardo in modo più semplificato e mirato.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Europa creativa presenta forti sinergie con il programma per il mercato unico, poiché la promozione della cultura e dei media contribuisce direttamente all’attuazione della strategia per il mercato unico digitale. Le sinergie con il programma Erasmus+ saranno rafforzate da un’integrazione più sistematica delle esigenze degli istituti di istruzione e formazione culturali nelle azioni esistenti e future. Il programma Europa digitale sosterrà inoltre la trasformazione digitale del settore del patrimonio culturale (ad esempio, Europeana), contribuendo in tal modo all’attuazione della #strategia per la cultura digitale. Al fine di mobilitare investimenti privati, un finanziamento tramite capitale proprio e di debito sarà messo a disposizione delle piccole e medie imprese dei settori culturali e creativi mediante il Fondo InvestEU. Nell’ambito di Orizzonte Europa, il polo sulle società inclusive, resilienti e sicure sosterrà le attività di ricerca e innovazione nei settori della convergenza dei media e della cultura.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

1 850

di cui:

MEDIA

1 200

Cultura

650



POLITICA AGRICOLA E MARITTIMA

Fondo europeo agricolo di garanzia e Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

La politica agricola comune è una politica centrale dell’Unione che mira a incrementare la produttività dell’agricoltura, assicurare un tenore di vita equo agli agricoltori, stabilizzare i mercati e aumentare la competitività. Una politica agricola comune più moderna dovrà sostenere la transizione verso un settore agricolo pienamente sostenibile e lo sviluppo di aree rurali dinamiche, garantendo alimenti sani, sicuri e di alta qualità per oltre 500 milioni di consumatori. 

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

L’Europa ha bisogno di un settore agricolo intelligente, resiliente, sostenibile e competitivo al fine di garantire la produzione di alimenti sicuri, di alta qualità, a prezzi accessibili, nutrienti e diversificati per i propri cittadini e un forte tessuto socioeconomico nelle aree rurali. Una politica agricola comune più moderna deve offrire più valore aggiunto europeo; a tal fine deve mostrare maggiore ambizione a livello ambientale e climatico e rispondere alle aspettative dei cittadini per quanto concerne la loro salute, l’ambiente e il clima. La natura globale e transfrontaliera delle principali sfide che l’agricoltura dell’UE e le aree rurali si trovano ad affrontare richiede una politica comune a livello dell’UE. Per rispondere a tali sfide occorre:

·garantire un mercato unico e condizioni di parità mediante una rete comune di sicurezza del reddito ed evitare potenziali distorsioni della concorrenza;

·rafforzare la resilienza del settore agricolo europeo necessaria a gestire la globalizzazione;

·rispondere alle principali sfide concernenti la sostenibilità, come il cambiamento climatico e la biodiversità, nonché la qualità del suolo, dell’acqua e dell’aria.

Una politica più moderna consentirà di mantenere la piena integrazione del mercato unico dei prodotti agricoli nell’UE, attribuendo nel contempo maggiore importanza alla sostenibilità della produzione con obiettivi più ambiziosi in materia di ambiente e clima. In questo modo diminuiranno le disparità di sviluppo all’interno del settore agricolo e aumenterà la capacità di rispondere alle crisi.

2.OBIETTIVI

La politica agricola comune post-2020 è incentrata su obiettivi che comprendono tutte e tre le dimensioni dell’agricoltura sostenibile nell’UE:

·promuovere un settore agricolo intelligente e resiliente;

·rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima e contribuire agli obiettivi climatici e ambientali dell’UE;

·consolidare il tessuto socioeconomico delle zone rurali.

Tale politica dovrà inoltre continuare a rispondere alle aspettative sociali in materia di produzione alimentare sostenibile, in particolare per quanto concerne la sicurezza e la qualità degli alimenti e le norme in materia di ambiente e di benessere degli animali. Essa dovrà rispecchiare la maggiore importanza attribuita alla consulenza, al trasferimento di conoscenze e alla cooperazione.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La politica continuerà a essere attuata soprattutto mediante la gestione condivisa tra l’UE e gli Stati membri. Essa sarà finanziata da due Fondi: il Fondo europeo agricolo di garanzia e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Sarà predisposto un nuovo modello di attuazione riunendo le operazioni in un solo strumento di programmazione, il piano strategico della politica agricola comune. Sulla base di una serie di obiettivi comuni stabiliti a livello dell’UE e nel pieno rispetto degli impegni internazionali assunti dall’Unione, gli Stati membri avranno un maggior margine di manovra per individuare le proprie necessità e definire i regimi di intervento, a condizione che questi ultimi siano pertinenti al conseguimento degli obiettivi specifici dell’UE. Tali obiettivi specifici dovranno essere allineati a quelli delle altre politiche dell’UE, come la politica ambientale e quella climatica.

I piani strategici della politica agricola comune saranno approvati dalla Commissione se sono compatibili con gli obiettivi e i traguardi dell’UE e se contribuiscono in modo adeguato al loro conseguimento. Tale nuovo modello rappresenta un passaggio dalla politica attuale basata sulla conformità a una politica orientata ai risultati che si prefigge di realizzare obiettivi comuni stabiliti a livello dell’UE. Gli Stati membri disporranno inoltre di un adeguato margine di manovra per provvedere alle proprie necessità specifiche a livello nazionale o regionale. Per valutare i risultati a lungo termine della politica si farà ricorso a una serie di indicatori di impatto, mentre per valutarne l’attuazione ci si avvarrà di indicatori comuni di prodotto e di risultato. Il nuovo modello di attuazione prevede una profonda semplificazione delle norme per gli agricoltori e le amministrazioni.

·I pagamenti diretti rimarranno una componente essenziale della politica, ma saranno moderatamente ridotti e più mirati. Il sostegno di base ai redditi sotto forma di pagamenti diretti, e in particolare di pagamenti disaccoppiati, diverrà parte integrante degli interventi previsti dal piano strategico stabilito dagli Stati membri.

·Gli Stati membri avranno la possibilità di trasferire una parte dei propri stanziamenti per i pagamenti diretti verso lo sviluppo rurale e viceversa.

·Attualmente il 20% degli agricoltori riceve l’80% dei pagamenti diretti; tale situazione rispecchia un sistema in cui i pagamenti sono legati ai terreni, che si concentrano nelle mani di una minoranza di agricoltori.

·Occorrerebbe pertanto promuovere una distribuzione più equilibrata di tali pagamenti mediante un limite obbligatorio a livello di azienda agricola (ad eccezione del costo del lavoro) o pagamenti decrescenti in base alle dimensioni dell’azienda agricola. I risparmi risultanti rimarranno nella dotazione dello Stato membro e saranno ridistribuiti sotto forma di sostegno allo sviluppo rurale o alle aziende agricole di piccole e medie dimensioni.

·I livelli dei pagamenti diretti per ettaro degli Stati membri continueranno a convergere (convergenza esterna). Per tutti gli Stati membri con pagamenti diretti inferiori al 90% della media UE-27, il divario tra il livello attuale di pagamenti diretti e il 90% della media dei pagamenti diretti UE sarà ridotto del 50%. Tale convergenza sarà finanziata da tutti gli Stati membri.

·L’“inverdimento”, così come applicato attualmente, sarà sostituito da un approccio più mirato, più ambizioso e tuttavia flessibile, che integrerà la condizionalità, i pagamenti diretti di inverdimento e le misure agroambientali e climatiche volontarie in vigore, al fine di dotare la politica agricola comune di obiettivi più ambiziosi a livello ambientale e climatico.

·Occorrerà introdurre nei piani strategici un sostegno agli strumenti di gestione del rischio, compresi gli strumenti di stabilizzazione del reddito. Una nuova riserva di crisi sarà istituita nell’ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia. L’accesso a tale riserva sarà subordinato alla creazione a livello nazionale di una strategia relativa agli strumenti adeguati di gestione del rischio (quali gli strumenti di tipo assicurativo).

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La modernizzazione della politica agricola comune contribuirà a sviluppare ulteriori sinergie e a garantire una maggiore compatibilità con le altre politiche dell’UE, in particolare in materia di ambiente, azione per il clima, sviluppo regionale e ricerca e sviluppo. Una maggiore coerenza delle politiche comporterà una semplificazione per le amministrazioni e gli agricoltori. Obiettivi ambientali più ambiziosi potranno essere conseguiti solo assicurando un sostegno forte alle conoscenze, all’innovazione e alla tecnologia. Il successo delle sinergie con Orizzonte Europa sarà assicurato e sviluppato ulteriormente in un polo “Alimenti e risorse naturali” il cui obiettivo è di rendere l’agricoltura e i sistemi alimentari completamente sicuri, sostenibili, resilienti, circolari, differenziati e innovativi. Per la modernizzazione e la transizione verso un futuro sostenibile, è essenziale porre un forte accento sullo sviluppo e l’utilizzo delle conoscenze scientifiche nell’agricoltura dell’UE. A tal fine Orizzonte Europa prevederà una dotazione di 10 miliardi di EUR per sostenere la ricerca e l’innovazione nei settori dell’alimentazione, dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della bioeconomia. Saranno inoltre garantite sinergie con il programma LIFE e il programma dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima, al fine di ottimizzare l’utilizzo di fondi a sostegno degli investimenti a favore dell’ambiente. Analogamente, le valutazioni operative dello stato dell’ambiente agricolo e dell’impatto delle politiche possono essere garantite promuovendo forti sinergie con il programma spaziale.

Per quanto possibile, si condividerà con gli altri Fondi strutturali e di investimento europei un quadro semplificato di obiettivi e norme di base dell’UE.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

365 005

di cui:

Fondo europeo agricolo di garanzia

286 195

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

78 811



AGRICOLTURA E POLITICA MARITTIMA

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca è il programma dell’UE volto a promuovere un settore della pesca sostenibile nell’Unione europea e ad aiutare le comunità costiere che ne dipendono.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La dimensione globale dell’ecosistema marino rende necessaria, da parte dell’UE, un’azione a livello internazionale per proteggere, conservare e sfruttare in modo sostenibile gli oceani e le risorse che ne derivano. L’azione dell’UE è di gran lunga più efficace ed efficiente di qualsiasi altro intervento a livello dei singoli Stati membri. In assenza di un’azione coordinata dell’UE le risorse biologiche marine saranno presto esaurite, con ripercussioni immediate in termini di disponibilità di prodotti della pesca e di distruzione dell’ecosistema marino. Il Fondo sostiene la tutela della biodiversità e degli ecosistemi marini e contribuisce a stimolare gli investimenti, l’occupazione e la crescita, a promuovere l’innovazione attraverso la ricerca e sviluppo e concorre al raggiungimento degli obiettivi in materia di energia e clima.

La sovraccapacità della flotta dell’UE e la pesca eccessiva continuano a costituire un problema in molti segmenti e bacini marittimi. I problemi strutturali che tuttora affliggono il settore della pesca, in particolare nei bacini transnazionali e lungo le coste che si estendono su più Stati membri, non possono essere affrontati efficacemente dai singoli paesi. La politica marittima integrata consente di affrontare le questioni marittime con un approccio coerente promuovendo uno stretto coordinamento e una piena cooperazione tra i vari settori.

La promozione dell’economia blu a livello dell’UE nelle comunità costiere, nei settori della pesca e dell’acquacoltura, del turismo, dell’energia oceanica o della biotecnologia blu apporta un reale valore aggiunto europeo, incoraggiando i governi, l’industria e le parti interessate dell’UE a sviluppare approcci comuni per stimolare la crescita e preservare nel contempo l’ambiente marino.

2.OBIETTIVI

L’azione del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca sarà incentrata su tre obiettivi:

·preservare la salute dei mari e degli oceani e garantire la sostenibilità della pesca e dell’acquacoltura riducendo l’impatto delle attività di pesca sull’ambiente marino e rafforzando nel contempo la competitività e l’attrattiva del settore alieutico;

·promuovere l’economia blu, in particolare favorendo lo sviluppo di comunità costiere prospere e sostenibili e mirando a rafforzare gli investimenti, le competenze e lo sviluppo del mercato;

·rafforzare la governance internazionale degli oceani e la sicurezza e protezione dello spazio marittimo nelle zone che non sono ancora coperte da accordi di pesca internazionali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma sarà attuato sia in regime di gestione concorrente che in regime di gestione diretta. Sovvenzioni e strumenti finanziari costituiranno i principali strumenti di finanziamento. Nell’ambito della gestione concorrente i principali attori saranno gli Stati membri, che sosterranno direttamente i beneficiari. Si farà ricorso alla gestione diretta per promuovere lo sviluppo di politiche innovative con un impatto immediato sulle attività della politica marittima e nell’ambito della governance internazionale degli oceani e della sicurezza marittima.

Il Fondo avrà una base giuridica comune a tutti i Fondi strutturali e di investimento europei. Sono tuttavia previsti un regolamento e un numero limitato di atti delegati e di esecuzione specifici per questo settore.

Per ridurre l’onere amministrativo si farà crescente ricorso a opzioni semplificate in materia di costi (tassi forfettari, importi forfettari e costi unitari). Gli Stati membri godranno inoltre di ampia flessibilità per adeguare la loro azione agli obiettivi predefiniti a livello UE. Nell’ambito della gestione diretta sarà altresì incoraggiato il ricorso a moduli elettronici per gli appalti e le sovvenzioni, con la possibilità di esternalizzare ulteriormente la gestione diretta dei fondi ad agenzie esecutive.

Ai fini di una maggiore flessibilità si accrescerà la possibilità di combinare i finanziamenti tra i Fondi strutturali e d’investimento europei, come pure tra gestione concorrente e gestione diretta. Inoltre, una maggiore disponibilità di strumenti finanziari (prestiti, garanzie) e di forme di assistenza rimborsabile quali sovvenzioni rimborsabili a livello di programma costituirà la norma per tutti gli aiuti intesi a sviluppare e migliorare la redditività delle imprese nel settore della pesca. Infine, gli Stati membri disporranno di maggiore flessibilità per far fronte a circostanze impreviste e al mutare delle priorità di spesa.

Inoltre il Fondo opererà una transizione verso un tipo di sostegno più orientato ai risultati, basato su un elenco prestabilito di misure ben definite tra cui gli Stati membri potranno scegliere. Migliori sistemi di informazione basati su quadri integrati di raccolta dati contribuiranno a rafforzare l’impatto politico.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Si sfrutteranno sinergie per l’economia marittima e l’economia blu, in particolare con il Fondo europeo di sviluppo regionale per gli investimenti nei settori della crescita blu e per la strategia relativa ai bacini marittimi, con il Fondo sociale europeo per la riqualificazione dei pescatori e l’acquisizione di competenze e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per il sostegno all’acquacoltura. Saranno attuate una collaborazione e sinergie con Orizzonte Europa per la ricerca e l’innovazione marine, ad esempio mediante un sostegno alle piccole e medie imprese per la diffusione e l’applicazione commerciale di soluzioni innovative per la crescita blu e a una piattaforma di investimento tematica per la ricerca e l’innovazione nell’economia blu. Si sfrutteranno inoltre sinergie con LIFE, il programma dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima, per sostenere azioni volte a migliorare l’ambiente marino, in particolare nella forma di azioni complementari per progetti strategici integrati. Il Fondo InvestEU svolgerà un ruolo importante grazie a strumenti finanziari per interventi connessi al mercato, in particolare sostenendo una piattaforma di investimento tematica per la ricerca e l’innovazione nell’economia blu.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

6 140



AGRICOLTURA E POLITICA MARITTIMA

Accordi internazionali in materia di pesca

Gli accordi internazionali in materia di pesca consentono alle flotte pescherecce dell’UE di accedere alle acque di paesi terzi e comportano il finanziamento di contributi annuali obbligatori per l’adesione dell’UE a organizzazioni regionali di gestione della pesca.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

L’UE è uno dei principali attori del settore marittimo e della pesca a livello mondiale. Essa promuove la gestione sostenibile di stock ittici internazionali e difende i propri interessi economici e sociali. All’interno dell’UE, la promozione di attività alieutiche sostenibili costituisce una competenza esclusiva dell’Unione, in quanto la dimensione transfrontaliera della pesca richiede un intervento unionale. Questo vale a maggior ragione per l’azione internazionale, che si tratti di negoziare accordi di pesca o di partecipare a organizzazioni regionali per la pesca.

L’UE si è inoltre impegnata a svolgere un ruolo di primo piano nell’attuazione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite “conservazione e uso sostenibile degli oceani, dei mari e delle risorse marine”, ed è pertanto interessata ad incidere sulla gestione internazionale degli oceani, in particolare per quanto riguarda la conservazione delle risorse e la lotta alla pesca illegale, nel contesto dei suoi accordi di pesca internazionali.

Oltre un quarto del pesce catturato dai pescherecci europei è prelevato al di fuori delle acque dell’UE. Gli accordi di pesca consentono quindi all’UE di approvvigionarsi di prodotti alimentari in modo sostenibile, di sviluppare il proprio settore della pesca e le comunità costiere che ne dipendono e di promuovere un’economia blu sostenibile. Inoltre, il sostegno offerto ai paesi terzi produce vantaggi indiretti in termini di gestione della migrazione e di sviluppo socioeconomico locale. Nell’ambito degli accordi di partenariato per una pesca sostenibile l’UE fornisce un sostegno tecnico e finanziario per l’istituzione di un quadro di governance giuridica, ambientale, economica e sociale per le attività di pesca condotte dai pescherecci dell’Unione nelle acque dei paesi terzi. L’UE gestisce una serie di stock comuni con la Norvegia, l’Islanda e le Isole Fær Øer. Tali accordi svolgono un ruolo importante nello sviluppo di relazioni più forti con i paesi terzi e nella promozione del ruolo dell’Unione europea sulla scena mondiale.

In quanto parte contraente della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e dell’accordo delle Nazioni Unite sugli stock ittici, l’UE è tenuta a collaborare con altre nazioni che praticano la pesca e ad aderire a organizzazioni regionali di gestione della pesca per l’esercizio della pesca d’altura. Quale unica rappresentante di tutti gli interessi di pesca dell’UE, l’Unione svolge un ruolo di primo piano in queste organizzazioni e ha il potere e l’autorità per difendere i propri interessi con maggiore forza ed efficacia di quanto potrebbero fare i suoi Stati membri presi separatamente.

2.OBIETTIVI

Nel reciproco interesse dell’UE e dei suoi partner, gli accordi internazionali in materia di pesca mirano a:

·garantire l’accesso della flotta dell’UE alle acque soggette alla giurisdizione di paesi terzi;

·fornire finanziamenti intesi a migliorare lo sviluppo di capacità negli Stati costieri per stabilire un sistema di gestione sostenibile delle risorse della pesca e rafforzare il sistema di monitoraggio, controllo e sorveglianza delle attività di pesca nelle loro acque, in particolare per contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata;

·creare e sostenere gli istituti scientifici e di ricerca necessari;

·migliorare la trasparenza e promuovere condizioni di parità per tutte le flotte che operano nelle acque in questione;

·rafforzare e promuovere la governance degli oceani nell’ambito di organismi regionali per la pesca.

Oltre a costituire un obbligo giuridico per l’esercizio della pesca in acque internazionali, l’appartenenza a organizzazioni regionali consente all’UE di promuovere per quanto possibile i principi della politica comune della pesca al di fuori delle acque dell’UE, al fine di creare condizioni di parità per gli operatori dell’UE. In qualità di membro di queste organizzazioni, l’UE è tenuta a partecipare al finanziamento delle attività delle organizzazioni regionali versando contributi obbligatori.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma è attuato direttamente dalla Commissione europea attraverso un contributo finanziario.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Le sinergie con la politica comune della pesca sono fondamentali per l’efficace attuazione degli accordi di pesca.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

990



AMBIENTE E AZIONE PER IL CLIMA

LIFE- Programma per l’ambiente e l’azione per il clima

LIFE è il programma dell’Unione per l’ambiente e l’azione per il clima. Concepito per sviluppare e attuare modi innovativi di rispondere alle sfide in campo ambientale e climatico, LIFE promuove cambiamenti nelle pratiche attraverso le quali le politiche vengono elaborate, attuate e controllate nella loro applicazione.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Per loro natura i problemi ambientali, compresi i cambiamenti climatici, trascendono i confini politici e giuridici così come ogni altra frontiera creata dall’uomo, di conseguenza gli Stati membri, da soli, non sono in grado di risolverli adeguatamente. Per affrontare al meglio questi problemi, assicurare un’azione coordinata e completare l’integrazione sistematica delle questioni ambientali e climatiche nel suo bilancio con azioni mirate, l’Unione è intervenuta con un apposito strumento per l’ambiente e il clima che prende in considerazione anche l’efficienza energetica e le rinnovabili su piccola scala.

La maggior parte dei beni ambientali sono beni pubblici distribuiti in maniera ineguale sul territorio dell’Unione. L’obbligo di preservarli impone l’applicazione coerente dei principi di corresponsabilità e solidarietà: è quindi di fondamentale importanza che la legislazione e le politiche dell’Unione in materia di ambiente e clima siano applicate in modo coerente in tutto il suo territorio e che sia disponibile una piattaforma a livello unionale per la condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche. Nel favorire la transizione verso un’energia pulita si contribuisce alla realizzazione degli obiettivi sia ambientali che climatici, in quanto si concorre al miglioramento della qualità dell’aria atmosferica e degli ambienti interni, all’economia circolare e all’efficienza delle risorse. Questa transizione ha un grande valore aggiunto perché non solo stimola l’Unione a forgiare un’economia competitiva e sostenibile, ma aiuta anche a decarbonizzarla a costi convenienti grazie al sostegno fornito alle misure di efficienza energetica.

2.OBIETTIVI

Il programma contribuirà a:

·passare a un’economia circolare, efficiente nel consumo di energia e risorse, a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici;

·tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente;

·conservare la natura e arrestare e invertire la perdita di biodiversità.

Il programma punterà anche a creare capacità, stimolare gli investimenti e sostenere l’attuazione delle politiche nei settori in cui la transizione all’energia pulita è più ardua.

Gli obiettivi saranno perseguiti tramite interventi diretti o integrandoli in altre politiche e consentendo l’uso coordinato dei fondi disponibili in altri programmi finanziari dell’Unione.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma è articolato in due filoni principali:

·ambiente: natura e biodiversità; economia circolare e qualità della vita;

·azione per il clima: mitigazione e adattamento; transizione all’energia pulita.

La parte del programma LIFE riguardante le sovvenzioni e gli appalti pubblici continuerà a essere gestita direttamente dalla Commissione con l’ausilio di un’agenzia esecutiva.

Il programma sarà semplificato, in particolare lo saranno le procedure per i richiedenti/beneficiari. Tra le novità figurano anche una maggiore flessibilità strategica e varie soluzioni per ottenere una copertura territoriale più equilibrata.

Gli strumenti finanziari per l’ambiente e l’azione per il clima saranno attuati nel Fondo InvestEU, in particolare nella parte dedicata alle infrastrutture sostenibili.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma LIFE rientra tra le priorità che l’Unione si è data in tema di ambiente, clima, energia e politiche correlate. È complementare ad altri programmi di finanziamento dell’Unione, con i quali s’intendono sviluppare sinergie, in particolare con: il Fondo InvestEU, soprattutto la parte relativa alle infrastrutture sostenibili, Orizzonte Europa, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo+, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Per potenziare al massimo queste sinergie, il “marchio di eccellenza” sarà esteso affinché i progetti valutati positivamente nel programma LIFE possano essere finanziati a livello regionale a titolo dei fondi strutturali e d’investimento europei.

LIFE è inteso a sostenere le tecniche dimostrative e le migliori pratiche che possono essere replicate e ampliate in programmi più vasti. I progetti integrati strategici LIFE mobilitano altri fondi europei, nazionali, regionali e privati per l’attuazione dei piani ambientali e climatici più importanti (ad esempio, i piani di gestione dei bacini idrografici, i piani per la qualità dell’aria ecc.). L’integrazione delle azioni a sostegno della transizione all’energia pulita rafforzerà la coerenza generale del programma e le sinergie nell’attuazione delle politiche unionali relative ad ambiente, clima ed energia alle quali contribuiscono i progetti.

Tutte le azioni intraprese nell’ambito di LIFE saranno compatibili con gli obiettivi climatici e ambientali a lungo termine dell’Unione.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

5 450

di cui:

Ambiente

3 500

Clima

1 950



MIGRAZIONE

Fondo Asilo e migrazione

Il Fondo Asilo e migrazione contribuisce alla gestione efficace dei flussi migratori. Esso sostiene attività e misure relative all’asilo, alla migrazione legale e all’integrazione, alla migrazione irregolare e ai rimpatri.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La crisi migratoria del 2015 ha mostrato che gli Stati membri non possono far fronte da soli alle sfide connesse alla migrazione. L’azione dell’UE è riuscita a fornire una reazione globale e rapida a sostegno della capacità degli Stati membri e una risposta politica nel quadro dell’agenda europea sulla migrazione. Questa definisce le azioni necessarie per salvare vite, per rendere sicure le frontiere esterne dell’Unione, per sostenere una politica comune forte in materia di asilo, per ridurre gli incentivi all’immigrazione irregolare e per promuovere una nuova politica di migrazione legale. In tutti questi filoni di intervento sono stati registrati progressi. La costante attuazione della dichiarazione UE-Turchia, il quadro di partenariato e le azioni comuni intraprese sulla rotta del Mediterraneo centrale hanno ridotto considerevolmente il numero di arrivi irregolari. Contestualmente la gestione delle frontiere esterne dell’UE ha fatto notevoli progressi con l’adozione dell’approccio basato sui punti di crisi (hotspot) e il considerevole rafforzamento di FRONTEX, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.

Le sfide sul fronte dell’asilo, della migrazione e delle frontiere esterne sono di natura transnazionale e non possono essere affrontate adeguatamente dai singoli Stati membri, mentre tutti gli Stati membri traggono beneficio dalle azioni intraprese negli Stati membri “in prima linea” con il sostegno del bilancio dell’UE. Benché l’attuale numero di arrivi irregolari di cittadini di paesi terzi nell’UE vada progressivamente riducendosi, la migrazione resterà una sfida per i prossimi anni. Inoltre l’abolizione dei controlli alle frontiere interne rende necessarie misure comuni per un effettivo controllo e una sorveglianza efficace delle frontiere esterne dell’UE e una politica comune in materia di asilo e migrazione.

L’articolo 80 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea dichiara espressamente che le politiche comuni relative all’asilo, alla migrazione e alle frontiere esterne sono governate dal principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri. I finanziamenti dell’UE forniscono i concreti mezzi finanziari per mettere in pratica questo principio.

La migrazione è una sfida strutturale. L’UE ha bisogno di strumenti stabili e adeguati per rispondere. La promozione della solidarietà e della ripartizione della responsabilità attraverso il reinsediamento e la ricollocazione, l’incremento dei canali legali di ingresso nell’UE per le persone bisognose di protezione internazionale, l’accoglienza, l’integrazione e il rimpatrio di cittadini di paesi terzi e il completamento del sistema europeo comune di asilo avranno tutti delle implicazioni finanziarie.

La risposta dell’UE alla crisi ha richiesto una forte mobilitazione del bilancio dell’UE per garantire che le sfide potessero essere affrontate in modo rapido ed efficace. Questa è stata una manifestazione tangibile del sostegno dell’UE agli Stati membri. Per adeguarsi all’entità delle esigenze, è stato necessario raddoppiare i finanziamenti inizialmente destinati alla sicurezza e alla migrazione nell’attuale quadro finanziario pluriennale. Interrompere o ridurre gli interventi finanziari esistenti dell’UE avrebbe un impatto significativo e critico sull’attuazione dell’agenda europea sulla migrazione.

L’UE continuerà a raccogliere le sfide della migrazione che manifestamente nessuno Stato membro è in grado di gestire da solo o senza il supporto tecnico e finanziario dell’UE. Il valore aggiunto europeo del programma è essenziale per sostenere la gestione dell’elevato numero di arrivi di migranti e richiedenti asilo, rafforzare le capacità di ricerca e salvataggio di chi cerca di raggiungere l’Europa, gestire i rimpatri e per altre azioni che richiedono una risposta coordinata dell’Unione e che vanno al di là della capacità dei singoli Stati membri.

2.OBIETTIVI

L’obiettivo chiave del Fondo Asilo e migrazione sarà il contributo alla gestione efficiente dei flussi migratori. Più in particolare il fondo contribuirà a:

·rafforzare e sviluppare il sistema europeo comune di asilo che include misure relative alla politica, alla legislazione e al consolidamento delle capacità;

·potenziare politiche di rimpatrio efficaci ed eque e contribuire a combattere la migrazione irregolare con una particolare enfasi sull’efficacia delle procedure e delle strutture nazionali, la sostenibilità dei rimpatri e la riammissione effettiva nei paesi terzi;

·potenziare la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità fra gli Stati membri, specie nei confronti di quelli più esposti ai flussi migratori e di richiedenti asilo, anche attraverso la cooperazione pratica;

·sostenere la migrazione legale verso l’Europa e contribuire, nella fase di integrazione iniziale, all’effettiva integrazione dei cittadini di paesi terzi;

·sostenere la dimensione esterna della politica dell’UE in materia di migrazione e asilo assicurando coerenza totale e sinergie con l’azione esterna dell’UE.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La gestione concorrente dovrebbe essere il veicolo privilegiato per l’attuazione del fondo, poiché garantirà condizioni di parità ed eviterà disparità tra le esigenze e la concorrenza per i finanziamenti. Permetterà di prevedere e pianificare i finanziamenti a lungo termine e garantirà l’esecuzione delle spese necessarie per ciascuno Stato membro, assicurando al tempo stesso la capacità di attuare le priorità dell’Unione su tutto il suo territorio. La gestione concorrente sarà integrata dalla gestione e dall’attuazione dirette - e in misura limitata indirette - attraverso azioni transnazionali dell’Unione e l’assistenza emergenziale, che andrà ad integrare quei programmi degli Stati membri che presentano notevoli esigenze di finanziamenti. Questo strumento tematico convoglierà i fondi verso priorità prestabilite attraverso azioni dell’Unione, finanziamenti di emergenza e integrazioni a programmi nazionali.

Le agenzie dell’Unione, in particolare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, svolgono un ruolo operativo, di coordinamento e consultivo fondamentale nell’attuazione delle priorità dell’UE in materia di asilo e migrazione. Per svolgere i loro compiti, dispongono di bilanci propri separati dal fondo.

La flessibilità sarà un elemento chiave nel nuovo strumento in materia di asilo e migrazione poiché le sfide nel campo della migrazione non sono prevedibili e gli sviluppi geopolitici possono avere ripercussioni dirette sui flussi migratori. La flessibilità è essenziale per ciò che attiene agli stanziamenti a favore degli Stati membri. I finanziamenti saranno assegnati in parte nella fase inziale e successivamente sarà assegnata una dotazione significativa a priorità specifiche, in modo che i finanziamenti possano essere mirati a rispondere a cambiamenti di circostanze o ad emergenze.

Il quadro di monitoraggio e valutazione sarà migliorato in modo da incentivare la tempestiva esecuzione dei programmi nazionali e garantire che le valutazioni possano apportare contributi sostanziali per eventuali future revisioni degli interventi. Alla solidità del monitoraggio e della valutazione contribuiranno il miglioramento degli indicatori e il rafforzamento del principio di partenariato per la gestione del fondo.

Armonizzazione e semplificazione: il nuovo strumento beneficerà del nuovo regolamento di gestione concorrente che porterà ad una generale semplificazione e armonizzazione delle norme.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Verranno create sinergie con il Fondo per la gestione integrata delle frontiere e con il Fondo sicurezza interna come anche con: i) la politica di coesione per l’integrazione a medio e lungo termine dei cittadini di paesi terzi, inclusa l’integrazione relativa ai trasferimenti e ii) il nuovo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, che dovrebbe porre una forte enfasi sulla migrazione, compreso per la sua quota non assegnata destinata alle sfide emergenti.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

10 415

*    Si veda anche la dotazione per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere del valore di 9 318 milioni di EUR.



GESTIONE DELLE FRONTIERE

Fondo per la gestione integrata delle frontiere

Il Fondo per la gestione integrata delle frontiere mira a garantire una gestione migliore e integrata delle frontiere esterne dell’UE, un più alto livello di sicurezza alle frontiere dell’UE e l’integrità della catena di approvvigionamento, salvaguardando al tempo stesso la libera circolazione delle persone e delle merci e garantendo che gli scambi commerciali legittimi non siano compromessi.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il Fondo per la gestione integrata delle frontiere avrà un ruolo fondamentale nella gestione delle frontiere esterne, ad esempio fornendo un indispensabile sostegno agli Stati membri nella protezione delle frontiere esterne dell’Unione, quale manifestazione della condivisione delle responsabilità per la protezione delle nostre frontiere comuni, e sostenendo gli Stati membri nell’attrezzarsi adeguatamente per i controlli doganali.

Lo strumento contribuirà all’ulteriore sviluppo della politica comune dei visti e all’attuazione della gestione europea integrata delle frontiere negli Stati membri, per aiutare a combattere la migrazione irregolare e facilitare la libera circolazione delle persone per scopi legittimi. I finanziamenti dovrebbero continuare a sostenere gli Stati membri nel costruire e potenziarne le capacità in questi settore e nel rafforzare la cooperazione, in particolare con le agenzie dell’Unione.

Dall’istituzione dell’Unione doganale, le autorità doganali assumono gradualmente un numero crescente di responsabilità che vanno ben al di là della sorveglianza e della facilitazione degli scambi dell’UE e che rientrano nel settore della sicurezza. Il fondo avrà un ruolo importante nel garantire una maggiore uniformità nello svolgimento dei controlli alle frontiere esterne, correggendo gli attuali squilibri tra Stati membri dovuti alle differenze geografiche e alle differenze delle capacità e delle risorse disponibili. Ciò non solo rafforzerà i controlli doganali, ma faciliterà anche gli scambi commerciali legittimi contribuendo così ad un’Unione doganale sicura ed efficiente.

La politica in materia di frontiere è per sua natura transnazionale. Un pericolo che minacci uno Stato membro minaccia l’UE nel suo insieme e ciò conferma l’esigenza di un’azione a livello dell’UE. Nessuno Stato membro da solo avrebbe potuto raccogliere le sfide poste negli scorsi anni dalla migrazione e dal terrorismo senza il supporto finanziario e tecnico dell’UE. Inoltre occorre un’azione a livello dell’UE per garantire che tutte le autorità doganali abbiano gli strumenti necessari per adempiere alle loro funzioni alle frontiere dell’UE, in modo da ridurre i rischi di sicurezza e finanziari e da evitare il fenomeno della scelta del varco doganale più agevole, il che avrebbe un’incidenza sull’intera Unione.

2.OBIETTIVI

Il Fondo per la gestione integrata delle frontiere avrà due componenti che contribuiranno per quanto riguarda:

Gestione delle frontiere e visti (persone):

·promuovere l’attuazione uniforme, l’ulteriore sviluppo e la modernizzazione della politica comune dei visti per soggiorni di breve durata, compresa la digitalizzazione del trattamento delle domande di visto;

·sviluppare le diverse forme di cooperazione consolare;

·potenziare i controlli doganali rafforzando le capacità degli Stati membri, anche agevolando l’attraversamento legittimo delle frontiere e, ove opportuno, prevenendo e individuando forme di terrorismo e di criminalità transfrontaliera, quali il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, e sostenendo quegli Stati membri che si trovano confrontati ad un’effettiva o potenziale pressione migratoria sproporzionata alle frontiere esterne dell’UE;

·sostenere lo sviluppo, il funzionamento e la manutenzione dei sistemi di informazione, compresa l’interoperabilità;

·potenziare la cooperazione tra i responsabili a livello nazionale, cioè tra le autorità nazionali che negli Stati membri sono responsabili dei controlli doganali o dello svolgimento di altri compiti alle frontiere;

·effettuare analisi dei rischi e identificare le minacce che gravano sul funzionamento o sulla sicurezza delle frontiere esterne;

·assicurare l’applicazione uniforme dell’acquis di Schengen alle frontiere esterne;

·sviluppare ulteriormente la guardia di frontiera e costiera e contribuire allo scambio o al distacco di guardie di frontiera o di altri esperti del settore tra Stati membri o tra uno Stato membro e un paese terzo.

Attrezzature per il controllo doganale (merci):

·realizzare pienamente il potenziale dell’Unione doganale salvaguardandone gli interessi finanziari, prevenendo il commercio illegale e la frode mediante adeguati ed omogenei controlli doganali alle frontiere dell’UE;

·promuovere la condivisione delle attrezzature per il controllo (scanner a raggi X, sistema di riconoscimento automatico delle targhe ecc.) tra tutte le autorità di contrasto coinvolte.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La componente gestione delle frontiere e visti sarà attuata dagli Stati membri in gestione concorrente attraverso programmi pluriennali, mentre una dotazione sarà convogliata con gestione e attuazione dirette - e in misura limitata indirette - attraverso azioni dell’Unione. Grazie all’assistenza emergenziale il fondo reagirà a circostanze impreviste e integrerà quei programmi degli Stati membri che presentano notevoli esigenze di finanziamenti. Uno strumento tematico assegnerà finanziamenti a priorità strategiche prestabilite attraverso azioni dell’Unione, finanziamenti di emergenza e integrazioni a programmi degli Stati membri. La gestione concorrente garantirà condizioni di parità e ridurrà gli effetti negativi della concorrenza per i finanziamenti, consentirà di prevedere e pianificare i finanziamenti a lungo termine e garantirà l’esecuzione delle spese necessarie per ciascuno Stato membro, assicurando al tempo stesso la capacità di attuare le priorità dell’Unione su tutto il suo territorio. Quanto alla componente attrezzature per il controllo doganale, questa sarà attuata in gestione diretta. 

Il lavoro dell’UE nel settore frontiere e visti è sostenuto da diverse agenzie, in particolare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (FRONTEX), Europol (Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto) e eu-Lisa (Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia). Per svolgere i loro compiti, queste dispongono di bilanci propri separati dal fondo.

Il fondo è destinato a portare anche ad una maggiore flessibilità della risposta a sviluppi imprevisti, che non sono rari nel settore della gestione delle frontiere. Nel caso della gestione delle frontiere e visti, i finanziamenti saranno assegnati in parte nella fase inziale e successivamente e periodicamente sarà assegnata una dotazione significativa a priorità specifiche, per rispondere a cambiamenti di circostanze o ad emergenze. Il fondo si gioverà dell’uso di norme più leggere e semplificate, applicabili ad altri fondi in gestione concorrente. Ciò dovrebbe anche consentire di andare verso un corpus unico di norme che segua il principio di proporzionalità e sia adatto a tutti i fondi dell’UE in gestione concorrente.

Il quadro di monitoraggio e valutazione dovrebbe essere migliorato in modo da incentivare la tempestiva esecuzione dei programmi nazionali e garantire che le valutazioni possano fornire contributi sostanziali per eventuali future revisioni degli interventi in questo ambito. Alla solidità del monitoraggio e della valutazione contribuiranno il miglioramento degli indicatori, il rafforzamento del principio di partenariato per la gestione del fondo e lo svolgimento di una verifica intermedia collegata ad un sistema di premi basati sui risultati (non applicabile alle attrezzature per il controllo doganale).

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Per quanto attiene alle frontiere e visti, verranno create sinergie tra i nuovi strumenti relativi alla gestione integrata delle frontiere, il Fondo Asilo e migrazione e il Fondo sicurezza interna, come anche con altri strumenti, in particolare con fondi e programmi nei settori della politica marittima di sicurezza e di sorveglianza, della ricerca in materia di sicurezza, della sicurezza dell’infrastruttura, della politica di coesione e con gli strumenti a sostegno della dimensione esterna della gestione delle frontiere. Per quanto attiene in particolare alle attrezzature per il controllo doganale, verranno create sinergie con il programma Dogana. Per massimizzare gli effetti del raggiungimento di obiettivi politici e per sfruttare le economie di scala sono di fondamentali meccanismi di coordinamento efficaci. Ciò assicurerà complementarità e chiarezza tra gli ambiti di applicazione degli interventi di tutti gli strumenti, e chiarezza per i beneficiari.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

9 318

di cui:

Gestione delle frontiere e visti

8 018

Attrezzature per il controllo doganale

1 300

*    Si veda anche la dotazione per il Fondo Asilo e migrazione del valore di 10 415 milioni di EUR.



SICUREZZA

Fondo sicurezza interna

Il Fondo sicurezza interna contribuisce a garantire un livello elevato di sicurezza nell’Unione combattendo il terrorismo e la radicalizzazione, la criminalità organizzata e la criminalità informatica e fornendo assistenza e protezione alle vittime di reato.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Negli ultimi anni le minacce alla sicurezza in Europa si sono intensificate e diversificate: attacchi terroristici, nuove forme di criminalità organizzata e criminalità informatica in continua crescita hanno assunto una dimensione transfrontaliera che richiede una forte risposta da parte dell’UE. L’UE ha reagito a queste sfide con prontezza e determinazione formulando una risposta strategica nell’Agenda europea sulla sicurezza del 2015. La sicurezza resterà una questione determinante per l’UE negli anni a venire. Gli europei si aspettano che l’Unione e i governi nazionali garantiscano la sicurezza in un mondo incerto e in rapida evoluzione.

Le sfide che l’Unione europea deve affrontare, in particolare il terrorismo internazionale, non possono essere gestite dai singoli Stati membri né senza il sostegno finanziario e tecnico dell’UE. In un’epoca in cui il terrorismo e altre gravi forme di criminalità operano a livello transnazionale, l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno la responsabilità nei confronti dei loro cittadini di costruire uno spazio di sicurezza per proteggere le persone nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dell’UE. A questo proposito, i trattati prevedono la necessità di garantire un livello elevato di sicurezza, anche attraverso misure di prevenzione e di coordinamento e cooperazione tra le forze di polizia, le autorità giudiziarie e le altre autorità competenti. Questo obiettivo deve essere realizzato a livello dell’UE.

Il sostegno dell’UE fornisce un valore aggiunto significativo al finanziamento nazionale, incoraggiando la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto degli Stati membri e le altre autorità pertinenti, in particolare consentendo l’interoperabilità dei vari sistemi di sicurezza e migliorando l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di informazione dell’UE, facilitando le azioni operative comuni e fornendo assistenza per la formazione, per la costruzione delle infrastrutture di sicurezza essenziali e per l’acquisto delle attrezzature tecniche necessarie. Ad esempio, a seguito degli attentati terroristici di Parigi nel 2015, l’assistenza emergenziale ha contribuito a mettere in atto una soluzione digitale per trattare grandi quantità di dati di sorveglianza, rafforzando la preparazione dell’Unione a possibili minacce future.

2.OBIETTIVI

Il Fondo sicurezza interna intende in particolare:

·potenziare lo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto e altre autorità all’interno dell’UE, anche con Europol e altri organi dell’Unione, paesi terzi e organizzazioni internazionali per prevenire, individuare e indagare sulla criminalità organizzata e forme gravi di criminalità con una dimensione transfrontaliera;

·intensificare le operazioni comuni transfrontaliere fra le autorità di contrasto e altre autorità all’interno dell’UE, anche con le agenzie e gli altri organi dell’Unione che operano nel settore, paesi terzi e organizzazioni internazionali per prevenire, individuare e indagare sulla criminalità organizzata e forme gravi di criminalità con una dimensione transfrontaliera;

·garantire risposte collettive alle minacce alla sicurezza aumentando le capacità e rafforzando la preparazione e la resilienza dell’UE, anche rafforzando la cooperazione tra le autorità pubbliche, gli attori della società civile e i partner privati in tutti gli Stati membri dell’UE e nei paesi terzi, comprese le agenzie dell’Unione e le organizzazioni internazionali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il Fondo sicurezza interna è attuato essenzialmente con una gestione concorrente tramite programmi pluriennali attuati dagli Stati membri e mediante una gestione diretta o - in misura limitata - indiretta. L’assistenza di emergenza può integrare i programmi degli Stati membri rispondendo rapidamente a situazioni di emergenza. La gestione concorrente consente la prevedibilità dei fondi e la pianificazione a lungo termine, garantendo un’allocazione a tutti gli Stati membri e assicurando al contempo la capacità di attuare le priorità comuni in tutta l’Unione. Tuttavia, per un impiego più efficace dei fondi a favore delle priorità dell’UE, la gestione concorrente è integrata da uno strumento tematico per convogliare i fondi a favore di azioni a sostegno delle priorità prestabilite mediante gestione diretta e indiretta attraverso azioni dell’Unione, assistenza di emergenza e integrazione dei programmi degli Stati membri.

Varie agenzie decentrate, fra cui Europol, l’agenzia dell’UE per la cooperazione nell’attività di contrasto, e CEPOL, l’agenzia per la formazione delle autorità di contrasto, svolgono un ruolo fondamentale a livello operativo, consultivo e di coordinamento per realizzare le priorità e gli obiettivi dell’UE in materia di sicurezza. Sono dotate di un proprio bilancio, distinto dal Fondo, per svolgere i compiti di loro responsabilità.

Sulla base dell’esperienza del programma attuale, il futuro Fondo semplificherà ulteriormente le norme per i beneficiari. Le principali caratteristiche operative comprendono:

·una maggiore flessibilità per far fronte a sviluppi imprevisti, una caratteristica comune del settore della sicurezza. Una parte dei finanziamenti sarà stanziata in anticipo, mentre una dotazione significativa sarà assegnata in seguito a priorità specifiche per poter reagire periodicamente al mutamento delle circostanze e a eventuali urgenze (attraverso lo strumento tematico);

·un’ulteriore semplificazione in quanto si applicherà il nuovo regolamento di gestione concorrente che semplificherà e armonizzerà le norme in tutti i settori;

·ulteriori miglioramenti del quadro di monitoraggio e valutazione per stimolare la tempestiva esecuzione dei programmi e garantire che le valutazioni possano offrire spunti efficaci per le future revisioni degli interventi strategici. Il miglioramento degli indicatori, il rafforzamento del principio di partenariato nella gestione del Fondo e una verifica intermedia contribuiranno a una solida attività di monitoraggio e valutazione.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La sicurezza è una questione trasversale e il nuovo Fondo sicurezza interna non può fornire una risposta efficace dell’UE senza altri strumenti di finanziamento, fra cui i Fondi strutturali e di investimento europei e gli strumenti esterni. Saranno create sinergie fra il Fondo sicurezza interna e altri strumenti correlati, in particolare sui seguenti aspetti: gestione delle frontiere e apparecchiature di controllo doganale, sicurezza delle infrastrutture e spazi pubblici, sicurezza informatica (questo è uno dei temi principali del programma “Europa digitale”, per il quale il Fondo si concentrerà sulla criminalità informatica), prevenzione della radicalizzazione e dimensione esterna della politica di sicurezza. Meccanismi di coordinamento efficaci sono fondamentali per massimizzare l’efficacia nel conseguimento degli obiettivi strategici e sfruttare le economie di scala in quanto vi è complementarità e chiarezza tra gli ambiti di intervento di tutti gli strumenti, offrendo anche chiarezza ai beneficiari.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

2 500



SICUREZZA

Disattivazione degli impianti nucleari in Lituania

Il programma fornisce sostegno alla Lituania per la disattivazione in condizioni di sicurezza dei reattori nucleari di prima generazione.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Tra le condizioni di adesione all’Unione europea la Lituania ha assunto l’impegno di chiudere e successivamente disattivare due reattori nucleari di prima generazione di concezione sovietica per i quali è stato ritenuto antieconomico procedere ad un adeguamento agli standard di sicurezza occidentali. Di conseguenza, l’UE si è impegnata, all’articolo 3 del protocollo n. 4 dell’atto di adesione del 2003, a sostenere finanziariamente la disattivazione.

Alla data odierna le attività di disattivazione sono in corso e il termine dei lavori è previsto nel 2038. È nell’interesse dell’Unione continuare a fornire un sostegno finanziario rigorosamente mirato, che contribuisca a garantire il massimo livello di sicurezza dell’operazione. Il programma contribuisce in modo considerevole e duraturo alla tutela della salute dei lavoratori e della popolazione, prevenendo il degrado ambientale e garantendo un effettivo progresso nella sicurezza nucleare.

Il programma presenta un elevato potenziale per diventare un punto di riferimento all’interno dell’UE per la gestione in sicurezza degli aspetti tecnologici, ad esempio la disattivazione dei reattori moderati a grafite.

2.OBIETTIVI

Obiettivo del programma è continuare a fornire un’assistenza mirata alla Lituania nella gestione delle sfide della sicurezza radioattiva connesse alla disattivazione della centrale nucleare di Ignalina.

Il programma mira anche a diffondere la conoscenza sul processo di disattivazione in tutti gli Stati membri.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il programma è attuato in modalità di gestione indiretta attraverso un’agenzia nazionale dello Stato membro. Mantenere i costi della disattivazione di questi reattori nei limiti dello specifico piano di spesa implica che il soggetto attuatore designato prosegua l’attuazione del programma in modo continuato, senza soluzione di continuità. Un maggiore cofinanziamento nazionale al programma sarà necessario nel nuovo periodo di programmazione in linea con la relazione speciale n. 22/2016 della Corte dei conti — I programmi UE di assistenza alla disattivazione nucleare in Lituania, Bulgaria e Slovacchia: nonostante i progressi compiuti dal 2011, sfide cruciali si profilano all’orizzonte.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Le sinergie con la politica di coesione saranno rafforzate nel prossimo periodo di programmazione. In particolare, la politica potrà sostenere lo sviluppo della regione interessata creando occupazione, promuovendo la crescita sostenibile e l’innovazione. Analogamente, verranno considerate le possibili sinergie con Orizzonte Europa in settori quali lo sviluppo e la sperimentazione delle tecnologie, nonché la formazione e l’istruzione. 

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

552



SICUREZZA

Sicurezza nucleare e decommissioning

L’obiettivo è fornire sostegno alla disattivazione in condizioni di sicurezza dei reattori nucleari di prima generazione della Bulgaria e della Repubblica slovacca e, separatamente, finanziare il processo di disattivazione e lo smaltimento finale dei rifiuti degli impianti nucleari di proprietà della Commissione.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Tra le condizioni di adesione all’Unione europea la Bulgaria e la Repubblica slovacca hanno assunto l’impegno di chiudere e successivamente disattivare sei reattori nucleari di prima generazione ‑di concezione sovietica per i quali è stato ritenuto antieconomico procedere ad un adeguamento agli standard di sicurezza occidentali. Di conseguenza, l’UE si è impegnata, nel quadro dell’articolo 203 del trattato Euratom, a sostenere finanziariamente la disattivazione. Le attività di disattivazione sono in corso e la fine dei lavori è prevista nel 2025 per Bohunice (Repubblica slovacca) e nel 2030 per Kozloduy (Bulgaria). È nell’interesse dell’Unione continuare a fornire sostegno finanziario per la disattivazione, in modo da contribuire a garantire il massimo livello di sicurezza dell’operazione. Il programma contribuisce in modo considerevole e duraturo alla tutela della salute dei lavoratori e della popolazione, prevenendo il degrado ambientale e garantendo un effettivo progresso nella sicurezza nucleare.

Separatamente, in quanto proprietaria di impianti nucleari, la Commissione è tenuta a gestire il proprio patrimonio nucleare. Il processo di disattivazione è iniziato con il “programma di disattivazione e di gestione dei rifiuti” del 1999.

Il programma presenta il potenziale per diventare un punto di riferimento all’interno dell’UE per la gestione in sicurezza degli aspetti tecnologici delle attività di disattivazione nucleare e la diffusione delle conoscenze in altri Stati membri.

2.OBIETTIVI

L’obiettivo è continuare ad assistere la Bulgaria e la Repubblica slovacca nella gestione delle sfide in materia di sicurezza radioattiva connesse al processo di disattivazione. Inoltre, la disattivazione dei siti della Commissione (Centro comune di ricerca) contribuirà a esaminare e sviluppare opzioni per il previsto trasferimento delle responsabilità relative alla disattivazione e alla gestione dei rifiuti agli Stati membri che ospitano i siti del JRC. L’iniziativa mira anche a diffondere la conoscenza sui programmi di disattivazione negli Stati membri.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La gestione del programma per la Bulgaria e la Repubblica slovacca è affidata (nella modalità di gestione indiretta) alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e a un’agenzia nazionale nella Repubblica slovacca. Mantenere i costi della disattivazione di questi reattori nei limiti dello specifico piano di spesa implica che i soggetti attuatori designati proseguano l’attuazione del programma in modo continuato, senza soluzione di continuità.

La disattivazione dei siti della Commissione è gestita direttamente dal Centro comune di ricerca.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

L’integrazione delle attività di disattivazione in Bulgaria e nella Repubblica slovacca e quelle degli impianti della Commissione creerà sinergie e ulteriori competenze interne, che saranno utili alla Commissione per esaminare e sviluppare le opzioni per il previsto trasferimento delle responsabilità relative alla disattivazione e alla gestione dei rifiuti agli Stati membri che ospitano i siti del Centro comune di ricerca. Le sinergie con la politica di coesione saranno rafforzate nel prossimo periodo di programmazione. In particolare, la politica potrà sostenere lo sviluppo della regione interessata creando occupazione, promuovendo la crescita sostenibile e l’innovazione. Analogamente, dovrebbero essere considerate le possibili sinergie con Orizzonte Europa in settori quali lo sviluppo e la sperimentazione delle tecnologie, nonché la formazione e l’istruzione.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

626

di cui:

Assistenza alla Bulgaria

63

Assistenza alla Repubblica slovacca

55

Decommissioning dei siti della Commissione

348

Sicurezza nucleare e controlli di sicurezza nucleare

160



DIFESA

Fondo europeo per la difesa

Il nuovo Fondo europeo per la difesa stimolerà i progetti collaborativi di sviluppo delle capacità di difesa e integrerà gli investimenti nazionali nel settore della difesa.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Nel mondo odierno, garantire la sicurezza significa affrontare minacce che oltrepassano le frontiere. Nessun paese è in grado di affrontarle da solo. L’Europa dovrà assumersi maggiori responsabilità nella protezione dei suoi interessi, dei suoi valori e dello stile di vita europeo, in complementarità e cooperazione con l’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico. A questo obiettivo contribuiranno gli sforzi tesi a soddisfare le elevate ambizioni dell’UE in materia di sicurezza e difesa (approvati dal Consiglio europeo nel 2016). Per far fronte alle minacce di domani e proteggere i suoi cittadini, l’Europa deve rafforzare la propria autonomia strategica. A tal fine si rende necessario lo sviluppo di tecnologie chiave in settori critici e di capacità strategiche, così da assicurare la leadership tecnologica dell’Europa. Solo mediante la cooperazione a tutti i livelli si potranno realizzare le aspettative dei cittadini dell’UE. Promuovendo la cooperazione l’Unione europea può contribuire ad ottimizzare i risultati e la qualità degli investimenti effettuati dagli Stati membri nella difesa. Il Fondo europeo per la difesa creerà valore aggiunto europeo mediante il contributo allo sviluppo della ricerca e di capacità congiunte nel settore della difesa, allo scopo di rendere più efficiente la spesa pubblica e di incrementare l’autonomia operativa dell’Unione.

L’Unione non può sostituirsi agli sforzi degli Stati membri in materia di difesa ma può, entro i limiti stabiliti dai trattati, integrare e sfruttare la loro collaborazione per sviluppare i prodotti e le tecnologie di difesa necessari ad affrontare le nostre sfide comuni in materia di sicurezza. Si ridurrebbero in tal modo le duplicazioni e si userebbe in modo più efficiente il denaro dei contribuenti. Si stima che la mancanza di cooperazione tra gli Stati membri nel settore della difesa e della sicurezza costi ogni anno tra 25 e 100 miliardi di EUR. Oltre l’80% degli appalti e oltre il 90% della ricerca e della tecnologia sono gestiti a livello nazionale. Gli investimenti europei nello sviluppo e nell’acquisizione di capacità future sono insufficienti e di livello inferiore agli investimenti di altri paesi. Sussistono inoltre notevoli differenze tra gli Stati membri nel livello di spesa per la difesa, cui si aggiunge l’aumento dei costi dei materiali militari, più rapido rispetto all’incremento dei bilanci nazionali della difesa. La frammentazione resta elevata: l’Europa conta, ad esempio, 178 sistemi d’arma diversi rispetto ai 30 degli Stati Uniti. Lo scarso livello di coordinamento nella pianificazione della difesa nazionale comporta un uso inefficiente del denaro dei contribuenti e inutili duplicazioni. La debolezza della cooperazione, la frammentazione e la duplicazione sistematica delle risorse si ripercuotono sulla possibilità di mobilitazione e ostacolano la capacità dell’UE di agire e proteggere.

Fra i vantaggi di una maggiore cooperazione si annoverano:

·una maggiore efficienza della spesa nazionale per la difesa grazie a un miglior rapporto costi-benefici;

·la riduzione delle duplicazioni dei sistemi di difesa;

·una migliore interoperabilità dei materiali militari, il che consentirà di effettuare operazioni di difesa congiunte;

·una netta riduzione della frammentazione e un incremento della competitività e dell’innovazione dell’industria UE della difesa.

2.OBIETTIVI

Il Fondo europeo per la difesa è uno strumento per lo sviluppo delle capacità di difesa volto a promuovere l’autonomia strategica dell’UE. La sua finalità consiste nel rendere possibili programmi di cooperazione che non potrebbero essere realizzati senza il contributo dell’Unione e nel fornire gli incentivi necessari al rafforzamento della cooperazione in ogni fase del ciclo industriale, comprese le attività di ricerca e sviluppo. Gli obiettivi del Fondo europeo per la difesa sono:

a)la promozione della competitività e della capacità di innovazione dell’industria della difesa in tutta l’Unione, mediante il sostegno ad azioni collaborative in ogni fase del ciclo industriale, in particolare dalla fase della ricerca a quella dello sviluppo;

b)il sostegno e lo sfruttamento della cooperazione transfrontaliera tra le imprese in tutta l’Unione, comprese le piccole e medie imprese, per lo sviluppo di tecnologie o di prodotti coerenti con le priorità in materia di capacità di difesa concordate dagli Stati membri nell’UE tramite il piano di sviluppo delle capacità e tenendo anche conto della revisione annuale coordinata sulla difesa;

c)il sostegno a progetti collaborativi per l’intero ciclo della ricerca e dello sviluppo, miranti ad ottenere prodotti e tecnologie di difesa.

Si presterà particolare attenzione ad incoraggiare progetti collaborativi caratterizzati da una forte partecipazione transfrontaliera di piccole e medie imprese, garantendo che il Fondo sia accessibile a beneficiari provenienti da tutti gli Stati membri, indipendentemente dalla loro dimensione e ubicazione nell’Unione.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La configurazione e la struttura del Fondo europeo per la difesa tengono conto dell’esperienza maturata con l’Azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa e con la proposta di regolamento relativa all’istituzione di un programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa.

Un Fondo europeo per la difesa che sia coerente e contempli le attività di ricerca e sviluppo costituisce un sostegno integrato che consente di rafforzarsi a vicenda, ad esempio evitando il rischio che i risultati della ricerca vadano perduti in mancanza di un supporto costante all’ulteriore sviluppo e sperimentazione della tecnologia interessata. Si incrementerà in tal modo la diffusione dei prodotti e delle tecnologie che ricevono finanziamenti dall’UE. Un fondo integrato consentirà inoltre nuove forme di sostegno ove opportuno, anche tramite appalti pubblici pre-commerciali. Sarà così possibile individuare le soluzioni economicamente più vantaggiose offerte dal mercato per soddisfare le esigenze dell’Europa in termini di ricerca e sviluppo nel settore della difesa.

È previsto un sostegno ad intensità variabile a seconda dello stadio di sviluppo. I tassi di finanziamento per la ricerca nel settore della difesa saranno di norma superiori ai tassi di finanziamento per lo sviluppo di prototipi. Ciò consentirà di incentivare adeguatamente l’avvio di progetti collaborativi, tenendo presente nel contempo il ruolo importante svolto dal finanziamento degli Stati membri in questo settore. Le norme che disciplineranno la partecipazione al Fondo europeo per la difesa prenderanno in considerazione la specificità del settore della difesa, in particolare per quanto concerne l’assoluta necessità della sicurezza delle informazioni, la gestione dei risultati in materia di diritti di proprietà intellettuale ecc.

Si presterà particolare attenzione ad assicurare la partecipazione adeguata delle piccole imprese mediante tassi di finanziamento più elevati, al fine di incoraggiare la partecipazione transfrontaliera delle piccole e medie imprese ai progetti collaborativi.

Il programma sarà attuato dalla Commissione in regime di gestione diretta, in maniera da ottimizzare l’efficacia e l’efficienza nell’erogazione del sostegno. Gli Stati membri saranno strettamente associati all’attuazione del programma di difesa.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Saranno assicurate complementarità e sinergie con Orizzonte Europa affinché anche la ricerca civile possa usufruire dei risultati della ricerca nel settore della difesa e viceversa, contribuendo ad evitare possibili inutili duplicazioni.

Il Fondo europeo per la difesa sarà coordinato insieme ad altre attività della Commissione e dell’alto rappresentante nel settore della difesa. Ciò comporterà misure volte a garantire opportune sinergie con le attività della Commissione relative al pacchetto di strumenti finanziari, il cui obiettivo è agevolare lo sviluppo e l’acquisizione congiunti di capacità di difesa mediante la standardizzazione dei meccanismi di finanziamento UE e nazionali, che spaziano dalla messa in comune delle risorse alla proprietà congiunta. Fra queste sinergie rientrerà un’adeguata assistenza agli Stati membri che avvieranno progetti comuni di ricerca e sviluppo.

Saranno assicurati stretti collegamenti tra il Fondo europeo per la difesa e i progetti attuati nel quadro della cooperazione strutturata permanente nell’ambito della difesa (PESCO). Una volta valutato ammissibile, sarà garantito un “bonus PESCO”, sotto forma di tasso di finanziamento maggiorato, per lo sviluppo di progetti nel quadro della cooperazione strutturata permanente. Perché ciò sia possibile sarà necessario consultare previamente la Commissione al fine di valutare il possibile finanziamento di progetti della cooperazione strutturata permanente a titolo del Fondo.

Il Fondo terrà conto del piano di sviluppo delle capacità dell’UE e della revisione annuale coordinata sulla difesa elaborata dall’Agenzia europea per la difesa, segnatamente per quanto concerne l’attuazione delle iniziative prioritarie e l’individuazione di nuove opportunità di cooperazione. Si procederà all’attuazione prendendo in considerazione le attività pertinenti realizzate dall’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico e da altri partner.

Il Fondo integrerà altresì le attività di difesa svolte tramite lo strumento europeo per la pace, uno strumento fuori bilancio proposto al di fuori del quadro finanziario pluriennale.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

13 000

di cui:

Ricerca

4 100

Sviluppo delle capacità

8 900



RISPOSTA ALLE CRISI

rescEU - meccanismo di protezione civile dell’Unione europea

Il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea (rescEU) aiuta gli Stati membri dell’UE a prevenire le catastrofi, naturali o provocate dall’uomo, a prepararsi ad esse e a dare loro risposta, in particolare mediante un’assistenza reciproca rapida e ben coordinata.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Negli ultimi anni l’UE è stata colpita da numerose catastrofi, che hanno causato perdite di vite umane e altre gravi conseguenze per i cittadini, le imprese, le comunità e l’ambiente. Solo nel 2017 hanno perso la vita a causa di catastrofi naturali 304 persone. Nel 2016 si sono registrati in Europa danni per quasi 10 miliardi di euro. Tali catastrofi sono diventate così complesse da sopraffare talvolta le capacità di risposta dei singoli paesi e le loro capacità di reciproca assistenza.

In questo aspetto risiede il valore aggiunto europeo del meccanismo di protezione civile dell’Unione, e in particolare della nuova iniziativa rescEU, che consente agli Stati membri dell’UE e ad altri Stati partecipanti (Islanda, Norvegia, Serbia, Montenegro, ex Repubblica jugoslava di Macedonia e Turchia) di mettere in comune le loro risorse per la protezione civile e le relative competenze, in modo che in caso di catastrofi sia possibile reagire più rapidamente e proteggere in maniera maggiormente efficace le popolazioni.

Oltre alle risorse degli Stati membri in questo settore, l’Unione può contare su un’apposita riserva di mezzi composta da mezzi antincendio, idrovore ad alta portata per le inondazioni, capacità di ricerca e soccorso e squadre mediche di emergenza. Sarà fatto ricorso ai mezzi del rescEU quando le risorse nazionali non basteranno a dare una risposta efficace, né sarà sufficiente la reciproca assistenza fra Stati membri. Approntando mezzi di ultima istanza a livello dell’UE si possono realizzare maggiori economie di scala. Gli Stati membri devono essere preparati a situazioni “normali” di rischio di catastrofi nel loro territorio, ma possono richiedere l’assistenza di altri Stati membri e, in ultima istanza, dei mezzi del rescEU per le situazioni estreme e imprevedibili o per le catastrofi che richiedono mezzi rari e costosi.

2.OBIETTIVI

Il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea è a disposizione degli Stati membri e di paesi terzi in caso di catastrofe. Offre cooperazione e coordinamento tra l’UE e gli Stati membri per prepararsi alle catastrofi, naturali o provocate dall’uomo, e rispondere ad esse.

Per conseguire tale obiettivo generale, il rescEU si concentra fondamentalmente su tre aspetti:

·migliorare la capacità collettiva dell’Unione di rispondere alle catastrofi. Il rescEU mette a disposizione un’apposita riserva di mezzi di protezione civile, gestiti in parte dall’UE e in parte dal pool europeo di protezione civile (un pool volontariamente predisposto dagli Stati membri per l’utilizzo nelle operazioni dell’UE);

·migliorare la prevenzione e la risposta alle catastrofi, a livello sia nazionale che dell’UE, grazie a un’efficace valutazione dei rischi che sono chiamati ad affrontare gli Stati membri, fornendo pareri e raccomandazioni per gli investimenti quando necessario;

·favorire una risposta rapida, efficace e coordinata alle catastrofi, imperniata sul Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione, che monitora 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 le richieste di aiuto degli Stati partecipanti e allerta se del caso tutti gli altri Stati.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

È stato compiuto uno sforzo considerevole per limitare al massimo le procedure amministrative, in modo da ridurre i fardelli e i ritardi nell’invio dell’assistenza. In uno spirito di semplificazione amministrativa sarà incoraggiato, ove possibile, l’utilizzo di importi unitari e di somme e tassi forfettari, e l’eventuale attivazione del meccanismo sarà limitata nel tempo per accelerare la fornitura di assistenza.

In particolare:

·i diversi tassi di cofinanziamento previsti dall’attuale meccanismo sono semplificati al 75% per tutte le attività collegate al pool europeo di protezione civile. Fra queste attività rientrano in particolare il dispiego di risorse nell’ambito degli Stati partecipanti, il passaggio delle risorse da un impiego puramente nazionale ad uno internazionale (come avviene attualmente) e il loro ripristino. Tutto ciò va ben al di là dei costi di trasporto di cui all’attuale meccanismo e aumenta in misura notevole il sostegno fornito agli Stati membri per la preparazione alle catastrofi e la risposta ad esse;

·la nuova impostazione proposta dalla Commissione mira alla copertura completa dei costi connessi alla disponibilità operativa e alla possibilità di impiego dei mezzi del rescEU;

·così rafforzato, inoltre, il meccanismo di protezione civile dell’Unione supporterà le attività di protezione civile della rete di conoscenze in materia di protezione civile dell’Unione, composta da soggetti e istituzioni del settore, nel campo dell’addestramento, delle esercitazioni e della divulgazione della conoscenza.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La gestione del rischio di catastrofi è sempre più integrata in altre politiche e in altri programmi dell’UE. Ad esempio, la prevenzione e la gestione delle catastrofi costituiscono un capitolo importante nel quadro dei Fondi strutturali e di investimento europei e del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (strumento di finanziamento delle operazioni di emergenza e recupero dopo gravi catastrofi naturali). Il rescEU permette di sfruttare ulteriori importanti sinergie tra la protezione civile e altri settori collegati, come le politiche regionali, agricole o ambientali, che rivestono anch’esse grande rilevanza per la gestione del rischio di catastrofi. Al rescEU si ricorrerà soltanto per casi straordinari che non rientrano nell’ambito di altri programmi di finanziamenti di emergenza, per cui sono escluse, ad esempio, le crisi di mercato del comparto agricolo.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

1 400



AZIONE ESTERNA

Lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale

Lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale è il programma che consente all’UE di proiettare i suoi interessi, valori e politiche oltre i suoi confini. Sostiene i partner dell’UE nelle loro trasformazioni politiche ed economiche verso uno sviluppo sostenibile, nel processo di stabilizzazione, nel consolidamento della democrazia e nel superamento della povertà e, nell’ambito della politica di vicinato, favorisce la progressiva integrazione economica nel mercato unico dell’Unione dei paesi vicini che hanno scelto questa strada e il loro allineamento alle norme e agli standard dell’UE.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Oggi la crescente interconnessione tra paesi e regioni ha creato molte nuove opportunità, ma ha portato anche alcuni paesi del mondo, sia nel nostro vicinato che al di là di esso, a fare i conti con sempre più problemi e con una maggiore fragilità con effetti transfrontalieri trasversali e un impatto diretto sull’Unione. Negli anni scorsi si è trattato di conflitti regionali, atti di terrorismo, pressioni migratorie, uso non sostenibile di risorse e aumento del protezionismo. Da soli gli Stati membri non sarebbero in grado di rispondere efficacemente a queste dinamiche mondiali, ma insieme l’Unione e gli Stati membri possono affrontare le sfide e sfruttare le opportunità di un mondo in rapida evoluzione e svolgere un ruolo di primo piano nel cogliere i benefici della globalizzazione, diffondere i valori dell’UE e offrire ai cittadini sicurezza e stabilità. A ciò contribuiscono in modo determinante i programmi di azione esterna ed altri strumenti dell’UE.

L’articolo 21 del trattato sull’Unione europea rispecchia i principi e gli obiettivi che guidano l’azione esterna dell’Unione, come la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e le libertà fondamentali, il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e di solidarietà e il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

Inoltre, l’articolo 8 prevede che l’Unione sviluppi con i paesi limitrofi relazioni privilegiate al fine di creare uno spazio di prosperità e buon vicinato fondato sui valori dell’Unione e caratterizzato da relazioni strette e pacifiche basate sulla cooperazione.

Il valore aggiunto di un intervento dell’Unione nell’ambito dell’azione esterna deriva da numerosi elementi:

·le sue competenze e settori di competenza (come la cooperazione allo sviluppo, la gestione delle crisi, la prevenzione dei conflitti, i diritti umani, la democrazia, la tutela dell’ambiente, il commercio, la diplomazia pubblica e lo sviluppo della resilienza);

·i suoi valori e la sua credibilità come attore di pace e difensore della democrazia e dei diritti umani e leader nella lotta contro il cambiamento climatico e nella protezione dell’ambiente;

·la sua natura di entità sovranazionale, la sua massa critica sulla scena mondiale, la sua influenza e il suo effetto leva per le riforme, derivanti dal suo rilievo economico e politico e dall’esperienza come attore globale;

·la sua estensione geografica/geopolitica (in particolare sulla base della rete dell’UE di delegazioni e uffici locali di aiuto umanitario a livello mondiale) e gli importi stanziati per la cooperazione;

·il campo di applicazione, la coerenza e la combinazione di strategie e l’ampia gamma di strumenti di cui dispone per l’attuazione sul terreno.

Con la sua posizione di leadership nel settore umanitario e in quello della cooperazione allo sviluppo, l’UE si trova in una posizione privilegiata per diffondere i suoi valori, promuovere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile in tutto il mondo e rispondere a problemi globali, come la migrazione, i conflitti, l’instabilità, la sicurezza, la povertà, la disuguaglianza, il cambiamento climatico, il degrado ambientale e la sicurezza energetica. Il nuovo strumento di finanziamento esterno fornirà un quadro coerente e mezzi finanziari per l’azione esterna che gli Stati membri da soli non sarebbero in grado di fornire.

2. OBIETTIVI

Gli obiettivi dello strumento derivano sia dagli orientamenti per quanto riguarda le politiche esterne dell’UE (sulla base, ad esempio, della definizione della strategia globale di “Visione condivisa, azione comune: un’Europa più forte”, dell’impegno dell’UE a favore dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, del nuovo consenso europeo in materia di sviluppo “Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro” e della revisione della politica europea di vicinato) che dagli obiettivi di flessibilità, coerenza e sinergie, semplificazione e focalizzazione sulle prestazioni del quadro finanziario pluriennale trasversale. Gli obiettivi strategici dell’UE - sia geografici che tematici - trovano riscontro nell’accantonamento dei fondi.

L’UE deve poter disporre di strumenti per realizzare azioni che rispondano agli obiettivi dell’azione esterna dell’Unione, in particolare azioni che perseguano i seguenti obiettivi generali:

·sostenere la democrazia, lo Stato di diritto, il buon governo, i diritti umani e i principi del diritto internazionale;

·contribuire alla sicurezza e preservare la pace, sostenere la prevenzione e la risposta efficace alle crisi e ai conflitti; sostenere la stabilizzazione e la resilienza;

·favorire lo sviluppo sostenibile dei paesi in via di sviluppo sul piano economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo principale di eliminare la povertà;

·sostenere relazioni privilegiate con i paesi limitrofi al fine di creare uno spazio di prosperità condivisa, di sviluppo socioeconomico e di buon vicinato;

·contrastare la migrazione irregolare e combatterne le cause primarie, creando al tempo stesso le condizioni per una migliore organizzazione della migrazione legale e per una gestione adeguata della mobilità;

·sostenere la diplomazia dell’UE in tutti i suoi aspetti, promuovere le politiche interne dell’UE nella loro dimensione internazionale e sostenere la politica commerciale e la cooperazione economica;

·rafforzare i partenariati, promuovere il dialogo politico e le risposte collettive ai problemi di portata mondiale, anche in materia di ambiente e di cambiamento climatico.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Per garantire una maggiore coerenza, economie di scala, sinergie e processi più semplici, la Commissione propone una strategia di semplificazione degli strumenti di finanziamento dell’azione esterna dell’UE per il periodo 2021-2027 in cui rientra, tra l’altro, l’integrazione del Fondo europeo di sviluppo nel bilancio dell’UE, al fine di aumentarne ulteriormente l’efficacia e l’efficienza.

Nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 diversi strumenti e modalità saranno razionalizzati e integrati nello Strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale con una copertura mondiale: il Fondo europeo di sviluppo, lo strumento di cooperazione allo sviluppo, lo strumento europeo di vicinato, lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani, lo strumento di partenariato, lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace, lo strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare e il regolamento di esecuzione comune. Lo strumento di assistenza preadesione, così come gli aiuti umanitari, la politica estera e di sicurezza comune e la cooperazione con i paesi e territori d’oltremare, compresa la Groenlandia continueranno a essere strumenti autonomi a causa della loro natura specifica e della loro diversa base giuridica.

Lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale consentirà anche di razionalizzare l’attuale architettura delle garanzie finanziarie dell’azione esterna, che include il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile come pilastro fondamentale del piano europeo per gli investimenti esterni, la dotazione per l’assistenza macrofinanziaria, il mandato per i prestiti esterni, il Fondo di garanzia per le azioni esterne, il fondo investimenti per l’Africa, i Caraibi e il Pacifico, e prevederà un possibile apporto di capitale alle banche di sviluppo europee o internazionali o alle istituzioni finanziarie che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi dell’UE nell’ambito dell’azione esterna.

L’integrazione del Fondo europeo di sviluppo nel quadro finanziario pluriennale comporterà un aumento del massimale di spesa globale, pur mantenendo l’attuale flessibilità. Il regolamento di esecuzione comune, applicabile a sei strumenti di finanziamento nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, è integrato nel nuovo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale. Tali disposizioni continueranno ad applicarsi allo strumento di assistenza preadesione.

Lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale prevederà quattro componenti principali e riguarderà la cooperazione con i paesi terzi tramite approcci tematici e geografici e preserverà la flessibilità nella capacità di risposta e nelle opzioni di intervento, secondo le priorità dell’Unione (in particolare la politica di vicinato, l’Africa, i diritti umani, la stabilità e le migrazioni).

Il nucleo dello strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale sarà costituito dal suo pilastro geografico, con aree geografiche chiaramente identificate integrate da un pilastro tematico e un pilastro di reazione rapida.

·Il pilastro geografico (“dialogo con i partner”) riguarderà la cooperazione prevista con i paesi del vicinato e tutti gli altri paesi terzi (ad eccezione di quelli che beneficiano dello strumento di assistenza preadesione e del programma di cooperazione con i paesi e territori d’oltremare, compresa la Groenlandia). Consisterà in diverse dotazioni geografiche con importi minimi stanziati per ciascuna di esse, che comprendono uno specifico dispositivo per la politica di vicinato, con ulteriori caratteristiche specifiche come sovvenzioni per il ravvicinamento delle normative, l’incentivazione delle relazioni e la cooperazione transfrontaliera. L’assegnazione di fondi ai programmi geografici rispecchierà le priorità strategiche dell’UE, riconoscendo gli importanti obiettivi strategici dell’UE, in particolare nei paesi del vicinato e dell’Africa. Questo pilastro riguarderà anche la dimensione esterna di Erasmus+.

·Il pilastro tematico (“conseguimento di obiettivi comuni”) sosterrà azioni incentrate su problemi che non possono essere inclusi nelle dotazioni geografiche perché sono di natura globale e/o costituiscono iniziative politiche faro, ad esempio in materia di diritti umani e democrazia, di organizzazioni della società civile, di pace e stabilità, di migrazione e altri temi connessi all’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello mondiale, anche per quanto attiene alla diplomazia economica e agli scambi.

·Il pilastro di reazione rapida (di portata mondiale) per la capacità di reazione rapida per la gestione di crisi e la prevenzione di conflitti, per lo sviluppo della capacità di resilienza, che comprende il collegamento tra aiuto, risanamento e sviluppo, e per una reazione a breve termine in termini di politica estera avrà una copertura di ampia estensione geografica e tematica (politica, di sicurezza, economica). In particolare questo pilastro subentrerà al meccanismo di assorbimento degli shock del Fondo europeo di sviluppo, all’articolo 3 dello strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace, compresa la parte relativa al potenziamento delle capacità a sostegno della sicurezza e dello sviluppo e a elementi dello strumento di partenariato. Le norme e le procedure di questo pilastro dovranno conservare la loro natura rapida, flessibile e reattiva.

Inoltre lo strumento comprenderà una riserva di fondi non assegnati per i problemi emergenti e le priorità che consentirà di dare risposte flessibili alle priorità urgenti già esistenti o emergenti. Un importante obiettivo di tale riserva è rispondere alle pressioni migratorie, ma resterebbe un certo grado di flessibilità anche per far fronte a eventi imprevisti, esigenze di stabilità e nuove iniziative e priorità internazionali. Tale importo non assegnato sarà mobilitato sulla base di criteri definiti dal regolamento.

Nello strumento saranno integrate importanti priorità trasversali, quali l’ambiente e l’azione per il clima e i problemi di genere. La migrazione è una delle priorità cui punterà lo strumento facendovi fronte con i suoi diversi pilastri e attingendo ai fondi non assegnati.

Gli attuali strumenti di flessibilità del Fondo europeo di sviluppo sono integrati nello strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, in particolare per quanto riguarda la possibilità di riportare gli importi non impegnati e di riutilizzare gli importi disimpegnati.

In termini di modalità di attuazione, tutte le forme di sostegno saranno integrate nel regolamento e verranno erogate con modalità di gestione diretta o indiretta a seconda del programma specifico attuato e del paese o della regione interessati. In linea con i principi enunciati nel consenso europeo in materia di sviluppo, le forme di intervento alle condizioni più favorevoli, segnatamente le sovvenzioni, saranno destinate ai paesi in cui sono maggiormente necessarie, in particolare i paesi meno sviluppati (indipendentemente dalla loro localizzazione geografica) e i paesi che stanno vivendo situazioni di fragilità e conflitto. La cooperazione con i paesi in via di sviluppo più avanzati si baserà principalmente su forme innovative di coinvolgimento, tenuto conto della minore necessità di forme di assistenza a condizioni agevolate. Le specificità dello strumento europeo di vicinato, in particolare per quanto riguarda l’approccio “more for more” (maggiori aiuti a fronte di un maggiore impegno) e la differenziazione, saranno mantenute. La componente esterna del programma Erasmus + continuerà a costituire un importante strumento di azione esterna e un pilastro per una serie di priorità perseguite con i paesi partner nell’ambito del rafforzamento dei sistemi di istruzione, della lotta contro la disoccupazione e della prevenzione della radicalizzazione. Il meccanismo di attuazione e le norme della componente esterna di Erasmus + saranno considerevolmente semplificati.

Il regolamento prevede inoltre un sostegno alla nuova architettura per gli investimenti esterni dell’UE che permetterà di conseguire più efficacemente gli obiettivi strategici dell’UE nell’ambito dell’azione esterna permettendo, al tempo stesso, di attirare nuove risorse (crowding-in) dal settore privato per affrontare i problemi dello sviluppo. Tale architettura fornirà garanzie finanziarie per promuovere gli investimenti nei paesi partner, con una particolare attenzione nei confronti dell’Africa, dei paesi del vicinato ed eventualmente dei Balcani occidentali. Particolare attenzione sarà rivolta anche ai paesi che vivono situazioni di fragilità e conflitti e ad altre regioni che hanno bisogno di sostegno nel settore delle infrastrutture critiche e della connettività. Le operazioni di finanziamento misto e le garanzie di bilancio saranno finanziate dal pilastro geografico. Il pacchetto proposto prevede la possibilità di una garanzia di bilancio dell’Unione e/o di un apporto di capitale alle banche di sviluppo europee o internazionali o alle istituzioni finanziarie, a condizione che soddisfino determinate condizioni relative al valore aggiunto e alla capacità di assunzione di rischi e che siano guidate da obiettivi strategici dell’UE.

Lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale fornirà anche assistenza macrofinanziaria, ma gli interventi specifici continueranno a essere attivati sulla base di decisioni ad hoc distinte, ove necessario.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Nell’ambito delle componenti dell’azione esterna e dell’assistenza preadesione del quadro finanziario pluriennale vi saranno una forte complementarità tra i diversi strumenti e sinergie con le pertinenti politiche interne e gli strumenti di politica interna in settori quali la migrazione, la sicurezza e il clima. Sarà inoltre garantita la complementarità tra gli strumenti finanziati dal bilancio dell’UE e lo strumento europeo per la pace proposto (da istituire al di fuori del quadro finanziario pluriennale), al fine di garantire un’azione UE forte e coerente.

Un minor numero di strumenti nel capitolo relativo alla politica estera ridurrà le delimitazioni artificiali che caratterizzavano il precedente pacchetto di strumenti geografici e tematici. Permetterà di garantire che l’UE disponga della giusta combinazione di politiche in ciascun paese/regione senza rischi di sovrapposizioni e/o approcci incoerenti. Ciò consentirà anche di semplificare le procedure di gestione del programma aumentandone in tal modo l’efficacia e la trasparenza.

L’interazione e la complementarità con gli aiuti umanitari avverranno mediante programmi geografici, nonché attraverso il pilastro per la resilienza e il collegamento tra aiuto, risanamento e sviluppo, al fine di garantire la continuità delle attività.

Il meccanismo riveduto di protezione civile dell’Unione rescEU copre anche l’azione al di fuori dell’UE e permetterà una complementarità in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi naturali.

Saranno garantiti sinergie e coordinamento tra le attività in materia di sicurezza dello strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale e la politica estera e di sicurezza comune nonché il futuro strumento europeo per la pace, facendo attenzione a evitare lacune e sovrapposizioni.

Benché gli obiettivi dello strumento di assistenza preadesione siano diversi da quelli degli altri strumenti di azione esterna, esso persegue obiettivi complementari per quanto riguarda il sostegno in materia di diritti umani e valori fondamentali e di sicurezza. Vi saranno sinergie anche a livello di sezioni tematiche dello strumento per il finanziamento di azioni a livello mondiale.

La cooperazione con i paesi e territori d’oltremare, compresa la Groenlandia, darà luogo a sinergie soprattutto per quanto riguarda l’azione svolta nell’ambito della componente geografica e tematica dello strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale per gli interventi natura regionale, transregionale o mondiale.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

89 500



AZIONE ESTERNA

Aiuto umanitario

Il programma di aiuto umanitario dell’Unione europea fornisce, in situazioni di emergenza, assistenza di primo soccorso alle persone colpite da catastrofi naturali o causate dall’uomo, in particolare alle persone più vulnerabili.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

È una realtà riconosciuta che l’Unione europea è un attore di primo piano dell’assistenza umanitaria, sia in termini di capacità di fornire un’assistenza rapida e flessibile in un’ampia gamma di situazioni di crisi, sia in virtù dell’influenza che esercita nella definizione dell’agenda politica mondiale in materia di assistenza umanitaria. Grazie al proprio peso finanziario (considerati insieme, l’Unione europea e gli Stati membri rappresentano il principale donatore di aiuti umanitari del mondo) e della copertura mondiale dei suoi interventi umanitari, l’Unione europea è anche in grado di incoraggiare gli altri donatori di aiuti umanitari a mettere in atto strategie di assistenza umanitaria efficaci e fondate su principi. Un vantaggio comparativo fondamentale dell’assistenza umanitaria deriva dal fatto che essa rappresenta spesso l’unico strumento con cui l’Unione europea può intervenire in situazioni di conflitto grave o di crisi acuta. Grazie alla flessibilità che lo contraddistingue, l’aiuto umanitario ha inoltre svolto un ruolo significativo sul campo in molti dei paesi colpiti dalla crisi globale dei rifugiati e della migrazione.

In un contesto di finanziamenti insufficienti ad affrontare il crescente fabbisogno mondiale, l’Unione europea è inoltre in grado di colmare le lacune in materia di aiuti umanitari a livello globale affrontando le situazioni di necessità in aree di difficile accesso e reagendo non soltanto alle crisi umanitarie maggiori e più visibili, ma anche a quelle dimenticate (che non ricevono sufficiente assistenza internazionale o attenzione politica e mediatica). Gli Stati membri utilizzano inoltre spesso l’Unione europea come vettore per fornire assistenza in situazioni di crisi in cui essi non sono in grado di intervenire a livello nazionale.

Gli Stati membri beneficiano inoltre della “diplomazia umanitaria” dell’Unione europea, che si traduce in un’erogazione più efficace di aiuti umanitari. Un altro elemento fondamentale del valore aggiunto che l’Unione europea rappresenta per gli Stati membri risiede nelle ampie conoscenze operative e competenze tecniche di cui dispone l’eccezionale rete di uffici locali UE specializzati nel settore umanitario, che sono presenti in quasi 40 paesi.

2.OBIETTIVI

Conformemente al regolamento relativo all’aiuto umanitario, che rimane in vigore, l’assistenza umanitaria dell’Unione europea viene erogata direttamente alle persone colpite da catastrofi o conflitti - indipendentemente dalla loro razza, etnia, religione, sesso, età, nazionalità o appartenenza politica - e non è guidata da considerazioni di natura politica o subordinata ad esse. L’Unione europea agisce sulla base dei principi umanitari internazionali di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza. Gli obiettivi principali dell’aiuto umanitario sono i seguenti:

·realizzare interventi di assistenza UE basati sui bisogni, per salvare e proteggere vite umane, prevenire e ridurre le sofferenze umane e salvaguardare l’integrità e la dignità delle popolazioni colpite da catastrofi naturali o da crisi provocate dall’uomo, anche in caso di crisi di lunga durata;

·rafforzare la resilienza e la capacità di recupero delle comunità vulnerabili o colpite da catastrofi, in sinergia con gli altri strumenti dell’Unione europea.

Tali obiettivi contribuiscono agli obiettivi generali, ai principi e agli interventi dell’azione esterna dell’Unione, così come viene definita all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

La Commissione realizza le operazioni di aiuto umanitario dell’Unione europea attraverso più di 200 organizzazioni partner, tra cui le agenzie delle Nazioni Unite, altre organizzazioni internazionali, ad esempio la Croce Rossa e la Mezzaluna rossa, e organizzazioni non governative. La Commissione ha messo a punto una rete permanente di esperti umanitari internazionali e locali che lavorano nelle zone di crisi di tutto il mondo. L’Unione europea ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo di nuovi approcci strategici e di modalità di finanziamento innovative (ad esempio, l’assistenza in denaro).

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Anche se gli interventi dell’Unione europea nell’ambito di rescEU sono soprattutto funzionali all’azione all’interno dell’Unione europea, essi integrano l’assistenza umanitaria al di fuori dell’Unione europea grazie al monitoraggio in tempo reale fornito dal Centro di coordinamento della risposta alle emergenze e all’erogazione di assistenza immediata in caso di emergenze nei paesi terzi, attraverso squadre di esperti, e la fornitura di attrezzature di salvataggio da parte degli Stati membri e degli altri paesi partecipanti. L’assistenza umanitaria può inoltre contare su un’ulteriore flessibilità resa possibile dalla Riserva per aiuti d’urgenza, un apposito strumento di reazione alle emergenze e alle catastrofi all’interno e all’esterno dell’Unione, che viene utilizzato quando i finanziamenti nell’ambito dei programmi specifici si rivelano insufficienti.

In numerose situazioni di crisi, si punta molto sulla complementarità tra aiuti umanitari e assistenza allo sviluppo, al fine di incoraggiare una transizione fluida tra il soccorso e lo sviluppo sostenibile finanziato dallo Strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale.

Lo Strumento di aiuto umanitario dell’Unione europea può esercitare un effetto leva sui finanziamenti degli Stati membri attraverso l’utilizzazione di entrate con destinazione specifica esterne. Ciò può contribuire a rafforzare la complementarità con le risorse nazionali.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

11 000



AZIONE ESTERNA

Politica estera e di sicurezza comune

La politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea consente a quest’ultima di esprimersi con una sola voce nelle questioni di politica estera e di sicurezza comune e contribuisce al mantenimento della pace, alla prevenzione dei conflitti e al consolidamento della sicurezza internazionale. Si tratta di uno degli strumenti principali utilizzati per attuare la Strategia globale dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza e permette all’Unione europea di svolgere il proprio ruolo di attore globale. Gli strumenti di azione esterna dovrebbero contribuire a realizzare gli obiettivi dell’Unione europea e a diffondere nel mondo i suoi valori.

Il trattato sull’Unione europea (titolo V: Disposizioni generali sull’azione esterna dell’Unione e disposizioni specifiche sulla politica estera e di sicurezza comune) ha rafforzato questo settore mediante la creazione della figura dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e del Servizio europeo per l’azione esterna. La politica estera e di sicurezza comune contribuisce a difendere i valori, i principi e gli interessi dell’Unione. L’articolo 21 del trattato sull’Unione europea rispecchia i principi e gli obiettivi che guidano l’azione esterna dell’Unione, che comprendono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e le libertà fondamentali, il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e di solidarietà e il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La politica estera e di sicurezza comune offre la possibilità di agire come un attore esterno a nome degli Stati membri e insieme ad essi. Prevedendo la possibilità di agire congiuntamente, l’Unione europea aggiunge valore alle attività dei singoli Stati membri permettendo di raggiungere la massa critica necessaria per far fronte alle sfide globali. Considerata la posizione imparziale dell’Unione europea nell’esercizio dell’azione esterna a nome degli Stati membri ed assieme ad essi, le operazioni di politica estera e di sicurezza comune beneficiano di una maggiore credibilità e fiducia nei paesi in cui vengono svolte. Il peso economico e demografico dell’Unione europea e la capacità di adottare decisioni comuni di politica estera ne rafforzano l’influenza.

Sebbene le attività dei singoli Stati membri contribuiscano evidentemente alla realizzazione degli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, quest’ultima permette di ottenere una massa critica significativa per far fronte alle sfide globali. La titolarità congiunta da parte dell’Unione europea, combinata con l’influenza e l’effetto leva a livello di riforme che un attore di livello mondiale può esercitare, e il forte segnale politico associato ad un solido meccanismo UE contribuiscono a soddisfare le esigenze di sicurezza e di stabilità dei paesi partner.

Grazie al ruolo di leader che svolge negli ambiti dell’assistenza umanitaria e della cooperazione allo sviluppo, l’Unione europea si trova in una posizione privilegiata per diffondere i propri valori e affrontare le sfide globali, tra cui i conflitti, l’instabilità, le minacce alla sicurezza e le minacce per la sicurezza mondiale. In sinergia con altri strumenti di azione esterna, la politica estera e di sicurezza comune contribuisce a creare un quadro coerente e a raccogliere le risorse finanziarie destinate all’azione esterna che gli Stati membri da soli non sarebbero in grado di sostenere.

2.OBIETTIVI

Considerate le attuali priorità politiche e sfide globali, le azioni della politica estera e di sicurezza comune continueranno a costituire un pilastro fondamentale della strategia globale (o della strategia che la sostituirà) post-2020, che sosterrà tre priorità strategiche: 1) reagire alle crisi e ai conflitti esterni, 2) sviluppare le capacità dei partner e 3) proteggere l’Unione e i suoi cittadini. Affinché la politica estera e di sicurezza comune possa essere efficace, l’Unione europea deve essere pronta a reagire rapidamente e con determinazione alle nuove minacce che riguardano i suoi interessi strategici.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

L’impatto globale e i risultati complessivi della politica estera e di sicurezza comune rappresentano un valore molto più grande della somma delle singole azioni con cui si manifesta. In particolare, nell’ambito delle missioni della politica di sicurezza e di difesa comune, l’ambito di applicazione e l’ampiezza delle azioni concordate sono superiori a quanto possano fare i singoli Stati membri. Le missioni della politica di sicurezza e di difesa comune beneficiano in particolare della natura multinazionale dell’Unione europea sia in termini di immagine - la credibilità dell’Unione europea in quanto organizzazione che promuove la pace - sia in termini di capacità di accedere ad un più vasto bacino di risorse umane e di competenze, in cui confluiscono anche le risorse e le competenze dei paesi terzi che partecipano alle azioni organizzate dall’Unione europea. Le azioni della politica di sicurezza e di difesa comune hanno contribuito concretamente all’attuazione delle politiche 1) promuovendo lo sviluppo delle capacità e fornendo sostegno e consulenza attraverso le missioni di formazione civile e militare della politica di sicurezza e di difesa comune, 2) promuovendo la pace e la stabilità e favorendo la diffusione dei valori dell’Unione europea grazie all’attività di rappresentanti speciali e 3) promuovendo risposte multilaterali alle minacce alla sicurezza, ad esempio lottando contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa e contro la diffusione e il traffico illeciti delle altre armi convenzionali.

Inoltre, attraverso le proprie operazioni di politica estera e di sicurezza comune, l’Unione europea finanzia l’Accademia europea per la sicurezza e la difesa e contribuisce a sostenere i costi delle sezioni specializzate in Kosovo. La politica estera e di sicurezza comune può inoltre essere utilizzata per i tipi di azione previsti dall’articolo 28 del trattato sull’Unione europea.

La necessità di garantire una reazione rapida e determinata implica che molte azioni della politica estera e di sicurezza comune non possano essere programmate in anticipo e che la dotazione di bilancio debba quindi prevedere per ogni esercizio un margine sufficiente per consentire una reazione rapida a fronte di una situazione di crisi.

Il bilancio della politica estera e di sicurezza comune è gestito e attuato dal Servizio degli strumenti di politica estera della Commissione.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Nell’ambito delle componenti dell’azione esterna e dell’assistenza preadesione del quadro finanziario pluriennale, sarà assicurata una forte complementarità tra i diversi strumenti. Inoltre saranno stimolate l’interazione e le sinergie tra gli strumenti finanziati dal bilancio dell’Unione europea (in particolare, lo Strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, lo Strumento di assistenza preadesione, l’aiuto umanitario, il meccanismo unionale di protezione civile — rescEU riveduto e il proposto Strumento europeo per la pace (non inserito nel quadro finanziario pluriennale a causa dei limiti al finanziamento delle attività di difesa previsti dal trattato sull’Unione europea), al fine di garantire un’azione esterna dell’Unione europea incisiva e coerente.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

3 000



AZIONE ESTERNA

Collaborazione con i paesi e territori d’oltremare
(inclusa la Groenlandia)

Il programma intende sostenere e rafforzare i legami economici, politici e culturali tra l’Unione europea e i 13 paesi e territori d’oltremare collegati alla Danimarca, alla Francia e ai Paesi Bassi. Le modalità del programma terranno conto delle esigenze e problematiche particolari di tutti i paesi e territori d’oltremare, nonché della situazione specifica della Groenlandia.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

I paesi e territori d’oltremare, che sono disseminati tra i poli e i tropici, sono associati all’UE. Svolgono un ruolo importante come avamposti dell’Unione nelle aree geografiche in cui sono situati, pur non formando parte del territorio dell’UE o del mercato unico europeo.

Scopo dell’associazione dei paesi e territori d’oltremare è promuovere lo sviluppo economico e sociale dei paesi e territori e instaurare strette relazioni economiche tra loro e l’Unione nel suo insieme.

Il fatto di sostenere i paesi e territori d’oltremare li rende meno dipendenti dall’UE e dagli Stati membri e promuove la collaborazione tra loro e i rispettivi partner regionali, europei e internazionali. Consente di proiettare valori, culture, leggi e collaborazioni economiche dell’UE attraverso il globo.

2.OBIETTIVI

Il sostengo ai paesi e territori d’oltremare si propone di preservare gli stretti e duraturi legami tra i partner, sostenendone lo sviluppo sostenibile e rafforzandone la competitività e la resilienza economica.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il sostegno ai paesi e territori d’oltremare, Groenlandia esclusa, veniva erogato dal Fondo europeo di sviluppo. I programmi vengono attuati direttamente dalla Commissione europea, soprattutto sotto forma di sostegno diretto al bilancio, ma a volte anche mediante sovvenzioni.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La collaborazione con i paesi e territori d’oltremare è strettamente connessa e coordinata con le politiche nazionali di sostegno di Danimarca, Francia e Paesi Bassi. Inoltre, verranno ricercate sinergie con i programmi europei di sviluppo per le regioni ultraperiferiche dell’UE e con lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale.



5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

500



ASSISTENZA PREADESIONE

Strumento di assistenza preadesione

Lo strumento di assistenza preadesione accompagna i paesi canditati e potenziali candidati lungo il percorso verso la conformità ai criteri di adesione. Si colloca nel contesto della strategia nei Balcani occidentali e riflette gli sviluppi delle relazioni con la Turchia.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Il sostegno all’allargamento dell’Unione è per definizione un compito svolto al meglio a livello dell’UE. La concessione dell’assistenza preadesione nell’ambito di un unico strumento e in base ad un’unica serie di criteri risulta più efficace dell’assistenza proveniente da più fonti - compresi i bilanci nazionali degli Stati membri - con procedure e priorità diverse. Rispetto ai singoli Stati membri, inoltre, l’Unione riesce ad ottenere l’impegno delle autorità nazionali con maggiore autorevolezza e certezza del diritto grazie all’influenza politica di cui gode. Lo strumento integra la politica di allargamento dell’Unione sostenendo le riforme politiche ed economiche anche per quanto riguarda i valori dell’UE, il rispetto dello Stato di diritto, il corretto funzionamento delle istituzioni che assicurano una gestione finanziaria sana nei paesi candidati/potenziali candidati; lo strumento è usato in modo proattivo per far avanzare i negoziati con i governi beneficiari verso il rispetto dei criteri di Copenaghen e la condizionalità degli accordi di stabilizzazione e di associazione.

Lo strumento di assistenza preadesione contribuisce a conseguire gli obiettivi europei di ampio respiro in termini di stabilità, sicurezza e prosperità nell’immediato vicinato dell’Unione. La prossimità tra Stati membri e beneficiari e la conseguente esigenza di coordinamento fa sì che il sostegno concesso ai beneficiari aiuti a sua volta l’Unione a raggiungere i propri obiettivi in relazione a crescita economica sostenibile, migrazione, sicurezza, approvvigionamento energetico, trasporti, ambiente e cambiamenti climatici.

2.OBIETTIVI

Lo strumento di assistenza preadesione è inteso a sostenere i paesi candidati e potenziali candidati nell’adozione e attuazione delle riforme politiche, istituzionali, giuridiche, amministrative, sociali ed economiche necessarie per conformarsi ai valori dell’Unione e per allinearsi progressivamente a norme, disposizioni, politiche e prassi dell’Unione ai fini dell’adesione.

Lo strumento si articola attorno alle priorità fondamentali seguenti: Stato di diritto, diritti fondamentali e migrazione, il che implica rafforzare la cooperazione sulla sicurezza e la lotta alla radicalizzazione e alla criminalità organizzata nonché sostenere una politica migratoria integrata che comprenda la gestione delle frontiere; politiche e acquis dell’Unione; sviluppo socioeconomico; investimenti per la crescita; riconciliazione, relazioni di buon vicinato e cooperazione regionale e transfrontaliera. I suddetti obiettivi danno seguito a quelli perseguiti nel programma precedente.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Sarà garantita la continuità con lo strumento del periodo 2014-2020. Il forte accento posto sull’efficienza sarà mantenuto; tale elemento verrà semplificato per renderne più agevole il monitoraggio e l’informazione e per fornire un reale incentivo ai beneficiari. È importante una mobilitazione rapida e flessibile dei fondi e dei mezzi finanziari necessari per preparare le future adesioni, laddove opportuno, anche per far sì che la graduale e fluida transizione dalla preadesione all’appartenenza a pieno titolo all’Unione permetta l’aumento delle capacità di assorbimento necessarie a tal fine.

Tutti i tipi di erogazione possibili saranno inseriti nel regolamento: sovvenzioni, appalti, premi, contributi ai fondi fiduciari dell’UE, sostegno di bilancio, strumenti finanziari e garanzie di bilancio; saranno attuati in gestione diretta, indiretta e concorrente secondo il tipo di programma e il paese partner.

Per quanto riguarda l’architettura degli investimenti, gli strumenti finanziari attualmente in corso nella regione restano attivi, visti i buoni risultati ottenuti finora.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Il programma perseguirà complementarità con un’ampia gamma di programmi dell’Unione, tra cui i programmi di politica interna (sinergie con le politiche di sicurezza, migrazione ed energia), lo strumento di vicinato, di sviluppo e di cooperazione internazionale, con la componente d’investimento, e il sostegno alla dimensione esterna di Erasmus+. I paesi beneficiari continueranno a fruire dei programmi tematici, in particolare a favore dei diritti umani. Nel preparare i paesi beneficiari ad assorbire e gestire i finanziamenti dell’Unione proseguiranno le sinergie tra la politica di coesione e la politica agricola comune.

È necessario mantenere coerenza tra il Fondo InvestEU, il nuovo strumento d’investimento unico per le politiche interne dell’UE, e lo strumento di assistenza preadesione, in modo da assicurare il potenziale accesso dei paesi in fase di preadesione al nuovo Fondo. L’aumento necessario del fabbisogno d’investimenti verrà soddisfatto principalmente tramite il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile+, che sarà integrato nello strumento di vicinato, di sviluppo e di cooperazione internazionale. In questa configurazione saranno possibili cospicue economie di scala, anche tenendo conto della possibilità di aumentare progressivamente le operazioni nei Balcani occidentali, a seconda delle necessità.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

14 500



STRUMENTI AL DI FUORI DEI MASSIMALI
DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE

STRUMENTI SPECIALI

Riserva per aiuti d’urgenza

La riserva per aiuti d’urgenza è uno strumento che fornisce fondi supplementari a diversi programmi settoriali al verificarsi di una crisi all’interno o all’esterno dell’UE.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Le esigenze di spesa non programmabili che scaturiscono da un’instabilità della situazione geopolitica e interna fanno sì che al bilancio dell’UE sia richiesta una sempre maggiore capacità di pronta reazione. Benché diversi programmi che operano all’interno e all’esterno dell’UE prevedano disposizioni specifiche per misure di emergenza, talvolta i fondi disponibili sono presto esauriti e si rendono necessari rinforzi, talvolta anche in tempi molto ristretti. Ad esempio le risorse disponibili per l’assistenza emergenziale nell’ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione e del Fondo sicurezza interna non sono bastate per rispondere alle richieste degli Stati membri confrontati alle crisi migratoria e della sicurezza a inizio 2015. Anche il programma Alimenti e mangimi si è dimostrato ampiamente insufficiente rispetto alle richieste degli Stati membri colpiti dalla crisi dell’influenza aviaria nel 2016 e nel 2017. Per sopperire alle carenze, in questi casi è stato necessario riassegnare fondi destinati ad altri programmi e ricorrere a diversi meccanismi di flessibilità.

Le calamità di grande entità, di origine naturale o umana, possono oltrepassare le capacità di un singolo Stato membro e acquistare una chiara componente transnazionale. Calamità di questo tipo diventano sempre più frequenti e di maggiore intensità a causa dei cambiamenti climatici o dei nuovi rischi emergenti, con conseguenze economiche, ambientali e sociali in crescita. Questo rende necessaria una maggiore capacità di pronta reazione da parte dell’UE insieme con:

·un quadro giuridico agile che consenta al bilancio dell’UE di intervenire in un’ampia gamma di situazioni di crisi, anche in aree non tradizionalmente considerate ad alto rischio. I pertinenti programmi di spesa devono essere dotati di opportune disposizioni in materia di risposta emergenziale che mettano in moto l’intervento dell’UE non appena si verifichi un evento emergenziale;

·una sufficiente disponibilità di fondi quando necessario; le grandi crisi non sono prevedibili ed è di importanza vitale disporre di una riserva di bilancio da cui attingere risorse supplementari in tempi brevi.

2.OBIETTIVI

Tra gli strumenti speciali che possono essere mobilitati al di là dei massimali del quadro finanziario pluriennale, la riserva per aiuti d’urgenza è quello specificamente studiato per portare rinforzi in caso di crisi. Esso rappresenta un importo annuo accantonato al di là dei massimali, che nel giro di poche settimane può essere aggiunto al bilancio di un programma specifico per coprire eventi imprevisti.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

L’ambito di applicazione della riserva per aiuti d’urgenza sarà esteso ad operazioni all’interno dell’UE, saranno quindi usate le procedure esistenti e sarà ottimizzata la dotazione di bilancio. In questo modo sarà disponibile un meccanismo comune volto a rafforzare finanziariamente le azioni dell’UE in risposta a tutti i tipi di crisi (calamità naturali, crisi ambientali, emergenze umanitarie, epidemie ecc.) e in tutte le aree geografiche.

Per evitare concorrenze e garantire un approccio equo nei confronti delle esigenze emergenziali, per i primi 9 mesi dell’anno verrà applicato un massimale temporaneo del 50% tanto alla dimensione interna quanto a quella esterna. Dopo tale periodo, per l’ultimo trimestre dell’anno resterà disponibile il 25% del massimale annuo, in modo da garantire che restino importi disponibili anche per emergenze che si verificassero verso la fine dell’anno.

Verranno mantenuti gli aspetti principali dell’attuale processo di mobilitazione della riserva per gli aiuti d’urgenza, che è agevole e ben collaudato:

·in quanto strumento speciale destinato a far fronte ad eventi imprevisti e a impreviste esigenze finanziarie, la riserva verrà mobilitata al di là dei massimali del quadro finanziario pluriennale;

·la riserva è iscritta in bilancio a titolo di stanziamento accantonato e viene mobilitata congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio mediante storno conformemente al regolamento finanziario;

·al fine di massimizzare la capacità della riserva, gli importi inutilizzati possono essere trasferiti all’anno successivo.

Per massimizzare la capacità di risposta del bilancio dell’UE, verranno definite norme comuni per l’uso della riserva a titolo dei vari programmi e delle varie linee di bilancio a cui essa è aperta. Ciò implica che non vi saranno destinazioni particolari né usi prioritari, ad esempio per le crisi interne piuttosto che per quelle esterne o per singoli settori.

In anni eccezionali, quando l’intero importo della riserva sia stato esaurito, le esigenze supplementari potrebbero ancora essere coperte mediante altri meccanismi di flessibilità (quali lo strumento di flessibilità o il margine per imprevisti) seppure con una procedura di mobilitazione più pesante (cioè con la modifica del bilancio).

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE / ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La riserva per aiuti d’urgenza servirà a far fronte a situazioni straordinarie a cui non è possibile rispondere con i finanziamenti di emergenza contenuti nei programmi specifici. Ad esempio la riserva non è destinata a far fronte alle conseguenze delle crisi connesse al mercato che colpiscono la produzione o la distribuzione agricola.

L’altro strumento speciale associato con la risposta alle crisi è il fondo di solidarietà dell’Unione europea. Anche questo strumento è limitato da un importo massimo annuo, ma ha una natura molto diversa da quella della riserva. Il sostegno del fondo di solidarietà è destinato ad essere l’espressione della solidarietà dell’UE nei confronti di uno Stato membro che sia impegnato a far fronte alle conseguenze di una grave calamità naturale. Esso acquista la forma di una sovvenzione volta a rimborsare parte dei costi sostenuti dallo Stato membro per la ripresa e la ricostruzione dopo una calamità, ma non prevede azioni concrete gestite a livello dell’UE né programmi di spesa.

5.IMPORTO ANNUO MASSIMO PROPOSTO

Cifre a prezzi 2018

Mio EUR

Importo annuo massimo

600



STRUMENTI SPECIALI

Fondo di solidarietà dell’Unione europea

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea è uno strumento di solidarietà che interviene, su richiesta di uno Stato membro o di un paese con cui sono in corso i negoziati di adesione all’Unione, in caso di gravi calamità naturali ed esprime la solidarietà europea nei confronti delle regioni colpite da tali calamità riducendo i costi dell’intervento a livello nazionale.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

La solidarietà tra gli Stati membri rappresenta uno dei principi fondanti dell’Unione e il Fondo di solidarietà dell’UE è una chiara dimostrazione di tale principio. La visibilità del Fondo tra i cittadini è molto elevata. Dato che probabilmente la frequenza e l’intensità delle calamità naturali aumenteranno a causa del mutamento delle condizioni climatologiche, questo strumento speciale, che non rientra nel quadro finanziario pluriennale, contribuisce anche a mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Grazie al suo impatto mirato, esso integra l’intervento a titolo dei programmi pluriennali, incentrati su priorità di investimento a medio termine, e può inoltre contribuire a superare la complessità che potrebbe derivare dal coordinamento interregionale qualora varie regioni siano colpite da una calamità.

2.OBIETTIVI

Il Fondo di solidarietà dell’UE fornisce un contributo finanziario per contribuire alla copertura dei costi delle operazioni di emergenza e di recupero sostenuti dai bilanci pubblici degli Stati ammissibili. Interviene in fase di rimborso per fornire un sostegno di bilancio al fine di ripristinare le infrastrutture essenziali, assistere la popolazione offrendo alloggi provvisori e finanziando i servizi di soccorso, garantire infrastrutture di prevenzione, misure di protezione del patrimonio culturale e di ripristino delle zone danneggiate, comprese le zone naturali.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Vista la natura degli interventi, il meccanismo di finanziamento del Fondo è semplice e incentrato sui risultati. La flessibilità che consente di riportare gli importi non spesi dall’esercizio precedente sarà mantenuta, consentendo al contempo pagamenti anticipati con importi maggiori.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

La revisione del 2014 ha rafforzato il collegamento con le politiche di riduzione del rischio di catastrofi e ha stabilito per gli Stati membri un incentivo ad incrementare, nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento europei gli investimenti a sostegno della prevenzione, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e dello sviluppo della resilienza alle catastrofi.

Intervenendo a posteriori, il Fondo di solidarietà è complementare rispetto a rescEU e ad altri strumenti di emergenza che intervengono immediatamente in caso di calamità naturali o provocate dall’uomo.

5.IMPORTO ANNUALE MASSIMO PROPOSTO

Cifre a prezzi 2018

Mio EUR

Importo annuale massimo

600



STRUMENTI SPECIALI

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è uno strumento di solidarietà e aiuto di emergenza che offre un’assistenza una tantum ai lavoratori licenziati nel contesto di una considerevole serie di esuberi collettivi imprevisti dovuti agli effetti negativi dei mutamenti economici.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

Le misure adottate nel quadro del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che integrano le azioni di resilienza a livello nazionale (disoccupazione, settore sociale) e gli interventi strutturali a titolo del Fondo sociale europeo, accrescono il numero e la varietà dei servizi offerti, ma anche la loro portata.

Grazie al suo impatto mirato, il Fondo integra gli interventi a titolo dei programmi pluriennali finanziati dall’UE, incentrati su priorità a medio termine, e può inoltre contribuire a superare la complessità del coordinamento interservizi a livello nazionale/regionale, in quanto per gli esuberi collettivi su larga scala possono essere necessarie misure combinate.

Infine, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione contribuisce anche all’attuazione diretta di alcuni principi del pilastro europeo dei diritti sociali, quali la formazione e l’apprendimento permanenti o il sostegno attivo all’occupazione.

2.OBIETTIVI

A partire dal 2021 il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione fornirà sostegno ai lavoratori interessati da un’ampia gamma di mutamenti (globalizzazione, crisi, mutamenti tecnologici, ecc.) che determinano esuberi consistenti su larga scala.

A tal fine, le misure saranno intese a: i) fornire un sostegno su misura per contribuire al reinserimento nel mercato del lavoro, ii) porre un accento sempre maggiore sull’acquisizione di competenze digitali e iii) sostenere la mobilità, se pertinente.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Per meglio corrispondere alla sua caratteristica specifica di strumento di emergenza, la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione verrà migliorata attuando due tipi di provvedimenti: i) un ampliamento della portata degli interventi che tenga conto dei criteri d’intervento ampliati (ad esempio i mutamenti tecnologici) e ii) semplificazioni procedurali, ad esempio una procedura di domanda più semplice e la fornitura di assistenza tecnica per agevolare l’accesso ai finanziamenti.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

I tassi di cofinanziamento saranno allineati a quelli della politica di coesione.

5.Importo annuale massimo proposto

Cifre a prezzi 2018

Mio EUR

Importo annuale massimo

200



FUORI BILANCIO

Strumento europeo per la pace

Lo strumento europeo per la pace è destinato a finanziare i costi comuni di operazioni militari nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune; a contribuire al finanziamento di operazioni militari di sostegno alla pace sotto la guida di altri soggetti internazionali; e a fornire sostegno alle forze armate di paesi terzi al fine di prevenire conflitti, costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale.

1.VALORE AGGIUNTO EUROPEO

L’UE è considerata un attore globale credibile. Questo le conferisce un vantaggio competitivo in termini di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace. Gli interventi dell’UE in tali settori possono assumere forme diverse, che vanno dal sostegno alle operazioni di mantenimento della pace da parte di paesi terzi o organizzazioni internazionali (ad esempio nell’ambito del Fondo per la pace in Africa), al sostegno diretto alle capacità dei partner, all’invio di truppe per operazioni nel quadro della politica estera e di difesa comune. La capacità dell’UE di contribuire alla prevenzione delle crisi, al ripristino della pace o dell’ordine pubblico o alla stabilizzazione di paesi o regioni coinvolti in conflitti o disordini è essenziale. Tale capacità non serve solo a proteggere l’UE e i suoi cittadini, ma anche a stabilizzare i paesi, a consentire lo sviluppo e a prevenire lo sfollamento su vasta scala di persone.

L’UE ha partecipato o ha fornito assistenza ad operazioni di mantenimento della pace, anche attraverso il dispiegamento delle sue forze militari, in diverse aree: dall’Africa, al Medio Oriente e ai Balcani occidentali. Tali operazioni hanno dimostrato il valore aggiunto di una dimensione europea, che consente agli Stati membri partecipanti di condividere i costi, mettere in comune le risorse e dare prova di un sincero impegno europeo in loco. Negli ultimi anni le sfide in materia di sicurezza e stabilità nel nostro vicinato e oltre sono tuttavia aumentate, e di conseguenza è aumentata anche la necessità di azioni per il mantenimento della pace.

Ciò richiede un maggior impegno dell’UE a reagire alle crisi e ai conflitti esterni attraverso il mantenimento della pace e la gestione dei conflitti. Questo obiettivo è conseguito in modo più efficiente ed efficace a livello di UE. Pochissimi Stati membri dispongono di risorse sufficienti per sostenere o condurre da soli efficaci operazioni militari e, dagli Stati membri che lo fanno, non ci si dovrebbe attendere che sostengano l’intero costo di operazioni che recano vantaggi per tutta l’UE. La solidarietà tra Stati membri e la messa in comune delle risorse sono quindi essenziali. Inoltre, un coinvolgimento a livello dell’UE può agevolare la cooperazione con le organizzazioni internazionali e regionali e con i paesi del mondo intero attraverso la rete di delegazioni dell’UE. Pochi Stati membri possono disporre di un tale raggio d’azione.

2.OBIETTIVI

L’obiettivo dello strumento è consentire all’UE di fare di più e di agire più rapidamente per prevenire i conflitti, promuovere la sicurezza delle persone, affrontare l’instabilità e operare per un mondo più sicuro, anche con mezzi militari e di difesa, se necessario. 

Il trattato sull’Unione europea non consente di finanziare a titolo del bilancio dell’UE operazioni della politica estera e di sicurezza comune che hanno implicazioni in ambito militare o della difesa. Il principale obiettivo dello strumento sarà quindi il proseguimento delle attività nel quadro della politica estera e di sicurezza dell’UE aventi implicazioni in ambito militare e/o della difesa che non possono essere finanziate a titolo del bilancio dell’UE. Salvo diversa decisione del Consiglio, le azioni nel quadro della politica estera e di sicurezza comune che possono essere finanziate a titolo del bilancio UE devono continuare ad essere finanziate dal bilancio UE. L’attuazione dello strumento richiederà la piena coerenza con il bilancio dell’UE, da garantire a ogni livello di funzionamento dello strumento.

Lo strumento per la pace è un nuovo strumento unico fuori bilancio. Esso beneficerà di un sostegno che, nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, è in parte coperto dal Fondo per la pace in Africa (finanziato dal Fondo europeo di sviluppo fuori bilancio) e dal meccanismo Athena. Le operazioni militari nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune sono finanziate al di fuori del bilancio dell’UE principalmente dagli Stati membri partecipanti, mentre una percentuale limitata dei costi comuni è finanziata attraverso il meccanismo Athena.

Questi meccanismi di finanziamento esistenti, pur avendo un chiaro valore aggiunto, finora hanno tenuto conto solo parzialmente delle aspettative dei partner e della necessità di garantire la stabilità esterna dell’UE in un contesto di sfide esterne senza precedenti. Lo strumento mira pertanto a:

1. migliorare il finanziamento delle operazioni militari nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune, rendendolo più flessibile ed efficiente;

2. ampliare la portata del sostegno dell’UE alle operazioni militari di sostegno alla pace sotto la guida di paesi terzi e organizzazioni internazionali a livello mondiale e potenziare le capacità militari di paesi terzi e organizzazioni internazionali al fine di prevenire conflitti, costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale;

3. agevolare il finanziamento di altre azioni operative nel quadro della politica estera e di sicurezza comune aventi implicazioni in ambito militare o di difesa, ove lo decida il Consiglio.

Lo strumento sarà istituito mediante una decisione del Consiglio nel quadro della politica estera e di sicurezza comune. Trattandosi di uno strumento della politica estera e di sicurezza comune, la sua attuazione sarà garantita dall’Alta rappresentante. Per quanto riguarda l’esecuzione finanziaria dello strumento, in linea con il regolamento finanziario, l’Alta rappresentante sarà assistita dal servizio degli strumenti di politica estera della Commissione.

3.ATTUAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Lo strumento sarà finanziato attraverso contributi annuali degli Stati membri, sulla base di una chiave di distribuzione correlata al reddito nazionale lordo. Esso migliorerà la flessibilità e la capacità di risposta alle crisi, traendo insegnamento dall’esperienza acquisita con gli strumenti e i meccanismi attuali. Lo strumento garantirà una disponibilità su base permanente del finanziamento UE e consentirà di reagire rapidamente alle crisi e di rispondere ad altre richieste urgenti. Esso permetterà inoltre di agevolare la fornitura di pacchetti integrati di addestramento militare dispensato durante le missioni di addestramento militare dell’UE, di materiale militare e di sostegno in tale ambito. Lo strumento europeo per la pace è concepito in modo efficiente e flessibile, per tenere conto della diversa natura delle sue attività. Esso consentirà inoltre una chiara espressione dell’importante ruolo dei partner.

4.COMPLEMENTARITÀ E SINERGIE CON ALTRE POLITICHE/ALLINEAMENTO TRA RISORSE UE E RISORSE NAZIONALI E REGIONALI

Lo strumento sarà disciplinato dai principi di coerenza e complementarità, garantendo piena coerenza e sinergia con gli strumenti e le misure dell’azione esterna pertinenti nel quadro del bilancio dell’UE, in particolare la politica estera e di sicurezza comune, la creazione di capacità per la sicurezza e lo sviluppo e altre forme di assistenza e di azione in materia di sicurezza nell’ambito degli obiettivi di sicurezza e di pace del vicinato UE e delle politiche di sviluppo. La flessibilità e la capacità di risposta faranno in modo che il sostegno sia disponibile in tempo utile e risponda alle esigenze militari esterne, come concordato. Saranno inoltre garantite la semplificazione e la razionalizzazione delle fonti e delle strutture di finanziamento. Lo strumento sarà oggetto di una forte guida politica, volta a garantirne l’efficacia e la coerenza con l’approccio globale dell’UE in materia di politica esterna.

Lo strumento riflette l’esigenza che il ruolo dell’UE trovi espressione nel settore della difesa, ma è chiaramente distinto dal Fondo europeo per la difesa, che mira a integrare e ampliare gli investimenti nazionali a favore della ricerca e dello sviluppo industriale nel settore della difesa. Il Fondo europeo per la difesa può tuttavia conferire un significativo slancio all’autonomia strategica dell’UE e alla competitività dell’industria europea della difesa, consentendo in modo indiretto all’UE di fornire un sostegno più efficace alle operazioni militari di mantenimento della pace all’estero.

5.DOTAZIONE DI BILANCIO PROPOSTA PER IL 2021-2027

Lo strumento europeo per la pace è uno strumento fuori bilancio.

Cifre a prezzi correnti

Mio EUR

Dotazione totale 2021-2027

10 500

(1)

   Fatta salva la responsabilità delle competenti direzioni generali.

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