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Document 91999E000422

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 422/99 dell'on. Ernesto CACCAVALE Mancato recepimento in Italia delle recenti normative europee sugli orari di lavoro nel settore marittimo

GU C 341 del 29.11.1999, p. 110 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91999E0422

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 422/99 dell'on. Ernesto CACCAVALE Mancato recepimento in Italia delle recenti normative europee sugli orari di lavoro nel settore marittimo

Gazzetta ufficiale n. C 341 del 29/11/1999 pag. 0110


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0422/99

di Ernesto Caccavale (UPE) alla Commissione

(1o marzo 1999)

Oggetto: Mancato recepimento in Italia delle recenti normative europee sugli orari di lavoro nel settore marittimo

Considerando che la "Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori", adottata dal Consiglio europeo di Strasburgo del 9 dicembre 1989, ha previsto che la realizzazione del mercato interno deve portare ad un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori nella Comunità europea e, pertanto, ha fissato un limite massimo per la durata settimanale di lavoro, periodi minimi di riposo, nonché adeguati periodi di pausa.

La direttiva 93/104/CE(1), concernente taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro, ha stabilito prescrizioni minime di sicurezza e di salute in materia di organizzazione dell'orario di lavoro, escludendo però dalla sua regolamentazione alcuni settori, tra cui quello delle attività marittime:

- La Commissione europea, nel novembre 1998, ha adottato una proposta di direttiva (COM(98) 662) mirante ad integrare ed estendere l'applicabilità della direttiva del 1993 sopra citata anche a quei settori per i quali era precedentemente stata esclusa, stabilendo così un limite massimo di ore lavorative anche per il settore marittimo.;

- Lle recenti normative italiane in materia non fanno ancora alcun riferimento al settore marittimo, tant'è che alcune società di navigazione ancora adottano degli orari di lavoro che eccedono i limiti previsti dalle normative europee, superando addirittura le sei o sette ore di lavoro straordinario giornaliero.

Si chiede, dunque, alla Commissione:

- quali iniziative intende intraprendere affinché lo Stato italiano recepisca al più presto le nuove normative comunitarie, colmando in tal modo questa assenza di regolamentazione e di equiparazione con gli standard minimi europei?

Risposta data dal sig. Flynn a nome della Commissione

(20 aprile 1999)

Il 18 novembre 1998, la Commissione ha adottato, a norma dell'articolo 4, paragrafo 2 dell'Accordo sulla politica sociale, una proposta di direttiva del Consiglio relativa all'accordo sull'organizzazione dell'orario di lavoro della gente di mare concluso dall'Associazione armatori della Comunità europea (ECSA) e dalla Federazione dei sindacati dei trasportatori dell'Unione europea (FST)(2). Dopo che il Consiglio avrà adottato la direttiva e in seguito alla scadenza del periodo di attuazione, la Commissione, in qualità di guardiana del Trattato CE, adotterà le misure necessarie per garantire la piena applicazione ed osservanza delle disposizioni della direttiva negli Stati membri.

(1) GU L 307 del 13.12.1993, pag. 18.

(2) GU C 43 del 17.2.1999.

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