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Document 52011IP0493

Salute delle api e apicoltura Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2011 sulla salute delle api e le sfide per l'apicoltura (2011/2108(INI))

GU C 153E del 31.5.2013, p. 43–51 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

31.5.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 153/43


Martedì 15 novembre 2011
Salute delle api e apicoltura

P7_TA(2011)0493

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2011 sulla salute delle api e le sfide per l'apicoltura (2011/2108(INI))

2013/C 153 E/06

Il Parlamento europeo,

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre 2010 sulla situazione nel settore dell'apicoltura (1),

vista la comunicazione della Commissione del 6 dicembre 2010 sulla salute delle api (COM(2010)0714),

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 17 maggio 2011 sulla salute delle api,

vista la comunicazione della Commissione del 3 maggio 2011 intitolata "La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020" (COM(2011)0244),

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (2), che stabilisce norme speciali per il settore dell'apicoltura nell'Unione europea,

viste la relazione scientifica dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), dell'11 agosto 2008, e la relazione scientifica commissionata e adottata dall'EFSA il 3 dicembre 2009, ambedue sulla mortalità e la sorveglianza delle api in Europa,

vista la sentenza della Corte di giustizia europea nella causa C-442/09 (3), concernente l'etichettatura del miele contenente materiale geneticamente modificato,

visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE (4),

vista la direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi (5),

vista la sua risoluzione dell'8 marzo 2011 sul "Deficit proteico dell'UE: quale soluzione per questo annoso problema?" (6),

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0359/2011),

A.

considerando che l'apicoltura come attività economica e sociale svolge un ruolo cruciale nello sviluppo sostenibile delle zone rurali, crea posti di lavoro e offre un importante servizio ecosistemico tramite l'impollinazione, che contribuisce al miglioramento della biodiversità mantenendo la varietà genetica delle piante;

B.

considerando che l'apicoltura e la biodiversità sono interdipendenti; considerando che, attraverso l'impollinazione, le colonie di api forniscono importanti beni pubblici di natura ambientale, economica e sociale, garantendo così la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare e mantenendo la biodiversità, e considerando che, attraverso la gestione delle loro colonie di api, gli apicoltori svolgono un servizio ambientale di primaria importanza, oltre a salvaguardare un modello produttivo sostenibile nell'ambiente rurale; considerando che i "pascoli delle api", i diversi terreni di foraggiamento e talune coltivazioni (colza, girasole ecc.) forniscono alle api il ricco nutrimento necessario per mantenere le loro difese immunitarie e rimanere in buona salute;

C.

considerando che sono emerse preoccupazioni per il fatto che, a causa degli ingenti costi di avviamento delle aziende apicole, si osserva una diminuzione degli entranti nel settore, il che determina un calo nel numero di alveari necessari per impollinare colture agricole di vitale importanza;

D.

considerando che, sia nell'UE sia in altre parti del mondo, si è registrata una riduzione del numero di colonie di api; considerando che le specie impollinatrici, che contribuiscono alla produttività del settore agricolo, tendono a diminuire; considerando che, qualora vi fosse una grave accentuazione di tale tendenza, gli agricoltori sia dell'UE sia di altre parti del mondo potrebbero essere costretti a ricorrere all'impollinazione artificiale, il che comporterebbe il raddoppio dei costi d'impollinazione; considerando che la scienza e la pratica veterinaria attualmente forniscono poche risposte in materia di prevenzione o di controllo delle malattie per quanto concerne determinati parassiti e malattie, a causa dell'insufficienza della ricerca e dello sviluppo di nuovi medicinali apistici negli ultimi decenni – risultato delle dimensioni limitate del mercato e del conseguente scarso interesse da parte delle grandi società farmaceutiche; considerando che gli scarsi farmaci disponibili per combattere l'acaro Varroa destructor in molti casi ormai non sono più efficaci;

E.

considerando che la salute delle singole api e delle colonie è influenzata da numerosi fattori letali e subletali, molti dei quali interconnessi; considerando che gli scarsi farmaci esistenti in commercio per combattere l'acaro Varroa destructor in molti casi ormai non sono più sufficientemente efficaci, a causa dell'insorgere di resistenze; considerando che l'uso dei pesticidi, i mutamenti delle condizioni climatiche e ambientali, la perdita di biodiversità vegetale, i cambiamenti nell'uso del suolo, le pratiche apicole gestite scorrettamente e la presenza di specie invasive possono indebolire i sistemi immunitari delle colonie e favorire patologie opportunistiche; considerando che le api possono essere esposte a prodotti fitosanitari per via diretta o indiretta, ad esempio tramite deriva aerea, acque superficiali, guttazione, nettare e polline;

F.

considerando che gli apicoltori possono contribuire e aiutare a preservare la salute e il benessere delle loro api, sebbene la qualità del loro ambiente svolga un ruolo importante nel determinare quanto possano avere successo;

G.

considerando che si raccomanda un uso minimo di prodotti veterinari e sostanze attive, come pure il mantenimento di un sistema immunitario sano delle colonie, ma che tuttavia sussistono problemi di resistenza; considerando che le sostanze attive e i farmaci non sono metabolizzati dalle api e che i produttori europei fanno affidamento su un miele pulito, privo di residui e di alta qualità;

H.

considerando che molti apicoltori europei operano a livello amatoriale e non sono apicoltori professionisti;

Ricerca e diffusione delle conoscenze scientifiche

1.

invita la Commissione ad aumentare il livello di sostegno a favore della ricerca in materia di salute delle api nell'ambito del prossimo quadro finanziario (ottavo programma quadro – PQ8) e a focalizzare la ricerca sugli sviluppi tecnologici, sulla prevenzione e sul controllo delle malattie (in particolare l'impatto dei fattori ambientali sul sistema immunitario delle colonie di api e le loro interazioni con le patologie), sulla definizione di pratiche agricole sostenibili, sulla promozione delle alternative non chimiche (ovvero pratiche agronomiche di prevenzione come la rotazione delle colture e il ricorso al controllo biologico), nonché sull'ulteriore incoraggiamento in generale delle tecniche di difesa antiparassitaria integrata e dello sviluppo di farmaci veterinari per combattere gli agenti patogeni responsabili delle attuali malattie delle api nell'Unione, in particolare l'acaro Varroa destructor, che è il principale agente patogeno e che richiede, in ragione della sua notevole capacità di resistenza, una maggiore varietà di sostanze attive di contrasto, come pure per combattere gli endoparassiti e le altre patologie opportunistiche;

2.

ritiene importante adottare misure urgenti per proteggere la salute delle api, tenendo conto delle specificità dell'apicoltura, della diversità dei soggetti coinvolti e dei principi di proporzionalità e sussidiarietà;

3.

ribadisce il timore che, se non controllato, l'aumento della mortalità delle api mellifere e degli impollinatori selvatici in Europa abbia un impatto profondamente negativo sull'agricoltura, sulla produzione e la sicurezza alimentare, sulla biodiversità, sulla sostenibilità ambientale e sugli ecosistemi;

4.

invita la Commissione a promuovere l'istituzione di adeguati sistemi nazionali di sorveglianza, in stretta collaborazione con le associazioni apicole, e ad elaborare norme armonizzate a livello dell'UE per consentire raffronti; sottolinea la necessità di un'identificazione e una registrazione uniformi degli alveari a livello nazionale, con una revisione e un aggiornamento annuali; insiste affinché i finanziamenti per l'identificazione e la registrazione non provengano dai vigenti programmi per il miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele nell'Unione europea (regolamento (CE) n. 1221/97 del Consiglio (7));

5.

invita la Commissione a sostenere una rete europea di "alveari di riferimento" per sorvegliare gli effetti delle condizioni ambientali, delle pratiche apicole e delle pratiche agricole sulla salute delle api;

6.

invita la Commissione a elaborare programmi triennali basati sulla dichiarazione di ogni Stato membro riguardante il numero di alveari realmente registrati, anziché su dati stimati;

7.

accoglie con favore l'istituzione del Laboratorio di riferimento dell'UE per la salute delle api, che dovrebbe concentrarsi su attività non coperte dalle reti di esperti o dai laboratori nazionali esistenti e sintetizzare le conoscenze integrate derivanti dalla loro ricerca;

8.

sottolinea la necessità di sostenere i laboratori diagnostici e le prove sul campo a livello nazionale e rileva che si dovrebbero evitare le sovrapposizioni nei finanziamenti;

9.

invita la Commissione a istituire un comitato direttivo, con rappresentanti del settore apicolo, incaricato di assistere la Commissione nell'elaborazione del programma di lavoro annuale del Laboratorio di riferimento dell'UE; si rammarica del fatto che il primo programma di lavoro annuale del Laboratorio di riferimento dell'UE sia stato presentato senza aver prima consultato le parti interessate;

10.

invita la Commissione a continuare a sostenere la ricerca scientifica sulla salute delle api, sulla base del buon esempio fornito dall'azione COST del progetto COLOSS e dalle iniziative BeeDoc e STEP, e a incoraggiare gli Stati membri a sostenere la ricerca scientifica in tale settore; sottolinea tuttavia che i rapporti con gli apicoltori e le organizzazioni di apicoltori dovrebbero essere migliorati;

11.

invita la Commissione ad escludere sovrapposizioni nell'uso dei fondi al fine di aumentarne l'efficacia nel garantire un valore aggiunto economico ed ecologico tanto per gli apicoltori quanto per gli agricoltori; invita la Commissione ad incoraggiare gli Stati membri ad incrementare il livello dei finanziamenti destinati alla ricerca;

12.

invita gli Stati membri a incoraggiare e supervisionare la creazione di reti nazionali di monitoraggio della fenologia delle piante mellifere;

13.

invita la Commissione ad incoraggiare attivamente un maggior grado di condivisione delle informazioni tra Stati membri, laboratori, apicoltori, agricoltori, industria e scienziati sugli studi ecotossicologici concernenti la salute delle api, in modo da consentire un controllo scientifico indipendente e informato; chiede alla Commissione di contribuire a tale processo mettendo a disposizione la sua pagina web sull'argomento in tutte le lingue ufficiali degli Stati membri interessati;

14.

si compiace dell'iniziativa della Commissione "Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti", ma chiede che tale iniziativa sia prorogata oltre il 2011 e che il numero dei partecipanti inviati dalle autorità nazionali sia aumentato;

15.

sollecita un sostegno a favore dei programmi di formazione destinati agli apicoltori in materia di prevenzione e controllo delle malattie così come dei programmi destinati agli agricoltori e ai forestali in materia di conoscenze botaniche, uso dei prodotti fitosanitari sicuro per le api, impatto dei pesticidi e pratiche agronomiche non chimiche volte a prevenire la diffusione delle piante infestanti; chiede alla Commissione, in collaborazione con le organizzazioni apicole, di proporre orientamenti per il trattamento veterinario degli alveari;

16.

invita le autorità e le organizzazioni di rappresentanza negli Stati membri a sostenere la diffusione fra gli apicoltori di adeguate conoscenze scientifiche e tecniche in materia di salute delle api; sottolinea la necessità di un dialogo permanente fra apicoltori, agricoltori e autorità competenti;

17.

sottolinea la necessità di garantire un'adeguata formazione per i veterinari, la possibilità di consultazioni veterinarie per gli apicoltori e il coinvolgimento di specialisti in apicoltura in seno alle autorità veterinarie nazionali;

Prodotti veterinari

18.

riconosce che lo sviluppo di trattamenti innovativi ed efficaci per combattere l'acaro Varroa, parassita responsabile di circa il 10 % delle perdite annuali, riveste grande importanza; ritiene che occorra incrementare il sostegno a favore dei trattamenti veterinari autorizzati al fine di ridurre gli effetti nefasti delle malattie e dei parassiti; chiede alla Commissione di introdurre orientamenti comuni in materia di trattamenti veterinari in tale settore, sottolineando la necessità di applicare questi trattamenti correttamente; chiede di introdurre orientamenti in merito all'utilizzo di molecole e/o formulazioni a base di acidi organici e oli essenziali e altre sostanze autorizzate nella lotta biologica;

19.

invita gli Stati membri a garantire un sostegno finanziario alla ricerca, allo sviluppo e alla sperimentazione sul campo di nuovi medicinali apistici, in particolare a favore delle PMI, in considerazione del contributo dato dall'apicoltura alla biodiversità e al bene pubblico attraverso l'impollinazione, e tenendo conto degli elevati costi dei farmaci veterinari attualmente sostenuti dagli apicoltori in confronto ai costi sanitari in altri settori zootecnici;

20.

sottolinea la necessità di offrire incentivi all'industria farmaceutica per lo sviluppo di nuovi farmaci destinati a combattere le malattie delle api;

21.

invita la Commissione ad elaborare norme più flessibili per l'autorizzazione e l'offerta di prodotti veterinari per le api, tra cui medicinali di origine naturale e altri farmaci che non hanno effetti sulla salute degli insetti; plaude alla proposta della Commissione concernente la revisione della direttiva sui medicinali veterinari, ma osserva che la scarsa disponibilità attuale di tali medicinali non dovrebbe giustificare la registrazione/ commercializzazione di antibiotici per trattare altre patologie opportunistiche nelle colonie di api, visti i loro effetti sulla qualità dei prodotti apicoli e sulla resistenza;

22.

si compiace dell'intenzione della Commissione di introdurre limiti massimi di residui per l'utilizzo di medicinali mediante la cosiddetta procedura "a cascata" in modo da eliminare l'attuale incertezza giuridica, che ostacola il trattamento delle api malate;

23.

sollecita una modifica del contesto normativo di modo che l'Agenzia europea dei medicinali, a fini di tutela dei diritti di proprietà intellettuale, possa garantire l'esclusività della produzione e della commercializzazione di nuove sostanze attive nei medicinali apistici innovativi per un determinato periodo transitorio;

24.

invita la Commissione europea a valutare la possibilità di estendere la copertura del Fondo veterinario dell'Unione europea alle malattie delle api in occasione della prossima revisione del medesimo;

25.

si compiace dell'intenzione della Commissione di proporre una normativa completa sulla salute animale; invita la Commissione ad adattare la portata e il finanziamento della politica veterinaria europea al fine di tenere conto delle specificità delle api e dell'apicoltura, in modo da garantire una lotta più efficace alle malattie delle api grazie a un'adeguata disponibilità di farmaci efficaci e standardizzati in tutti gli Stati membri e a un adeguato finanziamento della salute delle api nel quadro della politica veterinaria europea; chiede alla Commissione di assicurare una maggiore armonizzazione tra gli Stati membri, concentrando le sue azioni sul contrasto e sul controllo della varroasi nell'UE;

26.

sostiene i programmi di riproduzione che si concentrano sul livello di tolleranza alle malattie e ai parassiti, con particolare riferimento alla varroasi;

Effetti dell'agricoltura moderna sulle api

27.

sottolinea che l'Unione europea, con l'attivo coinvolgimento del Parlamento europeo, ha recentemente elaborato nuove norme più rigorose per l'autorizzazione dei prodotti fitosanitari e il loro uso sostenibile, al fine di garantirne la sicurezza per gli esseri umani e l'ambiente; rileva che tali norme includono rigorosi criteri aggiuntivi sulla sicurezza delle api; invita la Commissione a informare il Parlamento in merito all'efficace attuazione delle nuove norme;

28.

invita la Commissione a migliorare la metodologia di valutazione dei rischi connessi ai pesticidi al fine di proteggere la salute delle colonie e lo sviluppo delle popolazioni di api, e a garantire un accesso adeguato alle conclusioni e alla metodologia degli studi ecotossicologici compresi nei fascicoli di autorizzazione;

29.

sottolinea l'importanza dell'agricoltura sostenibile e invita gli Stati membri a recepire e applicare pienamente, nel più breve tempo possibile, la direttiva 2009/128/CE sull'uso sostenibile dei pesticidi e in particolare il suo articolo 14, il quale rileva il fatto che sarà obbligatorio per tutti gli agricoltori dell'UE applicare la difesa integrata a partire dal 2014, e a prestare particolare attenzione all'utilizzo dei pesticidi che possono avere effetti negativi sulle api e sulla salute delle colonie;

30.

invita la Commissione a prendere in considerazione, sulla base di test affidabili ed efficaci in condizioni reali, in presenza di protocolli armonizzati, la tossicità cronica, larvale e subletale nella valutazione dei rischi connessi ai pesticidi, come prevede il regolamento (CE) n. 1107/2009 relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, in vigore dal 14 giugno 2011; invita inoltre la Commissione a prestare particolare attenzione all'uso di taluni pesticidi specifici che in talune circostanze hanno avuto un effetto negativo sulla salute delle api e delle colonie; invita altresì la Commissione a rafforzare la ricerca sulle potenziali interazioni tra sostanza e agente patogeno e tra sostanza e sostanza; osserva che si dovrebbero prendere in esame anche tutti i metodi applicativi;

31.

si compiace che gli esperti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare realizzino una valutazione indipendente dei requisiti prescritti all'industria in merito alla fornitura di dati sui vari pesticidi;

32.

sollecita, allo scopo di instaurare un dialogo tra gli apicoltori, le parti interessate del settore agricolo e le autorità pubbliche, l'istituzione di un sistema volto a incoraggiare la notifica preliminare degli apicoltori in tutti gli Stati membri prima delle applicazioni di pesticidi, soprattutto nel caso di operazioni di trattamento insetticida per via aerea (ad esempio disinfestazioni dalle zanzare) e di un sistema inteso a fornire informazioni su richiesta in merito all'ubicazione degli alveari nel momento in cui si effettuano tali interventi; esorta inoltre a migliorare il trasferimento delle informazioni tra apicoltori e agricoltori mediante una base di dati su Internet per quanto riguarda ad esempio la collocazione di alveari in prossimità di campi;

33.

invita gli Stati membri a valutare l'opportunità di introdurre il tema dell'apicoltura e della salute delle api quale disciplina nell'ambito della formazione agricola;

34.

invita la Commissione, con particolare riferimento al progetto elaborato nel 2009 dall'EFSA intitolato "Mortalità e sorveglianza delle api in Europa", a condurre una ricerca obiettiva sui potenziali effetti negativi delle monocolture e delle colture OGM sulla salute delle api;

Aspetti relativi alla produzione e alla sicurezza alimentare e protezione dell'origine

35.

chiede alla Commissione di monitorare costantemente la situazione relativa alla salute animale nei paesi d'origine, di applicare i più severi requisiti di polizia veterinaria e di porre in essere un adeguato sistema di monitoraggio del materiale di propagazione proveniente da paesi terzi, al fine di evitare l'introduzione nell'UE di malattie o parassiti esotici delle api come i coleotteri Aethina tumida e gli acari Tropilaelaps; invita la Commissione e gli Stati membri, in collaborazione con le organizzazioni apicole, ad aumentare la trasparenza per quanto concerne la frequenza, la percentuale, le caratteristiche e soprattutto i risultati dei controlli di sicurezza effettuati ai punti di controllo alle frontiere;

36.

chiede che per i prodotti veterinari autorizzati nell'Unione europea sia fissata una soglia provvisoria (valori di riferimento per interventi ovvero "Reference Points for Action" – RPA) pari a 10 ppb, in considerazione dei diversi metodi analitici applicati nei vari Stati membri;

37.

invita la Commissione a includere protocolli NAL ("No Action Levels") o valori di riferimento per interventi (RPA) o limiti massimi di residui (LMR) in relazione al miele e agli altri prodotti apistici per le sostanze che non possono essere autorizzate per il settore apicolo europeo, nonché ad armonizzare i controlli veterinari alle frontiere e i controlli nel mercato interno visto che, nel caso del miele, le importazioni di scarsa qualità, le adulterazioni e i succedanei sono fattori di distorsione del mercato ed esercitano una pressione costante sui prezzi e sulla qualità finale del prodotto nel mercato interno dell'UE, e che si deve garantire una parità di condizioni per i prodotti/produttori dell'UE e dei paesi terzi; osserva che i limiti massimi di residui devono tenere conto dei residui derivanti dalla buona pratica veterinaria;

38.

invita la Commissione a porre in essere o modificare gli allegati della direttiva 2001/110/CE del Consiglio (8) (direttiva sul miele) al fine di migliorare gli standard della produzione dell'Unione stabilendo definizioni giuridiche precise per tutti i prodotti apistici, comprese le varietà di miele, e definendo i principali parametri di qualità del miele, come il contenuto di prolina e di saccarasi, il basso tenore di idrossimetilfurfurale (HMF) e di umidità, e l'adulterazione – quali il contenuto di glicerina, il rapporto tra gli isotopi dello zucchero (C13/C14), lo spettro pollinico e l'aroma nonché il contenuto di zuccheri del miele; sollecita un sostegno a favore della ricerca relativa a metodi efficaci di rilevamento delle adulterazioni del miele; invita la Commissione a garantire che il controllo delle proprietà naturali del miele che si applica ai prodotti europei sia applicato anche ai prodotti provenienti dai paesi terzi;

39.

invita la Commissione ad armonizzare le norme di etichettatura con le disposizioni del regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e ad introdurre l'etichettatura con indicazione obbligatoria del paese d'origine per i prodotti apistici importati e fabbricati nell'UE o, nel caso di miscele di prodotti di origini diverse, l'etichettatura con indicazione obbligatoria di tutti i paesi di origine;

40.

invita gli apicoltori, le loro organizzazioni di rappresentanza e le società commerciali, nello spirito della nuova politica di qualità dell'UE, a sfruttare meglio i regimi di etichettatura di origine UE (DOP e IGP) per i prodotti dell'alveare, giacché ciò potrebbe contribuire alla sostenibilità economica dell'attività apicola, e invita la Commissione, in stretta collaborazione con le associazioni apicole, a proporre denominazioni di qualità e a promuovere la vendita diretta dei prodotti apicoli sui mercati locali;

41.

sollecita iniziative volte ad aumentare il consumo di miele e di prodotti apicoli europei, anche mediante la promozione di mieli che presentano le caratteristiche tipiche di alcune varietà e aree geografiche;

Misure connesse alla conservazione della biodiversità e alla prossima riforma della politica agricola comune

42.

rileva la necessità della consultazione degli apicoltori da parte delle autorità nazionali e dell'UE nel corso dell'elaborazione dei programmi destinati all'apicoltura e della relativa legislazione, al fine di garantire l'efficacia di tali programmi e la loro effettiva attuazione; invita la Commissione a stanziare risorse finanziarie assai più cospicue, potenziando l'attuale sostegno all'apicoltura in seno alla PAC dopo il 2013 e garantendo la continuità e il miglioramento dei vigenti programmi di sostegno (regolamento (CE) n. 1221/97) a favore del settore apicolo, nonché a incoraggiare lo sviluppo di progetti comuni, e invita gli Stati membri a fornire assistenza tecnica al settore apicolo; chiede alla Commissione di garantire che il sistema di cofinanziamento sia compatibile con l'istituzione di aiuti diretti nel quadro del primo pilastro della PAC (applicazione facoltativa dell'attuale articolo 68 della PAC) da parte degli Stati che lo ritengano necessario; sottolinea inoltre la necessità di incoraggiare i giovani apicoltori a entrare nel settore; invita la Commissione a prevedere una rete di sicurezza o un sistema di assicurazione comune per l'apicoltura onde mitigare l'impatto delle situazioni di crisi sugli apicoltori;

43.

esorta la Commissione, nell'ambito della nuova strategia dell'UE per la biodiversità, a mettere a disposizione, prioritariamente e/o in misura superiore, risorse finanziarie per l'apicoltura in tutti i progetti e in tutte le azioni, proposti nell'ambito della PAC, che riguardino esclusivamente le sottospecie e gli ecotipi di Apis mellifera originari di ciascuna regione;

44.

chiede alla Commissione di precisare, nel quadro dell'imminente riforma della PAC, le misure di sostegno e gli aiuti che saranno destinati al settore apicolo europeo, tenendo conto dei beni pubblici ambientali e sociali forniti dalle colonie di api attraverso l'impollinazione e del servizio ambientale effettuato dagli apicoltori grazie alla gestione delle loro colonie di api;

45.

osserva che, secondo la relazione della Commissione del 28 maggio 2010, il numero complessivo di apicoltori nell'UE è leggermente aumentato rispetto al 2004; rileva che, stando a detta relazione, tale aumento è dovuto unicamente all'adesione della Bulgaria e della Romania all'UE e che, senza gli apicoltori di questi Stati, si sarebbe registrata una flessione significativa del numero di apicoltori nell'UE; ritiene che tale dato esprima la gravità della situazione in cui versa il settore apicolo dell'UE e dimostri la necessità di sostenerlo e di adottare misure concrete per far sì che gli apicoltori permangano nel settore;

46.

invita la Commissione a contemplare la possibilità di creare un regime di sostegno speciale agli apicoltori nell'ambito del regime degli aiuti diretti, ad esempio mediante pagamenti per colonia di api, al fine di contribuire alla tutela dell'apicoltura dell'UE, alla permanenza degli apicoltori nel settore, suscitando anche l'interesse dei giovani per tale lavoro, e alla salvaguardia delle api come agenti impollinatori;

47.

invita la Commissione a promuovere le pratiche agricole sostenibili nel quadro della PAC, a incoraggiare tutti gli agricoltori ad applicare semplici pratiche agronomiche in conformità della direttiva 2009/128/CE, e a rafforzare le misure agroambientali specifiche per il settore apicolo, nello spirito della nuova strategia dell'UE a favore della biodiversità; invita gli Stati membri a istituire misure agroambientali destinate all'apicoltura nei loro programmi di sviluppo rurale e a incoraggiare gli agricoltori ad adottare misure agroambientali volte a sostenere la realizzazione di prati con piante gradite alle api mellifere ai margini dei campi e ad applicare un livello avanzato di produzione integrata, privilegiando un approccio olistico all'agricoltura e ricorrendo al controllo biologico ove possibile;

48.

ribadisce che la Commissione considera le api mellifere una specie domestica e quindi un settore zootecnico, il che favorisce le misure (9) volte a migliorare la salute, il benessere e la protezione e assicura maggiori informazioni sulla salvaguardia degli impollinatori selvatici; chiede pertanto che venga elaborata una strategia di protezione sanitaria delle api e che nelle legislazioni del settore agricolo e veterinario sia contemplata la filiera apicola, tenendo conto della sua specificità, soprattutto per quanto concerne il risarcimento per le perdite di api subite dagli apicoltori;

49.

invita tutte le parti interessate nel settore dell'apicoltura a sfruttare le opportunità offerte dall'attuale politica agricola comune e dalla sua prossima riforma, le quali tengono debitamente conto delle organizzazioni di produttori nell'intero settore agricolo;

Mantenimento della biodiversità delle api

50.

invita la Commissione, nell'ambito della direttiva 92/43/CEE del Consiglio (10), (direttiva "Habitat"), a definire lo stato di conservazione della specie Apis mellifera e, se del caso, a inserirla negli allegati della direttiva; esorta la Commissione, considerata la natura urgente della conservazione della specie Apis mellifera e delle diverse sottospecie presenti nell'Unione europea, a prendere in esame la possibilità di introdurre un programma o un regolamento specifico nel quadro dello strumento finanziario Life+ che consenta l'attuazione di un progetto paneuropeo di ricostituzione delle popolazioni selvatiche di detta specie;

51.

invita la Commissione, nell'ambito della direttiva 92/65/CEE del Consiglio (11), a vietare, anche temporaneamente, l'importazione da paesi terzi di api vive e di specie del genere Bombus sp. al fine di evitare l'introduzione di patologie esotiche, posto che non mancano risorse genetiche per l'apicoltura nell'Unione europea, tenendo presenti le principali sottospecie all'origine delle razze e delle varietà attualmente utilizzate in apicoltura;

52.

ricorda che le azioni a favore della biodiversità sono indispensabili anche nel settore non agricolo; osserva che gli spazi verdi lungo le strade, le zone limitrofe alle ferrovie, i tagli boschivi per le reti di trasmissione dell'energia e i giardini pubblici e privati costituiscono superfici considerevoli, dove modalità di gestione ragionate possono determinare un consistente aumento delle risorse di polline e di nettare per le api e gli insetti impollinatori; rileva che tale sviluppo deve realizzarsi nel quadro di una gestione armoniosa del territorio, garantendo in particolare la sicurezza stradale;

*

* *

53.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.


(1)  Testi approvati, P7_TA(2010)0440.

(2)  GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.

(3)  GU C 24 del 30.1.2010, pag. 28.

(4)  GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1.

(5)  GU L 309 del 24.11.2009, pag. 71.

(6)  Testi approvati, P7_TA(2011)0084.

(7)  GU L 173 del 1.7.1997, pag. 1.

(8)  GU L 10 del 12.1.2002, pag. 47

(9)  Attraverso iniziative come la Strategia per la salute degli animali nell'UE (2007-2013), che contribuisce a fornire un quadro normativo unico e chiaro per la salute degli animali, migliora il coordinamento e l'uso efficiente delle risorse da parte delle pertinenti agenzie europee e sottolinea l'importanza di mantenere e migliorare la capacità di diagnosi.

(10)  GU L 206 del 22.7.1992, pag. 7.

(11)  GU L 268 del 14.9.1992, pag. 54.


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