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Document 32016H0818(25)

Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2016, sul programma nazionale di riforma 2016 di Malta e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2016 di Malta

OJ C 299, 18.8.2016, p. 105–108 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.8.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 299/105


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 12 luglio 2016

sul programma nazionale di riforma 2016 di Malta e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2016 di Malta

(2016/C 299/25)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2016. Il Consiglio europeo del 17 e 18 marzo 2016 ha approvato le priorità indicate nell'analisi annuale della crescita. Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Malta non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha adottato anche la raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che è stata approvata dal Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio 2016 e adottata dal Consiglio l'8 marzo 2016 (3). In quanto paese la cui moneta è l'euro e considerate le strette correlazioni fra le economie nell'Unione economica e monetaria, Malta dovrebbe assicurare l'attuazione piena e tempestiva di tale raccomandazione.

(2)

Il 26 febbraio 2016 è stata pubblicata la relazione per paese relativa a Malta 2016, nella quale sono valutati i progressi compiuti da Malta sia nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 14 luglio 2015 sia verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

(3)

Il 15 aprile 2016 Malta ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2016 e il suo programma di stabilità 2016. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(4)

La programmazione dei fondi strutturali e d'investimento europei per il periodo 2014-2020 ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell'articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (4), ove necessario per sostenere l'attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione può chiedere ad uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilità negli orientamenti sull'applicazione delle misure per collegare l'efficacia dei fondi strutturali e d'investimento europei a una sana gestione economica.

(5)

Malta è attualmente sottoposta al braccio preventivo del patto di stabilità e crescita ed è soggetta alla regola del debito. Nel programma di stabilità 2016 il governo prevede che il saldo nominale aumenti fino a registrare un avanzo dello 0,1 % del PIL entro il 2019. Il saldo strutturale migliorerà gradualmente e Malta conseguirà il proprio obiettivo di bilancio a medio termine, ossia una posizione di bilancio in pareggio in termini strutturali, entro il 2019. Stando al programma di stabilità, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe scendere al 62,6 % nel 2016 e calare ulteriormente al 55,5 % nel 2019. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è plausibile per il 2016 e cauto per il biennio 2017-2019. Tuttavia, le misure necessarie per sostenere gli obiettivi di disavanzo previsti dal 2017 in poi non sono state sufficientemente specificate. Sulla base delle previsioni di primavera 2016 della Commissione, vi è il rischio elevato di una deviazione significativa rispetto all'aggiustamento raccomandato verso l'obiettivo di bilancio a medio termine nel 2015 e nel 2016 considerati insieme, dovuta essenzialmente ad uno scostamento nel 2015 che deve essere corretto nel 2016, e nell'ipotesi di politiche invariate nel 2017. Lo scostamento nel 2015 si spiega in parte con il forte aumento degli investimenti dovuti in larga misura all'assorbimento eccezionalmente elevato dei fondi dell'UE prima della fine del periodo di programmazione 2007-2013. Al fine di ridurre la deviazione del biennio 2015-2016, il programma di stabilità 2016 prevede misure supplementari per il 2016 che non potevano essere già inserite nelle previsioni di primavera della Commissione. Tali misure intendono ridurre la spesa primaria (dello 0,16 % del PIL), soprattutto nell'ambito della retribuzione dei dipendenti, dei consumi intermedi e dei trasferimenti di capitali. Sono state riviste inoltre le stime di alcune misure in materia di entrate per il periodo 2016-2019, onde riflettere dati più aggiornati e l'impatto effettivo delle misure per il 2015. Nel loro insieme le misure hanno un impatto in termini di riduzione del disavanzo dello 0,2 % del PIL. Rispetto alle previsioni della Commissione, l'inclusione di dette misure migliorerebbe lo sforzo strutturale e il pilastro del saldo strutturale indicherebbe in media una qualche deviazione nel biennio 2015-2016, mentre permarrebbe il rischio di una deviazione significativa nel 2017. Malta dovrebbe conformarsi al parametro per la riduzione del debito sia nel 2016 che nel 2017. Sulla base della valutazione del programma di stabilità e tenuto conto delle previsioni di primavera 2016 della Commissione, il Consiglio ritiene che vi sia il rischio che Malta non rispetti le disposizioni del patto di stabilità e crescita. Nel 2016 e nel 2017 saranno necessarie pertanto ulteriori misure per garantirne il rispetto.

(6)

La sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche di Malta resta problematica, principalmente a causa dell'incidenza sul bilancio dei costi connessi all'invecchiamento della popolazione, quali le pensioni e l'assistenza sanitaria e di lunga durata. Il sistema pensionistico deve far fronte alla doppia sfida di garantire la sostenibilità, garantendo al contempo adeguati redditi da pensione. Nel 2013 la spesa per le pensioni è stata inferiore alla media dell'UE, attestandosi al 9,6 % del PIL, ma dovrebbe salire al 12,8 % entro il 2060, diventando una delle più alte dell'Unione. Nel marzo 2016 il governo ha adottato diverse misure per affrontare la sostenibilità e l'adeguatezza del sistema pensionistico, ma l'incidenza sul bilancio non è ancora stata valutata. Al fine di migliorare l'adeguatezza del sistema, la pensione minima nazionale contributiva continua ad aumentare nel 2016, nell'ottica di raggiungere il 60 % del reddito mediano entro il 2027 e di estenderne la copertura. L'efficacia della riforma dipenderà dalla salvaguardia dell'occupabilità delle coorti più anziane. Oltre alle pensioni, la spesa pubblica per l'assistenza sanitaria e di lunga durata dovrebbe aumentare più rapidamente rispetto alla media dell'UE, rispettivamente al 2,1 % e all'1,2 % del PIL. Le autorità hanno adottato una strategia per il sistema sanitario nazionale e sono impegnate nella revisione della spesa sanitaria per migliorarne l'efficienza. Tuttavia, i risparmi generati da questi sforzi devono ancora concretizzarsi. La sostenibilità a lungo termine trarrebbe beneficio dall'utilizzo dei potenziali risparmi per affrontare la prevista crescita della spesa.

(7)

Sono stati effettuati investimenti significativi, ma i risultati dell'istruzione e della formazione sono ancora al di sotto degli obiettivi e influiscono negativamente sulla qualità dell'offerta di lavoro e il tasso di partecipazione al mercato del lavoro. Il livello di istruzione della forza lavoro maltese è tra i più bassi dell'Unione. Malta sta attuando una strategia globale per l'apprendimento permanente, ma la partecipazione ai programmi di apprendimento permanente è ancora limitata, soprattutto tra coloro che hanno un basso livello di istruzione. Le sfide in questo ambito comprendono la sensibilizzazione mirata, un migliore accesso alla formazione e i partenariati tra gli istituti di istruzione e formazione e i datori di lavoro. Nel 2015 è stato approvato un «avviso legale» che istituisce l'Institute for Education, un istituto per lo sviluppo professionale continuo degli insegnanti. Tra i principali obiettivi dell'istituto: i) trasmettere agli insegnanti le competenze necessarie alle loro attività professionali quotidiane, ii) fungere da polo di incontro e condivisione delle esperienze per gli insegnanti e iii) promuovere la leadership scolastica. L'istituto sta diventando operativo e dovrebbe diventare il principale motore nell'affrontare le esigenze di sviluppo professionale degli insegnanti. I progressi in questo ambito dovranno essere monitorati.

(8)

A parte progetti isolati su larga scala nel biennio 2014-2015, a Malta gli investimenti sono stati modesti, il che riflette i cambiamenti strutturali dell'economia e le strozzature. Ciò è dovuto principalmente alla crescente importanza dei settori di servizi con un impiego più ridotto di capitali, che riduce le esigenze di investimento future dell'economia. Permangono tuttavia alcune sfide che si ripercuotono sull'attività di investimento nel paese, quali l'insufficiente capacità di innovare, le strozzature in materia di competenze, le inefficienze nella pubblica amministrazione e nel sistema giudiziario, gli oneri regolamentari e la significativa congestione del traffico.

(9)

Le infrastrutture logistiche e di trasporto costituiscono uno dei principali ostacoli agli investimenti esteri. I costi esterni del trasporto sostenuti dall'economia maltese sono sostanziali e derivano principalmente da un uso non efficiente della rete di trasporti del paese e dalla mancanza di alternative reali all'utilizzo delle autovetture private. Inoltre il numero elevato di veicoli privati, l'inquinamento e il traffico congestionato creano problemi per la sostenibilità del settore del trasporto nazionale. Non sono ancora state attuate strategie complessive in materia di trasporti, sebbene lo sviluppo di una strategia e di un piano generale nazionali per i trasporti siano una condizione preliminare per accedere ai fondi strutturali e d'investimento europei per il periodo 2014-2020, che saranno utilizzati per cofinanziare gli investimenti nei trasporti.

(10)

Il governo ha adottato varie misure per migliorare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI). Le misure erano orientate a fornire investimenti in equity e in venture capital, che negli ultimi anni erano stati individuati come strozzature. Inoltre, le future misure comprendono l'istituzione di un registro centrale del credito e una banca per lo sviluppo nonché il lancio da parte della Borsa maltese di una piattaforma pensata nello specifico per aiutare le PMI a raccogliere fondi sui mercati dei capitali. Permangono difficoltà nell'accesso a strumenti non bancari, ma a Malta le PMI beneficiano di un contesto dei finanziamenti migliore rispetto a molte altre imprese analoghe dell'UE.

(11)

Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica di Malta che ha pubblicato nella relazione per paese 2016. Ha altresì valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma, nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte a Malta negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica di Malta, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni nazionali. Le raccomandazioni nell'ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 2.

(12)

Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (5) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,

RACCOMANDA che Malta adotti provvedimenti nel 2016 e nel 2017 al fine di:

1.

considerato l'alto rischio di una deviazione significativa, conseguire un aggiustamento annuo di bilancio dello 0,6 % del PIL verso l'obiettivo di bilancio a medio termine nel 2016 e nel 2017, adottando le misure strutturali necessarie; intensificare le misure volte a garantire la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche;

2.

adottare misure per rafforzare l'offerta di manodopera, in particolare attraverso una maggiore partecipazione delle persone meno qualificate all'apprendimento permanente.

Fatto a Bruxelles, il 12 luglio 2016

Per il Consiglio

Il presidente

P. KAŽIMÍR


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25).

(3)  GU C 96 dell'11.3.2016, pag. 1.

(4)  Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).

(5)  A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.


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