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Document 52021DC0615

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI La strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica (2021-2030)

    COM/2021/615 final

    Strasburgo, 5.10.2021

    COM(2021) 615 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    La strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica (2021-2030)


    "L'antisemitismo colpisce al cuore i nostri valori: umanità, libertà religiosa, uguaglianza. È un veleno per la nostra società e spetta a tutti noi contrastarlo, prevenirlo e debellarlo per sempre".

    ― Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea

    Bruxelles, 3 febbraio 2021

    "L'odio che inizia con gli ebrei non finisce mai con gli ebrei. Commettiamo un grande errore se pensiamo che l'antisemitismo sia una minaccia solo per gli ebrei, poiché ad esser minacciate sono, innanzitutto, l'Europa e le libertà la cui conquista ha richiesto secoli".

    ― Rabbino Jonathan Sacks

    Parlamento europeo, 27 settembre 2016

     

    VERSO UN'UE LIBERA DALL'ANTISEMITISMO

    Gli ebrei europei e le comunità ebraiche europee contribuiscono allo sviluppo sociale, politico, economico, scientifico e culturale dell'Europa da più di duemila anni e costituiscono una parte indissolubile dell'identità europea. Da Gustav Mahler a Sigmund Freud, da Hannah Arendt a Simone Veil, gli ebrei hanno arricchito il patrimonio culturale, intellettuale e religioso dell'Europa.

    Al tempo stesso l'antisemitismo è presente da secoli in Europa, ove si è manifestato sotto forma di espulsioni, persecuzioni e pogrom culminati nell'Olocausto, macchia indelebile nella storia europea che ha cancellato la vita e il patrimonio ebraico in tante parti del continente. L'Unione europea ha le sue radici storiche nella seconda guerra mondiale e nell'impegno inequivocabile degli europei ad assicurare che tali atrocità non si ripetano mai più.

    Ma l'antisemitismo non è terminato con l'Olocausto. A distanza di generazioni dalla fine della Shoah 1 , l'antisemitismo sta ora aumentando in modo preoccupante, in Europa e oltre i suoi confini.

    L'Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Si oppone inequivocabilmente a tutte le forme di odio e discriminazione per qualsiasi motivo, che si tratti di origine razziale o etnica, religione o credo, orientamento sessuale, età o disabilità.

    L'antisemitismo è incompatibile con i valori fondamentali dell'Europa e rappresenta una minaccia non soltanto per le comunità ebraiche e per la vita ebraica, ma anche per una società aperta e diversificata, per la democrazia e per lo stile di vita europeo ed è ferma intenzione dell'Unione europea porvi fine.

    Un europeo su due ritiene che l'antisemitismo costituisca un problema.

    Nove ebrei su dieci ritengono che l'antisemitismo sia aumentato nel loro paese.

    L'85 % degli ebrei considera l'antisemitismo un problema serio 2 .

    L'antisemitismo contemporaneo assume molte forme, sia vecchie che nuove: dall'incitamento all'odio online ai reati generati dall'odio, alle aggressioni contro gli ebrei, agli attentati contro le loro proprietà e le loro istituzioni, fino alla profanazione di sinagoghe, cimiteri e siti commemorativi. Fa capolino nella vita quotidiana degli ebrei sotto forma di commenti futili o azioni casuali sul luogo di lavoro, in conversazioni private, in luoghi pubblici, nei mezzi di comunicazione, nel mondo dello sport e della cultura o quando gli ebrei praticano la loro religione. L'antisemitismo si manifesta sotto forma di discriminazione razziale, etnica o religiosa, stereotipi e odio nei confronti degli ebrei e delle persone percepite come tali. Può portare ad attentati violenti e letali come quelli alla scuola Ozar Hatorah di Tolosa nel 2012, al museo ebraico di Bruxelles nel 2014, all'Hypercasher di Parigi nel 2015 o alla sinagoga di Halle nel 2019.

    La pandemia di COVID-19 ha dimostrato anche come i vecchi pregiudizi antisemiti possano riemergere e alimentare nuove teorie complottistiche e nuovo odio, sia online che offline. Gli ebrei sono stati una delle comunità più prese di mira durante la pandemia; sono stati ingiustificatamente accusati di aver creato il virus e di aver sviluppato i vaccini per trarne profitto 3 . Senza contare i paragoni tra le misure di contrasto alla pandemia e le politiche che hanno portato al genocidio degli ebrei 4 , che minimizzano e banalizzano le esperienze delle vittime e dei sopravvissuti dell'Olocausto 5 .

    Sebbene i discorsi d'odio e la violenza siano facilmente individuabili, l'ignoranza e l'indifferenza diffuse nella nostra società consentono all'antisemitismo di proliferare e persino di crescere se non affrontato. Tutti noi abbiamo la responsabilità di informare e di educare continuamente giovani e adulti. Ciò è tanto più vero se si pensa che le generazioni che hanno vissuto l'Olocausto sono pressoché scomparse, rendendo ancor più difficile trasmettere alle prossime generazioni l'esperienza diretta e gli insegnamenti fondamentali che ne sono derivati.

    La vita ebraica nell'UE del XXI secolo

    Secondo le stime, in Europa prima della seconda guerra mondiale vivevano 9,5 milioni di ebrei. Sei milioni furono sistematicamente assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori durante l'Olocausto. Attualmente la popolazione ebraica nell'UE è di 1,5 milioni di persone 6 .

    Oggi in Europa la vita ebraica ha ripreso a pulsare. Negli ultimi decenni molti paesi europei hanno assistito alla rinascita della vita e della cultura ebraiche. L'identità ebraica si è rafforzata ed è parte integrante della società europea. Tuttavia, con il progressivo aumento degli attentati antisemiti 7 è aumentata parallelamente anche la paura tra le comunità ebraiche 8 ed è stato necessario adottare ulteriori misure di sicurezza per i luoghi ebraici.

    Negli ultimi anni la popolazione ebraica nell'UE sta diminuendo, in gran parte a causa della migrazione al di fuori dell'UE 9 . Il fenomeno è legato a diversi fattori 10 , in particolare le preoccupazioni relative alla sicurezza, la sensazione di una mancanza di volontà da parte di alcuni governi nell'affrontare l'antisemitismo 11 e la politicizzazione del dibattito pubblico sulle tradizioni e sui costumi ebraici.

    Intensificare la lotta contro l'antisemitismo

    Negli ultimi vent'anni l'antisemitismo è stato affrontato nel quadro dell'azione dell'Unione europea contro il razzismo 12 . A seguito dell'aumento significativo dell'antisemitismo, in questi ultimi anni le iniziative volte a contrastarlo hanno avuto un'accelerazione e la lotta contro l'antisemitismo è stata messa in primo piano nell'agenda politica dell'UE. Nel 2015 la Commissione europea ha nominato per la prima volta una coordinatrice per la lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica. Nel giugno del 2017 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla lotta contro l'antisemitismo 13 e nel dicembre 2018 il Consiglio ha adottato una dichiarazione relativa alla lotta contro l'antisemitismo 14 . Per sostenere l'attuazione di tale dichiarazione, la Commissione ha istituito un gruppo di lavoro ad hoc sulla lotta contro l'antisemitismo 15 che riunisce gli Stati membri e le comunità ebraiche. Nel dicembre del 2019 la lotta contro l'antisemitismo è entrata a far parte del portafoglio del vicepresidente della Commissione per la Promozione dello stile di vita europeo, a riprova dell'intenzione di affrontare la questione come priorità trasversale. Nel dicembre del 2020 il Consiglio ha adottato un'ulteriore dichiarazione incentrata sull'integrazione della lotta contro l'antisemitismo in tutti i settori d'intervento 16 . Tale azione d'insieme è stata potenziata con l'adozione di una serie di strategie che promuovono il pacchetto "Un'Unione dell'uguaglianza" attraverso un'ottica intersezionale 17 .

    La persistenza e l'aumento dell'antisemitismo richiedono una risposta più vigorosa a livello dell'UE. Con la presente strategia, prima nel suo genere, la Commissione è determinata ad intensificare in maniera significativa la lotta contro l'antisemitismo, contribuendo alla creazione di una società inclusiva basata sull'uguaglianza e sul rispetto, al fine di garantire buone prospettive future agli ebrei in Europa.

    La strategia si fonda su un'ampia consultazione 18 dei portatori di interessi. La Commissione invita le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le organizzazioni internazionali e tutti gli attori della società civile e i cittadini ad impegnarsi per un futuro libero dall'antisemitismo nell'UE e oltre i suoi confini. La Commissione si impegnerà in un dialogo regolare con il Parlamento europeo e con i parlamenti nazionali degli Stati membri per promuovere nuove azioni di lotta contro l'antisemitismo e di sostegno alla vita ebraica. Nel pieno rispetto delle competenze nazionali, la presente strategia definisce il quadro politico della Commissione per il periodo 2021-2030 e mira a sostenere e incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e tutti i portatori di interessi.

    La presente strategia cerca soprattutto di andare oltre una semplice risposta all'antisemitismo e di intensificare l'azione destinata a prevenirlo e contrastarlo attivamente in tutte le sue forme, garantendo nel contempo che la vita ebraica continui a prosperare in un'UE inclusiva e diversificata. Essa si articola in tre pilastri:

    1 - prevenzione e contrasto di tutte le forme di antisemitismo;

    2 - protezione e sostegno alla vita ebraica nell'UE;

    3 - istruzione, ricerca e memoria dell'Olocausto.

    La presente strategia, inoltre, intende porre l'UE saldamente alla guida della lotta globale contro l'antisemitismo, integrando le misure adottate al suo interno con iniziative internazionali in ciascuno dei tre pilastri sopra citati.

    Tutte le forme d'odio minano il valore dell'individuo e sono incompatibili con ciò che l'UE rappresenta. La strategia qui delineata rientra nelle iniziative della Commissione in materia di lotta contro tutte le forme di odio, discriminazione e razzismo. Integra il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, poiché il razzismo può associarsi anche alla discriminazione e all'odio scatenati da altri motivi, tra cui la religione o il credo. Si tratta di un aspetto che occorre prendere in considerazione attraverso un approccio intersezionale 19  se si vuol veramente aprire la strada a un'Unione europea libera dall'antisemitismo che sostenga la vita ebraica in tutta la sua diversità e ottenere miglioramenti concreti per il popolo ebraico e il suo futuro in Europa. In casi specifici, la strategia terrà conto anche dei punti in comune tra le esperienze di discriminazione del popolo ebraico e di altre minoranze etniche o religiose.

    I.PREVENZIONE E CONTRASTO DI TUTTE LE FORME DI ANTISEMITISMO

    "Ricordiamoci: ciò che fa più male alla vittima non è la crudeltà dell'oppressore, ma il silenzio di chi ne è testimone".

    ― Elie Wiesel

    L'antisemitismo contemporaneo è presente all'interno di gruppi radicali e marginali che sposano l'estremismo di destra, di sinistra o islamico, può celarsi dietro l'antisionismo, ma pervade anche il cuore della nostra società 20 . I discorsi e i comportamenti antisemiti possono essere espliciti o velati, consci o inconsci. L'antisemitismo può assumere la forma di atti illegali, punibili a norma del diritto dell'UE e nazionale. Tra le sue manifestazioni può comparire l'antisemitismo legato a Israele 21 , che in Europa è oggi la forma più comune di antisemitismo in cui gli ebrei si imbattono online 22 . Le vecchie teorie complottistiche antisemite e la disinformazione, pur non essendo necessariamente illegali, sono pericolose poiché perpetuano pregiudizi e stereotipi e possono portare a discriminazione, emarginazione, radicalizzazione e reati generati dall'odio.

    Dal 2017 la Commissione utilizza la definizione operativa giuridicamente non vincolante di antisemitismo adottata dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto (definizione dell'IHRA) 23 come strumento di orientamento pratico e come base per la sua azione di lotta contro l'antisemitismo 24 . La definizione dell'IHRA è il punto di partenza per promuovere un approccio basato sui diritti e incentrato sulle vittime 25 . Nel gennaio del 2021 la Commissione, in collaborazione con l'IHRA, ha pubblicato il "Manuale per l'uso pratico della definizione operativa di antisemitismo dell'IHRA" 26 , che fornisce una panoramica delle buone pratiche, attuate in tutta Europa, riguardanti l'uso della definizione da parte di organizzazioni internazionali, amministrazioni nazionali, società civile e comunità ebraiche 27 .

    1.1.Contrastare l'antisemitismo in tutti i settori politici e mobilitare i fondi dell'UE

    Affrontare l'antisemitismo è una sfida complessa. Le molteplici sfaccettature in cui si manifesta e la sua ampia diffusione in tutto lo spettro sociale e politico richiedono una risposta globale che spazi da un solido quadro giuridico adeguatamente applicato a questioni di sicurezza e a politiche di istruzione e di inclusione, per citare solo alcuni aspetti.

    La Commissione prenderà quindi in considerazione in maniera sistematica la lotta contro l'antisemitismo nell'elaborare politiche, atti legislativi e programmi di finanziamento e invita le altre istituzioni dell'UE a cooperare per rafforzare strumenti e pratiche che permettano tale integrazione. Gli Stati membri, peraltro, si sono già impegnati a prevenire e contrastare tutte le forme di antisemitismo attraverso nuove strategie nazionali o misure nel quadro delle strategie e/o dei piani d'azione nazionali esistenti in materia di prevenzione del razzismo, della xenofobia, della radicalizzazione e dell'estremismo violento 28 . Per avere un impatto, tali strategie devono prevedere azioni mirate ed essere sostenute da finanziamenti adeguati. L'adozione della definizione dell'IHRA 29 e la nomina di inviati speciali o coordinatori da parte di tutti gli Stati membri rappresentano anch'esse dei passi necessari per un'azione efficace a livello nazionale.

    Un maggior coinvolgimento delle organizzazioni della società civile e delle comunità ebraiche è fondamentale affinché la strategia abbia successo. La Commissione intende rafforzare la collaborazione attiva con tali soggetti e fornire sostegno finanziario ad iniziative previste in tutti i settori rientranti nell'ambito di applicazione della strategia.

    Azioni mirate saranno realizzate tramite un'ampia varietà di programmi di finanziamento dell'UE 30 , in particolare il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) 31 che, con una dotazione di 1,55 miliardi di EUR, è il programma di finanziamento di maggior portata mai attuato dall'UE per promuovere i diritti fondamentali. Azioni pertinenti saranno inoltre sostenute attraverso programmi dell'UE quali il programma Giustizia, Orizzonte Europa, Europa creativa, Erasmus+, il Fondo Sicurezza interna, i fondi della politica di coesione, lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) e lo strumento di assistenza preadesione (IPA). Inoltre, attraverso lo strumento di sostegno tecnico, la Commissione è in grado di finanziare riforme strutturali negli Stati membri, anche su base plurinazionale, per rafforzare la cooperazione e far tesoro delle migliori pratiche nella lotta contro la discriminazione e l'antisemitismo.

    Tutte le azioni degli Stati membri intraprese per l'attuazione dei fondi dell'UE devono rispettare pienamente il principio di non discriminazione. In particolare, durante la preparazione, l'attuazione, il monitoraggio, la rendicontazione e la valutazione dei programmi deve essere rispettata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata, tra l'altro, sulla razza o l'origine etnica, sulla religione o sulle convinzioni personali. In caso di violazione delle norme antidiscriminazione dell'UE, compresa la discriminazione contro gli ebrei a causa della loro religione o etnia, il finanziamento può essere sospeso. La Commissione e gli Stati membri monitorano il rispetto di tali norme per tutti i programmi finanziati dall'UE.

    Per sostenere l'attuazione della presente strategia e contribuire al coordinamento delle iniziative degli Stati membri, la Commissione formalizzerà il gruppo di lavoro ad hoc sulla lotta contro l'antisemitismo per farne una struttura permanente che riunisca Stati membri, rappresentanti delle comunità ebraiche e altri portatori di interessi.

    L'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), inoltre, sosterrà l'UE e gli Stati membri fornendo materiale probatorio, assistenza e competenze nel monitorare l'attuazione della presente strategia e delle strategie nazionali o dei piani d'azione sulla lotta contro l'antisemitismo.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·organizzerà un forum annuale della società civile sulla lotta contro l'antisemitismo che riunisca i rappresentanti della Commissione e delle comunità ebraiche, della società civile e altri portatori di interessi allo scopo di creare collegamenti e massimizzare l'effetto delle azioni congiunte e dei finanziamenti dell'UE;

    ·sosterrà le iniziative degli Stati membri nella progettazione e nell'attuazione di strategie nazionali di lotta contro l'antisemitismo o la discriminazione, tramite lo strumento di sostegno tecnico 32 , e le valuterà entro la fine del 2023.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·elaborare strategie nazionali sulla lotta contro l'antisemitismo entro la fine del 2022, o includere misure nei loro piani d'azione nazionali contro il razzismo, e fornire finanziamenti sufficienti per attuarle;

    ·adottare e utilizzare la definizione di antisemitismo dell'IHRA ed esortare le autorità locali, le regioni, le città e altre istituzioni ed organizzazioni a fare altrettanto; 

    ·nominare inviati speciali/coordinatori per la lotta contro l'antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica.

    1.2.Lottare contro l'incitamento all'odio antisemita e i reati generati dall'odio antisemita

    Gli ebrei sono il bersaglio principale dei reati commessi sulla base di un pregiudizio antisemita 33 . Ma anche i non ebrei possono essere oggetto di manifestazioni di antisemitismo, sia verbali che fisiche 34 .

    Il 71 % degli ebrei che a volte portano con sé o ostentano oggetti che potrebbero identificarli come ebrei evitano di farlo, almeno occasionalmente 35 .

    Il 44 % dei giovani ebrei europei ha subito molestie di matrice antisemita 36 .

    La decisione quadro dell'UE sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia mediante il diritto penale 37 mette a disposizione un solido quadro giuridico per contrastare i reati generati dall'odio antisemita e l'incitamento all'odio antisemita, compresa l'apologia, la negazione o la minimizzazione grossolana dell'Olocausto poste in essere in modo da istigare alla violenza o all'odio. Il suo recepimento completo e corretto costituisce una priorità per la Commissione 38 . Le autorità di contrasto e la magistratura svolgono un ruolo cruciale nell'attuazione efficace della legislazione riguardante l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio (compresa la decisione quadro) e nella tutela dei diritti delle vittime. Al fine di rafforzare ulteriormente il quadro giuridico, nel 2021 la Commissione introdurrà un'iniziativa destinata ad ampliare l'elenco dei reati previsti dall'UE includendovi i reati generati dall'odio e l'incitamento all'odio 39 .

    La Commissione sostiene gli Stati membri tramite il "Gruppo ad alto livello sulla lotta contro il razzismo, la xenofobia e altre forme di intolleranza" 40  e collabora con l'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL), la FRA 41 , la Rete europea di formazione giudiziaria (REFG), gli Stati membri e le organizzazioni della società civile nel sostenere la formazione e lo sviluppo delle capacità delle autorità di contrasto e della magistratura, migliorare la registrazione dei reati generati dall'odio e la raccolta di dati, incoraggiare le vittime a denunciare i reati generati dall'odio e rafforzare la collaborazione tra le autorità di contrasto e le comunità ebraiche.

    La strategia dell'UE sui diritti delle vittime (2020-2025) 42 mira ad assicurare che le vittime di reati, compresi quelli generati dall'odio antisemita, possano appellarsi pienamente ai loro diritti ed essere protette dalla vittimizzazione cosiddetta secondaria 43 . Le strutture di supporto alle vittime di atti di antisemitismo in Europa sono spesso inadeguate. Gli Stati membri sono incoraggiati a istituire servizi di supporto specialistico integrato e mirato per le vittime più vulnerabili, comprese quelle di reati generati dall'odio antisemita. Dovrebbero inoltre garantire una formazione specifica in materia di non discriminazione destinata alle forze di polizia e ad altri soggetti che entrano in contatto con le vittime di questo tipo di reati.

    La Commissione continuerà a monitorare l'attuazione della direttiva riguardante i diritti delle vittime 44 , che assicura che tutte le vittime di reati dispongano di diritti, compreso l'accesso a servizi di supporto specializzati e a misure di protezione corrispondenti alle loro esigenze individuali e alle loro vulnerabilità. Tramite la strategia europea di formazione giudiziaria per il periodo 2021-2024 45 , la Commissione sostiene la formazione di operatori della giustizia per garantire che la legislazione dell'UE sia applicata correttamente e che tali operatori siano dotati delle competenze necessarie. La Commissione, inoltre, sosterrà lo sviluppo di attività di formazione e l'elaborazione di materiali sull'antisemitismo, che renderà disponibili sulla "Piattaforma di formazione europea" 46 del portale europeo della giustizia elettronica. Tramite la strategia dell'UE sui diritti dei minori 47 , la Commissione mira ad includere i diritti dei minori in tutte le politiche dell'UE, per migliorare la protezione dei minori vittime di discriminazione, anche per motivi di religione o credo.

    Disporre di dati affidabili e comparabili sugli atti di antisemitismo è cruciale per valutare la diffusione dell'antisemitismo in Europa e per affrontarlo efficacemente 48 . La registrazione degli episodi segnalati è spesso incoerente poiché gli Stati membri impiegano metodologie diverse e non è perciò possibile confrontare i dati. Nell'ambito del gruppo ad alto livello sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia, la FRA aiuterà gli Stati membri a migliorare e allineare le loro metodologie di registrazione e di raccolta dei dati sui reati generati dall'odio, incluso l'antisemitismo.

    La scarsità di segnalazioni costituisce un problema: il 79 % degli ebrei intervistati non ha segnalato a nessuna organizzazione l'episodio di antisemitismo più grave di cui è stato vittima 49 . A tale proposito, gli Stati membri dovrebbero facilitare la segnalazione dei reati generati dall'odio antisemita e degli episodi di incitamento all'odio antisemita da parte delle vittime offrendo una varietà di canali, in modo da aumentare il numero delle segnalazioni e migliorarne la registrazione.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·sosterrà organizzazioni e progetti volti a contrastare e registrare l'incitamento all'odio antisemita e i reati generati dall'odio antisemita attraverso il programma CERV;

    ·assisterà gli Stati membri nel mettere a disposizione e rendere accessibili alle vittime di reati generati dall'odio antisemita servizi integrati e mirati di supporto, anche tramite i finanziamenti dell'UE;

    ·migliorerà il sostegno a programmi di formazione e ad attività di sviluppo delle capacità in materia di lotta contro l'antisemitismo da destinare ai professionisti della giustizia e alle autorità di contrasto, anche attraverso la Rete europea di formazione giudiziaria (REFG) e l'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL).

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·completare rapidamente il recepimento e l'attuazione della decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia e perseguire l'incitamento all'odio antisemita e i reati generati dall'odio antisemita in linea con la legislazione UE e nazionale;

    ·operare in stretto coordinamento con la REFG e la CEPOL e collaborare con le organizzazioni della società civile in attività di formazione miranti a contrastare l'antisemitismo.

    1.3.Contrastare l'antisemitismo online

    L'antisemitismo è diffuso online 50 e può portare alla radicalizzazione e ad aggressioni fisiche. I discorsi antisemiti, sia online che offline, che istigano alla violenza e all'odio si configurano come reato a norma della decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia. Gli stereotipi antisemiti, le teorie complottistiche e la disinformazione, anche se non necessariamente illegali, sono pericolosi. Dall'inizio della pandemia di COVID-19, l'antisemitismo su internet è aumentato a dismisura 51 . Per affrontare efficacemente questo problema sono necessarie maggiori informazioni sulle modalità di diffusione online dei contenuti antisemiti nonché sui contesti di provenienza e sulle motivazioni di chi li condivide. Occorre trovare anche metodi nuovi e innovativi per contrastare la discriminazione e l'odio online di matrice antisemita.

    Simboli, oggetti da collezione e letteratura legati al nazismo, anche nelle loro forme contemporanee, sono facilmente reperibili online. Quando istigano pubblicamente all'odio e alla violenza, esporre e vendere questi prodotti può configurarsi come un incitamento all'odio ai sensi delle leggi nazionali che attuano la decisione quadro. Anche in caso contrario, tuttavia, il fatto stesso di essere disponibili online può perpetuare l'ideologia nazista e incentivare sottoculture antisemite. Il dialogo con le industrie e le società informatiche va rafforzato facendo leva sull'esperienza del codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online, così da garantire la loro collaborazione nell'evitare l'esposizione e/o la vendita di questo tipo di prodotti.

    A norma della direttiva sui servizi di media audiovisivi 52  gli Stati membri devono assicurare che i fornitori di piattaforme per la condivisione di video adottino misure adeguate per tutelare il grande pubblico da contenuti audiovisivi e da comunicazioni commerciali che istighino alla violenza o all'odio, compresi i contenuti antisemiti. La proposta relativa a una legge sui servizi digitali 53 stabilisce obblighi di diligenza chiari e armonizzati per le piattaforme online, comprese procedure di notifica e azione per i contenuti e i prodotti illegali, dando agli utenti la possibilità di segnalare in modo facile ed efficace l'incitamento all'odio. Inoltre, per le piattaforme online di dimensioni molto grandi la proposta mira specificamente a colmare le lacune rimanenti che consentono comportamenti illegali e lesivi online, in particolare nei confronti di gruppi vulnerabili.

    Il codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online 54  è il risultato di una collaborazione volontaria tra la Commissione e le società informatiche per prevenire la diffusione di discorsi d'odio illegali, compresi quelli di matrice antisemita. Per facilitare un'azione integrata da parte degli Stati membri dell'UE nei confronti dei gruppi e degli individui che diffondono contenuti d'odio e terroristici online, Europol coordina giornate d'azione a livello europeo contro l'incitamento all'odio razzista e xenofobo online 55 e i contenuti terroristici e di estremismo violento online, compresi quelli di matrice antisemita.

    Nell'ambito del piano d'azione contro la disinformazione 56 e del piano d'azione per la democrazia europea 57 , la Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) continueranno a prestare particolare attenzione all'analisi e alla risposta a campagne di disinformazione, discorsi d'odio, istigazione alla violenza e retorica estremista, anche tramite la task force East StratCom del SEAE. Anche il codice di buone pratiche sulla disinformazione 58 , attualmente in via di rafforzamento 59 , aiuterà a contrastare meglio l'antisemitismo online. Le organizzazioni della società civile operano in stretta collaborazione con la Commissione e le piattaforme online ai fini dell'applicazione del codice di condotta e del codice di buone pratiche.

    Pur offrendo nuove opportunità di miglioramento della vita delle persone, le nuove tecnologie possono anche esacerbare la discriminazione e amplificare i contenuti dannosi online, compresi quelli di matrice antisemita. La legge sull'intelligenza artificiale 60 intende impedire la propagazione della discriminazione e dei pregiudizi, compreso l'odio antisemita, da parte di sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio. Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati anche per rafforzare messaggi positivi e controargomentazioni, riunendo esperti che, insieme, rendano possibile contrastare l'antisemitismo, le teorie complottistiche e la negazione o la distorsione dell'Olocausto online.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·rafforzerà la lotta contro l'antisemitismo online sostenendo l'istituzione di una rete europea di segnalatori attendibili e di organizzazioni ebraiche, in linea con il codice di condotta. Sosterrà inoltre l'Osservatorio europeo dei media digitali e i rispettivi poli nazionali per aumentare la capacità dei loro verificatori di fatti in materia di disinformazione e collaborerà con organizzazioni indipendenti per sviluppare controargomentazioni, anche in lingue non ufficiali dell'UE; 

    ·organizzerà un hackathon per facilitare gli scambi tra esperti al fine di sviluppare nuovi metodi innovativi per affrontare l'antisemitismo in ambiente online e digitale;

    ·collaborerà con le industrie e le società informatiche per impedire l'esposizione e la vendita illegali online di simboli, oggetti da collezione e letteratura legati al nazismo;

    ·condurrà un'analisi completa dei dati per comprendere meglio la diffusione dell'antisemitismo online e i modi in cui si propaga e si espande;

    ·affronterà il problema dell'incitamento all'odio antisemita nell'imminente aggiornamento della strategia per un "Internet migliore per i ragazzi".

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·sostenere, anche finanziariamente, le organizzazioni della società civile nella lotta contro i discorsi d'odio di matrice antisemita, la disinformazione e le teorie complottistiche online, nelle lingue pertinenti;

    ·rafforzare la capacità delle autorità di contrasto e delle autorità giudiziarie nazionali di perseguire i discorsi d'odio online.

    1.4.Lottare contro la discriminazione antisemita

    Gli ebrei rischiano di essere discriminati soprattutto quando è possibile identificarli in quanto tali, ad esempio se indossano la kippāh o una collana con la stella di David o se parlano apertamente della loro identità ebraica. Rischiano di essere discriminati anche quando fanno domanda d'impiego o sul luogo di lavoro e in altri settori quali l'istruzione, la salute o l'alloggio. Il diritto dell'Unione vieta la discriminazione basata sull'origine razziale o etnica, la religione o il credo, compreso l'antisemitismo. In particolare, la direttiva sull'uguaglianza razziale 61  offre protezione agli ebrei contro la discriminazione (comprese le molestie) basata sull'"origine razziale o etnica" in alcuni ambiti di vita 62 , mentre la direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro 63 offre loro protezione dalle discriminazioni o dalle molestie basate sulla religione o sul credo nel settore dell'occupazione.

    Gli organismi nazionali per la parità promuovono, analizzano, monitorano e sostengono la parità di trattamento. Entro il 2022 la Commissione proporrà una nuova legislazione per rafforzarne il ruolo. Le Carte della diversità incoraggiano le organizzazioni ad elaborare e attuare politiche in materia di diversità e inclusione sui luoghi di lavoro. La piattaforma dell'UE delle Carte della diversità è stata creata per consentire alle carte esistenti di scambiarsi e condividere esperienze e buone pratiche 64 . Le carte dovrebbero anche affrontare sistematicamente le problematiche specifiche relative all'individuazione e al contrasto dell'antisemitismo sui luoghi di lavoro.

    I dati sulla parità riguardanti gli ebrei sono relativamente scarsi a causa della natura sensibile della raccolta di dati basati sull'origine razziale o etnica, sulla religione o sul credo, senza contare che gli ebrei europei sono un gruppo piuttosto esiguo, il che implica una minor disponibilità di dati aggregati provenienti da indagini più ampie. Tramite un suo sottogruppo ad hoc, il gruppo ad alto livello dell'UE sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità aiuta gli Stati membri a raccogliere dati utili per analizzare lo stato della parità, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali 65 . La Commissione inoltre realizzerà, con i mezzi di comunicazione, la società civile e i rappresentanti di minoranze razziali o etniche, una serie di azioni volte a contrastare gli stereotipi razziali ed etnici e avvierà un'azione mirante a garantire un approccio coerente alla raccolta dei dati sulla parità, in particolare quelli disaggregati in base all'origine razziale o etnica 66 .

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·proporrà norme vincolanti per gli organismi nazionali per la parità entro il 2022 e collaborerà con Equinet 67 e gli organismi per la parità per aumentare le loro conoscenze in materia di antisemitismo;

    ·sosterrà gli Stati membri nella progettazione e nell'attuazione di riforme destinate a contrastare la discriminazione nelle scuole in generale, e l'antisemitismo in particolare, nel contesto dello strumento di sostegno tecnico, anche su base plurinazionale, al fine di facilitare una maggior cooperazione e prendere spunto dalle migliori pratiche;

    ·includerà i dati relativi all'antisemitismo e al popolo ebraico nell'UE nella raccolta e nell'uso dei dati sulla parità per motivi di origine razziale o etnica e di religione o credo.

     

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·garantire che gli organismi nazionali per la parità dispongano di strumenti adeguati per far sì che gli episodi di discriminazione antisemita siano opportunamente affrontati e segnalati; 

    ·contrastare la discriminazione antisemita in tutti i settori, tra cui l'istruzione e la formazione, l'occupazione, la salute e gli alloggi attraverso azioni mirate quali la formazione e la sensibilizzazione.

    1.5.Il buon esempio della Commissione europea

    Nel quadro della sua strategia in materia di risorse umane, la Commissione continuerà ad adoperarsi per creare un ambiente di lavoro inclusivo e diversificato 68 , libero dall'antisemitismo, attraverso politiche riguardanti la diversità e la parità che prevengano le molestie, le discriminazioni e qualsiasi forma di razzismo. In particolare, essa continuerà a sensibilizzare il proprio personale all'antisemitismo e ai modi per contrastarlo, nonché ad aumentare la conoscenza della vita e della cultura ebraiche, anche nel quadro di una strategia generale imperniata sui valori europei fondamentali, quali il rispetto delle minoranze. La formazione riguarderà anche i pregiudizi inconsci, tra cui quelli basati sulle varie percezioni della religione o del credo. La Commissione continuerà a ricordare l'Olocausto tramite eventi destinati al proprio personale e iniziative di sensibilizzazione e continuerà ad ospitare l'annuale Euro-Hanukkah 69 al fine di riconoscere la diversità tra i suoi dipendenti. Essa invita anche le altre istituzioni dell'UE ad intraprendere azioni miranti a promuovere la diversità e l'inclusione nei rispettivi luoghi di lavoro.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·continuerà a perseguire un approccio di tolleranza zero verso gli episodi di antisemitismo all'interno dell'istituzione, usando la definizione dell'IHRA come riferimento;

    ·predisporrà attività di formazione per determinati membri del personale, quali gli esperti di risorse umane, affinché essi possano riconoscere l'antisemitismo sulla base della definizione dell'IHRA e, se del caso, organizzerà visite di studio, ad esempio in Israele;

    ·incoraggerà l'uso di modalità di lavoro flessibili per consentire l'osservanza delle festività religiose da parte di tutto il personale;

    ·inviterà le scuole europee a far sì che tutti gli alunni imparino a conoscere la vita ebraica in Europa, l'Olocausto e l'antisemitismo e a dare visibilità alla Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell'Olocausto organizzata annualmente, anche con eventuali visite a siti commemorativi.

    II.PROTEZIONE E SOSTEGNO ALLA VITA EBRAICA NELL'UE

    "Temo di vivere abbastanza per vedere cose che pensavo la Storia avesse definitivamente bocciato, invece erano solo sopite".

    ― Liliana Segre (sopravvissuta alla Shoah)

    Per poter partecipare pienamente alla vita europea è essenziale che gli ebrei si sentano sicuri e protetti. Eppure, la sicurezza è la principale preoccupazione per la comunità ebraica 70 . Il 38 % degli ebrei ha pensato di emigrare, non sentendosi in sicurezza in quanto ebrei nell'UE 71 .

    Un terzo (34 %) degli ebrei evita di recarsi ad eventi o siti ebraici almeno occasionalmente, perché non si sentirebbe sicuro in tali luoghi o lungo il percorso per raggiungerli 72 .

    I molteplici attentati terroristici letali verificatisi in Europa hanno mostrato quanto gli edifici ebraici non siano sempre adeguatamente protetti. Sebbene spetti alle autorità nazionali proteggere tutti i cittadini, la maggior parte delle comunità ebraiche e delle organizzazioni della società civile ha dovuto investire molto denaro in misure di sicurezza ad esse specificamente destinate.

    2.1.Contrastare l'estremismo violento e il terrorismo nei confronti degli ebrei

    La strategia per l'Unione della sicurezza 73 per il periodo 2020-2025 vuol garantire sicurezza a tutti nell'UE, in linea con i valori e i principi dell'Unione europea. Il programma di lotta al terrorismo del 2020 74 intensifica la lotta contro il terrorismo e l'estremismo violento e promuove la resilienza dell'UE nei confronti delle minacce terroristiche.

    Nel quadro del piano d'azione del 2017 per migliorare la protezione degli spazi pubblici, compresi i luoghi di culto 75 , la Commissione ha predisposto vari materiali di orientamento 76 , strumenti e attività di formazione 77 per sostenere il lavoro degli Stati membri e delle comunità religiose in questo settore. Nelle sue conclusioni del giugno 2021 sulla protezione degli spazi pubblici 78 il Consiglio ha sottolineato che i luoghi di culto richiedono misure di protezione specifiche.

    La collaborazione tra le autorità pubbliche, i leader religiosi e le congregazioni religiose, comprese quelle ebraiche, va ulteriormente rinsaldata al fine di migliorare il livello di sensibilizzazione al tema della sicurezza e di aumentare l'impegno e la resilienza delle comunità attraverso attività di rafforzamento della fiducia. Si promuoveranno in tal modo le buone pratiche e la formazione in materia di protezione dei luoghi di culto, bersaglio sempre più frequente di attentati terroristici. La Commissione organizzerà inoltre una conferenza ad alto livello sulla protezione delle comunità ebraiche nell'UE.

    La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri e le comunità ebraiche nel rafforzare la protezione dei luoghi di culto nel quadro del suo sostegno alla protezione degli spazi pubblici. Il prossimo invito a presentare proposte sarà pubblicato nel 2022 e aumenterà l'importo complessivo a 24 milioni di EUR. Insieme al Centro UE di situazione e di intelligence, la Commissione prenderà in esame l'eventualità di valutare periodicamente, a livello dell'UE, le minacce specifiche rivolte al popolo ebraico, alle comunità ebraiche e ai luoghi di culto ebraici, al fine di migliorare la comprensione, la prevenzione, la protezione e la risposta a rischi specifici per la sicurezza.

    Per contrastare l'estremismo violento è essenziale rafforzare le nostre società democratiche e aumentare la loro resilienza di fronte ad ideologie estremiste. L'antisemitismo è presente in tutto lo spettro delle ideologie estremiste, dal jihadismo all'estremismo violento di destra. La radicalizzazione, il reclutamento e la preparazione degli attentati terroristici avvengono spesso online. Il regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online 79 affronta la questione imponendo alle piattaforme online un ruolo più attivo nel rilevare tali contenuti e rimuoverli entro il termine massimo di un'ora.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·fornirà finanziamenti dell'UE a favore di progetti incentrati sulla protezione degli spazi pubblici e dei luoghi di culto e, in collaborazione con gli Stati membri, procederà a una mappatura delle misure di sicurezza e protezione nazionali esistenti;

    ·continuerà a finanziare, segnatamente tramite il programma Orizzonte Europa, attività di ricerca e innovazione miranti alla comprensione delle tendenze contemporanee alla radicalizzazione, nonché i mezzi e le modalità per prevenirle e reagire efficacemente ad esse;

    ·rafforzerà il proprio sostegno operativo agli Stati membri e alle comunità ebraiche, dispensando formazione sulle misure di sicurezza. In tal senso saranno previste anche visite di consulenti dell'UE sulla sicurezza protettiva presso gli Stati membri al fine di creare una rete di formatori sulla protezione dei luoghi di culto;

    ·individuerà, attraverso la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione, la pertinenza e le implicazioni specifiche dell'antisemitismo nelle sue iniziative di prevenzione e di lotta all'estremismo violento;

    ·collaborerà strettamente con Europol, compresa la sua unità UE addetta alle segnalazioni su Internet, al fine di contrastare il terrorismo antisemita online e l'estremismo violento agendo contro i gruppi e gli individui che diffondono contenuti terroristici online e di garantire una rapida attuazione del regolamento relativo ai contenuti terroristici online;

    ·sosterrà la commemorazione delle vittime degli attentati terroristici anche attraverso un "muro digitale" che le ricordi. 

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza degli edifici ebraici e fornire un sufficiente sostegno finanziario o di altro tipo, anche con il supporto dei programmi nazionali annuali del Fondo sicurezza interna - Polizia dell'UE;

    ·includere e attuare gli strumenti e gli orientamenti dell'UE 80  in materia di protezione dei luoghi di culto nel quadro delle loro strategie nazionali sull'antisemitismo;

    ·utilizzare il sostegno di Europol per quanto concerne le attività antiterroristiche, sia online che offline, e le relative indagini, comprese quelle collegate al razzismo, alla xenofobia e all'antisemitismo.

    2.2.Sostenere la vita ebraica e la libertà di religione o di culto

    La vita ebraica è parte della diversità dell'UE. Gli ebrei possono essere laici, liberali, riformati, agnostici, ortodossi o ultraortodossi; possono essere askenaziti o sefarditi; possono avere radici nell'ex Unione Sovietica, nel Medio Oriente, nell'Asia centrale, in Africa o altrove. Per molti il fatto di appartenere a famiglie miste aumenta ulteriormente la diversità delle loro origini e delle loro convinzioni personali 81 . Tuttavia, nonostante la lunga presenza degli ebrei in Europa, la gente continua ad avere una scarsa conoscenza della vita ebraica e del giudaismo. Soltanto il 3 % degli europei si sente "molto bene informato" sulla storia, sui costumi e sulle pratiche ebraiche, mentre il 68 % si dichiara "non informato" 82 . Per smantellare i pregiudizi e ottenere il pieno riconoscimento della vita ebraica come parte della società europea, è necessario aumentare la consapevolezza e la conoscenza della storia e della cultura ebraiche tra il grande pubblico 83 .

    Gli ebrei esprimono la loro ebraicità attraverso pratiche culturali, tradizionali e religiose specifiche con le quali ricordano la loro storia e impartiscono insegnamenti alle generazioni future. Una di queste è il TuBishvat (Capodanno degli alberi), festa ebraica di primavera dedicata alla conservazione della natura, che si celebra piantando alberi.

    La Shecḥitah, o macellazione kosher 84 , è un ulteriore esempio. Nella sua sentenza sulla macellazione rituale del dicembre 2020, la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) 85 ha riconosciuto che gli Stati membri, pur nel rispetto dell'articolo 10, paragrafo 1, della Carta 86 , possono adottare disposizioni diverse in base al contesto nazionale, trovando un giusto equilibrio tra il rispetto della libertà di manifestare la propria religione e la protezione del benessere degli animali 87 .

    La vita ebraica può prosperare soltanto all'interno di una società inclusiva, mediante la costruzione di relazioni forti e basate sulla fiducia con le altre comunità, comprese quelle insediatesi più di recente, in particolare a livello locale. La cultura può svolgere un ruolo importante nello sviluppo di una società inclusiva. Dalla musica al cinema e alle arti dello spettacolo, il settore culturale è una leva potente per promuovere l'inclusione e combattere ogni forma di discriminazione. La Commissione sostiene la cultura e l'arte ebraiche tramite programmi di finanziamento dell'UE, quali Europa creativa, cercando di contrastare gli stereotipi nella società europea, tra cui quelli sul popolo ebraico.

    Anche lo sport e i mezzi di comunicazione hanno un ruolo importante da svolgere nel favorire l'inclusione. Nel calcio, alcune federazioni e club nazionali stanno già facendo i conti con comportamenti ed episodi di antisemitismo. La Commissione opererà in stretto coordinamento con le iniziative della società civile e altri attori pertinenti per rafforzare la lotta contro l'antisemitismo e il razzismo nel calcio nel prossimo accordo di cooperazione con la UEFA (2022-2024) e per affrontare il problema dell'antisemitismo nello sport in generale in collaborazione con altre organizzazioni partner, anche attraverso campagne sui social media. Gli stereotipi sono presenti anche nei mezzi di comunicazione. Nel rispetto della libertà di stampa, la Commissione sosterrà una formazione dei giornalisti mirata al riconoscimento di tutte le forme di antisemitismo e all'individuazione dei pregiudizi antisemiti che si celano nel giornalismo.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·aumenterà le conoscenze e la comprensione della vita ebraica tra il grande pubblico attraverso una campagna di sensibilizzazione attuata in stretta collaborazione con le comunità ebraiche, anche mediante un dialogo interculturale e interreligioso e attività correlate;

    ·promuoverà collegamenti tra la festa ebraica del TuBishvat, con il tradizionale impianto di alberi anche ad opera dei bambini delle scuole, e l'impegno dell'UE a piantare tre miliardi di alberi nel quadro della strategia per le foreste e la biodiversità per il 2030 , aumentando così reciprocamente la conoscenza e la visibilità di entrambe le iniziative 88 ;

    ·faciliterà lo scambio di pratiche tra le autorità pubbliche e le comunità ebraiche e musulmane in materia di macellazione basata su tradizioni religiose, attingendo all'esperienza di organizzazioni internazionali quali le Nazioni Unite, l'OSCE-ODIHR e il Consiglio d'Europa;

    ·intraprenderà azioni di contrasto dell'antisemitismo e di sostegno alla vita ebraica a livello regionale e locale, anche attraverso la mappatura e l'elaborazione di una guida di buone pratiche e attività di formazione destinate alle organizzazioni operanti a livello regionale e locale;

    ·sosterrà, attraverso la rete europea sull'integrazione, lo scambio di buone pratiche relative all'informazione dei migranti riguardo ai valori dell'UE, ivi inclusa la lotta contro l'antisemitismo, ad esempio lavorando con i migranti come ambasciatori dei valori dell'UE.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·garantire, attraverso misure strategiche e giuridiche, che i gruppi o le comunità religiose, compresi gli ebrei, possano vivere la loro vita secondo le loro tradizioni religiose e culturali;

    ·sensibilizzare il grande pubblico alla vita e alle tradizioni ebraiche, anche dando visibilità pubblica ai giorni importanti per il popolo ebraico, finanziando progetti e conducendo campagne.

    2.3.Salvaguardare il patrimonio ebraico

    Il patrimonio culturale ebraico è parte integrante della cultura europea. Lo sterminio delle comunità ebraiche durante l'Olocausto ha cambiato il volto dell'Europa e ha lasciato incustoditi o inutilizzati molti edifici, cimiteri e altri siti del patrimonio ebraico. Oggi, questo "patrimonio orfano" versa spesso in cattive condizioni o rischia di deteriorarsi.

    Il quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale 89 comprende una misura specifica per i cimiteri ebraici in Europa. Il patrimonio culturale europeo, compreso quello ebraico, è sostenuto da una serie di politiche, programmi e finanziamenti dell'UE, in particolare Europa creativa, Orizzonte Europa, Erasmus+, CERV e i fondi della politica di coesione. La convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (convenzione di Faro) 90 sottolinea gli aspetti importanti del patrimonio in quanto correlati ai diritti umani e alla democrazia e promuove una comprensione più ampia del patrimonio e della sua relazione con le comunità e la società 91 . La dichiarazione di Terezin sui beni dell'epoca dell'Olocausto e le questioni correlate 92 , firmata da tutti gli Stati membri nel 2009 93 , delinea diverse misure a favore di una giustizia riparativa nei confronti delle vittime della persecuzione nazista e dei loro discendenti. Nel contesto di DiscoverEU 94 , i giovani che viaggiano sono incoraggiati a visitare i siti del patrimonio culturale per ampliare la loro conoscenza del patrimonio culturale europeo.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·inviterà le città che si candidano a diventare Capitale europea della cultura ad interessarsi alla storia delle loro minoranze, compresa quella della comunità ebraica;

    ·utilizzerà le Giornate europee del patrimonio, un'iniziativa congiunta del Consiglio d'Europa e della Commissione, per richiamare l'attenzione sul patrimonio ebraico in Europa;

    ·proseguirà il progetto di recupero digitale dei beni culturali degli ebrei 95 mirante a sviluppare una banca dati completa di informazioni sui beni culturali di proprietà ebraica depredati dai nazisti raccogliendo buone pratiche e proponendo attività di sensibilizzazione;

    ·avvierà un'azione preparatoria sulla protezione dei cimiteri ebraici d'Europa, facendo tesoro dei risultati di due precedenti progetti pilota del Parlamento europeo 96 sullo stesso tema e favorendo collegamenti tra i gruppi interessati alla conservazione dei luoghi di sepoltura ebraici;

    ·promuoverà, nell'ambito di DiscoverEU, visite ai siti del patrimonio ebraico da parte di giovani che viaggiano per l'Europa.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·promuovere e sostenere le Giornate europee del patrimonio, mettendo in evidenza il patrimonio ebraico nel contesto nazionale, anche nei musei statali, nei festival sponsorizzati dallo Stato e nelle arti;

    ·sostenere la manutenzione e la tutela del patrimonio ebraico conformemente alla convenzione di Faro;

    ·utilizzare le opportunità di finanziamento dell'UE, compreso il fondo della politica di coesione, per salvaguardare il patrimonio ebraico; 

    ·attuare la dichiarazione di Terezin del 2009.

    III.ISTRUZIONE, RICERCA E MEMORIA

    "Com'è meraviglioso che nessuno abbia bisogno di aspettare un solo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo".

    ― Anna Frank

    Per plasmare il futuro dell'Europa, le persone devono comprendere il loro passato. La conoscenza della vita ebraica e dell'antisemitismo in Europa nel corso dei secoli e dell'impatto dell'Olocausto sul popolo ebraico e sul continente europeo è essenziale per comprendere l'antisemitismo oggi e per fare in modo che tali atrocità non si ripetano mai più. L'istruzione e la ricerca sulla vita ebraica, l'antisemitismo e l'Olocausto sono fondamentali a tale proposito e non dovrebbero incentrarsi soltanto sull'Olocausto, ma anche sul contributo ebraico alla società europea.

    Le comunicazioni sullo spazio europeo dell'istruzione 97 e sul nuovo spazio europeo della ricerca 98 affrontano questioni di inclusione, uguaglianza e non discriminazione. La Commissione ha inoltre proposto che le pari opportunità siano un valore condiviso dagli Stati membri nei settori della ricerca e dell'innovazione, nel quadro del prossimo patto per la ricerca e l'innovazione.

    Il piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027) pone l'accento sull'importanza di contrastare la disinformazione e promuovere l'alfabetizzazione digitale nell'istruzione e nella formazione attraverso l'elaborazione di linee guida destinate ad insegnanti ed educatori, al fine di favorire il pensiero critico, la tolleranza e la responsabilizzazione online. L'UNESCO e l'OSCE/ODIHR, inoltre, hanno ripetutamente chiesto la promozione di programmi educativi nei paesi partecipanti, compresi gli Stati membri dell'UE, allo scopo di sensibilizzare i giovani al valore del rispetto e della comprensione reciproci. Gli impegni dell'UNESCO e dell'OSCE/ODIHR incoraggiano un'educazione riguardante l'antisemitismo che assicuri un approccio sistematico, compreso lo sviluppo e l'uso di programmi di formazione miranti a contrastare le forme contemporanee di antisemitismo 99 .

    3.1.Istruzione e ricerca sull'antisemitismo e sulla vita ebraica

    Tutti i giovani dovrebbero conoscere la vita ebraica e l'antisemitismo, in quanto parti integranti della storia d'Europa. L'istruzione può rafforzare la resilienza dei giovani alle idee e alle ideologie antisemite e a tutte le forme di intolleranza e discriminazione. La possibilità di interagire con le comunità ebraiche e con i loro membri, oltre che con altre minoranze e gruppi religiosi, può anch'essa favorire la comprensione reciproca. In questo senso l'Anno europeo della gioventù 2022 offrirà nuove opportunità. Le scuole e i campus universitari devono essere luoghi sicuri per tutti. Gli insegnanti dovrebbero essere autorizzati ad affrontare i temi dell'antisemitismo, dell'Olocausto, della vita e della storia ebraica, anche all'interno di classi multiculturali.

    La Commissione sta sostenendo la ricerca sull'antisemitismo, la vita ebraica e l'Olocausto tramite i programmi Orizzonte 2020 e "Europa per i cittadini" e continuerà a farlo nel contesto dei programmi che faranno loro seguito, più precisamente Orizzonte Europa 100 e i programmi CERV. Gli insegnamenti universitari sull'antisemitismo e sugli studi ebraici nell'UE, tuttavia, sono solo vagamente collegati. Non esiste un polo di ricerca unitario. Sarebbe opportuno aumentare gli sforzi di ricerca su tutti gli aspetti dell'antisemitismo e della vita ebraica in Europa al fine di integrare la ricerca sull'Olocausto.

    L'UE ha assunto un ruolo guida nel garantire dati comparabili sulle esperienze e sulle percezioni antisemite. L'indagine della FRA sulle esperienze di antisemitismo degli ebrei sarà ripetuta nel 2023 e, successivamente, a intervalli regolari. L'Eurobarometro sulla percezione dell'antisemitismo tra il grande pubblico sarà realizzato per la seconda volta nel 2024 e, successivamente, ogni cinque anni. Per facilitare ulteriormente l'elaborazione di politiche basate su elementi probatori è necessario condurre maggiori ricerche sui pregiudizi antisemiti tra la popolazione in generale.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·promuoverà, in collaborazione con gli Stati membri e la comunità di ricerca, la creazione di un polo europeo di ricerca sull'antisemitismo contemporaneo e sulla vita e la cultura ebraiche che favorisca la ricerca multidisciplinare in tutta Europa e finanzierà, attraverso Orizzonte Europa, ricerche riguardanti varie forme strutturali di razzismo e xenofobia, tenendo conto delle specificità nazionali e dell'intersezionalità;

    ·sosterrà lo sviluppo di una rete di giovani ambasciatori europei incaricati di promuovere la memoria dell'Olocausto nelle scuole, nelle università e negli istituti di insegnamento e formazione professionale;

    ·finanzierà un'indagine a livello dell'UE sui pregiudizi antisemiti nella popolazione di tutti gli Stati membri in generale, compresi i giovani;

    ·aiuterà gli Stati membri ad intensificare le iniziative volte a promuovere i valori comuni e un'istruzione inclusiva e ad attuare la raccomandazione del Consiglio sulla promozione di valori comuni, di un'istruzione inclusiva e della dimensione europea dell'insegnamento 101 attraverso il nuovo gruppo di lavoro sull'uguaglianza e i valori nell'istruzione e nella formazione, anche impartendo una formazione sulla vita e sulle tradizioni ebraiche; 

    ·sosterrà, tramite Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà, attività volte a promuovere i valori europei e a contrastare tutte le forme di discriminazione e intolleranza, compreso l'antisemitismo, favorendo l'educazione civica e la partecipazione dei giovani alla vita democratica;

    ·sosterrà la formazione dei professionisti dell'istruzione in collaborazione con l'UNESCO e l'OSCE-ODIHR, sulla base delle loro linee guida sul tema "Affrontare l'antisemitismo attraverso l'istruzione" rivolte rispettivamente ai responsabili delle politiche e alle istituzioni che si occupano della formazione degli insegnanti;

    ·aiuterà gli Stati membri, tramite lo strumento di sostegno tecnico, a progettare e attuare riforme in ambito scolastico volte a contrastare la discriminazione in generale e l'antisemitismo in particolare.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·promuovere la conoscenza della vita ebraica, dell'antisemitismo e dell'Olocausto tramite l'istruzione e la ricerca e favorire gli scambi con le comunità locali, laddove possibile;

    ·segnalare e registrare gli episodi di discriminazione antisemita nelle scuole e sostenere i dirigenti scolastici e gli insegnanti nel contrastarli.

    3.2.Istruzione, ricerca e memoria dell'Olocausto

    L'Olocausto, che ha portato all'assassinio di sei milioni di bambini, donne e uomini ebrei, è un retaggio che definisce la storia europea. Gli ebrei sono stati il bersaglio prioritario del regime nazista, ma accanto a loro anche altri gruppi sono stati vittime di persecuzione: rom, persone con disabilità, slavi, testimoni di Geova, persone LGBTIQ e dissidenti politici.

    Per decenni i sopravvissuti all'Olocausto hanno condiviso le loro storie come parte della tradizione della memoria. Oggi, tuttavia, i sopravvissuti sono tutti molto anziani o sono deceduti. Chi era adulto durante la seconda guerra mondiale e serbava i ricordi più nitidi dell'Olocausto non è più tra noi. Preservare e onorare il lascito di queste persone, assicurarsi che le loro storie non siano dimenticate e siano accuratamente raccontate e trovare forme nuove di memoria sono sfide e doveri per la generazione presente e per le generazioni future di europei.

    Oggi un europeo su 20 non ha mai sentito parlare di Olocausto e meno della metà degli europei pensa che lo si insegni a sufficienza nelle scuole 102 . L'istruzione e la ricerca svolgono un ruolo chiave nel sensibilizzare i cittadini all'Olocausto.

    Una ricerca libera, aperta e indipendente è un valore fondamentale per le democrazie. Anche la ricerca su tutti gli aspetti dell'Olocausto è importante per poter meglio comprendere come esso sia stato possibile in Europa. Con 25 milioni di EUR (2010-2024) 103 , l'infrastruttura europea di ricerca sull'Olocausto (EHRI) 104 , la più grande iniziativa di ricerca finanziata dall'UE sull'Olocausto a livello mondiale, collega la comunità di ricerca rendendo disponibili, in tutta Europa e oltre i suoi confini, fonti disseminate nel mondo relative all'Olocausto. A tale proposito, l'EHRI allargherà il suo campo di ricerca alle manifestazioni di antisemitismo che hanno portato all'Olocausto.

    Occorre sviluppare anche nuove modalità di sensibilizzazione, in particolare in un contesto locale in cui spesso i luoghi "in cui si è consumato l'Olocausto", dalle sinagoghe ai siti culturali ebraici, dai nascondigli ai luoghi d'esecuzione, non sono visibili. Tra queste, ad esempio, una rete in grado di consentire a studenti, professionisti e grande pubblico di seguire la continuità della presenza ebraica in Europa nel corso dei secoli e di facilitare iniziative locali che rendano possibile visitare e restaurare siti culturali e commemorativi.

    La Commissione, infine, promuoverà un dibattito pubblico (online o a livello di assemblee cittadine) sul significato dell'Olocausto in un'UE delle diversità e sosterrà la creazione di un monumento partecipativo europeo dedicato all'Olocausto a Bruxelles, collegato a opere d'arte nelle capitali dell'UE.

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·sosterrà, anche finanziariamente, la creazione di una rete di siti "in cui si è consumato l'Olocausto", in collaborazione con le comunità locali;

    ·metterà a disposizione finanziamenti destinati all'attuazione di progetti attraverso la componente "Memoria" del programma CERV per commemorare l'Olocausto anche tramite la digitalizzazione di archivi e testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto;

    ·continuerà ad essere presente e a fornire il proprio sostegno alle giornate e agli eventi di commemorazione dell'Olocausto, a livello sia dell'UE che nazionale, in collaborazione con le rappresentanze della Commissione negli Stati membri e con le delegazioni dell'UE.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·commemorare pubblicamente l'Olocausto in stretta collaborazione con la comunità ebraica, anche con il coinvolgimento dei parlamenti nazionali;

    ·assicurarsi che l'universalità dell'Olocausto sia presa in considerazione nell'istruzione e valutare l'efficacia delle sue modalità di insegnamento, anche in classi multietniche e diversificate;

    ·diventare partner attivi nell'attuazione dell'infrastruttura dell'EHRI, anche tramite contributi finanziari.

    3.3.Negazione, distorsione e banalizzazione dell'Olocausto

    Le manifestazioni di negazione, distorsione e banalizzazione dell'Olocausto sono purtroppo in aumento. Il 53 % degli europei percepisce la negazione dell'Olocausto come un problema nel proprio paese 105 . Il 62 % degli ebrei ha visto o sentito dire da persone non ebree, almeno occasionalmente, che l'Olocausto è un mito o è stato esagerato 106 . Alla negazione, alla distorsione e alla banalizzazione dell'Olocausto si ricorre spesso per alimentare l'odio contro il popolo ebraico, nel tentativo di riscrivere la storia europea ed ebraica. I loro effetti deleteri per la memoria storica collettiva e per la resilienza e la coesione delle nostre società democratiche non devono essere sottovalutati e devono essere specificamente affrontati. I discorsi d'odio legati all'apologia, alla negazione o alla banalizzazione grossolana dell'Olocausto sono proibiti dalla decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia 107 .

    La Commissione collabora con l'IHRA, a fini pedagogici e di sensibilizzazione, nell'ambito del suo partenariato internazionale permanente utilizzando la definizione dell'IHRA di negazionismo e distorta rappresentazione dell'Olocausto 108 per contrastare questo fenomeno. Ne è un esempio la campagna di sensibilizzazione #ProtectTheFacts 109 , incentrata sulla lotta contro la distorta rappresentazione dell'Olocausto. In partenariato con l'IHRA e l'UNESCO, la Commissione svilupperà ulteriormente altre iniziative sulla base della raccomandazione dell'IHRA "Recognising and Countering Holocaust distortion" ("Riconoscere e lottare contro la distorta rappresentazione dell'Olocausto") 110 .

    Azioni principali

    La Commissione:

    ·promuoverà l'uso della definizione dell'IHRA di negazionismo e distorta rappresentazione dell'Olocausto a fini pedagogici e di sensibilizzazione;

    ·elaborerà un manuale delle migliori pratiche per contrastare la negazione, la distorta rappresentazione e la banalizzazione dell'Olocausto; 

    ·sosterrà e rafforzerà, insieme all'UNESCO, all'IHRA e ad altri partner internazionali e gruppi della società civile, campagne sui social media miranti a sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della negazione e della distorta rappresentazione dell'Olocausto e a contrastarlo attivamente.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·impegnarsi attivamente in campagne di sensibilizzazione contro la negazione, la distorta rappresentazione e la banalizzazione dell'Olocausto.

    IV.GUIDARE LA LOTTA GLOBALE CONTRO L'ANTISEMITISMO

    "Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare".

    ― Albert Einstein

    Secondo le stime, la popolazione ebraica nel mondo è di 15,2 milioni di persone 111 , di cui il 45 % (6,9 milioni) vive in Israele. Con circa 6 milioni di persone, gli Stati Uniti ospitano la seconda comunità ebraica per dimensioni. Oltre agli 1,5 milioni di ebrei dell'UE, il resto delle popolazioni ebraiche è sparpagliato nel mondo, in tutti i continenti abitati 112 .

    I pregiudizi antisemiti sono diffusi in tutto il mondo. Secondo la ricerca dell'Anti-Defamation League 113 (Lega Antidiffamazione) sugli atteggiamenti e sulle opinioni nei confronti degli ebrei, il 74 % delle persone nella regione del Medio Oriente/Nord Africa nutre atteggiamenti antisemiti, nonostante si registrino anche alcuni segnali positivi, quali la recente normalizzazione dei rapporti tra Israele e diversi paesi della regione 114 , 115 . Questa percentuale si attesta sul 24 % in Europa occidentale 116 e sul 34 % in Europa orientale, mentre nelle Americhe è pari al 19 %, in Asia al 22 % e nell'Africa subsahariana al 23 %. La situazione e le dimensioni delle comunità ebraiche variano considerevolmente da un paese all'altro. Gli ebrei sono a rischio e sono vittime di aggressioni e atti di antisemitismo in tutto il mondo. I pregiudizi antisemiti sono presenti anche in paesi in cui non vivono comunità ebraiche.

    In tale contesto, la Commissione Europea riafferma il suo impegno deciso e inequivocabile nella lotta globale contro l'antisemitismo. Qualsiasi forma di antisemitismo, incitamento all'odio o alla violenza è inaccettabile e incompatibile con i valori e gli obiettivi dell'Unione europea e dei suoi Stati membri e va contrastata con un'azione decisa, a livello sia europeo che nazionale. Questi principi non sono negoziabili per la Commissione europea. Alla luce di quanto sopra, è essenziale includere in tutti i settori strategici la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo in ogni sua forma.

    4.1.Impiegare tutti gli strumenti per affrontare l'antisemitismo tramite l'azione esterna dell'UE

    L'UE si fonda su un forte impegno a promuovere e tutelare i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto ovunque nel mondo. Tale impegno è alla base delle politiche di allargamento e di vicinato dell'UE e delle sue politiche nei confronti di altri paesi terzi, oltre che delle sue attività all'interno di organizzazioni internazionali. Ogni paese dovrebbe tutelare il diritto di tutti, ebrei inclusi, di avere, non avere o cambiare la propria religione o il proprio credo e di manifestarli pubblicamente senza essere oggetto di discriminazioni, persecuzioni o violenze fondate sulla religione o sul credo o sull'origine razziale o etnica. Il piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia per il periodo 2020-2024 definisce il livello di ambizione e stabilisce le priorità dell'UE e dei suoi Stati membri in tale ambito nelle relazioni con i paesi terzi. Gli orientamenti del 2013 sulla libertà di religione o di credo al di fuori dell'Unione europea 117 e gli orientamenti del 2019 sulla non discriminazione nell'azione esterna 118 indicano gli strumenti che l'UE deve utilizzare nella sua azione esterna per affrontare le violazioni della libertà di religione o di credo e contrastare la discriminazione, anche nei confronti del popolo ebraico 119 .

    L'UE impiegherà tutti gli strumenti disponibili per invitare i paesi partner a lottare attivamente contro l'antisemitismo, tenendo conto della definizione di antisemitismo dell'IHRA 120 , nei dialoghi politici e in materia di diritti umani e nell'ambito della sua cooperazione più ampia con i paesi partner. Tale azione è sostenuta tramite programmi tematici e geografici e politiche di vicinato e di allargamento dell'UE, anche nel quadro dei processi di stabilizzazione e di associazione.

    L'UE collaborerà attivamente con organizzazioni internazionali, in particolare le Nazioni Unite, il Consiglio d'Europa e l'OSCE, nonché con organizzazioni regionali 121 nel quadro di azioni congiunte di lotta contro la discriminazione e l'antisemitismo. Intensificherà le azioni nel settore dell'istruzione e continuerà a promuovere la piena conformità del materiale pedagogico alle norme dell'UNESCO riguardanti la pace, la tolleranza, la convivenza e la non violenza, nel quadro della sua cooperazione in materia di istruzione con i paesi partner. Qualsiasi materiale che vada contro tali norme rischia di minare la pace e la convivenza e non trova posto né nei libri di testo né nelle aule scolastiche. 

    Il rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani e l'inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell'UE continueranno ad affrontare sistematicamente l'antisemitismo nel loro operato. L'UE, inoltre, rafforzerà la cooperazione globale degli inviati speciali e dei coordinatori per la lotta contro l'antisemitismo.

    Per l'Unione europea Israele è un partner chiave, anche nel contrastare l'antisemitismo a livello mondiale. L'UE cercherà di rafforzare ulteriormente il seminario ad alto livello UE‑Israele sulla lotta contro il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo organizzato congiuntamente ogni anno, ponendo l'accento sul seguito operativo.

    Le azioni miranti a contrastare l'antisemitismo possono essere sostenute tramite le iniziative riguardanti la lotta alle discriminazioni previste nel quadro del programma tematico sui diritti umani e la democrazia dell'NDICI-Europa globale 122 . L'UE includerà nella formazione in materia di diritti umani destinata al personale delle delegazioni e delle sedi centrali sessioni specifiche sulla libertà di religione o di credo, compresa la lotta contro l'antisemitismo.

    Azioni principali

    La Commissione e l'Alto rappresentante:

    ·promuoveranno la lotta contro la discriminazione religiosa ed etnica, compreso l'antisemitismo, nei dialoghi politici e in materia di diritti umani e nella loro cooperazione più ampia con paesi partner situati al di fuori dell'UE;

    ·garantiranno una formazione sui diritti fondamentali e l'avvio di un dialogo interculturale per gli attori pertinenti, inclusi gli insegnanti provenienti da paesi terzi;

    ·garantiranno che, conformemente alle misure esistenti, i fondi esterni dell'UE non possano essere indebitamente assegnati ad attività che incitino all'odio e alla violenza, anche nei confronti del popolo ebraico 123 ;

    ·rafforzeranno l'impegno nel settore dell'istruzione nel promuovere la piena conformità del materiale pedagogico alle norme dell'UNESCO riguardanti la pace, la tolleranza, la convivenza e la non violenza, a seconda dei casi;

    ·rafforzeranno l'impegno con la società civile ebraica e le organizzazioni religiose nel contrastare gli episodi di antisemitismo e le limitazioni alla libertà di religione o di credo, attraverso la rete delle delegazioni e delle sedi centrali dell'UE;

    ·prenderanno in considerazione la possibilità di avviare nuovi progetti finanziati dall'UE nel vicinato dell'UE e oltre i suoi confini, al fine di prevenire e contrastare l'antisemitismo e sostenere la vita ebraica;

    ·incoraggeranno le delegazioni dell'UE ad includere la segnalazione degli episodi di antisemitismo nei paesi terzi nelle relazioni politiche da essi predisposte a intervalli regolari;

    ·potenzieranno il seminario UE-Israele per rinsaldare ulteriormente la cooperazione UE-Israele nella lotta contro l'antisemitismo.

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·cooperare strettamente a livello dell'UE per contrastare l'antisemitismo in maniera congiunta attraverso le organizzazioni internazionali;

    ·includere la lotta contro l'antisemitismo in tutte le loro strategie e politiche in materia di diritti umani, tenendo conto della definizione di antisemitismo dell'IHRA;

    ·sostenere i progetti e le organizzazioni che lottano contro l'antisemitismo e sostengono la vita ebraica nel mondo.

    4.2.Salvaguardare il patrimonio culturale ebraico e commemorare l'Olocausto

    Il patrimonio culturale ebraico è visibile in varie località del Medio Oriente, dell'Asia e del mondo, a testimonianza della presenza storica delle comunità ebraiche in tali regioni. Gran parte di questa eredità è ormai orfana perché le comunità ebraiche non vivono più lì. Come ogni patrimonio culturale, anche quello ebraico è un'espressione condivisa e importante della diversità culturale e merita, nel mondo, una protezione specifica. L'UE, insieme agli Stati membri, ha un ruolo chiave da svolgere nell'aiutare i partner locali, regionali e internazionali a salvaguardare il patrimonio culturale mediante attività di formazione, sviluppo di capacità e trasferimento di conoscenze e tramite una cooperazione rafforzata 124 . Il dialogo interculturale e interreligioso sarà sostenuto dall'UE per rafforzare la tutela del patrimonio culturale lavorando sulla storia e sulla memoria condivise e creando in tal modo i presupposti affinché le comunità possano convivere pacificamente in un contesto multiculturale. L'UE continuerà a promuovere la memoria dell'Olocausto a livello internazionale e a denunciare pubblicamente la negazione, la distorsione e la banalizzazione dell'Olocausto nei paesi terzi, anche in consessi internazionali.

    Azioni principali

    La Commissione e l'Alto rappresentante:

    ·promuoveranno e sosterranno la salvaguardia, il restauro e la rivitalizzazione di tutto il patrimonio, tangibile e intangibile, compreso quello ebraico, in linea con le loro politiche riguardanti le relazioni culturali internazionali e il patrimonio culturale;

    ·includeranno il dialogo interculturale e interreligioso negli interventi sul patrimonio culturale; 

    ·cercheranno di includere la manutenzione del patrimonio ebraico nella programmazione riguardante il vicinato e altri paesi;

    ·continueranno a organizzare e partecipare a eventi ad alto livello sulla memoria delle vittime della Shoah (commemorazioni, Giorno della memoria).

    Gli Stati membri sono incoraggiati a:

    ·contribuire, insieme all'UE nell'ambito delle Nazioni Unite, alla salvaguardia a livello mondiale del patrimonio culturale, compreso quello ebraico, in linea con le conclusioni del Consiglio sull'approccio strategico dell'UE al patrimonio culturale nei conflitti e nelle crisi;

    ·dare visibilità alla Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell'Olocausto in collaborazione con le delegazioni dell'UE, attraverso le loro ambasciate nei paesi terzi e all'interno delle organizzazioni internazionali.

    V.ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA

    Lottare contro l'antisemitismo nell'UE è una responsabilità condivisa che richiede sforzi e azioni congiunte ad ogni livello. Le istituzioni e le agenzie dell'UE, gli Stati membri, le organizzazioni internazionali, le organizzazioni e le comunità ebraiche, gli attori della società civile e che si occupano di diritti umani hanno tutti un ruolo da svolgere nel conseguirne gli obiettivi. La Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio e gli Stati membri a collaborare all'attuazione della presente strategia. Invita inoltre il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo a promuovere, con le autorità locali e regionali e la società civile, comprese le parti sociali, un dialogo su come potersi incamminare verso una società europea libera dall'antisemitismo.

    La Commissione sosterrà attivamente l'attuazione delle misure politiche proposte attraverso varie opportunità di finanziamento e invita gli Stati membri, le organizzazioni e le comunità ebraiche e gli attori della società civile ad avvalersi dei programmi dell'UE.

    La strategia sarà attuata nel periodo 2021-2030. Nel 2024 e nel 2029 saranno pubblicate relazioni dettagliate sulla sua attuazione che si baseranno sul contributo degli Stati membri anche per quanto concerne la realizzazione delle loro strategie e politiche nazionali. Con il sostegno dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, tali relazioni comprenderanno anche un monitoraggio dei progressi a livello nazionale, tenendo conto degli impegni assunti nelle dichiarazioni del Consiglio sull'antisemitismo del 2018 e 2020.

    CONCLUSIONI

    La strategia qui delineata si configura come il nostro impegno a sostegno di un futuro della vita ebraica in Europa e oltre i suoi confini. Segna un cambio di passo nell'impegno politico della Commissione per un'Unione europea libera dall'antisemitismo e da ogni forma di discriminazione e per una società aperta, inclusiva ed equa all'interno dell'UE. Rispecchia l'impegno dell'Europa a mantenere viva la memoria dell'Olocausto, anche dopo la scomparsa degli ultimi sopravvissuti.

    Arginare la piaga secolare dell'antisemitismo deve essere un impegno costante. Come disse Primo Levi, sopravvissuto alla Shoah: "È avvenuto, quindi può accadere di nuovo". La pericolosa impennata degli attentati antisemiti ci ricorda e ci dimostra che non può esserci alcun rallentamento nei nostri sforzi collettivi implacabili contro l'antisemitismo. Al di là di ciò, la vita ebraica merita non solo di essere protetta, ma anche di potersi sviluppare in tutta la sua diversità.

    L'Europa potrà prosperare solo quando potranno farlo anche le sue comunità ebraiche.

    (1)

       "Shoah" è la parola ebraica per "catastrofe", mentre "Olocausto" è un termine di derivazione greca che ha il significato di "offerta sacrificale interamente bruciata". La presente strategia farà uso di entrambi i termini. https://aboutholocaust.org/it/facts/qual-e-la-differenza-tra-olocausto-e-shoah .

    (2)

        Eurobarometro 484: percezioni dell'antisemitismo, gennaio 2019 e "Esperienze e percezioni di antisemitismo. Seconda indagine sulla discriminazione e i reati generati dall'odio subiti dagli ebrei nella UE", 2018 ( seconda indagine FRA 2018 ). 

    (3)

        Coronavirus and the plague of antisemitism , Community Security Trust, 2021.

    (4)

       Ad esempio, la stella di David gialla con la scritta "non vaccinato" in caratteri che ricordano l'alfabeto ebraico.

    (5)

        L'aumento dell'antisemitismo online durante la pandemia - Studio dei contenuti in francese e tedesco , giugno 2021.

    (6)

       La dimensione delle comunità ebraiche negli Stati membri è estremamente variabile. Circa mezzo milione di ebrei vive in Francia, mentre le comunità più piccole contano soltanto poche migliaia o a volte persino poche centinaia di membri, spesso ancor oggi come conseguenza dell'Olocausto.

    Jews in Europe at the turn of the Millennium. Population trends and estimates di Sergio Della Pergola e Daniel Staetsky, JPR European Jewish Demography Unit, ottobre 2020.

    (7)

        Antisemitismo: panoramica degli episodi di antisemitismo registrati nell'Unione europea nel periodo 2009-2019 , Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA).

    (8)

       Nel 2013 il 33 % degli intervistati affermava di temere aggressioni fisiche. Nel 2018 la percentuale è salita al 40 %. "Discriminazione e reati generati dall'odio nei confronti degli ebrei negli Stati membri dell'UE: esperienze e percezioni dell'antisemitismo", 2013 ( prima indagine FRA 2013 ); ( seconda indagine FRA 2018 ).

    (9)

        Are Jews leaving Europe? , di Daniel Staetsky, JPR Report, gennaio 2017.

    (10)

        International Migration of Jews di Sergio Della Pergola, 2007.

    (11)

       Il 70 % dei partecipanti alla seconda indagine FRA 2018 ritiene che il governo del proprio paese non contrasti efficacemente l'antisemitismo.

    (12)

        In seguito all'adozione, nel 2000, delle direttive sull'uguaglianza razziale e sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, il Presidente della Commissione Prodi ha convocato, nel 2004, una conferenza ad hoc ad alto livello sul tema " Europe, against antisemitism for a Union of diversity " ("L'Europa, contro l'antisemitismo per un'Unione della diversità"). Nello stesso anno l'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia ha elaborato una definizione operativa di antisemitismo da cui, più tardi, ha preso spunto la definizione operativa utilizzata dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto (IHRA).  

    (13)

        Risoluzione del Parlamento europeo del 1° giugno 2017 sulla lotta contro l'antisemitismo .

    (14)

        Dichiarazione del Consiglio relativa alla lotta contro l'antisemitismo , 6 dicembre 2018.

    (15)

        Lavori della Commissione europea sulla lotta contro l'antisemitismo .

    (16)

        Dichiarazione del Consiglio sull'integrazione della lotta contro l'antisemitismo in tutti i settori d'intervento , 2 dicembre 2020.

    (17)

       A partire dal 2020: la strategia per la parità di genere 2020-2025, il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, il quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom 2020-2030, la strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 e la strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030. La Commissione europea ha inoltre istituito un gruppo di lavoro per l'uguaglianza e ha nominato un coordinatore contro il razzismo.

    (18)

       L' ampia consultazione di cui trattasi ha coinvolto autorità nazionali e regionali, comunità e organizzazioni ebraiche, esperti e ricercatori indipendenti, l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, organizzazioni internazionali e altri portatori di interessi (cfr. relazione di sintesi disponibile a questo indirizzo , in inglese).

    (19)

       Cfr. ad esempio Graham, D. e Boyd, J., " Understanding more about antisemitic hate crime: Do the experiences, perceptions and behaviours of European Jews vary by gender, age and religiosity? " - Institute for Jewish Policy Research, 2017.

    (20)

       Per maggiori informazioni sugli autori di reati di antisemitismo, cfr. seconda indagine FRA 2018 .

    (21)

       Espressione utilizzata da molti portatori di interessi, in linea con la definizione dell'IHRA, per sottintendere, ad esempio: l'accusa mossa contro i cittadini ebrei di esser più fedeli a Israele o alle presunte priorità degli ebrei nel mondo che agli interessi delle loro nazioni di appartenenza, l'affermazione che l'esistenza di uno Stato di Israele sia frutto essa stessa di un'azione ispirata al razzismo o l'idea che gli ebrei siano collettivamente responsabili delle azioni dello Stato di Israele.

    (22)

       Il 79 % degli ebrei europei si sente accusato delle azioni compiute dallo Stato di Israele. Il 69 % afferma che il conflitto arabo-israeliano ha un impatto sul proprio senso di sicurezza ( seconda indagine FRA 2018 ).

    (23)

       La definizione recita: L'antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto. La definizione dell'IHRA comprende una serie di esempi illustrativi.

    (24)

       La definizione dell'IHRA è stata approvata dal Consiglio nelle dichiarazioni del 2018 e del 2020 e dal Parlamento europeo nella risoluzione del 1° giugno 2017. È utilizzata nel campo dell'istruzione e della formazione, oltre che per smascherare l'antisemitismo, e non ha alcuna incidenza sulle definizioni giuridiche, dell'UE o nazionali, che specificano in che misura un comportamento o un discorso costituisca una discriminazione illegale, un incitamento all'odio, una motivazione discriminatoria per un reato generato dall'odio o per manifestazioni illegali di antisemitismo.

    (25)

       Altre definizioni di antisemitismo sono state elaborate recentemente, ad esempio nel caso documento di Nexus (2020) e nella dichiarazione di Gerusalemme sull'antisemitismo (2021).

    (26)

        Manuale per l'uso pratico della definizione operativa di antisemitismo dell'IHRA .

    (27)

       Altro riferimento utile sono le raccomandazioni di politica generale sulla prevenzione e sulla lotta contro l'antisemitismo pubblicate il 14 settembre 2021 dalla commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) del Consiglio d'Europa.

    (28)

        Dichiarazione del Consiglio sull'integrazione della lotta contro l'antisemitismo in tutti i settori d'intervento , 2 dicembre 2020.

    (29)

        Stati membri dell'UE che hanno già adottato o approvato la definizione dell'IHRA : Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

    (30)

       Nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027.

    (31)

        C(2021) 2699 final ; programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) .

    (32)

        Regolamento (UE) 2021/240 .

    (33)

       Dalla pubblicazione Antisemitismo: panoramica degli episodi di antisemitismo registrati nell'Unione europea nel periodo 2009-2019 emerge come ogni anno gli Stati membri, analogamente alle organizzazioni della società civile che operano nel settore, registrino ufficialmente migliaia di episodi.

    (34)

       In linea con la definizione di antisemitismo dell'IHRA .

    (35)

        Seconda indagine FRA 2018 .

    (36)

        Giovani ebrei europei: percezioni ed esperienze di antisemitismo , FRA, 2019.

    (37)

        Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008 . 

    (38)

       Dall'ottobre del 2020 la Commissione ha avviato diverse procedure di infrazione al fine di garantire il recepimento integrale e corretto della decisione quadro da parte degli Stati membri.

    (39)

       Articolo 83 TFUE.

    (40)

       https://ec.europa.eu/newsroom/just/items/51025/en.

    (41)

        Incoraggiare la denuncia dei reati generati dall'odio. Il ruolo dei servizi di contrasto e di altre autorità , FRA, 2021.

    (42)

        COM(2020) 258 final .

    (43)

       Per "vittimizzazione secondaria" si intendono le conseguenze negative che la partecipazione a un procedimento penale può avere sulla vittima, in particolare il fatto di trovarsi di fronte all'autore del reato, alle autorità giudiziarie e/o al pubblico.

    (44)

        Direttiva 2012/29/UE .

    (45)

        COM(2020) 713 final .

    (46)

        Piattaforma di formazione europea .

    (47)

        COM(2021) 142 final .

    (48)

       La Germania e il Regno Unito finanziano ONG che registrano gli episodi di antisemitismo impiegando una metodologia concordata con la polizia. Le ONG in questione sono collegate con le strutture della comunità ebraica e contribuiscono all'elaborazione delle statistiche ufficiali della polizia.

    (49)

        Seconda indagine FRA 2018 .

    (50)

       Secondo l'89 % degli ebrei europei intervistati l'antisemitismo è il più grande problema online, mentre secondo l'80 % le dichiarazioni antisemite sono il linguaggio tossico più frequentemente incontrato su internet. ( Seconda indagine FRA 2018 ). Gli ebrei sono uno dei principali bersagli del linguaggio tossico online (dal 6,3 % al 27,9 % dei casi a seconda della piattaforma). Studio: Heroes and scapegoats ("Eroi e capri espiatori"), 2021.

    (51)

       Secondo lo studio sull' aumento dell'antisemitismo online durante la pandemia , in tale periodo i post antisemiti sono aumentati di sette volte sugli account di lingua francese e di oltre 13 volte su quelli tedeschi.

    (52)

        Direttiva 2010/13/UE .

    (53)

        COM(2020) 825 final .

    (54)

        Codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online .

    (55)

        Fermare l'incitamento all'odio online: Europol coordina la prima giornata d'azione a livello europeo , 5 novembre 2020.

    (56)

        JOIN(2018) 36 final .

    (57)

        COM(2020) 790 final .

    (58)

        Codice di buone pratiche sulla disinformazione . 

    (59)

        COM(2021) 262 final .

    (60)

        COM(2021) 206 final .

    (61)

        Direttiva 2000/43/CE .

    (62)

       Occupazione e formazione professionale, protezione sociale, compresa la sicurezza sociale, prestazioni sociali, istruzione, accesso e fornitura di beni e servizi, compresi gli alloggi.

    (63)

        Direttiva 2000/78/CE .

    (64)

        Piattaforma dell'UE delle Carte della diversità .

    (65)

        Sottogruppo sui dati sulla parità, FRA, 2019 .

    (66)

        Piano d'azione dell'UE contro il razzismo, COM(2020) 565 final .

    (67)

       Rete europea di enti nazionali per le pari opportunità.

    (68)

       Nel novembre del 2020 la Commissione europea ha istituito un suo Ufficio per la diversità e l'inclusione.

    (69)

        La festa ebraica delle luci .

    (70)

       Il 47 % degli ebrei europei teme di diventare vittima di insulti verbali o di molestie di matrice antisemita, mentre il 40 % ha paura di essere aggredito fisicamente nei prossimi dodici mesi ( Seconda indagine FRA 2018 ).

    (71)

        Seconda indagine FRA 2018 .

    (72)

        Seconda indagine FRA 2018 .

    (73)

        COM(2020) 605 final .

    (74)

        COM(2020) 795 final .

    (75)

        COM(2017) 612 final .

    (76)

        Guideline - Building Perimeter Protection , JRC, 2020.

    (77)

       Ogni anno la Commissione offre a membri delle comunità religiose la possibilità di frequentare un corso autunnale sulla protezione degli spazi pubblici.

    (78)

        Conclusioni del Consiglio sulla protezione degli spazi pubblici , 7 giugno 2021.

    (79)

        Regolamento (UE) 2021/784 . 

    (80)

       Ad esempio, lo strumento di valutazione della vulnerabilità e la Guida rapida dell'UE a sostegno della protezione dei luoghi di culto .

    (81)

        Jews in Europe at the turn of the millennium: population trends and estimates  di Sergio Della Pergola e Daniel Staetsky, European Jewish Demography Unit/JPR, 2020.

    (82)

        Eurobarometro 484: percezioni dell'antisemitismo, gennaio 2019 . 

    (83)

       Per l'82 % degli ebrei nell'UE proibire la circoncisione sarebbe un problema, mentre per il 69 % lo sarebbe proibire la macellazione tradizionale ( seconda indagine FRA 2018 ).

    (84)

       La macellazione tradizionale (Shecḥitah) è la pratica di abbattimento kosher degli animali nel quadro di una pratica prescritta a fini di produzione alimentare. Per il 69 % degli ebrei proibire la macellazione tradizionale sarebbe un problema ( seconda indagine FRA 2018 ).

    (85)

        Causa C-336/19, Centraal Israëlitisch Consistorie van België e altri, 17 dicembre 2020.

    (86)

       Articolo 10, paragrafo 1: "Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera". 

    (87)

       Punto 71 della sentenza. A norma del regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio, la macellazione tradizionale è consentita nella misura necessaria alle esigenze delle comunità religiose interessate e norme più severe adottate dagli Stati membri devono essere adeguatamente giustificate.

    (88)

        COM(2020) 380 final .

    (89)

        Quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale .

    (90)

        La convenzione di Faro è stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 13 ottobre 2005, è stata aperta alla firma degli Stati membri il 27 ottobre 2005 ed è entrata in vigore il 1° giugno 2011.

    (91)

        Risoluzione 2309 (2019) .

    (92)

        Dichiarazione di Terezin 2009 .

    (93)

       Cfr. anche: dichiarazione congiunta della Commissione europea e della presidenza ceca dell'UE firmata il 29 giugno 2009.

    (94)

       https://europa.eu/youth/discovereu_it

    (95)

       La banca dati sviluppata durante la fase I del progetto è disponibile al seguente indirizzo: https://pilot-demo.jdcrp.org .

    (96)

        https://www.esjf-surveys.org/ .

    (97)

        COM(2020) 625 final .

    (98)

        COM(2020) 628 final .

    (99)

       L'ODIHR ha predisposto una serie di risorse e programmi di sensibilizzazione alla discriminazione, ai reati generati dall'odio, all'antisemitismo e ad altre forme di intolleranza, anche nei confronti di musulmani, cristiani e membri di altre religioni o credo. Maggiori informazioni sono contenute nel sito web dell'OSCE/ODIHR .

    (100)

       I primi bandi di Orizzonte Europa, ad esempio, finanzieranno la ricerca su varie forme strutturali di razzismo e xenofobia, tenendo conto delle specificità nazionali e dell'intersezionalità.

    (101)

        Raccomandazione del Consiglio (2018/C 195/01) , 22 maggio 2018.

    (102)

       Due terzi degli europei sono convinti che commemorare l'Olocausto aiuti a far sì che tali atrocità non si ripetano mai più. ( Sondaggio della CNN: Anti-Semitism in Europe – A shadow over Europe, 2018 ). 

    (103)

       Finanziata da programmi quadro di ricerca e innovazione dell'UE, l'EHRI sta ora diventando un'infrastruttura europea a lungo termine basata sul finanziamento congiunto degli Stati membri.

    (104)

        https://www.ehri-project.eu/ .

    (105)

        Eurobarometro 484: percezioni dell'antisemitismo, gennaio 2019 . 

    (106)

        Seconda indagine FRA 2018 .

    (107)

        Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008 .

    (108)

        Definizione operativa dell'IHRA del negazionismo e della distorta rappresentazione dell'Olocausto .

    (109)

        https://ec.europa.eu/newsroom/just/items/700272/default ; www.againstholocaustdistortion.org .

    (110)

       IHRA, Recommendation on Recognising and Countering Holocaust Distortion .

    (111)

        https://www.jewishagency.org/jewish-population-5782/ .

    (112)

        World Jewish Population 2019 , di Sergio Della Pergola, in Arnold Dashefsky e Ira M. Sheskin (eds.), American Jewish Year Book 2019, The Annual Record of the North American Jewish Communities since 1899;

    World Jewish Population on Eve of New Year – 14.7 Million, Haaretz .

    (113)

        https://global100.adl.org/map .

    (114)

       Rispettivamente, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Sudan (2020), seguiti dal Marocco (gennaio 2021).

    (115)

       L'inizio della costruzione di una sinagoga negli Emirati Arabi Uniti è un altro buon esempio.

    (116)

       Va sottolineato che nella ricerca condotta dall'Anti-Defamation League non figurano dati medi sull'UE; inoltre, la categoria "Europa occidentale" non comprende tutti i paesi dell'UE. Per i dati per Stato membro, cfr. il seguente sito web .

    (117)

        https://eeas.europa.eu/sites/default/files/06_hr_guidelines_religion_en.pdf . 

    (118)

        https://eeas.europa.eu/sites/default/files/11_hr_guidelines_external_action_en.pdf.

    (119)

       Inoltre, il documento di lavoro dei servizi della Commissione riguardante un approccio allo sviluppo basato sui diritti umani guida il personale dell'UE nell'includere, nel ciclo dei progetti, la lotta contro le discriminazioni basate su qualsiasi motivo. Adottato il 30.6.2021.

    (120)

        La definizione dell'IHRA è stata approvata o adottata anche dai seguenti paesi non appartenenti all'UE: Albania, Australia, Argentina, Bahrain, Canada, Corea del Sud, Guatemala, Israele, Macedonia del Nord, Moldova, Regno Unito, Serbia, Stati Uniti e Uruguay.

    (121)

       Compresa l'Organizzazione degli Stati americani che, nel giugno 2021, ha creato la figura dell'Inviato speciale per la lotta all'antisemitismo) e l'Organizzazione per la cooperazione islamica.

    (122)

       Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale.

    (123)

       In linea con la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale e con l'articolo 136 del regolamento finanziario, integrato nel 2018 da ulteriori orientamenti operativi destinati a prevenire l'incitamento all'odio e alla violenza.

    (124)

       La comunicazione Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali e le conclusioni del Consiglio sull'approccio dell'UE al patrimonio culturale nei conflitti e nelle crisi , unitamente al concetto specifico ivi ribadito, costituiscono la base del lavoro dell'UE.

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