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Document 52018DC0267

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Una nuova agenda europea per la cultura

    COM/2018/267 final

    Bruxelles, 22.5.2018

    COM(2018) 267 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Una nuova agenda europea per la cultura

    {SWD(2018) 167 final}


    1.Introduzione

    In occasione del 60° anniversario della firma dei trattati di Roma, i leader dei 27 Stati membri e delle istituzioni dell’Unione europea hanno espresso l’auspicio di un’Unione in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica. [...] un’Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale 1 . Questo messaggio è stato confermato alla riunione dei leader di Göteborg di novembre 2017 e dal Consiglio europeo di dicembre 2017 2 , che hanno inoltre messo in rilievo il 2018, Anno europeo del patrimonio culturale 3 , quale occasione preziosa per svolgere un’opera di sensibilizzazione sull’importanza sociale ed economica della cultura e del patrimonio culturale. 

    Nella sua comunicazione “Rafforzare l’identità europea grazie all’istruzione e alla cultura”, la Commissione ha dichiarato 4 che è nell’interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l’identità europea in tutta la sua diversità.

    Il ricco patrimonio culturale dell’Europa e i suoi vivaci settori creativi e della cultura rafforzano l’identità europea, creando un senso di appartenenza. La cultura promuove la cittadinanza attiva, i valori comuni, l’inclusione e il dialogo interculturale all’interno dell’Europa e nel mondo. Avvicina le persone, compresi i nuovi rifugiati e gli altri migranti, e ci aiuta a sentirci parte di una collettività. Le industrie creative e della cultura hanno anche il potere di migliorare le esistenze, trasformare le comunità, generare posti di lavoro e crescita e creare effetti di ricaduta sugli altri settori economici.

    La nuova agenda europea per la cultura (la nuova agenda) risponde all’invito dei leader europei a fare di più, attraverso la cultura e l’istruzione, per costruire società coese e offrire una visione di un’Unione europea attraente 5 . Tale programma intende sfruttare tutto il potenziale della cultura per contribuire alla costruzione di un’Unione più inclusiva e più equa, sostenendo l’innovazione, la creatività e una crescita e un’occupazione sostenibili.

    2.Le sfide e l’auspicio

    Riemersa da una grave crisi finanziaria, l’Europa deve far fronte all’aumento delle ineguaglianze sociali, a popolazioni eterogenee, al populismo, alla radicalizzazione e alle minacce terroristiche. Le nuove tecnologie e la comunicazione digitale stanno trasformando le società, cambiando gli stili di vita, i modelli di consumo e le relazioni di potere nelle catene del valore economiche. In questo scenario di cambiamento, il ruolo della cultura è più importante che mai. Secondo un’indagine Eurobarometro del 2017, il 53% degli intervistati ritiene che gli Stati membri siano affini tra loro in termini di valori condivisi, mentre il 40% li considera distanti. La cultura si colloca in cima alla lista dei fattori in grado di creare un senso di comunità 6 e può quindi contribuire a colmare questo divario. Tuttavia i dati Eurostat mostrano che più di un terzo degli europei non partecipa affatto alle attività culturali 7 . Vi sono pertanto evidenti possibilità di aumentare la partecipazione culturale e avvicinare i cittadini europei per consentire loro di vivere l’esperienza di ciò che ci unisce anziché di ciò che ci divide. Eppure la frammentazione del mercato, l’accesso insufficiente ai finanziamenti e condizioni contrattuali incerte continuano a ostacolare i settori creativi e culturali e a ridurre i profitti dei professionisti che vi operano.

    La nuova agenda, sostenuta da adeguati finanziamenti, sfrutterà le sinergie tra la cultura e l’istruzione e rafforzerà i legami tra cultura e altri settori della politica. Aiuterà inoltre i settori culturali e creativi a superare le sfide e a cogliere le opportunità del passaggio al digitale.

    3.Base giuridica e prime fasi

    La base giuridica per le azioni da intraprendere nell’area della cultura a livello di UE è data dall’articolo 3 del trattato sull’Unione europea e dall’articolo 167 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea 8 . Gli Stati membri hanno competenza esclusiva nel settore della politica culturale, mentre il ruolo dell’Unione è incoraggiare la cooperazione e appoggiare e integrare le azioni degli Stati membri. La cooperazione politica dell’UE ha ricevuto un impulso importante attraverso la comunicazione della Commissione, approvata dal Consiglio 9 , su un’agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione 10 del 2007. Il Parlamento europeo ha a sua volta sostenuto tale agenda attraverso risoluzioni politiche e progetti pilota.

    Da allora gli Stati membri hanno intrapreso un numero significativo di azioni 11 , traendo ispirazione dalla collaborazione politica dell’UE tramite i successivi piani di lavoro per la cultura del Consiglio, i progetti finanziati dai programmi dell’UE e le strategie macroregionali 12 .

    Il Consiglio europeo ha invitato l’UE a fare di più in quest’area e a vagliare eventuali misure riguardanti, fra le altre, le condizioni quadro giuridiche e finanziarie per lo sviluppo delle industrie culturali e creative e la mobilità dei professionisti nel settore culturale2.

    4.Obiettivi strategici e azioni

    La nuova agenda persegue tre obiettivi strategici, con dimensioni sociale, economica ed esterna.

    4.1Dimensione sociale - sfruttare il potere della cultura e della diversità culturale per la coesione e il benessere sociali

    ·Favorire la capacità culturale 13 di tutti gli europei rendendo disponibile una vasta gamma di attività culturali e fornendo le opportunità per parteciparvi attivamente.

    ·Incoraggiare la mobilità dei professionisti nei settori creativi e della cultura e rimuovere gli ostacoli alla loro mobilità.

    ·Proteggere e promuovere il patrimonio culturale dell’Europa inteso come risorsa condivisa, allo scopo di aumentare la consapevolezza della nostra storia comune e dei valori che condividiamo e rafforzare un senso di identità europea comune.

    La partecipazione culturale unisce le persone. La cultura è un mezzo ideale per comunicare attraverso le barriere linguistiche, per coinvolgere i cittadini e facilitare la coesione sociale, anche tra i rifugiati, gli altri migranti e le popolazioni che li ospitano. Nell’ambito dell’agenda europea del 2007, i responsabili politici e gli operatori del settore hanno concordato i modi di utilizzo delle arti partecipative per promuovere la comprensione, coinvolgere i cittadini e aumentare la fiducia in se stessi 14 .

    La cultura è una forza trasformativa per la rigenerazione della comunità. Lo dimostra la trentennale storia di successi delle Capitali europee della cultura, così come i progetti di infrastrutture culturali finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei. L’Anno europeo mette in evidenza il contributo trasversale del patrimonio culturale alle economie e alle società europee. Vi è un approccio nuovo e adattivo per plasmare l’ambiente costruito, ed è radicato nella cultura 15 .

    La partecipazione culturale migliora anche la salute e il benessere. Il 71% degli europei recentemente intervistati ritiene che vivere in prossimità di luoghi legati al patrimonio culturale dell’Europa possa migliorare la qualità della vita 16 . E le ricerche 17 confermano che l’accesso alla cultura è il secondo più importante fattore determinante del benessere psicologico, preceduto solo dall’assenza di malattie.

    Tuttavia, malgrado gli sforzi delle organizzazioni culturali per adattarsi ai nuovi modelli del consumo culturale e della composizione della popolazione, le barriere finanziarie e sociali alla partecipazione culturale restano. Di conseguenza, viene proposto un nuovo approccio avente come principio guida la capacità culturale. Si tratta di rendere disponibile una vasta gamma di attività culturali di qualità, promuovendo le opportunità per tutti di partecipare e creare, e rafforzare i legami tra cultura e istruzione, affari sociali, politiche urbane, ricerca e innovazione. 18  

    Per aumentare la partecipazione, è necessaria una maggiore circolazione di opere d’arte europee e di professionisti nei settori creativi e della cultura europei. Sulla base di dati concreti 19 , l’UE continuerà a sostenere le politiche e a concedere finanziamenti, ma gli Stati membri dovranno impegnarsi maggiormente per eliminare gli ostacoli amministrativi, come il rischio della doppia tassazione degli artisti e dei professionisti dell’arte.

    La Commissione intende:

    ·sostenere la ricerca sugli scambi (crossover) culturali per valutare gli impatti in diversi ambiti, compresi salute e benessere (2018);

    ·sviluppare azioni specifiche per l’inclusione sociale attraverso la cultura e i programmi Europa creativa ed Erasmus+ 20 e considerare criteri di selezione per Europa creativa intesi a incentivare una gestione dei progetti fondata sulla parità di genere (2019);

    ·lanciare un progetto sulle città e gli spazi culturali e creativi nell’ambito del programma Europa creativa, per promuovere la partecipazione culturale e la rigenerazione sociale e urbana (2018);

    ·proporre un programma di mobilità per i professionisti nei settori creativi e della cultura nell’ambito del programma Europa creativa (2018-2019).

    La Commissione invita gli Stati membri a:

    ·impegnarsi per un progresso sostanziale nell’eliminazione degli ostacoli fiscali e amministrativi alla mobilità, tra l’altro, mediante il prossimo piano di lavoro per la cultura.

    4.2 Dimensione economica - sostenere la creatività basata sulla cultura nell’istruzione e nell’innovazione, oltre che per l’occupazione e la crescita

    ·Promuovere le arti, la cultura e il pensiero creativo nell’istruzione e nella formazione formali e informali a tutti i livelli e nell’apprendimento permanente.

    ·Incoraggiare ecosistemi favorevoli alle industrie creative e della cultura, promuovendo l’accesso ai finanziamenti, la capacità d’innovazione, la remunerazione equa di autori e creatori e la cooperazione intersettoriale.

    ·Promuovere le competenze richieste dai settori creativi e della cultura, comprese quelle digitali, imprenditoriali, tradizionali e specializzate.

    La cultura e la creatività sono risorse importanti per l’economia. La cultura contribuisce direttamente all’occupazione, alla crescita e al commercio esterno. I posti di lavoro nei settori culturali dell’UE sono aumentati costantemente tra il 2011 e il 2016, raggiungendo quota 8,4 milioni. Il surplus commerciale per i prodotti culturali è di 8,7 miliardi di EUR 21 , e si stima che il contributo dei settori creativi e della cultura al prodotto interno lordo dell’UE sia pari al 4,2% 22 . Anche i settori economici innovativi necessitano di creatività per mantenere un vantaggio competitivo. Le comunità urbane e rurali fanno sempre più affidamento sulla cultura per attrarre datori di lavoro, studenti e turisti.

    La cultura, le arti, la creatività e le industrie creative sono interdipendenti. La combinazione di conoscenze e competenze specifiche dei settori creativi e della cultura con quelle di altri settori, fra cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il turismo, l’attività produttiva, i servizi e il settore pubblico, favorisce la generazione di soluzioni innovative. Per beneficiare di questo potere trasformativo, la Commissione propone di concentrare l’attenzione su tre ecosistemi specifici: istruzione e formazione, città e regioni e le stesse industrie creative e della cultura, al fine di creare contesti favorevoli all’innovazione guidata dalla cultura.

    Istruzione e formazione. Esiste un evidente legame tra i livelli di istruzione e la partecipazione alla cultura. L’azione intersettoriale sulla consapevolezza ed espressione culturale, una delle otto competenze principali riconosciute a livello europeo, sarà analizzata nel contesto del quadro riveduto delle competenze chiave per l’apprendimento permanente 23 . Vi è inoltre un consenso riguardo alla necessità di competenze e abilità trasferibili, che stimolino la creatività e il pensiero critico. La Commissione ha sostenuto il lavoro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) sulle modalità per insegnare, apprendere e valutare il pensiero creativo e critico 24 , che ad oggi è l’ambito innovativo previsto per il PISA (il programma per la valutazione internazionale degli studenti) 2021. L’attenzione al pensiero critico e creativo dovrebbe essere estesa a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione, in linea con il passaggio nell’approccio dallo STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) allo STEAM, che comprende le arti 25 .

    Città e regioni. I settori creativi e della cultura hanno una grande capacità di sperimentazione, anticipazione delle tendenze e analisi dei modelli di innovazione sociale ed economica. Le città e le regioni sono partner naturali 26 , in prima linea nello sviluppo guidato dalla cultura grazie alla maggiore autonomia locale, all’attrattiva che esercitano sulle persone di talento e alla loro vicinanza alle esigenze e potenzialità dei loro abitanti. La cultura e il turismo sono potenti motori dell’attività economica. Le città che investono in cultura possono trarne grande beneficio, attraendo più posti di lavoro e capitale umano che altre città simili, come dimostrato dall’Osservatorio della cultura e della creatività urbana, sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione 27 . Nelle aree rurali, il restauro e la riqualificazione del patrimonio naturale e culturale contribuiscono al potenziale di crescita e alla sostenibilità 28 . La gestione integrata dei beni culturali e naturali stimola le persone a scoprirli e a partecipare 29 .

    La pianificazione è necessaria, ma deve anche essere possibile innovare attraverso processi dal basso verso l’alto, centri creativi 30 e incubatori in cui freelance e creativi lavorino e creino in collaborazione. I cluster di imprese dei settori creativi hanno inoltre mostrato che possono generare un’elevata crescita dell’occupazione 31 , e già circa il 6% di tutte le 1 300 priorità regionali in materia di specializzazione intelligente si riferisce alla cultura 32 . La cooperazione territoriale europea e regionale crea crescita e posti di lavoro e promuove l’Europa come destinazione, anche attraverso itinerari culturali macroregionali 33 . Vi è spazio per costruire su queste esperienze al fine di valorizzare il ruolo della cultura nello sviluppo territoriale guidato dall’innovazione.

    Industrie creative e della cultura. Per trasformare le opportunità in crescita e posti di lavoro, le imprese e i professionisti creativi e della cultura necessitano di condizioni quadro favorevoli: un contesto normativo che ricompensi la creazione, un accesso migliore ai finanziamenti, opportunità per crescere e internazionalizzarsi e un’offerta di competenze specifiche.

    Per molti europei, in modo particolare i giovani, l’impiego nel settore della cultura è un importante punto di ingresso nel mercato del lavoro (in Lettonia, Romania, Cipro, Bulgaria, Portogallo, Estonia e Spagna la quota di lavoratori tra i 15 e i 29 anni nel settore della cultura è proporzionalmente maggiore che nell’economia nel suo complesso). Tuttavia la prevalenza di contratti di lavoro a progetto, atipici e part-time può essere problematica. Adattare il quadro normativo per fornire copertura e protezione sociale a lavoratori intermittenti e sempre più mobili rappresenta una sfida politica cruciale. Un’equa remunerazione di autori e creatori è un altro obiettivo che la Commissione sta perseguendo nella strategia per il mercato unico digitale.

    L’accesso ai finanziamenti resta un nodo cruciale per un settore quasi totalmente composto da PMI e microimprese. Lo strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, disponibile nell’ambito di Europa creativa, ha realizzato una partenza promettente e verrà rafforzato. Continueranno a essere vagliati altri strumenti, come il crowdfunding 34 e i finanziamenti privati tramite sponsorizzazioni, fondazioni e partenariati fra settore privato e pubblico.

    L’attività dei professionisti nei settori creativi e della cultura richiede un’ampia varietà di competenze digitali, tradizionali, trasversali e specializzate. La nuova agenda si basa sul lavoro politico in corso, in particolare sulle competenze imprenditoriali 35 e del patrimonio culturale.

    La nuova agenda pone come priorità un approccio intersettoriale alla collaborazione dell’UE, in quanto la digitalizzazione e la creazione collaborativa continuano ad abbattere i confini artistici ed economici. Tale priorità sarà integrata da iniziative specifiche nei settori più maturi, per sostenere in modo più efficace la ricca diversità delle espressioni culturali europee.

    La Commissione intende:

    ·sostenere la fase di convalida del progetto “Teaching, assessing and learning creative and critical thinking skills in education” (insegnare, valutare e apprendere le competenze di pensiero critico e creativo nell’istruzione) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), con l’intenzione di includere un modulo sulla creatività nel PISA 2021, e analizzare le possibilità per progetti simili nell’istruzione e nella formazione superiore (2018);

    ·promuovere la musica e le arti nell’istruzione e nella formazione, anche come tema prioritario nel programma Erasmus+ (2019), e incentivare lo sviluppo di moduli interdisciplinari orientati alla creatività negli istituti di istruzione superiore, associando le arti, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le competenze imprenditoriali e commerciali (2018);

    ·continuare a sostenere le regioni nell’attuazione delle strategie in materia di specializzazione intelligente e delle strategie macroregionali concentrate sulla cultura, e promuovere il turismo culturale sostenibile mediante un’iniziativa europea dedicata nell’ambito dell’Anno europeo;

    ·sostenere i partenariati tra le industrie e i professionisti creativi e le reti di incubazione europee per l’innovazione guidata dalla creatività che integrano creatività, arte e design con scienza e tecnologie all’avanguardia;

    ·realizzare un progetto pilota che favorisca partenariati più solidi tra i settori creativi e della cultura, gli enti locali, le parti sociali e gli erogatori di istruzione e formazione (2018);

    ·vagliare una Comunità della conoscenza e dell’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia in materia di patrimonio culturale e industrie creative (2019);

    ·organizzare un dialogo costante con i settori creativi e della cultura nel contesto della nuova strategia di politica industriale, per identificare le esigenze politiche e porre le basi di un ampio quadro politico a livello di UE;

    ·organizzare un dialogo costante con il settore musicale e realizzare l’azione preparatoria “Music Moves Europe”;

    ·rafforzare il dialogo con l’industria audiovisiva europea, anche attraverso gli eventi del forum del cinema europeo (2018);

    ·sostenere gli Stati membri nell’assicurare retribuzioni eque agli artisti e ai creatori attraverso dialoghi settoriali e generali, in linea con la strategia per il mercato unico digitale (2019).

    La Commissione invita gli Stati membri a:

    ·impegnarsi a migliorare le condizioni socioeconomiche di artisti e creatori e a promuovere l’istruzione e la formazione artistiche nell’ambito del prossimo piano di lavoro.

    4.3Dimensione esterna - rafforzare le relazioni culturali internazionali

    ·Sostenere la cultura quale motore per lo sviluppo sociale ed economico sostenibile.

    ·Promuovere la cultura e il dialogo interculturale per creare relazioni pacifiche fra le comunità.

    ·Rafforzare la cooperazione in materia di patrimonio culturale.

    Con la comunicazione congiunta del 2016 “Verso una strategia dell’Unione europea per le relazioni culturali internazionali” 36 , l’UE ha stabilito un quadro per la cooperazione culturale con i paesi partner. Tale strategia è pienamente in linea con la convenzione UNESCO del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, della quale sono parti l’UE e tutti gli Stati membri 37 . La strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea 38 ha identificato la diplomazia culturale quale nuovo ambito per l’azione esterna coesa dell’UE. Il nuovo consenso europeo in materia di sviluppo 39 riconosce il ruolo della cultura quale motore e componente importante.

    La Commissione, l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (l’alto rappresentante) e i loro servizi, compreso il servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), sostengono appieno i lavori attualmente in corso in seno al Consiglio per elaborare un approccio esaustivo in varie tappe alle relazioni culturali internazionali. L’azione realizzata dall’UE crea sinergie e valore aggiunto 40 , specialmente alla luce del ruolo ampliato delle delegazioni UE. I punti focali culturali nelle delegazioni UE ricevono formazione alla dimensione culturale dello sviluppo e delle relazioni esterne, per una migliore diffusione delle pratiche ottimali e per rispondere alle esigenze e alle aspettative dei partner locali.

    La nuova agenda consente una promozione più efficace della cultura quale vettore di identità e coesione, motore di sviluppo socioeconomico e fattore che alimenta direttamente relazioni pacifiche, anche mediante i contatti interpersonali derivanti dall’istruzione e dai progetti per i giovani, con un’attenzione particolare per i paesi dell’allargamento e i Balcani occidentali 41 . La Commissione inoltre intende utilizzare l’agenda per enfatizzare la dimensione culturale dello sviluppo sostenibile e per contribuire all’attuazione dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

    L’Anno europeo del patrimonio culturale 20183, a cui i Balcani occidentali sono pienamente associati, è un’opportunità unica per rafforzare i legami culturali con i paesi partner e i settori della cultura locali. I partenariati nati durante l’Anno europeo dovrebbero continuare in seguito quale parte della cooperazione culturale dell’UE e di un nuovo piano di azione europeo per il patrimonio culturale. Sono in corso o stanno per essere avviati progetti anche nelle zone tormentate da conflitti, per proteggere e riqualificare il patrimonio culturale danneggiato e promuovere la creazione di posti di lavoro e migliori opportunità di sussistenza.

    La Commissione e l’alto rappresentante intendono:

    ·promuovere i settori creativi e della cultura nei Balcani occidentali attraverso il rafforzamento del sostegno da parte di Europa creativa, e utilizzare lo strumento di assistenza preadesione per sostenere la cultura nei Balcani occidentali e nei paesi dell’allargamento, in particolare nell’attuazione delle iniziative faro correlate del piano d’azione a sostegno della trasformazione dei Balcani occidentali;

    ·prevedere il lancio di una terza fase del programma culturale del partenariato orientale e rafforzare la società civile mediante la cultura nei paesi mediterranei;

    ·lanciare un’azione preparatoria riguardante le Case della cultura europea nei paesi partner;

    ·rafforzare il dialogo sulla cultura con la Cina e lanciare un nuovo dialogo con il Giappone;

    ·attuare l’undicesimo programma culturale intra-ACP del Fondo europeo di sviluppo per i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, a integrazione delle azioni nell’ambito di tutti gli altri programmi dell’UE pertinenti, per sostenere la creazione di posti di lavoro, la costruzione dell’identità, la formazione professionale, la cooperazione audiovisiva e l’attuazione della convenzione UNESCO del 2005 in tali paesi;

    ·elaborare strategie per la cooperazione culturale a livello regionale, iniziando da Balcani occidentali, Medio Oriente, Africa settentrionale e America latina;

    ·aggiungere la protezione del patrimonio culturale agli incarichi delle missioni di politica di sicurezza e di difesa comune, ove opportuno, sulla base dei progetti e delle missioni in corso;

    ·sostenere i corridoi del patrimonio della via della seta in Asia centrale, Afghanistan e Iran.

    La Commissione invita gli Stati membri a:

    ·cooperare allo sviluppo di attività comuni con la Commissione, l’alto rappresentante e i loro servizi, compreso il servizio europeo per l’azione esterna.

    5.Azioni trasversali

    Sebbene la maggior parte delle azioni della nuova agenda contribuisca principalmente a uno dei tre obiettivi (relazioni sociali, economiche e internazionali), molti aspetti sono trasversali. Due grandi ambiti di azioni politiche a livello di UE (patrimonio culturale e digitalizzazione) saranno funzionali al conseguimento di tutti e tre gli obiettivi.

    5.1Protezione e valorizzazione del patrimonio culturale

    L’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 è iniziato con il piede giusto, con migliaia di attività in via di realizzazione in tutta Europa. La Commissione contribuisce direttamente concentrando l’attenzione su dieci temi principali 42 nell’ambito di quattro obiettivi essenziali: partecipazione, sostenibilità, protezione e innovazione. Ciò si tradurrà in raccomandazioni, principi e strumenti per garantire un’eredità positiva dell’Anno europeo e contribuire alla nuova agenda.

    Alla conclusione dell’Anno europeo la Commissione intende:

    ·presentare un piano di azione per il patrimonio culturale e chiedere agli Stati membri di redigere piani simili a livello nazionale e di dare un seguito alle 10 iniziative europee mediante i piani di lavoro per la cultura del Consiglio;

    ·proporre di integrare i risultati dell’Anno europeo nei futuri programmi dell’UE e nella politica di coesione;

    ·sostenere l’applicazione del futuro regolamento dell’UE sull’importazione di beni culturali mediante un piano d’azione in materia di commercio illecito dei beni culturali, e istituire una piattaforma sociale scientifico-politica delle parti interessate in merito al patrimonio culturale in pericolo.

    5.2Digital4Culture

    La rivoluzione digitale rende possibili forme nuove e innovative di creazione artistica, un accesso più ampio e più democratico alla cultura e al patrimonio culturale e nuove modalità per accedere, consumare e monetizzare i contenuti culturali. Per adeguarsi a questi sviluppi, la Commissione sta preparando una nuova strategia “Digital4Culture” dell’UE intesa a dare seguito alle proposte in materia di diritti d’autore, audiovisivi e radiodiffusione nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale e porre le basi di azioni future nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Unione.

    La Commissione intende:

    ·creare una rete di centri di competenza in tutta l’UE per salvaguardare le conoscenze dei monumenti del patrimonio culturale in pericolo mediante una digitalizzazione su larga scala (2019);

    ·creare un repertorio online dei film europei e lanciare la prima settimana UE della cinematografia per mettere a disposizione delle scuole di tutta Europa i film europei (2019);

    ·istituire una rete paneuropea di centri digitali creativi e dell’innovazione per sostenere la trasformazione digitale (2020);

    ·proporre le prossime fasi per Europeana, la piattaforma digitale dell’Europa per il patrimonio culturale (2018);

    ·lanciare programmi pilota di tutoraggio per i professionisti del settore audiovisivo, in particolare le donne, per aiutare i nuovi talenti a sviluppare il loro percorso professionale e le loro abilità (2019);

    ·incentivare gli scambi e le collaborazioni tra l’arte e la tecnologia per un’innovazione sostenibile a livello sociale e industriale (2018).

    6.Attuare la nuova agenda

    Nel rispetto del principio della sussidiarietà, il ruolo dell’UE è fornire incentivi e consulenza agli Stati membri nell’esame di nuove idee, sostenendoli nell’attuazione di un’agenda comune. In alcune aree è evidente la possibilità di attivarsi maggiormente, mediante orientamenti strategici, metodi di lavoro migliori e attività pilota.

    6.1.Cooperazione con gli Stati membri

    La nuova agenda dovrebbe essere attuata tramite piani di lavoro e metodi operativi, come il metodo aperto di coordinamento, approvati dagli Stati membri.

    Per accrescere l’impatto, la Commissione propone anche di concentrare l’attenzione sull’attuazione concreta a livello nazionale, regionale o locale, mediante progetti comuni, in parte finanziati da strumenti dell’UE, che offrano assistenza tecnica e possibilità di apprendimento fra pari agli Stati membri o alle autorità regionali e locali designate dagli Stati membri.

    La Commissione invita gli Stati membri a considerare i seguenti temi per il lavoro congiunto:

    ·governance partecipativa in materia di patrimonio culturale, in collaborazione con il Consiglio d’Europa;

    ·principi di qualità per gli interventi a favore del patrimonio culturale e il restauro;

    ·accesso ai finanziamenti e alla capacità d’innovazione nei settori creativi e della cultura;

    ·ampliamento dei progetti culturali e relativi al patrimonio sostenuti dai programmi dell’UE.

    6.2.Dialogo strutturato con la società civile

    La Commissione pianifica di allargare l’attuale dialogo strutturato 43 , andando oltre i temi esaminati nell’ambito del metodo aperto di coordinamento, sfruttando maggiormente le opportunità di collaborazione online e coinvolgendo di volta in volta organizzazioni pertinenti esterne ai settori creativi e della cultura. La Commissione proporrà inoltre un ruolo più attivo per la società civile nella preparazione dei Forum europei biennali della cultura.

    7.Promuovere la cultura attraverso i programmi e le politiche dell’UE

    Il programma Europa creativa e il suo successore rivestiranno un ruolo diretto nel sostegno alla nuova agenda e la Commissione migliorerà le sinergie tra i progetti e le attività politiche. La strategia “Digital4Culture” rafforzerà la coerenza tra le iniziative culturali, digitali e audiovisive. La Commissione sosterrà inoltre gli obiettivi sociali, economici e internazionali della nuova agenda mediante azioni in altri settori strategici, e ulteriori politiche e interventi, attuali e futuri, dell’UE integreranno e sosterranno le politiche culturali degli Stati membri.

    8.Le prossime fasi

    La nuova agenda europea per la cultura è un elemento essenziale della risposta della Commissione al mandato conferitole dal Consiglio europeo del dicembre 2017. Tale agenda offre un quadro di riferimento per la prossima fase di cooperazione a livello di UE per affrontare le attuali sfide sociali attraverso il potere trasformativo della cultura. È proposto un nuovo approccio nell’ambito di una concezione olistica, che favorisce le sinergie tra i settori culturali e con altri ambiti delle politiche. Per assicurare il successo dell’attuazione della nuova agenda e delle relative azioni sono necessarie la partecipazione e la stretta collaborazione del Parlamento europeo, del Consiglio e degli Stati membri, nonché delle parti interessate del settore della cultura.

    La collaborazione politica nell’ambito della nuova agenda sarà sostenuta, nel 2019 e nel 2020, da Europa creativa e da altri programmi UE che finanziano progetti culturali e, a partire dal 2021, dai programmi successivi nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE.

    (1)

        Dichiarazione di Roma, marzo 2017.

    (2)

        Conclusioni del Consiglio europeo, dicembre 2017.

    (3)

        https://europa.eu/cultural-heritage/european-year-cultural-heritage_it.  

    (4)

        COM(2017)673.  

    (5)

        Dichiarazione di Bratislava, settembre 2016.

    (6)

        Eurobarometro 87, primavera 2017.

    (7)

        Eurostat, novembre 2017.

    (8)

         Anche gli articoli 173 e 208 sono rilevanti per le industrie creative e la cooperazione allo sviluppo.

    (9)

        2007/C 287/01.

    (10)

        COM(2007) 242.

    (11)

       Il documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD/2018/167, che accompagna la suddetta comunicazione, presenta una rassegna delle azioni previste dall’agenda del 2007, informazioni sulle azioni proposte da questa nuova agenda, oltre ad altre azioni pertinenti in corso o in programma, e i dettagli delle consultazioni, delle statistiche e dei sondaggi che hanno fornito informazioni per il suo sviluppo.

    (12)

        http://ec.europa.eu/regional_policy/it/policy/cooperation/.  

    (13)

       L’“approccio delle capacità” è stato elaborato da Amartya Sen. La sua applicazione alla cultura è più recente.

    (14)

        Metodo aperto di coordinamento (MAC) e “Voices of Culture”, 2014, 2016 e 2017 .

    (15)

       In linea con la dichiarazione di Davos 2018 “Verso una Baukultur di alta qualità per l’Europa” . 

    (16)

        Speciale Eurobarometro, 2017.  

    (17)

       Sacco et al., 2011, The Interaction Between Culture, Health and Psychological Well-Being . Anche il MAC 2017-18 sulla cultura per l’inclusione sociale sta raccogliendo prove su salute e benessere.

    (18)

       Relazione del  King’s College London Towards cultural democracy: Promoting cultural capabilities for everyone”.

    (19)

       3 MAC sulla mobilità degli artisti  e le residenze per artisti, 2010, 2012, 2014.

    (20)

        ec.europa.eu/programmes/creative-europe/node_it ; ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/node_it.  

    (21)

        Eurostat 2016 (statistiche della cultura: occupazione, imprese, partecipazione, commercio, spesa).

    (22)

        Studio del 2014 di Ernst & Young Measuring cultural and creative markets in the EU”.

    (23)

        Il manuale del MAC 2016 definisce pratiche e raccomandazioni.

    (24)

        Centro per la ricerca e l’innovazione nell’insegnamento dell’OCSE.  

    (25)

        COM(2017)247.

    (26)

       Progetto di apprendimento tra pari “Culture for cities and regions” (la cultura per le città e le regioni), 2015-17.

    (27)

        Osservatorio della cultura e della creatività urbana , 2017.

    (28)

       RESR (rete europea per lo sviluppo rurale) 2016 “Factsheet on Arts and Culture in Rural Areas” (nota informativa sull’arte e la cultura nelle aree rurali).

    (29)

          Natura 2000 , studi di casi che uniscono patrimonio culturale e naturale.

    (30)

        “European Creative Hubs network” (rete dei centri creativi europei), 2016-18.

    (31)

        “European Cluster Panorama 2014” (panoramica europea dei cluster).

    (32)

        http://s3platform.jrc.ec.europa.eu/map.

    (33)

        “Routes4U” : programma comune della Commissione e del Consiglio d’Europa sugli itinerari culturali nelle macroregioni.

    (34)

        Crowdfunding4Culture.  

    (35)

       Anche mediante il quadro europeo per l’imprenditorialità e il quadro di riferimento delle competenze digitali (EntreComp, DigComp).

    (36)

        JOIN/2016/029.

    (37)

    http://en.unesco.org/creativity/ ; l’ultima relazione UE è disponibile  qui .

    (38)

        Strategia globale dell’UE .

    (39)

        “Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro”, 2017.

    (40)

         Anche mediante la nuova piattaforma per la diplomazia culturale dell’UE . 

    (41)

          COM(2018)65.

    (42)

         Le 10 iniziative europee  sono relative a temi chiave per l’azione politica intersettoriale, tra cui l’istruzione, il commercio illecito, i principi di qualità per il restauro, il turismo culturale sostenibile, le competenze e l’innovazione.

    (43)

        www.voicesofculture.eu .

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