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Document 52017IP0316

    Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2017 sulla promozione della coesione e dello sviluppo nelle regioni ultraperiferiche dell'UE: applicazione dell'articolo 349 TFUE (2016/2250(INI))

    GU C 334 del 19.9.2018, p. 168–177 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    19.9.2018   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 334/168


    P8_TA(2017)0316

    Promozione della coesione e dello sviluppo nelle regioni ultraperiferiche dell'UE

    Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2017 sulla promozione della coesione e dello sviluppo nelle regioni ultraperiferiche dell'UE: applicazione dell'articolo 349 TFUE (2016/2250(INI))

    (2018/C 334/19)

    Il Parlamento europeo,

    visto l'articolo 52 del trattato sull'Unione europea (TUE), il cui paragrafo 1 stabilisce che i trattati si applicano agli Stati membri e il cui paragrafo 2 che il campo di applicazione territoriale di tali trattati è precisato all'articolo 355 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

    visto l'articolo 355, parte introduttiva, paragrafo 1, TFUE, quale modificato dalla decisione del Consiglio europeo, del 29 ottobre 2010, che modifica lo status, nei confronti dell'Unione europea, dell'isola di Saint-Barthélemy (2010/718/UE) e dalla decisione, dell'11 luglio 2012, che modifica lo status, nei confronti dell'Unione europea, di Mayotte (2012/419/UE), il quale stabilisce che le disposizioni dei trattati si applicano alle regioni ultraperiferiche conformemente all'articolo 349 TFUE,

    visto l'articolo 349 TFUE, che riconosce uno status particolare alle regioni ultraperiferiche (RUP), prevede l'adozione di «misure specifiche volte, in particolare, a stabilire le condizioni di applicazione dei trattati a tali regioni, ivi comprese politiche comuni» e stabilisce che tali misure riguardano in particolare e non esclusivamente «politiche doganali e commerciali, politica fiscale, zone franche, politiche in materia di agricoltura e di pesca, condizioni di fornitura delle materie prime e di beni di consumo primari, aiuti di Stato e condizioni di accesso ai fondi strutturali e ai programmi orizzontali dell'Unione»,

    visto l'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), TFUE, in base al quale gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle RUP possono essere compatibili con il mercato interno,

    visto il titolo XVIII TFUE, che stabilisce un obiettivo di coesione economica, sociale e territoriale e definisce gli strumenti finanziari strutturali per conseguirlo,

    visto l'articolo 7 TFUE, il quale stabilisce che l'Unione assicura la coerenza tra le sue varie politiche e azioni, tenendo conto dell'insieme dei suoi obiettivi e conformandosi al principio di attribuzione delle competenze,

    viste tutte le comunicazioni della Commissione sulle RUP,

    viste tutte le sue risoluzioni sulle RUP, in particolare la sua risoluzione del 18 aprile 2012 sul ruolo della politica di coesione nelle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea nel contesto della strategia «Europa 2020» (1) e la sua risoluzione del 26 febbraio 2014, sull'ottimizzazione dello sviluppo del potenziale delle regioni ultraperiferiche mediante la creazione di sinergie tra i Fondi strutturali e gli altri programmi dell'Unione europea (2),

    vista la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 15 dicembre 2015 (3),

    vista la relazione della Commissione del 15 dicembre 2016 sull'attuazione del regime di sostegno per misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione (POSEI) (COM(2016)0797),

    vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo «Modernizzazione degli aiuti di Stato dell'UE», (COM(2012)0209),

    visto il memorandum delle regioni ultraperiferiche firmato a Cayenne il 5 marzo 1999, integrato dal memorandum congiunto firmato nel maggio 2010 da Spagna, Francia, Portogallo e dalle regioni ultraperiferiche, che stabilisce che l'UE dovrebbe promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni ultraperiferiche facendo leva sulle numerose risorse naturali e culturali delle RUP, promuovendo nel contempo i principi di pari opportunità, partenariato, proporzionalità e coerenza delle politiche dell'UE,

    vista la dichiarazione conclusiva della XXI Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea, del 22 e 23 settembre 2016, e il memorandum congiunto delle regioni ultraperiferiche adottato a seguito del quarto forum delle RUP dell'Unione del 30 e 31 marzo 2017 a Bruxelles,

    visto il regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato (4),

    visti l'articolo 52 del suo regolamento, nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 della decisione della Conferenza dei presidenti del 12 dicembre 2002 sulla procedura relativa alla concessione dell'autorizzazione a elaborare relazioni di iniziativa,

    visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e il parere della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A8-0226/2017),

    A.

    considerando che l'articolo 349 TFUE riconosce la particolare situazione socioeconomica delle RUP, strutturalmente aggravata da fattori (fra cui distanza, insularità, superficie ridotta, topografia e clima difficili e dipendenza da un numero ristretto di prodotti ecc.), la cui persistenza e il cui cumulo recano grave danno al loro sviluppo;

    B.

    considerando che la Corte di giustizia, riunita in Grande Sezione, nella sua sentenza del 15 dicembre 2015, ha fornito un'interpretazione approfondita dell'articolo 349 TFUE;

    C.

    considerando che, in tale sentenza, la Corte conferma in particolare che gli atti finalizzati ad attuare misure specifiche per le RUP possono essere adottati sulla base giuridica dell'articolo 349, che tale base giuridica consente di derogare sia al diritto primario sia al diritto derivato e che l'elenco dei settori contemplati dalla formulazione dell'articolo 349 non è tassativo in quanto «gli autori del Trattato FUE non hanno inteso stabilire l'elenco tassativo dei tipi di misure che possono essere adottate sul fondamento di tale articolo»;

    D.

    considerando che, nell'applicazione dei trattati europei alle RUP, l'articolo 52 TUE e gli articoli 349 e 355 TFUE sono fra loro collegati e che, a norma dell'articolo 355, frase introduttiva, paragrafo 1, TFUE, le disposizioni dei trattati si applicano alle RUP, conformemente all'articolo 349 TFUE, e tale riferimento «ai trattati» comprende il diritto derivato;

    E.

    considerando che l'articolo 349 TFUE deve essere letto in combinato disposto con altri articoli del trattato e in particolare con l'articolo 7, il quale stabilisce che «l'Unione assicura la coerenza tra le sue varie politiche e azioni, tenendo conto dell'insieme dei suoi obiettivi»;

    F.

    considerando che i principi di uguaglianza e di non discriminazione giustificano un trattamento differenziato in caso di situazioni differenti per garantire, in fine, l'uguaglianza nell'applicazione del diritto dell'UE;

    G.

    considerando che l'obiettivo dell'articolo 349 TFUE è di garantire lo sviluppo delle RUP e la loro integrazione nello spazio europeo e nel proprio spazio geografico, consentendo loro di beneficiare di politiche europee e, se del caso, di misure specifiche adeguate alle loro condizioni ed esigenze;

    H.

    considerando che le RUP occupano posizioni di privilegio in ambito geostrategico e in aree di ricerca inerenti ai cambiamenti climatici e alla biodiversità;

    I.

    considerando che, secondo le stime della Commissione, l'economia blu dell'UE rappresenta circa 5,4 milioni di posti di lavoro e un valore aggiunto lordo di circa 500 miliardi di EUR l'anno;

    1.

    ricorda che l'articolo 7 del trattato sull'Unione europea conferisce alla Commissione il ruolo di custode dei trattati; ricorda che le RUP sono pienamente integrate nell'Unione europea e inquadrate nel suo ordinamento giuridico, che la loro situazione specifica è riconosciuta dai trattati, il che introduce un principio e consente un diritto di adattamento a livello delle diverse politiche dell'Unione;

    2.

    sottolinea che, pur essendo soggette a uno svantaggio considerevole dovuto alla distanza geografica dall'Unione, le regioni ultraperiferiche beneficiano anche di diversi punti di forza importanti come il potenziale delle attività legate all'espansione del turismo, la crescita blu, lo sfruttamento di significative risorse energetiche rinnovabili, lo sviluppo di un'economia circolare, nonché la valorizzazione del loro ricco patrimonio naturale e dell'enorme biodiversità;

    3.

    ritiene che ci si sia avvalsi dell'articolo 349 TFUE in modo limitato e che tale articolo potrebbe essere interpretato in modo maggiormente innovativo e positivo, in particolare al fine di istituire programmi ad hoc e nuove politiche specifiche, sulla base dei punti di forza delle RUP, mettendole in condizione di promuovere tali punti di forza, segnatamente in settori quali le energie rinnovabili, la crescita blu, la ricerca e lo sviluppo, il turismo sostenibile, la protezione della biodiversità e l'adattamento al cambiamento climatico; ricorda in tale contesto il ruolo che l'Unione sta assumendo per consentire alle regioni ultraperiferiche di superare le loro difficoltà e di far leva sui loro punti di forza, ma sottolinea al tempo stesso la necessità che i rispettivi Stati membri si assumano maggiore responsabilità per quanto concerne l'uso degli strumenti dell'UE disponibili che possono sostenerli nel garantire lo sviluppo sostenibile delle loro regioni ultraperiferiche;

    Stato di avanzamento dell'attuazione dell'articolo 349 TFUE

    4.

    manifesta preoccupazione per il fatto che gli articoli dei trattati riguardanti le RUP non siano finora stati attuati nella massima misura possibile, limitando la capacità di tali regioni di trarre pienamente beneficio dalla loro appartenenza all'Unione e incrementando la competitività nello loro aree geografiche specifiche;

    5.

    ritiene che un'attuazione su ampia scala dell'articolo 349 TFUE favorirebbe una migliore integrazione delle RUP nell'Unione così come il loro sviluppo e le loro potenzialità nella piena consapevolezza delle proprie specificità e vincoli strutturali ma anche dei propri punti di forza;

    6.

    ricorda la volontà politica dei legislatori all'atto della stesura dell'articolo 299, secondo comma, e dell'articolo 349 TFUE, di istituire una strategia globale accompagnata da misure specifiche nel quadro di politiche e strumenti diversi;

    7.

    ricorda che il programma di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all'insularità (POSEI) è un programma che tiene pienamente conto delle specificità delle RUP grazie a un regolamento proprio sulla base sia dell'articolo 349 TFUE che dell'articolo 42, primo comma, e dell'articolo 43, paragrafo 2, che riconosce il doppio principio dell'appartenenza delle RUP all'Unione e del pieno adeguamento di una politica comune europea alle condizioni delle RUP, e che pertanto è fondamentale proseguire tale programma nonché prevedere nuovi programmi POSEI incentrati su altre politiche dell'Unione;

    8.

    ritiene che il successo del programma POSEI incoraggi il mantenimento delle disposizioni specifiche per le RUP piuttosto che una loro diluizione nei programmi europei orizzontali;

    9.

    osserva che la Commissione ha adottato diverse comunicazioni sulle RUP; si rammarica della finora parziale attuazione e concretizzazione delle diverse strategie europee a favore delle RUP;

    10.

    invita ora la Commissione a proporre un piano d'azione corredato, se del caso, di iniziative legislative che consentano di attuare una strategia coerente ed efficace nei confronti delle RUP che sfrutti al massimo le possibilità offerte dall'articolo 349 TFUE, in particolare ai fini dell'elaborazione di politiche e di programmi specifici, segnatamente in termini di innovazione e di investimenti a lungo termine, adeguati alle loro esigenze di sviluppo sostenibile; insiste sulla necessità di collaborare strettamente con le autorità regionali delle RUP e con le parti interessate; invita pertanto le istituzioni dell'Unione, di concerto con le autorità regionali delle RUP, ad aprire un nuovo capitolo nelle relazioni UE-RUP;

    11.

    plaude al lavoro della Commissione su una strategia rinnovata per le regioni ultraperiferiche, che sarà adottata entro la fine del 2017; invita la Commissione a includere nella sua strategia un approccio dettagliato per le RUP nonché quadri strategici mirati alle esigenze di investimento, accompagnati da obiettivi precisi, realizzabili e misurabili; incoraggia gli Stati membri pertinenti (Francia, Spagna e Portogallo) a fornire maggiore sostegno alle loro RUP;

    12.

    ricorda che l'articolo 349 TFUE consente alle RUP di disporre di aiuti al funzionamento non limitati nel tempo e non decrescenti, sulla base di procedure alleggerite, al fine di compensare i costi supplementari cui devono far fronte, e che tali deroghe riguardano sia gli strumenti finanziari dell'Unione che gli aiuti di Stato;

    13.

    insiste sulla necessità di garantire la longevità di dispositivi, disposizioni e deroghe introdotti per preservare la stabilità propizia allo sviluppo strutturale delle RUP tenendo conto delle valutazioni effettuate;

    14.

    invita la Commissione a tracciare un bilancio preciso dell'approccio alle RUP e a esaminare la situazione economica e sociale di ogni RUP onde garantire una migliore realizzazione degli obiettivi della politica europea di sviluppo regionale, in particolare per quanto riguarda il recupero dei ritardi e lo sviluppo sostenibile, al fine di consentire alle RUP di avvicinarsi ai livelli medi di sviluppo europei;

    15.

    invita la Commissione a rafforzare il coordinamento tra le sue diverse direzioni generali sui fascicoli che interessano le RUP al fine di garantire che le politiche e le strategie europee trattino in modo adeguato le problematiche concernenti le RUP; sottolinea, al riguardo, il ruolo determinante del Segretariato generale per garantire la corretta applicazione dell'articolo 349 TFUE, dal momento che gli adeguamenti delle politiche dell'Unione europea alle specificità delle RUP prevedono che le decisioni siano prese al più alto livello politico;

    Politica agricola

    16.

    si compiace della recente relazione della Commissione (COM(2016)0797), la quale giunge alla conclusione che la performance generale dei programmi POSEI (2006-2014) è positiva, ritiene che tale programma risulti fondamentale per mantenere le produzioni delle RUP e sia coerente con i nuovi obiettivi della politica agricola comune (PAC), e raccomanda di mantenere l'attuale regolamento di base, tenendo tuttavia presente che potrebbero essere necessari alcuni adeguamenti del bilancio a seguito dell'entrata in vigore di accordi di libero scambio che comprometterebbero o potrebbero compromettere seriamente le produzioni delle RUP;

    17.

    ritiene che il POSEI abbia registrato un vero successo fin dalla sua creazione;

    18.

    sostiene la conclusione della relazione della Commissione in cui si chiede di rafforzare la configurazione iniziale del POSEI, al fine di prevenire il rischio di abbandono della produzione agricola e le conseguenze negative sull'occupazione, sull'ambiente e sulla dimensione territoriale delle regioni ultraperiferiche;

    19.

    ritiene necessario fornire un sostegno migliore a favore della diversificazione delle produzioni nelle RUP e introdurre azioni mirate finalizzate a risolvere le crisi di mercato cui fanno fronte alcuni settori, segnatamente quello dei pomodori e del bestiame, e a facilitare lo sviluppo delle produzioni di piccole dimensioni, quali quelle relative ai prodotti lattiero-caseari;

    20.

    ricorda che le successive riforme dell'organizzazione comune dei mercati agricoli (OCM) non hanno adeguatamente tenuto conto delle specificità delle RUP e chiede che in futuro siano tenute maggiormente in considerazione;

    21.

    constata che la scomparsa delle quote e dei prezzi garantiti avviata dalla riforma dell'OCM dello zucchero del 2005 indebolisce i produttori di canna da zucchero delle RUP; insiste sulla necessità di mantenere l'insieme dei dispositivi specifici attuati nel quadro dell'articolo 349 TFUE per consentire la competitività sostenibile di questo settore; chiede l'istituzione di un meccanismo di sostegno a favore dei piantatori di canna in caso di ribasso dei prezzi mondiali dello zucchero;

    22.

    invita la Commissione a tenere conto dell'importanza fondamentale della produzione lattiera nelle Azzorre, a mantenere il sostegno a favore dei produttori e a prevedere misure supplementari in caso di crisi di mercato;

    23.

    ricorda che la produzione di banane svolge un ruolo chiave nel tessuto socioeconomico di alcune RUP; invita pertanto a mantenere e, se del caso, a incrementare il sostegno a favore dei produttori;

    24.

    invita la Commissione a introdurre, nei suoi strumenti di gestione e di rilevazione delle crisi di mercato nei diversi settori agricoli, quali quello delle banane, dello zucchero, del rum, della pesca o del latte con l'osservatorio del latte, una definizione chiara della crisi di mercato nelle RUP e ad adeguare i propri indicatori alla realtà di queste regioni;

    25.

    deplora che la differenza di regime applicabile alla certificazione «biologica» tra i paesi terzi e gli Stati membri dell'Unione crei una distorsione della concorrenza in tale mercato, a danno sia dei produttori europei che operano nelle RUP che dei consumatori europei indotti in errore riguardo alle reali condizioni di produzione di tali prodotti; invita pertanto, nel quadro dei negoziati in corso sulle future norme europee in materia di produzione e di etichettatura dei prodotti biologici, a sostituire la conformità al regime di equivalenza attualmente in vigore, al fine di garantire una concorrenza equa tra le RUP e i paesi terzi;

    26.

    ritiene necessario adottare, sulla base dell'articolo 349 TFUE, un quadro giuridico per le produzioni con etichetta bio e un quadro giuridico in ambito sanitario e fitosanitario che tengano conto delle caratteristiche dell'agricoltura delle RUP nel contesto tropicale;

    27.

    invita la Commissione a incoraggiare gli agricoltori delle RUP a promuovere i loro prodotti di elevata qualità sostenendo l'utilizzo del logo RUP, nonché di altre forme di certificazione di qualità;

    28.

    mette in evidenza che la differenziazione e la specializzazione dei prodotti possono ulteriormente stimolare e promuovere la produzione, la lavorazione e la commercializzazione a livello locale dei prodotti alimentari e quindi ridurre le disparità esistenti tra regioni ultraperiferiche e altre regioni dell'UE;

    29.

    sottolinea, in nome della coerenza delle politiche, che gli sforzi compiuti nelle RUP per modernizzare le filiere e rafforzarne la competitività non devono essere messi in discussione dagli accordi di libero scambio firmati tra l'Unione e i paesi terzi;

    Politica commerciale dell'Unione europea

    30.

    ricorda che l'articolo 207, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea impone che «gli accordi negoziati [con i paesi terzi] siano compatibili con le politiche e norme interne dell'Unione»;

    31.

    osserva che la molteplicità degli accordi commerciali con i paesi terzi, tra cui i maggiori produttori al mondo di banane e zucchero, cambia la ripartizione del mercato, genera una pressione sui prezzi e minaccia la competitività dei produttori dell'Unione di tali prodotti;

    32.

    ritiene pertanto che la politica commerciale dell'Unione non dovrebbe mettere a rischio le filiere delle RUP in quanto queste svolgono un ruolo importante a livello economico, sociale e ambientale;

    33.

    invita a garantire che i negoziati commerciali condotti dall'Unione tengano ora conto delle specificità e delle produzioni sensibili delle RUP, in particolare le banane, lo zucchero, il rum, i pomodori o i prodotti ittici;

    34.

    invita la Commissione e gli Stati membri a essere attenti e vigili nella difesa degli interessi delle RUP nei negoziati concernenti la Brexit;

    35.

    esorta la Commissione, conformemente all'impegno assunto nella sua comunicazione del 20 giugno 2012, ad «accludere alle proposte di accordi commerciali, quali gli accordi di partenariato economico, analisi dell'impatto», che dovrebbero «tenere in considerazione, ove pertinente, la dimensione RU», e a garantire che le analisi includano l'impatto ambientale, sociale, economico e territoriale sulle RUP; chiede che tali analisi valutino altresì gli effetti cumulativi degli accordi commerciali sulle RUP;

    36.

    deplora che finora non sia stato condotto nessuno studio sulle conseguenze degli accordi di libero scambio nelle filiere agricole delle RUP; deplora altresì che le RUP non siano state prese in considerazione nella relazione della Commissione del 15 dicembre 2016 sugli effetti cumulativi degli accordi commerciali, contrariamente alle disposizioni normative previste dal POSEI;

    37.

    chiede che nelle politiche commerciali dell'Unione si tenga conto degli svantaggi competitivi delle RUP; chiede, se del caso, laddove siano indispensabili per la tutela delle produzioni delle RUP, il mantenimento delle barriere tariffarie e non tariffarie e l'effettiva attivazione delle clausole di salvaguardia e dei meccanismi di stabilizzazione in caso di danno o rischio di danno grave per le produzioni delle RUP;

    38.

    sottolinea i limiti del principio di equivalenza, segnatamente per i prodotti dell'agricoltura biologica, che consente l'ingresso nell'Unione europea di prodotti provenienti da paesi terzi che non rispettano la totalità dei requisiti europei; invita ad applicare immediatamente il principio di conformità e a rafforzare le misure di controllo;

    39.

    incoraggia lo sviluppo del ruolo delle RUP nell'ambito della politica estera dell'Unione europea, nei confronti dei paesi limitrofi, in modo da corroborare tale politica nei campi della lotta alla povertà, della sostenibilità ambientale, del rafforzamento della democrazia, dell'interscambio culturale e dell'uguaglianza di genere;

    Politica marittima, pesca e crescita blu sostenibili

    40.

    ricorda che l'articolo 349 TFUE prevede che la Commissione possa proporre misure specifiche per le RUP, anche per quanto concerne le politiche nel settore della pesca;

    41.

    chiede alla Commissione di valutare la possibilità di istituire un regime di sostegno per il settore della pesca sostenibile nelle RUP sulla base dell'articolo 349 TFUE, alla stregua di quanto fatto per il settore agricolo nell'ambito del programma POSEI;

    42.

    esorta la Commissione e il Consiglio ad attuare tutte le raccomandazioni formulate nella risoluzione del Parlamento europeo del 27 aprile 2017 sulla gestione delle flotte di pesca nelle regioni ultraperiferiche (5);

    43.

    invita l'Unione a unirsi alle RUP per dare vita a una potenza marittima mondiale;

    44.

    sottolinea che sia la ricchezza degli oceani, sia i progressi tecnologici attuali e futuri sono in grado di aprire opportunità di crescita senza precedenti nelle RUP; ritiene che la crescita blu sostenibile costituisca un'opportunità per ridurre le disuguaglianze strutturali esistenti tra le RUP e l'Europa continentale e che essa possa contribuire a trasformare le regioni ultraperiferiche nell'epicentro di una politica europea per il futuro;

    45.

    rammenta che, data la loro ubicazione, le RUP occupano una posizione importante nell'ambito della governance marittima, della sorveglianza delle acque costiere, della lotta alla pesca illegale e del miglioramento della sicurezza dei trasporti;

    46.

    incoraggia l'Unione e gli Stati membri interessati a continuare a investire nel settore dei mari e degli oceani, segnatamente in relazione alle RUP, al fine di garantire uno sviluppo economico sostenibile ed efficiente delle loro zone economiche esclusive;

    47.

    si compiace dello studio promosso dalla Commissione sul potenziale della crescita blu sostenibile nelle RUP e chiede l'istituzione di un vero e proprio programma europeo rivolto alle RUP, che miri altresì ad affrontare le sfide in materia di sicurezza alimentare, ricerca marina e marittima e bioeconomia; sottolinea tuttavia che alcune attività, quali l'estrazione del petrolio e del gas situati nel sottosuolo marino e la ricerca di giacimenti minerali sottomarini, possono avere gravi ripercussioni sulle zone marine sensibili e turbare le specie marine e gli ecosistemi vulnerabili;

    48.

    ricorda l'importanza delle aree marine protette nelle RUP;

    Politica di coesione

    49.

    ricorda che l'articolo 349 TFUE prevede un accesso specifico delle RUP ai fondi strutturali e che in tal senso tutte le RUP andrebbero considerate «regioni meno sviluppate»; accoglie con favore e si compiace delle azioni della Commissione a favore delle RUP nell'ambito di una serie di quattro comunicazioni sulle regioni ultraperiferiche (2004, 2007, 2008 e 2012); sottolinea l'importanza del sostegno finanziario dell'UE a favore di tutte le RUP, che ammonta a circa 13 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020;

    50.

    ribadisce che la politica di coesione dovrà restare uno dei principali strumenti di azione europea dopo il 2020, in primo luogo nei suoi aspetti riguardanti le RUP, dove le disparità regionali sono tuttora evidenti;

    51.

    invita gli Stati membri, tenuto conto del principio di sussidiarietà e delle responsabilità che incombono loro, a creare tutte le condizioni preliminari, segnatamente in termini di investimento nei settori di loro competenza, al fine di consentire migliori prestazioni dei fondi e delle politiche europee nelle RUP;

    52.

    ritiene che nella prossima programmazione si potrebbe prevedere una maggiore flessibilità nell'ambito della concentrazione tematica per le RUP per quanto concerne la definizione di alcuni dei loro assi prioritari per l'utilizzo dei fondi strutturali, nella misura in cui si persegua uno sviluppo sostenibile; chiede il mantenimento delle dotazioni di bilancio destinate alle RUP, la compensazione dei costi supplementari e tutti i provvedimenti in deroga debitamente giustificati destinati a compensare i loro svantaggi strutturali;

    53.

    chiede, nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale, un'applicazione rigorosa dei criteri definiti dal regolamento generale sui fondi per la determinazione delle dotazioni finanziarie;

    54.

    ricorda l'obiettivo condiviso della doppia integrazione delle RUP; invita ad approfondire e a rendere operativi tutti i meccanismi destinati alla cooperazione transfrontaliera tra le RUP, i paesi e i territori d'oltremare (PTOM) e i paesi terzi appartenenti al loro bacino geografico, segnatamente mantenendo e migliorando le sinergie dei dispositivi giuridici e finanziari dei regolamenti FES e FESR;

    55.

    sottolinea l'importanza di adattare le strategie di cooperazione territoriale europea, in modo da ridurre gli impatti negativi sulle regioni dovuti al loro carattere ultraperiferico e promuovere la cooperazione;

    56.

    raccomanda una maggiore attenzione nell'attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici a favore delle RUP, delle regioni meno sviluppate e delle regioni più isolate;

    57.

    ricorda, con riferimento al tasso di disoccupazione giovanile nelle RUP, che occorre intensificare l'azione dell'UE per il sostegno e la formazione dei giovani nelle RUP, in particolare attraverso l'iniziativa per l'occupazione giovanile;

    58.

    rammenta che il fondo più importante per la formazione e l'occupazione è il Fondo sociale europeo (FSE); invita la Commissione, in considerazione del carattere strutturale e dei tassi critici di disoccupazione nelle RUP nonché sulla base dell'articolo 349 TFUE, che riconosce alle RUP il diritto a un accesso specifico ai fondi strutturali, a creare una dotazione supplementare nel quadro del FSE al fine di sostenere l'occupabilità, la mobilità e la formazione nelle RUP;

    59.

    sottolinea l'importanza di basarsi continuamente su strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente (RIS3) nelle RUP in quanto elemento centrale della realizzazione della politica di coesione;

    60.

    ricorda l'importanza degli strumenti di sviluppo locale, come lo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) e gli investimenti territoriali integrati (ITI), quale approccio dal basso verso l'alto finalizzato a rispondere alle sfide strutturali locali, promuovendo nel contempo la titolarità della comunità; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri interessati a mettere a punto modi per rafforzare l'utilizzo del CLLD quale risposta flessibile e innovativa all'esigenza di adattamento espressa dalle regioni ultraperiferiche;

    61.

    sottolinea la necessità di tenere conto dei cambiamenti demografici nelle RUP in quanto fattore determinante nella definizione delle loro politiche, in particolare nei settori dell'istruzione, della formazione e dell'occupazione;

    Politica in materia di concorrenza e aiuti di Stato

    62.

    ricorda che l'articolo 349 TFUE dispone che la Commissione può proporre misure specifiche per le RUP, in particolare per quanto riguarda le politiche doganali e commerciali, la politica fiscale, le zone franche, le condizioni di fornitura delle materie prime e di beni di consumo primari nonché aiuti di Stato;

    63.

    rammenta inoltre che l'articolo 107, paragrafo 3, TFUE, dispone che possono essere considerati compatibili con il mercato interno gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle RUP tenuto conto della loro situazione strutturale, economica e sociale;

    64.

    invita la Commissione a basarsi maggiormente sull'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), e sull'articolo 349, TFUE, negli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale (ASFR) e di regime RGEC (regolamento generale di esenzione per categoria) al fine di contribuire allo sviluppo economico e sociale delle RUP e di far sì che queste ultime siano tenute in maggiore considerazione;

    65.

    sottolinea che, tenuto conto della lontananza e della ristrettezza dei loro mercati, il rafforzamento delle deroghe al diritto della concorrenza concesse sulla base dell'articolo 349 TFUE e dell'articolo 42 TFUE non è in grado di incidere sugli scambi tra gli Stati membri, né di destabilizzare il mercato interno;

    66.

    deplora che le proposte iniziali per la semplificazione del regime RGEC e degli ASFR non abbiano fin dall'inizio e a monte previsto l'adeguamento delle norme per le RUP al fine di garantire effettivamente il loro sviluppo socioeconomico;

    67.

    invita la Commissione a intensificare gli sforzi per lottare contro i grandi monopoli nelle RUP che contribuiscono a incrementare il costo della vita per le popolazioni locali, in particolare nel settore delle importazioni, che fanno concorrenza allo sviluppo dell'economia locale, dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni;

    68.

    chiede alla Commissione di estendere oltre il 2020 i regimi fiscali di deroga per le RUP sulla base di una valutazione approfondita della loro situazione, garantendo nel contempo ulteriori progressi per quanto concerne sistemi fiscali equi ed efficaci e un maggiore sforzo nella lotta contro la frode fiscale nell'Unione e nei paesi terzi;

    69.

    mette in guardia dalle pratiche commerciali come quelle dei mercati di smaltimento, che possono destabilizzare i micro-mercati insulari delle economie locali;

    Ricerca, ambiente, istruzione, cultura, trasporti, energia e telecomunicazioni

    70.

    ricorda che l'articolo 349 TFUE stabilisce che la Commissione può proporre misure specifiche per le RUP, anche per quanto concerne le loro condizioni di accesso ai programmi orizzontali dell'Unione;

    71.

    ritiene che i programmi orizzontali dell'Unione dovrebbero prevedere condizioni di accesso specifiche per le RUP, al fine di garantire una partecipazione effettiva e affinché i punti di forza di tali regioni possano essere valorizzati, segnatamente nel quadro di Orizzonte 2020, LIFE, COSME, Europa creativa, ecc.;

    72.

    chiede alla Commissione un'integrazione effettiva delle RUP nelle reti transeuropee dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni;

    73.

    ricorda la necessità di rendere prioritaria l'autonomia energetica sostenibile delle RUP; sottolinea che le regioni ultraperiferiche godono di numerosi vantaggi per quanto concerne lo sviluppo delle energie rinnovabili, l'efficienza energetica e l'economia circolare;

    74.

    evidenzia che la promozione della ricerca e dell'innovazione presenta un grande potenziale ai fini del conseguimento di uno sviluppo solido e sostenibile; invita a ottimizzare l'accesso delle RUP ai fondi SIE e Orizzonte 2020, al fine di migliorare il collegamento fra le loro rispettive università, centri di ricerca e imprese innovative, e di consentire a tali regioni di trasformarsi in poli di attrazione nonché di promuovere un dialogo migliore fra persone e istituzioni, non solo all'interno delle RUP, ma anche con il continente europeo, i PTOM e i paesi terzi;

    75.

    ricorda il ruolo centrale svolto dalle piccole e medie imprese nelle RUP in termini di sviluppo economico e sociale; invita pertanto la Commissione a tenere maggiormente conto della situazione delle RUP nel quadro dei programmi COSME o del programma dell'Unione per l'occupazione e l'innovazione sociale;

    76.

    ritiene che gli scambi e la cooperazione tra le regioni ultraperiferiche e i paesi terzi limitrofi nei settori della ricerca e dell'innovazione, della cultura e dell'istruzione dovrebbero essere ulteriormente rafforzati in modo da promuovere la loro integrazione regionale;

    77.

    plaude al fatto che il nuovo programma Erasmus+ incoraggi la mobilità degli studenti e dei giovani imprenditori delle regioni ultraperiferiche offrendo loro l'importo massimo degli aiuti; invita a prevedere disposizioni analoghe per il programma Europa creativa; auspica che nel quadro del programma Erasmus si tenga maggiormente conto delle caratteristiche comuni delle RUP, promuovendo in particolare gli scambi all'interno di tali regioni; deplora che, nonostante il considerando 37 del regolamento Erasmus+, che prevede che «nell'attuazione del programma è opportuno prendere in considerazione le difficoltà delle regioni ultraperiferiche dell'Unione e dei PTOM dovute alla loro lontananza», gli importi delle indennità di mobilità Erasmus siano spesso insufficienti rispetto ai costi reali di uno spostamento urbano sostenuti dagli studenti beneficiari provenienti dalle RUP;

    78.

    invita la Commissione a estendere il nuovo dispositivo di mobilità rivolto ai giovani, «Move2Learn, Learn2Move», ai cittadini europei che risiedono nelle RUP, nonché ad adeguare gli importi concessi per gli spostamenti ai costi reali che uno spostamento tra le RUP e l'Europa continentale comporta; plaude alla decisione della Commissione di non limitare tale dispositivo al solo trasporto ferroviario, il che emarginerebbe di fatto i giovani d'oltremare;

    79.

    osserva che il programma Natura 2000 non si applica alle RUP francesi benché queste ultime ospitino una biodiversità straordinaria e al contempo fragile, segnatamente a causa degli effetti dei cambiamenti climatici; chiede pertanto la messa in atto di dispositivi specifici di tutela nonché la continuità dell'azione preparatoria BEST mediante la creazione di un meccanismo sostenibile per finanziare i progetti di biodiversità, di valorizzazione dei servizi ecosistemici e di adeguamento ai cambiamenti climatici nelle zone d'oltremare europee;

    80.

    propone di effettuare uno studio d'impatto sulle possibilità di applicazione del programma Natura 2000 alle RUP francesi al fine di definire gli strumenti più appropriati per tutelare la biodiversità e l'ambiente in queste regioni;

    81.

    ricorda che la revisione intermedia della strategia dell'UE sulla biodiversità, pubblicata dalla Commissione nell'ottobre 2015 e citata dalla Corte dei conti europea nella relazione speciale n. 1/2017, ha concluso che, sebbene fossero stati raggiunti notevoli traguardi dal 2011 nella realizzazione delle azioni previste dall'obiettivo n. 1, le più importanti sfide riguardano fattori importanti per le regioni ultraperiferiche, quali la necessità di realizzare la componente marina della rete Natura 2000, di assicurare una gestione efficace dei siti Natura 2000 e di garantire la disponibilità dei finanziamenti necessari per sostenere la rete Natura 2000;

    82.

    rammenta che la Corte dei conti europea, nella relazione speciale n. 1/2017, ha ritenuto che per meglio contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi perseguiti dalla strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020, occorrono progressi significativi da parte degli Stati membri e maggiori sforzi da parte della Commissione;

    83.

    ricorda inoltre che la Corte dei conti europea, nella relazione speciale n. 1/2017, ha ritenuto che «occorre fare di più per realizzare appieno le potenzialità della rete Natura 2000»;

    84.

    riafferma il ruolo che una migliore connettività Internet deve imperativamente svolgere nella coesione territoriale, nella promozione delle pari opportunità, nella creazione di posti di lavoro e nel miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni delle RUP;

    85.

    esorta la Commissione a tenere conto delle specificità delle RUP nell'affrontare le questioni legate alla copertura della rete digitale;

    86.

    invita a creare un programma specifico di tipo «POSEI» per il settore dei trasporti al fine di promuovere la coesione territoriale, sociale ed economica di queste regioni e ridurre l'insularità e la doppia insularità di alcune RUP; sottolinea che tale programma dovrebbe prevedere il sostegno per il trasporto delle persone e delle merci tra le RUP e il continente, nelle RUP stesse e tra le RUP limitrofe quali le Azzorre, Madera e le Canarie; evidenzia che tale programma dovrebbe altresì promuovere il commercio tra queste regioni;

    87.

    sottolinea che le RUP si considerano come regioni turistiche privilegiate e che è fondamentale investire in una rete di trasporti di qualità e a prezzi accessibili, soprattutto in riferimento al mercato interno;

    88.

    sollecita l'Unione europea a impegnarsi in modo decisivo nell'internazionalizzazione dell'accessibilità alle RUP tramite infrastrutture e rotte di trasporto, tanto verso il continente europeo quanto verso i paesi terzi limitrofi e il resto del mondo;

    89.

    chiede il dispiegamento nelle RUP di una vera e propria strategia europea industriale che generi posti di lavoro non delocalizzabili e che si basi sulla capacità delle imprese di consolidare la loro dimensione locale;

    90.

    ritiene che le RUP possano costituire luoghi privilegiati per l'attuazione di progetti pilota le cui misure devono essere applicate in maniera trasversale nei diversi Stati membri;

    o

    o o

    91.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri e alle loro regioni nonché al Comitato delle regioni.

    (1)  GU C 258 E del 7.9.2013, pag. 1.

    (2)  Testi approvati, P7_TA(2014)0133.

    (3)  Sentenza della Corte di giustizia del 15 dicembre 2015, Parlamento europeo e Commissione europea/Consiglio dell'Unione europea, cause riunite da C-132/14 a C-136/14, ECLI:EU:C:2015:813.

    (4)  GU L 187 del 26.6.2014, pag. 1.

    (5)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0195.


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