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Document 52017AE4398

Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea per il 2018» [COM(2017) 453 final]

EESC 2017/04398

GU C 197 del 8.6.2018, p. 17–23 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

8.6.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 197/17


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea per il 2018»

[COM(2017) 453 final]

(2018/C 197/03)

Relatore unico:

Juan MENDOZA CASTRO

Consultazione

Commissione europea, 9.10.2017

Base giuridica

Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Adozione in sezione

18.12.2017

Adozione in sessione plenaria

17.1.2018

Sessione plenaria n.

531

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

195/1/0

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore il programma per la normazione per il 2018, e in particolare le azioni sociali e ambientali, ma raccomanda che nelle future versioni sia inserita una sintesi sulla conformità con i programmi precedenti.

1.2.

Raccomanda che tutte le azioni nel campo delle TIC figurino in un unico documento.

1.3.

Esorta la Commissione a vigilare con attenzione per evitare eventuali abusi delle norme in materia di brevetti e delle norme chiuse.

1.4.

Sottolinea il ruolo della Commissione nel sistema europeo di normazione (SEN), che risulta essenziale per lo sviluppo del mercato interno e che consente all’UE di assumere la leadership mondiale in questo settore.

1.5.

Invita la Commissione a mantenere risorse di bilancio adeguate e un organico sufficiente per conseguire gli obiettivi del regolamento (UE) n. 1025/2012.

1.6.

Insiste sull’importanza di effettuare un monitoraggio approfondito degli sforzi compiuti dai principali attori della normazione. Il CESE potrebbe, in via prioritaria, creare un forum ad hoc sull’inclusività del sistema europeo di normazione.

1.7.

Il CESE ritiene, in generale, appropriate le 27 azioni previste per il 2018, ma richiama l’attenzione sui seguenti aspetti:

Mercato unico digitale — Il CESE esprime la propria preoccupazione perché le norme «de facto» a livello mondiale spesso vengono imposte da colossi industriali di paesi terzi, con conseguenze negative;

Nuove norme in materia di etanolo — Il CESE raccomanda vivamente di tenere conto delle esigenze di protezione ambientale;

Il CESE accoglie con particolare favore le diverse azioni volte a migliorare in modo significativo l’ambiente e la salute umana;

Norme sui dispositivi medici — Il CESE raccomanda di tenere conto anche dell’efficacia in termini di costi;

Armonizzazione dei criteri sulle emissioni nel settore dei trasporti — Il CESE sottolinea gli scarsi progressi compiuti dopo i primi passi nel 1995.

1.8.

Il CESE sostiene la Commissione sulle questioni di cooperazione internazionale, ma desidera richiamarne l’attenzione sul fatto che stanno aumentando le norme elaborate a livello internazionale senza un contributo coordinato europeo.

1.9.

Il CESE raccomanda che le organizzazioni europee di normazione (OEN) semplifichino le procedure di accesso al processo di normazione da parte delle organizzazioni dell’allegato III e, in tal modo, «riducano gli ostacoli» ad un’efficace partecipazione.

1.10.

Il CESE accoglie con favore le diverse azioni dell’iniziativa congiunta sulla normazione ma propone anche di considerare gli effetti indiretti delle attività di normazione su aspetti quali la dislocazione dei posti di lavoro, l’inclusività della società, l’istruzione e la formazione ecc.

2.   Le proposte della Commissione

2.1.

Il programma di lavoro annuale dell’Unione affronta e riecheggia le sfide e le riflessioni riguardanti i brevetti essenziali (SEP), la normazione delle TIC, la dimensione internazionale della normazione e i veicoli autonomi.

2.2.

Il programma tiene anche conto dell’iniziativa congiunta sulla normazione siglata nel giugno 2016 (1).

2.3.

Vengono descritte le azioni a sostegno delle seguenti priorità strategiche, che promuovono le pertinenti iniziative previste dal programma di lavoro 2017 della Commissione e le esigenze di normazione per il 2018 che ne derivano:

la strategia per il mercato unico digitale

la strategia dell’Unione dell’energia

la strategia spaziale per l’Europa

il piano d’azione dell’UE per l’economia circolare

il piano d’azione europeo in materia di difesa

un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida.

2.4.

La Commissione organizzerà attività di formazione interistituzionali per migliorare la comprensione dell’uso delle norme nell’attuazione della legislazione e delle politiche tra i legislatori e colegislatori.

2.5.

La Commissione invita inoltre le OEN a mantenere e intensificare gli sforzi volti a facilitare il lavoro delle organizzazioni di cui all’allegato III e di tutti i soggetti interessati, con particolare riguardo per le rispettive norme e procedure interne e per l’attività a livello internazionale, specialmente nell’ambito dell’ISO e dell’IEC.

3.   Osservazioni generali

3.1.

Il CESE accoglie con favore il programma di lavoro annuale per il 2018 presentato dalla Commissione, che verte su aspetti sociali e questioni ambientali di importanza fondamentale, compresi i temi importanti dell’economia circolare, del cambiamento climatico e delle energie pulite. Osserva, tuttavia, che le versioni future dovrebbero contenere una descrizione sintetica che indichi in quale misura sono stati realizzati i precedenti programmi annuali.

3.2.

È necessario razionalizzare le piattaforme e i meccanismi di coordinamento nel settore delle TIC, per evitare una duplicazione degli sforzi e una possibile mancanza di coordinamento. Raccomanda che tutte le azioni in questo settore siano incluse in un unico documento.

3.3.

Le norme aperte sono importanti per lo sviluppo industriale e tecnologico dell’UE. Il CESE esorta la Commissione a impedire qualsiasi utilizzo abusivo e contrario ai principi di concorrenza delle norme in materia di brevetti e delle norme chiuse. Per quanto riguarda i brevetti essenziali, il CESE sostiene i principi FRAND, che garantiscono la concessione di licenze a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie.

3.4.

Grazie al modello europeo di normazione l’UE assume un ruolo guida a livello mondiale. Il CESE pone in evidenza il lavoro della Commissione in questo settore. L’uniformità e la coerenza del corpus di norme europee sono garantite mediante il principio di base «una norma, una prova — accettate in tutta Europa». Ciò consente alle imprese di effettuare investimenti e di acquisire sicurezza giuridica e finanziaria.

3.5.

Data la natura specifica e l’importanza del sistema europeo di normazione (SEN) per l’industria, le PMI, i consumatori e i lavoratori, il CESE invita la Commissione a mantenere le risorse necessarie, in termini di bilancio e di organico, per conseguire gli obiettivi del regolamento (UE) n. 1025/2012.

3.6.

Il CESE chiede che venga effettuato un monitoraggio approfondito degli sforzi condotti dagli attori principali della normazione, al fine di rafforzare la dimensione dell’inclusività del SEN. Il CESE potrebbe, in via prioritaria, creare un forum ad hoc sull’inclusività del SEN. Tale organismo sarebbe incaricato di organizzare un’audizione pubblica annuale per valutare i progressi compiuti al riguardo.

3.7.

Considerata la mancanza, al momento, di una risposta soddisfacente riguardo alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nella causa James Elliott (2), che riconosce per la prima volta che le norme europee rientrano nel diritto dell’UE, il CESE sottolinea l’importanza che la Commissione eserciti il suo potere di controllo sulle attività di normazione, in stretta cooperazione con le altre istituzioni europee, e chiede una discussione interistituzionale su questo argomento.

3.8.

Il CESE raccomanda alla Commissione di esaminare il processo di consultazione del progetto preliminare di programma di lavoro annuale dell’Unione in quanto non contiene alcuna visione strategica né una struttura, un contesto, una spiegazione delle motivazioni delle proposte avanzate.

4.   Osservazioni sulle azioni da adottare nel 2018

Un nuovo impulso all’occupazione, alla crescita e agli investimenti

4.1.   Definire norme standardizzate per la fabbricazione di prodotti fertilizzanti (compresi i concimi organici) (3)

Il CESE ha già osservato che alcune norme, anche definitorie, in materia di fertilizzanti provenienti da materie prime secondarie non sono affatto chiare. Al fine di migliorare l’attuazione del nuovo regolamento, il CESE raccomanda una più completa e profonda integrazione e armonizzazione con l’attuale direttiva sui rifiuti (4) e ricorda altresì l’importanza delle considerazioni ambientali per quanto riguarda i fertilizzanti.

Mercato unico digitale

4.2.   Migliorare la qualità dei servizi fissi e senza fili/mobili (5)

4.2.1.

La normazione svolge un ruolo di indubbia importanza in questo settore ed evita la frammentazione del mercato che potrebbe favorire pratiche anticoncorrenziali (6).

4.2.2.

Il CESE sostiene appieno la Commissione sulla strategia per il mercato unico digitale, ma desidera sottolineare che essa ha importanti conseguenze per l’organizzazione del mercato del lavoro europeo, dato che un numero crescente di lavoratori il cui lavoro è organizzato attraverso piattaforme online (crowd workers) lavora per le piattaforme con rapporti di lavoro che risultano spesso di durata molto breve e di natura «volatile».

4.2.3.

La digitalizzazione dell’industria è una tendenza mondiale che non potrà che rafforzarsi nei prossimi anni. Le norme relative alle TIC sono essenziali per lo sviluppo delle tecnologie digitali in molti settori industriali. Le norme «de facto» a livello mondiale vengono tuttavia imposte da giganti dell’industria di paesi terzi.

4.2.4.

Lo sviluppo di norme nazionali, europee o internazionali da parte degli organismi di normazione ufficiali (CEN, Cenelec, ETSI) richiede troppo tempo rispetto alla rapida evoluzione della tecnologia digitale. Le imprese, pertanto, mettono a punto le proprie norme in tempi nettamente più brevi e con le proprie regole.

4.2.5.

Vi è il rischio che il processo di normazione perda trasparenza e divenga esclusivo.

4.3.   Definire norme che facilitino lo sviluppo della tecnologia 5G nella banda 26 GHz (24,25 — 27,50 GHz) e in altre bande di onde millimetriche superiori (7)

Il CESE ritiene questa azione essenziale per mantenere il ruolo guida dell’UE nell’attuazione delle tecnologie 5G.

4.4.   Definire norme comuni per migliorare i sistemi di radiocomunicazione, lo scambio di dati su passeggeri e orari e la sicurezza informatica (8)

Il CESE raccomanda di normalizzare anche i cambiamenti tecnologici e i nuovi modelli d’impresa che emergono nel settore del turismo. Analogamente, dovrebbe essere promosso lo sviluppo di servizi di biglietteria e di informazioni integrati e intelligenti.

4.5.   Interoperabilità e scambio di dati tra operatori per incentivare servizi di trasporto e logistica più efficienti (9)

La Commissione propone un’azione «di completamento» sulla normazione. Tuttavia, è importante ricordare le grandi sfide future in questo settore, tenuto conto della situazione attuale: «ripetute immissioni di dati in sistemi diversi a causa di un mosaico di norme non interoperabili; mancanza di sistemi interconnessi e scarsa fiducia nella protezione dei dati sensibili; documenti di trasporto per via elettronica non riconosciuti da autorità, banche, compagnie assicurative; mancanza di una massa critica di soggetti interessati che si scambiano dati e esplorano nuove opportunità commerciali» (10).

Un’Unione dell’energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici

4.6.   Istituire nuovi sensori e metodi di misurazione per valutare la qualità dell’aria ambiente (11) ; monitorare le emissioni di ammoniaca (HN3), cloro e diossido di cloro nell’atmosfera e le emissioni di fluoruro di idrogeno (o dei fluoruri gassosi totali) dei settori industriali (12) ; proteggere le persone contro gli effetti sulla salute provocati dagli idrocarburi policiclici aromatici (13)

Il CESE accoglie con favore le azioni proposte, volte a migliorare in modo significativo l’ambiente e la salute umana. L’esposizione della popolazione generale agli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), molti dei quali sono cancerogeni noti, è da tempo riconosciuta come una fonte di preoccupazione e vi sono diversi atti legislativi dell’UE che limitano già la presenza di queste sostanze in alcuni prodotti alimentari, nelle acque e nell’aria ambiente.

4.7.   Progettazione ecocompatibile: riduzione dei consumi di numerosi prodotti (computer ecc.) (14) ; etichettatura dell’efficienza energetica dei sistemi centralizzati (15) ; infrastrutture verdi (16)

Il CESE evidenzia la resilienza delle infrastrutture fondamentali dell’UE di fronte alle inevitabili conseguenze dei cambiamenti climatici e la lentezza della risposta del sistema di normazione in questo importante settore. Le norme possono migliorare lo sviluppo delle infrastrutture verdi, contribuendo a rafforzare l’efficienza nell’uso delle risorse nel settore dell’edilizia e la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici.

4.8.   Sviluppare norme volte ad aumentare il tenore di etanolo nella benzina dal 10 % al 20/25 % (17)

Qualora la Commissione decida di incaricare il CEN di definire le presenti norme, il CESE raccomanda vivamente di prestare attenzione ai seguenti aspetti: l’impatto ecologico delle piantagioni a monocultura; i danni alle risorse idriche e al suolo derivanti dall’applicazione di pesticidi e fertilizzanti; l’erosione del suolo; la lisciviazione dei nutrienti; un maggiore utilizzo delle risorse di acqua dolce; la perdita della biodiversità e degli habitat di flora e fauna selvatiche (18).

4.9.   Armonizzazione dei criteri relativi alle emissioni nel settore dei trasporti (19)

Il CESE ritiene che la Commissione dovrebbe formulare proposte più specifiche in merito a questa azione, che appare chiaramente necessaria. Vale la pena di ricordare che il primo passo verso la riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti è stato compiuto nel 1995 (20).

Mercato interno

4.10.   Rafforzare il ruolo del Comitato europeo per l’elaborazione di norme per la navigazione interna (CESNI) (21)

Un’azione senz’altro necessaria, tenuto conto dell’elevatissimo numero di requisiti attualmente esistenti nel settore del trasporto marittimo a corto raggio (22), tuttavia il CESE ritiene che la proposta dovrebbe essere più precisa.

4.11.   Tabella di marcia per la normazione a valle del sistema globale europeo di navigazione satellitare (GNSS), attuazione della tabella di marcia e rafforzamento dell’interoperabilità dei servizi del programma Galileo con il mercato dell’aviazione (23)

Il CESE sostiene pienamente questa proposta e fa presente che il mercato globale dei prodotti e servizi basati sul GNSS (il cosiddetto mercato «a valle») aveva un valore pari a 200 miliardi di euro nel 2013 (24).

4.12.   Appalti elettronici (25)

L’armonizzazione rappresenta un passo importante nella democratizzazione di un mercato che vuole essere trasparente e accessibile, per l’impiego su ampia scala dei fondi pubblici. Al tempo stesso, è importante mantenere bassi sia i costi relativi alla creazione delle piattaforme che quelli riguardanti l’adeguamento e la manutenzione delle piattaforme già esistenti. La standardizzazione è, quindi, d’importanza fondamentale (26).

4.13.   Definire norme per le stampanti e altre attrezzature (27)

Il CESE concorda sulla necessità di nuove norme armonizzate, poiché i consumatori si attendono che i prodotti nuovi e innovativi, come le stampanti 3D, i robot e i veicoli autonomi siano altrettanto sicuri dei prodotti più tradizionali. È indispensabile che i nuovi prodotti non rappresentino una minaccia per la sicurezza dei consumatori.

4.14.   Aggiornare i requisiti di sicurezza e di prestazione dei dispositivi medici (28)

Il CESE concorda con la Commissione sul fatto che il nuovo regolamento «rafforza i requisiti di sicurezza e di prestazione dei dispositivi medici, per stare al passo con i progressi scientifici e tecnologici». E questo è l’obiettivo principale, ma poiché le nuove tecnologie sono il principale fattore di rapida crescita della spesa sanitaria, il CESE raccomanda di tenere conto anche dell’efficacia in termini di costi.

4.15.   Aggiornare i requisiti in materia di igiene e sicurezza dei prodotti per l’edilizia a contatto con l’acqua (29)

Il CESE esprime rammarico per il fatto che non siano state ancora definite norme europee in questo settore, sebbene se ne discuta da dieci anni. La decisione di modificare l’attuale mandato (M/136) (30) impone agli organismi di normazione di fornire i primi risultati entro la fine del 2018.

4.16.   Sostenere l’attività relativa ai requisiti essenziali per i veicoli aerei senza equipaggio (UAS) (31)

Il CESE rileva un’intensificazione del dibattito pubblico in merito all’uso della tecnologia dei droni per scopi commerciali e ricreativi, ed ai conseguenti rischi per la sicurezza da tutti i punti di vista. La definizione di norme internazionali è fondamentale per la creazione del mercato commerciale globale. È essenziale che tali norme creino uno spazio aereo mondiale armonizzato facilmente accessibile per i veicoli aerei senza equipaggio, e in grado di estendere le opportunità commerciali, senza compromettere la sicurezza e l’efficienza dello spazio aereo globale. Attualmente sono in fase di sviluppo le seguenti norme fondamentali: detect and avoid («rilevamento ed elusione») e command and control («comando e controllo») (32).

4.17.   Rivedere i criteri armonizzati sugli esplosivi per uso civile (in particolare i detonatori) (33)

L’obiettivo di questa azione è migliorare la sicurezza degli esplosivi per uso civile: prodotti ampiamente utilizzati (in particolare i detonatori elettronici) non sono affatto coperti dalle norme armonizzate esistenti. Il CESE, naturalmente, ritiene la proposta del tutto appropriata.

4.18.   Interoperabilità: definire nuove specifiche tecniche di interoperabilità per il sistema ferroviario (34)

Il CESE accoglie con favore questa proposta come un ulteriore passo avanti nel lungo percorso verso l’integrazione ferroviaria in Europa; in questo caso, le norme relative al materiale rotabile per lo scartamento di 1 520 mm favoriscono il rapporto con lo scartamento europeo di 1 435 mm.

4.19.   Proteggere la salute dei lavoratori contro il rischio di atmosfere esplosive (ATEX) (35)

Il CESE condivide pienamente questa azione, poiché la nuova direttiva ATEX richiede un aggiornamento del mandato in base al nuovo quadro legislativo.

4.20.   Migliorare la sicurezza dei consumatori (36)

Il CESE auspica che le nuove norme siano conformi al principio di tutela della sicurezza dei consumatori, il che implica che i beni e i servizi messi a loro disposizione debbano essere concepiti in modo che, se utilizzati in condizioni normali o prevedibili, non presentino pericoli per la sicurezza dei consumatori e, qualora presentino tali pericoli, possano essere ritirati dal mercato con procedimenti rapidi e semplici (37).

Spazio di giustizia e diritti fondamentali

4.21.   Normazione: stabilire i requisiti per le apparecchiature di individuazione per proteggere i cittadini contro gli attentati terroristici (in settori diversi da quello dell’aviazione) (38)

Il CESE, pur sostenendo pienamente questa azione, sottolinea che la cooperazione tra l’UE e gli Stati Uniti è essenziale, dato che entrambi sono minacciati dalla piaga del terrorismo (39). Vale la pena di affrontare, tra l’altro, le questioni relative alla cibersicurezza e alle minacce specifiche per il settore dei trasporti.

L’UE come attore più forte sulla scena internazionale

4.22.   Sviluppo: sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a sviluppare capacità di difesa comuni europee (norme minime) (40)

Il CESE, in attesa di maggiori informazioni sullo studio che sta elaborando la Commissione e sulla sua successiva decisione, appoggia la definizione di standard comuni applicabili sia alle armi che ai prodotti a duplice uso, evitando però di creare duplicazioni rispetto alle norme già esistenti, in particolare quelle della NATO (41).

5.   Cooperazione internazionale

5.1.

Il CESE sostiene l’iniziativa della Commissione volta ad intensificare il dialogo politico con i soggetti internazionali interessati alla normazione, ma desidera richiamare l’attenzione sul fatto che stanno aumentando le norme elaborate a livello internazionale senza un contributo coordinato europeo.

5.2.

Questa internazionalizzazione del processo di normazione ha delle conseguenze: i soggetti interessati della società, le PMI e le autorità di vigilanza del mercato non possono più partecipare in quanto non dispongono di risorse sufficienti per influire attivamente sul contesto di normazione internazionale.

5.3.

Poiché tali norme internazionali possono essere adottate direttamente a livello nazionale, evitando il coinvolgimento delle organizzazioni europee di normazione (OEN), cresce il rischio di disarmonizzazione del mercato interno.

6.   Inclusività

Il CESE accoglie con favore le azioni della Commissione volte a monitorare i progressi nell’attuazione di un sistema europeo di normazione veramente inclusivo. Il CESE raccomanda vivamente che le OEN semplifichino le procedure di accesso al processo di normazione da parte delle organizzazioni dell’allegato III e, in tal modo, «riducano gli ostacoli» ad un’efficace partecipazione.

7.   Attuazione dell’iniziativa congiunta sulla normazione

7.1.

Il CESE accoglie con favore le diverse azioni formulate nell’iniziativa congiunta sulla normazione. Per quanto riguarda ad esempio, lo Studio sull’impatto economico e sociale della normazione nell’UE e l’accesso alle norme nell’UE e negli Stati membri dell’EFTA, propone anche di considerare gli effetti indiretti delle attività di normazione, con particolare attenzione ad aspetti quali la dislocazione dei posti di lavoro, l’inclusività della società, l’istruzione e la formazione ecc.

7.2.

Il CESE accoglie con favore le iniziative intese a velocizzare il processo di elaborazione delle norme ma teme che ne consegua una ridotta «visibilità» dei lavori preparatori che sfociano nell’elaborazione delle norme.

Bruxelles, 17 gennaio 2018

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Georges DASSIS


(1)  COM(2015) 550 final.

(2)  C-613/14 — James Elliott Construction.

(3)  COM(2016) 157 final.

(4)  GU C 389 del 21.10.2016, pag. 80.

(5)  COM(2016) 176 final.

(6)  BEREC (Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche). Report on Enabling the Internet of Things («Relazione sul tema Rendere possibile l'Internet degli oggetti»), 12.2.2016.

(7)  Direttiva 2014/53/UE (GU L 153 del 22.5.2014, pag. 62).

(8)  Direttiva (UE) n. 2016/797 (GU L 138 del 26.5.2016, pag. 44).

(9)  COM(2011) 144 final, COM(2009) 8 final, COM(2013) 913 final, SWD(2013) 524 final, C(2015) 2259 final.

(10)  Cfr. documento Digital Transport and Logistics Forum — Background («Forum per la logistica e i trasporti digitali — Contesto»), 2015.

(11)  Direttiva 2008/50/CE (GU L 152 dell'11.6.2008, pag. 1); direttiva 2004/107/CE (GU L 23 del 26.1.2005, pag. 3).

(12)  Direttiva 2010/75/UE (GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17).

(13)  Regolamento (CE) n. 1907/2006 (GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1).

(14)  Direttiva 2009/125/CE (GU L 285 del 31.10.2009, pag. 10).

(15)  Direttiva 2009/28/CE (GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16).

COM(2016) 767 final.

(16)  COM(2013) 249 final; COM(2013) 216 final; COM(2014) 445 final.

(17)  Direttiva 2009/28/CE (GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16).

(18)  Progetto Biofuel Marketplace, maggio 2006.

(19)  Direttiva 2003/87/CE (GU L 275 del 25.10.2003, pag. 32).

(20)  COM(95) 302 final.

(21)  Direttiva (UE) 2016/1629 (GU L 252 del 16.9.2016, pag. 118).

(22)  Norma europea che fissa i requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna, edizione 2015/1.

(23)  COM(2016) 705 final.

(24)  Documento di sintesi dei servizi del programma Galileo sulle principali priorità del programma di lavoro (2018-2020) per il settore spaziale di Orizzonte 2020.

(25)  COM(2013) 453 final; direttive sugli appalti pubblici (2017/24/UE); COM(2015) 0192 final.

(26)  GU C 67 del 6.3.2014, pag. 96.

(27)  Direttiva 2006/42/CE, direttiva 95/16/CE (rifusione) (GU L 157 del 9.6.2006, pag. 24).

(28)  Regolamento (UE) 2017/745 (GU L 117 del 5.5.2017, pag. 1); regolamento (UE) 2017/746 (GU L 117 del 5.5.2017, pag. 176).

(29)  Regolamento (UE) 305/2011 (GU L 88 del 4.4.2011, pag. 5); direttiva del Consiglio 98/83/CE (GU L 330 del 5.12.1998, pag. 32).

(30)  Mandato riveduto per il CEN/Cenelec.

(31)  COM(2015) 613 final.

(32)  ISO. How standards will target the drone industry («Quali norme verranno adottate per l'industria dei droni»).

(33)  Direttiva 2014/28/UE (GU L 96 del 29.3.2014, pag. 1).

(34)  Direttiva (UE) 2016/797 (GU L 138 del 26.5.2016, pag. 44).

(35)  Direttiva 2014/34/UE (GU L 96 del 29.3.2014, pag. 309).

(36)  Direttiva 2001/95/CE (GU L 11 del 15.1.2002, pag. 4).

(37)  GU C 271 del 19.9.2013, pag. 81.

(38)  COM(2014) 247 final; COM(2015) 624 final; COM(2012) 417 final.

(39)  The Benefits of U.S.-European Security Standardisation («I vantaggi della normazione nel settore della sicurezza negli Stati Uniti e in Europa»). National Institute of Standards and Technology (NIST). Ministero del Commercio degli Stati Uniti, giugno 2012.

(40)  COM(2016) 950 final.

(41)  GU C 288 del 31.8.2017, pag. 62.


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