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Document 52016AR1411

    Parere del Comitato europeo delle regioni — Una strategia dell’UE in materia di riscaldamento e raffreddamento

    GU C 88 del 21.3.2017, p. 91–97 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    21.3.2017   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 88/91


    Parere del Comitato europeo delle regioni — Una strategia dell’UE in materia di riscaldamento e raffreddamento

    (2017/C 088/17)

    Relatrice:

    Daiva Matonienė (LT/ECR) consigliere comunale di Šiauliai

    Documento di riferimento:

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Una strategia dell’UE in materia di riscaldamento e raffreddamento

    COM(2016) 51 final

    RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

    Osservazioni generali

    1.

    accoglie con favore la proposta della Commissione europea di considerare i settori del riscaldamento e del raffreddamento come parte integrante del sistema energetico comune e osserva che, per la prima volta, il settore del riscaldamento viene individuato come un importante comparto del settore energetico, che dispone di un elevato potenziale per contribuire ad aumentare l’indipendenza energetica, a garantire la sicurezza energetica e a realizzare gli obiettivi in materia di cambiamenti climatici;

    2.

    ricorda che non esiste un approccio universalmente valido per garantire la sostenibilità in materia di riscaldamento e raffreddamento e sottolinea che, al fine di raggiungere risultati efficaci, è essenziale applicare un ventaglio di soluzioni e utilizzare diverse tecnologie e diverse soluzioni individuali e di sistema.

    3.

    ritiene, tuttavia, che le misure esposte nella strategia siano di carattere generale, non siano chiaramente definite e non indichino concretamente come e in quale direzione sviluppare ulteriormente il settore del riscaldamento e del raffreddamento, quali misure specifiche applicare per il conseguimento degli obiettivi definiti, come ciò inciderà sugli enti locali e regionali, sulle imprese e sui consumatori (famiglie), quale sostegno finanziario e quali meccanismi di incentivazione si dovrebbero applicare per raggiungere gli obiettivi in materia di energia sostenibile;

    4.

    sottolinea che l’UE presenta tuttora una forte dipendenza dalle importazioni di energia. Attualmente, il riscaldamento e il raffreddamento costituiscono il 50 % del consumo annuo di energia dell’UE. Ciò rappresenta il 59 % del consumo totale di gas e il 13 % del totale del consumo di petrolio in Europa (1). Questi dati indicano un grande potenziale in termini di risparmio energetico. Per realizzare questo potenziale, è necessario adottare misure per ristrutturare il settore del riscaldamento e del raffreddamento e per garantire un riscaldamento e un raffreddamento efficienti;

    5.

    appoggia la proposta della Commissione secondo cui il settore del riscaldamento e del raffreddamento potrebbe essere inserito nei piani d’azione nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri, che costituiscono parte integrante della governance dell’Unione dell’energia;

    6.

    sottolinea l’importanza della legislazione dell’UE per lo sviluppo del settore del riscaldamento e del raffreddamento, come la direttiva sull’efficienza energetica, la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia e la direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, che prevedono misure specifiche per la produzione o il consumo di energia. Mette quindi in evidenza che le future revisioni di questa legislazione dovrebbero tener conto del ruolo centrale degli enti locali e regionali in questo settore e, in particolare, delle raccomandazioni formulate nel presente parere;

    7.

    richiama l’attenzione sul fatto che la tendenza mondiale alla riduzione delle fonti di energia non rinnovabili, i cambiamenti climatici globali, l’interesse crescente per la qualità dell’ambiente e per la salute delle persone rafforzano gli orientamenti per i progetti di edilizia moderna e i loro elementi salienti: risparmio energetico e efficienza energetica, impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone;

    8.

    crede che la strategia consentirà agli Stati membri di valutare oggettivamente le decisioni politiche e amministrative adottate finora nel settore del teleriscaldamento e incentiverà lo sviluppo del settore attraverso la modernizzazione dei sistemi di riscaldamento, la ristrutturazione degli edifici, il passaggio dal gas naturale a combustibili prodotti da fonti di energia rinnovabili o a combustibili prodotti utilizzando fonti energetiche pulite e la creazione delle condizioni per la connessione di nuovi utenti; ciò farebbe abbassare il prezzo del servizio, ridurrebbe i costi per i consumatori e garantirebbe la salubrità dell’aria nelle città;

    9.

    invita la Commissione europea a rivedere le politiche dell’UE allo scopo di sviluppare un settore del riscaldamento e del raffreddamento che sia sostenibile ed efficiente. Un caso esemplare, che illustra la scarsa coerenza tra diversi elementi della legislazione UE, è rappresentato dal regolamento delegato (UE) n. 244/2012 della Commissione (2) che integra la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. Tale regolamento delegato consente di non prendere in considerazione, nel rendimento energetico di un edificio, l’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili se questa viene prodotta in loco, non ammettendo però tale possibilità se l’energia è fornita attraverso una produzione centralizzata. Questa incoerenza rischia eventualmente di nuocere ai sistemi di teleriscaldamento, di teleraffreddamento e di PCCE (produzione combinata di calore e di elettricità) ed è controproducente per l’obiettivo di promuovere l’utilizzo delle energie rinnovabili, la termovalorizzazione e la riduzione delle emissioni di CO2. Ritiene che l’aspetto essenziale della prestazione energetica nell’edilizia dovrebbe essere quello dell’utilizzo/del fabbisogno di energia dell’edificio considerato;

    10.

    invita la Commissione europea a raccomandare agli Stati membri, tenuto conto delle loro possibilità, di ampliare il settore sostenibile del riscaldamento e del raffreddamento applicando tecnologie efficienti, promuovendo l’innovazione ed eliminando gli ostacoli giuridici e amministrativi;

    11.

    si rammarica che il ruolo degli enti locali e regionali nella strategia sia definito in modo insoddisfacente e sottolinea che agli enti locali e regionali incombe la responsabilità principale per il settore del riscaldamento e raffreddamento; gli enti locali non soltanto sono coinvolti nello sviluppo e nella gestione delle infrastrutture, ma sono anche tra i maggiori utilizzatori di energia;

    12.

    fa notare che gli enti locali e regionali si sforzano, secondo le loro possibilità, di contribuire alla realizzazione degli obiettivi in materia di energia sostenibile Molte città dell’UE hanno predisposto da anni piani d’azione per il clima e per l’energia sostenibile, in cui si prevedono riscaldamento e produzione di energia a basso tenore di CO2 e misure di espansione delle fonti di energia rinnovabili e di miglioramento dell’efficienza energetica;

    13.

    ricorda che il Comitato delle regioni, che riunisce i rappresentanti degli enti locali e regionali, presta nei suoi lavori particolare attenzione ai problemi energetici e ha formulato delle raccomandazioni in vari pareri, nel quadro delle proposte sull’Unione dell’energia (3), per lo sviluppo del settore energetico; sottolinea l’importanza del ruolo degli enti regionali e locali nel raggiungimento degli obiettivi della politica energetica sostenibile e incita a una cooperazione più attiva tra i poteri centrali degli Stati membri e i loro enti locali nel processo decisionale e ai fini della rappresentanza degli interessi dei consumatori;

    14.

    rammenta che il Comitato delle regioni ha in numerose occasioni sottolineato l’importante ruolo degli enti locali e regionali nell’ambito della cogenerazione di calore ed elettricità. Tale tecnologia, che combina la produzione di energia elettrica e termica, consente di estrarre quasi il 90 % dell’energia primaria contenuta nel combustibile utilizzato. L’Unione europea dovrebbe aiutare a creare le condizioni generali per finanziare questi impianti particolarmente efficienti, in modo che possano essere economicamente convenienti (4);

    15.

    Reputa estremamente importante che i prezzi dell’energia restino accessibili per i cittadini meno abbienti, i quali spendono spesso una quota significativa del loro reddito per il riscaldamento, il raffreddamento, l’illuminazione e il funzionamento degli elettrodomestici, e che i programmi per l’efficienza energetica siano destinati in particolare ai più bisognosi (5);

    Sistemi di teleriscaldamento e teleraffreddamento, fornitura individuale di energia termica

    16.

    ritiene che i sistemi di teleriscaldamento e teleraffreddamento costituiscano un’infrastruttura eccellente che permette di integrare le diverse fonti di energia e i loro produttori e consumatori. Il sistema di teleriscaldamento può essere una delle forme più pulite di fornitura di energia termica e potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo inoltre all’indipendenza e alla sicurezza energetica. Pertanto, laddove le condizioni siano favorevoli e i benefici globali per l’ambiente derivanti da questi sistemi siano dimostrabili, il loro sviluppo dovrebbe essere considerato una priorità;

    17.

    Richiama l’attenzione sul fatto che nelle aree a maggiore densità di popolazione i sistemi di teleriscaldamento e teleraffreddamento possono essere un’ottima forma di fornitura di calore e raffreddamento e che, in tal caso, tutti gli interventi dovrebbero essere indirizzati a garantire l’efficienza economica della produzione di energia e a promuovere l’accesso dei consumatori all’uso di calore e elettricità prodotta da fonti energetiche che non emettono biossido di carbonio nell’ambiente. Va rilevato che le infrastrutture energetiche degli Stati membri dell’UE sono diverse tra loro e non esiste un unico modello universale adatto per tutti gli Stati membri. È importante che gli incentivi per nuove forme di produzione dell’energia siano concepiti in modo da non compromettere sistemi ben funzionanti a livello regionale e locale;

    18.

    valuta positivamente il potenziale delle reti di teleriscaldamento nel garantire la fornitura efficiente di energia alle famiglie e chiede il sostegno dei livelli di governance dell’UE e degli Stati membri in relazione all’eventuale necessità di ampliare e modernizzare le reti esistenti. Ciò vale anche per le reti locali (separate da quella generale) di biogas, costruite per fornire combustibile a singoli utenti privati della zona;

    19.

    nota inoltre che in numerose aree del territorio dell’UE, il riscaldamento individuale rappresenta il sistema più efficiente o persino l’unica opzione praticabile dal punto di vista economico o tecnico per via della distribuzione della popolazione; sottolinea che in queste aree ci si dovrebbe concentrare maggiormente sugli incentivi all’approvvigionamento degli edifici con energia termica ed elettrica prodotta da fonti di energia rinnovabili e sulla promozione della sostituzione di caldaie vecchie con caldaie nuove più efficienti, meno inquinanti, anche allo scopo di affrontare la questione della qualità dell’aria, considerato che nei paesi europei fino a tre quarti dell’inquinamento atmosferico da particolato si deve all’uso di combustibili solidi nelle caldaie installate nelle case;

    20.

    segnala che lo sviluppo di sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti comporta l’integrazione delle fonti di energia, dell’industria e dei consumatori. Ad esempio, l’integrazione delle reti di riscaldamento, raffreddamento e delle reti elettriche potrebbe ridurre i costi generali dei sistemi energetici e sarebbe vantaggiosa per i consumatori. In tale contesto si devono sviluppare soluzioni tecniche nuove e innovative;

    Aumento dell’efficienza energetica nell’edilizia

    21.

    sottolinea che è lecito affermare che l’efficienza energetica degli edifici ha uno strettissimo legame con l’edilizia, dal momento che in questo settore si nasconde un enorme potenziale di risparmio energetico. Nell’Unione europea, il 45 per cento del consumo di energia per riscaldamento e raffreddamento è imputabile al settore abitativo (6). Ritiene pertanto che il miglioramento dell’efficienza energetica debba rimanere una priorità dell’UE;

    22.

    mette in rilievo che l’efficienza energetica nell’edilizia costituisce il risultato dell’applicazione integrata di diverse misure e rappresenta la capacità di ottenere la massima utilità da ciascuna unità energetica: consumo razionale di energia, applicazione di tecnologie in grado di risparmiare energia e uso di risorse energetiche rinnovabili, nonché la promozione di comportamenti improntati al risparmio energetico da parte dei consumatori. Si richiama l’attenzione sul fatto che nella scelta dei materiali e delle tecnologie di costruzione è importante un approccio globale e l’applicazione di priorità legate a un’edilizia sostenibile;

    23.

    fa notare che il risparmio energetico lungo tutto il ciclo di vita di un edificio dipende in ampia misura dalle decisioni adottate all’atto della progettazione di un nuovo edificio o della preparazione di un progetto di ristrutturazione edilizia. Propone pertanto di prestare grande attenzione a curare la sostenibilità del processo già a partire dalle prime fasi di un progetto. In questo contesto si dovrebbero utilizzare strumenti innovativi, come per esempio modelli informatici degli edifici (BIM sigla inglese per Building Information Modelling (7));

    24.

    propone pertanto di esaminare i modelli attuali di ristrutturazione degli edifici, analizzarne i punti di forza e di debolezza e valutare l’esperienza degli Stati membri nell’elaborare nuovi meccanismi di finanziamento attraenti per i consumatori. Propone altresì di rimuovere le barriere giuridiche e amministrative alla ristrutturazione. Il 70 % circa dei cittadini dell’UE vivono in edifici di abitazione privati. I proprietari spesso non intraprendono ristrutturazioni economicamente efficienti perché non dispongono di informazioni sui loro benefici e non ricevono una consulenza imparziale sulle possibilità tecniche e sono altresì confrontati a diversi interessi (ad esempio nei condomini) e a vincoli finanziari. Per questo motivo le autorità degli Stati membri e gli enti locali e regionali devono prestare maggiore attenzione al lavoro con la cittadinanza facendo opera di sensibilizzazione sull’applicazione delle misure di aumento dell’efficienza energetica e promuovendo il risparmio energetico;

    25.

    invita gli enti locali e regionali a individuare opportunità per coinvolgere nella realizzazione delle misure di miglioramento dell’efficienza energetica il settore privato e le aziende di servizi energetici, creando condizioni favorevoli ed eliminando le barriere amministrative e giuridiche;

    26.

    propone di intensificare nell’edilizia la diffusione delle tecnologie innovative, che aiutano, senza compromettere il comfort dei consumatori, a diminuire il consumo di energia necessaria per riscaldare gli spazi interni, per il raffreddamento, la ventilazione, l’illuminazione, la produzione di acqua calda e altre esigenze. Ad esempio, la tecnologia di restituzione del calore prodotto utilizza in modo efficiente il calore dell’aria esausta disponibile e lo trasferisce all’aria fornita alle abitazioni; è così possibile risparmiare una parte rilevante dell’energia destinata al riscaldamento degli spazi interni;

    27.

    prende atto del fatto che uno degli approcci della Commissione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici è quello di basarsi in larga misura su sistemi intelligenti, mettendo a disposizione strumenti di misurazione, controllo e automazione e dando ai consumatori più possibilità di partecipare alla gestione della domanda. Tali misure, in linea di principio, sono accolte con favore. Tuttavia, alcune preoccupazioni sorgono per quanto riguarda il loro impatto economico e sulla tutela della vita privata, aspetti che dovranno essere ulteriormente esaminati e in considerazione dei quali i sistemi di misurazione intelligenti dovrebbero restare volontari;

    28.

    sottolinea l’importanza di far conoscere la «casa passiva», che presenta un consumo energetico estremamente ridotto, e sostiene attivamente e promuove la realizzazione più ampia nella pratica del concetto di casa attiva, che utilizza fonti alternative di energia;

    29.

    sottolinea l’importanza di un approccio responsabile nel settore edilizio. Propone di fissare, sotto forma di raccomandazioni, criteri più rigorosi per gli elettrodomestici e i nuovi edifici e di raccomandare criteri di progettazione e costruzione più rigidi che incitino gli architetti, i progettisti e i costruttori a sviluppare edifici che rispondano alle caratteristiche di un edificio intelligente;

    30.

    ricorda che, ai fini della strategia dell’UE in materia di riscaldamento e raffreddamento è importante un approccio integrato; va promosso il rinnovamento del contesto urbano, il che vuol dire che oltre alla ristrutturazione degli edifici, è opportuno prendere misure ambientali, rinnovare l’infrastruttura, creare zone verdi, infrastrutture per le biciclette ecc.;

    L’industria, la cogenerazione, le fonti di energia rinnovabili,

    31.

    richiama l’attenzione sul notevole potenziale di risparmio energetico dell’industria fondato sull’idea di simbiosi industriale, che è una componente importante del concetto di transizione verso un’economia circolare. In molti luoghi, si formano flussi eccedenti di calore e freddo, che vengono direttamente immessi nell’ambiente e concorda sul fatto che l’integrazione dell’energia di scarto nelle reti di fornitura di teleriscaldamento e teleraffreddamento ridurrebbe il consumo di energia primaria, con ripercussioni positive a livello economico e ambientale. A questo proposito spetta un ruolo importante agli enti locali e regionali, che sono responsabili della pianificazione dei sistemi di approvvigionamento di energia termica;

    32.

    osserva che l’industria deve essere incoraggiata a porre maggiormente l’accento su un più efficace sfruttamento delle tecnologie esistenti e a ridurre così i costi dell’energia. Nel 2012, l’industria rappresentava un quarto del consumo finale di energia nell’UE. Il 73 per cento di questa quota è rappresentata dal consumo per il riscaldamento e il raffreddamento (8);

    33.

    invita la Commissione europea a concentrarsi maggiormente sull’innovazione nell’industria e a sostenere l’uso delle fonti energetiche rinnovabili e lo sviluppo di nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio, tra cui la cattura e lo stoccaggio geologico del carbonio (carbon capture and geological storage — CCS), che possano effettivamente contribuire all’attenuazione dei cambiamenti climatici, e ritiene che un sistema ETS riformato sia uno strumento di fondamentale importanza in questo senso;

    34.

    concorda sul fatto che il potenziale di cogenerazione non sia utilizzato appieno. Invita pertanto la Commissione europea a elaborare un piano d’azione specifico con misure di promozione della cogenerazione;

    35.

    esorta i governi nazionali a consultare gli enti locali e regionali nel quadro delle decisioni sullo sviluppo della cogenerazione. Tenendo conto delle condizioni locali e delle possibilità e dei vantaggi economici dello sviluppo della cogenerazione, occorre eliminare le barriere amministrative e regolamentari che ostacolano lo sviluppo della cogenerazione, vantaggi tra cui si conta il miglioramento della competitività dell’industria grazie allo sfruttamento del suo calore di scarto;

    36.

    ritiene che l’uso di fonti energetiche rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento potrebbe essere uno dei modi per contribuire a garantire lo sviluppo di settori efficienti di riscaldamento e raffreddamento. I sistemi di teleriscaldamento potrebbero utilizzare diverse fonti rinnovabili e locali: energia di scarto, rifiuti urbani, biocarburanti, energia solare e geotermica ecc. Per tale ragione bisognerebbe incentivare lo sviluppo di sistemi, creando le condizioni per l’integrazione delle fonti di energia rinnovabili;

    Il fabbisogno e le possibilità di finanziamento del settore del riscaldamento e del raffreddamento

    37.

    sottolinea che per il miglioramento dell’efficienza del settore del riscaldamento e del raffreddamento sono necessarie notevoli risorse finanziarie e, pertanto, è di fondamentale importanza avere un approccio comune e cercare un maggior coordinamento tra le diverse fonti di finanziamento;

    38.

    suggerisce di riesaminare i regimi di sostegno finanziario, esistenti a differenti livelli, che possono essere utilizzati per appoggiare lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento e teleraffreddamento, l’efficienza energetica e l’uso dell’energia rinnovabile. Propone poi di incoraggiare la creazione di programmi di finanziamento attraenti, ai fini dell’attuazione di misure più efficaci nel settore del riscaldamento e del raffreddamento;

    39.

    propone di promuovere l’uso di strumenti finanziari innovativi per il finanziamento dello sviluppo dei settori del riscaldamento e del raffreddamento, di incoraggiare gli investimenti nelle tecnologie pulite e di creare le condizioni per la partecipazione del settore privato. È importante cercare una sinergia delle nuove forme e delle nuove possibilità di finanziamento e applicare misure di ingegneria finanziaria, come per esempio prestiti agevolati, garanzie, sovvenzioni in conto interessi, investimenti di capitale, cartolarizzazione ecc.;

    40.

    sottolinea che la realizzazione della strategia dell’UE per il riscaldamento e il raffreddamento e il finanziamento dei progetti di maggiori dimensioni si avvantaggerebbero della possibilità di combinare i fondi strutturali e di investimento (fondi SIE) (9) con gli strumenti del Fondo europeo per gli investimenti strategici FEIS. Esorta, pertanto, ad applicare questa combinazione negli Stati membri quanto prima, e a rendere la procedura più rapida e ancora più semplice;

    41.

    richiama l’attenzione sulla necessità di promuovere un maggiore uso del modello ESCO (classificazione europea delle capacità, delle competenze, delle qualifiche e delle professioni) per i progetti energetici e di eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi che impediscono l’uso di tale modello nel settore del riscaldamento e raffreddamento. Rileva inoltre l’importanza di proseguire le riforme strutturali negli Stati membri dell’UE, al fine di eliminare gli ostacoli che impediscono gli investimenti nel settore del riscaldamento e del raffreddamento e l’eccesso di burocrazia;

    42.

    sottolinea l’importanza della cooperazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la necessità per gli enti regionali e locali di essere sostenuti nella ricerca di fonti di finanziamento supplementari e nella realizzazione di progetti di efficienza energetica su grande scala. La Lituania, ad esempio, ha creato con il sostegno della BEI il fondo innovativo JESSICA, attirando fonti di finanziamento aggiuntive e conseguendo un effetto moltiplicatore;

    43.

    valuta positivamente il sostegno fornito dal nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) (10), che pone l’accento sulla possibilità di fornire una garanzia sulle prime perdite e di investire in progetti di efficienza energetica di maggiori dimensioni e di rischio più elevato. Osserva inoltre che, finora, il FEIS è stato particolarmente utile per le piccole e medie imprese (PMI). Pertanto, per incoraggiare l’intensificazione dell’azione del FEIS in quegli Stati membri in cui essa è stata finora limitata, sottolinea la necessità di estendere le attività di informazione rivolte al livello locale;

    44.

    accoglie con favore il portale dei progetti di investimento europei (PPIE) (11), una piattaforma web europea che collega i promotori dei progetti e gli investitori europei. Propone di estendere la piattaforma, con la descrizione degli strumenti finanziari raccogliendo le buone pratiche degli Stati membri nello sviluppo di specifici programmi di finanziamento per i progetti nel settore dell’energia;

    45.

    ritiene che sarebbe utile se l’UE preparasse orientamenti sulla gestione e sul finanziamento efficienti del settore energetico e fornisse esempi di possibili modelli di gestione efficiente che gli enti regionali e locali potrebbero applicare nel settore del riscaldamento e del raffreddamento;

    Il ruolo degli enti locali e regionali

    46.

    segnala che agli enti locali e regionali nel settore del riscaldamento e del raffreddamento spetta un ruolo importantissimo:

    gli enti locali e regionali sono direttamente responsabili per questo settore: organizzano la fornitura di servizi, rispondono della programmazione dei sistemi, decidono le questioni del finanziamento dell’espansione e della modernizzazione dei sistemi;

    gli enti locali e regionali costituiscono l’anello che congiunge tutti i soggetti del settore (consumatori, fornitori, produttori, investitori e operatori dei sistemi) e contribuiscono inoltre al miglioramento della qualità dell’ambiente;

    a livello locale si prendono le decisioni fondamentali e sorgono le iniziative fondamentali. Il livello locale è quello in cui la teoria si traduce in pratica, dove i requisiti giuridici diventano risultati chiari e tangibili;

    gli enti locali e regionali informano i consumatori e li consultano;

    47.

    osserva che gli enti locali e regionali, in quanto responsabili della pianificazione territoriale, possono contribuire a promuovere l’uso delle energie rinnovabili e l’aumento dell’efficienza energetica a livello locale e regionale, ad esempio stabilendo obiettivi e piani d’azione ambiziosi, semplificando le procedure e le regole amministrative ovvero concedendo assistenza finanziaria;

    48.

    si rammarica del fatto che la strategia non indichi negli enti locali e regionali dei soggetti importanti del settore del riscaldamento e del raffreddamento e chiede alla Commissione europea, nel quadro di ulteriori azioni in questo campo, di considerare gli enti locali e regionali partner alla stessa stregua dei governi centrali;

    49.

    ritiene che gli enti regionali e locali dovrebbero essere consultati sulle misure concrete da adottare, in quanto il loro ruolo comprende la pianificazione e la realizzazione delle infrastrutture, l’azione per attirare gli investitori, l’informazione e la consultazione dei consumatori;

    50.

    nota che, nella maggior parte dei paesi, il riscaldamento e il raffreddamento sono di competenza delle amministrazioni comunali (vale a dire sono uno dei servizi di pubblica utilità) e che pertanto il livello locale è molto importante per la promozione del coinvolgimento di tutti i soggetti del settore (famiglie, industria) nello sviluppo dello stesso, creando le condizioni per la concorrenza e per la riduzione dei costi di riscaldamento;

    L’importanza dell’informazione e del coinvolgimento della collettività

    51.

    osserva che la promozione dell’uso generalizzato delle tecnologie moderne e di sistemi efficienti e sostenibili di riscaldamento o di raffreddamento, che consentano un uso efficiente dell’energia e delle risorse, contribuirà a garantire la qualità dell’aria ed il benessere individuale e sociale;

    52.

    richiama l’attenzione sul fatto che la ristrutturazione o il cambiamento del tipo di combustibile o altre misure non porteranno da soli risultati significativi; è della massima importanza diffondere informazioni adeguate. Ai proprietari spesso mancano informazioni circa i vantaggi della ristrutturazione. In media il 6 per cento delle spese di consumo degli europei è imputabile al riscaldamento e al raffreddamento. L’11 % delle persone non riesce a riscaldare sufficientemente l’abitazione durante l’inverno (12). Le scelte dei consumatori sono limitate a causa della mancanza di informazioni sul consumo effettivo di energia e sui suoi costi, e spesso per mancanza di risorse da investire in tecnologie altamente efficienti. È difficile confrontare tra tecnologie e soluzioni in termini dei costi da sostenere durante tutto il periodo di utilizzazione e in termini di benefici, qualità e affidabilità. Propone pertanto ai governi centrali e agli enti locali e regionali di cooperare nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nell’educazione dei consumatori in materia di efficienza energetica e di tecniche di risparmio;

    53.

    osserva che, tenendo conto dei progressi scientifici e dello sviluppo tecnologico, come altri settori anche il settore del riscaldamento e del raffreddamento si confronta con la mancanza di specialisti che abbiano le conoscenze richieste nel campo dell’edilizia efficiente dal punto di vista energetico e nei campi dell’efficienza energetica e delle tecnologie delle energie rinnovabili. Per affrontare questo problema è importante la cooperazione fra tutte le parti interessate del settore nella formazione di specialisti qualificati, nella conduzione di consultazioni, nell’attuazione di programmi di informazione e di educazione;

    54.

    si compiace della creazione del Polo europeo di consulenza sugli investimenti (EIAH) (13), che fornisce ai promotori di progetti dei settori privato e pubblico assistenza tecnica e consulenze su misura corrispondenti alle loro esigenze. Rileva, tuttavia, che sarebbe opportuno che più servizi di consulenza fossero forniti in loco, più vicino alle imprese che ne hanno bisogno. È importante sensibilizzare la collettività e le parti interessate del settore sulla questione del risparmio energetico;

    55.

    si compiace dell’iniziativa «Patto dei sindaci» della Commissione europea, con cui gli enti locali e regionali si impegnano a ridurre le emissioni di CO2, contribuendo in tal modo all’attuazione di una politica energetica sostenibile, e invita la Commissione europea ad applicare misure per incentivare la partecipazione a iniziative simili.

    Bruxelles, 12 ottobre 2016

    Il presidente del Comitato europeo delle regioni

    Markku MARKKULA


    (1)  https://ec.europa.eu/energy/sites/ener/files/documents/1_EN_ACT_part1_v14.pdf.

    (2)  Regolamento delegato (UE) n. 244/2012 della Commissione, del 16 gennaio 2012, che integra la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell’edilizia istituendo un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi (GU L 81 del 21.3.2012, pag. 18).

    (3)  Parere del Comitato europeo delle regioni sul tema Pacchetto Unione dell’energia

    Parere del Comitato delle regioni sul tema Energia a prezzi accessibili per tutti (GU C 174 del 7.6.2014, pag. 15). Lettera della presidenza greca del Consiglio dell’UE del 4 novembre 2013.

    Parere del Comitato delle regioni sul tema Energie rinnovabili: un ruolo di primo piano nel mercato energetico europeo (GU C 62 del 2.3.2013, pag. 51).

    Parere del Comitato delle regioni sul tema L’efficienza energetica (GU C 54 del 23.2.2012, pag. 49).

    Parere del Comitato delle regioni sul tema Il piano d’azione dell’UE sull’energia 2011-2020 (parere di prospettiva) (GU C 42 del 10.2.2011, pag. 6).

    Parere del Comitato delle regioni sul tema Energia: riesame strategico e rendimento energetico nell’edilizia (GU C 200 del 25.8.2009, pag. 41).

    Parere del Comitato delle regioni sul tema Promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (GU C 325 del 19.12.2008, pag. 12).

    (4)  Parere del Comitato delle regioni sul tema Energie rinnovabili: un ruolo di primo piano nel mercato energetico europeo.

    (5)  Parere del Comitato delle regioni sul tema Il piano d’azione dell’UE sull’energia 2011-2020 (parere di prospettiva).

    (6)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

    (7)  https://it.wikipedia.org/wiki/Building_Information_Modeling

    (8)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

    (9)  https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/european-structural-and-investment-funds_it

    (10)  http://www.eib.org/efsi/index.htm

    (11)  https://ec.europa.eu/eipp/desktop/it/index.html

    (12)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

    (13)  http://www.eib.org/eiah/index.htm


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