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Document 52014JC0036

Proposta congiunta di DECISIONE DEL CONSIGLIO sulla posizione dell'Unione nel Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall'altra, in merito all'adozione di una raccomandazione sull'attuazione del piano d'azione UE-Tunisia per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017)

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52014JC0036

Proposta congiunta di DECISIONE DEL CONSIGLIO sulla posizione dell'Unione nel Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall'altra, in merito all'adozione di una raccomandazione sull'attuazione del piano d'azione UE-Tunisia per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017) /* JOIN/2014/036 final - 2014/0316 (NLE) */


RELAZIONE

La Tunisia e l'Unione europea sono legate da un accordo euromediterraneo di associazione, entrato in vigore a marzo 1998, in base al quale hanno approvato, a maggio 2005, un piano d'azione quinquennale UE-Tunisia nel quadro della politica europea di vicinato (PEV). Questo contesto ha permesso di sviluppare e di far notevolmente maturare le relazioni tra le parti. La presentazione, a marzo 2010, della proposta tunisina sullo status avanzato[1] ha rilanciato queste relazioni permettendone un notevole potenziamento, soprattutto in ambito politico e in materia di sicurezza, economia e commercio, ma anche in altri settori, come le relazioni interpersonali.

Nel 2010, allo scadere del piano d'azione PEV tuttora in vigore, si è ritenuto opportuno negoziare e concludere un nuovo piano, che ricalca gli obiettivi e le ambizioni del documento congiunto sul partenariato privilegiato. Nell'attesa di raggiungere un accordo sul nuovo piano, le parti hanno comunque deciso di continuare a applicare il piano d'azione del 2005.

Le relazioni UE-Tunisia si inscrivono in un contesto politico regionale che dagli inizi del 2011 è in piena evoluzione.

La comunicazione congiunta "Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento"[2] ha ridefinito la linea strategica improntandola a una maggiore differenziazione: ciascun partner può sviluppare con l'UE relazioni commisurate alle proprie aspirazioni, esigenze e capacità, nel rispetto del principio della responsabilità reciproca e di un impegno condiviso a favore dei valori universali dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto, e tenendo conto della propria capacità di realizzare le priorità definite di comune accordo. Il nuovo piano d'azione indica chiaramente gli obiettivi prioritari delle relazioni tra le parti, tenendo pienamente conto della loro portata e del partenariato privilegiato.

Le parti hanno raggiunto un accordo sul progetto di piano d'azione, riguardante segnatamente l'elenco delle azioni prioritarie da realizzare, nel quadro dei colloqui esplorativi condotti con la Tunisia dal Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), in stretta collaborazione con i servizi della Commissione e con gli Stati membri. Nell'ultima riunione del Consiglio di associazione UE-Tunisia del 14 aprile 2014, le parti hanno preso atto dell'accordo raggiunto. La conclusione delle consultazioni tecniche da ciascuna parte è stata notificata tramite scambio di lettere.

Oltre a individuare una serie di misure specifiche per il rispetto degli obblighi derivanti dall'accordo euromediterraneo, il nuovo piano d'azione UE-Tunisia delinea un più ampio quadro atto a sviluppare le relazioni tra le parti, in modo da raggiungere un elevato livello di integrazione economica e da approfondire la cooperazione politica, in linea con gli obiettivi generali dell'accordo euromediterraneo. Conformemente al regolamento sullo strumento europeo di vicinato[3], il piano d'azione è un riferimento essenziale per definire le priorità dell'Unione in ambito PEV. La PEV continuerà ad avere un ruolo di catalizzatore in quanto quadro strategico unico imperniato sul partenariato, sulla titolarità condivisa, sulla differenziazione in funzione dei risultati e sull'assistenza adeguata ai bisogni. La Commissione europea e l'Alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ("Alta rappresentante") allegano il testo di una proposta congiunta di decisione del Consiglio sulla posizione dell'Unione europea nel Consiglio di associazione UE‑Tunisia riguardante l'adozione di una raccomandazione sull'esecuzione del piano d'azione.

La Commissione europea e l'Alta rappresentante invitano quindi il Consiglio a adottare l'allegata proposta congiunta di decisione del Consiglio.

2014/0316 (NLE)

Proposta congiunta di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

sulla posizione dell'Unione nel Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall'altra, in merito all'adozione di una raccomandazione sull'attuazione del piano d'azione UE‑Tunisia per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 217, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9,

vista la proposta congiunta dell'Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)       L'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall'altra, è stato firmato il 17 luglio 1995 ed è entrato in vigore il 1° marzo 1998.

(2)       È intenzione delle parti approvare il nuovo piano d'azione UE-Tunisia nel quadro della politica europea di vicinato (PEV) per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017), che, rispecchiando il carattere privilegiato di questo partenariato, contribuirà a attuare l'accordo euromediterraneo tramite l'elaborazione e l'adozione di misure concrete miranti a conseguire gli obiettivi dell'accordo stesso,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La posizione dell'Unione europea nel Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall'altra, in merito all'attuazione del piano d'azione UE-Tunisia nel quadro della PEV per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013‑2017) si basa sul progetto di raccomandazione del Consiglio di associazione allegato alla presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Bruxelles, il

                                                                       Per il Consiglio

                                                                       Il presidente

[1]               Adottata l'11 maggio 2010 dal Consiglio di associazione UE-Tunisia.

[2]               COM(2011) 303 del 25 maggio 2011.

[3]               Regolamento (UE) n. 232/2014 dell'11.3.2014.

ALLEGATI

della

Proposta congiunta di decisione del Consiglio

sulla posizione dell’Unione nel Consiglio di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall’altra, in merito all’adozione di una raccomandazione sull’attuazione del piano d’azione UE-Tunisia per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017)

ALLEGATO 1

Progetto di

Raccomandazione

sull’attuazione del piano d’azione UE-Tunisia nel quadro della PEV

per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017)

Il Consiglio di associazione UE-Tunisia,

visto l’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall’altra, in particolare l’articolo 80,

considerando quanto segue:

(1)          L’articolo 80 dell’accordo euromediterraneo conferisce al Consiglio di associazione il potere di formulare adeguate raccomandazioni ai fini della realizzazione degli obiettivi stabiliti dall’accordo.

(2)          Conformemente all’articolo 90 dell’accordo euromediterraneo, le parti adottano qualsiasi misura generale o particolare necessaria per l’adempimento degli obblighi che incombono loro ai sensi dell’accordo e si adoperano per la realizzazione degli obiettivi ivi fissati.

(3)          Le parti dell’accordo euromediterraneo hanno approvato il testo del piano d’azione UE-Tunisia nel quadro della politica europea di vicinato (PEV) per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017).

(4)          Il piano d’azione contribuirà all’attuazione dell’accordo tramite l’elaborazione e l’adozione di misure concrete, concordate tra le parti, atte a orientare praticamente l’attuazione.

(5)          Il piano d’azione persegue un duplice scopo: definire misure concrete affinché le parti possano adempiere gli obblighi derivanti dall’accordo euromediterraneo e delineare un più ampio quadro che permetta di intensificare le relazioni UE-Tunisia, al fine di raggiungere un livello elevato di integrazione economica e di approfondire la cooperazione politica, conformemente agli obiettivi generali dell’accordo euromediterraneo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE:

Articolo unico

Il Consiglio di associazione raccomanda che le parti diano attuazione all’allegato piano d’azione UE-Tunisia nel quadro della PEV per la realizzazione del partenariato privilegiato (2013-2017), nella misura in cui detta attuazione miri a realizzare gli obiettivi dell’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall’altra.

Fatto a [...]

Per il Consiglio di associazione

Il presidente

ALLEGATO 2

Relazioni Tunisia - Unione europea: un partenariato privilegiato Piano d’azione 2013-2017 Indice

I.            INTRODUZIONE

Il 14 gennaio 2011 la Tunisia ha inaugurato un nuovo capitolo della sua storia moderna con una rivoluzione pacifica in nome della libertà e della dignità, condotta e voluta dal popolo tunisino. La rivoluzione ha gettato le basi per lo sviluppo di una vera democrazia fondata sullo Stato di diritto e sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Questi valori, oramai condivisi con l’Unione europea, nutrono per l’appunto l’aspirazione delle parti di innalzare le loro relazioni al livello superiore e più strategico del partenariato privilegiato. La rivoluzione ha aperto prospettive radicalmente diverse per le relazioni tra la Tunisia e l’Unione. L’Unione è determinata a affiancare la transizione democratica tunisina con un impegno di lungo respiro, conscia che il successo della transizione apporterà benefici non solo per la prosperità della Tunisia ma per l’intera regione. Il sostegno alla transizione tunisina è in realtà per l’Unione europea un’occasione storica di dare una risposta forte, efficace e positiva a sfide proprie alla Tunisia e alla “primavera araba”, secondo la nuova linea della politica di vicinato stabilita nel 2011.

Una nuova politica di vicinato

A fronte delle sfide storiche nel suo vicinato, l’Unione ha adottato una nuova linea per poter dare una risposta più adeguata alla rapida evoluzione dei paesi partner e alle riforme necessarie per costruire e consolidare sistemi democratici sani, promuovere una crescita economica sostenibile e inclusiva e gestire i collegamenti e i flussi transfrontalieri.

Questa nuova linea[1], incentrata sulla responsabilità reciproca e su un impegno condiviso a favore dei valori universali dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto, comporta una maggiore differenziazione in virtù della quale il sostegno dell’Unione viene modulato in funzione dell’ambizione del paese partner ad avvicinarsi all’UE, delle sue necessità e capacità specifiche, dei progressi realizzati nell’attuazione delle riforme, del consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La nuova linea permetterà inoltre di tradurre l’intensificarsi delle relazioni in un’integrazione economica e in una cooperazione politica maggiori in materia di governance, sicurezza e soluzione dei conflitti e in iniziative congiunte nei consessi internazionali riguardanti questioni di interesse comune.

La nuova linea della politica di vicinato mira nello specifico a: a) offrire maggior sostegno ai paesi partner che si impegnano a rafforzare la democrazia e il rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dell’uguaglianza di genere; b) favorire lo sviluppo di un’economia sostenibile e inclusiva, in grado di ridurre le disuguaglianze sociali e regionali, di creare posti di lavoro e di innalzare la qualità di vita dei cittadini; c) stabilire un partenariato più stretto tra le persone e la società civile dei paesi partner.

Le nuove priorità della Tunisia

La rivoluzione tunisina, che ha segnato la rottura col vecchio schema di sviluppo a lungo condizionato da fratture strutturali economiche e sociali, ha alimentato nei cittadini tunisini la speranza di una vita migliore.

Questo nuovo corso mira a costruire un progetto di società inclusiva e equilibrata, improntata al buon governo, alla trasparenza e all’equa ripartizione delle risorse.

Affinché il processo di transizione democratica si radichi nel tempo, viene messo l’accento sull’occupazione e sulla coesione sociale, sullo sviluppo regionale, sulla sicurezza, sulla stabilità e sulla giustizia di transizione.

Queste priorità, che testimoniano l’impegno a approfondire le riforme necessarie per creare istituzioni democratiche e rispettose dei diritti umani e dei diritti fondamentali, ribadiscono l’impegno del paese a costruire una società aperta e moderna, fondata sul pluralismo culturale e sull’attivismo sociale.

L’opera di riforma sarà peraltro potenziata in campo economico e sociale per rilanciare l’economia e promuovere una crescita sostenibile mirata a elevati livelli occupazionali e incentrata sulla conoscenza e sull’innovazione.

Gli sforzi saranno mirati in particolare a elaborare una politica sociale equa, solidale e vantaggiosa per tutte le categorie sociali e per tutte le regioni, a modernizzare la struttura economica, facendo leva in particolare su attività innovative a elevato contenuto tecnologico e rispettose dell’ambiente, e a migliorare la competitività e il clima imprenditoriale in modo da promuovere l’iniziativa privata e i partenariati pubblico-privato.

Un partenariato privilegiato

Questo quadro soddisfa le condizioni affinché la Tunisia e l’Unione passino a un livello superiore e più strategico di integrazione e approfondimento delle relazioni, in risposta alle maggiori ambizioni reciproche. Il ravvicinamento all’Unione europea è una costante e una scelta di fondo della politica esterna tunisina[2], parallelamente alla promozione dell’integrazione nella regione magrebina e al consolidamento delle relazioni con i paesi arabi mediterranei e africani. La Tunisia e l’UE concordano inoltre che una maggiore liberalizzazione economica e una più grande integrazione economica e sociale favoriscano la crescita e l’occupazione e promuovano lo sviluppo solidale e la prosperità condivisa.

Nell’ambito del partenariato privilegiato la Tunisia ambisce a raggiungere una fase nuova e più estesa di integrazione con l’UE.

Questo nuovo status testimonia la volontà delle parti di dar vita a una dinamica di ravvicinamento che travalichi il libero scambio e ricomprenda una mobilità dei cittadini reale e reciprocamente vantaggiosa e una migliore condivisione delle conoscenze.

È essenziale che un tale partenariato tenga conto della dimensione umana e scientifica, in modo da favorire il ravvicinamento tra attori della società civile, operatori privati, ricercatori, studenti e autorità locali e regionali, e sia in grado di mandare un forte segnale politico ai cittadini e alla comunità imprenditoriale delle parti.

Stabilito di comune accordo per il periodo 2013-2017, il piano d’azione si vuole il quadro di riferimento evolutivo per definire gli assi principali che permetteranno di rafforzare le relazioni tra le parti in tutti gli ambiti (politico, economico, scientifico, sociale, culturale e umano).

In questo quadro evolutivo e nell’ambito dell’attuazione del partenariato privilegiato le parti convengono di avviare una riflessione sulla possibilità di concludere un nuovo accordo che regoli le loro relazioni, in linea con l’articolo 8 del trattato sull’Unione europea e con le aspirazioni dell’UE e della Tunisia di approfondire le relazioni reciproche.

Elementi chiave del partenariato privilegiato UE-Tunisia

Il rafforzamento delle relazioni tra l’Unione europea e la Tunisia nel quadro del partenariato privilegiato si svolgerà lungo i seguenti assi:

a) una cooperazione politica approfondita. Le parti aspirano a dare nuovo slancio al dialogo e alla cooperazione in ambito politico. Sono previsti, nello specifico, il rafforzamento del dialogo politico ad alto livello, la cooperazione parlamentare, la cooperazione su questioni di sicurezza, la cooperazione in materia di democrazia, Stato di diritto, parità di genere, diritti umani e libertà fondamentali e il potenziamento della cooperazione con il Consiglio d’Europa e altre organizzazioni internazionali. Questa dimensione comporta inoltre una maggiore cooperazione in materia di sicurezza, giustizia, gestione delle frontiere e lotta contro la criminalità organizzata;

b) una più ampia integrazione economica e sociale con l’Unione europea che permetta di creare uno spazio economico comune. Altro obiettivo del partenariato privilegiato è una maggiore integrazione tra le parti in campo economico, sociale e umano, tenendo presenti le sfide dalla Tunisia nell’attuale fase di transizione democratica, come la necessità di rilanciare l’economia e perseguire uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Nell’ottica di sviluppare i legami commerciali e economici, è prevista la conclusione di un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) tra la Tunisia e l’Unione europea che contribuirà alla graduale integrazione della Tunisia nel mercato interno dell’UE, nel fine ultimo di creare uno spazio economico comune.

La Tunisia desidera perseguire una maggiore armonizzazione e il progressivo ravvicinamento delle normative. In tal senso, in linea con il presente piano d’azione, la Tunisia e l’Unione individueranno insieme i settori prioritari ai fini del ravvicinamento. In un secondo momento, dopo aver individuato le discrepanze tra la legislazione tunisina e l’acquis dell’UE, la Tunisia fisserà gli obiettivi di ravvicinamento in un programma nazionale di armonizzazione, mentre l’UE appronterà misure di accompagnamento per sostenerne la realizzazione.

L’integrazione si avvarrà di un dialogo rafforzato sulle riforme socioeconomiche, esteso alle prestazioni economiche, alla promozione delle piccole e medie imprese (PMI), allo sviluppo di una strategia occupazionale integrata e all’inclusione sociale, e di un’ampia cooperazione settoriale in ambiti fondamentali quali energia, trasporti, industria, agricoltura, ambiente e cambiamenti climatici (vedi allegato 2);

c) un partenariato più stretto tra le persone. Il partenariato privilegiato non può fare a meno della dimensione interpersonale: i rapporti tre le persone saranno intensificati tramite il ravvicinamento e la cooperazione diretta tra individui e organizzazioni. In tal senso avranno un ruolo determinante la cooperazione e gli scambi in una serie di settori: istruzione, formazione professionale, occupazione, ricerca-innovazione, sanità, cultura e giovani. Il dialogo abbraccerà anche la migrazione, la mobilità e la sicurezza allo scopo di concludere un partenariato per la mobilità che definisca un quadro di cooperazione equilibrato e responsabile in tema di circolazione delle persone, gestione della migrazione legale, nessi tra migrazione e sviluppo, protezione dei diritti dei migranti, riammissione e lotta contro la migrazione irregolare e la criminalità organizzata legata alla migrazione.

Il rafforzamento delle relazioni tra l’Unione europea e la Tunisia implica inoltre un’ampia mobilitazione di tutti gli attori non statali e della società civile, che svolgono un ruolo importante per il successo del processo di democratizzazione. Saranno introdotti meccanismi di consultazione per assicurare che la società civile svolga pienamente il proprio ruolo di interlocutore nel dialogo con le autorità e le istituzioni europee, soprattutto per la messa a punto e l’attuazione del piano d’azione.

Un nuovo metodo

Il previsto salto di qualità delle relazioni UE-Tunisia si fonda su una serie di principi e strumenti atti a garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Impegni mirati, precisi e concreti per un periodo di 5 anni. Le relazioni approfondite implicano per i partner l’assunzione di importanti impegni in una serie di ambiti prioritari, in risposta alle sfide poste dalla transizione democratica: rilanciare l’economia, promuovere le PMI e uno sviluppo sostenibile e inclusivo, creare posti di lavoro, migliorare gli standard di vita e combattere le disuguaglianze, consolidare lo Stato di diritto, il buon governo e il pluralismo democratico, garantire l’indipendenza della giustizia, il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dell’uguaglianza di genere, riformare il settore della sicurezza, assicurare l’indipendenza dei media e il sostegno alla società civile. Il partenariato privilegiato dovrebbe contribuire anche a ravvicinare al massimo le società, favorendo un più ampio dialogo interculturale.

Partecipazione alle agenzie e ai programmi dell’Unione europea. Un altro strumento che contribuirà alla maggiore integrazione auspicata tra la Tunisia e l’Unione è la partecipazione della Tunisia a una serie di agenzie e programmi dell’Unione per i quali nella base giuridica è prevista la partecipazione dei paesi terzi. A questo proposito il piano d’azione precisa le modalità pratiche da seguire.

Un sostegno tecnico e finanziario più ambizioso, rispondente alle priorità della Tunisia e conforme alla nuova linea della politica di vicinato, per sostenere la realizzazione degli obiettivi dell’accordo di associazione e nel quadro delle prospettive finanziarie dell’Unione europea dal 2014. Il partenariato privilegiato presuppone che l’Unione accordi alla Tunisia un’adeguata assistenza finanziaria, all’altezza dell’ambizione delle sue riforme, dei suoi bisogni specifici, delle capacità di cui dispone e dei progressi che realizza verso la reale attuazione delle riforme.

L’UE ha già confermato la propria decisione di aumentare sostanzialmente il sostegno alla Tunisia, impegnando nel periodo 2011-2013 almeno 400 milioni di EUR in sovvenzioni (contro i 240 milioni di EUR precedenti alla rivoluzione). I fondi disponibili serviranno in via prioritaria ad accompagnare le riforme necessarie alla creazione di uno Stato democratico (sostegno all’organizzazione delle elezioni, riforma della sicurezza, della giustizia e dei media, sostegno alla giustizia di transizione e al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali), a proseguire la ripresa economica e a rafforzare la coesione sociale (riforme economiche, occupazione, sviluppo regionale e lotta contro l’esclusione sociale, le disuguaglianze e la povertà, sviluppo istituzionale ecc.).

È previsto peraltro un sostanzioso sostegno da parte di alcuni Stati membri, della Banca europea per gli investimenti (BEI) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), soprattutto in materia di investimenti, infrastrutture, settore privato e occupazione, anche nel quadro degli impegni del G8 (partenariato di Deauville). Nel programmare questo sostegno, secondo le opportune modalità, saranno presi in considerazione gli impegni assunti nel quadro del presente piano d’azione e di altri strumenti pertinenti, come anche le conclusioni della task force UE-Tunisia del 28 e 29 settembre 2011.

Adattabilità e valutazioni intermedie. Il piano d’azione, adottato per un periodo di cinque anni, potrà essere modificato dal Consiglio di associazione in funzione dei progressi dell’attuazione o di eventuali nuove esigenze dettate dalla situazione in Tunisia o nell’Unione. Gli organi istituiti dall’accordo di associazione saranno incaricati di formulare proposte adeguate.

Monitoraggio del piano d’azione. La realizzazione delle riforme in numerosi settori chiave richiede la definizione di obiettivi precisi e risorse adeguate. Onde garantire la migliore attuazione possibile e assicurare il collegamento tra obiettivi e progressi realizzati, da un lato, e il sostegno fornito, dall’altro, il Comitato di associazione e i sottocomitati istituiti nell’ambito dell’accordo di associazione assicureranno un monitoraggio periodico, cui si aggiungeranno le relazioni sui progressi stilate da ciascuna parte.

Le parti provvederanno a un riordino dei sottocomitati per adattarne la composizione e le attribuzioni alle nuove ambizioni del partenariato privilegiato.

II.          PIANO D’AZIONE

Le parti, desiderose di dare al presente piano d’azione un carattere strategico e operativo, convengono di concentrare la cooperazione su un numero limitato di settori e di obiettivi, sintetizzati nella tabella dell’allegato 1.

La realizzazione degli obiettivi del piano d’azione richiede un rafforzamento del dialogo sulle riforme socioeconomiche, in particolare sulla politica in materia di occupazione e inclusione sociale e sulle strategie di ripresa mirate a una crescita sostenibile incentrata sulla conoscenza, come anche un’estesa cooperazione in settori chiave quali energia, trasporti, industria, agricoltura, turismo, sviluppo delle competenze, ambiente e cambiamenti climatici.

Il presente documento, che rimane il riferimento ai fini della realizzazione dell’accordo di associazione (AA), tratta tutti i settori contemplati dall’AA e copre l’intera cooperazione UE-Tunisia, compresi i lavori del Comitato di associazione e dei sottocomitati. I sottocomitati avranno il compito di definire, in base agli obiettivi prioritari indicati nel piano d’azione, le azioni concrete necessarie al loro perseguimento.

Per il prossimo periodo le parti concentreranno le priorità sui seguenti aspetti.

Stato di diritto e democrazia

1)           Creare un sistema elettorale democratico, in particolare rafforzando l’indipendenza e il funzionamento dell’“Instance Publique indépendante” incaricata di gestire e organizzare le elezioni.

2)           Garantire l’indipendenza della giustizia, potenziandone professionalità e efficienza (accesso alla giustizia, durata dei processi), assicurare il rispetto dei diritti umani, della presunzione d’innocenza e del diritto a un processo equo.

3)           Realizzare la riforma della sicurezza, nell’ambito di un riordino globale e approfondito che garantisca il rispetto delle norme internazionali sullo Stato di diritto, i diritti umani e il diritto internazionale.

4)           Rafforzare la tutela dei diritti umani, compresi i diritti delle donne e dei minori.

5)           Realizzare la riforma dei media e garantire la professionalizzazione del settore.

6)           Potenziare ruolo e capacità della società civile.

Cooperazione in materia di migrazione, mobilità e sicurezza

7)           Intavolare un dialogo su migrazione, mobilità e sicurezza e concludere un partenariato per la mobilità.

Un’integrazione economica e sociale più estesa

8)           Realizzare una riforma economica che favorisca la crescita inclusiva e la competitività e migliori il clima imprenditoriale e degli investimenti.

9)           Approfondire l’integrazione economica, concludere un accordo di libero scambio globale e approfondito e proseguire l’allineamento con l’acquis.

10)         Estendere le competenze, l’innovazione e l’accesso alla conoscenza.

11)         Promuovere l’occupazione, la coesione e l’integrazione sociali e lo sviluppo regionale e locale.

12)         Promuovere lo sviluppo agricolo e rurale.

Sviluppo sostenibile

13)         Elaborare e attuare strategie e programmi di sviluppo sostenibile, mirati inoltre a migliorare la tutela ambientale, in linea con l’intento dichiarato nella comunicazione della Commissione sul quadro finanziario pluriennale di giugno 2011[3] di portare a almeno il 20% la percentuale del bilancio dell’Unione destinata al clima.

La tabella all’allegato 1 offre un quadro di riferimento per la revisione di queste priorità e elenca gli indicatori, il calendario di attuazione e le risorse messe a disposizione.

A.          Cooperazione politica

I.            Dialogo e cooperazione politici e strategici

1.           Potenziamento del dialogo politico e strategico

            Attività/obiettivi specifici

· Sviluppare il dialogo politico anche tramite vertici ad hoc Tunisia-UE e regolari riunioni a livello ministeriale e di alte cariche.

· Promuovere la partecipazione ad hoc dei rappresentanti tunisini a riunioni informali di comitati e gruppi del Consiglio competenti in materia di politica estera e sicurezza comune dell’Unione europea.

· Potenziare la concertazione nei consessi multilaterali (ONU ecc.) allo scopo di armonizzare e coordinare le posizioni politiche su questioni di interesse comune.

· Promuovere la cooperazione diplomatica, in particolare sviluppando la cooperazione e lo scambio di esperienze tra l’Institut Diplomatique pour la Formation et les Études tunisino e le istituzioni universitarie e le scuole diplomatiche degli Stati membri.

2.           Cooperazione parlamentare

            Attività/obiettivi specifici

· Sviluppare la cooperazione parlamentare, segnatamente tramite il sostegno all’assemblea parlamentare, l’istituzione di una commissione parlamentare mista Parlamento europeo-parlamento tunisino, una cooperazione e un partenariato più estesi tra il parlamento tunisino e l’assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo e scambi più assidui tra partiti politici e gruppi parlamentari tunisini e dell’UE.

3.           Potenziare il dialogo e la cooperazione sulla prevenzione dei conflitti e la gestione delle crisi

            Attività/obiettivi specifici

· Intensificare la cooperazione e il dialogo UE-Tunisia nel quadro della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC).

· Contribuire a sviluppare il partenariato per la pace e la sicurezza in Africa, tenendo presenti gli interessi delle parti.

· Approfondire la partecipazione della Tunisia al partenariato mediterraneo dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) attraverso il gruppo di contatto e contributi bilaterali su base volontaria.

4.           Approfondire la cooperazione in materia di non proliferazione delle armi di distruzione di massa (ADM) e dei relativi vettori, di controllo dei trasferimenti di armi convenzionali e di lotta contro la diffusione delle armi leggere e di piccolo calibro.

Attività/obiettivi specifici

Armi di distruzione di massa e prodotti a duplice uso

· Cooperare e contribuire al pieno rispetto degli attuali obblighi internazionali sulla lotta contro la proliferazione delle ADM e dei relativi vettori e sostenere il ruolo dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA).

· In linea con gli impegni internazionali delle parti, derivanti in particolare dalle risoluzioni internazionali pertinenti, tra cui la risoluzione 1540/2004 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, continuare a porre in essere un sistema che assicuri in ambito nazionale il controllo efficace dei prodotti a duplice uso e la penalizzazione della proliferazione delle ADM e dei relativi vettori.

· Adottare le misure necessarie per la firma, la ratifica o l’adesione agli altri trattati e strumenti internazionali di lotta contro la proliferazione delle ADM e dei relativi vettori.

· Adottare una normativa nazionale che penalizzi la proliferazione delle ADM e dei relativi vettori.

· Dotarsi, con il sostegno dell’UE, di un efficace sistema nazionale di controllo delle esportazioni e del transito di prodotti collegati alle armi di distruzione di massa, che verifichi in particolare l’impiego finale delle tecnologie a duplice uso.

Armi convenzionali

· Intensificare il dialogo politico regolare sui trasferimenti di armi convenzionali e potenziare la cooperazione mirata alla prevenzione del traffico illecito.

· Potenziare la concertazione in vista dell’adozione di un trattato delle Nazioni Unite che ponga norme comuni sul commercio mondiale di armi convenzionali.

· Porre in essere, con il sostegno logistico dell’UE, un efficace sistema nazionale di controllo delle esportazioni di armi convenzionali e relative munizioni, in grado di verificare l’utilizzatore finale.

5.           Cooperazione in materia di protezione civile

Attività/obiettivi specifici

· Proseguire la cooperazione regionale in materia di prevenzione, preparazione, formazione, rilevamento, allarme rapido e risposta alle catastrofi naturali o causate dall’uomo e ai rischi tecnologici.

· Definire disposizioni operative tra gli organismi tunisini e i servizi della Commissione europea per la cooperazione con il Centro di informazione e monitoraggio (MIC) nei casi in cui è attivato meccanismo unionale di protezione civile.

II.          Democrazia, Stato di diritto e governance

6.           Approssimare il quadro legislativo tunisino a quello dell’UE e del Consiglio d’Europa.

Attività/obiettivi specifici

· Potenziare la cooperazione tra la Tunisia e il Consiglio d’Europa in materia di diritti umani, Stato di diritto e democrazia, in particolare in vista dell’eventuale adesione della Tunisia ad una serie di convenzioni del Consiglio d’Europa.

7.           Consolidare le istituzioni garanti della democrazia e dello Stato di diritto.

Attività/obiettivi specifici

· Adottare le disposizioni costituzionali, legislative e regolamentari atte a potenziare lo Stato di diritto (ruolo del parlamento, indipendenza dei partiti politici ecc.).

· Sviluppare la capacità amministrativa delle istituzioni e degli attori democratici (parlamento, partiti politici ecc.).

· Adottare un quadro elettorale democratico, istituire una commissione indipendente per l’organizzazione delle elezioni e sviluppare la capacità delle organizzazioni della società civile tunisine in materia di osservazione elettorale, adottare le disposizioni regolamentari sull’osservazione elettorale (anche ad opera di attori internazionali).

8.           Rafforzare l’indipendenza e l’efficienza del sistema giudiziario e potenziare gli sforzi tesi a migliorare le condizioni carcerarie

Attività/obiettivi specifici

· Riformare e ammodernare il settore della giustizia onde garantirne l’indipendenza, l’imparzialità, la professionalità e la responsabilità e migliorarne il funzionamento, ispirandosi, se necessario, alle norme messe a punto dalle Nazioni Unite e dal Consiglio d’Europa.

· Nel quadro della riforma della giustizia, dare sostegno tecnico agli sforzi della Tunisia tesi a ammodernare il settore, favorendo l’informatizzazione della pubblica amministrazione, un miglior accesso alla giustizia e lo sviluppo delle capacità degli operatori.

· Istituire meccanismi/azioni in materia di giustizia di transizione.

· Riformare il codice penale e il codice di procedura penale onde allinearli con il diritto internazionale sui diritti umani.

· Intensificare le azioni miranti a migliorare le condizioni di detenzione e la vita nelle carceri, soprattutto per quanto riguarda i minori, e garantire i diritti dei detenuti, anche tramite formazioni rivolte ai responsabili dell’azione di contrasto e il potenziamento delle loro capacità.

III.         Dialogo e cooperazione sulle questioni relative ai diritti umani e alle libertà fondamentali

9.           Dialogo e cooperazione sulle questioni relative ai diritti umani e alle libertà fondamentali

            Attività/obiettivi specifici

· Intensificare il dialogo e la cooperazione UE-Tunisia sul rispetto e la promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

· Approfondire il dialogo sulla cooperazione in seno alle istituzioni internazionali, in particolare l’ONU.

10.         Attuazione delle convenzioni internazionali sui diritti umani e cooperazione con le procedure e i meccanismi speciali delle Nazioni Unite.

Attività/obiettivi specifici

· Assicurare il rispetto del principio in base al quale le convenzioni internazionali primeggiano sul diritto nazionale.

· Completare gradualmente il processo di recepimento e attuazione delle convenzioni internazionali ratificate dalla Tunisia[4], con l’obiettivo di sciogliere le riserve.

· Collaborare con l’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani e con i meccanismi speciali delle Nazioni Unite sui diritti umani, in particolare a seguito dell’invito permanente rivolto dalle autorità tunisine da febbraio 2011.

· Sostenere l’attuazione delle raccomandazioni accettate dalla Tunisia nel quadro del riesame periodico universale di maggio 2012.

11.         Garantire il rispetto della libertà di espressione, di associazione e di riunione, conformemente al patto internazionale relativo ai diritti civili e politici delle Nazioni Unite (ICCPR).

Attività/obiettivi specifici

· Rafforzare le libertà di associazione, di riunione pacifica, di espressione e di opinione, in linea con le pertinenti raccomandazioni del comitato istituito dall’ICCPR e dell’esame periodico universale del Consiglio dei diritti umani dell’ONU, anche nei confronti di ONG e attori non statali.

· Migliorare il nuovo codice della stampa in modo da renderlo compatibile con gli standard internazionali; abolire nello specifico le pene detentive per i reati di stampa e di diffamazione e garantire la protezione delle fonti.

· Garantire un accesso libero e senza limitazioni alle nuove tecnologie, tra cui internet, e assicurare la libertà di espressione e la diffusione delle informazioni su internet, conformemente alle norme internazionali.

· Facilitare gli scambi e sostenere iniziative di cooperazione tra associazionismo tunisino e europeo.

12.         Promuovere e tutelare i diritti di donne e minori.

Attività/obiettivi specifici

· Dare attuazione alla convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) e al principio di uguaglianza dei diritti e delle libertà civili, politici, economici, sociali e culturali.

· Consolidare la legislazione in modo da combattere ogni forma di discriminazione, promuovere l’uguaglianza di genere e aumentare la partecipazione e l’integrazione delle donne alla vita pubblica, politica, culturale e economica.

· Proseguire le azioni intraprese per assicurare l’uguaglianza di genere e combattere discriminazioni e violenze contro le donne, in applicazione delle convenzioni internazionali pertinenti; rafforzare il quadro normativo in modo da tutelare meglio le donne contro ogni forma di violenza, comprese quelle coniugali.

· Rafforzare il ruolo della società civile nel promuovere e tutelare i diritti di donne e minori e favorire la creazione di reti.

· Consolidare i diritti dei minori sulla base delle raccomandazioni del Comitato sui diritti dell’infanzia dell’ONU, in particolare al fine di tutelare i minori contro ogni forma di abuso, abbandono e sfruttamento.

13.         Abolire la pena di morte e combattere la tortura e ogni altra forma di discriminazione.

Attività/obiettivi specifici

· Mantenere la moratoria di fatto sulle esecuzioni.

· Proseguire il dialogo sulla revisione delle disposizioni del codice penale in vista dell’abolizione della pena di morte.

· Prevedere l’adesione all’iniziativa transregionale sulla pena di morte, sostenuta dall’UE nell’ambito dell’Assemblea generale dell’ONU.

· A seguito della ratifica tunisina del protocollo facoltativo della convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, fornire sostegno tecnico all’attuazione del protocollo e dei relativi strumenti e alla creazione dell’organismo nazionale per la prevenzione previsto dal protocollo.

14.         Promuovere il ruolo della società civile e tutelare i difensori dei diritti umani

Attività/obiettivi specifici

· Rafforzare la partecipazione di tutte le componenti della società tunisina alla vita pubblica e politica, nello specifico consolidando le garanzie in materia di libertà fondamentali e creando meccanismi di concertazione e dialogo.

· Coinvolgere maggiormente i soggetti della società civile e le parti interessate nelle fasi di proposta, elaborazione e monitoraggio delle riforme costituzionali e legislative.

15.         Cooperazione mirata all’applicazione universale dello statuto di Roma della Corte penale internazionale.

Attività/obiettivi specifici

· Adottare una legislazione nazionale per l’attuazione dello statuto di Roma e permettere scambi di esperienze sugli adeguamenti giuridici necessari in tal senso.

· Sostenere la formazione di magistrati, avvocati e agenti delle forze di sicurezza nei settori di competenza della Corte penale internazionale, in particolare attraverso lo studio delle giurisprudenze della Corte e dei tribunali nazionali nei settori interessati.

IV.         Cooperazione e iniziative regionali e continentali

16.         Sostenere la realizzazione di iniziative e progetti di integrazione regionali e continentali.

Attività/obiettivi specifici

· Favorire l’integrazione interregionale e intermagrebina, in particolare nel quadro dell’Unione del Maghreb arabo e del processo di Agadir.

· Intensificare la collaborazione in seno alle istituzioni regionali magrebine, al dialogo 5 + 5, al forum del Mediterraneo, all’Unione per il Mediterraneo, al partenariato Africa-UE e a organizzazioni regionali quali l’Osservatorio del Sahara e del Sahel.

· Avviare un dialogo sulle possibilità di una cooperazione triangolare che coinvolga attori pubblici e privati tunisini e europei per dare impulso allo sviluppo in Africa.

V.          Cooperazione in materia di giustizia e sicurezza

17.         Promuovere la legislazione sulla cooperazione giuridica e giudiziaria tra Stati e porre in essere adeguate misure di accompagnamento

Attività/obiettivi specifici

· Avviare quanto prima una riflessione sulle principali convenzioni internazionali, in particolare quelle elaborate nell’ambito della Conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato sul diritto di famiglia.

· Continuare a favorire soluzioni concrete per prevenire, gestire e risolvere le controversie sulla responsabilità genitoriale, compresa la questione dei figli di coppie miste separate.

· Proseguire il dialogo sulla protezione internazionale dei minori e il diritto di famiglia nel contesto della partecipazione della Tunisia alla conferenza giudiziaria di Malta sugli aspetti transfrontalieri del diritto di famiglia (“processo di Malta”).

· Vagliare la possibilità di firmare, ratificare e attuare le principali convenzioni internazionali: la convenzione dell’Aia del 1965 relativa alla notifica e alla trasmissione all’estero di atti giudiziari e extra-giudiziari in materia civile e commerciale, la convenzione dell’Aia del 1970 sull’assunzione delle prove all’estero in materia civile e commerciale, la convenzione dell’Aia del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale dei minori e la convenzione dell’Aia del 1996 sulla responsabilità genitoriale e la protezione dei minori.

18.         Consolidare la cooperazione giudiziaria e il ravvicinamento dei sistemi giuridici delle parti

Attività/obiettivi specifici

· Fare un bilancio della cooperazione giudiziaria Tunisia-UE e delle misure miranti a rafforzarla.

· Proseguire l’attuazione delle misure previste dalle convenzioni dell’ONU (convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale (UNTOC) e convenzione contro la corruzione (UNCAC)) ratificate dalla Tunisia.

· Mettere a punto un programma di sostegno alla modernizzazione e all’indipendenza del sistema giudiziario tunisino.

19.         Potenziare la cooperazione tra autorità giudiziarie e di polizia tunisine e degli Stati membri.

Attività/obiettivi specifici

· Fare un bilancio per intensificare la cooperazione UE-Tunisia, soprattutto nell’ambito di scambi di esperienze tra le scuole di formazione esistenti negli Stati membri e gli omologhi tunisini nel settore giustizia e sicurezza.

· Garantire l’applicazione delle misure previste dalle pertinenti convenzioni internazionali

20.         Intensificare la lotta anticorruzione.

Attività/obiettivi specifici

· Favorire scambi di informazioni sulle normative e strategie europee e tunisine e sull’applicazione degli strumenti internazionali e scambi di migliori prassi in materia di lotta anticorruzione e sviluppare la cooperazione in questo settore, anche nel quadro dell’attuazione della Convenzione ONU del 2003 contro la corruzione.

· Sostenere gli sforzi delle autorità tunisine nella lotta anticorruzione e la creazione di un pool giudiziario specializzato nei casi di corruzione presso i tribunali di prima istanza di Tunisi.

· Valutare la possibilità di sostenere l’operatività del decreto legge n. 120 del 14 novembre 2011 sull’organo anticorruzione.

· Continuare a sostenere gli sforzi della Tunisia nel quadro della mutua assistenza penale e del rimpatrio di proprietà e beni illegalmente acquisiti dal presidente deposto e dai suoi familiari, attualmente congelati negli Stati membri, il tutto nell’ambito delle pertinenti convenzioni internazionali quali la Convenzione ONU del 2003 contro la corruzione.

21.         Cooperazione nella lotta contro terrorismo e criminalità organizzata.

Attività/obiettivi specifici

· Potenziare la cooperazione tra i diversi organi giudiziari e di sicurezza nella lotta contro terrorismo, criminalità organizzata e criminalità informatica, sulla base della ratifica e dell’attuazione dei pertinenti strumenti internazionali e promuovendo la partecipazione dei responsabili tunisini a formazioni specifiche sulla prevenzione e sulla lotta antiterrorismo disponibili negli Stati membri dell’UE.

· Cooperare tramite scambi tecnici e di buone pratiche e continuare a sensibilizzare i giovani sui pericoli della radicalizzazione violenta e dell’estremismo in qualsiasi forma, onde favorire una cultura di apertura, tolleranza e solidarietà, in particolare con le vittime del terrorismo, e proteggerli da derive criminali, soprattutto quelle connesse al terrorismo.

· Sostenere gli sforzi della Tunisia volti a garantire il rispetto dei diritti umani nella lotta antiterrorismo, anche nel contesto della riforma della sicurezza.

22.         Strumenti internazionali di lotta contro la criminalità organizzata.

Attività/obiettivi specifici

· Favorire lo scambio di informazioni e esperienze per l’attuazione della convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità transnazionale organizzata (del 2000) e dei relativi protocolli aggiuntivi.

· Sviluppare la legislazione in linea con i pertinenti strumenti e norme internazionali in materia di lotta contro la criminalità organizzata.

23.         Sviluppare metodi e mezzi di contrasto della tratta di esseri umani e di protezione delle vittime della tratta

Attività/obiettivi specifici

· Adottare un quadro legislativo per contrastare la tratta di esseri umani e tutelare le vittime della tratta.

· Sviluppare la capacità delle professioni della giustizia e delle forze di sicurezza, soprattutto con azioni mirate di formazione specializzata sulla lotta contro la tratta degli esseri umani e la tutela delle vittime della tratta.

· Intavolare un dialogo inteso a definire un approccio comune nella lotta contro chi recluta, trasporta e sfrutta le vittime e contro altri intermediari, clienti e beneficiari.

· Potenziare il sostegno ai gruppi più vulnerabili (donne e minori).

· Sviluppare azioni atte a prevenire l’immigrazione irregolare, soprattutto dei gruppi più vulnerabili, fornendo in particolare un sostegno, anche europeo, mirato a promuovere il cosviluppo, a creare mezzi di sussistenza e posti di lavoro e a migliorare le condizioni di vita nelle regioni a forte pressione migratoria.

VI.         Cooperazione in materia di migrazione, mobilità e sicurezza

24.         Protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati

Attività/obiettivi specifici

· Favorire la cooperazione tra la Tunisia e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati in modo che possa svolgere il proprio mandato.

· La Tunisia dovrà mettere a punto e attuare una normativa sull’asilo, ispirata ai principi e agli standard internazionali, e dotarsi di un’istanza amministrativa preposta a identificare, proteggere e dare assistenza e accoglienza ai richiedenti asilo e ai rifugiati.

· L’Unione sosterrà la Tunisia nell’elaborazione e nell’attuazione di una normativa nazionale e nello sviluppo della capacità di un ente amministrativo specializzato in materia di asilo, anche tramite consulenza, formazione e sostegno tecnico.

· Favorire lo scambio di informazioni UE-Tunisia sulle politiche e sulle norme in materia d’asilo e e sulle rispettive situazioni.

25.         Cooperare nel settore della migrazione, mobilità e sicurezza

· Sviluppare un dialogo su migrazione, mobilità e sicurezza e concludere un partenariato per la mobilità. Attuare le misure previste nell’ambito del partenariato per la mobilità.

VII.        Stupefacenti

26.         Potenziare la lotta contro il traffico di stupefacenti e la tossicodipendenza

Attività/obiettivi specifici

· Sostenere l’attuazione dei principi enunciati dalle convenzioni delle Nazioni Unite (1967, 1971, 1988) e dalla sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGASS).

· Lanciare azioni di formazione specializzate rivolte agli organismi di contrasto in questo settore.

· Sviluppare e attuare programmi di prevenzione, trattamento e riabilitazione dei tossicomani.

VIII.      Riciclaggio di denaro, reati economici e finanziari

27.         Intensificare gli sforzi e la cooperazione nella lotta contro il riciclaggio di denaro.

Attività/obiettivi specifici

· Continuare a sviluppare un quadro normativo efficace contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, conformemente alla normativa UE e ai principi enunciati dalle raccomandazioni del gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI); individuare i bisogni di assistenza tecnica e amministrativa e di formazione.

· Intensificare la cooperazione tra i servizi di polizia, con organizzazioni internazionali come il GAFI e il Consiglio d’Europa e con i servizi omologhi degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda lo scambio di informazioni tra le unità di informazione finanziaria (IUF) europee e l’omologo tunisino.

B.           Integrazione economica e sociale: verso uno spazio economico comune

Pilastro 1 - Quadro macroeconomico e finanze pubbliche

28.         Stabilizzare il quadro macroeconomico

· Rilanciare la crescita economica e accelerarne il ritmo.

· Rafforzare la capacità di resilienza dell’economia consolidando i parametri macroeconomici fondamentali, soprattutto i conti con l’estero e il bilancio dello Stato.

· Garantire la sostenibilità del debito pubblico e del debito estero.

· Continuare a mettere in atto le conclusioni dello studio sul miglioramento della gestione del debito pubblico tramite la supervisione delle emissioni di titoli di Stato e il controllo della gestione delle liquidità da parte dello Stato.

29.         Consolidare la gestione delle finanze pubbliche.

· Avviare una riflessione sulla riforma del sistema dei sussidi alimentari e energetici in modo da mirare i trasferimenti a beneficio delle categorie svantaggiate.

· Continuare a attuare la gestione del bilancio per obiettivi.

· Migliorare la trasparenza di bilancio e convergere a medio termine verso la pubblicazione dei risultati consolidati delle operazioni dei conti pubblici centrali, degli enti locali, degli enti di previdenza e assistenza sociale e degli enti pubblici a carattere amministrativo.

30.         Continuare la riforma tributaria.

· Continuare il riordino del sistema tributario onde garantire una maggiore equità fiscale.

· Proseguire il processo di ammodernamento del fisco (formazione professionale, informatizzazione e introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione, governance dell’amministrazione fiscale e sistema d’informazione).

· Continuare e approfondire il dialogo sui principi del buon governo tributario, compreso il codice di condotta dell’UE sulla tassazione delle imprese, onde garantire un clima di equità durante il processo d’integrazione della Tunisia nel mercato interno.

· Promuovere scambi di esperienze e competenze sui sistemi tributari degli Stati membri dell’UE.

31.         Consolidare la trasparenza e l’efficienza delle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici, in particolare in materia di appalti e di concessioni (questa azione sarà discussa dal sottocomitato “Mercato interno”)

· Continuare ad allineare la legislazione tunisina con gli standard internazionali e le norme europee in modo da garantire una progressiva apertura, l’efficienza, la responsabilità, la trasparenza, la parità di accesso all’informazione e la concorrenza.

· Continuare il processo di ammodernamento delle procedure di amministrazione, gestione e controllo dell’esecuzione degli appalti pubblici, garantendone l’informatizzazione.

· Continuare i programmi per la formazione rivolti a acquirenti/ordinatori dell’amministrazione centrale e degli enti locali e ai funzionari che controllano l’aggiudicazione e l’esecuzione dei contratti.

· Rafforzare la cooperazione e gli scambi di esperienze sulla vigilanza e la gestione dei dati tra omologhi tunisini e europei, tra cui l’Observatoire National des Marchés Publics e i servizi competenti della Commissione europea che si occupano di appalti.

· Promuovere la cooperazione e gli scambi di esperienze e informazioni sulla risoluzione di controversie riguardanti l’aggiudicazione degli appalti, conformemente agli standard internazionali e europei e al fine di adeguarli, ove necessario.

Pilastro 2 - Governance, competitività e contesto imprenditoriale

2.1 - Governance e riforma amministrativa

32.         Rafforzare la governance pubblica.

· Attuare una strategia di comunicazione sulla governance.

· Sviluppare il portale partecipativo sulla governance.

· Condurre sondaggi di percezione, potenziare la valutazione delle politiche pubbliche e sviluppare indicatori di risultato che agevolino la valutazione e il processo decisionale.

· Introdurre un sistema nazionale d’integrità.

33.         Potenziare il controllo finanziario in seno al settore pubblico.

· Elaborare un documento strategico-programmatico sul controllo interno dei conti pubblici (gestione e controllo finanziari e revisione interna), in linea con le migliori pratiche e standard internazionali, e condurre un’analisi comparativa tra i quadri e gli standard internazionali e la pratica di controllo pubblico interno attualmente in vigore in Tunisia.

· In esito allo studio comparativo e in base al documento strategico, potenziare il quadro legislativo-regolamentare e, se necessario, il coordinamento del controllo finanziario all’interno del settore pubblico e promuovere lo sviluppo di un’adeguata capacità amministrativa e istituzionale (formazioni, manuali di verifica, software di audit, certificazioni ecc.).

· Garantire una progressiva armonizzazione con le norme e le metodologie internazionalmente riconosciute e le migliori pratiche dell’UE sul controllo e la verifica di entrate e spese pubbliche e attività e passività.

34.         Potenziare le verifiche e la revisione contabile esterna.

· Avvicinare progressivamente le modalità di controllo della Cour des comptes e del Corps de Contrôle Général agli standard internazionali e alle migliori pratiche dell’UE sulla revisione contabile esterna.

· Potenziare la capacità amministrativa e procedurale della Cour des comptes quale istituzione superiore di controllo, puntando esclusivamente sul suo ruolo di revisore esterno, rafforzandone l’indipendenza, garantendo che il suo bilancio sia approvato dal parlamento e rendendo pubblica la sua relazione annuale.

· Rafforzare la capacità istituzionale dell’Haut comité de contrôle administratif et financier per quanto riguarda il coordinamento delle missioni di controllo (programmazione, modalità, strumenti di lavoro) e il seguito delle relative relazioni.

· Rafforzare la capacità amministrativa e intensificare gli scambi di esperienze sull’individuazione precoce di irregolarità e frodi atte a inficiare l’assegnazione e la gestione dei fondi nazionali, internazionali e dell’UE.

· Promuovere missioni di valutazione di progetti, azioni e politiche pubbliche e sviluppare strumenti di audit e valutazione.

· Potenziare la capacità di controllare l’opportunità dell’azione e della gestione pubblica e l’impostazione value for money.

· Introdurre un sistema di certificazione dei revisori pubblici.

· Assicurare la cooperazione con le istituzioni e le competenti istanze dell’UE nelle missioni di controllo operativo sulla gestione e sul controllo dei fondi UE.

35.         Favorire l’allineamento dei metodi statistici con le norme europee (articolo 60 dell’AA).

· Elaborare una strategia per consolidare l’armonizzazione con i concetti, le classificazioni, le norme e le metodologie europei e internazionali, soprattutto per le statistiche economiche, sociali e ambientali.

· Migliorare le statistiche in termini di qualità (e pertinenza rispetto agli obiettivi di sviluppo del Millennio, allo sviluppo sostenibile e agli sviluppi negli altri settori), chiarezza e accessibilità (diffusione delle statistiche e sensibilizzazione presso gli utenti), attualità e puntualità (completezza della trasmissione dei dati tra Eurostat e l’istituto nazionale di statistica tunisino Statistiques Tunisie).

· Stabilire un piano d’azione a medio termine per ammodernare Statistique Tunisie e le altre strutture statistiche (aspetti istituzionali e giuridici) soprattutto per quanto riguarda le risorse umane, la programmazione e la produzione statistiche, l’analisi e la diffusione ecc.

· Appoggiare Statistiques Tunisie nell’attuazione di un marchio di qualità delle statistiche pubbliche, in linea con le migliori pratiche a livello europeo.

· Intensificare le azioni di cooperazione statistica tra l’UE e la Tunisia al fine di sviluppare il sistema statistico tunisino e garantirne una migliore integrazione nel sistema statistico internazionale.

· Partecipare attivamente all’elaborazione e all’attuazione di una strategia regionale (magrebina, mediterranea) per lo sviluppo delle statistiche.

· Promuovere la cooperazione regionale e subregionale, insieme allo scambio di migliori pratiche, per contribuire a migliorare la qualità dei dati statistici prodotti e garantirne la comparabilità in ambito internazionale.

36.         Continuare l’ammodernamento della pubblica amministrazione.

· Continuare a migliorare la qualità delle prestazioni amministrative, il processo di snellimento delle pratiche, la riduzione dei tempi e lo sviluppo dell’amministrazione elettronica.

· Migliorare le relazioni con gli utenti et sviluppare la comunicazione, in particolare attraverso sistemi di ascolto, sondaggi di opinione ecc.

· Introdurre un sistema di valutazione partecipativa delle prestazioni amministrative all’interno delle diverse strutture pubbliche.

· Garantire agli utenti un servizio di prossimità, in particolare attraverso l’ampliamento dei centri di servizi pubblici (maisons de services publics), specie nelle regioni dove le prestazioni amministrative sono geograficamente ridotte.

· Predisporre i meccanismi e gli strumenti necessari a garantire l’applicazione del decreto legge sull’accesso ai documenti amministrativi.

· Contribuire alla lotta anticorruzione attraverso meccanismi di denuncia degli atti di corruzione.

· Promuovere la formazione dei funzionari pubblici tunisini sulle politiche e i programmi UE.

2.2 - Un’economia competitiva incentrata sulla conoscenza

37.         Migliorare il rendimento e la competitività dell’economia tunisina.

· Proseguire i riordini strutturali al fine di rendere l’economia più competitiva, promuovere il dialogo economico Tunisia-UE e favorire il coordinamento sulla strategia di ripresa, nello spirito dell’iniziativa Europa 2020 (per una crescita e un’occupazione sostenibili).

· Favorire una trasformazione economica strutturale verso un’economia trainata dai settori ad alto valore aggiunto, aumentare la produttività e potenziarne il contributo alla crescita economica.

· Proseguire il programma di ammodernamento industriale, garantire il seguito dei programmi strutturali tunisino-europei mirati a sostenere la competitività imprenditoriale e l’innovazione, quali il programma PCAM (sostegno alla competitività delle imprese e accesso facilitato al mercato) e il progetto PASR (sostegno al sistema di ricerca e innovazione) e accelerare, con il sostegno dell’UE, l’attuazione dei programmi di ammodernamento del settore agricolo.

· Accelerare, con il sostegno dell’UE, l’attuazione del programma di ammodernamento dei servizi, l’introduzione di un sistema di informazione e di monitoraggio, una migliore corrispondenza offerta-domanda di lavoro, il potenziamento della cooperazione su qualità, certificazione e imprenditorialità, alleanze e reti.

· Attuare la strategia del governo mirata a sviluppare gli investimenti privati, anche per quanto riguarda le privatizzazioni.

· Sviluppare la strategia del governo tesa ad aprire il settore delle infrastrutture alla partecipazione del settore privato e elaborare la legge quadro sul partenariato pubblico-privato.

2.3 - Un contesto imprenditoriale più attraente

38.         Migliorare il contesto imprenditoriale.

· Rivedere e rafforzare il quadro che regolamenta gli investimenti e la pratica degli affari nel senso di una maggiore semplicità, trasparenza e efficienza.

· Istituire un’agenzia nazionale per gli investimenti quale unico interlocutore di investitori locali e stranieri e creare un fondo sovrano d’investimento.

· Promuovere un clima favorevole alle imprese, soprattutto continuando il riordino del sistema giudiziario e delle procedure giudiziarie di esecuzione, e potenziando la specializzazione dei giudici e la riforma della normativa sul fallimento.

· Introdurre meccanismi che permettano di osservare e monitorare il clima amministrativo degli affari in Tunisia e le pratiche internazionali in questo settore.

· Rendere più attraente la Tunisia quale meta di attività a elevato valore aggiunto e innovante e sostenere la promozione degli investimenti regionali, anche individuando e valorizzando le potenzialità e le specificità regionali.

39.         Promuovere investimenti e partenariati e fare in modo che gli investimenti possano meglio radicarsi nel territorio.

· Incoraggiare lo sviluppo di partenariati tra imprese e cluster tunisini e europei e favorire il trasferimento di tecnologie.

· Mobilitare le imprese locali sugli investimenti stranieri per stimolare l’innovazione e sviluppare l’economia endogena.

· Promuovere e istituzionalizzare la cooperazione tra associazioni datoriali tunisine e europee e sostenere l’organizzazione di un forum economico UE-Tunisia.

40.         Armonizzare il diritto societario in modo da assicurare la tutela di tutte le parti e facilitare l’operato delle imprese.

· Favorire il ravvicinamento alle norme europee e internazionali di diritto societario.

· Garantire la tutela degli azionisti, in linea con le norme e pratiche europee.

· In linea con le norme europee e internazionali: i) sostenere il settore privato nella finalizzazione delle guide di buona governance per i diversi tipi di società; ii) elaborare guide di buona governance per i soggetti pubblici.

· Ammodernare la gestione pratica del registro delle imprese e il sistema di pubblicità tramite la pubblicazione nella gazzetta ufficiale per informare i terzi.

41.         Adottare le norme europee e internazionali di audit finanziario e riordinare il sistema contabile delle imprese tunisine in linea con le norme contabili europee e internazionali.

· Proseguire gli sforzi volti a promuovere la qualità della revisione legale dei conti.

· Proseguire gli sforzi volti a sviluppare il sistema contabile delle imprese verso l’adozione delle norme europee e internazionali.

· Assicurare la cooperazione con le istituzioni e gli organi UE competenti alla normalizzazione contabile e alla supervisione della revisione legale dei conti.

42.         Intensificare la cooperazione sulla politica imprenditoriale.

· Potenziare la cooperazione con l’UE su una politica favorevole alle PMI, attraverso l’attuazione della Carta euromediterranea per l’impresa, sulla scorta dello Small Business Act, e colmando le lacune nei servizi di supporto alle PMI.

· Promuovere una più stretta integrazione delle PMI tunisine nella rete Enterprise Europe Network attraverso un memorandum d’intesa.

· Favorire la partecipazione della Tunisia al programma per la competitività delle imprese e delle PMI.

· Sostenere il miglioramento dei meccanismi di creazione d’imprese e favorire l’accesso delle PMI al credito rafforzando gli strumenti di finanziamento del capitale proprio e i meccanismi di preavviamento a favore di giovani promotori e attività innovative.

· Accompagnare il rafforzamento della capacità istituzionale delle strutture di sostegno alle PMI, soprattutto in termini di inquadramento degli investitori, marketing, elaborazione dei piani aziendali ecc.

· Sviluppare l’attività dei fondi d’investimento e potenziarne l’intervento nelle regioni.

Pilastro 3 - Maggiore integrazione e conclusione di un accordo di libero scambio globale e approfondito

Le parti ribadiscono la volontà di continuare la progressiva integrazione delle rispettive economie, con l’obiettivo di creare uno spazio economico comune, facilitando maggiormente gli scambi e avviando quanto prima i negoziati per un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA), nel quadro dell’impegno della Tunisia nel processo di riforme democratiche e economiche.

Il DCFTA prevede migliori opportunità di accesso al mercato, un clima più favorevole agli investimenti e un sostegno più esteso alle riforme economiche necessarie in tal senso. Pertanto tale accordo, che sarà parte integrante dell’AA, coprirebbe un’ampia gamma di settori di interesse comune (elenco non esaustivo; soprattutto i settori prioritari individuati delle parti e nel quadro del ravvicinamento legislativo):

· maggiore liberalizzazione che consenta migliori opportunità di accesso al mercato dei prodotti agricoli, dei prodotti agricoli trasformati, dei prodotti della pesca e dei prodotti industriali, nel rispetto delle circostanze specifiche di ciascuna parte;

· regolamentazione tecnica dei prodotti industriali, norme, valutazione della conformità e vigilanza del mercato;

· misure sanitarie e fitosanitarie;

· liberalizzazione degli scambi di servizi e tutela degli investimenti;

· appalti pubblici;

· politica della concorrenza;

· movimenti di capitali e pagamenti;

· tutela dei diritti di proprietà intellettuale, comprese le indicazioni geografiche tunisine e europee;

· dogane;

· facilitazione degli scambi;

· dialogo sugli strumenti di difesa commerciale;

· commercio e sviluppo sostenibile.

In sede di negoziati del DCFTA, le parti prenderanno in considerazione la sensibilità di alcuni settori e dovranno prevedere un’asimmetria degli impegni, date le differenza di sviluppo tra di esse. Il DCFTA dovrebbe inoltre individuare le priorità del ravvicinamento normativo all’acquis dell’UE, in funzione degli interessi reciproci e secondo un approccio dinamico che permetta in un secondo momento un ulteriore ravvicinamento normativo e un’attuazione progressiva.

Nel quadro del DCFTA le parti mireranno a realizzare i seguenti obiettivi.

3.1 Un miglior accesso ai mercati dei beni rimuovendo gli ostacoli tariffari e non tariffari

43.         Prodotti agricoli e questioni sanitarie e fitosanitarie.

· Riprendere e eventualmente concludere i negoziati sulla liberalizzazione del commercio dei prodotti agricoli, dei prodotti trasformati e della pesca.

· Potenziare la cooperazione per migliorare la salute animale e vegetale e la sicurezza degli alimenti, tenendo presente il benessere degli animali, allo scopo di facilitare gli scambi di prodotti agricoli tra la Tunisia e l’UE.

· Continuare a attuare l’accordo OMC sull’applicazione delle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) e delle norme internazionali dell’Ufficio internazionale delle epizoozie (UIE), la Convenzione internazionale per la protezione delle piante (IPPC) e il Codex Alimentarius.

· Avvicinare gradualmente, in base alle norme delle pertinenti organizzazioni, le legislazioni e le normative tunisine con quelle dell’UE in vigore nel settore sanitario, fitosanitario e del benessere degli animali, onde assicurare una protezione equivalente, anche per quanto riguarda le norme d’igiene, l’identificazione e la tracciabilità degli animali vivi, degli alimenti per animali e dei prodotti alimentari.

· Adottare il progetto di legge quadro sulla sicurezza sanitaria degli alimenti e avviarne l’attuazione.

· Rafforzare e ammodernare le istituzioni e i laboratori, anche per quanto riguarda l’accreditamento dei prodotti agricoli.

· Cooperare per migliorare i dispositivi di prevenzione e di eradicazione delle epizoozie e degli organismi nocivi ai vegetali; istituire organismi sanitari professionali.

· Favorire gli scambi di conoscenze tecniche e di esperienze, anche con la partecipazione ai seminari del programma di formazione della Commissione “Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti” (BTSF).

· Proseguire la cooperazione sugli allarmi sanitari, soprattutto nel quadro del sistema di allarme rapido dell’UE.

· Ammodernare e rafforzare i controlli sanitari e fitosanitari alle frontiere, come anche le infrastrutture dei posti d’ispezione frontalieri (PIF).

44.         Prodotti industriali.

· Concludere l’allineamento della legislazione orizzontale su accreditamento, valutazione della conformità e vigilanza del mercato in vista dell’armonizzazione con il nuovo quadro giuridico orizzontale europeo (NLF) del 2008.

· Condurre in porto, nei settori individuati come prioritari, l’allineamento della legislazione settoriale, l’adozione delle norme europee e l’eliminazione delle norme conflittuali e individuare ulteriori settori potenziali.

· Proseguire e completare la modernizzazione delle istituzioni competenti in materia di accreditamento, normalizzazione, valutazione della conformità, metrologia e vigilanza del mercato, soprattutto attuando le raccomandazioni dei progetti di gemellaggio e di assistenza tecnica anche tramite lo scambio di informazioni e competenze e l’integrazione di tali istituzioni nelle strutture europee e internazionali.

· Ultimare i preparativi per i settori dei materiali da costruzione e dei prodotti elettrici, negoziare e concludere un accordo sulla valutazione della conformità e l’accettazione dei prodotti industriali (ACAA) in questi due settori prioritari; gli altri settori prioritari, in particolare macchinari, attrezzature a pressione e strumenti di misura, potranno essere inclusi nell’accordo man mano che procede l’allineamento legislativo.

· Continuare a sensibilizzare gli operatori economici, in particolare le PMI tunisine, e dare loro il sostegno necessario per applicare le direttive e le norme europee adottate dalla Tunisia.

· Dare attuazione all’ACAA, favorendone l’estensione e la continuità, con l’adeguato sostegno dell’UE.

45.         Facilitazione e sviluppo degli scambi.

· Procedere alla rifusione del regime del commercio estero al fine di ridurre gli ostacoli non tariffari e rafforzare gli strumenti e gli organi preposti a facilitare gli scambi, a sensibilizzare e a monitorare e applicare la normativa.

· Rafforzare, nella misura del possibile, la cooperazione attraverso lo scambio di informazioni sulla difesa commerciale.

· Rafforzare i punti di contatto “TBT” (ostacoli tecnici agli scambi) in modo da migliorare la trasmissione delle informazioni e la cooperazione UE-Tunisia e da assicurare il collegamento tra gli operatori.

46.         Revisione delle norme di origine.

· Concludere la convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee.

· Proseguire i negoziati sulla revisione di queste norme, nel senso della semplificazione, tenendo presenti gli sviluppi tecnici e tecnologici del settore industriale e le priorità di sviluppo della Tunisia in determinati comparti strategici, quali quello tessile e agroalimentare, onde attenuare gli effetti dell’erosione tariffaria nella zona.

47.         Cooperazione doganale.

· Proseguire l’attuazione delle misure doganali che facilitano gli scambi, assicurando al tempo stesso la sicurezza della catena logistica internazionale (ricorso esteso all’analisi informatizzata dei rischi, ai controlli ex post, alle procedure semplificate di sdoganamento per gli operatori noti e certificati, trasparenza della legislazione, estensione dell’esperimento pilota dello sportello unico ecc.).

· Proseguire i lavori per una gestione integrata con gli altri attori alle frontiere.

· Intensificare il dialogo sul sistema dell’operatore economico autorizzato al fine di ravvicinare le norme tunisine a quelle dell’UE, nella prospettiva, una volta riunite le condizioni, di concludere un accordo sul riconoscimento reciproco dello status di operatore economico autorizzato fra l’amministrazione doganale tunisina e le amministrazioni doganali dell’UE.

· Proseguire il rafforzamento della capacità istituzionale delle dogane tunisine.

· Partecipare al programma Dogana 2020.

48.         Diritti di proprietà intellettuale. Avvicinare progressivamente la legislazione tunisina alle norme europee e rafforzare l’effettiva applicazione di queste disposizioni, anche in ambito giudiziario.

· Proseguire l’allineamento della legislazione tunisina con le norme UE su proprietà industriale, diritto d’autore e diritti connessi e condurre in porto l’adesione alle convenzioni internazionali previste dall’accordo di associazione (analisi del divario con le norme UE, introduzione di una normativa ravvicinata).

· Avvicinare la legislazione tunisina alla legislazione UE in materia di protezione delle indicazioni geografiche e denominazioni di origine (analisi del divario con le norme UE, introduzione di una normativa ravvicinata).

· Rafforzare la capacità amministrativa e giudiziaria, in particolare in materia di lotta contro la pirateria e la contraffazione, in coordinamento con le istituzioni, gli organi e il settore privato dell’UE (azioni regolari, piano d’azione, dialogo).

· Rafforzare gli strumenti per assicurare una protezione efficace e dissuasiva dei diritti di proprietà intellettuale (competenze e capacità delle dogane, azione penale e giudiziaria, valutazione economica dell’impatto della contraffazione e della pirateria sulla creazione e l’innovazione nazionali).

· Proseguire le azioni di sensibilizzazione e formazione sulla proprietà intellettuale.

3.2 Mercati più accessibili e libertà di stabilimento per i servizi e i fornitori di servizi

49.         Liberalizzazione degli scambi di servizi e libertà di stabilimento.

· Proseguire e portare a termine i negoziati sulla liberalizzazione degli scambi di servizi e sulla libertà di stabilimento.

· Assicurarsi che le condizioni di stabilimento delle imprese diventino più restrittive solo al momento della conclusione dell’accordo di associazione.

· Concordare un quadro per facilitare le discussioni su: i) il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali onde facilitare l’attuazione delle concessioni scambiate tra le parti e favorire la mobilità dei prestatori di servizi; ii) l’attuazione delle misure pertinenti previste al paragrafo 25.

50.         Sviluppo del terziario tunisino.

· Semplificare le procedure amministrative, assicurando procedure trasparenti, proporzionate e obiettive per l’accesso e l’esercizio delle attività di servizi, in modo da garantire ai prestatori di servizi prevedibilità e certezza del diritto.

· Riformare i servizi finanziari sotto il profilo della regolamentazione e della vigilanza, tramite l’allineamento con le norme europee e internazionali.

· Continuare a potenziare il quadro normativo e prudenziale dei mercati e degli attori finanziari, allineandosi alle norme UE, in vista della progressiva liberalizzazione.

· Potenziare le prerogative, l’efficacia e l’indipendenza delle autorità di vigilanza dei mercati finanziari, in linea con gli standard internazionali.

· Consolidare la capacità finanziaria degli istituti di credito e rafforzare i dispositivi prudenziali verso una maggiore convergenza con gli standard internazionali. Sviluppare il sistema di garanzia dei depositi bancari.

· Sviluppare la microfinanza, in particolare nelle zone rurali, e servizi finanziari adatti alle esigenze degli agricoltori che operano in aziende di piccole e medie dimensioni.

· Sviluppare l’attività delle agenzie di rating e introdurre il relativo quadro giuridico, basandosi sui principi dell’Organizzazione internazionale delle commissioni dei valori mobiliari (IOSCO) e sulla normativa europea.

· Continuare a sviluppare e a facilitare l’attività del settore postale tunisino tramite la creazione di un adeguato quadro normativo settoriale.

· Agevolare scambi di esperienze e competenze sulla regolamentazione postale, in vista dell’avvicinamento al quadro normativo dell’UE.

· Adoperarsi, con il sostegno dell’UE, per l’istituzione di un’autorità di regolamentazione del mercato dei servizi postali.

51.         Promuovere e sviluppare il commercio elettronico.

· Sviluppare la cooperazione mirante a promuovere le attività del Network Marketing (vendita in rete).

· Adottare le migliori prassi europee e internazionali.

· Varare una regolamentazione adeguata che permetta l’integrazione dei giovani laureati nell’economia virtuale, in modo da sfruttarne il valore aggiunto e le opportunità di impiego.

52.         Movimenti di capitale e pagamenti correnti: completare la liberalizzazione dei pagamenti correnti e proseguire la liberalizzazione delle operazioni in conto capitale.     

· Completare gradualmente la liberalizzazione dei pagamenti correnti e proseguire la liberalizzazione dei movimenti di capitali, conformemente all’articolo 34 dell’accordo di associazione.

· Favorire scambi di informazioni sulle migliori prassi per eliminare le restrizioni alla libera circolazione dei capitali.

3.3 Eque condizioni di concorrenza

53.         Politica della concorrenza: continuare a attuare e consolidare il rispetto degli impegni assunti sulla legislazione e sull’attuazione di un’efficace politica della concorrenza (articoli 36 e 37 dell’accordo di associazione).

· Valutare il sistema attuale (legislazione quadro in vigore e sua attuazione) e adottare misure adeguate, soprattutto antitrust, onde facilitare l’allineamento della legislazione tunisina con quella dell’Unione, assicurando al tempo stesso il rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e equità procedurale.

· Continuare a rafforzare lo status del Conseil de la concurrence.

54.         Monopoli di Stato: attuare gli impegni assunti in forza degli articoli 37 e 38 dell’accordo di associazione.

· Scambiare informazioni sui monopoli di Stato, sulle imprese statali e su quelle che godono di diritti speciali o esclusivi, al fine di agevolare il processo di attuazione dell’articolo 37 dell’accordo di associazione da parte della Tunisia.

55.         Aiuto di Stato: attuare gli impegni sugli aiuti di Stato assunti in forza dell’articolo 36 dell’accordo di associazione.

· Creare condizioni di trasparenza sugli aiuti di Stato.

3.4 Una maggiore integrazione sud-sud

56.         Contribuire alla creazione di una zona di libero scambio tra l’UE e tutti i partner mediterranei.

· Continuare ad attuare gli accordi di libero scambio con i partner mediterranei su scala regionale, interregionale e bilaterale.

· Assicurare l’attuazione dell’accordo di libero scambio arabo-mediterraneo (Agadir) e il suo allargamento a altri partner del Mediterraneo, in linea con le disposizioni dell’accordo.

· Convenire e predisporre meccanismi che agevolino gli scambi e gli investimenti e favoriscano una maggiore integrazione sud-sud.

3.5 Allineamento con l’acquis dell’UE

· Proseguire il graduale e progressivo avvicinamento del quadro giuridico e normativo tunisino all’acquis comunitario, basandosi in particolare sugli strumenti di sostegno istituzionale dell’UE, soprattutto nei comparti del mercato interno interessati.

· A questo fine verrà predisposto un meccanismo congiunto in grado di individuare i settori prioritari, le diverse tappe e le risorse richieste per l’armonizzazione. Per garantire l’attuazione del piano d’azione, la Tunisia appronterà, con il sostegno dell’UE, un programma nazionale di convergenza con l’acquis.

Pilastro 4 - Cooperazione in materia di occupazione, politica sociale e sicurezza sociale

57.         Attuare le riforme della politica occupazionale, anche per quanto riguarda l’occupabilità e il lavoro dignitoso.

· Sviluppare e attuare una strategia nazionale integrata per l’occupazione, tenendo presente il programma economico e sociale post-costituente, gli orientamenti della strategia europea per l’occupazione e le nove priorità definite nell’ambito della cooperazione euromediterranea su lavoro e occupazione.

· Garantire qualifiche più adeguate al mercato del lavoro e favorire la creazione di un sistema d’informazione, orientamento e sostegno all’inserimento professionale.

· Sostenere lo sviluppo di un sistema di certificazione che faciliti il riconoscimento delle qualifiche e favorisca mobilità, carriera e occupabilità.

· Proseguire la concertazione e il dialogo su occupazione, occupabilità e lavoro dignitoso, soprattutto nell’ambito della conferenza ministeriale euromediterranea su lavoro e occupazione, nel rispetto dei principi di flessicurezza, giustizia e equità sociale.

· Estendere la partecipazione al mercato del lavoro produttivo e formale, soprattutto di giovani e donne, e garantire politiche attive del lavoro eque, in particolare garantendo il maggior inserimento di donne e giovani laureati disoccupati di lunga durata.

· Rafforzare il sistema di regolare valutazione delle politiche attive del lavoro in modo da potenziarne l’efficacia e la rispondenza ai bisogni del mercato del lavoro.

· Potenziare capacità e prestazioni dei servizi pubblici nel settore dell’occupazione e del monitoraggio del mercato del lavoro, soprattutto per quanto riguarda il sistema di informazione sull’occupazione e le reti di operatori pubblici, privati e della società civile.

58.         Dare piena attuazione ai diritti sociali fondamentali e alle norme fondamentali sul lavoro e potenziare le strutture di dialogo sociale.

· Proseguire il dialogo e la cooperazione sul rispetto dei principi, dei diritti fondamentali, delle norme e delle principali convenzioni sul lavoro di cui alla dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) del 1998.

· Sviluppare la legislazione del lavoro in modo da rendere più flessibile il mercato del lavoro e proteggere al tempo stesso i diritti dei lavoratori.

· Dinamizzare le trasformazioni economiche e sociali in Tunisia stringendo un nuovo contratto sociale e intavolando un reale dialogo tra le parti sociali. Rafforzare le strutture tripartite, i dialoghi bilaterali autonomi e la capacità delle parti sociali.

· Attuare il programma tunisino per il lavoro dignitoso, una volta che sarà stato adottato dal paese e dall’OIL, e seguirne obiettivi e indicatori.

· Potenziare il dialogo sociale in ambito imprenditoriale, attraverso la formazione continua dei membri delle commissioni consultive delle imprese, onde migliorare la prevenzione dei conflitti di lavoro, la produttività e l’occupabilità nelle imprese.

· Potenziare il sistema di promozione e controllo delle condizioni di salute, igiene e sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro con azioni di formazione, l’istituzionalizzazione del principio di precauzione, la prevenzione dei rischi professionali collegati alla manipolazione di sostanze pericolose o tossiche e gli scambi di buone pratiche e analisi in questo campo.

· Sviluppare la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, definire una strategia di prevenzione mirante a ridurre gli infortuni sul lavoro gravi o mortali, mettere a punto parametri, guide di certificazione e una mappatura dei rischi professionali.

· Rafforzare e ristrutturare l’Institut de Santé et de Sécurité au Travail in modo che possa rispondere alle nuove esigenze nazionali e internazionali in termini di promozione della salute al lavoro, prevenzione dei rischi professionali e introduzione di nuovi approcci per la pianificazione e la programmazione del benessere dei lavoratori.

· Dare attuazione al Programme National de Gestion des Risques Professionnels (PNGRP) con una prevenzione specifica contro i rischi professionali nel settore dell’agricoltura e della pesca.

· Promuovere la responsabilità sociale delle imprese e sostenere la diffusione di pratiche imprenditoriali in linea con il “Global Compact” dell’ONU, con la dichiarazione tripartita dell’OIL sulle imprese multinazionali e la politica sociale e con le pertinenti prassi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

59.         Promuovere la politica di inclusione sociale e continuare la riforma del sistema assistenziale.

· Proseguire la cooperazione al fine di rafforzare e consolidare una politica di inclusione sociale integrata e efficiente, che coinvolga la società civile.

· Ridurre la percentuale di persone in condizioni di povertà assoluta o relativa o in una situazione di vulnerabilità al più basso livello riconosciuto dagli standard internazionali, ridurre le disuguaglianze sociali e introdurre un sistema di informazione sulle categorie povere.

· Garantire a tutti l’inclusione sociale attiva incoraggiando la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto dei gruppi più vulnerabili.

· Promuovere il ruolo delle strutture sociali e degli attori della società civile nel processo di accompagnamento e di sostegno all’integrazione dei gruppi a rischio di esclusione e continuare a attuare la politica di integrazione socio-professionale dei portatori di handicap.

· Riformare il sistema delle pensioni, garantire la sostenibilità finanziaria dei regimi pensionistici e rafforzare la capacità istituzionale degli enti pubblici incaricati di gestire il sistema pensionistico e sanitario.

· Adoperarsi affinché sia generalizzata la copertura sociale e proseguire il dialogo su come migliorare il dispositivo di protezione sociale dei lavoratori licenziati per motivi economici o tecnologici, in particolare nel quadro dell’introduzione in Tunisia di un sistema nazionale di sicurezza sociale di base.

60.         Garantire la parità di trattamento nella legislazione sociale e introdurre principi di coordinamento della sicurezza sociale tra la Tunisia e l’UE.

· Garantire la piena applicazione della clausola di pari trattamento su condizioni di lavoro, remunerazione e licenziamento, tanto per i lavoratori tunisini che per i cittadini dell’UE con regolare contratto di lavoro.

· Attuare in pieno gli impegni assunti in forza dell’accordo di associazione sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale per i lavoratori e i loro familiari.

· Garantire la piena applicazione della clausola di non discriminazione in materia di sicurezza sociale per i cittadini tunisini e dell’UE e i loro familiari.

Pilastro 5 - Sviluppo regionale e locale equilibrato e inclusivo

61.         Assecondare gli sforzi di sviluppo regionale al fine di ridurre le disparità interregionali e promuovere la capacità di sviluppo locale.

· Sostenere l’attuazione di politiche e programmi volti a ridurre le disparità regionali (in particolare con azioni di ripristino e sviluppo delle infrastrutture sociali e collettive), a lottare contro disoccupazione, povertà e precarietà e a sviluppare gli investimenti soprattutto nelle aree dell’entroterra più sfavorite.

· Sostenere l’attuazione dei programmi di sviluppo integrati (rurale/urbano) e condurre azioni mirate nelle regioni con problematiche specifiche (potenziale migratorio e tasso di disoccupazione elevato, regioni frontaliere).

· Potenziare la capacità locale di autosviluppo delle regioni, promuovere lo sviluppo rurale e migliorare le condizioni di vita nelle campagne, con il coinvolgimento della società civile.

62.         Rafforzare la cooperazione decentrata e la cooperazione transfrontaliera.

· Rafforzare la cooperazione territoriale con l’UE, soprattutto in materia di diagnosi e definizione di strategie regionali di sviluppo economico, marketing territoriale e promozione economica.

· Rafforzare la capacità istituzionale degli enti responsabili dello sviluppo regionale e della governance economica e promuovere programmi di ammodernamento e di potenziamento delle capacità degli enti locali affinché diventino il motore dello sviluppo locale.

· Arricchire, mettere a disposizione e sfruttare le informazioni regionali multisettoriali al servizio della competenza territoriale, della programmazione e della pianificazione regionale (condividere un “sistema territoriale di informazione economica”, sviluppare unità di controllo e informazione economica territoriale, creare un osservatorio nazionale per lo sviluppo regionale e il rafforzamento della cooperazione decentrata).

· Favorire l’allineamento con il modello europeo di sviluppo regionale e di coesione, sviluppare la cooperazione decentrata tra le istituzioni di sviluppo regionale locale e favorire lo scambio di conoscenze e competenze e i rapporti di cooperazione nel quadro di progetti elaborati e svolti in collaborazione con organismi europei.

63.         Sostenere il processo di decentramento e di governance locale.

· Dare sostegno istituzionale all’introduzione di una politica di decentramento e di accompagnamento all’evoluzione dei compiti dei servizi pubblici, a livello centrale e regionale, nell’ambito del processo di decentramento.

· Sostenere la riforma dei sistemi giuridico-normativi (leggi e regolamenti), istituzionali-organizzativi (competenza e poteri) e di finanziamento (fisco locale) che regolano gli enti locali.

· Sostenere la definizione di una strategia di gestione delle risorse umane e programmi per lo sviluppo delle capacità e di valorizzazione del potenziale umano locale, tramite programmi mirati di formazione, riqualificazione e perfezionamento e la creazione di strutture di formazione e di sostegno ai rappresentanti eletti.

· Sostenere l’introduzione di un sistema di governance basato sulla democrazia partecipativa e promuovere progetti atti a coinvolgere la cittadinanza, tramite gli enti locali.

64.         Sviluppo urbano e gestione del territorio.

· Sostenere la governance in materia di pianificazione e gestione territoriale e urbana e migliorare l’articolazione tra il livello centrale e locale.

· Rafforzare le capacità dei comuni nel campo della pianificazione urbana e della gestione del territorio.

· Migliorare il sistema di vigilanza della pianificazione territoriale e urbanistica, anche creando specifici osservatori.

Pilastro 6 - Infrastrutture moderne al servizio di un’economia competitiva

6.1 - Trasporti e logistica

65.         Dare attuazione alla politica nazionale dei trasporti e sviluppare il trasporto sostenibile.

· Dar vita a una politica nazionale dei trasporti sostenibile, che miri a migliorare tutte le modalità di trasporto, soprattutto allo scopo di garantire sistemi efficaci, sicuri e con ripercussioni ridotte sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, e sostenere la ricerca.

· Proseguire in particolare i programmi MEDAMOS e SAFEMED nell’ambito del dialogo euromediterraneo in materia di trasporti.

· Continuare a sviluppare la politica per le infrastrutture individuando e valutando progetti infrastrutturali per le diverse modalità di trasporto e tenendo conto in particolare degli obiettivi internazionali di riduzione dei gas ad effetto serra.

· Rafforzare e ammodernare le infrastrutture portuali e aeroportuali e modernizzare i porti marittimi commerciali.

· Per i porti individuati come porti “autostrade del mare”, assicurare il rispetto di determinati criteri di qualità (infrastrutture e servizi portuali, procedure e coordinamento amministrativi delle ispezioni e dei servizi marittimi intermodali).

· Sviluppare strategie settoriali che rispondano agli obiettivi dettati dall’evoluzione degli scambi commerciali con l’Unione europea e dalla realizzazione dell’Unione per il Mediterraneo.

· Promuovere l’applicazione delle specifiche tecniche dell’Unione per l’interoperabilità delle reti ferroviarie tunisine.

· Continuare a partecipare alla pianificazione delle infrastrutture dei trasporti nel Mediterraneo, in particolare la futura rete transmediterranea di trasporto, e al miglioramento dei collegamenti con la rete transeuropea di trasporto.

66.         Ravvicinamento normativo e sviluppo istituzionale.

· Avviare i negoziati per un accordo aereo euromediterraneo (open sky).

· Proseguire l’allineamento dei quadri legislativi e regolamentari con le norme europee e internazionali per tutte le modalità di trasporto e sviluppare la capacità istituzionale delle strutture tunisine responsabili dei trasporti.

· Sviluppare le strutture dell’autorità marittima e sostenere l’armonizzazione dei rapporti tra questa e l’autorità portuale.

· Promuovere lo scambio di esperienze e di buone pratiche sul trasporto sostenibile e su tutte le modalità di trasporto.

67.         Sviluppare la logistica e promuovere l’intermodalità.

· Continuare la modernizzazione dei servizi e della logistica, anche dando sostegno alla creazione dell’osservatorio per la logistica e all’attuazione della strategia di sviluppo della logistica e di creazione di reti di piattaforme logistiche onde assicurare una maggiore fluidità degli scambi commerciali UE-Tunisia.

· Sviluppare la cooperazione allo scopo di migliorare il sistema nazionale di formazione in campo logistico e l’uso delle nuove tecnologie di comunicazione (logistica elettronica).

· Rafforzare il dialogo con l’UE sulla catena logistica onde associare la Tunisia alle azioni varate dall’UE per migliorare la catena logistica e garantirne la sicurezza.

6.2 - Energia

68.         Progressiva convergenza verso gli obiettivi della politica energetica dell’UE.

· Elaborare un documento di indirizzo nel campo dell’energia che converga gradualmente verso gli obiettivi dell’UE nel settore.

· Promuovere la cooperazione nel settore della ricerca e del trasferimento di tecnologie.

69.         Rafforzare, sviluppare e ottimizzare le reti e infrastrutture energetiche.

· Sviluppare e rafforzare le reti, le infrastrutture e le interconnessioni (gas, elettricità, petrolio) tra la Tunisia (in particolare nelle zone dell’entroterra) e i paesi del Maghreb e nella regione euromediterranea (in particolare il gasdotto e le interconnessioni elettriche con l’Italia).

70.         Promuovere l’uso delle energie rinnovabili e la gestione energetica.

· Impegnarsi per raggiungere l’obiettivo del 20% di energie rinnovabili nel bilancio energetico entro il 2020.

· Cooperare nell’ambito del piano solare tunisino e di altre misure tunisine di gestione energetica, in linea con il piano solare mediterraneo.

· Rafforzare le istituzioni e allineare progressivamente la legislazione tunisina con le norme e le prassi dell’UE.

· Preparare la partecipazione al programma Energia intelligente dell’UE.

71.         Integrare progressivamente i mercati tunisini dell’elettricità e del gas nel mercato europeo dell’energia.

· Proseguire le riforme dei settori del gas e dell’elettricità in linea con l’acquis dell’UE, anche tramite l’adozione dei codici dell’elettricità e del gas. Istituire un’autorità di regolamentazione e eliminare le distorsioni dei prezzi.

· Integrare progressivamente i mercati dell’energia tunisini, marocchini e algerini.

72.         Intensificare la cooperazione regionale.

· Proseguire la cooperazione energetica nel quadro dell’Unione per il Mediteranno, anche in vista della realizzazione del piano solare per il Mediterraneo, e la cooperazione nel quadro del Centro regionale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica del Cairo.

6.3 - Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

73.         Intensificare la cooperazione settoriale.

· Proseguire la cooperazione in materia di TIC onde dar vita a una società dell’informazione inclusiva su scala mondiale e favorire lo scambio di esperienze e competenze sulla regolamentazione settoriale, nell’ottica dell’allineamento del quadro normativo tunisino con quello dell’UE (per es. tramite la rete euromediterranea delle autorità di regolamentazione EMERG).

· Favorire la cooperazione istituzionale tra autorità di regolamentazione/agenzie europee e tunisine (Agence Nationale de Certification Électronique (ANCE), Agence Nationale des Fréquences, Instance Nationale des Télécommunications), per esempio inglobando l’ANCE nel progetto sulla firma elettronica.

· Sviluppare la cooperazione in materia di certificazione elettronica, iniziando dalla firma elettronica, e vagliare eventuali scambi di competenze in materia tecnica e/o giuridica.

· Favorire scambi di esperienze in materia di sicurezza e fiducia digitale (sicurezza informatica).

· Favorire scambi di esperienze e competenze allo scopo di potenziare la capacità di valutazione dei mercati delle telecomunicazioni e sfruttare le potenzialità di crescita del mercato elettronico.

· Sviluppare una cooperazione più stretta in materia di società dell’informazione e economia digitale sui temi comuni, avendo come riferimento il piano d’azione.

· Promuovere il libero accesso a internet e lo scambio di conoscenze e esperienze sugli sviluppi europei, internazionali e tunisini e sui principi che disciplinano la rete

· Continuare a rafforzare la competitività e le capacità delle TIC in Tunisia

· Proseguire e garantire la cooperazione sulle reti di ricerca e insegnamento, in particolare nell’ambito della rete regionale mediterranea (EUROMEDCONNECT) che consente l’accesso a specifiche risorse elettroniche di ricerca.

74.         Sviluppare le infrastrutture tecnologiche.

· Sviluppare una società dell’informazione inclusiva e favorire la cooperazione, lo sviluppo di conoscenze e lo scambio di esperienze sugli sviluppi delle tecnologie dell’informazione nel settore pubblico, in particolare in materia di ristrutturazione delle principali applicazioni statali nell’ambito di un nuovo modello economico basato eventualmente sulle tecnologie cloud computing, open GOV, open Data e SAAS (software as a service).

· Facilitare scambi di esperienze e competenze sulla definizione e l’attuazione di norme e standard riguardanti gli sviluppi e l’uso delle tecnologie dell’informazione.

· Presentare e discutere l’obiettivo tunisino di diventare un hub regionale per le telecomunicazioni e internet.

· Favorire l’espansione della rete di televisione digitale terreste a breve termine e valutare le prospettive della TV terrestre nel lungo termine.

Pilastro 7 - Una cooperazione settoriale rafforzata

7.1 - Agricoltura e pesca

75.         Sostenere la modernizzazione del settore agricolo.

· Sostenere la realizzazione di un programma pluriennale di sviluppo agricolo e rurale (ENPARD).

· Sostenere l’attuazione della strategia nazionale di sviluppo agricolo in linea con i principali orientamenti per il rafforzamento della sicurezza alimentare, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la valorizzazione delle esportazioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

· Proseguire e intensificare la cooperazione e lo scambio di informazioni e competenze in materia di politica agricola.

· Sostenere il programma di modernizzazione delle aziende agricole, delle istituzioni e delle strutture di sostegno all’agricoltura.

· Sviluppare e consolidare le organizzazioni professionali agricole tunisine, rendendole più rappresentative e efficaci nel promuovere e organizzare le filiere agricole e agroindustriali.

· Promuovere rapporti di partenariato tra le strutture professionali tunisine e le controparti europee onde rafforzarne il ruolo in materia di formazione, divulgazione, consulenza e commercializzazione.

· Attuare la strategia nazionale per l’agricoltura biologica e sostenerne la convergenza con la normativa e le politiche dell’UE.

· Attuare la strategia nazionale del settore della pesca mirante a uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche, al consolidamento delle infrastrutture portuali, alla valorizzazione dei prodotti della pesca e al miglioramento della loro competitività, e promuovere l’acquacoltura marina e di acqua dolce.

· Sviluppare la cooperazione con l’Unione europea nell’ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca del Mediterraneo (la Commissione Internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT) e la commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM)) mirata a uno sfruttamento sostenibile delle risorse.

7.2 - Settore industriale

76.         Sostenere un’industria più competitiva, che crei valore e generi crescita.

· Sostenere la definizione e l’attuazione di strategie industriali miranti a favorire la ripresa e la crescita di settori di punta a elevato potenziale di crescita. Sostenere la creazione di reti tecnologiche e industriali tematiche e lo sviluppo di cluster e poli di innovazione.

· Sviluppare e rafforzare le infrastrutture industriali e tecnologiche (zone industriali, parchi tecnologici, complessi industriali e tecnologici) e promuoverne l’attrattività, in particolare sul piano internazionale.

· Potenziare l’ammodernamento delle strutture di sostegno alle imprese e migliorare il loro intervento in ambito regionale.

· Massimizzare la partecipazione della Tunisia ai processi di attuazione e follow-up in merito a azioni e reti orizzontali e settoriali di cooperazione industriale euromediterranea, quali le reti di poli di competitività.

· Favorire il referenziamento delle imprese industriali nelle centrali di committenza e presso i committenti europei e internazionali e sostenere l’organizzazione in Tunisia di un salone di partenariato industriale e tecnologico UE-Tunisia.

77.         Proseguire il dialogo sul futuro del settore tessile e dell’abbigliamento.

· Sostenere il passaggio dal subappalto al co-appalto e allo sviluppo di prodotti e intensificare la cooperazione mirante a creare marchi che favoriscano l’accesso al mercato.

· Potenziare la cooperazione e il trasferimento di know-how in materia di finissaggio (controllo di energia e consumo idrico) e favorire la cooperazione e lo scambio di buone pratiche nel settore logistico, del trasporto multimodale, del trattamento delle acque reflue e del tessile tecnico.

7.3 - Turismo

78.         Intensificare una cooperazione con l’UE che accompagni l’attuazione della strategia di sviluppo del settore turistico.

· Favorire l’adeguamento del settore e delle imprese del turismo all’evoluzione del mercato e alle nuove tecnologie dell’informazione (commercio turistico elettronico, compatibilità web).

· Potenziare la qualità e la diversificazione dell’offerta in tutte le sue dimensioni e migliorare le competenze professionali nel settore.

· Favorire la ristrutturazione di investimenti e finanziamenti nel settore turistico.

79.         Promuovere rapporti di partenariato e scambi di buone pratiche su investimenti e promozioni turistiche, coinvolgendo il settore privato.

· Favorire la partecipazione della Tunisia ai programmi dell’UE per l’innovazione, la competitività e la certificazione e promuovere lo sviluppo dell’offerta.

· Sostenere le attività promozionali e l’organizzazione di forum sulle possibilità di investimento e di partenariato nel settore del turismo.

7.4 - Rafforzare la cooperazione nel settore dell’artigianato

80.         Sostenere la Tunisia nell’attuazione del piano nazionale di sviluppo dell’artigianato che mira a:

· consolidare e modernizzare il quadro istituzionale, professionale, normativo, fiscale e finanziario delle attività artigianali e a sviluppare una strategia di comunicazione di lungo termine per l’artigianato;

· sviluppare conoscenze e competenze tecniche di artigiani e imprese artigianali attraverso la modernizzazione delle strutture e delle procedure di istruzione, formazione professionale, apprendistato, ricerca e innovazione e tramite il sostegno alla creazione di imprese;

· promuovere la modernizzazione delle imprese artigianali, il miglioramento della qualità, lo sviluppo dei mercati e gli investimenti in infrastrutture di produzione.

7.5 - Rafforzare la cooperazione in materia di protezione dei consumatori

81.         Cooperazione in materia di protezione dei consumatori.

· Sviluppare scambi di esperienze e competenze sulla protezione dei consumatori in modo da potenziare la capacità amministrativa necessaria a attuare la politica in questo campo.

· Fare il punto sull’allineamento della legislazione tunisina con la normativa dell’UE sulla protezione dei consumatori. Proseguire soprattutto l’analisi della legislazione tunisina su etichettatura, composizione, fabbricazione e descrizione dei prodotti, al fine di allinearla ai principi generali vigenti nell’UE.

· Potenziare il ruolo delle associazioni per la protezione dei consumatori.

· Mettere in pratica le raccomandazioni che risulteranno dal progetto di gemellaggio tra istituzioni tunisine e europee per la protezione dei consumatori.

Pilastro 8 - Un’economia verde e sostenibile

8.1 - Ambiente e sviluppo sostenibile

82.         Promuovere lo sviluppo sostenibile e introdurre una politica di tutela ambientale potenziata.

· Migliorare la pianificazione strategica sull’ambiente, favorire valutazioni di sostenibilità e potenziare le strutture nazionali e locali per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

· Rafforzare i programmi di conservazione della biodiversità, migliorando il quadro normativo e attuando il piano strategico per la diversità biologica, conformemente ai 20 obiettivi del piano strategico della convenzione sulla diversità biologica (CBD) 2011-2020.

· Introdurre un programma di disinquinamento dei poli industriali e favorire l’attuazione del piano nazionale per la gestione dei rifiuti, la gestione sostenibile delle foreste e le azioni di lotta contro il degrado del litorale, la desertificazione e il degrado dei suoli.

· Potenziare la politica nazionale sulla mobilitazione delle risorse idriche tramite l’impiego di risorse non convenzionali, come le acque reflue trattate.

83.         Migliorare la governance ambientale.

· Rendere più partecipi i vari soggetti interessati dall’azione ambientale (società civile e mondo scientifico), in linea con il principio 10 della dichiarazione di Rio.

· Potenziare il sistema di monitoraggio, raccolta e trattamento dei dati ambientali e migliorare la capacità amministrativa delle strutture preposte a attuare misure di prevenzione, controllo dell’inquinamento e monitoraggio delle condizioni ambientali.

· Adottare strategie di comunicazione in materia ambientale e sostenere programmi d’istruzione per lo sviluppo sostenibile.

84.         Sostenere il passaggio verso l’economia verde.

· Elaborare un quadro giuridico che favorisca gli investimenti verdi e sviluppare strumenti di pianificazione settoriale e territoriale per la transizione verso l’economia verde.

· Sostenere la creazione di piattaforme e reti di ecoinnovazione e di eccellenza per la condivisione delle conoscenze scientifiche sull’economia verde, e promuovere la ricerca, l’innovazione tecnologica e la diffusione delle tecnologie verdi.

· Sostenere programmi di responsabilità sociale delle imprese per la transizione verso l’economia verde.

85.         Rafforzare la cooperazione regionale sulle questioni ambientali.

· Rafforzare la cooperazione regionale con i paesi vicini e tra enti locali e regionali, in particolare nel quadro dell’iniziativa Orizzonte 2020 per il disinquinamento del Mediterraneo e sui problemi idrici e di desertificazione.

· Cooperare per l’attuazione degli impegni sottoscritti nell’ambito della convenzione di Barcellona e per la ratifica e l’attuazione dei protocolli della convenzione stessa.

· Sviluppare strumenti innovativi di cooperazione con l’UE per l’attuazione delle convenzioni e dei protocolli sulla tutela ambientale, in particolare in materia di biodiversità, lotta contro la desertificazione e gestione dei rifiuti.

· Rafforzare la cooperazione tra la Tunisia e l’Agenzia europea dell’ambiente.

8.2 - Cambiamenti climatici

86.         Sviluppare la cooperazione sui cambiamenti climatici.

· Rafforzare il quadro istituzionale tunisino sulle questioni climatiche e continuare a attuare la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Dare attuazione in particolare all’accordo di Cancun del 2010 e all’accordo di Durban del 2011. Nello specifico:

· cooperare per elaborare strategie di sviluppo a basse emissioni di CO2 verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici;

· inventariare le emissioni di gas a effetto serra e adottare misure di comunicazione, notifica e verifica (sistema MRV);

· collaborare per definire e introdurre un regime sui cambiamenti climatici post- 2012, con misure di mitigazione consone alla situazione nazionale (NAMA);

· condividere esperienze e individuare e attuare strategie e piani di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;

· condurre una prima serie di azioni di preparazione per un sistema di scambio di quote di emissione;

· dotarsi di strumenti di monitoraggio e di allarme rapido per una migliore cooperazione in materia di cambiamenti climatici su scala euromediterranea.

8.3 - Politica marittima integrata

87.         Sviluppare un approccio integrato alle attività marittime o aventi un impatto sul mare e le aree costiere, a livello nazionale e regionale, in linea con il diritto internazionale

· Sviluppare una politica marittima integrata che tenga conto dei diversi interessi marini e marittimi, sulla base delle pertinenti convenzioni internazionali e regionali.

· Potenziare le strutture istituzionali dell’amministrazione per il coordinamento tra i diversi settori che hanno un impatto sul mare e rafforzare la governance delle diverse attività marittime ai livelli appropriati.

· Promuovere la creazione e la gestione di zone protette/riserve biologiche, nel rispetto delle raccomandazioni e delle attività attualmente sviluppate nel quadro della cooperazione internazionale e regionale, nello specifico la convenzione di Barcellona e la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo, la ratifica e l’attuazione del protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere della convenzione di Barcellona (GIZC).

C.          Dimensione umana e scientifica: relazioni interpersonali

Pilastro 1 - sviluppo di competenze e accesso al sapere

1.1 - Istruzione

88.         Migliorare la qualità del sistema educativo e il contenuto dei programmi.

· Continuare a rendere migliore e più efficiente il sistema educativo, soprattutto riducendo l’insuccesso scolastico e migliorando la formazione degli insegnanti e i programmi e i manuali scolastici.

· Sviluppare un’istruzione tecnica e tecnologica di qualità e promuovere l’orientamento degli studenti verso questi filoni.

· Rafforzare l’insegnamento delle lingue straniere e sviluppare la formazione interattiva.

· Potenziare e generalizzare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nell’insegnamento.

1.2 - Formazione professionale

89.         Ammodernare il sistema nazionale di formazione professionale e valorizzare le formazioni professionali a elevata occupabilità.

· Rafforzare la capacità istituzionale dell’MFPE (il ministero per la formazione professionale e l’impiego) di dirigere la strategia e la gestione orientata ai risultati.

· Elaborare e attuare una strategia di riforma della formazione professionale, in linea con quella che andrà attuata per l’istruzione superiore, nel senso di una maggiore rispondenza alle esigenze del mercato del lavoro.

· Continuare l’attuazione del quadro nazionale delle qualifiche.

· Continuare l’attuazione della Carta euromediterranea per l’impresa, incoraggiando la formazione in azienda, sviluppando lo spirito imprenditoriale negli studenti della scuola professionale e migliorando la formazione all’internazionalizzazione; valutare insieme i progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito regionale per questo settore.

1.3 - Istruzione superiore

90.         Sostenere la riforma del sistema di istruzione superiore tunisino e permetterne la convergenza con i principi del processo di Bologna.

· Rafforzare il dialogo mirato a sostenere la riforma del sistema di istruzione superiore tunisino e permetterne la convergenza con i principi del processo di Bologna.

· Completare la riforma LMD (laurea, master, dottorato), consolidare lo sviluppo degli studi di dottorato, creare un sistema nazionale di valutazione, di controllo della qualità e di accreditamento e il Cadre national de qualification (NQF).

· Rafforzare i programmi di co-laurea e di codirezione di tesi tra la Tunisia e gli Stati membri dell’UE e favorire la mobilità di studenti, docenti e ricercatori.

· Introdurre strumenti che facilitino la trasparenza, la comparabilità e il riconoscimento degli studi, come il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS).

· Potenziare l’insegnamento delle lingue straniere.

91.         Migliorare la qualità e la governance dell’istruzione superiore tunisina e rafforzare l’occupabilità dei diplomati dell’istruzione superiore.

· Rafforzare la governance e l’autonomia degli istituti di istruzione superiore e del processo di certificazione, anche tramite scambi di esperienze e buone pratiche.

· Rafforzare l’occupabilità dei diplomati dell’istruzione superiore, migliorando il sistema di informazione e orientamento in collaborazione con il sistema scolastico, l’istruzione superiore e i datori di lavoro.

· Migliorare il sistema di informazione e orientamento in collaborazione con il sistema scolastico, l’istruzione superiore e i datori di lavoro.

· Sviluppare programmi di formazione professionale nell’istruzione superiore.

92.         Estendere la partecipazione tunisina ai programmi europei di cooperazione esterna.

· Promuovere la partecipazione della Tunisia ai programmi di sostegno alla riforma del sistema di istruzione superiore e di partenariato e mobilità accademica esistenti e ai futuri programmi europei in questo ambito.

· Proseguire le campagne di informazione su questi programmi rivolte ai candidati potenziali, agli studenti e agli universitari.

1.4 - Ricerca scientifica e tecnologica e innovazione

93.         Rafforzare il ruolo del sistema nazionale di ricerca e innovazione nello costruzione dell’economia della conoscenza.

· Migliorare la governance del sistema nazionale di ricerca e innovazione e il coordinamento tra i vari soggetti interessati.

· Potenziare le sinergie tra il sistema di ricerca e innovazione e i settori produttivi creando strutture di valorizzazione e di interfaccia, sviluppando reti tematiche settoriali per l’innovazione che raggruppino le strutture di ricerca, le strutture di interfaccia e le imprese economiche e promuovendo progetti tra queste reti e gli omologhi europei.

· Ampliare la rete tunisina dei laboratori di analisi e di test.

· Sostenere lo sviluppo delle infrastrutture di ricerca, tecnologia e innovazione.

· Continuare a applicare la Carta euromediterranea delle imprese sotto gli aspetti riguardanti l’innovazione e consolidare i progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito regionale.

· Promuovere la cooperazione e gli scambi reciproci di informazioni sui brevetti e sul trasferimento di tecnologie.

· Sostegno fornito dall’UE allo sviluppo di strumenti di finanziamento adatti all’innovazione.

· Intensificare il dialogo politico bilaterale e regionale in materia di ricerca e innovazione, in particolare favorendo l’avvicinamento dei sistemi nazionali/regionali di innovazione delle due sponde del Mediterraneo e potenziando le sinergie tra il mondo della ricerca e il mondo produttivo, come anche la capacità d’innovazione delle imprese in tutta la regione euromediterranea.

94.         Partecipazione della Tunisia allo Spazio europeo della ricerca.

· Rafforzare conoscenze e capacità delle istituzioni di ricerca e innovazione tunisine affinché possano essere più coinvolte nello Spazio europeo della ricerca (7° programma quadro, CIP, Orizzonte 2020, COST e agenzie).

· Individuare i temi di interesse comune in tema di ricerca e innovazione, rafforzare lo scambio di ricercatori nei progetti di ricerca e innovazione e intensificare la cooperazione in ambito bilaterale e regionale.

· Promuovere scambi reciproci di informazioni sulle strategie di innovazione e sviluppo tecnologico (in particolare nel quadro della strategia 2020 dell’UE).

· Consolidare la rete di punti di contatto nazionali e tematici per il programma quadro di ricerca.

· Facilitare la mobilità e la circolazione di ricercatori e addetti a attività di collaborazione scientifica e tecnologica Tunisia-UE.

Pilastro 2 - Sviluppare la cooperazione nel campo della salute

95.         Migliorare il livello della salute, della ricerca e della sorveglianza sanitarie in Tunisia.

· Promuovere la riforma del settore sanitario, in modo da migliorarne le prestazioni e ridurre le disparità interregionali, e introdurre un sistema di valutazione della qualità della sanità nazionale.

· Sostenere l’informatizzazione del sistema informativo ospedaliero e la generalizzazione del sistema di valutazione medico-economica delle degenze.

· Promuovere la riforma del sistema di finanziamento della sanità: struttura di finanziamento, pacchetti di cure e livello di solidarietà.

· Promuovere iniziative volte a rendere più equo l’accesso a un’assistenza di qualità e l’attuazione di un piano di riassetto, ristrutturazione e riorganizzazione ospedaliera (tessera sanitaria, studi di programmazione medica, architettonica e di elevata qualità ambientale e finanziamento dei piani di investimento).

· Potenziare la strategia nazionale di trapianto degli organi istituendo un registro nazionale delle insufficienze terminali di organi.

· Rafforzare la cooperazione con gli organismi internazionali e europei, anche in materia di ricerca e sviluppo in campo sanitario.

96.         Prevenire e controllare le malattie trasmissibili e non trasmissibili.

· Attuare gli strumenti sanitari internazionali, come il regolamento sanitario internazionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), e la convenzione quadro dell’OMS per la lotta contro il tabagismo.

· Promuovere la cooperazione sugli indicatori sanitari, nell’ambito delle reti internazionali di scambio di informazioni sulla prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili.

· Sviluppare e attuare una strategia nazionale di prevenzione e trattamento delle dipendenze e sostenere iniziative volte a promuovere la salute e stili di vita salutari a tutte le età, al fine di prevenire o ritardare l’insorgenza di malattie croniche.

· Rafforzare la capacità di individuare e rispondere ai rischi per la salute, anche sotto il profilo della formazione, soprattutto introducendo un sistema informatizzato di sorveglianza epidemiologica e mettendo a punto strategie e programmi di gestione dei rischi per la salute.

Pilastro 3 - Relazioni interpersonali nei settori cultura, giovani e media

3.1 - Cooperazione culturale

97.         Intensificare la cooperazione culturale.

· Potenziare la politica culturale tunisina e la capacità degli operatori culturali, in particolare inserendo la Tunisia nei programmi e nei progetti europei, sostenendo i progetti di ristrutturazione e di istituzionalizzazione del settore culturale e promuovendo scambi di buone pratiche e studi e progetti comuni sulla governance locale della cultura.

· Promuovere scambi culturali estendendo la partecipazione della Tunisia ai programmi di cooperazione culturale nella regione del Mediterraneo.

· Favorire l’accesso della produzione culturale tunisina allo spazio europeo promuovendo la mobilità di artisti, addetti e professionisti tunisini, la creazione di reti e gemellaggi specifici e l’industria culturale.

· Promuovere, tramite queste azioni, l’attuazione della convenzione UNESCO del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, di cui la Tunisia è firmataria.

3.2 - Giovani

98.         Intensificare la cooperazione nel settore “giovani”.

· Intensificare la cooperazione sull’istruzione non formale dei giovani e degli animatori socio-educativi in modo da promuovere scambi di informazioni e buone pratiche su temi di interesse comune, il dialogo interculturale e lo sviluppo della società civile.

· Intensificare la cooperazione nel settore “giovani” e consolidare la vita civica e associativa, soprattutto in tema di tutela ambientale, volontariato, lotta contro tabagismo e stupefacenti, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili: AIDS/HIV.

3.3 - Cooperazione nel settore “media e audiovisivo”

99.         Intensificare la cooperazione sui media.

· Promuovere e proseguire il dialogo e la cooperazione sui media e l’audiovisivo. Verrà data particolare attenzione alla trasparenza, all’efficienza e alla prevedibilità del sistema di regolamentazione e alla creazione di un’autorità di regolamentazione indipendente per i media e l’audiovisivo.

D.          Sostegno e accompagnamento all’attuazione del piano d’azione.

Pilastro 1 - Supporto tecnico e finanziario

1.           La dimensione finanziaria del partenariato UE-Tunisia terrà conto dell’elaborazione e dell’attuazione delle riforme, soprattutto nei settori individuati quali prioritari nel periodo di attuazione del piano d’azione e nelle successive revisioni, conformemente alle comunicazioni sulla politica di vicinato dell’UE del 2011[5] e del 2012[6].

Durante l’attuazione del piano d’azione, la Tunisia dovrà affrontare numerose sfide derivanti da un lato dall’instaurazione di una democrazia sostenibile, dal rilancio della crescita economica e dalla promozione della coesione sociale e, dall’altro, dalla conclusione dell’accordo DCFTA.

L’attuazione del suddetto accordo richiederà ingenti sforzi in termini di allineamento con l’acquis dell’UE e di modernizzazione delle istituzioni e delle infrastrutture.

Il sostegno finanziario dell’UE, aumentato a seguito della rivoluzione, dovrebbe essere riconfermato per poter sostenere un’autentica politica di convergenza con l’UE e accompagnare gli sforzi di riforma della Tunisia.

I settori d’intervento del futuro sostegno tecnico e finanziario dell’UE, definiti sulla base delle priorità individuate nel presente piano d’azione, terranno conto delle ambizioni della Tunisia in termini di riforme politiche e socioeconomiche, come stabilito nel piano d’azione. Detti settori saranno convenuti dalle parti nella fase di programmazione e non rientreranno nei negoziati sul piano d’azione.

Per realizzare questa integrazione la Tunisia beneficerà, durante l’intero processo, di tutti gli strumenti di finanziamento disponibili nel quadro dell’azione esterna dell’UE e della nuova politica europea di vicinato (NPEV) e delle competenze delle istituzioni dell’UE e degli Stati membri.

2.           Le parti hanno convenuto di valutare in che modo raggiungere una nuova tappa nell’accesso ai mezzi finanziari dell’UE necessari a sostenere la Tunisia, nella logica della politica regionale e di coesione dell’UE, e come adottare nuove procedure attuative.

Sullo sfondo dei cambiamenti storici di cui la Tunisia è teatro e delle legittime aspirazioni di progresso e prosperità nutrite dalla popolazione e della gioventù tunisine, il paese è chiamato a perseguire due priorità essenziali: la creazione di posti di lavoro per una popolazione giovane e sempre più qualificata e uno sviluppo regionale più equo.

3.           Verrà inoltre rafforzata la cooperazione finanziaria con la BEI e la BERS, in modo da sostenere gli investimenti in infrastrutture, il settore finanziario e lo sviluppo del settore privato e del partenariato, come anche i settori innovativi e generatori di occupazione a beneficio dei giovani laureati.

Verrà ricercata inoltre la cooperazione con le due istituzioni suddette, conformemente agli orientamenti della NPEV, per favorire l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI e sviluppare meccanismi di garanzia.

Nel quadro della riflessione, in ambito NPEV, sull’opportunità di estendere il mandato del Fondo europeo per gli investimenti (FEI) al Mediterraneo, verrà avviata una cooperazione con il Fondo, in linea con gli orientamenti della NPEV, in modo da favorire l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI e sviluppare meccanismi di garanzia.

4.           Al di là della consistenza del sostegno finanziario, le parti continueranno gli sforzi mirati a:

· ottimizzare il ricorso agli strumenti finanziari esistenti, mirando meglio i programmi di cooperazione e favorendo una migliore collaborazione tra la Tunisia e l’UE in modo da sfruttare al massimo la capacità di assorbimento del paese;

· avvalersi, in funzione della pertinenza e della necessità, di tutti i nuovi strumenti e programmi tematici istituiti dall’UE nel quadro dell’azione esterna, tenendo presenti i bisogni, i progressi compiuti sulla strada delle riforme e la capacità di assorbimento della Tunisia, il tutto nel rispetto dei principi dell’efficacia degli aiuti, in particolare della programmazione congiunta.

Pilastro 2 - Partecipazione ai programmi e alle agenzie dell’UE

Partecipazione ai programmi e alle agenzie dell’Unione europea

· Promuovere la partecipazione della Tunisia alle agenzie e ai programmi dell’UE aperti ai paesi terzi.

· Concludere un accordo quadro per la partecipazione della Tunisia ai programmi dell’UE aperti ai paesi terzi.

E.           Adozione e durata

Il presente piano, della durata di cinque anni, sarà presentato al Consiglio di associazione UE-Tunisia cui spetta adottarlo formalmente.

L’Unione europea e la Tunisia possono esaminare unilateralmente e di pieno diritto i progressi dell’attuazione del piano.

Relazioni Unione europea-Tunisia: un partenariato privilegiato

Piano d’azione 2013-2017

Allegato 1 - Tavola delle priorità (aprile 2014)

Obiettivi || Azioni Tunisia || Sostegno possibile dell’UE[7] || Indicatori e calendario

1) Creazione di un sistema elettorale democratico, in particolare rafforzando l’indipendenza e il funzionamento dell’Instance Publique indépendante (ISIE) incaricata di gestire e organizzare le elezioni. || - Adottare la normativa costituzionale o legislativa e le misure transitorie opportune. - Dotare l’ISIE dei mezzi necessari per garantirne il funzionamento autonomo. - Assicurare la partecipazione della società civile all’elaborazione della legislazione elettorale e allo svolgimento e all’osservazione delle elezioni. - Promuovere il partenariato con la società civile attraverso un approccio partecipativo. || - Dare sostegno diretto all’ISIE. - Mettere a disposizione competenze su tutte le questioni riguardanti il processo elettorale, anche in materia di sicurezza. - Invio di una missione di osservazione elettorale dell’UE. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. || -Loi organique n. 23/2012 del 20 dicembre 2012 sull’ISIE. - Reale funzionamento dell’ISIE. - Organizzazione delle elezioni politiche in base dell’esito dello scrutinio democratico di ottobre 2011. - Dialogo sul processo elettorale e seguito delle raccomandazioni della MOE/2011 da parte dalle diverse autorità competenti, in funzione delle rispettive prerogative e competenze specifiche. - Pubblicazione efficace dei risultati completi delle elezioni e definizione di una procedura di gestione degli errori. Tempistica: breve termine

2) Garantire l’indipendenza della giustizia, potenziandone professionalità e efficienza (accesso alla giustizia, durata dei processi), assicurare il rispetto dei diritti umani, della presunzione d’innocenza e del diritto a un processo equo. || - Rafforzare lo Stato di diritto e sostenere la transizione democratica appoggiando il processo di riforma della giustizia e del sistema penitenziario, in linea con le norme e gli standard internazionali. - Adottare un quadro legislativo adeguato agli standard internazionali. - Dotarsi di un quadro istituzionale operativo/di risorse umane e logistiche adeguati. - Modernizzare il sistema penitenziario. - Promuovere il partenariato con la società civile e un approccio partecipativo a queste riforme. - Promuovere la trasparenza e l’accesso alle informazioni. - Adottare e attuare il progetto di legge sulla giustizia di transizione presentato a novembre 2012 all’ANC. - Istituire l’autorità nazionale per la giustizia di transizione prevista dalla legge (Commission vérité et dignité). || - Assistenza tecnica. - Rafforzamento delle capacità. - Sostegno alla modernizzazione delle infrastrutture giudiziarie. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. - Messa a disposizione di consulenze. - Formazione. - Sostegno tecnico all’autorità nazionale per la giustizia di transizione. || - Adozione e attuazione delle leggi sull’indipendenza dei magistrati e sull’accesso alla giustizia che saranno adottate dall’ANC e dal futuro parlamento. - Adozione della legge sullo statuto dei magistrati e della legge organica sul Consiglio superiore della magistratura. -Il Consiglio superiore della magistratura è operativo. - La società civile è invitata a partecipare alle riunioni del comitato direttivo del programma di sostegno alla riforma della giustizia (concluso dall’UE e dalla Tunisia nel 2012). - Graduale ripristino dei tribunali secondo i mezzi e i fondi assegnati, in linea con gli standard internazionali. - Armonizzazione del quadro legislativo, regolamentare e istituzionale con gli standard internazionali. - Attuazione di disposizioni che autorizzano e rafforzano l’accesso delle ONG alle carceri. - Creazione di un meccanismo di vigilanza sul numero di detenzioni preventive e sull’andamento del tasso di detenzione. -Tempistica: medio termine

3) Realizzare la riforma della sicurezza, nell’ambito di un riordino globale e approfondito che garantisca il rispetto degli standard internazionali sullo Stato di diritto, i diritti umani e il diritto internazionale. || - Adottare le riforme legislative e regolamentari adeguate e introdurre i meccanismi di controllo democratico e di rendicontabilità. - Assicurare la partecipazione della società civile all’elaborazione e al monitoraggio delle riforme (approccio partecipativo). Valutazione dei risultati. - Assicurare la formazione necessaria (anche sul rispetto dei diritti umani) agli operatori interessati. - Dotare le forze di sicurezza dei mezzi e delle attrezzature necessari e adeguati alle loro esigenze, nell’ottica di minimizzare il ricorso alla forza. Valutare l’impatto dell’azione. [- Mettere a disposizione del pubblico gli organigrammi e i codici di condotta delle forze di sicurezza interna] || - Sostegno finanziario al programma di riforma del settore della sicurezza. - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. || - Adozione da parte dell’ANC e del futuro parlamento e effettiva attuazione delle disposizioni legislative che integrano gli standard internazionali in materia di governance, rispetto e promozione del diritto internazionale e dei diritti umani, in linea con i principi dello Stato di diritto. Tempistica: medio termine - Adozione da parte dell’ANC e del futuro parlamento del meccanismo di controllo democratico sugli organi e sulle forze di sicurezza. - Istituzione di commissioni parlamentari di controllo dei bilanci nazionali per la sicurezza. Tempistica: medio termine - Convalida e inizio dell’attuazione delle raccomandazioni delle revisioni inter pares sulle frontiere e sulla migrazione/sulla riforma del settore della sicurezza. Tempistica: breve e medio termine.

4) Rafforzare la tutela dei diritti umani, compresi i diritti delle donne e dei minori. || - Assicurare un’attuazione graduale e effettiva delle convenzioni internazionali. - Adottare le riforme legislative e regolamentari adeguate. - Assicurare la partecipazione della società civile all’elaborazione e al monitoraggio delle riforme. - Assicurare la necessaria formazione al personale interessato. - Confermare l’invito permanente all’Alto Commissariato per i diritti dell’uomo e ai meccanismi speciali delle Nazioni Unite sui diritti umani. - Introdurre un meccanismo indipendente per il monitoraggio dei diritti dei minori. Elaborare una legge quadro sulla violenza contro le donne, in linea con gli standard internazionali. - Mantenere la moratoria di fatto sulle esecuzioni. - Continuare l’adesione all’iniziativa transregionale sulla pena di morte, sostenuta dall’UE nell’ambito dell’Assemblea generale dell’ONU. - Promulgare la legge organica sull’autorità nazionale di prevenzione contro la tortura. - Istituire l’autorità nazionale di prevenzione contro la tortura. - Rivedere la legge sull’autorità per i diritti umani, conformemente ai principi di Parigi (1993). || - Dialogo politico e cooperazione nei consessi delle Nazioni Unite. - Messa a disposizione di consulenze. - Formazione. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. - Sostegno tecnico e istituzionale. || - Promulgazione e progressiva e effettiva attuazione dei testi legislativi e regolamentari in vista dell’applicazione delle convenzioni internazionali ratificate dalla Tunisia. Tempistica: lungo termine - Deposito degli strumenti di ratifica della CEDAW e scioglimento delle riserve. Tempistica: medio termine - Revisione del codice penale e del codice di procedura penale, in particolare le norme sulla libertà di espressione e sui diritti di donne e minori, in linea con gli standard internazionali. Tempistica: medio termine - Adozione e applicazione di leggi che attuano il meccanismo indipendente per il monitoraggio dei diritti dei minori. Tempistica: breve termine -Progressi verso la ratifica del 3° protocollo opzionale della convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. Tempistica: medio termine - Adozione di una legge quadro sulla violenza contro le donne, in linea con gli standard internazionali. Tempistica: medio termine - Proseguire il dialogo nazionale sull’abolizione della pena di morte. Tempistica: medio termine. - Adozione e attuazione del progetto di legge presentato all’ANC a novembre 2012. Tempistica: breve termine - Revisione della legge sull’autorità per i diritti umani e creazione effettiva dell’autorità, in linea con i principi di Parigi (1993). - Adozione e attuazione dello statuto dell’autorità per i diritti umani. Tempistica: breve e medio termine. - Organizzazione di corsi di formazione sui diritti umani rivolti agli addetti. Tempistica: attuazione durante tutto il piano d’azione

5) Realizzare la riforma dei media e garantire la professionalizzazione del settore. || - Adottare le opportune norme costituzionali, legislative e regolamentari. - Garantire la necessaria formazione degli addetti. - Assicurare la partecipazione della società civile all’elaborazione e al monitoraggio delle riforme, in particolare i sindacati e le organizzazioni che operano per la libertà di stampa e di espressione. || - Messa a disposizione di consulenze. - Formazione. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. || - Effettivo funzionamento dell’autorità per la comunicazione audiovisiva. Tempistica: breve termine - Seguito del dialogo avviato sui meccanismi di tutela dei giornalisti nell’esercizio della professione. Tempistica: breve termine

6) Consolidare il ruolo e la capacità della società civile. || - Garantire un quadro trasparente e aperto per l’organizzazione e le attività degli attori della società civile. || - Messa a disposizione di consulenze. - Formazione. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. || -Adozione della legge sulla libertà di associazione introdotta dal decreto-legge n. 2011-88 del 24 settembre 2011. - Adozione di norme trasparenti sul finanziamento pubblico delle associazioni. Tempistica: breve termine - Organizzazione di periodiche consultazioni tematiche e regionali con le componenti della società civile, in particolare nel quadro del dialogo con l’UE. Tempistica: attuazione durante tutto il piano d’azione

7) Involare un dialogo su migrazione, mobilità e sicurezza e concludere un partenariato per la mobilità. || - Proseguire il dialogo su migrazione, mobilità e sicurezza. - Elaborare e attuare una strategia nazionale sulla migrazione e per i tunisini all’estero. - Attuare le misure previste dal partenariato per la mobilità (sviluppo della capacità, gestione delle conoscenze, raccolta di dati ecc.). - Assicurare la partecipazione della società civile all’elaborazione e al monitoraggio delle riforme. - Collaborare con l’UNHCR nell’attuazione del programma di protezione regionale, adottare una legge e creare le capacità amministrative in materia di asilo. - Cooperare con l’UE nella lotta contro la criminalità organizzata, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani. - Condurre azioni volte a favorire il nesso migrazione-sviluppo. - Sviluppare la ricerca sulla migrazione e in particolare sui profili migratori. - Promuovere la tutela sociale dei lavoratori tunisini e dei loro familiari e attuare la decisione del Consiglio di associazione sul coordinamento della sicurezza sociale tra la Tunisia e l’UE, nel quadro degli articoli da 65 a 68 dell’accordo euromediterraneo di associazione UE-Tunisia, al fine di rendere più trasferibili i diritti pensionistici maturati nell’Unione dai lavoratori tunisini e dai loro familiari conformemente all’articolo 8 del partenariato per la mobilità tra la Tunisia, l’Unione europea e gli Stati membri partecipanti. - Istituire l’osservatorio nazionale delle migrazioni dotandolo della capacità necessaria per elaborare studi, profili migratori, politiche e competenze in materia di migrazione. - Lanciare iniziative e programmi che permettano all’osservatorio di coinvolgere maggiormente i cittadini tunisini all’estero nello sviluppo del paese. || - Sostegno alla realizzazione delle azioni previste nell’ambito del partenariato per la mobilità. - Assistenza tecnica e formazione per l’attuazione della strategia. - Sostegno tecnico e istituzionale. - Sviluppo della capacità e messa a disposizione di consulenze. - Scambi di esperienze e informazioni con le istituzioni e le agenzie dell’UE e degli Stati membri. - Formazione. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. - Sostegno in materia di formazione e assistenza tecnica. - Formazione. - Sostegno alle organizzazioni della società civile. - Gemellaggi e scambi tra istituzioni. - Sviluppo della capacità attraverso la formazione dei quadri tunisini sulla normativa comunitaria relativa al coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, al metodo di coordinamento aperto (MCA) e al sistema europeo di scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale (EESSI). - Riunione/riunioni del sottocomitato “Migrazione e affari sociali” per intavolare le discussioni su un progetto di decisione per l’attuazione delle disposizioni dell’accordo di associazione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. - Assistenza tecnica. - Gemellaggio || - Attuazione della strategia. - Realizzazione degli obiettivi della strategia in linea con gli standard internazionali. Tempistica: medio termine - Organizzazione di consultazioni periodiche con le componenti della società civile, in particolare nel quadro dei negoziati del partenariato per la mobilità. Tempistica: breve termine - L’allegato del partenariato per la mobilità definirà le azioni di sostegno dell’UE e degli Stati membri che vi partecipano. Tempistica: attuazione durante tutto il piano d’azione -Istituzione di un comitato interministeriale per monitorare la situazione umanitaria e di sicurezza a seguito della chiusura del campo di Choucha. Tempistica: breve termine -Il rappresentante permanente dell’Alto Commissariato per i rifugiati in Tunisia partecipa ai lavori del comitato. - Attuazione delle misure concordate nel quadro del partenariato per la mobilità. Tempistica: attuazione durante tutto il piano d’azione - Proposta di adozione di un progetto di decisione del Consiglio di associazione. Tempistica: medio termine Decreto in corso di presentazione, approvazione e attuazione. Tempistica: medio termine

8) Realizzare riforme economiche che favoriscano la crescita inclusiva e la competitività e migliorino il clima imprenditoriale e degli investimenti. || - Riformare la governance pubblica e consolidare la modernizzazione dell’amministrazione e la trasparenza nella gestione delle finanze pubbliche. - Rafforzare la capacità di resilienza dell’economia potenziando i fondamenti macroeconomici. - Avviare la riflessione sulla riforma del sistema dei sussidi alimentari e energetici. - Attuare la riforma del sistema fiscale (quadro legislativo e istituzionale). - Intensificare il controllo interno e esterno, la verifica e l’audit del settore pubblico. - Rafforzare la competitività dell’economia continuando a realizzare i programmi di riforma, rilancio e aggiornamento [e creazione di un quadro adeguato] (industria, agricoltura, servizi, artigianato e turismo). - Rafforzare la crescita verde e continuare ad attuare le strategie di promozione dell’economia verde. || - Sostegno, soprattutto continuando a realizzare i programmi di sostegno alla ripresa e alla gestione del bilancio per obiettivi. - Messa a disposizione di consulenze, formazione, sostegno istituzionale e gemellaggi. - Dialogo sulle strategie di rilancio. - Accompagnamento dei programmi di modernizzazione nel settore industriale, agricolo, artigianale e turistico. - Sostegno alla società civile. || - Convalida e attuazione della strategia nazionale in materia di governance e di lotta contro la corruzione. Tempistica: lungo termine - Si continua a attuare la gestione del bilancio per obiettivi. Tempistica: medio termine - Introduzione della gestione attiva della tesoreria di Stato. Tempistica: medio termine - Lo studio sulla riforma del sistema dei sussidi alimentari e energetici è avviato. Tempistica: breve e medio termine. - Il programma di riforma fiscale è adottato. Tempistica: medio termine - - Il piano di digitalizzazione delle procedure di appalto pubblico è in corso. Tempistica: medio termine - Avvio di una nuova generazione di grandi applicazioni dell’amministrazione statale (e-government, open data). - Tempistica: lungo termine - Elaborazione e realizzazione di un nuovo piano d’azione per il riconoscimento dell’accesso all’informazione alla luce della nuova legge organica in materia. - Tempistica: breve termine - Elaborazione di un quadro strategico per la consultazione pubblica. Tempistica: medio termine - La strategia di ristrutturazione e rafforzamento del controllo interno e esterno, di verifica e audit nel settore pubblico è adottata e in corso. Tempistica: lungo termine - Il programma di ammodernamento del settore turistico è avviato e continua l’attuazione dei programmi di ammodernamento e di adeguamento (agricoltura, industria, servizi e artigianato). Tempistica: medio termine

|| - Rivedere il quadro legislativo e regolamentare e potenziare le politiche e gli strumenti a favore delle imprese nel settore degli investimenti, del clima imprenditoriale e del partenariato, in particolare rendendo più sicuri gli investimenti esteri. - Sensibilizzare gli operatori economici, in particolare le PMI tunisine, e dare loro il sostegno necessario per applicare le direttive e le norme europee adottate dalla Tunisia. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Sostegno alle politiche e ai programmi di finanziamento dell’innovazione e del settore privato. - Sostegno per attrarre gli investimenti UE. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. - Sostegno al consiglio misto per l’imprenditoria. - Sostegno all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI), tra l’altro tramite la cooperazione tra PMI europee e tunisine nell’ambito della rete “Enterprise Europe Network”. || - Finalizzazione del quadro giuridico e istituzionale dei partenariati pubblico-privato. Tempistica: breve termine - Il codice per gli investimenti è rivisto. Tempistica: breve termine - Istituzione dell’autorità nazionale per gli investimenti. Tempistica: medio termine - Il consiglio misto per l’imprenditoria è operativo. Tempistica: breve termine - Tasso di evoluzione degli investimenti locali e esteri in Tunisia. Tempistica: lungo termine - Inserimento nella banca dati della rete Enterprise Europe Network delle domande di partenariato con le PMI europee. - Tempistica: medio termine - Aumento del numero di PMI che partecipano agli incontri organizzati attraverso la Enterprise Europe Network. Tempistica: medio termine

|| - Migliorare la governance del sistema statistico nazionale, come anche la qualità e l’accessibilità dei prodotti statistici. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Sostegno a progetti di modernizzazione del sistema statistico nazionale. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. || - Adozione del piano d’azione per la modernizzazione del sistema statistico nazionale. Tempistica: medio termine - Numero di serie statistiche disponibili sul sito web dell’INS. - Numero di serie e metodologie statistiche ufficiali pubblicate sul sito web dell’INS, in linea con le norme e gli standard internazionali. Tempistica: breve termine - Numero di consultazioni del sito dell’INS nell’ambito della sua rifusione. Tempistica: breve termine - Esistenza di rapporti di qualità in campo statistico. Tempistica: breve termine - Esistenza di un calendario di pubblicazione dei dati. Tempistica: breve termine

|| - Attuare una politica di sviluppo dei servizi e delle infrastrutture di trasporto e una strategia nazionale per il trasporto sostenibile. - Sostenere l’attuazione della strategia nazionale di sviluppo della logistica. - Favorire lo sviluppo delle reti e delle infrastrutture di telecomunicazione. - Sviluppare e rafforzare le reti, le infrastrutture e le interconnessioni energetiche. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Sostegno per attrarre gli investimenti UE. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. || - Adozione della politica dei trasporti. Tempistica: lungo termine - Avviare i negoziati per un accordo di liberalizzazione dello spazio aereo “open sky”. Tempistica: breve termine - Attuazione della strategia nazionale di sviluppo della logistica. Tempistica: breve e medio termine. - Revisione del codice delle telecomunicazioni per una disponibilità e un accesso duraturi a reti/servizi TIC efficienti in tutte le regioni. Tempistica: medio termine - Elaborazione di un documento di politica energetica che definisca gli obiettivi e le strategie. Tempistica: lungo termine

|| - Definire e attuare strategie settoriali che favoriscano lo sviluppo dei settori a elevato potenziale di crescita. - Definire e attuare il piano nazionale strategico “Tunisie digitale”. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Dialogo istituzionale. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. || - Definizione della nuova strategia industriale a favore dei settori a elevato potenziale di crescita. Tempistica: medio e lungo termine - Quadro di partenariato settoriale che stabilisce obiettivi comuni (tessile-abbigliamento e componenti auto). Tempistica: medio termine - Tasso d’incremento degli investimenti in infrastrutture tecnologiche e industriali. Tempistica: medio termine - Attuazione di un piano nazionale strategico e di un piano d’azione “Tunisie digitale” (2013-2018). Tempistica: medio termine

9) Approfondire l’integrazione, concludere un accordo di libero scambio globale e approfondito e proseguire l’allineamento con l’acquis dell’UE. || - Ultimare i preparativi per i negoziati su un accordo di libero scambio globale e approfondito. - Avviare i negoziati su un accordo di libero scambio globale e approfondito. - Migliorare le condizioni di accesso al mercato di beni e servizi da parte dei prestatori di servizi. - Allineare la regolamentazione orizzontale (su accreditamento, valutazione della conformità e vigilanza del mercato) e settoriale. - Continuare e accelerare la modernizzazione delle istituzioni responsabili dell’accreditamento, della normalizzazione, della valutazione della conformità, della metrologia e della vigilanza del mercato. - Negoziare con l’UE un accordo sulla valutazione della conformità e l’accettazione dei prodotti industriali (ACAA) nei settori dei materiali da costruzione e dei prodotti elettrici, per poi aggiungervi altri settori prioritari. - Proseguire l’allineamento della legislazione tunisina con le norme UE nei settori individuati come prioritari nel quadro dell’accordo DCFTA. - Proseguire l’attuazione di misure doganali che favoriscano gli scambi. - Innalzare il livello di protezione dei consumatori: - rafforzando la capacità amministrativa in modo da dare attuazione alla politica di protezione dei consumatori; - potenziando il ruolo delle associazioni per la protezione dei consumatori. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Dialogo istituzionale. - Sostegno finanziario attraverso il programma in corso mirante a sostenere la competitività e a facilitare l’accesso al mercato adeguando le strutture di qualità, accreditamento, valutazione della conformità e vigilanza del mercato. - Potenziamento dell’infrastruttura di controllo. - Gemellaggi. - Sostegno alla società civile. - Assistenza tecnica e accompagnamento tramite il programma in corso di sostegno all’accordo di associazione e alla transizione e del suo successore, a sostegno dei negoziati e dell’attuazione del piano d’azione. || - Avvio dei negoziati sul DCFTA tenendo presenti le raccomandazioni della fase esplorativa. - Consultazione della società civile durante i negoziati. - Firma dell’accordo ACAA per i settori prioritari. Tempistica: medio termine - Numero di progetti di gemellaggio conclusi nei settori del DCFTA. - Numero di progetti di gemellaggio e sostegno istituzionali realizzati nell’ambito di un “programma a sostegno dei negoziati e dell’attuazione del piano d’azione”. Tempistica: breve e medio termine.

10) Estendere le competenze, l’innovazione e l’accesso alla conoscenza. || - Riformare, migliorare la qualità e rafforzare la governance dei sistemi nazionali di istruzione, di istruzione superiore e di formazione professionale. || · Messa a disposizione di consulenze e formazione. · Sostegno finanziario attraverso il programma PEFESE. · Sostegno istituzionale attraverso i progetti TEMPUS in corso e i gemellaggi. · Sostegno metodologico della Fondazione europea per la formazione. · Sostegno finanziario tramite il futuro programma Erasmus+ nei settori dell’istruzione superiore e dei giovani. || - Adozione e attuazione di strategie di governance nei settori dell’istruzione, dell’istruzione superiore e della formazione professionale basata sull’occupabilità. Tempistica: medio e lungo termine - Adozione di un quadro nazionale delle qualifiche e di convalida dell’apprendimento e delle esperienze, attuato sulla base dei seguenti indicatori statistici. Tempistica: medio termine - Numero di programmi co-laurea e codirezione di tesi tra la Tunisia e i paesi dell’UE. Tempistica: medio termine Con riserva della disponibilità dei seguenti dati statistici: - numero di sezioni/settori tecnici creati nel sistema scolastico (lungo termine); - percentuale di scuole collegate a internet; - percentuale di giovani laureati che trovano lavoro un anno dopo la laurea; - percentuale di studenti che escono dall’istruzione superiore e che hanno beneficiato dell’orientamento. Tempistica: medio termine

|| - Rafforzare il ruolo del sistema nazionale di ricerca e innovazione. - Promuovere il ravvicinamento e l’integrazione della Tunisia nello Spazio europeo della ricerca. - Proseguire l’attuazione del programma PASRI (progetto di sostegno al sistema di ricerca e innovazione) e il relativo consolidamento a livello regionale. || || - Numero di istituti di ricerca e innovazione che partecipano allo Spazio europeo della ricerca e numero di progetti comuni. Tempistica: medio termine - Maggior numero di studenti e ricercatori che partecipano ai programmi europei di ricerca. Tempistica: medio termine

11) Promuovere l’occupazione, la coesione e l’integrazione sociale e lo sviluppo regionale e locale. || - Definire e attuare una strategia nazionale integrata mirata all’occupazione e a rafforzare l’occupabilità. - Dinamizzare le trasformazioni economiche e sociali concludendo un nuovo contratto sociale e intavolando un reale dialogo tra le parti sociali. - Promuovere la politica di inclusione sociale e attuare misure di lotta contro la povertà e di integrazione dei gruppi vulnerabili. - Sviluppare la legislazione del lavoro, rendendola più trasparente e moderna, in modo da rendere più flessibile il mercato del lavoro e da proteggere al tempo stesso i diritti dei lavoratori. - Introdurre un sistema di protezione sociale di base. - Attuare le disposizioni sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale di cui all’articolo 65 e seguenti dell’accordo, in conformità dell’articolo 8 del partenariato per la mobilità. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Scambi di informazioni e dialogo istituzionale. - Sostegno istituzionale e assistenza tecnica. - Sostegno alla società civile. - Sostegno istituzionale e gemellaggi e in particolare potenziamento della capacità istituzionale delle casse di previdenza sociale. - Assistenza tecnica in materia di protezione sociale (riforma delle pensioni, valutazione del nuovo regime di assicurazione malattia ecc.). - Formazione, scambi di esperienze e competenze, campagne di sensibilizzazione. - Programma tematico e cooperazione con le istituzioni specializzate dell’UE. || Attuazione della strategia nazionale integrata di occupazione. Tempistica: medio termine - Conclusione di un nuovo contratto sociale e istituzione di sottocomitati tecnici. Tempistica: breve termine - Istituzione di un consiglio nazionale per il dialogo sociale. Tempistica: breve termine - Dispositivo/dispositivi funzionali di messa in rete degli operatori pubblici che informano, orientano e danno sostegno all’inserimento professionale. Tempistica: medio termine - Sistema di valutazione regolare delle politiche attive per l’occupazione. Tempistica: medio termine - Adozione del programma tunisino per il lavoro dignitoso. Tempistica: medio termine - Creazione di un sistema di informazione sulle famiglie bisognose e a reddito limitato. Tempistica: medio termine - Elaborazione e avvio dell’attuazione della strategia di lotta contro la povertà e a favore dell’inclusione sociale. Tempistica: medio termine - Riunione del sottocomitato “migrazione e affari sociali” per intavolare le discussioni su un progetto di decisione per l’attuazione delle disposizioni dell’accordo di associazione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Tempistica: breve termine - Proposta di adozione di un progetto di decisione del Consiglio di associazione. Tempistica: medio termine

|| - Avviare un vasto processo di decentramento e di governance locale e di evoluzione dei compiti dei servizi statali. - Potenziare gli sforzi mirati allo sviluppo regionale e locale e alla riduzione delle disparità territoriali. - Migliorare la governance delle istituzioni responsabili dello sviluppo regionale. - Migliorare l’efficienza delle politiche di sviluppo regionale e locale. || - Dialogo istituzionale e scambi mirati a sostenere la Tunisia, secondo la logica di sviluppo regionale e di coesione dell’UE. - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Sostegno al bilancio in corso volto a sviluppare la capacità delle autorità locali. - Sostegno alla società civile. - Sostegno alle politiche e ai programmi di sviluppo regionale. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. - Cooperazione transfrontaliera e decentrata. - Proseguimento del sostegno allo sviluppo della capacità delle autorità locali e formazione dei rappresentati locali eletti. - Contributo allo sviluppo degli organi responsabili dello sviluppo regionale. || Adozione della tabella di marcia del decentramento e della governance locale. Tempistica: medio termine - Avvio della riforma dei sistemi giuridico-normativi (leggi e regolamenti), istituzionali-organizzativi (competenza e poteri) e di finanziamento (fisco locale) che regolano gli enti locali. Tempistica: lungo termine - Adozione della strategia per la gestione delle risorse umane a livello locale. Tempistica: lungo termine - Sostegno ai compiti dei servizi statali, a livello centrale e regionale, nell’ambito della realizzazione del decentramento. Tempistica: lungo termine - Numero di progetti realizzati in partenariato da enti locali tunisini e europei. Tempistica: breve e medio termine

|| - Attuare una riforma della sanità che favorisca l’efficienza e migliori l’accesso a un’assistenza di qualità. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Contributo all’ammodernamento delle infrastrutture sanitarie. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. || - Elaborazione della strategia di riforma della sanità. Tempistica: breve termine - Attuazione della riforma della sanità. - Tempistica: medio e lungo termine

12) Promuovere lo sviluppo agricolo e rurale. || - Attuare un programma pluriennale di sviluppo agricolo e rurale, in linea con gli orientamenti strategici dell’agricoltura nazionale e dell’ENPARD. - Rafforzare il programma di ammodernamento delle aziende agricole, delle filiere, delle organizzazioni, delle istituzioni e delle strutture di sostegno tecnico all’agricoltura. - Sostenere lo sviluppo dell’agricoltura di qualità (prodotti biologici e indicazioni geografiche), del settore della pesca e dell’acquacoltura. || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Sostegno in particolare tramite il futuro progetto pilota ENPARD. - Sostegno al programma di ammodernamento dell’agricoltura. - Sostegno istituzionale e gemellaggi. - Sostegno all’organizzazione di seminari sulle IG/DOP e sui prodotti biologici. || - Elaborazione e operatività del programma pluriennale di sviluppo agricolo e rurale. Tempistica: attuazione durante tutto il piano d’azione - Rilancio del programma di modernizzazione agricola (numero di aziende e organismi di supporto coinvolti). - Tempistica: lungo termine - Riattivazione delle principali filiere agricole (seminativi, ortofrutticoli, carni, latte). Tempistica: breve e medio termine. - Il settore cooperativo copre il 20% della popolazione. Tempistica: lungo termine - - Attuazione delle strategie di sviluppo della pesca, dell’acquacoltura e dell’agricoltura biologica. Tempistica: medio termine

13) Sviluppo e attuazione delle strategie e dei programmi intesi a assicurare uno sviluppo sostenibile. || - Migliorare la governance ambientale e promuovere un approccio di prossimità (decentramento, governance locale) soprattutto attraverso il potenziamento della politica e dell’amministrazione nazionale in materia di accesso all’informazione e di partecipazione del pubblico. - Istituire un quadro di pianificazione strategica, soprattutto in tema di sviluppo sostenibile (economia verde, politica sui cambiamenti climatici, responsabilità sociale delle imprese, innovazione e tecnologie ambientali). || - Messa a disposizione di consulenze e formazione. - Potenziamento della cooperazione istituzionale e dei gemellaggi. - Sostegno alla società civile. - Dialogo politico e istituzionale. || - Rafforzamento delle strutture e delle azioni ambientali a livello regionale e locale. Tempistica: medio termine - Realizzazione del sistema informativo su ambiente e sviluppo sostenibile, con la partecipazione della società civile. Tempistica: medio termine Elaborazione della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e di una visione strategica dell’economia verde e relativa convalida dei diversi attori. - Tempistica: medio termine

|| - Istituire un programma nazionale per la prevenzione dell’inquinamento, la bonifica, l’adeguamento ambientale e la gestione dei rifiuti. || || - Definizione e avvio del programma nazionale per la decontaminazione dei poli industriali. Tempistica: medio termine - - Realizzazione dell’analisi strategica del settore rifiuti. Tempistica: breve termine

|| - Attuare i pertinenti accordi e convenzioni regionali e internazionali sulla protezione ambientale e il clima, sulla lotta contro la desertificazione e sulla conservazione della biodiversità. - Sviluppare le zone svantaggiate, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni dell’entroterra, in prossimità dei parchi nazionali del Sud e nelle oasi, promuovendo azioni ambientali locali atte a creare posti di lavoro e valore aggiunto, in particolare l’ecoturismo. - Attuare strategie e programmi di adeguamento attenuare ai cambiamenti climatici e di attenuazione dei loro effetti. || || -Elaborazione della strategia di promozione della diversità biologica e d miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni che abitano nell’entroterra, in prossimità dei parchi nazionali del Sud e nelle oasi. Tempistica: medio termine - Elaborazione e convalida della strategia nazionale sui cambiamenti climatici. Tempistica: breve termine - Elaborazione e aggiornamento dell’inventario dei gas a effetto serra. Tempistica: breve termine - Introduzione del sistema MRV (monitoraggio, comunicazione e verifica) nei settori energetico, industriale, agricolo e dei rifiuti. Tempistica: medio termine

[1]               Comunicazione congiunta “Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento”, COM(2011) 303 final del 25 maggio 2011.

[2]               La Tunisia e l’UE hanno firmato un primo accordo di cooperazione nel 1969, seguito dall’accordo di associazione concluso nel 1995. In questo ambito, e nel più ampio contesto della politica europea di vicinato, è stato adottato nel 2005 un primo piano d’azione.

[3]               Un bilancio per la strategia Europa 2020, COM(2011) 500 final del 29 giugno 2011.

[4]               Statuto di Roma della Corte penale internazionale, protocollo facoltativo della convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, protocollo facoltativo al patto internazionale relativo ai diritti civili e politici.

[5]               Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento, COM(2011) 303 definitivo del 25 maggio 2011.

[6]               Politica europea di vicinato: contribuire a un partenariato più forte, JOIN(2013) 4 final del 20 marzo 2013.

[7]               In questa fase il sostegno possibile dell’UE è indicativo. Le priorità della cooperazione finanziaria sono concordate nelle fasi di programmazione comuni e riportate nel documento “Quadro di sostegno globale”. Il sostegno dell’UE può essere fornito secondo varie modalità e tramite i diversi strumenti finanziari disponibili (sostegno al bilancio, gemellaggio, assistenza tecnica, anche con la società civile, e sviluppo delle capacità materiali), in funzione delle missioni di identificazione e formulazione nei vari settori in cui l’UE intende mobilitare i propri strumenti.

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